Salta al contenuto principale



L’Associazione internazionale esorcisti (Aie) ha promosso dal 17 al 21 novembre a Buenos Aires il corso di formazione sulle “Linee guida per il ministero dell’esorcismo alla luce del rituale vigente”, organizzato dalla Segreteria di lingua spagnola d…


Di fronte al flusso quotidiano di notizie che descrivono le ferite del nostro mondo – dallo strazio di Gaza alla dolorosa resistenza ucraina – il Movimento ecclesiale carmelitano rompe il silenzio su una drammatica escalation di violenza in Africa, i…


Al termine dell'udienza di oggi, il Papa ha annunciato ai fedeli la partenza per il suo primo viaggio apostolico, che lo porterà in Turchia e Libano da domani fino al 2 dicembre.


Dal 27 al 30 novembre 2025 si terrà a Roma, presso la Casa “San Juan de Avila”, il XIX Congresso nazionale del Movimento apostolico ciechi (Mac), dedicato al tema “La speranza siamo noi quando testimoniamo l’amore di Cristo”.



La Segreteria per l'Economia ha pubblicato oggi il Bilancio Consolidato 2024 della Santa Sede, che evidenzia un avanzo di 1,6 milioni di euro, segnando “un significativo recupero” rispetto al disavanzo di 51,2 milioni di euro registrato l'anno preced…


A margine dell'udienza di oggi una delegazione dell'Istituto Universitario Salesiano di Venezia (Iusve) aggregato all’Università Pontificia Salesiana, ha fatto ascoltare a Papa Leone XIV la "Voce del mondo", realizzata attraverso "Harmonia" (harmonia…


Il Settore Centro “si aggiunge nuovamente” agli altri quattro settori della diocesi di Roma. A stabilirlo è Papa Leone XIV, con un apposito motu proprio diffuso oggi.


Il 14 dicembre, terza domenica di Avvento, in occasione del Giubileo dei Detenuti, alle 10, il Papa presiederà la celebrazione eucaristica nella basilica di San Pietro. Lo rende noto oggi la Sala Stampa della Santa Sede.


EU-Rat einigt sich zur Chatkontrolle: Schlimmster Giftzahn gezogen, aber weiterhin gefährlich


netzpolitik.org/2025/eu-rat-ei…





Uganda: il land grabbing è una nuova minaccia per i pastori della Karamoja


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Indice Il land grabbing è oggi una delle minacce principali per le comunità di pastori seminomadi della Karamoja, regione nel nord-est dell’Uganda. Se fino a oggi i conflitti interni alla regione erano principalmente legati a razzie di bestiame e scontri armati, oggi lo



“Uno strumento prezioso per il Dicastero per i laici, la famiglia e la vita: ci permetterà di offrire ai Vescovi, ai Movimenti ecclesiali, alle Associazioni di fedeli e agli animatori di pastorale giovanile e familiare, importanti linee di riflession…



Esordio fantasy per Southern. “L’Ombra del Corvo” arriva nelle sale l’11 dicembre

[quote]LONDRA – Dopo la prima mondiale alla Berlinale, L’ombra del corvo arriva nelle sale l’11 dicembre. Il nuovo film di Dylan Southern, tratto dal romanzo di Max Porter Il dolore…
L'articolo Esordio fantasy per Southern. “L’Ombra del Corvo” arriva nelle sale l’11 dicembre su



Deficienze artificiali. Ecco come le forze armate cinesi si addestrano ad ingannare l’IA

@Notizie dall'Italia e dal mondo

Non solo facilitatore, ma anche strumento per complicare e nascondere. Oltre alle già note applicazioni militari dell’Intelligenza Artificiale, principalmente riguardanti la facilitazione nello svolgimento di vari processi all’interno di un



Il canestro più bello, Acilia regina del basket senza barriere

È un sabato mattina autunnale ad Acilia, una trentina di chilometri da Roma. Nella palestra della scuola Giovanni Paolo II sta per cominciare l’allenamento di una squadra speciale, l’Acilia Red…
L'articolo Il canestro più bello, Acilia regina del basket senza barriere su Lumsanews.


Il rumore della carta

@Politica interna, europea e internazionale

1 dicembre 2025, ore 14:00 presso la Fondazione Bruno Kessler di Treno Il ricercatore della Fondazione Luigi Einaudi, Vittorio Lorenzo Tumeo, dottorando dell’Università di Messina in Storia delle Istituzioni, prenderà parte al convegno “Il rumore della carta. Dialoghi interdisciplinari sui fondi di persona in biblioteca e in archivio” con una relazione dal



i lettori di Oggettistica non sanno trattenere la gioia: mobilizon.it/events/48fe58dd-a…

chi vuole, chi può, si unisca ai lettori di Oggettistica questo sabato, a Roma, alle 17:30 presso la Biblioteca Pagliarani in via M. Bragadin 122b.

reshared this



Perché è così difficile fermare i deepnude


@Informatica (Italy e non Italy 😁)
Immagini sessualmente esplicite e generate tramite intelligenza artificiale senza il consenso delle vittime, che sono sempre donne: tra complicità delle piattaforme, regole carenti e cultura insufficiente
L'articolo Perché è così difficile fermare i deepnude proviene da Guerre di Rete.

L'articolo proviene da #GuerreDiRete di





Smile: Il sorriso triste di Brian Wilson
freezonemagazine.com/rubriche/…
Londra, Royal Festival Hall, 20 febbraio 2004: Brian Wilson, davanti ad una platea di tremila persone, presenta la première di SMILE, l’album perduto, il Santo Graal della musica popolare americana. Oltre al compositore e autore dei testi Van Dyke Parks, nel pubblico sono presenti Paul McCartney e George Martin a chiudere plasticamente il cerchio dell’epoca […]
L'articolo



A Bird Watching Assistant


When AI is being touted as the latest tool to replace writers, filmmakers, and other creative talent it can be a bit depressing staring down the barrel of a future dystopia — especially since most LLMs just parrot their training data and aren’t actually creative. But AI can have some legitimate strengths when it’s taken under wing as an assistant rather than an outright replacement.

For example [Aarav] is happy as a lark when birdwatching, but the birds aren’t always around and it can sometimes be a bit of a wild goose chase waiting hours for them to show up. To help him with that he built this machine learning tool to help alert him to the presence of birds.

The small device is based on a Raspberry Pi 5 with an AI hat nested on top, and uses a wide-angle camera to keep an eagle-eyed lookout of a space like a garden or forest. It runs a few scripts in Python leveraging the OpenCV library, which is a widely available machine learning tool that allows users to easily interact with image recognition. When perched to view an outdoor area, it sends out an email notification to the user’s phone when it detects bird activity so that they can join the action swiftly if they happen to be doing other things at the time. The system also logs hourly bird-counts and creates a daily graph, helping users identify peak bird-watching times.

Right now the system can only detect the presence of birds in general, but he hopes to build future versions that can identify birds with more specificity, perhaps down to the species. Identifying birds by vision is certainly one viable way of going about this process, but one of our other favorite bird-watching tools was demonstrated by [Benn Jordan] which uses similar hardware but listens for bird calls rather than looking for the birds with a vision-based system.

youtube.com/embed/KmH63ENa5fA?…


hackaday.com/2025/11/25/a-bird…



Cyber Risk in Medio Oriente: tra investimenti record e attacchi sempre più sofisticati


L’attenzione globale verso la sicurezza informatica continua a crescere in un contesto dominato dalla trasformazione digitale e dalla rapida diffusione delle tecnologie basate sull’intelligenza artificiale, fattori che rendono più semplice individuare vulnerabilità e condurre attacchi complessi. In questo scenario, la capacità di un Paese di garantire protezione, coordinamento, formazione e cooperazione internazionale è diventata un indicatore essenziale della stabilità nazionale.

Nel Global Cybersecurity Index 2024, l’Egitto e il Qatar hanno ottenuto un punteggio massimo di 100, entrando tra i 12 Paesi con le performance più elevate a livello mondiale. Il risultato è stato raggiunto grazie alla conformità ai cinque pilastri che compongono l’indice: quadro legislativo, protezione tecnica, struttura organizzativa, programmi di sviluppo delle competenze e collaborazione internazionale.

La piena aderenza a questi criteri colloca entrambi gli Stati tra i modelli di riferimento globali, all’interno del gruppo dei 46 Paesi considerati all’avanguardia in materia di cybersecurity.

Parallelamente, l’Arabia Saudita ha consolidato la propria posizione come leader regionale per investimenti nel settore.

Nel 2024, la spesa saudita per la sicurezza informatica ha raggiunto circa 4,8 miliardi di dollari (pari a 15,2 miliardi di riyal), con un incremento del 14% rispetto all’anno precedente. Secondo i dati dell’Autorità nazionale per la sicurezza informatica, questo andamento riflette un processo continuo di rafforzamento delle infrastrutture digitali e delle misure di difesa del cyberspazio nazionale.

Il report GCI 2024 evidenzia tuttavia una marcata eterogeneità tra i Paesi arabi. Oltre ai Paesi con i punteggi più elevati – tra cui Emirati Arabi Uniti, Oman, Bahrein, Giordania e Marocco, con valori compresi tra 95 e 100 – emergono realtà ancora in fase di consolidamento. Algeria, Libia, Tunisia e Kuwait si collocano in un livello intermedio, con punteggi tra 55 e 85, indicativi di sistemi in evoluzione che richiedono ulteriori investimenti in capacità tecniche e cooperazione internazionale.

Iraq, Libano, Mauritania, Sudan, Siria e Palestina rientrano in una fase iniziale di costruzione dei quadri regolatori, con punteggi compresi tra 20 e 55. Lo Yemen chiude la classifica regionale, con risultati inferiori a 20 punti, riflettendo un ecosistema di sicurezza informatica ancora allo stadio embrionale.

Il quadro è reso più critico dal forte aumento delle minacce nel Medio Oriente. Il phishing rimane una delle tecniche più utilizzate, sostenuto da metodi avanzati di ingegneria sociale. Gli attacchi DDoS hanno registrato un incremento particolarmente rilevante, con un +236% nel secondo trimestre del 2025. In parallelo, sono cresciuti anche gli attacchi contro applicazioni Microsoft Office, il furto di credenziali, lo spyware, le intrusioni contro le API e le attività di ricognizione.

Le operazioni di ransomware e di estorsione rappresentano circa la metà degli attacchi con movente identificabile. Crescono inoltre le offensive che sfruttano l’intelligenza artificiale, in particolare per automatizzare la ricerca di falle nei sistemi e rendere più efficaci le campagne di phishing. Secondo le stime, un singolo incidente informatico nella regione comporta un costo medio di circa 8 milioni di dollari, valore quasi doppio rispetto alla media globale. I settori più colpiti sono comunicazioni, energia, trasporti, sanità e finanza, confermando l’urgenza di investimenti strutturali e politiche coordinate per proteggere attività economiche e servizi essenziali.

L'articolo Cyber Risk in Medio Oriente: tra investimenti record e attacchi sempre più sofisticati proviene da Red Hot Cyber.



Anonimato sempre più a rischio! Nel mirino ora l’utilizzo delle VPN


Diversi stati degli Stati Uniti stanno discutendo nuove restrizioni che potrebbero cambiare significativamente l’approccio tradizionale alla privacy online. I legislatori del Wisconsin e del Michigan stanno valutando iniziative volte a contrastare il materiale ritenuto pericoloso per i minori.

L’attenzione si concentra sui siti web con contenuti riservati ai maggiori di 18 anni, nonché sulle piattaforme in cui possono comparire incitamenti all’odio e altre informazioni discutibili. In questi dibattiti, si sta affermando sempre più l’idea che la protezione dei minori richieda non solo filtri basati sull’età, ma anche il controllo degli strumenti.

I servizi VPN sono considerati uno di questi strumenti.

In questo contesto, nel Wisconsin è stato presentato un disegno di legge che imporrebbe ai siti web con contenuti espliciti non solo di implementare sistemi di verifica dell’età, ma anche di bloccare chiunque tenti di accedere al sito tramite una VPN. Il disegno di legge è già stato approvato dalla Camera e sta avanzando al Senato.

Se approvato, lo stato diventerebbe il primo negli Stati Uniti a vietare l’uso delle VPN per accedere a tali contenuti.

Un disegno di legge simile è in discussione in Michigan, ma l’iniziativa propone un approccio ancora più rigoroso. I provider potrebbero essere obbligati a monitorare e interrompere le connessioni VPN a livello di rete. Tuttavia, il disegno di legge locale si è arenato all’inizio del suo iter legislativo.

L’organizzazione americana Electronic Frontier Foundation critica duramente tali iniziative.

Il gruppo ritiene che limitare tali servizi con il pretesto di preoccupazioni per la sicurezza significhi di fatto sacrificare la propria privacy per accedere a contenuti legali. Secondo gli attivisti per i diritti umani, tali misure colpiranno tutti, dai dipendenti aziendali e studenti ai giornalisti e a coloro che semplicemente cercano di proteggere i propri dati personali. L’organizzazione sottolinea che le procedure di verifica dell’età di per sé presentano dei rischi: sono implementate in modo inadeguato, richiedono il trasferimento di dati sensibili e sono facilmente aggirabili, causando quindi più danni che benefici.

Invece di imporre divieti, l’EFF propone di concentrarsi su soluzioni più efficaci: educare i bambini alla sicurezza online, migliorare gli strumenti per i genitori e affrontare le cause profonde delle minacce online. L’organizzazione ritiene che l’erosione della privacy e il blocco delle tecnologie che aiutano i gruppi vulnerabili, tra cui giornalisti, attivisti e persone perseguitate, non porteranno a reali miglioramenti nella protezione dei minori.

L'articolo Anonimato sempre più a rischio! Nel mirino ora l’utilizzo delle VPN proviene da Red Hot Cyber.



Logitech subisce un attacco informatico e una violazione dei dati


I rappresentanti di Logitech hanno notificato alle autorità un attacco informatico e una grave violazione dei dati. Il famigerato gruppo ransomware Clop, che da diversi mesi prende di mira le aziende sfruttando una vulnerabilità in Oracle E-Business Suite, ha rivendicato la responsabilità dell’attacco.

L’azienda ha presentato una notifica ufficiale alla Securities and Exchange Commission degli Stati Uniti, riconoscendo il furto di dati. I rappresentanti di Logitech riferiscono che l’incidente non ha avuto ripercussioni sulla produzione o sui prodotti dell’azienda, né sui suoi processi aziendali. Subito dopo aver scoperto la violazione, l’azienda ha incaricato esperti di sicurezza informatica terzi di fornire assistenza nelle indagini.

Logitech sostiene che i dati compromessi includono informazioni limitate su dipendenti e utenti, nonché dettagli su clienti e fornitori. Tuttavia, l’azienda sostiene che gli hacker non hanno avuto accesso a carte d’identità, dati di carte bancarie o altre informazioni sensibili, poiché queste informazioni non erano archiviate nei sistemi compromessi.

La scorsa settimana, il gruppo di hacker Clop ha aggiunto Logitech al suo sito di dump di dati, pubblicando quasi 1,8 TB di informazioni presumibilmente rubate all’azienda. Secondo Logitech, l’attacco è stato causato da una vulnerabilità zero-day scoperta in un fornitore terzo e corretta subito dopo il suo rilascio.

Gli operatori di Clop hanno sfruttato attivamente questa vulnerabilità già a luglio 2025 per lanciare attacchi di massa ai clienti aziendali Oracle. A ottobre, gli specialisti di Mandiant e Google hanno rilevato una campagna ransomware su larga scala: decine di aziende hanno ricevuto messaggi ransomware dagli operatori di Clop. Gli aggressori minacciavano di divulgare i dati rubati da Oracle E-Business Suite se le vittime non avessero pagato il riscatto. Gli sviluppatori di Oracle hanno quindi confermato la vulnerabilità e rilasciato una patch di emergenza.

Le dichiarazioni di Logitech suggeriscono che l’azienda ha installato l’aggiornamento di emergenza subito dopo il suo rilascio, ma era troppo tardi e i dati erano già stati rubati.

L'articolo Logitech subisce un attacco informatico e una violazione dei dati proviene da Red Hot Cyber.



Il ritorno del comando finger: utilizzato per attacchi informatici su Windows


Un comando di servizio quasi dimenticato è tornato alla ribalta dopo essere stato individuato in nuovi schemi di infezione dei dispositivi Windows. Per decenni considerato una reliquia delle origini di Internet, il meccanismo viene ora utilizzato in attacchi camuffati da controlli e query innocui offerti alle vittime in una finestra del prompt dei comandi.

Il comando finger, un tempo progettato per ottenere informazioni utente su server Unix e Linux, era presente anche in Windows. Restituiva il nome dell’account, la directory home e altre informazioni di base. Sebbene il protocollo sia ancora supportato, il suo utilizzo è in gran parte scomparso. Tuttavia, per gli aggressori, questo rappresenta in realtà un vantaggio: pochi si aspetterebbero di vedere attività di rete attraverso un canale del genere.

Recenti osservazioni hanno dimostrato che finger ha iniziato a essere utilizzato in schemi simili a ClickFix, in cui i comandi da eseguire sul dispositivo vengono scaricati da una fonte remota. Gli esperti hanno da tempo notato che il comando può fungere da strumento di supporto di Windows ed essere utilizzato per scaricare dati dannosi.

Fu in queste nuove campagne che il metodo venne ulteriormente sviluppato. Il team di MalwareHunterTeam ha fornito un file batch di esempio che accede a un server remoto tramite finger e inviava l’output risultante direttamente a cmd per l’esecuzione. I domini coinvolti in questa attività non sono più accessibili, ma i ricercatori hanno scoperto altri esempi dello stesso approccio.

Le prime vittime hanno postato su Reddit : in un thread, un utente ha descritto di essersi imbattuto in un CAPTCHA falso che richiedeva l’apertura di una finestra di avvio e l’inserimento di un comando per verificare la propria identità. La stringa inserita avviava una richiesta di tipo “finger” a un altro server e passava l’output risultante a un interprete Windows.

Di conseguenza, è stata creata una directory temporanea, il programma di sistema curl è stato copiato con un nome casuale, è stato scaricato un archivio mascherato da PDF ed è stato decompresso un set di file Python. Il programma è stato quindi avviato tramite pythonw.exe, dopodiché è stata effettuata una richiesta al server degli aggressori e sullo schermo è stato visualizzato un falso messaggio di “verifica”.

Il contenuto dell’archivio indicava un tentativo di furto di dati. Contemporaneamente, il team di MalwareHunterTeam ha scoperto anche altre attività: il comando finger veniva utilizzato per scaricare un set di comandi quasi identico, ma con controlli aggiuntivi. Prima di eseguire le sue azioni, lo script cercava nel computer strumenti di analisi malware, da Process Explorer e Procmon a Wireshark, Fiddler e debugger. Se tali strumenti venivano rilevati, l’esecuzione veniva interrotta.

Non essendo stati trovati strumenti di questo tipo, è stato scaricato e decompresso un nuovo archivio, anch’esso mascherato da documento PDF. Questa volta, conteneva il pacchetto di amministrazione remota di NetSupport Manager. Dopo la decompressione, una serie di comandi ha configurato il task scheduler per avviare l’accesso remoto al successivo accesso del sistema.

L'articolo Il ritorno del comando finger: utilizzato per attacchi informatici su Windows proviene da Red Hot Cyber.



Uscito il libro “Il Futuro Prossimo”: un libro che ci riguarda tutti


Ci sono libri che spiegano la tecnologia e libri che ti fanno capire perché dovresti fermarti un minuto prima di scorrere un feed. Il Futuro Prossimo, il nuovo lavoro di Sandro Sana, disponibile su Amazon, appartiene alla seconda categoria: non pretende di formarti, pretende di farti pensare. E lo fa senza tecnicismi, senza barriere e senza quella distanza che spesso l’informatica mette tra chi scrive e chi legge.

Sandro Sana è una figura nota nel mondo della cybersecurity italiana (CISO e direttore della divisione Cyber di Eurosystem, docente, divulgatore, membro del Comitato Scientifico del Competence Center Nazionale Cyber 4.0, membro del Gruppo DarkLab ed editorialista di Red Hot Cyber) ma qui accantona volutamente la postura del tecnico per adottare quella del narratore lucido.

Non rinuncia alla precisione che lo contraddistingue, ma la restituisce in forma umana, discorsiva, diretta. Il risultato è un libro che, pur parlando di rischi, algoritmi e intelligenza artificiale, si può leggere anche sul divano, la sera, dopo una giornata normale.

Quarta di copertina


A un certo punto, mentre si sfoglia il libro, si ha la sensazione di leggere non solo un saggio, ma una vera dichiarazione di responsabilità civile. Lo si capisce chiaramente da ciò che l’autore ha scelto di mettere in quarta di copertina, una sorta di bussola emotiva per chi si prepara ad affrontare queste pagine:

Il futuro non bussa più: entra di corsa. Smartphone, intelligenza artificiale, social, truffe digitali, privacy in frantumi: ogni giorno prendiamo centinaia di micro-decisioni senza accorgercene. Il futuro prossimo è la bussola per non farsi travolgere, ritrovare il respiro e scegliere con lucidità.

Scritto con lo sguardo di un Gen X che ha visto nascere Internet, dal Commodore 64 ai modelli generativi, questo libro unisce racconto, consapevolezza e pratica.

Questo non è un libro contro la tecnologia: è un libro per le persone. Per ricordarci che la vita non va vissuta per procura, e che le macchine, se messe al loro posto, possono diventare alleate di una qualità di vita migliore.

Queste righe non sono solo una presentazione editoriale: sono la missione del libro.
Leggendole, si capisce immediatamente che Il Futuro Prossimo non vuole “spaventare”, non vuole “educare” dall’alto della cattedra, non vuole l’ennesima retorica contro i social o l’IA.
Vuole restituire misura, consapevolezza, ritmo.
Vuole rimettere la persona al centro.

Un racconto che parte dal passato per dirci chi siamo diventati


La forza del libro è nella sua continuità narrativa: Sana non parte dai rischi né dall’IA, parte dalla storia personale e dalle radici culturali. Il lettore entra subito in un confronto generazionale che mette in scena un’accelerazione che tutti percepiscono, ma pochi hanno avuto il coraggio di dire così apertamente:

“Se mio nonno ha avuto una vita intera per abituarsi all’elettricità e mio padre decenni per accogliere televisione e automobile, se io ho avuto anni per digerire l’arrivo del computer e di Internet, i miei figli quante ore avranno per comprendere l’impatto dell’intelligenza artificiale sulle loro vite?

È uno dei passaggi più potenti dell’intero volume: l’idea che il tempo dell’adattamento umano si sia ridotto a un battito di ciglia, mentre la complessità cresce in modo esponenziale.

Da qui, lo storytelling assume una forma quasi cinematografica. Il Prologo ci riporta agli anni ’80, a un’epoca in cui il mondo digitale era un gioco fatto di cassette e attese, ma anche di stupore e prime domande:

“Quando negli anni ’80 entrai per la prima volta in contatto con un Commodore 64 (…) quel piccolo computer stava aprendo le porte a un mondo nuovo. Era un ponte tra divertimento e scoperta.”

È in queste radici che si costruisce il tono dell’intero libro: uno sguardo che ricorda, osserva, confronta, e poi guida il lettore dentro ciò che il digitale è diventato oggi.

Dalla memoria al presente: vivere nella società connessa


Il viaggio prosegue in un racconto della società digitale che non giudica, non condanna, ma mette in ordine ciò che proviamo tutti: attrazione e fatica, potere e fragilità. Sana descrive il nostro tempo come una casa bellissima ma fatta di vetri, dove la connessione è un privilegio e una pressione insieme:

“La società digitale è casa nostra. Vista meravigliosa, muri trasparenti. Ma ci sono vetri da pulire e tende da tirare. (…) Se impariamo a nominare bene le cose, torneremo anche a viverle bene.”

È un invito discreto ma potentissimo: essere presenti, non semplicemente connessi e capire che l’educazione digitale non riguarda il “saper usare”, ma il “saper scegliere”.

La narrazione tocca poi il tema della privacy e lo fa con uno stile che mescola osservazione quotidiana e consapevolezza:

“Ogni gesto lascia una briciola, e le briciole diventano tracce, le tracce profili, i profili previsioni. (…) Non è un furto plateale, è un trasloco silenzioso.”

È una delle frasi più riuscite di tutto il volume, perché dice esattamente ciò che tutti sentiamo, anche senza trovare le parole per spiegarlo: la sensazione di essere “spostati di lato” dentro i nostri stessi dati.

Il capitolo più atteso: quando il futuro bussa con troppa forza


La parte sull’intelligenza artificiale è un punto di svolta nella lettura. Non ci sono toni apocalittici, non ci sono slogan. Ci sono domande, dubbi, responsabilità.

Sana entra nel cuore del tema con una chiarezza che non concede scorciatoie:

“L’IA non ci ruberà solo il lavoro: rischia di rubarci pezzi di noi. (…) Prepararsi al futuro significa imparare competenze nuove e preservare la nostra umanità.”

La cornice non è tecnica, ma esistenziale: il vero rischio non è perdere una mansione, ma perdere la capacità di scelta, di discernimento, di interpretazione e questo rende il capitolo, pur ancorato a questioni reali, uno dei più umani dell’intero libro.

Una conclusione che accompagna, non che insegna


Il finale del libro è un gesto di cura. Non propone soluzioni miracolose né agende politiche: chiude con una scena semplice, quasi domestica, che diventa simbolo dell’intero percorso compiuto.

“Il futuro non è una gara di velocità, è un accordo da rinnovare ogni giorno tra digitale e reale. (…) Finché c’è qualcuno che si ferma un secondo prima di condividere, c’è speranza.”

È un’immagine che resta dentro ed è forse il segno più evidente che questo libro non vuole indottrinare, ma tenere aperta una possibilità: tornare padroni del nostro tempo, delle nostre scelte e del nostro sguardo.

Perché leggerlo, davvero


Perché Il Futuro Prossimo è un libro che parla di tecnologia solo in apparenza. In realtà parla di identità, memoria, attenzione, relazioni, responsabilità. È un libro che aiuta a capire non “come funziona il digitale”, ma come funzioniamo noi dentro il digitale.

È accessibile, onesto, scritto con un tono che non mette distanza ma invita alla vicinanza e soprattutto: è un libro che non ti dice cosa pensare, ma ti permette di farlo meglio.

Chiunque viva nel mondo connesso, cioè tutti, può trovarci qualcosa che gli somiglia.

E questo, nell’epoca dell’algoritmo, è forse il regalo più raro.

L'articolo Uscito il libro “Il Futuro Prossimo”: un libro che ci riguarda tutti proviene da Red Hot Cyber.



Oltre il danno, la beffa: pur con la nuova sentenza della Corte di Giustizia Europea, due cittadinə italianə che hanno contratto un'unione civile, hanno un unico modo per vedersi sposati: "divorziare" in Italia e contrarre un nuovo matrimonio all'estero in un Paese civile.

Ma vi rendete conto quanto siamo indietro? Quanto pesa la nostra arretratezza culturale nelle vite dei cittadini?

Nel podcast non ne parlo per ora, ma prima o poi lo farò, perché cose come questa mi spingono a lasciare l'Italia al pari delle malattie che sopporto. Ed è tutto dire.

Mi sono trasformato, col tempo, in una di quelle persone che dicono che non c'è futuro qui. Ma mi sembra inevitabile.

#MatrimonioEgualitario

#LGBTQ #LGBTQIA #italia

in reply to Simon Perry

non è sbatataggine, ma è proprio un trattamento fondamentale per fare in modo che i cittadini soffochino sotto una cappa asfissiante 🤬
in reply to informapirata ⁂

@informapirata ⁂

Mi mandano in bestia queste cose. E più di tutto l'ipocrisia, raccontarci quotidianamente che siamo il Paese più bello del mondo, e cazzate simili.

Poi mancano i diritti fondamentali.



Boosting Antihydrogen Production using Beryllium Ions


Antihydrogen forms an ideal study subject for deciphering the secrets of fundamental physics due to it being the most simple anti-matter atom. However, keeping it from casually annihilating itself along with some matter hasn’t gotten much easier since it was first produced in 1995. Recently ALPHA researchers at CERN’s Antimatter Factory announced that they managed to produce and trap no fewer than 15,000 antihydrogen atoms in less than seven hours using a new beryllium-enhanced trap. This is an eight-fold increase compared to previous methods.

To produce an antihydrogen atom from a positron and an antiproton, the components and resulting atoms can not simply be trapped in an electromagnetic field, but requires that they are cooled to the point where they’re effectively stationary. This also makes adding more than one of such atom to a trap into a tedious process since the first successful capture in 2017.

In the open access paper in Nature Communications by [R. Akbari] et al. the process is described, starting with the merging of anti-protons from the CERN Antiproton Decelerator with positrons sourced from the radioactive decay of sodium-22 (β+ decay). The typical Penning-Malmberg trap is used, but laser-cooled beryllium ions (Be+) are added to provide sympathetic cooling during the synthesis step.

Together with an increased availability of positrons, the eight-fold increase in antihydrogen production was thus achieved. The researchers speculate that the sympathetic cooling is more efficient at keeping a constant temperature than alternative cooling methods, which allows for the increased rate of production.


hackaday.com/2025/11/25/boosti…



‘I’ll find you again, the only thing that doesn’t cross paths are mountains.’ In a game about loot, robots, and betrayal, all a raider has is their personal reputation. This site catalogues it.#News #Games


Arc Raiders ‘Watchlist’ Names and Shames Backstabbing Players


A new website is holding Arc Raiders players accountable when they betray their fellow players. Speranza Watchlist—named for the game’s social hub—bills itself as “your friendly Raider shaming board,” a place where people can report other people for what they see as anti-social behavior in the game.

In Arc Raiders, players land on a map full of NPC robots and around 20 other humans. The goal is to fill your inventory with loot and escape the map unharmed. The robots are deadly, but they’re easy to deal with once you know what you’re doing. The real challenge is navigating other players and that challenge is the reason Arc Raiders is a mega-hit. People are far more dangerous and unpredictable than any NPC.
playlist.megaphone.fm?p=TBIEA2…
Arc Raiders comes with a proximity chat system so it’s easy to communicate with anyone you might run into in the field. Some people are nice and will help their fellow raider take down large robots and split loot. But just as often, fellow players will shoot you in the head and take all your stuff.

In the days after the game launched, many people opened any encounter with another human by coming on the mic, saying they were friendly, and asking not to shoot. Things are more chaotic now. Everyone has been shot at and hurt people hurt people. But some hurts feel worse than others.

Speranza Watchlist is a place to collect reports of anti-social behavior in Arc Raiders. It’s creation of a web developer who goes by DougJudy online. 404 Media reached out to him and he agreed to talk provided we grant him anonymity. He said he intended the site as a joke and some people haven’t taken it well and have accused him of doxxing.

I asked DougJudy who hurt him so badly in Arc Raiders that he felt the need to catalog the sins of the community. “There wasn’t a specific incident, but I keep seeing a lot (A LOT) of clips of people complaining when other players play dirty’ (like camping extracts, betraying teammates, etc.)”

He thought this was stupid. For him, betrayal is the juice of Arc Raiders. “Sure, people can be ‘bad’ in the game, but the game intentionally includes that social layer,” he said. “It’s like complaining that your friend lied to you in a game of Werewolf. It just doesn’t make sense.”
Image via DougJudy.
That doesn’t mean the betrayals didn’t hurt. “I have to admit that sometimes I also felt the urge to vent somewhere when someone betrayed me, when I got killed by someone I thought was an ally,” DougJudy said. “At first, I would just say something like, ‘I’ll find you again, the only thing that doesn’t cross paths are mountains,’ and I’d note their username. But then I got the idea to make a sort of leaderboard of the least trustworthy players…and that eventually turned into this website.

As the weeks go on and more players join the Arc Raiders, its community is developing its own mores around acceptable behavior. PVP combat is a given but there are actions some Raiders engage in that, while technically allowed, feel like bad sportsmanship. Speranza Watchlist wants to list the bad sports.

Take extract camping. In order to end the map and “score” the loot a player has collected during the match, they have to leave the map via a number of static exits. Some players will place explosive traps on these exits and wait for another player to leave. When the traps go off, the camper pops up from their hiding spot and takes shots at their vulnerable fellow raider. When it works, it’s an easy kill and fresh loot from a person who was just trying to leave.

Betrayal is another sore spot in the community. Sometimes you meet a nice Raider out in the wasteland and team up to take down robots and loot an area only to have them shoot you in the back. There are a lot of videos of this online and many players complaining about it on Reddit.
www.speranza-watchlist.com screenshot.
Enter Speranza Watchlist. “You’ve been wronged,” an explanation on the site says. “When someone plays dirty topside—betraying trust, camping your path, or pulling a Rust-Belt rate move—you don’t have to let it slide.”

When someone starts up Arc Raiders for the first time, they have to create a unique “Embark ID” that’s tied to their account. When you interact with another player in the game, no matter how small the moment, you can see their Embark ID and easily copy it to your clipboard if you’re playing on PC.

Players can plug Embark IDs into Speranza Watchlist and see if the person has been reported for extract camping or betrayal before. They can also submit their own reports. DougJudy said that, as of this writing, around 200 players had submitted reports.

Right now, the site is down for maintenance. “I’m trying to rework the website to make the fun/ satire part more obvious,” DougJudy said. He also plans to add rate limits so one person can’t mass submit reports.

He doesn’t see the Speranza Watchlist as doxxing. No one's real identity is being listed. It’s just a collection of observed behaviors. It’s a social credit score for Arc Raiders. “I get why some people don’t like the idea, ‘reporting’ a player who didn’t ask for it isn’t really cool,” DougJudy said. “And yeah, some people could maybe use it to harass others. I’ll try my best to make sure the site doesn’t become like that, and that people understand it’s not serious at all. But if most people still don’t like it, then I’ll just drop the idea.”




DIY Test Gear from 1981


We can’t get enough of [Bettina Neumryn’s] videos. If you haven’t seen her, she takes old electronics magazines, finds interesting projects, and builds them. If you remember these old projects, it is nostalgic, and if you don’t remember them, you can learn a lot about basic electronics and construction techniques. This installment (see below) is an Elektor digital voltmeter and frequency counter from late 1981.

As was common in those days, you could find the PCB layouts in the magazine. In this case, there were two boards. The schematic shows that a counter and display driver chip — a 74C928 — does most of the heavy lifting for the display and the counter.

It is easy to understand how the frequency counter works. You clip the input with a pair of diodes, amplify it a bit, square it with a Schmitt trigger, and then, possibly, prescale it using a divider. The voltmeter is a little trickier: it uses a voltage divider, an op amp, and a 555 to convert the voltage to a frequency.

Of course, finding the parts for an old project can be a challenge. A well-stocked junk drawer doesn’t hurt. A PCB etching setup helps, too.

We’ve looked at her magazine rebuilds before. If you ever get the urge to tackle a project like this, you can find all the grand old magazines online.

youtube.com/embed/glEPG5nC8J0?…


hackaday.com/2025/11/25/diy-te…



SIRIA. Proteste sulla costa: gli alawiti chiedono il federalismo


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Resta l'incertezza in Siria, divisa tra promesse di riforme e timori di un rinnovato autoritarismo. Intanto cresce il sostegno occidentale al presidente autoproclamato Sharaa
L'articolo SIRIA. Proteste sulla costa: gli alawiti chiedono il federalismo proviene da Pagine Esteri.



Fine vita: solo “costi” morali


@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/11/fine-vi…
Nello splendido “Per grazia ricevuta”, di e con Nino Manfredi, il mentore del protagonista, uomo colto, laico e libertario, in fin di vita chiede il prete e bacia il crocifisso. L’insostenibilità dell’esito porta Nino a lanciarsi da uno strapiombo; sopravvive e si grida al miracolo.



Paola Caridi, Sudari. Elegia per Gaza. Feltrinelli 2025


@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/11/paola-c…
“E’ in un sussurro l’incontro”, si legge così in esergo a “ Sudari” di Paola Caridi e con un filo di voce sembra iniziare l’elegia per Gaza, un canto funebre che si snoda sommesso, ma implacabile nel denunciare



sarti in paradiso e scheletri negli armani, insisto a dire che è lo spettacolo a secernere fascismo --> continua qui: noblogo.org/differx/sarti-in-p…

reshared this