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L’Italia nel mondo degli Zero Day c’è! Le prime CNA Italiane sono Leonardo e Almaviva!


Se n’è parlato molto poco di questo avvenimento, che personalmente reputo strategicamente molto importante e segno di un forte cambiamento nella gestione delle vulnerabilità non documentate in Italia.

A marzo 2024 scrissi un articolo in cui descrivevo un panorama italiano pressoché desolante: la cultura dei bug non documentati, gli zero-day, era praticamente inesistente, e non c’era alcuna CNA (CVE Numbering Authority) attiva nel nostro paese.

La gestione delle vulnerabilità spesso è lasciata al caso o, peggio, nascosta dietro un velo di segretezza e incapace di creare un dialogo con la comunità dei ricercatori. Quel pezzo, pubblicato su Red Hot Cyber, rimbalzò sui social e suscitò molte reazioni – sinonimo che qualcosa stava cambiando – ma allora pochi potevano immaginare che avrebbe prefigurato un cambiamento reale.

L’approccio italiano e il cambiamento


L’approccio prevalente in Italia tra i produttori di software è spesso caratterizzato dalla mancanza di conoscenza delle pratiche di gestione delle vulnerabilità non documentate, oppure dalla scelta della “security by obscurity“, nella convinzione che nascondere i bug possa garantire sicurezza.

Questo modello, sebbene diffuso, è intrinsecamente fragile: ignora la realtà della cybersicurezza contemporanea, in cui ogni vulnerabilità non gestita rappresenta una porta aperta per attacchi mirati, sofisticati e sempre più frequenti.

Infatti, la cultura dell’oscurità, ha spesso significato di trascuratezza, lentezza nella risposta e, in ultima analisi, rischi concreti per cittadini, istituzioni e clienti fino ad arrivare alla sicurezza nazionale.

Oggi, finalmente, le cose stanno cambiando. Da settembre 2024, due grandi realtà italiane, Almaviva e Leonardo, sono diventate ufficialmente CNA.

Questo significa che possono assegnare identificativi CVE alle vulnerabilità che scoprono o gestiscono tramite la community hacker, entrando così in un circuito internazionale di sicurezza responsabile. Non è un dettaglio tecnico: è la dimostrazione che l’Italia sta iniziando a prendere sul serio le vulnerabilità non documentate e a strutturare processi di sicurezza coerenti con gli standard globali.
Immagine presa da cve.org al 06/10/2025

Coordinated Vulnerability Disclosure: la chiave di volta


La transizione non riguarda solo la scoperta dei bug, ma il modo stesso in cui la sicurezza viene concepita. La CVD (Coordinated Vulnerability Disclosure)diventa lo strumento attraverso cui le aziende collaborano con i ricercatori, condividono informazioni in sicurezza e risolvono le problematiche senza lasciare spazio a sfruttamenti malevoli prima del rilascio delle patch. La CVD è, in pratica, quel ponte tra la scoperta delle vulnerabilità e la gestione responsabile, un principio che fino a poco tempo fa sembrava quasi utopico nel contesto italiano.

Ciò che impressiona è come questo nuovo approccio dimostri che trasparenza, etica e collaborazione non sono ostacoli al business, ma fattori che lo rafforzano.

Gestire i bug in modo aperto riduce drasticamente i rischi di attacco, migliora la reputazione aziendale e crea fiducia nei clienti e nei partner. L’Italia sta imparando che la sicurezza non è un valore accessorio, ma un fattore abilitante che può generare valore tangibile. Questo è il risultato anche di un lento ma significativo cambiamento nella cultura della sicurezza informatica in Italia, sostenuto dagli sforzi dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN), che, con costanza e determinazione, sta tracciando un percorso di maggiore consapevolezza e professionalità nel settore.

L’eredità dell’Open Source e la “destinazione”


Se guardiamo all’esperienza dell’open source, troviamo un modello consolidato: i progetti open prosperano grazie alla collaborazione e alla condivisione delle conoscenze. Bug, patch e miglioramenti diventano patrimonio comune e l’intera comunità beneficia dei risultati. La lezione è chiara: soprattutto nella sicurezza informatica, la cooperazione non è un rischio, ma una risorsa preziosa, capace di trasformare potenziali minacce in opportunità di crescita.

Spesso ho sottolineato un concetto chiave: ‘l’hacking è un percorso, non una destinazione’. Per le aziende italiane, il passaggio dalla mancanza di cultura sugli zero-day, o peggio dalla security by obscurity, a una gestione aperta e responsabile delle vulnerabilità non è solo un atto tecnico: è un vero e proprio percorso di crescita, un cambiamento culturale profondo che richiede visione, consapevolezza e apertura al dialogo con la comunità dei ricercatori.

Significa accettare che la sicurezza non può essere trattata come un segreto commerciale, ma come un impegno condiviso verso la comunità, i clienti e la società nel suo complesso. Richiede coraggio, visione e leadership, ma apre la strada a ecosistemi digitali più resilienti e sostenibili.

Due CNA italiane: un impegno concreto al cambiamento


Almaviva e Leonardo mostrano concretamente la via: non solo riconoscono la responsabilità verso i propri clienti, ma valorizzano il ruolo etico dei ricercatori indipendenti e della comunità hacker e adottando standard e processi che possano consentire una gestione delle vulnerabilità non documentate.

Questo modello dimostra che trasparenza e collaborazione non sono incompatibili con la competitività, ma anzi la rafforzano, trasformando il rischio in un’opportunità di innovazione continua e miglioramento del prodotto.

Il nuovo corso italiano riflette anche un cambiamento di mentalità più ampio: la sicurezza non è solo tecnica, ma sociale, culturale ed etica. La gestione responsabile delle vulnerabilità richiede dialogo, fiducia e cooperazione tra aziende, ricercatori e comunità, principi che costituiscono il fondamento di un ecosistema digitale sano e sostenibile.

Il percorso è ancora lungo, e la strada per diffondere CNA e CVD in tutte le aziende italiane è appena iniziata. Ma il fatto che oggi possiamo contare su due CNA ufficiali rappresenta un cambiamento concreto, la prima traccia di un nuovo paradigma.

E un sogno nel cassetto


Nonostante i passi avanti compiuti, oggi l’Italia e tutta l’Europa continuano a fare affidamento sui processi degli Stati Uniti per la gestione delle vulnerabilità: dal National Vulnerability Database (NVD) alle autorità di numerazione CNA, è il modello statunitense a dettare gli standard globali.

Anche se esiste un progetto europeo, il European Vulnerability Database (EUVD)gestito da ENISA, questo rimane ancora embrionale e lontano dall’avere un modello di classificazione delle vulnerabilità strutturato come quello statunitense sviluppato da MITRE e NIST.

In un’ottica di autonomia strategica europea, sarebbe auspicabile sviluppare un sistema simile a quello statunitense, che integri numerazione, valutazione del rischio e gestione coordinata delle vulnerabilità. Un modello che già esiste in Cina con il CNNVD, il repository nazionale che affianca numerazione e processi di valutazione dei rischi, dimostrando come un approccio nazionale (ed europeo) possa garantire controllo, coerenza e tempestività nella gestione dei bug critici.

Il sogno, quindi, è vedere un sistema europeo maturo e indipendente, in cui ENISA possa gestire un modello europeo della classificazione e gestione dei bug non documentati, con standardchiari, processi di valutazione del rischio condivisi e un repository trasparente accessibile a ricercatori, aziende e istituzioni. Non sarebbe solo un atto tecnico: rappresenterebbe un salto culturale e strategico per tutta la comunità di sicurezza informatica, un segnale che l’Europa vuole costruire autonomia nella cybersicurezza, valorizzare la collaborazione con la comunità hacker e proteggere i cittadini con strumenti propri, moderni e affidabili.

Fino ad allora, ogni passo compiuto dalle aziende italiane, ogni CNA istituita e ogni CVD gestita responsabilmente resta un piccolo ma fondamentale tassello di questo lungo percorso: un percorso che conduce dalla dipendenza dagli altri verso una sicurezza consapevole, etica e autonoma.

L'articolo L’Italia nel mondo degli Zero Day c’è! Le prime CNA Italiane sono Leonardo e Almaviva! proviene da il blog della sicurezza informatica.



Datacrazia. Politica, cultura, algoritmica e conflitti al tempo dei big data


I dati sono il sangue dell’intelligenza artificiale. È così che Nello Cristianini parla del motore dell’IA. Per intendere che sono i dati la materia grezza da cui la macchina estrae le proprie predizioni e decisioni. Il professore italiano che insegna intelligenza artificiale all’Università di Bath lo dice in Datacrazia. Politica, cultura, algoritmica e conflitti al tempo dei big data (d editore) un libro del 2018, precedente alla sua famosa trilogia per i tipi de Mulino: La scorciatoia (2023), Machina Sapiens (2024) e Sovrumano (2025), sollevando una questione su cui non sembra avere cambiato idea. O, almeno per quanto riguarda il valore dei dati, che devono essere precisi e affidabili, per consentire alle macchine di «pensare». Pensare come preconizzato da Turing, e cioè nel senso di macchine in grado di simulare un comportamento intelligente, come poi si riveleranno capaci di fare, senza ritenere però che sia lo stesso «pensare» degli esseri umani.

Il libro che è una raccolta collettanea a cura di Daniela Gambetta, e affronta i risvolti socio-politici della gestione dei dati – dalla produzione creativa digitale all’incetta che ne fanno i social network – per arrivare e metterci in guardia dai bias presenti nell’addestramento dell’IA. Timori che hanno già avuto una certa attenzione ma che non sono ancora studiati abbastanza. Ed è per questo che nella parte in cui il libro se ne occupa è possibile affermare che i contributori al libro siano stati capaci di deinire un framework interpretativo critico dell’innovazione che può essere una guida nell’analisi delle tecnologie di rete, indipendentemente dall’attualità delle soluzioni sviluppate proprio nell’IA.

Alla data del libro per esempio, il campione Gary Kasparov era stato già battuto a scacchi da un sistema di machine learning e lo stesso era accaduto a Lee Sedol nel gioco del GO; il chatbot Tay di Facebook era stato già avvelenato nei suoi dati di addestramento dall’esercito di troll su Twitter fino a congratularsi con Hitler, ma ChatGPT era ancora da venire. E, tuttavia le questioni etiche poste dal libro sono ancora irrisolte. Chi decide cosa è bene e cosa è male? La macchina o l’uomo? Viene facile dire l’uomo che la governa, ma cosa accade con i sistemi autonomi che non prevedono l’intervento umano? Ecco, Datacrazia pone quei temi, sociali e filosofici su cui ci interroghiamo ancora oggi: dalla sovranità digitale alle fake news potenziate dall’IA.


dicorinto.it/articoli/recensio…



“La Santa Sede, talvolta incompresa, continua a chiedere pace, a invitare al dialogo, a usare le parole negoziato e trattativa e lo fa sulla base di un profondo realismo: l’alternativa alla diplomazia è la guerra perenne, è l’abisso dell’odio e dell’…


“Anche se a volte queste iniziative, a causa delle violenze di pochi facinorosi, rischiano di far passare a livello mediatico un messaggio sbagliato, mi colpisce positivamente la partecipazione alle manifestazioni, e l’impegno di tanti giovani.


“Qualunque piano che coinvolga il popolo palestinese nelle decisioni sul proprio futuro e permetta di finire questa strage, liberando gli ostaggi e fermando l’uccisione quotidiana di centinaia di persone, è da accogliere e sostenere”.


“La guerra perpetrata dall’esercito israeliano per sconfiggere i miliziani di Hamas non tiene conto che ha davanti una popolazione per lo più inerme e ridotta allo stremo delle forze, in un’area disseminata di case e di palazzi rasi al suolo: basta v…


7 ottobre e Gaza: card. Parolin, “nessun ebreo deve essere attaccato o discriminato in quanto ebreo, nessun palestinese deve essere attaccato o discriminato perché potenziale terrorista”

“Viviamo di fake news, della semplificazione della realtà. E ciò porta chi si alimenta di queste cose ad attribuire agli ebrei in quanto tali la responsabilità per ciò che accade oggi a Gaza.




“L’attacco terroristico compiuto da Hamas e da altre milizie contro migliaia di israeliani e di migranti residenti, molti dei quali civili, che stavano per celebrare il giorno della Simchat Torah, a conclusione della settimana della festa di Sukkot, …


“Avvenire non è soltanto un giornale che informa, Avvenire è un luogo dove l’informazione si fa relazione, dove si può condividere un’idea di comunità che parte dalla realtà, ma non si ferma a essa”.


Si è conclusa con un rinvio al 3 febbraio 2026 la quarta udienza del processo di appello per gli investimenti finanziari della Segreteria di Stato e della compravendita del Palazzo di Londra. Presenti in aula il card.



“Hanno tolto le medicine a tutti, a persone cardiopatiche, ad asmatici e a un signore di 86 anni, al quale è stata tolta la bomboletta per l'asma” racconta Tommasi, proseguendo: “Si è sentito male, così come le altre persone. E nonostante le richieste, sbattendo forte sulle celle, un dottore non è mai stato mai mandato”.

sono bestie... non persone. che poi hanno sequestrato dei civili disarmati in acque internazionali....



Czech Pirates Win 18 Seats in Parliament!


The Czech Pirate Party won 18 seats in the October 2025 election for Parliament! 🥳

Unfortunately, the main winner of the election was the populist billionaire and former prime minister Andrej Babiš and his ANO movement. He has expressed skepticism toward support for Ukraine and has drawn closer to authoritarian leaders such as Viktor Orbán in Hungary. The Czech Pirates run on a diametrically opposed platform. The overall result of 8.7% of the vote makes them the 3rd largest party in the country. While the success is not quite as monumental as when they won 22 seats in 2017. It does represent a vast improvement from just 4 seats that the the Pirates won in 2021. In that year they ran in the Pirates and Mayors (STAN) alliance. That alliance won 37 seats in total. The Pirates ran independently this year after separating from STAN.

The Czech Pirate Party is a member of Pirate Parties International. We appreciate the strong support they provide internationally, and we wish them good luck with their upcoming term!


pp-international.net/2025/10/c…

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Ciao amiche, datemi un consiglio please, sono disperato, non so cosa fare 🙏😮 Stavo qui su questo onestissimo autobus di linea, di ritorno verso casa dopo il bellissimo mini tour nel profondo nord di cui vi ho parlato negli ultimi giorni, seduto nel mio sedile accanto al finestrino, mentre mi godevo il paesaggio incantevole della pianura padana che scorreva veloce davanti ai miei occhi; quando a un certo punto a una fermata intermedia sale un tipo grande e grosso e pieno di roba. Sistema le sue mille cose nella cappelliera e poi tutto trafelato si siede nel sedile accanto al mio. Dopo pochi minuti mi chiede molto gentilmente: "Scusa, se ti do cinque euro non è che mi faresti sedere lì accanto al finestrino?! Perché sai, all'andata stavo seduto proprio in quel posto, sono un tantino abitudinario e quindi..." A me la richiesta suona anche un po' strana a dire il vero, però vabbe', che mi frega, gli concedo questo favore. Gli dico i cinque euro neanche li voglio, ma lui insiste. Facciamo cambio di posto e continua il viaggio. Dopo un po' comincia a fremere e ad agitarsi sul sedile. Piano piano vedo che comincia ad allargarsi e a tracimare con il suo corpaccione verso il mio sedile, a poggiare le sue braccia grandi e grosse sul bracciolo, piano piano scansando le mie. Poi allarga le sue gambe grandi e grosse e mi costringe ad accartocciarmi mezzo ingolfato dentro il mio sedile diventato ormai troppo angusto. Io comincio ad innervosirmi per tutta questa prepotenza, ma che devo fare?! Imbruttirgli?! È pure più grosso di me, peserà almeno il doppio. Poi sembra un po' schizofrenico. A tratti i suoi modi sono garbati e distinti, a tratti invece la faccia gli si distorce in una smorfia truce e feroce, da fuori di testa. Ora tira fuori tutta roba di lavoro dalla sua borsa, tipo fogli, penne, matite colorate, computer, telefoni. Poggia tutto sul tavolinetto del suo sedile. Poi apre anche il mio tavolinetto e riempie anche quello e comincia a lavorare a non so cosa: scrive, prende appunti, digita cose, si agita, parla tra sé. A un certo punto dice: "Scusa posso?!", afferra la bottiglietta d'acqua che avevo messo nella retina porta oggetti e comincia a trangugiare come fosse la sua. Poi riceve una telefonata e comincia a parlare ad alta voce come non ci fossero persone che provano a dormire tutto intorno. La gente comincia a mormorare di disapprovazione. Dopo un po' il tipo si alza in piedi sul sedile, si allunga in avanti e strappa un panino ancora mezzo incartato dalle mani di un ragazzo nel sedile davanti. A quel punto è ormai chiaro a tutti che questo è mezzo matto. Io sono basito, non so neanche bene cosa fare. Mi alzo, vado dall'autista e gli segnalo il problema. Intanto sento che lui sta baccagliando con tutti quelli dei sedili attorno. L'autista dice che c'è poco da fare, finché non fa qualcosa di veramente grave bisogna essere pazienti e sopportare. Torno al mio posto e vedo che il tipo si è tolto le scarpe e si è praticamente sbracato con i piedi anche sul mio sedile. Gli dico: "Scusi ma cosa sta facendo?!" E lui: "Eh, no, deve cambiare posto purtroppo perché su questi quattro sedili sei mesi fa ci abbiamo viaggiato io e la mia famiglia, e poi sul biglietto che ho io sta scritto proprio così, che questi quattro posti sono miei, e quindi insomma, si sieda su quell'altro sedile libero laggiù e basta per favore, non discuta." Io per evitare grane mi siedo qualche sedile più in là. Da lontano vedo che quello del panino di prima comincia a lamentarsi ad alta voce, come anche altre persone. Poi tra i mugugni di disapprovazione qualcuno in segno di protesta tira una cartaccia appallottolata conto il tipo, il quale si incazza come una bestia, comincia a strillare, mentre il caos si diffonde in tutto l'abitacolo. Lui alza le braccia al cielo e urla: "Attentato, attentato! Io ho sofferto tanto nella vita, anche per colpa vostra sapete, e quindi dopo tutto quello che mi avete fatto passare adesso ho il diritto di stare qui, ho il diritto di esistere, ho il diritto di difendermi!" E poi ha cominciato a tirare mazzate a destra e a manca con le sue possenti manone. Dal mio sedile mezzo paralizzato dal terrore vedo sangue che sprizza dappertutto, sui finestrini, sulle tendine, sul velluto di questo sciagurato autobus. Un casino proprio. Se continua così tra poco arriverà anche qui al mio posto, non so cosa fare, dovrei reagire?! Aiut...

Ps: ogni riferimento a fatti realmente accaduti è puramente causale 🇵🇸❣️🇵🇸

#gaza #palestina

in reply to Adriano Bono

Un uomo è seduto su un autobus con altri passeggeri. L'uomo è rivolto verso la fotocamera con uno sguardo serio. Indossa una giacca con un motivo bianco e nero e un cappello nero. L'interno dell'autobus ha sedili verdi a motivi e un soffitto bianco. C'è un oggetto appeso al soffitto sopra la testa dell'uomo.

Alt-text: Un uomo barbuto è seduto in prima fila su un autobus pieno, rivolto verso la fotocamera. Indossa una giacca con un motivo bianco e nero e un cappello nero. L'interno dell'autobus mostra sedili verdi a motivi e un soffitto bianco. Un oggetto è appeso al soffitto sopra la testa dell'uomo. I passeggeri sono visibili dietro di lui, seduti sui sedili dell'autobus.

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🌱 Energia utilizzata: 0.132 Wh



ilpost.it/2025/10/06/societa-p…



Lug Vicenza - LinuxDay 2025


lugvi.it/2025/10/06/linuxday-2…
Segnalato da Linux Italia e pubblicato sulla comunità Lemmy @GNU/Linux Italia
Sabato 25 ottobre 2025: fissa la data! VI aspettiamo all’Istituto Farina di Vicenza assieme agli amici della sezione ILS di Vicenza. Conferenze, interventi e soprattutto la possibilità di scambiare opinioni e osservazioni sul



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In un contesto in cui lo spazio è sempre più intrecciato con l’economia digitale e la sicurezza nazionale, la protezione delle infrastrutture orbitali diventa una priorità strategica. È in questo scenario che nasce l’accordo tra l’Agenzia spaziale italiana (Asi) e



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in reply to Cybersecurity & cyberwarfare

figurarsi nelle elezioni che vedono vincere chi ha in mano l'ufficio elettorale!


anche sul sito dell'eterozigote #differx (e non solo su slowforward) si può - volendo - leggere l'articolo sui territori esterni (estranei) a quello che si chiama usualmente "poesia": differx.noblogs.org/2021/06/23…

i nomi delle cose che non sono "poesie" (e che si disinteressano felicemente di essere o meno considerate tali) sono tanti, tantissimi, non censibili. al link se ne elencano alcuni, fra cui #deviazioni #derive #nioques #frisbees #tropismes #drafts #ossidiane #endoglosse #ricognizioni #tracce #prati #paragrafi #incidents #saturazioni #nughette #sinapsi #disordini #dottrine #spostamenti #spore #frecce

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licenziamenti, e non solo i congedi forzati, "sono in corso in questo momento"

sfugge alla mia grossolana logica come sia possibile che i licenziamenti li faccia trump ma sia colpa dei democratici... ma come è possibile che riesca a perculare con successo tanti americani a questo modo...

ma quanto manca esattamente alla rivoluzione negli usa? dopotutto chi ha tentato un colpo di stano non la dovrebbe neppure reputare illegittima... chi di spada ferisce di spada perisce.

informapirata ⁂ reshared this.

in reply to Generale Specifico

@Generale Specifico e questo significa i tagli non li sta facendo trump? perché con lo shutdown teoricamente è tutto solo congelato e sospeso...
in reply to simona

Trump sta fecendo di tutto e di piu'a vantaggio di se'e di chi gli e'amico.
Lo shutdown serve a fare in modo che gli introiti dello Stato vadano a pagare i debiti ed anche grazie ai dazi siano altri a compensare alle spese.
Poi, indebolendo lo Stato costringe i cittadini a rivolgersi ai privati.
Il che'potrebbe essere pure un gioco di sopravvivenza dove solo i ricchi ne usciranno indenni e ci saranno molti schiavi.



🔴 COMUNICATO STAMPA - Video privati, il Garante avverte il sito CamHub: no alla diffusione di immagini rubate nelle case degli italiani

@Privacy Pride

La raccolta e la successiva diffusione di video estratti abusivamente da telecamere posizionate in luoghi privati all’interno del territorio italiano, vìola la normativa privacy europea e nazionale.
È questa la posizione espressa dal Garante per la protezione dei dati personali in un provvedimento di avvertimento adottato, in via d’urgenza, nei confronti della società statunitense #ICF Technology, che gestisce il sito #CamHub.

CONTINUA A LEGGERE SUL SITO DEL GARANTE ➡
gpdp.it/home/docweb/-/docweb-d…



Nudificazione digitale: perché il Garante privacy dice basta e cosa c’è dietro Clothoff


@Informatica (Italy e non Italy 😁)
Lo stop del Garante privacy a Clothoff sposta il problema su provider e piattaforme, costringendoli a prendere posizione sulla filiera e indica che il diritto dei dati può essere usato in modo chirurgico contro servizi con finalità




Dopo Jaguar Land Rover gli hacker tagliano le gomme anche a Renault e a Dacia


@Informatica (Italy e non Italy 😁)
Case automobilistiche europee ancora nel mirino degli hacker: mentre la britannica Jaguar Land Rover riprende soltanto ora la produzione dopo l'interruzione forzata durata un mese che ha spinto il governo a intervenire fornendo garanzie sui prestiti per