Lavinia Marchetti cita da un libro di Iain Chambers
Lavinia Marchetti su fb cita dal libro di Iain Chambers:
"Forse, di fronte a uno Stato canaglia che persegue la pulizia etnica con intento di genocidio, rifiuta il diritto internazionale e si considera al di sopra delle risoluzioni delle Nazioni Un...differxdiario
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seguendo il link https://t.ly/YiBWu si trova un riferimento alle pratiche di #tortura messe in atto dallo stato sionista contro #prigionieri palestinesi. tra queste pratiche ce n'è una, particolarmente atroce e umiliante, che ha una terribile consonanza con quell'espressione fortiniana.
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Saree Makdisi: La tolleranza è una terra desolata. Come si nega un genocidio
Saree Makdisi
"La tolleranza è una terra desolata. Come si nega un genocidio"
DeriveApprodi
pagine: 224
deriveapprodi.com/libro/la-tol…
Come può un progetto violento di espropriazione e discriminazione essere immaginato, sentito e profondamente creduto come se fosse l’esatto opposto, ossia un’incarnazione di sostenibilità, inclusività e tolleranza multiculturale? Ecco la domanda a cui questo libro dà risposta. Al centro dell’analisi è lo Stato di Israele, da sempre difeso dai paladini dell’Occidente come presidio di democrazia e progresso in Medio Oriente. Saree Makdisi sostiene che alla base di questo tragico processo di alchimia politica vi è una specifica forma di negazione: la presenza palestinese in Palestina e la sua rivendicazione vengono negate in modo tale che il diniego sia esso stesso negato. Gli effetti della distruzione e della repressione sono dunque rovesciati in affermazioni di virtù liberali. L’autore esplora molti di questi atti di negazione: dalle foreste che coprono le rovine dei villaggi palestinesi distrutti al cosiddetto Museo della Tolleranza costruito sulle rovine di un cimitero musulmano a Gerusalemme; allo stesso modo, pinkwashing e greenwashing sono utilizzati per mistificare la realtà coloniale e costruire una nuova forma di orientalismo, in cui i valori occidentali vengono contrapposti a quelli dei barbari. L’occupazione israeliana ha prodotto così luoghi di cancellazione della memoria e di violenza razziale, in cui la «tolleranza» diventa nient’altro che una terra desolata.
Makdisi ci fa comprendere non solo le radici del massacro di Gaza, ma perché un genocidio sia negato e fatto passare per un atto di democrazia.
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israhelli killers stay unpunished
an article by Gideon Levy:
haaretz.com/israel-news/twilig…
see also:
mizanonline.ir/en/news/2933/on…
AI "abstract":
A 9-year-old Palestinian boy named Mohammad al-Hallaq was killed on October 16, 2025, in the village of al-Rihiya in the occupied West Bank, according to a report by Haaretz journalist Gideon Levy.
The incident occurred during an Israeli military raid when soldiers fired shots into the air, causing panic among children playing in a schoolyard. Mohammad, who stood still by a wall believing the situation was safe, was shot in the right thigh by an Israeli soldier; the bullet exited through his left side, destroying major blood vessels and internal organs.
He collapsed and died shortly after being rushed to the hospital, despite medical efforts to save him.
Eyewitnesses reported that the soldier who shot Mohammad raised his hands in celebration, with fellow soldiers joining in cheers, and that Israeli forces fired tear gas at local residents attempting to assist the child before leaving the scene.
The Israeli military stated that the incident was "clear" and that the Military Prosecutor’s Unit was reviewing it, but Haaretz reported that no formal investigation had been conducted.
The Israeli internal security service, Shin Bet, reportedly warned the family against holding demonstrations during the funeral.
Gideon Levy, who reported on the case, questioned the lack of accountability and highlighted the broader pattern of violence against Palestinian children in the occupied West Bank.
The article also references a separate incident in February 2025 where Palestinian detainees released from Israeli prisons were forced to wear white T-shirts with a blue Star of David and the message "we will not forget nor forgive," which Levy criticized as a form of forced political messaging.
A 9-year-old Palestinian boy stood at a distance. An Israeli soldier knelt and shot him dead
Eyewitnesses say Muhammad al-Halaq stood with his arms folded, posing no threat, when a single, deadly shot was fired. The soldiers later appeared to celebrate. The IDF said the incident is under reviewGideon Levy (Haaretz)
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Pare 🚲 🌞
in reply to differx • • •Dico solo che se io vedo un indirizzo ofuscato per il quale non ho neppure una vaga indicazione che mi anticipi dove porta, senza uno straccio di descrizione che mi spieghi di cosa si tratta, posso solo pensare allo SPAM; non lo seguitò mai.
Se chi pubblica pensa che non valga la pena spendere due minuti per spiegare perché il riferimento proposto può essere interessante, perché mai dovrei dedicare tempo a guardarlo?
Preferisco spenderlo per dire: rispettate chi vi legge.
@differx @poliversity
differx
in reply to Pare 🚲 🌞 • •ti ringrazio della critica, che trovo giusta: ho corretto e ampliato il post!
differx
in reply to Pare 🚲 🌞 • •@Pare 🚲 🌞 @Poliversity - Università ricerca e giornalismo
ecco il post corretto: poliverso.org/display/0477a01e…
differx
2025-11-19 10:52:13