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GDPR e dark pattern: Cnil sanziona il consenso illecito e la mancanza di prova


@Informatica (Italy e non Italy 😁)
Una multa da 900.000 euro della francese Cnil richiama l’attenzione sul rispetto delle norme nelle attività di prospecting e marketing diretto effettuato anche tramite data broker. Un monito per il mercato: investire nella compliance non è solo una



Tasse basse, poca burocrazia. Per la ripresa europea, guardare all’Irlanda

@Politica interna, europea e internazionale

La tigre celtica non smette di ruggire. Nonostante le tensioni nei commerci globali e la volatilità dei mercati, dopo un 2023 di contrazione post-Covid e un 2024 stagnante, la Repubblica d’Irlanda torna a crescere a ritmi sostenuti, con pochi eguali nel



Intercepting and Decoding Bluetooth Low Energy Data for Victron Devices


[ChrisJ7903] has created two Ardiuno programs for reading Victron solar controller telemetry data advertised via BLE. If you’re interested in what it takes to use an ESP32 to sniff Bluetooth Low Energy (BLE) transmissions, this is a master class.

The code is split into two main programs. One program is for the Victron battery monitor and the other is for any Victron solar controller. The software will receive, dissect, decrypt, decode, and report the data periodically broadcast from the devices over BLE.

The BLE data is transmitted in Link-Layer Protocol Data Units (PDUs) which are colloquially called “packets”. In this particular case the BLE functionality for advertising, also known as broadcasting, is used which means the overhead of establishing connections can be avoided thereby saving power.

Decryption is handled with the the wolfSSL library and [ChrisJ7903] had nice things to say about the helpful people over at wolfSSL. The AES-CTR algorithm is used and seeded with the per-device encryption key, a nonce/salt in little-endian format, and the encrypted data.

[ChrisJ7903] relied heavily on technical documentation provided by Victron in order to decode the received data; some of that documentation is made available in the Git repo and ultimately everything is revealed in the code itself.

We’ve done heaps of BLE stuff here at Hackaday in the past. If you’re interested in BLE tech check out this rain gauge and this doorbell.


hackaday.com/2025/05/26/interc…



Hai energia elettrica da buttare? Il Pakistan ha trovato la soluzione: minare bitcoin!


Il Pakistan sta lanciando un’importante iniziativa volta a utilizzare l’elettricità in eccesso per alimentare i centri dati dedicati al mining di Bitcoin e all’intelligenza artificiale.

Secondo il Ministero delle Finanze del Paese, nella prima fase saranno stanziati 2.000 megawatt di energia elettrica per questi scopi. Il nuovo progetto nasce in un momento in cui il Paese si trova ad affrontare sfide crescenti nel settore energetico, dove i prezzi dell’elettricità restano elevati e la capacità produttiva supera notevolmente la domanda.

Negli ultimi anni, il rapido sviluppo dell’energia solare non ha fatto altro che peggiorare la situazione: sempre più consumatori stanno passando a fonti di energia alternative per ridurre i propri costi. Di conseguenza, il mercato energetico del Paese si è ritrovato con un surplus significativo e ora il governo sta cercando modi per monetizzare efficacemente l’energia in eccesso.

L’iniziativa è stata coordinata dal Pakistan Crypto Council (PCC), un ente governativo che promuove lo sviluppo di infrastrutture digitali e l’introduzione di nuove tecnologie.

Gli obiettivi principali del progetto non sono solo quelli di ricavare denaro dalla produzione in eccesso, ma anche di creare nuovi posti di lavoro ad alta tecnologia nel Paese, nonché di attrarre investimenti stranieri in questo promettente settore.

L’annunciata distribuzione di 2.000 megawatt di energia è considerata la prima fase di un progetto più ampio, ideato per implementare gradualmente un’infrastruttura digitale moderna in Pakistan.

Le autorità del Paese sperano che l’attuazione con successo di questa strategia contribuisca a stabilizzare il mercato energetico e allo stesso tempo a trasformare il Paese in uno dei centri regionali dell’estrazione mineraria e dell’elaborazione dati.

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Quali prospettive anti-drone per l’ala rotante? Scrive Del Monte

@Notizie dall'Italia e dal mondo

L’impiego dei cannoni navali per abbattere i droni lanciati dagli Houthi nel Mar Rosso è stata una delle innovazioni derivanti da quel ciclo operazionale. L’idea che il cannone possa rappresentare una alternativa “economica” – accompagnata da una maggiore efficacia e capacità di saturazione



Risultati elezioni comunali: Genova e Ravenna al centrosinistra. Ballottaggio a Taranto e Matera


@Politica interna, europea e internazionale
Genova e Ravenna al centrosinistra, ballottaggio a Taranto e Matera: sono i risultati delle elezioni comunali che hanno coinvolto centoventisei con circa due milioni di elettori chiamati alle urne. L’affluenza parziale, registrata alla chiusura dei seggi, è al 57,35%, con la



Droni marittimi e fregate potenziate. Mitsubishi alza l’asticella al Dsei Japan 2025

@Notizie dall'Italia e dal mondo

In occasione dell’edizione 2025 della fiera biennale della difesa Dsei Japan, svoltasi dal 21 al 23 maggio scorsi, il Giappone ha presentato alcune dei nuovi sistemi d’arma sviluppati dalle proprie industrie, sistemi che con molta probabilità andranno



PODCAST. Israele celebra l’occupazione di Gerusalemme


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Migliaia di israeliani sfilano nel "giorno di Gerusalemme" per affermare il controllo totale della città da parte dello stato ebraico. Prevista anche la "marcia delle bandiere" nella zona palestinese. Provocazioni e violenze a danno della popolazione araba. Il podcast di Michele Giorgio
L'articolo



Gcap, tutto il peso strategico del programma di sesta generazione per il Giappone

@Notizie dall'Italia e dal mondo

Sviluppo di conoscenze e competenze interne, ampliamento e rafforzamento delle supply chain a livello internazionale ma non solo, il Giappone vede nel Global combat air programme (Gcap), e nell’equa ripartizione del lavoro tra i parnter fondatori – Uk, Italia e Giappone – un’opportunità



Attenti al rischio di un’Europa della Difesa a due velocità. L’allarme di Borghi

@Notizie dall'Italia e dal mondo

La Difesa europea fa (piccoli) passi in avanti. Con l’imminente voto del Consiglio europeo di martedì sull’approvazione del pacchetto Safe da 150 miliardi di euro in prestiti garantiti dalla Commissione per supportare gli Stati membri nei loro sforzi di




Starlink decollerà con Fs e sugli F-35?

L'articolo proviene da #StartMag e viene ricondiviso sulla comunità Lemmy @Informatica (Italy e non Italy 😁)
Mentre un accordo globale tra l'Italia e SpaceX per le comunicazioni sicure langue, il gruppo Ferrovie dello Stato (Fs) ha avviato una sperimentazione in collaborazione con Starlink, il servizio di Internet satellitare di Elon Musk, per offrire



L’Operazione Endgame continua: arrestati 16 hacker russi, distrutti 300 server e smantellato DanaBot


Nel corso della lunga operazione internazionale Endgame, le forze dell’ordine hanno smantellato la botnet DanaBot e hanno emesso mandati di arresto nei confronti di 16 cittadini russi. L’eliminazione di DanaBot faceva parte dell’operazione Endgame, iniziata l’anno scorso. Ricordiamo che all’operazione Endgame presero parte in quel periodo rappresentanti della polizia di Germania, USA, Gran Bretagna, Francia, Danimarca e Paesi Bassi.

Inoltre, esperti di Bitdefender, Cryptolaemus, Sekoia, Shadowserver, Team Cymru, Prodaft, Proofpoint, NFIR, Computest, Northwave, Fox-IT, HaveIBeenPwned, Spamhaus e DIVD hanno fornito informazioni operative alle autorità, condividendo con le forze dell’ordine dati sull’infrastruttura botnet e sul funzionamento interno di vari malware. Nel 2024, le autorità hanno segnalato il sequestro di oltre 100 server utilizzati dai principali downloader di malware, tra cui IcedID, Pikabot, Trickbot, Bumblebee, Smokeloader e SystemBC. Tali dropper vengono utilizzati per ottenere l’accesso iniziale ai dispositivi delle vittime e per distribuire payload aggiuntivi.

Come hanno spiegato i rappresentanti dell’Europol, l’operazione Endgame era ormai entrata nella sua fase finale e mirava a distruggere DanaBot e altre famiglie di malware che si erano attivate dopo i precedenti tentativi di eliminarle. Le forze dell’ordine e i loro partner del settore privato (Amazon, CrowdStrike, ESET, Flashpoint, Google, Intel 471, Lumen, PayPal, Proofpoint, Spycloud, Team Cymru e Zscaler) hanno cercato di smantellare la catena del ransomware andando alle radici, smantellando un totale di circa 300 server e 650 domini ed emettendo mandati di arresto internazionali per 20 individui.

Gli agenti delle forze dell’ordine hanno anche sequestrato criptovalute per un valore complessivo di 24 milioni di dollari, di cui 4 milioni durante la fase finale dell’operazione. Come riportato dal Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, la botnet DanaBot è stata smantellata dopo aver infettato più di 300.000 computer in tutto il mondo ed è stata utilizzata per frodi e attacchi ransomware che hanno causato danni per almeno 50 milioni di dollari.

Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha inoltre desecretato le accuse nei confronti di 16 persone presumibilmente coinvolte nello sviluppo e nell’utilizzo di DanaBot. Tutti gli imputati sono cittadini russi, tra cui: Alexander Stepanov (alias JimmBee), Artem Alexandrovich Kalinkin (alias Onix), Danil Khalitov, Alexey Efremov, Kamil Shtugulevsky, Ibragim Idova, Artem Shubin e Alexey Khudyakov, oltre ad altre otto persone menzionate sotto pseudonimo.

Come ha sottolineato il noto giornalista esperto in sicurezza informatica Brian Krebs, Kalinkin presumibilmente lavorava come ingegnere informatico presso Gazprom. Secondo i documenti del tribunale, molti dei sospettati sono stati identificati dopo aver infettato accidentalmente i propri computer con DanaBot. Ricordiamo che DanaBot è apparso nel 2018. Inizialmente, il malware aveva preso di mira Ucraina, Polonia, Austria, Italia, Germania e Australia, ma si è presto diffuso anche in Nord America.

DanaBot veniva distribuito utilizzando il modello MaaS (Malware-as-a-service) e inizialmente era un Trojan bancario che gli consentiva di rubare dati riservati dai sistemi infetti. Successivamente si è evoluto in una piattaforma di distribuzione e download per altre famiglie di malware, tra cui il ransomware. In seguito, gli amministratori di DanaBot svilupparono una seconda versione della loro botnet per scopi di spionaggio informatico, prendendo di mira organizzazioni militari, diplomatiche e governative in Nord America e in Europa.

Secondo gli analisti di Proofpoint, i malware è stato utilizzato da diversi grandi gruppi di hacker tra il 2018 e il 2020 e poi diffuso attivamente trama l’attività è ripresa a metà del 2024. Ora il malware non sfruttava solo le e-mail, ma si affidava anche a pubblicità dannose e a tecniche di infezione SEO.

Gli esperti di Lumen Technologies, che hanno anche collaborato con le forze dell’ordine, affermano che DanaBot ha in media 150 server C&C attivi al giorno, il che lo rende una delle più grandi minacce MaaS degli ultimi anni. Insieme al Team Cymru, gli esperti hanno condotto un’analisi dell’infrastruttura della botnet .

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Davvero oggi è l’ultimo giorno per impedire a Meta di usare i nostri dati per addestrare la sua AI?

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Gli esperti di AI ipotizzano che una opposizione tardiva renda di fatto impossibile per l'utente recuperare in un secondo momento i



di Franco Ferrari - Pietro Ingrao fu per tutta la sua vita politica un dirigente di primo piano del Partito Comunista Italiano anche se il suo ruolo nella prima fase di attività era rivolto prevalentemente all’attività giornalistica. Fu infatti per un lungo periodo direttore dell’Unità in tempi di guerra fredda, di egemonia staliniana sul movimento [...]



Fringe e flexible benefit, in cosa differiscono?


La parte di premio di risultato che viene convertito in "flexible benefit" ha un trattamento fiscale diverso da quella che viene convertita in "fringe benefit".

Esiste una definizione univoca dei due termini (e comprensibile a chi non abbia una formazione specifica in ambito tributario), per capire cosa rientri in un benefit e cosa nell'altro?

Ho trovato diversi articoli in rete, ho letto anche qualche circolare dell'Agenzia delle Entrate, ma capire quale sia la differenza non è banale.

Mi servirebbero anche le fonti su cui si basa la risposta.

Grazie mille.

#fisco #fringe-benefit #flexible-benefit



The unstoppable ascent of AI


The unstoppable ascent of AI
IT'S MONDAY, AND THIS IS DIGITAL POLITICS. I'm Mark Scott, and I'll be in Berlin this week at the Re:publica conference. Drop me a line if you're also in town. I'll be on stage on May 28 at 4:15pm CET / 10:15am ET to talk about boosting transparency and accountability for social media.

— The United States and Europe are making it easier for artificial intelligence companies to operate with fewer checks and less oversight.

— A recent court decision just made it safer to ship data between the EU and US. That does not change the superficial status quo of transatlantic data flows.

— Full-blown 'digital sovereign' may cost the global economy as much as a 4.5 percent reduction in individual countries' gross domestic product.

Let's get started:



digitalpolitics.co/newsletter0…



NASA Is Shutting Down the International Space Station Sighting Website


Starting on June 12, 2025, the NASA Spot the Station website will no longer provide ISS sighting information, per a message recently sent out. This means no information on sighting opportunities provided on the website, nor will users subscribed via the website receive email or text notifications. Instead anyone interested in this kind of information will have to download the mobile app for iOS or Android.

Obviously this has people, like [Keith Cowing] over at Nasa Watch, rather disappointed, due to how the website has been this easy to use resource that anyone could access, even without access to a smart phone. Although the assumption is often made that everyone has their own personal iOS or Android powered glass slab with them, one can think of communal settings where an internet café is the sole form of internet access. There is also the consideration that for children a website like this would be much easier to access. They would now see this opportunity vanish.

With smart phone apps hardly a replacement for a website of this type, it’s easy to see how the app-ification of the WWW continues, at the cost of us users.


hackaday.com/2025/05/26/nasa-i…



#NoiSiamoLeScuole questa settimana è dedicato al nuovo asilo “Nidolino” di Ripi (FR), che non aveva strutture per accogliere i bambini del proprio Comune, e all’asilo “Buscaglia” di Baveno (VB), totalmente riqualificato.


“La rivoluzione di Ayten”. A Napoli una serata sulla repressione in Turchia


@Notizie dall'Italia e dal mondo
All’Asilo Filangieri di Napoli, il 29 maggio la proiezione del documentario prodotto da Pagine Esteri sulla storia dell'oppositrice politica turca torturata e arrestata. A seguire, un dibattito e il concerto di Gruppi Yorum per raccontare la resistenza di



#NotiziePerLaScuola
È disponibile il nuovo numero della newsletter del Ministero dell’Istruzione e del Merito.


L’AI di Google protegge contro le truffe: come funziona Gemini Nano in Chrome


@Informatica (Italy e non Italy 😁)
In ambito AI in locale, Google ha svelato, per contrastare e prevenire le truffe, l’integrazione del modello linguistico Gemini Nano nella modalità di protezione avanzata del browser Chrome. Ecco come la sicurezza integrata su dispositivo raddoppia l'efficacia



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Zero Line e Delta, le armi segrete ucraine per la guerra digitale alla Russia


ucraina

Nel cuore della guerra russo-ucraina, un conflitto che ha ridefinito i paradigmi della guerra moderna, un’organizzazione no-profit statunitense, Zero Line, è emersa come un attore tanto discreto quanto cruciale. Fondata nel marzo 2022 da Isaac Flanagan, un residente di Aspen con un passato di studi al Massachusetts Institute of Technology (MIT), Zero Line si è posizionata al crocevia tra intelligence, fusione di dati e guerra di rete, diventando un pilastro della modernizzazione digitale delle forze armate ucraine. La sua collaborazione con il sistema di situational awareness Delta, sviluppato dal Ministero della Difesa ucraino, rappresenta un esempio emblematico di come la tecnologia e il sostegno internazionale stiano plasmando il campo di battaglia. Questo articolo esplora il ruolo di Zero Line, le sue operazioni segrete e il suo impatto sulla guerra in Ucraina, penetrando un’organizzazione che opera nell’ombra ma con un’influenza tangibile.

Zero Line: una nascita sotto pressione


Zero Line nasce in un momento di estrema urgenza, poche settimane dopo l’invasione russa dell’Ucraina il 24 febbraio 2022. Isaac Flanagan, insieme ai colleghi MIT Ian Miller ed Evan Platt, fonda l’organizzazione con l’obiettivo di rispondere alle necessità immediate del fronte ucraino. La missione dichiarata, come riportato sul sito ufficiale di Zero Line, è chiara: fornire droni, computer e strumenti di comunicazione non letali per migliorare l’efficacia e la sopravvivenza dei soldati ucraini, proteggendo al contempo i civili e facilitando il ritorno dei rifugiati. Ma dietro questa facciata umanitaria si nasconde un’operazione sofisticata, che combina competenze tecnologiche d’avanguardia con un accesso privilegiato ai vertici militari ucraini.

In poco più di un anno, Zero Line ha raccolto circa mezzo milione di dollari e donato beni per un valore di 5,9 milioni, tra cui forniture mediche, veicoli, equipaggiamenti per traumi da combattimento e, soprattutto, tecnologie avanzate come droni e sistemi di comunicazione. La sua capacità di operare con rapidità ed efficienza le ha valso riconoscimenti ufficiali, come una medaglia conferita nel 2022 dal parlamentare ucraino Maryan Zablotskyy, un onore raro per un’organizzazione straniera. Mark Lindquist, ex analista dell’intelligence dell’US Air Force, ha elogiato Zero Line per aver portato “il meglio dell’intelligence americana” nella guerra in corso, sottolineando il suo status unico tra le organizzazioni umanitarie a Kiev.

Al crocevia della guerra di rete: il sistema Delta


Al centro delle operazioni di Zero Line c’è la collaborazione con Delta, un sistema di situational awareness e gestione del campo di battaglia sviluppato dal Ministero della Difesa ucraino. Lanciato nel 2021 dalla unità militare A2724 e successivamente trasferito al Centro per l’Innovazione e lo Sviluppo delle Tecnologie di Difesa, Delta è una piattaforma cloud-based che integra dati in tempo reale da droni, satelliti, sensori, intelligence umana (HUMINT) e fonti aperte. Visualizzata su mappe interattive accessibili da laptop, tablet o smartphone, Delta consente ai comandanti ucraini di monitorare i movimenti nemici, coordinare le forze e pianificare operazioni con una precisione senza precedenti.

Descritto come “Google Maps per i militari” dal ministro ucraino per la Trasformazione Digitale Mykhailo Fedorov, Delta rappresenta il cuore della dottrina di Network-Centric Warfare (NCW) ucraina, un approccio che traduce la superiorità informativa in potenza di combattimento. La piattaforma, testata per la prima volta nel 2017 nell’ambito di un’iniziativa NATO, si è dimostrata fondamentale durante la controffensiva ucraina contro il convoglio russo a Kiev nel 2022, identificando fino a 1.500 obiettivi russi confermati al giorno. La sua integrazione con sistemi NATO e alleati, come il sistema di controllo del fuoco d’artiglieria polacco TOPAZ, ha ulteriormente ampliato le sue capacità.

Zero Line ha contribuito a migliorare Delta fornendo hardware critico, come computer e droni, e collaborando con programmatori ucraini per ottimizzare il sistema di mappatura digitale che mostra le posizioni delle forze ucraine e russe. Questa partnership ha permesso di ridurre i rischi per i soldati in prima linea, grazie a droni che fungono da “telecamere volanti” per la raccolta di dati in tempo reale. L’organizzazione si distingue per il suo approccio “demand-driven”, rispondendo alle esigenze più urgenti del momento, come il passaggio dall’assistenza medica all’elettronica avanzata nell’estate del 2022.

Un’organizzazione al confine tra filantropia e intelligence


Nonostante la sua natura di ONG, Zero Line opera con un livello di sofisticazione che suggerisce legami con il mondo dell’intelligence. I suoi fondatori, tutti alumni del MIT, portano un bagaglio di competenze tecniche e accademiche che si riflettono nella loro capacità di navigare ambienti complessi. La collaborazione con il Ministero della Difesa ucraino e l’accesso a tecnologie sensibili come Delta indicano una rete di connessioni che va oltre il semplice aiuto umanitario. Fonti di intelligence riportano che Zero Line ha lavorato a stretto contatto con esperti di guerra elettronica e fusione di dati, contribuendo a rafforzare le difese informatiche ucraine contro attacchi russi, come il tentativo di phishing contro Delta nel dicembre 2022.

La segretezza che circonda Zero Line è un altro elemento che ne definisce il profilo. A differenza di altre organizzazioni umanitarie focalizzate su cibo, coperte o assistenza medica, Zero Line si concentra su tecnologie dual-use che hanno un impatto diretto sulle operazioni militari. La sua capacità di operare sotto il radar, evitando l’attenzione mediatica, le ha permesso di costruire rapporti di fiducia con le autorità ucraine, un’impresa non facile per un’organizzazione occidentale in un contesto di guerra. Lindquist ha sottolineato che “non ci sono altri americani che lavorano a questi livelli con l’esercito ucraino”, un’affermazione che sottolinea l’unicità della posizione di Zero Line.

Le sfide della guerra digitale


Il sostegno di Zero Line a Delta non è privo di rischi. La piattaforma è stata ripetutamente presa di mira da attacchi informatici russi, che vedono nei sistemi di gestione digitale ucraini una minaccia strategica. Nel 2022, Delta è stato oggetto di un tentativo di phishing, mentre attacchi di tipo wiper, come HermeticWiper e IsaacWiper, hanno colpito reti governative ucraine, cercando di distruggere dati critici. La Russia ha anche cercato di penetrare i sistemi di comando e controllo ucraini, come Delta e Kropyva, attraverso operazioni di credential harvesting e malware mascherati da applicazioni legittime.

Zero Line, pur non essendo un obiettivo diretto, opera in un contesto ad alto rischio, dove la protezione dei dati e delle comunicazioni è cruciale. La decisione del Governo ucraino, nel febbraio 2023, di ospitare componenti cloud di Delta al di fuori del Paese è stata motivata dalla necessità di proteggerlo da attacchi missilistici e informatici. Zero Line ha probabilmente contribuito a questa transizione, fornendo supporto logistico e tecnologico per garantire la continuità operativa della piattaforma.

Implicazioni geopolitiche e il futuro di Zero Line


Il ruolo di Zero Line solleva interrogativi sulle dinamiche del sostegno internazionale all’Ucraina. La sua capacità di operare come un attore ibrido – parte ONG, parte partner tecnologico-militare – riflette la complessità della guerra moderna, dove i confini tra civile e militare, pubblico e privato, si sfumano. La collaborazione con Delta e il Ministero della Difesa ucraino posiziona Zero Line come un canale per il trasferimento di know-how tecnologico dagli Stati Uniti all’Ucraina, in un contesto in cui il sostegno militare diretto è soggetto a scrutinio politico.

Tuttavia, l’organizzazione deve navigare un terreno minato. La sua vicinanza al Governo ucraino e la sua dipendenza da donazioni private la espongono a rischi di strumentalizzazione politica o di accuse di agire come un’estensione dell’intelligence americana. Inoltre, la crescente dipendenza ucraina da sistemi come Delta potrebbe creare vulnerabilità a lungo termine, specialmente se le infrastrutture tecnologiche non saranno adeguatamente protette o aggiornate.

Un attore nell’ombra della guerra moderna


Zero Line rappresenta un caso studio affascinante di come le ONG possano assumere ruoli strategici in conflitti moderni. La sua capacità di combinare filantropia, tecnologia e intelligence ha reso possibile un contributo significativo alla resistenza ucraina, rafforzando la capacità di Kiev di condurre una guerra di rete contro un avversario militarmente superiore. Tuttavia, il suo operato rimane avvolto in un alone di segretezza, che protegge le sue operazioni ma alimenta anche speculazioni sul suo vero mandato.

Mentre la guerra in Ucraina continua a evolversi, Zero Line e Delta saranno probabilmente al centro di ulteriori sviluppi nella guerra digitale. La loro collaborazione dimostra che, in un’era dominata da dati e algoritmi, la vittoria non dipende solo dalle armi convenzionali, ma dalla capacità di raccogliere, elaborare e agire sulle informazioni in tempo reale. Resta da vedere se Zero Line riuscirà a mantenere il suo delicato equilibrio tra trasparenza e discrezione, ma una cosa è certa: il suo impatto sul campo di battaglia ucraino è già indelebile.

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Etica, Psicologia e Algoritmi: L’AI Act sarà la Nostra Unica Difesa?


L’Intelligenza Artificiale è la forza più trasformativa del nostro tempo, una rivoluzione che promette di ridefinire ogni aspetto della nostra esistenza. Ma mentre le macchine apprendono, decidono e creano, sorge una domanda etica ineludibile: come garantiamo che il loro potere inarrestabile sia un bene per l’umanità, e non una minaccia?

L’etica dell’IA non è più una speculazione, ma l’urgenza di un presente che l’Unione Europea ha osato affrontare con l’AI Act, il primo faro normativo globale. È tempo di comprendere come questo atto fondamentale cerchi di ancorare il futuro tecnologico ai valori più profondi della psicologia e della filosofia umana.

La Filosofia come Fondamento


Alla radice dell’AI Act pulsa un’ispirazione filosofica che affonda nell’illuminismo europeo e nella tradizione dei diritti umani. Il principio cardine è la centralità dell’essere umano e la tutela della sua dignità e autonomia. Il Regolamento non vede l’IA come un fine a sé stante, ma come uno strumento che deve servire il nostro benessere.

  • Deontologia in Azione: i divieti categorici dell’AI Act (Articolo 5) – come quelli su sistemi che manipolano il comportamento umano in modo subliminale o che implementano social scoring governativi – sono esempi lampanti di un approccio deontologico. Questi sistemi sono ritenuti intrinsecamente sbagliati, perché ledono la dignità umana e la libertà, a prescindere da qualsiasi potenziale “beneficio”. La filosofia qui ci ricorda che esistono azioni che non dovrebbero mai essere compiute.
  • Giustizia e Equità Algoritmica: la profonda preoccupazione per il bias e la discriminazione nell’IA è una trasposizione diretta del concetto filosofico di giustizia distributiva. Classificando i sistemi a rischio alto e imponendo requisiti sulla qualità dei dati e sulla supervisione (Articolo 10, Articolo 14), l’AI Act mira a garantire che l’IA non perpetui o amplifichi le disuguaglianze sociali, ma contribuisca a una distribuzione più equa di opportunità. Si impegna a realizzare l’ideale di una società giusta, dove le decisioni algoritmiche non creano nuove forme di oppressione.
  • Responsabilità Umana: il dibattito sulla responsabilità – chi è colpevole se l’IA commette un errore? – tocca corde profonde della filosofia della mente e del libero arbitrio. L’AI Act, pur non risolvendo il dilemma filosofico della “volontà” di una macchina, lo aggira pragmaticamente stabilendo chiare catene di responsabilità tra fornitori e utenti (Articolo 13, Articolo 17). Sposta il focus dalla “responsabilità della macchina” alla “responsabilità di chi la progetta e la usa”, mantenendo l’agente umano al centro della decisione etica e legale.


La Psicologia in Azione


L’AI Act non si limita a principi astratti; esso risponde a preoccupazioni concrete legate alla psicologia umana, cercando di salvaguardare il nostro benessere mentale e comportamentale di fronte all’IA.

  • Scudo contro la Manipolazione Psichica: i divieti più stringenti dell’AI Act (Articolo 5) colpiscono direttamente i meccanismi di manipolazione psicologica. La proibizione di sistemi che sfruttano “tecniche subliminali” o le “vulnerabilità di un gruppo specifico” (es. minori) mostra una consapevolezza acuta dei pericoli della coercizione psicologica automatizzata. Queste disposizioni mirano a proteggere la salute mentale e l’autonomia decisionale degli individui, impedendo agli algoritmi di aggirare la nostra consapevolezza o fare leva su fragilità emotive per influenzare il comportamento. L’AI Act si allinea qui con le ricerche della psicologia sociale che dimostrano come la persuasione coercitiva mini il libero arbitrio e il benessere.
  • Trasparenza per la Coerenza Cognitiva: la richiesta di spiegabilità (Articolo 13) per i sistemi ad alto rischio non è solo un requisito tecnico-legale, ma una risposta diretta a un bisogno psicologico fondamentale: quello di comprensione e controllo. Gli esseri umani avversano profondamente l’ignoto e le decisioni inspiegabili che li riguardano. Quando un algoritmo funziona come una “scatola nera”, l’opacità genera ansia, frustrazione e sfiducia, compromettendo la percezione di giustizia. L’obbligo di fornire informazioni chiare mira a ridurre questa “distanza cognitiva”
  • Supervisione Umana come Bussola morale: il requisito di supervisione umana (Articolo 14) è un riconoscimento della limitazione fondamentale dell’IA e della superiorità della coscienza e del giudizio umano in situazioni complesse e ad alto rischio. Psicologicamente, questo rassicura gli individui che l’ultima parola spetta sempre a un essere umano, capace di empatia, giudizio contestuale e considerazione di fattori morali che un algoritmo non può cogliere appieno. È un baluardo contro l’automazione cieca e una riaffermazione del nostro ruolo insostituibile.


Oltre la Normativa


L’AI Act dell’UE non è la risposta definitiva a ogni dilemma etico e psicologico posto dall’IA.

È un punto di partenza monumentale, un framework robusto che riflette una visione etica e una comprensione psicologica avanzata dell’impatto tecnologico. Tuttavia, il progresso dell’IA è inarrestabile, e con esso sorgeranno nuove questioni che richiederanno un dialogo continuo tra legislatori, tecnici, filosofi e psicologi. La “scatola nera” della mente umana e la “scatola nera” di alcuni algoritmi dovranno continuare a essere illuminate, per garantire che l’IA sia veramente al servizio di un’umanità più consapevole, libera ed equa.

L’etica dell’Intelligenza Artificiale non è un freno, ma il pilastro fondamentale per il suo sviluppo sostenibile e responsabile. Comprendere il profondo legame tra etica e psicologia è cruciale: significa riconoscere che le nostre creazioni tecnologiche non sono neutrali, ma riflettono e amplificano le dinamiche, i pregiudizi e i bisogni della psiche umana.

L’AI Act dell’UE rappresenta un passo audace e necessario, ponendo le basi per un’IA che rispetti i diritti fondamentali, promuova la fiducia e contribuisca al benessere sociale. La collaborazione tra tutti gli attori sarà essenziale per plasmare un futuro in cui l’innovazione e i valori etici procedano di pari passo. Mentre l’Intelligenza Artificiale continua a plasmare il nostro mondo, la vera sfida non sarà la sua intelligenza, ma la nostra: saremo capaci di evolvere eticamente quanto le macchine evolvono tecnologicamente?

L’AI Act ci dà gli strumenti, ma la domanda finale rimane: riusciremo a infondere nell’algoritmo non solo la nostra logica, ma anche la nostra umanità più profonda?

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Berliner Datenschutzbeauftragte: Staatsanwaltschaft hat bei Gesichtserkennungssystem gegen Datenschutzrecht verstoßen


netzpolitik.org/2025/berliner-…



La donna vuole accompagnare il gruppo nell’azione contro i tedeschi grupposbarchi.wordpress.com/20…


La donna vuole accompagnare il gruppo nell’azione contro i tedeschi

Baiardo (IM). Foto: Eraldo Bigi
La mattina del 14 agosto 1944 il distaccamento di Candido Queirolo (Marco) si era da poco accampato nei pressi di “Berzi”, frazione di Baiardo (IM), per essere più vicino ad Apricale dove era di stanza un reparto tedesco. All’accampamento giunse trafelato Luigi Laura (Miccia), che si era trattenuto a Baiardo per rifornimenti avvisando i compagni che quattordici tedeschi, provenienti da Apricale, si erano recati in paese. Candido Queirolo decise di partire per attaccarli. Scelse una decina di partigiani. Facevano parte del gruppo: Gino Amici (Alfredo), Alfredo Blengino (Spartaco), Giuseppe Gaminera (Garibaldi), Luigi Laura (Miccia), Mario Laura (Picun), Albanese, Noce ed altri due. Giunti nel paese il gruppo si piazzò in via Roma in un luogo soprastante la strada Sanremo-Baiardo, nel punto dove è ora l’albergo Bellavista. Noce” e “Spartaco” si appostarono dietro un muretto con un mitragliatore, gli altri sopra il giardino della Villa Balestra. I tedeschi stavano pranzando all’albergo Miramonti: i partigiani attesero per verificarne il numero ed attaccarli all’improvviso. Da un uomo che transitava in bicicletta i partigiani vennero informati che i Tedeschi, usciti dall’albergo, si stavano avviando verso la mulattiera che conduce ad Apricale. Quando i partigiani giunsero all’altezza dell’asilo infantile si udirono raffiche di mitra. Nessuno venne colpito e risposero al fuoco; i tedeschi tornarono indietro imboccando via Podestà e quindi si piazzarono dietro la chiesa di San Giovanni, all’inizio della mulattiera per Castelvittorio. Queirolo che si era appostato verso la mulattiera che conduce ad Apricale, rendendosi conto che i tedeschi erano indietreggiati, ritornò anch’esso sui propri passi insieme agli uomini che erano con lui e appena giunto in prossimità della chiesa venne colpito da una raffica. Ferito, si accasciò a terra. Gino Amici (Alfredo) e Alfredo Blengino (Spartaco), pure colpiti, morirono all’istante. Mario Laura (Picun) fu ferito alle gambe, ma continuò a sparare e gli altri uomini, coperti dal fuoco di Picun, cercarono di avvicinarsi ai compagni feriti per soccorrerli. “Marco” aveva una coscia sfracellata e una ferita alla spalla. Dopo le prime cure praticategli dal dott. Carlo Bissolotti, venne portato in un capanno nei pressi di Baiardo, dove poco dopo morì. L’episodio è raccontato da Giuseppe Gaminera (Garibaldi) anch’egli protagonista dei fatti che portarono alla scomparsa di Queirolo, Blengino e Amici.
Tra le numerose azioni belliche portate a compimento con successo da Candido Queirolo e dai suoi uomini, si ricordano in particolare il disarmo dei repubblichini di stanza a Briga Marittima e la presa della postazione nazifascista di Santa Brigida. Nel giugno del 1944 Queirolo fu tra i comandanti che guidarono i garibaldini nello scontro di Carpenosa. I suoi uomini sotto il suo comando parteciparono alla presa di Molini di Triora e di Triora, agli attacchi alle postazioni nemiche di Valgavano ed alla resistenza, ai primi di luglio, contro forti reparti tedeschi a Carmo Langan. Anche Alfredo Blengino fu uomo di punta della Brigata, un uomo di esperienza che aveva precedentemente comandato il distaccamento di Bajardo e impegnato a più riprese il nemico.

Giorgio Caudano Gli eroi sono tutti giovani e belli. I caduti della Lotta di Liberazione. I^ Zona Liguria, ed. in pr., 2020

[ n.d.r.: altri lavori di Giorgio Caudano: Giorgio Caudano (con Paolo Veziano), Dietro le linee nemiche. La guerra delle spie al confine italo-francese 1944-1945, Regione Liguria – Consiglio Regionale, IsrecIm, Fusta editore, 2024; Marco Cassini e Giorgio Caudano, Bordighera al tempo di Bicknell e Monet, Istituto Internazionale di Studi Liguri, Bordighera, 2021; Giorgio Caudano, L’immagine ritrovata. Ventimiglia e dintorni nei dipinti dell’Ottocento e primo Novecento, Alzani Editore, 2021; La libera Repubblica di Pigna. Parentesi di democrazia (29 agosto 1944 – 8 ottobre 1944) (a cura di Paolo Veziano con il contributo di Giorgio Caudano e di Graziano Mamone), Comune di Pigna, IsrecIm, Fusta Editore, 2020; Giorgio Caudano, Dal Mare alla Trincea… memorie di uomini, BB Europa, Cuneo, 2019; Silvia Alborno, Gisella Merello, Marco Farotto, Marco Cassini, Giorgio Caudano, Franck Vigliani, curatori della mostra Claude Monet, ritorno in Riviera, catalogo a cura di Aldo Herlaut, Silvana Editoriale, Milano 2019; La Magnifica Invenzione. I pionieri della fotografia in Val Nervia 1865-1925, a cura di Marco Cassini e Giorgio Caudano, Istituto Internazionale di Studi Liguri, Bordighera, 2016; Giorgio Caudano, Pigna. Storia di un paese, ed. in pr., 2016 ]

Il garibaldino Giuseppe Gaminera (Garibaldi) di Baiardo racconta:
“Ci eravamo accampati nei pressi di Berzi, frazione di Baiardo per essere più vicini ad Apricale dove erano di stanza circa cento Tedeschi. Poco dopo il nostro arrivo nel luogo che diventerà sede del nostro distaccamento, giunge trafelato Luigi Laura (Miccia), che si era trattenuto a Baiardo per rifornimenti, avvisandoci che quattordici Tedeschi, provenienti da Apricale, si erano recati in paese.
Candido Queirolo (Marco) decide di partire per attaccarli. Sceglie una decina di partigiani ed io sono tra questi.
Nel distaccamento c’è Olga, una ragazza slava, che avevo trovato in giro alcuni mesi prima quando, avendo perduto i contatti con «Vittò» a causa di uno sbandamento, mi ero aggregato alla formazione di Marco. Olga canta canzoni, sia in italiano che nella sua lingua; è sempre al fianco di «Marco». La donna vuole accompagnare il gruppo nell’azione contro i Tedeschi, ma Candido Queirolo non le permette di seguirci: insiste ripetutamente, ed all’ennesimo rifiuto si getta a terra piangendo.
Partiamo. Sono pratico dei luoghi e conosco tutti i sentieri, procedo in testa al gruppo assieme a «Marco».
[…] Sono orgoglioso e felice per l’incarico che mi è stato affidato essendo io il più giovane del gruppo.
Candido Queirolo si dirige verso via XX Settembre, nel punto dove inizia il bivio per Apricale. «Marco» pensa che se i Tedeschi, dopo il pranzo, non hanno proseguito il cammino verso il luogo dove i partigiani si erano appostati presumibilmente intendono ritornare ad Apricale passando per la mulattiera. Perciò «Marco» si reca colà con gli uomini migliori per sferrare un attacco efficace.
Giunti all’altezza dell’asilo infantile, nel luogo dove tempo addietro i partigiani avevano bruciato le baracche tedesche, si odono raffiche di mitra. Fortunatamente nessuno di noi viene colpito. Rispondiamo al fuoco ed i Tedeschi tornano indietro imboccando via Podestà, e quindi si piazzano dietro la chiesa San Giovanni, all’inizio della mulattiera per Castelvittorio. Noi li inseguiamo, ma non riusciamo a raggiungerli.
Intanto, «Marco», visto che il nemico non si era diretto ad Apricale ed avendo udito le raffiche delle armi automatiche, accorre immediatamente verso la sopracitata chiesa. Effettuando un percorso di una ventina di minuti egli potrebbe arrivare sul luogo senza uscire allo scoperto. Invece, appena giuntovi è colpito da una lunga raffica. Ferito, si accascia a terra.
Amici Gino (Alfredo) e Alfredo Blengino (Spartaco), pure colpiti, muoiono istantaneamente. Mario Laura (Picun) è ferito alle gambe, ma continua a sparare cercando con gli altri di avvicinarsi ai compagni feriti per soccorrerli.
«Marco» ha una coscia sfracellata ed una ferita alla spalla. Dopo le prime cure praticategli dal dottor Carlo Bissolotti, lo portiamo in un capanno nei pressi di Baiardo, dove poco dopo muore.
Olga giunge sul luogo e si mette ad urlare come impazzita; estrae la pistola per uccidermi, poiché mi accusa di essere stato la causa della morte del Commissario. Gli altri partigiani presenti spiegano alla donna quanto si è verificato, assicurandole l’assoluta mancanza di mie responsabilità.
Dopo questo fatto non vedrò più Olga. Ma, nel successivo inverno otto partigiani verranno sorpresi nel sonno ed uccisi nei pressi di Vignai Argallo. Olga, nella triste occasione, si trovava proprio in quella zona: sospettata e pedinata, venne appurato che era una spia dei Tedeschi e fu condannata e giustiziata…”.
Carlo Rubaudo, Storia della Resistenza Imperiese (I Zona Liguria) – Vol. II. Da giugno ad agosto 1944, edito a cura dell’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea di Imperia, Imperia, 1992

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