Salta al contenuto principale



Il segretario di Stato americano in visita in Israele e Cisgiordania, mentre sale anche la tensione in Iran.


Ucraina: l’ottica realista


La portata della risposta dell’amministrazione Biden all’invasione dell’Ucraina ha già superato le aspettative di molti osservatori, per non parlare della leadership russa. Dalla condivisione dell’intelligence con Kiev prima dell’invasione all’imposizione di sanzioni senza precedenti sull’economia russa alla fornitura di armi sempre più potenti alle forze armate ucraine, gli Stati Uniti sono stati fondamentali per il fallimento […]

L'articolo Ucraina: l’ottica realista proviene da L'Indro.



Il price cap sul petrolio russo accelera il disaccoppiamento economico globale


Il price cap di 60 dollari al barile per il petrolio russo è una mossa controversa dell’Unione europea e del G7. Il tetto massimo proibisce agli assicuratori e alle compagnie di navigazione occidentali, che rappresentano oltre il 90% del settore delle assicurazioni marittime, di servire navi che trasportano petrolio russo superiore a 60 dollari al […]

L'articolo Il price cap sul petrolio russo accelera il disaccoppiamento economico globale proviene da L'Indro.



Georgia: l’opposizione annuncia la ‘primavera georgiana’


Questa settimana le forze di opposizione in Georgia, sotto forma dei partiti politici “Droa”, “Strategia Agmanshenebeli” e “Girchi”, hanno dichiarato guerra all’attuale governo. I leader di queste organizzazioni hanno annunciato l’inizio del “movimento di liberazione nazionale” volto a rovesciare il potere nelle mani dei cittadini. Gli obiettivi dichiarati della campagna per il potere sono la […]

L'articolo Georgia: l’opposizione annuncia la ‘primavera georgiana’ proviene da L'Indro.



La #privacy è una questione collettiva. Il post di #FreakSpot


LA PRIVACY È UNA QUESTIONE COLLETTIVA

@Pirati Europei

Molte persone danno una spiegazione personale sul motivo per cui proteggono o meno la loro privacy. Coloro a cui non importa molto si sentono dire che non hanno nulla da nascondere. Chi ci tiene lo fa per proteggersi da aziende senza scrupoli, stati repressivi, ecc. In entrambe le posizioni si presume spesso erroneamente che la privacy sia una questione personale, e non lo è.

La privacy è sia una questione individuale che pubblica. I dati raccolti da grandi aziende e governi sono usati raramente su base individuale. Possiamo intendere la privacy come un diritto dell'individuo in relazione alla comunità, come afferma Edward Snowden :

Sostenere che non ti interessa il diritto alla privacy perché non hai nulla da nascondere non è diverso dal dire che non ti interessa la libertà di parola perché non hai niente da dire.

I tuoi dati possono essere usati per il bene o per il male. I dati raccolti inutilmente e senza autorizzazione vengono spesso utilizzati per scopi negativi.

Gli Stati e le grandi aziende tecnologiche violano palesemente la nostra privacy. Molte persone acconsentono tacitamente sostenendo che non si può fare nulla per cambiarlo: le aziende hanno troppo potere ei governi non faranno nulla per cambiare le cose. E, certamente, quelle persone sono abituate a dare potere alle aziende che fanno soldi con i loro dati e quindi dicono agli stati che non saranno una spina nel fianco quando vogliono attuare politiche di sorveglianza di massa. Alla fine, danneggia la privacy di coloro a cui importa.

L'azione collettiva inizia con l'individuo. Ogni persona dovrebbe riflettere se sta fornendo dati su se stessa che non dovrebbe, se sta incoraggiando la crescita di società anti-privacy e, cosa più importante, se sta compromettendo la privacy di coloro che gli sono vicini. Il modo migliore per proteggere le informazioni private è non divulgarle. Con la consapevolezza del problema, i progetti sulla privacy possono essere sostenuti.

I dati personali sono molto preziosi — tanto che alcuni li chiamano il “nuovo petrolio” — non solo perché possono essere venduti a terzi, ma anche perché danno potere a chi li detiene. Quando li diamo ai governi, diamo loro il potere di controllarci. Quando li diamo alle aziende, diamo loro il potere di influenzare il nostro comportamento. In definitiva, la privacy è importante perché ci aiuta a preservare il potere che abbiamo sulle nostre vite che sono così intenzionati a toglierci. Non ho intenzione di regalare o vendere i miei dati, vero?

Il post originale

reshared this



Digitalizzazione escludente


Le barriere digitali per le persone straniere nell’accesso al welfare Stando a Istat, le persone di cittadinanza straniera nel nostro paese sono più di 5 milioni. La loro permanenza è legata ad un permesso di soggiorno di categorie e durate differenti, st

Le barriere digitali per le persone straniere nell’accesso al welfare

5108932

Stando a Istat, le persone di cittadinanza straniera nel nostro paese sono più di 5 milioni. La loro permanenza è legata ad un permesso di soggiorno di categorie e durate differenti, stabilite sulla base della motivazione per la quale arrivano in Italia. Insieme alla permanenza dovrebbero essere garantiti una serie di diritti civili tra cui l’accesso a benefit e servizi, ma come ha potuto constatare il team di ricerca non sempre è così. Il dibattito pubblico si concentra spesso su un presunto accesso indebito delle persone straniere al welfare sociale, tralasciando totalmente il fatto che la popolazione straniera presenta un tasso di povertà molto elevato (una persona su quattro vive in uno stato di povertà assoluta) e che circa il 6,6% del totale dei contributi sono versati proprio da cittadini non comunitari. Nel momento in cui ne hanno bisogno, però, in cambio ricevono solo lo 0,4% di quanto versato.

Da ormai quindici anni la digitalizzazione della Pubblica amministrazione, l’e-government è diventata un mantra tra politici e decisori, utilizzato come sinonimo di maggiore efficienza e di progresso del settore pubblico. Si fonda su un’idea per cui l’interazione tra il cittadino e gli organi dello stato avviene di default attraverso strumenti digitali, in autonomia, secondo una retorica di efficienza, rapidità, standardizzazione e semplificazione; dando origine a un contesto in cui le tecnologie diventano la premessa per l’accesso al welfare. La premessa per il welfare è di essere orientato verso il sociale, in modo che benefit e servizi siano distribuiti come beneficio per la società: i processi di digitalizzazione sembrano invece essere orientati senza tenere conto di criteri etici.

Un aspetto che non tiene troppo in considerazione le difficoltà che una sempre maggiore “tecnologizzazione” dei processi potrebbe favorire. Anche in questo settore, seppur sia difficile da intravedere, esistono inclusi ed esclusi: i primi sono i cittadini italiani (anche se in questo caso ci sono delle eccezioni, come le persone senza fissa dimora), i secondi sono le persone straniere che nel nostro Paese sono venute per ragioni di tipo economico, sociale o politico. Una dicotomia che nasce dalla falsa possibilità di accedere a portali e siti web, sia per richiedere prestazioni sociali sia per ottenere informazioni su questi ultimi.

Una situazione paradossale poiché probabilmente sono proprio le persone straniere che non hanno un contatto con il tessuto sociale italiano ad avere bisogno di accedere in modo sostanziale al welfare. Non ci sono però indagini statistiche nazionali sul livello di alfabetizzazione digitale delle persone straniere, mancanza che non permette di riconoscere il divario digitale esistente tra chi nasce in Italia e chi nel paese ci arriva per questioni lavorative, economiche o di violazione di diritti umani. Un divario digitale che non dovrebbe essere scambiato con “il saper utilizzare uno smartphone”, uno strumento che in certi casi specifici non è il migliore alleato per richiedere a un ente come Inps un beneficio sociale.

Nonostante la mancanza di dati concreti sull’alfabetizzazione digitale delle persone straniere, che ricordiamo in Italia sono più di 5 milioni, nel 2020 è stato rilasciato il Piano triennale per l’informatica nella pubblica amministrazione, con l’obiettivo di realizzare la piena digitalizzazione dei servizi pubblici sul territorio italiano.

Da allora, le pubbliche amministrazioni hanno implementato diverse iniziative. INPS dispone di un sito informativo e di un portale online dedicato all’inoltro di richieste per prestazioni sociali. INPS ha inoltre lanciato INPS Mobile, una app istituzionale che dà accesso a numerosi servizi di consultazione e di invio di documenti. Un portale, ANPR, relativo all’iscrizione anagrafica e al cambio di residenza è nelle sue fasi finali di implementazione.

Il decreto-legge n. 76/2020 ha stabilito che, a partire dal 2021, l’accesso ai servizi della Pubblica Amministrazione deve avvenire attraverso identità digitali: Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID), la Carta di Identità Elettronica (CIE) o la Carta Nazionale dei Servizi (CNS). Dallo stesso anno INPS non accetta altro tipo di autenticazione l’accesso ai suoi portali e ai servizi. Le identità digitali presentano però dei pre requisiti giuridici, come essere in possesso di carta d’identità o essere iscritti all’anagrafe, che possono rappresentare un ostacolo per la popolazione straniera.

In questo report sono state analizzate in dettaglio molte prestazioni sociali e benefit, quali l’assegno per il Nucleo Familiare (ANF), l’assegno mensile di invalidità civile, l’assegno di maternità per lavoratrici atipiche (Assegno di maternità dello Stato), l’assegno sociale; l’assegno unico e universale (AUU); il bonus asilo nido; la carta acquisti ordinaria; l’indennità di accompagnamento agli invalidi civili; l’indennità mensile di frequenza; la pensione di inabilità; il Reddito di Cittadinanza/Pensione di Cittadinanza; il reddito di libertà.

Per ogni prestazione sono stati considerati i requisiti di accesso e le modalità di richiesta, che in questo secondo caso spesso avviene online solo dopo un’autenticazione tramite identità digitale. È emerso un quadro variegato, per cui alcuni permessi di soggiorno e requisiti di residenza restringono le possibilità di accesso a benefit e servizi, ma non solo. I servizi online sono integralmente accessibili solo in lingua italiana, e richiedono competenze digitali nonché un livello di alfabetizzazione elevato. Stando alla situazione attuale e vista la mancanza di previsioni differenti sul tema, il processo di digitalizzazione delle Pubbliche amministrazioni – ulteriormente favorito dai finanziamenti previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) – non è uguale per tutti e a farne le spese saranno perlopiù le persone straniere, e vulnerabili.

The post Digitalizzazione escludente appeared first on Hermes Center.

reshared this



La Russia sta perdendo la guerra energetica


Vladimir Putin prevedeva di utilizzare le esportazioni di gas questo inverno per ricattare l’Europa e indebolire il sostegno occidentale all’Ucraina. Invece, questa tattica sembra aver fallito in modo disastroso e minato in modo critico la posizione della Russia sui mercati energetici europei. Nel settembre 2022, avevo anticipato che il piano di Putin di tagliare le […]

L'articolo La Russia sta perdendo la guerra energetica proviene da L'Indro.



La Marina alla prova dell’underwater. Intervista all’amm. Credendino


Il Mediterraneo allargato è ormai riconosciuto quale scenario strategico di riferimento del nostro Paese, e la principale regione dove si svolgono gli interessi nazionali italiani. Dal Golfo Persico a quello di Guinea, passando per il Mare nostrum, la Mar

Il Mediterraneo allargato è ormai riconosciuto quale scenario strategico di riferimento del nostro Paese, e la principale regione dove si svolgono gli interessi nazionali italiani. Dal Golfo Persico a quello di Guinea, passando per il Mare nostrum, la Marina militare è chiamata a vigilare e pattugliare queste acque, anche sotto la superficie mare. Sempre più importante è, infatti, la dimensione underwater, dove passano i collegamenti energetici e delle comunicazioni. Un dominio che ha bisogno di regole, investimenti e tecnologie. Di tutto questo, Airpress ne ha parlato con il capo di Stato maggiore della Marina, ammiraglio Enrico Credendino.

Ammiraglio, l’Italia sta giocando la sua partita per concorrere alla leadership nel Mediterraneo. In questa sfida la Marina militare italiana ha un ruolo centrale. Quali sono i principali obiettivi che, di concerto con le altre Forze armate e il governo, la Marina vuole ottenere nel 2023?

Il ministero della Difesa ha di recente emanato la sua nuova Direttiva strategica per la sicurezza nel Mediterraneo allargato, il primo documento governativo per che definisce l’Italia una potenza regionale a prevalente connotazione marittima. Il documento inquadra, dunque, l’attività militare italiana nel Mare nostrum, in un’ottica interforze, multidimensionale e inter-agenzia, ma con un fattore-chiave: il mare. L’Italia riconosce la sua “marittimità”, una proiezione dove lavorano tutte le Forze armate, ma che richiede naturalmente una presenza e un elevatissimo impegno per la Marina militare, soprattutto rispetto al passato.

5108483

Un impegno reso più importante anche dall’invasione russa…

Gli effetti della guerra in Ucraina si vedono soprattutto con l’aumento della flotta russa nel Mediterraneo, che ha raggiunto livelli anche superiori rispetto alla Guerra fredda. Al momento ci sono una decina di navi russe, ma si sono toccate quote anche di una ventina, alle quali si aggiungono le oltre venti stazionate nel Mar Nero. Una presenza che di per sé non è una minaccia diretta all’Italia, ma aumenta la tensione e richiede alla Marina di essere più presente, con una media di 15/20 unità in mare al giorno, tra navi, sommergibili e aerei. Inoltre, gli Stati Uniti hanno spostato il loro focus all’Indo-Pacifico, e sebbene ora ci sia un gruppo portaerei Usa in risposta al conflitto ucraino, prima o poi se ne andrà e quando la situazione si normalizzerà sarà dislocata in Indo-pacifico. Starà allora all’Italia assumere la responsabilità di presidiare il Mare Nostrum.

Nello scenario mediterraneo acquista un ruolo chiave la base di Taranto. Che ruolo avrà la città pugliese nel suo ruolo di Comando Multinazionale Marittimo per il Sud della Nato? Che tipo di implementazioni della struttura saranno messe in campo, e con che tempi?

Taranto rappresenta la principale base navale della Marina, con le navi combattenti di prima linea e il gruppo portaerei. A questa si associano la base aerea di Grottaglie, e la base del gruppo anfibio di Brindisi. Messe insieme, queste risorse esprimono la capacità expeditionary dell’Italia, uno dei pochi Paesi al mondo ad avere la possibilità di mettere in mare una Expeditionary Task Force (Etf), la somma tra il gruppo anfibio e il gruppo portaerei con gli F-35. In questo contesto, Taranto si sta sviluppando secondo il progetto “Base blu”, che prevede nei prossimi dieci anni un investimento importante per ammodernare le banchine e le infrastrutture della base e, insieme al cosiddetto “piano Brin”, l’arsenale. Nella base, inoltre, si sta istituendo il Comando Multinazionale Marittimo per il Sud della Nato, un comando marittimo “deployable” che sarà operativo nel 2024. Si tratterà di personale sempre pronto a imbarcarsi per gestire le operazioni in ambito Nato, lavorando con il comando Joint di Napoli o il Comando marittimo dell’Alleanza.

Le Forze armate italiane hanno ormai adottato l’approccio all-domain come dottrina per la pianificazione delle operazioni. Come si declina questo approccio per la dimensione marittima, pensiamo in particolare alle capacità anfibie o a quelle aeronavali?

La Marina è all-domain e interforze per sua stessa natura, operando sopra, sotto, sulla e vicino la superficie del mare da sempre, a fianco delle Forze Armate e, appieno, parte integrante della Difesa. Per cui abbiamo fin dalla nascita la mentalità a operare in tutte le dimensioni, e l’all-domain non è che una evoluzione di questo, con l’aggiunta del cyber e dello spazio. Inoltre, tutte le nuove unità navali sono pensate per operare nel multi-dominio, con la nave che è già, di fatto, un sistema di sistemi, dovendo integrare i diversi assetti di piattaforma e gli eventuali mezzi imbarcati, oggi, anche unmanned.

Quali sono i principali orientamenti strategici e quali le soluzioni operative individuate per garantire la sicurezza delle infrastrutture sottomarine, sempre più strategiche e la cui importanza è stata messa in risalto anche dal danneggiamento del Nord Stream 2?

Subito dopo il sabotaggio del gasdotto Nord Stream 2, avvenuto in mar Baltico nel settembre 2022, è stata attivata la missione Fondali Sicuri che prevede l’impiego di unità di superficie, cacciamine e ulteriori assetti specialistici, per la sorveglianza delle infrastrutture strategiche sottomarine nazionali. L’attenzione verso tale settore delle operazioni è altissima.

5108485

Del resto, occorre considerare che il dominio subacqueo costituisce la nuova, vera, quinta dimensione fisica. Oggi si parla di terra, mare, cielo e spazio, e per mare si intende tutto. Invece, le leggi fisiche che regolano la dimensione subacquea sono completamente diverse da quelle che caratterizzano la superfice del mare. Peraltro, nonostante si creda che Internet viaggi prevalentemente via satellite, ben il 98% dei dati passa attraverso dorsali e connessioni situate sotto la superficie del mare. In particolare, sui fondali del Mediterraneo sono stesi cavi per le comunicazioni tra Europa, Asia e Africa, oltre alle condotte energetiche che dall’Algeria, dalla Tunisia, dall’Albania arrivano in Italia. La Marina dovrà dunque essere in grado di vigilare l’underwater, e per questo, occorrerà sviluppare nuove tecnologie, investire fondi considerevoli e, soprattutto, fare sinergia. In tal senso, in esito a una risoluzione della precedente legislatura, è stato attivato a La Spezia il Polo nazionale della subacquea, la cui guida è affidata alla Marina, e che coinvolgerà tutto il cluster marittimo che lavora sul mondo subacqueo, dai ministeri della Difesa e delle Imprese, all’università e all’industria.

Quali sono le priorità per il mondo underwater?

Il problema è che si è investito molto poco sul mondo subacqueo. Si è investito di più nel settore spaziale che in quello underwater, con il risultato che oggi conosciamo meglio la superficie di Giove che non i fondali marini, inesplorati per il 98%. Ma lo spazio è lontano, quello di cui stiamo parlando invece è casa nostra. Mancano poi delle regole, perché non c’è un’autorità per lo spazio subacqueo. Bisogna ancora definire dove inizia la dimensione subacquea: se nello spazio il confine è a cento chilometri di altezza (la cosiddetta linea di Karman), sott’acqua dov’è? Dove arriva l’onda elettromagnetica o dove arriva la luce? A livello legale, inoltre, è quasi impossibile attribuire la responsabilità in caso di incidenti, intenzionali o accidentali, a causa della difficoltà di osservare il mondo sottomarino. I satelliti non vedono sott’acqua, perché l’onda elettromagnetica non arriva sotto la superficie del mare. È un mondo le cui regole fisiche impongono soluzioni ad hoc, con profondità che nel Mediterraneo arrivano fino a cinquemila metri, dove non si può intervenire con gli operatori, perché gli scafandri ci consentono di operare fino a un massimo di circa trecento metri. Sarà quindi un mondo abitato essenzialmente da sciami di droni rilasciati da una nave madre, anch’essa unmanned, controllato anche da network di sensori di fondo, come le cortine e catene idrofoniche

Alla luce dei rapporti complicati tra Italia e Francia, ritiene che questo potrebbe avere degli impatti sulla collaborazione cantieristica tra i due Paesi?

Sinceramente non credo. Sicuramente da un punto di vista tecnico, a livello operativo, stiamo lavorando in totale sintonia con i francesi. Di recente la Marina militare italiana ha messo a disposizione del gruppo portaerei francese una nave per circa un mese, e ho ricevuto il ringraziamento personale del comandante della Marine nationale, l’ammiraglio Pierre Vandier, che tra l’altro a settembre del 2022 ha ricevuto l’onore al merito della Repubblica italiana. Io stesso sono stato l’unico capo di Forza armata straniero invitato il 14 luglio scorso alla sfilata per il Giorno della Bastiglia a Parigi.

Quali sono le missioni all’estero più sensibili per la Marina militare italiana nel 2023?

La Marina lavora ed è presente in tutto il Mediterraneo allargato. La nuova operazione Mediterraneo sicuro ha esteso l’area della missione Mare sicuro – inizialmente limitata alle acque antistanti la Libia – fino a comprendere le acque delle Baleari fino alla Siria e i Dardanelli a est, dove abbiamo sempre almeno sei unità in mare, tra navi e sommergibili. La missione è anche una dichiarazione agli alleati del fatto che l’Italia vuole assumere, e siamo seri nel farlo, la responsabilità della sicurezza nel Mediterraneo. La Marina è poi presente nel Golfo di Guinea, dove passano diversi interessi energetici e mercantili, a contrasto di un importante fenomeno di pirateria. Siamo presenti ormai da tempo in Somalia con la missione Ue Atalanta, grazie alla quale il fenomeno della pirateria in Corno d’Africa è stato posto sotto controllo e, più di recente, nello stretto di Hormuz con la nuova operazione europea Agenor-Emasoh. Prosegue, inoltre, in mar rosso, l’impegno del pattugliamento nell’ambito della Multinational Force Observers sotto egida delle Nazioni Unite e non escludo, nel 2023, l’impegno nella Maritime Task Force in Libano, anch’essa sotto Onu (Mtf – Unifil), per la quale l’Italia ha anche assicurato la disponibilità ad acquisire il Comando. Abbiamo poi una nave nell’Artico per vigilare sulla possibile apertura della rotta artica e a breve nave Morosini si addestrerà insieme agli alleati e alle marine amiche nell’Indo-Pacifico. Un’occasione anche per contribuire alla possibile esportazione del prodotto nazionale. Infine, a luglio il Vespucci partirà per il giro del mondo.

5108487


formiche.net/2023/01/sfide-mar…




Hey ChatGPT, spiegami le privacy policy di Google, Facebook e TikTok come se avessi 13 anni.


Un esperimento con ChatGPT per riassumere in modo semplice privacy policy lunghissime e complesse.

Come forse saprete, le privacy policy di Google, Facebook e TikTok sono documenti lunghissimi che richiedono almeno 40 minuti per una lettura completa. Ma il tempo che serve per leggerle da cima a fondo non è il solo problema. Sono anche documenti complessi da comprendere e difficilmente fruibili per una persona con scarse competenze sul tema — figurarsi per un bambino che usa questi servizi!

Per questo allora ho voluto sperimentare con ChatGPT, chiedendo di tradurre in termini semplici e comprensibili per un bambino di 13 anni queste lunghissime e complesse privacy policy.

Sei già iscritto a Privacy Chronicles? No? Che aspetti!

5104462Scansiona il codice QR con il tuo wallet LN oppure clicca qui!

La fonte delle informazioni è stata la privacy policy stessa, io mi sono limitato a fornire il link. Nel prompt ho indicato a ChatGPT di includere obbligatoriamente alcuni dettagli:

  • Una sintesi dell’originale, facilmente comprensibile da un bambino di 13 anni
  • Includere una breve spiegazione del significato di dato personale
  • Includere qualche dettaglio su: dati trattati, fonti dei dati, trasferimenti dei dati ed eventuali terze parti
  • Includere qualche dettaglio sui periodi di conservazione dei dati
  • Avvertire l’utente sui rischi della profilazione, con un esempio pratico comprensibile a un bambino
  • Includere istruzioni per cambiare le impostazioni privacy e cancellare l’account
  • Se presenti, includere un avvertimento su eventuali violazioni di dati o cattiva condotta da parte del servizio.

Ho fatto diverse prove per un’oretta. Non sempre i testi prodotti erano in grado di soddisfare i requisiti richiesti. Tuttavia credo che il risultato sia comunque interessante, sia per comprendere le potenzialità di uno strumento del genere che per avere un’estrema sintesi del trattamento dati di questi tre colossi.

Purtroppo i risultati in italiano non avevano la stessa qualità di quelli in inglese, quindi vi propongo quelli:

232302

Google collects information about you, including your personal data, when you use their services like Google Search, Gmail, YouTube, and others. Personal data means information that can be used to identify you, like your name, email address, and location.

Google gets this information from different sources, like when you create a Google account, or when you search the internet, watch videos on YouTube, or use Google Maps. Google may also share your personal data with other companies, like advertisers, to show you ads that might interest you.

It's important to know that when Google shares your personal data with advertisers, it can be used to profile you, like what kind of things you like, what you search for online, and where you go. For example, if you search for information about animals, you might see ads for zoos or pet stores.

Google keeps your personal data for as long as they need it to provide you with their services and improve them. You can change your privacy settings at any time by going to your Google account settings, where you can choose what information Google collects and how they use it. If you want to stop using Google's services and delete your account, you can follow these easy steps:

To change your privacy settings:

  • Go to your Google account (myaccount.google.com/)
  • Click on "Data & Personalization"
  • Review and adjust your settings as needed.

To delete your Google account:

  • Go to your Google account (myaccount.google.com/)
  • Click on "Data & Personalization"
  • Scroll down to "Download, delete, or make a plan for your data"
  • Click on "Delete a service or your account"
  • Follow the steps to delete your account.

There have been incidents where Google has misused people's personal data, like in 2018 when Google was fined by the European Union for violating people's privacy by collecting and using their personal data for targeted advertising. So, it's important to be careful about the information you share with Google and to regularly check your privacy settings.

Iscriviti adesso

232303

Facebook collects information about you to make your experience on the platform better. This information is called "personal data." Some examples of personal data are your name, age, and what you like. Facebook gets this information from you when you sign up and use the platform, and also from other websites and apps that you use.

Facebook also collects information about what you do on the platform, such as the posts you make and the pages you follow. This is called "metadata."

Sometimes, Facebook will share your information with other companies, organizations, or people outside of Facebook. For example, if you use a game app that is made by another company and also uses Facebook, Facebook might share your information with that company so they can show you ads that are more relevant to you.

Facebook keeps your personal data for as long as you use the platform and for a short period after you stop using it, so they can provide the services you expect and protect your information.

One of the risks of using Facebook is that they use your information to show you ads. This is called "profiling and advertising." For example, if you've been searching for shoes on your phone, you might start seeing ads for shoes on Facebook. While this can be useful to see things you might be interested in, it can also be creepy.

To change your privacy settings on Facebook, go to the settings menu and click on "privacy." From there, you can control who can see your posts and information. To delete your Facebook account, go to the settings menu and click on "Your Facebook Information." Then, click on "Delete Your Account and Information."

It's important to be careful with the information you share on Facebook and to always read the privacy policy carefully. There have been some incidents where Facebook has mishandled people's information, like the Cambridge Analytica scandal in 2018. So it's important to stay informed and protect your information online.

Share

232304

TikTok is an app that you can use to make short videos and share them with your friends or the world. When you use TikTok, they collect information about you, like your name, phone number, and videos you make. This is called your personal data.

TikTok gets this information from different sources, like when you sign up for the app or share your videos. They also collect data about how you use the app, like what videos you watch and how you interact with them.

TikTok shares your personal data with other companies and people that help them run the app and show you ads. For example, they might share your data with companies that help them show you ads based on what you like.

TikTok keeps your personal data for as long as they need it to run the app and show you ads. They might keep some of it even after you stop using the app, but they will keep it private and secure.

One risk of sharing your personal data is that companies like TikTok can use it to show you ads based on what they think you might like. For example, if TikTok knows you like certain types of music, they might show you ads for concerts or music festivals.

If you want to change your privacy settings on TikTok or delete your account, you can do it in the app's "Privacy and Safety" section. Just go to "Settings" and then "Privacy and Safety." If you delete your account, all of your videos and personal data will be deleted and you'll need to start over if you want to use TikTok again.

There haven't been any big issues with TikTok and personal data, but it's always a good idea to be careful when sharing information online. Make sure you know who you're sharing it with and what they're going to do with it.

If you want to change your privacy settings or delete your TikTok account, here's how:

  • Go to the Settings page on TikTok.
  • Look for the Privacy and Safety section.
  • Change your privacy settings to what you want.
  • To delete your TikTok account, go to the Delete Account page on TikTok.
  • Follow the instructions to delete your account.

In summary, TikTok collects information about you and your activity on the website and might share it with other companies to show you ads. There can be risks associated with having a profile created about you, so be careful about what personal information you share on TikTok.

Iscriviti adesso



Grandiosa Muerte - Egregor


Dalla soleggiata e bella Costa Rica, che non si capisce perché in italiano diventi maschile, arriva un monolite di death metal pubblicato dalla francese Bitume Prod., cattiveria e sentore di estinzione, dolorosa e lunga peraltro.

Dietro al nome Grandiosa Muerte c’è un uomo solo saldamente al comando, il suo nome è Max Gutiérrez Sánchez, già fondatore di altri tre gruppi : Ravensouls, December’s Cold Winter, e Advent Of Bedlam. Max ha conosciuto l’abbraccio mortale del metal quando abitava in Spagna ed è lì che ha contribuito a fondare i suoi primi gruppi.

iyezine.com/grandiosa-muerte-e…

@Musica Agorà

reshared this



FET, Free Timetabling Software: software libero per generare un orario settimanale delle lezioni nelle scuole


FET: software libero per generare un orario settimanale delle lezioni nelle scuole

Segnaliamo a tutta la comunità @Le Alternative la pagina #wikibooks realizzata da @maupao con la descrizione del software FET (Free Timetabling Software).

Il software è stato sviluppato dal programmatore rumeno Liviu Lalescu ed è stato tradotto dagli italiani Marco Barsotti e Fabio Piedimonte che hanno predisposto dei materiali utili per imparare ad utilizzare FET in modo efficace.

- Il passo del lupo, pagine italiane del sito FET, a cura di Marco Barsotti
- Il mondo della scuola, il sito di Fabio Piedimonte contiene diversi tutorial per l'uso di FET

Inoltre sono disponibili 11 video tutorial a cura di Yolanda Quijada.

cc @Scuola - Gruppo Forum @Wikimedia Italia

Qui il link alla voce su WikiBooks

reshared this



#NotiziePerLaScuola

È disponibile il nuovo numero della newsletter del Ministero dell’Istruzione e del Merito.



L'EDPB determina le raccomandazioni sulla privacy per l'utilizzo dei servizi cloud da parte del settore pubblico e adotta il rapporto sulla Cookie Banner Task Force


L'EDPB determina le raccomandazioni sulla privacy per l'utilizzo dei servizi cloud da parte del settore pubblico e adotta il rapporto sulla Cookie Banner Task Force

@Etica Digitale

Bruxelles, 18 gennaio - Il commissario per la giustizia Didier Reynders ha partecipato alla riunione plenaria. Ha presentato al consiglio di amministrazione il progetto di decisione di adeguatezza per il quadro UE-USA sulla privacy dei dati e ha avuto uno scambio di opinioni con i suoi membri. Il consiglio sta attualmente lavorando al proprio parere sulla bozza di decisione, che sarà finalizzata nelle prossime settimane.

L'EDPB ha adottato una relazione sui risultati della sua prima azione di applicazione coordinata (qui si può scaricare il documento con la prima parte "2022 Coordinated Enforcement Action - use of cloud-based services by the public sector" mentre qui è disponibile la seconda "Annex: National Reports on the CEF cloud action"), incentrata sull'uso di servizi basati su cloud da parte del settore pubblico. L'EDPB sottolinea la necessità per gli enti pubblici di agire nel pieno rispetto del GDPR e include raccomandazioni per le organizzazioni del settore pubblico quando utilizzano prodotti o servizi basati su cloud. Viene inoltre reso disponibile un elenco delle azioni già intraprese dalle autorità per la protezione dei dati (DPA) nel campo del cloud computing.

Qui il comunicato completo del

reshared this



Un indagine di Kaspersky ha rivelato che il 24% degli utenti messicani fornisce i propri dati personali in cambio di sconti o coupon, senza verificare se questi siano reali o una truffa. Il 76% degli utenti si dichiara disposto a pubblicare informazioni compromettenti in cambio di qualche beneficio o pagamento, mentre il 27% condivide dati...


...e gli idealisti, gli ingenui, i rinunciatari ...


Di tanto in tanto è bello farsi scarrozzare per le vie della città con della musica tiepida in sottofondo. Osservare le facce della gente che cammina sui marciapiedi e immaginare quali potrebbero essere i loro pensieri e le loro storie.

("second moon" - pacifico)

youtube.com/watch?v=JaOYDJWvD-…



Il progetto del ministro Valditara: scuola-azienda e "umiliazione" | Senza Tregua

"Spesso l’alternanza scuola-lavoro viene legittimata come uno strumento di avvicinamento dei giovani al mondo del lavoro, i quali dovrebbero trovare in questa esperienza un’autentica opportunità di futuro impiego, grazie all’acquisizione di competenze richieste dal mercato del lavoro. Già ai tempi della presentazione della Buona Scuola, tale provvedimento era stato presentato come un dispositivo per arginare la disoccupazione giovanile. È nostro compito contrastare tale retorica. In primo luogo rifiutando l’idea, tutta ideologica, che la scuola debba fungere da istituzione che ha come obiettivo primario la formazione di lavoratori. Questo elemento nasconde, infatti, quella che è l’unica realtà dell’alternanza scuola-lavoro: un metodo comodo e conveniente che i padroni adottano per scaricare i costi della formazione aziendale direttamente sulle scuole e, di conseguenza, sui lavoratori contribuenti."

senzatregua.it/2023/01/29/8012…



Le persone convinte di conoscere la #scienza, conoscono *davvero* la scienza?


Non è tanto quello che sai, quanto quello che pensi di sapere

@Scienza e innovazione

Un nuovo studio pubblicato il 24 gennaio sulla rivista ad accesso aperto PLOS Biology di Cristina Fonseca della Genetics Society, UK; Laurence Hurst del Milner Centre for Evolution, Università di Bath, Regno Unito; e colleghi, rileva che le persone con atteggiamenti drastici tendono a credere di comprendere la scienza, mentre le persone neutrali sono meno sicure. Nel complesso, lo studio ha rivelato che le persone con atteggiamenti fortemente negativi nei confronti della scienza tendono ad essere troppo sicure del proprio livello di comprensione.

Qui la recensione all'articolo e qui l'accesso all'articolo originale pubblicato su Plos Biology

reshared this

in reply to Franc Mac

"la scienza" è un concetto troppo astratto... dire che qualcuno conosce "la scienza" è come dire che "conosce i libri".

Quali?
Di quale genere?
In quale lingua?

Scienza e tecnologia reshared this.

in reply to quasimagia

@quasimagia vero , peró esistono anche le generalizzazioni , usate come " tanto per intenderci".

Scienza e tecnologia reshared this.



#NotiziePerLaScuola

PNRR, Fondo Opere Indifferibili 2023: pubblicato l’elenco degli enti locali potenzialmente destinatari della preassegnazione.

Info ▶️ pnrr.istruzione.

Poliverso & Poliversity reshared this.




#NotiziePerLaScuola

“Laboratori del Sapere”, online le linee guida per estendere l’approccio metodologico scientifico anche a discipline diverse dalle STEM.

Info ▶️ indire.



Fino ad, ormai, 2 mesi fa, il mio regno del Rasperino era al suo splendore massimo: l'istanza Misskey, messa su giusto 2 settimane prima, andava alla ...


Politica, industria e Forze armate. Lo sforzo collettivo per la Difesa Ue


La Difesa europea è una necessità improcrastinabile. È il cuore di quanto emerso nel corso dell’evento “Prospettive europee per una Difesa comune”, promosso da Formiche e Airpress, in collaborazione con le rappresentanze in Italia del Parlamento e della C

La Difesa europea è una necessità improcrastinabile. È il cuore di quanto emerso nel corso dell’evento “Prospettive europee per una Difesa comune”, promosso da Formiche e Airpress, in collaborazione con le rappresentanze in Italia del Parlamento e della Commissione europee Roma. Per il ministro della Difesa, Guido Crosetto, intervenuto all’evento: “stiamo vivendo una situazione che ha cambiato completamente lo scenario di riferimento nel quale pensavamo di vivere, e questo ha messo in difficoltà le difese europee”.

Dopo anni di illusione che la guerra non potesse tornare in Europa, ci si è accorti che non è così. Per questo, l’obiettivo è “accelerare i processi iniziati in modo burocratico qualche anno fa, l’Europa ha subito una forte accelerazione nella consapevolezza di aver bisogno di una visione comune”. Tuttavia “non si fanno questi passaggi epocali in 27”, c’è bisogno di leader “che si prendono sulle spalle la responsabilità di indicare la strada, una linea che prevale che diventa chiara a tutti che è l’unica”.

Evitare la Terza guerra mondiale

Il ministro è anche intervenuto sul perché ci sia bisogno di tenere alta la guardia, soprattutto dopo lo sconvolgimento causato dall’invasione russa: “Vorrei parlare a quelli che dicono ‘dando le armi all’Ucraina, alimentiamo l’escalation verso la Terza guerra mondiale’. Secondo me, la Terza guerra mondiale inizierebbe nel momento in cui i carri armati russi arrivassero a Kiev e ai confini dell’Europa”. L’unico modo per fermare questo scenario è dunque fare in modo “che i carri armati russi non arrivino a Kiev, e chi dice qualcosa di diverso non conosce la realtà, non conosce il punto limite che molti Paesi della Nato non possono vedere oltrepassato”. Un commento che poche ore dopo ha scatenato la risposta del vicepresidente del consiglio di sicurezza russo Dimitri Medvedev, che ha attaccato il ministro definendolo “uno sciocco” (qui la replica di Crosetto).

Lo scenario dopo l’Ucraina

La guerra in Ucraina, se da un lato ha dimostrato la “positiva unità mantenuta dall’Unione europea e dalle democrazie occidentali” ha registrato il rappresentante in Italia del Parlamento europeo, Carlo Corazza, dall’alto ha fatto emergere anche le lacune e i limiti della costruzione europea: “non abbiamo una unione della Difesa, e vediamo con quanta fatica approviamo i pacchetti di sanzioni, con sempre lo Stato di turno che usa il suo diritto di veto a fini ricattatori”. Questi limiti si vedono anche nelle capacità militari, “meno importanti di quanto pensavamo, la somma dei Ventisette, con anche il Regno Unito, superano gli investimenti della Russia e si avvicinano a quello degli Usa, ma lo fanno in modo inefficiente, in ordine sparso, con duplicazioni e non sfruttando le sinergie”. Come ha ricordato ancora Corazza, infatti, “l’80% degli investimenti è a livello nazionale, e il 90% della ricerca”.

La sfida del presente

“L’Europa, per vedersi riconosciuta come soggetto, deve assolutamente rafforzare la propria unione politica”. Ha rimarcarlo è stata il sottosegretario agli Esteri, Maria Tripodi, secondo la quale “l’unione politica è propedeutica all’unione della Difesa”. Per il sottosegretario, l’Ue ha compiuto degli errori, quando si divide internamente a livello di politica estera, di difesa comune e sul budget per la difesa, venendo percepita come un “soggetto debole”. L’aggressione russa ha dato orizzonti “diversi e cupi, ed è ovvio che bisogna rivedere assetti ed equilibri”. “L’Europa deve più efficacemente spostare l’asse rispetto gli interessi esclusivi dei singoli Stati, allargando il ventaglio di proposte concrete e risorse”. Importante anche il legame transatlantico: “Avere una difesa comune, una soggettività militare, non vuol dire sganciarci dalla Nato, che rimane il nostro principale punto di riferimento”. Ma per l’Europa, “la difesa è la sfida del presente, va fatta subito”.

Serve la maggioranza qualificata

Come notato dal rappresentante in Italia della Commissione europea, Antonio Parenti, la discussione sulla difesa comune è stata portata “molto più avanti da parte dei militari rispetto alla politica, a cui spesso è mancata la volontà di fare quel passio in più verso una politica estera comune”. Per il rappresentante, dunque, è necessario un cambio di passo fondamentale: bisogna prendere decisioni a maggioranza qualificata in politica estera”. Di fronte ai limiti che esistono ancora in Europa, con 140 sistemi d’arma diversi, “oggi c’è il bisogno evidente di chiedere alla politica di imbarcarsi senza ritorno verso una politica estera e di difesa comuni, perché le due sono inscindibili”.

Un’architettura solida

“Quando si parla di difesa europea spesso la si mette in contrapposizione con la Nato; in realtà sono due cose profondamente diverse” ha spiegato il direttore della divisione Capacità dell’Eda, generale Stefano Cont: “La Nato risponde al bisogno della difesa dell’Europa, che non può che essere transatlantica”, mentre la Difesa europea mira essenzialmente a tre obiettivi: l’efficienza della spesa e dell’interoperabilità, il rafforzamento della base tecnologica e industriale e la capacità di agire autonomamente laddove la Nato o gli alleati non europei “non hanno competenza o non sono interessati”. Come ricordato da Cont, l’Europa spende complessivamente circa 230 miliardi di euro in Difesa, un terzo degli Stati Uniti: “dovremmo allora avere un terzo delle capacità Usa, cosa che non è”. Quello che serve, allora, è una solida architettura per la Difesa europea, basata su ripartizioni di ruoli, competenze e funzioni tra enti che già esistono”.

Integrazione industriale

Anche a livello industriale “la cooperazione è inevitabile”, ha detto il managing director di Mbda Italia, Lorenzo Mariani, registrando come esistano due livelli per l’integrazione della base produttiva europea “uno è i programmi di cooperazione, l’altro è l’integrazione tra industrie”. Sui programmi comuni, per Marina non c’è scelta: “Mbda è nata su tre progetti di cooperazione, l’Aster, il Meteor e lo Strom shadow, assorbendo i costi di sviluppo per oltre dieci miliardi; senza, non sarebbe stato possibile per le nazioni non solo avere tutti e tre i sistemi, ma probabilmente neanche uno”. I costi, con l’aumento delle esigenze e dei livelli tecnologici, inoltre, sta anche aumentando, rendendo sempre più indispensabile cooperare. Dal punto di vista dell’integrazione, questo renderebbe più facile accedere ai programmi di cooperazione. “A livello del mercato è evidente che avere la forza di più compagnie, e il supporto di più governi, aumenta la penetrazione commerciale dei prodotti”.

Militarizzare la Difesa Ue

Una strada la indica il capo di Stato maggiore della Difesa, ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone: “le due dimensioni che devono essere perseguite si articolano in una parte operativa e in una cooperativa”. Per quanto riguarda la prima, si tratta di “sostenere la forza European rapid deployment capacity (Eurdc)” e una operazionalizzazione, una “militarizzazione”, come la definisce l’ammiraglio, delle strutture della Difesa europea. “Come il Military planning and conduct capability (Mpcc) che deve diventare il quartier generale operativo dell’Ue ed esercitare realmente il comando e controllo” dell’Eurdc. Inoltre “va scissa la parte staff dell’Eums dal Mpcc, entrambi sotto un elemento militare di valore politico-strategico opportuno che “possa agire nella direzione operativa, di policy strategica e di dottrina”. La seconda direttrice, della cooperazione, spinge verso il joint procurement come reale apporto alla deterrenza bisogna possedere “una tecnologia tale da dissuadere qualunque aggressore”.


formiche.net/2023/01/volonta-d…



I Samp/T all’Ucraina dopo l’intesa Italia-Francia


Italia e Francia hanno ordinato 700 missili terra-aria Aster-30, che vengono lanciati con il sistema di difesa aerea Samp/T. La decisione è stata presa ieri a Roma, dove il ministro della Difesa Guido Crosetto ha incontrato l’omologo francese Sebastien Le

Italia e Francia hanno ordinato 700 missili terra-aria Aster-30, che vengono lanciati con il sistema di difesa aerea Samp/T. La decisione è stata presa ieri a Roma, dove il ministro della Difesa Guido Crosetto ha incontrato l’omologo francese Sebastien Lecornu, riferisce L’Opinion.

L’obiettivo è rimpolpare le scorte dopo che Parigi e Roma si apprestano a consegnare un sistema Samp/T e un numero imprecisato di missili Aster-30 all’Ucraina. Normalmente passano circa tre anni tra l’ordine e la consegna, ma i governi hanno detto di voler sollecitare ad accorciare i tempi il consorzio produttore Mbda, partecipato da Airbus, Bae Systems e Leonardo.

I due ministri hanno poi confermato la sintonia e il comune impegno nel sostegno all’Ucraina e per la difesa del fianco Est della Nato ribadendo, ancora una volta, che l’obiettivo principale è sempre il raggiungimento di una pace giusta. “La guerra scatenata dalla Russia rappresenta la più grave minaccia per la pace e la stabilità del continente europeo a partire dalla fine della Seconda guerra mondiale, una chiara violazione dei principi di integrità e inviolabilità dei confini territoriali, del diritto internazionale e della Carta delle Nazioni Unite”, si legge.

Ma cos’è il missile Aster-30? Si tratta di un sistema missilistico terra-aria sviluppato a partire dai primi anni 2000 nell’ambito del programma italo-francese Fsaf (Famille de Sol-Air Futurs) dal consorzio europeo Eurosam (formato da Mbda Italia, Mbda Francia e Thales). Uno dei sistemi più avanzati al mondo, raggiunge la velocità di Mach 4.5, ovvero quattro volte e mezzo la velocità del suono, e ha una gittata superiore ai 100 chilometri. Ne abbiamo scritto in questo approfondimento.


formiche.net/2023/01/lecornu-c…



La polizia non può procedere alla raccolta sistematica dei dati biometrici dell’accusato. Lo ha affermato la Corte di Giustizia dell’Unione Europea nel decidere la causa C-505/21, in cui si è pronunciata sulla corretta interpretazione della Direttiva UE 2016/680. Il caso era sorto a seguito del rifiuto di una donna, accusata di frode fiscale, di conferire...


Eritrea Russia – Dichiarazione del Ministro degli Esteri Osman Saleh all’Incontro con Sergey Lavrov


Sua Eccellenza il signor Sergey Lavrov Ministro degli Esteri della Federazione Russa, Illustri Membri della Delegazione, Signore e signori, Permettetemi innanzitutto di dare il benvenuto…

Sua Eccellenza il signor Sergey Lavrov

Ministro degli Esteri della Federazione Russa,

Illustri Membri della Delegazione,

Signore e signori,

Permettetemi innanzitutto di dare il benvenuto a Vostra Eccellenza e alla vostra illustre delegazione in Eritrea. Siamo davvero onorati di questa visita tempestiva che ci ha offerto l’opportunità di scambiare opinioni su questioni internazionali e regionali di grande importanza e di rafforzare ulteriormente i nostri legami bilaterali.

Vostra Eccellenza,

Questi sono tempi turbolenti. Lo spettro di calamità inutili, evitabili e a spirale incombe più che mai nel recente passato. In ogni caso, il significato della visita di Vostra Eccellenza deve essere misurato sullo sfondo di queste tendenze e realtà in divenire ed estremamente preoccupanti.

I popoli di tutto il mondo seguono con ansia – ora per ora e 24 ore al giorno – le cause alla base di uno sconvolgimento imminente che rappresenta una grave minaccia per la pace e la stabilità globali.

Per comprendere appieno il clima prevalente e la fase pericolosa che stiamo attraversando, è imperativo esaminare la storia passata. Questo è davvero fondamentale e indispensabile per trarre e raccogliere lezioni adeguate per ciò che potrebbe accadere nel periodo a venire.

In un momento di progresso tecnologico senza precedenti, la spinta delle nostre aspirazioni collettive e azioni concertate dovrebbe essere orientata verso la coltivazione e il consolidamento di un sistema globale che serva l’umanità nel suo insieme. In termini di considerazioni e standard etici convincenti, questa non avrebbe dovuto essere l’epoca per tornare a politiche regressive di guerra e disordini.

Sfortunatamente, “i pochi dei pochi” – che stanno attualmente facendo precipitare l’umanità in una catastrofe evitabile – sono i minuscoli fautori dell’avidità e del dominio che hanno inculcato tumulti, immense sofferenze umane e saccheggi per secoli. Invece di espiare e riparare i torti del passato, hanno scelto di soffermarsi su politiche di caos e tumulto.

Negli Stati Uniti, gli orrendi crimini di sterminio commessi contro gli indigeni nativi americani per espropriare la loro terra e le loro risorse possono sembrare ormai dimenticati a causa del passare del tempo. Le tribolazioni degli schiavi africani che furono catapultati nella “nuova terra” per il lavoro agricolo manuale che i “pochi dei pochi” avevano usurpato furono un’estensione dei loro crimini di pulizia etnica. I lavoratori a contratto asiatici che furono assunti per la costruzione di estese linee ferroviarie al tempo dell’industrializzazione erano un’altra brutta caratteristica di questa imperdonabile politica. La ripugnante storia della colonizzazione europea rientra nella stessa categoria. (In questa prospettiva, il caso George Floyd e gli abusi e le uccisioni di bambini indigeni in Canada non sono eccezioni ma parte integrante dei crimini storici).

I minuscoli egemonisti non ebbero scrupoli nemmeno a usare le bombe atomiche durante la seconda guerra mondiale. Inoltre, le molteplici guerre di aggressione che hanno scatenato in Asia, Africa e America Latina dopo la seconda guerra mondiale per perseguire e raggiungere i loro percepiti “interessi strategici” sono realtà contemporanee che sono fresche nelle nostre menti collettive. La creazione di “Al-Qaeda” verso la fine della Guerra Fredda come cavallo di Troia è anche un segreto di Pulcinella e una vivida dimostrazione della portata della loro malvagità.

Come tutti sappiamo, l’ex Unione Sovietica è crollata sia a causa della loro implacabile ostilità che per atti fuorvianti dei leader sovietici. Questa è stata vista come un’opportunità d’oro per stabilire incautamente quello che hanno definito un “nuovo ordine internazionale monopolistico”. Il tema generale alla base di questo ordine mondiale unipolare si basava, a loro avviso, sulla “prevenzione dell’emergere di qualsiasi potere competitivo”. Ma nonostante tutti i loro sforzi, questo obiettivo è fallito nel tempo.

La “politica di contenimento” che hanno tracciato nel quadro di un ordine mondiale unipolare non era distinta, in alcun senso reale, da una dichiarazione di guerra. La Federazione Russa è stata una delle principali superpotenze prese di mira in questa sconsiderata politica di contenimento. Il fallimento di questa politica fuorviante negli ultimi trent’anni, e la cristallizzazione di sviluppi che non avevano previsto, li ha ora spinti a mettere la Cina al gradino più alto della loro sfuggente politica di contenimento.

In questo contesto, la crisi che si è manifestata in Ucraina è, in sostanza, un sottoprodotto della sconsiderata politica di egemonia e contenimento che hanno perseguito negli ultimi decenni. Il fatto triste è che l’Ucraina è sia pretesto che vittima di questa politica.

Alla luce di questi fatti storici indelebili, qual è la traiettoria verso cui si sta dirigendo la nostra comunità globale? Come si può giustificare il singolare perseguimento e l’escalation della guerra mentre si chiudono tutte le porte alla pace e alla giustizia, indipendentemente dalle gravi conseguenze per l’umanità? Si tratta di questioni cruciali e tempestive di fondamentale importanza.

Alla fine, i popoli del mondo non hanno altra scelta che combattere vigorosamente i tentativi infruttuosi di resuscitare il defunto ordine mondiale unipolare di dominio e l’arroganza imperiale per il prevalere di una nuova dispensazione di giustizia, stabilità e prosperità. Date le circostanze, il consolidamento delle loro alleanze e lotte non è un’opzione ma una necessità.

Massaua,

26 gennaio 2022


FONTE: shabait.com/2023/01/26/stateme…


tommasin.org/blog/2023-01-28/e…



La newsletter odierna di @GuerrediRete è un segnalibro fondamentale per chi vuole conoscere le tendenze del giornalismo fregafrega! #pappagallistocastici


Guerre di Rete - I pappagalli stocastici sono diventati miliardari: la newsletter di @Carola Frediani

Oltre alle interessantissimo approfondimento su "AI: chi “move fast and break things”, e chi ha dubbi", segnaliamo a tutta la comunità @Giornalismo e disordine informativo anche i seguenti argomenti trattati dalla newsletter di oggi:
- LeCun reloaded
- Hacker di Stato nordcoreani
- Italia digitale

Qui la newsletter completa



A vivere su un altro pianeta non è il #GarantePrivacy, sempre intervenuto prontamente sui temi di sua COMPETENZA (e sottolineiamo il concetto di competenza...).
Piuttosto, sono giornali come #ilfoglio di Cerasa che sembrano vivere solo nel pianeta delle rassegne stampa e solo per abbaiare all'avversario di turno!
(editoriale segnalato da @Vitalba su Twitter)

reshared this




Manca poco alla chiusura delle #IscrizioniOnline per l’anno scolastico 2023/2024!
Avete tempo fino alle 20.00 del 30 gennaio per inoltrare la vostra domanda ▶ istruzione.


#Riprendersi la città. Guida per i cittadini, con 40 idee per riappropriarsi della città


"Recuperar la ciudad. Reclaim the city" è una guida scritta da un gruppo di attivisti spagnoli che si propone di individuare degli strumenti e delle azioni concrete per limitare lo strapotere del traffico automobilistico privato, promuovere una mobilità sostenibile e ridare alla città il suo carattere di spazio pubblico fruibile da tutti i cittadini.

La guida è disponibile sul web in spagnolo (recuperarlaciudad.notion.site/…) e in inglese (recuperarlaciudad.notion.site/…) oppure dalle stesse pagine si può scaricare una versione bilingue in formato pdf.

In italiano, al momento, è disponibile solo la prima parte della guida (l'introduzione), qui sotto trovate l'incipit e questo è il link per scaricare il testo tradotto finora: nilocram.eu/edu/Riprendersi_la…

Sono disponibili in italiano anche due numeri della newsletter curata dallo stesso gruppo di attivisti:

Perché abbiamo bisogno di più ciclistə nelle nostre città?

Promuovere la mobilità in bicicletta attraverso misure di pianificazione urbana

Buona lettura 😀

Se avete tra le mani questo testo, è probabile che vi siate resi conto dell'importanza per le persone di riappropriarsi dello spazio della città, nonché dei problemi che sorgono nel tessuto urbano quando ciò non avviene. Potreste anche essere qui perché sospettate di avere la capacità di migliorare il comune in cui vivete o perché siete alla ricerca di strumenti legali e non violenti per riprendervi la città. Siete nel posto giusto.
Questa è una guida pratica perché i cittadini possano riprendersi la città. Noi, le persone, abbiamo un potere immenso nel plasmare l'ambiente in cui viviamo, anche se per decenni lo abbiamo ceduto a comuni che non sempre si sono occupati del benessere sociale. Cosa possiamo fare per recuperare lo spazio pubblico?
Vi diamo delle alternative in modo che possiate scegliere in base alle vostre possibilità e al vostro grado di impegno. [...]

Scarica il testo da qui: nilocram.eu/edu/Riprendersi_la…
@Rivoluzione mobilità urbana🚶🚲🚋 @maupao @Marcos Martínez


Promuovere la mobilità in bicicletta attraverso misure di pianificazione urbana


Ecco la seconda traduzione dalla newsletter di #RecuperarLaCiudad (Riprendersi la città)

Qui sotto trovate la traduzione parziale della newsletter del 25 novembre 2022 intitolata:
Come promuovere la mobilità in bicicletta attraverso misure di pianificazione urbana

A partire da uno studio sulle caratteristiche delle infrastrutture ciclabili olandesi, danesi e tedesche, l’articolo presenta alcune delle misure di pianificazione urbana necessarie a garantire un uso comodo e sicuro della #bicicletta in città.

Il testo completo dell’articolo si può scaricare da qui:
nilocram.eu/edu/Riprendersi-la…

Buona lettura e... pedalate piano 😀

Come promuovere la mobilità in bicicletta attraverso misure di pianificazione urbana

"Se lo costruisci, allora verranno", dice una voce nel film "Field of Dreams" (1989) a Kevin Costner. Questa regola si applica spesso al settore della mobilità: quando si costruisce un'infrastruttura, compaiono i suoi utenti. Questo fenomeno è noto come domanda indotta (l'offerta di un bene ne aumenta il consumo).
La domanda indotta spiega, tra l'altro, come l'aumento delle infrastrutture automobilistiche sia una misura inutile per ridurre la congestione, che anzi aumenta. La domanda indotta può essere utilizzata per promuovere la mobilità sostenibile? Per rispondere a questa domanda, nel 2008 John Pucher e Ralph Buehler hanno condotto un’ analisi bibliografica presso la Rutgers University, esaminando le caratteristiche delle infrastrutture ciclabili olandesi, danesi e tedesche.
Spoiler: può funzionare e funziona benissimo.

Uso massiccio della bicicletta

I tre Paesi presi in esame erano, al momento dello studio, i tre Paesi europei con i più alti livelli di mobilità ciclistica. Gli spostamenti giornalieri in bicicletta (con distanze medie massime di 2,5 km nei Paesi Bassi, 1,6 km in Danimarca e 0,9 km in Germania), queti paesi sono anche quelli con la più alta percentuale di spostamenti effettuati pedalando (27% nei Paesi Bassi, 18% in Danimarca e 10% in Germania).
Tuttavia, non è sempre stato così. Tra il 1950 e il 1975 il numero di spostamenti in bicicletta in tutti e tre i Paesi è diminuito dal 50-85% degli spostamenti a solo il 14-35%, un periodo che coincide con la promozione dell'uso dell'automobile da parte di tutti e tre gli Stati, aumentando la capacità delle strade e aumentando l'offerta di parcheggi. Se le costruisci, allora verranno. I governi si sono resi conto dell'errore e hanno cercato di correggere le tendenze.
A metà degli anni '70 le politiche di mobilità sono cambiate, concentrandosi sui pedoni, la bicicletta e il trasporto pubblico. La maggior parte delle città ha migliorato le infrastrutture ciclabili, ha introdotto restrizioni all'uso dell'auto e ne ha reso più costoso l'utilizzo. Tra il 1975 e il 1995, l'uso della bicicletta ha raggiunto il 20-43% di tutti gli spostamenti in tutti e tre i Paesi. Il caso di Berlino è particolarmente impressionante, con un aumento del 275% degli spostamenti in bicicletta tra il 1975 e il 2001. [...]

Qui il testo completo dell’articolo:
nilocram.eu/edu/Riprendersi-la…
@Informa Pirata @Marcos Martínez @Rivoluzione mobilità urbana🚶🚲🚋


reshared this



Il fediverso non è una darknet: discussione sugli hack del #fediverso, sulle reazioni stizzite degli utenti e sul concetto di consenso


Il consenso nel Fediverso. il post di @Sindarina, Edge Case Detective (traduzione automatica)

@Che succede nel Fediverso?

Sono un po' preoccupata per il numero di persone qui che, come me, sono arrivate abbastanza di recente, e che stanno sperimentando le cosiddette reazioni "estreme" e "irragionevoli" a loro che vogliono "hackerare" il fediverso per cancellare il l'intera conversazione sul consenso come in qualche modo non rilevante.

La NSA monitora comunque tutto ciò che fai su Internet, quindi perché ti lamenti dei fratelli tecnologici che vogliono raccogliere all'aperto, yada yada.

Sembra che dobbiamo definire cosa sia effettivamente il consenso.

Esiste solo una forma di consenso dell'utente valido;

CONSENSO INFORMATO, ENTUSIASTICO, REVOCA.

Questo è tutto. Senza se, senza ma.

L'utente deve capire per cosa sta dando il consenso e l'ambito per il quale il suo consenso è valido.

Devono essere entusiasti, totalmente d'accordo con la decisione, non accettarla a malincuore perché sentono di non avere altra scelta.

E devono essere in grado di revocare tale consenso in qualsiasi momento, tra cinque minuti o tra cinque anni.

Il loro consenso dovrebbe essere limitato nel tempo e scadere automaticamente quando non interagiscono più con il tuo servizio o prodotto.

Se modifichi l'ambito, devi chiedere nuovamente il loro consenso e assicurarti che comprendano l'impatto delle modifiche che stai apportando.

L'ambito include chi possiede e gestisce il servizio o il prodotto. Se vuoi essere acquisito, devi chiedere nuovamente il loro consenso.

Il consenso dell'utente NON è trasferibile, periodo, indipendentemente dai moderni termini di servizio richiesti.

La maggior parte delle persone nel settore della tecnologia non vuole sentirlo, perché invalida la stragrande maggioranza dei loro modelli di business, dati di formazione AI/ML, operazioni di intelligence aziendale e così via. Tutto ciò che si basa sulla raccolta di dati "pubblici" diventa improvvisamente sospetto, se si applica quanto sopra.

E sì, questo include i beniamini di Internet come Internet Archive, che opera anch'esso su un modello di opt-out non consensuale.

È la conquista dell'occidente, rivendicare la proprietà senza permesso.

È così radicato nella cultura bianca e occidentale di Internet che ora ci sono intere generazioni che considerano tutto ciò che può essere letto dal crawler che hanno scritto in un fine settimana come un gioco leale, indipendentemente da quale fosse l'intenzione originale dell'utente.

Ripubblicare, riformattare, archiviare, aggregare, il tutto senza che l'utente ne sia pienamente consapevole, perché se lo fosse, si opporrebbe.

È disonesto come un ca**o, e non è diverso dagli atteggiamenti coloniali nei confronti delle risorse naturali.

"È lì, quindi possiamo prenderlo."😒

Oh, e anche, vaff****lo con il condiscendente "lawl, non sai che la NSA ti controlla comunque?!" che sembra diffuso tra le persone dei circoli infosec.

La gente lo sa. Solo perché è difficile combattere contro un'agenzia di tre o quattro lettere non significa che l'obiezione contro il prossimo tecnico che vuole indicizzare in modo invisibile i nostri dati non sia valida.

Consenso informato, consenso entusiastico, consenso revocabile. Oppure vattene.

PS: riguardo a questo posto c'è stata segnalata una lunga conversazione in inglese sull'istanza lemmy.ml. gli utenti feddit.it potranno partecipare accedendo a questo link mentre gli utenti lemmy.ml potranno accedere direttamente a quest'altro link


Il post di @Sindarina, Edge Case Detective è disponibile qui



I am a bit worried about the number of people here who, like me, are fairly recent arrivals, and who are using the so-called 'extreme' and 'unreasonable' reactions to them wanting to 'hack' the fediverse to write off the whole conversation around consent as somehow not relevant.

The NSA monitors anything you do on the internet anyway, so why are you complaining about tech bros wanting to harvest out in the open, yada yada.

It seems we need to define what consent actually is.

AGAIN.


Questa voce è stata modificata (2 anni fa)
in reply to Poliverso - notizie dal Fediverso ⁂

ciao feddit‌.it! fyi, there is a lengthy lemmy thread about this mastodon thread over here, in english: lemmy.ml/post/732593 (or feddit.it/post/137240 on your instance... lemmy doesn't detect it as a cross-post because mastodon makes it easy to accidentally not use canonical URLs for things, and i am posting the link to the lemmy thread two different ways for anyone logged in to feddit.‌it who hasn't figured out the manual URL-search process for cross site interactions to be able to easily access it. 🤡🤦🤡)
Questa voce è stata modificata (2 anni fa)
in reply to Arthur Besse

@Arthur Besse Thank you for reporting this nice previous thread that already appeared on another Lemmy instance, also because this way I can re-share it from my account. And thanks to your comment, there won't even be a need to edit the original post to report the long thread on Lemmy.ml.

However, I would still have decided to publish an Italian version on feddit.it. Indeed, feddit.it is an instance dedicated to discussions in Italian that we do not crosspost conversations in English, unless at least translating the title. But in this case I had seen the original link from Friendica and I saw that it came from a post on mastodon and not on Lemmy.

I also point out that the link you sent is the right one to link the conversation on the lemmy.ml instance, but if someone wants to search for the post to interact with mastodon or Friendica or pleroma, they will have to enter the native link https in the search box ://szmer.info/post/251205 since the user is seated on the lemmy instance szmer.info

Versione in italiano:

Ti ringrazio per aver segnalato questo bel thread precedente già apparso su un'altra istanza Lemmy, Anche perché in questo modo potrò ricondividerlo dal mio account. E grazie al tuo commento non ci sarà neanche bisogno di modificare il post originario per segnalare il lungo tread su Lemmy.ml .

Tuttavia, avrei comunque deciso di pubblicare una versione italiana su feddit.it. Infatti, feddit.it è un'istanza dedicata alle discussioni in lingua italiana che non facciamo crossposting di conversazioni in inglese, se non traducendo almeno il titolo. Ma in questo caso il link originario l'avevo visto da Friendica e ho visto che nasceva da un post su mastodon e non su Lemmy.

Ti segnalo inoltre che il link che hai inviato tu è quello giusto per linkare la conversazione sull'istanza lemmy.ml, ma Se qualcuno volesse ricercare il post per interagirvi con mastodon o Friendica o pleroma, dovrà inserire nella casella di ricerca il link nativo szmer.info/post/251205 dal momento che l'utente è insediato sull'istanza lemmy szmer.info



Il sesto decreto armi la prossima settimana. La conferma di Crosetto a Formiche


“Oggi per la prima volta posso dirvi che penso che la prossima settimana potrebbe nascere il sesto decreto, che potrebbe diventare operativo nelle settimane successive”. Lo ha dichiarato Guido Crosetto, a margine dell’evento odierno organizzato da Formich

facebook.com/plugins/video.php…

“Oggi per la prima volta posso dirvi che penso che la prossima settimana potrebbe nascere il sesto decreto, che potrebbe diventare operativo nelle settimane successive”. Lo ha dichiarato Guido Crosetto, a margine dell’evento odierno organizzato da Formiche e Airpress allo Spazio Europa di Roma.

L’INCONTRO CON LECORNU

È stato un colloquio “lungo e cordiale” quello con collega Sébastien Lecornu, ministro delle Forze armate francese. I due, si apprende da una nota, hanno confermato la sintonia e il comune impegno nel sostegno all’Ucraina e per la difesa del fianco Est della Nato ribadendo, ancora una volta, che l’obiettivo principale è sempre il raggiungimento di una pace giusta. “La guerra scatenata dalla Russia rappresenta la più grave minaccia per la pace e la stabilità del continente europeo a partire dalla fine della Seconda guerra mondiale, una chiara violazione dei principi di integrità e inviolabilità dei confini territoriali, del diritto internazionale e della Carta delle Nazioni Unite”, si legge.

5059643FOCUS MEDITERRANEO

Inoltre, Italia e Francia riconoscono la vitale importanza del Mediterraneo per la sicurezza e gli interessi comuni. Questa regione, confine dell’Europa, è interessata dalla maggior parte delle sfide geopolitiche internazionali: l’inasprimento della concorrenza strategica, la libertà di navigazione e il rischio di conflitti ad alta intensità potrebbero mettere in pericolo le rotte commerciali, i rifornimenti energetici e le principali dorsali di comunicazione. Numerosi sono i fattori di crisi, legati tra loro, fortemente destabilizzanti tra cui l’aumento della minaccia terroristica, la crisi migratoria e il cambiamento climatico. Uno scenario geostrategico complesso, ulteriormente peggiorato a causa dell’aggressione subita dall’Ucraina il 24 febbraio scorso. I due ministri hanno poi approfondito ulteriori tematiche di interesse, quali la sicurezza del fianco Sud dell’Alleanza, l’impegno dell’Europa in Africa, il rafforzamento della difesa europea e della collaborazione tra le rispettive Forze armate.

LE PAROLE DI CROSETTO…

“È importante che Italia e Francia e che le Forze armate dei nostri Paesi, cooperino progettando quella che sarà la nostra sicurezza del futuro”, ha detto il ministro Crosetto, che, nel tracciare un quadro del colloquio odierno, ha aggiunto: “Oggi abbiamo affrontato numerosi temi, in primis la sicurezza dei nostri due Paesi partendo dal fronte Est e quello che sta succedendo e continua a succedere in Ucraina. Abbiamo parlato anche della sicurezza del Mediterraneo allargato, del Centro e Nord Africa, della cooperazione in campo militare e industriale e della possibilità di costruire insieme una visione di sicurezza e difesa che abbia il coraggio di pensare non soltanto ai nostri due Paesi e al Mediterraneo allargato ma al futuro della difesa europea”.

… E QUELLE DI LECORNU

“I rapporti nel settore della Difesa fra Francia e Italia sono solidi”, ha dichiarato il ministro Lecornu. “Oggi a Roma con Guido Crosetto abbiamo avuto uno dei nostri scambi regolari, iniziati in occasione di una bilaterale a Tolone pochi giorni dopo la sua nomina. Con lo stesso spirito costruttivo abbiamo riaffermato la nostra volontà di portare avanti la nostra agenda di sostegno militare all’Ucraina, di proteggere il Mediterraneo dalle nuove minacce e dì studiare l’accrescimento delle capacità di produzione comuni per quanto riguarda la difesa terra-aria”, ha aggiunto. Il riferimento sembra essere ai Samp/T, un sistema missilistico terra-aria sviluppato a partire dai primi anni 2000 nell’ambito del programma italo-francese Fsaf e richiesto dalle autorità ucraine.

LA SINTONIA

Perfetta sintonia tra i due ministri anche riguardo gli altri diversi punti in agenda, recita ancora la nota. Prioritariamente, il rafforzamento della cooperazione tra Italia e Francia nell’ambito della difesa, come già emerso durante l’incontro bilaterale dello scorso novembre a Tolone, e in occasione dei consessi e delle riunioni internazionali avvenuti negli ultimi mesi.


formiche.net/2023/01/sesto-dec…



I carri armati occidentali faranno la differenza in Ucraina. Parola del generale Davis


La decisione di inviare carri armati occidentali è rilevante (cioè, farà la differenza?) Sì, i carri armati occidentali sono importanti. I carri armati in generale potrebbero fare la differenza per l’Ucraina, ma quelli occidentali in particolare hanno più

La decisione di inviare carri armati occidentali è rilevante (cioè, farà la differenza?)

Sì, i carri armati occidentali sono importanti. I carri armati in generale potrebbero fare la differenza per l’Ucraina, ma quelli occidentali in particolare hanno più probabilità di farla, in quanto sono in grado di offrire prestazioni superiori rispetto a quelli russi. Essi rappresentano la principale risorsa per le manovre in combattimenti ad alta intensità. Forniscono la capacità di difendersi o di attaccare, di mantenere il terreno o di riprendere il territorio. Offrono una combinazione di potenza di fuoco precisa, protezione e velocità che, in numero sufficiente, può rompere l’attuale situazione di stallo.

Le prime due domande fondamentali per l’Ucraina saranno: quanti e quando? A partire dal 25 gennaio, il numero di carri armati occidentali potrebbe superare di gran lunga il centinaio. Il tempismo è fondamentale. Ci vorrà tempo per preparare, spedire, trasferire, addestrare (equipaggi, leader e unità), organizzare il combattimento e fare esercitazioni per le future operazioni. Solo le ultime due cose devono avvenire in Ucraina.

L’altra questione fondamentale sarà la sostenibilità, che sarà determinata dalle risposte a diverse domande. Per esempio, che prestazioni potranno avere questi carri armati (e i veicoli di recupero) nelle dure condizioni di combattimento invernali attese? In che misura i tecnici della logistica saranno in grado di fornire le munizioni, i pezzi giusti e il carburante sufficiente dove/quando necessario? Le nazioni donatrici forniranno le munizioni, i prodotti lubrificanti e le parti di ricambio in modo tempestivo? In che misura gli equipaggi e le unità saranno in grado di mantenere i vari carri armati pronti all’uso? Ci saranno grandi strutture di riparazione con gli strumenti e i meccanici esperti necessari per riportare in battaglia i carri armati danneggiati?

Queste e altre domande fanno certamente parte della pianificazione in corso da parte degli alleati e dell’Ucraina.

Cosa ne faranno (cioè, che tipo di unità si formeranno intorno a loro?)

I comandanti militari ucraini dovranno considerare diverse opzioni. Dato che gli Stati Uniti e la Germania stanno inviando veicoli da combattimento di fanteria meccanizzati (IFV) e la Francia sta inviando carri armati leggeri, i comandanti ucraini potrebbero impiegare carri armati e IFV in schieramenti di carri armati puri o di “armi combinate”.

Il numero di carri armati di cui si parla potrebbe essere utilizzato per costituire tre battaglioni di carri armati e forse uno o più battaglioni di “armi combinate” contenenti una singola compagnia di carri armati e diverse compagnie di fanteria meccanizzata.

In alternativa, i carri armati e gli IFV potrebbero formare battaglioni di carri armati pesanti o di fanteria meccanizzata ad “armi combinate”, in cui una o due compagnie di carri armati sono abbinate a una o due compagnie di fanteria meccanizzata in formazioni di battaglione. I numeri annunciati potrebbero supportare nove battaglioni di armi combinate o di carri/IFV puri organizzati in tre brigate pesanti.

Sono (Leopard, Challenger e Abrams) migliori di quelli che hanno i russi?

Tutti e tre sono migliori di quelli che i russi stanno usando attualmente e significativamente migliori di quelli che le forze ucraine hanno attualmente (compresi i carri armati russi catturati). Per un buon confronto si veda qui.

Quando potrebbero essere pronte ad entrare in azione queste unità?

Al momento ci sono troppe incognite per stabilire quando i carri armati saranno pronti per essere utilizzati dalle forze ucraine. Le nazioni che li inviano capiscono l’urgenza di far entrare in azione questi carri armati e altri veicoli da combattimento. Una stima prudente è di tre mesi. Ma la necessità è madre dell’invenzione e padre dell’adattamento. I tecnici logistici, i soldati e i leader ucraini probabilmente ci sorprenderanno per la loro capacità di acquisire competenze sufficienti e di integrare i veicoli e gli equipaggi nelle formazioni da combattimento in tempi record.

I numeri per paese sono relativamente piccoli e teoricamente potrebbero essere preparati per la spedizione in poche settimane. Per i carri armati statunitensi potrebbe essere necessario un mese o poco più. Tuttavia, le nazioni dovranno inviare parti e strumenti, lubrificanti, forse rimorchi pesanti e veicoli di recupero. Dovranno inviare una serie di addestratori per equipaggi, leader, meccanici e logisti. Potrebbero inviare squadre di assistenti nella vicina Polonia per aiutare nelle riparazioni specialistiche e nella pianificazione logistica.

I Paesi donatori e l’Ucraina dovranno identificare i luoghi per l’addestramento individuale, dei leader e delle unità. L’Ucraina dovrà identificare e spostare equipaggi, quadri, meccanici e logistici. Un addestramento individuale, dei leader e delle unità di qualità sarà fondamentale per il successo e l’impiego. Idealmente, l’addestramento delle unità sarà fino al livello di battaglione, simulerà le condizioni di combattimento e sarà di tipo combinato, comprendendo fanteria, artiglieria, ingegneri e difesa aerea. Una volta in Ucraina, il movimento nascosto verso il fronte, l’integrazione e le prove prima del combattimento saranno probabilmente le fasi finali.

Possono essere mantenuti?

Finché i Paesi donatori saranno in grado di garantire la catena di rifornimento per ottenere i pezzi di ricambio, i lubrificanti, gli strumenti e le munizioni giusti nelle quantità e con la tempestività di cui le forze ucraine hanno bisogno per sostenere i vari veicoli e le armi inviate, sono certo che i leader e i soldati ucraini faranno il resto.

Il primo non sarà un compito facile, poiché i carri armati (come gli IFV, l’artiglieria e le attrezzature di difesa aerea) hanno motori complessi, comunicazioni, elettronica, armamenti, dispositivi di visione e navigazione, telemetrie e altro ancora. I Leopard 2 possono essere più facili da mantenere rispetto ai Challenger o agli Abrams, ma sono tutti sistemi complessi. Senza dubbio ci saranno delle sfide.

Tuttavia, scommetto sugli ucraini, che ci hanno sorpreso più volte con la loro intraprendenza, ingegnosità e, soprattutto, con la loro capacità di imparare, adattarsi e migliorare nelle condizioni più difficili.

I comandanti russi dovrebbero essere preoccupati dall’arrivo dei carri armati occidentali?

Sì. Sono già preoccupati dalle prospettive e lo è anche la leadership russa. Possiamo aspettarci sia una campagna di propaganda a tutto campo per minimizzare l’importanza del loro arrivo sul campo di battaglia ucraino, sia affermazioni opposte secondo cui si tratterebbe di un’escalation inaccettabile da parte dei Paesi occidentali e della Nato, con l’obiettivo di seminare dubbi tra le fazioni politiche occidentali meno convinte.

Questo articolo è apparso per la prima volta sul sito del Center for European Policy Analysis con il titolo “How Western Tanks Will Make a Difference in Ukraine” (traduzione di Formiche.net).


formiche.net/2023/01/carri-arm…



Oggi, in occasione del #GiornodellaMemoria, sono stati premiati le studentesse e gli studenti vincitori del concorso “I giovani ricordano la Shoah”, bandito dal Ministero dell’Istruzione e del Merito sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubb…

Poliverso & Poliversity reshared this.



ho una curiosità sistemistica, sicuramente molto ingenua:

due macchine virtuali ospitate dallo stesso server e in rete tra loro, per scambiarsi dati devono far passare il flusso attraverso la scheda di rete "fisica" del server?



Giornata della Memoria 2023


Il 27 gennaio 1945 l'Armata Rossa abbatté i cancelli di #Auschwitz.
Il 25 gennaio 2023 la Repubblica di #Polonia ha estromesso i rappresentanti russi dalle celebrazioni della liberazione. La guerra all'#Ucraina ha imposto l'adozione di una "cultura della cancellazione" che definire ridicola è limitativo, ma pare che a #Varsavia non aspettassero di meglio.
Il 27 gennaio 2023 si licet parva componere, i micropolitici "occidentalisti" in forza all'amministrazione comunale fiorentina Emanuele #Cocollini, Ubaldo #Bocci e Antonio #Montelatici hanno ribadito in un comunicato stampa (lo fanno circa una volta al mese) che "serve impegno costante per combattere ogni giorno tutte le forme di #antisemitismo, anche quella più moderna che si palesa come #antisionismo".
Nelle stesse ore l'esercito dello stato sionista ha compiuto una delle sue solite incursioni nella città di #Jenin facendo una decina di morti. Nel solo 2022 sono morte in episodi dello stesso genere circa centosettanta persone.
No, signori Cocollini, Bocci e Montelatici.
Criticare in modo puntuale, pedissequo e circostanziato l'operato dello stato sionista e la sua linea politica non fa di noi dei nostalgici delle camere a gas.
Fa di noi delle persone serie.
Con buona pace della vostra ostinazione.



MÄRVEL – DOUBLE DECADE


Grandissimo ritorno degli svedesi Märvel uno di gruppi di hard rock scandinavi più longevi ed apprezzati, e il perché del loro successo è racchiuso in questa doppia raccolta celebrativa.
@Musica Agorà
#metal #musica
iyezine.com/marvel-double-deca…

reshared this