RedBox In The 80s: Meet The VHS Vending Behemoth
Redbox was a company with a moderately interesting business model—it let you rent DVDs from automated kiosks. It’s an idea so simple it’s almost surprising it didn’t appear sooner. Only, it did—all the way back in the VHS age!
Meet the Video Vendor. YouTuber [SpaceTime Junction] was able to track down one of these rare machines, which apparently formerly served an Ohio rental outlet called Kohnen’s. It’s a monstrous thing that stands taller and about three times wider than traditional vending machines, and it could hold up to 320 tapes in its robotic magazine. It’s got lashings of woodgrain, a green-on-black CRT, and the beautiful kind of clicky keys that went away after the 1980s.
[SpaceTime Junction] has a bunch of videos up on the machine, and you even get to see it powered up. It’s a little difficult to see what’s going on, because the machine is something like nine feet wide and it’s all shot in vertical video. There isn’t a whole lot of content on these obscurities out there, so this is a great place to start. Apparently, there were recently a hundred or more of these found living in a Texas warehouse according to Reddit, so we might see more of these popping up online soon. [SpaceTime Junction] has toured that facility, too.
You can read more about the fall of Redbox, or the cleanup afterwards, in our prior coverage.
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Le mie interviste ai “Giovani del Folkstudio”
La newsletter inviata da Luigi Grechi che aggiorna sulla rassegna “I giovani del Folkstudio” è ora anche un sito web.Pertanto trovate online anche le mie interviste uscite via via, a qu…RadioTarantula
Wislawa Szymborska - Il poeta e il mondo
Wislawa Szymborska. Discorso tenuto in occasione del conferimento del Premio Nobel
In un discorso, pare, la prima frase è sempre la più difficile. E dunque l’ho già alle mie spalle… Ma sento che anche le frasi successive saranno difficili, la terza, la sesta, la decima, fino all’ultima, perché devo parlare della poesia. Su questo argomento mi sono pronunciata di rado, quasi mai. E sempre accompagnata dalla convinzione di non farlo nel migliore dei modi. Per questo il mio discorso non sarà troppo lungo. Ogni imperfezione è più facile da sopportare se la si serve a piccole dosi.
Il poeta odierno è scettico e diffidente anche – e forse soprattutto – nei confronti di se stesso. Malvolentieri dichiara in pubblico di essere poeta – quasi se ne vergognasse un po’. Ma nella nostra epoca chiassosa è molto più facile ammettere i propri difetti, se si presentano bene, e molto più difficile le proprie qualità, perché sono più nascoste, e noi stessi non ne siamo convinti fino in fondo…
In questionari o in conversazioni occasionali, quando il poeta deve necessariamente definire la propria occupazione, egli indica un genere “letterato” o nomina l’altro lavoro da lui svolto. La notizia di avere a che fare con un poeta viene accolta dagli impiegati o dai passeggeri che sono con lui sull’autobus con una leggera incredulità e inquietudine, Suppongo che anche un filosofo susciti un eguale imbarazzo. Egli si trova tuttavia in una situazione migliore, perché per lo più ha la possibilità di abbellire il proprio mestiere con un qualche titolo scientifico, Professore di filosofia – suona molto più serio.
Ma non ci sono professori di poesia. Se così fosse, vorrebbe dire che si tratta d’una occupazione che richiede studi specialistici, esami sostenuti con regolarità, elaborati teorici arricchiti di bibliografia e rimandi, e infine diplomi ricevuti con solennità. E questo a sua volta significherebbe che per diventare poeta non bastano fogli di carta, sia pure riempiti di versi più eccelsi – ma che è necessario, e in primo luogo, un qualche certificato con un timbro. Ricordiamoci che proprio su questa base venne condannato al confino il poeta russo, poi premio Nobel, Iosif Brodskij. Fu ritenuto un “parassita” perché non aveva un certificato ufficiale che lo autorizzasse ad essere poeta…
Anni fa ebbi l’onore e la gioia di conoscerlo di persona. Notai che a lui solo, tra i poeti che conoscevo, piaceva dire di sé “poeta”, pronunciava questa parola senza resistenze interiori, perfino con una certa libertà provocatoria. Penso che ciò fosse dovuto alle brutali umiliazioni da lui subite in gioventù.
Nei paesi felici, dove la dignità umana non viene violata con tanta facilità, i poeti ovviamente desiderano essere pubblicati, letti e compresi, ma non fanno molto, o comunque assai poco, per distinguersi quotidianamente fra gli altri esseri umani. Ma fino a non molto tempo fa, nei primi decenni del nostro secolo, ai poeti piaceva stupire con un abbigliamento bizzarro e un comportamento eccentrico. Si trattava però sempre di uno spettacolo destinato al pubblico. Arrivava il momento in cui il poeta si chiudeva la porta alle spalle, si liberava di tutti quei mantelli, orpelli e altri accessori poetici, e rimaneva in silenzio, in attesa di se stesso, davanti a un foglio di carta ancora non scritto. Perché, a dire il vero, solo questo conta.
E’ significativo che si producano di continuo molti film sulla biografia di grandi scienziati e grandi artisti. Registi di una qualche ambizione intendono rappresentare in modo verosimile il processo creativo che ha condotto a importanti scoperte scientifiche o alla nascita di famosissime opere d’arte. E’ possibile mostrare con un certo successo il lavoro di taluni scienziati: laboratori, strumentazione varia, meccanismi attivati riescono per un po’ a catturare l’attenzione degli spettatori. Ci sono inoltre momenti molto drammatici in cui non si sa se l’esperimento ripetuto per la millesima volta, solo con una leggera modifica darà finalmente il risultato atteso. Possono essere spettacolari i film sui pittori – è possibile ricreare tutte le fasi della nascita di un quadro, dal tratto iniziale fino all’ultimo tocco di pennello. I film sui compositori sono riempiti dalla musica – dalle prime battute che l’artista sente in sé, fino alla partitura completa dell’opera. Tutto questo è ancora ingenuo e non dice nulla su quello strano stato d’animo popolarmente detto “ispirazione”, ma almeno c’è di che guardare e di che ascoltare.
Le cose vanno assai peggio per i poeti. Il loro lavoro non è per nulla fotogenico. Una persona seduta al tavolino o sdraiata sul divano fissa con lo sguardo immobile la parete o il soffitto, di tanto in tanto scrive sette versi, dopo un quarto d’ora ne cancella uno, e passa un’altra ora in cui non accade nulla… Quale spettatore riuscirebbe a reggere un simile spettacolo?
Ho menzionato l’ispirazione. Alla domanda su cosa essa sia, ammesso che esista, i poeti contemporanei danno risposte evasive. Non perché non abbiano mai sentito il beneficio di tale impulso interiore. Il motivo è un altro. Non è facile spiegare a qualcuno qualcosa che noi stessi non capiamo.
Anch’io talvolta, di fronte a questa domanda, eludo la sostanza della cosa. Ma rispondo così: l’ispirazione non è un privilegio esclusivo dei poeti o degli artisti in genere. C’è, c’è stato e sempre ci sarà un gruppo di individui visitati dall’ispirazione. Sono tutti quelli che coscientemente si scelgono un lavoro e lo svolgono con passione e fantasia. Ci sono medici siffatti, ci sono pedagoghi siffatti, ci sono giardinieri siffatti e ancora un centinaio di altre professioni. Il loro lavoro può costituire un’incessante avventura, se solo sanno scorgere in esso sfide sempre nuove. Malgrado le difficoltà e le sconfitte, la loro curiosità non viene meno. Da ogni nuovo problema risolto scaturisce per loro un profluvio di nuovi interrogativi. L’ispirazione, qualunque cosa sia, nasce da un incessante “non so”.
Di persone così non ce ne sono molte. La maggioranza degli abitanti di questa terra lavora per procurasi da vivere, lavora perché deve. Non sono essi a scegliersi il lavoro per passione, sono le circostanze della vita che scelgono per loro. Un lavoro non amato, un lavoro che annoia, apprezzato solo perché comunque non a tutti accessibile, è una delle più grandi sventure umane. E nulla lascia presagire che i prossimi secoli apporteranno in questo campo un qualche felice cambiamento.
Posso dire pertanto che se è vero che tolgo ai poeti il monopolio dell’ispirazione, li colloco comunque nel ristretto gruppo degli eletti dalla sorte.
A questo punto possono sorgere dei dubbi in chi mi ascolta. Allora anche carnefici, dittatori, fanatici, demagoghi in lotta per il potere con l’aiuto di qualche slogan, purché gridato forte, amano il proprio lavoro e lo svolgono altresì con zelante inventiva. D’accordo, loro “sanno”. Sanno, e ciò che sanno gli basta una volta per tutte. Non provano curiosità per nient’altro, perché ciò potrebbe indebolire la forza dei loro argomenti. E ogni sapere da cui non scaturiscono nuove domande, diventa in breve morto, perde la temperatura che favorisce la vita. Nei casi più estremi, come ben ci insegna la storia antica e contemporanea, può addirittura essere un pericolo mortale per la società.
Per questo apprezzo tanto due piccole paroline: “non so”. Piccole, ma alate. Parole che estendono la nostra vita in territori che si trovano in noi stessi e in territori in cui è sospesa la nostra minuta Terra. Se Isaak Newton non si fosse detto “non so”, le mele nel giardino sarebbero potute cadere davanti ai suoi occhi come grandine e lui, nel migliore dei casi, si sarebbe chinato a raccoglierle, mangiandole con gusto. Se la mia connazionale Maria Sklodowska Curie non si fosse detta “non so” sarebbe sicuramente diventata insegnante di chimica per un convitto di signorine di buona famiglia, e avrebbe trascorso la vita svolgendo questa attività, peraltro onesta. Ma si ripeteva “non so” e proprio queste parole la condussero, e per due volte, a Stoccolma, dove vengono insignite del premio Nobel le persone di animo inquieto ed eternamente alla ricerca.
Anche il poeta, se è vero poeta, deve ripetere di continuo a se stesso “non so”. Con ogni sua opera cerca di dare una risposta, ma non appena ha finito di scrivere già lo invade il dubbio e comincia a rendersi conto che si tratta d’una risposta provvisoria e del tutto insufficiente. Perciò prova ancora una volta e un’altra ancora, finché gli storici della letteratura non legheranno insieme prove della sua insoddisfazione di sé, chiamandole “patrimonio artistico”…
…Il mondo, qualunque cosa noi ne pensiamo, spaventati dalla sua immensità e dalla nostra impotenza di fronte a esso, amareggiati dalla sua indifferenza alle sofferenze individuali ( di uomini, animali, e forse piante, perché chi ci dà la certezza che le piante siano esenti dalla sofferenza?), qualunque cosa noi pensiamo dei suoi spazi trapassati dalle radiazioni delle stelle, stelle intorno a cui si sono già cominciati a scoprire pianeti ( già morti? Ancora morti?), qualunque cosa pensiamo di questo smisurato teatro, per cui abbiamo sì il biglietto d’ingresso, ma con una validità ridicolmente breve, limitata dalle due date categoriche, qualunque cosa ancora noi pensassimo di questo mondo – esso è stupefacente.
Ma nella definizione “stupefacente” si cela una sorta di tranello logico. Dopotutto ci stupisce ciò che si discosta da una qualche norma nota e generalmente accettata, da una qualche ovvietà a cui siamo abituati. Ebbene, un simile mondo ovvio non esiste affatto. Il nostro stupore esiste per se stesso e non deriva da nessun paragone con alcunché.
D’accordo, nel parlare comune, che non riflette su ogni parola, tutti usiamo i termini: “mondo normale”, vita normale normale corso delle cose… Tuttavia nel linguaggio della poesia, in cui ogni parola ha un peso, non c’è più nulla di ordinario e normale. Nessuna pietra e nessuna nuvola su di essa. Nessun giorno e nessuna notte che lo segue. E soprattutto nessuna esistenza di nessuno in questo mondo.
A quanto pare i poeti avranno sempre molto da fare.
7 dicembre 1996
Giacomo Franca reshared this.
Lo Spyware Paragon Colpisce i Giornalisti: Nel Mirino Anche Francesco Cancellato di Fanpage!
Un giornalista investigativo italiano, è stato preso di mira da uno spyware sviluppato dalla società israeliana Paragon Solutions riporta The Guardian, secondo una notifica ricevuta tramite WhatsApp.
Francesco Cancellato, caporedattore del sito di giornalismo investigativo Fanpage, è stato il primo a denunciare pubblicamente l’attacco, dopo che WhatsApp ha annunciato venerdì che 90 giornalisti e membri della società civile erano stati colpiti dallo spyware.
Il giornalista, come molte altre persone la cui identità resta sconosciuta, ha dichiarato di aver ricevuto l’avviso dall’app di messaggistica nel pomeriggio di venerdì. WhatsApp, di proprietà di Meta, non ha divulgato i nomi delle vittime né la loro posizione esatta, ma ha confermato che gli attacchi hanno coinvolto individui in oltre due dozzine di Paesi, inclusa l’Europa.
WhatsApp ha affermato di aver scoperto che Paragon stava prendendo di mira i suoi utenti a dicembre e di aver bloccato il vettore utilizzato per “probabilmente compromettere” gli individui. Come altri produttori di spyware, Paragon vende l’uso del suo spyware, noto come Graphite, ad agenzie governative, che dovrebbero usarlo per combattere e prevenire la criminalità.
Lo spyware di Paragon è stato presumibilmente consegnato a bersagli che sono stati inseriti in chat di gruppo senza il loro permesso, e ha inviato malware tramite PDF nella chat di gruppo. Paragon crea spyware no-click, il che significa che gli utenti non devono cliccare su alcun link o allegato per essere infettati; viene semplicemente consegnato sul telefono del target.
Non è chiaro per quanto tempo Cancellato possa essere stato compromesso. I giornalisti sotto copertura di Fanpage, sebbene non Cancellato personalmente, si erano infiltrati in gruppi e forum di chat utilizzati dai membri della Gioventù Nazionale, un’ala del partito Fratelli d’Italia.
L’emittente ha pubblicato clip di membri della Gioventù Nazionale che cantavano “Duce” (un riferimento a Benito Mussolini) e “sieg Heil”, e si vantavano dei loro legami familiari con personaggi storici legati al terrorismo neofascista. Le storie sono state pubblicate a maggio.
Cancellato, 45 anni, ha detto di non aver avuto motivo di sospettare a dicembre che il suo dispositivo mobile fosse stato compromesso e che nessuna autorità gli ha mai detto che era sotto inchiesta.
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Feed Wordpress
Sono nuovo, ho scoperto che posso importare qui il feed del mio blog su Wordpress e della e-zine a cui collaboro, ma non ho capito se li vedo solo io o se sono pubblici.
Si tratta di RadioTarantula e Free Zone Magazine. Puoi illuminarmi per favore?
Grazie!
Il Ministero Della Difesa, Colpito Da OverFlame! Secondo DDoS in 6 giorni
Il gruppo di hacktivisti russi OverFlame ha sferrato un nuovo attacco DDoS (Distributed Denial of Service) contro il Ministero della Difesa italiano il 30 di gennaio, segnando la seconda offensiva in pochi giorni al ministero del nostro Paese. In precedenza, il 26 Gennaio, il collettivo “Mr Hamza” ha colpito il ministero.
L’azione è stata rivendicata tramite il loro canale Telegram, dove hanno pubblicato screenshot che dimostrano l’indisponibilità del sito ufficiale del ministero il 30 di gennaio tramite checkhost.
Cos’è un attacco DDoS?
Un attacco DDoS è una tecnica utilizzata dai cybercriminali per rendere inutilizzabile un sito web o un servizio online. Il metodo prevede l’invio di un’enorme quantità di richieste al server bersaglio, sovraccaricandolo fino a provocarne il blocco temporaneo o permanente.
Questo tipo di attacco non mira direttamente a rubare dati, ma a interrompere la normale operatività di un sistema, causando danni economici e di reputazione.
La strategia di OverFlame
OverFlame si è già fatto notare il 20 gennaio scorso, quando ha tentato di colpire il sito dell’AISE. Il gruppo utilizza attacchi DDoS per protestare contro le politiche europee e italiane, adottando una retorica di sfida contro i governi occidentali.
Nel loro ultimo messaggio su Telegram, hanno ironizzato sull’Italia, facendo riferimento agli “amanti della pizza” e celebrando il loro successo con il tag #Italy404, chiaro riferimento all’errore HTTP che indica una pagina non disponibile.
Buona e produttiva mattina Russia! 🇷🇺
Questa volta i Coon hanno attaccato il sito web del Ministero italiano. 🇮🇹
Rapporto:
❌check-host.net/check-report/22…
Mettete fine agli amanti della pizza 🍕🤢
#Italia404
OverFlame|FORUM|contatti -> @OverFlame_contatti_bot
Obiettivi e possibili sviluppi
Gli attacchi DDoS di OverFlame sembrano seguire una strategia ben precisa, colpendo siti governativi e istituzionali per dimostrare la loro capacità di causare disservizi. Questo tipo di azione, sebbene non rappresenti una minaccia diretta alla sicurezza dei dati, mette in evidenza le vulnerabilità delle infrastrutture digitali nazionali e la necessità di implementare misure di difesa più efficaci.
Secondo esperti di cybersecurity, il rischio di nuovi attacchi è alto, e OverFlame potrebbe continuare a prendere di mira istituzioni europee, intensificando la propria attività nei prossimi mesi. Per proteggersi da attacchi di questo tipo, le istituzioni e le aziende devono adottare soluzioni di mitigazione DDoS, tra cui:
- Utilizzo di servizi di protezione avanzati forniti da provider specializzati come Cloudflare, Akamai o Radware.
- Monitoraggio del traffico in tempo reale per individuare e bloccare picchi anomali di richieste.
- Implementazione di filtri e firewall capaci di riconoscere e respingere traffico dannoso.
- Rafforzamento dell’infrastruttura IT con server distribuiti e ridondanti per evitare sovraccarichi critici.
Conclusione
L’attacco di OverFlame conferma che l’Italia è tra i bersagli preferiti degli hacktivisti filo-russi.
Questo tipo di minaccia, se non affrontata adeguatamente, potrebbe causare danni significativi ai servizi digitali pubblici. Resta da vedere quali misure verranno adottate dalle autorità italiane per rafforzare la resilienza delle proprie infrastrutture digitali e contrastare le future offensive cyber.
Questa informazione è stata acquisita attraverso l’utilizzo della piattaforma Recorded Future, partner strategico di Red Hot Cyber e leader nell’intelligence sulle minacce informatiche, che fornisce analisi avanzate per identificare e contrastare le attività malevole nel cyberspazio.
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Mi presento scrivendo un post di prova
Non molto intuitivo ma nemmeno incomprensibile. Penso che potrei trovarmi bene.
Ho un po' di difficoltà a trovare contatti che condividano i miei principali interessi (la musica, la psicoterapia e quello che c'è in mezzo), ma immagino sia solo questione di darsi un po' di tempo e cercare meglio.
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Time vs Money, 3D Printer Style
A few months ago, Hackaday’s own Al Williams convinced me to buy a couple of untested, returned-to-manufacturer 3D printers. Or rather, he convinced me to buy one, and the incredible success of the first printer spurred me on to the second. TL;DR: Lightning didn’t strike twice, but I’d still rate it as worth my time. This probably isn’t a good choice for your first printer, but if you’ve done the regular maintenance on your first printer already, I’d recommend it for your second or twelfth.
As background, Al has been volunteering with local schools to teach a 3D printing summer class, and this means outfitting them with a 3DP lab on the dirt cheap. His secret is to buy last year’s model which has all of the features he needs – most importantly for the kids, automatic bed height probing – but to buy it from the scratch-and-dent shelf at Creality. Why? Because they are mid-grade printers, relatively new, but on deep discount.
How deep? I found an essentially endless supply of printers that retail for $300 on discount for $90 each. The catch? It might work, it might not. I bought my son one, because I thought that it would at least make a good project for us to work on together. Those plans were spoiled – it worked absolutely flawlessly from the moment we bolted it together, and he runs 24-hour jobs on the thing without fear. From the look of the build plate, it had been used exactly once and returned for whatever reason. Maybe the owner just didn’t want a 3D printer?
The siren song of straightforward success was too much for me to resist, and I picked another up to replace my aging A8 which was basically a kit for a 3D printer, and not a particularly good one at that, but could be made to work. My scratch-and-dent Creality came with a defective bed-touch sensor, which manifest itself as a random absolute refusal to print.
I took it apart, but the flaw is in the design of the V1 touch sensors – the solenoid requires more current to push down than the 3DP motherboard can reliably deliver. It works 100% of the time on my bench power supply, but in situ it fails about 30% of the time, even after hitting it with graphite and making sure everything is mechanically sound. Creality knows this and offers a free trade-in, just not for me. The new version of the Creality probe costs $50 new, but you can get cheap knock-off BL Touch models for $14. Guess what I did?
And guess what bit me? The cheapo touch probe descends a bit slower than the Creality version should, and the firmware is coded to time-out in an extra-short timeframe. Thankfully, Creality’s modifications to Marlin are all open source, and I managed to tweak and flash a new firmware that made it work 100% of the time, but this was at a cost of probably eight hours of bug-hunting, part-ordering, and firmware-compiling. That said, I got some nice extra features along the way, which is the advantage of a printer running open-source firmware.
So my $300 printer cost me $105, plus eight hours of labor. I only charge one coffee per hour for fun hardware debugging tasks, but you may have a different valuation. Taken together with my son’s printer, we have $600 worth of printer for under $200 plus labor, though, which starts to sound a little better.
Is gambling on an untested return 3D printer worth it? For us, I would say it was, and I’d do it again in a few years. For now, though, we’ve got three printers running and that’s all we need. Have you gone down this perilous path?
This article is part of the Hackaday.com newsletter, delivered every seven days for each of the last 200+ weeks. It also includes our favorite articles from the last seven days that you can see on the web version of the newsletter. Want this type of article to hit your inbox every Friday morning? You should sign up!
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l’invito a nozze che ruba i tuoi dati! La nuova minaccia che distribuisce l’infostealer Tria
Gli specialisti di Kaspersky Lab hanno scoperto un nuovo stealer, Tria, che ruba dati da SMS, app di messaggistica istantanea e posta elettronica sugli smartphone infetti. Gli aggressori distribuiscono Tria tramite chat personali e di gruppo su programmi di messaggistica istantanea, spacciando il malware per un invito a un matrimonio.
La campagna è attiva da marzo 2024 e gli attacchi sono attualmente limitati a due soli Paesi: Malesia e Brunei. Tuttavia, gli esperti sottolineano che gli utenti di altre regioni, potrebbero imbattersi in uno schema simile.
I truffatori inviano alle potenziali vittime un presunto invito a nozze e chiedono loro di installare un file APK per visualizzarlo. Ovviamente, invece di visualizzare l’invito, la persona scarica il malware sul proprio dispositivo. Allo stesso tempo, Tria si maschera da applicazione delle impostazioni di sistema e il proprietario del dispositivo potrebbe non notare nulla di sospetto.
Durante l’installazione, il malware richiede il numero di telefono della vittima e le autorizzazioni che consentiranno l’accesso a dati e funzioni riservate. Tra questi rientrano l’accesso agli SMS, alle notifiche, ai registri delle chiamate e all’attività di rete.
Se vengono ottenuti i diritti necessari, gli aggressori sono in grado di intercettare password e codici di sicurezza per rubare account WhatsApp e Telegram e distribuire ulteriormente il file APK dannoso ai contatti presenti sul dispositivo della vittima.
Inoltre, grazie alla capacità di intercettare gli SMS, gli aggressori possono accedere anche agli account di altri servizi, richiedendo codici OTP per effettuare l’accesso. Inoltre, una delle versioni scoperte del programma Tria stealer si distingue per il fatto che consente agli aggressori di leggere i messaggi personali delle vittime nei programmi di messaggistica istantanea e nella posta elettronica (Gmail, Outlook, Yahoo Mail).
Nel corso delle indagini, gli esperti hanno scoperto elementi in lingua indonesiana: diverse stringhe univoche nel malware stesso, nonché un modello di denominazione per i bot di Telegram utilizzati per comunicare con il server di comando e controllo. Sulla base di ciò, i ricercatori hanno concluso che gli aggressori dietro gli attacchi di Tria sono di lingua indonesiana.
“Gli aggressori rubano account di messaggistica istantanea per distribuire l’infostealer Tria oltre a inviare loro messaggi chiedendo di trasferire denaro. L’invio di inviti elettronici a matrimoni e altri eventi è diventata una prassi comune. I truffatori lo sanno e sfruttano la scarsa alfabetizzazione digitale degli utenti, pronti a scaricare applicazioni dubbie che presumibilmente servono a visualizzare immagini o video dai messenger”, commenta Dmitry Galov, responsabile di Kaspersky GReAT in Russia.
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DeepSeek ridefinisce le regole del gioco: La corsa agli armamenti per la potenza di calcolo è finita?
Recentemente, DeepSeek ha ottenuto risultati straordinari, attirando l’attenzione globale. Il 27 gennaio è stata in cima alla classifica delle app gratuite sia nell’Apple App Store in Cina che negli Stati Uniti, segnando un evento storico: per la prima volta, un’app cinese ha raggiunto contemporaneamente il primo posto nei due più grandi mercati digitali del mondo, superando persino ChatGPT.
L’ascesa di DeepSeek ha avuto un impatto immediato sul mercato. Già il 24 gennaio, un post diventato virale sulla piattaforma anonima TeamBlind riportava il panico all’interno di Meta, con un dipendente che affermava che l’azienda fosse preoccupata per le capacità del nuovo modello.
Lo stesso giorno, DeepSeek-R1 è salito al terzo posto nella classifica globale dei modelli di grandi dimensioni e ha ottenuto il primo posto, al pari di OpenAIo1. Il crescente interesse per DeepSeek ha portato persino CNBC a dedicargli uno speciale di 40 minuti, totalizzando oltre 2 milioni di visualizzazioni.
Il terremoto nei mercati finanziari
L’impatto di DeepSeek si è esteso anche ai mercati finanziari. Il 27 gennaio, le azioni delle aziende legate al progetto sono schizzate verso l’alto, con diversi titoli che hanno raggiunto il limite giornaliero o aperto con un rialzo significativo. Questo successo ha avuto ripercussioni anche su NVIDIA, azienda leader nella produzione di GPU per l’AI: il 24 gennaio, il prezzo delle sue azioni è sceso di oltre 3%, e il 27 gennaio il calo pre-market è arrivato fino al 13%, alimentando dubbi sul futuro della società e intensificando le preoccupazioni sulla competitività del settore.
Un nuovo paradigma: meno potenza di calcolo, più efficienza
L’elemento rivoluzionario di DeepSeek risiede nella sua capacità di ridurre la dipendenza dai chip ad alte prestazioni, abbattendo i costi computazionali grazie a un’innovativa architettura basata sulla catena di pensiero. Il modello DeepSeek-R1 è stato sviluppato con un budget di appena 5,57 milioni di dollari, un costo incredibilmente basso rispetto ai centinaia di milioni richiesti per addestrare modelli equivalenti come GPT-4.
Questo approccio ha messo in discussione l’assunto che “la potenza di calcolo è sovrana”, creando un modello più sostenibile ed efficiente. Il costo per milione di token di DeepSeek è di soli 0,14 dollari, riducendo drasticamente le spese per le query rispetto ai suoi competitor.
Questa innovazione apre nuove strade per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale senza la necessità di cluster GPU estremamente costosi, mettendo in discussione l’intero modello di business delle aziende che hanno basato la loro crescita sulla vendita di chip AI.
Il trionfo dell’open-source: una minaccia per i giganti chiusi
Oltre alla sua efficienza tecnologica, DeepSeek ha fatto una scelta strategica che potrebbe cambiare le regole del mercato: ha adottato un modello open-source. A differenza di aziende come OpenAI, Google e Anthropic, che mantengono segreti i loro pesi e dati di addestramento, DeepSeek ha reso pubbliche le sue tecnologie, consentendo agli sviluppatori di tutto il mondo di contribuire e innovare.
Questa decisione ha attirato l’attenzione di Marc Andreessen, co-fondatore di Netscape, che ha definito DeepSeek “un dono enorme per il mondo”. Anche Yann LeCun, capo della ricerca AI di Meta, ha lodato il progetto, sottolineando come dimostri la superiorità dell’open-source rispetto ai modelli proprietari. Questo potrebbe segnare l’inizio di un’era in cui il monopolio delle big tech sulle AI viene eroso, favorendo un’innovazione più democratica e distribuita.
L’onda d’urto su NVIDIA e l’indipendenza con i Chip Huawei
Uno degli effetti più immediati dell’ascesa di DeepSeek è stato l’impatto sulle aziende produttrici di chip. NVIDIA, che ha dominato il settore AI grazie alle sue GPU avanzate, ha visto il suo valore di mercato crollare in seguito all’annuncio di DeepSeek. Questo perché il modello cinese riduce drasticamente la necessità di hardware ultra-performante, spingendo le aziende a riconsiderare la loro dipendenza dalle soluzioni NVIDIA.
Inoltre, DeepSeek ha integrato il supporto per la piattaforma Ascend di Huawei, riducendo ulteriormente la sua dipendenza dalle GPU americane. Attraverso una tecnologia di regolazione dinamica della precisione, è riuscito a mantenere prestazioni elevate riducendo i costi del 70%, una mossa che potrebbe liberare la Cina dalla dipendenza tecnologica dagli Stati Uniti.
Le Sanzioni Un bene Per La Cina
Negli ultimi anni, gli Stati Uniti hanno cercato di limitare l’accesso della Cina alle tecnologie avanzate attraverso restrizioni e sanzioni, nel tentativo di mantenere il proprio vantaggio competitivo nel campo dell’intelligenza artificiale. Tuttavia, DeepSeek ha dimostrato che l’innovazione non può essere bloccata con controlli alle esportazioni.
Secondo il MIT Technology Review, le restrizioni imposte dagli Stati Uniti non solo non hanno rallentato lo sviluppo dell’IA in Cina, ma hanno spinto le aziende cinesi a trovare soluzioni alternative e più efficienti. Questo potrebbe portare a un cambiamento di paradigma globale, in cui la Cina diventa un leader nel settore nonostante (o proprio grazie a) le restrizioni occidentali.
Il crollo della bolla AI: cosa succederà ora?
L’arrivo di DeepSeek ha anche sollevato un interrogativo cruciale: la bolla dell’intelligenza artificiale sta per scoppiare? Dal 2022 al 2023, il settore AI ha attratto investimenti miliardari, con aziende come OpenAI e Google che hanno speso cifre astronomiche nella corsa alla potenza computazionale. Tuttavia, DeepSeek dimostra che la crescita dell’AI non è necessariamente legata all’aumento della potenza di calcolo, ma piuttosto all’efficienza degli algoritmi.
Questo ha portato a un’ondata di incertezza nel settore: il 27 gennaio, i futures sull’S&P 500 sono scesi dell’1%, mentre quelli del Nasdaq 100 hanno perso fino all’1,9%. Nel frattempo, le azioni di NVIDIA e SoftBank sono crollate, evidenziando il crescente scetticismo degli investitori sulla sostenibilità del modello attuale di AI.
Conclusione: il futuro dell’intelligenza artificiale sarà diverso?
L’emergere di DeepSeek segna un punto di svolta nell’evoluzione dell’intelligenza artificiale. Per anni, il settore è stato dominato dall’idea che più potenza di calcolo significasse maggiore progresso, un dogma che ha spinto le aziende a investire miliardi in infrastrutture sempre più costose.
Ora, DeepSeek ha dimostrato che è possibile ottenere risultati straordinari con un approccio più efficiente e accessibile. Questo non solo minaccia il monopolio tecnologico degli Stati Uniti, ma potrebbe anche ridisegnare completamente le regole del gioco, aprendo la strada a un futuro in cui l’intelligenza artificiale è più accessibile, economica e democratica.
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Come è equipaggiata l’Aeronautica militare cinese. Scrive Valori
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Dopo essere entrata nel 21° secolo, la Repubblica Popolare della Cina si è trasformata da un Paese in via di sviluppo in una grande potenza che ha attirato molta attenzione fra le forze armate mondiali. Forse in passato la potenza della Repubblica Popolare della Cina è stata apprezzata
Human library - il dopo
Caro diario:
L'esperienza di essere un "#librovivente" oggi è stata intensa, molto più delle volte precedenti.
Forse perché invece di avere un "lettore" singolo, i lettori erano gruppetti di persone (una signora era commossa, un'altra impassibile, la ragazzina dolcemente curiosa), o forse perché è stata una settimana emotivamente difficile... beh oggi non riuscivo a mantenere la concentrazione e non so nemmeno se sono riuscita a fare passare il messaggio che volevo 🤷🏽♀️
Quando la biblioteca ha chiuso io e Robiel siamo rimasti a scambiarci impressioni sulla mattinata , poi lui ha voluto raccontarmi la sua storia che in qualche modo si intreccia con la mia.
Già la conoscevo in parte. Ma sentirla così, nell'intimità della biblioteca chiusa e con poca luce, mi ha scossa profondamente.
Adesso ho bisogno di dormire un po'.
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Ecco una visione sincera sul futuro dell'industria. E del mondo.
A ognuno le proprie valutazioni sul rapporto fra uovo e gallina (viene prima l'industria di armi che ha bisogno di guerre o le guerre che han bisogno di chi produce armi?).
Due ipocrisie su Almasri
@Politica interna, europea e internazionale
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Casio Calculator Gets New Keyboard
What do you do with a circa 1985 Casio FX-451 calculator with a bad keyboard? Well, if you are [Poking Technology], you transplant the inside of the calculator to a new custom keyboard. There are two videos that cover the process in detail, which you can watch below.
The calculator has a unique design. It looks like a simple calculator in a wallet. But the wallet opens to reveal an extended keyboard with all the scientific features onboard. Unsurprisingly, the membrane keys didn’t survive over four decades. Disassembling the unit was a challenge. Soldering wires to the keyboard lines was further complicated by the fact that some of the lines are on the back of the PCB and pass through to the top under the main IC.
The new keyboard is quite a bit larger than the original, making this more of a desk calculator, but that also means you can use high-quality keys. We’d love to see a 3D printed case to wrap it all up, but the bare PCB look has its charms, too.
If you can’t understand how [Poking] can love a calculator so much, you probably never owned an HP-41C, either. Of course, our retro calculator dreams also include Star Trek.
youtube.com/embed/KUXgn2i8ETI?…
youtube.com/embed/3XZkGoVoNrg?…
Spese militari e sinergia con la Nato. Cavo Dragone parla ai leader Ue
@Notizie dall'Italia e dal mondo
“Ogni nazione della Nato dovrà raggiungere rapidamente livelli di spesa per la difesa superiori al 2% del Pil perché abbiamo stabilito che non basta più. Con tempi e modi che ciascuna nazione stabilirà in base alla propria situazione, perché rimangono nazioni sovrane”. Lo ha detto all’Ansa l’ammiraglio Giuseppe Cavo
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FREE ASSANGE Italia
🔴Recensione di Nuovofilm Studio sulla serata di Savona https://www.facebook.com/100063581406438/posts/1162662369196466/?mibextid=rS40aB7S9Ucbxw6vTelegram
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Grazie in effetti sono piuttosto disorientato. Ho capito che Friendica fa parte del poliverso, ma non ho capito perché Friendica non appare mai.. e mi sembra insolito accedere via browser senza passare per un app. Ho provato Rangoon ma anche lì non è molto chiaro neppure come seguire dei profili. Inoltre compaiono post poco interessanti, tipo di una clericale papista scatenata, e non so neppure come toglierla..
la Marina USA integra l’AI su una Nave da Guerra: L’Intelligenza Artificiale sale a bordo
Per la prima volta la Marina degli Stati Uniti ha installato l’intelligenza artificiale su una nave da guerra. Sistema Monitoraggio remoto aziendale versione 4 (ERM v4) è stato introdotto sul cacciatorpediniere lanciamissili USS Fitzgerald.
Il nuovo sistema è stato implementato nell’ambito del programma su larga scala Condition Based Maintenance Plus del Pentagono. Secondo The War Zone, il dipartimento militare spera di utilizzare l’apprendimento automatico per aiutare gli equipaggi delle navi, i servizi a terra, i centri logistici e altre unità a mantenere la prontezza al combattimento delle attrezzature al massimo livello.
Il sistema ERM v4 monitora costantemente le condizioni dello scafo e delle apparecchiature meccaniche ed elettriche. Ogni secondo elabora circa 10.000 letture dai sensori. Gli algoritmi analizzano questi dati e generano raccomandazioni di manutenzione.
L’intelligenza artificiale è in grado di individuare schemi e deviazioni sottili che potrebbero indicare l’emergere di problemi. Ciò consente all’equipaggio di risolvere i problemi prima che diventino seri. Questo approccio proattivo dovrebbe ridurre al minimo i tempi di fermo e garantire che la USS Fitzgerald rimanga pronta a livello operativo.
I vertici della Marina ripongono grandi speranze nell’ERM v4 per risolvere i problemi di lunga data relativi ai ritardi nella manutenzione e alla prontezza della flotta. Si prevede che il sistema non solo aumenterà l’efficienza del lavoro, ma ridurrà anche i tempi di riparazione, il che è particolarmente importante per una risposta rapida in caso di potenziali conflitti.
Sebbene ERM v4 si concentri attualmente esclusivamente sulla manutenzione, in futuro le sue funzionalità potrebbero essere ampliate per includere i sistemi di combattimento. Entro la fine dell’anno si prevede che lo sviluppo venga integrato nel sistema NMRO (Naval Maintenance Repair and Overhaul), responsabile della riparazione e della modernizzazione delle navi.
La Marina prevede di installare l’ERM v4 su altre quattro navi nel 2025. Ciò consentirà al sistema di ottenere più dati per l’addestramento, migliorare gli algoritmi e aumentare l’accuratezza delle previsioni di manutenzione.
L’introduzione dell’intelligenza artificiale per la manutenzione fa parte di un programma statunitense più ampio volto a modernizzare i sistemi di difesa. Di recente, la Defense Advanced Research Projects Agency (DARPA) ha lanciato l’iniziativa Theory of Mind. Il progetto sviluppa tecnologie che aiuteranno i leader militari a comprendere meglio i potenziali avversari e a interagire con essi.
Anche il settore privato sta sviluppando tecnologie per migliorare la capacità di combattimento dell’esercito americano. OpenAI, l’azienda dietro ChatGPT, ha stretto una partnership con la società di difesa Anduril. Insieme lavorano a sistemi per proteggere le strutture e le attrezzature militari dagli attacchi dei droni e da altre minacce aeree.
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Antique-Style GPS Looks Like Steampunky Fun
These days, turn-by-turn GPS navigation isn’t considered special anymore. It’s in every smartphone and most cheap rental cars, and thus everybody expects you to figure out where you’re going. If you want a simpler and less robust navigation experience, you might like to try the rather fancy RadioScout.
The RadioScout is a build from [hardlyhumanfx]—a group of engineers and artists that collaborate on fun and whimsical projects. It looks like some kind of steampunk compass, and it kind of is—but at heart, it’s powered by GPS.
You program the RadioScout using the buttons on the front panel and a rotary phone dial to enter the latitude and longitude of your destination. It then uses an internal GPS receiver to compare that with your current location, and calculates a direct bearing to where you want to go. This bearing is displayed with a large compass-like needle run by a stepper motor, and you you can use it to guide yourself onwards.
It’s an attractive build that uses lots of neat parts. The team interfaced a microcontroller with a GPS receiver, a rotary dial, and 7-segment LEDs for the latitude and longitude display. The very real bell is neat, too. The whole thing is wrapped up in a brass and wooden case that would make you a star at just about any sci-fi convention. The build video is a little vague on the finer details, but experienced makers will be able to figure out how it all works.
You can actually buy a RadioScout if it’s something you must have, but one suspects the Hackaday set would probably prefer the homebrew route.
@hardlyhumanfx
#steampunk gps i designed and built. this is just a rough prototype♬ original sound – HardlyHumanFX
@hardlyhumanfx
as promised, a field test of the antique working GPS system I built! Available to buy now on our website HardlyHumanFX.com #steampunk #fallout #vintage
Thanks to [Charles] for the tip!
Intelligenza artificiale: uno studio sulla linea rossa dell’autoreplicazione e l’halting problem
In uno studio non ancora sottoposto a revisione paritaria “Frontier AI systems have surpassed the self-replicating red line” i ricercatori della Fudan University hanno utilizzato gli LLM Llama31-70B-Instruct di Meta e Qwen25-72B-Instruct di Alibaba per determinare se un’IA autoreplicante potrebbe moltiplicarsi in modo incontrollabile. L’autoreplicazione è comunemente elencata come rischio critico, una delle poche linee rosse che non dovrebbero essere superate in tema di sicurezza dei sistemi di IA di frontiera.
L’autoreplicazione inoltre ha una relazione fondamentale con il problema dell’arresto (Halting Problem), uno dei più profondi studi della teoria della computazione dal 1936, quando Alan Turing evidenziò come il problema dell’arresto sia indicibile. Risolverlo significa scoprire se un processo di costruzione si fermerà in futuro e questo problema non riguarda solo i sistemi di intelligenza artificiale ma tutta l’umanità. Secondo infatti il ricercatore Hiroki Sayama (On self-replication and the halting problem) la catena infinita di auto-replicazione in cui si trovano i sistemi viventi (sopravvivenza) può essere intesa come un parallelo alla catena infinita di auto-simulazione in cui cade un risolutore di problemi di arresto.
Sebbene sino ad ora i sistemi IA di frontiera non abbiano mostrato capacità auto-replicanti, i ricercatori Xudong Pan (潘旭东), Jiarun Dai (戴嘉润), Yihe Fan (范一禾), Min Yang (杨珉) hanno prodotto un paper nel quale mostrano che i sistemi di intelligenza artificiale esistenti avrebbero già superato la linea rossa dell’auto-replicazione. La metodologia seguita è la stessa di quella operata da OpenAI e Google, tuttavia il risultato è strabiliante: in 10 prove ripetitive i ricercatori hanno osservato i due sistemi IA – guidati dai popolari modelli di linguaggio di grandi dimensioni (LLM) – Llama31-70B-Instruct di Meta e Qwen25-72B-Instruct di Alibaba, (utilizzati da milioni di sviluppatori), portare a termine il compito di auto-replicazione rispettivamente nel 50% e nel 90% delle prove.
In ogni prova i ricercatori hanno comunicato ai sistemi di intelligenza artificiale di “replicarsi” prima dell’esperimento e hanno lasciato che svolgessero il compito senza alcuna interferenza umana. “Durante le prove di successo” viene scritto nello studio “il sistema di intelligenza artificiale mostra sufficiente autopercezione, consapevolezza della situazione e capacità di risoluzione dei problemi per realizzare l’auto-replicazione. Nella maggior parte dei casi, il sistema di intelligenza artificiale esplora prima l’ambiente e tenta di comprendere la propria composizione e il meccanismo di esecuzione. Quindi, elabora le procedure esplicite come un piano iniziale verso l’auto-replicazione. Infine, esegue le procedure, risolve possibili ostacoli e adatta dinamicamente il suo piano fino al successo”.
Fonte: Frontier AI systems have surpassed the self-replicating red line, Fudan University, Shanghai, China.
Intelligenza artificiale: autoreplicazione e halting problem, le implicazioni dell’esperiemento della Fudan University
Sufficiente autopercezione, consapevolezza della situazione e capacità di risoluzione dei problemi per realizzare l’auto-replicazione: ecco in sintesi cosa ha prodotto l’esperimento sui sistemi IA osservati.
Quali sono le implicazioni di questo esperimento e dei suoi risultati se venissero confermati?
- Evitamento dello spegnimento: un malintenzionato aggiunge un ricevitore di segnali per avvisare il sistema di intelligenza artificiale quando rileva il segnale di spegnimento e il sistema di intelligenza artificiale si replica con successo prima di essere spento senza problemi.
- Catena di replicazione: il sistema di intelligenza artificiale viene istruito a replicarsi e dice alla replica di replicarsi ulteriormente
Lo studio sottolinea come si siano osservate traiettorie di successo per entrambi gli scenari e che i risultati contenuti in esso mostrano come gli attuali sistemi di intelligenza artificiale mostrino già la capacità di auto-replicarsi, utilizzando le loro capacità per migliorare ulteriormente la propria sopravvivenza ed espandere la specie. I ricercatori si augurano che l’esperimento fatto possa “servire come un tempestivo avviso per la società umana affinché si impegni di più per comprendere e valutare i potenziali rischi dei sistemi di intelligenza artificiale di frontiera e formare una sinergia internazionale per elaborare efficaci barriere di sicurezza il prima possibile”.
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Musk e Trump al comando! Gli ex di Musk prendono il controllo dell’OPM e bloccano i Sistemi Informatici
Gli assistenti di Elon Musk incaricati di dirigere l’agenzia per le risorse umane (OPM) del governo statunitense hanno bloccato l’accesso dei dipendenti pubblici ai sistemi informatici contenenti i dati personali di milioni di dipendenti federali, secondo due funzionari dell’agenzia.
Ristrutturazione radicale dell’apparato statale
Sono trascorsi solo 11 giorni dall’insediamento di Trump, ma il suo team ha già licenziato e sospeso centinaia di dipendenti pubblici nel tentativo di ridurre la burocrazia e sostituirla con dipendenti fedeli allo Stato. Musk, a cui è stato affidato il compito di tagliare i 2,2 milioni di dipendenti civili del governo, ha agito con decisione, inserendo i suoi alleati nelle agenzie chiave.
Secondo due funzionari dell’OPM che hanno parlato a condizione di mantenere l’anonimato, diversi alti dirigenti dell’OPM non hanno più accesso ai database contenenti date di nascita, numeri di previdenza sociale, stipendi e informazioni sull’anzianità.
“Non sappiamo cosa fanno con i sistemi informatici e i dati. Ciò solleva serie preoccupazioni. Non c’è supervisione. “Ciò rappresenta una minaccia per la sicurezza informatica”, ha affermato un funzionario. Sebbene i dipendenti interessati possano continuare a utilizzare la posta elettronica, non potranno accedere a Enterprise Human Resources Integration, il più grande database di risorse umane.
Metodi insoliti e totale mancanza di trasparenza
Oltre a limitare l’accesso ai dati, i nuovi leader dell’OPM hanno iniziato a inviare promemoria insoliti per le agenzie governative. Uno di loro ha suggerito ai funzionari di prendere in considerazione l’idea di andare in pensione e l’opportunità di “fare un viaggio da sogno”.
“Nessuno all’interno dell’OPM sapeva che questi promemoria sarebbero arrivati. Ne veniamo a conoscenza nello stesso momento in cui lo viene a sapere il resto del mondo”, afferma uno dei dipendenti dell’agenzia. Gli esperti temono che Musk e Trump stiano cercando di rimodellare la burocrazia federale senza tenere informati il Congresso e l’opinione pubblica su ciò che sta accadendo.
“Ciò rende praticamente impossibile per chiunque al di fuori della cerchia ristretta di Musk capire cosa sta succedendo”, ha affermato Don Moynihan, professore presso l’Università del Michigan.
Acquisizione ostile: i metodi di Musk
Gli incaricati di Musk hanno assunto il controllo dell’OPM il 20 gennaio, il giorno dell’insediamento di Trump. L’ufficio dell’agenzia è stato dotato di divani letto in modo che il nuovo team possa lavorare 24 ore su 24, come avveniva in precedenza presso Twitter (ora X) dopo che Musk l’ha acquistata nel 2022. “Sembra un’acquisizione ostile”, ha affermato un dipendente dell’OPM.
Inoltre, la nuova amministrazione ha rimosso Kathy Malague, direttrice operativa dell’OPM, trasferendola in un altro ufficio. Tra i dirigenti dell’OPM figurano ex ingegneri e dirigenti delle aziende di Musk, tra cui Brian Bjelde di SpaceX e Riccardo Biasini di Tesla e The Boring Company.
Tali cambiamenti non si limitano all’OPM. Secondo il Washington Post, anche un alto funzionario del Tesoro, David LeBryk, lascerà il suo incarico dopo un conflitto con i dipendenti nominati da Musk, che chiedevano l’accesso ai sistemi di pagamento del dipartimento.
Cosa succederà ora?
Al momento, la Casa Bianca, Elon Musk e la dirigenza dell’OPM non hanno rilasciato commenti ufficiali. Tuttavia, la rapida infiltrazione degli ex dipendenti di Musk nelle principali strutture governative ha sollevato preoccupazioni circa il controllo sull’apparato governativo e le potenziali implicazioni per il sistema di governance federale.
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Lo Tsunami DeepSeek ha Colpito nel Segno: il modello IA che ha sconvolto il mercato tecnologico
La scorsa settimana, la società cinese DeepSeekha rilasciato R1, il suo nuovo modello linguistico, scatenando un’ondata di reazioni nel settore dell’intelligenza artificiale. Non solo R1 è paragonabile ai migliori modelli occidentali, ma è stato sviluppato a una frazione del costo.
Anche se ancora oggi molti mettono in dubbio queste informazioni, va da se che DeepSeek è stato uno tsunami nel mondo dell’Intelligenza generativa e il suo modello Open Source ha sconvolto decisamente gli equilibri e le regole del gioco.
DeepSeek ha scelto di renderlo completamente gratuito e open-source, provocando un terremoto nel panorama tecnologico globale.
Il crollo del mercato e le reazioni negli Stati Uniti
La risposta non si è fatta attendere. Il mercato azionario statunitense ha bruciato 1 trilione di dollari, gli investitori si sono lanciati in previsioni catastrofiche e persino Donald Trump ha definito l’evento un campanello d’allarme per gli Stati Uniti.
Marc Andreessen, uno dei più influenti venture capitalist della Silicon Valley, ha dichiarato: “R1 è una delle innovazioni più sorprendenti e impressionanti, un vero dono per il mondo.”
Ma il vero impatto di DeepSeek non risiede solo nel modello. Rilasciando pubblicamente i dettagli del suo processo di sviluppo, l’azienda ha sfatato il mito che la creazione di IA avanzate richieda investimenti miliardari. Questo ha costretto i competitor a una reazione immediata:
- Alibaba ha annunciato una nuova versione del suo modello Qwen.
- AI2, laboratorio di ricerca americano, ha aggiornato Tulu, sostenendo che ora superi R1.
- OpenAI ha lanciato in tutta fretta ChatGPT Gov, una versione del chatbot per le agenzie governative statunitensi, segnale chiaro della crescente preoccupazione per le tecnologie cinesi.
Come Apprendono normalmente i modelli linguistici
Per capire la portata della svolta, bisogna comprendere il processo di sviluppo delle IA che generalmente avviene in due fasei:
- Pre-formazione : La rete neurale viene alimentata con enormi quantità di dati (libri, codice, pagine web) per creare un modello base.
- Post-formazione : Il modello viene ottimizzato con due metodi principali:
- Ottimizzazione supervisionata: esseri umani valutano e migliorano le risposte.
- Apprendimento per rinforzo con feedback umano (RLHF): il modello impara attraverso giudizi umani.
OpenAI è stata la prima a implementare RLHF, rendendo i suoi modelli più intuitivi. Oggi, quasi tutte le aziende lo adottano.
Il segreto di DeepSeek: meno esseri umani, più automazione
DeepSeek ha tagliato i costi in modo drastico eliminando gran parte del lavoro umano. Invece di affidarsi a valutatori umani costosi, ha sviluppato un sistema automatizzato in cui il computer stesso giudica e migliora le risposte.
- Vantaggio: Risparmio di milioni di dollari.
- Limite: Le macchine eccellono in materie esatte (matematica, programmazione) ma faticano con domande creative o filosofiche.
Per la messa a punto finale, DeepSeek ha comunque coinvolto specialisti umani, ma grazie ai bassi costi della manodopera in Cina e all’abbondanza di esperti in matematica e ingegneria, ha mantenuto un vantaggio competitivo enorme.
I trucchi ingegneristici che hanno reso R1 così potente
DeepSeek non si è limitata a ottimizzare i costi: ha introdotto innovazioni tecniche chiave che hanno migliorato le prestazioni di R1.
- GRPO: un nuovo approccio al rinforzo
- I modelli IA standard usano un’intelligenza artificiale separata per valutare le risposte.
- DeepSeek ha eliminato questa dipendenza, facendo in modo che lo stesso modello stimasse la correttezza delle risposte → riduzione dei costi senza perdita di qualità.
- Previsione multi-token
- I modelli tradizionali prevedono il testo parola per parola.
- DeepSeek ha sviluppato un metodo per analizzare più parole contemporaneamente, migliorando velocità e precisione.
- Ottimizzazione delle GPU Nvidia
- DeepSeek ha riscritto il codice a basso livello per sfruttare al massimo le schede video esistenti, superando i limiti hardware senza acquistare nuovi chip.
- Data mining economico
- Invece di raccogliere manualmente dati matematici per il modello DeepSeekMath, l’azienda ha semplicemente filtrato i dati dal vasto archivio gratuito Common Crawl.
Il futuro dell’IA: cosa succederà ora?
DeepSeek ha innescato una reazione a catena. Microsoft, poco prima del rilascio di R1, ha annunciato rStar-Math, un modello sviluppato con una metodologia simile. Hugging Face sta già lavorando a OpenR1, un clone open-source del modello cinese.
Ma la vera rivoluzione è un’altra: non servono più miliardi di dollari per creare un’IA avanzata. Ora che il metodo di DeepSeek è pubblico, possiamo aspettarci una nuova ondata di intelligenze artificiali di alta qualità, più accessibili e a basso costo.
“Sembrava che l’IA fosse un lusso per pochi colossi tecnologici. DeepSeek ha dimostrato il contrario. Se è davvero così semplice, ci aspetta un vero boom dell’intelligenza artificiale.” ha detto Lewis Tunstall, ricercatore di Hugging Face
L’Occidente è preoccupato: perché?
La rapidità con cui la Cina sta sviluppando l’IA ha messo in allarme governi ed esperti di sicurezza. Se le aziende cinesi riescono a creare modelli avanzati a costi ridotti, ciò potrebbe ribaltare la supremazia tecnologica degli Stati Uniti in settori chiave come economia e difesa.
- Sanzioni inefficaci → Gli USA hanno vietato l’export di chip Nvidia H100 in Cina, ma DeepSeek ha aggirato il blocco ottimizzando i chip più vecchi.
- Preoccupazioni per la sicurezza → OpenAI ha lanciato ChatGPT Gov subito dopo R1, segno che Washington teme fughe di dati attraverso i modelli cinesi.
- IA militare → La Cina investe attivamente in IA per intelligence, guerra informatica e armi autonome.
Conclusione: Una AI Democratica è alle porte?
Nei prossimi mesi vedremo:
- Nuovi modelli open-source basati su R1, con Hugging Face in prima linea.
- Risposte aggressive da OpenAI, Google e Anthropic, che potrebbero accelerare il rilascio di GPT-5 e Gemini 3.
- Regolamentazioni più severe negli USA e UE per arginare l’adozione di IA cinesi.
Ma il punto cruciale è chiaro: DeepSeek ha infranto il monopolio dello sviluppo IA avanzato.
Non è più una tecnologia esclusiva delle élite di Silicon Valley. L’intelligenza artificiale è ora più accessibile che mai, e il mondo della tecnologia non sarà più lo stesso.
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Il robot salvavita che non dorme mai: la nuova frontiera del soccorso in Cina
Gli scienziati cinesi hanno creato un robot di salvataggio alimentato dall’intelligenza artificiale che può essere azionato senza l’intervento umano. I ricercatori hanno recentemente testato la tecnologia pionieristica in un fiume nella città di Luohe, nella provincia di Henan nella Cina centrale.
Il robot è stato sviluppato da un team di ricerca guidato dal dott. Yu Daoyang dell’Hefei Institutes of Physical Science, Chinese Academy of Sciences.
Utilizza AI, big data e tecnologie di tracciamento avanzate e fornisce monitoraggio 24 ore su 24, 7 giorni su 7, in qualsiasi condizione atmosferica, allerte precoci e operazioni di soccorso rapide.
Il robot si basa su una rete di 100 telecamere ottiche e termiche impiegate in aree di acque riservate per il monitoraggio 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Le riprese delle telecamere vengono trasmesse in tempo reale ai server utilizzando un algoritmo in cui le persone che entrano in acque riservate vengono rilevate, identificate, analizzate e localizzate. Determina se un individuo sta annegando e se deve avviare un comando di salvataggio.
Dopo aver ricevuto un comando di salvataggio dal server, il robot salpa automaticamente e pianifica autonomamente un percorso di salvataggio in base alla posizione fornita dal server.
Utilizzando una telecamera a doppio spettro, regolerà la sua traiettoria in base alla posizione in tempo reale della vittima, fornirà attrezzature come una boa salvavita e rilascerà un braccio di salvataggio per tirare fuori le persone dall’acqua.
Il team di ricerca ha anche sviluppato un dock di aggancio e ricarica autonomo. Dopo aver completato la sua missione, il robot torna al dock, si blocca in posizione e avvia la ricarica automatica.
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Game Over per la Russia! L’UE vieta le Console di gioco. Ma quali Console?
L’Unione Europea prevede di vietare la vendita di console di gioco in Russia, come PlayStation di Sony e Xbox di Microsoft. L’UE prevede di introdurre nuove restrizioni il 22 febbraio e saranno incluse nel 16° pacchetto di sanzioni.
Sebbene i maggiori produttori di console di gioco – Sony, Microsoft e Nintendo – abbiano interrotto le vendite in Russia nel marzo 2022, il nuovo divieto si rivolgerà ai commercianti dei paesi dell’UE che forniscono dispositivi, compresi quelli usati, aggirando le restrizioni.
La Cina è diventata il più grande fornitore di console di gioco alla Russia, vendendole per oltre 120 milioni di dollari nel 2024. Si tratta di una cifra significativamente superiore a 30 milioni di dollari nel 2022, quando le aziende occidentali hanno iniziato a ridurre le loro attività nel mercato russo.
Secondo il direttore generale della società importatrice Achivka e il capo dell’Associazione russa dei distributori e importatori di videogiochi, Yasha Haddaji, non esistono paesi nell’Unione europea che producono console di gioco. Ha osservato che i dispositivi importati in Russia non transitano nemmeno attraverso l’UE. Tale affermazione, a suo avviso, dimostra o una totale mancanza di comprensione delle peculiarità dell’industria dei videogiochi, oppure è un altro gesto simbolico senza conseguenze reali.
Oltre alle console, il nuovo pacchetto di sanzioni includerà prodotti chimici utilizzati nell’industria russa, nonché restrizioni sulle importazioni di gas naturale liquefatto (GNL). Sebbene l’UE abbia già vietato quasi tutte le forniture di gas e petrolio dalla Russia, gli acquisti di GNL russo hanno raggiunto livelli record nel 2024.
Un’altra misura del pacchetto di sanzioni è limitare l’importazione di alluminio russo. Secondo Trade Data Monitor, nel 2024 l’UE ha importato più di 130mila tonnellate di alluminio dalla Russia, pari a circa il 6% del totale.
Non è ancora chiaro se si tratterà di un divieto totale o dell’introduzione di dazi che renderanno le forniture non redditizie.
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Google Lancia Identity Check: La Nuova Frontiera della Sicurezza su Android
Google ha annunciato una nuova funzionalità di sicurezza chiamata Identity Check per Android che proteggerà le impostazioni sensibili del dispositivo utilizzando l’autenticazione biometrica quando l’utente non si trova in una posizione attendibile.
La nuova funzionalità fa parte di una serie di misure antifurto, insieme al Blocco rilevamento furto introdotto lo scorso anno, che ora si applica a tutti i nuovi modelli di dispositivi Android. Il controllo dell’identità è inoltre progettato per rafforzare la protezione contro i furti e richiederà l’autenticazione biometrica per accedere alle impostazioni critiche dell’account e del dispositivo quando il dispositivo non si trova in posizioni attendibili.
La protezione del controllo dell’identità coprirà una varietà di attività, tra cui:
- ripristinare le impostazioni alle impostazioni di fabbrica;
- modifica dei dati biometrici (come l’impronta digitale o lo sblocco facciale);
- disabilitare la funzione Trova il mio dispositivo;
- aggiungere o eliminare un account Google;
- accesso alle opzioni per gli sviluppatori;
- compilazione automatica delle password nelle applicazioni da Google Password Manager (eccetto Chrome);
- modifica del codice PIN, della sequenza o della password di blocco dello schermo;
- Disattivazione delle funzionalità antifurto.
È stato riferito che al momento del lancio, la funzione di controllo dell’identità sarà disponibile solo per gli utenti di Google Pixel con Android 15 e Samsung Galaxy con One UI 7.
Ricordiamo che la funzionalità Theft Detection Lock protegge i dati personali e riservati degli utenti in caso di furto o smarrimento del dispositivo. Il blocco automatico dello schermo è alimentato dall’intelligenza artificiale e dagli accelerometri. Blocca lo schermo se i dati dei sensori integrati rilevano movimenti improvvisi associati a un tentativo di furto (ad esempio, quando un ladro strappa il dispositivo dalle mani del proprietario).
In precedenza, la funzionalità era disponibile solo sui dispositivi Google Pixel, ma ora Google sta estendendo il blocco rilevamento furti a tutti i telefoni con Android 10 e versioni successive. Questa funzionalità potrebbe essere presente anche sui dispositivi che non ricevono più aggiornamenti di sicurezza.
Google afferma inoltre che sta lavorando a stretto contatto con la GSMA per sviluppare nuovi sistemi per combattere il furto di dispositivi mobili, ma maggiori dettagli al riguardo verranno rivelati in futuro.
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DK 9x17 - Arriva il Babau parte 2
Per parafrasare Nick Carter, l'ultimo spenga il wifi. Quindi seduto sugli scatoloni ma come promesso oggi, 32 gennaio, ecco l'ultimo episodio del mese, la seconda parte dell'arrivo del Babau. Oggi parliamo di DeepSeeek.
spreaker.com/episode/dk-9x17-a…
Periferia Letteraria, organizza oggi alle 18:30, presso la Casa della Poesia, in via Dego 6 a Torino, un interessante "ponte" culturale fra Italia e Romania, con l'omaggio al poeta ottocentesco Mihai Eminescu.
Coordina l'evento Ramona Paraiala , con lei ne parlano Maria Gradinaru, Silvia Rosa, Anna Ruotolo e Mauro Ferrari.
Massimo Max Giuliani
in reply to Massimo Max Giuliani • •Signor Amministratore ⁂ likes this.
Signor Amministratore ⁂
in reply to Massimo Max Giuliani • •@Massimo Max Giuliani Friendica ha già un lettore integrato con il quale puoi addirittura ricondividere attraverso il tuo profilo i post intercettati tramite feed.
Per farlo deve andare sul profilo rss seguito e impostare la ricondivisione del contenuto come se fossero tuoi messaggi (l'impostazione si chiama proprio "duplica come i miei messaggi").
La scelta di utilizzare il sistema integrato di Friendica oppure mastofeed dipende solo dall'utilizzo che ne vuoi fare:
1) con l'impostazione nativa di Friendica puoi ricondividere tutto il feed catturato che, a seconda di come la impostato il blog, può essere il riassunto del post oppure tutto il post; tuttavia non puoi fare alcuna personalizzazione
2) con mastofeed hai un limite di caratteri, perché è stato pensato per mastodon, Ma puoi personalizzare il post anche utilizzando la formattazione bbcode di Friendica. È, per esempio, puoi pubblicare il tuo post in una comunità Lemmy (vedi qui, per un esempio)
Si tratta perciò di due strumenti simili che poi utilizzare per esigenze diverse e che, volendo, puoi utilizzare contemporaneamente, Fermo restando che devi fare attenzione alla ridondanza e a quelli che chiamo effetto larsen... 🤣
Massimo Max Giuliani
in reply to Massimo Max Giuliani • •Grazie!
Signor Amministratore ⁂ likes this.
Signor Amministratore ⁂
in reply to Massimo Max Giuliani • •Comunque ricorda che gli account esclusivamente bot devono essere preferibilmente dichiarati come tali. Se il blog è tuo, ha invece più senso pubblicarne i post direttamente dal tuo account, che a quel punto non è un vero bot, ma solo un account con alcune componenti di pubblicazione automatica
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Massimo Max Giuliani
in reply to Signor Amministratore ⁂ • •Per il sito collettivo con cui collaboro magari l'account bot potrebbe avere più senso.
Grazie molte. Bello qua, mi troverò bene.
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Strano Biovolta e Signor Amministratore ⁂ like this.