Sospensione assicurazione auto: come funziona
Che si tratti di rinnovo o stipula di nuovo contratto, tutti gli automobilisti sanno che arriva quel momento dell’anno in cui bisogna provvedere a mettersi in regola con l’assicurazione Auto. L’RC Auto, infatti, oltre ad essere obbligatoria per legge è anche una tutela per tutti gli automobilisti e, in generale, la polizza assicurativa corredata delle […]
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Autonomia differenziata il mostro a due teste di Lega e Pd - Kulturjam
"Un meccanismo di colonialismo interno al paese, che produrrà al Nord altre privatizzazioni dei servizi pubblici, al Sud altra disoccupazione e miseria, ovunque ulteriore ingiustizia sociale.
Questo progetto di frantumazione territoriale è liberismo allo stato puro, cui non a caso il governo vuol aggiungere il presidenzialismo. Un potere centrale autoritario che promuove ovunque la legge del massimo profitto, è l’ideologia reazionaria di Von Hayek che cancella e riscrive la Costituzione.
E come sempre nella politica italiana la destra porta a termine il lavoro sporco iniziato dalla finta sinistra."
Armiamoci
Abbiamo importanti industrie della difesa e per la nostra, di difesa, spendiamo 25 miliardi l’anno (dato 2021). Però di queste cose non si può parlare, se ne deve avere pudore, abbassare la voce e chiudere la porta, manco si dovesse andare in bagno. Il solo modo frequentato, per parlare di armi, è reclamarne la scomparsa, ovviamente riducendone la spesa, mentre per il lato in cui si guadagna si suggerisce di vergognarsene. Un approccio ideologico, che ben si concilia con quello mistico, che invoca la fratellanza. Ma le cose stanno all’opposto: se vuoi conservare la pace sarà bene che i guerrafondai valutino l’annientamento cui vanno incontro se provano ad aggredirti. Se Putin avesse immaginato su quali forniture militari e su quale organizzazione avrebbe potuto contare l’Ucraina, ci saremmo risparmiati una carneficina e la Russia si sarebbe risparmiata l’essere uno Stato canaglia, candidato a divenire Stato terrorista.
Se si considera possibile una pace anche a costo di perdere libertà e ricchezza, allora il disarmo è una buona opportunità. Se si considerano la libertà e la prosperità dei valori da difendere, essere pronti a farlo con le armi è cosa buona e giusta. Non avere la franchezza di parlarne finisce con il far sfuggire passi avanti importanti.
A forza di ripetere che l’Unione europea non ha una politica estera comune ed è divisa, si è finito con il non accorgersi del fatto che è unita ed ha una netta politica estera. Perché quella non è una materia che sia stata delegata, sicché è bislacco pretendere che sia nazionale e piagnucolare che non è europea, ma, a parte questo, sulla cosa di gran lunga più importante, da febbraio l’Ue ha una sola posizione, che unisce tutti e rende irrilevanti gli ostacoli ungheresi. Ovvio che esistono ancora differenze, per esempio sulla Libia, ma non sul fronte decisivo e vitale. Qui la condanna della Russia è unanime e si estende dal campo militare (con un comune e corale sforzo di forniture a chi difende la sovranità e la libertà) a quello economico (perché il valore politico del tetto al prezzo del gas supera il pur importante valore di mercato).
Non abbiamo una difesa comune, perché gli Stati nazionali l’hanno rifiutata. Ma non ci sono solo 27 forze armate, con innumerevoli fornitori e tecnologie diverse, c’è anche dell’altro. Dall’invasione dell’Ucraina, quando il tema della difesa è uscito dall’ombra, ripetiamo che difesa europea comune è, prima di tutto, comune investimento e industria. Noi europei spendiamo un po’ meno degli americani, in difesa, ma spendiamo assai peggio, perché sono spese divise e frammentate. Già con quel che spendiamo il risultato sarebbe diverso e migliore, se messo a fattor comune. Il che porta agli interessi industriali.
La novità è che per un piccolo, primo lotto di ricerca e produzione per la difesa, finanziato dall’Ue per 8 miliardi, sono state presentate 142 proposte, con 629 candidature alla collaborazione produttiva. 61 progetti sono stati selezionati, per divenire operativi, e in questi vi sono 156 partecipazioni italiane. Siamo secondi solo alla Francia, che ne totalizza 178. La Spagna 147 e la Germania 113. E via a scendere per gli altri. Il lotto è piccolo, ma il risultato è indicativo. Del resto siamo gli ottavi esportatori al mondo di armi, avendo raggiunto picchi di quasi 15 miliardi l’anno. Ed esportare armi non è esportare guerra, ripetiamolo. In quello è imbattibile la concorrenza degli Stati canaglia: dall’Iran alla Russia alla Corea del Nord.
Uno dei nodi da affrontare è sul lato aviazione, perché si acquistano aerei statunitensi, poi c’è il programma Tempest, che ci coinvolge con il Regno Unito, e quello Futur Air Combat System, animato da Francia, Germania e Spagna. Epperò imprese controllate s’intrecciano. Il nodo da affrontarsi non è militare, ma industriale, quindi politico, intanto imponendo l’interoperabilità, in modo, almeno, da potere combattere assieme. E da queste cose che passa la difesa comune.
Armiamoci, proprio per non partire.
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Turchia: condanna di Ekrem Imamoglu, da escamotage a boomerang per Erdogan?
Pochi giorni fa, il sindaco di Istanbul, Ekrem Imamoglu, è stato condannato a due anni, sette mesi e 15 giorni di carcere per oltraggio a pubblico ufficiale (per cui rischiava quattro anni), in particolare per aver insultato – definendoli ‘folli’, espressione già usata dal Ministro dell’Interno Suleyman Soylu contro di lui – i membri del Consiglio elettoraleche nel […]
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La Malesia rimane intrappolata sotto l’orbita della Cina
La Malesia è classificata come la decima più influenzata dalla Cina dal China Index, un database rilanciato l’8 dicembre da DoubleThink Labs. Questo studio che misura l’influenza globale in espansione di Pechino ha menzionato i legami e la dipendenza della Malesia da Pechino, in termini di politica estera e interna, tecnologia ed economia che la […]
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Etiopia, incontro delle alte cariche militari federali e del Tigray a Nairobi per definire monitoraggio degli oneri dell’accordo di Pretoria
Addis Abeba – I rappresentanti del governo federale etiope e gli alti comandanti del Tigray si stanno incontrando a Nairobi presso il Moran Training Center di Karen, Nairobi, in Kenya, per un incontro consultivo sull’attuazione dell’accordo di cessazione permanente delle ostilità (CoHA) dell’Etiopia che è stato firmato a Pretoria, Sud Africa il 02 novembre, secondo la documentazione visionata da Addis Standard.
La riunione consultiva era originariamente prevista tra il 20 e il 23 dicembre, ma Addis Standard ha appreso che inizierà mercoledì 21 dicembre.
Durante la riunione consultiva di tre giorni, le due parti dovrebbero discutere il documento finale sull’attuazione del processo di disarmo, la finalizzazione e l’adozione dei termini di riferimento (ToR) per il meccanismo di monitoraggio, verifica e conformità dell’UA e le prossime fasi l’attuazione del CoHA permanente, secondo il calendario del programma.
I rappresentanti di Uhuru Kenyatta, ex presidente del Kenya e membro dell’High Level Panel dell’UA, IGAD, e del governo degli Stati Uniti parteciperanno all’incontro, che si svolge tra crescenti richieste per il dispiegamento urgente del team di monitoraggio e verifica dell’UA, la cui istituzione è prevista ai sensi dell’articolo 11 del CoHA permanente di Pretoria a seguito di scambi di adempimenti tra il governo federale e lo stato regionale del Tigray.
Sabato 17 dicembre, il governo federale ha rilasciato una dichiarazione minacciando di adottare “misure necessarie” per proteggere i civili tigrini sottoposti a quelli che ha definito “crimini organizzati” e “rapina” in aree di cui le sue forze non hanno il controllo, inclusa la capitale Mekelle . “Il governo dell’Etiopia vuole sottolineare che questi criminali saranno ritenuti responsabili”, afferma la dichiarazione, aggiungendo che il governo adotterà “tutte le misure necessarie per salvaguardare la sicurezza delle persone in quelle aree e adempiere alle proprie responsabilità”.
FONTE: twitter.com/FdreService/status…
Da parte sua, il leader del Tigray Debretsion Gebremichael (PhD), ha dichiarato domenica 18 dicembre che sebbene la sua parte abbia attuato i patti di pace di Pretoria e Nairobi sin dalla firma, il governo federale è rimasto indietro nell’attuazione. Debretsion ha incolpato il governo federale che, sebbene ci sarebbe dovuto essere un flusso illimitato di aiuti umanitari al Tigray, ci sono ostacoli nonostante alcuni miglioramenti.
“Le persone che risiedono nelle aree occupate dalle forze eritree e amhara non ricevono gli aiuti in modo adeguato, anche nelle aree in cui il governo federale ha distribuito gli aiuti, solo le persone nelle città ricevono gli aiuti, ma molte persone nelle campagne non ne ricevono aiuto» ha dichiarato.
Diversi rapporti mostrano anche che sia le forze eritree che quelle amhara stanno commettendo crimini atroci contro i civili tigrini nelle aree che hanno occupato.
Alla voce “Disarmo dei combattenti armati del Tigray”, sulla Dichiarazione sulle modalità per l’attuazione dell’accordo di Pretoria, firmata a Nairobi il 12 novembre, l’articolo 2.1/D, affermava che “il disarmo delle armi pesanti sarà effettuato in concomitanza con il ritiro delle forze straniere e non ENDF dalla regione”.
Il 5 dicembre, il più alto comandante militare del Tigray, il generale Tadesse Worede, ha affermato che quasi il 65% dei combattenti armati del Tigray era stato disimpegnato dalle linee del fronte, ma l’annuncio non è stato confermato in modo indipendente a causa dell’assenza della squadra di monitoraggio e verifica dell’UA sul campo, che rende l’incontro odierno a Nairobi e il suo esito fondamentali per il processo di pace.
FONTE: addisstandard.com/news-alert-f…
Il divario generazionale al centro delle proteste in Cina
Per un regime che ostenta costantemente il suo “tasso di approvazione superiore al 90 per cento”, l’improvviso scoppio di proteste in tutta la Cina è sia imbarazzante che sconcertante. Tre anni di severe restrizioni COVID hanno causato frustrazione e rabbia nei confronti del governo che trascendono la classe e la geografia, una situazione mai vista […]
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Il globalismo ha trasformato lo Stato in un reietto della storia - Kulturjam
"Dello Stato ci si ricorda solo per denigrarlo appena qualcosa non va; e i più feroci sono sempre coloro che quotidianamente operano per distruggerlo con privatizzazioni e deregolamentazione."
#uncaffèconluigieinaudi ☕ – Una amministrazione pubblica che possa spendere senza controllo…
Una amministrazione pubblica, che possa spendere senza controllo, è un assurdo
da Corriere della Sera, 30 maggio 1922
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Per la Serbia, la situazione intorno al Kosovo “si sta avvicinando ad un punto di non ritorno” - Marx21
«O l’accettazione dello status quo relativo al “Kosovo indipendente” o scenari di una nuova guerra, non certo voluta dalla parte serba.
I burattinai sono i soliti: NATO e potenze occidentali, le motivazioni sono molteplici, ma il nodo centrale porta anche in questo caso alla crisi ucraina. Da un lato si vuole far cedere la Serbia sulla questione delle sanzioni alla Russia (è l’unico paese veuropeo a non averle adottate), dall’altro c’è la questione dell’entrata del paese nella NATO, finora respinta dal governo serbo. Senza dimenticare la ricerca di una rottura della fraternità identitaria storica slava, che spianerebbe la strada per inglobare completamente i Balcani nell’alveo avvelenato degli interessi occidentali e atlantisti.»
Incarogniti
Ragionare è impegnativo, sicché rende di più piagnucolare o detestare. Che è anche il modo più semplice per cavarsela senza dire un accidente. Latrare anziché mordere. Tipo: <<siamo la parte lesa>>, laddove a essere gravemente lesionata è la capacità di vedere non quel che è nascosto, ma quel che è evidente. I denari li misero nelle valige, ma è la politica ad averle fatte e ad essere dipartita, lasciando un nugolo di partitanti disorientati. Per questo provano a mostrarsi incarogniti, coprendo l’essere rincretiniti. Si osservi il lato corrotti e il lato canaglie, per apprezzarne le preziose informazioni.
Sul lato corrotti, omettiamo la nostra consueta litania. Consapevoli che giustizia e presunzione d’innocenza non sono beni disponibili nel mercato del vociare demagogico. Gli indagati non hanno ancora profferito verbo, in compenso i medesimi che non si erano accorti di nulla hanno già detto tutto su di loro. Tutti marziani in gita premio nel mondo politico.
I soldi sono sempre soldi, come il sesso è sempre sesso, ma una cosa è la passione altra lo stupro. Quello cui assistiamo oggi non ha nulla a che vedere con la corruzione “tradizionale”. Qui, quali che siano i fatti reali, da accertare e dimostrare, chi metteva a disposizione il denaro non puntava ad un appalto, ma a indirizzare una linea politica. Ciò significa che è semplicemente impossibile che le forze politiche non se ne accorgessero, se solo avessero ancora fatto politica. Oppure se ne sono accorte, ma consideravano legittime quelle tesi, il che può benissimo essere, ma va detto con chiarezza: eravamo favorevoli a una apertura nei confronti del Qatar (che abbiamo tanti utili interessi da coltivare), lo ribadiamo, ma deprechiamo che qualcuno ne abbia tratto illecito profitto. Da ciò discende che dirsi oggi scandalizzati, perché nei confronti del Qatar occorreva avere una linea di condanna, a parte il ridicolo di dirlo mentre tutto il mondo calcistico guardava gli eventi trasmessi dal Qatar, è da ipocriti. È come dire di non essere capaci di fare politica, di valutare il senso delle parole. Ovvero ammettere una deficienza assai più grave della corruzione.
E, del resto, appartiene proprio al novero delle scelte politiche stabilire con chi fare affari e in che modalità. Noi democrazie occidentali non siamo mica incaricati di bonificare il mondo dai dispotismi e dalle ingiustizie. Ove di questo volessimo fare un principio assoluto potremmo scegliere fra lo stare permanentemente in guerra e il chiudersi in un’autarchia che di suo è già la conseguenza di una guerra persa.
Le canaglie non sono tutte uguali e sì, c’è una grande differenza fra una canaglia che dichiara guerra al diritto internazionale e alle democrazie e una canaglia che punta “solo” a far soldi ed espandere la propria influenza. Perché anche noi, che canaglie non siamo, puntiamo a fare soldi ed espandere la nostra influenza. La regola generale è materiale, non morale: in un mondo di canaglie non devi mai dipendere troppo da una sola, perché potrebbe approfittarne. Il gas russo serva da lezione.
Ma anche quello qatarino, perché anziché strillazzare inorriditi e tremuli per la promessa di eventuali rappresaglie a non si sa cosa, sicché sono solo parole, quel che dobbiamo fare e chiederci se saremmo nelle condizioni di rinunciare ad un ulteriore (dopo la Russia) fornitore di gas. E la risposta è Sì, se si saranno preparati i rigassificatori, mentre la risposta è No se continueremo a parlarne senza farli. Quindi la scelta è di politica interna, di saggezza pragmatica, non di moralismo assetato nel deserto delle idee.
Nel nostro mondo la “trasparenza”, dei procedimenti e degli interessi, è un mezzo, un metodo per amministrare le cose collettive, non un fine, non un contenuto. Combattiamo le corruttele per far funzionare il mercato, non per assicurare la beatitudine una volta morti.
La peggiore colpa della politica, Benedetto Croce docet, non è lo sporcarsi le mani, ma il non chiarirsi le idee.
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Stephen King – Notte buia, niente stelle
youtube.com/embed/94DpVi2XEDc?…
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Emanuele Raco, libero di scegliere che voce portare – ecodellalocride.it
Il Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica è uno dei più importanti e strategici in questa delicata fase politica, forse è per questo che il ministro Gilberto Pichetto Fratin ha deciso di affidarsi a un esperto di comunicazione politica e istituzionale di grande esperienza come Emanuele Raco.
Una vita dedicata alla politica e alle Istituzioni quella del cinquantenne giornalista nato a Reggio Calabria, appassionato di storia, laureato in Scienze Politiche all’Università di Messina con una tesi di laurea su Indro Montanelli, il re dei giornalisti italiani ma anche lo scrittore che ha fatto conoscere e amare la storia a milioni di italiani.
«Ho il privilegio di essere stato un amico di Indro Montanelli. Nel corso delle nostre lunghe conversazioni mi ha insegnato a pensare e agire sempre controcorrente, a non cercare mai il favore o il consenso del potere – racconta Raco a Giornalisti Italia – perché l’auto censura è la peggiore delle censure. Per questo quando ho deciso di lasciare l’Università e l’insegnamento della Storia per dedicarmi soltanto alla comunicazione ho fatto la scelta di occuparmi solo di comunicazione Istituzionale».
«Si tratta – sottolinea Raco – di un modo diverso di intendere la comunicazione. L’ho spesso detto a Carlo Nordio, al fianco del quale ho iniziato questa Legislatura: servirebbe la separazione delle carriere dei giornalisti tanto quanto quella dei magistrati. Questa è una delle principali battaglie che ho condotto in Fondazione Einaudi, per la quale sono stato capo ufficio stampa per cinque anni».
«La Fondazione Einaudi – spiega Emanuele Raco – è la casa dei liberali italiani, il punto di riferimento in Italia dei liberali europei. Un’avventura unica che mi ha consentito di battermi per le più straordinarie campagne di libertà che ha vissuto il nostro Paese negli ultimi anni, insieme al presidente Giuseppe Benedetto e a compagni di strada del calibro di Carlo Nordio, Davide Giacalone, Lorenzo Infantino, Giulio Terzi di Sant’Agata, Sabino Cassese».
E a Giornalisti Italia Emanuele Raco sottolinea con una punta d’orgoglio: «Ho avuto la fortuna di scegliere sempre che “voce portare”, per chi lavorare. Non sono mai stato uomo di parte e infatti prima di accettare la proposta di essere il portavoce di Pichetto Fratin e il capo della comunicazione del Ministero dell’Ambiente, ero portavoce di Irene Tinagli, presidente della Commissione ECON del Parlamento Europeo.
Irene Tinagli è una delle migliori risorse del nostro Paese. La conosco e collaboro con lei dai tempi di Italia Futura, il Think Tank fondato da Luca di Montezemolo. La mia gioia più grande è quella di aver sospeso la nostra collaborazione, dopo anni di lavoro insieme, proprio la settimana in cui Irene è stata indicata come Parlamentare italiano più influente del Parlamento Europeo».
In passato Emanuele Raco è stato varie volte portavoce di ministri e capo ufficio stampa di gruppi parlamentari e partiti politici.
«Sicuramente – ci racconta mentre si imbarca per Bruxelles per l’ennesimo delicato Consiglio Europeo sull’Energia – quella con Mario Monti è stata una delle esperienze professionali più importanti della mia vita».
Prima di quale, gli chiediamo?
«Prima della prossima», risponde sorridendo, parafrasando Enzo Ferrari. «Di sicuro prima di questa, al fianco di un politico di razza e di un gentiluomo come Gilberto Pichetto Fratin. In fondo – aggiunge – era davvero il tempo che il Paese girasse pagina e che tornasse un governo politico. Ho lavorato bene sia con i tecnici che con i politici, ma i politici devono assumersi la responsabilità delle scelte che ritengono migliori per le famiglie e le imprese, per il bene del Paese».
Spazio per la vita privata?
«Davvero poco, aggiunge con una punta di rammarico. Non posso più neppure occuparmi, per incompatibilità, del giornale che ho fondato durante il lockdown: ilcaffeonline. Il caffè come il giornale degli illuministi italiani, fondato da Pietro Verri e come Montanelli avrebbe voluto chiamare il settimanale che aveva in animo di fondare gli ultimi anni della sua vita».
Una cosa alla quale non intendi rinunciare?
«Alla mia libertà e all’olio di oliva, che la mia famiglia produce dal 1852. Non dico il nome per non fare pubblicità, ma ormai in Italia lo conoscono tutti. In fondo, anche questa è comunicazione».
Ad Emanuele Raco le più viVe congratulazioni e il più sincero in bocca al lupo dal Direttore e dalla Redazione di Giornalisti Italia per questo nuovo, meritatissimo, incarico che premia la sua passione e il suo lavoro al servizio delle istituzioni, senza mai rinunciare all’etica della professione giornalistica e alla sua libertà e all’amore per la terra, la sua terra (che lo ha visto muovere i primi passi con il periodico “laltrareggio” di Franco Arcidiaco) e il suo “ferlitano”.
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Rapporto ecomafie: i reati ambientali in Italia sono una vera emergenza - L'Indipendente
"Le mafie possiedono lo scettro indiscusso dei reati contro l'ambiente, in una triangolazione che vede intrecciarsi in maniera sempre più profonda criminalità organizzata, ambientale ed economia. Lo testimoniano i dati emersi dal nuovo report Ecomafia 2022, stilato da Legambiente con il supporto di Novamont."
La globalizzazione ai tempi del friend-shoring - Contropiano
La globalizzazione ai tempi del friend-shoring - Contropiano
«È interessante perché porta fuori il conflitto dalle logiche prettamente geopolitiche, per proporre un respiro più ampio sulle strategie imperialiste post globalizzazione. Fare affari solo con gli amici è possibile se si produce la lista di proscrizione dei nemici e quindi se si impone a paesi amici o alleati di schierarsi, in una sorta di nuovo imperativo che si potrebbe esprimere con il vecchio o con noi o contro di noi.
Ecco che la retorica delle democrazie euro atlantiche che si devono difendere dalle “autocrazie” russa e cinese ha la funzione di spingere le opinioni pubbliche, e di conseguenza i consumatori, le imprese e i governi locali ad accettare le regole del nuovo assetto dei mercati.
Se finora la globalizzazione era venduta come veicolo propagandistico per il più grande assortimento di merci a basso prezzo della storia, perché, come spiegava Deng Xiaoping, “non importa se il gatto sia bianco o nero, l’importante è che acchiappi i topi”, la nuova dottrina “friend-shoring” ha bisogno di convincere, al contrario, che il colore dei soldi è importane, tanto che è meglio comprare dai “paesi amici”, anche se il prezzo è maggiore, come, per esempio, nel caso del gas Gnl americano.
[...]
Amici degli USA, dunque e della loro geopolitica. Per la quale l’Ue deve dimostrare nei fatti un sentimento di legame indissolubile, a cominciare dalla fedeltà alla NATO, cui si sono aumentati i contributi, fino al 2 per cento di PIL da parte di ciascuno degli stati membri.
Una fedeltà onerosa, per la quale si sta accettando l’idea che una nuova guerra nel Vecchio Continente sia giusta, non importa quanto pericolosa possa diventare. E non importa neppure se questa sudditanza acritica metta seriamente in crisi la retorica che voleva l’Unione come garanzia della pace, come conquista di civiltà giuridica in Europa, che è stato il leitmotiv della pubblicistica di Bruxelles.»
Ministero dell'Istruzione
#IscrizioniOnline, il Ministero dell’Istruzione e del Merito accompagna le famiglie con una lettera dedicata, per valorizzare i talenti e le opportunità di studentesse e studenti.Telegram
Dallo Stato Sociale al Great Reset
Come abbiamo visto nella prima parte di questo articolo, l’idea di Stato Sociale nacque negli Stati Uniti da uno strano ma molto efficace connubio tra religione (protestante) e politica.
I pietisti protestanti del tardo ‘800 furono infatti in grado di sfruttare lo Stato centrale come strumento per plasmare la società a loro immagine e somiglianza, spesso attraverso politiche proibizioniste o misure di “welfare universale” che nascondevano in realtà specifiche volontà politiche (come la diffusione delle scuole pubbliche — la prima vera macchina di propaganda). Questo nuovo movimento intellettuale venne poi conosciuto come “progressismo”.
Privacy Chronicles è una newsletter indipendente che si sostiene solo grazie al contributo dei lettori. Perché non ti iscrivi anche tu?
L’idea dei protestanti-progressisti era tanto semplice quanto inquietante: lo Stato era uno strumento di Dio, che doveva essere usato per creare la società perfetta e preparare il mondo per il secondo avvento.
Personalmente, trovo che ci siano molte analogie tra i primi movimenti progressisti e il Great Reset promosso dal World Economic Forum e ormai da moltissimi intellettuali e politici in tutto il mondo. La tecnologia oggi può concretamente trasformare lo Stato in uno strumento divino, proprio come profetizzato dai primi intellettuali progressisti del tardo ‘800.
È disponibile il nuovo numero della newsletter del Ministero dell’Istruzione e del Merito.
Ministero dell'Istruzione
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Elon Musk ha deciso che su Twitter è possibile promuovere piattaforme come Friendica, Pleroma, Misskey, Bonfire, Lemmy, Akkoma, SocialHome, Hubzilla, etc 😅
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L’Etiopia chiede la fine del mandato del team degli esperti in diritti umani dell’ONU – ICHREE
L’Etiopia ha invitato l’Unione europea a “prendere misure per terminare il mandato della Commissione internazionale di esperti alla prima sessione della Commissione per i diritti umani delle Nazioni Unite”.
Demeke Mekonnen, vice primo ministro e ministro degli affari esteri dell’Etiopia, ha fatto la chiamata durante un incontro il 9 dicembre 2022, dove ha informato gli ambasciatori dell’UE e degli Stati membri con sede ad Addis Abeba.
Il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite ha formato la Commissione internazionale di esperti in diritti umani in Etiopia (ICHREE) nel dicembre 2021 e ha prorogato il suo mandato di un ulteriore anno lo scorso ottobre. L’ICHREE è stato istituito per indagare sulle violazioni dei diritti umani e sui crimini di guerra avvenuti durante i due anni di guerra nel nord dell’Etiopia e consegnare i responsabili alla giustizia.
Approfondimenti:
- Etiopia, report ONU sui crimini di guerra e violazione dei diritti umani in Tigray
- Etiopia, ennesimo attacco aereo dopo report ONU su crimini contro l’umanità in Tigray
Tuttavia, il governo etiope si è opposto alla formazione della commissione sin dal suo inizio. Il governo ha anche accusato la commissione di politicizzare le questioni relative ai diritti umani. Il governo etiope ha anche insistito sul fatto che il Joint Investigation Team (JIT), composto dalla Commissione etiope per i diritti umani (EHRC) e dall’Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani (OHCHR), sta già conducendo le indagini.
D’altra parte, l’ICHREE ha detto al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite che il governo etiope non gli avrebbe permesso di raccogliere prove nelle zone di guerra.
Dopo che il mese scorso il governo federale dell’Etiopia e il TPLF hanno raggiunto un accordo di pace a Pretoria, l’Unione Europea e il governo degli Stati Uniti stanno ancora insistendo affinché siano garantite responsabilità e risarcimento per le vittime della guerra. Il governo degli Stati Uniti ha anche affermato che l’Etiopia deve consentire all’ICHREE di reclamare lo status di AGOA.
Tuttavia, Demeke si è fortemente opposto alla mossa, durante l’ultimo briefing con la comunità diplomatica. “La commissione ha rifiutato l’offerta di cooperazione del governo etiope, ha oltrepassato il suo mandato e si è impegnata in attività illegali cercando di collegare il suo lavoro con il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite”.
Demeke ha anche detto agli ambasciatori che “l’accordo raggiunto a Pretoria costituisce l’attuazione di un quadro di giustizia transitoria per perseguire responsabilità, dire la verità, guarigione e riconciliazione in linea con la Costituzione della Repubblica Federale Democratica d’Etiopia (FDRE)”.
Approfondimenti:
- Etiopia, firmato l’accordo di pace dopo due anni di guerra genocida
- Etiopia, secondo incontro per la pace in Tigray tra le alte cariche militari etiopie tigrine.
- Etiopia, non è mai troppo tardi per chiedere verità e giustizia per il Tigray – Appello al Governo Italiano
- Etiopia, Causa al Governo per implicazione in Crimini di Guerra e Contro l’Umanità in Tigray
Ha anche affermato che il governo sta discutendo con l’EHRC e l’UN-OHCHR sull’invio di una squadra di osservatori dei diritti umani nelle aree dilaniate dalla guerra.
Gli ambasciatori presso l’UE, invece, si sono congratulati con l’Etiopia per il raggiungimento di un ambizioso accordo di pace e si sono detti pronti a collaborare con il governo etiope per garantire l’attuazione dell’accordo.
“Fare la pace è più difficile che fare la guerra”, ha verbalizzato l’Ambasciatore Ue in Etiopia, Roland Kobia, apprezzando i passi prudenti compiuti dalle parti dell’accordo di pace firmato a Pretoria e Nairobi. “Con questo in mente, l’UE è pronta ad aiutare a mettere in atto l’accordo”.
Tuttavia, l’accordo di pace fa poco per le vittime della violenza che vogliono giustizia. Le sue disposizioni sulla responsabilità per le atrocità criminali sono formulate in modo troppo approssimativo. L’accordo afferma che il governo etiope adotterà “una politica nazionale globale di giustizia di transizione volta alla responsabilità, all’accertamento della verità, al risarcimento delle vittime, alla riconciliazione e alla guarigione, coerente con la Costituzione [dell’Etiopia] e il quadro politico della giustizia di transizione dell’Unione africana”. .Questa affermazione è troppo generica e aperta all’interpretazione e dà abbastanza spazio al governo etiope per sottrarsi alle responsabilità e non avviare mai veramente un processo di giustizia transitoria che riterrà responsabili i criminali di guerra.
Dott. Mehari Taddele Maru
Etiopia, la Giustizia Non Deve Essere Uccisa Da Un Accordo di Pace
Demeke Mekonnen ha anche delineato agli ambasciatori la gamma di aree di opportunità per la cooperazione con l’UE e gli Stati membri in relazione agli sforzi di pace.
FONTE: thereporterethiopia.com/28639/
Ministero dell'Istruzione
Da domani, 19 dicembre, è possibile abilitarsi al servizio dedicato alle #IscrizioniOnline, effettuando l’accesso tramite SPID, CIE o eIDAS ▶ www.istruzione.Telegram
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Dallo spreco di energia si può uscire
#Derrochólicos è un’iniziativa promossa dal ministero spagnolo per la transizione ecologica, in particolare dall’Istituto per la diversificazione e il risparmio energetico (#IDAE): derrocholicos.es/
Il titolo gioca con i termini “derroche” spreco e “alcoholicos”, alcolisti.
Marcos Martinez ha segnalato il simpatico video di apertura, riprendo qui la sua presentazione che riassume i contenuti del video in spagnolo.
"Il video di apertura è divertente ma purtroppo vero. Imitando una seduta di alcolisti anonimi, si incontrano chi tiene il riscaldamento così alto d'inverno da girare in mutande per casa, chi va in macchina anche a prendere il pane, chi fa partire la lavastoviglie con tre soli piatti, chi non usa la bici mai e poi mai, chi vota contro l'installazione di pannelli solari nel proprio condominio e chi è contrario a migliorare gli imballaggi."
Dallo spreco di energia si può uscire
yewtu.be/watch?v=VfMI2PUtNDg
Qui il toot di Marcos Martinez: framapiaf.org/@euklidiadas@red… Gracias 😀
@maupao @Informa Pirata @Ambiente :verified: @Goofy 📖 🍝 :unverified: @euklidiadas@red.niboe.info
DERROCHÓLICOS – DE MALGASTAR ENERGÍA TAMBIÉN SE SALE
El Ministerio para la Transición Ecológica y el Reto Demográfico e IDAE presentan la campaña “TRANSICIÓN ENERGÉTICA: TRANSFORMACIÓN Y COMPETITIVIDAD” bajo el nombre de DERROCHÓLICOS. Todos somos derrochólicos.Ministerio Transición Ecológica y Reto Demográfico | Invidious
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Il piú grande difetto
"Il più grande difetto che abbiamo, il difetto ineliminabile, è di fare fatica a rimanere concentrati su quello che accade, nel momento preciso in cui viene bene un disegno, quando il respiro dei bambini si fa più lento, prima di addormentarsi. Pensiamo, speriamo, progettiamo, e ci manca qualcuno, ricordiamo il film dell'altra sera, ripensiamo a un messaggio, contiamo sulle dita quanto manca al nostro compleanno, ci distraiamo, ci preoccupiamo, mentre quello che desideriamo è già vicino, speriamo e ci diamo da fare, mentre tutto già brilla e quello che abbiamo voluto e chiesto al cielo molti anni prima è proprio lì, in quel momento."
- Sara Gamberini - Infinito Moonlit
Costruzione dei dispositivi di IA: quali costi sociali?
Partendo dalla visione che il mondo delle Big Tech ci propone dell’intelligenza artificiale (IA) come dello strumento che darà un nuovo volto all’umanità, è necessaria una riflessione su come effettivamente l’IA impatti la vita dell’uomo. Come vedremo più avanti, analisi e reportage hanno svelato la matrice invisibile del lavoro umano e dell’impatto ambientale che si nascondono dietro costruzione...
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“Mettiamoci alla prova”, lo strumento Invalsi per i docenti: su INVALSIopen sono disponibili alcuni esempi di domande interattive delle Prove di Italiano, Matematica e Inglese.
Info ▶️ invalsiopen.
Ministero dell'Istruzione
#NotiziePerLaScuola “Mettiamoci alla prova”, lo strumento Invalsi per i docenti: su INVALSIopen sono disponibili alcuni esempi di domande interattive delle Prove di Italiano, Matematica e Inglese. Info ▶️ https://www.invalsiopen.Telegram
OsmAnd+++++
Ho qualche difficoltà a capire se sia una buona notizia, comunque...
techcrunch.com/2022/12/15/meta…
Crea con l'IA un'immagine ispirata a Privacy Chronicles e vinci un abbonamento gratuito!
Ciao a tutti,
grazie a un lettore oggi ho scoperto un software di intelligenza artificiale che permette di creare immagini a partire da un prompt umano. Lo strumento è davvero molto potente e l’unico limite è la fantasia.
Questo lettore l’ha usato per chiedere al software di creare delle immagini di copertina per Privacy Chronicles:
Il software si chiama Midjourney ed è davvero semplice da usare. Bisogna soltanto scaricare Discord, creare un account e poi entrare nel server del bot (discord.gg/midjourney).
Una volta dentro, sarà sufficiente entrare in una delle stanze denominate #newbies e chiedere al bot di creare qualcosa con il comando /imagine. Qui trovate tutte le istruzioni per conoscere le varie configurazioni del bot e avere risultati ottimali, ma in verità non ce n’è neanche bisogno.
Crea un’immagine a tema Privacy Chronicles
Ho giocato anch’io un po’ con il bot, e mi è piaciuto così tanto che ho pensato: hey, perchè non vedere cosa riescono a tirar fuori anche gli altri lettori di Privacy Chronicles?
E allora eccoci qui, vediamo cosa riuscite a tirare fuori dal cappello — o meglio, dall’intelligenza artificiale.
Stimoliamo la fantasia con un po’ di sana competizione tra noi. I lettori che riusciranno a creare l’immagine più bella vinceranno un abbonamento a Privacy Chronicles.
Ecco le regole:
- Crea un’immagine a tema Privacy Chronicles — cioè un’immagine che raffiguri ciò che per te rappresenta Privacy Chronicles. Senza alcun limite, se non quello di spiegarmi l’immagine se eccessivamente astratta.
- Inviami via posta elettronica (crypt04n4rch1st@tutanota.com) la tua immagine con titolo “IA prompt PC” (max 1 a persona)
- Descrivi brevemente l’immagine (anche solo col prompt usato per crearla). Se non la capisco non la prendo in considerazione!
Le prime tre immagini che mi piaceranno di più vinceranno un abbonamento gratuito a Privacy Chronicles, in questi termini:
1° classificato/a: sei mesi di abbonamento gratuito
2° classificato/a: tre mesi di abbonamento gratuito
3° classificato/a: un mese di abbonamento gratuito
N.B. gli abbonati riceveranno un’estensione all’abbonamento già attivo
Verranno prese in considerazione solo le immagini inviate entro le 23:59 del 23 dicembre 2022. Non so quanti di voi parteciperanno a questa piccola gara amichevole, ma siete migliaia e mi ci potrebbe volere del tempo per scegliere i vincitori. Abbiate pazienza 😁
Cercherò comunque di postare le immagini che mi hanno colpito di più sul canale telegram, a prescindere dai primi tre posti. Se non sei ancora iscritto/a, è un buon momento per farlo!
Vi lascio con delle immagini che ho creato oggi e che mi piacciono particolarmente. Al software ho chiesto di immaginare una società in cui le persone sono valutate e punite per ciò che pensano:
Percorso sperimentale integrato per l’anno scolastico 2023/2024: al via le candidature per l’indirizzo Trasporti e logistica, Conduzione di apparati e impianti marittimi (CAIM)/Conduzione di apparati e impianti elettronici di …
Ministero dell'Istruzione
#NotiziePerLaScuola Percorso sperimentale integrato per l’anno scolastico 2023/2024: al via le candidature per l’indirizzo Trasporti e logistica, Conduzione di apparati e impianti marittimi (CAIM)/Conduzione di apparati e impianti elettronici di …Telegram
Statement on EU Comission adequacy decision on US
Dichiarazione sulla decisione di adeguatezza della Commissione europea nei confronti degli USA La nostra breve dichiarazione sulla bozza di decisione di adeguatezza UE-USA da parte della Commissione europea.
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Poliversity è una comunità Mastodon italiana dedicata all'università, alla ricerca, alla scuola e al giornalismo. Promuoviamo il Diritto alla Conoscenza e la corretta informazione: è aperta a ricercatori, giornalisti, operatori dell'informazione, fotoreporter, bibliotecari, archivisti, studenti ed educatori di tutti i livelli, editor, tecnologi, dirigenti di istituzioni scolastiche e chiunque sia coinvolto nel mondo dell'istruzione e del giornalismo.
Poliversity è uno spin-off del progetto friendica Poliverso.org.
La comunità è focalizzata sull'ambiente accademico, scientifico, scolastico e su quello dell'informazione e del giornalismo.
In un momento in cui la cultura scientifica e il mondo dell'informazione sembrano assediati dalla disinformazione, le fake news e il pensiero magico, Poliversity vorrebbe diventare una sorta di piazza accademica del Fediverso italiano per la promozione dell'incontro tra conoscenza e informazione.
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Guerre di Rete - Apple triplica sulla sicurezza (e agita l’Fbi)
Poi Musk. Clubhouse. FTX. Killer robot.Carola Frediani (Guerre di Rete)
La Città da 15 minuti
Oggi vi racconto di come, grazie a un’idea apparentemente buona, le più grandi città europee potrebbero trasformarsi nel prossimo futuro in un agglomerato di quartieri recintati digitalmente e fisicamente, pensati per dare ai cittadini una parvenza di libertà e appagamento, ma rendendoli al tempo stesso più sorvegliabili e controllabili.
L’idea è quella della “Città dei 15 minuti”, popolarizzata nel 2016 dal professore della Sorbonne Université Carlos Moreno.
Il professore parte da una constatazione semplice: le nostre città si sono sviluppate senza tener conto delle reali necessità delle persone, che oggi devono adattarsi ai tempi dilatati della città, al traffico, all’inquinamento e al rumore. La città da 15 minuti rivoluziona l’ingegneria delle città per creare dei quartieri auto sufficienti, dove le persone possono trovare tutto ciò di cui hanno bisogno entro un raggio temporale di 15 minuti a piedi o in bicicletta dalla propria abitazione.
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Idea interessante, che però cadde nel dimenticatoio per anni — fino all’arrivo del Covid. Le politiche di lockdown e le ampie limitazioni agli spostamenti che hanno costretto milioni di persone a rimanere confinate nei loro quartieri hanno fatto sì che l’idea dei quartieri auto sufficienti riprendesse vigore tra politici e intellettuali, in preparazione di future pandemie.
L’agenda climatica ha ulteriormente contribuito al diffondersi di questa nuova teoria di città dove tutto è magicamente accessibile senza automobili. Basta fare una ricerca online per rendersi conto della quantità di articoli che oggi parlano del tema. Ce ne sono almeno un paio che meritano attenzione:
Il 26 febbraio 2021 le Nazioni Unite pubblicarono un articolo intitolato “The 15 Minute city: Can a new concept of urban living help reduce our emissions?”. Nell’articolo si legge:
“La pandemia COVID ci ha fatto mettere in dubbio il modo di vivere tradizionale e a causa delle misure sanitarie (sì, sanitarie, certo) molte persone sono state costrette a vivere entro un raggio di pochi chilometri dalle loro case. Un modo di vivere diverso può allora aiutarci a cambiare il modo in cui pensiamo ai nostri quartieri e città, aiutandoci anche a fermare il riscaldamento climatico?Ecco che allora può aiutarci il concetto della Città da 15 minuti, dove tutto ciò di cui abbiamo bisogno è entro 15 minuti a piedi o in bici. Le città diventerebbero più decentralizzate e ci sarebbe meno bisogno di automobili. L’idea di quartieri auto sufficienti non è nuova — molte città erano già così. Tuttavia, data l’urgenza della lotta al cambiamento climatico, molte città stanno cercando modi per ridurre le emissioni e migliorare la qualità di vita dei cittadini.”
Della città da 15 minuti ha parlato anche più recentemente il World Economic Forum, in un articolo di marzo intitolato “The surprising stickiness of the “15-minute city”:
Informa Pirata
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Questo è proprio il motivo per cui esistono autorità indipendenti... che Dio ce le tenga in vita ancora a lungo!