nella serie di podcast ‘in cc’, giuseppe garrera parla dell’accendino di eric andersen
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da open.spotify.com/episode/7ByPC…
𝗜𝗡 𝗖𝗔𝗦𝗢 𝗗𝗜 𝗘𝗠𝗘𝗥𝗚𝗘𝗡𝗭𝗔, 𝗣𝗥𝗘𝗠𝗘𝗥𝗘 𝗜𝗟 𝗣𝗨𝗟𝗦𝗔𝗡𝗧𝗘 𝗥𝗢𝗦𝗦𝗢
È ciò che si legge sull’accendino dell’artista 𝗘𝗿𝗶𝗰 𝗔𝗻𝗱𝗲𝗿𝘀𝗲𝗻. Un oggetto dalla semplicità disarmante, parte della collezione di Garrera, ma carico di significato: secondo le istruzioni dell’artista, con questo accendino possiamo ridurre in cenere ciò che ci addolora.
Nel nuovo episodio di 𝘐𝘕 𝘊𝘊, Garrera ci guida alla scoperta di questo oggetto che, trasformato in opera d’arte, diventa uno strumento liberatorio. Un modo per dare forma e sfogo alle angosce quotidiane, come solo un artista del calibro di Eric Andersen poteva immaginare.
*
Foto dell’opera: collezione Giuseppe Garrera
Introduzione: Marina Pietrocola
Intervento diGiuseppe Garrera
#accendino #art #arte #arteContemporanea #audio #collezione #collezioneDArte #CollezioneGiuseppeGarrera #EricAndersen #GiuseppeGarrera #INCC #LatitudeArtProjects #MarinaPietrocola #operaDArte #podcast #puzzle
Eric Andersen: l'accendino
IN CC - in conversazione con Giuseppe Garrera · EpisodeEric Andersen: l'accendino (Spotify)
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nadine quomsieh, “un femminismo che non può nominare gaza non è femminismo” (27 apr. 2025)
da un post di Raffaella Battaglini qui
NADINE QUOMSIEH – UN FEMMINISMO CHE NON PUÒ NOMINARE GAZA NON È FEMMINISMO
Di Nadine Quomsieh – 27 aprile 2025
Il femminismo celebra da tempo le vittorie dei “primati”: la prima donna a guidare, ad atterrare su un veicolo spaziale, ad abbattere le barriere costruite da patriarcato. Non sono imprese da poco. Ma cosa succede quando il femminismo diventa fluente nell’ambizione e silenzioso nell’agonia? Cosa succede quando non riesce a trovare il linguaggio per parlare di donne che partoriscono sul pavimento, che si struggono per le fosse comuni, che bolliscono l’erba per nutrire i propri figli, semplicemente perché sono palestinesi?
Sono una femminista. Credo profondamente nel potere, nel coraggio e nella necessità della liberazione delle donne. Ma scrivo anche come donna palestinese, osservando un movimento femminista globale che spesso si libra verso le stelle mentre cammina sulle macerie sotto i suoi piedi.
A Gaza, le donne non chiedono posti nei consigli di amministrazione o missioni su Marte. Chiedono pane, acqua, sapone, un assorbente. Che i loro figli si sveglino la mattina. Se il nostro femminismo non riesce a dare spazio a questa realtà, se non si ferma ad ascoltare le voci sotto le macerie, allora cosa stiamo costruendo, e per chi è veramente?
In un rifugio, una madre ha strappato strisce dal vestito della figlia per usarle come assorbenti. Un’altra le ha foderato le scarpe con del cartone, sanguinando in silenzio, per non macchiare il pavimento. Queste non sono metafore: sono i martedì mattina a Gaza. Eppure, troppo spesso, restano inespresse nelle sale della solidarietà femminista internazionale.
Le donne palestinesi non aspettano di essere salvate. Sono insegnanti, medici, giornaliste, poetesse, assistenti e protettrici della vita. Anche quando le loro case crollano, organizzano file per il cibo, raccontano storie e ricuciono qualsiasi frammento di normalità riescano a trovare. La loro Resistenza non è sempre clamorosa, ma è instancabile. Essere testimoni di tutto questo e continuare a parlare di “emancipazione femminile” senza includerle, questo non è emancipazione. Questo è Cancellazione.
Ci viene detto che il femminismo riguarda la scelta. Ma per molte donne in Palestina, la scelta è stata portata via: non solo dal patriarcato, ma dall’Occupazione, dalla guerra e dal rifiuto del mondo di vederci. Cos’è la libertà di scelta quando non puoi scegliere di fare il bagno a tuo figlio, di andare a scuola o di vivere senza paura?
Questo non è un rimprovero. È una chiamata. Un appello a un femminismo che non ha paura del disagio. Che non distoglie lo sguardo dal sangue sul pavimento perché non può rientrare in una campagna edulcorata. Un femminismo che ricorda le sue radici: Resistenza, Solidarietà, Giustizia, non solo rappresentanza.
Perché il femminismo che non parla quando le donne muoiono di fame sotto assedio non è femminismo. Il femminismo che non piange quando le ragazze vengono estratte dalle macerie non è femminismo. E il femminismo che non sa nominare Gaza non è femminismo. È prestazione.
Quindi chiedo, con amore, non con rimprovero: può il nostro movimento globale estendersi abbastanza da contenere il dolore, la forza e la verità delle donne palestinesi? Può inginocchiarsi accanto a noi, ascoltarci, stare al nostro fianco, non perché siamo impeccabili, ma perché siamo umane?
Perché anche qui vive la lotta. Anche qui inizia la liberazione.
Nadine Quomsieh, femminista e narratrice palestinese, è co-direttrice del Circolo dei Genitori – Forum delle Famiglie. Vive a Betlemme.
Traduzione: La Zona Grigia
Fonte: archive.md/dZBYZ
#femminismo #Gaza #LaZonaGrigia #NadineQuomsieh #Quomsieh
Raffaella Battaglini
L’intero concetto di femminismo va ripensato alla luce delle lotte (post) coloniali, e soprattutto di eventi come il genocidio a Gaza, altrimenti siamo solo delle borghesucce che si limitano a...www.facebook.com
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visualizzare il cambiamento climatico
condiviso da Overwhelmed:
mastodon.uno/@Overwhelmed/1126…
cfr. showyourstripes.info/l/europe/…
#cambiamentiClimatici #cambiamentoClimatico #clima #emergenzaClimatica
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dunque dal 2023 il genocidio e la distruzione completa si chiamano autodifesa?
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video da MED facebook.com/100075239962413/v…
slowforward.net/2025/04/26/sel…
#Gaza #genocide
#genocidio #Palestine #Palestina
#warcrimes #sionismo #zionism
#starvingpeople #starvingcivilians
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#audiovideo #bambini #children #Cisgiordania #coloni #colonialism #Gaza #genocide #genocidio #ICC #icj #IDF #invasion #IOF #israelcriminalstate #israelestatocriminale #israelterroriststate #izrahell #massacri #MED #ostaggi #Palestina #Palestine #prigionieri #settlers #sionismo #sionisti #starvingcivilians #starvingpeople #video #warcrimes #WestBank #zionism
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#vonderleyen è uno dei prodotti più scadenti del marciume occidentale.
dà solidarietà a #izrahell per gli incendi e tace su #Gaza .
la storia è già scritta, e queste #infamie ne fanno parte a pieno titolo.
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nave con aiuti umanitari attaccata in acque internazionali
Renata Morresi:
Dunque, con calma, vagliando ogni sintagma: ieri notte, in acque internazionali, dei #droni da guerra, forse mandati dal governo di #israele , hanno attaccato una nave con #aiutiumanitari diretta verso un luogo dove non c'è più cibo, acqua, elettricità, medicine, ecc., #Gaza . Ripeto: AIUTI UMANITARI - PER GAZA - BOMBARDATI - DA DRONI - IN ACQUE INTERNAZIONALI. Quando apriremo gli occhi su quello che stanno facendo il criminale #Netanyahu & i suoi complici? Per quanto tempo ancora potremo assecondare questo scempio? Potremo dire che non sapevamo? Che non arrivavano immagini o notizie? Che non conoscevamo i #genocidi ? Né i #criminidiguerra ? Come faremo a parlare di umanesimo? Di studiare la storia per non ripeterla? Come faremo a credere ai 'valori cristiani' o 'occidentali'? All'uguaglianza e all'equità? Al progresso e alla civiltà europea? Come faremo a guardarci allo specchio?
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#sionismo #papa #papafrancesco #sionisti #Palestina #Gaza #genocidio
il genocidio ha la sua solerte #scortamediatica
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L’Italia sprofonda al 49° posto nella classifica mondiale della #libertà di #stampa. Il peggior risultato tra tutti i Paesi dell’Europa occidentale.
Peggio della Slovacchia di Fico. Peggio del regno di Tonga. Peggio della Macedonia del Nord.
E no, non è un caso. Né un’eredità del passato. A dirlo è #ReporterSansFrontières : «Sì, è colpa del #governo Meloni. Ha contribuito in modo cospicuo al peggioramento della #libertà dei #media ».
Lo ha fatto con le pressioni politiche sulla #Rai. Con le #querele temerarie contro le testate più #critiche . Con la #leggebavaglio . Con le #intimidazioni ai #cronisti . Con i tentativi di minare la #segretezza delle fonti. E perfino con episodi di #sorveglianza come il caso #Paragon che ricordano – parole loro – gli #abusi dell’Ungheria e della Grecia.
Nel 2023 eravamo già finiti nella lista nera dei “Paesi problematici”. Nel 2024 siamo scesi di altri cinque posti. E ora, nel 2025, l’Italia scivola ancora.
Ma tranquilli, #TeleMeloni non esiste.
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oggi, 2 maggio, a roma, allo studio campo boario: serata tino franco (proiezioni dalle h. 17)
oggi, 2 maggio 2025, allo Studio Campo Boario (viale Campo Boario 4a)
SERATA TINO FRANCO
proiezioni a partire dalle ore 17
introduzione di Daniela Giombini e Francesco Ramon Franco
nel contesto di piramide channel special edition, a cura di
Francesco Ramon Franco, Alberto D’Amico, Raffaele Brunetti,
Bruno Lo Turco, Massimo Martella
#AlbertoDAmico #archivi #art #arte #audiovideo #BrunoLoTurco #cinema #DanielaGiombini #film #FrancescoRamonFranco #ItalianiNelloSpazio #MassimoMartella #omaggioATinoFranco #PercepireLInvisibile #PiramideChannel #piramideChannelSpecialEdition #proiezione #proiezioni #RaffaeleBrunetti #StudioCampoBoario #TinoFranco #video
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grazie a tutti i sostenitori di slowforward/differx !
grazie a tutti i sostenitori di slowforward/differx, che attraverso ko-fi e paypal in questi giorni hanno offerto e stanno offrendo contributi fondamentali per la continuazione di un lavoro quotidiano che compie nel 2025 ventidue anni.
il progetto è quello di non smettere mai di informare, e condividere materiali, testi, prose, postpoesia, file video e audio di incontri, link, aggiornamenti, notizie, podcast, pdf, immagini, ricostruzioni storiche, articoli e saggi negli ambiti consueti delle scritture di ricerca, dell’arte e musica contemporanea, della scrittura asemica, della ‘web weirdness’, dell’anarchismo e del Movimento, dei movimenti, del sostegno alla causa palestinese, oltre che di tutte quelle zone meno esplorate della rete, estranee al mainstream e contrarie a quei fascismi e razzismi reali e metaforici che questo tratto di storia sembra moltiplicare.
differx è un demoltiplicatore, slowforward accumula vie di fuga, battaglia e contrattacco.
il terreno dei linguaggi, del linguistico, per sua natura è e sempre sarà eracliteo, imprendibile e – parallelamente – presente e già altrove.
chi di tanto in tanto vorrà unirsi all’attività, è sempre invitato a spedire e proporre materiali e idee, o semplicemente a contribuire con un caffè alla veglia interminabile del sito e di tutti i suoi canali e addenda.
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slowforward – pur con tutte le sue imperfezioni e contraddizioni – sollecita tutti a evitare, per quanto possibile, i canali generalisti (soprattutto twitter, threads e facebook) e ad andare semmai alla fonte dei materiali, privilegiando piattaforme di condivisione presenti nel #fediverso o che comunque limitano le separazioni interne alle comunità, ed evitano o proprio cancellano del tutto l’invadenza pubblicitaria, lo #shadowbanning , la #censura , gli algoritmi demenziali, le violazioni della (o i comportamenti leggeri in tema di) #privacy
#111 #addenda #aggiornamenti #anarchia #anarchismo #antirazzismo #art #arte #arteContemporanea #audio #caffè #canaliDiDifferx #contribuire #contribuireASlowforward #contribute #differx #fileVideo #Gaza #idee #immagini #koFi #link #mainstream #materiali #movimenti #Movimento #musicaContemporanea #musicaSperimentale #notizie #offrimiUnCaffè #Palestina #paypal #paypalMe #pdf #podcast #politica #slowforward #sostenere #sostenereSlowforward #sostieniSlowforward #testi #vegliaInterminabile #webWeirdness
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finalmente un documento congiunto, a sinistra, per la palestina
fanpage.it/politica/gaza-mozio…
una incredibilmente positiva (benché ultra-ritardataria) mozione collettiva di PD, 5stelle e AVS per il riconoscimento dello Stato di Palestina, e non solo.
#5stelle #AVS #bambini #children #Cisgiordania #coloni #colonialism #Gaza #genocide #genocidio #ICC #icj #IDF #invasion #IOF #israelcriminalstate #israelestatocriminale #israelteroriststate #izrahell #M5S #massacri #ostaggi #Palestina #Palestine #PD #prigionieri #riconoscimentoDelloStatoDiPalestina #settlers #sionismo #sionisti #starvingcivilians #starvingpeople #StatoDiPalestina #warcrimes #WestBank #zionism
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“il regno unito valuta con la francia se riconoscere lo stato di palestina a giugno” (‘the globalist’, 30 apr. 2025)
globalist.it/world/2025/04/30/…
globalist.it/world/2025/04/30/…
(“ormai 160 Stati hanno riconosciuto la Palestina”)
#160StatiRiconosconoLaPalestina #Cisgiordania #Gaza #GerusalemmeEst #GranBretagna #Irlanda #Norvegia #Spagna #StatoDiPalestina #UK
Il Regno Unito valuta con la Francia se riconoscere lo Stato di Palestina a giugno
Il Regno Unito è in trattative con Francia e Arabia Saudita sul possibile riconoscimento dello Stato di Palestina in occasione di una conferenza prevista per giugnoglobalist (Globalist.it)
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cinque sì al referendum dell’8 e 9 giugno
cittadinanza, diritti, lavoro
#89Giugno #cittadinanza #diritti #lavoro #referendum
Referendum Cittadinanza - 8-9 Giugno Vota Sì!
REFERENDUM CITTADINANZA Grazie a questo referendum verranno ridotti da 10 a 5 gli anni di residenza legale in Italia richiesti per poter avanzare la domanda di cittadinanza italiana che, una […]Referendum Cittadinanza
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domani, 2 maggio, a roma, allo studio campo boario: serata tino franco
venerdì 2 maggio 2025, allo Studio Campo Boario (viale Campo Boario 4a)
SERATA TINO FRANCO
proiezioni a partire dalle ore 17
introduzione di Daniela Giombini e Francesco Ramon Franco
nel contesto di piramide channel special edition, a cura di
Francesco Ramon Franco, Alberto D’Amico, Raffaele Brunetti,
Bruno Lo Turco, Massimo Martella
#AlbertoDAmico #archivi #art #arte #audiovideo #BrunoLoTurco #cinema #DanielaGiombini #film #FrancescoRamonFranco #ItalianiNelloSpazio #MassimoMartella #omaggioATinoFranco #PercepireLInvisibile #PiramideChannel #piramideChannelSpecialEdition #proiezione #proiezioni #RaffaeleBrunetti #StudioCampoBoario #TinoFranco #video
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slowforward.net/2025/04/28/can…
i canali di slowforward
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la gente che conte
Specchio Mondadori. c’è bisogno di spiegazioni?
bastano i chiodi in copertina.
un callido estratto:
Oh vita, te ne prego
abbi con me la mano
leggera.
Non accanirti contro chi ti ha amato
tanto e senza ragione,
come sempre chi ama amare deve.
D’ora in avanti scendi neve
sui miei capelli già bianchi
e come il vento l’erba
accarezza i miei fianchi.
Lascia che si rimarginino
tutte quelle ferite
che tu mi hai procurato
e non aprirne di nuove.
Poiché fa presto sera,
tu leggera, leggera
abbi con me la mano.
Vedi in che stato sono.
Eppure ti amo ancora.
Eppure ti perdono
Specchio, vedi un po’ tu in che stato sei
#2025 #Conte #GiuseppeConte #poesia #poesiaSiFaPerDire #SpecchioMondadori
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luciana castellina sul ‘manifesto’, 28 apr. 2025: bergoglio etc.
In questo momento di grande tristezza per tanti nel mondo, una moltitudine di cui faccio parte anche io, di una cosa almeno sono contenta, anzi fiera: che sia stato il nostro manifesto nel 2016 a pubblicare e a distribuire insieme al quotidiano un libro che contiene uno dei più belli, e più significativi, discorsi di Bergoglio.
E questo in un tempo in cui ancora era possibile che altra pur paludata stampa uscisse con titoli come questi: «Papa Francesco benedice i centri sociali»; «Bergoglio incontra il Leoncavallo»; «Zapatisti, marxisti, Indignados, tutti dal papa». (In seguito capirono che era troppo impopolare ricorrere a questo tono di ironico sprezzo quasi che Papa Francesco fosse un secondario personaggio qualsiasi, sicché si corressero un poco).
Il libro di cui il nostro giornale si fece editore uscì in occasione dell’Incontro mondiale dei movimenti popolari (Emmp) a Roma, presenti fra gli altri un singolare e fino a poco prima presidente dell’Uruguay e prima guerrigliero Tupamaros, Pepe Mujica, la ben nota Vandana Shiva, assente invece l’invitato Bernie Sanders perché impegnato nella campagna elettorale americana.
Più 99 organizzazioni di 68 paesi, una lista più o meno coincidente con quella dei movimenti che hanno partecipato ai nostri Forum Mondiali dei tempi di Porto Alegre, fra questi non a caso i Sem Terra brasiliani e il loro leader Stedile, analoghi i temi in discussione: ecologia, beni comuni, salario universale.
All’appuntamento dell’anno precedente tenuto in Bolivia l’allora presidente Evo Morales aveva regalato al Pontefice venuto fino a laggiù per presiedere l’incontro una croce composta da una falce e un martello, e si potrebbe dire che quella singolare composizione lignea già a Roma sembrava tacitamente diventata il distintivo degli Emmp.
Ho scritto «si potrebbe dire» perché so che bisogna fare attenzione. E però non si può non prendere atto che il pontificato di Francesco ha impresso alla politica vaticana una svolta di sostanza molto forte e chiara. Bergoglio non è stato infatti solo un papa più caritatevole, impegnato a esaltare generosità e sacrificio.
Il messaggio del suo pontificato è stato direttamente politico, innanzitutto perché ha avuto il coraggio (che ahimè spesso manca a parte della stessa sinistra laica) di indicare con chiarezza il nemico, il colpevole dell’ingiustizia – «quella struttura ingiusta», dominata dal «primato del danaro che collega tutte le esclusioni», «rende schiavi, ruba la libertà», «mitizza il progresso infinito e l’efficienza incondizionata». Il capitalismo, insomma.
La novità principale non sta solo nel vigore della denuncia dello stato delle cose presente, ma nell’identificazione di un nemico storicamente esistente, e, dunque alle contraddizioni che spaccano inevitabilmente la società e che impongono il dovere della lotta se si vogliono superare. Non si possono ignorare (potrebbe non essere la nostra vecchia lotta di classe, ma non si può pensare che il conflitto sia scomparso).
È anche per questo che mi pare così importante l’insistenza di papa Francesco sulla necessità di quanto in questi ultimi decenni si è indebolito: la soggettività, la costruzione di un protagonismo del necessario agente del cambiamento, oggi addomesticato, anestetizzato. La soggettività, insomma.
Agli sfruttati, alle vittime del sistema, il papa adesso si rivolge per invitarli a non restare «a braccia conserte», a «passare – come dice il documento conclusivo dell’incontro di Roma – dalla fase della resistenza a quella dell’appropriazione del potere politico, dalla lotta sociale alla lotta elettorale».
Detta in due parole: capire che la solidarietà è autentica solo se si accompagna alla lotta. E perciò è indispensabile passare dalla carità alla politica, che quelle contraddizioni deve saper superare ma non ignorare.
La frase più esplicita e polemica del papa è proprio questa: «Non serve una politica per i poveri, ma una politica dei poveri». O, come ha ancor più esplicitamente dichiarato parlando ai giovani: «Ragazzi, la carità è una bella cosa, ma serve la politica». Quanto stava a cuore anche a Carlo Marx e dovrebbe stare molto più di quanto non sia all’attenzione della sinistra, oggi.
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‘settanta/milieu’: il 30 aprile del 1998 ci lasciva primo moroni
Operaio, addestratore di cani, chef de rang, militante politico di base. Come ballerino campione europeo di charleston e finalista nel campionato mondiale di rock’n roll. Poi investigatore privato, addetto alle vendite delle case editrici Fabbri, Mondadori e Vallardi. Fondatore a Milano del circolo «Sì o Sì club» e della libreria Calusca. Editore, distributore librario, archivista, autore e ricercatore sociale. Questo e molto, molto altro, è stato Primo Moroni.cliccare per ingrandire
#Anni70 #anniSettanta #anni70 #Balestrini #compagni #EdizioniMilieu #Milieu #MilieuEdizioni #Moroni #NanniBalestrini #PrimoMoroni #ricordo #SergioBianchi #Settanta #SettantaMilieu
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‘sonde poetiche’: le opere di antonio syxty, oggi online alle 18:30 e 21:30
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#AndreaInglese #AntonioSyxty #art #arte #audio #GianlucaCodeghini #installazione #performance #podcast #prosa #radio #RadioArte #scritturaDiRicerca #scrittureDiRicerca #SondePoetiche #teatro #versi #webCast
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dip 049: attualmente gli stati uniti
Gli USA sono sempre stati e sempre saranno un’entità criminale, colonialista e distruttiva, provvista oltretutto di eccezionale deficienza di capacità predittive. E se metti un arsenale nucleare in mano a criminali deficienti, i risultati sono per e da chiunque (tranne che per e dagli yankee) prevedibili. Attualmente gli USA e i suoi alleati sono la maggiore e non disinnescabile minaccia non a questo o a quel Paese, ma al pianeta.
Conferme superflue: facebook.com/share/166KpwUaSo/
#bombeAtomiche #colonialismo #criminalità #dip #dip049 #dip049 #minacceNucleari #StatiUniti #StatiUnitiDAmericaUSA #terrorismoInternazionale
La Zona Grigia
BEN NORTON - MENTRE L'ESERCITO STATUNITENSE SI PREPARA ALLA GUERRA CONTRO LA CINA, GLI OLIGARCHI DELLA TECNOLOGIA DELLA SILICON VALLEY NÈ TRAGGONO PROFITTO L'esercito statunitense si prepara alla...www.facebook.com
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oggi, 30 aprile, al teatro basilica (roma): lettura collettiva di “strana categoria”, di carlo bordini
📎 Cinquant’anni fa, nel 1975, un poeta esordiente impugna una macchina ciclostile.
Si chiama 𝗖𝗮𝗿𝗹𝗼 𝗕𝗼𝗿𝗱𝗶𝗻𝗶, ha 37 anni, ha appena disertato dieci anni di militanza trotzkista. Pubblica 𝑺𝒕𝒓𝒂𝒏𝒂 𝑪𝒂𝒕𝒆𝒈𝒐𝒓𝒊𝒂, di cui oggi sono pochi gli esemplari rimasti e pochissime le persone che hanno avuto il piacere di leggerlo.
📖 OGGI, 𝟯𝟬 𝗮𝗽𝗿𝗶𝗹𝗲, alle 𝗼𝗿𝗲 𝟭𝟴:𝟬𝟬, festeggiamo i cinquant’anni di ricorrenza con una lettura integrale, aperta a tutti, al TeatroBasilica (Roma, piazza di Porta San Giovanni 10).
Per chi ama le parole taglienti e scomode. Ti aspettiamo.
A cura di Riccardo Innocenti, Fabrizio Miliucci e Francesca Santucci.
il luogo:
https://www.instagram.com/teatrobasilica/
facebook.com/TeatroBasilica
il libro:
slowforward.net/2025/04/24/car…
#Bordini #CarloBordini #FabrizioMiliucci #FrancescaSantucci #lettura #letturaIntegrale #poesia #reading #RiccardoInnocenti #StranaCategoria #TeatroBasilica #TeatroBasilica
TeatroBasilica | Home | Roma
TeatroBasilica è uno dei teatri più innovativi del panorama romano.TeatroBasilica
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dall’11 maggio all’accademia di belle arti di urbino: “da morandi a pozzati – mario ramous e l’arte”
Da Morandi a Pozzati – Mario Ramous e l’arte
Accademia di Belle Arti di Urbino – Galleria Adele Cappelli
11 maggio – 25 luglio 2025
Concetto Pozzati, ritratto di Mario Ramous, tecnica mista, 1968, 50×70 cm
L’Accademia di Belle Arti di Urbino rende corale omaggio alla vocazione di Mario Ramous per la critica d’arte con una mostra di opere dalla collezione privata.
“Da Morandi a Pozzati – Mario Ramous e l’arte”, questo il titolo dell’esposizione, a cura di Luca Cesari, direttore dell’Istituzione urbinate, allestita nella galleria Adele Cappelli dell’Accademia, che sarà inaugurata domenica 11 maggio alle 10:30, nell’ambito di “Urbino e le città del libro Festival”, visitabile fino al 25 luglio.
Parte della carriera letteraria di Mario Ramous (1924-1999) poeta, traduttore, saggista e metricista, amato e ammirato professore di Estetica all’Accademia di Urbino per vent’anni esatti, dal 1974 al 1994, maestro per generazioni di allievi, è occupata dall’interesse e dalla convivenza con artisti suoi pari: per leva generazionale, per valore o per statura.
Mario Ramous si avvicina all’arte contemporanea nel 1947 coltivando, fino al 1950, un duplice interesse: lo sviluppo del neocubismo, inteso come reazione morale al classicismo novecentista, e la rivalutazione di un certo espressionismo, utile a ritrovare le radici primitiviste di molti pittori della sua generazione. All’attenzione per artisti come Duilio Barnabé, Giovanni Ciangottini e Sergio Romiti si affianca quella per maestri della generazione precedente come Giorgio Morandi, Marino Marini e Mario Sironi. La direzione della collana Documenti per la Cappelli di Bologna nei vent’anni successivi lo porta ad allargare i suoi interessi: lo dimostrano anche le numerose collaborazioni editoriali con artisti di varia estrazione quali Pirro Cuniberti, Luciano De Vita, Virgilio Guidi, Concetto Pozzati o Emilio Scanavino. La ripresa dell’attività critica, dalla fine degli anni Sessanta in poi, vede l’adozione di nuovi strumenti di analisi desunti dalle teorie linguistiche in voga, dallo strutturalismo alla semiologia. Strumenti più adatti a comprendere le ricerche di artisti quali Rodolfo Aricò (suo collega all’Accademia di Belle Arti di Urbino), Vincenzo Satta e Giuseppe Capogrossi, senza precludere l’attenzione per Morandi e Sironi già manifestata all’inizio del suo percorso.
“La stella polare di questa mostra urbinate in Accademia, non è la personalità di Ramous maestro, professore agli studenti di Urbino, ma la critica d’arte – spiega il curatore, nonché Direttore dell’Istituzione di Alta Formazione, Luca Cesari – o comunque il legame unitario e intercalante, entro la sua attività letteraria, con i pittori, soprattutto amici, sin dal primo libro di versi (La memoria, il messaggio, 1951) abbinato al filo segnico di Marino Marini. Ma a questo aspetto ineliminabile si deve aggiungere la quota specifica del critico figurativo quale egli è stato: non solo anzitempo rispetto al desiderio o all’esigenza di comporre versi in primis, ma in perenne conciliabolo con i pittori da Morandi a Pozzati per l’appunto. Passando per Marini Guidi Cassinari Romiti Cuniberti Scanavino – sodali e amici (come poterono esserlo altri compagni quali Bonfiglioli e Scalia, sempre a Bologna) – sino ad Aricò a D’Agostino a Pozzati, finalmente, a Concetto soprattutto. Ed è chiaro che la mostra privilegi in tale galleria di amici le opere di quest’ultimo innanzitutto -, essendo Pozzati il promotore dell’approdo di Ramous – allora cinquantenne – all’insegnamento di Estetica in Accademia. Gli artisti in mostra che abbiamo qui scelto guardano tutti in direzioni diverse ma si sfiorano anche; ed escono ognuno dalla collezione personale di Mario Ramous. Il titolo – conclude Cesari – lo lascia intravedere chiaro attraverso la descrizione di una traiettoria da-a. Una traiettoria che non illustra tanto un percorso dell’arte, della pittura, italiana (o forse anche quello), quanto un tragitto interno, un’iride circostante di personaggi cari al dedicatario”.
Nell’occasione sarà anche inaugurata la mostra “La nuda forma” dell’ex allievo Salvo Scafiti, a cura di Serena Riglietti, allestita nella Galleria “La Stanzetta”.
“Da Morandi a Pozzati – Mario Ramous e l’arte”
a cura di Luca Cesari
11 maggio – 25 luglio 2025
Galleria “A. Cappelli”, Accademia di Belle Arti di Urbino
via dei Maceri, 2 – Urbino (PU)
Orari di apertura dal lunedì al venerdì 9.00 -18.00
Sabato 9.00 – 13.00
Inaugurazione domenica 11 maggio ore 10.30
Aula magna, Accademia di Belle Arti di Urbino
Intervengono Luca Cesari, Michele Ramous Fabj, Pasquale Fameli, Alessio Torino, Salvatore Ritrovato, Serena Riglietti, Salvo Scafiti.
Contatti
Accademia di Belle Arti di Urbino
via dei Maceri 2, 61029 Urbino (PU)
accademiadiurbino.it
Funzionaria Comunicazione e Informazione Accademia di Belle Arti di Urbino
Federica Giovannini | Tel. 0722 320287 | comunicazione@accademiadiurbino.it
Ufficio stampa Accademia di Belle Arti di Urbino
Sara Zolla | press@sarazolla.com
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Accademia di Belle Arti di Urbino - Home
L’Accademia di Belle Arti di Urbino, istituita nel 1967, con D.P.R. n. 1538 del 29 settembre, è tra le prime fondate, unica in questa zona d’Italia, dopo le Accademie storiche, già “Regie Accademie”, in una città di grandi tradizioni artistiche e cul…www.accademiadiurbino.it
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chi sono esattamente i terroristi, dunque?
da facebook.com/share/15VTvC57AA/ (La zona grigia)
L’ATTACCO STATUNITENSE CONTRO UN CENTRO DI DETENZIONE PER MIGRANTI IN YEMEN EVIDENZIA I COSTI DELL’IMPUNITÀ
Dell’Osservatorio Euro-Mediterraneo per i Diritti Umani – 29 aprile 2025
Ginevra – L’attacco dell’esercito statunitense contro un centro di detenzione per migranti in Yemen ha causato decine di morti e feriti. L’attacco rappresenta una pericolosa intensificazione dell’Operazione Rough Rider (Pilota Rude), costituisce una chiara violazione del Diritto Internazionale Umanitario e potrebbe costituire un Crimine di Guerra ai sensi dello Statuto di Roma della Corte Penale Internazionale.
L’Aviazione Militare statunitense ha lanciato un attacco lunedì mattina nel Governatorato di Saada, nello Yemen settentrionale, prendendo di mira direttamente un centro di detenzione che ospita migranti africani. Secondo fonti locali della Protezione Civile, almeno 68 migranti sono stati uccisi e circa altri 47 sono rimasti feriti.
I filmati esaminati relativi alle immediate conseguenze dell’attacco mostrano che l’edificio, costruito con muri di cemento e tetto in lamiera, ha subito una distruzione pressoché totale, a indicare che il centro di detenzione è stato preso di mira direttamente. Le squadre di emergenza e della Protezione Civile hanno recuperato i corpi dalle macerie, mentre decine di persone gravemente ferite sono state trasportate all’Ospedale Repubblicano di Saada.
Secondo il Ministero dell’Interno dell’amministrazione guidata dagli Houthi, il centro era supervisionato dall’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni e dal Comitato Internazionale della Croce Rossa. Ciò suggerisce che il sito avrebbe dovuto beneficiare di protezione legale, dato che il suo utilizzo per scopi militari era proibito e che le coordinate del sito erano state comunicate alle forze statunitensi per impedirne l’attacco.
L’assenza di prove che dimostrino che le forze armate statunitensi abbiano adottato misure precauzionali per ridurre al minimo i danni ai civili, come è accaduto in altri recenti episodi di violenza statunitense contro i civili in Yemen, solleva serie preoccupazioni in merito al rispetto del Diritto Internazionale Umanitario. In particolare, è probabile che gli Stati Uniti non abbiano rispettato i principi di distinzione tra obiettivi militari e civili, di proporzionalità e dell’obbligo di adottare tutte le precauzioni possibili per evitare vittime civili.
Al momento della pubblicazione di questa dichiarazione, il Comando Centrale degli Stati Uniti non ha fornito alcuna spiegazione o giustificazione ufficiale per l’attacco. Ha rilasciato solo una dichiarazione generale poche ore prima dell’attacco, affermando: “Per preservare la sicurezza operativa, abbiamo intenzionalmente limitato la divulgazione dei dettagli delle nostre operazioni in corso o future . Non riveleremo dettagli specifici su ciò che abbiamo fatto o su ciò che faremo”.
L’approccio adottato dagli Stati Uniti nella gestione dell’Operazione Rough Rider va oltre la mera opacità, riflettendo un modello più ampio di trattamento del quadro normativo internazionale come un insieme opzionale di linee guida. Gli Stati Uniti si comportano come una potenza al di sopra del Diritto Internazionale, agendo al di fuori delle regole di responsabilità, e si considerano evidentemente esenti dal fornire giustificazioni o aderire a criteri di trasparenza che potrebbero portare alla responsabilità. Il perdurare di tale politica rivela i fondamenti parziali dell’ordine internazionale, indebolisce i meccanismi di protezione collettiva e consolida l’impunità su larga scala.
La semplice richiesta di trasparenza agli Stati Uniti non è sufficiente; le istituzioni internazionali devono avviare immediatamente indagini indipendenti e complete sull’ultimo attacco, indipendentemente dalla posizione dell’autore o dal rifiuto di divulgare informazioni.
Indagare sulle circostanze dell’attacco, identificare i responsabili e chiamarli a rispondere delle loro azioni ai sensi del Diritto Internazionale Umanitario non è un’opzione volontaria, ma un obbligo legale e morale imposto dalle norme volte a proteggere i civili durante i conflitti armati. Qualsiasi mancata attivazione di tali indagini o di meccanismi di responsabilità costituisce una complicità di fatto nel perpetuare l’impunità e rivela ulteriormente la verità su chi è al servizio del sistema giudiziario internazionale guidato dall’Occidente.
Le vittime dell’attacco aereo statunitense sul centro di detenzione per migranti di Saada erano civili non coinvolti nelle ostilità e avevano diritto a piena protezione ai sensi del Diritto Internazionale, che proibisce severamente di prendere di mira i civili, sia deliberatamente, indiscriminatamente o attraverso l’uso eccessivo della forza. Inoltre, i migranti presi di mira dall’attacco godono dei diritti legali garantiti dal Diritto Internazionale alla protezione da parte di tutti gli Stati senza eccezioni, compresi gli Stati Uniti, e non solo dal Paese ospitante.
Gli obblighi internazionali di tutela del diritto alla vita e alla sicurezza dei civili si applicano a tutte le parti in conflitto, indipendentemente dalla nazionalità delle vittime o dal luogo della loro detenzione. Di conseguenza, l’attacco statunitense al centro di detenzione per migranti in Yemen costituisce una flagrante violazione del Diritto Internazionale Umanitario e delle convenzioni internazionali pertinenti.
La natura del sito preso di mira, insieme alle ingenti perdite civili causate dall’attacco, solleva seri sospetti di Crimine di Guerra ai sensi del Diritto Internazionale, tra cui le Convenzioni di Ginevra del 1949, il Primo Protocollo Addizionale del 1977, lo Statuto di Roma della Corte Penale Internazionale del 1998 e le norme consuetudinarie del Diritto Internazionale Umanitario. Questi strumenti impongono il divieto assoluto di colpire civili o obiettivi civili e richiedono che vengano prese tutte le precauzioni possibili per proteggere e risparmiare i civili dalle ostilità e ridurre al minimo i danni, anche quando in un’area sono presenti obiettivi militari legittimi.
Il gruppo Houthi ha chiaramente dichiarato che le sue operazioni militari nel Mar Rosso sono una risposta alla continua aggressione israeliana contro i palestinesi nella Striscia di Gaza, ma gli Stati Uniti continuano a usare illegalmente la forza armata e a contribuire all’intensificazione della violenza in Medio Oriente. Questa situazione richiede un’azione diplomatica responsabile, ovvero l’attenuazione e l’affronto delle cause profonde della crisi. Eppure gli Stati Uniti hanno scelto l’intensificazione militare come unica linea d’azione, aumentando contemporaneamente il loro sostegno militare e politico a Israele e consentendogli di continuare a commettere atti di Genocidio nella Striscia con scarsa o nessuna responsabilità.
Questa condotta riflette chiaramente i doppi criteri degli Stati Uniti nella gestione dei conflitti. Per il governo statunitense, l’intervento militare può sempre essere giustificato con il pretesto di proteggere la “sicurezza regionale”, mentre in realtà la violenza statunitense nella Regione alimenta i conflitti, aggrava le catastrofi umanitarie e prolunga le sofferenze.
Gli organi competenti delle Nazioni Unite devono istituire una commissione d’inchiesta internazionale indipendente con pieni poteri e inviarla in Yemen per documentare le violazioni, condurre indagini sul campo e determinare le responsabilità legali individuali e collettive per l’attacco al centro di detenzione per migranti di Saada.
La natura e la gravità delle violazioni commesse richiedono l’attivazione di meccanismi di responsabilizzazione a tutti i livelli, compresi procedimenti giudiziari che tengano conto del principio di giurisdizione universale, per garantire che i colpevoli i siano ritenuti responsabili.
Gli Stati Uniti devono cessare immediatamente la loro illegittima Campagna Militare contro lo Yemen, astenersi dal colpire civili o infrastrutture vitali con qualsiasi pretesto e aderire pienamente al Diritto Internazionale Umanitario, in particolare ai principi di distinzione, proporzionalità e necessità.
Inoltre, gli Stati Uniti devono rispettare rigorosamente gli obblighi giuridici internazionali e cessare la loro comprovata complicità con Israele nella commissione di Crimini, incluso il Genocidio in corso nella Striscia di Gaza. Ogni forma di sostegno militare e politico che consenta a Israele di continuare a commettere questi Crimini deve essere interrotta.
Traduzione: La Zona Grigia
Fonte: euromedmonitor.org/en/article/…
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La Zona Grigia
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per la palestina: francesca albanese, 25 aprile, roma
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La storia di una straordinaria stamperia: il 9 e il 10 maggio, al Centro Culturale LA CAMERA VERDE (Ostiense, via G. Miani 20), si proietta il documentario "IL LABORATORIO", di Pasquale Napolitano (scrittura del regista e di Daniela Allocca).
>>> Vittorio Avella, maestro incisore, e Antonio Sgambati nel 1978 a Nola, fondano Il Laboratorio di Nola. 45 anni di attività segnano questo luogo come tra gli ultimi avamposti dove il libro non è mai stato una questione di codici a barre. Il libro nel laboratorio diventa un’esperienza umana. Il film di Napolitano racconta l’idea, la gioia del fare, del saper aspettare, cosa accade quando il torchio si mette in movimento, cosa vuol dire tirare su una stamperia ... <<<
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weird googly flarfy texts by me from time to time.
one is here now:
differx.blogspot.com/2025/04/t…
(it's the kind of texts Jim Leftwich and I liked to send each other. I miss his friendship and talks and his pages A LOT).
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siamo una strana categoria
domani, mercoledì 30 aprile, a San Giovanni, Teatro Basilica: lettura collettiva delle poesie del libro (recentemente ristampato in ebook gratuitamente scaricabile) “Strana categoria”, di Carlo Bordini.
slowforward.net/2025/04/24/30-…
per leggere il libro: slowforward.net/2025/04/24/car…
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oggi, 29 aprile @ blocco 13 (roma): “alberto d’amico e lo studio campo boario” (mostra e incontri)
Blocco 13, associazione culturale per l’arte contemporanea, di Carlo Alberto Bucci, presenta, per la serie L’artista-gallerista,
ALBERTO D’AMICO E LO STUDIO CAMPO BOARIO
incontri e mostra
Inaugurazione OGGI martedì 29 aprile (ore 18:00 – 21:00). Fino al 17 maggio 2025 (solo su appuntamento). Via Benzoni 13, Roma, tel. (+39) 3292866299, blocco13roma@gmail.com
La nuova mostra – Lo Studio Campo Boario nasce nel 1991, di fronte alla Piramide Cestia, grazie all’iniziativa di Alberto D’Amico, Claudio Bonuglia e Giovanni Lamorgese. L’obiettivo è offrire a Roma uno spazio “carbonaro” e non convenzionale, ai margini della città storica. E la sede è la palazzina, progettata da Quadrio Pirani, nella quale D’Amico ha lo studio, l’abitazione e vasti locali (anche ipogei) che impiega da 34 anni per l’attività di sperimentazione interdisciplinare: arti visive, musica, cinema, letteratura, poesia. Negli stessi ambienti è esposta la collezione in progress di dipinti di pittori della domenica che l’artista acquista a Porta Portese e nei mercatini. Questa ricca raccolta di pittura spontanea e irregolare è parte integrante della poetica sui miti metropolitani e sui supereroi dei fumetti portata avanti da D’Amico. In mostra a Blocco 13, oltre ad alcune sue opere (e a un murale esterno realizzato con Claudio Bonuglia), sono esposti lavori di Massimo Arduini, Ysabel Dehais, Ada De Pirro, Nina Eaton, Stefania Fabrizi, Marco Giovenale, Fabio Lapiana, Julie-Rebecca Poulain e Silvia Stucky.
Ulteriori informazioni e comunicato stampa completo:
comunicato Alberto D’Amico_ 29 apr -17 mag 2025_ BLOCCO 13
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blinne ní ghrálaigh’s speech and the icj hearings in israel’s occupation of palestinian territories case
a fragment:
video.wordpress.com/embed/mTlD…
>> Blinne Ní Ghrálaigh, the counsel for the Palestinian state, described Israel’s actions as “antithetical to a peace-loving state”. She said the restrictions on “the fundamental rights of the Palestinian people, [Israel’s] attacks on the United Nations and on UN officials, property and premises, its deliberate obstruction of the organisation’s work and its attempt to destroy an entire UN subsidiary organ” were “unprecedented in the history of the organisation”.<< (The Guardian, here, 28 Apr, 2025)
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video recording:
youtube.com/live/284ZsLFbymo?s…
“The International Court of Justice begins hearings in the ongoing case regarding Israel’s occupation of Palestinian territories.
Israel faces accusations of breaking international law by refusing to let aid into the Gaza Strip when dozens of nations present arguments at the ICJ during a week of hearings starting at The Hague on April 28″.
Blinne Ní Ghrálaigh’s speech starts at at 1h 55′ 47″
#ICJ #Palestinian #Israel #Gaza #warcrimes #thehague Netherlands #live #Reuters #News #TheGuardian #BlinneNíGhrálaigh
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The Guardian: “Israel seems set on destroying system of international law compliance, ICJ hears” (theguardian.com/world/2025/apr…)
#aid #bambini #BlinneNíGhrálaigh #bombing #children #civilians #colonialism #counselForThePalestinianState #fundamentalRights #Gaza #GazaStrip #genocide #genocidio #hearings #humanRights #ICC #icj #IDF #InternationalCourtOfJustice #internationalLaw #invasion #IOF #Israel #israelcriminalstate #israelestatocriminale #israelterroriststate #izrahell #live #massacri #news #occupationOfPalestinianTerritories #occupiedTerritories #Onu #Palestina #Palestine #palestinian #PalestinianPeople #PalestinianState #racism #Rafah #restrictions #Reuters #sionismo #sionisti #starvingcivilians #starvingpeople #StateOfPalestine #TheHague #theguardian #thehague #UN #UNOfficials #UnitedNations #UNO #UNRWA #video #warCrimes #warcrimes #zionism
Israel seems set on destroying system of international law compliance, ICJ hears
Country accused of obstructing UN as court considers its decision to end cooperation with UnrwaPatrick Wintour (The Guardian)
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blinne ní ghrálaigh’s speech and the icj hearings in israel’s occupation of palestinian territories case
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>> Blinne Ní Ghrálaigh, the counsel for the Palestinian state, described Israel’s actions as “antithetical to a peace-loving state”. She said the restrictions on “the fundamental rights of the Palestinian people, [Israel’s] attacks on the United Nations and on UN officials, property and premises, its deliberate obstruction of the organisation’s work and its attempt to destroy an entire UN subsidiary organ” were “unprecedented in the history of the organisation”.<< (The Guardian, here, 28 Apr, 2025)
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video recording:
youtube.com/live/284ZsLFbymo?s…
“The International Court of Justice begins hearings in the ongoing case regarding Israel’s occupation of Palestinian territories.
Israel faces accusations of breaking international law by refusing to let aid into the Gaza Strip when dozens of nations present arguments at the ICJ during a week of hearings starting at The Hague on April 28″.
Blinne Ní Ghrálaigh’s speech starts at at 1h 55′ 47″
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The Guardian: “Israel seems set on destroying system of international law compliance, ICJ hears” (theguardian.com/world/2025/apr…)
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podcast + documentation about the latest case held against israel at the icj
the following podcast can be found as a link here: aljazeera.com/news/2025/4/28/i…
‘The Inside Story Podcast‘: “What’s the latest case held against Israel at the ICJ?”
28 apr 2025
https://play.headliner.app/podcast/_cpf_cl26fdw930000ejqk7xrtfurn/episode/27bebc04-20e3-4fa0-8642-b2cd00f6a582
“The International Court of Justice hears another case against Israel – in what could be a test of Israeli defiance of international law. More than 40 nations argue its ban on the UN agency for Palestinian refugees is a breach of the UN charter. So, can the world court hold Israel to account this time?”
In the episode:
Sam Rose, Senior Acting Director, UNRWA Affairs in Gaza.
Michael Lynk, Professor Emeritus, Faculty of Law, Western University.
Gideon Levy, Columnist, Haaretz.
Host: Folly Bah Thibault
***
Look for more infos —from the ICJ site:
icj-cij.org/case/196
=
Obligations of Israel in relation to the Presence and Activities of the United Nations, Other International Organizations and Third States in and in relation to the Occupied Palestinian Territory
Latest Developments, Verbatim record 2025/4
(bilingual version)
Public sitting held on Monday 28 April 2025, at 3 p.m., at the Peace Palace, President Iwasawa presiding, on the Obligations of Israel in relation to the Presence and Activities of the United Nations, Other International Organizations and Third States in and in relation to the Occupied Palestinian Territory (Request for advisory opinion submitted by the General Assembly of the United Nations)
Written record available here:
icj-cij.org/sites/default/file…
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ICJ opens hearings on Israeli obligations on Gaza humanitarian crisis
Palestinian envoy tells court aid used as ‘weapon of war’; Israeli minister condemns ‘delegitimisation’ of his country.Al Jazeera
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nuovo post sul blog ‘esiste la ricerca’: una nota di luigi magno sull’opera di suzanne doppelt
mtmteatro.it/luigi-magno-annot…
#ELR #ELREsisteLaRicerca #kritik #LuigiMagno #ManifattureTeatraliMilanesi #MTM #MTMManifattureTeatraliMilanesi #scritturaDiRicerca #scrittureDiRicercaEsisteLaRicerca #SuzanneDoppelt #testo #testoCritico
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25 maggio, giornata di premiazione della 10ª edizione del premio di poesia elio pagliarani
cliccare per ingrandire
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#AndreaCortellessa #BibliotecaPagliarani #CettaPetrollo #ElioPagliarani #Pagliarani #PalazzoDelleEsposizioni #poesia #premio #PremioPagliarani
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from “new directions in idiophony, pt.1” / ben bennett. 2024
youtu.be/U4N2ongku2k?si=IddUu9…
src: instagram.com/reel/C4xwEBAMGVE…
#art #arte #BenBennett #BenBennett #experimentalMusic #music #musicA_ #musicaDiRicerca #musicaSperimentale #musiqueDeRecherche
Ben Bennett on Instagram: "New Directions in Idiophony pt. 1. Thanks to @mindosolis for filming help."
316 likes, 18 comments - bnbnntt on March 21, 2024: "New Directions in Idiophony pt. 1. Thanks to @mindosolis for filming help.".Instagram
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9-10 maggio @ la camera verde (roma): “il laboratorio”, di pasquale napolitano
Centro Culturale LA CAMERA VERDE
…dal 1999…
Via Giovanni Miani 20, Roma
www.lacameraverde.com info [at] lacameraverde.com
Venerdì 9 maggio 2025, alle ore 18:30
Proiezione del film
IL LABORATORIO
di
Pasquale Napolitano
Scritto da Daniela Allocca e Pasquale Napolitano
Con Vittorio Avella, Antonio Sgambati
e con Vincenzo Rusciano, Lello Esposito, Mariano Baino, Sergio Fermariello,
Giovanni Timpani, Annalisa Mazzola, Mimmo Grasso, Pietro Lista
Produzione: Lapej Communication srl 2024
(dur. 65 minuti)
Intervengono
Daniela Allocca e Pasquale Napolitano
+ sabato 10 maggio 2025, h: 17:00 / 18:30 / 20:30 – Il laboratorio, di Pasquale Napolitano, 2024
Vittorio Avella, maestro incisore, e Antonio Sgambati nel 1978 a Nola, fondano Il Laboratorio di Nola. 45 anni di attività segnano questo luogo come tra gli ultimi avamposti dove il libro non è mai stato una questione di codici a barre. Il libro nel laboratorio diventa un’esperienza umana. Il film di Napolitano racconta l’idea, la gioia del fare, del saper aspettare, cosa accade quando il torchio si mette in movimento, cosa vuol dire tirare su una stamperia…Il Laboratorio scritto da Daniela Allocca e Pasquale Napolitano che ne cura anche la regia, racconta la storia, la memoria di un luogo necessario. L’incisione resta un fatto aperto dove il torchio apre ad infiniti altri spazi, dove anche l’errore più improvviso, può diventare il centro dell’opera. Si inarcano le ombre tra un solco di segno e l’altro. Avella e Sgambati sono la memoria aperta, Napolitano filma con sapienza e con tenerezza il racconto di un tempo che resta.
Buona visione.
Gians
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qui #FulvioAbbate attacca con veemenza benedetta la miseria dei #letterati : youtu.be/uJSAIBAaROU
in un commento gli suggerisco, allo stesso tempo, di sbattere la porta e di trasformarsi da membro degli "amici della domenica" a nemico della domenica.
#amicidelladomenica
#nemicidelladomenica
#letterati
#premiostrega
#scandaletti
#intellettuali
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canali di slowforward et alia
DAL 2003, SLOWFORWARD è il sito più testardo, aggiornato (e anziano) su #scritture di ricerca, #arte contemporanea, #musica sperimentale, materiali verbovisivi, #asemic writing, #poesia concreta, #prosa in prosa, prose brevi, scritture non assertive, littéralité, flarf, sought poetry, #googlism , #fluxus e #anarchia , movimenti, #editoria ‘irregolare’, #glitch , ossessione collezionistica, #audio e #video più o meno deliranti, #network possibili di #sperimentazione , #dada , #derive & compagnia
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vittorio arrigoni, 2008: testimonianza sulla prassi israeliana di bersagliare ambulanze e ospedali
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BartNicolotti
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