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7 novembre, pescara, festival fla: giuseppe garrera presenta “la lunga strada di sabbia” (guanda)


FLA, Pescara 2025: Giuseppe Garrera presenta "La lunga strada di sabbia", di Pier Paolo Pasolini (Guanda)
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pescarafestival.it/fla-2025-gi…

È un Pasolini che si abbandona a momenti di vera e propria gioia quello che tra il giugno e l’agosto del 1959, al volante di una Fiat 1100, percorre la lunga strada di sabbia, da Ventimiglia a Palmi e poi, fino al comune siciliano più meridionale, per risalire infine la costa orientale e arrivare a Trieste.
A La Spezia, da dove parte per San Terenzo e Lerici, sente che sta per avere inizio una fra le domeniche più belle della sua vita; a Livorno, non lascerebbe mai «l’enorme lungomare, pieno di ragazzi e marinai, liberi e felici»; e, finalmente, al Circeo: «Il cuore mi batte di gioia, di impazienza, di orgasmo. Solo, con la mia mille-cento e tutto il Sud davanti a me. L’avventura comincia».

A commissionargli il viaggio è stata la rivista «Successo», che pubblicherà il reportage in tre puntate fra luglio e settembre, e Pasolini, spiaggia dopo spiaggia, incontra amici intellettuali e personaggi noti, si lascia incantare dalla gente semplice dei paeselli più remoti (a Portopalo «la gente è tutta fuori, ed è la più bella gente d’Italia, razza purissima, elegante, forte e dolce») e, portandosi in giro il suo entusiasmo per la scoperta, il suo sguardo emozionato e insieme acuto di futuro regista, annota scorci e impressioni tanto potenti da restituirci un quadro dell’Italia di allora: un’Italia in cui il boom economico, solo presagito, non riesce ancora ad avere la meglio sulla felicità del sogno pasoliniano d’innocenza.

Il libro:
guanda.it/libri/pier-paolo-pas…

Un saggio di Arianna Agudo e Ludovica del Castillo:
engramma.it/eOS/index.php?id_a…

#AriannaAgudo #FLA #GiuseppeGarrera #LaLungaStradaDiSabbia #LudovicaDelCastillo #PaoloDiPaolo #PierPaoloPasolini #presentazione #reportage #successo #viaggio

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9 novembre, macerata: argofest


Domenica 9 novembre, dalle 16 alle 23
Circolo Arci Gramaccia – Macerata
viale Leopardi 8

ARGOFEST


25 anni di rivista, 6 anni di Argolibri

Una grande festa con gli autori, le autrici e tutto il collettivo argonautico…

Letture, anteprime, dj-set

ARGO: about
ARGO: libri

#anteprime #Argofest #CircoloArciGramaccia #djSet #FabioOrecchini #letture #Macerata #poesia #rivista #riviste #ValerioCuccaroni

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atto di trasformazione / elio martusciello. 2025


Mi piace immaginare, nutrito sicuramente dalle mie letture di Serres, Bergson, Derrida e altri, ogni corpo, da quello umano a quello di un cerbiatto, ogni oggetto inanimato, da un orologio a una pietra, come a un supporto di memoria. Insomma, qualcosa di non molto diverso da una pergamena, un manoscritto medievale, un libro stampato, una biblioteca, un archivio digitale, un cloud. Un modo per conservare delle informazioni, una certa logica operativa, funzionale, organizzativa, ricombinativa. Forse l’essere è sempre un essere-registrante. Il tema però è che ogni supporto è anche un dispositivo di oblio. Ogni forma di registrazione, che sia pietra, carta o silicio, contiene già in sé il proprio principio di combustione, di consunzione, di deperimento, di degradazione. Hanno bruciato i papiri d’Egitto, le biblioteche di Alessandria e di Baghdad, i manoscritti riscritti sui palinsesti medievali, i libri banditi, le lingue morte, le musiche che nessuno ha più saputo leggere o suonare. Scompare il mondo naturale stesso: piante estinte, animali scomparsi, paesaggi dissolti in altri paesaggi. Internet non fa eccezione. Anzi, rende questo destino più visibile e più rapido: i link scompaiono, i server si spengono, i formati diventano illeggibili. Sembra, quindi, che si tratti di un processo cosmico: l’entropia della memoria. Forse, allora, ciò che dobbiamo imparare a pensare non è tanto quello di conservare ogni ricordo, ma di riconoscerne la finitudine, di apprezzarlo piuttosto come flusso e non come possesso, dove ogni atto di rievocazione è anche un atto di trasformazione.

#archivi #archivio #biblioteca #biblioteche #cloud #ElioMartusciello #memoria #oblio #permanenza #persistenza #registrazione #supportoDiMemoria #teoria

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da oggi al 6 novembre, a roma: ix edizione de “il progetto e le forme di un cinema politico” – liberazione / liberazioni
LIBERAZIONE/LIBERAZIONI
IX edizione de

“Il progetto e le forme di un cinema politico”


dal 4 al 6 novembre 2025:
giornata di studio, rassegna cinematografica e
riflessione critica sull’attualità della Resistenza.

ROMA

Libreria Spazio Sette
Cinema Farnese
Teatro Palladium

Torna a Roma, dal 4 al 6 novembre 2025, Il progetto e le forme di un cinema politico, la rassegna ideata e curata dalla Fondazione Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico (AAMOD) in collaborazione con la Fondazione Gramsci, giunta quest’anno alla sua nona edizione.

Pensata come un laboratorio aperto di pensiero critico e confronto interdisciplinare, l’iniziativa si articola in una giornata di studio e in una rassegna cinematografica, con l’obiettivo di esplorare il cinema non solo come prodotto artistico o documento del reale, ma come strumento attivo di riflessione politica. Il progetto propone una definizione più ampia e profonda di cinema politico: un linguaggio capace di agire sulla percezione del mondo, interrogando la memoria, la storia, i conflitti e le trasformazioni in corso attraverso il potere delle immagini.

Quest’anno, il titolo scelto – Liberazione/Liberazioni – risuona con particolare forza, perché la rassegna si colloca nel quadro dell’ottantesimo anniversario della Liberazione, ricorrenza che, ben oltre la celebrazione rituale, invita a un rinnovato esercizio di pensiero critico e consapevolezza storica. L’anniversario del 1945 cade infatti in un momento cruciale della storia italiana ed europea, in cui le democrazie sembrano sottoposte a una crescente pressione.

Il cuore della rassegna e della riflessione critica sarà dunque non solo il momento storico della Liberazione e il cinema del dopoguerra – che ha inaugurato la stagione più fertile del cinema italiano – ma anche, e soprattutto, le forme di cinema politico emerse dopo il 25 aprile 1945, con linguaggi e visioni capaci di intercettare il presente e proiettarlo oltre, verso nuove possibilità di resistenza, memoria e trasformazione sociale.

Il programma si apre martedì 4 novembre con una intensa giornata di studio presso la Libreria Spazio Sette di Roma. A inaugurare i lavori saranno i saluti istituzionali di Vincenzo Vita, presidente dell’AAMOD, e di Francesco Giasi, direttore della Fondazione Gramsci. Seguiranno tre momenti di riflessione articolati tra mattina e pomeriggio, con il coinvolgimento di studiosi e studiose che, da prospettive diverse, affronteranno il tema della liberazione, della resistenza e delle sue risonanze nel cinema e nella società contemporanea.

Il primo intervento sarà a cura di Ermanno Taviani, che introdurrà il tema “Cinema e Liberazioni”, ponendo le basi teoriche per l’intera giornata. Paolo Speranza interverrà con una relazione dedicata alla rappresentazione della Resistenza nel cinema italiano, ripercorrendo l’evoluzione di un immaginario cruciale nella narrazione collettiva del dopoguerra. Maurizio Zinni si concentrerà invece sulle revisioni cinematografiche della Liberazione, con un intervento dal titolo provocatorio: Solo un muro pieno di buchi, in cui analizzerà le retoriche e le fratture emerse nel corso degli anni. A dialogare con i relatori sarà Alessia Cervini, nel ruolo di discussant.

Dopo una breve pausa, la sessione proseguirà con due voci che offriranno sguardi non eurocentrici: Samuel Antichi rifletterà sul ruolo della macchina da presa come strumento di lotta e protezione all’interno della pratica documentaria palestinese, mentre Donatella della Ratta porterà una lecture-performance intitolata Violenza speculativa, incentrata sulle promesse non mantenute e sulle contraddizioni della narrazione visiva nei contesti di conflitto. Giacomo Ravesi accompagnerà la discussione con un focus critico su questi contributi.

Nel pomeriggio, coordinati da Christian Uva, si alterneranno le voci di Matteo Cavalleri, che esplorerà l’antropologia etica della Resistenza attraverso l’analisi di soggetti e figure emblematiche, e Micaela Veronesi, con un intervento dedicato alle donne nei documentari resistenziali, mettendo in luce i linguaggi che hanno costruito la memoria femminile del Novecento. Valerio Romitelli proporrà un approfondimento su Il campo giusto di Elio Cicchetti, un film partigiano mancato ma emblematico per le riflessioni che solleva. A chiudere, Alma Mileto offrirà uno sguardo sul cinema contemporaneo, interrogandosi su come il concetto di liberazione venga ereditato e rielaborato dalle nuove generazioni. Il pomeriggio si concluderà con il contributo di Alexander Höbel.

La rassegna cinematografica prenderà il via mercoledì 5 novembre al Teatro Palladium, con una selezione di film che attraversano il cinema della Liberazione e quello più recente, con uno sguardo trasversale sulle estetiche del dissenso e sulle narrazioni di resistenza. A introdurre la serata sarà Stefania Parigi. La prima proiezione sarà Roma città libera, diretto nel 1946 da Marcello Pagliero, un’opera cardine del neorealismo, ambientata in una Roma liberata ma ancora ferita dalla guerra. Il film, girato in gran parte in esterni, racconta la vita di due giovani marginali in una città che cerca di ritrovare un senso e un’identità. Una pellicola dallo stile sobrio e disilluso, che mostra una capitale notturna, cupa e desolata, abitata da piccoli espedienti, generosità improvvise e una malinconia profonda.

Seguirà Corbari di Valentino Orsini, del 1970, che rievoca la vicenda storica di Silvio Corbari, partigiano romagnolo simbolo della resistenza armata. Il film si distingue per un’aderenza rigorosa ai fatti e per la tensione morale che attraversa l’intero racconto, incarnata da un giovane Giuliano Gemma in una delle sue interpretazioni più intense. Girato in pieno clima post-sessantottino, Corbari rilegge la lotta partigiana alla luce delle battaglie politiche del presente, con una regia vibrante e un’impostazione chiaramente militante.

La giornata si chiuderà con Caccia tragica di Giuseppe De Santis, del 1947, una delle opere fondative del cinema neorealista a sfondo sociale. Ambientato nel secondo dopoguerra, il film racconta la caccia a una banda di criminali che ha assaltato un camion di viveri destinato a una cooperativa agricola. In bilico tra western rurale e parabola morale, Caccia tragica mette in scena la fragilità del patto democratico appena nato, il peso delle disillusioni e la necessità di una nuova coscienza collettiva. La proiezione avverrà in pellicola 35mm.

Giovedì 6 novembre, sempre al Palladium, la programmazione proseguirà con Austerlitz di Sergei Loznitsa, film documentario del 2016 che esplora il turismo della memoria nei campi di concentramento nazisti. Attraverso lunghe inquadrature fisse, Loznitsa mostra visitatori che scattano selfie o consumano panini tra le baracche, restituendo un’immagine disturbante della banalizzazione del male e della trasformazione dei luoghi della tragedia in scenari da cartolina.

A seguire sarà proiettato Nome di battaglia: donna, il film di Daniele Segre del 2016, che raccoglie testimonianze vive, potenti e commoventi di partigiane italiane, restituendo loro voce, corpo e spazio. Una pellicola preziosa, in cui la resistenza al fascismo si intreccia con quella contro il patriarcato, e dove la memoria orale diventa una forma attiva di lotta politica.

Chiuderà la giornata A Fidai Film di Kamal Aljafari, presentato nel 2024 e girato tra Palestina, Germania, Brasile, Francia e Qatar. Il film, sperimentale e stratificato, si sviluppa come un dialogo con l’assenza e con le immagini negate, costruendo un montaggio ipnotico tra i resti del cinema palestinese disperso o censurato. Al termine della proiezione è previsto un incontro con il regista, in dialogo con Wasim Dahmash.

La rassegna si concluderà al Cinema Farnese con due opere che riportano il discorso alla memoria famigliare e al contesto storico italiano. Il primo titolo è La Liberazione, un film di famiglia, un progetto firmato da Michele Manzolini e Paolo Simoni, che unisce fonti d’archivio, materiali privati e riflessione storiografica per offrire una visione intima e collettiva insieme del 25 aprile. Presentato da Paolo Simoni, il film invita a rileggere la Liberazione attraverso gli occhi delle famiglie italiane, in un dialogo tra la grande e la piccola storia.

A seguire sarà proiettato Le stagioni del nostro amore di Florestano Vancini (1966), film intenso che narra la storia di un intellettuale disilluso, interpretato da Enrico Maria Salerno, che ripercorre le proprie scelte giovanili e la stagione della Resistenza, interrogandosi sul senso dell’impegno nella società del boom economico. Una riflessione amara e profonda sulla memoria, l’identità e la coerenza etica, resa ancora più attuale dall’instabilità del presente.

informazioni e PROGRAMMA completo:
https://slowforward.net/wp-content/uploads/2025/10/liberazione-liberazioni_-programma-nov-2025.pdf

#AAMOD #cinema #CinemaFarnese #cinemaPolitico #FondazioneArchivioAudiovisivoDelMovimentoOperaioEDemocratico #FondazioneGramsci #Liberazione #Liberazioni #Resistenza #SpazioSette #TeatroPalladium

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Saree Makdisi: La tolleranza è una terra desolata. Come si nega un genocidio


Saree Makdisi
"La tolleranza è una terra desolata. Come si nega un genocidio"
DeriveApprodi
pagine: 224
deriveapprodi.com/libro/la-tol…

Come può un progetto violento di espropriazione e discriminazione essere immaginato, sentito e profondamente creduto come se fosse l’esatto opposto, ossia un’incarnazione di sostenibilità, inclusività e tolleranza multiculturale? Ecco la domanda a cui questo libro dà risposta. Al centro dell’analisi è lo Stato di Israele, da sempre difeso dai paladini dell’Occidente come presidio di democrazia e progresso in Medio Oriente. Saree Makdisi sostiene che alla base di questo tragico processo di alchimia politica vi è una specifica forma di negazione: la presenza palestinese in Palestina e la sua rivendicazione vengono negate in modo tale che il diniego sia esso stesso negato. Gli effetti della distruzione e della repressione sono dunque rovesciati in affermazioni di virtù liberali. L’autore esplora molti di questi atti di negazione: dalle foreste che coprono le rovine dei villaggi palestinesi distrutti al cosiddetto Museo della Tolleranza costruito sulle rovine di un cimitero musulmano a Gerusalemme; allo stesso modo, pinkwashing e greenwashing sono utilizzati per mistificare la realtà coloniale e costruire una nuova forma di orientalismo, in cui i valori occidentali vengono contrapposti a quelli dei barbari. L’occupazione israeliana ha prodotto così luoghi di cancellazione della memoria e di violenza razziale, in cui la «tolleranza» diventa nient’altro che una terra desolata.


Makdisi ci fa comprendere non solo le radici del massacro di Gaza, ma perché un genocidio sia negato e fatto passare per un atto di democrazia.

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propaganda e negazionismo antisemiti nel film “theresienstadt” (1944) – analoghi alle prassi sioniste di oggi


copio questo post da
mastodon.uno/@carneade/1150830…

Siccome ci sono “influencer” di #Israele che raccontano che #Gaza è terra di «opportunità e di cibo», penso sia utile ricordare che anche gli “influencer” (*) nazisti, con parole analoghe, descrivevano al mondo le meraviglie del lager di Theresienstadt.

(*) Certo nel 1944, gli “influencer” si chiamavano “propagandisti”. Ma il senso è quello: raccontare bugie ad oltranza, tanto qualche fesso che ci crede si trova sempre.
Filo nazista, ieri. Filo sionista, oggi.

youtube.com/embed/3Y99oXBU3QM?…


filmstudies.princeton.edu/even…

#Gaza #influencer #Israele #KarelPecEny_ #KurtGerron #negazionismo #propaganda #Theresienstadt


Siccome ci sono "influencer" di #Israele che raccontano che #Gaza è terra di «opportunità e di cibo», penso sia utile ricordare che anche gli "influencer" (*) nazisti, con parole analoghe, descrivevano al mondo le meraviglie del lager di Theresienstadt.
Certo nel 1944, gli "influencer" si chiamavano "propagandisti". Ma il senso è quello: raccontare bugie ad oltranza, tanto qualche fesso che ci crede si trova sempre.
Filo nazista, ieri. Filo sionista, oggi.
youtube.com/watch?v=3Y99oXBU3Q…

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8 novembre, roma: finissage della mostra di magdalo mussio @ bianco contemporaneo: “il segno dell’essere sulla traccia del tempo”

Il segno dell’essere sulla traccia del tempo

di

Magdalo Mussio

presso la galleria BIANCO CONTEMPORANEO

introduzione al testo di Loredana Finicelli e testo critico di Paola Ballesi

Finissage 8 novembre 2025, ore 17:30

Via Reno 18/a Roma



In mostra una serie di 15 opere dell’artista scomparso nel 2006, che mostrano l’ultima fase della sua ricerca: il periodo nel quale egli sembra trovare tenui indizi di alle sue indagini di una vita. Un’ esistenza finalizzata alla comprensione dell’Umano, utilizzando il segno grafico, sia sotto forma di scrittura che di immagine, come medium privilegiato di ricerca.

#art #arte #asemic #asemicWriting #BiancoContemporaneo #finissage #LoredanaFinicelli #MagdaloMussio #materialiVerbovisivi #mostra #PaolaBallesi #scritturaAsemica

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“oca tre toc to”, di francesca perinelli (déclic, 2025) @ finestra di antonio syxty (podcast)


open.spotify.com/embed/episode…

open.spotify.com/episode/4tmyT…

il libro: declicedizioni.it/prodotto/oca…

L’incontro vede in conversazione Antonio Syxty con Francesca Perinelli e Antonio Francesco Perozzi.

“prima d’allora, venivamo al mondo con platone, plutarco e plotino, che sceglievano noi per vivere la loro vita.”

Quattro linee mimetico-digressive, figlie di un gioco linguistico elementare e portatrici di altrettanti blocchi di disomogeneità stilistica, si incrociano ignorandosi. I loro titoli non suggeriscono un’interpretazione complessiva: l’attribuzione dei referenti è per chi si ostina a cercare una via d’uscita tra false metafore, accostamenti incongrui e coordinate ingannevoli. Meglio sarebbe accettare l’insignificanza dell’accumulo, l’indistinzione cui approda l’autocelebrazione, la ripetizione pornografica degli schemi, adattabili a ogni frangente della vita. la risata come seria ipotesi di salvezza.

Carlo Sperduti: redazione e impaginazione

Progetto grafico e immagine di copertina: Resli Tale

#AntonioFrancescoPerozzi #AntonioPerozzi #AntonioSyxty #CarloSperduti #déclic #déclicEdizioni #FrancescaPerinelli #LaFinestraDiAntonioSyxty #MTM #MTMManifattureTeatraliMilanesi #ocaTreTocTo #ResliTale #scritturaDiRicerca #scrittureDiRicerca #transgenericità

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la notizia di “vamp” … giovedì


grazie alla collana Settanta/Milieu, diretta da Sergio Bianchi, che su fb rilancia la notizia di questo giovedì, corredata da alcune annotazioni che avevo steso per ragionare (non più soltanto tra me e me) sul libro Vamp, che appunto giovedì 6 novembre si presenta in (=pubblicato dalla) Camera verde:

Vamp_ segnalazione Settanta,Milieu
cliccare per ingrandire

1_
«VAMP». I temi del piccolo libro (veramente un fascicolo) sono – in ordine sparso e “sfocato” – (a) il film «Vampyr», di Dreyer, tutt’altro che mitizzato; (b) la falsità o meglio capziosità delle entrate-uscite delle inquadrature occidentali del male; (c) una virata verticale sul genocidio del popolo palestinese e sul suo incubo; (d) la totale inaffidabilità dei fantasmi che si incaricherebbero di «risolvere» l’incubo.

2_
Il testo si misura a suo modo anche con le modalità di autoassoluzione che il discorso occidentale mette in atto quando si trova davanti a sadismo e perversione.

3_
La moltiplicazione delle porte, delle cornici, degli stipiti e riquadri, nel film, contribuisce ad alludere a un labirinto o trappola che crea difficoltà a chi guarda ma anche al regista stesso. Queste difficoltà sono (anche) un’anfibologia: possono significare ostacolo e angoscia, come accade negli incubi; ma pure inciampi intenzionali (autoriali?) contro lo svelamento del vampiro.


*

Roma, giovedì 6 novembre 2025, ore 18:00
La camera verde, via G. Miani 20 (Ostiense)

presentazione/lettura di

VAMP


derelizione in prosa (in prosa) su certi ultimi nanosecondi occidentali

di
Marco Giovenale

(Ed. La camera verde, novembre 2025)

Collana Visioni dal Cinematografo
A cura di Giovanni Andrea Semerano

Su Mobilizon:
mobilizon.it/events/5f1991be-9…
Evento facebook:
facebook.com/events/2352745261…

#cambioDiParadigma #laCameraVerde #MG #microprosaInProsa #presentazione #prosa #prosaBreve #ProsaInProsa #reading #scritturaDiRicerca #scrittureDiRicerca #segnalazione #SergioBianchi #SettantaMilieu #Vamp

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fare politica tra i tavolini: un articolo di alessandra polidori (su ‘micromega’, 20 ott. 2025)


la rivoluzione nasce al bar_ fare politica tra i tavolini
cliccare per leggere

sul piano effettivo/concreto, fisico, sarebbe incompleto quel mio appello a pensare inventare formare costruire e collegare tra loro blog e siti di ricerca letteraria (e impegno politico), se disgiunto dalle connessioni nel …mondo tangibile.
questo articolo, che a me è molto piaciuto, lo sottolinea: micromega.net/la-rivoluzione-n…

#AlessandraPolidori #appello #bar #blog #dialoghi #dialogo #impegnoPolitico #letteratura #MicroMega #militanza #politica #ricercaLetteraria #ristoranti #siti #sollecitazione


exortatio | disseminare la ricerca (militanza = già archivio, ma disperso) / differx. 2024 & ’25


Come accennato più volte, quasi due anni fa mi sono impegnato a indicare, all’interno di un post, tutte o quasi tutte le riviste di letteratura italiana online effettivamente disponibili in quel periodo: agosto ’23. Il numero complessivo mi sembra si aggiri tutt’ora intorno alle 400 / 500 entità.

Con sorpresa ho notato che i siti e blog nutriti di specifica ricerca letteraria oggi raggiungibili sono rappresentati sempre (o: quasi esclusivamente) dallo stesso piccolo o medio & pressoché invariato gruppo che esisteva già circa vent’anni or sono. Rare, per quanto meritevoli (o -issime) le aggiunte.

Questo significa che:

nonostante l’importanza che la scrittura di ricerca / complessa / sperimentale ha assunto in Italia nel primo quarto del nuovo secolo, la sua presenza in rete è ancora assai relativa, in generale, e – anyway – sproporzionatamente minoritaria se la si paragona a quella dei siti più o meno definibili generalisti = di narrativa, di poesia, di romanzi di genere, di recensioni di novità normalmente distribuite nelle librerie di catena eccetera.

Ciò mi porta giocoforza a una riflessione abbastanza amara e direi anche stupefatta sul momento attuale. Perché, se da una parte è vero che sì, certo, la grande distribuzione ha selezionato in maniera feroce la produzione letteraria dagli anni ’80 a oggi, determinando un allargamento di monocolture di media o mediocre letteratura negli scaffali; dall’altra è non meno vero che quel luogo di relativa libertà che è la rete non ha registrato nell’ultimo ventennio un boom di nascite di spazi di sperimentazione, nonostante a nessuno sia impedito di aprire un blog, un sito, un account tumblr, o qualsiasi altro aggeggio che la rete consenta di gestire in indipendenza e senza pressioni.

La lunga e mogia premessa mi serve a dire che occorre non tanto saturare i canali in rete, come qualche tempo fa mi ripromettevo di proporre ai popoli, ma che semmai è prioritario (energicamente prioritario) iniziare, almeno iniziare, a creare qualche canale differente, ex novo, per la ricerca letteraria. Aggiungerne di ulteriori agli esistenti. Anche leggeri, blog e non siti, ma: non esitare assolutamente a farlo.

In sostanza, o italiani, io vi esorto alle lettere in rete. Le lettere sperimentali, complesse. Le lettere di ricerca. (O i saggi sulla).

Don’t be shy. Create il vostro blog, o il vostro sito o la vostra newsletter (substack, mailchimp, ..). Andate in caccia di quei materiali che meritano attenzione o semplicemente segnalate ciò che già esiste e che magari altri non hanno notato. Non pubblicate vostre gemme testuali e recensioni e osservazioni su facebook, create invece una pagina vostra/collettiva. Fate screenshot di testi fuori catalogo. Eccetera. Insomma date & diamo un qualche scossone alla rete per come è adesso.

Lamentarci della situazione presente non licet, io gerontocomicamente bofonchio, senza che almeno un po’ ci si impegni e industri per far sì che qualcosa cambi nell’atro contesto, almeno là dove il contesto è di fatto modificabile, i.e. in rete.

Dico questo anche per un motivo brutalmente (perdonate) generazionale e ricerca-centrato: nel momento in cui (tra qualche manciata di anni) si esauriranno per motivi banalmente anagrafici le esperienze avviate da gammm & sodali, così come quelle pensate da vari altri siti e soggetti ed ensemble, temo proprio che – in assenza di alternative online – rischi di riverificarsi esattamente la iattura che si determinò fra anni ’80 e ’90 nel mondo cartaceo: un diluvio di tanti e parallelli ritorni all’ordine [cfr. qui e qui].

Al tempo, ossia in quegli anni, non era possibile e forse nemmeno pensabile uno scontro frontale con le grosse realtà editoriali, che appunto spingevano per una letteratura pacificata. Oggi invece, ragiono, la cosa – almeno online – è realizzabile. Credo che si debba pensarci molto molto seriamente, e non solo pensarci. Ho iterato questo assillevole appello anche a Napoli il 6 e 7 settembre 2024 in occasione di Esiste la ricerca. E mi interessa ora trasmettere singolarmente, a voi che leggete, ovvero ai precisi destinatari di questo sito, non a una platea indistinta, quello che credo sia un obiettivo particolarmente urgente e cruciale ora. Non procrastinabile.

#111 #blog #blogDiScritturaDiRicerca #blogDiScrittureDiRicerca #creareNuoviBlog #creareNuoviSiti #Elirio #esortazione #exortatio #link #oItaliani #oItalianiIoViEsorto #ricercaLetteraria #scritturaComplessa #scritturaDiRicerca #scritturaSperimentale #scrittureDiRicerca #scrittureSperimentali #siti #sitiDiScritturaDiRicerca #sitiDiScrittureDiRicerca #sito #storiaDellaRicercaLetteraria



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“early androids and artificial speech”, by jessica riskin


link to an article about early androids and artificial speech
click to read

publicdomainreview.org/essay/e…

#androids #artificialSpeech #earlyAndroids #JessicaRiskin #LANGUAGE #speech #ThePublicDomainReview

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elementi da pasolini: un’intervista a giuseppe garrera


qui di seguito il link a un’intervista di Fanpage a Giuseppe Garrera, tra i maggiori studiosi di PPP. un testo che – al contrario di quanto accade nelle celebrazioni generiche o aneddotiche in circolazione soprattutto oggi (2 novembre 2025) – mette sotto una luce estremamente cruda gli elementi inaggirabili se non inaccettabili e le effettive pietre d’inciampo, del pensiero e dell’opera dell’intellettuale – limiti inclusi:

https://www.fanpage.it/roma/leredita-di-pasolini-a-cinquantanni-dalla-morte-fu-poeta-e-scandalo-oggi-di-lui-resta-il-mito/

#criticaRadicale #criticaSociale #fanpage #GiuseppeGarrera #Pasolini #PierPaoloPasolini #PPP

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il disastro estetico in italia


se uno vuole un esempio del disastro estetico in italia, applicabile pari pari alla poesia, può vedere questo video: facebook.com/share/r/1BYuFRN2C…

una fatica della madonna, quintali di materiale da togliere, per arrivare al kitsch. ma non faceva prima a comprare qualcosa del genere dai cinesi?

ma non fanno prima, i poeti italiani, a dedicarsi alle coreografie della tv di stato?

#assertività #disastroEstetico #disastroEsteticoInItalia #disastroEsteticoItaliano #jago #kitsch #poesia #poesiaItaliana

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16 novembre: ryoji ikeda a roma


romaeuropa.net/festival-2025/m… (music for strings)

romaeuropa.net/festival-2025/u… (ultratronics)

#Auditorium #experimentalMusic #glitch #music #MusicForStrings #musicA_ #RyojiIkeda #Ultratronics

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[r] _ carmelo bene in occasione della morte di pasolini

cliccare per ingrandire
* pagina 194 del catalogo PASOLINI. TUTTO È SANTO. IL CORPO POETICO , a cura di Giuseppe Garrera, Cesare Pietroiusti, Clara Tosi Pamphili, Continents Editions, Milano 2022

#Bene #borghesia #CarmeloBene #cb #CesarePietroiusti #ClaraTosiPamphili #ContinentsEditions #GiuseppeGarrera #inMorteDiPasolini #italia #morteDiPasolini #Pasolini

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in vendita la collezione di hilary gerrard / hilary gerrard collection goes on sale


a single example:

“The collection contains Burroughs’ two rarest items, one of only 10 copies of Time, published in 1965 in New York by “C” Press (signed by the author and artist Brion Gysin with an original drawing and page of the original
manuscript. The collection also includes the rare, first edition of Health Bulletin: APO-33, A Metabolic Regulator, published in New York by Ed Sanders’ Fuck You Press (1965).
Also included is Brion Gysin’s manuscript notebook detailing the period between 1958 and 1961 when he was living in The Beat Hotel in Paris with William Burroughs and developing his cut-up technique, permutated poems, calligraphy paintings, and Dream Machine. It is unpublished and entirely previously unknown”.

but there’s much more.
full article here: finebooksmagazine.com/fine-boo…

#andDreamMachine #BeatHotel #BrionGysin #Burroughs #calligraphyPaintings #collection #cutUpTechnique #EdSanders #Gysin #HilaryGerrard #manuscriptNotebook #notebook #permutatedPoems #ShaperoRareBooks #TheBeatHotel #WilliamBurroughs

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frankenstein / j. searle dawley. 1910


archive.org/embed/Frankenstein…

#film #Frankenstein #JSearleDawley #SearleDawley

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oggi, 1 novembre, a roma, palazzo delle esposizioni: “pier paolo pasolini 1975-2025 s’infutura” + “ascolto di porno-teo-kolossal”

Pier Paolo Pasolini 1975-2025 s’infutura / Ascolto di Porno-Teo-Kolossal

oggi, 1 novembre 2025, ore 18:30
PPP Visionario
Pier Paolo Pasolini 1975-2025 s’infutura + Ascolto di Porno-Teo-Kolossal | Palazzo Esposizioni Roma – Sala Auditorium – Scalinata di via Milano 9a
posti esauriti, non più disponibili
palazzoesposizioniroma.it/even…

ppp crocifissione

Pier Paolo Pasolini 1975-2025 s’infutura
conversazione tra Giuseppe Garrera e Silvia De Laude

a seguire
Ascolto di Porno-Teo-Kolossal
audio registrazione del trattamento del film con la voce originale di Pier Paolo Pasolini introduce Giuseppe Pollicelli

Giuseppe Garrera – tra i curatori della grande mostra Pier Paolo Pasolini. TUTTO È SANTO. Il corpo poetico prodotta da Azienda Speciale Palaexpo nel 2022 – dialoga con Silvia De Laude, tra le maggiori studiose dell’autore che, tra le varie pubblicazioni, ha curato, con Walter Siti, i Meridiani delle opere complete di Pier Paolo Pasolini. Insieme passeranno in rassegna gli innumerevoli progetti, opere, carte, immagini, pensieri e futuri orizzonti di creazione di Pasolini, restati in sospeso, interrotti per sempre dall’improvvisa tragica morte, in uno dei momenti, il 1975, più fertili, entusiasmanti e febbrili della sua vita.

A seguire, un’esperienza unica per consentire al pubblico in sala di immergersi direttamente nella fucina creativa del regista, attraverso un reperto rarissimo: la registrazione integrale della voce di Pasolini che racconta Porno-Teo-Kolossal, l’immenso progetto cinematografico che non potrà mai realizzare.

Pier Paolo Pasolini registra al magnetofono, scena per scena, il film che programma di iniziare a girare il prima possibile con protagonisti Eduardo De Filippo e Ninetto Davoli: il viaggio apocalittico di un re magio e del suo servo dietro la Stella Cometa, attraverso tutta la nostra storia e la cronaca d‘Italia, la dolcezza e la catastrofe delle ideologie, l’orrore della Storia, per giungere, in ritardo, nella desolazione di un tempo dove Cristo è già morto. Raccontato dalla sua viva voce, con l’entusiasmo e la gioia di una nuova creazione in atto che sta prendendo forma e luce, che già può immaginarsi per intero come visione.

È l’ultimo progetto cinematografico di Pier Paolo Pasolini, a breve distanza da Salò o le 120 giornate di Sodoma. Il ritrovamento da lì a pochi giorni del suo corpo ammazzato metterà fine alla realizzazione. Di questo immenso progetto rimangono solamente i nastri audio originali.

Un ringraziamento speciale a Graziella Chiarcossi e Matteo Cerami, Eredi Pasolini, per aver messo a disposizione questo preziosissimo materiale e aver reso possibile l’evento, collegato alla rassegna Maratona Pasolini. Ascolto e visione, a cura di Giuseppe Garrera, Marco Berti, Francesca Pappalardo.

Le iniziative di PPP VISIONARIO – 50° Anniversario dell’omicidio di Pier Paolo Pasolini sono promosse da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, con il coordinamento del Dipartimento Attività Culturali, in collaborazione con l’Istituzione Biblioteche di Roma, Fondazione Cinema per Roma, Fondazione Musica per Roma, Azienda Speciale Palaexpo, Teatro dell’Opera di Roma, Fondazione Teatro di Roma – Teatro Nazionale, TiC – Teatri in Comune. E poi, ancora, associazioni, operatrici e operatori culturali, artiste e artisti. Con il supporto organizzativo di Zètema Progetto Cultura.

Il programma dell’intera rassegna, suscettibile di variazioni, è disponibile su www.culture.roma.it.

#1975 #19752025 #AziendaSpecialePalaexpo #carte #EduardoDeFilippo #FrancescaPappalardo #GiuseppeGarrera #GiuseppePollicelli #GraziellaChiarcossi #immagini #MaratonaPasolini #MaratonaPasoliniAscoltoEVisione #MarcoBerti #MatteoCerami #NinettoDavoli #opere #PalazzoDelleEsposizioni #Pasolini #PasoliniSInfutura #PierPaoloPasolini #PornoTeoKolossal #PPP #progetti #SilviaDeLaude

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9 notille a un’intervista / differx. 2025


Un’intervista recente di Gilda Policastro a Giorgiomaria Cornelio affronta alcuni piani di discorso che negli ultimi mesi o anni sembrano essere emersi in quello che potremmo pomposamente chiamare dibattito letterario. Qui di séguito ho frammentato alcune risposte di Giorgiomaria, cercando in 9 punti di offrire (non so se utilmente per il detto dibattito) la mia visione delle varie faccende:
9 notille a un’intervista_ Marco Giovenale_ 31ott2025

#9Notille #9NotilleAUnIntervista #assertività #dibattitoLetterario #GildaPolicastro #GiorgiomariaCornelio #intervista #LeParoleELeCose #LPLC #MarcoGiovenale #nonAssertività #poesia #prosa #scritturaDiRicerca #scrittureAssertive #scrittureDiRicerca #scrittureNonAssertive

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1 novembre, camera verde (roma): in memoria di giovanni cozzani

LA CAMERA VERDE
Roma, via G. Miani 20


evento in memoria di Giovanni Cozzani
cliccare per ingrandire

In memoria di Giovanni Cozzani
1 novembre 2022-1 novembre 2025


Sabato 1 novembre 2025 in Camera verde, alle ore 20:30
(via G. Miani 20, Roma)

Il sogno e l’incursione: memoria postuma di avvenimenti brevi
di
Giovanni Andrea Semerano, 2023
(durata circa 50 minuti)

con
Giovanni Cozzani,
Aldo Plocar, Anna Cozzani, Franco Brocani,
Vinicio Agresta, Gianluca Mei, Gordon Poole, Pino Bertelli,
Yohanta Sottile, Laura Crescini, Giovanni Lonati,
Luigi Francini, Irene Semerano, Elena Semerano

Musiche di Matias Guerra

*
pdf con informazioni e immagini:
slowforward.wordpress.com/wp-c…

#AldoPlocar #AndreaSemerano #AnnaCozzani #CameraVerde #cinema #Cozzani #ElenaSemerano #film #FrancoBrocani #GianlucaMei #Gians #GiovanniAndreaSemerano #GiovanniCozzani #GiovanniLonati #GordonPoole #IreneSemerano #laCameraVerde #LauraCrescini #LuigiFrancini #MatiasGuerra #memoria #PinoBertelli #ricordo #VinicioAgresta #YohantaSottile

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la scomparsa di mario diacono e di ruggero maggi


thanks to Giovanni Fontana for sharing the sad news:

Dear Friends,

It is with deep sorrow that we share the passing of our beloved Mario Diacono on Thursday, October 30th, 2025. A gallerist, art historian, poet, and artist—Mario’s vision of contemporary art was singular and his repository of knowledge unparalleled. With a critical heart and eye he supported many artists throughout their careers—generously sharing his wisdom, passion, and kindness. Mario Diacono was an inspiration to all who knew him. His beautiful soul lives on in his groundbreaking work and in the lives he profoundly touched. He loved and was so loved.

Sincerely,

Amanda K. Burke

Mario Diacono Gallery Director


iuoma-network.ning.com/m/blogp…
#mailArt #mailart #MarioDiacono #materialiVerbovisivi #morte #obituary #RuggeroMaggi #scomparsa #scritturaComplessa #scritturaDiRicerca #scrittureComplesse #scrittureDiRicerca

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6 novembre, roma: presentazione di “vamp”, prosa breve di mg (la camera verde, 2025)


locandina VAMP 6 nov 2025 Camera verde_ via Miani 20_ Roma
cliccare per ingrandire

a Roma, giovedì 6 novembre 2025, ore 18:00
La camera verde, via G. Miani 20 (Ostiense)

presentazione/lettura di

VAMP


derelizione in prosa (in prosa) su certi ultimi nanosecondi occidentali

di
Marco Giovenale

(Ed. La camera verde, novembre 2025)

Collana Visioni dal Cinematografo
A cura di Giovanni Andrea Semerano

Su Mobilizon:
mobilizon.it/events/5f1991be-9…
Evento facebook:
facebook.com/events/2352745261…

_

#CameraVerde #CarlThDreyer #Dreyer #laCameraVerde #microprosa #occidente #prosa #prosaBreve #ProsaInProsa #scritturaDiRicerca #scrittureDiRicerca #TheodorDreyer #Vamp #VisioniDelCinematografo

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3 novembre, “oca tre toc to”, di francesca perinelli @ la finestra di antonio syxty


lunedì 3 novembre, nel podcast La Finestra di Antonio Syxty, Francesca Perinelli in dialogo sul suo libro oca tre toc to (ed. déclic, 2025) con Antonio Francesco Perozzi.
open.spotify.com/show/7onZatZD…

#AntonioFrancescoPerozzi #AntonioSyxty #CarloSperduti #déclic #FrancescaPerinelli #LaFinestraDiAntonioSyxty #ManifattureTeatraliMilanesi #MTM #MTMManifattureTeatraliMilanesi #ocaTreTocTo #prosa #prosaBreve #ProsaInProsa #prosaNonNarrativa #scritturaDiRicerca #scrittureDiRicerca

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“terra come terra”: il 5 novembre alla fondazione baruchello


Fondazione Baruchello presenta:

Terra come Terra

Primo capitolo di un progetto in divenire


A cura di
Carla Subrizi e Marcella Muraca

Inaugurazione 5 novembre 2025

Tavola rotonda ore 18:00 – 21:00
Via del Vascello 35, Roma

Gianfranco Baruchello, TERRA

La “terra di nessuno” non è una patria, non appartiene a nessuno e nessuno le appartiene. […] Nel suo nome è insito il rifiuto della condizione di proprietà e questo ne fa l’emblema dell’inesplorato e del fallito tentativo di esplorazione.

(Gianfranco Baruchello, 2000)

La Fondazione Baruchello è lieta di invitarvi all’inaugurazione di “Terra come Terra”, mercoledì 5 novembre 2025 dalle ore 18:00 in Via del Vascello 35, un progetto di ricerca e sperimentazione artistica annuale in più capitoli dedicato al tema della “terra” considerata come materia e madre, suolo e sottosuolo, confine, lavoro e trasformazione, ma anche come spazio politico, culturale e simbolico.

Le attività di ricerca, guidate da un guppo di lavoro multidisciplinare, prendono avvio con l’installazione di sette opere filmiche di Gianfranco Baruchello negli spazi della Fondazione (Via del Vascello), tra cui Il grado zero del paesaggio (1963), The sea of tranquillity (2006), Le lieu (2010) e proseguiranno con il coinvolgimento di artisti, curatori, scrittori, filosofi in mostre, incontri, seminari, produzione di oggetti, laboratori, restituiti in un “diario” che ne documenterà il processo, fino alla redazione di un “Manifesto” collettivo.

Durante l’evento inaugurale, una tavola rotonda con Daniela Angelucci, Lucrezia Calabrò Visconti, Alessia Calzecchi, Anna Cestelli Guidi, Felice Cimatti, Silvia Cini, Mattia Cucurullo, Ottavia Galloni, Caterina Iaquinta, Rogelio Lopez Cuenca, Maite Méndez Baiges, Karla Peralta Malaga, Irene Quarantini e altri, offrirà un primo momento di confronto attorno ai temi del progetto, in dialogo con le opere e con l’eredità di Baruchello, che ha a lungo lavorato sul tema della “terra” in relazione all’acqua, al lavoro, alla terra come sostanza, alla stratificazione come misura, alla coltivazione e alla cura.

Una Project Room sarà lasciata disponibile a interventi brevi o più lunghi di artiste e artisti, di scrittrici e scrittori, di filosofi, filmmaker, in dialogo con le questioni che si andranno sviluppando.

Nella sede di Via di Santa Cornelia la Biblioteca e gli archivi saranno il contesto e la fonte per gli ulteriori capitoli del progetto.

Terra come Terra (Earth as Earth)
First chapter of an ongoing project

#AlessiaCalzecchi #AnnaCestelliGuidi #art #arte #CarlaSubrizi #CaterinaIaquinta #DanielaAngelucci #FeliceCimatti #FondazioneBaruchello #GianfrancoBaruchello #IreneQuarantini #KarlaPeraltaMalaga #LucreziaCalabròVisconti #MaiteMéndezBaiges #MarcellaMuraca #MattiaCucurullo #OttaviaGalloni #ProjectRoom #RogelioLópezCuenca #SilviaCini #TerraComeTerra

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leggete Carlo Sperduti
multiperso.wordpress.com/2025/…

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canyon cinema / kenneth deroux


youtu.be/rHdxMVAEuIo?si=mJWvns…

Employees and filmmakers around the office of Canyon Cinema in Sausalito, CA from 1969 to 1974. 8mm film clips by Ken DeRoux.

#CanyonCinema #diary #experimentalCinema

Questa voce è stata modificata (1 settimana fa)

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4-6 novembre, roma: ix edizione de “il progetto e le forme di un cinema politico” – liberazione / liberazioni
LIBERAZIONE/LIBERAZIONI
IX edizione de

“Il progetto e le forme di un cinema politico”


Dal 4 al 6 novembre 2025:
giornata di studio, rassegna cinematografica e
riflessione critica sull’attualità della Resistenza.

ROMA

Libreria Spazio Sette
Cinema Farnese
Teatro Palladium

Torna a Roma, dal 4 al 6 novembre 2025, Il progetto e le forme di un cinema politico, la rassegna ideata e curata dalla Fondazione Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico (AAMOD) in collaborazione con la Fondazione Gramsci, giunta quest’anno alla sua nona edizione.

Pensata come un laboratorio aperto di pensiero critico e confronto interdisciplinare, l’iniziativa si articola in una giornata di studio e in una rassegna cinematografica, con l’obiettivo di esplorare il cinema non solo come prodotto artistico o documento del reale, ma come strumento attivo di riflessione politica. Il progetto propone una definizione più ampia e profonda di cinema politico: un linguaggio capace di agire sulla percezione del mondo, interrogando la memoria, la storia, i conflitti e le trasformazioni in corso attraverso il potere delle immagini.

Quest’anno, il titolo scelto – Liberazione/Liberazioni – risuona con particolare forza, perché la rassegna si colloca nel quadro dell’ottantesimo anniversario della Liberazione, ricorrenza che, ben oltre la celebrazione rituale, invita a un rinnovato esercizio di pensiero critico e consapevolezza storica. L’anniversario del 1945 cade infatti in un momento cruciale della storia italiana ed europea, in cui le democrazie sembrano sottoposte a una crescente pressione.

Il cuore della rassegna e della riflessione critica sarà dunque non solo il momento storico della Liberazione e il cinema del dopoguerra – che ha inaugurato la stagione più fertile del cinema italiano – ma anche, e soprattutto, le forme di cinema politico emerse dopo il 25 aprile 1945, con linguaggi e visioni capaci di intercettare il presente e proiettarlo oltre, verso nuove possibilità di resistenza, memoria e trasformazione sociale.

Il programma si apre martedì 4 novembre con una intensa giornata di studio presso la Libreria Spazio Sette di Roma. A inaugurare i lavori saranno i saluti istituzionali di Vincenzo Vita, presidente dell’AAMOD, e di Francesco Giasi, direttore della Fondazione Gramsci. Seguiranno tre momenti di riflessione articolati tra mattina e pomeriggio, con il coinvolgimento di studiosi e studiose che, da prospettive diverse, affronteranno il tema della liberazione, della resistenza e delle sue risonanze nel cinema e nella società contemporanea.

Il primo intervento sarà a cura di Ermanno Taviani, che introdurrà il tema “Cinema e Liberazioni”, ponendo le basi teoriche per l’intera giornata. Paolo Speranza interverrà con una relazione dedicata alla rappresentazione della Resistenza nel cinema italiano, ripercorrendo l’evoluzione di un immaginario cruciale nella narrazione collettiva del dopoguerra. Maurizio Zinni si concentrerà invece sulle revisioni cinematografiche della Liberazione, con un intervento dal titolo provocatorio: Solo un muro pieno di buchi, in cui analizzerà le retoriche e le fratture emerse nel corso degli anni. A dialogare con i relatori sarà Alessia Cervini, nel ruolo di discussant.

Dopo una breve pausa, la sessione proseguirà con due voci che offriranno sguardi non eurocentrici: Samuel Antichi rifletterà sul ruolo della macchina da presa come strumento di lotta e protezione all’interno della pratica documentaria palestinese, mentre Donatella della Ratta porterà una lecture-performance intitolata Violenza speculativa, incentrata sulle promesse non mantenute e sulle contraddizioni della narrazione visiva nei contesti di conflitto. Giacomo Ravesi accompagnerà la discussione con un focus critico su questi contributi.

Nel pomeriggio, coordinati da Christian Uva, si alterneranno le voci di Matteo Cavalleri, che esplorerà l’antropologia etica della Resistenza attraverso l’analisi di soggetti e figure emblematiche, e Micaela Veronesi, con un intervento dedicato alle donne nei documentari resistenziali, mettendo in luce i linguaggi che hanno costruito la memoria femminile del Novecento. Valerio Romitelli proporrà un approfondimento su Il campo giusto di Elio Cicchetti, un film partigiano mancato ma emblematico per le riflessioni che solleva. A chiudere, Alma Mileto offrirà uno sguardo sul cinema contemporaneo, interrogandosi su come il concetto di liberazione venga ereditato e rielaborato dalle nuove generazioni. Il pomeriggio si concluderà con il contributo di Alexander Höbel.

La rassegna cinematografica prenderà il via mercoledì 5 novembre al Teatro Palladium, con una selezione di film che attraversano il cinema della Liberazione e quello più recente, con uno sguardo trasversale sulle estetiche del dissenso e sulle narrazioni di resistenza. A introdurre la serata sarà Stefania Parigi. La prima proiezione sarà Roma città libera, diretto nel 1946 da Marcello Pagliero, un’opera cardine del neorealismo, ambientata in una Roma liberata ma ancora ferita dalla guerra. Il film, girato in gran parte in esterni, racconta la vita di due giovani marginali in una città che cerca di ritrovare un senso e un’identità. Una pellicola dallo stile sobrio e disilluso, che mostra una capitale notturna, cupa e desolata, abitata da piccoli espedienti, generosità improvvise e una malinconia profonda.

Seguirà Corbari di Valentino Orsini, del 1970, che rievoca la vicenda storica di Silvio Corbari, partigiano romagnolo simbolo della resistenza armata. Il film si distingue per un’aderenza rigorosa ai fatti e per la tensione morale che attraversa l’intero racconto, incarnata da un giovane Giuliano Gemma in una delle sue interpretazioni più intense. Girato in pieno clima post-sessantottino, Corbari rilegge la lotta partigiana alla luce delle battaglie politiche del presente, con una regia vibrante e un’impostazione chiaramente militante.

La giornata si chiuderà con Caccia tragica di Giuseppe De Santis, del 1947, una delle opere fondative del cinema neorealista a sfondo sociale. Ambientato nel secondo dopoguerra, il film racconta la caccia a una banda di criminali che ha assaltato un camion di viveri destinato a una cooperativa agricola. In bilico tra western rurale e parabola morale, Caccia tragica mette in scena la fragilità del patto democratico appena nato, il peso delle disillusioni e la necessità di una nuova coscienza collettiva. La proiezione avverrà in pellicola 35mm.

Giovedì 6 novembre, sempre al Palladium, la programmazione proseguirà con Austerlitz di Sergei Loznitsa, film documentario del 2016 che esplora il turismo della memoria nei campi di concentramento nazisti. Attraverso lunghe inquadrature fisse, Loznitsa mostra visitatori che scattano selfie o consumano panini tra le baracche, restituendo un’immagine disturbante della banalizzazione del male e della trasformazione dei luoghi della tragedia in scenari da cartolina.

A seguire sarà proiettato Nome di battaglia: donna, il film di Daniele Segre del 2016, che raccoglie testimonianze vive, potenti e commoventi di partigiane italiane, restituendo loro voce, corpo e spazio. Una pellicola preziosa, in cui la resistenza al fascismo si intreccia con quella contro il patriarcato, e dove la memoria orale diventa una forma attiva di lotta politica.

Chiuderà la giornata A Fidai Film di Kamal Aljafari, presentato nel 2024 e girato tra Palestina, Germania, Brasile, Francia e Qatar. Il film, sperimentale e stratificato, si sviluppa come un dialogo con l’assenza e con le immagini negate, costruendo un montaggio ipnotico tra i resti del cinema palestinese disperso o censurato. Al termine della proiezione è previsto un incontro con il regista, in dialogo con Wasim Dahmash.

La rassegna si concluderà al Cinema Farnese con due opere che riportano il discorso alla memoria famigliare e al contesto storico italiano. Il primo titolo è La Liberazione, un film di famiglia, un progetto firmato da Michele Manzolini e Paolo Simoni, che unisce fonti d’archivio, materiali privati e riflessione storiografica per offrire una visione intima e collettiva insieme del 25 aprile. Presentato da Paolo Simoni, il film invita a rileggere la Liberazione attraverso gli occhi delle famiglie italiane, in un dialogo tra la grande e la piccola storia.

A seguire sarà proiettato Le stagioni del nostro amore di Florestano Vancini (1966), film intenso che narra la storia di un intellettuale disilluso, interpretato da Enrico Maria Salerno, che ripercorre le proprie scelte giovanili e la stagione della Resistenza, interrogandosi sul senso dell’impegno nella società del boom economico. Una riflessione amara e profonda sulla memoria, l’identità e la coerenza etica, resa ancora più attuale dall’instabilità del presente.

informazioni e PROGRAMMA completo:
https://slowforward.net/wp-content/uploads/2025/10/liberazione-liberazioni_-programma-nov-2025.pdf

#AAMOD #cinema #CinemaFarnese #cinemaPolitico #FondazioneArchivioAudiovisivoDelMovimentoOperaioEDemocratico #FondazioneGramsci #Liberazione #Liberazioni #Resistenza #SpazioSette #TeatroPalladium

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oggi, 29 ottobre, podcast ‘ndn’: marco giovenale e guido mazzoni in dialogo su “scrittura e biografia”


Il podcast di dialoghi sulle scritture, NDN – Niente di nuovo
oggi, mercoledì 29 ottobre, presenta
SCRITTURA E BIOGRAFIA
un dialogo tra
Marco Giovenale e Guido Mazzoni
a cura di Antonio Syxty

NDN 29 ottobre_ Giovenale-Mazzoni_ scrittura e biografia

open.spotify.com/show/4iIZ0Vbc…

#AntonioSyxty #MarcoGiovenale #MG #ndn #NDNNienteDiNuovo #NienteDiNuovo #scritturaDiRicerca #scritturaEBiografia #scrittureDiRicerca #testiDiMgInRete #testiDiMgOnline

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