#laFLEalMassimo – Episodio 50: Chi salva una vita, salva il mondo intero - Fondazione Luigi Einaudi
Bentornati alla #FLEalMassimo qualche giorno fa ricorreva l’anniversario del giorno nel quale le truppe dell’armata rossa nel 1945 liberarono il campo di concentramento di Auschwitz.Massimo Famularo (Fondazione Luigi Einaudi Onlus)
L’elezione del Presidente della Repubblica ha le sue regole, ha le sue anche liturgie, ricorrenti nel tempo, ma le difficoltà delle forze politiche sono sono emerse subito, fin dall’inizio.
Il risultato è evidente: esiste una maggioranza di governo, quindi un numero di parlamentari e di forze politiche che sono colleghi e alleati nel medesimo governo, i cui rappresentanti siedono nel medesimo Consiglio dei Ministri, che con quei numeri e con quella maggioranza avrebbero potuto – secondo me, dovuto – eleggere il Presidente della Repubblica al primo scrutinio.
Non è andata così, però non c’è neanche da fare moralismi sul fatto che ci sono stati dei nomi e ci sono state delle divisioni.
Io, però, vorrei richiamare l’attenzione su una cosa apparentemente laterale, ma, in realtà, molto rilevante, secondo me, perché dice molto anche del futuro.
Nel corso della discussione, tra i nomi emersi e rimbalzati continuamente sui giornali, c’erano da una parte quello del Presidente del Consiglio, il Professor Mario Draghi, e quello della Dottoressa Belloni, il Capo dei Servizi di Informazione – una volta detti servizi segreti – quindi il servizio di intelligence.
Su Draghi al Quirinale si è detto che poteva essere pericoloso, perché c’è il PNRR, ci sono gli impegni presi con l’Europa: è una considerazione fondatissima, che condivido.
Poi c’è chi dice che Draghi è una persona di spessore e di tale importanza per l’Italia, che, se fosse al Quirinale, saremmo sicuri che ci rimarrebbe per 7 anni. É vero che il Quirinale ha funzioni diverse rispetto al governo, però, con una permanenza di 7 anni, può esercitare la sua garanzia: discussione totalmente legittima.
Dunque, si è detto che se Draghi andasse al Quirinale, a Palazzo Chigi potrebbe andare la Dottoressa Belloni. Se, invece, Draghi restasse a Presidente del Consiglio, allora perché non eleggere la Belloni Presidente della Repubblica? Si tratterebbe anche di una donna.
Ora, non è minimamente in discussione la qualità delle persone, perché si tratta di due nomi di altissimo livello, tra i migliori che abbiamo in Italia: dunque, non è minimamente in discussione questo.
Il tema è: in quale Paese il Capo dei Servizi di Sicurezza diventa Capo del Governo o Presidente della Repubblica? In guerra, forse, anzi neanche.
Ci sono Paesi molto esposti sul lato della sicurezza, che si guardano bene dal fare una scelta simile. Ad esempio, Israele tiene separate le cose ed il perché è evidente: il mestiere delle informazioni e non è esattamente lo stesso mestiere dell’ esporsi al consenso popolare.
Questo mi pare assolutamente giusto e corretto.
Come si può pensare che la stragrande maggioranza dei parlamentari, quindi delle forze politiche e, quindi, in qualche modo, degli elettori che li hanno votati – perché, ricordiamolo, sono comunque tutti figli delle elezioni politiche del 2018 – dica: “noi vogliamo restare maggioranza, perché gli obiettivi che abbiamo raggiunto devono essere difesi nell’interesse generale, però ad una condizione: non sia mai uno di noi a fare una scelta, che non sia mai uno di noi a prendere la guida”.
In questa ottica, deve esserci sempre qualcuno che viene da fuori.
Dunque, prima di arrivare a considerare inutile il voto – che in democrazia sarebbe una disastro e non deve succedere mai – si arriverà alla conclusione di avere votato degli inutili.
Infatti, le forze politiche, pur sapendo di dover andare d’accordo, pur sapendo di dover rimanere in coalizione, non sono in grado di individuare una persona condivisa.
Tutti malfidati? Tra le vostre fila non c’è nessuno che possa essere considerato dagli altri, cioè anche da quelli che saranno avversari al momento della campagna elettorale, apprezzabile dal punto di vista istituzionale o delle capacità di governo?
Ripeto ho nominato due persone che il cielo ce l’hai conservi, ma, forse, da questo tipo di politica, che il cielo ce ne liberi.
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Telemarketing e Registro delle opposizioni: il Garante Privacy emette parere favorevole sullo Schema di decreto del Presidente della Repubblica.
Lo scorso 13 gennaio, il Garante Privacy ha emesso parere favorevole circa lo “Schema di decreto del Presidente della Repubblica concernente regolamento recante sostituzione del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 7 settembre 2010, n. 178, in materia di istituzione e funzionamento del registro pubblico dei contraenti che si oppongono all’utilizzo dei propri dati personali e del proprio numero telefonico per vendite o promozioni commerciali”. La bozza dell’atto legislativo ha recepito le osservazioni sollevate dall’Authority e la normativa nazionale ha colmato le lacune di disciplina che frenavano l’esito positivo della consultazione avviata.
Con provvedimento n. 3 del 13 gennaio 2022 il Garante per la Protezione dei Dati Personali ha emesso parere favorevole al nuovo “Schema di decreto del Presidente della Repubblica concernente regolamento recante sostituzione del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 7 settembre 2010, n. 178, in materia di istituzione e funzionamento del registro pubblico dei contraenti che si oppongono all’utilizzo dei propri dati personali e del proprio numero telefonico per vendite o promozioni commerciali”.
Lo Schema di decreto in esame deve sostituire il regolamento di cui al d.P.R. 7 settembre 2010, n. 178 e s.m.i., intervenendo sulla disciplina del Registro Pubblico delle Opposizioni (RPO) al fine di estenderne l’operatività alle numerazioni telefoniche nazionali, sia fisse che mobili, non incluse in elenchi dei contraenti.
Trattandosi di un atto legislativo relativo al trattamento dei dati, il Ministero dello sviluppo economico attivava la procedura di cui all’art. 36, par. 4, GDPR, chiedendo un consulto all’Authority circa la conformità dello Schema di decreto alle disposizioni della normativa in materia di trattamento dei dati personali.
Nel parere il Garante ripercorre le tappe che hanno segnato la fase di interlocuzione con il Mise ed evidenzia gli obiettivi raggiunti nell’ambito della consultazione, come l’accoglimento delle osservazioni espresse dal Garante con due precedenti pareri.
Rileva, poi, che le perplessità sollevate con l’ultima nota del 24 giugno 2021 sono state superate dall’emanazione del D.L. n. 139 dell’8 ottobre 2021, il quale ha provveduto ad estendere l’efficacia revocatoria del consenso derivante dall’inscrizione al registro anche alle chiamate eseguite con modalità automatizzate.
In ragione della complessiva ragionevolezza delle soluzioni proposte a seguito della novella legislativa, dunque, il Garante ha ritenuto non residuassero rilievi ulteriori da esprimere e ha emesso parere favorevole all’adozione dello Schema di decreto.
Grazie alle modifiche operate, i consumatori potranno opporsi alla ricezione sia delle chiamate indesiderate eseguite tramite operatore, che di quelle effettuate con l’uso di sistemi automatizzati, modalità di contatto che sino ad ora era sfuggita alle limitazioni sancite dalla disciplina previgente.
L’iscrizione al RPO comporterà poi, tra le altre cose, la revoca dei precedenti consensi espressi dai consumatori, così da evitare il perdurare di eventuali abusi.
Il 21 gennaio u.s. il Consiglio dei Ministri si è riunito a Palazzo Chigi per discutere, tra le altre cose, lo Schema di d.P.R., approvandolo in esame definitivo.
Brevemente, si rammentano le novità più rilevanti che comporterà l’adozione del decreto:
- sarà regolamentato il trattamento delle numerazioni telefoniche mediante l’impiego del telefono e l’invio di posta cartacea per la diffusione di materiale pubblicitario o la vendita diretta o per il compimento di ricerche di mercato o di comunicazione commerciale.;
- la disciplina del RPO verrà estesa a tutte le numerazioni nazionali fisse e mobili, comprendendo anche quelle non riportate negli elenchi telefonici, cartacei o elettronici, attualmente escluse;
- verrà estesa anche alle comunicazioni via posta cartacea la possibilità per gli utenti di indicare i soggetti nei confronti dei quali intendono revocare l’opposizione al trattamento dei dati personali.
Maria Vittoria Aprigliano
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Massiccio blackout colpisce l'Asia Centrale: Kazakistan, Kirghizistan e Uzbekistan al buio
Un portavoce del ministero dell'Energia del Kirghizistan ha detto che l'elettricità è venuta a mancare "a causa di un incidente nella rete energetica regionale".RaiNews
28 Gennaio 2022 – La protezione dei dati personali durante le emergenze: quale equilibrio possibile?
Il giorno 28 gennaio 2022, dalle ore 15.00 alle 17.00, in occasione della giornata inaugurale del Master di II livello in Responsabile della protezione dei dati personali: Data Protection Officer e Privacy Expert, si svolgerà il Webinar “La protezione dei dati personali durante le emergenze: quale equilibrio possibile?
Sarà possibile partecipare all’incontro collegandosi alla Piattaforma Microsoft Teams tramite il seguente link: teams.microsoft.com/l/meetup-j…“
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fediverse.network Spiritual Successor "fedi ninja" Pops Up, Touts "Development" Status
submitted by realcaseyrollins to fediverse
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fedi.ninja/
Looks like fediverse.network is back, in a different form!
#Italia
L’Italia all’estero è percepita come un Paese meno corrotto
Il nostro Paese viene percepito al livello internazionale come meno corrotto, guadagnate 10 posizioni rispetto a un anno faGiacomo Andreoli (Fanpage)
In Svezia la prima agenzia per la difesa psicologica contro la disinformazione
Cattiva informazione e manipolazione delle percezioni inducono ansia, paura e rabbia, perciò per difendere i valori della democrazia bisogna stimolare gli anticorpi della conoscenza e combattere la propaganda computazionale
di ARTURO DI CORINTO per ItalianTech/LaRepubblica del 24 Gennaio 2022
Si chiama Agenzia per la difesa Psicologica ed è la prima autorità governativa al mondo creata per proteggere il suo paese, la Svezia, dalla disinformazione. Nata il primo gennaio, con sede a Karlstad, diretta da un ex ambasciatore, Henrik Landerholm, è un’agenzia di intelligence statale “per la difesa proattiva delle informazioni” intese come risorsa di interesse nazionale ed ha l’obbiettivo di “salvaguardare la società aperta e democratica, la libera formazione dell’opinione pubblica, la libertà e l’indipendenza della Svezia”.
Come? Attraverso la difesa psicologica dei suoi cittadini appunto, e usando tutti gli strumenti conosciuti per identificare, analizzare e prevenire la disinformazione volta a influenzare indebitamente le percezioni, i comportamenti e il processo decisionale dei cittadini. Attenzione però a non confondere la cattiva informazione con la disinformazione.
Andrà tutto bene?
it.sputniknews.com/20220124/te…
Tensioni su Ucraina, Nato invia ulteriori navi da guerra e aerei militari in Europa orientale
A quanto si apprende, il Pentagono aveva proposto che il presidente Joe Biden dispiegasse fino a 5mila soldati aggiuntivi in Europa orientale. Il dispiegamento proposto non riguardava l'Ucraina, su cui secondo Washington pende il rischio...Sputnik Italia
Lituania, in vendita il sito dove la CIA torturava i prigionieri
Il governo lituano ha annunciato che presto metterà sul mercato il fienile in precedenza concesso alla Central Intelligence Agency (CIA) degli Stati Uniti per torturare sospetti terroristi.Sputnik Italia
Paese che vai, protesta che trovi
Può darsi che vi siate oramai fatta l’abitudine a sapere di proteste di piazza e disordini che succedono qui o là nel mondo quasi ogni giorno.Sputnik Italia
Dark Pattern: nuove strategie legislative dagli Stati Uniti
Gli Stati Uniti potrebbero intervenire in via legislativa per arginare il fenomeno del dark pattern.
In estrema sintesi, possono essere definite come pratiche di dark pattern tutte le interfacce con cui i programmatori confondono consapevolmente gli utenti, complicando le modalità per esprime le proprie preferenze effettive o manipolando gli utenti affinché intraprendano determinate azioni. Pertanto, sono pratiche che incidono sulla libertà di manifestazione del consenso, sfruttando baias cognitivi, al fine, in genere, di favorire i consumatori online ad acquistare beni e servizi che non desiderano o a rivelare informazioni personali che preferirebbero non divulgare.
Secondo una ricerca del 2019 della Princeton University, su 11.000 siti passati in rassegna, circa il 10% conterrebbe dark pattern. È interessante notare che, in una ricerca dell’anno successivo, si evidenzia invece che ben il 95% app gratuite disponibili sul PlayStore Google conterrebbe elementi che incidono negativamente sulle modalità di manifestazione del consenso da parte degli utenti. Si tratta di dati forse approssimativi, che però spiegano sia l’estensione del ricorso a tali pratiche, sia, al contempo, la velocità con cui si stanno diffondendo.
Del resto, è opinione diffusa che internet stia vivendo una nuova stagione e che si sia passati da servizi informatici che controllavano gli utenti a servizi informatici che incidono, in maniera manipolativa, sui loro comportamenti. Quindi non siamo più semplicemente al cospetto di un uso dei dati – per lo più in forma aggregata, quali big data – per le finalità più disparate (influenza commerciale, politica, ecc.), ma siamo oramai entrati nell’era in cui i nostri comportamenti sono indirizzati dalle piattaforme. Basti pensare, a titolo di banale esemplificazione, alle immagini che spesso gli utenti condividono sui social network (Instagram, Facebook, TikTok) e alla ripetitività delle situazioni e dei contesti ritratti: foto di caffè, pizze con gli amici, foto in ascensore e così via discorrendo. Immagini (foto o video) che riprendono momenti di assoluta quotidianità, che, di per sé, non hanno nulla di eccezionale, ma che denotano l’esigenza, per dir così, degli utenti di sentirsi vivi e di dimostrarlo all’esterno, coinvolgendo amici e semplici conoscenti nelle proprie attività, spesso banali e ripetitive.
Il dark pattern è alla base di una proposta di legge statunitense, il Deceptive Experiences To Online Users Reduction (DETOUR) Act. Si tratta di una proposta non ancora approvata in via definitiva, per quanto è dato sapere, ma che, ciononostante, offre degli spunti di riflessione interessanti.
Innanzitutto, l’ambito di applicazione soggettiva è circoscritto alle sole piattaforme online più popolari, quelle cioè con oltre cento milioni di utenti attivi mensilmente. Un simile approccio, è noto, è stato seguito anche a livello europeo nella direttiva europea in materia di copyright, recentemente recepita a livello interno, le cui regole di responsabilità sono si basano sul numero di utenti delle piattaforme informatiche, con una esenzione nel caso delle piattaforme più piccole: un modo, questa è la lettura prevalente in dottrina, di non limitare lo sviluppo dei nuovi operatori e, quindi, di non radicalizzare le posizioni monopolistiche o oligopolistiche già presenti sul mercato.
In secondo luogo, il presupposto per l’applicazione – questa volta sotto il profilo oggettivo – è il ricorso ad interfacce che compromettano intenzionalmente l’autonomia, il processo decisionale o la scelta dell’utente. La normativa, laddove dovesse essere confermato il testo in discussione, troverebbe quindi campo solo dinanzi ad un dolo da parte del gestore della piattaforma.
Una scelta che, naturalmente, sarebbe difficilmente imitabile in sede comunitaria, attesa la già ricordata estensione delle pratiche commerciali sleali anche ai casi in cui l’incidenza sui processi volontaristici del consumatore sia determinata da una condotta colposa. Allo stesso modo, adottando una simile conclusione si genererebbe una sorta di probatio diabolica in capo all’utente, chiamato a dover dimostrare la volontarietà della condotta del gestore della piattaforma.
Il punto interessante – seppur ancor vago nella sua formulazione – è quello che riguarda il divieto della suddivisione o segmentazione dei consumatori ai fini di profilazione (o altri esperimenti comportamentali) senza una preventiva informativa al consumatore, informativa che deve essere chiaramente visibile e non “sepolta” in un contratto di servizi.
La soluzione è interessante e tiene conto delle peculiarità anche del mezzo informatico: alcune ricerche accademiche hanno dimostrato chiaramente che la maggior parte degli utenti non legge le condizioni generali dettate unilateralmente dai fornitori dei servizi (un esempio classico sono le licenze per l’utilizzo dei software). La proposta di legge statunitense impone quindi di dare un’evidenza, anche da un punto di vista grafico, a tali comunicazioni: si pensi, ad esempio, all’uso di pop-up, che potrebbero attirare più semplicemente l’attenzione dell’utente.
Si crea, per questa via, una categoria di informazioni che non solo devono essere fornite al consumatore, ma devono essere portate a conoscenza di quest’ultimo separatamente dalle altre.
Ma v’è di più. I grandi operatori delle piattaforme on-line, così come precedentemente qualificati, hanno altresì l’obbligo di inviare un’ulteriore comunicazione agli utenti, con scadenza almeno trimestrale, rammentando l’uso delle informazioni personali per fini di profilazione comportamentale o psicologica degli stessi. Anche in questo caso, l’opzione legislativa sembra finalizzata, più che a imporre una regola formale, a determinare un’effettività della stessa.
Il legislatore americano, quindi, sembra essere consapevole che le informazioni necessarie a determinare consapevolezza negli utenti non raggiungono l’obiettivo prefissato essendo calati in un regolamento contrattuale lungo e di ardua comprensione e che, dunque, siano necessari degli strumenti differenti.
Infine, si prevede una competenza in capo alla Federal Trade Commission, che avrà il compito d fissare i requisiti della nuova normativa. Peraltro, in maniera apprezzabile, si vorrebbe affidare a tale autorità anche la funzione di aggiornare tali requisiti in funzione delle evoluzioni tecnologiche del settore.
Giovanni Maria Riccio
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Abbiamo purtroppo saputo solo ora della chiusura del server social.isurf.ca.
Riportiamo di seguito il comunicato dell'amministratore @kinetix@mycrowd.ca
iSurf Social chiusura 30 gennaio
Carissime persone fantastiche su iSurf Social e altrove,
mi sto ritrovando per intraprendere un nuovo viaggio, che richiederà un'enorme quantità di energia e tempo. Uno che non mi permetterà di avere il tempo e la libertà di continuare a partecipare a tanti hobby tecnologici divertenti come faccio attualmente, per il prossimo futuro.
Nel prendere le decisioni su quali hobby e responsabilità devo lasciare andare, iSurf Social è uno di quegli elementi con cui non mi è sembrato di tornare a passare molto tempo nell'ultimo anno o giù di lì. È stato molto divertente imparare Friendica e una sfida interessante gestirla e mantenerla. È stato davvero un piacere avere le persone intorno che ha attratto. Tuttavia, è tempo di andare avanti.
Spero che sarai in grado di utilizzare le funzioni di esportazione per spostarti in un'altra istanza da qualche parte nel fediverso (vai su Impostazioni -> Esporta dati personali).
Fate attenzione, tutti, spero che vi terrete in contatto per farmi sapere dove siete nel fediverso.
Adam
iSurf Social Admin
Seguimi su @kinetix@mycrowd.ca
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Su #HackerJournal in edicola si parla di Mastodon
Social libero | Tutti su Mastodon: social per hacker
Un social network non commerciale, federato e decentralizzato
(segnalato da @alessandrogreco@mastodon.uno)
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informapirata.it/risorse-infor…
Risorse informative sul fediverso italiano
La resistenza e l'autodifesa digitale passano anche attraverso la modifica di alcune abitudini, tra cui quella di assaggiare sempre gli stessi sapori dell'universo "social".InformaPirata (Informa Pirata)
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#Fediverso #Mastodon
elenq.gitlab.io/artodon/
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Non credo che comprerò tanto presto né uno smartphone (io continuo a trovare incredibilmente più comodi i nokietti) né un nuovo tablet (finché funziona tengo questo), ma se e quando sarà lo vorrò degooglizzato.
Mi piaceva android perché ho usato una volta un tablet aziendale con ios e mi era parso molto limitato nelle cose che un utente può fare, ora mi sembra che anche android si stia muovendo nella stessa direzione...
PakT2R likes this.
Sabrina Web likes this.
Rapita dagli alieni era di cattivo umore e Cronomaestro cercava di tirarla su di morale offrendole degli zigulì e facendo battute come quelle che fa di solito.
E niente, avevo una storia assurda da raccontare.
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Cioè, mi sembro quel parente alla lontana di cui non hai mai sentito parlare prima d'ora, ma che ti capita durante le feste comandate, tipo Natale o Pasqua. Quello che ti dicono "Ma dai, non ti ricordi di lui? Da piccolo ridevi un sacco quando mangiava il vetro!"
E poi passa l'intera giornata a comportarsi come tu non fossi mai cresciuto da allora, perché non ti ha mai visto crescere e anche se c'hai quarant'anni, un mutuo da estinguere, quattro divorzi e rischi il licenziamento, lui continua ancora a comportarsi come allora perché pensa che sia l'unica soluzione plausibile
Cioè mangiare il vetro
!!!DEAD ACCOUNT!!! likes this.
rag. Gustavino Bevilacqua reshared this.
Amministrazione e moderazione in Poliverso
Non tutti sanno che Friendica dispone di funzioni di moderazione molto limitate, che non consentono azioni mirate, automatizzate e collaborative.
In attesa che tali funzioni vengano sviluppate, è importante cercare di fare il possibile utilizzando strumenti già disponibili nella piattaforma, come le pagine notizie e i forum.
Proprio per questo sono state cerate due account: @Poliverso Forum di supporto per offrire agli utenti un gruppo di supporto tecnico/ergonomico e @Notizie da Poliverso per dare informazioni sulla nostra istanza e su tutte le altre realtà del fediverso.
Ma cosa succede se un utente pubblica contenuti che potrebbero creare problemi alla piattaforma?
In primo luogo, lo si prova a contattare attraverso l'account @Signor Amministratore o @Guido Sperduti di Poliverso per provare a discutere sull'opportunità della pubblicazione in questione, sui danni che potrebbe eventualmente portare a una istanza così piccola come Poliverso e sulle conseguenze per "l'igiene" della timeline locale.
I termini di servizio di Poliverso indicano che "Concedere spazio alle polemiche e sopportarle può guastare l'equilibrio di intervento in un dibattito democratico. Intervenire contro di esse non è censura, bensì protezione dell'ambiente sociale.".
Resta tuttavia scontato che, l'amministrazione di questa istanza è "signora e padrona" e laddove non sia possibile contattare un utente, può decidere in qualsiasi momento di sospenderlo o rimuoverlo dalla piattaforma.
PS: pubblicare diversi post illeggibili (spesso riportati in altri social da profili riconducibili alla stessa persona) senza ricercare alcuna interazione è considerato alla stregua di qualcuno che entra in uno spazio privato ma aperto al pubblico e comincia a urlare e a distribuire volantini: insomma, viene considerata un'azione di disturbo che può guastare il clima e indurre le persone più serie ad abbandonare quel luogo, lasciandolo in balia delle persone più prevaricanti e meno disponibili all'ascolto.
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Signor Amministratore ⁂ reshared this.
@Pëtr Arkad'evič Stolypin il vantaggio è che puoi aumentarti lo stipendio della percentuale che preferisci e senza chiedere il permesso a nessuno.
Soprattutto quando lo fai come volontario 😭😭😭
Pëtr Arkad'evič Stolypin likes this.
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Ancora sulle impostazioni di privacy/visibilità dell'istanza Friendica di Poliverso
Dalle impostazioni generali dell'account è possibile definire tutte le "Impostazioni di sicurezza e privacy"
Tra le impostazioni più importanti è importante ricordare le seguenti:
Pubblica il tuo profilo nell'elenco locale del tuo sito?
Il tuo profilo verrà pubblicato nella directory locale di questo nodo. I dettagli del tuo profilo potrebbero essere visibili pubblicamente a seconda delle impostazioni di sistema.
Vuoi che il tuo profilo sia ricercabile globalmente?[/b
]Attiva questa impostazione se vuoi che gli altri ti trovino facilmente e ti seguano. Il tuo profilo sarà ricercabile da sistemi remoti. Questa impostazione determina anche se Friendica informerà i motori di ricerca che il tuo profilo sia indicizzabile o meno. Il tuo profilo sarà anche pubblicato nelle directory globali di friendica (es. dir.friendica.social).
[b]Nascondere la lista dei tuo contatti/amici dai visitatori del tuo profilo?
La lista dei tuoi contatti è mostrata sulla tua pagina di profilo. Attiva questa opzione per disabilitare la visualizzazione del tuo elenco contatti.
Nascondi i dettagli del tuo profilo ai visitatori anonimi?
I visitatori anonimi vedranno nella tua pagina profilo solo la tua foto del profilo, il tuo nome e il nome utente che stai usando. I tuoi messaggi pubblici e le risposte saranno comunque accessibili in altre maniere.
Rendi messaggi pubblici non elencati
I tuoi messaggi pubblici non appariranno sulle pagine della comunità o nei risultati di ricerca, e non saranno inviati ai server relay. Comunque appariranno sui feed pubblici su server remoti.
Rendi tutte le immagini pubblicate accessibili
Questa opzione rende ogni immagine pubblicata accessibile attraverso il collegamento diretto. Questo è una soluzione alternativa al problema che la maggior parte delle altre reti non gestiscono i permessi sulle immagini. Le immagini non pubbliche non saranno visibili al pubblico nei tuoi album fotografici comunque.
Permetti a utenti sconosciuti di inviarti messaggi privati?
Gli utenti sulla rete Friendica possono inviarti messaggi privati anche se non sono nella tua lista di contatti.
Informa Pirata likes this.
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Impostazioni standard nella privacy di Poliverso
L'istanza Poliverso è un'istanza Friendica in cui la privacy dei messaggi viene impostata in modalità privata come opzione predefinita.
Questo significa che i post possono essere visualizzati solo dai contatti di primo livello.
Per esempio, se io scrivo un post, questo può essere visto soltanto da chi in quel dato momento è tra i miei contatti.
NB: Il messaggio non potrà essere visto dai miei contatti futuri, ma solo dai contatti stretti fino a quel momento!
Per modificare l'impostazione predefinita e rendere pubblici i messaggi, è necessario:
- accedere al menu impostazioni
- selezionare la voce "IMPOSTAZIONI DI SICUREZZA E PRIVACY"
- modificare la sezione "Permessi predefiniti per i messaggi" da Limitato/Privato a Pubblico
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Freedom To Share
in reply to Poliverso - notizie dal Fediverso ⁂ • • •informapirata ⁂ reshared this.
informapirata ⁂
in reply to Freedom To Share • • •Important: Feneas (Federated Networks Association) Will Shut Down
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Il Fenomeno
in reply to Poliverso - notizie dal Fediverso ⁂ • • •