Targeting und Transparenz: Bald greifen die neuen EU-Regeln für politische Online-Werbung
„Schmutzige“ Arbeit: Deshalb wollen Influencer keine Influencer mehr sein
#Trump e la bufera #Epstein
Trump e la bufera Epstein
Con l’aumentare delle polemiche sul progressivo insabbiamento del caso Jeffrey Epstein da parte dell’amministrazione Trump, un paio di settimane fa l’FBI aveva diffuso pubblicamente un filmato di circa undici ore di videosorveglianza carceraria che m…www.altrenotizie.org
Fine della libertà su Android: bootloader bloccati, ROM vietate, tutto in nome della sicurezza
Samsung blocca il bootloader con One UI 8 e in Europa si apre l’era del controllo: addio a ROM personalizzate e libertà su Android.Lorenzo Delli (SmartWorld)
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Un’armatura elettronica contro i droni ucraini? Il nuovo sistema made-in-Russia
@Notizie dall'Italia e dal mondo
La crescente rilevanza dei sistemi unmanned nel conflitto in Ucraina, utilizzati in modo sempre più estensivo, ha comportato di pari passo un’accelerazione nello sviluppo di varie tipologie di sistemi anti-drone da parte di entrambe le fazioni coinvolte nel conflitto.
Addio Shunsaku Tamiya: l'uomo che ci ha dato le cose migliori da costruire
Per la maggior parte di noi, la parola "Tamiya" evoca l'immagine di una scatola dai colori vivaci e ben illustrata, con il caratteristico logo Tamiya rosso e blu, contenente un kit di modellismo, un'auto telecomandata o un altro meraviglioso pezzo di ingegneria in miniatura. I bambini sono plasmati dalle esperienze che i loro giocattoli offrono loro e, sebbene possa sembrare strano citare i modellini in plastica come un'influenza chiave per un hacker hardware, ecco giocattoli che potevano essere costruiti in tutti i loro intricati dettagli.
La storia di Tamiya è iniziata nel settore del legname, per poi diversificarsi nei giocattoli in legno e poi, proprio come la LEGO dall'altra parte del mondo rispetto alla sede di Shizuoka, negli stampaggi a iniezione di plastica. Shunsaku Tamiya era famoso per la sua attenzione ai dettagli, che si rifletteva in modo evidente nei suoi prodotti.
hackaday.com/2025/07/31/farewe…
@Informatica (Italy e non Italy 😁)
Farewell Shunsaku Tamiya: The Man Who Gave Us The Best Things To Build
In the formative experiences of most Hackaday readers there will almost certainly be a number of common threads, for example the ownership of a particular game console, or being inspired into engin…Hackaday
Perché la Cina convoca Nvidia
L'articolo proviene da #StartMag e viene ricondiviso sulla comunità Lemmy @Informatica (Italy e non Italy 😁)
L'autorità cinese di regolazione del cyberspazio ha convocato i rappresentanti di Nvidia per discutere della sicurezza del microchip H20. Secondo Pechino, il processore - le cui vendite sono da poco state "sbloccate" da Trump - potrebbe contenere dispositivi di tracciamento
Cosa farà Leonardo con Iveco Defence Vehicles. Parla Giovanni Soccodato
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Con l’acquisizione del gruppo Iveco Defense Vehicles, Leonardo diventerà un attore integrato per i mezzi terrestri. L’operazione segue l’alleanza strategica con Rheinmetall e porta il gruppo di Piazza Monte Grappa a guardare sempre più a cooperazioni con le realtà europee
VPN su Kodi: la guida per streaming sicuro, veloce e anonimo
@Informatica (Italy e non Italy 😁)
Usare una VPN con Kodi permette di sbloccare contenuti geolocalizzati e garantire privacy durante lo streaming. Le migliori VPN offrono velocità elevate, ampia compatibilità e facilità d’installazione. È legale ma va usata con add-on ufficiali per evitare problemi legati al copyright
L'articolo VPN su Kodi:
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Proxy web e filtraggio dati: le raccomandazioni Cnil per i titolari del trattamento
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La Cnil apre alla consultazione pubblica, entro il 30 settembre, della bozza di raccomandazioni sui proxy web. Una guida operativa per i titolari del trattamento dati e per i professionisti con un triplice intento. Ecco quale
L'articolo Proxy web e filtraggio
Fincantieri accelera, ordini in crescita e nuovo slancio nell’underwater
@Notizie dall'Italia e dal mondo
I risultati del primo semestre 2025 confermano la traiettoria di crescita di Fincantieri, con performance in progresso in tutti i segmenti di business e una solidità finanziaria che rafforza la visione a lungo termine delineata nel piano industriale 2023-2027. Il consiglio di
I.A. e precisione delle risposte
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Lo scopo di questo articolo è riflettere su alcuni aspetti dell’intelligenza artificiale tra cui il prompting ossia la capacità di effettuare correttamente una domanda all’algoritmo d’intelligenza artificiale per ottenere risposte […]
L'articolo I.A. e precisione delle risposte proviene da Edoardo Limone.
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Martina Oppelli è morta in Svizzera
Il suo ultimo video: “Costretta ad andare all’estero, il mio appello è caduto nel vuoto. Ogni dolore va rispettato”
Dopo i 3 dinieghi della azienda sanitaria, la triestina, affetta da sclerosi multipla, è stata accompagnata da Claudio Stellari e Matteo D’Angelo, volontari di Soccorso Civile, l’associazione per le disobbedienze civili sul fine vita di cui è responsabile legale Marco Cappato, con l’aiuto di altre 31 persone
Venerdì 1° agosto alle 13:30, a Trieste, è prevista una conferenza stampa presso l’Antico Caffè San Marco, in via Cesare Battisti 18. Sarà possibile seguire la Conferenza anche dal canale YouTube dell’Associazione Luca Coscioni. Sono previsti gli interventi di Marco Cappato, Claudio Stellari, Matteo D’Angelo e Felicetta Maltese.
Martina Oppelli, 50enne triestina, affetta da sclerosi multipla da oltre 20 anni, è morta questa mattina in Svizzera, dove ha avuto accesso al suicidio medicalmente assistito. È stata accompagnata da Claudio Stellari e Matteo D’Angelo, iscritti a Soccorso Civile, l’associazione che fornisce assistenza alle persone che hanno deciso di porre fine alle proprie sofferenze all’estero, e di cui è rappresentante legale Marco Cappato. Insieme a loro, hanno fornito aiuto logistico ed economico altre 31 persone, i cui nomi saranno resi pubblici.
Lo scorso 4 giugno, Oppelli aveva ricevuto il terzo diniego da parte della azienda sanitaria ASUGI in merito alla verifica delle condizioni per accedere al suicidio medicalmente assistito: secondo l’azienda sanitaria non era sottoposta ad alcun trattamento di sostegno vitale, nonostante la completa dipendenza dall’assistenza continuativa dei caregivers e da presidi medici (farmaci, catetere e macchina della tosse).
Per questo motivo lo scorso 19 giugno – assistita dal team legale coordinato da Filomena Gallo, avvocata e Segretaria nazionale dell’Associazione Luca Coscioni – Oppelli ha presentato un’opposizione al diniego, accompagnata da una diffida e messa in mora nei confronti dell’azienda sanitaria. A seguito della diffida, è stata avviata una nuova procedura di valutazione da parte della commissione medica, ma Martina Oppelli ha deciso di andare in Svizzera per accedere all’aiuto alla morte volontaria perché era impossibile per lei attendere altro tempo per una risposta: le sofferenze non erano in alcun modo tollerabili.
Queste le parole di Martina Oppelli affidate all’Associazione Luca Coscioni in un video registrato in Svizzera.
youtube.com/embed/qjv8w4lWwE0?…Gentili parlamentari e concittadini tutti, non so se vi ricordate di me, sono Martina Oppelli. Più di un anno fa feci un appello a tutti voi affinché venisse promulgata e approvata una legge, una legge sensata che regoli il fine vita, che porti a un fine vita dignitoso tutte le persone, malate, anziane, ma non importa, prima o poi tutti noi dobbiamo misurarci con la fine della nostra vita terrena. Sì, questo appello è finito nel vuoto.
Io all’epoca, ormai due anni fa, mi appellai alla sentenza Cappato per poter accedere al cosiddetto suicidio assistito presso l’azienda sanitaria della mia Regione. Per ben tre volte mi è stato negato, benché io ne avessi il diritto, ma chissà, forse non abbastanza, forse non lo so perché, io non ho tempo per aspettare un quarto diniego, ma anche se fosse un assenso io ero allo stremo delle mie forze. Sono in Svizzera, sì, forse una fuga direte voi, no, no, no, è un ultimo viaggio.
Ho pensato che forse avrei dato meno fastidio, meno problemi, fuggendo all’estero, com’è la cosiddetta fuga di cervelli all’estero, ma non importa, sono qui e voglio restare qui e morire dignitosamente qui in Svizzera. Ma perché, perché dobbiamo andare all’estero, perché dobbiamo pagare, anche affrontare dei viaggi assurdi? Io ho fatto un viaggio lunghissimo, dopo che non uscivo da casa da più di un mese e non lasciavo la mia città da oltre undici anni, è stato veramente uno sforzo titanico, ma l’ho fatto per avere una fine dignitosa alla mia sofferenza, per piacere. Io non voglio che questo iter si ripeta per altre persone, non potete rimandarci sempre a settembre, ogni anno a settembre, perché ci sono urgenze più grandi.
Sappiate che sono pienamente consapevole che esistono tragedie enormi, genocidi, terremoti, alluvioni e che magari la misera vita di una singola persona e la sua sofferenza appaiono troppo piccole in confronto a una guerra, ma il macrocosmo è fatto da infiniti microcosmi, già, e ogni microcosmo ha un proprio dolore e ogni dolore è assoluto nel momento in cui viene vissuto e va rispettato. Quindi, per piacere, ascoltate anche noi, non accomunate immagini di guerre, battaglie, terremoti anche alla mia immagine o all’immagine di altri malati, come se fossi quasi offensivo, sì, è offensivo pensare di sperare, di porre fine alle proprie sofferenze, quando altre persone fanno di tutto per vivere. Anche noi abbiamo fatto di tutto per vivere, credetemi.
Io sono 30 anni che mi arrampico sugli specchi pur di conservare questo sorriso che si sta lentamente spegnendo, rispettate ognuno di noi. Simone Weil, grande filosofa francese, scriveva “ognuno ha il proprio olocausto privato.” Così, il fine vita tocca a tutti prima o poi, può accadere a 120 anni, può accadere a 50, può accadere prima, ogni scelta va rispettata.
Fate una legge che abbia un senso, una legge che tenga conto di ogni dolore possibile, che ci siano dei limiti, certo, delle verifiche, ma non potete fare attendere due, tre anni prima di prendere una decisione. In questi ultimi due anni il mio corpo si è disgregato, io non ho più forza, ma non ho più forza nemmeno di respirare delle volte, perfino i comandi vocali non mi capiscono più. Ecco, io ho anche il catetere vescicale, ho un tubo di scappamento come una macchina al quale non sarei mai voluta arrivare, perché io non sono una macchina, sono un essere umano, io non funziono, io vivo e voglio vivere dignitosamente fino alla fine, o desideravo. Adesso desidero morire dignitosamente, per piacere.
Fate una legge sensata, cercate di mettervi nei panni di chiunque, di chiunque. Non esiste nessuna guerra utile in questo mondo, ogni battaglia è inutile, mettiamo da parte le diatribe politiche, perché non esiste destra o sinistra o centro, siamo tutti esseri umani, tutti, per piacere, per piacere, legiferate, ma legiferate con buon senso. Scusate il disturbo, me ne vado in silenzio, io miro all’oblio, non cercavo la fama, forse cercavo solo di evitare la fame in questi anni, lavorando onestamente, pagando le tasse onestamente, pagando anche i contributi di chi mi assisteva giorno e notte in questo paese onestamente. Perché sono dovuta venire qui all’estero? Perché non ce la facevo più ad aspettare, non ce la facevo più. Per piacere fate una legge che abbia un senso e che non discrimini nessuna situazione plausibile. Scusate il disturbo.
L'articolo Martina Oppelli è morta in Svizzera proviene da Associazione Luca Coscioni.
Hands On: The Hacker Pager
It should come as no surprise that the hacker community has embraced the Meshtastic project. It’s got a little bit of everything we hold dear: high quality open source software, fantastic documentation, a roll-your-own hardware ethos, and just a dash of counterculture. An off-grid communications network cobbled together from cheap parts, some of which being strategically hidden within the urban sprawl by rogue operators, certainly sounds like the sort of thing you’d read about it in a William Gibson novel.
But while the DIY nature of Meshtastic is one of its most endearing features for folks like us, it can also be seen as one of its weak spots. Right now, the guidance for those looking to get started is to pick a compatible microcontroller development board, 3D print a case for it, screw on an antenna from AliExpress, flash your creation with the latest firmware, and then spend some quality time with the documentation and configuration tools to actually get it on the air. No great challenge for the average Hackaday reader, but a big ask for the weekend adventurer that’s just looking for a way to keep in touch with their friends while camping.
Quality hardware that offers a turn-key experience will be critical to elevating Meshtastic from a hobbyist’s pastime to something that could actually be fielded for applications such as search and rescue. Plus, let’s be honest, even those of us who like to put together our own gadgets can appreciate a more consumer-oriented piece of hardware from time to time. Especially if that hardware happens to be open source and designed to empower the user rather than hold them back.
Enter the Hacker Pager from exploitee.rs. As the name implies, it’s still very much a device intended for hackers — a piece of hardware designed for the halls of DEF CON rather than trekking through the wilderness. But it’s also an important step towards a new generation of Meshtastic hardware that meets the high standard of quality set by the software itself.
All in One, One For All
Before diving into the device itself, it would be helpful to take a moment to explain how users typically interact with Meshtastic, and what makes the Hacker Pager different.Connecting an Android phone to Meshtastic via a Heltec V3
Generally speaking, there are two types of Meshtastic devices: stationary nodes placed on rooftops and other vantage points to provide the infrastructure, and mobile nodes that a person would carry with them that allows access the network. This isn’t strictly accurate as each mobile device can also relay messages and contribute to the overall mesh network, but for the purposes of this discussion that’s not really an important distinction.
The mobile nodes are essentially radio modems that connect to your smartphone. You might have one strapped to your backpack, or mounted to the roof of your car. An app on your phone allows you to use the radio to tap into the Meshtastic network, and provides (among other features) an SMS-like interface for sending and receiving messages. This can be a little ungainly if you’re physically plugged into the mobile node, but Bluetooth is also an option.
Now, what makes the Hacker Pager different is that it not only works as gateway device to provide access to the Meshtastic network to a tethered smartphone, but it can also be used as a stand-alone communicator. This approach is truly the best of both worlds, as you get all the functionality of the smartphone application, while also giving you the freedom to subtract the phone from the equation entirely.
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The Hacker Pager isn’t the first Meshtastic device to provide this capability, but at the time of this writing, it’s still one of only a handful of options that offer it. It is however the first one to come in the classic pager form factor, which brings with it a certain nostalgic appeal. The unique layout and interface of the Hacker Pager does come at a cost though; at least for now, it can’t run the mainline Meshtastic firmware and has its own independent fork. But we’ll get back to that in a minute.
Built By Hackers, For Hackers
I mentioned earlier that the Hacker Pager isn’t designed for a rugged environment, but that doesn’t mean it’s a wimp, either. It’s built like a brick, which I mean in the most positive way possible. But more than that, it’s built how a hacker would build it. Laser-cut acrylic panels, 3D printed body and buttons, you can still see how each component could be produced by a well-equipped home gamer should they need or want to.
That’s something we often see get inadvertently overlooked by open source hardware projects, and I’m happy to see that it seems to have remained a guiding principle for the Hacker Pager. It’s no mean feat either — we always release the design files for our annual Supercon badge, but that’s not to say they’ve always been easy to recreate for the hacker who couldn’t make it out to Pasadena. It’s not that we ever intentionally design the badge to be hard to replicate, it can just get away from you sometimes.Bodge wire not included on production units. Probably.
While going with a larger footprint for some of the components would have made DIY rework a little easier, there’s nothing about the Hacker Pager that would keep you from either building one yourself or using it as a basis for another design. That includes the license, as the hardware side of the project is available under the CERN Open Hardware Licence Version 2.
I could easily see the Hacker Pager becoming another Beepy — an OSHW project that resonates so strongly with the community that it inspires a whole line of clones.
A New Way to Mesh
The firmware for the Hacker Pager is forked from the upstream Meshtastic project, and as such, the device is fully compatible with all the infrastructure that’s already out there. Similarly, when used in conjunction with the official Meshtastic smartphone application, you’ll have all the features and functions you’re used to. But when you use the Hacker Pager on its own, it’s unlike any other Meshtastic device out there.
That’s largely due to the fact that the retro-inspired hardware of the Hacker Pager demands a different sort of user interface than any of the existing Meshtastic devices. The menu system makes excellent use of the vibrant 192×64 pixel monochrome LCD, and banging out messages using the on-screen keyboard and directional buttons is a breeze. Users from the younger generations may need some time to adapt, but for those of a certain age, it feels like home.
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One of my favorite features doesn’t even kick in until you’ve put the Hacker Pager down for a bit. Once the device has hit the user-defined idle timeout, the screen backlight turns off and the screen shifts over to an ambient clock display that also shows critical status information such as battery level, number of nodes in the area, and a new message indicator.
It’s also got the features you’d expect from a modernized pager. You can be notified of incoming messages by the classic audible alert or vibration, naturally. But there’s also 36 addressable RGB LEDs and a dozen UV LEDs that are more than happy to put on a light show each time something hits your inbox.
More Than Idle Talk
Honestly, if everything I’ve just covered was all the Hacker Pager could do, I’d still have come away impressed. But the team at exploitee.rs took things a step further by adding in several tools that should prove useful for anyone who’s into hacking around on Meshtastic or other flavors of LoRa.
The Packet Capture mode (and matching Wireshark plugin) lets you explore the actual communication protocols at work, and the Spectrum Analyzer will visualize anything broadcasting between 850 to 950 MHz and optionally export the results. While there’s no official word on additional tools, it’s not hard to imagine how either exploitee.rs or the community could expand on these capabilities on the future with new functions such as a WiFi or Bluetooth scanner.
Joining the Pager Revolution
If you want your own Hacker Pager, it will set you back $200 for the standard Green/Black model shown here, or $250 for the Special Edition colors (Pink/Black, Orange/Black). Unfortunately, they’re currently out of stock.
We made every effort to time the release of this article to coincide with availability of the Hacker Pager, but folks have been chomping at the bit to pick one up since they were first unveiled last year, and demand was simply too great. Sorry about that.
But don’t worry, you haven’t missed your chance. We’re told that units will be available at DEF CON 33 next week if you’re making the trip out to Vegas, and if not, you can put your email down to be notified when the next batch of Hacker Pagers will be ready to go.
In the meantime, you can read up on the promise of the Meshtastic project and maybe even setup your first node.
Farewell Shunsaku Tamiya: The Man Who Gave Us The Best Things To Build
In the formative experiences of most Hackaday readers there will almost certainly be a number of common threads, for example the ownership of a particular game console, or being inspired into engineering curiosity by the same TV shows. A home computer of a TV show may mark you as coming from a particular generation, but there are some touchstones which cross the decades.
Of those, we are guessing that few readers will not at some point have either built, owned, or lusted after a Tamiya model kit at some point over the last many decades, so it’s with some sadness that we note the passing of Mr. Tamiya himself, Shunsaku Tamiya, who has died at the age of 90.
Shunsaku Tamiya
For most of us the word “Tamiya” conjures up an image of a brightly coloured and well illustrated box with the trademark red and blue Tamiya logo containing a model kit, remote controlled car, or other wondrous piece of miniature engineering. Kids’ are shaped by the experiences their toys give them, and while it might seem strange to cite plastic models as a key influence for a hardware hacker, here were toys that could be built in all their intricate detail.
The Tamiya story started in the lumber business, diversifying into wooden toys, and then just like LEGO on the other side of the world from their Shizuoka base, into plastic injection mouldings. Shunsaku Tamiya was famous for his attention to detail and this very much came through in his products.
I learned this first-hand through a professional modeler friend who had the job of making the models featured on British Tamiya packaging. Though she dealt with the British agents of the company and could have spent her entire tenure talking to their marketing department, she found herself dealing with Mr. Tamiya personally. His box models were made by one of the best in the business, but even the quality of the packaging in a distant export market mattered to the boss.
We are sure the Tamiya company will continue to produce the best in plastic modeling, and we envy the kids who are now discovering them for the first time and sharpening an interest in making things that will stay with them for life. Thank you, Shunkasu Tamiya.
Bug da Oscar per macOS/iOS! Un’email crittografata causa l’arresto anomalo del device
Un’e-mail crittografata può causare l’arresto anomalo immediato del sistema macOS/iOS? La risposta è SI!
Non si tratta di un complotto di fantascienza, ma di un attacco reale, come rivelano gli ultimi risultati delle ricerche di Alibaba Security. Per prevenire efficacemente questo tipo di attacco, Alibaba Security e l’Università dell’Indiana a Bloomington hanno esplorato e scoperto congiuntamente un vettore di attacco per rilevare potenziali problemi di sicurezza DoS (Denial-of-Service) nelle librerie di algoritmi crittografici: certificati X.509 malformati.
Hanno quindi condotto una serie di ricerche su problemi correlati nelle librerie di algoritmi crittografici basate su questo vettore. Questo risultato è stato reso pubblico alla conferenza USENIX Security’25 ed è stato candidato ai Pwnie Awards, gli “Oscar del mondo degli hacker”.
Utilizzando certificati X.509 malformati, i ricercatori hanno condotto esperimenti su sei librerie di algoritmi crittografici open source tradizionali: OpenSSL, Botan, Bouncy Castle, Crypto++, GnuTLS e phpseclib, nonché su una libreria crittografica Security progettata specificamente per l’ecosistema Apple.
Sono state scoperte 18 nuove vulnerabilità CVE e identificate 12 vulnerabilità CVE note .
I certificati digitali X.509 sono le “carte d’identità” del mondo online
Con l’ampia diffusione di Internet, le problematiche relative alla sicurezza delle reti stanno diventando sempre più importanti. Per garantire la sicurezza e l’affidabilità delle comunicazioni di rete, i certificati digitali sono diventati uno strumento fondamentale per garantire l’autenticazione dell’identità e la sicurezza dei dati.
Un certificato digitale è come una “carta d’identità” nel mondo online. Viene rilasciato da un’organizzazione terza affidabile (chiamata autorità di certificazione, CA) e viene utilizzato per verificare l’identità di entrambe le parti in comunicazione e garantire che le informazioni non vengano manomesse durante la trasmissione.
Attualmente, X.509 è uno degli standard di certificazione digitale più ampiamente adottati a livello internazionale. Definisce la struttura e il contenuto di base di un certificato, inclusi campi quali informazioni sul soggetto, chiave pubblica, algoritmo di firma e periodo di validità, e supporta meccanismi di verifica della catena di certificati, creando così un’infrastruttura a chiave pubblica (PKI) affidabile.
Inoltre, i certificati X.509 sono diventati una componente fondamentale della moderna sicurezza di rete, utilizzati in vari protocolli (come TLS e S/MIME) per garantire la sicurezza delle comunicazioni. Anche i sistemi operativi moderni (come macOS e iOS) utilizzano i certificati X.509 per la verifica delle firme, garantendo l’autenticità e l’integrità delle applicazioni.
Risoluzione dei problemi di tipo DoS con certificati X.509 non validi
Le API relative alla crittografia sono spesso complesse nella progettazione, e molti sviluppatori non hanno conoscenze specifiche in materia. La contraddizione tra i due aspetti porta a un frequente uso improprio delle API di crittografia nella pratica, il che ha spinto la ricerca esistente a concentrarsi su come contrastare al meglio l’uso improprio delle API di crittografia.
Tuttavia, anche se gli utenti rispettano rigorosamente le specifiche di utilizzo e chiamano correttamente l’API in una libreria crittografica, potrebbero comunque verificarsi rischi per la sicurezza dovuti a problemi di sicurezza nell’implementazione dell’API stessa.
La ricerca attuale sui problemi di sicurezza nelle implementazioni crittografiche si concentra principalmente sulla riservatezza (come gli attacchi side-channel) e sull’integrità (come le collisioni hash) nella tripletta CIA (riservatezza, integrità e disponibilità), mentre viene prestata meno attenzione ai problemi di disponibilità. Tuttavia, il team di ricerca ha notato che le librerie crittografiche sono spesso più vulnerabili agli attacchi DoS rispetto ad altri tipi di progetti a causa delle due caratteristiche seguenti:
- L’implementazione di librerie crittografiche spesso comporta operazioni su “grandi numeri” (ad esempio, operazioni su un campo finito che coinvolgono un numero primo a 1024 bit). Tali operazioni e i loro ordini di grandezza sono relativamente rari nei progetti non crittografici.
- L’implementazione di librerie crittografiche spesso comporta l’elaborazione di vari tipi di dati (come ASN.1) e regole di codifica (come la codifica DER). La progettazione di questi schemi è spesso complessa ed è facile commettere errori durante il processo di implementazione.
Per convalidare ulteriormente questa osservazione, il team di ricerca ha condotto un’analisi sistematica delle implementazioni di codice in diverse librerie crittografiche vulnerabili agli attacchi DoS. Nel processo, hanno dimostrato la fattibilità dell’utilizzo di certificati X.509 malformati come vettore di attacco per sfruttare e rilevare problematiche di tipo DoS nelle librerie crittografiche.
I principali contributi di questo lavoro includono i seguenti tre punti:
- Analisi sistematica e nuove scoperte : hanno condotto la prima analisi sistematica delle librerie di algoritmi crittografici vulnerabili agli attacchi DoS. Così facendo, hanno scoperto tre nuovi rischi per la sicurezza di tipo DoS e hanno rivelato un vettore di attacco comune, ovvero certificati X.509 malformati, per sfruttare le vulnerabilità DoS associate a dieci rischi tipici identificati in questo studio.
- Sviluppo di strumenti automatizzati + Individuazione e sfruttamento delle vulnerabilità : hanno sviluppato uno strumento automatizzato chiamato X.509DoSTool, che può essere utilizzato per generare rapidamente certificati malformati specifici e rilevare vulnerabilità DoS nelle corrispondenti implementazioni delle librerie crittografiche. Utilizzando questo strumento, hanno scoperto con successo 18 nuove vulnerabilità e identificato 12 vulnerabilità note. Hanno inoltre verificato queste vulnerabilità in scenari reali e scoperto nuovi metodi di sfruttamento remoto sulle piattaforme macOS e iOS.
- Modellazione delle minacce e strategie di mitigazione : attraverso la modellazione delle minacce e i risultati sperimentali, hanno dimostrato che l’attacco DoS X.509 è una minaccia diffusa, ma finora poco studiata, nel mondo reale. Sulla base di ciò, hanno ulteriormente analizzato le cause profonde degli attacchi DoS X.509 e proposto strategie di mitigazione praticabili per aiutare gli sviluppatori a migliorare la sicurezza dei loro sistemi.
Questa sezione è dettagliata nella Sezione 1 dell’articolo. Inoltre, per comprendere meglio il contenuto dei capitoli successivi, si consiglia ai lettori di fare riferimento all’introduzione alle conoscenze di base nella Sezione 2 dell’articolo per una maggiore comprensione degli aspetti matematici delle curve ellittiche, di ASN.1 e di X.509.
La ricerca di Alibaba Security
In questo lavoro, i ricercatori concentrandosi su questo attacco, hanno ulteriormente analizzato i meccanismi e i metodi di sfruttamento di una serie di vulnerabilità legate ai rischi DoS nelle librerie crittografiche. Utilizzando strumenti automatizzati, hanno scoperto 18 nuove vulnerabilità in sette importanti librerie crittografiche. Hanno poi dimostrato queste vulnerabilità in due scenari reali: l’handshake TLS reciproco sui siti web HTTPS e la verifica della firma sui sistemi macOS/iOS di Apple.
I risultati sperimentali dimostrano la fattibilità dei certificati X.509 malformati da loro creati nel rilevare e sfruttare le vulnerabilità DoS nelle librerie crittografiche. Rivelano inoltre che gli attacchi DoS X.509 rappresentano una minaccia alla sicurezza diffusa ma poco studiata, meritevole di maggiore attenzione. Discutono inoltre le cause profonde di questi attacchi e propongono una serie di possibili strategie di mitigazione.
In futuro, il team di ricerca spera che questo lavoro possa accrescere ulteriormente la consapevolezza della comunità della sicurezza in merito alle vulnerabilità crittografiche e ai metodi di attacco e ispirare più ricercatori a esplorare meccanismi efficaci di rilevamento e difesa, promuovendo congiuntamente la costruzione di sistemi crittografici e proteggendo la sicurezza degli utenti.
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Mr Robot Insegna: un Raspberry Pi con supporto 4G usato dagli hacker per accedere alla rete di una banca
E’ stato segnalato da Group-IB che un Raspberry Pi con supporto 4G e’ stato sfruttato dal gruppo di pirati informatici UNC2891, conosciuto anche con il nome di LightBasin, al fine di superare le misure di sicurezza e accedere alla rete della banca. Attraverso la connessione allo stesso switch di rete del bancomat, il computer a scheda singola ha creato un varco nella rete interna della banca, permettendo ai malfattori di operare in modo laterale ed installare delle backdoor.
I ricercatori, che hanno individuato la violazione durante l’esame di operazioni sospette sul sistema informatico della banca, hanno rilevato che l’attacco era finalizzato ad alterare l’autorizzazione dei terminali di prelievo automatico e ad effettuare operazioni di ritiro di denaro.
Sebbene l’attacco LightBasin sia fallito, i ricercatori sottolineano che l’incidente è un raro esempio di attacco ibrido avanzato (che combina accesso fisico e remoto) che ha utilizzato anche più metodi anti-forensi. Il gruppo LightBasin, attivo dal 2016, non è il primo ad attaccare i sistemi bancari. Ad esempio, già nel 2022, gli esperti di Mandiant avevano segnalato l’allora nuovorootkit Unix Caketap, creato per funzionare sui sistemi Oracle Solaris utilizzati nel settore finanziario.
I ricercatori hanno quindi concluso che l’obiettivo finale di Caketap era quello di intercettare i dati di verifica delle carte di credito e i PIN dai server degli sportelli bancomat hackerati e poi utilizzare tali informazioni per effettuare transazioni non autorizzate. I messaggi intercettati da Caketap erano destinati a un Payment Hardware Security Module (HSM), un dispositivo hardware antimanomissione utilizzato nel settore bancario per creare, gestire e convalidare chiavi crittografiche per PIN, bande magnetiche e chip EMV.
Nell’attacco scoperto da Group-IB, i partecipanti a LightBasin hanno ottenuto l’accesso fisico a una filiale bancaria anonima, autonomamente o corrompendo un dipendente, che ha aiutato gli hacker a installare un Raspberry Pi con un modem 4G sullo stesso switch di rete del bancomat. Ciò ha permesso agli aggressori di mantenere un accesso remoto costante alla rete interna della banca, bypassando i firewall.
Sul Raspberry Pi era installata una backdoor TinyShell, che l’aggressore ha utilizzato per creare un canale di comunicazione con il server di comando e controllo tramite una rete mobile. Nelle fasi successive dell’attacco, gli aggressori si sono spostati sul Network Monitoring Server, che aveva ampie possibilità di connettersi al data center della banca.
Da lì, gli aggressori si sono spostati su un server di posta che aveva accesso diretto a Internet e che è rimasto presente sulla rete dell’organizzazione anche dopo che il Raspberry Pi è stato scoperto e rimosso. Le backdoor LightDM utilizzate dagli aggressori, imitavano gli accessi legittimi sui sistemi Linux. Un altro elemento che ha contribuito all’elevato grado “stealth” è stato il montaggio di file system alternativi (tmpfs ed ext4) sui percorsi /proc/[pid] dei processi dannosi. Ciò ha permesso di nascondere i metadati associati agli strumenti forensi.
Secondo i ricercatori, l’obiettivo finale degli aggressori era quello di distribuire il rootkit Caketap, ma il piano è stato sventato quando l’attacco è stato scoperto.
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Relazione annuale 2024 in uscita! Date un'occhiata al lavoro di noyb nel 2024! mickey31 July 2025
Fairphone, Lineage OS, /e/ OS, Grapehne OS: perché non si capisce mai una ca%%o?
Capire il mondo dei telefoni etici e dei relativi sistemi operativi privacy-oriented è un vero inferno. Ecco una disamina per chiarire cosa sono Fairphone, LineageOS, /e/ OS e GrapheneOS, i loro rapporti, le polemiche e la situazione attuale.
Cosa sono
Fairphone
Fairphone è un'azienda sociale olandese che produce smartphone con l'obiettivo di renderli più etici e sostenibili. Questo significa che si impegna a migliorare le condizioni di lavoro nella catena di approvvigionamento, a utilizzare materiali provenienti da fonti più eque (fair trade) e riciclate, e a progettare telefoni facili da riparare e con una lunga durata. Il loro modello di business si basa sulla trasparenza e sulla promozione di un'industria elettronica più responsabile.
LineageOS
LineageOS è un sistema operativo mobile open source basato su Android, nato dalle ceneri di CyanogenMod. Il suo scopo principale è fornire una versione di Android pulita, priva di bloatware (software preinstallato indesiderato) e con funzionalità aggiuntive rispetto all'Android stock. È noto per supportare una vasta gamma di dispositivi, anche datati, prolungandone la vita utile e offrendo aggiornamenti di sicurezza e nuove funzionalità anche quando i produttori originali smettono di fornirli. Non è intrinsecamente "de-Googled", ma offre la possibilità di installarlo senza i servizi Google.
/e/ OS (o Murena /e/OS)
/e/ OS è un sistema operativo mobile basato su Android, con un forte focus sulla privacy e sulla "de-Googlizzazione" completa. È un fork di LineageOS, il che significa che prende il codice base di LineageOS e lo modifica per rimuovere tutte le dipendenze dai servizi e dalle app di Google. /e/ OS mira a fornire un ecosistema completo e privato, includendo un proprio store di app, servizi cloud e alternative alle app di Google, come una mappa open source. L'azienda dietro /e/ OS si chiama Murena.
GrapheneOS
GrapheneOS è un sistema operativo mobile basato su Android, progettato per offrire la massima sicurezza e privacy possibile. A differenza di LineageOS e /e/ OS, GrapheneOS si concentra sulla "hardening" del sistema, ovvero l'implementazione di rigorose misure di sicurezza a livello di codice e kernel. È sviluppato per funzionare in modo ottimale solo su alcuni smartphone Google Pixel, sfruttando le funzionalità di sicurezza hardware di questi dispositivi. La sua filosofia è quella di minimizzare la superficie di attacco e proteggere gli utenti da exploit e sorveglianza.
Rapporti tra loro
I rapporti tra queste entità sono spesso di collaborazione, dipendenza tecnica o competizione, a seconda dei casi:
Fairphone e i sistemi operativi custom (LineageOS, /e/ OS, GrapheneOS): Fairphone produce l'hardware, mentre LineageOS, /e/ OS e GrapheneOS sono software. Non c'è un rapporto diretto e "ufficiale" di base, nel senso che Fairphone non preinstalla LineageOS o GrapheneOS sui suoi telefoni. Tuttavia, i telefoni Fairphone, grazie alla loro natura più "aperta" e alla possibilità di sbloccare il bootloader, sono spesso considerati ottimi candidati per l'installazione di ROM custom come LineageOS o /e/ OS. Molti utenti Fairphone scelgono queste ROM per migliorare ulteriormente la privacy o prolungare la durata del telefono. /e/ OS ha un rapporto più stretto con Fairphone, offrendo addirittura telefoni Fairphone preinstallati con /e/ OS tramite il marchio Murena.
LineageOS e /e/ OS: Come accennato, /e/ OS è un fork di LineageOS. Questo significa che /e/ OS prende il codice sorgente di LineageOS come base e poi lo modifica. C'è quindi una relazione di dipendenza tecnica, con /e/ OS che beneficia del lavoro di sviluppo di LineageOS, aggiungendo poi le proprie modifiche orientate alla privacy.
GrapheneOS e gli altri: GrapheneOS ha una filosofia di sviluppo molto diversa. Non è un fork di LineageOS e si concentra su un numero limitato di dispositivi (i Google Pixel) per massimizzare la sicurezza. Non ha un rapporto diretto di collaborazione con LineageOS o /e/ OS, né con Fairphone a livello di sviluppo software congiunto.
Perché Alcune Volte Polemizzano tra Loro
Le polemiche sorgono principalmente da differenze nelle filosofie di sviluppo, negli obiettivi, e talvolta da questioni etiche o tecniche:
- /e/ OS vs. LineageOS (e la comunità open source in generale): Una delle polemiche storiche riguarda la licenza e la metodologia di /e/ OS. Alcuni membri della comunità open source e di LineageOS hanno criticato /e/ OS per come ha gestito il suo rapporto con il codice di LineageOS, a volte accusandoli di non aderire pienamente allo spirito dell'open source, o di aver inserito componenti proprietari. Ci sono state discussioni anche sul livello di "de-Googlizzazione" e sulla trasparenza di alcune scelte tecniche.
- GrapheneOS vs. tutti gli altri (LineageOS, /e/ OS, e anche Fairphone): GrapheneOS ha una posizione molto intransigente sulla sicurezza e la privacy. I suoi sviluppatori sono noti per criticare aspramente altri progetti (inclusi LineageOS e /e/ OS) che ritengono meno sicuri o che non aderiscono ai loro elevati standard. Ad esempio, GrapheneOS sottolinea che LineageOS, pur essendo open source, non ha le stesse garanzie di sicurezza (come il bootloader bloccabile) che GrapheneOS offre sui Pixel. Riguardo a Fairphone, GrapheneOS ha espresso scetticismo sulla priorità che Fairphone dà alla sicurezza software rispetto alla sostenibilità hardware, sostenendo che un telefono non è veramente sostenibile se non è anche sicuro. Queste critiche sono spesso percepite come molto dirette e possono generare tensioni.
- Fairphone e la sua gestione software: A volte Fairphone è stato criticato dalla sua stessa comunità per la lentezza negli aggiornamenti Android o per la qualità del suo software stock rispetto alla sua eccellente reputazione hardware. Questo spinge alcuni utenti a cercare alternative come LineageOS o /e/ OS, il che può indirettamente creare una sorta di "competizione" di percezione
Qual è la Situazione Attuale
Fairphone
Fairphone continua a produrre smartphone con un forte focus sulla sostenibilità, la riparabilità e la durabilità. I loro ultimi modelli, come il Fairphone 5, continuano a ricevere elogi per l'impegno etico. L'azienda pubblica regolarmente report sull'impatto e sta lavorando per migliorare la propria catena di approvvigionamento e la sostenibilità dei materiali. La disponibilità di aggiornamenti Android e il supporto software rimangono aree di attenzione per la comunità. Fairphone e Murena (/e/OS) hanno una partnership dove Murena vende Fairphone con /e/OS preinstallato.
LineageOS
LineageOS rimane una delle ROM custom più popolari e attive. Continua a supportare un'ampia varietà di dispositivi e a fornire aggiornamenti regolari (anche mensili per la sicurezza). La comunità è vasta e molto attiva. La sfida principale per LineageOS è mantenere il supporto per un numero così elevato di dispositivi e garantire la compatibilità con le nuove versioni di Android, dato che si basa sul volontariato dei manutentori. La sua filosofia è di fornire un'esperienza Android il più possibile pulita e personalizzabile, con la possibilità per l'utente di decidere se includere o meno i servizi Google.
/e/ OS (Murena)
/e/ OS (Murena) continua a promuovere la sua visione di un ecosistema completamente "de-Googlizzato". Offre sia la possibilità di scaricare la ROM per l'installazione manuale, sia la vendita di smartphone (inclusi Fairphone) con /e/ OS preinstallato. Il progetto sta cercando di ampliare il numero di dispositivi supportati e migliorare l'integrazione dei propri servizi. Stanno anche lavorando per aggiornare le loro ROM alle versioni più recenti di AOSP (Android Open Source Project).
GrapheneOS
GrapheneOS mantiene la sua posizione di sistema operativo più sicuro e privato disponibile per i telefoni Android. Continua a svilupparsi esclusivamente per i Google Pixel, sfruttando le loro funzionalità di sicurezza hardware. Il team di sviluppo è molto attivo nel migliorare le protezioni e nel fornire aggiornamenti tempestivi. La comunità di GrapheneOS è più piccola e focalizzata su utenti che danno la massima priorità alla sicurezza, spesso anche a scapito di una maggiore usabilità o compatibilità con tutti i servizi Android tradizionali (dato l'assenza totale dei servizi Google).
Fonti:
1) La guida definitiva su GrapheneOS
2) Distribuzione Android di LineageOS
3) e.foundation
4) Fairphone
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The right to data protection and the battle for privacy: NOYB's 2024 annual report is published today!
Almost 7 years after the GDPR came into force, noyb remains one of the leading European forces fighting for the fundamental right to data protection for all users. To date, our legal work has resulted in administrative fines totaling €1.69 billion. Our results in 2024 once again demonstrate that we can make a difference: in addition to filing 36 new complaints, we also obtained several new decisions from the authorities and even a ruling from the European Court of Justice (CJEU).
Here is the report in English
noyb.eu/en/annual-report-2024-…
Thanks to ❤️ @Privacy Pride ❤️ for having brought to our attention the publication of the report!
None of the projects of @noyb.eu would be possible without the 5,250 supporting members, institutional members, and every single individual who donates to noyb. Your generosity and dedicated supporters enable NOYB to continue its work and make a significant impact on digital rights.
Annual Report 2024 out now!
Our achievements in 2024 prove once again that we can make an impact: In addition to filing 36 new complaints, we also obtained a number of new decisions from authorities and a CJEU rulingnoyb.eu
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Il diritto alla protezione dei dati e le battaglie per la privacy: pubblicato oggi il rapporto annuale 2024 di NOYB!
A quasi 7 anni dall'entrata in vigore del GDPR, noyb rimane una delle principali forze europee che si battono per il diritto fondamentale alla protezione dei dati per tutti gli utenti. Ad oggi, il nostro lavoro legale ha portato a sanzioni amministrative per un totale di 1,69 miliardi di euro. I nostri risultati nel 2024 dimostrano ancora una volta che possiamo fare la differenza: oltre ad aver presentato 36 nuovi reclami, abbiamo anche ottenuto diverse nuove decisioni dalle autorità e persino una sentenza della Corte di Giustizia Europea (CGUE).
Qui il rapporto in inglese
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Nessuno dei progetti di @mastodon.social/@noybeu.rss sarebbe possibile senza i 5.250 membri sostenitori, i membri istituzionali e ogni singolo individuo che dona a noyb. La vostra generosità e dedizione dei sostenitori permettono a NOYB di continuare il suo lavoro e di avere un impatto significativo sui diritti digitali.
Annual Report 2024 out now!
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Gaza non è sola
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/07/gaza-no…
Ci perdonerà Lucio Magri se mutuiamo il titolo di uno dei suoi editoriali più significativi per raccontare la bella iniziativa svoltasi ieri mattina al Senato, in Sala Nassiriya, ma Gaza non è sola. Lo abbiamo ribadito grazie alla presenza della special rapporteur delle Nazioni Unite Francesca Albanese, che ha presentato il
fra76mm
in reply to Lorenzo • • •@lealternative
Aggiungerei che GrapheneOS, che si è stancata della policy di google, sempre più restrittiva verso le custom ROM, negli ultimi tempi ha cominciato a cercare, e forse ha trovato, un OEM per produrre uno smartphone con Graphene OS preinstallato.
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Max 🇪🇺🇮🇹
in reply to Lorenzo • •@Lorenzo
Uso un Fairphone dal 2020 e non avevo mai sentito parlare di queste presunte diatribe che addirittura farebbero sì che non ci si capisca un ca%%o.
Mi sono messo a leggere l'articolo e vorrei esprimere i miei complimenti a chi ha fatto il titolo. Mi consideravo abbastanza scafato nell'evitare i titoli clickbait e invece...
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fra76mm
in reply to Max 🇪🇺🇮🇹 • • •@max
@enzoesco
Se segui il profilo @GrapheneOS
vedrai che quasi ogni settimana c'è una serie di post in risposta agli attacchi di /e/OS
C'è un clima pessimo tra i due progetti
Max 🇪🇺🇮🇹
in reply to fra76mm • •@fra76mm
Non lo metto in dubbio ma che c'entra Fairphone?
dafunkkk
in reply to Lorenzo • • •la risposta sara sempre la stessa...linux phone....postmarketOS, ubuntu o altro... basta che si sbrighino
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Lorenzo
in reply to dafunkkk • •cipper 📌
in reply to Lorenzo • • •sara', ma la pagina del negozio di fairphone6 pullula di applicazioni google:
shop.fairphone.com/the-fairpho…
anzi, nelle "spec" dice che monta Android™ 15, altro che eOS 👎
Switch to fair. Switch to The Fairphone (Gen. 6).
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Nicola Pizzamiglio
in reply to cipper 📌 • •cipper 📌
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Paolo Redaelli
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Nicola Pizzamiglio
in reply to Paolo Redaelli • •syaochan
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Nicola Pizzamiglio
in reply to syaochan • •syaochan
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Paolo Redaelli
in reply to Nicola Pizzamiglio • • •Dipende. Cercano in ogni modo di capire se il dispositivo su cui girano sia "affidabile". La questione è: affidabile per chi? Per te, cittadino proprietario del dispositivo o per chi ti deve controllare?
@enzoesco
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