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Upgrade Your Filament Dryer With a Swiveling Filament Port


Many FDM filament dryers have a port through which you can guide the filament. This handy feature allows you to print from the spool without removing it from the dryer, saving time and limiting exposure to (moist) air. Unfortunately, these exit ports aren’t always thought out very well, mostly in terms of the angle with the spool as it unrolls. The resulting highly oblique orientation means a lot of friction of the filament on the side of the port. This issue is addressed in a recent [Teaching Tech] video, with a simple, low-cost solution.

The basic idea is to have a swiveling port, inspired by a spherical bearing. The design shown in the video uses a PC4-M6 pneumatic connector to pass the PTFE tube. Connector choice is critical here, as many PC4-M6 pneumatic connectors won’t accommodate the PTFE. As a fallback, you can drill out a connector to enable this.

Once the connector is sorted, you need a 13 mm (~0.5″) step drill bit to widen the opening in the filament dryer. This ready-to-print version has 10 degrees of freedom in any direction, but you can adapt it to fit your needs. With this mod installed, the angle with which the filament enters the port should remain as close to zero as possible, preventing both friction and damage to the port and filament.

youtube.com/embed/ZHFjeUGFvrk?…


hackaday.com/2025/06/15/upgrad…



Missione Valigia: 80 TB per addestrare l’AI in incognito con destinazione Kuala Lumpur


All’inizio di marzo, quattro ingegneri cinesi sono arrivati ​​in Malesia da Pechino. Ognuno di loro ha portato con sé una valigia contenente quindici hard disk contenenti circa 80 terabyte di dati. Si trattava di fogli di calcolo, immagini e video utilizzati per addestrare un modello di intelligenza artificiale. L’azienda ha noleggiato circa 300 server con moderni chip Nvidia da un data center malese . Gli ingegneri hanno caricato i dati e hanno iniziato ad addestrare il modello, sperando di riportarlo in Cina.

Da quando gli Stati Uniti hanno imposto restrizioni all’esportazione di chip di intelligenza artificiale avanzati, le aziende cinesi hanno cercato modi alternativi per accedere alla tecnologia di cui hanno bisogno. In alcuni casi, hanno utilizzato equivalenti nazionali, ma ciò non è stato sufficiente. I tentativi di importare chip americani attraverso paesi terzi sono diventati meno efficaci a causa della crescente pressione. Ora, un numero sempre maggiore di sviluppatori sta trasferendo dati all’estero per utilizzare apparecchiature americane nel Sud-est asiatico e in Medio Oriente.

Tali azioni sono al limite dei divieti formali. Secondo l’ex funzionaria del Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti, Thea Candler, la questione dell’accesso remoto delle aziende cinesi ai chip americani è stata discussa persino durante l’amministrazione Biden. Di solito, tra produttori come Nvidia e gli utenti finali cinesi intercorrono diversi intermediari, il che rende difficile il controllo.

L’amministrazione Biden aveva proposto di limitare le spedizioni per paese, il che avrebbe reso più difficile per la Malesia servire i clienti cinesi. Ma l’amministrazione Trump ha fatto marcia indietro a maggio, affermando di non voler creare barriere inutili per le aziende americane. È stato invece ricordato alle aziende che devono intervenire contro l’uso dei loro prodotti per addestrare l’intelligenza artificiale cinese.

Gli ingegneri cinesi non hanno trasferito i dati via Internet, poiché ciò avrebbe richiesto mesi. Hanno preparato e ottimizzato i set di dati in anticipo, sapendo che sarebbe stato difficile apportare modifiche dopo aver lasciato il Paese. Non è la prima volta che implementano un progetto in Malesia. In precedenza, utilizzavano lo stesso data center tramite una filiale di Singapore. Successivamente, per ridurre i rischi, è stata registrata una società ufficiale a Kuala Lumpur con la partecipazione di cittadini malesi.

Gli hard disk furono distribuiti in quattro valigie per evitare di attirare l’attenzione alla dogana. Questa volta, gli ingegneri tornarono in Cina con i risultati: centinaia di gigabyte di modelli e parametri addestrati. Il sistema è stato utilizzato per aggirare i divieti sull’importazione di server e chip in Cina, ma sta diventando sempre più inaffidabile. A febbraio, Singapore ha aperto un procedimento contro tre persone accusate di aver nascosto la destinazione finale di milioni di dollari di apparecchiature Nvidia. Le autorità locali hanno dichiarato che non consentiranno che le restrizioni all’esportazione vengano aggirate attraverso la loro giurisdizione.

Nel frattempo, il Sud-est asiatico sta vivendo un boom dei data center. JLL stima che la capacità complessiva dei data center di Malesia, Singapore, Thailandia e Indonesia sia di 2.000 megawatt, paragonabile a quella di Londra e Francoforte messe insieme. Quest’anno, un’azienda cinese ha preso in leasing 200 server di intelligenza artificiale originariamente destinati a un fornitore di servizi cloud statunitense. La domanda di chip Nvidia e AMD nella regione è aumentata vertiginosamente negli ultimi mesi. Nonostante i piani della precedente amministrazione di imporre restrizioni, tali forniture ora proseguono senza particolari restrizioni.

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Operazione Endgame: Smantellata Rete Internazionale di Servizi Crypting per Ransomware


Un’operazione congiunta tra Stati Uniti, Paesi Bassi, Finlandia e altri paesi europei ha portato al sequestro di quattro domini web e server utilizzati per fornire servizi di crittografia e strumenti anti-antivirus a gruppi di ransomware. Questi strumenti permettevano ai criminali informatici di eludere i controlli di sicurezza e diffondere malware in tutto il mondo.

Secondo le autorità, i siti erano collegati a gruppi di ransomware attivi negli Stati Uniti e all’estero. L’indagine, guidata dall’FBI di Houston e supportata da Operation Endgame, ha rappresentato un duro colpo all’infrastruttura tecnica dei criminali informatici.

La Minaccia del Crypting


Il crypting rappresenta una delle tecniche più insidiose nell’arsenale dei cybercriminali. Attraverso sofisticati algoritmi di offuscamento, questo processo trasforma malware facilmente rilevabili in minacce praticamente invisibili ai sistemi di sicurezza tradizionali. I domini sequestrati offrivano pacchetti completi di servizi Counter-Antivirus (CAV) che permettevano ai criminali di testare e perfezionare i loro attacchi prima di lanciarli.

Secondo i documenti giudiziari, le autorità hanno effettuato acquisti sotto copertura dai siti web incriminati, confermando che i servizi erano esplicitamente progettati per attività criminali. Le indagini hanno rivelato collegamenti diretti con gruppi ransomware noti per aver colpito vittime in tutto il mondo, inclusa l’area di Houston.

“I criminali informatici moderni richiedono soluzioni moderne da parte delle forze dell’ordine”, ha dichiarato il Procuratore Nicholas J. Ganjei. “Non possiamo limitarci a colpire i singoli hacker, ma dobbiamo smantellare l’intera infrastruttura che li supporta.”

L’Impatto sui Gruppi Ransomware


L’operazione assume particolare rilevanza considerando l’escalation degli attacchi ransomware negli ultimi anni. I servizi di crypting rappresentano un anello fondamentale nella catena del crimine informatico, permettendo ai gruppi ransomware di:

  • Evadere i sistemi di rilevamento aziendale
  • Persistere nelle reti compromesse per periodi prolungati
  • Massimizzare il danno prima della scoperta
  • Complicare le analisi forensi post-attacco

“I cybercriminali non si limitano a creare malware; lo perfezionano per la massima distruzione”, ha sottolineato Douglas Williams, Special Agent dell’FBI Houston. “Sfruttando i servizi CAV, questi attori raffinano le loro armi contro i sistemi di sicurezza più avanzati al mondo.”

Prospettive Future


Mentre l’Operazione Endgame segna un importante successo, gli esperti avvertono che la lotta contro il cybercrime è tutt’altro che conclusa. La natura resiliente dell’ecosistema criminale digitale suggerisce che nuovi servizi potrebbero emergere per colmare il vuoto lasciato.

L’operazione dimostra tuttavia che le forze dell’ordine stanno evolvendo le proprie capacità per affrontare minacce sempre più sofisticate. Il targeting dell’infrastruttura criminale, piuttosto che dei singoli attori, rappresenta un cambio di paradigma nella strategia di contrasto al cybercrime.

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Smart Lamp Keeps Students on Track with Image Recognition


It’s a common enough problem: you’re hitting the books, your phone dings with a notification, and suddenly it’s three hours later. While you’ve done lots of scrolling, you didn’t do any studying. If only there were a quick, easy project that would keep an eye on you and provide a subtle nudge to get you off the phone. [Makestreme] has that project, an AI study lamp that shifts from warm white to an angry red to remind students to get back to work. See it in action in the demo video below.

The project is pretty simple: the components are an ESP-32c3, a WS2812b addressable RGB LED strip, and a Grove Vision AI module. The Grove Vision AI module is, well, an AI vision module. It’s an easy way to get image recognition into your projects, especially considering the wealth of pre-trained models available from Seeed’s Sensecraft AI. As it turns out, Senscraft had a pre-trained model to identify cell phones that worked with the Grove Vision module, so putting things together probably didn’t take [Makestreme] away from studying for too long. If you want to replicate the project, it will take you even less time, since they were helpful enough to share their code on Hackaday.io.

The camera is placed above [Makestreme]’s desk to watch for phone use, and the lamp itself was made of things they had lying around. You could, of course, 3D Print one, or make it out of plywood if you were looking for a different aesthetic. If you don’t need help studying, you could use the Grove Vision module to make a creepy clock.

youtube.com/embed/PQAmrL68JUw?…


hackaday.com/2025/06/15/smart-…




Un articolo interessante sul conflitto Israele-Iran


Su richiesta dell'amico Gianni Tadolini esprimo il mio parere modesto (e inutile) sulla sitiazione della guerra Israele-iraniana (vi avverto che è lungo... 😪).

ISRAELE E LA GUERRA CON L’IRAN

Non è mai facile parlare di una situazione in divenire che non si sa come potrebbe finire ed in cui l’emotività del momento potrebbe portarti a considerazioni sbagliate, per cui mi scuserete se non sarò solo un cronista di fatti avvenuti ma cercherò di essere comunque il più obiettivo possibile.
Premetto che le considerazioni sulla guerra che Israele ha scatenato contro l’Iran, verso la quale si può essere contro o a favore, non hanno alcuna connessione diretta (ma indiretta ovviamente sì) con il massacro che il governo Netanyahu ha scatenato nei confronti degli abitanti di Gaza, con la premessa dell’eradicazione di Hamas, ma nel quale onestamente non vedo né una strategia coerente né una prospettiva edificante ma solo un desiderio di vendetta indiscriminato.

Detto questo veniamo però ai fatti: è indubbio, nonostante non esistano prove certe (per ora), che l’Iran, nonostante le promesse e gli accordi, si volesse dotare di testate atomiche da usare sicuramente contro Israele ma contemporaneamente esercitando, di fatto, una egemonica minaccia su tutto il medio-oriente.
La situazione è così lampante che non solo Rafael Grossi (Direttore della AIEA, agenzia internazionale per l’energia atomica) aveva lanciato un “warning” sui sotterfugi dell’Iran che stava nascondendo siti in cui arricchiva l’uranio, ma anche gli americani, sapendolo, cercavano di mediare una soluzione di compromesso perché l’Iran rinunciasse all’atomica.
Bisogna ammettere che mentre fino a 10 anni fa circa, tutto il mondo arabo era contro Israele, gli Accordi di Abramo del 2020 (con Emirati Arabi Uniti e Barhein,) avevano “normalizzato” i rapporti con lo stato ebraico e non si erano più visti tentativi di aggressioni o le oceaniche manifestazioni anti-Israele (e anti-americane) nelle piazze mediorientali.

L’unico vero nemico , che non ha mai accettato alcuna “normalizzazione“ (anche non scritta) è rimasto l’Iran, che non solo ha messo nella sua Costituzione l’obbligo di cancellare Israele dalla faccia della terra, ma ha di fatto fomentato negli ultimi vent’anni almeno, ogni sorta di terrorismo antisionista finanziando massicciamente Hamas, gli Hezbollah (e di fatto controllando il Libano) e gli Houti nello Yemen.
Di fatto il terrorismo antiebraico ha agito da detonatore continuo rendendo da sempre il medio oriente una polveriera instabile.
Alla luce di quanto sopra, ha fatto bene Israele a bombardare siti militari e nucleari iraniani uccidendo capi militari e scienziati (con purtroppo l’inevitabile corredo anche di morti civili)?
In punta di diritto internazionale sicuramente no anche se, per gli inutili “polemici” (che definirei in altro modo) allora anche la Russia aveva ragione di invadere l’Ucraina, con la sola differenza che l’Ucraina non aveva fatto niente contro la Russia (e la famosa guerra del Donbass era solo un pretesto), mentre l’Iran ha utilizzato per anni le braccia armate del terrorismo per distruggere Israele.

Quindi se da un punto di vista di diritto internazionale, Israele è evidentemente condannabile (io onestamente lo condannerei molto di più per i continui insediamenti abusivi in Cisgiordania), dal punto di vista strategico personale, Israele ha cercato semplicemente di tagliare la testa al serpente, la cui coda ricresceva continuamente!
Tutti si chiedono se tale guerra (che non sappiamo per quanto durerà ma vista la risposta iraniana, non sembra possa prolungarsi più di tanto) sia al preludio di una guerra totale in Medio-Oriente.
Io francamente credo di no.
E’ un dato di fatto che aldilà delle visioni religiose “nemiche” (l’Iran è sciita e gli altri paesi mediorientali sunniti), la presenza di una potenza atomica nella regione, avrebbe creato problemi a tutti e consentito all’Iran di dettare legge in quella porzione di mondo.
La distruzione del programma atomico bellico iraniano, fa tirare un sospiro di sollievo a tutti i paesi arabi e ciò è ampiamente dimostrato dal fatto che sia per Gaza, sia per il precedente bombardamenti israeliano del 19 aprile 2024, sia per l’attuale conflitto, non si sono viste né proteste né segnali di vendetta nei confronti di Israele, se non formali e blande dichiarazioni (la più preoccupata sembra la Russia perché perderebbe il supporto dell’Iran, co-produttore dei droni Shahed finora massicciamente forniti alla forze armare russe).

Il rovesciamento della teocrazia iraniana, farebbe comodo a tutti nella regione perché sicuramente agirebbe da “normalizzatore” nei difficili rapporti tra le diverse fazioni ed eliminerebbe forze terroristiche di difficile controllo (basti pensare al problema che gli Houti causano alle petroliere con danno economico sia per i paesi occidentali che per quelli arabi che il petrolio devono venderlo).
Io pertanto, allo stato attuale, poi purtroppo la guerra è imprevedibile, non vedo alcun rischio di coinvolgimento do altri paesi che si terranno ben distanti da questo conflitto.
Ovviamente, e qui apro un altro capitolo, l’eventuale raggiungimento dell’obiettivo israeliano (con il rovesciamento o almeno il grande ridimensionamento della minaccia iraniana) non ci deve far dimenticare la grave situazione palestinese che deve trovare una soluzione accettabile e dignitosa (come per l’Ucraina), con il rispetto assoluto dei confini ed il riconoscimento reciproco dei paesi confinanti.
Tale situazione deve però passare attraverso l’eliminazione “totale” di Hamas”, non certo eliminata dalla ferocia indiscriminata dell’esercito israeliano, ma, come proposto dal Presidente dell’Autorità palestinese Abbās, da una forza di polizia internazionale ONU che deve sradicare il taglieggiamento da parte dei terroristi nei confronti del popolo gazawi.

Se si pensa che ancora oggi il 60% dei viveri e medicinali forniti con aiuti internazionali viene intercettato o prelevato da Hamas, allo scopo di rivenderlo alla popolazione, si capisce come anche in un dramma come questo, il movimento terroristico rappresenti un problema soprattutto per la popolazione palestinese.
Anche noi europei, americani e molti altri paesi mondiali compresi gli arabi, abbiamo contribuito non solo alla mancata soluzione del problema palestinese ma anche al mantenimento del movimento terroristico, ignorando il problema, lasciando che Israele se lo risolvesse da solo ed andando solo in piazza con le bandiere e gli slogan “Free Palestine”.

Abbiamo contribuito a creare un popolo di improduttivi, che hanno imparato a vivere solo di sussidi internazionali senza creare posti di lavoro e lasciando che i soldi, generosamente regalati ogni mese dalla Banca di Ramallah ad ogni cittadino palestinese, finissero in buona parte per alimentare il movimento terroristico che continuava a comprare armi ed addestrare soldati.
Solo da 1993 e il 2021 secondo l’OECD (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) i soldi ufficialmente donati alla Palestina ammontano a oltre 42 miliardi di dollari per una popolazione totale di poco di 4 milioni e mezzo (ma la cifra è molto più altra grazie a donazioni occulte provenienti da associazioni arabe pro-palestina).

La soluzione del riconoscimento e della creazione di uno stato palestinese, deve consentire un vero sviluppo del popolo economico e sociale e deve necessariamente passare per l’eliminazione dei movimenti terroristici, ma anche per un rispetto di Israele verso un altro popolo in osservanza delle determinazioni ONU (sull’espansione di Israele), fin qui completamente ignorate dallo stato ebraico.
Se la distruzione del potenziale bellico iraniano potesse essere il preludio ad una “pacificazione e normalizzazione” dell’ area, allora anche questa guerra potrebbe avere un risvolto positivo, ma tutto ciò è ancora da vedere e successivamente da verificare.
Enrico Bernini Carri (15 giugno 2025)



Nuovo album di Werto: XAOC


Christ On A Crutch: Chaos.

This album rejects sacrifice.
It chooses to save the innocent sacrifical lamb,
while the guilty humanity falls into chaos.
Reveals the ritual of repudiation, war, ritual sacrifice, denied redemption, fragile freedom, and the final descent into XAOC.

Composed and performed on Game Boy DMG. Recorded live direct to Tascam; no mastering applied.

Tracklist:
[1.]
الرفض RIPUDIO
[2.]
كل حرب OGNI GUERRA (777)
[3.]
كل تضحية طقسية OGNI SACRIFICIO RITUALE. (prine 2025)
[4.]
البريء L'INNOCENTE (Star of Betlehem)
[5.]
لا يُكَفِّر NON ESPIA.
[6.]
أنا أُنقِذ الحمل SALVO L'AGNELLO.
[7.]
لا أُخَلِّص NON REDIMO
[8.]
نفسي ME STESSO
[9.]
الدَّم COL SANGUE.
[10.]
الحمل يَمْضِي L'AGNELLO VA VIA (vitela)
[11.]
حُرًّا، على عُكَّاز LIBERO, SULLA STAMPELLA (berehit 2025)
[12.]
فقط العالَم المُذنِب SOLO IL MONDO COLPEVOLE (p 2025)
[13.]
يَسقُط في الفَوضى CADE NEL XAOC.

released May 31, 2025
Pixelart illustration by biiterat www.instagram.com/biiterat/
No AI used in any part of this album.

werto.bandcamp.com/album/xaoc



An RC Car Driven with Old 3D Printer Motors


RC rover/car with red and yellow-sided wheels. Electronics are visible on top of vehicle.

With the newer generation of quick and reliable 3D printers, we find ourselves with the old collecting dust and cobwebs. You might pull it out for an emergency print, that is if it still works… In the scenario of an eternally resting printer (or ones not worth reviving), trying to give new life to the functional parts is a great idea. This is exactly what [MarkMakies] did with a simple RC rover design from an old Makerbot Replicator clone.

Using a stepper motor to directly drive each wheel, this rover proves its ability to handle a variety of terrain types. Stepper motors are far from the most common way to drive an RC vehicle, but they can certainly give enough power. Controlling these motors is done from a custom protoboard, allowing the use of RC control. Securing all these parts together only requires a couple of 3D printed parts and the rods used to print them. Throw in a drill battery for power, and you can take it nearly anywhere!

With the vehicle together [MarkMakies] tested to a rocketing 0.6 m/s fully loaded 4WD. Of course, less weight proves more exciting. While [Mark] recognizes some inherent issues with a stepper-driven all-terrain vehicle, we could see some clever uses for the drive system.

Broken down 3D printers are a dime a dozen, so you should try making something similar by checking out [Mark]’s design files! 3D printers are machines of fine-controlled movement so it’s no surprise to find reuse in these projects is fairly common. Just like this nifty DIY camera slider!

youtube.com/embed/37saMF8ysfU?…


hackaday.com/2025/06/15/an-rc-…



Controllo aereo sull’Iran. Cosa significa la rivendicazione di Israele

@Notizie dall'Italia e dal mondo

Le Forze di Difesa Israeliane (Idf) hanno annunciato sabato di aver ottenuto piena libertà operativa nello spazio aereo intorno a Teheran, capitale dell’Iran. È una informazione che se confermata è molto importante. Il portavoce delle Idf, il brigadier general Effie Defrin, ha dichiarato che è stata stabilita




Israele-Iran. E’ scontro totale


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Israele ha colpito il più grande giacimento di gas iraniano. Missili hanno ucciso tre donne nel villaggio palestinese di Tamra, in Galilea
L'articolo Israele-Iran. E’ scontro totale proviene da Pagine Esteri.

pagineesteri.it/2025/06/15/med…

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È stato pubblicato il Report sullo stato di sostenibilità (diciamo pure di insostenibilità) della Pesca.
Il 65% della pesca nel Mediterraneo e mar Nero non è sostenibile.
Ma dove ci sono regole, in buona parte vengono seguite.
Bisogna che ci siano maggiori regolamentazioni (e dove oggi non ci sono, anche controlli perché si inizi rispettandole).

rinnovabili.it/clima-e-ambient…

Il link alla pagina per fare il download del documento originale (in inglese)
openknowledge.fao.org/items/ac…

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Ho ripercorso le vie del ricordo,
di quando ero bambino e tutto sembrava luminoso e pesante.
Ragazzi che scherzano, giovani donne in balìa di una struggente lontanaza che solo delle parole potrebbero colmare.
Ascolto i miei passi sul selciato delle memorie e delle speranze,
dove la vita ad un tempo si spegne e si accende.



l'ultima vittoria dei si a un referendum risale al 2011. un'epoca storica e politica diversa dall'attuale. dare un qualche valore politico a un referendum senza quorum è proprio di chi mente e sa di mentire.



Cosa significa una portaerei a energia nucleare per la Marina Italiana. Scrive del Monte

@Notizie dall'Italia e dal mondo

In una recente intervista pubblicata dal Corriere della Sera, il Capo di Stato Maggiore della Marina Militare, Amm. Sq. Enrico Credendino, ha dichiarato che “la Marina ha un progetto di budget, da qui al 2040, si pensa a una portaerei ad energia nucleare, ma anche a droni di ogni tipo e



La #GiornataNazionaledelloSport si svolge ogni anno nella prima domenica di giugno su tutto il territorio nazionale.


Innovazione e necessità, così l’Eliseo guarda a Renault per la produzione di droni

@Notizie dall'Italia e dal mondo

La guerra in Ucraina ha rappresentato un punto di svolta nell’evoluzione delle tecnologie militari moderne. I droni, protagonisti indiscussi di questo conflitto, hanno completamente rivoluzionato le operazioni sul campo di battaglia, trasformando le tattiche militari tradizionali e costringendo gli eserciti



LIVE. Guerra aperta tra Israele e Iran: raid su Teheran, missili su Tel Aviv


@Notizie dall'Italia e dal mondo
SEGUI IL LIVE. Caccia israeliani colpiscono obiettivi strategici in Iran, inclusi impianti nucleari. Teheran risponde con centinaia di missili: 4 morti e oltre 70 feriti in Israele. In Iran le vittime sono quasi 80. Gli attacchi continuano.
L'articolo



Paolo Pasi – L’albergo del tempo sospeso
freezonemagazine.com/rubriche/…
Cosa spinge tante persone a tornare ogni estate nello stesso luogo, una pensione familiare di Riccione che, allo scoccare delle vacanze, assume tinte magiche e fiabesche? Il mistero dell’austera proprietaria, una donna mai sposata e fiera di sé, s’intreccia a un racconto corale in cui le trentuno stanze della pensione Heaven parlano attraverso i loro […]
L'articolo Paolo Pasi


a chi non è andato a votare al referendum dico solo una cosa: ne riparliamo la volta in cui tu sei favorevole al si ed io al no... quando presumibilmente arriverai alla conclusione che il no ha la vittoria automatica.



Fediforum happened this week, porting your social graph cross-protocol with Bounce, Bonfire gets closer to release, a prominent Lemmy server shuts down, and much more.


Fediverse Report – #120

Fediforum happened this week, porting your social graph cross-protocol with Bounce, Bonfire gets closer to release, a prominent Lemmy server shuts down, and much more.

I also run a weekly newsletter, where you get all the articles I published this week directly in your inbox, as well as additional analysis. You can sign up right here, and get the next edition this Friday!

FediForum and related announcements


The FediForum unconference was this week, with three days of sessions, keynotes and demos. The event was originally scheduled for April, but got cancelled at the last minute due to drama around transphobic statements made by one of the co-organisers. The individual in question left FediForum, and instead FediForum set up an advisory board with a number of community members. This edition of FediForum had keynotes for the first time, by ActivityPub co-creator Christine Lemmer-Webber, author Cory Doctorow, and Ian Forrester, who lead a Mastodon instance at the BBC. There were also a large number of demos (list here) and unconference sessions about a wide variety of subjects. I’ll write more about both the demos and the keynotes once the videos of them will become available online, likely next week.

Bounce is a newly-announced tool that allows people to migrate their social graph across protocols. It is made by A New Social, the organisation behind Bridgy Fed. The ability to port a social graph from AT Protocol to ActivityPub reshapes what is possible within the Open Social Web. For that reason, I think Bounce is a meaningful release, with its power mainly being in altering the shape of these networks. I wrote an essay on that this week that goes into the philosophical side of Bounce. For more practical information I can recommend this coverage by TechCrunch and The Verge. Meanwhile, A New Social’s CTO Ryan Barrett has shared all the updates and new features that have happened to Bridgy Fed over the recent months.

Music sharing platform Bandwagon shared more information during Fediforum on their development work, and how they are working on integrating album sales. A dev blog by Bandwagon recently shared their plans on adding a premium subscription, and how album sales work. During a Fediforum session, developer Ben Pate shared some screenshots on what this looks like. WeDistribute has a deep dive into Bandwagon and the current state of development based on the latest FediForum session.

Bonfire is an upcoming fediverse platform that has slowly been reaching the end of the line for development, and they announced the release candidate version of Bonfire 1.0. It is a framework and platform for building communities on the fediverse, and has a large variety of features and extensibility. One of the standout features is circles and boundaries. Circles allow users to define lists of accounts, and boundaries allows users to determine on a per-post basis to what circles each post gets shared. This creates a significant amount of flexibility on how to handle private posts, something which is in huge demand within the open social web. Bonfire also gives users a large amount of control over how they see and filter their feed. For more of a philosophical take on that, I recently wrote about how Bonfire’s approach on custom feeds compares to Bluesky’s approach. The developers are inviting people to install their own instance and experiment with the new features. It is unknown when Bonfire will be ready for a full 1.0 release. For another look at Bonfire, TechCrunch also covered the story.

Filmmaker and fediverse evangelist Elena Rossini has released her fediverse promotion video, which was highly anticipated by the community. The video can be viewed here, and tells the story of why the fediverse matters for a lay audience. The video is worth paying attention to for two reasons: first of all, it is a well-produced promo video for the fediverse that explains some of the core ideas in an accessible manner. Secondly, the video has gotten a huge amount of support from within the fediverse community, with a large number of prominent people within the community supporting Rossini’s work. One of the challenges of analysing a decentralised community is that there is no singular decentralised community, there are a wide variety of different groups and cultures. However, by seeing how and who responded positively to the video, it becomes clear that Rossini’s video does represent a dominant and popular understanding of what the fediverse is, and why it matters. In that way, analysing the video does provide good insight into the one of the more dominant and popular cultures of the fediverse.

Shutdown of Lemmy and opportunity for PieFed


Lemm.ee, one of the biggest Lemmy servers, is shutting down at the end of June. The team says: “The key reason is that we just don’t have enough people on the admin team to keep the place running. Most of the admin team has stepped down, mostly due to burnout, and finding replacements hasn’t worked out.” This has some significant impact on the wider Threadiverse community, as the lemm.ee hosted a significant number of popular communities. This makes server shutdowns on Threadiverse platforms signficantly more impactful, as they also impact people who do not have an account on the platform. Community migration is challenging, and there are no specific tools to help with a community with migrating to a different server.

The shutdown of the Lemm.ee server provides an opportunity for PieFed, a link-aggregator platform similar to Lemmy. PieFed is over a year old, that has seen significant development and new features beyond Lemmy, but has not managed to gain traction yet, with growth of users being slow. However, now that communities on the lemm.ee. server need to find a new place, PieFed is emerging as one of the main destinations. In turn, this is giving PieFed some much need promotion and awareness within the Threadiverse community, with PieFed doubling the number of accounts within a week. Lemmy clients are also starting to add support for PieFed, with the Lemmy client Interstellar already supporting PieFed. PieFed also uploaded two PeerTube video walking through all the moderation and administration features the platform has.

Platform updates


Ghost’s work on implementing ActivityPub is getting close to an official release. In their latest update, Ghost said that their ActivityPub integration will be part of the Ghost 6.0 release, which will come in ‘a few weeks’. The team has been working on ActivityPub for over a year, and have grown from 3 people to 8 people now working on their social web integration. For Ghost, the ActivityPub integration is more than just another connector, describing it as ‘a statement that the open web still matters’.

Mastodon is planning to release a new update, version 4.4, with the first beta now available. Some of the new features include the ability to set more feature content on user profiles, more list and follow management tools. For admins, there are better tools for setting legal frameworks, moderation tweaks and more. The biggest feature of the patch is that it will display quoted posts. The highly requested feature will only be fully available in version 4.5, which will include the ability for users to create quoted posts. Mastodon CTO Renaud Chaput says that he expects version 4.4 to be released at the end of June, with version 4.5 scheduled a few months later in September of October. The organisation also shared their monthly engineering update for May.

PeerTube released their latest version, 7.2, with a new design for video management and publication pages. PeerTube also now has more features for handling sensitive content. Creators can now add an explanation of why the content is marked as sensitive. Users also have more flexibility with how they want sensitive content to be handled, with various different configurations between hiding, blurring or warning about a video with sensitive content. PeerTube is also running a crowdfunding campaign for the mobile app, which has now crossed the halfway mark at 35k EUR. This milestone is for video management from the mobile app, with the next milestone being for livestream support in-app. The PeerTube app developer also shared a blog post with his thoughts on the technical framework considerations for building the app.

Hollo is a single-user microblogging platform, and their latest release has a significant number of new features, including better OAuth and various upgrades to the UX. Developer Hong Minhee also announced that independent fediverse developer Emelia Smith will join as a co-maintainer for Hollo.

The Links


That’s all for this week, thanks for reading! You can subscribe to my newsletter to get all my weekly updates via email, which gets you some interesting extra analysis as a bonus, that is not posted here on the website. You can subscribe below:

#fediverse

fediversereport.com/fediverse-…




Rilasciata la nuova versione 0.10.0 di Flohmarkt: ecco il changelog

Le novità della nuova versione di #flohmarkt

codeberg.org/flohmarkt/flohmar…

Un ringraziamento a @grindhold per il prezioso lavoro finalizzato a creare un'alternativa Federata ai portali di acquisto

#Riuso #Fedimercatino #Flohra

cc @FediMercatino - flohmarkt

@Che succede nel Fediverso?


#flohmarkt 0.10.0 has been released. check out the changelog at codeberg.org/flohmarkt/flohmar…

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Cominciata la risposta dell’Iran. Colpita Tel Aviv


@Notizie dall'Italia e dal mondo
SEGUI IL LIVE. Una raffica di missili è stata lanciata dall'Iran verso Israele. Almeno uno ha colpito la capitale Tel Aviv.
L'articolo Cominciata la risposta dell’Iran. Colpita Tel Aviv proviene da Pagine pagineesteri.it/2025/06/13/med…



#NoiSiamoLeScuole questa settimana è dedicato a cinque scuole toscane: l’Istituto Tecnico Professionale “Margaritone-Vasari”, il Liceo “Piero Della Francesca” e l’IC “Cesalpino” di Arezzo, l’Istituto Professionale “Avogadro” di Abbadia San Salvatore …



Il #MIM ha pubblicato l’ordinanza con cui vengono stabilite le date ufficiali relative al calendario scolastico nazionale per l’anno 2025/2026, comprese le festività riconosciute su tutto il territorio e le scadenze degli esami di Stato.
#MIM


✍ Pronti alla #Maturità2025?
Qui trovate le risposte della Dott.ssa Flaminia Giorda, Coordinatrice Nazionale del Servizio Ispettivo e della Struttura Tecnica degli Esami di Stato, alle domande che ci avete inviato in questi giorni sugli #EsamidiStato…


Con la presente ci rivolgiamo ai direttori di telegiornali, a quelli dei palinsesti radiofonici. Quello che sta succedendo nei territori di Gaza è qualcosa di osceno, e che è ben al di fuori di qualsiasi diritto internazionale, ammesso e non concesso che vi sia mai stato. Siamo un gruppo di cittadini attivi, impegnàti, da tanti anni, per la libertà di stampa, e sposiamo la causa di un popolo, quello palestinese, che da decenni viene privato di qualsivoglia diritto, e che sta subendo un brutale genocidio, in diretta mondiale, ad opera dell'esercito israeliano. Quel che vi chiediamo è di far presente ciò che avviene là ogni giorno. Le immagini che vediamo sono un pugno allo stomaco. Un contesto talmente osceno che nessuno vorrebbe vivere. Quello che vi chiediamo è di parlarne ovunque. Ci sono tante risoluzioni ONU che lo Stato terrorista israeliano ha violato, e che sta violando ripetutamente. Ci sono richiami da parte di enti internazionali, organizzazioni non governative, compreso il tribunale di giustizia internazionale. Riteniamo sia un dovere mostrare al mondo, e fare pressioni a chi ricopre certi incarichi di prestigio, chiedendo lo stop a questa ignobile strage, e all'illegale occupazione che dura, ormai, da vari decenni. Rimanere in silenzio, e girarsi dall'altra parte è un atteggiamento da corresponsabili. Soprattutto per chi ha un vasto pubblico. Lo dobbiamo alla memoria delle tantissime vittime, di tutti quei bambini innocenti che sono stati trucidati con un modus operandi che ricorda molto bene, aimé, periodi bui che speravamo fossero destinati nel dimenticatoio. Avere più voce implica delle responsabilità maggiori dinanzi alla pubblica opinione. Il coraggio di chiamarlo con il proprio nome: genocidio. Perché ciò che sta accadendo è un brutale genocidio, una pulizia etnica portata avanti con la sistematica, intenzionale, e palese violazione di qualsiasi diritto internazionale. Per onorare le vittime si parte anche da questo. È quello che chiediamo a voi, a tutti i vostri colleghi di stampa, e del mondo tele ed audio-visivo.
Rimanere inermi, di fronte a tutto ciò, significa macchiarsi le mani di sangue, rendendosi complici davanti alla storia.

Free Assange Italia



L’avvertimento di Loretta Napoleoni a TPI: “Benvenuti nell’era del tecnocapitalismo”


@Politica interna, europea e internazionale
Professoressa Napoleoni, chi sono i “Tecnotitani” di cui parla nel suo ultimo libro? «Nel titolo dell’edizione italiana li abbiamo chiamati oligarchi». Perché? «Perché agiscono come gli oligarchi in Russia, ossia hanno creato



I referendum hanno perso da tempo la loro funzione: è ora di ripensarli


@Politica interna, europea e internazionale
Il referendum dell’8 e 9 giugno si è consumato senza raggiungere il quorum, come facilmente prevedibile e come ormai consuetudine per i referendum abrogativi, che necessitano di un’affluenza superiore al 50 per cento per essere ritenuti validi. Ormai l’impressione è infatti che tale strumento, sempre più



Carraro e gli altri: la folle corsa alla presidenza del Coni


@Politica interna, europea e internazionale
La folle corsa alla presidenza del Coni ha già registrato un notevole colpo di scena. Nei giorni scorsi sono state annunciate le candidature in vista del voto del 26 giugno. I candidati a prendere il posto di Giovanni Malagò, costretto a farsi da parte per il limite dei tre mandati, sono ben 8 a fronte […]



Il mondo finisce a Oriente.


Stavolta il post è lungo.
E' il brutto di lavorare a turni: il tempo per scrivere, se vuoi, si trova.

Ciò che sta accadendo tra #Israele ed #Iran ci porta sempre più vicino al punto di non ritorno.
Forse per questo mi sono dilungato.

Abbiate pazienza.

noblogo.org/transit/il-mondo-f…


Il mondo finisce ad Oriente.


(168)

(IR)

Nota: Lo so, non è da me farla così lunga, ma in un mondo che impazzisce forse un pochino di squilibrio ce lo metto anche io. La verità è che la #Pace è davvero impossibile. Almeno così sembra. Il che rende, fondamentalmente, questo uno sfogo. Ci vuole pazienza.

La notte tra il 12 e il 13 giugno 2025 ha visto l'ennesima escalation del conflitto mediorientale, quando #Israele ha lanciato un massiccio attacco aereo contro l' #Iran, mirato principalmente alle strutture nucleari e militari di Teheran. Le forze israeliane hanno colpito siti sensibili, distruggendo laboratori e centri di ricerca, nonché eliminando alcuni tra i principali comandanti delle Guardie della Rivoluzione, l'élite militare iraniana. Un colpo che ha scatenato una serie di reazioni internazionali. L'Iran, come prevedibile, ha replicato con una serie di droni che hanno tentato di colpire obiettivi strategici in Israele, gettando il paese in una nuova spirale di violenza.

Le parole di #DonaldTrump, che ha immediatamente espresso un sostegno incondizionato all'azione israeliana, hanno ulteriormente polarizzato il dibattito internazionale. Trump ha minacciato l'Iran con nuove offensive se non avesse accettato un accordo sul nucleare, aggiungendo così un ulteriore strato di complessità alla già tesa situazione geopolitica. L’appoggio degli Stati Uniti alla politica aggressiva di Israele sembra segnare il punto di non ritorno di un conflitto che ha radici profonde, alimentato da ideologie contrapposte e da interessi strategici divergenti.

Politicamente, l'attacco israeliano ha reso evidente l'intensificarsi della guerra a bassa intensità tra le potenze regionali. Israele, con la sua operazione “Leone Ascendente”, ha voluto chiarire una volta per tutte che non tollererà il programma nucleare iraniano, ritenuto una minaccia per la propria sicurezza nazionale. Questo attacco ha avuto l'effetto di indebolire momentaneamente l'Iran, uccidendo alcuni dei suoi strateghi più esperti e decimando parte delle sue capacità operative. Tuttavia, la risposta dell'Iran non si è fatta attendere: il lancio di droni ha avuto il chiaro intento di far capire a Israele che ogni azione avrà una controparte, anche se le capacità belliche di Teheran, pur impressionanti, non possono in alcun modo paragonarsi alla potenza di fuoco israeliana.

Le implicazioni politiche per il Medio Oriente sono incalcolabili. L'Iran ha immediatamente mobilitato le sue milizie alleate in Siria, Libano e Iraq, preparando il terreno per una possibile guerra per procura che potrebbe estendersi ben oltre i confini dei due paesi coinvolti. In questo scenario, la comunità internazionale rischia di assistere a una polarizzazione crescente, con i paesi arabi che, pur condannando l’aggressione israeliana, non sembrano disposti a schierarsi apertamente a favore di Teheran, temendo le ripercussioni di un allineamento troppo esplicito.

(IR2)

Moralmente, invece, l'attacco israeliano solleva interrogativi inquietanti sulla legittimità di un'azione preventiva, soprattutto quando si considera che l'Iran ha sempre sostenuto di non avere intenzioni belliche dirette contro Israele. Sebbene Israele possa giustificare il suo intervento come una misura di difesa preventiva, non si può ignorare la violazione della sovranità iraniana e il fatto che l’attacco possa generare un'ulteriore spirale di violenza e vendetta. La morte di alti ufficiali iraniani e scienziati nucleari potrebbe, inoltre, rafforzare la narrativa del martirio e alimentare il risentimento tra la popolazione iraniana, creando un ulteriore fossato tra l'Iran e l'Occidente.

Da un punto di vista etico, sorge anche la questione dell’equilibrio delle forze: mentre gli Stati Uniti e Israele vedono la sicurezza come una priorità assoluta, l'Iran non può fare a meno di difendere ciò che considera un diritto sovrano, ossia la propria capacità di autodefinirsi come potenza regionale. La domanda che sorge spontanea è quindi se la logica della deterrenza, che ha caratterizzato la guerra fredda, possa essere applicata efficacemente in un contesto così volatile e intrinsecamente pericoloso.

L'operazione ha accentuato le divisioni interne in Iran, dove il regime potrebbe trovarsi a fronteggiare un'ondata di proteste interne. La crisi economica che affligge Teheran, le sanzioni internazionali e il crescente malcontento popolare potrebbero minare ulteriormente la stabilità del governo. Tuttavia, un sentimento di orgoglio nazionale potrebbe temporaneamente consolidare il consenso interno contro l'invasore straniero, come spesso accade in contesti bellici.

In Europa, la situazione appare delicata. L'Unione Europea, da sempre promotrice di un approccio diplomatico e pacifico, si trova ora a dover navigare tra due fuochi: la necessità di mantenere relazioni economiche con l'Iran, e l'alleanza con Israele, che rappresenta uno dei suoi principali partner strategici. La Francia e la Germania hanno condannato l'escalation, chiedendo una de-escalation immediata, ma non sono riuscite a offrire una soluzione concreta. L'Italia, pur allineata in linea di principio con le posizioni europee, ha adottato un tono più cauto, sottolineando la necessità di una mediazione internazionale urgente per evitare che il conflitto degeneri in una guerra totale.

Il nostro stato si è trovato a giocare un ruolo delicato nel bilanciare il proprio supporto a Israele con l’esigenza di non alienarsi la cooperazione iraniana. Sebbene il governo italiano abbia espresso una condanna per l'aggressione israeliana, si è anche preoccupato delle implicazioni a lungo termine di una rottura totale tra l'Iran e l'Occidente. L'Italia, infatti, è da sempre favorevole a un approccio diplomatico per risolvere la crisi nucleare iraniana, e un’escalation militare potrebbe compromettere gli sforzi compiuti negli anni passati per stabilire un dialogo.

L’Unione Europea, nel suo insieme, ha rilasciato dichiarazioni ufficiali invocando una “de-escalation immediata”, ma la divisione tra i membri più favorevoli a un duro confronto (come la Polonia) e quelli più favorevoli a un negoziato (come l’Italia e la Spagna) è ormai palese. Il rischio è che l'Europa, incapace di adottare una linea unitaria, finisca per essere marginalizzata in un conflitto che potrebbe ridisegnare gli equilibri di potere nell'intera regione mediorientale.

L'attacco israeliano all'Iran ha profondamente scosso gli assetti geopolitici internazionali, mettendo in luce non solo le fragilità politiche e sociali dei protagonisti del conflitto, ma anche la difficoltà di una comunità internazionale a trovare un punto di mediazione efficace. Le conseguenze politiche, morali e sociali di questa nuova escalation sono ancora in divenire, ma una cosa è certa: l'Europa e l'Italia dovranno affrontare con urgenza la necessità di rinnovare i propri approcci diplomatici, se vogliono evitare che il conflitto si trasformi in una guerra su scala globale. La strada verso una stabilizzazione del Medio Oriente sembra sempre più incerta e tortuosa, e l'unica speranza risiede nel ritorno al dialogo e alla cooperazione internazionale.

#Blog #Iran #Israele #Medioriente #War #Guerra #Opinioni #Politica #Politics

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Mappe – seconda parte
freezonemagazine.com/rubriche/…
Da quello che è stato tolto a quello che è stato messo. Ovvero dall’oblio del tempo alla bulimia dello sviluppo industriale. Le mappe registrano tutto, ma non in tempo reale. Neppure Google ci riesce. I satelliti sì. Affollano i nostri cieli come un’autostrada nei giorni del grande esodo e, come le automobili, si scontrano fra […]
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