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Turchia. Arrestati dirigenti e vignettisti di una rivista satirica


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Dopo la denuncia e le proteste degli islamisti radicali, quattro dirigenti e vignettisti di "Leman" sono stati arrestati per "offesa ai valori religiosi"
L'articolo Turchia. Arrestati dirigenti e pagineesteri.it/2025/07/01/med…



Dibattito “La libertà di scelta nel fine vita: diritti, limiti e proposte”


Mercoledì 2 luglio, dalle 18.45 presso Làbas in Vicolo Bolognetti 2, dibattito pubblico su eutanasia e suicidio medicalmente assistito.


Nel corso dell’iniziativa si raccoglieranno anche firme per la proposta di legge popolare Eutanasia Legale. Se vuoi firmare online con SPID o Carta d’Identità Elettronica, clicca qui!

Modera l’incontro:

Iole Benetello, Cellula Coscioni Bologna

Interverranno:

Pierfrancesco Bresciani, phd Diritto Costituzionale

Matteo Mainardi, Responsabile iniziative fine vita Associazione Luca Coscioni

Andrea Mariano, Laboratorio di Salute Popolare

Con la testimonianza di Andrea Ridolfi, fratello di Fabio Ridolfi

L’ingresso è libero e gratuito. Dopo il dibattito seguirà serata musicale.

L'articolo Dibattito “La libertà di scelta nel fine vita: diritti, limiti e proposte” proviene da Associazione Luca Coscioni.



Cisco centra il bersaglio: 9,8 su 10 per due RCE su Identity Services Engine e Passive Identity Connector


Cisco ha segnalato due vulnerabilità RCE critiche che non richiedono autenticazione e interessano Cisco Identity Services Engine (ISE) e Passive Identity Connector (ISE-PIC). Alle vulnerabilità sono stati assegnati gli identificatori CVE-2025-20281 e CVE-2025-20282 e hanno ottenuto il punteggio massimo di 9,8 punti su 10 sulla scala CVSS. Il primo problema riguarda le versioni 3.4 e 3.3 di ISE e ISE-PIC, mentre il secondo riguarda solo la versione 3.4.

La causa principale dell’errore CVE-2025-20281 era l’insufficiente convalida dell’input utente in un’API esposta. Ciò consentiva a un aggressore remoto e non autenticato di inviare richieste API contraffatte per eseguire comandi arbitrari come utente root. Il secondo problema, CVE-2025-20282, era causato da una convalida dei file insufficiente nell’API interna, che consentiva la scrittura di file in directory privilegiate. Questo bug consentiva ad aggressori remoti non autenticati di caricare file arbitrari sul sistema di destinazione ed eseguirli con privilegi di root.

La piattaforma Cisco Identity Services Engine (ISE) è progettata per gestire le policy di sicurezza di rete e il controllo degli accessi e in genere funge da motore di controllo degli accessi alla rete (NAC), gestione delle identità e applicazione delle policy. Questo prodotto è un elemento chiave della rete aziendale ed è spesso utilizzato da grandi aziende, enti governativi, università e fornitori di servizi.

Gli esperti Cisco segnalano che finora non si sono verificati casi di sfruttamento attivo di nuove vulnerabilità (né exploit resi pubblici), ma si consiglia a tutti gli utenti di installare gli aggiornamenti il prima possibile. Gli utenti dovrebbero aggiornare alla versione 3.3 Patch 6 (ise-apply-CSCwo99449_3.3.0.430_patch4) e alla versione 3.4 Patch 2 (ise-apply-CSCwo99449_3.4.0.608_patch1) o successive. Non esistono soluzioni alternative per risolvere i problemi senza applicare patch.

E’ ovvio che con vulnerabilità di tale entità, sia necessario procedere con urgenza all’aggiornamento delle patch, al fine di prevenire possibili tentativi di violazione. Il fornitore raccomanda pertanto di effettuare tempestivamente gli aggiornamenti necessari.

L'articolo Cisco centra il bersaglio: 9,8 su 10 per due RCE su Identity Services Engine e Passive Identity Connector proviene da il blog della sicurezza informatica.



DK 9x35 - Tu gli dai il fair use e loro se lo infilano nel c...


Le sentenze Meta e Anthropic stabiliscono (per ora) che risucchiare l'intera Internet per "addestrare" le loro fottute IA non costituisce violazione del copyright. E poi arriva CreativeCommons che vuole "segnalare" come i detentori dei diritti preferiscono essere spolpati.


spreaker.com/episode/dk-9x35-t…



Welcome to my life...


pixelfed.uno/nobollo
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Spizzichi...

Ci metto la faccia.
...quel che c'è dietro in fondo, conta quasi esclusivamente per me.

Qualche domanda adesso.

Come ti chiami?
- Silvio Domenico.
...ma qualcuno mi chiama anche stronzo...dipende.

Sei credente?
- Si...aspetta!
...a cosa ti riferisci esattamente?

In cosa sei veramente competente?
- Dipende chi ho di fronte.

Cosa ti piace in una donna?
- Che sia una donna, innazitutto.
...con dentro una persona preferibilmente a me compatibile.
Parliamo...di cosa piace a me, ovviamente!

Hai fatto il Militare?
- Si, in Marina...perchè...altrimenti non vengo assunto?

Quale genere musicale preferisci?
- La musica in genere, più quella di una volta...sembra qualunquista, ma non è così.

Cosa o chi vorresti con te su un'isola deserta?
- Un cellulare...appena mi rompo le palle chiamo qualcuno disponibile a venirmi a prendere.

Fatti una domanda e poi risponditi.
- E adesso?
Adesso, passo alla prossima domanda.

Che sorpresa vorresti ricevere?
- La prossima.

Il gusto di gelato che preferisci?
- Pistacchio.

Se tu fossi?
- Altro...non sarei questo.

Il tuo soprannome abituale?
- Nessuno abituale.

Hai mai tradito qualcuno?
- Se esiste un patto...no. Aspettative, si ne ho tradito. Ma, alle volte, quasi sempre...non sai cosa si aspettino gli altri da te...e poi, comunque, quello non lo considero un tradimento.

Sei mai stato tradito da qualcuno?
_ Non pienamente...e comunque, non c'erano patti di sorta..

La parolaccia che ripeti continuamente?
- Alcune in egual misura...forse, cazzo in misura superiore.

La posizione preferita in amore?
- Oggi sono un pò stanco...prego si accomodi...domani, magari si cambia.

Hai mai fatto l'amore con più di una donna contemporaneamente?
- Si...ma era in un sogno.

E con più uomini?
- Salta!!

Qualche aggettivo per descriverti?
- 181 cm,brizzolato,piede 43......in questo modo sono certo di non dire cazzate pseudocerebrali.

Sai essere competitivo?
- Si...se posso.

La tua trasmissione televisiva preferita?
- Serie TV, non tutte le serie, ovviamente.

Centrodestra o centrosinistra?
- Centrosinistra, quando ho voglia di votare...turandomi il naso...come ormai da tempo.


Maradona o Platinì?
- Van Basten.

Seno naturale o rifatto?
- Naturale...certo, se non è alle ginocchia sarebbe meglio...ma naturale indubbiamente.

Hai mai visto un film pornografico?
- Da adulto, mai sino alla fine.
Da ragazzi,al cinema, si arrivava alla fine, ma con un pò di lamentele ai paesi bassi...

Meglio i Beatles oppure i Rolling Stones?
- Eagles.

Il sesso...dove è meglio farlo?
- Dove si riesce.

Ti vedi bello?
- Non mi vedo...sono miope, presbite e lievemente astigmatico...

Più giovane o più vecchio?
- Nel mezzo del cammin...insomma, anche a tre quarti ormai.

Qualcosa di cui ti vergogni?
- Cos'è una terapia di gruppo?

E di cui vai fiero?
- Nonostante il necessario rapporto conflittuale...mio figlio.

Qualche persona che stimi
- Mi sforzo di partire da me...poi altre, in ordine sparso.

La tua macchina?
- Un sedile che mi porta il culo da una parte all'altra.

Cosa avresti voluto saper fare?
- Tra le tante...cantare.

Uno o due ricordi dei primi dieci anni?
- Immensamente,l e notti della vigilia natale.
Quando col mio fratellino...ci si svegliava nel cuore della notte per vedere se era già passato Gesù Bambino, Babbo natale...insomma bastava che passasse qualcuno a lasciare qualcosa di gradito.
E la meraviglia quando i doni erano già sotto l'albero....

Dei secondi?
- Versione romantica...il primo bacio.
Versione erotica...la prima...insomma quella. Questo, in positivo...
...e in negativo...la morte del mio fratellino di cui sopra.

Dei terzi?
- Il matrimonio, ma non la cerimonia o il ricevimento...
Piuttosto,la sensazione del giorno dopo...

Dei quarti?
- La nascita di mio figlio...e per antitesi...la scomparsa di mio Padre.

Dei quinti?
-...un altra immensa e dolorosissima perdita...il Fratellone.

Ricordo importante del Sesto decennio?
Nè parlerò se arriverò a terminarli...e se nè avrò voglia.



ma come è possibile che il mondo possa non considerare un delitto tutto questo... e poi sarei io anti-israeliana? ma davvero si pensa che tutto questo possa produrre un mondo di pace e non nuovo terrorismo?




SIRIA. Suwayda, tra pietra e resistenza: viaggio in una città che non si piega (Parte 1)


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Diario politico dalla "capitale" drusa dove si sperimentano forme di auto-organizzazione ribadendo il legame con il resto del popolo siriano e di rifiuto delle manovre di altri paesi
L'articolo SIRIA. Suwayda, tra pietra e



In Vivo CAR T Cell Generation for Cancer and Auto-Immune Treatments


With immunotherapy increasingly making it out of the lab and into hospitals as a viable way to treat serious conditions like cancer, there’s a lot of pressure to optimize these therapies. This is especially true for therapies involving chimeric antigen receptor (CAR) T cells, which so far required a cumbersome process of extracting the patient’s T cells, modifying them ex vivo and returning the now CAR T cells to the patient’s body. After a recently published study, it seems that we may see in vivo CAR T cell therapy become reality, with all the ease of getting a vaccine shot.

We covered CAR T cells previously in the context of a way to prevent T cell exhaustion and making them more effective against certain tumors. This new study (paywalled) by [Theresa L. Hunter] et al. as published in Science demonstrates performing the CAR manipulation in vivo using CD8+ T cell targeting lipid nanoparticles containing mRNA to reprogram these T cells directly.

In rodent and non-human primate studies a clear effect on tumor control was demonstrated, with for auto-immune diseases the related B cells becoming effectively depleted. Although it’s still a long way off from human trials and market approval, this research builds upon the knowledge gained from existing mRNA vaccines, raising hopes that one day auto-immune or cancer therapy could be as simple as getting a cheap, standardized shot.


hackaday.com/2025/07/01/in-viv…



Vulnerabilità critica in Sudo: escalation dei privilegi a root su Linux


Una falla critica nella sicurezza dell’utility Linux Sudo è stata individuata, tale falla permette a qualunque utente locale privo di autorizzazioni di ampliare i propri diritti fino ad arrivare all’accesso come root. Le versioni del software Sudo dalla 1.9.14 alla 1.9.17 sono state riconosciute come vulnerabili, codificate come CVE-2025-32463, e rappresentano un pericolo considerevole per i sistemi operativi Linux che adottano le impostazioni di default.

Pertanto si consiglia vivamente agli amministratori di sistema di aggiornare immediatamente i propri pacchetti Sudo, poiché non esiste una soluzione alternativa per questa vulnerabilità critica.

Il bug di sicurezza è stato individuato da Rich Mirch della Stratascale Cyber Research Unit (CRU) e interessa la funzionalità chroot (-R o -chroot) poco comune in Sudo. Questa falla risulta essere estremamente pericolosa poiché non necessita dell’impostazione di regole Sudo specifiche per l’utente malintenzionato, permettendo quindi lo sfruttamento da parte di utenti sprovvisti di autorizzazioni amministrative.

La falla è stata introdotta in Sudo v1.9.14 a giugno 2023 con aggiornamenti al codice di gestione della corrispondenza dei comandi quando viene utilizzata la funzionalità chroot. La vulnerabilità consente agli utenti non privilegiati di richiamare chroot() su percorsi scrivibili e non attendibili sotto il loro controllo, che Sudo esegue con autorità di root.

La tecnica di sfruttamento implica l’inserimento di un file /etc/nsswitch.conf dannoso all’interno di un ambiente chroot controllato, manipolando il sistema Name Service Switch (NSS). Questo permette agli aggressori di specificare fonti NSS personalizzate, corrispondenti a librerie di oggetti condivisi (come ad esempio libnss_/woot1337.so.2), che vengono successivamente caricate da Sudo con privilegi di root. Di conseguenza, si verifica una violazione della sicurezza quando le operazioni NSS sono attivate e il sistema procede al caricamento della configurazione /etc/nsswitch.conf da un ambiente che non è attendibile.

L’exploit proof-of-concept lo dimostra creando un oggetto condiviso dannoso con una funzione che chiama setreuid(0,0) e setregid(0,0) per ottenere privilegi di root , quindi esegue /bin/bash per fornire una shell di root. Il codice exploit mostra come un semplice comando gcc -shared -fPIC può compilare la libreria dannosa che viene caricata durante le operazioni NSS di Sudo.

I ricercatori di sicurezza hanno verificato la vulnerabilità su Ubuntu 24.04.1 con Sudo 1.9.15p5 e 1.9.16p2, nonché su Fedora 41 Server con Sudo 1.9.15p5. La vulnerabilità colpisce la configurazione predefinita di Sudo, rendendola una minaccia diffusa che richiede attenzione immediata. La correzione è disponibile in Sudo 1.9.17p1 o versioni successive, in cui l’opzione chroot è stata deprecata e le funzioni vulnerabili pivot_root() e unpivot_root() sono state rimosse.

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Verwaltungsdigitalisierung: Arbeitsgruppe empfiehlt Matrix-Protokoll für Behördenkommunikation


netzpolitik.org/2025/verwaltun…



Curù – Corale: voci sommerse, storie negate
freezonemagazine.com/articoli/…
Ho il rammarico che i miei colleghi delle Targhe Tenco non abbiano notato, per la cinquina, questo splendido lavoro. C’è un’eco antica e insieme urgentemente contemporanea che risuona nel primo disco delle cantautrici Giana Guaiana (siciliana) e Bruna Perraro (Friulana di nascita), riunite sotto il nome collettivo di Curù. Un nome che suona misterioso e […]
L'articolo


I russi russano
Di Marco Travaglio

Siccome siamo il popolo più ostile al riarmo, la propaganda guerrafondaia è in piena azione per convincerci che non c’è alternativa. I russi avanzano in Ucraina salvo brevi parentesi da 40 mesi, ma ogni attacco è il più terribile di sempre (strano: due mesi fa i russi, tutti homeless ubriachi, avanzavano a dorso di muli e motorini). Anche la frase più banale in russo, tipo il “non ci sconfiggerete” di Lavrov, diventa una “minaccia all’Europa”. Invece non solo Kiev, che almeno è in guerra, ma pure Polonia, Finlandia e i tre Stati baltici che riabilitano le mine antiuomo per spargerle ai confini con Russia e Bielorussia, inviano segnali di pace. Ogni guasto o black-out, incidente o ritardo è colpa degli hacker e cyber-sabotatori russi. Che vantano più avvistamenti della Madonna di Civitavecchia: spingitori di migranti dall’Africa, mandanti di Al Bano e Iva Zanicchi, truccatori di ogni elezione vinta da chi deve perdere, istigatori di proteste pro Pal, autori di fake news sul cancro di Kate e del video di Macron menato dalla moglie, seminatori di merda nella Senna per le Olimpiadi di Parigi, spie che usano “telecamere antistupro” e “di sicurezza”, “antenne sui tetti delle ambasciate”, “droni russi su Cernobbio per spiare il Centro di ricerca Ue o uno stabilimento Leonardo” (si scoprì poi che non erano né droni né russi, ma interferenze nostrane ai sensori antincendio guasti), computer privati (Libero: “Accendi il pc, Putin ti spia”) e persino “Hvaldimir, la balena beluga sospettata di essere una spia russa e trovata morta in Norvegia” (Rep e Libero). Ieri le cronache sul blocco radar che ha mandato in tilt i voli al Nord e sull’ennesima giornata di paralisi dei treni al Centro-Sud erano affiancate da un rapporto degli 007 britannici su “attacchi cyber da Mosca” e da titoli ammiccanti sul “caos trasporti”: come se a spiegarlo non bastasse Salvini.

Non vi dico l’effetto straniante di leggere queste minchiate sul volo Roma-Trieste, atterrato con la consueta ora e mezza di ritardo per “ritardato arrivo dell’aeromobile” (scusa che vale per l’intera giornata, tanto nessuno domanderà mai il perché della ritardata partenza del primo volo che si trascina dietro tutti gli altri), più un ulteriore quarto d’ora perso sulla pista perché non si riusciva a collegare la presa elettrica del velivolo a quella dell’aeroporto. Appena sceso, ho cercato i sabotatori russi armati di tronchesi, ma devono essermi sfuggiti. Strano che nessuno abbia ancora smascherato gli agenti putiniani che han segato i tubi per far crollare l’insegna di Generali sul grattacielo-banana di Milano. Forse perché ormai hanno capito l’antifona: appena giunti in Italia, scoprono che i servizi pubblici e privati riescono a non funzionare benissimo anche senza di loro. E si riposano.



Pace inutile tra Congo e Ruanda, Trump segna un punto contro la Cina


@Notizie dall'Italia e dal mondo
L'accordo tra Congo e Ruanda avrà ricadute limitate per le popolazioni delle regioni martoriate dalla guerra e dalla fame, mentre ad avvantaggiarsene saranno il Ruanda e gli Stati Uniti che spera di mettere in discussione il controllo di Pechino su terre rare e minerali preziosi
L'articolo Pace inutile tra Congo e







IL GIORNO CHE IN EUROPA VENNE SPENTO INTERNET – PRIMA PUNTATA

@Informatica (Italy e non Italy 😁)

La difesa e sicurezza europea è insufficiente. Lo si sapeva da anni, ma si contava sulla protezione di Zio Sam. Donald Trump ha espresso in modo forte e chiaro che la pacchia è finita. L’Europa deve aprire il portafogli e rimboccarsi le maniche se vuole ridurre la sua vulnerabilità



“Breve ma intenso”: il coraggio di un amore controcorrente


@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/07/breve-m…
Di tutte le opere pubblicate finora da Debora Scalzo, scrittrice, regista e molto altro ancora, “Breve ma intenso”, in uscita il prossimo 6 luglio per Santelli editore (prefazione di Simone Montedoro), è





Sangue Marcio, di Antonio Manzini


@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/06/sangue-…
Un romanzo crudo, icastico, che affronta il tema delle conseguenze del male e del peso del passato. Un legame di sangue che costringe i protagonisti a confrontarsi con una verità scomoda, con le cicatrici indelebili del loro passato. A distanza di 20 anni, è tornato nelle





L'#Iran e la deterrenza interconnessa


altrenotizie.org/spalla/10724-…



Lug 19
Trekking a Monte Crepacuore - "Sulle Creste dei Cantari"
Sab 10:15 - 20:00 Monte Crepacuore
GreenTrek.it

Un itinerario affasciante lungo il confine orientale del Parco Regionale dei Monti Simbruini.

Saliremo facilmente fino a 2000 metri di altitudine per contemplare le vette dominati la Val di Roveto, tra Lazio e Abruzzo.

Cammineremo lungo la cresta rocciosa dei Monti Cantari, uno spartiacque naturale tra i Monti Simbruini e i Monti Ernici.

Dopo aver ammirato i fantastici scorci panoramici di questi rilievi, il nostro percorso ci condurrà attraverso una breve e rigenerante deviazione nella faggeta d'alta quota, lungo il Sentiero dei Fiori.

In questo splendido contesto, non mancheranno le reminiscenze storiche di un passato ottocentesco, tra briganti e dispute territoriali tra Regno Borbonico e Stato della Chiesa.

Un piccolo viaggio attraverso spazi aperti, dominati dal silenzio, sospesi a due passi dal cielo.

Iscrizioni aperte fino a Giovedì 17 LUGLIO 2025 ore 20:00

CLICCA QUI PER INFO COMPLETE e PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA



SABATO 19 LUGLIO 2025 - Trekking a Monte Crepacuore - "Sulle Creste dei Cantari"


Un itinerario affascinante lungo il confine orientale del Parco Regionale dei Monti Simbruini.

Saliremo facilmente fino a 2000 metri di altitudine per contemplare le vette dominati la Val di Roveto, tra Lazio e Abruzzo.

Cammineremo lungo la cresta rocciosa dei Monti Cantari, uno spartiacque naturale tra i Monti Simbruini e i Monti Ernici.

Dopo aver ammirato i fantastici scorci panoramici di questi rilievi, il nostro percorso ci condurrà attraverso una breve e rigenerante deviazione nella faggeta d'alta quota, lungo il Sentiero dei Fiori.

In questo splendido contesto, non mancheranno le reminiscenze storiche di un passato ottocentesco, tra briganti e dispute territoriali tra Regno Borbonico e Stato della Chiesa.

Un piccolo viaggio attraverso spazi aperti, dominati dal silenzio, sospesi a due passi dal cielo.

Iscrizioni aperte fino a Giovedì 17 LUGLIO 2025 ore 20:00

CLICCA QUI PER INFO COMPLETE e PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA

⛰️ 🥾



#Gaza, la fabbrica della morte


altrenotizie.org/primo-piano/1…



GAZA. Bombardamenti incessanti e stragi continue: uccisi decine di palestinesi


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Si torna a parlare di tregua ma sul campo non c'era alcun segno in quella direzione. E l'Esercito israeliano lancia nuovi ordini di evacuazione alla popolazione civile palestinese
L'articolo GAZA. Bombardamenti incessanti e stragi continue: uccisi

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Dai tavoli da gioco alle scelte di comando. Il ruolo degli wargames esplorato al Casd

@Notizie dall'Italia e dal mondo

Tra un gioco da tavola e le dinamiche che regolano i processi decisionali di un organo governativo, di uno Stato maggiore militare, ma anche di un organismo sanitario o di un ente amministrativo o da qualsiasi altro vertice esecutivo sembra esserci una distanza incolmabile. Ma la realtà è ben diversa.



Emergenza un hazzo!


@Privacy Pride
Il post completo di Christian Bernieri è sul suo blog: garantepiracy.it/blog/emergenz…
È già capitato di recente. “Io c’ero”, e non ero affatto felice di essere lì, nel centro dell’azione, anzi, nel centro dell’inazione dovuta al blocco totale di tutto ciò che funziona elettricamente. Tuttavia vivere in prima persona l’emergenza energetica spagnola è stato molto istruttivo:

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Quali rischi per la Difesa senza un piano industriale. Scrive Volpi

@Notizie dall'Italia e dal mondo

L’Europa si trova a un bivio. L’instabilità globale, resa permanente da conflitti prolungati come quello in Ucraina, dal riemergere di minacce nel Medio Oriente, dal progressivo disallineamento transatlantico e dall’incertezza asiatica, ha imposto una nuova centralità della difesa nella politica



Dopo il primo fine settimana di mobilitazione, la PDL Eutanasia ha superato le 25mila firme


Ne sono necessarie 50mila per il deposito in Parlamento, e l’obiettivo è raggiungerle in due settimane

Il commento di Marco Cappato e Filomena Gallo: “Dobbiamo respingere il tentativo in atto di cancellare i diritti che abbiamo conquistato con le disobbedienze civili”


Sono state raccolte in pochi giorni le firme di oltre 25.000 persone che hanno sottoscritto online tramite SPID e CIE la proposta di legge di iniziativa popolare finalizzata a legalizzare tutte le scelte di fine vita, inclusa l’eutanasia, promossa dall’Associazione Luca Coscioni, lanciata lo scorso giovedì 26 giugno. A queste firme vanno aggiunte anche quelle raccolte negli oltre 100 tavoli organizzati dall’Associazione in tutta Italia.

L’obiettivo è di raccogliere le firme di almeno 50.000 persone in due settimane necessarie per poter depositare la proposta in Parlamento prima della ripresa della discussione sul fine vita prevista in Senato il 17 luglio.


La proposta di legge, depositata in Corte di Cassazione, su cui inizia la raccolta firme, prevede la possibilità per ogni persona maggiorenne, pienamente capace di prendere decisioni libere e consapevoli, affetta da una condizione o patologia irreversibile o da una patologia con una prognosi infausta a breve termine, fonte di sofferenze fisiche o psicologiche ritenute intollerabili, di richiedere, previa verifica delle condizioni, assistenza per porre fine volontariamente alla propria vita mediante autosomministrazione o somministrazione dei farmaci per il fine vita.

La legge prevede la libertà di scelta tra autosomministrazione o somministrazione da parte di un medico; la presa in carico da parte del Servizio sanitario nazionale, con conclusione delle verifiche entro 30 giorni dalla richiesta; la possibilità per i medici di partecipare su base volontaria.

Il testo mira a superare le disuguaglianze territoriali e a garantire un diritto esigibile in tutto il Paese, nel rispetto dei principi costituzionali di autodeterminazione, dignità e umanità.

Dichiarano Filomena Gallo e Marco Cappato, Segretaria nazionale e Tesoriere dell’ Associazione Luca Coscioni : Una legge nazionale è fondamentale per garantire l’applicazione del diritto all’aiuto alla morte volontaria, già stabilito dalla Corte costituzionale, e per ampliarne la portata, consentendo l’aiuto anche da parte del medico a persone che non dipendono da trattamenti di sostegno vitale (come i malati terminali di cancro). Bisogna respingere il tentativo di approvare una legge nazionale che cancelli i diritti già esistenti, che abbiamo conquistato negli anni attraverso le azioni di disobbedienza civile”.

➡ Approfondimento: Ecco perché le proposte del Governo cancellano i diritti esistenti sul fine vita


La proposta di legge sull’aiuto medico alla morte volontaria presentata informalmente dal Governo – il cui testo è finora conoscibile solo attraverso anticipazione mediatiche – punta a restringere il più possibile, fino a di fatto a cancellare, le possibilità di ottenere l’aiuto alla morte volontaria.

In particolare:

1. La proposta del Governo riduce drasticamente la platea potenziale degli aventi diritto, in 3 modi:


  • si trasforma il criterio della “dipendenza da trattamenti di sostegno vitale” in “trattamenti sostitutivi di funzioni vitali”: così facendo, si escludono le persone che a seguito di indicazione medica hanno rifiutato trattamenti di sostegno vitale che sono da considerare come in atto e le persone totalmente dipendenti da assistenza e trattamenti forniti da familiari o caregiver, che invece sono finora stati esplicitamente indicati da parte della Corte costituzionale (e in alcuni casi hanno effettivamente già ottenuto l’aiuto alla morte volontaria da parte del Servizio sanitario nazionale);
  • si restringe anche il criterio della “sofferenza intollerabili”, che da “fisica o psichica”, come stabilito dalla Corte costituzionale, diventa “fisica e psichica”, aumentando a dismisura la possibilità di contestare arbitrariamente la condizione di sofferenza del richiedente;
  • si aggiunge il criterio dell’inserimento nel percorso di cure palliative”, trasformando le cure palliative (che sono già un diritto del malato da 15 anni e un dovere per lo Stato) in trattamento sanitario obbligatorio per potere accedere all’aiuto medico alla morte volontaria.


2. La proposta del Governo prevede tempistiche tali da rendere nella pratica impossibile l’aiuto alla morte volontaria di malati terminali o affetti da malattie neurodegenerative, attraverso il combinato disposto di due scadenze capestro:


  • un termine che può arrivare a 120 giorni per la risposta alle persone richiedenti;
  • un termine di 4 anni prima di potere ripresentare la proposta da parte di una persona che abbia ricevuto un diniego, indipendentemente da un eventuale cambiamento delle sue condizioni di salute.


3. La proposta del Governo cancella il ruolo del Servizio sanitario nazionale, politicizzando la procedura e spingendo verso i privati l’attuazione dell’aiuto medico, in 2 modi:


  • cancellando il ruolo dei Comitati etici territoriali (previsto dalla Corte costituzionale, e che erano chiamati a dare un parere solo consultivo, mentre la decisione spettava alle aziende sanitarie locali), sostituendoli con un Comitato etico nazionale di nomina governativa, il quale fornirà parere vincolante;
  • cancellando il ruolo del Servizio sanitario nazionale, non solo nella valutazione dell’esistenza o meno dei criteri per accedere all’aiuto, ma anche nell’attuazione dell’aiuto stesso, per il quale la persona richiedente dovrà rivolgersi ai privati, oppure andare in Svizzera;

di conseguenza, è cancellato anche il ruolo delle Regioni e risulta evidente la discriminazione tra persone malate: chi accede al fine vita tramite sedazione palliativa profonda ha diritto all’assistenza del SSN, mentre la stessa persona viene esclusa se si tratta di aiuto alla morte volontaria.”.

4. L’inserimento della difesa della vita “fin dal concepimento” è uno specchietto per le allodole, che sarà certamente rimosso come finta concessione per potere più agevolmente insistere con gli altri dispositivi di cancellazione del diritto (esistente in Italia da 7 anni) all’aiuto alla morte volontaria.


Un ultima considerazione riguarda il metodo scelto.

In Francia e in Gran Bretagna l’attuale dibattito sull’aiuto alla morte volontaria si sta svolgendo fuori da logiche di partito o di maggioranza vs opposizione. In Gran Bretagna, il testo è passato col voto contrario di due ministri di peso (Salute e Giustizia). In Francia il testo, di iniziativa parlamentare, è stato preceduto da una Assemblea di cittadini estratti a sorte, durata molti mesi, le cui proposte sono state ampiamente riprese nel testo parlamentare.

In Italia, il Governo ha deciso di portare in aula un testo espressione dell’accordo tra i partiti di maggioranza, sul quale non ha condotto alcuna consultazione formale, e le uniche consultazioni informali riportate dai media sono state quelle con la Conferenza episcopale italiana.

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Sulle carceri Mattarella faccia come Napolitano: mandi un messaggio alle Camere


Nel giorno in cui si ricorda il 100esimo della nascita di Giorgio Napolitano e a seguito dell’incontro del Presidente della Repubblica con una rappresentanza della polizia penitenziaria, Marco Perduca, che per l’Associazione Luca Coscioni coordina le attività sulla salute in carcere ha diramato la seguente nota:

“Non passa giorno che non arrivino notizie delle sempre più drammatiche, cioè illegali, condizioni delle carceri italiane: suicidi di detenuti e agenti, edilizia precaria e perdurante carenza di personale, a tutto ciò si aggiunge un insufficiente qualità igienico-sanitaria della stragrande maggioranza delle strutture – come evidenziato dalle relazioni ottenute dall’Associazione Luca Coscioni a seguito di un accesso agli atti.

In queste stesse ore si ricorda la figura del Presidente Giorgio Napolitano che, corrispondendo a mesi di iniziative nonviolente di Marco Pannella, nel 2013 inviò un messaggio alla Camere che affrontava, cioè denunciava, ufficialmente lo stato illegale delle carceri italiane auspicando misure di decarcerizzazione e depenalizzazione. Se la seconda pare impossibile con queste maggioranze parlamentari la possibilità di adottare misure di liberazione anticipata speciale ci potrebbero essere.

Un testo c’è, quello dell’Onorevole Giachetti, e la necessità e l’urgenza di tale primo provvedimento è evidente e ricordata a ogni convegno o incontro sul tema. Tra l’altro da oltre due settimane Rita Bernardini è nuovamente in sciopero della fame a sostegno della calendarizzazione della proposta di legge sulla quale anche il Presidente del Senato La Russa aveva manifestato interesse. Per onorare degnamente il suo predecessore, il Presidente Mattarella dovrebbe fare altrettanto e porre formalmente la questione alle Camere.

L'articolo Sulle carceri Mattarella faccia come Napolitano: mandi un messaggio alle Camere proviene da Associazione Luca Coscioni.



L’Associazione Luca Coscioni aderisce al manifesto “Live for All”


“L’accessibilità agli spettacoli dal vivo è un diritto costituzionalmente garantito”


L’Associazione Luca Coscioni annuncia la propria adesione al Manifesto “Live for All”, promosso dal Comitato per gli eventi dal vivo accessibili e alla pari per garantire a tutte le persone con disabilità la piena fruibilità degli eventi dal vivo e i diritti dei lavoratori dello spettacolo con disabilità. Questa adesione si inserisce nel solco di un impegno concreto e continuativo dell’Associazione nella tutela dei diritti delle persone con disabilità, anche in ambito culturale. In particolare, ricordiamo che l’Associazione ha fornito assistenza legale in due distinti procedimenti giudiziari – promossi da Sofia Righetti e Valentina Tomirotti – per garantire l’accesso ai concerti di musica extra-lirica all’interno dell’Arena di Verona. Entrambe le vicende si sono concluse con l’affermazione del principio di non discriminazione e del diritto alla piena fruizione dello spettacolo.

“Aderiamo al manifesto Live for All: il diritto alla cultura e alla piena partecipazione alla vita pubblica non può conoscere barriere. La partecipazione alla vita sociale e culturale è una garanzia costituzionale che non può prevedere il disinteresse degli organizzatori degli eventi dal vivo”, dichiara Rocco Berardo, coordinatore delle iniziative per le persone con disabilità dell’Associazione Luca Coscioni.

“Gli importanti precedenti giudiziari – sottolinea l’avvocato Alessandro Gerardi, consigliere generale dell’Associazione e legale nei ricorsi relativi alla fruibilità degli spettacoli – dimostrano come, ancora oggi, anche in occasione di grandi eventi culturali, non venga garantito un diritto fondamentale come l’accessibilità. Continuiamo, quindi, a vigilare e sostenere ogni persona con disabilità che voglia far valere il proprio diritto a partecipare agli eventi dal vivo senza discriminazioni.”

L’Associazione Luca Coscioni ritiene che la proposta di legge in discussione alla Camera sulla partecipazione delle persone con disabilità agli eventi pubblici debba essere integrata con gli emendamenti promossi da Lisa Noja, già deputata e consigliera regionale della Lombardia, e dal Comitato Live for All, affinché vengano garantiti: posti non segregati, piena visibilità, e modalità di acquisto dei biglietti realmente eque e accessibili. Temi che sono stati affrontati nella sintesi delle proposte già presentate da diverse forze parlamentari.

L’Associazione parteciperà alla presentazione del Manifesto “Live for All”, che si terrà in occasione della conferenza stampa Una legge Live for All, il prossimo 3 luglio alle ore 17.00, presso la Sala Caduti di Nassiriya del Senato (Palazzo Madama), promossa dal senatore Ivan Scalfarotto.

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Riconversione, dual use e produzione. Il modello Fincantieri per l’industria della Difesa

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Le discussioni sulla morte volontaria medicalmente assistita Regione per Regione


Oggi, anche in assenza di una legge nazionale, chi vive in condizioni di sofferenza fisica o psicologica insopportabile ha già diritto a ottenere aiuto medico alla morte volontaria, il cosiddetto “suicidio assistito”: per garantire tempi certi per la procedura di verifica e attuazione previsti dalla Corte costituzionale può bastare una legge regionale. Questo il punto sulle discussioni nelle varie Regioni.

TOSCANA

In Toscana, l’11 febbraio 2025, dopo due giornate di intensa discussione in Aula, la Regione ha approvato la proposta di legge “Liberi Subito”, depositata 11 mesi prima con 10.700 sottoscrizioni di cittadini toscani. La nuova norma stabilisce che chiunque richieda una valutazione delle proprie condizioni di salute per accedere al suicidio medicalmente assistito debba ricevere una risposta entro un massimo di 30 giorni; in caso di esito positivo e conferma della scelta, l’assistenza deve essere erogata entro ulteriori 7 giorni.

Il 14 marzo 2025, il presidente della Regione Eugenio Giani ha promulgato ufficialmente la legge. Il 17 marzo 2025 questa è stata pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Toscana con il numero 16/2025. Con questa legge, la Toscana diventa la prima Regione a garantire un iter regolamentato e uniforme per l’accesso al fine vita. Qui è possibile visionare il testo della legge approvata.

Dopo il fallimento di un ricorso al Collegio di Garanzia Statutaria della Regione da parte dei capigruppo del centrodestra, il 9 maggio 2025 il Governo Meloni ha deciso di impugnare la legge toscana davanti alla Corte costituzionale.
Il 22 maggio 2025 la Regione Toscana ha ufficialmente comunicato la propria costituzione in giudizio davanti alla Corte. Lo ha annunciato il presidente Giani, dichiarandosi fiducioso sul respingimento del ricorso: “Le nostre motivazioni sono talmente forti che sono convinto verranno accolte”. Giani ha ricordato come la Corte costituzionale abbia già indicato chiaramente la necessità di un intervento legislativo da parte del Parlamento, e di fronte all’inerzia di quest’ultimo, “è giusto che le Regioni, che in materia sanitaria hanno una competenza di organizzazione del sistema molto precisa, attribuito dalla stessa Costituzione, procedano””.

ALTO ADIGE

In Alto Adige, il disegno di legge “Liberi Subito” sul suicidio medicalmente assistito, presentato da Partito Democratico, Verdi e Team K il 28 febbraio 2025, è stato discusso il 26 giugno 2025 in commissione legislativa del Consiglio provinciale. Il testo è stato bocciato con 3 voti favorevoli (Verdi, Team K e Süd-Tiroler Freiheit, tutti all’opposizione) e 3 contrari (2 della SVP e 1 di Fratelli d’Italia, espressione della maggioranza).

La motivazione del voto contrario, tuttavia, non è stata di merito. Tutti i gruppi hanno infatti espresso condivisione sui contenuti della proposta, ritenendo importante garantire diritti e chiarezza sul fine vita. Le riserve sollevate dalla maggioranza sono state di natura giuridica: si teme che un intervento legislativo provinciale possa essere impugnato, come già accaduto alla legge toscana o alla delibera dell’Emilia-Romagna. Per questo, si è preferito attendere l’evoluzione dei ricorsi in corso e auspicare un intervento chiaro del legislatore nazionale.

Nonostante la bocciatura, il confronto ha mostrato una significativa apertura trasversale sul tema, anche in un territorio tradizionalmente conservatore come l’Alto Adige. L’attenzione resta alta in attesa degli sviluppi a livello statale e delle pronunce della Corte costituzionale.

ABRUZZO

In Abruzzo, la proposta di legge sul suicidio medicalmente assistito rappresenta la prima iniziativa popolare nella storia della Regione. Depositata il 19 giugno 2023, sono state raccolte 8.000 firme, superando di 3.000 il minimo richiesto. Dopo l’audizione dell’Associazione Luca Coscioni in Commissione Sanità il 18 febbraio 2025, si era auspicata un’accelerazione dell’iter, con decisione prevista entro il 26 giugno 2025.

Il 19 giugno 2025, a un anno esatto dal primo approdo in Aula, il Consiglio regionale ha finalmente discusso la proposta, inserita con procedura d’urgenza all’ordine del giorno. Tuttavia, la legge è stata bocciata dalla maggioranza di centrodestra, che ha ritenuto la materia di esclusiva competenza nazionale. Il centrosinistra ha votato a favore. La scelta della maggioranza è stata duramente criticata dall’Associazione Luca Coscioni, che ha parlato di “atto di irresponsabilità” verso malati e medici.

La bocciatura ha suscitato reazioni contrastanti: il Partito Democratico ha denunciato una “resa morale” e “una brutta pagina per la politica abruzzese”, mentre Fratelli d’Italia ha accolto con soddisfazione il voto, ribadendo che la vita è un diritto inalienabile da difendere a livello statale. Nonostante la sconfitta legislativa, l’Associazione Luca Coscioni ha assicurato che continuerà a sostenere legalmente e materialmente le persone che intendono far valere il proprio diritto all’autodeterminazione anche in Abruzzo.

SARDEGNA

Con il rinnovo del Consiglio Regionale a marzo 2024, in Sardegna la proposta di legge sul fine vita è stata nuovamente depositata e presentata alla stampa il 29 novembre 2024, sottoscritta da tutti i gruppi di maggioranza.

Dopo l’appello lanciato da personalità sarde come Paolo Fresu, Claudia Aru e Luigi Manconi insieme all’Associazione Luca Coscioni, il 15 maggio 2025 è stato finalmente avviato l’iter in commissione. La proposta di legge n. 59 è stata illustrata e sono iniziate le audizioni, tra cui quella del 20 maggio della segretaria nazionale dell’Associazione, Filomena Gallo, che ha chiarito come la norma intenda garantire tempi certi per le verifiche da parte delle ASL, evitando attese di mesi o anni per chi richiede l’accesso alla morte volontaria assistita.

Il 17 giugno 2025 si è concluso il ciclo di audizioni con l’intervento di voci critiche come l’associazione Pro Vita e Famiglia e alcuni esperti di bioetica, che hanno contestato la proposta sostenendo che la sentenza della Corte costituzionale non istituisce un diritto alla morte e chiedendo piuttosto la piena attuazione della legge sulle cure palliative. Nonostante le tensioni politiche e le polemiche sul rischio di impugnazioni da parte del Governo, la presidente della Commissione Sanità, Carla Fundoni (PD), ha confermato che la Sardegna potrebbe approvare la sua legge sul fine vita prima della pausa estiva. La discussione generale in Commissione è iniziata il 18 giugno, con l’obiettivo di votare il testo nei prossimi giorni per un rapido approdo in Aula. Fundoni ha assicurato che sarà “un provvedimento equilibrato”, attento alle diverse posizioni emerse durante i lavori.

CAMPANIA

Nel marzo 2024, i consiglieri regionali Luigi Abbate e Maria Muscarà hanno depositato la proposta di legge regionale sul fine vita, poi incardinata l’11 aprile dalla Commissione Sanità e Sicurezza Sociale, che ha avviato un tavolo tecnico di approfondimento. Il 25 marzo 2025, la proposta è arrivata in Aula, ma la discussione è stata rinviata per un cavillo tecnico sollevato dal presidente del Consiglio Regionale, Gennaro Oliviero. Il governatore De Luca ha successivamente richiesto l’avvio di consultazioni con vari soggetti, inclusa la Conferenza Episcopale della Campania, nonostante la fase di audizioni fosse già stata conclusa, rallentando ulteriormente l’iter.

A oltre un anno dal deposito, la proposta di legge “Liberi Subito” continua a subire rinvii. Nonostante fosse all’ordine del giorno per la seduta del 28 maggio 2025, la discussione è stata nuovamente rimandata per l’assenza del parere della Commissione Bilancio – lo stesso pretesto tecnico già usato il 25 marzo. L’Associazione Luca Coscioni, con un presidio davanti al Consiglio Regionale e l’adesione di oltre 115 persone a uno sciopero della fame a staffetta, ha denunciato la paralisi istituzionale e chiesto di votare la legge, nel rispetto del diritto già sancito dalla Corte costituzionale. Marco Cappato ha definito la situazione “l’ultima chiamata per la Campania”, chiedendo ai consiglieri di assumersi la responsabilità politica di approvare o respingere la proposta, senza ulteriori rinvii o finte consultazioni fuori tempo massimo.

UMBRIA

Il 12 maggio 2025 è partita ufficialmente la campagna “Liberi Subito” in Umbria, promossa dall’Associazione Luca Coscioni, con una conferenza stampa a Perugia. La raccolta firme ha come obiettivo minimo 3.000 sottoscrizioni.

Coordinatrice regionale della campagna è Laura Santi, attivista e giornalista affetta da sclerosi multipla, che lo scorso novembre è diventata la prima persona in Umbria a ottenere il via libera dalla propria ASL per accedere al suicidio medicalmente assistito. Nonostante l’autorizzazione ottenuta, Laura è ancora in attesa che vengano definite le modalità di esecuzione della sua volontà e che sia individuato il farmaco necessario.

Durante l’evento di lancio della campagna, Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, ha ribadito la necessità di una legge regionale per garantire tempi certi alle persone malate che chiedono l’aiuto alla morte volontaria. Al suo fianco, la Sindaca di Perugia Vittoria Ferdinandi ha espresso solidarietà a Laura Santi e sostegno alla battaglia per i diritti di fine vita. Laura ha lanciato un appello alla cittadinanza umbra, invitando tutti a firmare per sostenere la proposta: “Basta un documento di identità, andare al tavolo e compilare il modulo. È un’azione semplice, ma può cambiare davvero le cose.”

La raccolta firme proseguirà nelle prossime settimane con tavoli in varie città della regione.

VENETO

Il Veneto è stata la prima Regione a discutere la proposta di legge sul fine vita, depositata con 9.000 firme (superando il minimo richiesto di 7.000). La discussione in Aula è avvenuta il 16 gennaio 2024. Con 25 voti favorevoli, 22 contrari e 3 astenuti, il Veneto non ha approvato la legge. Per l’approvazione era necessaria la maggioranza assoluta: su 50 presenti, servivano 26 sì.

Il governatore Luca Zaia, deluso dall’esito della votazione, ha commentato ribadendo che il tema del fine vita non può essere oggetto di ipocrisia politica, richiede regole chiare e condivise, e ricordando come il diritto all’assistenza medica alla morte volontaria sia già riconosciuto dalle sentenze della Corte costituzionale. Il 7 maggio 2025 Zaia ha annunciato di aver “pronto un decreto per stabilire di rispondere entro dieci giorni” alle richieste dei pazienti.

EMILIA ROMAGNA

In Emilia-Romagna, la proposta di legge popolare sul suicidio medicalmente assistito è stata depositata nel luglio 2023 con 7.300 firme. Nonostante il parere favorevole della Commissione Statuto, la Giunta Bonaccini scelse di non discuterla, emanando invece delibere per regolare l’accesso alla procedura attraverso le ASL. Su queste delibere è ora pendente un ricorso al TAR promosso dalla consigliera di Forza Italia Valentina Castaldini. Anche la Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Ministero della Salute hanno impugnato le delibere regionali.

Il Presidente della Regione Michele De Pascale ha ribadito la preferenza per una norma nazionale, pur affermando che la Regione garantirà i diritti sanciti dalla Corte costituzionale. L’Associazione Luca Coscioni ha nuovamente sollecitato il Consiglio regionale a discutere e approvare la proposta di legge, evidenziando che il ricorso al TAR non può vanificare quanto previsto dalla sentenza 242/2019, ma elimina solo i tempi certi previsti dalle delibere, esponendo i malati a nuovi ritardi e contenziosi.

MOLISE

Il 1° aprile 2025 è stata depositata in Consiglio regionale del Molise la proposta di legge sul fine vita, sottoscritta da 10 consiglieri appartenenti sia alla maggioranza che all’opposizione. La norma definisce tempi e procedure per l’accesso al suicidio medicalmente assistito coinvolgendo l’Azienda sanitaria regionale (Asrem), senza impatti sul bilancio né sul Piano di rientro sanitario.

Il 14 aprile 2025 la proposta è stata presentata pubblicamente come un’iniziativa bipartisan, auspicando una futura approvazione all’unanimità. Tuttavia, ad oggi non sono note le tempistiche per l’inizio della discussione.

LOMBARDIA

Il 18 gennaio 2024 sono state depositate 8.000 sottoscrizioni per una proposta di legge di iniziativa popolare, superando ampiamente il requisito delle 5.000 firme necessarie. Il 7 febbraio 2024, l’Ufficio di Presidenza ha dichiarato all’unanimità l’ammissibilità della proposta. Tuttavia, il 19 novembre 2024, il Consiglio Regionale ha votato una questione pregiudiziale di costituzionalità, bloccando di fatto la discussione del testo, ritenendo la materia di competenza statale.

Nel frattempo, il tema del fine vita ha continuato ad alimentare il dibattito in Regione Lombardia, in seguito al primo caso di suicidio medicalmente assistito, che ha visto un acceso scontro all’interno della maggioranza. Il governatore Attilio Fontana, durante un’informativa in Consiglio regionale l’11 marzo 2025, ha sottolineato la necessità di un approccio rispettoso e tecnico al tema, ribadendo che la Regione si è attenuta ai principi stabiliti dalla Corte Costituzionale, in particolare alle sentenze n. 242/2019 e n. 135/2024​. Ha inoltre annunciato che la questione sarà discussa in sede di Conferenza Stato-Regioni per uniformare le modalità attuative a livello nazionale.

Le dichiarazioni di Fontana hanno suscitato reazioni contrastanti. Il dibattito rimane dunque aperto, con una frattura evidente nella maggioranza.

FRIULI VENEZIA GIULIA

Ad agosto 2023, con oltre 8.000 firme raccolte su una soglia di 5.000 necessarie, in Friuli Venezia Giulia è stata presentata una proposta di legge per definire tempi e procedure per l’accesso all’aiuto medico alla morte volontaria. Tuttavia, il percorso della proposta è stato ostacolato: il 10 aprile 2024 la terza commissione regionale l’ha discussa e respinta con motivazioni estranee al suo contenuto e, il 20 giugno 2024, in Consiglio regionale, è stata bloccata da una votazione pregiudiziale.

Nel frattempo, la Regione FVG ha già subito condanne per ritardi nelle procedure di assistenza al suicidio, come nei casi di “Anna” e Martina Oppelli, quest’ultima ricorsa alla Corte costituzionale contro l’illegittimità del requisito del sostegno vitale.

Di fronte a questa pressione crescente, il dibattito si allarga e mette in imbarazzo il Presidente della Regione Fedriga. Lo stesso, essendo anche Presidente della Conferenza delle Regioni, interrogato dal Presidente della Regione Lombardia, ha dichiarato che si cercherà di muoversi “in modo coordinato” nel quadro legislativo esistente, evitando una posizione netta di “sì o no” sul fine vita. Una posizione ambigua che nei prossimi mesi dovrà trovare un punto di caduta.

TRENTINO

A metà aprile inizierà in Trentino la raccolta firme per sostenere la proposta di legge provinciale di iniziativa popolare sul fine vita, intitolata “Liberi Subito”.

L’iniziativa si ispira all’esperienza della Regione Toscana e mira a dotare anche la Provincia Autonoma di Trento di una normativa che stabilisca procedure e tempi certi per l’accesso al suicidio medicalmente assistito, in conformità con la sentenza 242/2019 della Corte costituzionale. Promossa dall’Associazione Luca Coscioni, con il supporto di varie associazioni e gruppi locali, la campagna punta a raccogliere 2.500 firme in tre mesi sui moduli predisposti dal Consiglio provinciale.

LAZIO

Nel Lazio, i consiglieri Marotta e Tidei, rispettivamente di AVS e IV, sono i primi firmatari della proposta che ha raccolto le sottoscrizioni di un gruppo trasversale di consiglieri, sia della maggioranza che dell’opposizione. Nonostante il “caso” di Sibilla Barbieri, non è previsto l’avvio della discussione in Aula. In questo contesto, l’Associazione Luca Coscioni ha lanciato un appello per porre fine alla censura esercitata dalla maggioranza del Consiglio regionale, invitando a discutere urgentemente la legge “Liberi Subito”.

PUGLIA

La prima Regione a mettere parzialmente ordine alle procedure di fine vita così come individuate dalla sentenza 242/2019 è stata la Puglia a gennaio 2023 attraverso una delibera di Giunta che rappresenta sicuramente un primo passo in avanti, ma presenta problematiche. La prima di metodo: si tratta di una Delibera di Giunta e non di una legge. Al primo cambio di Giunta si potrà quindi facilmente ritirare o modificare, senza i passaggi in Consiglio regionale, e quindi senza dibattito davanti l’opinione pubblica che richiederebbe invece la modifica di una legge regionale. La seconda problematica riguarda il merito della delibera: risulta assente la previsione del termine massimo di 20 giorni per il completamento della procedura di verifica delle condizioni della persona malata e l’emissione del relativo parere; mancano le indicazioni precise alle Asl affinché all’interno della propria azienda istituiscano una commissione medica multidisciplinare per la verifica delle condizioni della persona che avanza questo tipo di richieste.
Mancano quindi le due previsioni principali contenute nella pdl “Liberi Subito”.
Il 6 maggio 2024 il Consiglio Metropolitano di Bari ha approvato una delibera per trasmettere alla Regione la proposta di legge “Liberi Subito” chiedendone la discussione. Siamo ancora in attesa di ulteriori sviluppi da parte della Regione.

LIGURIA

Dopo che nel febbraio 2024 un gruppo trasversale di consiglieri regionali depositò e riuscì a portare in discussione la proposta di legge, a seguito delle dimissioni del Presidente Toti e della convocazione di nuove elezioni si è reso necessario un nuovo deposito in questa legislatura. Non sono al momento previste tempistiche certe per la nuova discussione della proposta.

BASILICATA

Dopo il deposito nella passata consiliatura lucana della proposta di legge tramite l’iniziativa di 9 Comuni, tra cui quello di Matera, il Consiglio Regionale ha deciso di non decidere. Con le elezioni del 2024 e il rinnovo del Consiglio regionale, la proposta dovrà essere ripresentata.

CALABRIA

In Calabria la proposta di legge, seppur diversa da quella dell’Associazione Luca Coscioni e limitata ai soli “pazienti terminali”, è stata depositata dal PD. Il 9 febbraio 2024 è stata incardinata la discussione, ma ad oggi non sono stati fatti nuovi passi avanti.

VALLE D'AOSTA

Ad inizio di febbraio 2024 due consigliere di opposizione, Erika Guichardaz e Chiara Minelli, hanno depositato il testo della proposta di legge. Nonostante un duplice invito alla sottoscrizione del testo a tutti i consiglieri di maggioranza e opposizione, ad oggi non sono stati trovati ulteriori consiglieri disponibili a sottoscrivere il testo. Il giorno 3 luglio 2024 è iniziato il ciclo di audizioni degli esperti, primo passo dell’iter legislativo per arrivare alla discussione della proposta.

PIEMONTE

In Piemonte la proposta è stata depositata per via popolare con 11mila firme sulle 8mila necessarie. Dopo un paio di mesi di audizioni degli esperti, il testo è arrivato in Aula il giorno 22 marzo 2024. In quella giornata il Consiglio Regionale -con 35 votanti: 22 favorevoli, 12 contrari e 1 astenuto- ha votato favorevolmente la “questione pregiudiziale di costituzionalità” posta dalla maggioranza, un tecnicismo – seppur consentito dal regolamento – utilizzato in modo strumentale per non permettere di discutere nel merito la proposta, nonostante questa fosse già stata ritenuta ammissibile dalla Commissione di garanzia del Consiglio regionale con decisione ratificata dall’Assemblea a novembre 2023. La maggioranza che sostiene il Presidente Cirio ha così vanificato le firme dei cittadini piemontesi.

MARCHE

Nelle Marche la pdl, seppur con piccole differenze, è stata depositata da un consigliere regionale del PD, Maurizio Mangialardi, già Sindaco di Senigallia, la città di Federico Carboni, la prima persona che in Italia ha avuto accesso legale al suicidio medicalmente assistito nonostante il freno tirato da parte della Regione che non lo ha aiutato nemmeno a trovare un medico e una pompa infusionale necessari per poter procedere. L’Associazione Luca Coscioni ha dovuto avviare una raccolta fondi per aiutare acquistare il macchinario e l’assistenza è dovuta avvenire attraverso il dott. Mario Riccio. Insieme a Mangialardi (PD), il secondo relatore della legge è Giorgio Cancellieri (Lega) e medico di Fabio Ridolfi, il ragazzo di Fermignano che, di fronte ai ritardi del SSN nelle procedure di SA, ha preferito morire come non avrebbe voluto: attraverso l’interruzione di tutte le sue terapie e la sedazione palliativa profonda.
Anche qui la discussione è stata incardinata, si è tenuta una seduta di discussione in Commissione Sanità e poi il dibattito è caduto nel vuoto.

SICILIA

In Sicilia la proposta di legge è stata depositata su iniziativa dei consiglieri regionali nel 2024 ma non è ancora nemmeno stato calendarizzato l’avvio della discussione.

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