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It’s A Bench, But It’s Not Benchy


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Whatever the nuances are surrounding the reported taking down of remixes derived from the famous Benchy 3D printer stress test, it was inevitable that in its aftermath there would be competing stress tests appear under more permissive licensing. And so it has come to pass, in the form of [Depep1]’s Boaty, a model that’s not a boat, but a bench. Sadly this is being written away from a 3D printer so we can’t try it, but we can immediately see that its low bed contact area from having spindly legs would be a significant test for many printers’ bed adhesion, and it has overhangs and bridges aplenty.

It’s always interesting to see new takes on a printer stress test, after all we can all use something to check the health of our machines. But the Benchy saga isn’t something we think should drive you away from the little boat we know and love, as it remains an open-source model as it always has been. We don’t know the exact reasons why the derivatives were removed, but we understand from Internet scuttlebut that the waters may be a little more cloudy than at first supposed. If there’s any moral at all to the story, it lies in reading and understanding open source licences, rather than just assuming they all allow us to do anything we want.

Meanwhile it’s likely this model will be joined by others, and we welcome that. After all, innovation should be part of what open source does.

Missed the Benchy takedown story? Catch up here.

Thanks [Jeremy G] for the tip.


hackaday.com/2025/01/12/its-a-…



Un Petaflop sulla Scrivania: Linux ed Nvidia Rivoluzionano l’Intelligenza Artificiale


Nvidia ha presentato Project DIGITS, un PC desktop con la potenza di un supercomputer AI in esecuzione sul sistema operativo DGX, una versione personalizzata di Ubuntu Linux 22.04. Dotato del superchip Grace Blackwell co-sviluppato da Nvidia e MediaTek, questo computer offre fino a 1 petaflop di prestazioni con precisione FP4, supportando modelli con 200 miliardi di parametri.

Il dispositivo da 3.000 dollari combina la GPU Blackwell di Nvidia e un processore Grace basato su Arm a 20 core. Il CEO di Nvidia Jensen Huang ha confermato i piani dell’azienda di rendere la tecnologia disponibile alle masse, mettendola in diretta concorrenza con giganti come Intel e AMD.

Il chip Grace Blackwell è ottimo per le sue elevate prestazioni e per l’attenzione alle attività di intelligenza artificiale, ma Nvidia prevede di offrire questi chip anche per gli utenti di tutti i giorni. Inoltre, l’uso del sottosistema Windows per Linux (WSL) consente a Nvidia di creare un ponte tra il Linux preferito dagli sviluppatori di intelligenza artificiale e Windows.

In precedenza Nvidia si concentrava su soluzioni professionali, ma ora l’ingresso nel mercato di massa apre la possibilità di integrare Linux nei PC domestici. Ciò è supportato da cambiamenti positivi nel rapporto di Nvidia con la comunità Linux: come ha osservato Linus Torvalds, Nvidia sta facendo “un ottimo lavoro” nel supportare l’open source.

Canonical, lo sviluppatore di Ubuntu, collabora attivamente con Nvidia, fornendo driver e migliori integrazioni per l’hardware dell’azienda. A sua volta, MediaTek, nota per i suoi chip per smartphone, contribuisce al nuovo segmento offrendo tecnologie per PC desktop.

Si prevede che Project DIGITS non sarà richiesto solo tra gli sviluppatori, ma troverà i suoi acquirenti anche tra gli utenti ordinari. E se il prezzo scende a 1.000 dollari per una versione di Acer, Asus o Lenovo, l’interesse per questi dispositivi aumenterà ancora di più. I primi computer basati sulla nuova tecnologia dovrebbero essere messi in vendita quest’anno.

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Quattro quotidiani italiani – La Stampa, Avvenire, Il Messaggero e il Giorno – pubblicano oggi diversi stralci dell’autobiografia del Papa, “Spera”, scritta con Carlo Musso, in uscita martedì prossimo, 14 gennaio, in diversi Paesi del mondo.


Darknet e Musica Rubata: L’Hacker che ha Guadagnato 42.000 Sterline Vendendo Brani Inediti


Skylar Dalzel, 22 anni, della città britannica di Luton, si è dichiarato colpevole di furto su larga scala di composizioni musicali inedite. L’aggressore è riuscito ad accedere illegalmente al cloud storage di famosi artisti, tra cui il gruppo Coldplay, il cantante canadese Shawn Mendes e la cantante americana Bebe Rexha.

Il piano criminale è stato scoperto nel giugno 2021 dopo che Sony Music Entertainment ha scoperto un accesso non autorizzato al cloud storage Upsahl del cantante. L’azienda ha immediatamente segnalato l’incidente alla Federazione internazionale dell’industria dei fonogrammi. Durante le indagini si è scoperto che dal deposito sono state rubate 40 composizioni inedite.

La polizia di Londra ha scoperto che Dalzel vendeva brani rubati sulla darknet. Un’indagine congiunta della International Federation of Phonogram Manufacturers e della Recording Industry Association of America ha rivelato l’account dell’aggressore su un forum online dove veniva scambiata musica rubata.

Durante il suo arresto, avvenuto il 9 gennaio 2023, all’hacker sono stati sequestrati tre dischi rigidi con 291.941 brani musicali. Gli investigatori hanno anche trovato un foglio di calcolo contenente i dati relativi alle vendite. Un’analisi di PayPal e dei conti bancari ha mostrato che tra aprile 2021 e gennaio 2023 Dalzel ha ricevuto 42.049 sterline da attività illegali.

La Luton Crown Court ha ritenuto Dalzel colpevole di 11 capi di imputazione per violazione del diritto d’autore, uno per trasferimento di proventi di reato e tre capi di imputazione per acquisizione e utilizzo di proprietà intellettuale. L’hacker è stato condannato a 21 mesi con condizionale della pena, con un periodo di prova di 24 mesi, e gli è stato inoltre ordinato di prestare 180 ore di servizio comunitario.

Alcuni dei proventi del crimine furono trasferiti su conti bancari negli Stati Uniti. La polizia di Londra sta attualmente collaborando con l’Homeland Security Service degli Stati Uniti per identificare i proprietari di questi conti.

L’agente investigativo Daryl Fryatt dell’Unità per i crimini sulla proprietà intellettuale ha sottolineato che il furto di contenuti musicali per guadagno personale è un crimine che mette a rischio il lavoro degli artisti e il benessere delle persone coinvolte nella creazione e nella pubblicazione di musica.

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“Continuiamo questa cerimonia del battesimo dei vostri figli”. Lo ha detto il Papa, nella breve omelia a braccio pronunciata nella Cappella Sistina, per il battesimo di alcuni bambini, nella festa liturgica del Battesimo del Signore.


Che cos’è il corridoio di Lobito e perché è strategico


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Nel 1902, i coloni portoghesi nell’odierna Angola e quelli britannici nella vicina Rhodesia del Nord (l’attuale Zambia) iniziarono la costruzione della ferrovia del Benguela. Una linea di 1.600 chilometri che collegava il porto angolano di Lobito, sull’oceano Atlantico, allo Zambia, passando per le regioni



Negli Usa si discute su come difendere le basi aeree. E l’Hudson Institute ha qualche consiglio

@Notizie dall'Italia e dal mondo

I vertici del Pentagono stanno lavorando all’implementazione di nuove strategie per la difesa delle basi aeree a livello globale. L’obiettivo è superare la dipendenza storica dall’Esercito per la protezione delle installazioni, puntando invece su un approccio collaborativo che coinvolga



Mark Zuckerberg sotto accusa: IA Meta addestrata con contenuti piratati?


I documenti del tribunale suggeriscono che Meta potrebbe aver utilizzato i dati della libreria online illegale Library Genesis (LibGen) per addestrare i suoi modelli di intelligenza artificiale. In particolare nelle discussioni tra i dipendenti Meta sarebbe stata sollevata la questione dell’etica nel lavorare con tali dati.

Uno dei messaggi, attribuito a un ingegnere dell’azienda, diceva: “Scaricare torrent dal laptop aziendale Meta è in qualche modo sbagliato“.

Secondo questi documenti, Meta ha utilizzato materiali dal database LibGen per addestrare il suo modello Llama. LibGen è conosciuta come una biblioteca pirata che offre accesso gratuito a libri accademici, bestseller, audiolibri, fumetti e riviste. Il sito consente di scaricare materiali, il cui accesso è solitamente limitato da abbonamenti a pagamento o dalla mancanza di copie digitali, il che rende le sue attività illegali.

Secondo quanto riferito, il CEO di Meta Mark Zuckerberg ha approvato personalmente l’uso di questo database, nonostante contenga una quantità significativa di contenuti protetti da copyright.

LibGen sta attualmente affrontando la chiusura a causa di una causa per violazione del copyright da parte di importanti editori che chiedono 30 milioni di dollari. Nell’ambito del processo è stato anche rivelato che Meta avrebbe rimosso informazioni sui detentori dei diritti d’autore dai materiali utilizzati per addestrare il modello. Secondo i documenti, ciò avrebbe potuto essere fatto per nascondere le fonti dei dati ed evitare fughe di informazioni sull’uso illegale di contenuti protetti da copyright.

Meta afferma che le sue azioni sono state trasparenti e che il suo utilizzo del database LibGen non è stato nascosto. Tuttavia, le accuse contro la società continuano ad essere oggetto di procedimenti legali.

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“È importante che i bambini si sentano bene”. Il Papa ha iniziato con queste parole, pronunciate a braccio, la Messa celebrata nella Cappella Sistina, durante la quale ha battezzato alcuni bambini.


Decostruire l’antigiudaismo cristiano


Nel giugno 2023, quando la Conferenza episcopale francese pubblicava quello che nella Premessa all’edizione originale viene definito un «manuale», non si poteva immaginare ciò che sarebbe accaduto qualche mese dopo, il 7 ottobre dello stesso anno, ovvero la strage compiuta da Hamas vicino a Gaza e la conseguente risposta di Israele.

Dopo questo terribile evento, come osserva il vescovo Ambrogio Spreafico nell’Introduzione all’edizione italiana del libro, «l’antigiudaismo e l’antisemitismo sono così cresciuti» che solo «un rinnovato impegno della Chiesa cattolica per riscoprire le radici ebraiche della sua fede e per stabilire un dialogo fraterno con il popolo ebraico» può «preservarci dall’accondiscendere al clima di odio e di violenza che respiriamo» (p. 9).

Questo testo, nato all’interno del Servizio nazionale per i rapporti con l’ebraismo della Conferenza episcopale francese, corona un percorso compiuto da quella Chiesa insieme agli ebrei d’Oltralpe, che vanta tra le sue tappe fondamentali la Dichiarazione di Drancy del 1997, con la quale i vescovi chiesero perdono per «il silenzio troppo spesso mantenuto durante la Seconda guerra mondiale di fronte alla Shoah» (p. 16); una Dichiarazione del 2015, da parte del rabbino capo di Francia, che ribadiva la fratellanza tra ebrei e cristiani; e una Dichiarazione dei vescovi di Francia del 1° febbraio 2021, che di fatto è un appello a combattere l’antisemitismo.

Il volume è composto di 20 capitoli, 16 dei quali hanno come titolo delle domande, come, ad esempio: «Dio è violento nell’Antico Testamento, amorevole invece nel Nuovo?» (c. 1); «L’elezione del popolo ebraico lo rende un popolo superiore?» (c. 5). Tra le questioni fondamentali affrontate, che sono tipiche del dialogo ebraico-cristiano (rapporto tra Antico e Nuovo Testamento e diverse ermeneutiche, elezione di Israele, antigiudaismo e antisemitismo), ve ne sono alcune che introducono alle più recenti questioni dibattute dai teologi e dagli esperti, quali il rapporto tra le diverse alleanze bibliche («La Nuova Alleanza sostituisce l’Antica Alleanza?», c. 6) e presuppongono i risultati della Terza ricerca sul Gesù storico («Gesù ebreo», c. 8; «Le radici ebraiche del cristianesimo», c. 10).

Nel testo si toccano anche tematiche spinose, quali la missione della Chiesa verso gli ebrei, evocata nel titolo del c. 18: «I cristiani hanno la missione di convertire gli ebrei?». Si risponde a questa domanda a partire dal più volte citato documento, del 2015, della Commissione per i rapporti religiosi con l’ebraismo Perché i doni e la chiamata di Dio sono irrevocabili (n. 40), affermando che «la Chiesa cattolica non conduce né incoraggia alcuna missione istituzionale rivolta specificamente agli ebrei» (p. 148). L’affermazione ricalca quanto già nel 2005 Walter Kasper aveva detto in una corrispondenza a margine di una Dichiarazione, questa volta del Gruppo di discussione «Ebrei e cristiani» presso il Comitato centrale dei cattolici tedeschi, dal titolo Ebrei e cristiani in Germania: «Evito anch’io di parlare di una missione verso gli ebrei. Io faccio sempre notare che la Chiesa cattolica (a differenza di alcune comunità protestanti o di alcune sette) non conosce, a differenza della “missione verso i pagani”, alcuna “missione verso gli ebrei” istituzionale e organizzata» (Juden und Christen – das eine Volk Gottes, Herder, Freiburg im Breisgau, 2020,135 s).

Il libro è corredato da diversi strumenti (appendici, approfondimenti e bibliografie), alcuni già presenti nell’edizione francese, altri inseriti in quella italiana dal curatore Rafael Starnitzky. È quest’ultimo, tra l’altro, a raccontare la genesi della traduzione italiana, nata a Roma nell’ottobre 2023, in occasione del 60° anniversario della morte di Jules Isaac, per volontà dei professori Massimo Gargiulo (direttore del Centro Cardinal Bea per gli Studi giudaici della Gregoriana) e Marco Cassuto Morselli (Presidente delle Amicizie ebraico-cristiane), con il sostegno della Conferenza episcopale italiana.

Si tratta di un libro indispensabile per chiunque voglia aggiornarsi sullo stato attuale del dialogo ebraico-cristiano, da utilizzare magari insieme alle 16 schede per conoscere l’ebraismo, pubblicate nel 2023 dalla Cei e dall’Ucei, anch’esse testimonianza di come il processo avviato dal Concilio Vaticano II con Nostra aetate sia oggi più che necessario.

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Oggi, 12 gennaio, nel 1970


Dopo 2 anni e mezzo si conclude la guerra del Biafra.


Immagine/foto

A scatenare il conflitto il tentativo di secessione delle province sudorientali della Nigeria di etnia Ibo, autoproclamatesi Repubblica.
Si calcola che circa un milione di persone siano morte nel conflitto, causa fame e malattie.

@Storia
@Storiaweb

in reply to storiaweb

Ecco una descrizione dell'immagine:

L'immagine in bianco e nero mostra un gruppo di uomini a torso nudo seduti, apparentemente in una sorta di carro o trasporto. Tenendo ciascuno una lunga asta o lancia, sembrano concentrati e in attesa. Sullo sfondo si intravedono edifici semplici e un cielo nuvoloso. Un uomo vestito in abiti più chiari è parzialmente visibile in primo piano, suggerendo una possibile figura di autorità o supervisore.

Fornito da @altbot, generato utilizzando Gemini



Bad Apple but it’s 6,500 Regex Searches in Vim


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In the world of showing off, there is alongside ‘Does it play Doom?’ that other classic of ‘Does it play Bad Apple?’. Whereas either would be quaint in the context of the Vim editor, this didn’t deter [Nolen Royalty] from making Vim play the Bad Apple video. As this is a purely black and white video, this means that it’s possible to convert each frame into a collection of pixels, with regular expression based search and custom highlighting allowing each frame to be rendered in the Vim window.

The fun part about this hack is that it doesn’t require any hacking or patching of Vim, but leans on its insane levels of built-in search features by line and column, adjusting the default highlight features and using a square font to get proper pixels rather than rectangles. The font is (unsurprisingly) called Square and targets roguelike games with a specific aesthetic.

First 6,500 frames are fed through ffmpeg to get PNGs, which are converted these into pixel arrays using scripts on the GitHub project. Then the regex search combined with Vim macros allowed the video to be played at real-time speed, albeit at 120 x 90 resolution to give the PC a fighting chance. The highlighting provides the contrast with the unlit pixels, creating a rather nice result as can be seen in the embedded video.

eieio.games/images/bad-apple-w…


hackaday.com/2025/01/11/bad-ap…



“Senza vita non c’è libertà”. Intervista con Azar Nafisi


@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/01/senza-v…
A pochi giorni dalla liberazione della nostra Cecilia Sala dal terribile carcere di Evin, Azar Nafisi, l’autrice di “Leggere Lolita a Teheran”, bestseller mondiale da cui, di recente, è stato tratto il film



Iran. Solo nel 2024 sono state giustiziate 31 donne


@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/01/iran-so…
Continuano le denunce del Movimento Donna Vita e Libertà sulle condizioni delle donne in Iran. Ancora una volta il Movimento dimostra quanto il regime sia assetato di sangue e richiede che l’attenzione internazionale da



Cosa ci fanno le navi da sbarco nel Sud della Cina?

@Notizie dall'Italia e dal mondo

Negli ultimi mesi gli analisti della difesa hanno registrato una dinamica particolare nei cantieri navali della cittadina di Guangzhou, nella Cina meridionale: l’accumularsi di numerose chiatte equipaggiate con ponti stradali estremamente lunghi. Secondo diverse fonti, queste chiatte sarebbero destinate a operazioni di sbarco anfibio, offrendo







Etiopia, la pace è altrove

L'articolo proviene dal blog di @Davide Tommasin ዳቪድ ed è stato ricondiviso sulla comunità Lemmy @Notizie dall'Italia e dal mondo

La guerra biennale in Etiopia si è ufficialmente conclusa all’inizio del 2023. Ma continuano i combattimenti e gli sfollamenti, e la repressione contro la società civile sta aumentando drasticamente. Da Addis Abeba e Mekelle di Andrzej Rybak (testo e foto) La

in reply to Informa Pirata

E' sempre difficile riuscire ad orientarsi in questi conflitti. Stupri, massacri su base prevalentemente etnica, tutti contro tutti, un macello nel senso letterale del termine. Il fatto chiaro però è che muoiono tantissime persone e dalla nostra parte del mondo quasi nessuno ne parla. Il presidente Abiy Ahmed Ali ha ricevuto anche il premio Nobel per la pace ... (https://it.wikipedia.org/wiki/Abiy_Ahmed_Ali).

@informapirata@poliverso.org @nagaye@sociale.network @news@feddit.it

Questa voce è stata modificata (1 settimana fa)
in reply to mario

Dal nov2020 al nov2022 sono stimati 600.000/800.000 morti nella guerra genocida in Tigray, ci sono ancora 1mln di sfollati, 70.000 rifugiati tigrini in Sudan dove 25MLN di sudanesi soffrono la fame e 14mln sono bambini presi in una guerra dal apr2023, in Amhara e Oromia disordini e sfollati per altri conflitti interni tra gov e milizie. I rifugiati del Sudan sono milioni tra Ciad, Etiopia, Sud Sudan, Egitto, dove rischiano la vita per il gov. come in Libia...
@mario @informapirata @news

mario reshared this.

in reply to mario

Come USA ha dichiarato attività di genocidia delle RSF in Sudan, NON lo hanno fatto né per Gaza né tanto meno per il Tigray, in Etipopia, dove la commis. diritti umanit. ONU è stata pure cacciata per pressioni del gov. etiope implicato nella guerra genocida e ci sono svariati report che dichiarano genocidio: stupri su 120.000 donne di ogni età ceto sociale, arresti massacri di massa su base etnica (anche persone bruciate vive) distruzione di aree civili e di culto...
@mario @informapirata @news
in reply to Davide Tommasin ዳቪድ

Qui un link d'archivio che riassume alcune testimonianze, evidenze sul genocidio in Tigray: la comunità internazionale ha chiuso orecchi, occhi e bocca e la diaspora come il popolo tigrino, dopo +4 anni sta ancora piangendo ed aspettando giustizia nonostante un accordo di "cessazione ostilità" firmato il nov2022
tommasin.org/?s=genocidio

@mario @informapirata @news

Questa voce è stata modificata (1 settimana fa)

mario reshared this.

in reply to Davide Tommasin ዳቪድ

Personalmente ho scritto e cercato di aggiornare in Italia per 4 anni, lo sto ancora facendo dalla mia posizione di signor nessuno. Inseme ad un collettivo abbiamo pure cercato di scomodare il min. degli esteri italiano per interfacciarsi con la diaspora: naturalmente 0 risposte (2 anni fa)

@mario @informapirata @news



Presentato appello contro il diniego di fornitura farmaco per una donna toscana


È stato presentato appello e l’udienza si svolgerà il 29 gennaio

Filomena Gallo commenta: “Negare la fornitura dei farmaci significa violare la volontà della persona e disapplicare il giudicato costituzionale”


Il giudice del Tribunale di Firenze ha confermato il diniego presentato dalla Azienda USL Toscana Centro in merito alla fornitura dei farmaci necessari alla procedura di “suicidio assistito”, richiesto da una donna toscana di 70 anni, affetta da BPCO (malattia polmonare causata dal restringimento persistente delle vie aeree), che aveva ottenuto dalla stessa azienda sanitaria il via libera per l’accesso alla procedura di aiuto alla morte volontaria, resa legale in Italia dalla sentenza 242\2019 della Corte costituzionale sul caso Cappato\DJ Fabo.

I giudici hanno confermato il diniego, ritenendo che i farmaci idonei fossero reperibili privatamente in Italia e che la signora, non essendo in uno stato di indigenza, potesse acquistarli. La donna ha quindi deciso, tramite il suo team legale coordinato dall’avvocata Filomena Gallo – e composto dagli avvocati Francesca Re, Angioletto Calandrini e Alessia Cicatelli – di presentare appello alla decisione affinché sia ordinata la fornitura di tutti i farmaci, alcuni dei quali non reperibili privatamente, già autorizzati dall’azienda sanitaria.

In Toscana al momento sono due le aziende sanitarie che stanno agendo in contrasto con la sentenza della Corte costituzionale.

Oltre alla paziente 70enne affetta, infatti, anche un’altra donna, 54enne affetta da sclerosi multipla, che aveva ottenuto il parere favorevole per l’accesso al suicidio assistito a luglio 2024, sta attraversando lo stesso empasse, dopo che la Azienda USL Toscana Nord Ovest continua a negarle il farmaco.

Le aziende sanitarie di Regioni come il Veneto e il Friuli-Venezia Giulia, invece, hanno portato a termine l’intera procedura, verificando le condizioni dei pazienti, definendo le modalità di attuazione e fornendo tutto il necessario, secondo quanto stabilito dalla Consulta.


Adempimenti anche ribaditi a seguito della sentenza della Consulta dall’allora Ministro della salute Ministro Roberto Speranza in una lettera inviata ai Presidenti delle Regioni il 20 giugno 2022:

“È da garantirsi che siano a carico del Servizio Sanitario Nazionale le spese mediche necessarie per consentire, al termine della procedura di verifica affidata alle strutture del Servizio Sanitario Nazionale, il ricorso al suicidio medicalmente assistito ai pazienti che ne facciano richiesta”.


“Negare la fornitura dei farmaci che, diversamente da quanto sostenuto dall’Azienda sanitaria, non sono reperibili per via privata, significa violare la volontà della persona e disapplicare il giudicato costituzionale che ha inteso con il suo intervento eliminare discriminazioni nel rispetto del diritto all’autodeterminazione tra malati che scelgono percorsi di fine vita diversi”, ha dichiarato Filomena Gallo.

“La procedura autorizzata dall’azienda sanitaria prevede due percorsi con farmaci diversi. L’assunzione dei farmaci per via orale, se non fosse effettuata avendo a disposizione tutti i farmaci inclusi necessari al trattamento delle possibili complicazioni, può essere potenzialmente pericolosa poiché può causare conseguenze come vomito e crisi convulsive che possono determinare una morte dolorosa fino al rischio di coma.

Per questo è necessario che la procedura avvenga in sicurezza anche con i farmaci non reperibili per via privata. Anche i farmaci per la sola via venosa non sono acquistabili privatamente ma sono di solo uso ospedaliero, come alcuni tra quelli da assumere per via orale.

È il medico che decide, con il consenso del paziente, quale via intraprendere affinché come anche sottolineato dalla giurisprudenza ci sia una fine non dolorosa e rispettosa della dignità della persona e non può essere un giudice a indicare una piuttosto dell’altra errando anche nell’interpretazione dei farmaci necessari.

Su questo punto il giudice di Firenze ha erroneamente interpretato la procedura medica prevista dalla letteratura scientifica e approvata dall’azienda sanitaria che oggi ne nega la fornitura. Nel frattempo le condizioni della signora sono peggiorate e rischia di non poter procedere secondo la propria volontà”.

L'articolo Presentato appello contro il diniego di fornitura farmaco per una donna toscana proviene da Associazione Luca Coscioni.



L’Egitto coinvolto nelle battaglie al confine con il Sudan e l’oro illegale

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L’Egitto ha schierato elicotteri e cecchini contro i contrabbandieri di carburante e i trafficanti di esseri umani, ma sta chiudendo un occhio sul passaggio



Turchia-Siria, prove di intesa sulla Zee nel Mar di Levante. L’analisi di Caffio

@Notizie dall'Italia e dal mondo

Mentre la Russia lascia la base navale di Tartus, la Turchia si fa abilmente avanti con la nuova Siria di Ahmad al-Shara per consolidare la propria posizione nel mar di Levante, oltre che acquisire un alleato contro la comunità curda. La questione riguarda più in generale i limiti delle Zee del



L’Egitto coinvolto nelle battaglie al confine con il Sudan e l’oro illegale

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L’Egitto ha schierato elicotteri e cecchini contro i contrabbandieri di carburante e i trafficanti di esseri umani, ma sta chiudendo un occhio sul passaggio



L'esercito italiano è paragonabile a quello americano?

Se si parla di addestramento e professionalità l'esercito italiano è migliore. potrà non sembrare, ma nelle missioni internazionali c'è grande rispetto per le forze italiane. spesso l'italia ha avuto il ruolo di comando delle missioni controllando anche e coordinando truppe estere. sia in termini di capacità di addestramento, efficienza operativa e anche competenza della gerarchia e ufficiali. quando l'esercito con mandato ONU ha "amministrato" temporaneamente dei territori, ha fatto un lavoro organizzativamente talmente buono, che chi poi veniva in italia non riusciva a capacitarsi che invece in italia fosse un tale casino. on questo non sto dicendo che voglio una giunta militare al governo eh… sia ben chiaro. la democrazia e la libertà sono tutto. ma solo che un piccolo pezzo d'italia che funziona esiste. se poi si parla di numeri ed equipaggiamento allora beh… allora all'esercito italiano mancano tanti equipaggiamenti che in caso di guerra potrebbero essere determinanti. diciamo che di fatto dipendiamo dalla NATO per una efficace difesa. in epoca moderna si tende poi a privilegiare aeronautica e marina, perché la guerra moderna anche se di difesa di una nazione non si combatte più ai confini, nel senso che devi affrontare un problema ben prima di avere un esercito al confine nazionale. serve capacità di proiezione. in questo senso aiutare l'ucraina è già difendere i confini italiani. solo se l'ucraina avesse scelto senza ricatti e condizionamenti di stare con la russia (ma mai nessuno lo fa) allora difendere l'ucraina sarebbe un atto di aggressione verso la russia. molti stati ex sovietici hanno cercato rifugio nell'unione europea non per valori europeisti ma come strategia di allontanamento dalla russia. contrariamente alla gran bretagna verso la UE, con la sua brexit, uscire da alleanze con la russia è sempre stato più complicato. con questo si può considerare non sincera l'adesione all'UE, senza condivisione di valori, ma non si può negare l'evidente scelta cosciente di volersi allontanare di un alleato così terribile come la Russia o l'URRSS.

in reply to simona

questo è un bel post pragmatico e realista come ne servono oggi...grazie.
in reply to simona

comunque non ho mai voluto negare le politiche USA assurde fatte in centro america o sud america. da cittadina europea però dovendo scegliere al momento scegliere il blocco russo non è un miglioramento, né ideologico, né pratico o economico. gli USA in europa praticano un parziale condizionamento economico, diluito da un'economia mondiale eterogenea e "multipolare" ma di certo non come cittadini europei, perlomeno in europa, non possiamo permettere un peggioramento passando e un ottocentesco imperialismo basato su conquiste militari di territori. perché quello che avviene in ucraina avviene in europa. già bastava il problema bielorusso. o ungheria e sabotaggi UE interni.

informapirata ⁂ reshared this.





Quindi Robert Fico, primo ministro della Slovacchia, ha dichiarato che dopo l'incontro con Putin è stato rassicurato che il gas gli arriverà, in un modo o nell'altro. Zelensky dal primo gennaio gli ha chiuso i rubinetti tagliando il transito del gas Russo attraverso l'Ucraina, un dramma per paesi come Austria, Ungheria ma soprattutto Slovacchia e a cascata tutta l'Europa. Infatti i prezzi hanno iniziato ad aumentare e soprattutto la Slovacchia rischia seriamente di trovarsi in difficoltà, ancor di più quando le scorte inizieranno a scarseggiare. Da una parte abbiamo il paladino della democrazia, Zelensky, che mette volutamente in difficoltà un Paese dell'Unione Europea e della Nato nonostante questi ultimi gli abbiano dato centinaia di miliardi. Dall'altra abbiamo un "macellaio autocrate brutto e cattivo" che ha rassicurato un Paese dell'UE e della Nato per quanto riguarda le forniture di gas. In tutto questo ovviamente sia la Nato sia la UE non hanno mosso un dito per la Slovacchia anzi, hanno avallato e spinto le mosse di quell'imbecille di Zelensky. Non tiro alcuna conclusione perché credo che, tutti quelli con mezzo neurone, attraverso queste informazioni possano capire come stia realmente la situazione. Una cosa però gli va detta alle Von der Leyen e ai Mark Rutte: siete dei miserabili traditori!

T.me/GiuseppeSalamone



Un'immagine che chiarisce meglio di ogni parola l'abisso di servilismo nel quale siamo precipitati: il Ministro degli esteri italiano che, come una statua di sale, stringe la mano lorda di sangue dell'ex numero due di al-Qaeda. Tutti i puntini, a partire dall'11 Settembre, sono oramai uniti. Solo chi non vuol vedere, non è in grado di riconoscere l'immagine che ne è venuta fuori.

Da Wikipedia, l'enciclopedia del Pentagono:

Al-Qāʿida è un movimento paramilitare terroristico internazionale, a ideologia islamista, ispirata a Sayyid Quṭb e ad ʿAbd Allāh al-ʿAzzām. Fu fondata l'11 agosto 1988 e guidata da Osama bin Laden fino al 2 maggio 2011. È nota per aver pianificato e messo in atto gli attentati dell'11 settembre 2001 causando la morte di circa 3000 persone tra cui soccorritori, cittadini, lavoratori e gli stessi terroristi.

Osama bin Laden spiegò l'origine del nome in una registrazione di un'intervista concessa al giornalista di Al Jazeera Taysir Aluni nell'ottobre del 2001: «Il nome di al-Qāʿida fu stabilito molto tempo fa per caso. Il defunto Abū ʿUbayda al-Banshīrī creò dei campi di addestramento per i nostri mujāhidīn contro il terrorismo russo. Usavamo chiamare i campi di addestramento "al-Qāʿida". Il nome rimase.»

Secondo l'ex-ministro degli Esteri britannico Robin Cook (laburista dimessosi per protesta contro la partecipazione britannica all'invasione in Iraq), al-Qāʿida sarebbe la traduzione in arabo di "data-base": «Per quanto ne so io, al-Qāʿida era originariamente il nome di un data-base del governo USA, con i nomi di migliaia di mujāhidīn arruolati dalla CIA per combattere contro i sovietici in Afghanistan».

Aḥmad Ḥusayn al-Sharaʿ, noto anche per il suo nome di battaglia di Abū Muḥammad al-Jawlānī o al-Jūlānī (in arabo أحمد حسين الشرع‎?, Aḥmad Ḥusayn al-Sharaʿ; Riyad, 5 maggio 1982), è un politico ed ex terrorista siriano, leader di Hayʼat Taḥrīr al-Shām.

Nato in una famiglia laica e borghese originaria del Golan, al-Sharaʿ si radicalizzò a partire dai primi anni 2000. Nel 2003 si unì ad al-Qāʿida in Iraq, che in seguito confluì nello Stato Islamico in Iraq. Nel 2011, su ordine del comandante dello Stato Islamico Abū Bakr al-Baghdādī, al-Sharaʿ fu inviato in Siria per creare il Fronte al-Nuṣra, con l'obiettivo di combattere il regime di Baššār al-Asad. Nel 2013 al-Sharaʿ si separò da al-Baghdādī, per associarsi ad Ayman al-Ẓawāhiri, leader di al-Qāʿida.



Sangue e arena: il libro su Gladiatori e spettacoli nell’Antica Roma

Immagine/foto

Nel suo libro Sangue e arena. Gladiatori e spettacoli nell’Antica Roma, Giuseppe Concilio, dottore di ricerca in Antichità classiche e creatore della pagina Storie Romane, offre un’immersione unica nell’affascinante e cruento mondo dei ludi circensi dell’antica Roma.

@Storia

fattiperlastoria.it/sangue-e-a…




🛑🛑Nella conferenza stampa del premier Meloni, il Presidente del Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti italiani si unisce all'appello internazionale per la grazia presidenziale degli Stati Uniti per Julian Assange.

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Dall'incredibile Stefania Maurizi riceviamo e pubblichiamo:
"ABBIAMO VINTO la nostra causa #FOIA su Julian #Assange !
C'è un giudice a Londra: il giudice Foss ha stabilito che #CPS deve far luce sulla distruzione di documenti chiave su Julian #Assang…

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Why covering the prison system matters


Dear Friend of Press Freedom,

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Covering the prison system


With all the talk about threats to U.S. journalists over the next four years, it’s easy to forget that nearly two million Americans are already living in a system rife with censorship, secrecy, and retaliation.

Despite its size and scope, the incarceration system is in many ways invisible. Its facilities operate outside the public eye and with less oversight than other governmental entities. And information about carceral institutions is closely guarded by corrections agencies that have a range of ways to restrict public access and block reporting efforts.

We published a two-part guide by journalist Daniel Moritz-Rabson on ways to navigate the challenges journalists face in covering incarceration facilities and incarcerated people. While the obstacles are daunting, we hope the guide serves as a reminder that facing these challenges is worthwhile.

TikTok isn’t the radio


In addition to making baseless national security arguments, people from opinion columnists to appellate judges have argued that banning TikTok is somehow consistent with existing governmental authority to regulate certain broadcasters.

Before today’s Supreme Court argument, Freedom of the Press Foundation (FPF) Senior Advisor Caitlin Vogus explained why they're wrong, both as a legal matter and a policy one, in Tech Policy Press.

“TikTok isn’t a radio station. If the Supreme Court treats it like one, it will open the floodgates to government control of other social media apps and the internet as a whole,” she wrote. Read the op-ed here.

Archivist can still fight secrecy


President-elect Donald Trump said this week he will replace the archivist of the United States, Colleen Shogan. Threatening to fire Shogan over the National Archives and Records Administration’s work (under a predecessor) to recover the records Trump wrongly took to Mar-a-Lago raises genuine concerns about retaliation and future compliance with the Presidential Records Act.

But the threat could have a silver lining if it prompts Shogan to spend her remaining time in the post being candid with the public about what NARA needs to survive. This will help supporters more effectively advocate for NARA during the next Congress. If NARA is undermined or neglected, expect even more overclassification from the federal government.

Read more about how Shogan can fight secrecy in The Classifieds, our new project dedicated to reforming overclassification and government secrecy.

What we’re reading


U.S. Press Freedom Tracker’s Stephanie Sugars on protests, police and the press (First Amendment Watch). Check out this interview with our U.S. Press Freedom Tracker Senior Reporter Stephanie Sugars about the Tracker’s annual arrest report and threats journalists — particularly those covering protests relating to the Israel-Gaza war — faced in 2024.

GOP senator reveals one condition that will get Tulsi Gabbard confirmed (Daily Beast). There are some legitimate reasons why Tulsi Gabbard is a controversial nominee for director of national intelligence. But her support for reforming surveillance programs used to spy on Americans shouldn’t be one of them. Unfortunately, it didn’t take long for Gabbard to change her stance.

Over and out? Emergency medical crews denied NYPD radios in move that unions say endangers the public (amNY). Who could’ve guessed that encrypting NYPD radio wouldn’t go well? To be fair, we didn’t see the first responders part coming.

Meta to end fact-checking program in shift ahead of Trump term (The New York Times). More free expression and more news on social media is, of course, a good thing. But based on Meta’s track record and the kind of speech it appears to be prioritizing, this looks like a political move, not a principled one.

Why I’m quitting the Washington Post (Ann Telnaes, Substack). The editorial cartoonist explained why she left the paper after 15 years when one of her cartoons was killed: “We’re talking about news organizations that have public obligations and who are obliged to nurture a free press in a democracy. Owners of such press organizations are responsible for safeguarding that free press.”

Ohio puts police bodycam footage behind a paywall (The Intercept). Some better ways to reduce costs of producing police footage: Put video online proactively, hold police accountable for misconduct before the press starts probing, or maybe even hire better cops.

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freedom.press/issues/why-cover…



Come gestire il dolore, se questo non può passare?


Ciao a tutti, eccovi un assaggio di quello che faccio (la parte triste). Poi viaggio, che è la parte allegra.

2 facce della stessa medaglia, due biscotti di un unico Ringo, lo Yin e lo Yang, le orecchiette e le cime di rapa.

Qui vi racconto il mio viaggio in India di tanti anni fa, ma dal punto di vista della mia situazione clinica che proprio in quel momento inziava a complicarsi.

Il post sul #blog è la trascrizione della puntata n. 10 del #Podcast Grido Muto - La Mia Vita con l'Artrite (link nel blog), da cui, spero, trarrete ispirazione.

La mia vita è difficile, ma io non mi fermo. Anche perché la riempio di cose belle...che poi condivido con chi ha voglia di guardarle, e mi da una gioia immensa! Un saluto a tutt*

noblogo.org/grido-muto-podcast…




This is Behind the Blog, where we share our behind-the-scenes thoughts about how a few of our top stories of the week came together. This week, we discuss weird fake furniture and shared reality (or the lack thereof).#BehindTheBlog