il festival di ‘inverso’ il 5 e 6 luglio a roma: dati, programma e biglietti
sono stato invitato al festival che vedete qui: t.ly/VX3-R
vi aspetto per un reading collettivo con confronto/dibattito il 5 alle ore 16, e poi anche alle 18 per parlare della “Scuola delle cose“. qui di séguito il cronotopo (ma il programma intero è assai ricco e – per completezza – suggerisco di cliccare sul primo link).
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>>> Personalmente – come sopra accennato – parteciperò alla sezione “Mappare il poetico” dando un contributo al dialogo, parlando delle scritture sperimentali per come si sono sviluppate / articolate negli ultimi venti-venticinque anni, partendo dal tabloid “La scuola delle cose” (Lyceum/Mudima, aprile 2025), fascicolo n. 19 dedicato interamente alle SCRITTURE DI RICERCA. <<<<
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Elementi essenziali, dal post di ‘Inverso’ su fb:
Sabato 5 e domenica 6 luglio
Ex mercato di Torre Spaccata, nella struttura di Associazione Calpurnia
(Viale dei Romanisti 45 / Via Filippo Tacconi 11 – Roma)
Talk, laboratori, presentazioni e performance
N.B.: biglietto singola giornata e accesso ai laboratori per adulti e accompagnatori: €10
Biglietto valido per sabato e domenica: €15
*Nel biglietto sono inclusi il tesseramento all’Associazione Calpurnia e alla futura Inverso APS
Localizzazione:
maps.app.goo.gl/ozJeMvsSZdhx8A…
#AssociazioneCalpurnia #carotaggi #CentroScritture #DimitriMilleri #EmanueleFranceschetti #FedericoItaliano #GildaPolicastro #InVerso #InversoAPS #LaScuolaDelleCose #laboratori #lettura #letture #LucaRizzatello #Lyceum #MarcoGiovenale #Mudima #NikolaMadzirov #performance #presentazioni #reading #readingCollettivo #scritturaDiRicerca #talk #TommasoDiDioù #ValerioMassaroni
Inverso - Giornale di poesia
SEI PRONT* A FARTI INFESTARE? Ti diamo un quando, un dove e dei bellissimi come: 📌 Sabato 5 e Domenica 6 Luglio 📍 Ex mercato di Torre Spaccata, nella struttura di @associazionecalpurnia 💬...www.facebook.com
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dip 053
#israele – come Stato – da settimane paga e fa mettere queste pubblicità inquietanti su #youtube in cui si vede addirittura un soldato isr ripreso di spalle di tre quarti che fa con le due mani unite il segno del cuore; e – a seguire – pacchi di cibo vengono consegnati a #palestinesi (?) che sorridono felici guardando in macchina.
è il modo sionista di finire di fare schifo. di completare il quadro.
a fingere aiuti per uccidere sì, ma a fare il cuore con le mani sul #genocidio ancora non ci erano arrivati.
#bambini #children #colonialism #dip #dip053 #dip053 #Gaza #genocide #genocidio #IDF #invasion #IOF #israelcriminalstate #Israele #israelestatocriminale #israelterroriststate #izrahell #massacri #Palestina #Palestine #palestinesi #sionismo #sionisti #starvingcivilians #starvingpeople #warcrimes #youtube #zionism
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se 20mila euro li avete, teneteveli
testimonianza interessantissima sulla giovane holding:
scrolloergodubito.substack.com…
La Scuola Holden e la filiera della creatività a pagamento
20.000 euro per una firma di BariccoKants Exhibition (Scrollo, ergo dubito)
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dip 052
che poi alla fine si sa benissimo come funzionano. decine di migliaia di loro film lo hanno per decenni vomitato e fatto introiettare (come cosa normale) a tutti.
sono nati, proprio come entità nazionale, sul genocidio dei nativi e il furto delle loro terre. assassini e ladri, dunque. e schiavisti, e razzisti. colonialismo e apartheid di squisito stampo britannico.
hanno messo a punto e usato l’atomica.
fanno i conti col loro inconscio di merda, pieno di sangue altrui, lasciandogli mano libera nella prassi. soprattutto davanti a una convenienza economica immediata, che si sbarazza della storia e del futuro.
gli altri vanno distribuiti in sole tre categorie: zombie (morti che non si decidono a morire e vanno quindi aiutati a farlo), alieni e predatori. tutti pericolosi di fatto.
del resto, se la sottilissima pellicola del sogno lo dice, dev’essere così vero da spingere anche il più mite cittadino a uscire a sparare all’impazzata.
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SE IL MONDO ADOTTASSE LE REGOLE DI GUERRA DI ISRAELE, CIÒ PORTEREBBE AD UNA CATASTROFE GLOBALE
Dal 7 ottobre 2023, Israele ha coltivato una psiche nazionale in cui la sopravvivenza ebraica sembra dipendere dalla distruzione dell'altro.
Di Hanin Majadli - 20 giugno 2025
Mentre mi riparo da un bombardamento missilistico iraniano in un parcheggio sotterraneo, mi siedo e rifletto su come gli anni della mia vita vengano sprecati nelle guerre di Israele, guerre che non mi riguardano. Mi chiedo se siano proprio le provocazioni di Israele, le sue furie sconsiderate, a causare un giorno la mia fine. Sarebbe una triste ironia.
Dal 7 ottobre 2023, Israele ha abbandonato la dottrina della deterrenza, un tempo nota come "Muro di Ferro", in favore di qualcosa di molto più pericoloso: una mentalità di distruzione e annientamento. Forse quell'impulso è sempre stato lì, sepolto sotto la superficie, ma ora è allo scoperto ed esplicitamente dichiarato. Non si tratta di un semplice cambiamento tattico, ma di una profonda trasformazione della coscienza, della visione del mondo, forse persino di una psiche collettiva ferita e segnata.
Quando Israele ha smesso di parlare di contenimento e deterrenza e ha iniziato a parlare invece di Cancellazione? Quando l'obiettivo ha smesso di essere la sicurezza ed è diventato, invece, l'eliminazione dell'altro, la sua esistenza, le sue istituzioni, persino il suo diritto di esistere come nemico?
Secondo questa logica, qualsiasi cosa disturbi la vista degli israeliani, che si tratti di una stazione televisiva, di un'università, di un quartiere residenziale o di una stazione di servizio, diventa un legittimo bersaglio da distruggere. È così che sono state bombardate le università di Gaza e Teheran, e come sono stati uccisi scienziati, giornalisti, artisti e scrittori. Israele non si limita più a obiettivi militari; distrugge le stesse condizioni che sostengono la vita e la possibilità di ricostruire.
Tutto questo avviene in nome dell'"autodifesa". Ma questa non è più una risposta a una minaccia concreta, bensì un'offensiva guidata da una visione del mondo sfrenata, priva di confini morali, legali o persino pragmatici. Israele cerca di essere l'unica Potenza Dominante in Medio Oriente. E se il Diritto Internazionale avesse ancora un peso reale, beh, Israele lo viola ripetutamente a Gaza, in Libano, in Siria e in Iran. Tanto che, con ogni attacco, sega proprio il ramo su cui poggia l'idea del Diritto Internazionale.
Israele rivendica per sé il diritto di violare, colpire e bombardare, ripetutamente, anche coloro che non rappresentano più una minaccia immediata. La continua distruzione di Gaza non fa che sottolineare questo messaggio. Tutto ciò crea un pericoloso precedente con implicazioni di vasta portata: cosa si sentiranno in diritto di fare le altre nazioni nelle loro guerre? Dov'è il confine tra ciò che è permesso e ciò che non lo è? E cosa succede quando altri stati adottano la stessa logica israeliana nei confronti dei loro nemici? Una catastrofe.
E gli israeliani stessi? Fin dalla sua fondazione, e ancor di più dal 7 ottobre 2023, Israele ha coltivato una psiche nazionale in cui la sopravvivenza ebraica sembra dipendere dalla distruzione dell'altro. Cosa farebbero gli israeliani se altri Paesi si prendessero le stesse libertà che Israele si prende per sé? Il linguaggio, le dichiarazioni, il tono di politici, giornalisti e cittadini rivelano tutti la stessa verità: non c'è cura. Gli israeliani sono ciechi, prigionieri e istigati.
E forse la cosa più spaventosa è che questa logica non sembra più estrema, ma è diventata la norma; che la società israeliana, con le sue istituzioni, i suoi consiglieri, i suoi giornalisti, i suoi genitori e i suoi figli, abbia imparato a pensare in questo modo. Il linguaggio stesso è cambiato, e i bambini israeliani cresceranno immersi in esso, ignari dell'esistenza di un'altra strada. Le regole che Israele sta consolidando attraverso la sua aggressiva condotta militare scuoteranno non solo la Regione, ma il mondo intero per molti anni a venire.
*
Traduzione: La Zona Grigia
facebook.com/share/p/1BrN97r1R…
Fonte: archive.md/CaZA8
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e(y) = f(x) [ => (nonlinear) ] / jukka-pekka kervinen. 2021
E(Y) = f(x) [ => (nonlinear) ]
#experimentalMusic #jukkaPekkaKervinen #musicaDiRicerca #musicaSperimentale #musiqueDeRecherche
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25 giugno, matteo tonoli: “forward thinking and new models of sustainability” (seminar held in Italian, thx to the ‘neocybernetic crew’)
Forward Thinking and New Models of Sustainability
Matteo Tonoli
25 giugno 6pm
I will start with a symbolic episode, “raining stones,” from Douglas Rushkoff’s book Throwing Rocks at the Google Bus.
Throwing rocks and protesting require a second-order view of the future (Wiener and Rosenblueth), on a generational scale. This vision is difficult to acquire because crushed by presentism (a consequence of the information and digital noise explosion of the 2010s), it flattens our temporal perception, limiting it to instants of eternal present under the banner of the “disposable.” This phenomenon impoverishes the vision of a possible future and, in some ways, makes us unable to glimpse its real implications.
I will argue that sustainable leadership must overcome presentism and adopt a generative, auto-poietic relationship with time in its dimensions of memory, present and future. Specifically, the tool that allows one to “prune the crown of the tree of possible futures” is accountability: knowing how to model the future to understand the consequences of actions on a generational time scale. As a result of these predictions we then act on the present, in a retroactive process.
A central aspect of this reflection is the retrieval of la parole (Grothendieck), a fundamental tool for imagining the future accurately and consciously, and then communicating it effectively to the actors involved in the sustainability chain. Linguistic sustainability then becomes a key element: a clear, unambiguous language that leaves no room for bad faith (Sartre), or that tendency to deceive ourselves (as happens when we reduce global warming to climate change, confusing cause and effect). In this sense, pertinence, which for Augé is the ability to “understand an epoch and speak to an epoch,” is essential for responsible communication.
I will conclude by emphasizing how a leadership that can retrieve the deep sense of the word and communicate it, succeeds in speaking with a political language. A language that, nourished by a highly informative past breaking into a dense and lived present, works every day to expand the horizon of possibilities (von Foerster).
An engineer first and sociologist later, Matteo Tonoli translates his many interests and passions into reflections on several issues that include complexity, innovation, the relationship between science and society, design and music. He is an education consultant and his latest work has been published within the collective volume Communication and Scientific Uncertainty in the Knowledge Society (Cerroni and Carradore, Franco Angeli, 2021).
#CommunicationAndScientificUncertaintyInTheKnowledgeSociety #complexity #disposable #eternalPresent #ForwardThinkingAndNewModelsOfSustainabilit #Grothendieck #innovation #laParole #linguisticSustainability #MatteoTonoli #NeocyberneticCrew #ouglasRushkoff #presentism #sustainability #temporalPerception #theDisposable #ThrowingRocksAtTheGoogleBus #vonFoerster #WienerAndRosenblueth
collettivo 4c
Spazio di #dialogo #interdisciplinare in materia di #neo-cibernetica con contributi di studios3, artist3 e filosof3neocyberneticcrew.org
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gli #usa bombardano l' #iran
ilpost.it/live/bombardamento-i…
pazzi fuori controllo
Poliversity - Università ricerca e giornalismo reshared this.
nel comparto “post-poetica” di ‘ahida’ online, “serie limitrofa”, testo di luca zanini
ahidaonline.com/post/post-poet…
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#ahida #ahidaOnLine #ahidaonline #LucaZanini #postPoetica #postpoetica #scritturaDiRicerca #scrittureDiRicerca
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black out / nanni balestrini. 1979
Alle origini di questo poemetto è il progetto di una «azione per voce»
che avrebbe dovuto essere eseguita da Demetrio Stratos alla Rotonda
della Besana di Milano nel maggio 1979. L’improvvisa malattia e la morte
di Stratos, avvenuta il 14 maggio al Memorial Hospital di New York, e
l’incriminazione di Balestrini nel quadro dell’inchiesta del 7 aprile ne
hanno impedita la realizzazione. Questi avvenimenti divengono i
principali motivi di ispirazione del testo, al quale Balestrini ha
lavorato durante la sua latitanza, tuttora in corso. Al centro
dell’opera si collocano il mito e la realtà del ’68, dell’indomabile
processo di trasformazione dei rapporti politici, sociali e personali di
questi dieci e più anni. Stretta tra la morsa di un terrorismo, che le è
storicamente e culturalmente estraneo, e la repressione dello stato e
dei mass-media che criminalizza il suo rifiuto, la sua opposizione, i
suoi desideri e i suoi bisogni, «la parte migliore di una generazione» è
qui rappresentata in un atroce fase d’impotenza, di smarrimento, di
oscurità della coscienza e dell’azione, in attesa di ritrovare in se
stessa la forza di continuare a vivere e a sperare. Ritagliando blocchi
di immagini-linguaggio con la tecnica del patchwork, Balestrini fonde le
sue precedenti esperienze del verso e della prosa in un linguaggio
articolato, lucido e appassionato, che riconquista alla poesia italiana
un «tono alto» da tempo assente.
Blackout : Nanni Balestrini : Free Download, Borrow, and Streaming : Internet Archive
Alle origini di questo poemetto è il progetto di una «azione per voce» che avrebbe dovuto essere eseguita da Demetrio Stratos alla Rotonda della Besana di...Internet Archive
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pod al popolo, # 066: presentazione di “nz”, di antonio syxty (ikonalíber) a roma, studio campo boario, 3 giu. 2025
Audio completo della presentazione di NZ, di Antonio Syxty (ikonaLíber, collana Syn, 2025), presso lo Studio Campo Boario, Roma, 3 giugno 2025, con interventi critici di MG. Ora su Pod al popolo. Podcast irregolareed ennesimo fail again fail better dell’occidente postremo. Buon ascolto.
pagina del libro: ikona.net/antonio-syxty-nz/
#AntonioSyxty #audio #collanaSyn #IkonaLíber #lettura #MarcoGiovenale #mp3 #PAP #pap066 #podAlPopolo #podalpopolo #podcast #presentazione #reading #scritturaDiRicerca #scrittureDiRicerca #StudioCampoBoario #SYN #SynScrittureDiRicerca #SYN_ScrittureDiRicerca
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oggi, 21 giugno, a roma: manifestazione nazionale contro il riarmo, il genocidio e l’autoritarismo
I tempi sono bui. Serve una mobilitazione mondiale CONTRO LA GUERRA, IL RIARMO, IL GENOCIDIO, L’AUTORITARISMO
Aderiscono e promuovono; mille sigle in 18 paesi, di cui oltre 300 in Italia.
Appuntamento sabato 21 giugno, alle ore 14, a Roma per la manifestazione nazionale contro guerra, riarmo, genocidio, autoritarismo, promossa dalle oltre 300 reti, organizzazioni sociali, sindacali, politiche nazionali e locali che hanno sottoscritto l’appello della Campagna europea #StopRearmEurope (stoprearm.org/), che ad oggi conta tra le proprie adesioni circa mille sigle in 18 paesi e che vede come promotori italiani Arci, Ferma il Riarmo (Sbilanciamoci, Rete Italiana Pace e Disarmo, Fondazione Perugia Assisi, Greenpeace Italia), Attac e Transform Italia.
La manifestazione nazionale del 21 giugno rientra nella settimana di mobilitazione europea, che si terrà dal 21 al 29 giugno in occasione del vertice della Nato a L’Aja, che proprio in quei giorni deciderà i dettagli del gigantesco piano di riarmo deciso dall’Unione Europea, e vedrà la convergenza di tante identità, tutte impegnate contro la guerra, per la pace, per la giustizia sociale e climatica, i diritti e la democrazia nel nostro paese.
Un appuntamento che si inserisce nello stesso percorso di mobilitazione che attraverserà altre due tappe fondamentali: la manifestazione nazionale contro il Decreto legge Sicurezza, promossa il 31 maggio a Roma da “A pieno regime”, e il voto per i 5 sì ai Referendum dell’8-9 giugno su lavoro e cittadinanza.
www.fermailriarmo.it | stoprearmitalia [at] gmail.com
Per adesioni: stoprearm.org
Rete Italiana Pace e Disarmo
#Arci #Attac #controIlDecretoLeggeSicurezza #controIlGenocidio #controIlRiarmo #controLAutoritarismo #controLaGuerra #FermaIlRiarmo #FondazionePerugiaAssisi #Greenpeace #GreenpeaceItalia #manifestazione #manifestazioneNazionale #organizzazioniSociali #pace #pacifismo #ReteItalianaPaceEDisarmo #reti #Sbilanciamoci #StopRearmEurope #TransformItalia
Stop Rearm Europe // Manifestazione Nazionale
MANIFESTAZIONE NAZIONALE ROMA 21 GIUGNO 2025 ore 14:00 da Porta San Paolo (Piazzale Ostiense) FERMIAMO LA GUERRA - STOP REARM\nFerma il riarmo!
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installance #0193: asemic text / differx. 2025
installance n. : # 0193type : asemic textsize : ~ cm 7,5 x 5record : lowres shotadditional notes : abandoneddate : May 20th, 2025time : 4:21pmplace : Rome, via Cartonifootnote : ---copyright : (CC) 2025 differx
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#art #arte #asemic #asemicText #asemicWriting #i0193 #i0193 #installance #scritturaAsemica
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cornice, tentativi, opera (una spiegazione) / differx. 2025
video.wordpress.com/embed/b7r0…
#cornice #corniceTentativiOpera #dichiarazione #differx #opera #scritturaDiRicerca #scrittureDiRicerca #spiegazione #tentativi #video
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il 26 giugno, a roma: ‘urban experience’ e l’archivio performante all’icbsa. il performing media per la memoria dell’avanguardia e l’innovazione territoriale
L’Archivio Performante all’ICBSA. Il Performing Media per la Memoria dell’Avanguardia e l’Innovazione Territoriale
data spostata al
26 giugno 2025, dalle 15:00 alle 17:30
A Roma, all’Istituto Centrale per i Beni Sonori ed Audiovisivi (ICBSA, Palazzo Mattei di Giove, Via Michelangelo Caetani 32, l’ex Discoteca di Stato) il 26 giugno alle ore 15 c’è un incontro strategico: Il Performing Media per la Memoria dell’Avanguardia e l’Innovazione Territoriale.
L’incontro si svolgerà come un brainstorming per attivare un confronto aperto (e non un convegno di studi) tra protagonisti e studiosi, per promuovere una staffetta intergenerazionale e una interoperabilità degli archivi già istituiti, pensando a come coniugare la Memoria dell’Avanguardia con l’Innovazione Territoriale.
TUTTE LE INFORMAZIONI QUI:
urbanexperience.it/eventi/larc…
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L'Archivio Performante all'ICBSA. Il Performing Media per la Memoria dell'Avanguardia e l'Innovazione Territoriale - Urban Experience
A Roma, a Istituto Centrale per i Beni Sonori ed Audiovisivi (ICBSA, Palazzo Mattei di Giove, Via Michelangelo Caetani 32, l'ex Discoteca di Stato) venerdìUrban Experience
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oggi, 20 giugno, a roma, presentazione di “saltiquanti”, di gianluca garrapa (ecs, 2025)
presenta: Antonio F. Perozzi
interviene: Gianluca Garrapa
VENERDÌ 20 GIUGNO 2025
h 19, Velvet Pub
Viale dello Scalo S. Lorenzo, 77/c – Roma
Ingresso libero
scheda editoriale: centroscritture.it/product-pag…
#AntonioFrancescoPerozzi #CentroScritture #ECS #EdizioniDelCentroScritture #gianlucaGarrapa #lettura #presentazione #reading #Saltiquanti #ValerioMassaroni #VelvetPub
saltiquanti | CentroScritture
SETTE GIORNI IN QUESTO FRATTEMPO una foglia cade / perché c'è un altro mondo / oltre prima e dentro questo / il cosmo di una foglia rutilante "Cominciamo da questo dato: saltiquanti è un libro sul tempo.CentroScritture
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gaza before / gaza now
video.wordpress.com/embed/QA12…
src: instagram.com/reel/DKCaajKNyT8…
video.wordpress.com/embed/DUYB…
src: instagram.com/reel/DLE-LozgqSO…
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Wakeuppalestine🍉 on Instagram: "Ignorance is humanity’s greatest enemy."
90K likes, 6,080 comments - wakeuppalestine on May 24, 2025: "Ignorance is humanity’s greatest enemy.".Instagram
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contrastare la deriva neofascista: un comunicato dell’anpi
riprendo, con ritardo ma con convinzione parecchio energica, questa nota, importantissima, dell’ANPI:
«Il Comitato Nazionale,
viste le continue e sempre più frequenti manifestazioni di organizzazioni di estrema destra che si riuniscono per esaltare il passato regime fascista, attraverso la riunione di un significativo numero di partecipanti, organizzati con divise e inquadramento paramilitare e/o militare, con saluti romani e chiamata del “presente”;
ritenuto che negli ultimi tempi a Milano si è tenuta una parata col pretesto dell’anniversario dell’omicidio di Sergio Ramelli, vittima di un agguato criminale, durante cui un numero di persone (circa duemila) e di associazioni neofasciste hanno partecipato all’evento;
valutato che tali manifestazioni, unitamente ad altre, rappresentano una gravissima e significativa condotta apologetica in violazione delle norme Scelba e Mancino, nelle quali è ravvisabile la ricostituzione del partito fascista, vietata dalla XII disposizione finale della Costituzione;
considerato che tali manifestazioni spesso non sono state impedite o comunque sanzionate dalle istituzioni competenti che le hanno tollerate;
ritiene che si debbano assumere tutte le iniziative finalizzate al contrasto di tali manifestazioni, anche in sede giudiziaria, e che si debba così fronteggiare con la massima energia la pericolosa deriva a cui da tempo stiamo assistendo.»
✍🏻 Comitato Nazionale ANPI
Nota del 10 maggio 2025
#ANPI
#ComitatoNazionaleANPI
#MaiPiùFascismi
#ANPI #antifascismo #ComitatoNazionaleANPI #ComitatoNazionaleANPI #MaiPiùFascismi
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(tornando da milano). gaza è nel fuoco
noi facciamo gli incontri, letterari, chers, e, anche: amici, parliamo di letteratura, su/sì, e: è fondamentale (il famoso non inferno) ma l’inferno non cambia e anche non detto ridetto è lui che si ripete, si autoinstalla, si ribalta su tutto. il senso di impotenza vorrebbe starsene sotto un tot di pudicizia, e rimanere zitto. comunque meglio se cede il passo in tutto:
da facebook.com/share/193PP1WRFL/
C’è un paese al mondo, arabo o non arabo, a cui importa delle vite umane a Gaza tanto quanto di quelle israeliane, ed è pronto a intercettare i missili israeliani che stanno colpendo le nostre tende, bruciando le nostre famiglie e facendole a pezzi?
Oltre 79 persone a Gaza sono state uccise solo oggi.
Uno di questi era l’unico figlio del mio vicino che ha aspettato 15 anni che nascesse questo bambino.
Ieri ne sono state massacrate più di CENTO. Il giorno prima erano state più di 120.
Ti odio. Ti odio. Ti odio.
Non ti perdonerò. Nemmeno uno.
Mosab Abu TohaMosab Abu Toha
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la palestina scomparsa dall’orizzonte del g7
da un post di Alessandro Ferretti ripreso il 18 giu. 2025 su fb da Renata Morresi:
*Di tutto questo al G7 neanche una parola*:
(Alessandro Ferretti)
«Come largamente prevedibile, Israele approfitta dell’attenzione mediatica rivolta al suo attacco all’Iran per un’ulteriore escalation di ferocia in Palestina. Nelle sole ultime 24 ore l’esercito occupante ha ammazzato oltre 140 persone e ne ha ferite 560, molte dei quali negli ormai consueti e normalizzati massacri a colpi di mitragliatrice e cannonate sulle folle affamate davanti ai punti di distribuzione degli aiuti.
Il sistema sanitario è praticamente oltre il collasso. Negli ultimi giorni Israele ha addirittura emanato un ordine di evacuazione per tutta la zona intorno all’unico ospedale realmente funzionante nella Striscia, il Nasser Hospital a Khan Younis, il che significa che nessuno può entrare o uscire dall’ospedale senza diventare un bersaglio dell’esercito. Medici e infermieri si sono rifiutati di evacuare abbandonando i loro pazienti alla morte, ma la chiusura dell’ospedale è solo rimandata.
Il dottor Mads Gilbert, che ha lavorato al Nasser Hospital, ha infatti rilanciato un appello drammatico del dottor Yousef Abu Al-Rish che dipinge una situazione terrificante:
➤ Non ci sono forniture. Niente materiale di consumo. Mancano tutti gli elementi necessari per la fornitura di cure mediche di emergenza.
➤ L’ospedale è ancora sovraffollato a causa del massiccio afflusso di feriti negli ultimi giorni. La capacità della terapia intensiva è stata aumentata da 12 a 52 posti letto, la capienza dei reparti a 600, ma ora non c’è più spazio.
➤ Le donazioni di sangue sono state interrotte a causa della diffusa anemia nutrizionale. I pazienti muoiono per emorragia.
➤ Le équipes mediche internazionali eseguivano oltre 45 interventi chirurgici al giorno dopo ogni grave attacco. Questo non è più possibile.
➤ Il personale lavora senza cibo né combustibile per cucinarlo. “Praticamente niente cibo disponibile”. Stanno raccogliendo legna da ardere solo per sfamare personale e pazienti. “Come posso chiedere loro di continuare a lavorare a stomaco vuoto?”, ha chiesto il dottor Rish?.
➤ L’attacco avviene su tre piani, fame, collasso sanitario e attacchi diretti alle linee di distribuzione aiuti.
➤ Il dottor Gilbert ha avvertito: “Il tempo è fondamentale. Stiamo parlando di ore”. I letti di terapia intensiva sono pieni. Lo spazio disponibile è esaurito. Le attrezzature chirurgiche sono esaurite. La banca del sangue è in condizioni critiche.
A questo si aggiunge l’appello urgente di oggi del dottor Ahmad Al-Farra – direttore del reparto di pediatria e maternità sempre presso l’ospedale Nasser – secondo cui “entro 48 ore potremmo iniziare a perdere la vita di neonati, in particolare di nati prematuri, a causa dell’esaurimento delle essenziali provviste di latte artificiale”.
Questo scenario atroce è confermato nientemeno che dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che ieri ha rilasciato un comunicato in cui si descrive una situazione apocalittica.
Solo 17 dei 36 ospedali sono ancora parzialmente funzionanti, le scorte mediche sono quasi esaurite ovunque e nessun carburante è entrato da oltre 100+ giorni.
Nuove stragi hanno colpito i civili in cerca di cibo: oltre 200 pazienti (tra cui 28 morti) sono arrivati all’ospedale da campo della Croce Rossa di Al Mawasi lunedì, mentre martedì altre centinaia di vittime sono andate all’ospedale Nasser. Secondo l’OMS, l’assistenza medica è ormai praticamente impossibile anche perchè l’80% del territorio di Gaza è sotto ordine di sfollamento e gli spazi umanitari si restringono ogni giorno. Israele blocca 33 camion OMS con farmaci in Egitto e altri 15 in Cisgiordania
L’OMS chiede la riapertura immediata di tutti i valichi per gli aiuti e l’altrettando immediatra fine del modello attuale di distribuzione degli aiuti, che trasforma la ricerca di cibo in stragi “con massiccio numero di vittime”.
Al G7, con la partecipazione dell’Italia, di tutto questo non si fa la minima menzione: è come se la Palestina fosse stata inghiottita da un buco nero, e i giornali non fanno la minima menzione di questo tracollo spaventoso e deliberato che rimarrà per sempre nella storia delle grandi infamie perpetrate dall’uomo sull’uomo.
Diffondiamo queste notizie, affinchè le coscienze dei distratti si sveglino e le colpe di chi deliberatamente ignora tutto questo, politici, intellettuali e giornalisti, rimangano per sempre scolpite nella pietra della vergogna.»
#AlMawasi #AlessandroFerretti #bambini #children #Cisgiordania #coloni #colonialism #G7 #Gaza #genocide #genocidio #ICC #icj #IDF #invasion #IOF #israelcriminalstate #israelestatocriminale #israelterroriststate #italia #izrahell #KhanYounis #latteArtificiale #MadsGilbert #massacri #neonati #OspedaleNasser #ospedali #Palestina #Palestine #RenataMorresi #settlers #sionismo #sionisti #starvingcivilians #starvingpeople #warcrimes #WestBank #zionism
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oggi, 19 giugno, a milano, presso la fondazione mudima: presentazione de ‘la scuola delle cose’, n. 19, numero dedicato alla scrittura di ricerca
OGGI, giovedì 19 giugno 2025, alle ore 17:30, presso la Fondazione Mudima, via Tadino 26: Presentazione del numero 19 (aprile 2025) de «La scuola delle cose», tabloid dedicato interamente al tema della SCRITTURA DI RICERCA, a cura di Marco Giovenale
Interverranno Luigi Ballerini, Laura Di Corcia, Marco Giovenale, Giancarlo Sammito
facebook.com/events/7442121315…
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L’espressione “scrittura di ricerca” è in azione da diversi decenni, e di certo si perde già nelle profondità del Novecento. Tuttavia, dagli anni 2003-2009 (ovvero fra l’esplosione dei blog letterari e l’uscita del libro collettivo Prosa in prosa – edito da Le Lettere; ora da Tic edizioni) e fino a oggi, il numero di materiali sperimentali e saggi sugli stessi è decisamente cresciuto.
Ha dunque senso ed è forse indispensabile iniziare a fare il punto della situazione. Un primo e senz’altro assai sintetico tentativo è rappresentato da questo numero de «La scuola delle cose», che raccoglie otto interventi di altrettanti studiosi e studiose, intorno alla ricerca letteraria e alle scritture complesse.
Gian Luca Picconi, Massimiliano Manganelli, Luigi Magno, Chiara Portesine, Renata Morresi, Chiara Serani, Luigi Ballerini e Daniele Poletti si interrogano qui su vari aspetti cruciali delle scritture non pacificate, sui rapporti di intermedialità oggettivamente riscontrabili, sulle esperienze non solo italiane ma anche di tradizione anglofona e francofona, oltre che sui due autori che negli ultimi quindici-venti anni sono tornati più spesso in dialoghi, discussioni, conferenze, letture pubbliche: Jean-Marie Gleize e Corrado Costa.
M.G.
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ulteriori informazioni:
slowforward.wordpress.com/?p=1…
pdf della locandina:
19 giu_ Mudima_ La scuola delle cose sulla SCRITTURA DI RICERCA
evento facebook:
facebook.com/events/7442121315…
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19 giu., Fondazione Mudima: presentazione del n 19 de LA SCUOLA DELLE COSE: "SCRITTURA DI RICERCA"
Évènement à Milan par Marco Giovenale le jeudi, juin 19 2025www.facebook.com
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notille da un social su “prima dell’oggetto” – reading a villa lais, 28 maggio 2025
grazie a déclice a Villa Lais Legge per questa occasione di lettura.
è stato il battesimo dell’aria per il libro Prima dell’oggetto, bizzarro meccano entropico di prose 2004-2024 il cui assemblaggio devo al (come sempre generoso) ascolto e invito di Carlo Sperduti.
durante la one-man session di lettura mi sono prodotto in varie verbigerazioni critiche autocritiche, nelle quali ho fatto sfacciato ricorso alle parole “David” e “Lynch” unite insieme.
ho in definitiva cercato di spiegar(mi) perché l’anticlimax creato (soprattutto p. es. in Inland Empire) con certi modi di gestire un lentissimo movimento di macchina (tipo quando svoltando un angolo ci si rivela nientepopodimenoche un comodino, azzerando ogni horror) siano in qualche maniera legati per me a tre cose, nelle lettere che assemblo:
(1) l’inserimento nelle microprose di micromeccanismi di inceppamento o deviazione;
(2) la parallela defezione dello spettacolo in letteratura; e
(3) il non meno parallelo sgambetto che lo scrittore si autoimpone per schivare l’effetto e l’effato.
insomma un’altra strada stradina stradicciuola per non essere assertivi.
e poi: faccenda forse interessante è che questo libro è pure ahimé una complicata sfida che mi infliggo sul piano dell’esecuzione orale. non posso leggerlo come faccio con Oggettistica, salvo in qualche caso (brano).
è di fatto un aggeggio che si fa ‘scandire’ meno con la voce che con gli occhi. gli occhi, loro, percepiscono quello che i movimenti di macchina (cfr. sopra) implicano, non solo nella costruzione della visione testuale, ma anche nei dettagli e nanodettagli grammaticali e tipografici. le parentesi, gli incisi; e le ipotesi, i ritorni o echi tra pagina e pagina, …
ma il discorso qui si fa lungo e così i lettori scappano gettando grida. perciò pace, punto. qui il link al libro: declicedizioni.it/prodotto/pri…
#annotazioni #CarloSperduti #DavidLynch #déclic #notille #PoEtica #testiDiMgOnline #VillaLais #vtestiDiMgInRete
Marco Giovenale
grazie a déclic e a Villa Lais Legge per questa occasione di lettura. è stato il battesimo dell'aria per il libro "Prima dell'oggetto", bizzarro meccano entropico di prose 2004-2024 il cui...www.facebook.com
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israele sulla via per legalizzare il furto di terre in cisgiordania
QASSAM MUADDI – ISRAELE HA APPENA CAMBIATO IL FUNZIONAMENTO DELLA PROPRIETÀ TERRIERA IN CISGIORDANIA
Il governo israeliano ha di fatto legalizzato l’annessione di oltre il 60% della Cisgiordania, ma nessuno ne parla. Ecco cosa significa per i palestinesi.
Di Qassam Muaddi – 12 giugno 2025
Fino al mese scorso, i palestinesi in Cisgiordania conservavano i loro certificati di proprietà terriera nel caso in cui le loro terre fossero rivendicate dallo Stato israeliano o dai coloni israeliani. Ma una recente decisione del governo israeliano ha reso le loro terre in Cisgiordania aperte alla registrazione della proprietà da parte di chiunque, compresi i coloni, costringendo i palestinesi a chiedere il riconoscimento della loro proprietà terriera da parte dello Stato israeliano o a vederla trasferita in mani israeliane.
All’inizio di questo mese, il governo israeliano ha approvato la decisione di riprendere il processo di registrazione catastale per i terreni nell’Area C della Cisgiordania, dopo decenni di congelamento. La decisione comporta gravi conseguenze per la proprietà terriera palestinese in quella che costituisce il 60% della Cisgiordania, poiché pone fine al trattamento dei terreni palestinesi nell’Area C come Territorio Occupato, trattandoli invece come parte di Israele.
COME È INIZIATA LA REGISTRAZIONE CATASTALE
Poco dopo l’Occupazione della Cisgiordania nel 1967, ordini militari israeliani hanno congelato il processo di registrazione della proprietà terriera. Questo processo ha avuto una fase importante dopo l’annessione della Cisgiordania da parte della Giordania in seguito alla Nakba, quando le autorità giordane hanno consentito la registrazione catastale per la Cisgiordania. La maggior parte dei palestinesi ha detenuto questi titoli di proprietà giordani per decenni, dopo che Israele ne ha congelato il processo in seguito all’Occupazione del territorio.
Negli accordi successivi agli Accordi di Oslo tra Israele e l’Autorità Nazionale Palestinese negli anni ’90, i territori della Cisgiordania sono stati suddivisi in Aree A, B e C. L’Area A comprende le città centrali, dove l’Autorità Nazionale Palestinese esercita il controllo civile e di sicurezza, ma dove le forze israeliane entrano regolarmente per arrestare i palestinesi. L’Area B comprende le aree urbane di città e villaggi, dove l’Autorità Nazionale Palestinese esercita solo il controllo civile, ma nessuna presenza di sicurezza, poiché l’esercito israeliano controlla queste aree. L’Area C, che rappresenta oltre il 60% della Cisgiordania, comprende i migliori terreni coltivabili, le risorse idriche, i confini e le cime collinari. È in queste terre che Israele ha avanzato i suoi insediamenti per decenni.
Nei primi anni successivi agli Accordi di Oslo, l’Autorità Nazionale Palestinese, recentemente istituita, assunse la gestione del Catasto fondiario nelle Aree A e B, ma la sua amministrazione produsse anche titoli di proprietà nell’Area C, sebbene non avesse alcun controllo o presenza in queste aree. Per quanto riguarda Israele, la registrazione della proprietà terriera palestinese nell’Area C rimase congelata e questi terreni rimasero sotto l’amministrazione militare israeliana e i suoi ordini militari.
COSA SIGNIFICA LA DECISIONE DAL PUNTO DI VISTA LEGALE
La recente decisione del governo israeliano di riprendere la registrazione della proprietà terriera nell’Area C considera tutti i titoli di proprietà terriera dell’Autorità Nazionale Palestinese come “nulli e privi di valore”. Ciò significa che i proprietari palestinesi di terreni nell’Area C non hanno alcuna prova legale della loro proprietà davanti agli organi governativi israeliani, ad eccezione dei loro vecchi titoli giordani, che in molti casi non includono le generazioni successive di eredi. Ciò significa che l’intero processo viene automaticamente posticipato di diversi decenni per i palestinesi.
Ma questa decisione ha anche una profonda implicazione politica, poiché i territori palestinesi non sono più trattati da Israele come territori amministrati militarmente, come lo sono stati dal 1967. Israele sta invece affidando la registrazione della proprietà terriera a enti governativi civili, il che costituisce di per sé un’attuazione pratica dell’annessione.
Ancora più importante, questo apre le porte alla legalizzazione del controllo dei coloni israeliani su questi territori.
“I palestinesi sono ora costretti a dimostrare la legittima proprietà delle loro terre davanti ai tribunali israeliani, che sono a loro volta di parte”, ha dichiarato Abdallah Hammad, direttore del Centro di Assistenza Legale a Gerusalemme.
“La maggior parte dei terreni in Cisgiordania sono terreni privati i cui proprietari possiedono documenti giordani che attestano il pagamento delle tasse per la loro proprietà, ma non avevano ancora completato la procedura di registrazione della proprietà quando avvenne l’Occupazione del 1967”, ha spiegato Hammad. “Con l’Occupazione che limita l’accesso ai terreni nell’Area C e limita l’economia agricola palestinese, svalutando il valore economico di questi terreni, questi diventano idonei a essere dichiarati per ‘uso pubblico’. Poi ci sono terreni che erano già terreni statali sotto il governo giordano, e sono quindi terreni pubblici. Ma non appartengono legalmente allo Stato israeliano”.
Hammad ha affermato che la principale differenza di questa nuova decisione è che apre le porte alla registrazione sia dei terreni inutilizzati che dei terreni statali giordani come terreni statali israeliani. “Prima della decisione, il governo israeliano dichiarava un terreno ‘di uso pubblico’ e il proprietario palestinese si opponeva a tale dichiarazione nei tribunali israeliani”, ha spiegato Hammad. “Ma ora, i terreni che non hanno titoli di proprietà privata recenti o che rientrano nella categoria di ‘terreni pubblici’ saranno registrati come terreni statali israeliani, e questo li renderà più facili da utilizzare per l’espansione degli insediamenti e la legalizzazione degli avamposti dei coloni”.
“Questa è un’annessione che avviene sotto i nostri occhi”, ha sottolineato Hammad.
DECENNI DI COLONIZZAZIONE
Per i palestinesi, la decisione del governo israeliano significa che le speranze di salvare le loro terre si sono allontanate.
“Abbiamo continuato a sperare di salvaguardare le nostre terre finché non si fosse trovata una soluzione politica, ma ora sembra che l’unico scenario possibile sia la completa perdita delle nostre terre”, ha detto un proprietario terriero palestinese nella città di Taybeh, a Est di Ramallah, chiedendo di rimanere anonimo.
“Quando ero bambino, lavoravamo le terre a Est della città che si affacciano sulla Valle del Giordano, proprio come avevano fatto i nostri padri per secoli”, ha ricordato. “Alternavamo la coltivazione del grano un anno e di altri cereali come ceci e lenticchie l’anno successivo. La mia famiglia produceva tre tonnellate di grano, da cui ricavavamo il necessario per fare il pane, perché tutto il pane che consumavamo proveniva da queste terre, e il resto lo scambiavamo con altri prodotti o lo vendevamo”.
“Dopo il 1967, il nostro lavoro nei campi è diminuito perché i nostri prodotti hanno perso molto valore e non potevamo più vivere di quella terra. Molti hanno iniziato a lavorare in Israele come operai edili, mentre altri come me hanno cercato un’istruzione all’estero”, ha spiegato.
“Durante questo periodo, le famiglie beduine della Valle del Giordano hanno iniziato a usare le nostre terre per pascolare e vivere, e questa è stata una situazione che ci ha permesso di proteggere la terra dalla confisca da parte delle autorità israeliane, soprattutto dopo che queste terre sono state classificate come Area C negli anni ’90. Abbiamo anche portato avanti la procedura di registrazione presso l’Autorità Nazionale Palestinese e ottenuto i nostri titoli di proprietà, e abbiamo pensato che questo ci avrebbe aiutato a dimostrare la nostra proprietà”, ha sottolineato il proprietario terriero.
Ora, il governo israeliano ha ritenuto privi di valore quei titoli di proprietà dell’Autorità Nazionale Palestinese. Ma questo processo non è iniziato dopo l’ottobre 2023. L’abitante di Taybeh ha spiegato che le autorità israeliane consideravano i titoli di proprietà dell’Autorità Nazionale Palestinese come di valore secondario già molti anni prima.
“Nel 2020, i coloni israeliani hanno aperto un piccolo avamposto sulle nostre terre orientali, classificate come Area C, e hanno iniziato a far pascolare le mucche su di esse, allontanando i beduini”, ha spiegato il proprietario terriero di Taybeh. “Quando un gruppo di proprietari terrieri, me compreso, si è schierato con i beduini e ha portato con sé i nostri titoli di proprietà, la polizia israeliana sul posto ci ha detto che i nostri titoli di proprietà palestinesi erano inutili e che dovevamo procurarcene di nuovi israeliani. Questo è già successo cinque anni fa.”
In effetti, l’Amministrazione Civile dell’esercito israeliano ha consigliato al governo israeliano di aprire la registrazione delle proprietà terriere nell’Area C della Cisgiordania nel novembre 2020. Il quotidiano israeliano Israel Hayom, all’epoca, riportò che l’ex capo degli insediamenti israeliani descrisse il consiglio dell’Amministrazione Civile come “un modo per imporre la sovranità israeliana su tutta la Cisgiordania e non solo sulla Valle del Giordano”. Il quotidiano israeliano descrisse l’allora proposta come “il passo più importante per legalizzare gli insediamenti”, che avrà “drammatiche implicazioni sul conflitto sulla proprietà terriera tra palestinesi e coloni israeliani, a favore dei coloni”.
“Le conseguenze di questa decisione dipingono una prospettiva molto cupa per il futuro”, ha affermato Abdallah Hammad del Centro di Assistenza Legale a Gerusalemme. “Questo capovolgerà le cose come mai prima, perché non saranno i coloni israeliani a chiedere la legalizzazione dei loro avamposti. Saranno legalizzati quasi immediatamente, mentre i palestinesi saranno resi stranieri, costretti a giustificare la loro rivendicazione sulle terre delle loro famiglie e dei loro antenati”.
“Quando sento parlare del rischio di annessione, dico loro: questa è l’annessione. È già iniziata e sta avanzando”.
“La maggior parte dei terreni della nostra città si trova nell’Area C”, ha sottolineato il proprietario terriero di Taybeh. “Hanno nomi. Sono nelle nostre canzoni, nelle nostre tradizioni, nei nostri ricordi. Le nostre famiglie hanno vissuto di queste terre per generazioni, e tutto questo ci viene negato”.
“Ci siamo aggrappati alle nostre terre per decenni, sperando di proteggere i nostri diritti su di esse, ma oggi sentiamo che tutte le nostre speranze sono state vane”, ha aggiunto. “Sentiamo che perderemo le nostre terre sotto gli occhi del mondo intero”.
Qassam Muaddi è redattore di Mondoweiss per la Palestina
Traduzione: La Zona Grigia
Fonte: mondoweiss.net/2025/06/israel-…
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Israel just changed how land ownership works in the West Bank. Here’s what that means.
The Israeli government has effectively legalized the annexation of over 60% of the West Bank, but no one’s talking about it. Here’s what this means for Palestinians.Qassam Muaddi (Mondoweiss)
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nuovo post sul blog ‘esiste la ricerca’: testo da “la parte visibile”, di giuseppe nava
mtmteatro.it/giuseppe-nava-la-…
#ELR #ELREsisteLaRicerca #EsisteLaRicerca #GiuseppeNava #ManifattureTeatraliMilanesi #MTM #MTMManifattureTeatraliMilanesi #prosa #prose_ #scrittureDiRicercaScritturaDiRicerca
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il “faldone” di vincenzo ostuni oggi a napoli
Oggi alle 18, a Downstream, presso la Libreria Ubik Napoli con Fabrizio Bondi, Gabriele Frasca e Vincenzo Ostuni.
Con Valeria Rocco e Giorgia Esposito.
Vincenzo Ostuni, Faldone, il Saggiatore, 2025
#ChiaraDeCaptio #downstream #FabrizioBondi #Faldone #GabrieleFrasca #GiorgiaEsposito #IlSaggiatore #LibreriaUbik #ValeriaRocco #VincenzoOstuni
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oggi, 18 giugno, a roma, all’angelo mai: omaggio a remo remotti
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relatively stable measure / jukka-pekka kervinen. 2021
#experimentalMusic #jukkaPekkaKervinen #musicaDiRicerca #musicaSperimentale #musiqueDeRecherche
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un testo di mg (“no ritmo”) sul sito ‘il cucchiaio nell’orecchio’
ilcucchiaionellorecchio.it/202…
grazie a Gaetano Altopiano per l’ospitalità sul sito
#cambioDiParadigma #IlCucchiaioNellOrecchio #prosa #ProsaInProsa #scritturaDiRicerca #scrittureDiRicerca #testiDiMgInRete #testiDiMgOnline
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oggi, 17 giugno, allo studio campo boario (roma): i due libri recenti di francesca perinelli e marco giovenale
OGGI, 𝟭𝟳 𝗴𝗶𝘂𝗴𝗻𝗼 – a 𝗥𝗼𝗺𝗮 – alle ore 18 allo Studio Campo Boario (in viale del Campo Boario 4a), doppio reading con Francesca Perinelli e Marco Giovenale, con testi dai loro ultimi libri, 𝙤𝙘𝙖 𝙩𝙧𝙚 𝙩𝙤𝙘 𝙩𝙤 e 𝙋𝙧𝙞𝙢𝙖 𝙙𝙚𝙡𝙡’𝙤𝙜𝙜𝙚𝙩𝙩𝙤.
Per l’occasione sarà disponibile l’intero catalogo 𝗱𝗲́𝗰𝗹𝗶𝗰.
declicedizioni.it
Prima o dopo la presentazione sarà possibile anche sfogliare (e/o prendere gratuitamente) presso lo Studio Campo Boario il tabloid Lyceum/Mudima “La scuola delle cose”, n. 19, interamente dedicato alla scrittura di ricerca
#FrancescaPerinelli #LaScuolaDelleCose #Lyceum #MarcoGiovenale #Mudima #ocaTreTocTo #ricercaLetteraria #scritturaDiRicerca #scrittureDiRicerca #sperimentazione #sperimentazioneLetteraria #tabloid
Home - declic edizioni
déclic è una casa editrice multidirezionale che opera in un’ottica trans-generica e post-generica. déclic cerca opere ibride, sperimentali, devianti, inclassificabili; nuove forme, nuovi usi di forme date, costruzioni decostruzioni distruzioni, assen…déclic edizioni di carlo sperduti
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non il 20 ma il 26 giugno, a roma: ‘urban experience’ e l’archivio performante all’icbsa. il performing media per la memoria dell’avanguardia e l’innovazione territoriale
L’Archivio Performante all’ICBSA. Il Performing Media per la Memoria dell’Avanguardia e l’Innovazione Territoriale
data spostata al
26 giugno 2025, dalle 15:00 alle 17:30
A Roma, all’Istituto Centrale per i Beni Sonori ed Audiovisivi (ICBSA, Palazzo Mattei di Giove, Via Michelangelo Caetani 32, l’ex Discoteca di Stato) il 26 giugno alle ore 15 c’è un incontro strategico: Il Performing Media per la Memoria dell’Avanguardia e l’Innovazione Territoriale.
L’incontro si svolgerà come un brainstorming per attivare un confronto aperto (e non un convegno di studi) tra protagonisti e studiosi, per promuovere una staffetta intergenerazionale e una interoperabilità degli archivi già istituiti, pensando a come coniugare la Memoria dell’Avanguardia con l’Innovazione Territoriale.
TUTTE LE INFORMAZIONI QUI:
urbanexperience.it/eventi/larc…
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L'Archivio Performante all'ICBSA. Il Performing Media per la Memoria dell'Avanguardia e l'Innovazione Territoriale - Urban Experience
A Roma, a Istituto Centrale per i Beni Sonori ed Audiovisivi (ICBSA, Palazzo Mattei di Giove, Via Michelangelo Caetani 32, l'ex Discoteca di Stato) venerdìUrban Experience
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blue rondo à la turk / dave brubeck. 1959
youtu.be/MXA4Fx5chTc?si=TJc0mj…
#DaveBrubeck #jazz #music #musicA_ #rondò
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pod al popolo, #065: lettura di mg da “prima dell’oggetto” (déclic 2025), villa lais, roma, 28 mag. 2025
La registrazione del reading a Villa Lais, prima lettura (con autocommenti & ragioni di poetica) di Prima dell’oggetto, raccolta di prose pubblicata da déclic edizioni: ora su Pod al popolo. Podcast irregolareed ennesimo fail again fail better dell’occidente postremo. Buon ascolto.
pagina del libro: declicedizioni.it/prodotto/pri…
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domani, 17 giugno, allo studio campo boario (roma): i due libri recenti di francesca perinelli e marco giovenale
Domani, 𝟭𝟳 𝗴𝗶𝘂𝗴𝗻𝗼 – a 𝗥𝗼𝗺𝗮 – alle ore 18 allo Studio Campo Boario (in viale del Campo Boario 4a), doppio reading con Francesca Perinelli e Marco Giovenale, con testi dai loro ultimi libri, 𝙤𝙘𝙖 𝙩𝙧𝙚 𝙩𝙤𝙘 𝙩𝙤 e 𝙋𝙧𝙞𝙢𝙖 𝙙𝙚𝙡𝙡’𝙤𝙜𝙜𝙚𝙩𝙩𝙤.
Per l’occasione sarà disponibile l’intero catalogo 𝗱𝗲́𝗰𝗹𝗶𝗰.
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Prima o dopo la presentazione sarà possibile anche sfogliare (e/o prendere gratuitamente) presso lo Studio Campo Boario il tabloid Lyceum/Mudima “La scuola delle cose”, n. 19, interamente dedicato alla scrittura di ricerca
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è imminente l’uscita del primo volume di “the forty years later project”, di antonio syxty
THE FORTY YEARS LATER PROJECT, vol. 1 (1977-1980)
[dia•foria 2025
Con un saggio di Marcello Sessa
Sul canale youtube della collana, una densa e interessante intervista all’autore:
Per informazioni e prenotazioni: info@diaforia.org
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l'amico Lelio Scanavini mi invia queste righe che, preoccupato come tutti, condivido:
SOPRAVVIVERE?
«È inverosimile che otto miliardi di persone, 193 stati sovrani – nove dei quali dotati di armamenti nucleari –, un capitalismo sovrastatale e predatorio, e un sistema industriale ecologicamente insostenibile, possano sopravvivere a lungo senza andare incontro a guerre distruttive, alla devastazione della natura, al proseguimento della crescita delle disuguaglianze e della povertà, e a terrorismi, fanatismi, fondamentalismi, razzismi e criminalità transnazionale.»
(Luigi Ferrajoli, filosofo del Diritto, allievo di Norberto Bobbio, 2025)
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ambièntáli 20250615: un minuto e cinquantacinque secondi a piazza vittorio
la parola ambientáli può legittimamente vedersi anticipato l’accento: ambièntali, autoesortazione del registrante affinché centri/colga cronotopicamente i cittadini, o i concittadini, e/o i loro ambienti (in)naturali.
#ambièntáli #ambientali #audio #mp3 #PiazzaVittorio
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Tradition is not the worship of ashes, but the preservation of fire.
Gustav Mahler
Poliversity - Università ricerca e giornalismo reshared this.
oggi, 15 giugno, a bologna: “retriever”, di june scialpi (tic edizioni)
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21 giugno, manifestazione nazionale contro il riarmo, il genocidio e l’autoritarismo
I tempi sono bui. Serve una mobilitazione mondiale CONTRO LA GUERRA, IL RIARMO, IL GENOCIDIO, L’AUTORITARISMO
Aderiscono e promuovono; mille sigle in 18 paesi, di cui oltre 300 in Italia.
Appuntamento sabato 21 giugno, alle ore 14, a Roma per la manifestazione nazionale contro guerra, riarmo, genocidio, autoritarismo, promossa dalle oltre 300 reti, organizzazioni sociali, sindacali, politiche nazionali e locali che hanno sottoscritto l’appello della Campagna europea #StopRearmEurope (stoprearm.org/), che ad oggi conta tra le proprie adesioni circa mille sigle in 18 paesi e che vede come promotori italiani Arci, Ferma il Riarmo (Sbilanciamoci, Rete Italiana Pace e Disarmo, Fondazione Perugia Assisi, Greenpeace Italia), Attac e Transform Italia.
La manifestazione nazionale del 21 giugno rientra nella settimana di mobilitazione europea, che si terrà dal 21 al 29 giugno in occasione del vertice della Nato a L’Aja, che proprio in quei giorni deciderà i dettagli del gigantesco piano di riarmo deciso dall’Unione Europea, e vedrà la convergenza di tante identità, tutte impegnate contro la guerra, per la pace, per la giustizia sociale e climatica, i diritti e la democrazia nel nostro paese.
Un appuntamento che si inserisce nello stesso percorso di mobilitazione che attraverserà altre due tappe fondamentali: la manifestazione nazionale contro il Decreto legge Sicurezza, promossa il 31 maggio a Roma da “A pieno regime”, e il voto per i 5 sì ai Referendum dell’8-9 giugno su lavoro e cittadinanza.
www.fermailriarmo.it | stoprearmitalia [at] gmail.com
Per adesioni: stoprearm.org
Rete Italiana Pace e Disarmo
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Stop Rearm Europe // Manifestazione Nazionale
MANIFESTAZIONE NAZIONALE ROMA 21 GIUGNO 2025 ore 14:00 da Porta San Paolo (Piazzale Ostiense) FERMIAMO LA GUERRA - STOP REARM\nFerma il riarmo!
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quarkrotto
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