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I ragazzi che muoiono sul lavoro. Sono stati 74 in soli cinque anni | Contropiano
"A rivelarlo però non sono stati l’Inail o l’Istat ma addirittura l’Unicef, il dipartimento delle Nazioni Unite che si occupa dell’infanzia e dei giovani. In Italia in cinque anni, tra il 2017 e il 2021 sono stati 74 i ragazzi morti in incidenti sul lavoro. 67 di loro 67, aveva un’età compresa tra 15 e 19 anni, gli altri 7 meno di 14 anni."
Una sola cosa Berlusconi non “inventò”: il bipolarismo
Era mosso da quegli istinti primordiali che l’economista John Maynard Keynes chiamava “spiriti animali” e che appartengono agli imprenditori geniali: coloro che vedono quel che gli altri non vedono e di conseguenza realizzano quel che gli altri non immaginano. L’imprenditore Silvio Berlusconi era così, il politico Berlusconi Silvio tutto sommato pure. Perciò, dalla prima emittente televisiva privata nazionale al partito di Forza Italia, i giornali di oggi danno conto con dovizia di particolari del caleidoscopio delle “invenzioni” indiscutibilmente attribuibili alla visione berlusconiana. Tutto vero, tutto giusto. C’è solo un’invenzione oggi attribuita da quasi tutti al talento del Cavaliere che in realtà non fu merito suo: il bipolarismo.
Silvio Berlusconi non ha, come hanno scritto in molti, “inventato il bipolarismo”. Il bipolarismo l’hanno inventato, o per meglio dire importato, Mario Segni e Marco Pannella attraverso i referendum del 1991 e del 1992. E gli italiani hanno fatto propria la novità tanto da obbligare il Parlamento a trasformarla in legge. Accadde con l’approvazione, nell’estate del ‘93, della legge elettorale che portava il nome dell’attuale presidente della Repubblica. La legge Mattarella.
Silvio Berlusconi scese in campo sei mesi dopo e poiché le regole del gioco partitico erano quelle bipolari ne sfruttò al massimo le potenzialità. Si fosse trovato in un contesto proporzionale avrebbe puntato tutto solo su Forza Italia, magari cercando di cooptare i partitini estranei alla sinistra. Trovandosi, invece, in un contesto maggioritario diede forma al centrodestra riunendo in un’alleanza tutti i soggetti politici estranei alle sinistre.
Il genio visionario di Berlusconi consistette, allora, nel dare per scontato che un partito ferocemente secessionista come la Lega potesse convivere e governare con un partito orgogliosamente nazionalista come il Movimento sociale italiano. Ma non scommise su un possibile comune denominatore politico: scommise su se stesso. Così come fece politica estera confidando non nelle potenzialità del Paese e nella storia d’Italia, ma nelle proprie capacità di mediazione umana ancor prima che politica, con lo stesso spirito il Cavaliere mise Bossi insieme a Fini e diede vita al centrodestra di governo. Una formula che si reggeva sul suo carisma, sulla sua capacità di mediazione e sulla centralità della sua creatura politica. Forza Italia. Non è un caso che, pur avendo la Lega abbandonato il secessionismo e la destra superato il post fascismo, da quando il carisma di Silvio Berlusconi ha cominciato ad appannarsi e Forza Italia ha iniziato a perdere voti, quella formula coalizionale sopravviva solo grazie all’ambizione dei singoli contraenti ma con una conflittualità interna che mai si era vista prima. Una conflittualità che, in tempi recenti, indusse Berlusconi a confidare tutta la propria amarezza per “essere costretto” dal sistema maggioritario e bipolare a convivere con Matteo Salvini e Giorgia Meloni.
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Cisgiordania. Esercito uccide palestinese, feriti tre soldati e due coloni israeliani
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della redazione
Pagine Esteri, 13 giugno 2023 – Un palestinese, Fares Hashash, 19 anni, è stato ucciso da forze israeliane entrate oggi nel campo profughi di Balata (Nablus) con l’intento di effettuare arresti. Almeno altri 8 palestinesi sono stati feriti secondo i dati riferiti della Mezzaluna Rossa durante l’incursione dei militari a cui è seguito un intenso scontro a fuoco. Hashash era un militante del Fronte popolare per la Liberazione della Palestina secondo un comunicato diffuso dalla organizzazione, la più importante della sinistra palestinese.
Si tratta del secondo raid a Balata nel giro di poche settimane. Il mese scorso tre palestinesi furono uccisi e le ruspe dell’esercito israeliano demolirono alcuni edifici palestinesi.
Intanto continua la caccia all’uomo dell’esercito israeliano agli autori di un attacco armato a ovest di Jenin in cui sono rimasti feriti tre soldati e due coloni israeliani. Pagine Esteri
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Carlo Bo – Ungaretti
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🎧 #RECENSIONE: 👉 AA.VV. - Femirama
Ristampa in vinile da 180 grammi da parte della Munster Records di una raccolta di brani di soliste o gruppi musicali femminili della scena alternativa elettronica e oltre degli anni ottanta.
#iyezine #inyoureyesezine #alternative #experimental #industrial #minimalsynth @munsterrecords
Spotify fined € 5 Million for GDPR violation
Spotify multato per 5 milioni di euro per violazione del GDPR A seguito di una denuncia e di un contenzioso per inattività, l'Autorità svedese per la protezione dei dati (IMY) ha emesso una multa di circa 5 milioni di euro contro Spotify.
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Mercoledì 21 giugno, alle 8.30, studentesse e studenti in tutta Italia affronteranno la prima prova scritta della #Maturità2023 📚
In questo video la Dott.ssa Giorda vi darà qualche consiglio per prepararvi al meglio ▶ youtube.
Ministero dell'Istruzione
Mercoledì 21 giugno, alle 8.30, studentesse e studenti in tutta Italia affronteranno la prima prova scritta della #Maturità2023 📚 In questo video la Dott.ssa Giorda vi darà qualche consiglio per prepararvi al meglio ▶ https://www.youtube.Telegram
EUROPA. Da Vecchio Continente a fortezza bellica
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di Antonio Mazzeo –
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In Cina e Asia –
Nuova ondata di contagi Covid in Cina
43 aziende nella lista nera Usa per minaccia sicurezza nazionale e addestramento di piloti cinesi
Screening per gli studenti cinesi che vogliono studiare nei Paesi Bassi
Le università cinesi superano gli istituti occidentali nella qualità della ricerca
Aerei cinesi hanno monitorato esercitazioni navali di Stati Uniti, Francia, Canada e Giappone
Ex dirigente Samsung accusato di furto per creare un impianto di chip in Cina
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Fece della parola liberale uno slogan di massa, non pensò mai di lasciare
Tra i suoi meriti principali, l’aver fatto della parola “liberale” uno slogan di massa da marchio d’élite qual era. Quella che fu la nobile matrice culturale e politica dello Stato unitario negli anni della Prima repubblica rimase schiacciata tra due chiese che insieme rappresentavano due terzi dell’elettorato e della società. Condizione tanto spiacevole quanto difficile.
Eppure, l’esordio nell’era post fascista fu a dir poco favorevole. Il pensiero e lo stile liberali influenzarono la Costituzione repubblicana, ispirarono la ricostruzione post bellica e con Luigi Einaudi incarnarono al meglio le nuove Istituzioni democratiche. Dopo di che quasi scomparvero. I liberali si videro costretti al ruolo di testimonianza attiva ma minoritaria in un contesto politico e sociale ormai dominato dall’ideologia e dallo statalismo. Ovvero dalla Dc e dal Pci, le due “chiese” di cui sopra.
Dopo Mani Pulite, Silvio Berlusconi ha colmato un vuoto di rappresentanza politica, quello dell’elettorato cosiddetto di centrodestra, e gli ha dato un nome: liberale. La “rivoluzione liberale”. La parola “liberale” cessa allora di essere pregiudizialmente associata ad una minoranza privilegiata e un po’ egoista secondo una falsa credenza allora assai diffusa e oggi non del tutto scomparsa per diventare, finalmente, “popolare”. Da quel momento in poi, indipendentemente dal grado di corrispondenza tra la teoria e la pratica, grazie a Silvio Berlusconi in Italia è ragionevolmente possibile pensare di poter ottenere la maggioranza relativa dei voti su una piattaforma politica “liberale”. Ne consegue che chi ne avesse l’autorevolezza e le capacità potrà ora disporre su larga scala elettorale del metodo, dei principi e del realismo tipicamente liberali, e questo è un bene per la concretezza del confronto politico. Dunque per l’efficacia dei governi, dunque per il futuro dell’Italia.
Quanto al futuro di Forza Italia, ricordo come fosse oggi un episodio di tre anni fa.
In serata era previsto un incontro, nella sala Koch del Senato, tra Silvio Berlusconi e i membri dei gruppi parlamentari di Forza Italia. Andai a trovare il Presidente nel pomeriggio a Palazzo Grazioli. Era di cattivo umore. Il partito non mordeva, la demagogia di Salvini lo urtava, la stanchezza fisica lo irritava. Seguì uno sfogo: «Sono stanco, non ho più le energie di un tempo, la mia immagine pubblica è cambiata a causa dell’età. Quando mi capita di incontrare dei giovani mi rendo conto di non potergli più dare una prospettiva di futuro…».
Berlusconi mi chiese cosa avrei fatto se fossi stato al suo posto. «Andrei all’incontro con i miei parlamentari, ne indicherei uno e direi “vi presento la persona che da oggi rappresenterà il nostro futuro”», risposi con sprezzo non tanto del pericolo quanto del ridicolo. Gli feci anche un nome, un nome di donna, ma più che sul nome la sua attenzione si appuntò sul concetto generale. La risposta fu lapidaria, in effetti disarmante. Berlusconi mi guardò come si guarda un vecchio amico improvvisamente consegnato alla follia: con tenerezza e sconcerto. Si indicò il petto con il dito indice della mano destra e disse: «E io?». Discorso chiuso, fu l’ultima volta che ebbi l’opportunità di incontrarlo a quattr’occhi.
Come tutti i grandi uomini della Storia eccetto Charles de Gaulle e pochi altri, Silvio Berlusconi non ha mai preso in considerazione l’idea di compiere un passo indietro, si è sempre considerato insostituibile e ha sempre ritenuto che dopo di lui il diluvio avrebbe fatto scomparire la sua creatura politica (e fors’anche il mondo) consacrandone il fondatore all’immortalità.
Ecco, a quanto pare ci siamo.
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Fece della parola liberale uno slogan di massa, non pensò mai di lasciare
Tra i suoi meriti principali, l’aver fatto della parola “liberale” uno slogan di massa da marchio d’élite qual era. Quella che fu la nobile matrice culturale e politica dello Stato unitario negli anni della Prima repubblica rimase schiacciata tra due chiese che insieme rappresentavano due terzi dell’elettorato e della società. Condizione tanto spiacevole quanto difficile.
Eppure, l’esordio nell’era post fascista fu a dir poco favorevole. Il pensiero e lo stile liberali influenzarono la Costituzione repubblicana, ispirarono la ricostruzione post bellica e con Luigi Einaudi incarnarono al meglio le nuove Istituzioni democratiche. Dopo di che quasi scomparvero. I liberali si videro costretti al ruolo di testimonianza attiva ma minoritaria in un contesto politico e sociale ormai dominato dall’ideologia e dallo statalismo. Ovvero dalla Dc e dal Pci, le due “chiese” di cui sopra.
Dopo Mani Pulite, Silvio Berlusconi ha colmato un vuoto di rappresentanza politica, quello dell’elettorato cosiddetto di centrodestra, e gli ha dato un nome: liberale. La “rivoluzione liberale”. La parola “liberale” cessa allora di essere pregiudizialmente associata ad una minoranza privilegiata e un po’ egoista secondo una falsa credenza allora assai diffusa e oggi non del tutto scomparsa per diventare, finalmente, “popolare”. Da quel momento in poi, indipendentemente dal grado di corrispondenza tra la teoria e la pratica, grazie a Silvio Berlusconi in Italia è ragionevolmente possibile pensare di poter ottenere la maggioranza relativa dei voti su una piattaforma politica “liberale”. Ne consegue che chi ne avesse l’autorevolezza e le capacità potrà ora disporre su larga scala elettorale del metodo, dei principi e del realismo tipicamente liberali, e questo è un bene per la concretezza del confronto politico. Dunque per l’efficacia dei governi, dunque per il futuro dell’Italia.
Quanto al futuro di Forza Italia, ricordo come fosse oggi un episodio di tre anni fa.
In serata era previsto un incontro, nella sala Koch del Senato, tra Silvio Berlusconi e i membri dei gruppi parlamentari di Forza Italia. Andai a trovare il Presidente nel pomeriggio a Palazzo Grazioli. Era di cattivo umore. Il partito non mordeva, la demagogia di Salvini lo urtava, la stanchezza fisica lo irritava. Seguì uno sfogo: «Sono stanco, non ho più le energie di un tempo, la mia immagine pubblica è cambiata a causa dell’età. Quando mi capita di incontrare dei giovani mi rendo conto di non potergli più dare una prospettiva di futuro…».
Berlusconi mi chiese cosa avrei fatto se fossi stato al suo posto. «Andrei all’incontro con i miei parlamentari, ne indicherei uno e direi “vi presento la persona che da oggi rappresenterà il nostro futuro”», risposi con sprezzo non tanto del pericolo quanto del ridicolo. Gli feci anche un nome, un nome di donna, ma più che sul nome la sua attenzione si appuntò sul concetto generale. La risposta fu lapidaria, in effetti disarmante. Berlusconi mi guardò come si guarda un vecchio amico improvvisamente consegnato alla follia: con tenerezza e sconcerto. Si indicò il petto con il dito indice della mano destra e disse: «E io?». Discorso chiuso, fu l’ultima volta che ebbi l’opportunità di incontrarlo a quattr’occhi.
Come tutti i grandi uomini della Storia eccetto Charles de Gaulle e pochi altri, Silvio Berlusconi non ha mai preso in considerazione l’idea di compiere un passo indietro, si è sempre considerato insostituibile e ha sempre ritenuto che dopo di lui il diluvio avrebbe fatto scomparire la sua creatura politica (e fors’anche il mondo) consacrandone il fondatore all’immortalità.
Ecco, a quanto pare ci siamo.
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«Parigi contraria all’apertura di un ufficio Nato a Tokyo»
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di Redazione
Pagine Esteri, 11 giugno 2023 – Il presidente della Francia, Emmanuel Macron, è contrario all’apertura di un ufficio di collegamento della Nato a Tokyo, in Giappone, caldeggiato soprattutto da Washington.
Secondo il quotidiano “Financial Times”, che cita fonti anonime interne all’esecutivo di Parigi, il governo francese teme che l’apertura del primo ufficio asiatico della Nato comporti un pericoloso aumento delle tensioni con la Cina, e una riduzione agli occhi di Pechino della “credibilità” dell’Europa, anche nell’ambito dei tentativi di mediare una cessazione delle ostilità in Ucraina. Parigi ritiene inoltre che il trattato costitutivo dell’alleanza ne limiti l’ambito geografico all’Atlantico settentrionale.
«Non esiste un ufficio di collegamento Nato in nessun paese della regione. Se la Nato ha bisogno di maggiore consapevolezza sulla situazione nella regione, può utilizzare le ambasciate designate come punto di contatto» ha detto un anonimo funzionario francese al quotidiano economico.
Macron aveva pubblicamente espresso la propria opposizione alla prospettiva di una ulteriore estensione geografica della Nato durante una conferenza all’inizio di giugno, definendo tale prospettiva “un grosso errore”.
Secondo il “Financial Times”, proprio le resistenze di Parigi avrebbero trascinato per mesi i colloqui tra la Nato e il Giappone per l’apertura dell’ufficio, in programma il prossimo anno. Il piano richiede infatti il consenso unanime dei Paesi membri del Consiglio atlantico, il massimo organo decisionale politico dell’alleanza.
Lo stop del capo di stato francese all’espansione dell’Alleanza Atlantica in Asia sarebbe stata indirettamente esplicitato due mesi dopo un altro intervento di Macron che due settimane fa, al rientro da una visita ufficiale in Cina, affermò l’Unione Europea dovrebbe evitare di prendere posizione sul contenzioso Stati Uniti – Cina su Taiwan.
Pur sostenendo l’Ucraina anche dal punto di vista militare, Parigi ha più volta accusato gli Stati Uniti di soffiare sul fuoco della contrapposizione con Mosca e di approfittare della crisi bellica per estendere la propria egemonia in Europa. – Pagine Esteri
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🎧 #RECENSIONE: 👉 Dor - In circle
🎧 #RECENSIONE:
👉 Dor - In circle
I Dor descrivono molto bene e con grande immaginazione e delicatezza questi momenti rarefatti e rari, facili a perdersi e difficili da cogliere. Il ritmo delle canzoni compone un movimento totale che è il respiro stesso del disco, un qualcosa di molto particolare che è appunto la fusione fra diversi folclori, quello abruzzese e quello spagnolo. @Musica Agorà
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ASSANGE: IL PUNTO DELLA SITUAZIONE E QUELLA LETTERA - Il post dell'europarlamentare Sabrina Pignedoli
@Giornalismo e disordine informativo
Domani gli avvocati di Assange presenteranno un nuovo ricorso all'Alta Corte di Londra. Negli ultimi giorni, tra articoli e notizie, oltre al rigetto sono successe alcune cose. Secondo “Newsweek” il rifiuto delle autorità britanniche al ricorso hanno fatto venire il mal di testa a Biden. Eccesso di ottimismo? In uno degli incontri che ho tenuto su Assange, la moglie Stella ha detto che l'amministrazione statunitense al suo interno ha posizioni molto diverse. L'estradizione di Assange negli Usa creerebbe problemi all'attuale amministrazione, almeno formalmente paladina della libertà di stampa. E Trump verrà incriminato per violazione dell'Espionage Act del 1917, la stessa legge speciale che il medesimo Trump fece applicare al fondatore di WikiLeaks. Anche l'ex presidente rischia 175 anni di carcere? Difficile dirlo, ma una cosa è sicura.
La cosa sicura è la strana lettera di Assange a Carlo III. L'abbiamo letta: certamente è frutto dell'acume di Julian Assange, piena di citazioni, numeri, sarcasmo e una fotografia della misera realtà carceraria di Belmarsh. Ad aprirci gli occhi è stato poi un articolo di Patrick Boylan, attivista di Free Assange Italia che abbiamo incontrato a Roma durante l'incontro con Stella alla “Sapienza”.
Una lettera del genere non può uscire dalla “Guantánamo” britannica, dove anche i bambini di Assange vengono sottoposti a umilianti perquisizioni. Se è uscita c'è un motivo. La lettera di Assange a Carlo III contiene una richiesta di clemenza e, secondo Boylan, anche diversi messaggi in codice. Nonostante le pesanti stangate contro il sistema carcerario di Belmarsh, Stella Assange è potuta entrare in possesso del testo, pubblicandolo su declassifieduk.org. Ha poi invitato a tradurla in tutte le lingue e a diffonderla il più possibile. Spero che anche questa lettera serva a qualcosa, è in ogni caso un testo che rimarrà nella storia e che fa pensare al sarcasmo di Banksy, scritto da un uomo che si è battuto per la libertà di stampa e a cui da anni è stato vietato di comunicare. La lettera si chiude con la citazione del Vangelo di Matteo, 5-7: “Beati i clementi, perché troveranno clemenza”. Chissà se tra i file di WikiLeaks ci sono ancora documenti scottanti e compromettenti per qualcuno. Potete ascoltare la lettera in italiano, dato che ora gli attivisti di Free Assange Italia ne hanno fatto una bellissima versione video pubblicandolo su declassifieduk.org. Ha poi invitato a tradurla in tutte le lingue e a diffonderla il più possibile. Spero che anche questa lettera serva a qualcosa, è in ogni caso un testo che rimarrà nella storia e che fa pensare al sarcasmo di Banksy, scritto da un uomo che si è battuto per la libertà di stampa e a cui da anni è stato vietato di comunicare. La lettera si chiude con la citazione del Vangelo di Matteo, 5-7: “Beati i clementi, perché troveranno clemenza”. Chissà se tra i file di WikiLeaks ci sono ancora documenti scottanti e compromettenti per qualcuno. Potete ascoltare la lettera in italiano, dato che ora gli attivisti di Free Assange Italia ne hanno fatto una bellissima versione video (che trovate qui)
#FreeAssangeNOW
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L'intelligence USA lancia l'allarme: attori malintenzionati manipolano foto e video per creare contenuti espliciti e schemi di sextortion
@Informatica (Italy e non Italy 😁)
L'FBI sta avvertendo il pubblico di attori malintenzionati che creano contenuti sintetici (comunemente indicati come "deepfake" a ) manipolando fotografie o video innocui per prendere di mira le vittime. I progressi tecnologici migliorano continuamente la qualità, la personalizzazione e l'accessibilità della creazione di contenuti abilitati per l'intelligenza artificiale (AI).
L'FBI continua a ricevere denunce dalle vittime, inclusi bambini minorenni e adulti non consenzienti, le cui foto o video sono stati alterati in contenuti espliciti. Le foto o i video vengono quindi diffusi pubblicamente sui social media o sui siti Web pornografici, allo scopo di molestare le vittime o schemi di sextortion.
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Ministero dell'Istruzione
#NotiziePerLaScuola È disponibile il nuovo numero della newsletter del Ministero dell’Istruzione e del Merito.Telegram
Arrotare
Il governo sta valutando la possibilità e la necessità di utilizzare nel caso di Pirelli il golden power, ovvero il potere di interdire una operazione di mercato ove ritenga in pericolo gli interessi nazionali. È una scelta difficile, perché altera pesantemente le regole. Si tratta di capire se è anche una scelta necessaria, oltre che opportuna.
Pirelli è uno dei marchi storici dell’industria italiana, da anni affidata alla gestione di Marco Tronchetti Provera. È stata anche protagonista di una non fortunata avventura di acquisto e gestione di Telecom Italia. Quotata in Borsa fin dal 1922, nel 2015 ne venne annunciata l’uscita (delisting) e la vendita della quota di maggioranza ai cinesi di ChemChina, presenti pure soci russi. Nel 2016 vengono ritirate anche le azioni di risparmio. Nel 2017, con il suo nuovo assetto, la società torna alla Borsa di Milano. I soci hanno degli accordi fra di loro, compreso il patto che Tronchetti Provera – pur detenendo una quota di minoranza – resti vice presidente esecutivo, in pratica il dominus della società.
Non facciamola complicata: si tratta di una società privata, la precedente proprietà ha scelto di vendere, ha trovato soci cinesi disposti a metterci molti soldi. Sono affari loro. Ora salta fuori, però, che nel succedersi delle vicende societarie e degli assetti di vertice, il socio cinese (nel frattempo divenuto Sinochem), se non subito fra tre anni potrebbe trovarsi a contare di più. Da qui la preoccupazione governativa sulla sorte di un marchio italiano. Soltanto che una storia simile si presta poco ai nazionalismi economici e la possibile interdizione potrebbe arrecare, quella sì, un grave danno all’Italia, arrotandone l’affidabilità.
Perché i casi sono due. Nel primo potrebbe darsi che il socio italiano superstite, la Camfin di Marco Tronchetti Provera, lamenti una violazione degli accordi da parte dei cinesi. In questo caso non ha che da rivolgersi a un tribunale, spiegando di avere ceduto il controllo azionario pattuendo la permanenza in mani italiani del controllo industriale, soltanto che i detentori del pacchetto più grosso ora vogliono fare di testa loro. Il giudice si farà portare il testo degli accordi, leggerà le memorie delle parti e deciderà chi ha torto e chi ragione. Nel secondo caso gli investitori del 2015 avevano in animo fin dall’inizio, com’è legittimo, di assumere un ruolo nel tempo sempre più importante. Il che è anche normale e risponde al principio che fra studentelli si riassumeva motteggiando «Articolo quinto, chi ci ha messo i soldi ha vinto».
Il primo caso è escluso che sia di competenza governativa e che possa essere affrontato usando il golden power, perché sarebbe come dire che i tribunali italiani sono inaffidabili o inutili. Nel secondo caso l’uso di quel potere altererebbe le regole di mercato e aprirebbe un contenzioso in cui il socio che si vede portare via quel che ha già pagato è improbabile prenda la cosa in modo spiritoso. Né serve a molto accampare la ‘scoperta’ che il socio cinese si uniforma alle direttive del suo governo, intanto perché sarebbe superiore all’ammissibile ingenuità pensare che avvenga il contrario e poi perché il nostro Stato è legato a quello cinese dal malauguratamente firmato accordo “Via della seta”, cui aderimmo unici (fra i Paesi del G7) quando era in carica il primo governo Conte e il vice presidente di allora è il medesimo vice presidente di oggi: Matteo Salvini. In pratica il governo italiano di ora, ove siedono taluni che sedevano nel governo di allora, userebbe un potere societario per contraddire quel che stabilì il governo italiano. E non stiamo parlando di epoche lontane, ma della scorsa legislatura.
Se quella cessione di quote, in capo a un marchio così importante nella nostra storia, era da considerarsi nocumento degli interessi generali si doveva dirlo nel 2015. Farlo adesso consegna un messaggio inquietante non agli investitori cinesi, ma a qualsiasi investitore internazionale: occhio, che in Italia cambia il governo e cambiano anche le regole del gioco. E questo è un punto troppo delicato, per potersene prendere gioco.
L'articolo Arrotare proviene da Fondazione Luigi Einaudi.
“Il #MinistroRisponde”, online la nuova intervista 📲
Questa puntata è dedicata agli...
“Il #MinistroRisponde”, online la nuova intervista 📲
Questa puntata è dedicata agli #EsamiDiStato2023! Parleremo dello svolgimento dell’Esame, del ricordo dell’Esame di maturità del Ministro, dei consigli su come affrontare le prove.
Ministero dell'Istruzione
“Il #MinistroRisponde”, online la nuova intervista 📲 Questa puntata è dedicata agli #EsamiDiStato2023! Parleremo dello svolgimento dell’Esame, del ricordo dell’Esame di maturità del Ministro, dei consigli su come affrontare le prove.Telegram
Anonimato online, il confine tra privacy e sicurezza (paywall), Di Stefano Quintarelli
Azione propone l'innalzamento dell'età minima di accesso ai social, con un processo di certificazione dei requisiti anagrafici. Su un piatto della bilancia c'è la protezione dei ragazzi e sull'altro la tutela di un diritto
Se una legge prevedesse l'obbligo di esibire un cartellino con il nostro nome ovunque andiamo, cosa penseremmo? Credo che la quasi totalità delle persone condivida che l'anonimato sia un valore da tutelare e che ogni persona abbia il diritto di non rivelare informazioni che la riguardano a chi non è tenuto a conoscerle. Vale nella dimensione fisica e ancor di più in quella digitale che assorbe e registra ogni briciola di atto o emozione della nostra esistenza.
Di @quinta :ubuntu: su Repubblica
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Etica Digitale (Feddit) reshared this.
Nell'ultima settimana sono state create su feddit.it cinque nuove comunità! Abbiamo #Informatica, #LGBTQI+, #Fedditrisponde, #Universitaly e finalmente una comunità off topic: #CafféItalia.
Continuano a crescere gli utenti italiani di Lemmy e continuano a crescere anche le comunità, pienamente utilizzabili anche da Mastodon!
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#Informatica
Su feddit.it esistevano già tante comunità legate all'informatica: (Le Alternative, Etica Digitale, Pirati Europei, Che succede nel Fediverso, Devol, Lavoratori Tech, Videogiochi, Retrogaming e GNU/Linux Italia) ma mancava ancora una comunità generalista dedicata all'Informatica: e finalmente è arrivata!
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#LGBTQI+
Nel mese del Pride ecco finalmente una comunità dedicata alle tematiche LGBTQI+, nata proprio oggi su proposta dei nostri utenti: eccola qui! 🌈
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#Fedditrisponde
Ci era stata chiesta da tempo una comunità del tipo #AskItaly ma finora non si erano verificate le condizioni per gestirla. Oggi, con l'aumento degli utenti interessati abbiamo finalmente deciso di aprirla!
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#Universitaly
Sono sempre di più gli studenti universitari che hanno aperto un account nel fediverso e già avevamo aperto poliversity, un'istanza Mastodon dedicata anche a loro. Oggi però abbiamo fatto di più e abbiamo aperto una comunità Lemmy dedicata a insegnanti, ricercatori e soprattutto a studenti presenti, passati e futuri: Ecco Universitaly!
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#CafféItalia
CAFFFFÈÈÈÈÈÈ!!!! Ecco la comunità aperta all'off topic, allo stare insieme e al caffè: in una parola, al #cazzeggio!
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Ci teniamo a ricordare che i moderatori cercheranno di animare e gestire queste comunità, ma sarà importante che siano gli utenti a rendere davvero piacevoli e speciali le comunità Lemmy vecchie e nuove
Se vuoi sostenere il nostro progetto puoi contribuire attraverso i nostri canali di finanziamento:
- tramite Poliverso: con KoFi o LiberaPay
- tramite Le Alternative: con KoFi o LiberaPay
- tramite la pagina di Feddit.it: con LiberaPay
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UMBERTO DEI. BIOGRAFIA NON AUTORIZZATA DI UNA BICICLETTA DI MICHELE MARZIANI
Umberto Dei non è una persona, è una bicicletta, anzi, un mito. Il mito inseguito da Arnaldo Scura che lascia un remunerativo lavoro da broker finanziario per aprire a Milano una bottega da meccanico di biciclette.
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Ted Kaczynski, le élites globaliste, e te
Il 10 giugno 2023 è morto in carcere Theodore Kaczynski1, all’età di 81 anni. Nonostante i suoi crimini violenti, Ted fu probabilmente uno dei pochi a comprendere davvero il mondo contemporaneo ed ebbe la capacità di descriverlo chiaramente nel suo manifesto: “The Industrial Society and its future2”.
Ted ce l’aveva a morte con la “la rivoluzione industriale e le sue conseguenze”, sosteneva che gli avanzamenti tecnologici hanno aumentato le aspettative di vita ma allo stesso tempo hanno “destabilizzato la società e reso le nostre vite vuote, insoddisfacenti e indignitose”.
Secondo Ted, una delle manifestazioni più evidenti del dilagante disagio moderno è ciò che lui, già nel 1992, definiva “leftism”. Con questo termine non voleva in realtà indicare una specifica corrente politica di sinistra, ma qualcosa di più ampio e frammentato, che però fa riferimento a tutte le nuove ideologie collettiviste, anti-individualiste e politically correct.
In effetti, se una volta il marxismo e la sinistra erano sinonimi di rivoluzione per lo scardinamento delle istituzioni borghesi, oggi la “sinistra” è un insieme di correnti e ideologie diverse che proliferano grazie all’attivismo politico woke, LGBTQI+, ambientalista e così via — finanziato dalle stesse élite che una volta si prefiggevano di combattere.
Potremmo dire, usando le parole di Ayn Rand, che i “lefitsts” sono portatori di un “pensiero tribale” tipicamente collettivista che li spinge ad agire e pensare all’unisono, anche senza alcuna pianificazione centrale.
Fateci caso, il fenomeno è sempre più evidente: non appena si manifesta un evento catalizzatore, masse di persone si conformano automaticamente a questo o quel pensiero unico. Ad esempio, quante persone conoscete che da un momento all’altro hanno deciso di indicare i loro pronomi sui social network — come se fossero in cerca di una identità perduta?
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L’identità perduta
Credo che il tema dell’identità sia in effetti centrale nei fenomeni collettivisti descritti da Ted e di cui siamo circondati. Un aiuto per comprenderlo meglio potrebbe arrivare da due opere molto diverse tra loro ma che condividono il tema dell’identità: il romanzo “Catcher in the Rye” di J.D. Salinger e l’anime giapponese “Ghost in the Shell: Stand Alone Complex”.
I thought what I'd do was, I'd pretend I was one of those deaf-mutes.3
Holden è un adolescente alienato e disincantato. Preferisce distanziarsi dagli altri e da un mondo che percepisce come falso. Ogni tanto pensa che sarebbe meglio essere un sordomuto, per isolarsi totalmente dalla società, evitare interazioni con il prossimo e smettere di sforzarsi di comprendere il mondo intorno a lui.
Per le studentesse e gli studenti che dovranno affrontare la #Maturità2023, qui il messaggio di incoraggiamento del Commissario Tecnico della Nazionale Italiana di Calcio, Roberto Mancini.
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Ministero dell'Istruzione
Per le studentesse e gli studenti che dovranno affrontare la #Maturità2023, qui il messaggio di incoraggiamento del Commissario Tecnico della Nazionale Italiana di Calcio, Roberto Mancini. ▶️ https://youtube.Telegram
Intelligenza Artificiale: Giove, il nuovo sistema di polizia predittiva italiano di cui si sa pochissimo | Infoaut
"Uno scenario che richiama la fantascienza e che solleva dubbi e perplessità tra gli addetti ai lavori, soprattutto per l'incapacità attuale di questi sistemi di trovare corrispondenze con la realtà e per la loro tendenza a discriminare le persone in base all’etnia e alla provenienza geografica. Ad aumentare la preoccupazione è il fatto che nulla sia ancora stato detto circa alcuni aspetti fondamentali, come quali banche dati e dati verranno usati per addestrare l’algoritmo, chi sarà il responsabile del trattamento dei dati e se l’uso del sistema comporterà o meno arresti preventivi."
👉 WÜNDERKAMMER #3: BODY NANTEINANCE, CHROMACOLOR, GRAVITSAPA, SAROOS, MD PALLAVI & ANDI OTTO.
🎧 #RECENSIONI:
👉 WÜNDERKAMMER #3: BODY NANTEINANCE, CHROMACOLOR, GRAVITSAPA, SAROOS, MD PALLAVI & ANDI OTTO.
Bentornati a tutti nella mia personale stanza, uno spazio dedicato a curiosità, stranezze e bizzarrie varie in cui tutto è sottosopra, l’alto è in basso e viceversa, gli opposti sono uniti, la contraddizione domina incontrastata.
@mu
iyezine.com/wunderkammer-3-bod…
L’Alta Corte Britannica due giorni fa ha respinto l’appello di Julian Assange contro l’ordine di estradizione firmato dall’allora ministro dell’interno inglese Priti Patel.
@Giornalismo e disordine informativo
Una sentenza di tre pagine del giudice #Swift che prosegue la persecuzione contro Julian #Assange.
Da un tweet di Stella Assange apprendiamo che martedì prossimo verrà presentato un nuovo ricorso affinché il caso venga giudicato da altri due giudici.
#FreeAssange
#Dropthecharges
#Journalismisnotacrime
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TikTok enquiry: French executives ‘do not know what to say’
The French Senate questioned two French senior managers of the successful social network TikTok, who repeatedly admitted that they were unable to answer the questions put to them.
🔎 Banchetto cuore delle bands
Oggi vi voglio parlare di una argomento che a me sta particolarmente a cuore facendo parte di quelli che la musica anche la fanno ( ci proviamo se non altro) .
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Il giudice ordina al Crown Prosecution Service di chiarire la distruzione di documenti chiave su Julian Assange
@Giornalismo e disordine informativo
WIKILEAKS - Dopo anni passati a scontrarsi con un muro invalicabile, la prima crepa è apparsa con l'ultima sentenza sul nostro caso #FOIA emessa dal giudice O'Connor. Oltre alla sentenza, il deputato laburista britannico John McDonnell ha appena ottenuto nuove informazioni dal Crown Prosecution Service. McDonnell chiede un'inchiesta indipendente sul ruolo del CPS nel caso #Assange.
L'articolo di @stefania maurizi è stato pubblicato su Il Fatto Quotidiano
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Breve guida per il cittadino che vuole svolgere inchieste e indagini in autonomia.
@Giornalismo e disordine informativo
Riportiamo questa interessante guida (in francese) dedicata a tutti i cittadini e gli attivisti interessati.
Di seguito i capitoli pubblicati e quelli in corso di pubblicazione:
- Pianificazione e gestione di un'indagine
- Etica e sicurezza
- Ricerca su Internet
- Ricerca sugli individui
- Identificazione dei veri proprietari delle società
- Consultazione degli archivi governativi (in attesa di pubblicazione)
- L'indagine degli attori politici (in attesa di pubblicazione)
- Ricerca attiva negli archivi immobiliari (in attesa di pubblicazione)
Guide pour les citoyens enquêteurs - introduction
Ce guide vise à aider les non-journalistes, citoyens enquêteurs, à mener des enquêtes. Ses chapitres enseignent les techniques qu’utilisent les journalistes enquêteurs.Global Investigation Journalism Network
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cercherò di aggiornare questo messaggio con le nuove uscite, in modo che chiunque l'abbia ricondiviso o contrassegnato come preferito, verrà avvisato sugli aggiornamenti
skariko likes this.
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Lunaedge
in reply to Poliverso - notizie dal Fediverso ⁂ • • •Tutto sacrosanto. La confusione è massima e il Fediverso, per com'è impostato e gestito (cosa che potrebbe anche essere uno dei suoi punti di forza eh, non ne ho idea perché non ci si capisce un tubo) è estremamente impermeabile ai non addetti ai lavori. Io sono sugli -enta, mi ritengo tech-savvy e comunque non ho chiara la situazione, posso solo immaginare cosa debba provare un utente medio che cerca letteralmente Reddit e gli viene chiesto di scegliere un'istanza.
Cioè no, scherzavo, è quello che è successo a me l'anno scorso con Twitter e Mastodon in realtà :'D
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skariko, iam0day, Poliverso - notizie dal Fediverso ⁂ e Teo Frax like this.
Poliverso - notizie dal Fediverso ⁂
in reply to Lunaedge • •@Lunaedge mah, purtroppo le cose che dici sono sacrosante. L'ergonomia non è ancora nelle corde del fediverso .
Proprio Oggi leggevo questo interessantissimo post: infosec.exchange/users/thenexu…
Poi c'è da dire che Lemmy è uno dei software più semplici di tutto il Fediverso, dalla fase di iscrizione (che è semplicissima Anche se in questo periodo, per ragioni gestionali, Le istanze hanno dovuto imporre l'iscrizione previa autorizzazione) che non necessita neanche di un indirizzo email, alla fase di scrittura e formattazione. In pratica un utente non ha bisogno di capire quasi nulla di Fediverso per postare e iniziare a divertirsi su Lemmy .
Ma soprattutto c'è un problema di comunicazione: Chi Ha abitato il fediverso in questi ultimi anni Tendeva a parlare molto di questo argomento e a dare per scontato che il centro di tutto fosse il protocollo Activity pub e non la comunità. Questo è stato un errore che ha allontanato molte persone e che può essere risolto solo modificando il paradigma della comunicazione sui Social e non social federati. Qualche tempo fa ho proposto un esperimento, ossia quello di parlare di Fediverso senza quasi mai parlare di Fediverso
informapirata.it/2022/10/07/ma…
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Teo Frax e StellaFangX like this.
Teo Frax
in reply to Poliverso - notizie dal Fediverso ⁂ • • •Lemmy è più facile di un forum gli sviluppatori sono stati bravissimi. Qualche difficoltà c'è nella navigazione delle comunità soprattutto quelle esterne, ma nel complesso è veramente semplice e l'interfaccia è molto pulita
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