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In favore della decentralizzazione nel fediverso: il post breve ma intenso di dansup@mastodon.social
Un singolo server Pixelfed ospita il 56% di tutti gli account Pixelfed.Sì, è la mia istanza e io sono lo sviluppatore di Pixelfed, ma questa situazione non è sana né sostenibile. Ecco perché pixelfed.social non accetta nuove registrazioni.
Puoi trovare un server aperto a cui unirti su pixelfed.org/servers
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Rilevate per la prima volta stelle nelle galassie più lontane | Passione Astronomia
«Tra le cose più interessanti scoperte dagli scienziati, il fatto che questi quasar antichissimi ospitino buchi neri che si sarebbero letteralmente spostati dal centro delle galassie. Un comportamento totalmente diverso rispetto a quelli a cui siamo abituati nel nostro “vicinato cosmico”.»
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Basta con la strage di studenti | Contropiano
"La scuola deve formare, istruire, educare i cittadini e non deve essere sottomessa ai bisogni delle imprese.
Anche negli istituti volti a una formazione professionale, questa deve essere volta a conoscere criticamente il mondo del lavoro e della propria futura professione nei suoi aspetti generali e sociali e non può ridursi a momenti di apprendistato peraltro non retribuiti."
Enlightened self-interest, l'ideologia del sacrificio umano
Cos’hanno in comune Alexis Tocqueville, Karl Marx, Klaus Schwab, John Perry Barlow, gli attivisti di Ultima Generazione e il World Economic Forum? Un concetto, poco conosciuto ma molto diffuso, chiamato “enlightened self interest”.
Nonostante le apparenze, il concetto di “interesse personale illuminato” non ha nulla a che fare con temi come l’individualità, l’autodeterminazione o la capacità di pensare per se stessi, mentre ha molto a che fare con il collettivismo, il sacrificio personale e la solita vecchia favola del bene comune. I collettivisti sono però molto scaltri, e hanno da tempo compreso che non è semplice convincere le persone a sacrificare se stesse e le loro libertà se la pillola non è ben indorata.
L’enlightened self interest è alla base di molti concetti più avanzati, come l’idea stessa di comunismo delineata da Karl Marx o lo “stakeholder capitalism” di Klaus Schwab. Ma non solo, nel tempo ha trovato spazio anche in questioni apparentemente neutrali come la Dichiarazione d’Indipendenza del Cyberspazio scritta da John Perry Barlow nel 1996 e perfino nelle fondamenta ideologiche di movimenti ambientalisti come Ultima Generazione.
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Interest rightly understood
Alcuni dicono che il concetto sia stato immaginato per la prima volta da Alexis de Tocqueville nel 1835, in un passaggio di De La Démocratie en Amérique (Democracy in America).
Tocqueville guardava al Vecchio Continente e vedeva una società priva di qualsiasi interesse per la vita pubblica, con una nobiltà annoiata e preoccupata di mantenere il suo potere su un popolo avvilito e demoralizzato. Dall’altra parte dell’oceano c’era invece un continente senza nobiltà, forgiato da individui provenienti per la maggior parte da una middle class lavoratrice e imprenditrice.
Tocqueville ammirava la proattività e la voglia di partecipare alla vita pubblica degli americani; un popolo desideroso di collaborare col prossimo e di interessarsi alle questioni politiche, sociali, religiose.
Al tempo stesso Tocqueville pensava però che questa nuova società democratica corresse il rischio di diventare una ”tenue tirannia”. In una democrazia, sosteneva, è probabile che gli individui siano portati a ritenersi deboli e inermi di fronte alle masse di altri individui, ed essere così spinti ad allontanarsi dal dibattito pubblico.
La tenue tirannia, secondo Tocqueville, sarebbe proprio una conseguenza di questa demoralizzazione e disimpegno pubblico da parte dei cittadini, che sarebbero invece incentivati a supportare la creazione di teorie politiche altamente astratte e di apparati legali-burocratici costruiti appositamente per sollevarli dal dovere di pensare e agire.
Questa forma, secondo lui, sarebbe ancora più insidiosa delle tradizionali forme di tirannia, poiché avrebbe la capacità di asservire le anime degli uomini, piuttosto che i loro corpi.
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Che cosa sta succedendo tra il satellite Io ed il pianeta Giove? | Astronomia.com
"Dalla scorsa estate Io, il terzo satellite di Giove per grandezza, sta illuminando il sistema gioviano con una grande attività vulcanica. Dato che è il satellite più attivo del Sistema Solare, Io non ci sorprende con tali esplosioni, ma quanto è accaduto recentemente è stato insolitamente energetico."
Marcuse e l’analisi filosofica di capitalismo e comunismo – Gazzetta del Sud
L'articolo Marcuse e l’analisi filosofica di capitalismo e comunismo – Gazzetta del Sud proviene da Fondazione Luigi Einaudi.
Borsa: canapa, il 2022 si è chiuso male, ma il 2023 non apre meglio
Entrambe le principali piazze borsistiche a livello mondiale nel settore della Canapa, cioè Canada e USA, chiudono entrambe con valori altalenanti, tra chiari e scuri. Alcuni valori, infatti, chiudono con un andamento timidamente positivo ma altri chiudono in rosso, così, segnalano che il problema principale del 2022, ovvero la estrema volatilità dei mercati azionari mondiali […]
L'articolo Borsa: canapa, il 2022 si è chiuso male, ma il 2023 non apre meglio proviene da L'Indro.
Dagli USA i nuovi trend del mercato della cannabis nel 2023
Quali saranno le 10 principali tendenze dell’industria della marijuana da tenere d’occhio nel 2023? Nel complesso, il 2022 è stato un anno difficile per l’industria della cannabis, con venti contrari macroeconomici, tra cui l’inflazione, e ostacoli specifici del settore, come la sovrapproduzione e la mancanza di investimenti di capitale. In prospettiva, il mercato della marijuana può […]
L'articolo Dagli USA i nuovi trend del mercato della cannabis nel 2023 proviene da L'Indro.
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Giorgia Meloni e il sacramento dell'eucarestia
#Roma, 5 gennaio 2023, esequie del pontefice emerito #Benedetto XVI.
La scena riprende Giorgia #Meloni, all'epoca Primo Ministro del governo dello stato che occupa la penisola italiana, che si appresta a ricevere l'#eucarestia.
Secondo il #catechismo della #Chiesa #Cattolica (2353) "La #fornicazione è l'unione carnale tra un #uomo e una #donna liberi, al di fuori del #matrimonio. Essa è gravemente contraria alla #dignità delle persone e della #sessualità umana naturalmente ordinata sia al bene degli sposi, sia alla generazione e all'educazione dei #figli. Inoltre è un grave #scandalo quando vi sia corruzione dei giovani".
Secondo il #Codice del #Diritto #Canonico (914) non sono ammessi alla sacra comunione "gli scomunicati e gli interdetti, dopo l'irrogazione o la dichiarazione della pena e gli altri che ostinatamente perseverano in #peccato grave manifesto".
Giorgia Meloni convive more uxorio.
Il sacerdote poteva briosamente ignorarla.
La presenza delle telecamere avrebbe reso il suo gesto ancora più significativo.
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Una società senza più lavoro umano | Kulturjam
"La tendenza a eliminare la presenza umana dal lavoro quasi sempre non è un obbligo imposto dall’innovazione tecnologica, ma una scelta di riduzione dei costi e di aumento dei profitti, anche quando, come nelle stazioni ferroviarie minori, questo fenomeno comporta disagi e pericoli."
informapirata ⁂ reshared this.
L’ultima vergogna dello scuola-lavoro: se muori da stagista non hai diritto al risarcimento | AFV
"Tutto questo per fornire, in modo mascherato e dietro l’illusione della gavetta, manodopera gratuita a un tessuto industriale che, non investendo in ricerca e sviluppo e incapace di essere ad alto valore aggiunto, ha nell’abbassamento della quota salari e nei tagli in sicurezza sul lavoro l’unica leva per mantenere la sua quota di profitto.
Con la beffa finale, perché se sei in fabbrica per lo scuola-lavoro, quindi se sei costretto a fare lo stagista, proprio la tua condizione di stagista obbligato dall’alternanza scuola-lavoro non ti permette nemmeno di far ottenere un (per nulla consolatorio) risarcimento alla tua famiglia."
#uncaffèconLuigiEinaudi☕ – Oggi non è più il tempo…
Oggi non è più il tempo dei chiostri da primo medioevo […] oggi è il tempo dei missionari.
da Due parole tra di noi. Ai giornalisti liberali, «L’Italia e il secondo Risorgimento», 13 gennaio 1945
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Arrestato il Trafficante di Esseri Umani, Kidane Zakarias Habtemariam – #Africa #Libia #Etiopia #Eritrea
Kidane Zekarias Habtemariam, un eritreo ricercato per tratta di esseri umani, abusi sulle vittime e riciclaggio di denaro, è stato arrestato in Sudan il 1° gennaio 2023 dopo essere stato braccato dalla polizia olandese. L’arresto dell’uomo, che figurava nella lista dei piu’ ricercati, e’ stato annunciato dal gruppo interpol dell’Interpol in una conferenza stampa nel pomeriggio.
Secondo una dichiarazione dell’Interpol, Kidane Zakarias è stato arrestato in collaborazione con la polizia degli Emirati Arabi Uniti, le forze di sicurezza sudanesi e la polizia olandese.
Il sospetto, che era sotto stretta sorveglianza da parte delle forze di sicurezza degli Emirati Arabi Uniti, è stato infine trovato in Sudan attraverso riciclaggio di denaro e contatti con suo fratello.
Dal suo arresto, il sospetto è stato consegnato alla polizia degli Emirati Arabi Uniti, secondo il comunicato stampa di oggi.
Kidane Zechariah è stato arrestato nel 2021, in Etiopia, su segnalazione di alcune delle sue vittime. Tuttavia, è sfuggito alla custodia della polizia in tempo. Meron Stefanos, uno svedese eritreo che ha seguito da vicino il caso, ha detto di aver pagato una tangente di 10 milioni di birr alle guardie di polizia.
Kidane era stato condannato all’ergastolo prima della sua fuga, ha dichiarato oggi il comandante della polizia dell’Interpol in un comunicato. Alla domanda dei giornalisti sul processo delle persone coinvolte nella sua fuga, la polizia ha detto che erano in corso.
Kidane Zekarias è ricercato dalle forze di sicurezza olandesi in base alle accuse presentate da molte delle sue vittime nei Paesi Bassi dopo essere fuggito dalla custodia della polizia etiope. Kidane, che dall’ottobre 2021 è nella lista dei più ricercati degli olandesi, aveva annunciato sul suo sito ufficiale che avrebbe pagato 20.000 euro come ricompensa a chiunque avesse fornito informazioni su di lui. Secondo Meron Stefanos, Kidane era l’unico ricercato dalla Corte penale internazionale dell’Aia.
La task force congiunta dell’Interpol ha dichiarato oggi in una dichiarazione che Kidane è ricercato da vari paesi e il suo caso sarà indagato dai tribunali degli Emirati Arabi Uniti dopo che è stato inizialmente accusato di riciclaggio di denaro, nonché nei Paesi Bassi e in Etiopia.
La polizia degli Emirati Arabi Uniti, che ha svolto un ruolo di primo piano nell’arresto di Kidane Zakarias, ha dichiarato oggi in una dichiarazione che stanno ancora conducendo un’operazione simile e sono fiduciosi di intercettare la stessa rete di trafficanti nel prossimo futuro.
Approfondimento:
FONTE: tigrigna.voanews.com/a/%e1%8c%…
Operation Unthinkable: Il Piano di Churchill per distruggere l’URSS
La c.d. Operation Unthinkable è stato un piano di guerra concepito dall’Alto Comando delle Forze Armate britanniche durante la Seconda Guerra Mondiale, al fine di preparare una possibile offensiva contro l’Unione Sovietica. Il piano, concepitoContinue reading
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BREAKING: Meta prohibited from use of personal data for advertising
BREAKING: Meta vieta l'uso dei dati personali per la pubblicità Dopo quasi cinque anni, il DPC irlandese ha deciso di presentare un reclamo noyb e ha imposto a Facebook, Instagram e WhatsApp di smettere di utilizzare i dati personali degli utenti per la pubblicità nell'UE.
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La più avanzata intelligenza artificiale non è poi così tanto intelligente
La più avanzata intelligenza artificiale non è poi così tanto intelligente
Un'azienda di cybersicurezza milanese ha aggirato le barriere etiche di ChatGpt utilizzando un semplice trucco dialettico, lasciando libero spazio a qualunque argomento, anche...Simone Valesini (Today)
#uncaffèconLuigiEinaudi☕ – Che nell’Europa contemporanea…
Che nell’Europa contemporanea possono esistere una trentina di stati sovrani è altrettanto anacronistico come lo divenne la coesistenza di centinaia di città-stato e di principati-stato nell’Italia del Quattrocento
Ancora il commento al programma. L’Europa di domani, «L’Italia e il secondo Risorgimento», 13 maggio 1944
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Non c’è forca che tenga. L’Iran non riesce a soffocare la rivolta nel sangue
A ogni assassinio di Stato, la protesta si alimenta. Il regime in difficoltà. Ma la discesa in campo del figlio dello Scià complica l’intesa fra le opposizioni
A Javānrūd una ragazza curda senza l’hijab è in piedi davanti alle forze basij durante la cerimonia del quarantesimo giorno di fine del lutto per la morte di sette martiri che in questa città hanno preso parte alla rivoluzione scoppiata in Iran quasi quattro mesi fa. Gridano slogan contro Alì Khamenei e maledicono Ruhollah Khomeini: “Morte al Velayat-e Motlaqe Fagih” (morte alla tutela della guida suprema sulla vita sociale e politica). In questo slogan è racchiuso tutto il significato della pacifica rivoluzione scoppiata il 16 settembre 2022 dopo l’assassinio della ventiduenne Mahsa Amini, curda di Saqqez, avvenuta dopo che era stata massacrata di botte in un furgone della cosiddetta “polizia morale” che tre giorni prima l’aveva arrestata perché non indossava il velo come prescrive la legge islamica.
Le manifestazioni di protesta contro questa barbara uccisione, partite dalle città curde dell’Iran, si sono subito estese in tutto il paese, compresa la provincia a maggioranza sunnita del Belūcistān, fino a sfociare in una vera e propria rivoluzione che ora vede queste due regioni ancora come traino della battaglia per il rovesciamento della Repubblica islamica.
Questo elemento costituisce un aspetto molto significativo che non va ignorato. Gridare “Morte al Velayat-e Motlaqe Fagih” ha un doppio significato. Non è solo l’espressione del rifiuto della massima autorità religiosa del paese e dell’oppressione della religione nella vita sociale e politica di un popolo, ma esprime il rifiuto di ogni autoritarismo. Esprime la rivendicazione di una piena democrazia laica rispettosa dei diritti di ogni persona e di ogni minoranza.
Non vi è alcun dubbio sul fatto che è nel Sīstān-Belūcistān e nel Kurdistan iraniano che la rivoluzione per la liberazione dell’Iran dal regime teocratico, guidata dalla cosiddetta “generazione Z”, sia un passo avanti rispetto al resto del paese. In queste regioni è l’intero popolo, sempre a mani nude, ad essere insorto contro la Repubblica islamica. Alcuni centri delle province curde come quelli di Javānrūd, Sanandaj, Bukan, Mahabad, nel Kurdistan iraniano, sono di fatto in mano agli insorti e la situazione è drammatica.
Mentre nella megalopoli di Teheran, così come a Esfahan, a Karaj e a Mashad, le proteste non sono estese e costanti, e i manifestanti non hanno per nulla il controllo delle strade e delle piazze, il fuoco della rivoluzione è tenuto vivo dai curdi e dai beluci. Non è un caso se sono le città curde e quelle del Belūcistān a pagare il prezzo più elevato della feroce repressione. Buona parte dei cittadini arrestati, torturati e uccisi dalle forze paramilitari pasdaran sono appunto curdi o della minoranza beluci, così come la maggior parte dei condannati a morte.
A Javānrūd le guardie rivoluzionarie hanno trasferito migliaia di loro uomini equipaggiati con armi da guerra e hanno arruolato numerose milizie straniere filoiraniane da loro addestrate. Si tratta di milizie sciite provenienti da Iraq, Siria, Libano e dall’Afghanistan. Attaccano le abitazioni dei civili, irrompono nelle loro case e portano via intere famiglie.
A Mahabad si è celebrato il quarantesimo giorno trascorso dall’assassinio di Shamal Kahramaneh al grido di “Javānrūd non è sola, Mahabad è la sua sostenitrice”.
Cerimonia funebre anche per Mehran Basir, un giovane di 29 anni ucciso a Foman il 24 novembre. Il 31 dicembre si è svolta la cerimonia del quarantesimo giorno anche per Mehdi Kabuli, un adolescente di 15 anni ucciso dagli agenti di sicurezza a Gorgan. Il 5 gennaio a Izeh si terrà la cerimonia funebre per il quarantesimo giorno dall’assassinio di Hamed Selahshur, di 22 anni, torturato in prigione fino alla morte. Il giovane Hamed era stato segretamente sepolto fuori città perché la sua famiglia temeva che le autorità sequestrassero il suo corpo per estorcere una confessione forzata, ora lo hanno riesumato per seppellirlo nel “cimitero di famiglia” a Izeh.
Come è noto il regime sequestra i corpi dei manifestanti uccisi e chiede ai familiari una sorta di riscatto per la loro restituzione e precisamente chiede una confessione pubblica che smentica la voce di un loro decesso per mano dello stato. La Repubblica islamica ha paura anche dei morti e dei loro funerali perché le cerimonie funebri si trasformano in imponenti manifestazioni. Insomma, il regime teocratico ha comportamenti e organizzazione di tipo mafioso.
La rivoluzione sembra inarrestabile, ogni funerale produce una manifestazione a cui partecipa un oceano di persone e ciò fa desistere il regime dall’infliggere nuove impiccagioni. Le autorità iraniane pensavano di soffocare le rivolte con l’arma del terrore, ma ciò non sta riuscendo perché ad ogni assassinio la risposta è una ulteriore crescita della ribellione. Crescono la rabbia e l’indignazione, cresce l’odio verso questo orribile regime sanguinario considerato semplicemente criminale e del tutto privo di legittimità, dunque destinato ad essere spazzato via.
Intanto, sabato 31 dicembre 2022, diverse personalità di spicco in esilio che si oppongono alla Repubblica islamica hanno pubblicato una dichiarazione congiunta sui loro social definendo l’anno 2023 come quello della liberazione dell’Iran. “Il 2022 è stato l’anno glorioso della solidarietà degli iraniani di ogni credo, lingua e orientamento. Con lo stesso impegno e solidarietà, il 2023 sarà l’anno della vittoria per la nazione iraniana”, si legge nella dichiarazione firmata dal principe Reza Ciro Pahlavi, dalle attrici Nazanin Boniadi e Golshifteh Farahani, dall’attivista per i diritti umani e giornalista Masih Alinejad, da Hamed Esmaeilion, portavoce dell’Associazione delle famiglie delle vittime del volo PS752 abbattuto dai pasdaran esattamente tre anni fa (l’8 gennaio 2020) e dall’ex calciatore Ali Karimi. Il principe Reza Pahlavi in risposta alle critiche di coloro che sostengono che non vi è una voce unitaria contro il regime, ha detto: “Ecco perché dobbiamo unirci affinché le forze pro-democrazia aprano il dialogo con il mondo”.
E Nazanin Boniadi a “Iran International” ha sottolineato i continui tentativi con vari gruppi di opposizione per lavorare uniti e formare una coalizione.
Questa dichiarazione che invita le forze pro-democrazia a formare una coalizione non è stata sottoscritta da alcun esponente di partiti politici come quelli curdi, repubblicani o radicali. C’è solo un personaggio politico ad aver firmato questa dichiarazione, ed è il principe Reza Pahlavi, un personaggio carismatico a cui i repubblicani e i curdi guardano con sospetto perché non valutano positivamente la passata esperienza monarchica. Questo metodo di escludere alcune componenti fondamentali della società e della politica iraniana attive nella pacifica rivoluzione in corso ricorda quello seguito nel 1979, quando la speranza di una rivoluzione democratica per liberare il paese dall’oppressivo regime monarchico dei Pahlavi, fu vanificata e il moto rivoluzionario fu egemonizzato da una personalità religiosa fondamentalista carismatica come quella di Khomeini.
Per questo incomincia a serpeggiare, in particolare nella comunità curda, preoccupazione per il tentativo di alcuni esponenti della borghesia persiana in esilio, in particolare residente negli Stati Uniti e in Europa, di monopolizzare la rivoluzione ignorando partiti, minoranze e le entità non persiane presenti nel paese che rappresentano la componente più attiva e agguerrita di questo spontaneo movimento rivoluzionario partito dal basso.
Si teme quindi che all’interno della diaspora iraniana vi sia un tentativo di favorire la discesa in campo del principe Reza Pahlavi ritenuto forse in grado di risvegliare il sentimento nazionalista e di una Grande Persia che sia in grado di riscattarsi da quarantaquattro anni di disonore e di oscurantismo rappresentato dal regime teocratico.
Davanti a un movimento rivoluzionario senza leader, per una componente molto influente della borghesia iraniana in esilio, puntare sul nazionalismo persiano e sulla figura del principe Reza Pahlavi potrebbe rappresentare la strada più veloce e sicura per il cambio di regime. Ma i curdi, perseguitati da sempre sotto ogni dittatura, non vogliono essere servitori di nessuno: non intendono morire per un “Re persiano”, questo è il messaggio che arriva dal Kurdistan che vede la dichiarazione di un principe, di due attrici e di un giocatore di calcio, come un tentativo di scippare la rivoluzione e di presentare Reza Ciro Pahlavi, che per i monarchici è ancora il pretendente al trono, come il suo capo politico forte anche del sostegno che riceve grazie ai canali televisivi finanziati dai sauditi e che hanno sede a Londra.
Anche se il principe dichiara di non avere alcuna intenzione di ritornare sul trono, per il suo entourage e per il partito monarchico è pur sempre “Reza II” e dunque si preme fortemente per un ritorno della dinastia dei Pahlavi.
Ma gli slogan che si odono nelle piazze e nelle strade di tutte le città del paese, da Teheran a Sanandaj e da Esfahan a Zahedan e che gridano “Curdi, beluci, azeri; libertà e uguaglianza”, fanno intendere che per la “generazione Z” sono maturi i tempi affinché tutte le componenti etniche e religiose come quelle del Kurdistan e del Belūcistān, che da circa quattro mesi stanno dando un contributo fondamentale alla rivoluzione, dovrebbero avere un pieno riconoscimento e una piena collocazione di un assetto statuale consistente in una democrazia laica con una forte impronta federalistica.
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Eugen Rochko: "Non sono così convinto sulla questione delle citazioni come lo ero nel 2018. Personalmente, non sono un fan, ma è chiaro che c'è molta richiesta in tal senso. La stiamo prendendo in considerazione."
"Se lo facessimo, vorremmo che fosse possibile scegliere di non farlo, in modo simile a come intendiamo consentire la disabilitazione delle risposte. Non è del tutto banale."
informapirata ⁂ reshared this.
OK, parliamo di quell'editoriale. Quello che ha insistito non solo sul fatto che la privacy è pericolosa, ma anche sul fatto che non inserire affermativamente la sorveglianza negli strumenti di comunicazione è una posizione ideologica radicale.
Schiacciare gli argomenti dell'editoriale è facile. Sono SHALLOW. E molti hanno schiacciato, spesso con la gentilezza di un professore che valuta una bozza di saggio di uno studente che non volevano scoraggiare completamente. Ti indirizzerò al thread successivo... 1/
web.archive.org/web/2023010119… dorseys-twitter-signal-privacy.html
Ma quello che sta succedendo qui non è sostanza. Ed è su questo che voglio concentrarmi. Quelli di noi che hanno investito nella difesa della privacy devono capire che questo editoriale non è stato scritto per persone con esperienza e il suo scopo non sarà turbato dalla confutazione degli esperti. Non siamo il pubblico. 2/
L'editoriale funziona per creare l'apparenza di un "dibattito" su una questione più o meno risolta. E questa è una funzione potente, rafforzata dalla sua collocazione nel NYT. In questo modo, può fungere da "citazione Potemkin", fornendo un riferimento apparentemente credibile a sostegno di cattive leggi e piattaforme sulla privacy. 3/
Quali leggi? Quali piattaforme politiche? Non lo so. Ma il requisito dell'identificazione dell'età approvato in CA questa settimana e le normative che richiederebbero alle app di comunicazione di scansionare e sorvegliare i contenuti attualmente in corso nell'UE e nel Regno Unito ci danno alcuni indizi. 4/
Soprattutto perché queste leggi, in effetti, impedirebbero alle persone che sviluppano tecnologia di NON costruire capacità di sorveglianza e censura di massa. Che, sebbene estremamente mal argomentato, è effettivamente la spinta principale dell'editoriale.
In breve, abbiamo ragione, le nostre argomentazioni sono solide e abbiamo fatto la lettura. Ma se vogliamo difendere la privacy, dovremo essere coordinati e audaci, e non commettere l'errore di presumere che essere corretti sia di per sé una strategia. Abbiamo molto lavoro da fare nel 2023! FINE
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Come il nome stesso dell’esperimento suggerisce, Universe 25, ce ne sono stati altri 24 prima, e quasi tutti hanno portato al medesimo risultato. Il paradiso, inevitabilmente, diventava un inferno.
UNIVERSO 25 - FEDERICO FRANCO
Nel 1962, il ricercatore John B. Calhoun realizzò l’habitat ideale per roditori. Un luogo dove le cavie non avrebbero mai dovuto preoccuparsi di nulla, con cibo, acqua e un rifugio a disposizione per tutti. Un’utopia a misura di topo, la cui società nel giro di un anno raggiunse il suo massimo splendore, per poi ...
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Antonino Campaniolo 👣 likes this.
Dal 9 al 30 gennaio 2023 si aprono le #IscrizioniOnline!
Sarà possibile presentare la...
Dal 9 al 30 gennaio 2023 si aprono le #IscrizioniOnline!
Sarà possibile presentare la domanda per tutte le classi prime delle scuole statali primarie e secondarie di I e II grado e per i corsi di istruzione e formazione dei Centri di formazione pro…
Ministero dell'Istruzione
Dal 9 al 30 gennaio 2023 si aprono le #IscrizioniOnline! Sarà possibile presentare la domanda per tutte le classi prime delle scuole statali primarie e secondarie di I e II grado e per i corsi di istruzione e formazione dei Centri di formazione pro…Telegram
#xmpp spiegato male
Una delle cose più difficili per me è convincere gli amici a usare sistemi IM diversi da WA o Telegram.
Ed è difficile soprattutto perché tutto è così "appificato" che qualsiasi cosa vada oltre lo "scarica quest'app" per funzionare, viene bollata come "cosa da nerd".
E forse non è errato pensarla così, se pensate a come presentare xmpp. Intanto, come lo nominereste? Icsempipì? Jabber? Poi: quale app? Dove scaricarla? Quale provider? Se queste parole suoneranno familiari nel contesto di chi ha scelto il fediverso come social, per la maggior parte degli altri possessori di smartphone sarà ostrogoto. "I provider... Oddio!".
Non si è parlato ancora di OMEMO, selfhosting, ragioni etiche e di privacy, decentralizzazione, alternative a gafam, libertà di scelta del client: anche l'approccio più semplice e pronto all'uso è già troppo, troppo difficile.
Mi sono cimentato nella scrittura di un post col numero minimo di istruzioni terra-terra per fare provare XMPP a qualche amico, ma non sono riuscito a farla semplice come avrei sperato. È pieno di passaggi delicati che, probabilmente, faranno desistere anche chi avrebbe desiderato assecondarmi e provarci.
Che poi: facile lo è davvero, da usare. Ma manca qualcosa che renda il tutto davvero autoesplicativo, che permetta di dire "toh, scarica quest'app" e il resto sia un percorso guidato dove fare pochi passaggi per impostare tutto.
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è un peccato. Senza una buona app sul play store non si va da nessuna parte, il passaggio a un catalogo di applicazioni alternativo (f-droid) non è cosa da tuttə.
L'unica è trovare degli sponsor a Daniel, così può mettere Conversations gratuita.
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Signor Amministratore ⁂
in reply to Giuseppe Pecoraro • •Se vuoi modificare la visualizzazione standard dei tuoi post, puoi farlo al link poliverso.org/settings
alla voce "Impostazioni di sicurezza e privacy"
Giuseppe Pecoraro
in reply to Signor Amministratore ⁂ • •Ciao, ero convinto di averli resi pubblici ma evidentemente sbagliavo. Grazie per la segnalazione.
Giuseppe Pecoraro
in reply to Signor Amministratore ⁂ • •Quale voce dovrei modificare?
Signor Amministratore ⁂
in reply to Giuseppe Pecoraro • •Giuseppe Pecoraro
in reply to Signor Amministratore ⁂ • •Signor Amministratore ⁂
in reply to Giuseppe Pecoraro • •In tal caso, scusami per il disturbo! 😅
Giuseppe Pecoraro
in reply to Signor Amministratore ⁂ • •Ma no, figurati. Accetto sempre i consigli, specie qui su Friendica che capisco/conosco meno di Mastodon.
Grazie!
Signor Amministratore ⁂ likes this.