Salta al contenuto principale



Reviving a Maplin 4600 DIY Synthesizer From the 1970s


A piece of musical history is the Maplin 4600, a DIY electronic music synthesizer from the 1970s. The design was published in an Australian electronics magazine and sold as a DIY kit, and [LOOK MUM NO COMPUTER] got his hands on an original Maplin 4600 that he refurbishes and puts through its paces.
Inserting conductive pegs is how the operator connects different inputs and outputs.
The Maplin 4600 is a (mostly) analog device with a slightly intimidating-looking layout. It features multiple oscillators, mixers, envelope generators, filters, and a complex-looking patch bay on the right hand side that is reminiscent of a breadboard. By inserting conductive pins, one can make connections between various inputs and outputs.

Internally the different features and circuits are mostly unconnected from one another by default, so the patch board is how the instrument is “programmed” and the connections made can be quite complex. The 4600 is one of a few synthesizer designs by [Trevor Marshall], who has some additional details about on his website.

The video (embedded below) is a complete walk-through of the unit, including its history, quirks, and design features. If you’d like to skip directly to a hands-on demonstrating how it works, that begins around the 10:15 mark.

Synthesizers have a rich DIY history and it’s fascinating to see an in-depth look at this one. And hey, if you like your synths complex and intimidating, do yourself a favor and check out the Starship One.

youtube.com/embed/S-tnRJZBEUk?…


hackaday.com/2025/03/19/revivi…



Falla critica in Esplora file di Windows ruba le password senza interazione dell’utente


Si tratta di un grave bug risolto da Microsoft nel patch tuesday di Marzo che ha visto pubblicato un exploit proof-of-concept (PoC) che dimostra come questa falla di sicurezza può essere sfruttata.

La vulnerabilità è presente in Esplora file di Windows, ed è identificata come CVE-2025-24071, consente agli aggressori di rubare password con hash NTLM senza alcuna interazione da parte dell’utente, se non la semplice estrazione di un file compresso.

La vulnerabilità consente l’esposizione di informazioni sensibili ad attori non autorizzati, consentendo attacchi di spoofing di rete. Un ricercatore di sicurezza con handle 0x6rss ha pubblicato un exploit proof-of-concept su GitHub il 16 marzo 2025. Il PoC include uno script Python che genera il file .library-ms dannoso e può essere utilizzato con un semplice comando: python poc.py

Scopriamo come funziona questo grave bug di sicurezza


La vulnerabilità, denominata “NTLM Hash Leak tramite estrazione RAR/ZIP”, sfrutta il meccanismo di elaborazione automatica dei file di Windows Explorer. Quando un file .library-ms appositamente creato contenente un percorso SMB dannoso viene estratto da un archivio compresso, Windows Explorer ne analizza automaticamente il contenuto per generare anteprime e metadati di indicizzazione.

Questa elaborazione automatica avviene anche se l’utente non apre mai esplicitamente il file estratto. Il formato file .library-ms, basato su XML è considerato affidabile da Windows Explorer. Deinisce le posizioni delle librerie, include un tag che punta a un server SMB controllato dall’aggressore, afferma il ricercatore di sicurezza “0x6rss”.

Durante l’estrazione, Windows Explorer tenta di risolvere automaticamente il percorso SMB incorporato (ad esempio, \\192.168.1.116\shared) per raccogliere i metadati. Questa azione innesca un handshake di autenticazione NTLM dal sistema della vittima al server dell’aggressore, facendo trapelare l’hash NTLMv2 della vittima senza alcuna interazione da parte dell’utente.

Utilizzando Procmon, possiamo osservare chiaramente che subito dopo l’estrazione del file .library-ms , le seguenti operazioni vengono eseguite automaticamente da Explorer.exe e dai servizi di indicizzazione come SearchProtocolHost.exe :

  • CreateFile: il file viene aperto automaticamente da Explorer.
  • ReadFile: il contenuto del file viene letto per estrarre i metadati.
  • QueryBasicInformationFile: query sui metadati eseguite.
  • CloseFile: il file viene chiuso dopo l’elaborazione.

Inoltre, SearchProtocolHost.exe viene richiamato come parte del servizio di indicizzazione dei file di Windows. Dopo che Explorer.exe termina la sua elaborazione iniziale, il servizio di indicizzazione riapre e legge il file per indicizzarne il contenuto. Ciò conferma ulteriormente la gestione automatizzata dei file al momento dell’estrazione:

  • CreateFile, ReadFile, QueryBasicInformationFile, CloseFile: eseguiti da SearchProtocolHost.exe per aggiungere il contenuto del file all’indice di ricerca.

Queste azioni dimostrano in modo conclusivo che Windows elabora automaticamente i file immediatamente dopo l’estrazione, senza alcuna interazione esplicita da parte dell’utente.

Sia Explorer.exe che SearchProtocolHost.exe leggono ed elaborano automaticamente il contenuto XML del file .library-ms , avviando un tentativo di connessione al percorso SMB incorporato al suo interno.

Sfruttamento della vulnerabilità nei mercati underground


Questa vulnerabilità è attivamente sfruttata dagli attaccanti ed è stata potenzialmente messa in vendita sul forum xss.is dall’autore della minaccia noto come “Krypt0n“. Questo Threat Actors è anche lo sviluppatore del malware denominato EncryptHub Stealer

L'articolo Falla critica in Esplora file di Windows ruba le password senza interazione dell’utente proviene da il blog della sicurezza informatica.



Italia col Botto! Esposti 35 database italiani nell’underground. tra questi anche Giustizia.it


Un recente post apparso sul noto forum underground BreachForums ha rivelato la pubblicazione di un pacchetto contenente 35 database italiani, esponendo informazioni sensibili di utenti e aziende. L’utente “Tanaka”, moderatore della piattaforma, ha condiviso una lista di archivi contenenti dati in formato SQL e CSV, suggerendo la possibile compromissione di diverse realtà, tra cui aziende private e persino entità istituzionali.

Disclaimer: Questo rapporto include screenshot e/o testo tratti da fonti pubblicamente accessibili. Le informazioni fornite hanno esclusivamente finalità di intelligence sulle minacce e di sensibilizzazione sui rischi di cybersecurity. Red Hot Cyber condanna qualsiasi accesso non autorizzato, diffusione impropria o utilizzo illecito di tali dati. Al momento, non è possibile verificare in modo indipendente l’autenticità delle informazioni riportate, poiché le organizzazioni coinvolte non hanno ancora rilasciato un comunicato ufficiale sul proprio sito web. Di conseguenza, questo articolo deve essere considerato esclusivamente a scopo informativo e di intelligence.

Tra le vittime anche siti istituzionali


Uno degli elementi più allarmanti di questa fuga di dati è la presenza nella lista del sito “giustizia.it”, portale istituzionale legato all’amministrazione della giustizia italiana. Se confermata, questa violazione potrebbe avere gravi implicazioni per la sicurezza dei dati giudiziari e delle persone coinvolte.

Oltre a questo, nell’elenco compaiono diverse aziende operanti in vari settori, tra cui il commercio online, il settore immobiliare e la tecnologia. Alcuni file fanno riferimento a database contenenti centinaia di migliaia di utenti, con informazioni che potrebbero includere credenziali di accesso, dati personali e altre informazioni sensibili.

L’importanza di un’analisi mirata


È altamente probabile che questi database siano il risultato di vecchie violazioni, riorganizzati e rivenduti nel mercato underground sotto forma di “collection” di credenziali. Questo fenomeno è comune nel dark web, dove gli attori malevoli combinano dati trapelati nel tempo per creare nuovi “combo list” utilizzabili per attacchi mirati.

Anche se alcune credenziali possono sembrare obsolete, è fondamentale prestare attenzione: molte di esse rimangono valide o vengono riutilizzate dagli utenti su più servizi. La diffusione di queste raccolte può infatti alimentare una nuova ondata di phishing e attacchi credential stuffing, aumentando il rischio per aziende e privati.

Le aziende e le entità citate nel post dovrebbero prendere immediati provvedimenti per verificare l’origine di questi database e comprendere se siano realmente frutto di una violazione diretta o se, invece, derivino da una compromissione indiretta di fornitori terzi o servizi connessi.

Se non hanno evidenza di una precedente intrusione, dovrebbero comunque effettuare un’indagine approfondita per escludere la possibilità di un data breach non ancora identificato. Un monitoraggio continuo e l’adozione di strategie di mitigazione del rischio sono fondamentali per proteggere i dati degli utenti e preservare la propria reputazione.

Un mercato sempre più attivo dei dati trafugati


Il forum BreachForums si è ormai affermato come uno dei principali hub per la vendita e la condivisione di database compromessi. Dopo la chiusura di RaidForums, piattaforma simile, BreachForums è rapidamente diventato il punto di riferimento per i cybercriminali interessati alla compravendita di dati sensibili.

Questa ennesima esposizione di dati italiani sottolinea ancora una volta l’importanza di misure di sicurezza adeguate, aggiornamenti tempestivi dei sistemi e una formazione continua sulla cybersecurity per prevenire future compromissioni.

Cosa fare se si è coinvolti? Le aziende e gli enti presenti nell’elenco dovrebbero:


  • Verificare la legittimità della presunta violazione.
  • Condurre un audit di sicurezza per individuare eventuali falle nei sistemi.
  • Forzare il reset delle credenziali per gli utenti coinvolti.
  • Monitorare il dark web per intercettare eventuali tentativi di vendita o abuso dei dati esposti.

In un contesto in cui le fughe di dati sono sempre più frequenti, la prevenzione e la reazione tempestiva restano le migliori strategie di difesa.

L'articolo Italia col Botto! Esposti 35 database italiani nell’underground. tra questi anche Giustizia.it proviene da il blog della sicurezza informatica.




#Trump e #Putin, diplomazia a due


altrenotizie.org/primo-piano/1…


Difesa europea, l’Ue adotta il Libro Bianco per rilanciare industria e deterrenza

@Notizie dall'Italia e dal mondo

La Commissione europea ha ufficialmente adottato il Libro Bianco per la Difesa europea/Readiness 2030, un documento che avrà il compito di porre le basi per un’azione coordinata e massiccia nel settore della difesa, con l’obiettivo di rafforzare la capacità



Sicurezza comune prima del riarmo. La posizione italiana al consiglio Ue

@Notizie dall'Italia e dal mondo

“Se sto con Usa o Ue? Sto con l’Italia, che è nell’Unione europea ed è storico alleato dell’America”. La precisazione di Giorgia Meloni alla Camera a chi le chiedeva (ancora) conto delle divergenze di vedute tra Bruxelles e Washington è utile cartina di tornasole per capire



Giovanni Floris scherza con Elisabetta Piccolotti sul caso Tesla: “È venuta in taxi spero” | VIDEO


@Politica interna, europea e internazionale
Ospite di DiMartedì, il programma in onda su La7 nella serata di martedì 18 marzo, Elisabetta Piccolotti è stata presentata dal conduttore Giovanni Floris con una battuta inerente al caso Tesla scoppiato nei giorni scorsi. La deputata di Alleanza Verdi e




KoSpy: il nuovo spyware nordcoreano nell’app store Android


@Informatica (Italy e non Italy 😁)
App malevole, mascherate da applicazioni di utility per indurre gli utenti all’installazione, in precedenza disponibili per il download nel Google Play Store e in seguito rimosse, sono state individuate anche su app store di terze parti. Il nuovo spyware KoSpy è attribuito al gruppo



Meta is preparing for the Australian election by working closely with the government and news outlets that Zuckerberg said were “clearly political” and dismissed in the US.#News
#News



The sites an ICE contractor is pulling data from; why top scientists are considering leaving the U.S. for France, and why Super Nintendos are getting faster as they age.#Podcast


So What is a Supercomputer Anyway?


Over the decades there have been many denominations coined to classify computer systems, usually when they got used in different fields or technological improvements caused significant shifts. While the very first electronic computers were very limited and often not programmable, they would soon morph into something that we’d recognize today as a computer, starting with World War 2’s Colossus and ENIAC, which saw use with cryptanalysis and military weapons programs, respectively.

The first commercial digital electronic computer wouldn’t appear until 1951, however, in the form of the Ferranti Mark 1. These 4.5 ton systems mostly found their way to universities and kin, where they’d find welcome use in engineering, architecture and scientific calculations. This became the focus of new computer systems, effectively the equivalent of a scientific calculator. Until the invention of the transistor, the idea of a computer being anything but a hulking, room-sized monstrosity was preposterous.

A few decades later, more computer power could be crammed into less space than ever before including ever higher density storage. Computers were even found in toys, and amidst a whirlwind of mini-, micro-, super-, home-, minisuper- and mainframe computer systems, one could be excused for asking the question: what even is a supercomputer?

Today’s Supercomputers

ORNL's Summit supercomputer, fastest until 2020 (Credit: ORNL)ORNL’s Summit supercomputer, fastest until 2020 (Credit: ORNL)
Perhaps a fair way to classify supercomputers is that the ‘supercomputer’ aspect is a highly time-limited property. During the 1940s, Colossus and ENIAC were without question the supercomputers of their era, while 1976’s Cray-1 wiped the floor with everything that came before, yet all of these are archaic curiosities next to today’s top two supercomputers. Both the El Capitan and Frontier supercomputers are exascale (1+ exaFLOPS in double precision IEEE 754 calculations) level machines, based around commodity x86_64 CPUs in a massively parallel configuration.

Taking up 700 m2 of floor space at the Lawrence Livermore National Laboratory (LLNL) and drawing 30 MW of power, El Capitan’s 43,808 AMD EPYC CPUs are paired with the same number of AMD Instinct MI300A accelerators, each containing 24 Zen 4 cores plus CDNA3 GPU and 128 GB of HBM3 RAM. Unlike the monolithic ENIAC, El Capitan’s 11,136 nodes, containing four MI300As each, rely on a number of high-speed interconnects to distribute computing work across all cores.

At LLNL, El Capitan is used for effectively the same top secret government things as ENIAC was, while Frontier at Oak Ridge National Laboratory (ORNL) was the fastest supercomputer before El Capitan came online about three years later. Although currently LLNL and ORNL have the fastest supercomputers, there are many more of these systems in use around the world, even for innocent scientific research.

Looking at the current list of supercomputers, such as today’s Top 9, it’s clear that not only can supercomputers perform a lot more operations per second, they also are invariably massively parallel computing clusters. This wasn’t a change that was made easily, as parallel computing comes with a whole stack of complications and problems.

The Parallel Computing Shift

ILLIAC IV massively parallel computer's Control Unit (CU). (Credit: Steve Jurvetson, Wikimedia)ILLIAC IV massively parallel computer’s Control Unit (CU). (Credit: Steve Jurvetson, Wikimedia)
The first massively parallel computer was the ILLIAC IV, conceptualized by Daniel Slotnick in 1952 and first successfully put into operation in 1975 when it was connected to ARPANET. Although only one quadrant was fully constructed, it produced 50 MFLOPS compared to the Cray-1’s 160 MFLOPS a year later. Despite the immense construction costs and spotty operational history, it provided a most useful testbed for developing parallel computation methods and algorithms until the system was decommissioned in 1981.

There was a lot of pushback against the idea of massively parallel computation, however, with Seymour Cray famously comparing the idea of using many parallel vector processors instead of a single large one akin to ‘plowing a field with 1024 chickens instead of two oxen’.

Ultimately there is only so far you can scale a singular vector processor, of course, while parallel computing promised much better scaling, as well as the use of commodity hardware. A good example of this is a so-called Beowulf cluster, named after the original 1994 parallel computer built by Thomas Sterling and Donald Becker at NASA. This can use plain desktop computers, wired together using for example Ethernet and with open source libraries like Open MPI enabling massively parallel computing without a lot of effort.

Not only does this approach enable the assembly of a ‘supercomputer’ using cheap-ish, off-the-shelf components, it’s also effectively the approach used for LLNL’s El Capitan, just with not very cheap hardware, and not very cheap interconnect hardware, but still cheaper than if one were to try to build a monolithic vector processor with the same raw processing power after taking the messaging overhead of a cluster into account.

Mini And Maxi

David Lovett of Usagi Electric fame sitting among his FPS minisupercomputer hardware. (Credit: David Lovett, YouTube)David Lovett of Usagi Electric fame sitting among his FPS minisupercomputer hardware. (Credit: David Lovett, YouTube)
One way to look at supercomputers is that it’s not about the scale, but what you do with it. Much like how government, large businesses and universities would end up with ‘Big Iron’ in the form of mainframes and supercomputers, there was a big market for minicomputers too. Here ‘mini’ meant something like a PDP-11 that’d comfortably fit in the corner of an average room at an office or university.

The high-end versions of minicomputers were called ‘superminicomputer‘, which is not to be confused with minisupercomputer, which is another class entirely. During the 1980s there was a brief surge in this latter class of supercomputers that were designed to bring solid vector computing and similar supercomputer feats down to a size and price tag that might entice departments and other customers who’d otherwise not even begin to consider such an investment.

The manufacturers of these ‘budget-sized supercomputers’ were generally not the typical big computer manufacturers, but instead smaller companies and start-ups like Floating Point Systems (later acquired by Cray) who sold array processors and similar parallel, vector computing hardware.

Recently David Lovett (AKA Mr. Usagi Electric) embarked on a quest to recover and reverse-engineer as much FPS hardware as possible, with one of the goals being to build a full minisupercomputer system as companies and universities might have used them in the 1980s. This would involve attaching such an array processor to a PDP-11/44 system.

Speed Versus Reliability


Amidst all of these definitions, the distinction between a mainframe and a supercomputer is much easier and more straightforward at least. A mainframe is a computer system that’s designed for bulk data processing with as much built-in reliability and redundancy as the price tag allows for. A modern example is IBM’s Z-series of mainframes, with the ‘Z’ standing for ‘zero downtime’. These kind of systems are used by financial institutions and anywhere else where downtime is counted in millions of dollars going up in (literal) flames every second.

This means hot-swappable processor modules, hot-swappable and redundant power supplies, not to mention hot spares and a strong focus on fault tolerant computing. All of these features are less relevant for a supercomputer, where raw performance is the defining factor when running days-long simulations and when other ways to detect flaws exist without requiring hardware-level redundancy.

Considering the brief lifespan of supercomputers (currently in the order of a few years) compared to mainframes (decades) and the many years that the microcomputers which we have on our desks can last, the life of a supercomputer seems like that of a bright and very brief flame, indeed.

Top image: Marlyn Wescoff and Betty Jean Jennings configuring plugboards on the ENIAC computer (Source: US National Archives)


hackaday.com/2025/03/19/so-wha…



Meloni contro il Manifesto di Ventotene: “Non è questa la mia idea di Europa” | VIDEO


@Politica interna, europea e internazionale
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni prende le distanze dal Manifesto di Ventotene, considerato uno dei testi fondanti dell’Unione europea: “Non so se questa è la vostra idea di Europa, ma certamente non è la mia”, dice rivolgendosi alle opposizioni in




Mattarella scrive a Papa Francesco: “In questo mondo la sua voce è più che mai necessaria”


@Politica interna, europea e internazionale
“Mentre al livello internazionale sembrano affievolirsi le ragioni del Diritto e di una corretta articolazione della convivenza tra gli Stati, la Sua voce è e resta più che mai necessaria”. Lo scrive il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in una lettera



Corso per docenti della scuola secondaria di primo grado: Leggere per Crescere

@Politica interna, europea e internazionale

UN LIBRO CONTRO IL DETERIORAMENTO CEREBRALE. LE SOLUZIONI DELLA SCUOLA AL BRAIN-ROT DELL’ERA DIGITALE. Il corso si propone di: dotare i docenti di strumenti pratici e teorici per comprendere il funzionamento del cervello umano durante la lettura



Ddl Sicurezza, l’allarme delle opposizioni: “Troppi poteri ai Servizi segreti e schedature di massa”


@Politica interna, europea e internazionale
Le Commissioni Affari Costituzionali e Giustizia del Senato hanno approvato il contestato articolo 31 del nuovo ddl Sicurezza. Il via libera chiude l’esame degli emendamenti al disegno di legge, che – presentato dal Governo e già approvato dalla Camera lo



Mettetevi nei panni di un bambino palestinese e provate a capire cosa si prova a non avere più speranza, a non fidarsi più di nessuno. Mettetevi in una condizione di vita nella quale un popolo, quello israeliano sionista, vi consideri meno di bestie, decida quanta acqua potete bere, quanta corrente elettrica potete consumare. Mettetevi nei panni di un contadino della Cisgiordania che si vede tagliare con la motosega tutti gli olivi secolari da coloni invasati che non hanno niente di dissimile dai nostrani fascisti del ventennio. Mettetevi nei suoi panni quando deve subire le provocazioni senza potere reagire.
Moltiplicate questo per 365 giorni all’anno. Mettetevi nei panni di un ragazzino o un bambino che sta vivendo il genocidio del suo popolo nell’indifferenza generale. Mettetevi nei panni degli orfani, di chi al posto della casa, della via e del quartiere ora guarda una distesa disperata di macerie. Guardateli i potenti della terra ridere e scherzare con la tua vita tra le loro mani.
Mettevi nei panni di un palestinese che, sbagliando in modo colossale, si convinca che il fondamentalismo islamico sia la risposta a tanta violenza, (non capendo, colpevolmente, di avere a che fare con spudorati assassini della stessa identica matrice di quegli altri). Mettetevi nei panni di un palestinese senza più via d’uscita, senza speranza, senza futuro.
Niente possiamo noi pacifisti, niente possono gli israeliani sani, niente possono gli organismi internazionali e niente può la giustizia terrena e divina.

Il conflitto ha causato più di 70.000 morti dei quali circa 50.000 bambini e donne.
Questi sono stati sistematicamente sterminati grazie alle armi americane e alla colpevole e volontaria distrazione occidentale.

Lo stesso occidente conservatore, per mano americana, ha disarmato l’Onu, unico attore in grado di intervenire.

Netanyahu insieme ai generali del IDF sono indagati per evidenti crimini di guerra.
Nonostante questo viene riconosciuto come uno statista.
Trump, nel suo delirio di onnipotenza, vede Gaza israeliana e senza palestinesi.

Vale la pena ricordare che essere palestinesi non significa essere di Hamas.
Vale la pena ricordare che niente può giustificare l'omicidio di bambini.

Hamas, nonostante le perdite e la distruzione delle infrastrutture, è ancora in grado di gestire gli ostaggi e di vantarsi della propria bestialità.
L'operazione militare israeliana, relativamente alla risoluzione della tragedia degli ostaggi, è quindi un sostanziale fallimento. Invece, per quello che riguarda la persecuzione e l'impostazione di un moderno genocidio, uno grottesco successo.
I coloni, ignorando qualunque legge internazionale, hanno mano totalmente libera di commettere qualunque nefandezza.

Complessivamente stiamo assistendo a un inedito “colpo di stato (dei diritti) globale” da parte di una pletora di oligarchi che manipolano gruppi, movimenti e partiti uniti dalla convergenza di interessi (perlopiù economici).

Esiste quindi un “nuovo” asse iper-conservatore che mira al controllo globale bypassando ogni regola democratica.

Questi, al pari del nazi-fascismo, sono dalla parte sbagliata della storia.
Così come ieri sarei stato, senza neanche un dubbio, dalla parte degli ebrei, degli zingari e di qualsiasi minoranza perseguitata dal nazi fascismo. Oggi lo sono, senza se e senza ma, dalla parte dei popoli perseguitati dalla fame, guerra, dalla parte dei più deboli.

Non è un buon momento.

Valerio Perla reshared this.



IlBlues.org: Michele Dal Lago e Giusi Pesenti – un viaggio musicale


Bellissima serata al Bo.Po di Ponteranica (BG), dove si sono esibiti il chitarrista e cantante Michele Del Lago e la cantante e percussionista Giusi Pesenti. Nonostante i due siano nella scena da diversi anni, non avevo mai avuto il piacere di ascoltarli live...

ilblues.org/michele-dal-lago-e…


Gaza. Israele scatena l’inferno promesso


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Violenti bombardamenti su tutta la Striscia da nord a sud, senza preavviso. 150 bambini tra le vittime. Per Tel Aviv «è solo l’inizio». Colpite le case danneggiate dentro cui si riparavano intere famiglie, scuole-rifugio e tende per sfollatihttps://pagineesteri.it/2025/03/19/medioriente/gaza-israele-scatena-linferno-promesso/




Dovremmo imparare a goderci le cose che abbiamo, come se sapessimo che il giorno dopo ce le porterà via. Ma l'incapacità di apprezzare il momento è più forte e così, niente, perdiamo attimi che non avremo mai più.

Auguri papà.

#festadelpapa #19marzo



Gcap e cooperazione nella Difesa europea. Il momento di agire è ora

@Notizie dall'Italia e dal mondo

Per molto tempo abbiamo pensato che non sarebbe successo nulla in Europa, ci siamo preparati a operare in missioni di peacekeeping lontano dai nostri confini e senza una minaccia diretta ai nostri territori. Tutto questo è cambiato con l’invasione russa dell’Ucraina, che è servita da



“La Germania è tornata”


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Berlino archivia l'austerità in nome del riarmo, pensa alla leva obbligatoria e droga l'economia con centinaia di miliardi di euro di finanziamenti pubblici a debito
L'articolo “La Germania è tornata” proviene da Pagine Esteri.

pagineesteri.it/2025/03/19/mon…



tech.everyeye.it/notizie/scope…


fatemi capire una cosa... trump vuole re-industrializzare gli stati uniti. teme ad esempio le auto cinesi. in questo contesto, far fallire tesla ha senso? è coerente con il progetto industriale? trump e elon musk sono proprio il gatto e la volpe... un trono per due. sono esagerata se sostengo che il progetto di trump non sta andando come dovuto?


#Gaza, ritorno al massacro


altrenotizie.org/primo-piano/1…



Siglato oggi il Protocollo d’intesa tra il Ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, e il Rettore del Politecnico di Torino, Stefano Paolo Corgnati, per promuovere attività finalizzate a esplorare il rapporto tra tecnologia, umanità …


Cosa sono gli “incel”


Incel, abbreviazione dell’espressione inglese involuntary celibates (“casti non per scelta”): è utilizzata per definire uomini eterosessuali che non hanno rapporti sessuali perché si sentono discriminati e rifiutati dalle donne, che incolpano di privarli di quello che reputano un loro diritto.


ilpost.it/2025/03/18/incel/.



Newsletter publisher Ghost is now connecting to the fediverse in public beta, updates about the bridge that connects the fediverse with Bluesky, and more.


Fediverse Report #108

Newsletter publisher Ghost is now connecting to the fediverse in public beta, updates about the bridge that connects the fediverse with Bluesky, and more.

The News


The public beta for connecting Ghost to the fediverse is here, and the ActivityPub integration is now available for Ghost Pro subscribers. Ghost is a publishing platform for sending out blogs via email. With this latest update, Ghost now has another method of distribution, namely via the fediverse. Ghost’s integration with the fediverse consists of two parts: sending out long-form articles published on Ghost into the fediverse, and a reader app to the fediverse from Ghost.

Publishing Ghost articles on ActivityPub makes them accessible to the rest of the fediverse, similar to how WordPress with the ActivityPub plugin works. For users of Ghost this is an easy sales pitch, it is simply another free and automatic distribution channel for their blog. The second part of Ghost’s integration with the social web is a reader app. This app allows Ghost users to browse and read posts on the fediverse. It is split up into two parts: an inbox for reading other long-form posts from Ghost or WordPress, and a feed for all other types of posts. This allows accounts on Ghost not only to send out posts via the ActivityPub integration, but also to connect, respond and follow their audience. It even allows you to post short-form microblogs (notes), just like you’d use on Mastodon, that do not show up on the Ghost website. This makes the Ghost integration a full fediverse experience.

A New Social is the non-profit organisation that builds and manages cross-protocol tools for the open social web. The organisation currently manages Bridgy Fed, the connector that allows accounts to ‘bridge’ between both ActivityPub, ATProto, Nostr and more, and is currently in the process of setting up and launching the organisation. In their first update they shared this week, A New Social shared that they have a board of directors, consisting of Erin Kissane, Ben Werdmuller and Susan Mernit. Bridgy Fed Config is the first upcoming launch that they announced, scheduled for early April. To bridge their account, Bridgy Fed currently requires people to follow the Bridgy Fed account on their platform, which can be confusing and opaque for people as to what is actually happening and if it is working. The upcoming Config settings page allows people to log in with their social web account (Bluesky, Mastodon, Pixelfed) and turn the bridging on with a simple switch. A New Social also mentions supporting Threads with the new Bridgy Fed Config update, which is currently not supported by Bridgy Fed.

Forte is a new fediverse platform, that comes from the lineage of Hubzilla and Streams, created by the same developer Mike Macgirvin. Forte’s major feature is that it has Nomadic Identity over ActivityPub. Nomadic Identity means that you can port your entire account, including your posts, settings, social connections, etc. It is slightly different than the account migration that Mastodon has, which transfers your social graph to a new account. With Nomadic Identity, you create a single identity that can be connected to multiple different servers, so when one server becomes unavailable, all your personal data can be transferred and accessed from another server linked to your account. Forte, as well as Hubzilla and Streams, remain on the bleeding edge on what’s possible with ActivityPub. However, Forte also suffers from the same issue that its predecessors have, namely that getting to use the software is surprisingly difficult. By design there is no way to see a list of Forte servers. Forte mainly targets people with technical know-how, as the code repository does not include guide on how to setup your own Forte server. It leads to the funny situation where I would like to give Forte a try because I’m interesting in trying out the new features, but I legitimately do not know how.

Myo is a new image-focused client for the open social web, and allows you to connect your Mastodon, Bluesky and Nostr accounts into a single timeline. Combining multiple accounts into a single timeline is similar to OpenVibe, but Myo instead focuses media, in a design that is more reminiscent of Instagram than Twitter. Myo is made by the same developer as SoraSNS, which is also a multi-protocol app that focuses on microblogging instead. Myo and SoraSNS are both available for iOS.

ActivityPub badges is a new project that is currently in development to build a badges/credential system similar to Credly on ActivityPub. The project is currently at the proof-of-concept phase, where badges can be created and send over ActivityPub.

IFTAS, the non-profit for collaborative work on trust & safety on the fediverse, recently had to shut down various of their services due to a lack of funding. In their latest update, the organisation talks about how they are rescoping and moving forward, as the organisation itself is not shutting down. IFTAS will continue with various community support projects, such as their community platform IFTAS Connect. They will also continue providing insight into commonly blocked domains, in a scaled down version of the shut-down FediCheck program.

A new form of spam/scam has recently emerged on the fediverse, and it involves private messages from an account that identifies itself as ‘Nicole the fediverse chick’. So many people have gotten a variation of this message that it is quickly becoming a meme on the fediverse. It is unclear what the exact purpose of this spam is, with either a doxing ex or an elaborate 4chan troll as likely explainers.

This article by Fassbender examines how state surveillance treats federated and decentralised social networks, focusing on the BlueLeaks dataset, which contains a large amount of internal documentation of state surveillance organisations. Fassbender writes: “[…] surveillance actors are less interested in understanding decentralization within platforms, but rather look at organizations first, then take an interest in all platforms that they spread to. This means that any platform (or in the case of the fediverse, grouping of platforms that share a method for interconnecting) can become suspect.”

The Links


That’s all for this week, thanks for reading! You can subscribe to my newsletter to get all my weekly updates via email, which gets you some interesting extra analysis as a bonus, that is not posted here on the website. You can subscribe below:

#fediverse

fediversereport.com/fediverse-…




Mecenatismo oggi: tra promozione e valorizzazione dell’arte.


Dal Rinascimento a oggi, il mecenatismo è stato un ponte tra potere, ricchezza e cultura. Oggi, dal report di Avant Arte, vediamo una trasformazione di questo fenomeno: una nuova generazione di collezionisti e mecenati non si limita più a sostenere economicamente musei e istituzioni, ma partecipa attivamente alla diffusione dell’arte. Questo cambiamento porta con sé una riflessione fondamentale: il mecenatismo contemporaneo deve solo promuovere o anche valorizzare?

Promuovere vs valorizzare: una distinzione cruciale

Spesso si usano questi termini come sinonimi, ma hanno significati profondamente diversi. Promuovere significa amplificare la visibilità di un'opera, un artista o un progetto attraverso strategie di comunicazione, marketing e diffusione. È un primo passo importante, ma da solo non garantisce la crescita culturale. Valorizzare, invece, è un processo più profondo: significa riconoscere e accrescere il valore di un’opera, mettendone in luce il significato, inserendola in un contesto che ne amplifichi la portata culturale e sociale.

Se il mecenatismo moderno vuole davvero lasciare un segno, non può limitarsi alla promozione. Deve creare connessioni, contesti e significati che permettano all’arte di avere un impatto duraturo nella società.

Il futuro del mecenatismo

Il modello che emerge dal report di Avant Arte suggerisce che i nuovi collezionisti vogliono essere più coinvolti nel processo creativo e culturale. Questa è una grande opportunità: il mecenatismo non è più solo un privilegio di pochi, ma può diventare un motore collettivo per sostenere e dare valore all’arte contemporanea.

Forse la vera sfida è questa: riusciremo a costruire un mecenatismo che non sia solo un investimento di mercato, ma un atto politico e culturale capace di generare un impatto reale?

@Arte e Cultura
@Cultura

artribune.com/professioni-e-pr…

#Arte #mecenatismo #collezionismo #cultura #artecontemporanea

reshared this

in reply to Nicola Pizzamiglio

Il mecenatismo contemporaneo deve andare oltre la semplice promozione e puntare alla valorizzazione. Non basta amplificare la visibilità dell'arte: è necessario collocarla in un contesto che ne amplifichi il messaggio e ne approfondisca il significato. Questo significa creare connessioni culturali, storiche o sociali che rendano l'opera rilevante e duratura per il pubblico, garantendo un impatto che va oltre il momento della semplice esposizione. In altre parole, visibilità senza profondità rischia di non lasciare un segno. Il coinvolgimento diretto dei mecenati nel processo creativo rappresenta una grande opportunità per rendere il mecenatismo un motore culturale e sociale, non solo un investimento di mercato. La sfida? Trasformarlo in un atto consapevole, capace di generare un impatto reale.

Arte e Cultura reshared this.

in reply to Antonio Marano

@Antonio Marano Sono molto d'accordo con te, valorizzare dovrebbe essere una reale creazione di valore e di significato, è creare ragionamento attorno a un contesto. In questo modo l'arte non è solo qualcosa da guardare staticamente, ma diventa finalmente motore attivo che può essere utile a capire la realtà e il contesto sociale e culturale. La cosa che ho notato è che spesso viene confuso o usato come sinonimo di promozione e la sovrapposizione dei piani tende ad andar a invalidare l'una e l'altra.

Arte e Cultura reshared this.






Cani e gatti ammessi nelle Rsa e nelle strutture sanitarie, in Toscana adesso si può


Via libera della Regione all'accesso degli animali da affezione nelle strutture sanitarie, per migliorare il benessere dei pazienti a lunga degenza

[...]

Per gli ospedali deve essere concordato con il servizio di accoglienza il percorso per raggiungere la saletta di uso comune dove si svolgerà la visita. In ciascuna struttura è consentita la presenza di un solo animale per volta e le visite saranno pianificate per non creare sovrapposizioni. Alcuni reparti sono interdetti: gli animali non potranno accedere al pronto soccorso, a neonatologia, alle aree ambulatoriali, di dialisi, di prelievo e di ristoro, nei day hospital e nelle sale operatorie.


agi.it/cronaca/news/2025-03-18…





Tenere in piazza una lezione di etnocentrismo rivolgendosi direttamente ai giovani.
L'unica differenza è che Salvini avrebbe detto "Giosuè Manzoni".


direi che la sentenza della corte non sta sostenendo che l'ucraina abbia deliberatamente compiuto azioni di pulizia etnica verso qualcuno, ma solo che ci sono stante mancanze e carenze, cosa che succede specie quando magari l'organico è mal addestrato, mal pagato, mal preparato. all'epoca polizia ed esercito ucraino non era famoso per efficienza. e la scuola russa nell'uso dell'esercito ai fini dell'ordine pubblico è più simile alla strategia di invasione che non al rasserenare animi turbolenti. ricordo che in partenza l'esercito ucraino era del tutto simile all'esercito russo. pessima scuola, pessimo addestramento, gerarchia molto rigida, logica ottocentesca, e per di più praticamente disarmati in seguito alla separazione dall'URSS.