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In Cina e Asia – Cina e Usa accelerano il dialogo prima delle elezioni a Taiwan


In Cina e Asia – Cina e Usa accelerano il dialogo prima delle elezioni a Taiwan taiwan usa
I titoli di oggi:

Cina e Usa accelerano il dialogo prima delle elezioni a Taiwan
Cina e Russia insieme contro la “politica conflittuale” dell'Occidente

Mar cinese meridionale, la ministra tedesca Baerbock: “Azioni rischiose che violano i diritti e lo sviluppo delle Filippine e preoccupano l’Europa”

Seul accusa la Corea del Nord di vendere nuovi missili alla Russia
Papua Nuova Guinea: distrutte proprietà cinesi, Pechino protesta

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VERSIONE ITALIANA USA LA FTC SOTTOLINEA L’IMPORTANZA CHE GLI SVILUPPATORI DI AI RISPETTINO I LORO ACCORDI SULLA PRIVACY E LA RISERVATEZZACome è noto per lo sviluppo delle tecnologie basate sulla intelligenza artificiale i dati sono essenziali, ma non tutte le aziende hanno le risorse necessarie per sviluppare modelli proprietari. Alcune aziende quindi offrono servizi di …


I CASCHI VERDI PER L’AMBIENTE ITALIANI A DISPOSIZIONE DELLE NAZIONI UNITE


UN ARTICOLO SULL’EVOLUZIONE DEL RUOLO DELL’ONU NELLE OPERAZIONI DI PEACEBUILDING

L’ultimo numero della rivista edita dal CoESPU (Centro di eccellenza per le Unità di polizia di stabilità) ci fornisce l’occasione per tornare a parlare di ambiente e del ruolo in questo contesto delle operazioni di peacekeeping a guida Nazioni Unite.

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copertina della Rivista CoESPU

Il Tenente Colonnello Donatello Cirillo, comandante del Gruppo Carabinieri Forestali di Catanzaro, indica che alla protezione dell’ambiente nelle operazioni di pace dell'ONU dovrebbe essere data la stessa importanza della tutela dei diritti umani.

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Logo del CoESPU

Innanzitutto, che cos’è il CoESPU? Si tratta di un think tank a guida Carabinieri italiani, che lavora in collaborazione con la Global Peace Operations Initiative degli Stati Uniti, per aiutare a costruire capacità globale per le Nazioni Unite e le operazioni regionali di sostegno alla pace, addestrando le forze di mantenimento della pace. La sua sede è a Vicenza.

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Peacekeeper ONU

Nel suo articolo, Il Colonnello Cirillo argomenta che la sicurezza è fondamentale per la stabilità di un Paese. Richiede quindi un approccio antropocentrico e multidimensionale, che includa la sicurezza economica, ambientale e personale, la stabilità sociale, la stabilità politica, la sicurezza alimentare e la garanzia della salute.
Il concetto di gestione ambientale postbellica si è evoluto negli anni ’70, con particolare attenzione ai danni ambientali causati dai conflitti.
Le Nazioni Unite hanno posto la protezione ambientale al centro del loro modello di sviluppo umano sin dagli anni ’70, con la creazione del Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEP).
La politica ambientale delle Nazioni Unite mira a preservare le risorse naturali dello Stato ospitante e a prevenire effetti negativi sul personale e sul conflitto stesso. Sottolinea inoltre la creazione di un ambiente protettivo per i civili per prevenire la violenza fisica, sostenere la legittimità dello Stato ospitante e stabilire lo stato di diritto e la catena della giustizia penale.

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Peacekeeper ONU

Queste azioni dovrebbero diventare prioritarie una volta che il conflitto si sarà calmato e saranno presenti condizioni favorevoli: dovrebbero includere la riforma del settore della sicurezza, i sistemi amministrativi, i quadri giuridici, i diritti umani e la governance democratica. Anche il sostegno ai processi politici, inclusa la partecipazione delle donne, è fondamentale per la protezione a lungo termine dei civili.
L’obiettivo principale del rafforzamento delle capacità nelle operazioni multidimensionali è creare una pace sostenibile, concentrandosi sull’auto sostenibilità e sulla gestione delle risorse naturali. Il mandato del Consiglio di Sicurezza per la protezione civile copre tutte le azioni necessarie per prevenire le minacce alla pace, compresa la protezione degli ecosistemi. La scarsità, lo sfruttamento eccessivo, la cattiva gestione e l’iniqua ridistribuzione delle risorse naturali spesso causano tensioni e conflitti, portando a tentativi di pace più complessi e resistenti. I conflitti ambientali precipitati in violenza tendono a riemergere più facilmente e ad esacerbarsi più di altri. Il Sud del mondo è quello che registra il maggior numero di conflitti a causa della concentrazione delle risorse naturali e della debolezza delle istituzioni. Il cambiamento climatico è un moltiplicatore di minacce, che incide sull’acqua, sul cibo, sulla salute e sulla vita delle persone, colpendo in modo sproporzionato le popolazioni più povere e più esposte.

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Peacekeeper ONU

Le attività di rafforzamento delle capacità ambientali richiedono personale altamente specializzato e la qualità del personale dispiegato è fondamentale per garantire la corretta esecuzione del mandato e il buon esito delle missioni sul terreno. Il Decreto Clima italiano del 2019 fornisce un modello per ampliare la componente ambientale in operazioni multidimensionali, attivando la task force “Caschi Verdi per l’Ambiente”, un gruppo di 22 esperti dell’ISPRA (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) e di personale tratto dall’Arma dei carabinieri, per intervenire negli scenari nazionali e internazionali a tutela della biodiversità e risorse ambientali e forestali all’interno dei siti protetti.
Si può quindi affermare che le operazioni multidimensionali di costruzione della pace mirano principalmente a creare una pace sostenibile e a proteggere l’ambiente naturale. Tuttavia, queste operazioni sono tecnicamente complesse e richiedono una pianificazione a lungo termine, compresa la gestione sostenibile delle foreste e delle risorse naturali, la protezione dell’ecosistema e un’adeguata gestione dei rifiuti.

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Avere cura dell'ambiente

La transizione e il consolidamento devono essere guidati dai principi di proprietà nazionale e di inclusività, compresa la riconversione delle attività economiche preesistenti. L’importanza e la portata degli interventi richiedono programmi con lunghi periodi di sviluppo ed effetti positivi visibili solo dopo pochi decenni.
Si rileva inoltre una tendenza generale al ribasso del personale impiegato a livello globale, con il contributo principale fornito dai paesi in via di sviluppo.
Il Fondo delle Nazioni Unite per il peacebuilding ha stanziato almeno 60 milioni di dollari per la cooperazione ambientale, e altre agenzie delle Nazioni Unite hanno iniziato a inviare esperti di sicurezza climatica nelle zone di conflitto vulnerabili dal punto di vista ambientale. L'approccio della comunità internazionale alla pace e alla sicurezza è cambiato radicalmente negli ultimi decenni, con l'aumento degli attori non statali e la necessità di personale più specializzato.
La concezione contemporanea dello scenario di sicurezza si è evoluta dalla prevenzione dei conflitti al mantenimento e al consolidamento della pace. Per raggiungere gli Obiettivi di sviluppo sostenibile, dobbiamo agire con urgenza per ridurre le minacce dei conflitti armati all’ambiente, alla salute e ai mezzi di sussistenza. Va quindi in conclusione sottolineata l’importanza della protezione ambientale prima, durante e dopo i conflitti.

Per scaricare l'articolo originale (in inglese), clicca qui => tinylink.onl/3757

#ONU #Peacebuilding #Caschiverdiperlambiente #Ambiente #ISPRA #Armadeicarabinieri #DonatelloCirillo #UNEP #COESPU



USA e Gran Bretagna attaccano lo Yemen. Navi, sottomarini e aerei colpiscono la capitale e le città portuali


Viceministro degli Esteri Houthi: “Dovranno ora prepararsi a pagare un prezzo pesante e a sopportare tutte le terribili conseguenze di questa palese aggressione". L'articolo USA e Gran Bretagna attaccano lo Yemen. Navi, sottomarini e aerei colpiscono la

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Pagine Esteri, 12 gennaio 2023. USA e Gran Bretagna hanno bombardato nella notte lo Yemen, colpendo obiettivi logistici e militari Houthi nella capitale Sanaa e in altre città, compresa Hodeidah, la più grande città portuale controllata dagli Houthi.

Il viceministro degli Esteri Houthi ha dichiarato “Il nostro paese è stato sottoposto a un massiccio attacco aggressivo da parte di navi, sottomarini e aerei da guerra americani e britannici. Dovranno ora prepararsi a pagare un prezzo pesante e a sopportare tutte le terribili conseguenze di questa palese aggressione”.

L’attacco è stato supportato da Bahrain, Canada e Paesi Bassi. Il primo ministro inglese Rishi Sunak ha definito i bombardamenti del Regno Unito allo Yemen un “atto di autodifesa”.

Il presidente USA Joe Biden ha dichiarato che “sono un chiaro messaggio che gli Stati Uniti e i nostri partner non tollereranno attacchi al nostro personale o permetteranno agli attori ostili di mettere in pericolo la libertà di navigazione in una delle rotte commerciali più critiche del mondo. Non esiterò a indirizzare ulteriori misure per proteggere la nostra gente e il libero flusso del commercio internazionale, se necessario”.

Alcuni membri democratici del Congresso USA non hanno però accolto con favore la decisione del presidente Biden, sottolineando che secondo la Costituzione statunitense solo il Congresso può autorizzare il coinvolgimento militare nei conflitti all’estero.

Gli Houthi hanno attaccato ripetutamente le navi israeliane e quelle dirette verso Israele in risposta ai bombardamenti di Tel Aviv nella Striscia di Gaza che hanno causato più di 23.000 morti. I loro portavoce hanno più volte dichiarato che non vogliono mettere a rischio il commercio mondiale nel Mar Rosso ma che non intendono permettere il passaggio di navi israeliane o con carichi diretti a Tel Aviv.

La Russia ha chiesto una riunione urgente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per discutere degli attacchi allo Yemen.

Il portavoce di Ansrallah (Houthi), Mohammed AI-Bukhait, ha dichiarato: “Se non fosse stato per la follia di Bush nello spingere Ali Saleh ad attaccarci a Saada nel 2004, il popolo yemenita non avrebbe lanciato la rivoluzione del 2014 che ha posto fine al governo dell’ambasciatore americano a Sana’a e ne ha espulso i Marines.

Se non fosse stato per la follia di America e Gran Bretagna nello spingere l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti a dichiararci guerra nel 2015, lo Yemen non sarebbe stato in grado oggi di adempiere al proprio dovere religioso, morale e umanitario nel sostenere la Palestina.

Non c’è dubbio che l’America e la Gran Bretagna oggi rimpiangano le loro precedenti follie, e presto si renderanno conto che l’aggressione diretta contro lo Yemen è stata la più grande follia della o loro storia”. Pagine Esteri

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Nella grande arena creatasi intorno all’Intelligenza Artificiale mancava ancora un’associazione di rappresentanza degli attori del settore a livello mondiale: la Global Artificial Intelligence Association è stata fondata nel 2023 a Ginevra, culla delle Nazioni Unite e dei Diritti Umani, nonché...


Le Maldive mollano l’India e rafforzano i legami con la Cina


Il nuovo presidente delle Maldive rompe la storica alleanza con l'India e sigla un accordo strategico con la Cina. Nuova Delhi risponde promuovendo una meta turistica alternativa a Malé L'articolo Le Maldive mollano l’India e rafforzano i legami con la C

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di Redazione

Pagine Esteri, 11 gennaio 2024 – La Cina e le Maldive hanno rafforzato in maniera sostanziale le loro relazioni, dopo il rapido peggioramento dei rapporti tra l’arcipelago e l’India, storica rivale regionale della Repubblica Popolare.

Mercoledì il neoeletto presidente maldiviano Mohamed Muizzu ha compiuto la sua prima visita a Pechino. Il presidente cinese Xi Jinping, parlando alla Grande Sala del Popolo, ha definito Muizzu “un vecchio amico” dopo aver posto le basi per ulteriori investimenti nell’arcipelago dell’Oceano Indiano con la firma di un “partenariato cooperativo strategico globale”. I due presidenti hanno assistito alla firma di venti accordi di cooperazione e Pechino si è detta disponibile a contribuire allo sviluppo delle scarse infrastrutture maldiviane. «Le relazioni tra Cina e Maldive si trovano di fronte a un’opportunità storica per avanzare verso il futuro» ha detto il leader cinese.

Muizzu è entrato in carica nel novembre scorso, dopo aver vinto una campagna incentrata soprattutto sullo slogan “India Out” (Fuori l’India) in cui definiva l’enorme influenza di Nuova Delhi una «minaccia per la sovranità» dello stato insulare. Dopo la vittoria di Muizzu, sostenuto dal Progressive Party of Maldives (PPM) e dal People’s National Congress (PNC) il governo di Malé ha chiesto ai 75 militari indiani di stanza alle Maldive di abbandonare il paese, tentando al tempo stesso di incrementare gli investimenti di aziende cinesi .

Rafforzando i legami con le Maldive, la Cina sta ponendo le basi per un aumento della propria egemonia economica e politica nell’area dopo aver già fatto lo stesso con lo Sri Lanka, anch’esso allontanatosi da Nuova Delhi. Tradizionalmente le Maldive, pur essendo un paese a maggioranza islamica, è rimasto nell’orbita politica, economica e militare della vicina India prima di un avvicinamento a Pechino iniziato nell’ultimo decennio e consolidatosi rapidamente. Stando ai dati della Banca Mondiale, la Cina è il primo creditore delle Maldive con 1,4 miliardi di dollari, seguita a grande distanza da Arabia Saudita (124 milioni) e India (123 milioni).

All’inizio della settimana India e Maldive hanno convocato i rispettivi rappresentanti diplomatici dopo che il governo di Malé ha sospeso tre viceministri responsabili di aver diffuso commenti caustici nei confronti del premier indiano Narendra Modi. I tre esponenti dell’esecutivo maldiviano non hanno preso bene la visita del leader della destra induista indiana nell’arcipelago di Lakshadweep (note in Italia come Isole Laccadive), al largo della costa indiana del Malabar, allo scopo di promuovere il turismo nell’area, definendo Modi un “pagliaccio”, un “terrorista” e un “burattino di Israele”.

Il progetto di promozione turistica delle Lakshadweep sembra destinato al lancio su vasta scala di una meta tropicale domestica alternativa proprio alle Maldive, visitate ogni anno da molti facoltosi villeggianti indiani. – Pagine Esteri

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Palestina, la pace attraverso il diritto. Hanno detto… a proposito del conflitto (7) l Pressenza

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Understanding Body-Related Data Practices and Ensuring Legal Compliance in Immersive Technologies


Organizations are increasingly incorporating immersive technologies like extended reality (XR) and virtual worlds into their products and services, blurring the boundaries between the physical and digital worlds. Immersive technologies hold the potential

Organizations are increasingly incorporating immersive technologies like extended reality (XR) and virtual worlds into their products and services, blurring the boundaries between the physical and digital worlds. Immersive technologies hold the potential to transform the way people learn, work, play, travel, and take care of their health, but may create new privacy risks as well. Many of these technologies rely on large amounts of data about individuals’ bodies, without which they would be less immersive, and in some cases couldn’t function at all.

Body-related data raises particular privacy risks, and leading organizations in the immersive technology space are adopting risk-based approaches for handling this type of data. Focusing on the risks—to the organization and to those impacted by the organization’s data practices—makes it easier not only to comply with the law but also to ensure more ethical data practices.

There are concrete steps organizations can take to ensure that body-related data is handled safely and responsibly. As part of their data protection strategies, organizations should:

  1. Understand their data practices: mapping these practices, specifying their purposes, and identifying all relevant stakeholders.
  2. Evaluate their legal obligations: analyzing existing legal obligations, as well as how they may change in the near future based on emerging trends.
  3. Identify risks to individuals, communities, and society: cataloging the features of their data and data practices that create greater risks.
  4. Implement best practices: operationalizing technical, organizational, and legal safeguards to prevent or mitigate the identified risks.

To guide organizations as they develop their body-related data practices, the Future of Privacy Forum created the Risk Framework for Body-Related Data in Immersive Technologies. This framework serves as a straightforward, practical guide for organizations to analyze the unique risks associated with body-related data, particularly in immersive environments, and to institute data practices that are capable of earning the public’s trust. Developed in consultation with privacy experts and grounded in the experiences of organizations working in the immersive technology space, the framework is also useful for organizations that handle body-related data in other contexts as well. This post will explore the first two stages of the risk framework: understanding an organization’s data practices, and evaluating legal obligations to ensure compliance.

I. Understanding how organizations handle personal data

The first step to handling body-related data is for organizations to understand how they handle personal data. Doing so will help them communicate these practices to their users, regulators, the general public, and other relevant stakeholders. Developing a comprehensive understanding of an organization’s data practices is also critical for identifying potential privacy risks and implementing best practices to mitigate them. Organizations should bring together experts from different teams to document how they collect, use, and onwardly transfer body-related data. The following steps help organizations conduct these processes effectively.

Create data maps of data practices, particularly in regard to body-related data

Data mapping is the process of creating an inventory of all the personal data an organization handles, including how it’s used, to whom it is transferred, and how long it is kept. While tools exist to assist organizations with data mapping, it is helpful to assign a designated person within an organization, such as a chief privacy officer or data protection officer, to be responsible for completing the data map. Data mapping also helps organizations in certain jurisdictions maintain compliance with legal obligations related to data practice documentation. Certain kinds of body-related data—such as data about people’s faces, hands, voices, and body movements—will be particularly relevant in immersive environments, and organizations operating in this space should pay special attention to them.

Document the purpose of each data practice

In order to determine which data practices are necessary, and which may be adjusted, organizations must be able to specify what goal or purpose each practice serves. Organizations might engage in a particular data practice for a variety of purposes: enabling relevant features or products, improving a product’s technical performance, facilitating targeted advertising, or customizing a user’s experience, to name a few. This documentation will help inform an organization’s evaluations of its privacy risks and legal obligations, and generate buy-in from business stakeholders within the organization by linking their interests to privacy compliance.

Identify all relevant stakeholders impacted by data practices

Evaluating an organization’s legal obligations and privacy risks requires key organizational leaders to understand which stakeholders are implicated—both as partners in data transfer agreements and as people impacted by the organization’s data practices. Organizations must understand the kinds of entities with whom they are transferring data, and who specifically within these third parties are handling the data. They should also understand who is impacted by their data practices, including data subjects or users as well as bystanders whose data may also be implicated. Special attention should be paid to individuals and communities whose data may raise additional legal or ethical considerations, such as children and teens, and people from historically marginalized or vulnerable communities.

II. Analyzing relevant legal frameworks and ensuring compliance

Once an organization has established a thorough understanding of its data practices, the next step in preparing to handle body-related data is to evaluate whether the enumerated data practices are in compliance with the law. Collecting, using, or transferring body-related data may implicate a number of issues under current U.S. privacy law. However, most existing regulations were not drafted with immersive technologies in mind. It can therefore sometimes be unclear how these rules apply to immersive technologies, and an organization’s obligations will depend on where it operates, what kind of data it handles and why, and the size and nature of the organization, among other factors.

To understand and comply with all existing obligations, organizations need to know the scope of data types covered by current laws, the requirements and rights that attach to them, and the unique considerations that may apply in immersive spaces and in regard to body-related data. Existing privacy laws in the U.S. apply, depending on jurisdiction, to body-related data involving personal, biometric, sensitive, health, and publicly available data, and organizations should pay special attention to the specific requirements under such laws.

Organizations dealing with these data types have certain legal obligations, including:

  • Granting users access, correction, and deletion rights
  • Providing opportunities to provide consent
  • Avoiding “dark patterns” and manipulative or deceptive design
  • Being transparent and providing notice to users
  • Minimizing data collection and retention when necessary
  • Conduct data protection impact assessments (DPIAs)
  • Institute protections for kids and teens


2023 proved to be a significant year for state privacy laws, and new legislation and regulations will continue to impact the data privacy legal landscape. Organizations should keep an eye on the major areas for emerging legislation such as youth privacy and safety, as well as consumer health data. They should also monitor how emerging litigation impacts current requirements through interpreting current legislative language.

For more information on what organizations can do to ensure they handle body-related data safely and responsibly, stay tuned for the next post in our series, focusing on identifying risks and implementing best practices. For a comprehensive guide to body-related data practices in immersive technologies, see FPF’s Risk Framework for Body-Related Data in Immersive Technologies.


fpf.org/blog/understanding-bod…



Stasera, giovedì 11 gennaio, alle ore 21, siete invitati a partecipare alla presentazione del numero 18 della Rivista Su la testa, intitolato Free Palestine. A


In Cina e in Asia – Dialogo aperto sul gasdotto Balticconnector danneggiato da un mercantile cinese


In Cina e in Asia – Dialogo aperto sul gasdotto Balticconnector danneggiato da un mercantile cinese 11641837
I titoli di oggi: Dialogo aperto sul gasdotto Balticconnector danneggiato da un mercantile cinese La corruzione colpisce anche il calcio Le aziende cinesi usano le schede grafiche dei videogames Nvidia per l’Ai Le Maldive a caccia di turisti cinesi Dialogo aperto sul gasdotto Balticconnector danneggiato da un mercantile cinese Dialogo costruttivo. È questo il risultato della videochiamata tra il presidente ...

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Dialoghi. La battaglia legale tra Temu e Shein


Dialoghi. La battaglia legale tra Temu e Shein battaglia legale
A dicembre la piattaforma di shopping online Temu ha fatto causa al brand di fast fashion Shein per “intimidazioni di stampo mafioso”, riaprendo una battaglia legale dopo neanche due mesi di tregua

L'articolo Dialoghi. La battaglia legale tra Temu e Shein proviene da China Files.



VERSIONE ITALIANA NEW JERSEY, APPROVATO IL SENATE BILL 322 IN MATERIA DI PRIVACY E’ stato comunicato che la Commissione Commercio del Senato del New Jersey ha approvato il disegno di legge n. 332, che interessa la raccolta e la divulgazione di informazioni personali online da parte degli operatori di siti web e servizi online. Il …


Meta ignora il diritto degli utenti di revocare facilmente il consenso Se gli utenti di Instagram e Facebook vogliono revocare il loro consenso, devono acquistare un costoso abbonamento Meta Withdrawal Header


noyb.eu/it/meta-ignores-users-…

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Attenzione non fare attenzione a questo commento potrebbe suscitare stizza o irritare
@andreabont siamo cresciuti tra i banner pubblicitari che lentamente si sono trasformati in ads e adesso sono inserti pubblicitari su misura, le alternative a questi sistemi sono sempre le solite, magari un giorno si arriverà alla gestione di spazio e dati su internet distribuito gratuitamente dallo stato


1. Due fattori della crisi odierna della rappresentanza politica – La proposta di una riforma in senso presidenziale del nostro sistema politico è il punto d


Ecuador. Quando la criminalità è gobalizzata. Il ruolo delle mafie balcaniche nel caos del Paese


L’Ecuador sta attraversando un periodo di instabilità e caos.
Questa instabilità deriva in parte dalle attività di gruppi criminali dei Balcani occidentali che sono diventati grandi attori nel contrabbando di cocaina dall'Ecuador all'Europa occidentale.
Quando la criminalità è globalizzata.

Scopri tutto qui, sul nostro blog! 👇
noblogo.org/cooperazione-inter…



Tre indizi provano la natura moralista e manettara della sinistra


C’è un filo, ed è un filo rosso, che accomuna le reazioni delle sinistre alle tre notizie che in questi giorni si sono guadagnate le aperture di giornali e telegiornali. La chiave di lettura all’emendamento Costa che vieta la pubblicazione delle ordinanze

C’è un filo, ed è un filo rosso, che accomuna le reazioni delle sinistre alle tre notizie che in questi giorni si sono guadagnate le aperture di giornali e telegiornali. La chiave di lettura all’emendamento Costa che vieta la pubblicazione delle ordinanze di custodia cautelare, ai saluti romani di Acca Larentia e all’abrogazione dell’abuso d’ufficio è chiaramente moralistica e lo sbocco politico che ne discende è oggettivamente giustizialista. Panpenalistico, o, per dirla in volgare, manettaro.

A differenza di quanto sostenuto dal PD e dal Movimento 5 Stelle, l’emendamento Costa non rappresenta affatto un “bavaglio” alla libera informazione. Non vieta la pubblicazione delle notizie di reato, vieta solo la pubblicazione integrale o per stralci delle ordinanze di custodia cautelare scritte dai pm. Un modo per provare, almeno provare, a garantire il principio della parità tra accusa e difesa su cui si fonda lo Stato di diritto. La levata di scudi delle sinistre dimostra che tale principio è oggettivamente estraneo alla loro cultura.

Più che comprensibile l’orrore provato da molti per i saluti romani di Acca Larentia, ma si tratta della libera manifestazione del pensiero tutelata dall’articolo 21 della Costituzione. Principio che più d’una sentenza della Corte costituzionale e della Corte di Cassazione ha sancito proprio in materia di saluti romani. Per la nostra Costituzione, che vieta la ricostituzione del Partito fascista, ma anche per la legge Scelba del ‘52 e per la legge Mancino del ‘93 salutare romanamente ad una commemorazione funebre non costituisce reato. Le sinistre, invece, invocano le manette.

Quanto all’abuso d’ufficio, divenuto reato per volontà di Mussolini, è una fattispecie talmente generica e fumosa da rappresentare una pistola carica nelle mani di un qualsiasi pubblico ministero. Una pistola che, per quanto caricata a salve, scoraggia gli amministratori pubblici dall’assumere qualsivoglia iniziativa. Non lo sostiene solo il governo, lo sostengono quasi tutti i sindaci in carica, anche e soprattutto quelli del Partito democratico. I dati confermano il giudizio: nel 2021 ci sono stati 5418 indagati per abuso d’ufficio, le condanne sono state solo 27. Eppure, l’abrogazione del reato non viene letta come una garanzia dei diritti individuali e/o della funzionalità delle pubbliche amministrazioni, ma come un lasciapassare per corrotti e delinquenti.

Si grida allo scandalo, si evoca il fascismo, si prospetta l’impunità, si invocano sanzioni penali esemplari. Il moralismo come ripiego della morale perduta, il panpenalismo come succedaneo della violenza politica.

Formiche.net

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Usa e Cina riprendono i colloqui di militari. Ecco perché è una buona notizia


I funzionari militari americani e cinesi si sono incontrati questa settimana a Washington per discutere insieme delle principali questioni di politica militare e di difesa che legano le due superpotenze, riprendendo un appuntamento annuale cancellato da P

I funzionari militari americani e cinesi si sono incontrati questa settimana a Washington per discutere insieme delle principali questioni di politica militare e di difesa che legano le due superpotenze, riprendendo un appuntamento annuale cancellato da Pechino nel 2022. I Defense policy coordination talks (Dpct) si tenevano di solito a rotazione tra Washington e Pechino, ma le tensioni tra le due potenze avevano portato la Repubblica popolare a cancellare l’incontro dello scorso anno, parte di un generale congelamento di tutte le comunicazioni militari con le loro controparti americane. La ripresa odierna del dialogo rappresenta dunque un passo importante per la ripresa complessiva delle comunicazioni con Pechino. Il team statunitense è stato guidato dal vice segretario alla Difesa per Cina, Taiwan e Mongolia Michael Chase, mentre la delegazione cinese era guidata dal generale Song Yanchao, vice direttore dell’Ufficio per la cooperazione militare internazionale della Commissione militare centrale, l’istituzione gemella del Partito e dell’Assemblea nazionale del popolo responsabile della direzione militare della Cina.

L’incontro a Washington

Secondo quanto riportato dal Pentagono, “le due parti hanno discusso delle relazioni tra Stati Uniti e Repubblica Popolare Cinese in materia di difesa”. In particolare il vice segretario Chase “ha sottolineato l’importanza di mantenere aperte le linee di comunicazione militari per evitare che la competizione sfoci in conflitto”. Secondo la fonte Usa, il funzionario del Pentagono avrebbe anche “discusso dell’importanza della sicurezza operativa nella regione indo-pacifica” ribadendo “che gli Stati Uniti continueranno a volare, navigare e operare in modo sicuro e responsabile ovunque il diritto internazionale lo consenta” e sottolineando come “l’impegno degli Stati Uniti nei confronti dei nostri alleati nell’indo-pacifico e a livello globale rimane saldo”. Non sono mancanti punti in agenda delicati, con la parte statunitense che ha protestato contro “ripetute molestie della Repubblica Popolare Cinese” nei confronti delle navi filippine nel mar Cinese meridionale, ribadendo come gli Usa “rimangono impegnati nella politica di una sola Cina”.

I pregressi

Ad interrompere i rapporti tra le due superpotenze era stato il caso della visita di Nancy Pelosi a Taipei, ma Pechino aveva rinfacciato a Washington anche altri dossier delicati, come la vendita di armi statunitensi a Taiwan, le tensioni nel Mar Cinese Meridionale e l’abbattimento di un pallone spia cinese da parte degli Stati Uniti al largo della costa orientale a febbraio. Il dialogo military-to-military era stato il segmento che aveva risentito di più del gelo diplomatico. Dopo il summit in California a novembre, dove il presidente Joe Biden e il leader cinese Xi Jinping sembravano orientati verso un miglioramento delle relazioni tra le due potenze, è stata annunciata l’intenzione di riprendere i rapporti militari di alto livello — dopo che vari incontri diplomatici erano ripresi nei mesi precedenti. A dicembre, poi, si erano incontrati i capi di Stato della Difesa di Usa e Cina, rispettivamente CQ Brown e Liu Zhenli, un segnale interpretato come un fondamentale passo avanti per rafforzare le relazioni tra Washington e Pechino.

Le tensioni nel Pacifico

I funzionari della difesa Usa hanno più volte ribadito l’importanza di mantenere aperte le comunicazioni, non solo per evitare la possibilità che piccoli incidenti, come incontri di navi o aerei in zone contese dei mari cinesi, possano scatenare una spirale fuori controllo verso l’escalation, ma anche alla luce delle ambizioni, espresse dalla Cina e dal presidente Xi Jinping, di voler riunificare l’isola di Taiwan – considerata da Pechino una provincia ribelle – al resto del Paese. Le dichiarazioni del presidente Usa Joe Biden che hanno chiarito come, in caso di invasione, gli Stati Uniti siano pronti a difendere Taipei, oltre che un messaggio per Pechino sono state un segnale anche per il Dipartimento della Difesa a stelle e strisce, che è impegnato da tempo nel potenziamento e modernizzazione delle Forze armate Usa in ottica di mantenere il vantaggio sulla minaccia rappresentata dall’Esercito popolare di liberazione. Tuttavia, il Pentagono ha anche voluto minimizzare i recenti commenti di Xi sulle rivendicazioni cinesi su Taiwan, sottolineando che il conflitto non è né imminente, né inevitabile. Per Washington, il punto fondamentale resta quello di continuare a lavorare per mantenere aperte le linee di comunicazione con Pechino, sono importanti per evitare che la competizione sfoci in un conflitto.

Foto: Dipartimento della Difesa Usa


formiche.net/2024/01/usa-e-cin…



Senza difesa non può esserci pace. Il punto di Crosetto sugli aiuti militari a Kyiv


Il sostegno all’Ucraina deve continuare finché non cesseranno gli attacchi russi, e l’Italia intende proseguire con convinzione nel sostegno a Kyiv anche tramite l’invio di sistemi d’arma per la sua difesa: “Non esiste pace giusta se un popolo aggredito n

Il sostegno all’Ucraina deve continuare finché non cesseranno gli attacchi russi, e l’Italia intende proseguire con convinzione nel sostegno a Kyiv anche tramite l’invio di sistemi d’arma per la sua difesa: “Non esiste pace giusta se un popolo aggredito non ha la possibilità di difendersi”. Questo il cuore dell’intervento tenuto dal ministro della Difesa, Guido Crosetto, nel corso delle comunicazioni alla Camera dei deputati in materia di proroga dell’autorizzazione alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari in favore delle autorità governative dell’Ucraina, durante il quale il ministro ha fatto il punto sui quasi due anni di guerra, spiegando la necessità e le motivazioni che rendono necessario prorogare gli aiuti, militari e civili, fino al 31 dicembre 2024, come previsto dal decreto.

Gli aiuti

“La strada da percorrere è ancora lunga ma sarebbe un errore strategico e politico drammatico fare un passo indietro”, ha ribadito Crosetto, per il quale è necessario continuare “con convinzione” a sostenere l’Ucraina a fronte dell’aggressione russa, nonostante le difficoltà che questa decisione potrebbe creare. Come spiegato dall’inquilino di palazzo Baracchini, “dopo sette pacchetti di aiuti militari già formalizzati”, il governo ha dato il via libera a una ottava tranche di forniture a Kyiv. Nel corso della sua disamina, il ministro ha confermato che anche questo ottavo pacchetto “è costituito da sistemi d’arma volti a rafforzare solo le capacità difensive delle forze armate ucraine”. “Allo stato attuale – ha ulteriormente dettagliato Crosetto – pensiamo di fornire [all’Ucraina] sistemi d’arma già in nostro possesso, in linea con l’attuale quadro normativo”. Il ministro ha anche annunciato che, tra le varie azioni portate avanti dall’Italia, c’è anche la manifestazione di interesse a partecipare al progetto per lo sminamento del territorio ucraino promosso dalla Lituania della Demining coailition. “L’Intelligence ucraina stima in oltre otto milioni le mine impiegate dai russi a protezione delle loro posizioni” ha spiegato Crosetto, sottolineando come le difficoltà ucraine sul campo siano anche “da imputare alla presenza di vasti campi minati”.

La situazione strategica

Come sottolineato ancora da Crosetto, “il nostro sostegno deve continuare finché non cesseranno gli attacchi russi”. Analizzando il contesto del conflitto, infatti, il ministro ha ribadito come ci sia “una nazione che ogni giorno, ogni mattina, ogni pomeriggio, ogni sera è attaccata e si deve difendere da centinaia di bombe che cadono su obiettivi civili e militari, da quasi due anni”, una situazione che ha portato al peggioramento delle condizioni di sicurezza non solo in Europa, ma anche nel globale. “Nella guerra tra Russia e Ucraina – ha detto ancora Crosetto – esiste un aggredito e un aggressore, esiste una nazione che ogni giorno bombarda obiettivi militari e civili di un’altra nazione” aggiungendo come “in questi due anni i pacchetti di aiuti militari hanno permesso di salvare decine di migliaia di vite ucraine”.

Il percorso diplomatico

Parlando delle possibilità di un percorso diplomatico verso la pace, il ministro ha voluto sottolineare come solo “quando passeranno ventiquattrore” senza attacchi e bombardamenti russi su “asili, ospedali” e altri obiettivi civili e militari, allora si potrà parlare di pace, ma “in attesa che questo accada dobbiamo impedire a quelle bombe di cadere”. Di fronte a questo scenario, “se il consesso delle nazioni decide di girarsi dall’altra parte”, allora “perderemo spazi di libertà, di democrazia e sicurezza”. “La Russia non sembra dare segni di cedimento – ha detto il ministro – e siamo consapevoli che la strada è ancora lunga e la situazione difficile ma sarebbe un errore drammatico fare un passo indietro adesso”.

L’approccio italiano verso la pace

Per questo, però l’Italia intende portare avanti “un approccio diverso”, diventando “una delle prime nazioni come quantità e qualità di aiuti” ma anche uno dei primi Paesi che ribadisce la possibilità di costruire “una strada diplomatica” per arrivare alla fine del conflitto. Per Crosetto, infatti, potrebbe essere giunto il momento “per un’incisiva azione diplomatica che affianchi gli aiuti che stiamo portando avanti perché si rilevano una serie di segnali importanti che giungono da entrambe le parti in causa” con “le dichiarazioni di diversi interlocutori russi evidenziano una lenta e progressiva maturazione di una disponibilità al dialogo per porre fine alla guerra”. Per il ministro, “il supporto della Difesa italiana, al pari di quelle di tutti gli altri paesi europei, dovrà essere da traino e sprone per l’Unione europea per creare le condizioni per avviare interlocuzioni con Mosca nella piena consapevolezza che quello in Ucraina è un conflitto sul territorio europeo”. “Ogni giorno questa guerra ci ricorda che abbiamo il dovere di difendere la libertà delle nazioni e il diritto internazionale. Ogni possibile trattativa di pace non può che partire da qui”.


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L'arresto del sindaco di Palmo Campania ricorda che la corruzione e l'intreccio politica-affari continua a essere un'emergenza nazionale. E la destra attacca ma


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Dallo skimming fisico a quello digitale: occhio alla truffa delle carte di pagamento


Skimming digitale = rubare i dati della carta di credito o della carta di pagamento ai clienti di un negozio online. Evoluzione dello skimming “fisico” sugli sportelli bancomat.
#Europol e #CSIRT nazionali scoprono la compromissione di dati di clienti su 443 commercianti online.
Una guida su come proteggersi.

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Weekly Chronicles #60


Teologia, gaming e burner phones.

Questo è il numero #60 delle Cronache settimanali di Privacy Chronicles, la newsletter che parla di sorveglianza di massa, crypto-anarchia, privacy e sicurezza dei dati.

Cronache

  • Un teologo nella commissione governativa sull’IA
  • Vanguard, il nuovo sistema anti-cheater di League of Legends

Lettere Libertarie

  • Anarco-capitalismo e Crypto-anarchia: due facce della stessa medaglia?

Rubrica OpSec

  • Burner phones per tutti, non solo per Jason Bourne

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Un teologo nella commissione IA governativa


La notizia italiana della settimana è che il governo ha messo un presbitero francescano a capo della commissione governativa sull’intelligenza artificiale nell’editoria. La nomina arriva dopo le dimissioni di Giuliano Amato, che non si sa neanche come ci fosse finito in primo luogo.

Il soggetto in questione si chiama Paolo Benanti, che dal 2008 insegna teologia morale ed etica delle tecnologie alla Pontificia Università Gregoriana.

La nomina di Benanti ha ovviamente fatto schiumare (termine tecnico) più o meno tutti i benpensanti progressisti. C’è chi ha gridato all’oltraggio e chi ovviamente non ha mancato di sottolineare come sia ridicolo che nel 2024 si possa mettere a capo di una commissione per l’IA un frate: servono tecnici e scienziati.

Eppure la nomina di Paolo Benanti piuttosto dell’ennesimo capoccione col PhD mi fa ben sperare. Proprio qualche giorno prima della notizia della nomina scrivevo su X una delle mie riflessioni:

L'evoluzione tecnologia porta inevitabilmente alla teologia


Non sono ovviamente un esperto di teologia, ma credo che il progresso tecnologico, soprattutto per le tecnologie dell’informazione, non sia altro che un viaggio spirituale dell’essere umano per riscoprire se stesso e la propria spiritualità.

Senza una nuova riscoperta della spiritualità umana, la tecnologia dell’informazione rischia di schiacciarci. Eppure, è un viaggio inevitabile — che siamo tutti chiamati a intraprendere, consapevolmente o meno. All’orizzonte si intravedono scenari trans-umani e post-umani; luoghi futuri in cui la distinzione tra uomo e macchina sarà sempre più sfumata (lo percepiamo già dalle timide sperimentazioni sui chip neurali).

Se non sapremo riconciliare una dimensione individuale, umana e spirituale con questi scenari, allora tutto sarà perduto. Come scriveva anche Benanti nel 20191:

I profondi cambiamenti indotti dall’irruzione dell’informazione e dagli artefatti biotecnologici suscitano nuove domande sull’uomo e sulla sua identità: la questione antropologica diventa un luogo chiave dove la filosofia e la teologia si devono confrontare con nuove visioni e inedite sfide.


Suggerirei quindi ai benpensanti atei e progressisti col PhD di ridere meno, e iniziare invece a interrogarsi seriamente sul loro posto nell’universo. Sia chiaro: questa commissione sull’IA non produrrà alcun risultato utile in merito a questi aspetti (non è neanche nel suo scopo), ma anche solo parlare di tecnologia e teologia è un segno dei tempi, che non deve essere ignorato.


Finisce qui la preview gratuita. Abbonati per sbloccare tutto il potenziale di Privacy Chronicles! Con l’abbonamento avrai:

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Vanguard, il nuovo sistema anti-cheater di League of Legends


Riot Games ha da poco annunciato che League of Legends, il loro ormai famosissimo MOBA (Multiplayer Online Battle Arena) sarà protetto da un nuovo tipo di sistema anti-cheater chiamato Vanguard2.

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#60


Paolo Ferrero Quello che sta succedendo a Gaza in questi ultimi tre mesi è indicibile. Sotto gli occhi di tutti e tutte sono state assassinate oltre 20.000


Firmata oggi l’intesa tra la CEI - Conferenza Episcopale Italiana e il MIM riguardante il concorso ordinario per la copertura del 30% dei posti per l’insegnamento della religione cattolica vacanti.


di Angelo d’Orsi - Ci sono persone che crediamo immortali, sia per l’energia che da loro promana come una sorta di fiume infrenabile, sia perché – amm


Due facce


Più di 4 miliardi di elettori saranno chiamati alle urne nel 2024. Sempre pronti a raccontarne la crisi, pare che a molti sfugga il trionfo delle democrazie. Quei 4 miliardi non sono un’eccezione, semmai una coincidenza perché comunque – ogni anno – milia

Più di 4 miliardi di elettori saranno chiamati alle urne nel 2024. Sempre pronti a raccontarne la crisi, pare che a molti sfugga il trionfo delle democrazie. Quei 4 miliardi non sono un’eccezione, semmai una coincidenza perché comunque – ogni anno – miliardi di cittadini hanno la possibilità di recarsi alle urne. L’Occidente, che questa epidemia democratica ha innescato, oltre a esserne orgoglioso farebbe bene a meditarla, anche perché c’è il risvolto della medaglia.

La prima cosa da osservare è che in quei 4 miliardi sono compresi i cittadini russi o iraniani, che vivono senza democrazia e per i quali il voto è una farsa. Allora, per quale ragione un despota come Putin, che gli avversari li ha fatti ammazzare o internare nei lager, sente il bisogno della farsa? Perché hanno vinto le democrazie e, nel secolo scorso, hanno perso le dittature ideologiche e i sistemi a pretesa discendenza divina. Non sono più credibili, sopravvivendo in barzellette pazzotiche come la Corea del Nord. È enormemente cresciuta l’area in cui si riconosce al popolo la sovranità e si utilizzano le elezioni per effettuarne la delega a legiferare e governare. Un sistema che si pretende essere sempre debole e che, invece, è talmente forte da avere attirato a sé anche i despoti che lo detestano ma che ne hanno bisogno per provare a legittimare il proprio dispotismo. Abbiamo vinto noi, anche se ci imbarazza vestire i panni dei vincitori.

Naturalmente non basta votare perché ci sia democrazia: occorre anche che si voti all’interno di uno Stato di diritto e che siano riconosciuti i diritti di minoranze e oppositori. Così non è in Russia o in Iran, quindi la loro è soltanto una patetica imitazione del sistema cui essi stessi si piegano perché vincente.

Questo ha però un risvolto dove le democrazie sono vere (perfette non lo saranno mai, fortunatamente): così come il voto è la sola forma di legittimazione del potere, lo strumento di delegittimazione – una volta conquistatolo – si trova nei palazzi di giustizia. Il voto rende legittimo l’esercizio del potere, ma è la giustizia a potere poi revocare quella legittimità. Lo Stato di diritto è il normale alveo delle democrazie, ma ha regole che possono contrastarne gli esiti democratici. In una normale dialettica, ci sta. Tanto è vero che esistono strumenti messi a punto da secoli, come l’indipendenza del giudicante e l’immunità parlamentare. Ma le cose cambiano.

Troppo spesso i perdenti elettorali pensano di potere avere la rivincita in tribunale e troppo spesso il vincitore elettorale pensa di doversi togliere dai piedi il tribunale. Da Trump a Orbán, passando per Netanyahu, il vincitore prova ad allungare le mani sulla magistratura, accusandola d’essere eversiva se si mette a sindacare l’agire del potere. Ma è anche vero che la magistratura talora interpreta un ruolo che sembra più destinato a giudicare le politiche che non le persone sulla base di leggi e reati. E tutto ciò porta male, alla salute democratica.

I due princìpi da tenere in equilibrio prevedono che nessuno può sottrarsi al sindacato della giustizia – semmai se ne può rimandare il corso, ove questo metta in dubbio la capacità di adempiere ai doveri dell’ufficio e manchi un voto parlamentare che destituisca il gestore del potere – ma, dall’altra parte, è insana l’idea di sconfiggere in una Corte l’avversario politico che non si riesce a sconfiggere nelle urne, pensando con la cancellazione del sintomo di avere eliminato il male. In Russia e Iran manco sanno di che stiamo parlando, ma per noi è vitale.

La Ragione

L'articolo Due facce proviene da Fondazione Luigi Einaudi.



Robot saldatori. Ecco il piano di Fincantieri per le fregate Usa


Fincantieri è pronta ad accelerare nella produzione delle fregate per la Marina Usa grazie all’aiuto dei robot saldatori. La notizia arriva d’oltreoceano e l’obiettivo dell’azienda è quello di triplicare la produttività dei propri cantieri americani grazi

Fincantieri è pronta ad accelerare nella produzione delle fregate per la Marina Usa grazie all’aiuto dei robot saldatori. La notizia arriva d’oltreoceano e l’obiettivo dell’azienda è quello di triplicare la produttività dei propri cantieri americani grazie all’automazione. La società triestina, infatti, è impegnata nella realizzazione della nuova classe di fregate a stelle e strisce Constellation grazie alla sua controllata del Wisconsin, Marinette Marine. L’obiettivo è arrivare a produrre due fregate all’anno, un’accelerata notevole rispetto all’attuale piano di tre ogni due anni. Come detto dall’amministratore delegato di Fincantieri, Pierroberto Folgiero, citato da DefenseNews, “La saldatura è una delle competenze più difficili da trovare, mentre la saldatura robotizzata che intendiamo introdurre, triplica la produttività e aumenta la qualità”.

Il contratto per le fregate Usa

La realizzazione della prima fregata è iniziata alla fine di agosto del 2022, con consegna pervista nel 2026. A maggio del 2023, un ulteriore contatto del Dipartimento della Difesa statunitense ha assegnato a Fincantieri la costruzione di una quarta fregata, con un valore di circa 526 milioni di dollari. Complessivamente, il programma navale statunitense ha un valore complessivo di cinque miliardi e mezzo di dollari. Già a maggio, in occasione del contratto per la quarta unità, Folgiero aveva posto l’accento sull’importanza dell’innovazione tecnologica. “Il nostro impegno – aveva detto l’ad – è di supportare la più grande Marina al mondo con una nave che rappresenti il massimo grado possibile di innovazione”.

I robot di Fincantieri

A luglio Fincantieri ha presentato MR4Weld (Mobile robot for weld), un robot saldatore sviluppato in collaborazione con l’azienda italiana Comau. Dotato degli strumenti per effettuare la saldatura, il robot h anche di un sistema video in grado di identificare autonomamente i giunti o di farsi indicare da un operatore umano dove saldare. Ed è proprio grazie a questi robot che Fincantieri intende accelerare la produzione delle fregate. “Stiamo facendo ordini per iniziare a usare il robot su larga scala in Italia e vogliamo esportarlo il prima possibile negli Stati Uniti”, ha detto ancora Folgiero a DefenseNews, aggiungendo che “questa è la grande priorità, dato che abbiamo difficoltà a trovare saldatori negli Stati Uniti”.

Fregate Constellation

Il programma Constellation è particolarmente significativo per la Marina Usa, come testimonia anche la denominazione scelta per le unità della classe, che ricalca i nomi delle “sei fregate originali” del 1794, le primissime della allora neonata US Navy. In totale, il Pentagono prevede di realizzare una ventina di vascelli, e il programma punta a formare la prossima generazione di fregate missilistiche multiruolo, con una richiesta iniziale di dieci unità, aumentabile fino a venti, per affrontare gli scenari del futuro. Fincantieri è stata selezionata nel 2020 per progettare e costruire l’unità capoclasse, con l’ulteriore opzione per altre nove navi, esercitata già per tre unità; oltre a provvedere anche al supporto successivo alla costruzione e all’addestramento degli equipaggi, per un valore complessivo di circa cinque miliardi e mezzo di dollari per Fincantieri. La scelta di Fincantieri per la realizzazione del programma Constellation si è basata sul progetto presentato dalla società, giudicato il più avanzato e innovativo, e strutturato sulla piattaforma delle fregate Fremm, ritenute le migliori al mondo sotto il profilo tecnologico, già nella flotta sotto le insegne italiane.


formiche.net/2024/01/robot-sal…



Appena rilasciata la versione 2.0.0 del plugin ActivityPub per WordPress (il rilascio di WordPress.com è previsto per domani).

@Che succede nel Fediverso?

L'annuncio di pfefferle@mastodon.social

Caratteristica principale: Federazione completa dei commenti bedirezionali/thread 🎉

Registro completo delle modifiche: github.com/Automattic/wordpres…

Grazie #Automattic @Matt Wiebe @Kan-Ru Chen @André Menrath @MediaFormat @Matthew Exon @Tom Anypuppies @sentynel@sentynel.com e @Jan Boddez per i vostri contributi

#wordpress #plugin #ActivitiyPubhttps://wordpress.org/plugins/activitypub/


We just released version 2.0.0 of the #ActivityPub plugin for #WordPress (WordPress.com release is planned for tomorrow).

Main feature: Full bedirectional/threaded comment federation 🎉

Full Changelog: github.com/Automattic/wordpres…

Thanks #Automattic @mattwiebe @kanru @linos @mediaformat @mat @webrocker @sentynel and @janboddez for your contributions

wordpress.org/plugins/activity…


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Giocattoli scadenti ed illeciti, privi del marchio CE


Scopri tutto qui! 👇
noblogo.org/cooperazione-inter…

Giocattoli scadenti e illeciti, un pericolo nei nostri mercati e nelle nostre case.
Una guida di #EUROPOL, disponibile anche in italiano, ci dice come difendere noi e i nostri bambini.



È partita per lo spazio la sonda cinese Einstein, che monitorerà il cosmo a raggi X l AstroSpace

"Einstein eseguirà un’indagine sistematica che porterà alla scoperta di raggi X provenienti da oggetti compatti, come buchi neri e stelle di neutroni. La sonda rileverà anche la luce proveniente da lampi di raggi gamma, supernovae, brillamenti di altre stelle ed eventi all’interno del Sistema Solare."

astrospace.it/2024/01/09/e-par…



#NotiziePerLaScuola
È disponibile il nuovo numero della newsletter del Ministero dell’Istruzione e del Merito.


Poliziotte nelle missioni internazionali di pace dell’ONU. E non mancano carabinieri donne con il basco blu delle peacekeepers.


Scopri tutto qui! 👇
noblogo.org/cooperazione-inter…

9.000 agenti di polizia provenienti da 94 paesi contribuiscono in ambito ONU a promuovere pace e sicurezza internazionali. L'ingresso delle donne nell'Arma dei Carabinieri iniziò con ufficiali donne che hanno poi istruito le nuove colleghe. Con legge del 1999, il personale femminile è parte di questa istituzione e partecipa a pieno titolo alle missioni di #peacekeeping in ambito #ONU.
#Armadeicarabinieri #ParitàDiGenere



Le pseudoscienze all'università. L'articolo di Enrico Bucci sul brutto vizio di concedere visibilità e autorevolezza a discipline senza senso

Nelle aule accademiche è ormai saldamente stabilito un principio: qualunque cosa può essere insegnata in un master di medicina aggiungendo la parolina “scienza” e qualche altro aggettivo a una strampalata collezione di pratiche esoteriche, obsolete e antiscientifiche

@Scienza e innovazione

ilfoglio.it/scienza/2024/01/05…




Ieri è scomparso l’avv. Felice Besostri, un vero partigiano della Costituzione, della rappresentanza e della democrazia. Che sia di ispirazione per tutti noi!

> "Felice Besostri ha difeso le ragioni della nostra Costituzione sino all’ultimo istante della sua vita. Impegnato in particolare a salvaguardare le ragioni del pluralismo politico, fu tra i protagonisti della battaglia contro le deformazioni provocate dalle leggi elettorali. Nel collegio di avvocati che riuscirono a far dichiarare incostituzionale nel 2014 alcune norme della legge n. 270 del 2005 (c.d. “porcellum”), ha promosso una serie innumerevole di azioni per espungere dal nostro ordinamento le tante forzature che hanno impedito un corretto confronto elettorale."

@Politica interna, europea e internazionale

salviamolacostituzione.it/in-r…



Il Decreto Crescita e il calcio ordoliberale l Infoaut

"Senza gli aiuti dello Stato i soldi che i club prima risparmiavano in tasse sugli stipendi dei calciatori stranieri (nell’ordine di decine di milioni l’anno) tornano ad essere versati all’erario e quindi possibilmente destinati a scuole, case, ospedali e via dicendo. Perché quello che ci racconta questa storia, al di là della solita ipocrisia del mondo del pallone, è che il sistema calcio in tutta Europa rispecchia alla perfezione i dettami della scuola ordoliberale."

infoaut.org/culture/il-decreto…