ProxyCommand: la piccola stringa che apre una porta per gli exploit
Nella giornata di ieri è stata pubblicata CVE-2025-61984 una falla in OpenSSH, che permette potenzialmente l’esecuzione di comandi sul client quando ProxyCommand viene usato con nomi utente contenenti caratteri di controllo (per esempio newline).
Alcuni flussi di input in OpenSSH non eliminavano correttamente caratteri di controllo inseriti nei nomi utente. Un attaccante può sfruttare questo comportamento costruendo un nome utente contenente, ad esempio, un newline seguito da una stringa che dovrebbe essere interpretata come comando.
Quando quel nome utente viene inserito nella stringa invocata dal ProxyCommand, alcune shell non si fermano all’errore di sintassi introdotto dal newline e continuano l’esecuzione: la riga successiva può quindi essere eseguita come payload. In sostanza: una piccola sequenza di caratteri malevoli, combinata con una shell permissiva e una certa configurazione SSH, può trasformarsi in RCE.
Perché un submodule Git è pericoloso
GIT può rivelarsi insidioso perché sfrutta azioni ordinarie degli sviluppatori. Un repository può includere un submodule il cui URL SSH è stato costruito per contenere un nome utente manipolato. Quando qualcuno esegue: git clone –recursive
Git prova a recuperare anche i submodule via SSH — ed è in quel momento che il client esegue il ProxyCommand configurato localmente. In determinate condizioni, l’intera catena porta all’esecuzione del payload.
L’exploit infatti non si attiva “da solo”. Per funzionare servono due precise condizioni sul sistema della vittima:
- Shell permissiva: la shell invocata dal ProxyCommand deve continuare l’esecuzione dopo un errore di sintassi (comportamento tipico di Bash, Fish, csh)
- ProxyCommand vulnerabile: il file ~/.ssh/config dell’utente deve contenere un ProxyCommand che include il token %r (il nome utente remoto) senza adeguata protezione — ad esempio %r non deve essere correttamente quotato o sanitizzato.
Se entrambe le condizioni si verificano, il nome utente manipolato può essere interpolato nella stringa invocata dal proxy e far partire comandi non voluti.
Implicazioni pratiche
- Sviluppatori e sistemi automatizzati che effettuano clone ricorsivi rappresentano un bersaglio sensibile perché il vettore sfrutta operazioni di routine.
- Strumenti che generano automaticamente ~/.ssh/config e inseriscono %r senza protezioni amplificano il rischio
- La presenza di proof-of-concept pubblici rende la situazione urgente: aumenta la probabilità che qualcuno automatizzi lo sfruttamento su larga scala.
PoC pubblici — cosa mostrano e perché preoccuparsi (informazione non actionabile)
Negli ultimi giorni sono circolati proof-of-concept che spiegano chiaramente la catena d’attacco, ma senza fornire istruzioni pratiche per sfruttarla. Questi PoC mostrano lo scenario tipico: un nome utente contenente caratteri di controllo che viene interpolato nel ProxyCommand, e una shell permissiva che finisce per eseguire la riga successiva. Molti PoC usano come dimostrazione esattamente il caso del submodule Git perché rende evidente il rischio supply-chain: un repository compromesso può raggiungere facilmente sviluppatori e pipeline automatizzate.
Il valore operativo dei PoC non è insegnare come sfruttare, ma mettere in evidenza dove concentrare le verifiche. Tuttavia, la loro pubblicazione riduce il tempo che gli attaccanti impiegherebbero per sviluppare exploit automatici, dunque la finestra per intervenire è breve.
La falla viene risolta aggiornando OpenSSH alla versione 10.1, attività da effettuare quanto prima
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Apple Vision Pro 2 sarà cestinato?
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Cupertino starebbe smantellando la propria divisione dedicata ai visori: niente Apple Vision Pro 2 e Vision Air, il team lavorerà agli Apple Glass. Ma la sensazione è che l'azienda di Tim Cook si ritrovi ancora una volta a inseguire il mercato anziché indirizzarlo
Vi auguro di essere eretici, il libro di Toni Mira che parla di attualità e speranza. Dedicato a don Luigi Ciotti
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In concomitanza con gli 80 anni di don Luigi Ciotti, fondatore e anima di Libera, Toni Mira ha pubblicato “Vi auguro di essere eretici“, un dialogo tra due ottimi amici, ma anche una riflessione sulla contemporaneità, sulla speranza, su questo
BreachForums cade sotto i colpi dell’FBI: fine di un’epoca per il cybercrime?
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Dopo l'operazione Salesforce che ha animato le ultime settimane con numerose aziende colpite per supply chain, il sito pubblico su clearnet del collettivo criminale è stato sequestrato. Vediamo cosa significa questa operazione nel mondo del cybercrime
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Sarà Giovanni Grasso, portavoce del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il protagonista dell’appuntamento del 17 ottobre alle 19, da Ohana, in via del Martin Pescatore 4, Infernetto (Roma). Nell’ambito della rassegna
Roccella: “Le gite ad Auschwitz servivano a dire che l’antisemitismo è solo fascista” | VIDEO
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Bufera sulle dichiarazioni della ministra alle Pari opportunità e alla Famiglia Eugenia Roccella che ha definito le visite scolastiche ad Auschwitz “gite” aggiungendo che servivano solamente a “ripetere che l’antisemitismo era una questione fascista
Il 12 ottobre di novanta anni fa nasceva a Modena il tenore Luciano Pavarotti
La raccolta pubblicata dalla Decca in occasione dei 90 anni del Maestro
Annoverato tra i maggiori tenori di tutti i tempi, nonché tra i massimi esponenti della musica lirica.
Nel corso della sua carriera, durata oltre mezzo secolo, ha vinto sei Grammy Awards, di cui un Grammy Legend Awards, attribuitogli nel 1998.
Dal 1992 al 2003 ha tenuto a Modena dei concerti a cadenza quasi annuale a scopo benefico (Pavarotti & Friends), che riunivano sul palco famosi artisti della scena musicale pop e rock italiana e internazionale, chiamati a duetti con lui.
Noto per il suo carattere amabile e cordiale, il suo ricordo è affidato alla Luciano Pavarotti Foundation (lucianopavarottifoundation.com)
Pavarotti canta l'aria "Nessun dorma", un suo "cavallo di battaglia"
La civiltà aliena più vicina è a 33.000 anni luce da noi
La vita intelligente nella galassia sembra rara, con civiltà possibili a 33.000 anni luce di distanza. Gli scienziati continuano la ricerca extraterrestre.Antonello Buzzi (Tom's Hardware)
PORTOGALLO. Vince il centrodestra, delusa l’estrema destra
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In Portogallo il centrodestra consolida la sua egemonia mentre l'estrema destra dimezza i consensi ottenuti alle legislative. Al centro della campagna elettorale i danni provocati dal turismo, in particolare l'aumento dei prezzi degli alloggi
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La ministra Roccella e le gite ad Auschwitz. Ma perché nessuno ha confutato le sue parole al convegno?
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Scrive in un post su Facebook la professoressa Anna Foa: “Che Eugenia
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GAZA. In corso scambio ostaggi israeliani-prigionieri palestinesi
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E' atteso l'arrivo di Donald Trump che parlerà alla Knesset e poi andrà a Sharm El Sheikh per il vertice internazionale organizzato dall'Egitto
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Making a 2-Transistor AM Radio with a Philips Electronic Engineer EE8 Kit from 1966
Back in 1966, a suitable toy for a geeky kid was a radio kit. You could find simple crystal radio sets or some more advanced ones. But some lucky kids got the Philips Electronic Engineer EE8 Kit on Christmas morning. [Anthony Francis-Jones] shows us how to build a 2-transistor AM radio from a Philips Electronic Engineer EE8 Kit.
According to [The Radar Room], the kit wasn’t just an AM radio. It had multiple circuits to make (one at a time, of course), ranging from a code oscillator to a “wetness detector.”
The kit came with a breadboard and some overlays for the various circuits, along with the required components. It relied on springs, friction, and gravity to hold most of the components to the breadboard. A little wire is used, but mostly the components are connected to each other with their leads and spring terminals.
[Anthony] makes the 2-transistor radio, which continues from an earlier 1-transistor radio. The first components wired in are for the front panel: the potentiometer, variable capacitor, and power switch. Next, the spring terminals are clipped into place. The capacitors and resistors are installed. Then the diode is installed. The transistors are installed. The rest of the passive components and the various wires are installed. There is a technique for attaching the wires to the components using small springs to hold the wires in place. Finally, the “ferroceptor” is installed, and some batteries.
The whole apparatus is taken outside where a long wire antenna and an earth connection are connected to the circuit, but, alas, there wasn’t much of an AM signal to be received. [Anthony] tries again at nighttime and gets slightly better results, but only marginally.
You were a lucky kid to get one of these back in 1966. Maybe in 1967, you could be a radio engineer. If you are impressed with the EE8’s breadboard, you’d probably enjoy making one of these.
youtube.com/embed/PWPHGEWwKbU?…
La bolla dell’intelligenza artificiale: cresce il timore di un nuovo tracollo tecnologico
Durante il DevDay, la conferenza annuale di OpenAI svoltasi questa settimana, il CEO Sam Altman ha risposto alle domande dei giornalisti, un gesto sempre più raro tra i leader tecnologici. Altman ha riconosciuto l’incertezza che circonda oggi il settore dell’intelligenza artificiale, affermando che “molti ambiti dell’AI stanno attraversando una fase instabile”.
Nella Silicon Valley cresce il timore di una nuova bolla tecnologica. Banca d’Inghilterra, Fondo Monetario Internazionale e il CEO di JPMorgan, Jamie Dimon, hanno espresso preoccupazioni simili. Dimon, in un’intervista alla BBC, ha sottolineato che “la maggior parte delle persone dovrebbe sentirsi più incerta sul futuro”.
Durante l’Italian Tech Week di Torino, Jeff Bezos, fondatore di Amazon e uno degli uomini più ricchi al mondo ha definito l’attuale entusiasmo per l’intelligenza artificiale (IA) come una “bolla”. Bezos ha spiegato che in momenti di grande euforia come quello attuale, “ogni esperimento viene finanziato, ogni azienda riceve fondi, indipendentemente dalla qualità delle idee”.
Durante un dibattito al Computer History Museum, l’imprenditore Jerry Kaplan, il quale fondò la Go Corporation, che sviluppò uno dei primi tablet computer ha ricordato di aver vissuto quattro bolle e teme che quella dell’AI possa essere ancora più grave. Secondo lui, la quantità di denaro oggi in circolazione supera di molto quella dell’era delle dot-com, “Quando (la bolla) scoppierà, la situazione sarà molto brutta, e non saranno solo le persone che lavorano nell’intelligenza artificiale a esserne colpite”, ha affermato. “Potrebbe rappresentare un freno per l’economia nel suo complesso.”
OpenAI, intanto, continua a espandersi. Dopo il lancio di ChatGPT nel 2022, l’azienda è al centro di una rete di accordi multimiliardari: un’intesa da 100 miliardi di dollari con Nvidia per nuovi data center, un piano d’acquisto di hardware AMD per miliardi e una collaborazione da 300 miliardi con Oracle. Oggi la società è valutata circa 500 miliardi di dollari.
Tali partnership hanno sollevato dubbi tra gli analisti, che le definiscono “finanziamenti rotativi”, ossia investimenti incrociati tra aziende per sostenere artificialmente la domanda. Altman respinge queste accuse, sostenendo che la crescita di OpenAI è reale, sebbene l’azienda non sia ancora profittevole.
C’è chi paragona la situazione attuale a quella di Nortel, la società canadese che negli anni 2000 gonfiò la domanda con prestiti ai clienti. Il CEO di Nvidia, Jensen Huang, ha difeso l’accordo con OpenAI, spiegando che “non esiste esclusività” e che la priorità è “favorire la crescita dell’ecosistema AI”.
Nonostante i rischi, molti esperti credono che gli attuali investimenti possano generare ricadute positive nel lungo periodo. Come ha osservato Jeff Boudier di Hugging Face, “anche se parte del capitale andrà perso, dalle infrastrutture costruite oggi nasceranno i prodotti e i servizi di domani”.
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DAS: l’orecchio del mondo nascosto nei cavi sottomarini
Oltre 1,2 milioni di chilometri di cavi in fibra ottica giacciono sul fondale oceanico, a lungo considerati esclusivamente parte di una rete di telecomunicazioni globale. Tuttavia, la tecnologia di rilevamento acustico distribuito (DAS), che sta rapidamente emergendo dalla fase sperimentale, sta aprendo un campo fondamentalmente nuovo : l’uso di queste linee per il monitoraggio subacqueo e la guerra antisommergibile. Quella che fino a poco tempo fa sembrava un’ipotesi sta già iniziando a concretizzarsi in sviluppi militari concreti.
Il DAS trasforma un cavo in fibra ottica convenzionale in una catena continua di sensori acustici sensibili. Quando un breve impulso di luce laser attraversa la fibra, i segnali riflessi vengono modificati da minuscole vibrazioni, come il rumore di un’elica sottomarina o l’onda acustica di un’esplosione.
Gli algoritmi di analisi automatica non solo registrano queste variazioni, ma determinano anche la direzione e la natura della sorgente. Il risultato è un sistema di ascolto passivo in grado di coprire vasti spazi marittimi, ma impercettibile e più conveniente rispetto ai tradizionali idrofoni o ai sistemi sonar attivi.
I test hanno confermato che il DAS è ugualmente efficace sia nelle zone costiere che in quelle di profondità. La tecnologia ha applicazioni che vanno oltre quelle militari: può rilevare tentativi di accesso ai cavi, registrare l’attività sismica sottomarina e rilevare segni di attività illegali sui fondali marini.
Se combinati con l’intelligenza artificiale, questi sistemi possono confrontare le firme acustiche con i dati GPS o AIS, consentendo la classificazione di imbarcazioni e oggetti sottomarini.
Diversi paesi stanno già integrando il DAS nelle proprie infrastrutture di difesa. Negli Stati Uniti, le informazioni raccolte dai cavi vengono immesse nei sistemi di gestione del combattimento e confrontate con quelle provenienti dagli aerei navali P-8A Poseidon e dai veicoli sottomarini autonomi. Sono inoltre in fase di sviluppo modelli di intelligenza artificiale per migliorare la precisione del riconoscimento.
Nel Regno Unito, il sistema è in fase di sperimentazione nell’ambito di un programma per la protezione delle comunicazioni sottomarine. Il Ministero della Difesa sta collaborando con gli operatori di telecomunicazioni del Nord Atlantico e del Mare del Nord, testando il DAS per il monitoraggio dei cavi e il tracciamento di possibili attività sottomarine.
Anche altri Paesi stanno esplorando attivamente il potenziale di questa tecnologia. I Paesi Bassi hanno già avviato il monitoraggio continuo del Mare del Nord utilizzando cavi esistenti. La Norvegia sta esplorando scenari di monitoraggio lungo le rotte marittime artiche e la Germania sta valutando il DAS come parte della sua strategia marittima. L’Unione Europea sta supportando gli sviluppi in questo settore attraverso il programma Horizon, compresi progetti sulla sorveglianza costiera e sulla protezione delle infrastrutture critiche.
Nell’ambito dell’alleanza AUKUS, Australia, Stati Uniti e Regno Unito stanno sviluppando l’integrazione del DAS con piattaforme sottomarine senza pilota e soluzioni di intelligenza artificiale per il tracciamento di sottomarini a bassa rumorosità. I partecipanti al progetto prevedono l’implementazione di una rete distribuita di sensori integrati con sistemi di tracciamento autonomi in tutta la regione indo-pacifica.
Anche i potenziali avversari sono interessati a questa tecnologia. La Cina, che gestisce una delle più grandi reti di cavi sottomarini della regione, sta, secondo gli analisti, testando il DAS per tracciare le interferenze e monitorare il traffico. La Russia, da parte sua, ha ripetutamente espresso preoccupazione per tali sviluppi nell’Artico e nel Baltico, considerandoli una minaccia alla segretezza delle sue operazioni sottomarine. In questo contesto, gli incidenti che comportano danni alle linee dei cavi sono diventati più frequenti : rotture inspiegabili e attività sospette vengono registrate in aree lungo rotte strategiche.
Il vantaggio principale del metodo rimane la possibilità di utilizzare i cavi esistenti, consentendo una rapida scalabilità senza significativi investimenti infrastrutturali. Tuttavia, questo vantaggio pone anche delle sfide: i volumi di dati in ingresso sono colossali e, senza algoritmi di filtraggio e interpretazione efficaci, risultano di scarsa utilità pratica. Rimane anche il problema dell’immunità al rumore: sono possibili tentativi di sopprimere, imitare o disabilitare fisicamente singole sezioni della rete via cavo.
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Le terme per i romani erano un mix tra palestra con piscina, centro sociale, biblioteca e perfino foro politico, e costituivano un pilastro essenziale della vita urbana nell'Impero romano.
Sebbene la pulizia fosse importante, le terme erano soprattutto uno spazio sociale. Lì si concludevano affari, si discuteva di politica, si ascoltavano pettegolezzi e si coltivavano amicizie.
Le terme romane erano molto più di un luogo dove fare il bagno
GOLEM: Linux Day 2025
golem.linux.it/
Segnalato dal calendario eventi di Linux Italia e pubblicato sulla comunità Lemmy @GNU/Linux Italia
day.linux.prato.it
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VENEZUELA. Machado premio Nobel: le voci dal Paese sotto assedio
@Notizie dall'Italia e dal mondo
L'assegnazione dell'importante riconoscimento alla leader della destra potrebbe portare a un aggravamento della tensione militare tra Washington e Caracas
pagineesteri.it/2025/10/13/ame…
IO E CHATGPT E20 (END OF SEASON): Alcune riflessioni conclusive
In questo ultimo episodio della stagione ci fermiamo a riflettere su quanto appreso e sul futuro.
zerodays.podbean.com/e/io-e-ch…
The Singing Dentures Of Manchester And Other Places
Any radio amateur will tell you about the spectre of TVI, of their transmissions being inadvertently demodulated by the smallest of non-linearity in the neighbouring antenna systems, and spewing forth from the speakers of all and sundry. It’s very much a thing that the most unlikely of circuits can function as radio receivers, but… teeth? [Ringway Manchester] investigates tales of musical dental work.
Going through a series of news reports over the decades, including one of Lucille Ball uncovering a hidden Japanese spy transmitter, it’s something all experts who have looked at the issue have concluded there is little evidence for. It was also investigated by Mythbusters. But it’s an alluring tale, so is it entirely fabricated? What we can say is that teeth are sensitive to sound, not in themselves, but because the jaw provides a good path bringing vibrations to the region of the ear. And it’s certainly possible that the active chemical environment surrounding a metal filling in a patient’s mouth could give rise to electrical non-linearities. But could a human body in an ordinary RF environment act as a good enough antenna to provide enough energy for something to happen? We have our doubts.
It’s a perennial story (even in fiction), though, and we’re guessing that proof will come over the coming decades. If the tales of dental music and DJs continue after AM (or Long Wave in Europe) transmissions have been turned off, then it’s likely they’re more in the mind than in the mouth. If not, then we might have missed a radio phenomenon. The video is below the break.
youtube.com/embed/Z0zrGnlrm-s?…
Dental orthopantomogram: Temehetmebmk, CC BY-SA 4.0.
Hackaday Links: October 12, 2025
We’ve probably all seen some old newsreel or documentary from The Before Times where the narrator, using his best Mid-Atlantic accent, described those newfangled computers as “thinking machines,” or better yet, “electronic brains.” It was an apt description, at least considering that the intended audience had no other frame of reference at a time when the most complex machine they were familiar with was a telephone. But what if the whole “brain” thing could be taken more literally? We’ll have to figure that out soon if these computers powered by miniature human brains end up getting any traction.
The so-called “organoid bioprocessors” come from a Swiss outfit called FinalSpark, and if you’re picturing little pulsating human brains in petri dishes connected to wires, you’ll have to guess again. The organoids, which are grown from human skin cells that have been reprogrammed into stem cells and then cultured into human neurons, only have about 10,000 cells per blob. That makes them a fraction of a millimeter in diameter, an important limit since they have no blood supply and must absorb nutrients from their culture medium, and even though they have none of the neuronal complexity of a brain, they’re still capable of some interesting stuff. FinalSpark has a live feed to one of its organoid computing cells on the website; the output looks a little like an EEG, which makes sense if you think about it. We’re not sure where this technology is going, aside from playing Pong, but if you put aside the creep-factor, this is pretty neat stuff.
We thought once 3I/Atlas, our latest interstellar visitor, ducked behind the Sun on its quick trip through the solar system, that things would quiet down a bit, at least in terms of stories about how it’s an alien space probe or something. Don’t get us wrong, we’d dearly love to have it be a probe sent by another civilization to explore our neck of the galactic woods, and at this point we’d even be fine with it being the vanguard of a Vogon Constructor Fleet. But now the best view of the thing is from Mars, leading to stories about the strange cylindrical thing in the Martian sky. The photo was apparently captured on October 4 by one of the navigation cameras on the Perseverance rover, which alone is a pretty neat trick since those cameras are optimized for looking at the ground. But the image is clearly not of a cylinder floating menacingly over the Martian surface; rather, as Avi Loeb explains, it’s likely a spot of light that’s been smeared into a streak by a long integration time. And it might not even be 3I/Atlas; since the comet would have been near Phobos at the time, it could be a smeared-out picture of the Martian moon.
Part of the reason for all this confusion about a simple photograph is the continuing U.S. government shutdown, which has furloughed a lot of the NASA and JPL employees. And not only has the shutdown made it hard to get the straight poop on 3I/Atlas, it’s also responsible for the confusion over the state of the Juno mission. The probe, which has been studying the Jovian system since 2016, was supposed to continue through September 30, 2025; unfortunately, the shutdown started at one minute past midnight the very next day. With no news out of NASA, it’s unclear whether Juno is still in operation, or whether it’s planned intentional deorbit into Jupiter, to prevent contaminating any of the planet’s potentially life-bearing moons, already occurred. That makes it a bit of a Schrödinger’s space probe until NASA can tell us what’s going on.
And finally, are we really recommending that you watch a 25-minute video from a channel that specializes in linguistics? Yep, we sure are, because we found Rob Words’ deep dive into the NATO phonetic alphabet really interesting. For those of you not used to listening to the ham bands or public service radio, phonetic alphabets help disambiguate spoken letters from each other. Over a noisy channel, “cee” and “dee” are easily confused, but “Charlie” and “Delta” are easier to distinguish. But as Rob points out, getting to the finished NATO alphabet — spoiler alert, it’s neither NATO nor phonetic — was anything but a smooth road, with plenty of whiskey-tango-foxtrot moments along the way. Enjoy!
youtube.com/embed/UAT-eOzeY4M?…
The second Global Tipping Points Report warns that the world has crossed a key threshold as ocean heat devastates warm-water reefs.#TheAbstract
URGENTE: Il giornalista palestinese Saleh Al-Jaafarawi è stato ucciso a colpi d'arma da fuoco...
URGENTE: Il giornalista palestinese Saleh Al-Jaafarawi è stato ucciso a colpi d'arma da fuoco da uomini armati sconosciuti nel quartiere Tel Al-Hawa di Gaza City.
Fonte :canale Telegram Palestina Hoy
FREE ASSANGE Italia
URGENTE: Il giornalista palestinese Saleh Al-Jaafarawi è stato ucciso a colpi d'arma da fuoco da uomini armati sconosciuti nel quartiere Tel Al-Hawa di Gaza City. Fonte :canale Telegram Palestina HoyTelegram
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DIY 35mm Film Scanning
If you are sitting on a horde of negatives, waiting for the digital photography fad to die off, it may be time to think about digitizing your old film. [Kinpro1024] can help with the PiDigitzier, an open-source film scanning solution. The build centers around a Pi Zero 2, a Pi HQ camera, and a diffusing LED lighting fixture. Of course, there’s also some miscellaneous hardware and a camera lens; the example used a Pentax 50 mm f1.8 lens.
Half of the project is mechanical. An MDF tower provides a stable 250 mm workspace and decks that can slide up and down using threaded rods and curtain rods. Apparently, leveling the platforms is important not only for the optics but also to allow the MDF to move along the rods without binding.
On the software side, some Python software orchestrates the capture and builds a high-resolution scan by combining three different images from different positions. As you might expect, though, the image stitching doesn’t occur on the Pi.
[Kinpro1024] has only scanned black and white film so far because the LEDs have a poor color rendering index. If you wanted to scan color film, you may have to experiment with better lighting or software correction. The camera’s rolling shutter also causes some issues if the LEDs don’t hold their intensity through the entire scan. You could, of course, replace this with a global shutter camera.
Stray light can also be a problem. Ideally, you’d use bellows like a big camera, but if that’s not available, you can wing it with some homemade light baffles.
If you decide you want to try color, you will be interested in this project. You might also think of raiding the kids’ Lego box.
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Peter Samson, pioniere della cultura Hacker, ci fa ascoltare “Boards of Canada” su PDP-1
In un mondo in cui la musica è da tempo migrata verso lo streaming e le piattaforme digitali, un appassionato ha deciso di tornare indietro di sei decenni, a un’epoca in cui le melodie potevano ancora prendere vita attraverso il bagliore delle lampade e del nastro perforato.
Il più vecchio computer PDP-1, famoso per essere stato la culla di uno dei primi videogiochi, improvvisamente parlò con la voce dei Boards of Canada, eseguendo la loro composizione “Olson” utilizzando nastro di carta e luci lampeggianti.
Il progetto è stato implementato da Peter Samson, pioniere della cultura hacker presso il TMRC e ingegnere e volontario presso il Computer History Museum nell’ambito dell’iniziativa PDP-1.music, lanciata da Joe Lynch.
L’obiettivo era quello di adattare una breve traccia ai limiti tecnici del PDP-1, che utilizzava nastri di carta perforati per l’inserimento dei dati. Ogni sequenza sonora veniva codificata manualmente e registrata su nastro, che doveva essere caricato nel dispositivo passo dopo passo.
L’elemento chiave della riproduzione era l'”Harmony Compiler“, un compilatore sviluppato dallo stesso Samson negli anni ’60, mentre era studente al MIT. Questo strumento era stato progettato per consentire al PDP-1 di riprodurre brani classici utilizzando quattro valvole di segnale.
Originariamente, queste valvole dovevano indicare lo stato del programma, ma furono riadattate come oscillatori in quadratura, diventando essenzialmente convertitori digitale-analogico a bit singolo. Lampeggiando rapidamente alle frequenze audio, ogni valvola veniva trasformata in una sorgente sonora.
Per riprodurre la composizione, i segnali luminosi provenienti dalle valvole venivano combinati in canali stereo e poi assemblati in un’unica traccia utilizzando un emulatore. Il file risultante veniva convertito manualmente in codice adatto al nastro perforato, che veniva poi caricato nel PDP-1.
Nonostante la complessità del processo, i creatori del progetto ritengono che lo sforzo ne sia valsa la pena: la musica dei Boards of Canada, intrisa di nostalgia per il passato analogico, suona piuttosto naturale su una macchina del genere.
Peter Samson. Uno dei primi hacker del Tech Model Railroad Club
Peter R. Samson è un informatico statunitense noto per il suo ruolo pionieristico nel campo della programmazione e per le sue influenti opere nel contesto della cultura hacker. Nato nel 1941 a Fitchburg, Massachusetts, ha studiato al Massachusetts Institute of Technology (MIT) dal 1958 al 1963. Durante il suo periodo universitario, è stato membro del Tech Model Railroad Club (TMRC) di MIT, dove ha svolto un ruolo significativo nel plasmare il linguaggio e la filosofia della cultura hacker.
Nel 1959, Samson ha compilato la prima edizione del “Tech Model Railroad Club Dictionary”, un glossario che ha introdotto termini come “foo”, “mung” e “frob”, molti dei quali sono diventati parte integrante del vocabolario della cultura hacker. Inoltre, ha definito il termine “hacker” come “colui che hackera, o crea”, contribuendo a consolidare l’uso di questo termine nel contesto informatico.
Oltre al suo coinvolgimento nel TMRC, Samson ha contribuito allo sviluppo di software pionieristici per i computer TX-0 e PDP-1, tra cui la sintesi musicale digitale in tempo reale e la creazione di “Spacewar!”, uno dei primi giochi interattivi per compute
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La Cina rafforza la sua presenza nel settore dei cavi sottomarini
Il Segretario generale Xi Jinping ha ribadito che la costruzione di una nazione marittima forte rappresenta un compito strategico fondamentale per il ringiovanimento della Cina. In questo scenario, le tecnologie ottiche marine avanzate assumono un ruolo chiave, poiché la profondità del progresso scientifico determina lo sviluppo delle risorse oceaniche e delle attività offshore.
Le fibre ottiche sottomarine, che trasportano oltre il 95% delle comunicazioni internazionali, costituiscono l’infrastruttura principale della digitalizzazione globale. A Wuhan, una tra le basi di produzione mondiale di fibre e cavi ottici, diverse aziende hanno sviluppato tecnologie capaci di rafforzare la frontiera digitale marittima della Cina, estendendo connessioni fino alle profondità oceaniche pur trovandosi lontano dal mare.
Il settore dei cavi sottomarini ha una portata internazionale enorme, con 1,4 milioni di chilometri di linee attive che trasportano dati finanziari per migliaia di miliardi di dollari al giorno. Storicamente dominato da Stati Uniti, Francia e Giappone, è diventato negli ultimi anni un campo di competizione tecnologica globale. In risposta alle barriere imposte contro la Cina, le aziende di Wuhan hanno accelerato innovazioni e applicazioni per consolidare la propria presenza.
YOFC, leader mondiale nel settore da nove anni, ha posato il primo cavo sottomarino di prova a sette conduttori al mondo nella Greater Bay Area, introducendo soluzioni capaci di ampliare la capacità senza aumentarne lo spessore. Parallelamente, FiberHome ha raggiunto un traguardo di trasmissione a 254,7 Tb/s su 200 chilometri di fibra standard, grazie all’uso di algoritmi di intelligenza artificiale, rafforzando la competitività della tecnologia cinese in scenari transoceanici.
Anche Accelink Technologies ha segnato progressi significativi, superando per la prima volta i 1.000 chilometri di trasmissione ottica a singolo raggio. Questi sviluppi hanno mostrato il valore strategico dei cavi ottici sottomarini, descritti come l'”aorta” della rete globale. La loro assenza rallenterebbe trasmissioni vitali per settori come energia, comunicazioni quantistiche, telemedicina e logistica internazionale, compromettendo sicurezza e sincronizzazione globale.
Gli investimenti hanno reso FiberHome un punto di riferimento mondiale, con un parco industriale capace di produrre 10.000 chilometri di cavi sottomarini all’anno e una catena tecnologica che copre ogni fase, dai dispositivi a chip fino all’ingegneria navale. Anche YOFC ha rafforzato la propria presenza acquisendo una piattaforma per la produzione di cavi marittimi, consolidando così un ecosistema che integra materiali, componenti e sistemi.
La Wuhan Optics Valley si è affermata come centro di innovazione “atipico” in acque profonde, grazie alla collaborazione tra aziende, università e laboratori di ricerca. Questa sinergia ha permesso di trasformare rapidamente le scoperte tecnologiche in capacità industriali, dando vita a un ecosistema completo che sostiene l’autonomia scientifica e tecnologica cinese e rafforza la leadership nel settore delle comunicazioni marine.
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Google prova a infilare l’Ai ovunque in barba all’Antitrust Usa?
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Non solo YouTube, Gmail e GMaps: adesso nei sandwich imbottiti Android il colosso di Mountain View inserisce pure la sua Ai Gemini. Ma in questo modo abusa della propria posizione? I legali di Google dicono
Festival del giornalismo culturale, il Master in Giornalismo della Lumsa vince il FgCult25
[quote]URBINO – Nella cornice della tredicesima edizione del Festival del giornalismo culturale di Urbino, l’allieva praticante del Master in Giornalismo della Lumsa Irene Di Castelnuovo ha vinto con il suo…
L'articolo Festival del giornalismo culturale, il
In 200mila da Perugia ad Assisi per dire no a tutte le guerre
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/10/in-200m…
Tanti, tantissimi. “In più di 200 mila” dicono gli organizzatori, come non si vedeva dal 2001, hanno marciato da Perugia ad Assisi. A mettersi in cammino sotto lo slogan “Imagine alla the
Trovato un dinosauro intrappolato nell’ambra per 99 milioni di anni
Dinosauro nell’ambra, la scoperta da 99 milioni di anni fa: una coda piumata intatta che svela nuovi dettagli sull’evoluzione verso gli uccelli.redazione.studenti (Studenti)
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in reply to storiaweb • • •Un'immagine mostra un gruppo di persone in abiti simili a quelli antichi, su una scalinata in pietra. Un uomo in piedi, a sinistra, è rivolto verso una donna seduta su una scalinata più bassa, tenendo in mano un bouquet di fiori. La donna è seduta davanti a un cesto pieno di fiori. Alla destra della donna, c'è un bambino seduto con uno strumento musicale. Un altro bambino è sdraiato sul lato destro della donna, e un uomo è visibile in piedi in lontananza, in alto a destra, e un altro in alto al centro. Le persone si trovano davanti a una struttura in pietra con colonne.
alt-text: Un uomo in toga e una donna seduta su una scalinata in pietra sono i soggetti principali di questo dipinto. L'uomo tiene in mano fiori, mentre la donna è seduta davanti a un cesto pieno di fiori. Tre bambini sono seduti o sdraiati intorno alla donna, e due uomini sono visibili sullo sfondo. La scena è ambientata davanti a una struttura in pietra con colonne.
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