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La SPID è stata dichiarata defunta dall’esecutivo, per essere sostituita dalla CIE.
di Marco Calamari

Dal pornocontrollo al tecnocontrollo - Cassandra Crossing 627

Cattive notizie per i diritti civili digitali. [...]
Nella trentennale storia della digitalizzazione del nostro paese spiccano ben quattro storie di successo. Alcune addirittura di livello mondiale. Senza scherzi!

In ordine cronologico:

l’istituzione della firma digitale con valore legale parificato a quella autografa, primo paese al mondo;
la creazione della Posta Elettronica Certificata, che permette di inviare messaggi con valore di raccomandata con ricevuta di ritorno, in maniera istantanea e sostanzialmente gratuita, invece che a botte di sette o più Euri;
l’implementazione del Processo Civile Telematico, che solo chi frequenta da operatore i tribunali può apprezzare in tutto il suo valore;
la realizzazione della SPID, un sistema di rilascio di credenziali con valore nazionale (no, non è un sistema di verifica dell’identità, checché se ne dica, e no, non ha nessuna vulnerabilità particolare).

4 casi di successo della informatizzazione delle PP.AA. che decine di milioni di italiani ormai utilizzano quotidianamente, a cui, solo per diffusione, se ne aggiunge un quinto, la CIE, Carta di Identità Elettronica.

C’è da dire che il “successo” della CIE è stato decretato ope legis come adempimento obbligatorio, supportato in maniera efficacissima dall’abolizione dell’alternativa cartacea, e solo dopo una trentennale ed iterativa gestazione sperimentale, che chi l’ha vissuta ancora ricorda nei propri incubi.

Senza altra volontà oltre quella di essere oggettivi, possiamo ricordare che Firma Digitale, CIE, CNS (Carta Nazionale dei Servizi), TSE (Tessera Sanitaria Elettronica) sono tutti tecnicamente in grado di fornire le funzionalità di identificazione, autenticazione e firma elettronica. La sola CIE possiede tuttavia lo status legale di documento di identità, che consente l’utilizzo come formale accertamento di identità.

Ora, potrebbe sembrare una cosa logica “accorpare” in un solo oggetto, la CIE, tutte le altre funzionalità, accentrando e “semplificando” una situazione che oggi, per quanto funzionante e largamente utilizzata, può apparire inutilmente complessa.

Sarebbe un errore; si tratta di una falsa semplificazione che, come tutte le soluzioni semplici di problemi complessi, è sbagliata. Cerchiamo di capire perché.

Chiunque abbia operato professionalmente nell’informatica sa perfettamente che la centralizzazione di qualsiasi cosa, se non fatta con estrema cura e professionalità e senza badare a spese, porta a vulnerabilità pericolose e potenziali, nuovi e gravi disservizi.

La storia recente ed anche meno, dell’informatica nella pubblica amministrazione ci ha insegnato che il collasso di un intero sistema è cosa non potenziale ma reale, ed anche molto frequente.

Sistemi separati, quando cadono, tirano giù “solo” la loro funzionalità, senza compromettere tutti gli altri servizi. Se poi sono stati realizzati ridondati o federati, come la tanto vituperata ma ben progettata SPID, riescono a mantenere la propria funzionalità almeno in parte.

Cosa succederebbe invece se un ipotetico sistema “tuttologico”, che fornisca firma, credenziali, autenticazione ed identità avesse un problema bloccante? E se, in questi tempi di guerra, questo problema bloccante fosse un atto criminale, oppure addirittura ostile?

Questo lungo antefatto ci è servito solo per arrivare finalmente alla cronaca di oggi.

Nel giro di pochi mesi, si è improvvisamente scoperto che la SPID è un sistema bacato e pericoloso, malgrado che 30 milioni di italiani la utilizzino quotidianamente al posto del più famoso e meno sicuro “1234”, e che sia praticamente gratuita per le casse dello stato.

Si tratta anche qui di una notizia errata. Il rilascio di SPID multiple, quindi di credenziali multiple, non rappresenta di per sé un pericolo, anzi può essere utile per compartimentare le attività di una persona, separando ad esempio il privato ed il lavoro.

Il problema del rilascio di SPID ad impersonatori dipende invece dalle procedure di identificazione, che devono essere efficaci, che sono normate puntualmente e su cui lo Stato, per suo stesso regolamento, deve vigilare.

Contemporaneamente si è “scoperto” che la CIE può essere utilizzata, oltre che come documento di identità, anche come firma elettronica di tipo intermedio, e come credenziale di accesso.

Improvvisamente l’esecutivo, con un inusuale atto di decisionismo tecnologico, annunciato pubblicamente e ripetutamente, ha deciso di dismettere quello che è stato realizzato solo pochi anni fa e funziona, sostituendolo con qualcosa di ancora indefinito, di cui sappiamo solo che si appoggerà alla CIE, tutto da realizzare e far adottare, ricominciando da capo un storia dolorosa, ma che era stata finalmente conclusa.

A Cassandra è venuta in mente la storiella dei frati che fecero pipì sulle mele piccole e brutte del loro albero, perché erano certi che ne sarebbero arrivate altre grandi e bellissime, e che quando queste non arrivarono dovettero mangiarsi quelle piccole e brutte.

Ecco, sembra proprio la storia della SPID, che una campagna di stampa poco informata, se non addirittura strumentale, ha definito “troppo complessa e poco sicura”, raccontando che sarà presto sostituita dalla CIE inattaccabile e potente.

In tutto questo, cosa mai potrebbe andare storto?

Ci sono (purtroppo) altre chiavi di lettura che possono spiegare una vicenda apparentemente insensata sia tecnicamente che amministrativamente, riunirla all’improvvisa ed ineludibile necessità del pornocontrollo di stato, anzi a a livello europeo, e spiegare razionalmente tutto quanto.

Bastano due concetti chiave “centralizzazione dei dati” e “tecnocontrollo dei cittadini” per disegnare un panorama, anzi un vero progetto di controllo sociale, in cui la inspiegabile dimissione della SPID in favore della CIE diventa un elemento logico, razionale e necessario.

Infatti, se quello che si vuole ottenere è centralizzare il più possibile la gestione dei dati e degli accessi dei cittadini, con la conseguente possibilità di monitorare il loro operato, ed aprendo a teoriche ma terrificanti possibilità come quella di revocare completamente qualsiasi autorizzazione ad un individuo, allora sostituire un sistema federato e decentralizzato come la SPID con una gestione centralizzata, e dipendente da un documento emesso dallo Stato, è esattamente quello che serve. [...]

Dato il panorama “digitale” di oggi, di cui fa parte sostanziale l’indifferenza del pubblico, non c’è davvero di che essere ottimisti.


Cassandra Crossing 627/ Dal pornocontrollo al tecnocontrollo


L’identificazione della maggiore età dei fruitori del porno inizia a diventare legge senza che questo abbia creato reazioni significative. La SPID è stata dichiarata defunta dall’esecutivo, per essere sostituita dalla CIE. Sono fatti correlati tra loro? Certamente sono cattive notizie per i diritti civili digitali.

lealternative.net/2025/07/17/c…







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Venezia: sgomberato con violenza il “matrimonio di protesta” di Extinction Rebellion. 43 persone trascinate in Questura


#News

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Com’è andata? Potere interno e dinamiche da house organ altreconomia.it/banca-etica-pe…

Ma Gianluca reshared this.



UN CONFRONTO COSTRUTTIVO,
banche armate in Etica SGR.

Le persone socie di Banca Etica che si sono riunite nel gruppo informale “Sensibili alle armi” in Banca Etica hanno riflettuto prima di tutto tra loro, poi hanno sollecitato le altre persone socie e gli organismi di direzione della Banca ad una profonda analisi del tema delle “banche armate” e dei collegamenti che, principalmente attraverso la società Etica Sgr, Banca Etica ha con alcune di esse.
Ai rilievi sempre costruttivi, rivolti al gruppo da alcune socie e soci della Banca, il gruppo stesso al suo interno si è confrontato e sente il dovere di esporre le sue osservazioni in un’ottica positiva e propositiva, non senza evidenziare la soddisfazione che finalmente si parli seriamente e con determinazione di un tema che forse negli anni immediatamente precedenti non era stato oggetto di grande attenzione.

Un primo argomento a favore dello stato di fatto che proviene da alcuni soci afferma che “Etica Sgr distoglie dal mercato delle armi 4 miliardi di euro che oggi invece sono investiti eticamente”. Questa argomentazione sebbene fondata, appare a nostro parere, un po' parziale. Infatti:
- l’investimento porta un guadagno che le banche armate non reinvestono nella pace, dunque il gioco è, se va bene, a somma zero;
- un principio della finanza etica è la considerazione degli effetti indiretti (come da Statuto della Banca) delle azioni economiche, riteniamo pertanto eticamente inaccettabile non considerare che l’associazione con le banche armate, e i guadagni che realizzano attraverso la collocazione dei fondi etici, sono un problema e non un elemento neutro o addirittura positivo;
- la società Etica Sgr non è l’unico gestore di fondi “etici”. Il fatto che non si distingua per la caratterizzazione interna del proprio azionariato la rende meno credibile anche sotto il profilo dell’attrattiva commerciale.

Un secondo argomento evidenzia che “la quota di bilancio che le banche armate presenti in Etica Sgr riserva al commercio di armamenti è insignificante”.
Anche questa considerazione a parere di questo gruppo non convince. Infatti: ammesso che si possa stabilire una “soglia di irrilevanza” della quota stessa, ciò che conta è la policy della banca. I finanziamenti variano in base alla domanda e alle convenienze commerciali, cosicché il loro peso sul bilancio può essere più o meno consistente per variabili che, appunto, non modificano significato e direzione delle scelte operative di una banca.

Un terzo argomento sostiene che Banca Etica, attraverso la compartecipazione con le “banche armate”, le stimola e incoraggia ( il termine che viene spesso usato è “contaminare”) a modificare le loro policy sul commercio di armamenti. Questa argomentazione, purtroppo, è drammaticamente smentita dai fatti. Le banche armate partecipano da sempre al capitale sociale di Etica Sgr e, nel corso di due decenni, non hanno modificato di una virgola la loro policy sul commercio di sistemi d’arma. Al contrario, basandoci sui dati dei rapporti redatti in applicazione della Legge 185/1990, il coinvolgimento totale nella esportazione di armi da parte delle banche socie di Etica Sgr a partire dal 2020 è in continua crescita. Forse anche in questo caso vale la famosa Legge di Gresham (teorizzata dal mercante e banchiere inglese Thomas Gresham del XVI secolo) secondo alcuni studiosi l’unica legge mai smentita dalla storia, in base alla quale moneta cattiva ( attualizzando: azioni a valore d’uso negativo come il traffico legale di armi) scaccia sempre moneta buona ( attualizzando azioni ad impatto positivo) quando sono messe sullo stesso piano e in sinergia ciò che avviene appunto con la politica della contaminazione adottata in questi anni.
“Non si tratta di ritirarsi su un monte” frase spesso citata, ma di marcare una differenza sostanziale con le altre banche rimanendo nell’agone bancario.
È perciò un fatto che la strategia di persuasione adottata sinora non abbia funzionato, non sta tuttora funzionando e che, quindi, dovrebbe essere sostituita con una strategia diversa. Inoltre ogni azione in tal senso dovrebbe essere accompagnata da un'attività, come richiesto numerose volte, ( che auspichiamo il nuovo Consiglio di Amministrazione qualunque esso sia voglia adottare ) di monitoraggio chiaro e periodico della situazione relativa al rapporto tra Etica SGR e le banche “armate” e di come esso si evolve nel tempo. Ogni anno, l’assemblea dei soci dovrebbe ricevere una relazione bene evidenziata sull’andamento dei rapporti con le banche armate (utili distribuiti, commissioni da collocamento fondi, presenza nell’elenco delle banche armate ecc.).

Un quarto argomento dichiara che “non è possibile forzare l’uscita di un socio, né interrompere arbitrariamente la distribuzione di utili o i compensi pattuiti, senza esporsi a contenziosi o minare la stabilità della società”. Anche questo argomento non è risultato risolutivo per ragioni varie. In primo luogo, abbiamo notato che in passato è stato possibile che Banca Etica acquisisse le quote necessarie per diventare socia controllante di Etica Sgr. In secondo luogo, è chiaro che ogni percorso intrapreso oggi richiederà interlocuzioni e studi per arrivare, nell’arco di tempo ragionevole, a una soluzione del problema. Ma è altrettanto vero che se non si parte, e se non si ha un programma per il viaggio non si arriva mai e si gira a vuoto.
Riteniamo la questione di fondamentale importanza tanto da fare la reale differenza rispetto agli altri Istituti di credito tradizionali, per questo seguiremo le azioni della futura governance qualsiasi sia, anche dopo il voto del 17 Maggio 2025 per cercare nel rispetto dei ruoli di sollecitare discussioni dibattiti, proposte e soluzioni sempre in chiave costruttiva e sempre per il bene di Banca Etica che dimostra nonostante i toni aspri della competizione elettorale che ha caratterizzato questi ultimi mesi di essere una realtà unica nel panorama bancario, un patrimonio da custodire e crescere, un bene non di pochi ma di tutti coloro che si riconoscono nella Finanza Etica.

Gruppo Informale in Banca Etica Sensibili alle Armi.
Per contatti: sensibili.allearmi.fe@gmail.com


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Il COVID-19? Colpa del commercio di animali, da Focus.it

Uno studio pubblicato su Cell traccia le origini evolutive sia del COVID-19 sia della "prima" SARS, esplosa nel 2002, e scagiona i pipistrelli (e i tecnici di laboratorio), puntando invece il dito sul commercio di animali selvatici

#salute #covid19 #SarsCoV2

@ambiente

focus.it/ambiente/animali/il-c…

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Il Parlamento Europeo contro il blocco degli aiuti umanitari a #Gaza

Con un’ampia maggioranza – dalla sinistra di The Left e Verdi al Ppe e ai Socialisti, fino a Renew Europe – il Parlamento Europeo ha preso posizione contro il blocco degli aiuti umanitari a Gaza imposto dal governo israeliano. Paradossalmente (o no?) le destre "provita" in questo caso si dimostrano pro-genocidio, in sostegno al criminale Netanyahu, ricercato dalla CPI

pressenza.com/it/2025/05/il-pa…

@politica



Sensitive content



17 maggio, giornata contro l'omolesbobitransfobia

In Africa, nella regione dei Grandi Laghi, alla problematiche dovute alle ingiustizie socio-economiche e ambientali si aggiunge un livello di discriminazione ulteriore dovuto ad una sistematica persecuzione delle persone appartenenti alle comunità LGBTQI+.

Chiediamo aiuto concreto e immediato:

  1. Salviamo vite nella regione del Kivu, in Congo. Persone LGBTQ+ fuggono dalle aree occupate da forze militari non governative, cercando disperatamente rifugio e sicurezza. Collaboriamo con Gay Christian Africa per sostenere queste persone e permettere loro di trovare riparo.
  2. Sosteniamo chi lotta contro l’HIV in Uganda. Il progetto della Mbarara RISE Foundation fornisce farmaci salvavita per persone LGBT+ che vivono con HIV, ma i fondi sono stati recentemente cancellati dall’U.S.AID.

Agire ora può fare la differenza. Le persone colpite da queste crisi non possono aspettare. Il nostro contributo può significare la possibilità di una nuova vita per chi è intrappolato dalla persecuzione o dalla mancanza di cure.
Qui, trovi la scheda informativa sulla raccolta "Focus sul continente africano e le comunità LGBTQI+".
Samaria APS

@LGBTQI+

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Prevost: la scheda redatta dalle persone sopravvissute ad abusi

Ecco la pagina che la rete delle persone sopravvissute ad abusi nella chiesa cattolica, in sigla SNAP, dedicava prima dell'elezione a Prevost . Se clicchiamo sul bottone rosso "Read Vos Estis report", ecco il carteggio della SNAP inviato in vaticano, perchè anche a Prevost fosse applicata la legge istituita da Bergoglio sugli abusi. Si legge di un caso di abusatore con 13 vittime conclamate non protette nell'Illinois, e di sentenze della giustizia civile peruviana che scrivono nero su bianco dell'inazione della diocesi guidata da Prevost nel contrastare altri casi di abusi su almeno tre persone. Peccato che lo stesso Bergoglio prenda un infrattore della legge da lui istituita, e lo metta - con potere crescente - in un ruolo chiave per la nomina di vescovi.
"Tutto apposto".
- -

As provincial of the Augustinians, Prevost allowed Father James Ray, a priest then accused of abusing minors whose ministry had been restricted since 1991, to reside at the Augustinians' St. John Stone Friary in Chicago in 2000, despite its proximity to a Catholic elementary school. When Prevost was Bishop of Chiclayo, three victims reported to civil authorities in 2022 after there was no movement on their canonical case filed through the diocese. Victims have since claimed Prevost failed to open an investigation, sent inadequate information to Rome, and that the diocese allowed the priest to continue saying mass.

SNAP filed a complaint against Prevost under the pope’s 2023 decree Vos estis lux mundi on March 25, 2025

Vos estis lux mundi, Pope Francis’ 2023 decree, allows any bishop, cardinal, or religious superior to be reported and investigated for abuse or cover-up. These complaints, submitted to the Vatican, are not verdicts of guilt. They are evidence-based calls for investigation—each meeting the church’s own standard of “serious indications” that a violation occurred. In civil terms, this is equivalent to probable cause or reasonable grounds to investigate.

Every filing draws from a solid foundation of survivor and eyewitness testimony, public records and church statements, independent investigations by media and legal experts, official church documents and canonical proceedings, testimony, depositions, and court-ordered documents from criminal and civil cases.





🇮🇹 Retour sur la semaine d'actions de #ExtinctionRebellion Italie à Rome du 25 avril au 1 mai - voir images 📸

Les activistes italien·ne·s subissent de plein fouet les mesures délirantes et liberticides d'un gouvernement fascisant.
Et pourtant, pendant une semaine iels ont fait briller ce printemps en portant haut les couleurs des luttes écologistes et sociales 🤝
Ce fur un printemps bruyant, enthousiasmant et inspirant, plein de possible dans un monde où l’extrême droitisation de la société semble une fatalité.

❤️ Merci et bravo : "Fate Chiasso" Extinction Rebellion Italie 🔊



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SABOTARE LA GUERRA

Quinto giorno di #PrimaveraRumorosa : un centinaio di persone hanno occupato la sede produttiva della Leonardo spa.

Il Governo Italiano e la Leonardo hanno le mani sporche di sangue.
È il sangue della popolazione civile palestinese, bombardata quotidianamente anche da armamenti italiani. Ed è il sangue delle generazioni future, che pagheranno le scelte scellerate e guerrafondaie del presente.
Un presente che avrebbe bisogno di concentrare le risorse per una transizione ecologica, che sia rapida e democratica.

Fermiamoli insieme, perché sabotare la guerra non è reato!
🌹 La #PrimaveraRumorosa continua!

#XR

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⚫️ VIOLENZE AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA

Trascinati per le gambe e per i vestiti, colpiti con schiaffi e gomitate, le violenze sono poi continuate all'interno delle camionette mentre le persone portate in Questura, dove sono state portate anche le persone che stavano effettuando riprese senza prendere parte alla protesta.

Queste violenze e soprusi compiuti proprio davanti al Ministero della Giustizia testimoniano la deriva autoritaria del nostro governo, in linea con il liberticida #DecretoSicurezza , approvato come decreto d'emergenza per aggirare il dibattito parlamentare.

Davanti a tutto questo, la nostra risposta può essere solo una: Ribellione.
Non ci arrenderemo all'ondata fascista che minaccia il nostro futuro e i nostri diritti.

🌹 A Roma e in tutta Italia, questa primavera e tutto l'anno, la Ribellione continua.

t.me/XRItaly/3392

#XR

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[ comunicato stampa di #XR ]

Per il quinto giorno consecutivo, Extinction Rebellion torna in azione a Roma. Questa mattina, poco dopo le 10, un centinaio di persone ha occupato l’ingresso del Ministero di Giustizia di via Arenula. Dopo aver lanciato in aria polvere colorata, creando una nuvola dalle mille sfumature, hanno aperto un grande striscione con scritto “Nel buio fascista, i colori della giustizia. “Questi colori rappresentano le mille sfumature della giustizia e l’amore per la diversità e per i valori democratici di solidarietà e riconnessione con la Terra” afferma Ludovica. “Di fronte al buio che avanza, restituiamo rabbia, gioia e colori.”

Per sottolineare queste contraddizioni, i manifestanti si sono poi seduti a terra, mostrando cartelli che recitano “Dio è morto … nelle carceri, nei CPR, nel Mediterraneo, a Gaza, nei decreti sicurezza”, un chiaro riferimento alla nota canzone di Francesco Guccini, una delle canzoni di protesta più amate, uscita nel 1965 che, paradossalmente, venne censurata dalla RAI, ma trasmessa invece da Radio Vaticana. Un testo che, evocando i luoghi simbolo del male, i campi di sterminio, parla di un Dio ucciso dall’ipocrisia, dal falso mito della razza, dalla politica fatta di odio e di paura. Una rilettura in chiave attuale, quindi, quella di Extinction Rebellion, che elenca i luoghi dove oggi le persone soffrono e muoiono a causa delle scelte politiche in tema di crisi ecoclimatica, migrazioni, sicurezza. “Quegli stessi ministri che hanno promosso politiche distruttive per clima, ambiente e diritti, in questi giorni successivi alla morte di Papa Francesco, hanno dichiarato il loro impegno verso gli ultimi” afferma ancora Ludovica. Tra gli altri si è espresso, appunto, il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, che ha dichiarato: “Nella sua grande misericordia era molto sensibile alle sofferenze dei carcerati. Nel suo nome lavoreremo per rendere il sistema penitenziario sempre più umano”.

Affermazioni che sembrano tuttavia non trovare riscontro nelle numerose critiche e osservazioni, come quella delle Camere Penali, che in questi mesi sono arrivate alla gestione della giustizia e delle carceri e all’approvazione del #DecretoSicurezza . L’introduzione di numerosi nuovi reati e l’inasprimento delle pene sono stati definiti incostituzionali da moltissimi autorevoli commentatori, anche internazionali, e in ultimo è arrivato un durissimo appello sottoscritto da 237 costituzionalisti, di cui è primo firmatario Gustavo Zagrebelsky. Il testo sottolinea l’impostazione autoritaria della gestione dell’ OrdinePubblico e della giustizia da parte dell’attuale Governo “il filo che lega il metodo e il merito di questo nuovo intervento normativo rende esplicito un disegno complessivo, che tradisce un’impostazione autoritaria, illiberale e antidemocratica, non episodica od occasionale ma mirante a farsi sistema, a governare con la paura invece di governare la paura”.

“Di fronte all’ipocrisia di chi, in ogni scelta politica, ha ucciso solidarietà, fratellanza e libertà gridiamo Dio è morto”, conclude #ExtinctionRebellion

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Marco Siino ha ricondiviso questo.


Smarrita a Palermo in via Sellerio Giovedì 10 aprile tardo pomeriggio-sera, tra via Villafranca e via Cavallari.
Si chiama Yaya.
Tel. 3287715655 - 3772338198.

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in reply to UtopieConcrete

pixelfed.uno/p/utopieconcrete/…


dopo 13 giorni Yaya è tornata!

Un enorme grazie a Gabriella che l’ha trovata in uno scarrozzo accanto al palazzo, a Eduardo per avere allertato tutto il palazzo di Gabriella, a Raffaele per il volantino e a Manu per le stampe


in reply to UtopieConcrete

pixelfed.uno/p/utopieconcrete/…


dopo 13 giorni Yaya è tornata!

Un enorme grazie a Gabriella che l’ha trovata in uno scarrozzo accanto al palazzo, a Eduardo per avere allertato tutto il palazzo di Gabriella, a Raffaele per il volantino e a Manu per le stampe




The will to live


If we accept the erosion of human rights for others, we may soon find ourselves subjected to that same treatment

by Mario Gerada, sul Times of Malta di Venerdì 11 aprile 2025



Ucraina, disinquinare la discussione pubblica sul conflitto


Valigia Blu evidenzia le omissioni, le incongruenze e alcune distorsioni presenti nell’articolo di Kuperman.
Buona lettura


Verdad y Libertad, pseudoterapie riparative, vescovo di Palermo ne testa la correttezza: la diocesi non smentisce


Vescovo Corrado Lorefice e vicario per la pastorale Giuseppe Vagnarelli, organizzatore dell'incontro pubblico, che hanno introdotto e concluso i lavori, interpellati come diocesi dal pubblico, non hanno dato alcuna smentita, dopo 7 mesi di silenzio dagli articoli di stampa nazionale e internazionale dell'estate scorsa.

Giovedì 27 marzo 2025 pomeriggio, nella chiesa parrocchiale di Santa Caterina da Siena in via dell'Airone a Borgo Ulivia, la diocesi di Palermo ha tenuto un «aggiornamento teologico per laici», ad accesso pubblico, su «accompagnamento e accoglienza delle persone omosessuali».

Presenti almeno 150 persone in sala, tra cui il vescovo che ha lungamente aperto l’incontro, il vicario per la pastorale, l’addetto stampa del vescovo e una giornalista. Ho atteso il momento delle domande, e, al mio turno ho posto la seguente domanda:


9 settembre 2017, Bagheria, in una parrocchia, nel territorio della nostra arcidiocesi,

«a 20 anni, il rito iniziale:
essere rinchiuso in uno stanzino buio, con una lista scritta di cose che devo lasciare fuori dalla porta, come l'attrazione per lo stesso sesso;
qualcuno poi apre la porta, ti dice: "Vuoi venire alla luce?", rispondi di sì, esci dalla porta e metti dei lucchetti simbolici: al sesso, alla masturbazione. A questi momenti comunitari c'erano persone da diverse parti del mondo che si collegavano online per seguire».

Incontri successivi sempre

«seguiti non da professionisti ma daI fondatore.

Tappa obbligatoria - viaggio di una settimana a Granada a spese del seminario, dove gli incontri si tengono a casa di Miguel Angel Sanchez Cordòn, pediatra ex gay:

bagno in piscina tutti nudi;
dover stare tutti nudi a guardarsi, per educare il corpo a non eccitarsi.

Essere obbligato a mettere in scena il proprio funerale:
mettere su carta i tuoi difetti percepiti, come "omosessualità", "abominio", "falsità"; bruciarli, obbligato poi a seppellirne le ceneri sotto la tua lapide simbolica, disegnata da te, col tuo nome.

Ogni sera, dover fare un report via telegram se si sono avute delle minime pulsioni o erezioni; se accade, devi scriverlo sul gruppo in diretta e tutti cominciano a mandare messaggi di sostegno e preghiere collettive».

«Sentirsi intrappolato senza altra scelta se non quella di sopprimere il mio vero sé».

«Insormontabile pressione psicologica ad essere qualcuno che non ero».

E, poi, come effetti, «attacchi di panico», e, per i 7 anni successivi, «crisi di ansia e ira improvvisa».


[Si tratta quasi per intero di virgolettati da organi di stampa internazionali e nazionali, mai smentiti: BBC 4 giugno, Domani 26 agosto, video intervista a Claudia Fauzia prima metà di settembre].


Parlando di seminaristi, il cardinale vicario generale della diocesi di Roma 7 mesi fa, intervistato, ha dichiarato a organi di stampa nazionali

  • che nel 2017 incontri di questo che lui chiama «percorso formativo» della durata di un anno, che avrebbe come «obiettivo una piena maturità umana e affettiva», si sono tenuti anche a Palermo;
  • che l'arcivescovo di questa diocesi, Palermo, «ha voluto partecipare» a qualche incontro per «testarne la correttezza»;
  • che «la parola definitiva se affidare o meno seminaristi» del seminario della propria diocesi a un percorso di questo genere «è del vescovo».
La diocesi smentisce?

Dopo il giro delle risposte di competenza dei tre relatori esterni, ha preso la parola il vicario per la pastorale Giuseppe Vagnarelli, per ringraziare e salutare, quindi una lunga preghiera condotta personalmente dall'arcivescovo Corrado Lorefice, e tutte e tutti a casa.
Nessuno dei due ha minimamente toccato il tema.
Nessuna smentita, quindi.

#nientedasanare
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in reply to Marco Siino

sembra proprio che ormai, qui nell'alto Merdoevo, sia davvero impossibile smettere di leggere notizie deliranti... 😭
@uaar @gayburg
in reply to informapirata ⁂

@informapirata ⁂ a me delirante sembra la mancata smentita - quindi ammissione che così sia andata; delirante il mancato fare ammenda; delirante che, come risposta, non aprano gli archivi dei seminari vescovili di Agrigento e Palermo a una commissione indipendente che faccia chiarezza e ricostruisca la vicenda andando a cercare una per una le decine di persone offese, che loro sanno perfettamente chi sono e noi no; delirante che se ne occupi stampa nazionale e internazionale, ma che, con l'unica eccezione di Claudia Fauzia, nessuno della stampa locale senta l'esigenza di intervistare, indagare, chiedere smentite ai varii Lorefice, Vagnarelli, Montenegro e ai rettori del seminario di Palermo di allora e di ora.

informapirata ⁂ reshared this.



Danilo Dolci, Trappeto, Borgo di Dio: un’opportunità per preservarlo


🌟Vota per Borgo Danilo Dolci!🌟

Ciao, ho bisogno del tuo aiuto!

Visita il link qui sotto e vota per Borgo Danilo Dolci come Luogo del Cuore FAI. Il tuo voto può aiutare a preservare e valorizzare questo luogo storico e culturale, centro delle attività di Danilo Dolci già dagli anni Settanta.

Ogni voto conta per mantenere viva la memoria e l'importanza di questo borgo per le generazioni future. 💚

👉 fondoambiente.it/luoghi/borgo-…

Grazie mille per il tuo supporto!


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La crisi dell’attivismo: cosa può insegnarci la battaglia per la privacy?

La privacy non è solo il “canarino nella miniera” dello stato di diritto: la battaglia per difenderla presenta spunti di riflessione utili per tutto il mondo dell’attivismo

agendadigitale.eu/sicurezza/pr…

@privacypride





Federpetroli chiarisce gli interessi in gioco nel caso AlMasri



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Data centres could strain Europe's power supply by 2030, report warns
https://www.euronews.com/next/2025/02/10/data-centres-could-strain-europes-power-supply-by-2030-report-warns?utm_source=flipboard&utm_medium=activitypub

Posted into Green news @green-news-euronewsgreen

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🧑‍⚖️ Les activistes de #ExtinctionRebellion et de Youth For Climate #Lyon sont en procès MARDI 11 FÉVRIER pour leur action face à #Arkema et leurs #PFAS nocifs 🏭
Ci dessous, un point sur la situation sachant que ce procès du mardi 11/02 fait suite à une première audience où les activistes avaient été relaxé·e·s 🕊
Là c'est le parquet qui fait appel 😒

💪 Soutenons les activistes et aidons aux frais supplémentaires générés par cet appel 👇
opencollective.com/xr-lyon/pro…




Obiettore di coscienza ucraino rapito e picchiato dai reclutatori militari - da Albert del 9.2.25


Stepan Borysovych Bilchenko è un insegnante dell'Università di Leopoli. Fa parte dell'Università Nazionale Ivan Franko Lviv (Leopoli).
E' un obiettore di coscienza e rifiuta di prendere le armi. Per questo suo rifiuto sta pagando un prezzo altissimo: è stato trovato picchiato e privo di sensi vicino a Kiev. I reclutatori militari ucraini lo hanno sottoposto a pressioni fisiche. Adesso è con il cranio fratturato. E ora è in gravi condizioni.
Da **Albert** - bollettino pacifista settimanale del 9 febbraio 2025, a cura della redazione di PeaceLink

Stepan Borysovych Bilchenko è stato portato via dai reclutatori militari ucraini. È avvenuto vicino al mercato di Stryi. Stava andando al lavoro. È stato preso dai reclutatori ed è stato costretto a passare due ore nella commissione medica per il reclutamento (è definita VLK in Ucraina). Questo è stato testimoniato da un amico della vittima, di nome Vladislav Kononov. Il quale ha dichiarato: “Questo è il mio amico Stepan Bilchenko, siamo amici da più di 15 anni. Fin dall'infanzia, andavamo in una chiesa protestante a Leopoli. Stepan Borysovych Bilchenko è stato rapito dai dipendenti del TCC a Leopoli, vicino al mercato di Stryi”. Il TCC è il Centro Territoriale di Reclutamento ed è l'organo amministrativo militare ucraino che tiene registri militari e mobilita la popolazione. A partire dal 2022, il TCC ha sostituito l'ex sistema di commissariati militari ucraini.

Secondo Vladyslav, Stepan è stato poi trovato sul ciglio della strada vicino alla capitale con il cranio rotto e un gonfiore cerebrale. Attualmente è in condizioni critiche.

La notizia è del 9 febbraio 2025.

Questo caso non è l’unico e non è neppure il più grave.

A Chernivtsi la polizia sta investigando sulle circostanze della morte di un uomo di 32 anni nel TCC (il centro territoriale di reclutamento militare).

Era ricercato per aver evitato la mobilitazione militare. Questo episodio è stato riportato dalla Direzione Principale della Polizia Nazionale nella regione di Chernivtsi, riferisce Ukrinform. Il 7 febbraio, durante il lavoro fuori dal territorio di servizio, gli agenti delle forze dell'ordine hanno trovato un residente locale di 32 anni nel centro regionale, che era ricercato per eludere la mobilitazione. È stato invitato al TCC per chiarire le informazioni militari, cosa che ha accettato. Secondo le prime informazioni raccolte, le sue condizioni di salute sono peggiorate durante la visita medica militare nell’apposita struttura (in Ucraina si chiama VLK). La visita medica dei coscritti avviene nel VLK che conduce un esame medico delle persone soggette al servizio militare per determinare la loro idoneità al servizio in base alla loro salute. In questa struttura l'uomo è svenuto. Ha immediatamente iniziato a ricevere cure pre-mediche e i medici sono stati chiamati sulla scena. Questo si legge sulla stampa ucraina. Ma durante le misure di terapia intensiva, i medici hanno dichiarato la morte dell'uomo. Il corpo di questo uomo residente a Chernivtsi è stato inviato per un esame forense per determinare la causa della morte.



Le complicità dell'#Italia nel #genocidio di #Israele contro #Gaza secondo Stefania Maurizi

La giornalista del Fatto Quotidiano Stefania Maurizi a Oslo spiega alla conferenza #StopTheWarStrengthenInternalLaw le complicità dell'#Italia nel #genocidio di #Israele contro #Gaza. Queste complicità hanno molte componenti:
dalle forniture di armi al ruolo delle basi #Nato in Italia,al voto di astensione sulla risoluzione ONU contro occupazione, al rifiuto di arrestare il criminale di guerra #Netahyahu.
il ministero della Difesa, guidato da #GuidoCrosetto, dovrebbe spiegare come è stata usata l'intelligence raccolta dai droni americani #Triton, partiti da #Sigonella, e che hanno operato su Palestina e Libano, e quella raccolta dagli ShadowR1 che hanno fatto la spola tra aeporti italiani e #Akrotiri a Cipro.
E dovrebbe anche spiegare che cosa hanno trasportato gli aerei cargo degli Stati Uniti da #Sigonella alla base di Israele #Nevatim, ad esempio il 15 maggio.
La #Leonardo continua a vendere armi a Israele anche per il 2025, dopo che è diventato innegabile il genocidio di Israele.
Il governo #Meloni non arresterà un criminale di guerra, #Netanyahu,nel caso in cui dovesse viaggiare su territorio italiano.
Grazie @Free Assange Italia

mastodon.social/@smaurizi/1139…

Poiché NON sono pagata,venduta,cooptata da nessun think degli armamenti,sono libera di dire: il ministero, guidato da #GuidoCrosetto, dovrebbe spiegare come è stata usata l'intelligence raccolta dagli ShadowR1 che hanno fatto la spola tra aeporti italiani e #Akrotiri



Poiché NON sono pagata,venduta,cooptata da nessun think degli armamenti,sono libera di dire:
il ministero, guidato da #GuidoCrosetto, dovrebbe spiegare come è stata usata l'intelligence raccolta dagli ShadowR1 che hanno fatto la spola tra aeporti italiani e #Akrotiri



CDCA: ENI e la cultura del gas


cdca.it/eni-e-la-cultura-del-g…

ENI «conferma la volontà di perseguire il business del gas. Anche a costo di realizzare infrastrutture “usa e getta”. È il caso clamoroso di Argo-Cassiopea, il gasdotto che intende sfruttare il giacimento di metano tra Gela, Licata e Porto Empedocle. Intende costruire un’infrastruttura sottomarina lunga 60 chilometri davanti a uno dei tratti di costa più ricchi di biodiversità e reperti archeologici dell’intera Sicilia; il periodo di vita utile del giacimento non andrà oltre i 15 anni. Un’infrastruttura “usa e getta” su un ecosistema particolarmente complesso come quello del» Canale di Sicilia e Canale di Malta, «già impattato dalle precedenti attività petrolifere di Eni – che in quel tratto di mare possiede, tra le altre cose, quattro piattaforme e un ex stabilimento petrolchimico»
#stopfossile
#nofossile
#stopfossilfueledclimatechange
#cdca