Mercoledì 21 giugno, alle 8.30, studentesse e studenti in tutta Italia affronteranno la prima prova scritta della #Maturità2023 📚
In questo video la Dott.ssa Giorda vi darà qualche consiglio per prepararvi al meglio ▶ youtube.
Ministero dell'Istruzione
Mercoledì 21 giugno, alle 8.30, studentesse e studenti in tutta Italia affronteranno la prima prova scritta della #Maturità2023 📚 In questo video la Dott.ssa Giorda vi darà qualche consiglio per prepararvi al meglio ▶ https://www.youtube.Telegram
EUROPA. Da Vecchio Continente a fortezza bellica
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di Antonio Mazzeo –
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In Cina e Asia –
Nuova ondata di contagi Covid in Cina
43 aziende nella lista nera Usa per minaccia sicurezza nazionale e addestramento di piloti cinesi
Screening per gli studenti cinesi che vogliono studiare nei Paesi Bassi
Le università cinesi superano gli istituti occidentali nella qualità della ricerca
Aerei cinesi hanno monitorato esercitazioni navali di Stati Uniti, Francia, Canada e Giappone
Ex dirigente Samsung accusato di furto per creare un impianto di chip in Cina
L'articolo In Cina e Asia – proviene da China Files.
PRIVACYDAILY
Fece della parola liberale uno slogan di massa, non pensò mai di lasciare
Tra i suoi meriti principali, l’aver fatto della parola “liberale” uno slogan di massa da marchio d’élite qual era. Quella che fu la nobile matrice culturale e politica dello Stato unitario negli anni della Prima repubblica rimase schiacciata tra due chiese che insieme rappresentavano due terzi dell’elettorato e della società. Condizione tanto spiacevole quanto difficile.
Eppure, l’esordio nell’era post fascista fu a dir poco favorevole. Il pensiero e lo stile liberali influenzarono la Costituzione repubblicana, ispirarono la ricostruzione post bellica e con Luigi Einaudi incarnarono al meglio le nuove Istituzioni democratiche. Dopo di che quasi scomparvero. I liberali si videro costretti al ruolo di testimonianza attiva ma minoritaria in un contesto politico e sociale ormai dominato dall’ideologia e dallo statalismo. Ovvero dalla Dc e dal Pci, le due “chiese” di cui sopra.
Dopo Mani Pulite, Silvio Berlusconi ha colmato un vuoto di rappresentanza politica, quello dell’elettorato cosiddetto di centrodestra, e gli ha dato un nome: liberale. La “rivoluzione liberale”. La parola “liberale” cessa allora di essere pregiudizialmente associata ad una minoranza privilegiata e un po’ egoista secondo una falsa credenza allora assai diffusa e oggi non del tutto scomparsa per diventare, finalmente, “popolare”. Da quel momento in poi, indipendentemente dal grado di corrispondenza tra la teoria e la pratica, grazie a Silvio Berlusconi in Italia è ragionevolmente possibile pensare di poter ottenere la maggioranza relativa dei voti su una piattaforma politica “liberale”. Ne consegue che chi ne avesse l’autorevolezza e le capacità potrà ora disporre su larga scala elettorale del metodo, dei principi e del realismo tipicamente liberali, e questo è un bene per la concretezza del confronto politico. Dunque per l’efficacia dei governi, dunque per il futuro dell’Italia.
Quanto al futuro di Forza Italia, ricordo come fosse oggi un episodio di tre anni fa.
In serata era previsto un incontro, nella sala Koch del Senato, tra Silvio Berlusconi e i membri dei gruppi parlamentari di Forza Italia. Andai a trovare il Presidente nel pomeriggio a Palazzo Grazioli. Era di cattivo umore. Il partito non mordeva, la demagogia di Salvini lo urtava, la stanchezza fisica lo irritava. Seguì uno sfogo: «Sono stanco, non ho più le energie di un tempo, la mia immagine pubblica è cambiata a causa dell’età. Quando mi capita di incontrare dei giovani mi rendo conto di non potergli più dare una prospettiva di futuro…».
Berlusconi mi chiese cosa avrei fatto se fossi stato al suo posto. «Andrei all’incontro con i miei parlamentari, ne indicherei uno e direi “vi presento la persona che da oggi rappresenterà il nostro futuro”», risposi con sprezzo non tanto del pericolo quanto del ridicolo. Gli feci anche un nome, un nome di donna, ma più che sul nome la sua attenzione si appuntò sul concetto generale. La risposta fu lapidaria, in effetti disarmante. Berlusconi mi guardò come si guarda un vecchio amico improvvisamente consegnato alla follia: con tenerezza e sconcerto. Si indicò il petto con il dito indice della mano destra e disse: «E io?». Discorso chiuso, fu l’ultima volta che ebbi l’opportunità di incontrarlo a quattr’occhi.
Come tutti i grandi uomini della Storia eccetto Charles de Gaulle e pochi altri, Silvio Berlusconi non ha mai preso in considerazione l’idea di compiere un passo indietro, si è sempre considerato insostituibile e ha sempre ritenuto che dopo di lui il diluvio avrebbe fatto scomparire la sua creatura politica (e fors’anche il mondo) consacrandone il fondatore all’immortalità.
Ecco, a quanto pare ci siamo.
L'articolo Fece della parola liberale uno slogan di massa, non pensò mai di lasciare proviene da Fondazione Luigi Einaudi.
Fece della parola liberale uno slogan di massa, non pensò mai di lasciare
Tra i suoi meriti principali, l’aver fatto della parola “liberale” uno slogan di massa da marchio d’élite qual era. Quella che fu la nobile matrice culturale e politica dello Stato unitario negli anni della Prima repubblica rimase schiacciata tra due chiese che insieme rappresentavano due terzi dell’elettorato e della società. Condizione tanto spiacevole quanto difficile.
Eppure, l’esordio nell’era post fascista fu a dir poco favorevole. Il pensiero e lo stile liberali influenzarono la Costituzione repubblicana, ispirarono la ricostruzione post bellica e con Luigi Einaudi incarnarono al meglio le nuove Istituzioni democratiche. Dopo di che quasi scomparvero. I liberali si videro costretti al ruolo di testimonianza attiva ma minoritaria in un contesto politico e sociale ormai dominato dall’ideologia e dallo statalismo. Ovvero dalla Dc e dal Pci, le due “chiese” di cui sopra.
Dopo Mani Pulite, Silvio Berlusconi ha colmato un vuoto di rappresentanza politica, quello dell’elettorato cosiddetto di centrodestra, e gli ha dato un nome: liberale. La “rivoluzione liberale”. La parola “liberale” cessa allora di essere pregiudizialmente associata ad una minoranza privilegiata e un po’ egoista secondo una falsa credenza allora assai diffusa e oggi non del tutto scomparsa per diventare, finalmente, “popolare”. Da quel momento in poi, indipendentemente dal grado di corrispondenza tra la teoria e la pratica, grazie a Silvio Berlusconi in Italia è ragionevolmente possibile pensare di poter ottenere la maggioranza relativa dei voti su una piattaforma politica “liberale”. Ne consegue che chi ne avesse l’autorevolezza e le capacità potrà ora disporre su larga scala elettorale del metodo, dei principi e del realismo tipicamente liberali, e questo è un bene per la concretezza del confronto politico. Dunque per l’efficacia dei governi, dunque per il futuro dell’Italia.
Quanto al futuro di Forza Italia, ricordo come fosse oggi un episodio di tre anni fa.
In serata era previsto un incontro, nella sala Koch del Senato, tra Silvio Berlusconi e i membri dei gruppi parlamentari di Forza Italia. Andai a trovare il Presidente nel pomeriggio a Palazzo Grazioli. Era di cattivo umore. Il partito non mordeva, la demagogia di Salvini lo urtava, la stanchezza fisica lo irritava. Seguì uno sfogo: «Sono stanco, non ho più le energie di un tempo, la mia immagine pubblica è cambiata a causa dell’età. Quando mi capita di incontrare dei giovani mi rendo conto di non potergli più dare una prospettiva di futuro…».
Berlusconi mi chiese cosa avrei fatto se fossi stato al suo posto. «Andrei all’incontro con i miei parlamentari, ne indicherei uno e direi “vi presento la persona che da oggi rappresenterà il nostro futuro”», risposi con sprezzo non tanto del pericolo quanto del ridicolo. Gli feci anche un nome, un nome di donna, ma più che sul nome la sua attenzione si appuntò sul concetto generale. La risposta fu lapidaria, in effetti disarmante. Berlusconi mi guardò come si guarda un vecchio amico improvvisamente consegnato alla follia: con tenerezza e sconcerto. Si indicò il petto con il dito indice della mano destra e disse: «E io?». Discorso chiuso, fu l’ultima volta che ebbi l’opportunità di incontrarlo a quattr’occhi.
Come tutti i grandi uomini della Storia eccetto Charles de Gaulle e pochi altri, Silvio Berlusconi non ha mai preso in considerazione l’idea di compiere un passo indietro, si è sempre considerato insostituibile e ha sempre ritenuto che dopo di lui il diluvio avrebbe fatto scomparire la sua creatura politica (e fors’anche il mondo) consacrandone il fondatore all’immortalità.
Ecco, a quanto pare ci siamo.
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«Parigi contraria all’apertura di un ufficio Nato a Tokyo»
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di Redazione
Pagine Esteri, 11 giugno 2023 – Il presidente della Francia, Emmanuel Macron, è contrario all’apertura di un ufficio di collegamento della Nato a Tokyo, in Giappone, caldeggiato soprattutto da Washington.
Secondo il quotidiano “Financial Times”, che cita fonti anonime interne all’esecutivo di Parigi, il governo francese teme che l’apertura del primo ufficio asiatico della Nato comporti un pericoloso aumento delle tensioni con la Cina, e una riduzione agli occhi di Pechino della “credibilità” dell’Europa, anche nell’ambito dei tentativi di mediare una cessazione delle ostilità in Ucraina. Parigi ritiene inoltre che il trattato costitutivo dell’alleanza ne limiti l’ambito geografico all’Atlantico settentrionale.
«Non esiste un ufficio di collegamento Nato in nessun paese della regione. Se la Nato ha bisogno di maggiore consapevolezza sulla situazione nella regione, può utilizzare le ambasciate designate come punto di contatto» ha detto un anonimo funzionario francese al quotidiano economico.
Macron aveva pubblicamente espresso la propria opposizione alla prospettiva di una ulteriore estensione geografica della Nato durante una conferenza all’inizio di giugno, definendo tale prospettiva “un grosso errore”.
Secondo il “Financial Times”, proprio le resistenze di Parigi avrebbero trascinato per mesi i colloqui tra la Nato e il Giappone per l’apertura dell’ufficio, in programma il prossimo anno. Il piano richiede infatti il consenso unanime dei Paesi membri del Consiglio atlantico, il massimo organo decisionale politico dell’alleanza.
Lo stop del capo di stato francese all’espansione dell’Alleanza Atlantica in Asia sarebbe stata indirettamente esplicitato due mesi dopo un altro intervento di Macron che due settimane fa, al rientro da una visita ufficiale in Cina, affermò l’Unione Europea dovrebbe evitare di prendere posizione sul contenzioso Stati Uniti – Cina su Taiwan.
Pur sostenendo l’Ucraina anche dal punto di vista militare, Parigi ha più volta accusato gli Stati Uniti di soffiare sul fuoco della contrapposizione con Mosca e di approfittare della crisi bellica per estendere la propria egemonia in Europa. – Pagine Esteri
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“Privacy, AI & Security: un trinomio complesso”
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🎧 #RECENSIONE: 👉 Dor - In circle
🎧 #RECENSIONE:
👉 Dor - In circle
I Dor descrivono molto bene e con grande immaginazione e delicatezza questi momenti rarefatti e rari, facili a perdersi e difficili da cogliere. Il ritmo delle canzoni compone un movimento totale che è il respiro stesso del disco, un qualcosa di molto particolare che è appunto la fusione fra diversi folclori, quello abruzzese e quello spagnolo. @Musica Agorà
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Valerio Evangelisti e l’insurrezione immaginaria
Dmitrij Palagi* Questo il video dell’iniziativa: https://www.youtube.com/watch?v=ga22nmh6p88&t=3s Prima premessa. Ogni persona asRifondazione Comunista
Telemarketing: nuove multe anche ai Call Center (e salate)…
Nella rubrica Garantismi oggi ho parlato con Matteo Flora di telemarketing e delle nuove multe ai call center.
Diamo il benvenuto su feddit.it agli owncaster di @KSGamingLife🕹️ 🐈 🍸 che si sono iscritti con l'account @KSGamingLife
KSGamingLife🕹️ 🐈 🍸 reshared this.
ASSANGE: IL PUNTO DELLA SITUAZIONE E QUELLA LETTERA - Il post dell'europarlamentare Sabrina Pignedoli
@Giornalismo e disordine informativo
Domani gli avvocati di Assange presenteranno un nuovo ricorso all'Alta Corte di Londra. Negli ultimi giorni, tra articoli e notizie, oltre al rigetto sono successe alcune cose. Secondo “Newsweek” il rifiuto delle autorità britanniche al ricorso hanno fatto venire il mal di testa a Biden. Eccesso di ottimismo? In uno degli incontri che ho tenuto su Assange, la moglie Stella ha detto che l'amministrazione statunitense al suo interno ha posizioni molto diverse. L'estradizione di Assange negli Usa creerebbe problemi all'attuale amministrazione, almeno formalmente paladina della libertà di stampa. E Trump verrà incriminato per violazione dell'Espionage Act del 1917, la stessa legge speciale che il medesimo Trump fece applicare al fondatore di WikiLeaks. Anche l'ex presidente rischia 175 anni di carcere? Difficile dirlo, ma una cosa è sicura.
La cosa sicura è la strana lettera di Assange a Carlo III. L'abbiamo letta: certamente è frutto dell'acume di Julian Assange, piena di citazioni, numeri, sarcasmo e una fotografia della misera realtà carceraria di Belmarsh. Ad aprirci gli occhi è stato poi un articolo di Patrick Boylan, attivista di Free Assange Italia che abbiamo incontrato a Roma durante l'incontro con Stella alla “Sapienza”.
Una lettera del genere non può uscire dalla “Guantánamo” britannica, dove anche i bambini di Assange vengono sottoposti a umilianti perquisizioni. Se è uscita c'è un motivo. La lettera di Assange a Carlo III contiene una richiesta di clemenza e, secondo Boylan, anche diversi messaggi in codice. Nonostante le pesanti stangate contro il sistema carcerario di Belmarsh, Stella Assange è potuta entrare in possesso del testo, pubblicandolo su declassifieduk.org. Ha poi invitato a tradurla in tutte le lingue e a diffonderla il più possibile. Spero che anche questa lettera serva a qualcosa, è in ogni caso un testo che rimarrà nella storia e che fa pensare al sarcasmo di Banksy, scritto da un uomo che si è battuto per la libertà di stampa e a cui da anni è stato vietato di comunicare. La lettera si chiude con la citazione del Vangelo di Matteo, 5-7: “Beati i clementi, perché troveranno clemenza”. Chissà se tra i file di WikiLeaks ci sono ancora documenti scottanti e compromettenti per qualcuno. Potete ascoltare la lettera in italiano, dato che ora gli attivisti di Free Assange Italia ne hanno fatto una bellissima versione video pubblicandolo su declassifieduk.org. Ha poi invitato a tradurla in tutte le lingue e a diffonderla il più possibile. Spero che anche questa lettera serva a qualcosa, è in ogni caso un testo che rimarrà nella storia e che fa pensare al sarcasmo di Banksy, scritto da un uomo che si è battuto per la libertà di stampa e a cui da anni è stato vietato di comunicare. La lettera si chiude con la citazione del Vangelo di Matteo, 5-7: “Beati i clementi, perché troveranno clemenza”. Chissà se tra i file di WikiLeaks ci sono ancora documenti scottanti e compromettenti per qualcuno. Potete ascoltare la lettera in italiano, dato che ora gli attivisti di Free Assange Italia ne hanno fatto una bellissima versione video (che trovate qui)
#FreeAssangeNOW
facebook.com/SabriPignedoli/po…(che trovate qui)[/url]
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Anti-encryption EU expert group to make access to data a political and technical standard
The EU released a paper on the Commission’s plan for an expert group to replace end-to-end encryption and anonymity by law enforcement access (also known as the “Going Dark” program). The “Security by Design” concept is intended to ensure full law enforcement surveillance capabilities in legislation and technical standards.
EU lawmaker Patrick Breyer (Pirate Party) comments:
“I call on the EU Commission to stop this anti-encryption and anti-anonymity working group at once! This is an attack on everything that keeps us safe online. The right to encryption protects whistleblowers, human rights defenders, pro-democracy activists and in fact all citizens from prosecution and harm. The right to anonymity ensures free speech and access to information; it protects us from data breaches, identity theft and stalking.‘Going dark’ is an anxiety disorder the security complex is suffering from. In truth law enforcement has never had as pervasive an access to our private lives and personalities as in the digital era. We have never lived as long and secure as we do today.
On the subject of indiscriminate communications data retention, we urgently need decisive political action to implement the court decisions that protect the confidential communications of millions of citizens. In particular, our identity on the Internet (IP addresses) must be private in principle, which is why I have drawn a clear red line here.”
“Security by Design”: Surveillance as a political and technical standard
According to the paper, the expert group is to contribute to integrating a law enforcement perspective in all relevant EU policies and actions”. This concept of “Security by Design” is to be fully explored, and the expert group is also to explore how security by design could be a standard requirement in the development of new technologies. Therefore a more intensive presence of representatives of law enforcement authorities in relevant international standardisation bodies is being considered. The following are mentioned: European Committee for Standardisation (CEN/CENELEC), the European Telecommunications Standards Institute (ETSI) and the 3rd Generation Partnership Project (3GPP) – a worldwide cooperation of standardisation bodies in the field of mobile communications. As relevant technologies mentioned in the paper are artificial intelligence, quantum computers, 5G, the Internet of Things and cryptocurrencies.
Focus on: Encryption, data retention, VPN, roaming, etc.
The document lists the most urgent areas of work for the expert group as: encryption, more precisely access to stored data and to digital communication, data retention, access to localisation data and roaming data as well as anonymisation including VPN and darknet. The group will be chaired by the Directorate-General for Migration and Home Affairs (HOME) in the European Commission and by representatives of the Member State holding the Council Presidency – which will be Spain from July to December 2023. The group will be composed of high-level representatives from EU countries, the Commission and relevant EU institutions and agencies. Representatives from academia, civil society and business will only be involved on a selective ad-hoc basis.
Study: Policing does not need complete access to everything from everyone
While the work of the expert group is guided by the so-called “going dark” assumption that crime will go undetected in the digital world, a study on the role of encryption in investigations comes to a different conclusion. This study shows that encryption plays an important role in criminal investigations. On the one hand, encryption hinders criminal investigations, but on the other hand, it also plays a practical role in improving investigations. The study concludes:
“[P]olice have always been dealing with crucial crime information stored in a memory t which they do not have direct access. We call that memory the human brain. Since the police cannot read that (they do not have a key) and the criminal may choose to remain silent, police have to think of all kinds of ways to bypass that security and/or get the key and/or trick someone into revealing the information. Now we have a computer that, like the criminal, says: you will not get in and I will not say anything. Then, as police, you must think of alternatives to deal with that. The police have always done that. So, what is really different now? ”
L'intelligence USA lancia l'allarme: attori malintenzionati manipolano foto e video per creare contenuti espliciti e schemi di sextortion
@Informatica (Italy e non Italy 😁)
L'FBI sta avvertendo il pubblico di attori malintenzionati che creano contenuti sintetici (comunemente indicati come "deepfake" a ) manipolando fotografie o video innocui per prendere di mira le vittime. I progressi tecnologici migliorano continuamente la qualità, la personalizzazione e l'accessibilità della creazione di contenuti abilitati per l'intelligenza artificiale (AI).
L'FBI continua a ricevere denunce dalle vittime, inclusi bambini minorenni e adulti non consenzienti, le cui foto o video sono stati alterati in contenuti espliciti. Le foto o i video vengono quindi diffusi pubblicamente sui social media o sui siti Web pornografici, allo scopo di molestare le vittime o schemi di sextortion.
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Arrotare
Il governo sta valutando la possibilità e la necessità di utilizzare nel caso di Pirelli il golden power, ovvero il potere di interdire una operazione di mercato ove ritenga in pericolo gli interessi nazionali. È una scelta difficile, perché altera pesantemente le regole. Si tratta di capire se è anche una scelta necessaria, oltre che opportuna.
Pirelli è uno dei marchi storici dell’industria italiana, da anni affidata alla gestione di Marco Tronchetti Provera. È stata anche protagonista di una non fortunata avventura di acquisto e gestione di Telecom Italia. Quotata in Borsa fin dal 1922, nel 2015 ne venne annunciata l’uscita (delisting) e la vendita della quota di maggioranza ai cinesi di ChemChina, presenti pure soci russi. Nel 2016 vengono ritirate anche le azioni di risparmio. Nel 2017, con il suo nuovo assetto, la società torna alla Borsa di Milano. I soci hanno degli accordi fra di loro, compreso il patto che Tronchetti Provera – pur detenendo una quota di minoranza – resti vice presidente esecutivo, in pratica il dominus della società.
Non facciamola complicata: si tratta di una società privata, la precedente proprietà ha scelto di vendere, ha trovato soci cinesi disposti a metterci molti soldi. Sono affari loro. Ora salta fuori, però, che nel succedersi delle vicende societarie e degli assetti di vertice, il socio cinese (nel frattempo divenuto Sinochem), se non subito fra tre anni potrebbe trovarsi a contare di più. Da qui la preoccupazione governativa sulla sorte di un marchio italiano. Soltanto che una storia simile si presta poco ai nazionalismi economici e la possibile interdizione potrebbe arrecare, quella sì, un grave danno all’Italia, arrotandone l’affidabilità.
Perché i casi sono due. Nel primo potrebbe darsi che il socio italiano superstite, la Camfin di Marco Tronchetti Provera, lamenti una violazione degli accordi da parte dei cinesi. In questo caso non ha che da rivolgersi a un tribunale, spiegando di avere ceduto il controllo azionario pattuendo la permanenza in mani italiani del controllo industriale, soltanto che i detentori del pacchetto più grosso ora vogliono fare di testa loro. Il giudice si farà portare il testo degli accordi, leggerà le memorie delle parti e deciderà chi ha torto e chi ragione. Nel secondo caso gli investitori del 2015 avevano in animo fin dall’inizio, com’è legittimo, di assumere un ruolo nel tempo sempre più importante. Il che è anche normale e risponde al principio che fra studentelli si riassumeva motteggiando «Articolo quinto, chi ci ha messo i soldi ha vinto».
Il primo caso è escluso che sia di competenza governativa e che possa essere affrontato usando il golden power, perché sarebbe come dire che i tribunali italiani sono inaffidabili o inutili. Nel secondo caso l’uso di quel potere altererebbe le regole di mercato e aprirebbe un contenzioso in cui il socio che si vede portare via quel che ha già pagato è improbabile prenda la cosa in modo spiritoso. Né serve a molto accampare la ‘scoperta’ che il socio cinese si uniforma alle direttive del suo governo, intanto perché sarebbe superiore all’ammissibile ingenuità pensare che avvenga il contrario e poi perché il nostro Stato è legato a quello cinese dal malauguratamente firmato accordo “Via della seta”, cui aderimmo unici (fra i Paesi del G7) quando era in carica il primo governo Conte e il vice presidente di allora è il medesimo vice presidente di oggi: Matteo Salvini. In pratica il governo italiano di ora, ove siedono taluni che sedevano nel governo di allora, userebbe un potere societario per contraddire quel che stabilì il governo italiano. E non stiamo parlando di epoche lontane, ma della scorsa legislatura.
Se quella cessione di quote, in capo a un marchio così importante nella nostra storia, era da considerarsi nocumento degli interessi generali si doveva dirlo nel 2015. Farlo adesso consegna un messaggio inquietante non agli investitori cinesi, ma a qualsiasi investitore internazionale: occhio, che in Italia cambia il governo e cambiano anche le regole del gioco. E questo è un punto troppo delicato, per potersene prendere gioco.
L'articolo Arrotare proviene da Fondazione Luigi Einaudi.
L’Fbi lancia l’allarme: porno-criminali in azione
È una delle ultime frontiere della cybercriminalità e sta mietendo così tante vittime da aver indotto l’intelligence americana a lanciare l’allarme, si tratta di porno deep fake realizzati a scopo di estorsione. Ne scrivo oggi su HuffingtonPost Italia nella rubrica Governare il Futuro Qui il testo completo huffingtonpost.it/rubriche/gov…
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RiCrescita
Le cose vanno bene. Il ritmo di crescita della ricchezza prodotta in Italia sarà superiore alla media europea. Da ultimo è stato l’Ocse a rivedere la previsione: da un +0,6% a un +1,2%. Un bel raddoppio. E allora, sentite, non sarà meglio farla finita con la gnagnera del Pnrr, un po’ prendere atto e un po’ festeggiare che non se ne farà niente, liberarsi delle pretese e dei controlli e tirare dritto per i fatti nostri? Tanto s’è capito che le cose non andranno come sarebbero dovute andare. Ci sono ragioni decisive per cui la risposta a questa domanda è non soltanto «No», ma oscilla fra «Sei scemo» e «Sei matto».
Veniamo da molti anni in cui siamo cresciuti assai meno della media europea, talché il ritardo accumulato è forte. Le cause di questo respiro troppo corto sono molteplici, ma fra queste spiccano: la bassa percentuale di popolazione attiva al lavoro; la cattiva qualificazione della risorsa umana (cattiva scuola); la scarsa propensione all’innovazione tecnologica, con conseguente zoppicare della produttività; pubblica amministrazione che ostacola e rallenta, quando non impantana; impressionanti dislivelli territoriali, senza che le zone meno sviluppate trovino slancio per crescere, dilagando evasione fiscale e previdenziale, il che induce ulteriore regresso, anche civile. Possiamo ben parlare di giovani splendidamente laureati e fabbriche all’avanguardia, ma la musica complessiva è quella cacofonia, non riaccordata negli ultimi tre anni.
A favorirci sono stati la crescita dei mercati internazionali, dopo la pandemia, che ha spinto i nostri (straordinari) campioni delle esportazioni; la ripresa del mercato interno; la fiducia generata dal non vedere soltanto nero nel futuro e il moltiplicarsi di turisti, con annessa crescita (mai abbastanza) dei servizi. È cresciuto il Pil, ma è cresciuta anche l’occupazione. Bene. Ma basterà che l’orizzonte si scurisca e ci vorrà un attimo a tornare in coda e in ritardo.
Perché dovrebbe scurirsi? La Banca centrale europea ha alzato i tassi d’interesse. Lo ha fatto meno dell’omologa statunitense, ma li ha alzati. Una tale misura serve a far scendere la liquidità in circolazione e a raffreddare il rischio dell’esondazione inflattiva. Dall’altra parte ha un prezzo sul fronte della crescita: non a caso l’Associazione bancaria italiana (che teoricamente ci guadagna) teme che non pochi clienti imprenditoriali non reggano e divengano insolventi. Comunque è stato fatto. Contemporaneamente sono crollati i prezzi delle materie prime energetiche, cui era stata data la responsabilità dell’inflazione. E… purtroppo l’inflazione è scesa troppo poco, dimostrando d’essere alimentata dall’interno (ad esempio speculando sul rialzo dei prezzi e non facendoli scendere al calare dei costi). Ciò porta i tassi a crescere ancora. Più lentamente, ma cresceranno.
Ed eccoci al punto: se un Paese patologicamente indebitato – nel mentre festeggia il successo della vendita di titoli del debito, che costano molto ai contribuenti e rendono non abbastanza a chi li acquista – perde l’occasione di fondi europei per un terzo regalati e due terzi a tasso d’interesse inferiore a quello di mercato, non è che torna dov’era prima ma scivola più indietro. Perché dimostra che non sarà in grado di riassorbire gli squilibri e le insufficienze che ne rallentavano la crescita. Pur esistendo i campioni del Made in Italy.
A quel punto la politica tornerà alla tribale divisione fra chi difende le rendite esistenti (comprese quelle che alimenteranno l’inflazione con il caro ombrelloni o fanno sì che non si trovi un taxi) e chi si ergerà a difensore dei redditi fissi erosi dall’inflazione, reclamando più debito per compensare. Come il drogato in crisi d’astinenza, che non cerca di cambiare vita ma va a caccia di droga. Gli uni e gli altri alla ricerca di un colpevole con cui distrarre dalle proprie responsabilità.
Per questo la risposta all’iniziale domanda è «No»: senza maggiore crescita, senza la capacità di ricrescere su quanto si è cresciuti in questi tre anni, non si galleggia ma si vomita per gli sbattimenti.
L'articolo RiCrescita proviene da Fondazione Luigi Einaudi.
“Il #MinistroRisponde”, online la nuova intervista 📲
Questa puntata è dedicata agli...
“Il #MinistroRisponde”, online la nuova intervista 📲
Questa puntata è dedicata agli #EsamiDiStato2023! Parleremo dello svolgimento dell’Esame, del ricordo dell’Esame di maturità del Ministro, dei consigli su come affrontare le prove.
Ministero dell'Istruzione
“Il #MinistroRisponde”, online la nuova intervista 📲 Questa puntata è dedicata agli #EsamiDiStato2023! Parleremo dello svolgimento dell’Esame, del ricordo dell’Esame di maturità del Ministro, dei consigli su come affrontare le prove.Telegram
In Cina e Asia – SIPRI: La Cina traina l’aumento globale delle testate nucleari
SIPRI: La Cina traina l'aumento globale delle testate nucleari
Cuba, Washington conferma: operazioni di spionaggio cinesi almeno dal 2019
Cina- Arabia Saudita: accordi per 10 miliardi di dollari
L'Honduras apre ambasciata in Cina
Il Ceo di OpenAI invita a cooperare con la Cina
Guerra in Ucraina: veicoli corazzati cinesi alla Cecenia
Sequoia Capital si separa dalla sua branca cinese sull'onda delle tensioni Usa-Cina
Cina: nuove linee guida per una futura direttiva contro il cyberbullismo
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Anonimato online, il confine tra privacy e sicurezza (paywall), Di Stefano Quintarelli
Azione propone l'innalzamento dell'età minima di accesso ai social, con un processo di certificazione dei requisiti anagrafici. Su un piatto della bilancia c'è la protezione dei ragazzi e sull'altro la tutela di un diritto
Se una legge prevedesse l'obbligo di esibire un cartellino con il nostro nome ovunque andiamo, cosa penseremmo? Credo che la quasi totalità delle persone condivida che l'anonimato sia un valore da tutelare e che ogni persona abbia il diritto di non rivelare informazioni che la riguardano a chi non è tenuto a conoscerle. Vale nella dimensione fisica e ancor di più in quella digitale che assorbe e registra ogni briciola di atto o emozione della nostra esistenza.
Di @quinta :ubuntu: su Repubblica
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Etica Digitale (Feddit) reshared this.
Nell'ultima settimana sono state create su feddit.it cinque nuove comunità! Abbiamo #Informatica, #LGBTQI+, #Fedditrisponde, #Universitaly e finalmente una comunità off topic: #CafféItalia.
Continuano a crescere gli utenti italiani di Lemmy e continuano a crescere anche le comunità, pienamente utilizzabili anche da Mastodon!
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#Informatica
Su feddit.it esistevano già tante comunità legate all'informatica: (Le Alternative, Etica Digitale, Pirati Europei, Che succede nel Fediverso, Devol, Lavoratori Tech, Videogiochi, Retrogaming e GNU/Linux Italia) ma mancava ancora una comunità generalista dedicata all'Informatica: e finalmente è arrivata!
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#LGBTQI+
Nel mese del Pride ecco finalmente una comunità dedicata alle tematiche LGBTQI+, nata proprio oggi su proposta dei nostri utenti: eccola qui! 🌈
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#Fedditrisponde
Ci era stata chiesta da tempo una comunità del tipo #AskItaly ma finora non si erano verificate le condizioni per gestirla. Oggi, con l'aumento degli utenti interessati abbiamo finalmente deciso di aprirla!
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#Universitaly
Sono sempre di più gli studenti universitari che hanno aperto un account nel fediverso e già avevamo aperto poliversity, un'istanza Mastodon dedicata anche a loro. Oggi però abbiamo fatto di più e abbiamo aperto una comunità Lemmy dedicata a insegnanti, ricercatori e soprattutto a studenti presenti, passati e futuri: Ecco Universitaly!
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#CafféItalia
CAFFFFÈÈÈÈÈÈ!!!! Ecco la comunità aperta all'off topic, allo stare insieme e al caffè: in una parola, al #cazzeggio!
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Ci teniamo a ricordare che i moderatori cercheranno di animare e gestire queste comunità, ma sarà importante che siano gli utenti a rendere davvero piacevoli e speciali le comunità Lemmy vecchie e nuove
Se vuoi sostenere il nostro progetto puoi contribuire attraverso i nostri canali di finanziamento:
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- tramite Le Alternative: con KoFi o LiberaPay
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UMBERTO DEI. BIOGRAFIA NON AUTORIZZATA DI UNA BICICLETTA DI MICHELE MARZIANI
Umberto Dei non è una persona, è una bicicletta, anzi, un mito. Il mito inseguito da Arnaldo Scura che lascia un remunerativo lavoro da broker finanziario per aprire a Milano una bottega da meccanico di biciclette.
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Ted Kaczynski, le élites globaliste, e te
Il 10 giugno 2023 è morto in carcere Theodore Kaczynski1, all’età di 81 anni. Nonostante i suoi crimini violenti, Ted fu probabilmente uno dei pochi a comprendere davvero il mondo contemporaneo ed ebbe la capacità di descriverlo chiaramente nel suo manifesto: “The Industrial Society and its future2”.
Ted ce l’aveva a morte con la “la rivoluzione industriale e le sue conseguenze”, sosteneva che gli avanzamenti tecnologici hanno aumentato le aspettative di vita ma allo stesso tempo hanno “destabilizzato la società e reso le nostre vite vuote, insoddisfacenti e indignitose”.
Secondo Ted, una delle manifestazioni più evidenti del dilagante disagio moderno è ciò che lui, già nel 1992, definiva “leftism”. Con questo termine non voleva in realtà indicare una specifica corrente politica di sinistra, ma qualcosa di più ampio e frammentato, che però fa riferimento a tutte le nuove ideologie collettiviste, anti-individualiste e politically correct.
In effetti, se una volta il marxismo e la sinistra erano sinonimi di rivoluzione per lo scardinamento delle istituzioni borghesi, oggi la “sinistra” è un insieme di correnti e ideologie diverse che proliferano grazie all’attivismo politico woke, LGBTQI+, ambientalista e così via — finanziato dalle stesse élite che una volta si prefiggevano di combattere.
Potremmo dire, usando le parole di Ayn Rand, che i “lefitsts” sono portatori di un “pensiero tribale” tipicamente collettivista che li spinge ad agire e pensare all’unisono, anche senza alcuna pianificazione centrale.
Fateci caso, il fenomeno è sempre più evidente: non appena si manifesta un evento catalizzatore, masse di persone si conformano automaticamente a questo o quel pensiero unico. Ad esempio, quante persone conoscete che da un momento all’altro hanno deciso di indicare i loro pronomi sui social network — come se fossero in cerca di una identità perduta?
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L’identità perduta
Credo che il tema dell’identità sia in effetti centrale nei fenomeni collettivisti descritti da Ted e di cui siamo circondati. Un aiuto per comprenderlo meglio potrebbe arrivare da due opere molto diverse tra loro ma che condividono il tema dell’identità: il romanzo “Catcher in the Rye” di J.D. Salinger e l’anime giapponese “Ghost in the Shell: Stand Alone Complex”.
I thought what I'd do was, I'd pretend I was one of those deaf-mutes.3
Holden è un adolescente alienato e disincantato. Preferisce distanziarsi dagli altri e da un mondo che percepisce come falso. Ogni tanto pensa che sarebbe meglio essere un sordomuto, per isolarsi totalmente dalla società, evitare interazioni con il prossimo e smettere di sforzarsi di comprendere il mondo intorno a lui.
#laFLEalMassimo – Episodio 96 – Draghi, Ucraina e futuro dell’UE
Se nello scorso episodio mi sono compiaciuto per i riferimenti all’ingiusta invasine dell’Ucraina nelle considerazioni finali del governatore della Banca d’Italia, vorrei aprire questo evidenziando come anche il recente discorso tenuto da Mario Draghi al MIT di Boston ha visto questa tematica come elemento centrale e punto di partenza per tutte le considerazioni sul futuro degli equilibri internazionali e dell’unione Euroea.
Dunque non è una mia fissazione, ma anche illustri banchieri centrali e illuminati osservatori indipendenti da qualsisi interesse politico e di parte concordano sulla centralità della questione Ucraina come determinante fondamentale per il futuro di tutte le società aperte.
Con la usuale chiarezza e lucidità Draghi ci ha ricordato che l’Ucraina deve vincere e deve entrare a far parte della Nato e dell’Unione Europea. Questo insieme di stati che di fronte all’aggressione russa è riuscita a trovare una rara unità di intenti, ma che ha ancora molta strada da fare in tema di difesa comune, necessaria per supportare e integrare l’operato della NATO e per bilanciare gli equilibri internazionali messi in discussione dal folle espansionismo russo.
Ci attende un futuro complicato, fatto di tassi di interesse e di inflazione probabilmente più elevati della media degli ultimi decenni, margini di manovra più ridotti per la politica fiscale e la necessità di affrontare enormi sfide di carattere sociale, politico ed economico dal cambiamento climatico all’intelligenza artificiale. La strada che ci porta in quel futuro parte dal sostegno che saremo in grado di dare oggi all’Ucraina in una battaglia dove la posta in gioco, per chi non l’avesse ancora capito è la nostra libertà e il nostro futuro.
L'articolo #laFLEalMassimo – Episodio 96 – Draghi, Ucraina e futuro dell’UE proviene da Fondazione Luigi Einaudi.
Per le studentesse e gli studenti che dovranno affrontare la #Maturità2023, qui il messaggio di incoraggiamento del Commissario Tecnico della Nazionale Italiana di Calcio, Roberto Mancini.
▶️ https://youtube.
Ministero dell'Istruzione
Per le studentesse e gli studenti che dovranno affrontare la #Maturità2023, qui il messaggio di incoraggiamento del Commissario Tecnico della Nazionale Italiana di Calcio, Roberto Mancini. ▶️ https://youtube.Telegram
Intelligenza Artificiale: Giove, il nuovo sistema di polizia predittiva italiano di cui si sa pochissimo | Infoaut
"Uno scenario che richiama la fantascienza e che solleva dubbi e perplessità tra gli addetti ai lavori, soprattutto per l'incapacità attuale di questi sistemi di trovare corrispondenze con la realtà e per la loro tendenza a discriminare le persone in base all’etnia e alla provenienza geografica. Ad aumentare la preoccupazione è il fatto che nulla sia ancora stato detto circa alcuni aspetti fondamentali, come quali banche dati e dati verranno usati per addestrare l’algoritmo, chi sarà il responsabile del trattamento dei dati e se l’uso del sistema comporterà o meno arresti preventivi."
👉 WÜNDERKAMMER #3: BODY NANTEINANCE, CHROMACOLOR, GRAVITSAPA, SAROOS, MD PALLAVI & ANDI OTTO.
🎧 #RECENSIONI:
👉 WÜNDERKAMMER #3: BODY NANTEINANCE, CHROMACOLOR, GRAVITSAPA, SAROOS, MD PALLAVI & ANDI OTTO.
Bentornati a tutti nella mia personale stanza, uno spazio dedicato a curiosità, stranezze e bizzarrie varie in cui tutto è sottosopra, l’alto è in basso e viceversa, gli opposti sono uniti, la contraddizione domina incontrastata.
@mu
iyezine.com/wunderkammer-3-bod…
L’Alta Corte Britannica due giorni fa ha respinto l’appello di Julian Assange contro l’ordine di estradizione firmato dall’allora ministro dell’interno inglese Priti Patel.
@Giornalismo e disordine informativo
Una sentenza di tre pagine del giudice #Swift che prosegue la persecuzione contro Julian #Assange.
Da un tweet di Stella Assange apprendiamo che martedì prossimo verrà presentato un nuovo ricorso affinché il caso venga giudicato da altri due giudici.
#FreeAssange
#Dropthecharges
#Journalismisnotacrime
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TikTok enquiry: French executives ‘do not know what to say’
The French Senate questioned two French senior managers of the successful social network TikTok, who repeatedly admitted that they were unable to answer the questions put to them.
OpenAI e ChatGPT sono stati citati in giudizio per diffamazione: il chatbot ha falsamente identificato un uomo come imputato per appropriazione indebita, coinvolto in una fondazione pro-armi
Secondo la causa, ChatGPT identifica erroneamente l'uomo - il cittadino statunitense Mark Walters - come il Chief Financial Officer della Second Amendment Foundation (SAF), un gruppo pro-armi nello stato di Washington.
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almeno non ha detto che era deceduto, come ha fatto con il @quinta 😅
The Privacy Post reshared this.
🔎 Banchetto cuore delle bands
Oggi vi voglio parlare di una argomento che a me sta particolarmente a cuore facendo parte di quelli che la musica anche la fanno ( ci proviamo se non altro) .
informapirata ⁂ reshared this.
⏩ Alberica Sveva Simeone - The wormcave
📖 LEGGIAMOLO
⏩ Alberica Sveva Simeone - The wormcave
“The wormcave” è un romanzo diciamo weird, e nella prefazione Girola ci dà un'ottima interpretazione del termine, con tanto horror dentro e anche un'altissima dose pop nel senso di cultura anni ottanta che è una delle passioni di Sveva, e anche di Alessandro. Eppure la definizione di weird, horror e pop non soddisfa ciò che regala questo romanzo della scrittrice romana.
@L’angolo del lettore
iyezine.com/alberica-sveva-sim…
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Lunaedge
in reply to Poliverso - notizie dal Fediverso ⁂ • • •Tutto sacrosanto. La confusione è massima e il Fediverso, per com'è impostato e gestito (cosa che potrebbe anche essere uno dei suoi punti di forza eh, non ne ho idea perché non ci si capisce un tubo) è estremamente impermeabile ai non addetti ai lavori. Io sono sugli -enta, mi ritengo tech-savvy e comunque non ho chiara la situazione, posso solo immaginare cosa debba provare un utente medio che cerca letteralmente Reddit e gli viene chiesto di scegliere un'istanza.
Cioè no, scherzavo, è quello che è successo a me l'anno scorso con Twitter e Mastodon in realtà :'D
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skariko, iam0day, Poliverso - notizie dal Fediverso ⁂ e Teo Frax like this.
Poliverso - notizie dal Fediverso ⁂
in reply to Lunaedge • •@Lunaedge mah, purtroppo le cose che dici sono sacrosante. L'ergonomia non è ancora nelle corde del fediverso .
Proprio Oggi leggevo questo interessantissimo post: infosec.exchange/users/thenexu…
Poi c'è da dire che Lemmy è uno dei software più semplici di tutto il Fediverso, dalla fase di iscrizione (che è semplicissima Anche se in questo periodo, per ragioni gestionali, Le istanze hanno dovuto imporre l'iscrizione previa autorizzazione) che non necessita neanche di un indirizzo email, alla fase di scrittura e formattazione. In pratica un utente non ha bisogno di capire quasi nulla di Fediverso per postare e iniziare a divertirsi su Lemmy .
Ma soprattutto c'è un problema di comunicazione: Chi Ha abitato il fediverso in questi ultimi anni Tendeva a parlare molto di questo argomento e a dare per scontato che il centro di tutto fosse il protocollo Activity pub e non la comunità. Questo è stato un errore che ha allontanato molte persone e che può essere risolto solo modificando il paradigma della comunicazione sui Social e non social federati. Qualche tempo fa ho proposto un esperimento, ossia quello di parlare di Fediverso senza quasi mai parlare di Fediverso
informapirata.it/2022/10/07/ma…
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Teo Frax e StellaFangX like this.
Teo Frax
in reply to Poliverso - notizie dal Fediverso ⁂ • • •Lemmy è più facile di un forum gli sviluppatori sono stati bravissimi. Qualche difficoltà c'è nella navigazione delle comunità soprattutto quelle esterne, ma nel complesso è veramente semplice e l'interfaccia è molto pulita
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skariko e Poliverso - notizie dal Fediverso ⁂ like this.