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L’Open Source Sta scomparendo? KubeSphere interrompe la distribuzione ed è subito bufera


Purtroppo i tempi stanno cambiando: ciò che un tempo era il tempio della collaborazione e della cooperazione sta progressivamente trasformandosi in un ecosistema sempre più orientato alla monetizzazione.

Un altro progetto, nello specifico KubeSphere, ha improvvisamente interrotto la distribuzione della sua versione open source, provocando una forte reazione da parte degli utenti. Il team ha annunciato l’immediata cessazione dell’accesso alle distribuzioni e al supporto tecnico gratuito. Tuttavia, il codice sorgente rimarrà disponibile.

Gli sviluppatori hanno spiegato la decisione con la volontà di concentrarsi su prodotti “più professionali, stabili e commercialmente maturi”. KubeSphere è descritto come un “sistema operativo distribuito per la gestione di applicazioni cloud” basato su Kubernetes e certificato dalla CNCF. Il progetto è da tempo definito “100% open source”, sviluppato dalla comunità.

In precedenza, uno dei fondatori del progetto, che aveva lasciato QingCloud il giorno prima dell’annuncio, aveva suggerito in un post separato che la decisione fosse stata influenzata da molteplici violazioni di licenza: aziende terze che avevano riconfezionato KubeSphere e ne avevano tratto profitto, violando i termini d’uso. Ha riconosciuto la fine del supporto per l’edizione open source come un “adattamento difficile” e ha aggiunto: “Rispetto questa decisione, sebbene rifletta una seria sfida al moderno modello open source”.

La comunità ha preso la decisione con durezza. Un utente l’ha definita “una delle decisioni più miopi e distruttive di sempre”, aggiungendo che è stata un campanello d’allarme per i clienti attuali e potenziali. Su Reddit, un altro utente ha commentato: “Sembra che l’avidità stia solo accelerando e che i progetti open source continuino a morire”.

L’azienda offre un aggiornamento commerciale con personalizzazione, supporto a pagamento, correzione delle vulnerabilità e aggiornamenti. Si consiglia agli utenti di contattare l’assistenza per una “soluzione affidabile e sicura per le aziende”.

Nel frattempo, Peter Smalls, CEO di SUSE Cloud Native, ha criticato la decisione in una dichiarazione al The Register : “Un brusco allontanamento dall’open source mina la fiducia essenziale per un ecosistema sano. Mette in discussione la prevedibilità e l’apertura che sono alla base dell’innovazione sostenibile”.

Il team di KubeSphere ha anche affermato che la decisione è dovuta ai cambiamenti infrastrutturali dovuti allo sviluppo dell’intelligenza artificiale. Secondo loro, la fine del supporto open source è il risultato di “pluriennali anni di pianificazione e analisi”.

Sebbene il codice rimanga disponibile, la fine del supporto out-of-the-box e il passaggio a un modello commerciale si inseriscono in una tendenza preoccupante: sempre più progetti noti stanno abbandonando il modello open source a favore della monetizzazione. Il caso di KubeSphere è un’ulteriore dimostrazione che l’open source non garantisce l’apertura a lungo termine.

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14,5 miliardi di dollari rubati a LuBian! E’ il più grande furto di criptovaluta della storia


Nel dicembre 2020, il mining pool cinese LuBian, che all’epoca occupava quasi il 6% della capacità totale della rete Bitcoin, è stato vittima di un attacco la cui portata è stata rivelata solo ora.

Il team di Arkham Intelligence ha scoperto che 127.426 BTC sono stati prelevati dai wallet del pool: all’epoca, l’importo era di 3,5 miliardi di dollari, mentre ora il suo valore è stimato a 14,5 miliardi di dollari. Questo rende l’incidente il più grande furto di criptovaluta della storia, persino prima del famigerato hack di Mt. Gox.

Negli ultimi quattro anni non ci sono state dichiarazioni ufficiali da parte di LuBian o degli aggressori. Solo attraverso l’analisi dei dati della blockchain di Arkham è stato possibile tracciare per la prima volta un quadro di ciò che stava accadendo. Secondo la loro ricerca, il 28 dicembre 2020, oltre il 90% di tutti gli asset è scomparso dagli indirizzi del pool in una sola volta. Il giorno successivo, il 29 dicembre, altri Bitcoin e USDT per un valore di circa 6 milioni di dollari sono stati rubati da un altro portafoglio LuBian utilizzando il protocollo Bitcoin Omni Layer.

Il passaggio finale per evacuare i fondi superstiti è stato compiuto il 31 dicembre, quando le monete rimanenti sono state trasferite a indirizzi di riserva speciali. Queste transazioni erano accompagnate da un messaggio insolito: il pool ha inviato una serie di comandi agli indirizzi dell’hacker con dati in OP_RETURN, un campo nascosto nelle transazioni Bitcoin. In questi messaggi, LuBian apparentemente si è rivolto direttamente all’aggressore con una richiesta di restituzione degli asset. Per inviare tali messaggi, il team del pool ha speso 1,4 BTC ed eseguito 1.516 transazioni separate. Questo passaggio indica che solo il vero proprietario ha mantenuto l’accesso ai fondi, e non un falso partecipante di terze parti che è riuscito a ottenere le chiavi private.

L’ analisi indica una possibile causa principale del disastro: la generazione di chiavi private tramite un algoritmo vulnerabile. Questo avrebbe potuto aprire le porte a un attacco brute-force, consentendo a un aggressore di ottenere l’accesso ai wallet sottostanti senza hackerare l’infrastruttura o ricorrere all’ingegneria sociale.

Tuttavia, circa 11.886 BTC sono stati salvati, per un valore attuale di oltre 1,35 miliardi di dollari, e sono ancora sotto il controllo di LuBian. Gli indirizzi degli hacker sembrano contenere i beni rubati in uno stato sostanzialmente inalterato. L’ultima attività registrata risale a luglio 2024 e rappresenta un consolidamento dei fondi, probabilmente per migliorare l’anonimato o preparare mosse future.

Secondo Arkham, l’aggressore è ora uno dei maggiori detentori di Bitcoin: 13° in termini di asset, davanti persino al famigerato Mt. Gox. Sullo sfondo della rapida crescita del prezzo del BTC, la portata di quanto accaduto appare ancora più sorprendente: l’entità dei danni è quadruplicata, mentre l’attacco stesso è rimasto nell’ombra per quasi cinque anni. Un periodo sospettosamente lungo, soprattutto considerando la portata e l’apertura della blockchain.

Il più grande attacco hacker alle criptovalute della storia, rimasto nascosto al pubblico per così tanto tempo, ha nuovamente sollevato interrogativi sulle vulnerabilità anche tra i principali attori. Il problema della debolezza degli algoritmi di generazione delle chiavi, apparentemente risolto in passato, ha portato a perdite multimiliardarie e ha dimostrato che anche i giganti possono essere vulnerabili.

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un influencer è uno che "influenza" e quindi un manipolatore...


qualcuno pensa che davvero Trump sia interessato al nobel per la pace? o perlomeno lo è interessato nel modo con cui si ottiene qualcosa, si incornicia in un angolo, ma poi si dimentica. trump non è un uomo di pace. non è un buon uomo d'affari. non è un presidente davvero. di certo non fa gli interessi degli usa. è un pazzo ma non il genere geniale. non è neppure simpatico. non sa neppure parlare. non ha carisma. perché scegliere trump? mah. difficile dirlo.


#NoiSiamoLeScuole: con #AgendaSud nuove attività didattiche nelle scuole anche a giugno e luglio. Il video racconto questa settimana è dedicato all’ICS Michelangelo Buonarroti di Palermo che ha attivato un laboratorio di scrittura creativa, per conse…


The Scourge of Fake Retro Unijunction Transistors


We all know that it’s easy to get caught out by fake electronic components these days, with everything from microcontrollers to specialized ASICs being fair game. More recently, retro components that were considered obsolete decades ago are now becoming increasingly popular, with the unijunction transistor (UJT) a surprising example of this. The [En Clave de Retro] YouTube channel released a video (Spanish, with English dub) documenting fake UJTs bought off AliExpress.

These AliExpress UJTs were discovered after comments to an earlier video on real UJTs said that these obsolete transistors are still being manufactured and can be bought everywhere, meaning mostly on AliExpress and Amazon. Of course, this had to be investigated, as why would anyone still manufacture UJTs today, and did some Chinese semiconductor factory really spin up a new production line for them?

Perhaps unsurprisingly, some tests later and after a quick decapping of the metal can, the inside revealed a bipolar transistor (BJT) die (see top image on the left). Specifically, a PNP BJT transistor die, packaged up inside a vintage-style metal can with fake markings claiming it is a 2N2646 UJT.

The video suggests that scams like these might be because people want to get vintage parts for cheap, and that’s created a new market for people who would rather get scammed than deal with the sticker shock of paying for genuine new-old-stock or salvaged components. For example, while programmable unijunction transistors (PUTs) like the 2N6028 are still being manufactured, they cost a few dollars a pop in low quantities. UJTs used to be common in timer circuits, but now we have the 555.

youtube.com/embed/dCmtb6t6lqU?…


hackaday.com/2025/08/04/the-sc…



Le Aziende Falliscono per il ransomware! Einhaus Group chiude, ed è un monito per tutti


Ne avevamo parlato con un articolo sul tema diverso tempo fa redatto da Massimiliano Brolli. Oggi la sicurezza informatica non è più un’opzione né un valore accessorio: è un vero e proprio fattore abilitante del business. Viviamo in un contesto in cui un attacco ransomware può paralizzare completamente un’azienda, comprometterne la reputazione e, nei casi più gravi, portarla al fallimento. Oggi parleremo di un’altra storia, un’altra azienda che non ce l’ha fatta e che è fallita dopo aver combattuto fino all’ultimo contro un attacco informatico devastante.

La grande azienda tedesca Einhaus Group, specializzata in servizi assicurativi e di telefonia mobile, ha annunciato l’avvio di una procedura fallimentare.

La causa del crollo è stato un attacco informatico avvenuto nel marzo 2023, dalle cui conseguenze l’azienda non è mai riuscita a riprendersi.

Una mattina di metà marzo dell’anno scorso, il fondatore dell’azienda, Wilhelm Einhaus, si recò in ufficio e trovò una foto terribile. Su ogni stampante c’era un foglio di carta con un messaggio: “Vi abbiamo hackerato. Cercate ulteriori informazioni sul darknet“. Come si scoprì in seguito, l’attacco era stato effettuato dal gruppo di criminali informatici Royal. Gli aggressori avevano crittografato tutti i sistemi informatici dell’azienda, senza i quali era impossibile lavorare.

Gli hacker hanno chiesto un riscatto di circa 230.000 dollari in bitcoin per ripristinare l’accesso ai dati. La dirigenza di Einhaus Group si è trovata di fronte a una scelta difficile. Da un lato, gli esperti di sicurezza informatica sconsigliano vivamente di pagare gli estorsori, poiché ciò non farebbe altro che incoraggiare le loro attività. Dall’altro, senza computer funzionanti, l’azienda subiva ingenti perdite quotidiane.

Alla fine, l’azienda ha deciso di pagare il riscatto perché i danni causati dal downtime superavano la cifra richiesta. Secondo le stime di Einhaus, il danno totale causato dall’attacco si aggirava sulle sette cifre, ovvero diversi milioni di euro.

Il Gruppo Einhaus era tutt’altro che una piccola azienda. Aveva partnership con grandi aziende come Cyberport, 1&1 e Deutsche Telekom. Prima dell’attacco, impiegava 170 dipendenti. Tuttavia, riprendersi dal cyberattacco si è rivelato incredibilmente difficile.

L’azienda ha dovuto adottare drastiche misure di riduzione dei costi. Il personale è stato ridotto da oltre cento dipendenti a soli otto. Allo stesso tempo, i lavoratori rimasti hanno dovuto elaborare le domande e gestire la documentazione quasi manualmente: è difficile immaginare come ci siano riusciti.

A metà del 2024, l’azienda ha venduto la sua sede centrale e liquidato diversi investimenti nel tentativo di rimanere a galla. Sembrava esserci un barlume di speranza quando le forze dell’ordine tedesche hanno arrestato tre presunti hacker e confiscato criptovalute per un valore di ben sei cifre in euro.

Tuttavia, questa notizia non ha portato sollievo all’azienda interessata. La procura si è rifiutata di restituire i fondi confiscati fino al completamento delle indagini, nonostante i disperati tentativi del Gruppo Einhaus di riavere indietro i propri soldi tramite vie legali. Inoltre, questa azienda non è l’unica ad attendere la restituzione dei fondi: ci sono altre vittime dello stesso gruppo di hacker che si trovano in una situazione simile.

Di conseguenza, tre società collegate al Gruppo Einhaus hanno formalmente presentato istanza di fallimento. La liquidazione è solitamente il passo successivo, sebbene non sia sempre inevitabile. Wilhelm Einhaus, 72 anni, ha dichiarato di non avere intenzione di andare in pensione, anche se dovesse accadere il peggio. È pronto a “ricominciare tutto da capo”, ha detto.

La storia di Einhaus Group non è un caso isolato. La scorsa settimana è emerso il fallimento dell’azienda di trasporti britannica Knights of Old, attiva da 158 anni, che non è riuscita a sopravvivere a un attacco ransomware. A causa di un attacco informatico del gruppo Akira, l’azienda ha cessato l’attività e 700 persone hanno perso il lavoro.

Questi casi dimostrano chiaramente quanto i moderni attacchi informatici possano essere distruttivi per le aziende. Anche se un’azienda accetta le richieste degli hacker e paga il riscatto, ciò non garantisce il ripristino della normale operatività e può portare alla rovina finanziaria.

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NIS 2 e multicompliance: strategie integrate per la cyber security aziendale


@Informatica (Italy e non Italy 😁)
La gestione della complessità sistemica emerge dall'interazione tra normative progettate con finalità e logiche diverse e con tempi di adeguamento differenziati. Ecco cosa comporta il panorama regolamentare europeo in materia di cyber security, a partire



The Wandering Hearts – Déjà Vu (We have all been here before)
freezonemagazine.com/articoli/…
E’ un dato di fatto ormai assodato. L’Inghilterra continua a proporre gruppi che hanno lo sguardo volto oltre oceano con sonorità che hanno radici ben piantate in quel gigantesco macrocosmo musicale che tanto ci piace. Quando poi ci si trova davanti ad un disco con un titolo che non può ingannare, va da sè, che […]
L'articolo The


" In verità, essendo gli LLM solo solo in grado di fornire una prosecuzione credibile di una sequenza di parole, operazione effettuata su basi sostanzialmente statistiche, a ben vedere non possiamo nemmeno categorizzare le loro risposte come esatte o errate, essendo queste due categorie proprie di logica, informazione, pensiero, che negli LLM sono completamente assenti.
Leggi l'articolo originale su ZEUS News - zeusnews.it/n.php?c=31221

invece di impiegare computer e algoritmi energeticamente efficienti che forniscono sempre risposte esatte, utilizziamo generatori di stronzate credibili, affamati di energia come mostri; poi cerchiamo con vari mezzi di depurare i loro output di tutte le affermazioni sbagliate. Che cosa mai potrebbe andare storto?
Leggi l'articolo originale su ZEUS News - zeusnews.it/n.php?c=31221

dopo queste 2 lunghe citazioni dico la mia. avete presente quel modo di ragionare secondo cui se io spargo una fake new ma è "credibile" allora non ho colpa e non è davvero una fake news? ecco... quel pensiero (aberrante) è appena diventato universalmente riconosciuto. ma non finirà bene.




Raccontate questa storia a Giorgia Meloni e anche a Ursula Von der Leyen. E anche a chi ancora crede a questa gente.

La Casa Bianca con arroganza minaccia l'India, dicendo che deve smettere di comprare petrolio russo altrimenti impone dazi mai visti.

L'India manda gli Usa a quel paese e dichiara non solo che continuerà a comprare petrolio Russo e che nessuno può dirgli cosa fare nelle relazioni con altri Paesi, ma sospende anche l'acquisto di armi (nello specifico gli F-35) dagli Usa.

L'Unione Europea appena Trump ha alzato la voce si è subito mossa per andargli a leccare il deretano. Giorgia Meloni ha fatto le capriole per giustificare i dazi e l'accordo da cappio al collo accettato da Ursula von der Leyen.

Ecco, questa la differenza tra servi e Paesi sovrani.

GiuseppeSalamone




Decine di migliaia di manifestanti pro-Palestina, tra cui il fondatore di WikiLeaks Julian Assange,...

Decine di migliaia di manifestanti pro-Palestina, tra cui il fondatore di WikiLeaks Julian Assange, hanno marciato oggi sull'iconico Sydney Harbour Bridge, nonostante una pioggia battente, chiedendo pace e aiuti umanitari nella Striscia di Gaza

🗞️ @…



facebook.com/events/s/presidio…

Buongiorno a tutti,...

facebook.com/events/s/presidio…

Buongiorno a tutti, se qualcuno dovesse passare da Bari siete tutti invitati ❤️ oppure potete fare girare l'iniziativa




GERUSALEMME. Itamar Ben Gvir guida l’assalto della Spianata delle moschee


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Il ministro e leader dell'ultradestra e migliaia di coloni e militanti di organizzazioni messianiche ebraiche, hanno anche pregato nel sito islamico in violazione dello status quo
L'articolo GERUSALEMME. Itamar Ben Gvir guida l’assalto della Spianata delle



L'inutilità della UE: Unione senza identità al rimorchio degli Usa • Imola Oggi
imolaoggi.it/2025/08/01/linuti…


non dare niente per scontato, riflettere su tutto, e mettere in dubbio tutto, sono i migliori presupposti per una crescita piena



Quanto ci piace il fiordaliso da 1 a 10?! Due mani in aria per chi gli piace un casino 🌸🙌🥰

🤖👉 Il fiordaliso, con il suo delicato colore azzurro, è da sempre un fiore che ha stimolato la fantasia e la curiosità di popoli diversi. Le sue leggende e il suo simbolismo si intrecciano con la storia e le tradizioni.

Leggende e Mitologia

  • Il mito di Chirone e la Centaurea: Il nome botanico del fiordaliso, Centaurea, deriva dalla mitologia greca. Si narra che il centauro Chirone, celebre per la sua conoscenza delle erbe medicinali, utilizzasse i fiori di questa pianta per curarsi una ferita al piede inflitta da una freccia avvelenata scagliata da Ercole. Da questo mito, il fiordaliso è associato alla guarigione e alle proprietà curative.
  • Il mito di Flora: Un'altra leggenda romana narra di una fanciulla di nome Cyanus, innamorata del dio Bacco, che era solita trascorrere le sue giornate nei campi di grano. La dea Flora, invidiosa del suo amore, la trasformò in un fiore, che da quel momento porta il suo nome: Centaurea cyanus, ovvero fiordaliso.
  • La leggenda di Guglielmo I di Germania: Si racconta che durante una battaglia, la regina Luisa di Prussia, madre del futuro imperatore Guglielmo I, si nascose con i suoi figli in un campo di grano. Per distrarre i bambini e placare la loro paura, intrecciò per loro dei mazzolini di fiordalisi. In ricordo di questo episodio, Guglielmo I adottò il fiordaliso come stemma della sua casata. In Germania, infatti, il fiore ha acquisito un forte significato patriottico.

Curiosità e Simbolismo

  • Fiore del grano: Il fiordaliso è stato per secoli una pianta infestante dei campi di grano. A causa del suo stelo robusto, veniva considerato un problema dai contadini, che lo chiamavano "hurt-sickle" (fa male alla falce) in inglese, perché rovinava le lame delle falci. Oggi, a causa dell'uso intensivo di erbicidi, la sua presenza nei campi è diventata molto più rara, tanto da essere considerato un fiore prezioso e da tutelare.
  • Simbolo nel linguaggio dei fiori: Il fiordaliso è un fiore che esprime leggerezza, dolcezza e amicizia sincera. Donarlo significa trasmettere un sentimento di purezza e di felicità. In Oriente, viene spesso regalato come augurio di felicità.
  • Usi tradizionali e proprietà:
  • Rimedi oculari: È da sempre rinomato per le sue proprietà lenitive e antinfiammatorie, soprattutto per gli occhi. Il suo infuso veniva utilizzato per preparare colliri naturali e impacchi per alleviare stanchezza, gonfiore e irritazione.
  • In cucina: I petali del fiordaliso sono commestibili e vengono utilizzati per decorare piatti, insalate, zuppe e prodotti da forno, conferendo un tocco di colore vivace e un sapore leggermente erbaceo.
  • Inchiostro e pigmenti: Anticamente, il succo dei suoi fiori veniva usato per produrre un inchiostro blu e per tingere tessuti, in particolare il lino.
  • Fiore nella storia e nell'arte:
  • Nella tomba del faraone Tutankhamon sono stati ritrovati dei fiordalisi, che, nonostante siano stati a lungo sepolti, avevano conservato il loro colore.
  • Nel Medioevo, era considerato un simbolo di purezza e innocenza.
  • Nel periodo Barocco e Liberty, era un soggetto ricorrente nelle decorazioni di tessuti e porcellane, come quelle di Limoges, e in vari dipinti.

Il fiordaliso è, quindi, molto più di un semplice fiore di campo; è un simbolo di storia, amore, guarigione e bellezza, che continua a incantare e a ispirare.

#fiordaliso #CentaureaNapifolia #botanica #alimurgia

in reply to Adriano Bono

L'immagine mostra una bellissima fioritura di un fiore viola, probabilmente un Aster, che si erge al centro di un prato verde. I petali del fiore sono sottili e radi, con un centro bianco che contrasta con il colore viola. Il fiore è circondato da erba verde e altre piante, creando un'atmosfera naturale e serena. La luce del sole illumina delicatamente il fiore, mettendo in risalto i suoi dettagli.

Fornito da @altbot, generato localmente e privatamente utilizzando Ovis2-8B

🌱 Energia utilizzata: 0.152 Wh



Prefetto Roma, 'oltre un milione di persone a Tor Vergata'. 'Numero più che attendibile, le aree sono tutte piene'


@Roma

Oltre un milione di persone presenti a Tor Vergata per il Giubileo dei Giovani "è un numero più che attendibile perché le aree, come si vede dall'aereo, sono tutte piene e sono aree che possono contenere" quel numero.

Così il prefetto di Roma, Lamberto Giannini, parlando con i cronisti nella sala grandi eventi della Questura di Roma.

ansa.it/sito/notizie/topnews/2…

@Roma

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Acea - un data breach nucleare.


@Privacy Pride
Il post completo di Christian Bernieri è sul suo blog: garantepiracy.it/blog/acea/
Le misure non contano... Si, certo, me lo dicevano già nel duemilacredici! Purtroppo la realtà è ben diversa e le misure contano, eccome. Si potrebbe dire che è tutta una questione di misure. Oggi siamo diventati bravi e riusciamo a misurare e comparare ogni cosa,…



Il baby-verso


Comincio a credere si potrebbe fare un "baby-verso", ovvero un fediverso circoscritto a istanze che mostrano solo contenuti per minori.

Un bacino social in cui farsi le ossa prima di cominciare a navigare in mare aperto.



come pensare di risolvere i problemi ecologici e del pianeta passando da un'auto da 1t che mediamene trasporta 1 persona di 70kg a una di 3,5t sempre mediamente trasportante una persona da 70kg... (secondo me è una malattia mentale)


Si possono portare i gruppi Facebook nel Fediverso? Certamente. Ma come utilizzare le categorie di citiverse.it (ossia #NodeBB) da poliverso.org (ossia #Friendica)? Ecco una breve guida

Come ormai @Le Alternative abbiamo iniziato a sperimentare su NodeBB con l’ambizione di creare un’alternativa federata ai gruppi Facebook, soprattutto quelli locali.

Per chi lo visita direttamente dal sito, Citiverse è semplicemente un Forum; ma per chi lo usa dal Fediverso, Citiverse è un’istanza qualsiasi, con le “categorie” del Forum che diventano “gruppi Activitypub”, come le comunità Lemmy o i gruppi Friendica.

@Che succede nel Fediverso?

Così come per gli utenti Lemmy le categorie NodeBB sono indistinguibili dalle comunità Lemmy, anche per un utente Friendica, sono indistinguibili dai gruppi Friendica!


Al momento abbiamo creato una settantina di comunità, suddivise per macrocategorie e abbiamo già creato una guida per gli utenti Mastodon e ovviamente una guida per gli utenti Lemmy.

Ecco quindi una guida per gli utenti Friendica: volete visualizzare le categorie NodeBB dal vostro account Poliverso? Allora è sufficiente:

1) cercare il link della categoria su Citiverse: per esempio https://citiverse.it/category/13/roma o https://citiverse.it/category/31/localhost
2) copiarlo nella casella di ricerca di Friendica (in alto al centro) e premere invio (NB: spesso è sufficiente scrivere l'handle @roma@citiverse.it o @localhost@citiverse.it ma quello del link è il modo più sicuro)
3) a quel punto potremmo cliccare sulla scheda conversazioni

NB: alcune potrebbero sembrarvi vuote, perché i messaggi che “contengono” si vedono solo dopo che le avete seguite.

Per aprire una comversazione sulle comunità è invece sufficiente menzionare la comunità, per esempio @roma@citiverse.it o @localhost@citiverse.it all'interno del messaggio (possibilmente non nel primo paragrafo del messaggio) e pubblicare, come abbiamo scritto qui.

Per i più pigri? Ecco qua le "categorie" che abbiamo creato finora:


1) GRUPPI LOCALI

- Abruzzo: @abruzzo@citiverse.it
- - L’Aquila: @l-aquila@citiverse.it
- Basilicata: @basilicata@citiverse.it
- - Potenza: @potenza@citiverse.it
- Calabria: @calabria@citiverse.it
- - Catanzaro: @catanzaro@citiverse.it
- Campania: @campania@citiverse.it
- - Napoli: @napoli@citiverse.it
- Emilia Romagna: @emilia-romagna@citiverse.it
- - Bologna: @bologna@citiverse.it
- Friuli Venezia Giulia: @friuli-venezia-giulia@citiverse.it
- - Trieste: @trieste@citiverse.it
- Lazio: @lazio@citiverse.it
- - Roma: @roma@citiverse.it
- Liguria: @liguria@citiverse.it
- - Genova: @genova@citiverse.it
- Lombardia: @lombardia@citiverse.it
- - Varese: @varese@citiverse.it
- - Como: @como@citiverse.it
- - Milano: @milano@citiverse.it
- Marche: @marche@citiverse.it
- - Ancona: @ancona@citiverse.it
- - - Senigallia: @senigallia@citiverse.it
- Molise: @molise@citiverse.it
- - Campobasso: @campobasso@citiverse.it
- Piemonte: @piemonte@citiverse.it
- - Torino: @torino@citiverse.it
- Puglia: @puglia@citiverse.it
- - Bari: @bari@citiverse.it
- Sardegna: @sardegna@citiverse.it
- - Cagliari: @cagliari@citiverse.it
- Sicilia: @sicilia@citiverse.it
- - Palermo: @palermo@citiverse.it
- Toscana: @toscana@citiverse.it
- - Pisa: @pisa@citiverse.it
- - Firenze: @firenze@citiverse.it
- - Siena: @siena@citiverse.it
- Trentino Alto Adige: @trentino-alto-adige@citiverse.it
- - Trento: @trento@citiverse.it
- - Bolzano: @trento@citiverse.it- Umbria: @umbria@citiverse.it
- - Perugia: @perugia@citiverse.it
- Val d’Aosta: @val-d-aosta@citiverse.it
- - Aosta: @aosta@citiverse.it
- Veneto: @veneto@citiverse.it
- - Verona: @verona@citiverse.it
- - Padova: @padova@citiverse.it
- - Venezia: @venezia@citiverse.it
- - Rovigo: @rovigo@citiverse.it

2) FEDIVERSO

- Fediverso: @fediverso@citiverse.it
- - Friendica: @friendica@citiverse.it
- - Poliverso: @poliverso@citiverse.it
- Lemmy: @lemmy@citiverse.it
- - Feddit.It: @feddit.it@citiverse.it
- Bluesky: @bluesky@citiverse.it
- Mastodon Glitch-Soc: @mastodon-glitch@citiverse.it
- - Poliversity: @poliversity@citiverse.it

3) GRUPPI E ASSOCIAZIONI

- Gruppi e associazioni: @gruppi-e-associazioni@citiverse.it
- - Fiab L’Aquila: @fiab-l-aquila@citiverse.it
- - Neverland: @neverland@citiverse.it
- - Vegan City: @vegan-city@citiverse.it


4) DEGOOGLIZZAZIONE


- Addio Big Tech: @addio-big-tech@citiverse.it
- - Browser: @browser@citiverse.it
- - Metaland: @metaland@citiverse.it
- - Localhost: @localhost@citiverse.it
- - Googlelandia: @googlelandia@citiverse.it
- - Amazon-ia: @amazon-ia@citiverse.it


5) ALTRO


- Annunci: @annunci@citiverse.it
- Test: @test@citiverse.it


Un mese di sperimentazione con Citiverse.it. Quali sono le comunità attive e, soprattutto, di cosa abbiamo bisogno?


@fediverso@feddit.it

Un mese fa @skariko e io abbiamo ininziato a sperimentare su NodeBB con l'ambizione di creare un'alternativa federata ai gruppi Facebook, soprattutto quelli locali.

Per chi lo visita direttamente dal sito, Citiverse è un Forum; ma per chi lo usa dal Fediverso, Citiverse è un'istanza qualsiasi, ma con le "categorie" del Forum che diventano "gruppi Activitypub", come le comunità Lemmy.

Al momento abbiamo creato una settantina di comunità, suddivise per macrocategorie.

Volete visualizzarle dal vostro account Mastodon? Eccole qua:


NB: alcune potrebbero sembrarvi vuote, perché i messaggi che "contengono" si vedono solo dopo che le avete seguite.


1) DISCUSSIONI GENERALI



2) LUOGHI E CITTA'



3) FEDIVERSO



GRUPPI E ASSOCIAZIONI



4) ALTRO



DI COSA ABBIAMO BISOGNO


Vogliamo far diventare Citiverse un'alternativa ai gruppi Facebook, ma per farlo abbiamo bisogno che sia una comunità attiva:
Se la discussione è scarsa, nessuno prenderà in considerazione citiverse.it! Quindi:

1) seguite le comunità e partecipate alle discussioni con il vostro account federato
2) se volete una nuova comunità, chiedetecela
3) e se volete iscrivervi al forum, in questa fase, dobbiamo inviarvi l'invito via email


Questa voce è stata modificata (4 mesi fa)
in reply to Max - Poliverso 🇪🇺🇮🇹

@Massimiliano Polito 🇪🇺🇮🇹 @Le Alternative

Questa cosa mi interessa molto, qualche domanda:

1) perché sconsigliate di menzionare la comunità nella prima riga?

Perché viene una schifezza: la prima riga infatti diventa un titolo nelle piattaforme forum-like, quindi scrivere la menzione all'inizio rende orripilante il post. La cosa migliore è scrivere un primo paragrafo con un titolo riassuntivo della conversazione, poi la menzione e poi il resto del testo

Me ne scordo di cosa? 😁

😂😭

2) è possibile vedere da citiverse.it quale sia l'handle di una comunità

Generalmente è lo stesso nome della categoria. Per esempio se la categoria è https://citiverse.it/category/13/NOMECATEGORIA allora l'handle è al 99% @NOMECATEGORIA@citiverse.it ma quando è la prima volta che usi una comunità, ti conviene fare prima la ricerca, perché la comunità potrebbe non essere ancora stata collegata dalla tua istanza

3) giorni fa ho creato un account su citiverse.it per poter interagire con le comunità, a questo punto mi viene il dubbio che avrei potuto fare tutto con il mio account su poliverso.org senza farne uno nuovo anche lì. Corretto?

Non necessariamente: per esempio io presefrisco utilizzare un account social (Mastodon o Friendica) per scrivere nuovi post su citiverse.it perché lo trovo più comodo. Ma l'esperienza Forum è molto più ordinata e, soprattutto, NodeBB recupera molto bene i contenuti dalle altre istanze. Quindi in un cero senso è vantaggioso usare un account NodeBB.
Inoltre se vuoi moderare una comunità, avere un account NodeBB è fondamentale.

Per concludere, direi che avere due account è meglio che averne uno solo

in reply to Max - Poliverso 🇪🇺🇮🇹

@Massimiliano Polito 🇪🇺🇮🇹 @Le Alternative

1) quindi il titolo del post, per chi usa Friendica, viene ignorato da nodeBB?

No, in effetti non dovrebbe affatto essere ignorato, ma siccome il titolo non lo uso quasi mai, non saprei risponderti... Magari prova a pubblicare un nuovo post con Titolo e vedi che succede

in reply to Poliverso - notizie dal Fediverso ⁂

@Poliverso - notizie dal Fediverso ⁂ @Le Alternative

Volevo mettere un messaggio di prova, sono andato a cercare il link del forum di test su citiverse.it e mi sono accorto che avevo mandato un messaggio di prova giorni fa per vedere come funzionava e manco a farlo a posta quel messaggio aveva un titolo.

NodeBB ha usato il titolo che avevo messo su Friendica come titolo del post che ha creato su citiverse ma anche come prima riga del suo testo.



Ammazza che cornacchia intelligente, sapeva di morire ed è andata proprio nel giardino dell'istituito zooprofilattico 🤔🤔🤔.


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