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Con la crisi dell'Ucraina, la mappa della sicurezza dell'Europa è stata sostanzialmente modificata. Sono state prese decisioni che sarebbero state impensabili solo poche settimane fa


La crisi ucraina potrebbe potenzialmente innescare dure scelte di sicurezza e alleanza e un altro round di protesta popolare


I provvedimenti spiegati semplice. La nuova rubrica di #cosedagarante


#cosedagarante si arricchisce di un format nuovo: “𝐈 𝐩𝐫𝐨𝐯𝐯𝐞𝐝𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐬𝐩𝐢𝐞𝐠𝐚𝐭𝐢 𝐬𝐞𝐦𝐩𝐥𝐢𝐜𝐞”. In un minuto proveremo ogni settimana a raccontare, in modo semplice, attraverso immagini e una manciata di parole scritte e parlate, il contenuto di alcuni dei provvedimenti adottati dall’Autorità Garante per la protezione dei dati personali.

L’obiettivo, come sempre, far diventare la privacy un argomento di discussione per tutti, raccontarla a chi non ne ha mai sentito parlare e, se ci riusciremo, innescare un processo di innamoramento di massa di questo nostro straordinario diritto.

In questa prima uscita le nuove Linee guida sui cookie e altri strumenti di tracciamento del GPDP. Guarda il vide:

youtube.com/embed/LkzPi_E1nfg?…

Qui il link al documento.


guidoscorza.it/i-provvedimenti…

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Ucraina: perché la Direttiva per la Protezione Temporanea non è stata attivata nella precedente crisi dei rifugiati del 2015 e adesso sì?



#CYBERSECURITY E PROTEZIONE DELLE ATTIVITÀ DIGITALI, una questione che ci riguarda


#CYBERSECURITY E PROTEZIONE DELLE ATTIVITÀ DIGITALI
una questione che ci riguarda

GIOVEDÌ 3 MARZO 2022 dalle ore 14.00
in diretta su #collettiva.it e i suoi canali social

con

Giuseppe Massafra | Segretario nazionale della CGIL

Alessio de Luca | Coordinatore Idea Diffusa CGIL nazionale
MassiMo Brancato | Coordinatore Area Coesione CGIL nazionale

Giulio de petra | Direttore del CRS

Arturo Di Corinto | La cybersicurezza. A che punto siamo
Giornalista – Docente Università La Sapienza, Roma

Giovanni Battista Gallus | La responsabilità è delle aziende o dei lavoratori?
Avvocato – Fellow Nexa – Politecnico Torino

Sandro del fattore | Digitalizzazione come cambiamento possibile
Coordinatore deleghe Segretario generale CGIL

Cinzia Maiolini | La Cybersicurezza riguarda le nostra vite
Coordinatrice Ufficio Lavoro 4.0 – CGIL

GiacoMo tesio | La sicurezza informatica sul lavoro
Programmatore

Confronto con il Coordinamento nazionale Legalità e Sicurezza
della CGIL, moderato da LUCIANO SILVESTRI
Responsabile nazionale Legalità e Sicurezza della CGIL

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Non portiamo i bambini in guerra anche nella dimensione mediatica - Intevento di Guido Scorza - Italian.Tech


Non portiamo i bambini in guerra anche nella dimensione mediatica Nel conflitto tra Russia e Ucraina i volti e i corpi dei minori sono utilizzati come strumento di propaganda da una parte e dall’altra per recapitare messaggi politici Intervento di Gu...


gpdp.it:443/web/guest/home/doc…

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Ci si occupa dei politici italiani che vanno in devoto pellegrinaggio a Mosca, quasi cancellando la questione più rilevante, ovvero perché mai Mosca pratichi la coltivazione di quella devozione, anche mediante finanziamento.


Napoli, lunedì la presentazione del libro “L’ Eutanasia della democrazia” – onlinemagazine.it

A Napoli, lunedì il 7 marzo, ci sarà la presentazione del libro “L’ Eutanasia della democrazia” di Giuseppe Benedetto.




Dai danni causati dalla pubblicità mirata alla necessità di una legge federale completa sulla #privacy, un’audizione ad ampio raggio della commissione della Camera degli Stati Uniti ha esplorato le modalità per proteggere gli utenti online. La sottocommissione per la protezione dei consumatori e il commercio della Commissione per l’energia e il commercio della Camera ha discusso cinque atti legislativi, tra cui il Banning Surveillance Advertising Act, con Katie McInnis, Senior Public Policy Manager statunitense di DuckDuckGo, CIPP/US, finalizzate a creare un ambiente online più sicuro e privato, il commento di IAPP nell’analisi di Jennifer Bryant

iapp.org/news/a/us-house-subco…
(dalla newsletter di Guido #Scorza)



Privacy Daily – 3 marzo 2022


Biden e la privacy di bambini e adolescenti nel suo primo discorso sullo stato dell’Unione
480824
“Dobbiamo ritenere responsabilile piattaforme di social media per l’esperimento nazionale che stanno conducendo sui nostri figli per profitto. E’ il momento di rafforzare le tutele alla privacy, vietare la pubblicità
mirata ai bambini e chiedere alle società tecnologiche di smetterla di raccogliere i dati personali dei nostri figli”. Lo afferma il Presidente degli Stati Uniti d’America nel suo primo discorso sullo stato dell’Unione Joe Biden. Il Presidente USA ha intenzione di richiedere ulteriori 5 milioni di dollari per avviare delle ricerche relativamente all’impatto sulla salute mentale da parte dei social media e, a tal proposito, verrà istituito un “Centro nazionale di eccellenza sui social media e le malattie mentali” con l’obiettivo di sviluppare delle nuove linee guida sull’impatto dell’uso dei social media da parte dei minori.

whitehouse.gov/briefing-room/s…


Il comitato della Camera degli Stati Uniti: informazioni sulla legislazione volta a proteggere gli utenti online
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Dai danni causati dalla pubblicità mirata alla necessità di una legge federale completa sulla privacy, un’audizione ad ampio raggio della commissione della Camera degli Stati Uniti ha esplorato le modalità per proteggere gli utenti online. La sottocommissione per la protezione dei consumatori e il commercio della Commissione per l’energia e il commercio della Camera ha discusso cinque atti legislativi, tra cui il Banning Surveillance Advertising Act, con Katie McInnis, Senior Public Policy Manager statunitense di DuckDuckGo, CIPP/US, finalizzate a creare un ambiente online più sicuro e privato, il commento di IAPP nell’analisi di Jennifer Bryant

iapp.org/news/a/us-house-subco…


Garante per la protezione dei dati personali: online il GPDPDigest di Febbraio
480828
Il racconto, in sintesi, delle principali attività del Garante, mese per meseGPDPDigest è il prodotto di informazione del Garante che raccoglie mensilmente i principali interventi dell’Autorità presentando anche una sintesi delle principali attività di European Data Protection Board e EDPS – European Data Protection Supervisor. Un semplice, utile “memo” per fornire agli utenti un sintetico quadro di riferimento sull’attività del Garante.

garanteprivacy.it/home/stampa-…


guidoscorza.it/privacy-daily-3…



Nel Frattempo Petrolio al Barile 110 Dollari.. Benzina €1,979 ...e le Contromisure del Governo Italiano non Pervenute!
Così solo per Informazione....




./.
E ancora: «È arrivato il momento di rafforzare le tutele alla #privacy, vietare la pubblicità mirata ai bambini e chiedere alle società tecnologiche di smetterla di raccogliere i dati personali dei nostri figli.»
Di @Cinquetacche su @HDblog
hdblog.it/social/articol…




«Dobbiamo ritenere responsabili le piattaforme di social media per l’esperimento nazionale che stanno conducendo sui ns figli per fare profitto»
Joe #Biden, nel 1° discorso ufficiale sullo stato dell'Unione al Congresso, ha alzato il livello di attenzione ai social network
./.



È un flusso continuo di donne e bambini in fuga dalle bombe quello che a bordo di qualsiasi mezzo transita lungo l’ex valico di Fernetti, a due passi da Trieste (Friuli Venezia Giulia). L'attacco militare che ha trasformato l’Ucraina in un inimmaginabile teatro di guerra, con il conflitto giunto ormai al suo settimo giorno, provoca strascichi anche sulla frontiera orientale. Da Kiev e da tutto il paese le colonne di profughi non si contano. Da quando è scoppiato il conflitto al confine tra Italia e Slovenia si sono presentate circa 3000 persone. Di queste, 70 hanno espresso il desiderio di rimanere in Friuli Venezia Giulia mentre solo due sono state le persone che hanno richiesto protezione internazionale.
Fonte: Today.it



Frendica è una piattaforma che consente ai propri utenti di interagire perfettamente con altri utenti di piattaforme diverse. Friendica rispetto ad altre piattaforme consente possibilità di formattazione evolute, come per esempio la formattazione del testo, l'inserimento di un'immagine in un certo punto del testo, la modifica del messaggio (senza la cancellazione dell'originale), la possibilità di inserire un titolo nei post e la possibilità di inserire categorie di indicizzazione senza il bisogno di aggiungere hashtag nel testo.

TUTTAVIA

Tuttavia, se noi vogliamo interagire con tutto il fediverso dobbiamo capire se e quando è opportuno sfruttare queste peculiarità aggiuntive. Un utente mastodon per esempio non sarà in grado di vedere la formattazione o le modifiche a un messaggio postato, e se decidiamo di aggiungere un titolo al nostro post allora lui leggera solo il titolo e il link che rimanda al messaggio originale. Tutto ciò può creare delle evidenti difficoltà nelle Timeline degli utenti di piattaforme diverse e diminuire la capacità di interazione.

Queste possibilità possono invece essere sfruttate al meglio quando si comunica solo con alcune cerchie di contatti che usano sistemi che sono in grado di leggere la formattazione di friendica.

Il fediverso è bello perché è diverso, ma anche perché è inclusivo

@Poliverso Forum di supporto @Notizie da Poliverso



Giovanni Maria Riccio e Ariella Fonsi giudici alla Call4Solutions di OpenItaly ELIS


Call4Solutions💡 È ufficialmente aperta la #Call4Solutions di #OpenItalyELIS, dedicata a #Startup, #PMI, #Scaleup, #CentridiRicerca e #SpinOffuniversitari.

Giovanni Maria Riccio e Ariella Fonsi, come giudici, approfondiranno le soluzioni che verranno presentate nel perimetro Privacy & Cybersecurity.

⏰ 𝗟𝗮 𝗖𝗮𝗹𝗹𝟰𝗦𝗼𝗹𝘂𝘁𝗶𝗼𝗻𝘀 𝘁𝗲𝗿𝗺𝗶𝗻𝗲𝗿𝗮̀ 𝘃𝗲𝗻𝗲𝗿𝗱𝗶̀ 𝟭𝟭 𝗺𝗮𝗿𝘇𝗼 𝟮𝟬𝟮𝟮.

Per conoscere meglio i requisiti e/o candidarsi 👉 open-italy.elis.org/it/page/st…

#OpenItalyELIS #InnovationTogether #InnovationToImpact #privacy #cybersecurity

L'articolo Giovanni Maria Riccio e Ariella Fonsi giudici alla Call4Solutions di OpenItaly ELIS proviene da E-Lex.



“L’Eutanasia della democrazia” di Giuseppe Benedetto, per capire il dopo Mani Pulite – vivipress.com

Il 7 marzo a Napoli, nella Sala della Biblioteca Napoletana di Storia Patria, sarà presentato "L'eutanasia della democrazia".



Questa mattina... sempre per la serie del "piccolo naviglio"




«Di finte forze di pace ne abbiamo viste tante in questi anni (perché le guerre non sono finite nel 1945), ed è venuto il momento di costruirne una vera, anche se toccherà cambiare il colore ai caschi»
Di @GPGiampi
possibile.com/caschi-arcobal…


Educazione Skinheads di Mattia Dossi (Red Star Press/Hellnation libri)


La cultura skinhead è da sempre argomento di infiniti dibattiti, nella maggior parte dei casi costruiti sul nulla che si cela nei luoghi comuni che, nonostante il passare degli anni, continuano sistematicamente ad accompagnarla. C’è, a nostro avviso, un'inaccettabile superficialità che non permette di andare veramente a fondo dell’equivoco, in modo da stabilire in modo definitivo una verità “storica” (e sociale) che possa finalmente legittimare quel chiarimento che riteniamo indispensabile. Non fosse altro che per chiudere irrevocabilmente tutte quelle inutili, e sterili polemiche, che ormai da troppo tempo ci portiamo dietro.

iyezine.com/educazione-skinhea…



ladistro.it/take-the-city-reco…
Take the city records is a independent record label established in 2017, based in Madrid (Spain).


Ernesto Belisario agli Stati Generali della comunicazione per la salute


ernesto belisario
ernesto belisario

Il 5 Marzo 2022, presso l’Aula Magna I Clinica Medica AOU Policlinico Umberto I (Roma), Ernesto Belisario interverrà agli Stati Generali della comunicazione per la salute con un contributo dal titolo “L’uso consapevole degli strumenti digitali nella PA: norme, sentenze e prassi”.

Il convegno si propone di sottolineare l’importanza della corretta comunicazione per la salute con il fine di contribuire alla salvaguardia del nostro SSN.

Per iscriversi all’evento: federsanita.it/

Per scaricare il programma completo clicca qui .

L'articolo Ernesto Belisario agli Stati Generali della comunicazione per la salute proviene da E-Lex.

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Dal 10 marzo # Minecraft richiederà un # account Microsoft 😢 Tuttavia, ci sono alternative gratuite che rispettano la tua #privacy! #MineTest è un motore di gioco in stile Minecraft #FOSS con diversi mod, incluso il multiplayer online, su Linux Mac Windows BSD Android
minetest.net


Tivoli per l’Ucraina, la Rocca Pia si tinge di blu e di giallo

Seguiamo ogni giorno con apprensione le tragiche notizie che giungono dall’Ucraina, un paese sotto incessanti bombardamenti.





La cosa sorprendente è che gli utenti di queste piattaforme diverse possono interagire tra loro, come se si trovassero tutti all'interno della stessa piattaforma.
poliverso.org




Il #fediverso è un luogo virtuale costituito da una miriade di social network, piattaforme di pubblicazione e streaming audio o video, ambienti di collaborazione e messaggistica. La cosa sorprendente è che gli utenti di queste piat…

472125



Pirates support Ukraine resolution, warn against censorship


The European Parliament today adopts a resolution strongly condemning the Russian invasion of Ukraine and calling for further sanctions against Vladimir Putin’s regime. This resolution also calls on the EU Commission to provide extensive support to all citizens of Ukraine who are currently seeking refuge. Pirate Party Members of the European Parliament support this position, but also warn of the negative effects of digital censorship for Europe.

MEP Patrick Breyer, German Pirate and Member of the Committee on Civil Liberties, Justice and Home Affairs (LIBE), comments:

“We must put a stop to Putin’s war of aggression. However, we Pirates think it is counterproductive to try to censor Russian state-funded media and alleged propaganda accounts online. As we know from experience, European censorship will give Putin an excuse to cut off his own citizens from important information provided by European public broadcasters in turn. Also, asking technology companies to block alleged propaganda content online sets a dangerous precedent for the future. Big Tech cannot be trusted to decide on our behalf which information is propaganda lies and which is credible. There can be good reasons to read and monitor lies. Empowering citizens to take their own informed decisions is the right approach to desinformation, not censorship.”

MEP Markéta Gregorová, Czech Pirate and Member of the Special Committee on Foreign Interference in all Democratic Processes (INGE), comments:

“The European Parliament’s resolution comes after a weekend of the toughest sanctions, measures and actions ever brought by the European Union as a whole. As the European Parliament, we therefore primarily support the steps already taken and reaffirm the unity of the EU. However, our role is also to look over the horizon, and we focus on a number of other issues, such as Ukrainian migrants, their safety and asylum, intelligence sharing and the fight against disinformation. We express our appreciation and support for all the Russian and Belarusian citizens who have gone out in recent days to protest against the war at the expense of their own security. And we guarantee that the EU and its Member States will ensure that the perpetrators of war crimes, including Vladimir Putin and Alexander Lukashenko, are brought to justice.

In a joint statement by European Pirates and Pirate Parties International, the global Pirate movement last week condemned the unprovoked invasion of Ukraine and called on the international community to adopt strong measures and positions in regard to this conflict. Further, the Pirate Party of Russia called on the people of Russia and Belarus to speak up against Putin’s regime.


patrick-breyer.de/en/pirates-s…



IPERPAROLE VOLUME QUATTRO SPECIALE UCRAINA PODCAST


La situazione in Ucraina e non solo, è in continuo mutamento , quasi ogni ora ci sono nuovi sviluppi e siamo oberati di informazioni, alcune delle quali molto di parte ed altre incomprensibili se non si hanno le basi e gli strumenti adatti per poter capire situazioni molto difficili.

iyezine.com/iperparole-volume-…



NERVOUS SHAKES -SEPARATE BED? I DON´T THINKS SO… LP BLACK


Nervous shakes is one of the best bands that has come from Belgium in the last years. Playing cheeky Punk rock, with some Glam, garage and power pop influences, they drink directly from mighty bands from 70s like Ramones, New York Dolls, Gun Club, Les Dogs or the Real kids just to name a few.

ladistro.it/nervous-shakes-sep…



KLOBBER – CLAP TIME! LP BLACK


KLOBBER.
is a multinational band of the few faithful to the most classic punk rock in the style of 1977.

ladistro.it/klobber-clap-time-…



Anonymous, Hacking, Hacktivism

Anonymous non è una persona o un gruppo, anonymous è chiunque si riconosca in un’idea di giustizia da realizzare in maniera collettiva.
Anonymous è un logo, un meme, un’idea e per questo nessuno lo potrà mai fermare.

Lo ricordo perché dopo il mio pezzo su Repubblica, altri ne stanno parlando in maniera non sempre precisa.

In questa mia intervista del 2016 su hacking, hacker e Anonymous racconto quello che c’è da sapere su Anonymous, anche della sua trasformazione che vediamo oggi.

Con un’avvertenza: siccome tutti possono essere Anonymous, anche le agenzie di #intelligence e gli eserciti possono indossare la sua maschera.

Buona visione


dicorinto.it/formato/video/ano…

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La Asl Roma 5 ha comunicato che da lunedì 21 febbraio a ieri, domenica 27 febbraio, ci sono stati 240 nuovi casi positivi al Covid-19 a Tivoli. Il totale delle persone attualmente positive al Covid-19 nella Città di Tivoli è di 729.


Breyer appeals court ruling on secretive EU AI „video lie detector“ research


With an appeal filed on Friday, Member of the European Parliament Patrick Breyer is challenging a 2021 court decision on secretive EU-funded development of an AI-driven „video lie detector“ and risk classification to be used on travellers to Europe („iBorderCtrl“). The European Court ruled on 15 December 2021 that the public can partially access the project documentation where it generally discusses the reliability, ethics and legality of such technology. However the Court considered that commercial interests rule out public access to information on the specific iBorderCtrl technology, including its legality, its reliability (false positives), the risk of discrimination and mitigation measures. Following Breyer’s appeal the European Court of Justice will revisit the first instance decision.

“As we can see in China, AI-driven mass surveillance and control technology threatens the future of our open and democratic societies. The secrecy of EU-funded research and development in these areas fundamentally disrespects the role of the media and science as independent watchdogs. I cannot accept that commercial interests in selling dystopian Big Brother technology are given priority over our right to determine our destiny.”

Human rights NGO Article19 supports Breyer’s appeal: “The appeal’s outcome will set an important precedent about the levels of transparency that the EU must uphold when pursuing technological innovation as a means of border control, or any other controls over people in the EU.”

Press briefing


patrick-breyer.de/en/breyer-ap…



Constitutional court invalidates blanket communications data retention


Today, the French Constitutional Court annulled a scheme in place until 2021 to collect call data records and the location data of the entire population to support the prosecution of crime. It did not rule on the current French law on data retention, which is now being justified on the grounds of protecting “national security.”

MEP Dr. Patrick Breyer (Pirate Party) comments:

“Only yesterday a survey revesled a massive chilling effect of mass communications data retention, which endangers citizens in need of support. In Germany and Europe, this most harmful mass surveillance method of all finally needs to be off limits – no matter which justification is used!”

Press release on the survey results accessible here.


patrick-breyer.de/en/constitut…

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Nizza, Alpi Marittime: tra il 1929 ed il 1930 il caso dell'antifascista italiano Cassani


Uno dei casi maggiormente documentati per questo periodo è quello di Giovanni Antonio Cassani, oggetto di una richiesta di estradizione avanzata dall’Italia nel 1929. La Francia decise di rifiutarla, poiché considerava i crimini per i quali era stato condannato il Cassani di natura politica [...] In un rapporto del mese di dicembre del medesimo anno il Console Generale italiano a Nizza riferiva al Ministero della Giustizia che la Lega dei Diritti dell’Uomo stava
esercitando una forte pressione sul governo francese affinché Cassani non fosse
consegnato all’Italia. Il Console rimarcava che il Cassani veniva «presentato come un
perseguitato politico del fascismo». Mentre tra i Ministeri ci si occupava della questione, il caso usciva dalla tribuna prettamente istituzionale per raggiungere i mezzi di comunicazione. Il 5 ottobre il giornale «Le Populaire» dava spazio alla notizia nei seguenti termini: "Mussolini réclame encore l’extradition des proscrits italiens. “Continuant ses poursuites contre les réfugiés politiques, le gouvernement italien demande aujourd’hui l’extradition de Jean Cassani". Le autorità italiane non approvavano quanto stava accadendo oltrefrontiera intorno al caso del «delinquente Cassani, ricercato dalle autorità italiane per delitto comune». La Divisione Polizia Politica riportava l’attenzione della Direzione Affari Generali e Riservati sul fatto che la liberazione del detenuto era stata operata grazie all’intervento del deputato Henri Guernut - segretario della Lega francese dei diritti dell’Uomo - che «sta facendo sforzi sovrumani per salvare dalla giusta estradizione l’assassino di Biagi». Agli occhi della Lega e della società civile ad essa vicina, gli immigrati italiani al centro di tali affaires non erano affatto delinquenti comuni, quanto piuttosto rifugiati politici. Come scriveva Giuseppe Nitti in un articolo pubblicato nel 1930 sui «Cahiers de la Ligue» era facile che uno straniero, «dans son pays soit considéré comme un criminel politique, tandis qu’ailleurs il peut etre regardé comme un martyr de la liberté ou d’un idéal».
Costanza Di Ciommo Laurora, L’asilo politico nelle relazioni franco-italiane. I signori nessuno e l’impossibile status dell’opposizione italiana all’estero (1920-1986), Tesi di dottorato, Università Ca' Foscari Venezia, 2014



La Asl Roma 5 ha comunicato che da sabato 19 a venerdì 25 febbraio ci sono stati 495 nuovi casi positivi al Covid 19 a Guidonia Montecelio.


Combattenti repubblicani di Spagna


Di Cesare Menarini * e della sua militanza come volontario delle Brigate Internazionali a difesa della Repubblica Spagnola mi è venuto solo casualmente di fare cenno a Sergio, l'anno scorso, mentre mi raccontava di risvolti inediti del Gruppo Partigiano Sbarchi di Vallecrosia.
Sergio che, a suo tempo aveva conosciuto e frequentato pure lui Menarini, non ne conosceva - o non ne ricordava - questa esperienza. Neppure quella di comandante partigiano durante la Resistenza nel Modenese.


A Vallecrosia, dove Menarini aveva abitato in precedenza per breve tempo, mi sembrava avesse ormai stabile dimora un altro combattente di Spagna, Giuseppe Mosca **, di cui, invece, Sergio aveva contezza.

Non rammentavo, tuttavia, che Mosca era tornato a Biella.

Mi viene da dire che io e tanti altri amici e conoscenti non abbiamo onorato come si doveva questi due uomini coraggiosi. Anche se io in quegli anni avevo già trovato citati Mosca e Menarini per la loro partecipazione alla guerra civile di Spagna in libri di Giorgio Amendola e di Luigi Longo.

Posso ora solo tentare di sopperire parzialmente, molto parzialmente, con qualche fotografia e qualche cenno informativo, reperiti sul Web.

E di Menarini ho trovato più immagini.

* Menarini Cesare di Pietro e Malagoli Maria, 5/10/1907, Città del Lussemburgo. Autista, comunista. Cittadino italiano nato in Lussemburgo, nel 1915 rientra a San Felice sul Panaro insieme alla famiglia, originaria del Modenese. Il 13 gennaio 1923 espatria con regolare passaporto in Francia, raggiungendo il padre, emigrato per lavoro l'anno precedente. Si stabilisce prima a Homécourt, nel dipartimento della Meurthe e Mosella, fino al 1926, poi a Le Plessis-Trévise, nel dipartimento della Valle della Marna, nella regione dell'Ile-de-France, dove nel 1926 entra nella Federazione giovanile del Partito comunista francese e poco dopo nei Gruppi di lingua italiana del PCF. Nel 1928 si trasferisce a Le Blanc-Mesnil, nel dipartimento della Senna-Saint-Denis, sempre nella regione dell'Ile-de-France, dove svolge un'intensa attività antifascista tra l'emigrazione italiana fino all'ottobre 1936, quando decide di partire per difendere la Spagna repubblicana e si imbarca dal porto di Marsiglia sulla nave "Ciudad de Barcelona”. Sbarcato ad Alicante, raggiunge in treno Albacete, dove è arruolato nel battaglione Garibaldi, 1. compagnia, per poi passare alla 2. e alla 3. compagnia. A novembre combatte a Cerro de los Angeles e a Casa de Campo, dove il 20 novembre è ferito da una pallottola alla spalla sinistra. Dopo il ricovero negli ospedali di Madrid e di Valencia, nel gennaio 1937 torna al fronte e combatte alla Città Universitaria, a Puente de Segovia, a Carabanchel, ad Arganda, sul Jarama, a Morata de Tajuna e a Guadalajara. Passato alla Brigata Garibaldi, il 31 maggio 1937 è promosso sergente e combatte a Huesca, a Brunete e in Catalogna. In seguito è al servizio della Delegazione della Brigate Internazionali a Valencia e poi, dal settembre 1937 al giugno 1938, alla Censura militare delle Brigate Internazionali, a Godella, in provincia di Valencia, e a Barcellona, nel quartiere di Sarrià. Il 10 novembre 1937 è promosso tenente e si reca alla base di Quintanar de la Republica, che lascia il 19 novembre per tornare in servizio. Nel febbraio 1938 è ferito al lato destro della testa da una scheggia durante un bombardamento aereo su Valencia ed è ricoverato all'ospedale militare cittadino. Il 4 aprile 1938 è promosso ancora e raggiunge il grado di capitano. In agosto si frattura il piede destro a causa di un bombardamento aereo su Barcellona ed è ricoverato in ospedale. Il 20 agosto 1938 esce dalla Spagna per infermità e rientra nella sua abitazione a Le Blanc-Mesnil. Il 24 agosto gli viene tolto il gesso al piede all'ospedale di Versailles. Guarito, riprende il lavoro di operaio edile. Nel 1940 è responsabile del Partito comunista per il settore Parigi-Nord (Le Bourget, Le Blanc-Mesnil, Aubervilliers, Drouot, Bobignye e altri comuni) e durante il periodo dell'occupazione tedesca organizza un gruppo antinazista clandestino che distribuisce il bollettino ciclostilato "La Voce degli Italiani" e materiale di propaganda francese. Nel settembre 1940, la sua casa è perquisita dalla polizia, ma riesce a sfuggire l'arresto e viene ospitato per alcuni mesi da compagni di partito. Nell'agosto 1941 il Centro estero del Pcd'I lo invia in Italia con materiale di propaganda comunista nascosto in un baule con doppio fondo. Dopo un primo periodo presso dei parenti a Mirandola, il 7 marzo 1942 sposa Anna Polloni e si trasferisce a San Felice, dove lavora nel magazzino per l'ammasso della canapa, da dove diffonde materiale di propaganda comunista. Entrato nella Resistenza con il nome di battaglia "Andrea", è commissario politico di brigata della Divisione Modena Armando. Riconosciuto partigiano combattente dal 1 ottobre 1943 al 31 maggio 1945 (dal 1 ottobre 1943 al 24 febbraio 1944 con il grado di sergente maggiore, dal 16 marzo 1944 al 31 maggio 1945 con il grado di maggiore). Dal 1945 al 1948 è sindaco di San Felice sul Panaro. Successivamente impiegato comunale all'ufficio delle imposte di consumo, nel 1956 è licenziato per attività sindacale e decide di tornare a lavorare all'estero, in Svizzera, Germania e Francia. Nel 1962 si stabilisce a Sanremo, poi si sposta a Vallecrosia e infine a Ventimiglia, dove muore l'11 aprile 2002.
Eventi a cui ha preso parte [nella guerra civile spagnola]:
Battaglia di Cerro de los angeles (Cerro Rojo)
Battaglia di Casa de campo
Battaglia della Città universitaria di Madrid
Battaglia di Arganda del Rey
Battaglia del Jarama
Battaglia di Morata de Tajuña
Battaglia di Guadalajara
Battaglia di Huesca
Battaglia di Brunete
Annotazioni: Secondo il "Dizionario storico dell'antifascismo modenese", vol. 2: "Biografie", nell'estate 1941 il gruppo antinazista organizzato da Menarini in Francia fu incorporato nel Front National clandestino.
da Istituto Nazionale Ferruccio Parri

** Mosca, Giuseppe
Di Giovanni e di Aurelia Cristianelli. Nato l'11 gennaio 1903 a Cossato, residente a Chiavazza (Biella) fin dall'infanzia, fonditore. Iscrittosi alla Camera del lavoro e successivamente alla gioventù comunista, fu un militante molto attivo. Costretto, dopo ripetuti scontri con i fascisti, alla vita clandestina, il 27 novembre 1927 fu arrestato a Torino con l'accusa di appartenenza al Partito comunista e diffusione di stampa sovversiva nelle fabbriche della città: deferito al Tribunale speciale, fu assolto in istruttoria il 6 luglio 1928 per insufficienza di prove. In seguito resse l'organizzazione del partito nel Biellese. In procinto d'essere arrestato, in seguito alla scoperta di un gruppo clandestino operante nel basso Biellese e nel Vercellese, cui aveva fornito materiale e direttive, nel novembre 1932 riuscì ad espatriare illegalmente in Francia, dove si stabilì a Villeurbanne. Fu iscritto nella "Rubrica di frontiera". Nel marzo 1934, in seguito ad indagini dell'Ovra che portarono all'arresto, in Piemonte e Lombardia, di ventisei comunisti, tra cui alcuni biellesi, fu denunciato al Tribunale speciale, in stato di latitanza, per attività comunista. Il 19 novembre 1936 si arruolò nel battaglione "Garibaldi". Combatté a Boadilla del Monte, Mirabueno, Arganda, Guadalajara, dove rimase ferito. Rientrato nella formazione, nel frattempo trasformatasi in brigata, fu inquadrato nella 2a compagnia del 2o battaglione, con il grado di sergente. Combatté ancora a Huesca, Brunete, Farlete, Belchite, Fuentes de Ebro, Caspe e, promosso tenente nell'aprile del 1938, in Estremadura e sul fronte dell'Ebro. Tornato in Francia nel febbraio del 1939, fu internato a Saint Cyprien, Gurs e Vernet d'Ariège. Rimpatriato il 23 settembre 1941 e tradotto, in stato di arresto, a Vercelli, il 19 novembre fu condannato a cinque anni di confino. Inviato a Ventotene (Lt), fu liberato dopo la caduta del fascismo. Partecipò alla Resistenza nella brigata Sap biellese "Graziola" come commissario di battaglione. Riportò una ferita. Dopo la Liberazione svolse attività sindacale nella Fiom e politica nella Federazione comunista di Biella. Morì il 18 luglio 1992 a Biella.
Fonti: Acs, Cpc, fascicolo personale; Acs, Confinati politici, fascicolo personale; Acs, Ps aaggrr, cat. K1b-45; Apci, I comunisti italiani nella guerra di Spagna, b. 7, vari elenchi; Anello Poma, Antifascisti piemontesi...; Quaderno Aicvas n. 7. Biografato anche nell'Enciclopedia dell'Antifascismo e della Resistenza e citato anche in: I comunisti biellesi nella lotta contro il fascismo; Giacomo Calandrone, La Spagna brucia; La Resistenza nel Biellese; Quaderno Aicvas n. 2; Quaderno Aicvas n. 3; 60 anni di vita della Federazione biellese e valsesiana del Pci... Si veda inoltre Autobiografia di una guerra civile.
da Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nelle province di Biella e Vercelli

Adriano Maini



!Poliverso Forum di supporto ciao Forum! Ho configurato il plugin per il mirroring di Twitter, molto comodo. Solo mi chiedevo: esiste un modo per non visualizzare la timeline Twitter di default quando vado sulla timeline degli Amici? Posso filtrarla in seconda istanza, ma mi tocca farlo continuamente.

Ho anche messo tutti i profili seguiti su Twitter su un gruppo a parte, ma continuo a vedere una timeline che comprende il gruppo "amici" e i contatti di Twitter

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friendica - Collegamento all'originale
Luca Nucifora
@J. Alfred Prufrock @Guido Sperduti di Poliverso conviene scrivere qualcosa, mostrando interesse, per "rinfrescare" la richiesta: risalendo nell'elenco potrebbe attirare altre persone interessate ;)


Il rischio è che il mito continui a lungo ad imprimere il suo segno - non importa se in chiave positiva o negativa - sulla memoria pubblica del Sessantotto


Il 1968 come oggetto storiografico è ben lontano dall'aver acquisito contorni condivisi nel panorama scientifico della ricostruzione storica. Probabilmente la fortuna di un'espressione tanto precisa quanto generica nasconde in parte - inquadrando nella cifra '1968' un coacervo di eventi anche profondamente diversi - le difficoltà della storiografia di fronte ai nodi e alle contraddizioni di una memoria pubblica di quegli stessi eventi.
Risolvendo la pluralità di problemi posti da quella crisi attraverso un artificio che sembra essere in grado di evocare un 'oggetto storico univoco'. Un momento storico che appare racchiuso e delimitabile solo attraverso la sua connotazione cronologica più evidente, insomma, ma che sembra altrimenti privo di confini e connotati riconosciuti.
Questo approccio colpisce in modo particolare l'abbondante produzione memorialistica, anche a ben quaranta anni di distanza dai fatti.
In questo senso l'uso pubblico della memoria ha certamente contribuito a questa cristallizzazione: le celebrazioni decennali dei movimenti studenteschi del 1968 hanno di volta in volta rievocato un frangente storico che si dimostra ancora capace di canalizzare interesse da parte dell'opinione pubblica, in effetti.
Ma questo discorso pubblico sembra essere veicolato, prevalentemente, attraverso ricostruzioni incapaci di appianare e descrivere quei contorni soggettivi che solitamente vengono associati alla cifra '68'.
Due fattori contribuiscono in particolare al successo di questa distorta prospettiva, in chiave di rappresentazione pubblica del Sessantotto.
Da una parte 'l'anno degli studenti' <1 viene ancora utilizzato nelle polemiche politico-ideologiche del presente come icona e simbolo di una crisi più generale, una rottura degli equilibri che a partire dalla fine degli anni sessanta avrebbe portato alla ridefinizione di alcuni importanti parametri delle culture politiche nazionali di appartenenza, agendo come innesco e catalizzatore di processi di lunga durata capaci di incidere effettivamente - molto spesso in accezione negativa - sulle attuali società politiche.
"[...] Nel dibattito pubblico il '68 è ormai diventato qualcosa di altro e di oltre rispetto all'esperienza storicamente identificabile riguardo a quell'anno. Ciò che colpisce è la sua sempre più radicale trasformazione in un luogo
discorsivo su cui costruire legittimità e autorevolezze presenti, su cui fondare distinzioni e separazioni. [...] In Italia, e non solo, il '68 è ormai matrice di tutte le nequizie contemporanee: relativismo intellettuale e morale, cinismo, culto del denaro, crisi della cultura e dell'identità occidentale, politicismo privo di finalità e contenuti. Da Nicolas Sarkozy che lo giudica responsabile dei malesseri economici e sociali contemporanei perché origine di un
lassismo svincolato da morale e merito, a Giorgio Napolitano che gli attribuisce schematismi e radicalismi ormai da superare, per arrivare a papa Ratzinger, che lo considera l'inizio della crisi identitaria occidentale, causata dall'aver criticato l'esperienza storica del cristianesimo aprendo quindi leporte a un cinismo iscritto nel relativismo morale più assoluto." <2
D'altra parte la stessa memorialistica sembra voler confermare la valenza iconica del Sessantotto attraverso quelle pubblicazioni che, prodotte da protagonisti e comparse di allora, tendono naturalmente a sovraccaricare di significati quello scorcio storico-esistenziale. La produzione memorialistica sul quel periodo non è certo avara e sicuramente si compone di contributi non privi di qualche interesse, anche dal punto di vista storiografico. Non di meno sembra evidente il ricorso a categorie di analisi che sussumono insieme gli aspetti mitopoietici della narrazione con gli intenti evidentemente interpretativi (e molto spesso politici e politico-ideologici) del racconto stesso.
Per quanto questo aspetto sia del tutto naturale, trattandosi di memorialistica, appare necessario sottolineare quanto la dimensione incredibilmente plurale delle memorie sul Sessantotto non sfugga in nessun caso - nemmeno nei tentativi
più riusciti - dalla tentazione di ipostatizzare e dilatare gli eventi di allora a beneficio di processi e avvenimenti immediatamente precedenti o successivi a quel famigerato, quanto indeterminato, 'anno degli studenti'. Nelle memorie soggettive dei protagonisti la cifra '1968' sembra esser capace di travalicare i rigidi confini cronologici imposti dal calendario per fluire indistintamente attraverso i tempi lunghi dell'esperienza e della memoria personale, caricandosi anche in questo caso di una valenza storico-simbolica che funga da grimaldello per un confronto attivo con il presente, e inserire dunque il narratore - al di là della valenza soggettiva di questi racconti - nel dibattito politico contemporaneo.
In poche parole tanto la pubblicistica quanto la memorialistica hanno contribuito alla costruzione di quel 'mito' che rappresenta uno dei primi problemi per chiunque abbia intenzione di rivolgersi storicamente al Sessantotto: espresso attraverso celebrazioni o denigrazioni pubbliche, questo mito sopravvive e si alimenta nel corso delle ricorrenze decennali. Rendendo sempre più evidente, a mio avviso, la necessità di una sua pronta decostruzione, se non sul piano della memoria pubblica o soggettiva almeno sul fronte della ricerca propriamente storica.
Così viene posto il problema ancora nella recentissima ricostruzione di Marica Tolomelli (2008): "Nel corso delle mie esperienze di insegnamento universitario ho potuto constatare un grande interesse da parte degli studenti per i movimenti collettivi degli anni sessanta e settanta, e per il Sessantotto in maniera particolare. Un interesse che tuttavia solo raramente consente loro di pervenire a una comprensione approfondita e sufficientemente nitida di ciò che gli storici e la ricerca sociale intendono con la cifra Sessantotto. Molto più spesso il livello di comprensione non oltrepassa una visione del tutto vaga e approssimativa del movimento, il quale viene colto essenzialmente nelle sue caratteristiche di fluidità o inafferrabilità, o come una sorta di black box in cui confluisce tutto ciò che è associabile agli anni sessanta: la baby-boom generation, la musica beat,i capelloni, la controcultura, la contraccezione, la
protesta, la rivoluzione, l'antiautoritarismo, la guerra del Vietnam, l'antimperialismo ecc. Una successione di idee costruita più su libere associazioni e luoghi comuni piuttosto che su un ragionamento informato, consapevole, preciso e differenziato. Un livello così insoddisfacente di comprensione [...] non dipende unicamente dallo scarso background di conoscenze storiche con cui gli studenti mediamente giungono all'università o dalla loro scarsa applicazione. Il problema esiste anche sul piano della trasmissione del sapere storico." [3
Come se la frattura generazionale messa in scena dal Sessantotto sia destinata a ripercuotersi disgraziatamente sui produttori e sui fruitori dell'attuale ragionamento storico su quello stesso evento.
"La storiografia italiana sul Sessantotto risulta scritta ancora prevalentemente dai testimoni o protagonisti di allora, i quali, pur se con ammirevoli sforzi di approccio scientifico, difficilmente riescono a porsi in maniera
completamente esterna all'oggetto dei loro studi. Ma anche nei casi di distanza critica e rigore scientifico brillantemente riusciti, si ha l'impressione che esista anche un problema di crescente scarto culturale fra gli autori e la
fascia più giovane dei lettori. Mentre i primi si muovono con grande disinvoltura tra la nascita di subculture e controculture, le prime manifestazioni contro la guerra del Vietnam, le occupazioni delle università, gli slogan contro l'autoritarismo accademico, l'organizzazione di controcorsi e le quotidiane attività di assemblee, commissioni, redazione di volantini e striscioni ecc., i secondi rimangono spesso disorientati e confusi di fronte a scenari così effervescenti e complessi, con grandi difficoltà di comprensione profonda dei nessi esistenti tra i diversi fenomeni." <4
A mio avviso è impossibile eludere le preoccupazioni di Tolomelli: uno dei motivi che mi ha spinto verso l'indagine del Sessantotto italiano risiede proprio nella constatazione di quello iato descritto nelle sue note, e in questo senso non posso che concordare con alcune delle sue considerazioni.
Se la proiezione mitica di un evento storico è disdicevole sul piano della pubblicistica e della polemica politica, questa stessa operazione può apparire ancora più rischiosa sul terreno della ricostruzione e della trasmissione del sapere storico. Uno dei paradossi cui potrebbe altrimenti giungere la storiografia italiana è di trovarsi sempre alla 'distanza sbagliata' rispetto all'evento Sessantotto: troppo vicini per poterne parlare senza cadere nelle trappole dell'interpretazione soggettiva e troppo lontani per coglierne appieno i presupposti storici, soprattutto ora che i connotati culturali e politici della società italiana sono profondamente mutati rispetto a quelli in cui era immersa
l'Italia, e non solo, alla fine degli anni sessanta.
Insomma il rischio è che il mito, che si è andato costruendo fin da subito e che poi è stato alimentato attraverso le polemiche pubbliche nel corso dei decenni, dando vita e spazio a memorie ovviamente soggettive e 'divise' <5, continui a lungo ad imprimere il suo segno - non importa se in chiave positiva o negativa - sulla memoria pubblica del Sessantotto. Rendendo sempre più faticose le indagini puntuali che proprio ora si potrebbero fare sulla crisi italiana della fine degli anni sessanta, considerando che anche gli archivi diventano sempre più accessibili e le fonti a disposizione iniziano ad assumere una consistenza sicuramente interessante.
Contemporaneamente credo che si possa guardare alla preoccupata e preoccupante affermazione di Tolomelli con il dovuto ottimismo: oltre al mito più o meno diffuso a livello di memoria pubblica - a parte la memorialistica e la pubblicistica, insomma - possiamo contare su una tradizione storiografica che sicuramente ha proposto ricostruzioni e saggi di grande interesse, ponendo problemi e suggerendo interpretazioni tutt'altro che fuorvianti, in certi casi.
Mi sembra se non altro possibile e opportuno prendere in considerazione alcuni dei principali nodi storiografici finora emersi dalla letteratura scientifica sul Sessantotto. In questi quarant'anni i primi lavori di ricostruzione storica hanno evidenziato problemi tutt'altro che risolti, mentre d'altra parte hanno contribuito ad illuminare nessi e circostanze tutt'altro che secondarie.

[NOTE]1 La fortunata espressione fu coniata dalla giornalista comunista Rossana Rossanda già nel giugno 1968, con la pubblicazione di uno dei primi volumi dedicati alla riflessione intellettuale e politica sugli eventi della contestazione
universitaria. R. Rossanda, L’anno degli studenti, De Donato, Bari 1968.
2 La citazione è tratta dai Contrappunti di Emmanuel Betta ed Enrica Capussotti che corredano la seconda edizione del fortunato contributo editoriale di Luisa Passerini, Autoritratto di gruppo, edito già nel 1988. Vedi E. Betta e E. Capussotti, Contrappunti, in L. Paaserini, Autoritratto di gruppo, Giunti, Firenze 2008, pp. 290-291. Nel seguito del testo si farà comunque riferimento all'edizione originale del volume, vale a dire L. Passerini, Autoritratto di gruppo, Giunti, Firenze 1988.
3 Da M. Tolomelli, Il Sessantotto. Una breve storia, Carocci, Roma 2008, pp. 10-11.
4 Ivi, p. 11.
5 Le diversificate memorie del Sessantotto meriterebbero sicuramente un'analisi approfondita. Per il momento, sul tema dell'asimmetria delle memorie soggettive nella storia contemporanea, sono debitore nei confonti della ricerca di storia orale di Giovanni Contini. Vedi G. Contini, La memoria divisa, Rizzoli, Milano 1997.
Fabio Papalia, Il Sessantotto italiano nella dinamica delle occupazioni e dei cortei. Un confronto tra i movimenti studenteschi di Torino, Milano e Roma, Tesi di dottorato, Università degli Studi Roma Tre, Anno accademico 2010/2011