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#uncaffèconLuigiEinaudi – È necessario che ci siano anche alcuni spiriti liberi
“È necessario che ci siano anche alcuni spiriti liberi che tengano viva, nei modi che oggi sono possibili, la fiamma della libera critica, della libertà di parola e di opinione”
da Lettera di Einaudi ad A. Albertini, 31 ottobre 1923
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Turchia (in Kurdistan) Russia (in Ucraina): aggressori pari sono
L’orrenda invasione russa in Ucraina è esattamente la stessa invasione in atto in Siria per mano della Turchia, con la differenza che dell'aggressione turca ai danni dei curdi nessuno ne parla
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Sabino Cassese: “L’autonomia voluta dalla Lega ferisce l’unità del Paese”
Il costituzionalista: «Dubbi sui trasferimenti di competenze come istruzione e ambiente»
Prima sono sorti dubbi di incostituzionalità sul decreto anti-rave, ora piovono sulla bozza del ministro Calderoli per le autonomie regionali. Così, ad ogni accelerazione, segue una frenata. Per il professor Sabino Cassese, tra i più autorevoli costituzionalisti del secondo dopoguerra, questo accade perché nella coalizione di centrodestra «c’è il desiderio di dare il segnale che il governo provvede a tutte le urgenze, sa guidare la macchina dello Stato e assicura la cura degli interessi che la coalizione si è intestata, quali difesa delle frontiere e ordine pubblico». Ma la legge attuativa delle autonomie regionali è materia delicata e se non trattata con la giusta accortezza – avverte Cassese – rischia di acuire le disuguaglianze e rendere più profonda la spaccatura tra Nord e Sud.
Giorgia Meloni ha chiesto al ministro Calderoli di garantire innanzitutto l’unità del Paese.
«Un’esigenza giusta, quella di assicurare il rispetto delle autonomie, nell’ambito di un ordinamento unitario: così prescrive la Costituzione. L’esigenza di unità è innanzitutto assicurata dall’eguale rispetto dei diritti sul territorio e dall’unica voce data allo Stato fuori, nei rapporti internazionali. Questo spiega perché siano particolarmente dubbi i trasferimenti dei poteri legislativi in materia di norme generali sull’istruzione, ambiente, tutela e sicurezza del lavoro, tutela della salute, rapporti internazionali e con l’Unione Europea, commercio estero, porti e aeroporti civili, grandi reti di trasporto e di navigazione e ordinamento delle comunicazioni. Tanto più se si considera che nel programma esposto dal governo al Parlamento si parla della proprietà pubblica delle reti di comunicazione».
La Lega sostiene sia fallito il modello di stato centralista, nel momento in cui non è riuscito a compensare gli storici divari tra Nord e Sud.
«Occorre, innanzitutto, essere certi che interventi diretti ad assicurare l’eguaglianza, come quelli riguardanti la sanità, l’istruzione, la tutela del lavoro, non producano il risultato di aumentare le diseguaglianze. Poi, tener conto che il divario tra Nord e Sud è aumentato. Essenziale la questione delle risorse. La Costituzione parla di maggiori compiti, non di maggiori risorse da trasferire».
E se al Nord andranno più risorse, il Sud ne otterrà meno.
«Certo. La torta non si allarga se alcune Regioni ne prendono una fetta più grossa, perché qualcun’altra ne avrà una più piccola. Nel 2017 – 2018 era stato valutato che le tre regioni del Nord che richiedevano l’autonomia differenziata avrebbero goduto di 21 miliardi in più di risorse per anno, ciò che avrebbe comportato per la Lombardia un aumento delle risorse disponibili in bilancio di più di un quarto. Da ultimo, non va dimenticato che alcune Regioni vogliono colmare il cosiddetto residuo fiscale positivo, lamentando che lo Stato raccoglie imposte sul loro territorio più di quanto conferisce loro in termini di servizi. Tutto questo riapre la ferita del divario».
I presidenti di Regione del Sud chiedono che si approvino i Lep e i costi standard, poi le autonomie. Hanno ragione?
«La bozza di lavoro dell’8 novembre 2022, presentata dal ministro Calderoli, prevede che i livelli essenziali delle prestazioni (Lep) precedano i trasferimenti e solo se dopo un anno non siano stabiliti i Lep, si passi ai trasferimenti. Non vedo perché in un anno non si possano stabilire i Lep, anche perché costituiscono un patto con i cittadini, trasferendo, quindi, in parallelo compiti e risorse necessarie, senza prevedere eccezioni».
Si potranno trasferire alle Regioni fino a 23 funzioni attualmente in capo allo Stato. Alcune regioni, come il Veneto, le chiederanno tutte, altre meno. Qualcuna, nessuna. Si possono creare squilibri?
«Conferire autonomia vuol dire accettare la differenziazione tra le Regioni. Ma bisogna mettere insieme determinazione dei Lep, trasferimenti di compiti, personale e risorse».
Il ministro replica alle critiche sottolineando che anche il ritardo nell’attuazione delle autonomie va contro i dettami costituzionali.
«La Costituzione ha subito più volte ritardi nell’attuazione: Corte costituzionale 1956 e regioni 1970, 22 anni dopo l’entrata in vigore della Costituzione. Non si tratta di una illegittimità costituzionale (la norma costituzionale dispone che ulteriori forme di autonomia “possono” essere attribuite a singole Regioni), ma una inerzia da evitare».
Le opposizioni chiedono che il Parlamento possa intervenire sugli accordi tra governo e Regioni.
«L’ulteriore trasferimento alle Regioni è un problema nazionale. Fa parte di un pacchetto unitario, con il quale bisogna ridurre la asimmetria tra governo centrale e Regioni, dando al primo quella stabilità che alle Regioni è stata data circa trent’anni fa. Poi, non basta risolverlo con intese con ciascuna Regione. Occorre valutarlo complessivamente, come d’altra parte ha riconosciuto il ministro Calderoli portando la bozza di lavoro del disegno di legge alla Conferenza Stato Regioni»
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Iran: Teheran – Kobane, la linea del fronte
Le manifestazioni contro il governo di Teheran sono entrate nel terzo mese, crescono e diventano sempre più violente. Nelle scorse ore, un ulteriore innalzamento di standing: il territorio del Kurdistan in Iraq potrebbe essere invaso da Iran e Turchia. L'azione potrebbe destabilizzare ulteriormente l'intera area, con conseguenze geopolitiche che si estenderebbero in tutto lo scenario europeo e euroasiatico, ma le conseguenze potrebbero esserci anche per la rivoluzione che a Teheran sta maturando
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Diritti umani ed ipocrisie nel pallone di Qatar 2022
Non crediamo mai abbastanza a ciò in cui non crediamo (M. Conte S. 2004) Quando mi accingo a scrivere qualcosa attorno all’ormai abusato e quasi inservibile tema dei diritti umani provo un denso senso di disagio ed inutilità. Scrivo parole, mi indigno, manifesto fastidio su cui ipocritamente si spande il tema per opportunismo. Perché parlarne […]
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Conoscere per crescere. Credi nel tuo sogno! di Maria Letizia Sebastiani e Federica Ciampa
#orientare #connessoalletuepassioni #regionelazio #FSE+
Non arrendersi alle prime difficoltà. Non lasciarsi sfuggire l’opportunità di approfondire le inclinazioni personali, gli interessi e le skills nella scelta del proprio futuro formativo, professionale e lavorativo, è fondamentale per i giovani. “Conoscere per crescere” è il progetto ideato dalla Fondazione Luigi Einaudi di Roma per orientare gli studenti degli Istituti d’Istruzione Superiore Marconi di Civitavecchia e Dante Alighieri di Anagni nell’ambito dell’avviso pubblico della Regione Lazio “ORIENTARE” finanziato con il Programma Fondo Sociale Europeo Plus (FSE+) 2021- 2027.
Approfondisci il progetto “Conoscere per crescere”
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Presentazione della Scuola di Liberalismo 2022 di Messina – unime.it
Si è svolta presso la Sala Senato dell’Ateneo la conferenza stampa di presentazione dell’edizione 2022 della Scuola di Liberalismo di Messina, promossa dalla Fondazione Luigi Einaudi ed organizzata in collaborazione con l’Università degli Studi di Messina e la Fondazione Bonino-Pulejo.
Alla presenza del Prorettore Vicario, prof. Giovanni Moschella, il Direttore Generale della Scuola, prof. Pippo Rao, e il Direttore Scientifico, prof. Giuseppe Gembillo, hanno presentato la dodicesima edizione messinese del corso dedicato agli autori più rappresentativi del pensiero liberale ed alle loro opere.
Hanno preso parte all’incontro, anche, Enzo Palumbo (Membro della Commissione Giustizia della Fondazione Luigi Einaudi), Edoardo Milio (Responsabile Relazioni istituzionali), Gabriella Sorti (Responsabile del Comitato di Segreteria) ed i membri del Comitato organizzatore.
La “Scuola di Liberalismo di Messina”, le cui iscrizioni sono gratuite, verrà inaugurata il 28 novembre, si articolerà in 14 lezioni che si concluderanno il 18 febbraio presso l’Auditorium della Gazzetta del Sud. Ai frequentanti di almeno i 2/3 delle lezioni sarà rilasciato un attestato di partecipazione.
Agli studenti universitari verranno riconosciuti crediti formativi.
Verranno, inoltre, assegnate 3 borse di studio da 500 euro ai corsisti, con età inferiore a 32 anni, che avranno svolto delle tesine sulle tracce che saranno comunicate e che verteranno sui temi oggetto del Corso. Le tre borse, intitolate alla memoria di Gaetano Martino, sono finanziate dalla Fondazione Luigi Einaudi, dal Coordinamento messinese della Fondazione Luigi Einaudi e dalla Fondazione Bonino Pulejo.
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Fr.#16 / Un chip per pagare il caffè
Altro che contanti
Qualche giorno fa alcune testate giornalistiche hanno riportato la notizia di un chirurgo plastico che insieme a un’azienda di Zugo ha iniziato a impiantare chip sottocutanei per transazioni contactless col palmo della mano. In realtà non mi stupisce più di tanto — già ad aprile uscì la notizia di un uomo nei Paesi Bassi che aveva scelto di impiantarsi un chip di questo tipo.
Cercando un po’ online si possono trovare facilmente aziende che offrono questo tipo di servizio, che pare sia sempre più di moda. La procedura è semplice: acquista il chip, scarica l’app e collega il tuo chip, trova un chirurgo che possa impiantarlo.
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Dal sito di un’azienda specializzata chiamata Walletmor
Dal sito di un’azienda scopro che l’app è essenziale al funzionamento del chip. Oltre ad essere necessaria all’attivazione del chip, lo è anche per l’identificazione della persona e per l’acquisizione e trasmissione di tutti i dati relativi alle transazioni.
Il motivo è chiaro: il chip non è connesso con i network di pagamento, né con la banca —per processare la transazione serve un intermediario che possa trasmettere i dati ai vari soggetti della filiera.
Il funzionamento è quindi simile ai vari intermediari di pagamento tipo
PayPal o Stripe, dove l’utente può salvare le sue carte di pagamento. Anche i problemi sono simili: aumentano gli intermediari, aumenta la diffusione di dati personali, diminuisce la privacy e la sicurezza dei dati. L’azienda che ho preso come esempio ci tiene a sottolineare che utilizzano i più elevati standard di sicurezza di settore, ma come al solito è una questione di fiducia e di superficie di rischio: più aumentano gli intermediari, più aumenta il rischio.
C’è poi un altro problema: il chip funziona sono con l’app del produttore. Se l’azienda fallisce, che si fa? Temo che l’unica soluzione sarebbe un altro intervento chirurgico e la sostituzione fisica del chip.
Insomma non mi sembra una grandissima idea quella di vincolarsi fisicamente a un’azienda del genere. Il chip fa molto cyberpunk ma non credo sia questa la strada giusta. Piuttosto, mi sembra una trovata per spillare soldi a persone che non hanno cognizione del mondo che li circonda. A Milano farebbe successo.
E tu, lo faresti?
Fatemi sapere nei commenti cosa ne pensate sul tema, sono curioso! Sarebbe possibile uno strumento del genere, ma con collegamento a wallet Bitcoin?
Meme del giorno
Citazione del giorno
“When plunder becomes a way of life for a group of men in a society, over the course of time they create for themselves a legal system that authorizes it and a moral code that glorifies it.”
Frédéric Bastiat
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G20, Great Reset e tecno-socialismo
Il 15 e il 16 novembre si è tenuto a Bali (Indonesia) il 17esimo meeting del G20, dove i leader delle prime 20 nazioni per economia al mondo si sono ritrovati per discutere del destino di qualche miliardo di persone. Dopo aver gozzovigliato per due giorni…
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2 days ago · 6 likes · Matte | mrk4m1
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È disponibile il nuovo numero della newsletter del Ministero dell’Istruzione.
🔸 MIM-Regioni, sbloccati 500 milioni per il potenziamento dei laboratori degli ITS
🔸 Accordo con le Province su #PNRR e scuole superiori
🔸 …
Ministero dell'Istruzione
#NotiziePerLaScuola È disponibile il nuovo numero della newsletter del Ministero dell’Istruzione. 🔸 MIM-Regioni, sbloccati 500 milioni per il potenziamento dei laboratori degli ITS 🔸 Accordo con le Province su #PNRR e scuole superiori 🔸 …Telegram
Non esiste democrazia senza lavoro
"In definitiva, oggi, mentre leggete queste parole, in Italia è tollerato il furto di lavoro, il furto di ciò che serve ovviamente per guadagnarsi da vivere, ma non solo: serve per guadagnarsi la propria stessa libertà e la propria dignità (l’art. 36 della Costituzione infatti recita: «Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa»). Un contesto di questo tipo, assai intuibilmente, rende praticamente impossibile la partecipazione democratica delle persone con gravi ricadute in termini di democrazia costituzionale. Non solo, per inciso è bene precisare che questo contesto rende praticamente inattuabili molte altre regole in materia di lavoro, prime fra tutte quelle relative a salute e sicurezza sui luoghi di lavoro."
Il paese delle armi. Falsi miti, zone grigie e lobby nell’Italia armata
Questo libro affronta il tema della produzione, del commercio e dell’uso delle armi “comuni” nel nostro Paese: demolisce falsi miti, fa luce su zone
magozine.it/il-paese-delle-arm…
#Recensionilibri #armi #Beretta #Fiocchi #Italia #lobby #omicidio #patriarcato
Ho cercato informazioni su wiki ma con scarsi risultati: è stato acquistato e reso "chiuso" anche il protocollo?
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E nel dinner talk di Sky, vip, manager e calendiani ci spiegano com'è difficile arrivare a fine mese - Kulturjam
«La nuova frontiera dell'infotainment è in realtà la riedizione fantozziana del "Cari inferiori", in cui amici di un certo livello sociale si abboffano davanti alle telecamere mentre discutono di massimi sistemi. Lo chiamano dinner talk.»
I 698 morti
"Cosa si può dire se non che questa è una tragedia gigantesca? Una carneficina in continua crescita che non può essere frutto di tragiche fatalità. È un massacro senza fine frutto dello sfruttamento, della precarietà, dei bassi salari, dell’aumento del tempo di lavoro, di persone anziane costrette a lavorare, della povertà crescente… quindi del sistema capitalista. Una guerra di classe."
I tribunali “segreti” che consentono ai colossi energetici di denunciare i Governi
"In altre parole: le aziende che ritengono di aver subito un danno dallo Stato per via dalle politiche energetiche e climatiche adottate, possono trascinarlo in tribunale e costringerlo ad un risarcimento miliardario."
Pensavo che sarebbe interessante (e forse esiste già, ma non l'ho trovato) sviluppare un servizio che funga da proxy aggregatore per i diversi account del fediverso che un utente può possedere.
Provo a spiegarmi. Esistono numerosi social network decentralizzati che utilizzano il protocollo ActivityPub, tramite il quale sono tra loro interoperabili. Così un utente Mastodon può ricevere i video pubblicati da un amico su un'istanza PeerTube. Come utente del Fediverso, potrei aprire un account Pixelfed per pubblicare le mie foto, PeerTube per i video, Friendica per il microblogging ecc. Ognuno di questi account avrà il proprio handle, i propri follower e i propri seguiti, il che può diventare scomodo da gestire.
Invece, mi piacerebbe esporre verso l'esterno un unico handle aggregato, ad esempio @c64@luca.it, e "agganciare" a questo handle i numerosi account del fediverso di cui dispongo, per esempio
- @c64@mastodon.uno per Mastodon,
- @c64@poliverso.it per Friendica, ecc.
Come funzionerebbe dunque l'handle aggregato? Tutti i messaggi in entrata verrebbero aggregati dal proxy, e replicati verso tutti gli account personali. In questo modo, per esempio, avrei la possibilità di leggere lo stream dei post dei seguiti tramite Mastodon, che ha un'interfaccia più comoda e matura rispetto a Friendica, oppure utilizzare proprio Friendica. Anche i messaggi in uscita (post, video ecc.) sarebbero mediati dal proxy, in modo tale che i miei follower vedrebbero tutti i messaggi che pubblico, indipendentemente dal social che ho utilizzato per la pubblicazione per ogni singolo messaggio.
Infine, l'handle aggregato potrebbe essere permanente: così potrei modificare l'istanza dei miei social in modo trasparente, senza dover chiedere ai follower di modificare l'handle seguito.
Silvia Barbero likes this.
#PNRR, decreto di approvazione delle graduatorie dell’investimento per asili nido e scuole dell’infanzia e servizi di educazione e cura per la prima infanzia.
Info ▶️ miur.gov.
Ministero dell'Istruzione
#NotiziePerLaScuola #PNRR, decreto di approvazione delle graduatorie dell’investimento per asili nido e scuole dell’infanzia e servizi di educazione e cura per la prima infanzia. Info ▶️ https://www.miur.gov.Telegram
Poliverso & Poliversity reshared this.
G20, Great Reset e tecno-socialismo
Il 15 e il 16 novembre si è tenuto a Bali (Indonesia) il 17esimo meeting del G20, dove i leader delle prime 20 nazioni per economia al mondo si sono ritrovati per discutere del destino di qualche miliardo di persone.
Dopo aver gozzovigliato per due giorni con carne, pesce e prelibatezze di ogni tipo, i cari leader sono tornati al loro paese d’origine a bordo di Jet privati e auto di lusso. Prima di questo hanno però discusso a lungo su temi che ci sono molto cari, come ad esempio l’inquinamento e il cambiamento climatico, la “crisi economica”, le pandemie, e il sistema finanziario e monetario globale.
Nell’ambito del G20 si è tenuto anche un altro forum, il B20 —praticamente il G20, ma con la partecipazione dei CEO e delegati delle più importanti corporazioni e aziende al mondo.
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Il G20 ha prodotto una Dichiarazione di 52 articoli, mentre il B20 ha dato l’occasione a Klaus Schwab, fondatore del World Economic Forum, di fare un discorso di circa 12 minuti in cui esprime ancora una volta i suoi progetti per il futuro, ciò che ormai viene comunemente definito come Great Reset.
Sia la Dichiarazione di Bali che il discorso di Schwab hanno elementi in comune che puntano verso la pianificazione centrale assoluta dell’economia e della società, in una visione che ricorda il tecno-socialismo cinese. Partiamo con l’amico Klaus.
Il Great Reset di Klaus Schwab
Klaus Schwab non ha deluso le aspettative. Il suo discorso è una piccola lezione sul Great Reset. Il concetto centrale è semplice: secondo Schwab il mondo, così come lo conosciamo, sicuramente è alla sua fine. Le multi-crisi che ci stanno accompagnando in questi ultimi anni lo dimostrano: economica, politica, sociale, istituzionale.
Secondo lui bisogna cogliere l’occasione per ristrutturare il mondo e assicurarci che dall’altra parte ci aspetti un mondo migliore, la società perfetta dei suoi sogni. In questa società non c’è alcuna separazione tra governi, corporazioni e società civile. Lo stato sarà un Leviatano a più teste con la capacità e il potere di affrontare in modo coeso e unitario le “big issues of our world”. Lui lo chiama Stakeholder Capitalism1.
Nel discorso al B20 affronta il tema con una similitudine tra società e azienda. Cosa fare quando un’azienda è in crisi? Beh, si nomina qualcuno che la gestisca e abbia il potere di riformare qualche dipartimento, chiudere qualche ramo produttivo e fare tutte quelle scelte difficili ma necessarie…
Giordano reshared this.
“A Scuola di OpenCoesione": online l’elenco delle scuole ammesse a partecipare al progetto per l’anno scolastico 2022/2023.
Info ▶️ miur.gov.
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#NotiziePerLaScuola “A Scuola di OpenCoesione": online l’elenco delle scuole ammesse a partecipare al progetto per l’anno scolastico 2022/2023. Info ▶️ https://www.miur.gov.Telegram
Luca Gasperini reshared this.
Andrea reshared this.
Qualcuno è riuscito a capire il motivo scatenante per cui nelle ultime sei ore c'è stata un'ondata migratoria eccezionale di iscrizioni a #Mastodon?
- Ne ha parlato forse qualche youtuber?
- Un tiktoker?
- Facebook ha deciso di far collassare i server più grandi di Mastodon per eliminare la potenziale concorrenza?
- C'è stato un servizio giornalistico in TV?
- Radio Maria ha sconsigliato mastodon?
- Una catena di S. Antonio che se non ti iscrivi a Mastodon vieni bocciato alla maturità?
- PIERO FASSINO HA DICHIARATO CHE MASTODON NON SARA' MAI UN FENOMENO DI MASSA? 😱😱😱
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Mastodon può sopravvivere alla legge europea sui servizi digitali? Konstantinos Komaitis, un esperto di regolamenti di Internet e diritto d'autore prova a rispondere a questa domanda
Proponiamo di seguito l'articolo di Konstantinos Komaitis
Sono passate circa due settimane da quando Elon Musk, l'uomo più ricco del mondo, ha acquisito Twitter e, già, i crescenti timori su cosa questo significhi per la libertà di parola sulla piattaforma di microblogging hanno iniziato a proliferare. Con Musk che licenzia alcuni membri del personale chiave di Twitter, tra cui il capo legale di Twitter Vijaya Gadde e rescinde i contratti con moderatori di contenuti in outsourcing, molti utenti sono alla ricerca di un'alternativa.
Un numero considerevole sta migrando al "fediverse", e in particolare a Mastodon, una piattaforma di microblogging simile che è stata chiamata "Twitter, con l'architettura sottostante della posta elettronica". Il decentramento di Mastodon solleva interrogativi sostanziali su come si applicheranno i regimi normativi esistenti, come il Digital Services Act (DSA) europeo.
Il passaggio a Mastodon
Il fediverso - una parola macedonia formata da federazione e universo - è una rete di server interconnessi che comunicano tra loro sulla base di protocolli di rete decentralizzati. Questi server possono essere utilizzati per la pubblicazione sul Web e l'hosting di file e consentono agli utenti di comunicare tra loro nonostante si trovino su server indipendenti.
Per Mastodon, l'interoperabilità è fondamentale. Pensalo come un account di posta elettronica: un utente può utilizzare un servizio di posta di Google, ma ciò non gli impedisce di comunicare con qualcuno che utilizza Hotmail o anche con qualcuno che ospita il proprio server di posta. Finché viene seguito un insieme di protocolli, gli utenti possono comunicare facilmente tra i server. L'idea alla base di un'architettura così decentralizzata è dare agli utenti il controllo diretto del loro utilizzo e della loro presenza online. Mastodon è uno dei tanti social network che operano utilizzando software gratuito e open source; altri esempi includono Peertube, che è simile a YouTube, e diaspora* (non capisco perché viene richiamata più spesso Diaspora rispetto a Friendica, ndr) , che assomiglia di più a Facebook.
Dall'acquisizione di Twitter da parte di Musk e dalle turbolenze che ha causato, la crescita di Mastodon è passata da 60-80 nuovi utenti all'ora a 3.568 nuove registrazioni in un'ora la mattina del 7 novembre. Ora ha accumulato oltre 6 milioni di account utente ed è ancora in crescita.
Per iscriversi a Mastodon, un utente può unirsi a un numero di server diversi (noti come "istanze") di sua scelta; queste istanze determinano i contenuti che gli utenti possono vedere e le linee guida della comunità a cui devono iscriversi. In sostanza, l'amministratore o gli amministratori di ciascuna istanza fungono da "moderatore" - decidendo cosa è consentito o meno in quell'istanza - e hanno il potere di filtrare o bloccare i contenuti che contraddicono le regole stabilite. Gli amministratori possono agire da soli come moderatori o utilizzare un team di moderatori. All'interno di un'istanza, un utente può pubblicare testo o altri media, seguire e comunicare con altri utenti (all'interno e all'esterno della propria istanza) e condividere dati pubblicamente o con un gruppo selezionato.
Proprio come Twitter, Mastodon usa gli hashtag, ha un limite di caratteri per i post (500 invece dei 280 di Twitter) ed è già popolato di immagini di gatti. Sebbene alcuni utenti si siano lamentati della complessità del processo di registrazione e della generale facilità d'uso del sito (o della sua mancanza), Mastodon si è rivelato un'alternativa salutare e ha dimostrato che gli utenti sono pronti ad abbandonare i servizi di social media consolidati se lo desiderano sono presentati con le opzioni.
Moderazione dei contenuti su Mastodon
Alla fine, tuttavia, il futuro di Mastodon dipenderà dal modo in cui le sue singole istanze e il sito, come un insieme collaborativo, si occuperanno della moderazione dei contenuti e della libertà di parola. Il fascino di Mastodon sta nel suo decentramento. Quando Eugen Rochko ha fondato la rete nel 2016, proveniva da un "sentimento di sfiducia nei confronti del controllo dall'alto che Twitter esercitava" . Contrastando questa sfiducia, affermando anche con orgoglio che "non è in vendita",la rete Mastodon non ha un unico proprietario o amministratore che possa stabilire le regole; invece, l'amministratore di ciascuna istanza locale stabilisce le regole del proprio server, che gli utenti devono rispettare. Se un utente non è d'accordo con queste regole, può facilmente passare a un'istanza che si allinea con il suo punto di vista, creando solide strade per la libertà di parola. Se un amministratore rileva che un utente ha pubblicato qualcosa in violazione delle regole dell'istanza, può rimuovere il contenuto o persino rimuovere l'utente dall'istanza; l'utente può quindi semplicemente passare a un altro server.
L'amministratore può anche bloccare il contenuto dall'istanza che esegue se disturba gli utenti. Nel 2019, la piattaforma di social media Gab, un hub per i suprematisti bianchi, ha testato i limiti di Mastodon sulla moderazione dei contenuti. Anche se Mastodon non poteva negare l'uso da parte di Gab del suo software open source, dal momento che chiunque può utilizzare il software se "mantiene la stessa licenza e rende pubbliche le proprie modifiche", le singole istanze sono state in grado di bloccare, e di conseguenza isolare, Gab e i suoi utenti. Non essendo in grado di interagire con altre istanze, Gab divenne un'istanza senza valore per il collettivo Mastodon. In risposta a questo, mastodon . sociale— uno dei server gestiti da Mastodon — ha aggiornato la sua politica relativa alla promozione delle istanze sul proprio sito Web ufficiale, prima di bloccare definitivamente Gab.
Sebbene non esista un'autorità centrale su Mastodon, quando ti iscrivi alla rete ti mostra alcune istanze popolari a cui puoi unirti per avere un'idea generale del contenuto sulla rete. Queste istanze devono rispettare determinate regole come non consentire il razzismo, il sessismo, l'omofobia, la transfobia, ecc. Sui loro server. Questo mostra come il contenuto (o meglio una piattaforma) può essere moderato su una rete decentralizzata: mentre il contenuto offensivo non è necessariamente completamente rimosso dalla rete, l'azione locale può essere intrapresa da ciascun amministratore di istanza per evitare e infine ostracizzare i server "problematici".
I chiari vantaggi di tali sistemi decentralizzati, specialmente se non sono a scopo di lucro, come Mastodon, sono le responsabilità diffuse di moderazione dei contenuti, l'empowerment degli utenti e i disincentivi per i conflitti degli utenti (soprattutto legati alla conduzione del coinvolgimento, come si vede nei grandi social media). Tuttavia, questo ci lascia ancora con la questione dei contenuti manifestamente discutibili, come materiale sullo sfruttamento sessuale di minori o contenuti terroristici. Certamente, le istanze hanno i propri incentivi per moderare e sbarazzarsi di tali contenuti; tuttavia, è anche importante ricordare che le reti decentralizzate non sono al di sopra della legislazione del governo, né sono una panacea per la moderazione dei contenuti. Allo stesso modo in cui i governi possono ordinare la rimozione di un sito Web, possono anche ordinare la rimozione delle istanze di Mastodon.
Mastodon e la legge sui servizi digitali
Mentre Mastodon continua a guadagnare popolarità, una domanda che rimane è come gli sforzi legislativi esistenti possano influenzare l'intero sito web e/o le sue istanze. In particolare, il Digital Services Act (DSA) in Europa è stato creato per affrontare i problemi di moderazione dei contenuti che si manifestano in piattaforme molto più grandi e centralizzate, come Facebook. Quale sarà l'effetto del DSA su Mastodon?
Attualmente, ci sono più di 3000 istanze sulla rete, tutte con i propri utenti, linee guida e amministratori. In questo contesto, il DSA non fornisce chiarezza sulle questioni dei social media decentralizzati. Tuttavia, sulla base delle categorizzazioni del DSA, è molto probabile che ogni istanza possa essere vista come una ' piattaforma online ' indipendente su cui un utente ospita e pubblica contenuti che possono raggiungere un numero potenzialmente illimitato di utenti. Pertanto, ciascuna di queste istanze dovrà rispettare una serie di obblighi minimi per i servizi di intermediazione e hosting, incluso avere un unico punto di contatto e un rappresentante legale, fornire termini e condizioni chiari, pubblicare relazioni semestrali sulla trasparenza, avere un meccanismo di notifica e azione e comunicare informazioni su rimozioni o restrizioni sia ai fornitori di avvisi che a quelli di contenuto .
Oggi, dato il modello senza scopo di lucro e l'amministrazione limitata e volontaria della maggior parte delle istanze esistenti, tutti i server Mastodon sembrerebbero esenti dagli obblighi per le grandi piattaforme online. Tuttavia, cosa significherà se un'istanza finirà per generare oltre 10 milioni di EUR di fatturato annuo o assumerà più di 50 membri del personale? Ai sensi del DSA, se tali soglie vengono raggiunte, gli amministratori di tale istanza dovrebbero procedere all'attuazione di requisiti aggiuntivi, tra cui un sistema di gestione dei reclami, la cooperazione con segnalatori attendibili e organismi extragiudiziali per le controversie, una maggiore trasparenza delle relazioni e l'adozione delle misure di protezione dei bambini, così come il divieto di modelli oscuri. Il mancato rispetto di questi obblighi può comportare multe o il blocco geografico dell'istanza in tutto il mercato dell'UE.
Inoltre, in teoria, c'è sempre la possibilità che un'istanza possa raggiungere la soglia per lo stato "Very Large Online Platform" (VLOP) del DSA se la sua base di utenti continua a crescere e raggiunge i 45 milioni di utilizzo mensile. Oggi, mastodon.social è l'istanza più grande, con 835.227 utenti . Se supera la soglia dell'utente VLOP, vi è un numero significativo di obblighi che questa istanza dovrebbe rispettare, come valutazioni del rischio e audit indipendenti. Questo può rivelarsi un onere amministrativo costoso e gravoso, dato il suo fatturato attuale . È quindi importante che la Commissione europea fornisca ulteriori chiarimenti su questi casi e lo faccia rapidamente.
È difficile prevedere cosa accadrà se, e quando, il numero di utenti di Mastodon raggiungerà piattaforme come Twitter e Facebook, specialmente nel regno della moderazione dei contenuti. Poiché la moderazione nelle principali piattaforme di social media è condotta da un'autorità centrale, il DSA può effettivamente ritenere una singola entità responsabile attraverso obblighi. Questo diventa più complesso nelle reti decentralizzate, dove la moderazione dei contenuti è prevalentemente guidata dalla comunità.
Ambiguità normativa e Fediverso
Attualmente, Mastodon tenta di rispondere ai problemi della moderazione dei contenuti attraverso la sua architettura decentralizzata. Non esiste un'autorità o un controllo centrale che si possa indicare e ritenere responsabile per le pratiche di moderazione dei contenuti; invece, la moderazione avviene in modo organico dal basso verso l'alto. Per quanto riguarda il modo in cui le imminenti normative digitali possono essere applicate a queste piattaforme, ci rimangono ancora una miriade di domande, che crescono solo se consideriamo come una rete decentralizzata potrebbe implementare questi requisiti.
L'ambiguità sul fediverso mostra che quando si progetta la regolamentazione di Internet, è importante farlo con la più ampia creatività e innovazione possibile, invece di avere in mente determinati attori. L'ultima cosa che l'Europa vuole è la sua regolamentazione che limiti l'innovazione futura, alzando le barriere all'ingresso sia per le nuove imprese che per gli utenti.
Link al post originale: techpolicy.press/can-mastodon-…
Note sugli autori:
Konstantinos Komaitis è un veterano dello sviluppo e dell'analisi della politica Internet per garantire un Internet aperto e globale. Konstantinos ha trascorso quasi dieci anni nello sviluppo di politiche e strategie attive come Senior Director presso la società di Internet. Prima di allora, ha trascorso 7 anni come docente senior presso l'università di Strathclyde, Glasgow, nel Regno Unito, dove facevamo ricerca e insegnavamo politica di Internet. Konstantinos è un oratore pubblico che ha parlato a molti eventi in tutto il mondo, incluso un discorso TedX, e uno scrittore che ha scritto per vari punti vendita tra cui Brookings, Slate, TechDirt, EuroActive. Ha conseguito due lauree magistrali e un dottorato ed è autore di un libro sulla regolamentazione dei nomi a dominio. È anche co-conduttore del "Podcast di Internet of Humans". Il suo sito personale è: www.komaitis.org .
Louis-Victor de Franssu è il CEO e co-fondatore di Tremau, una start-up tecnologica Trust & Safety che aiuta i servizi online ad adattarsi al quadro normativo in evoluzione. Prima di Tremau, Louis-Victor è stato vice dell'ambasciatore francese per gli affari digitali. In questo ruolo, si è specializzato in questioni relative alla lotta ai contenuti illegali online e alla disinformazione, guidando anche il lavoro della Francia sull'invito all'azione di Christchurch. Prima di entrare a far parte del Ministero per l'Europa e gli Affari Esteri, Louis-Victor ha lavorato per un'importante società di consulenza per la gestione del rischio non finanziario nel settore finanziario. Louis-Victor ha conseguito un MBA presso l'INSEAD e un BA presso l'Università di Notre Dame.
Can Mastodon Survive Europe’s Digital Services Act?
Konstantinos Komaitis & Louis-Victor de Franssu say Mastodon’s decentralization raises questions about how regulatory regimes will apply.Konstantinos Komaitis (Tech Policy Press)
Protect children from exploitation and mass surveillance online!
Today, 18 November, is European Day on the Protection of Children against Sexual Exploitation and Sexual Abuse. Children and young people need special legal protection, online and offline. The Pirates therefore call for more resources to be allocated to methods that have been demonstrably successful and being currently neglected, instead of investing in ineffective and easily circumvented mass surveillance, data retention and chat control.
In Europe, about 20% of all children are exposed to some form of sexual violence every year, of which 70-85% of the victims know the perpetrators. The goal of protecting children is too serious and the consequences of assaults are too tragic to instrumentalise for totalitarian and populist surveillance plans such as #ChatControl. Studies and statistics show that untargeted mass surveillance actually makes the work of the police in most cases more difficult. That is why the Pirate Party MEPs call on governments and police authorities to finally focus on the following effective measures in law enforcement, but which have been neglected for years.
>> Deleting instead of snooping
Law enforcement agencies must finally be obliged to report exploitative images known to them online for deletion. Neither Europol nor federal polices such as the German one report abuse material known to them to data storage services. A legal obligation for law enforcement to report and delete is neither in force nor planned.
>> Strengthening the capacity of law enforcement
Currently, the capacity of law enforcement is so inadequate it often takes months and years to follow up on leads and analyse collected data. Known material is often neither analysed nor removed. Those behind the abuse do not share their material via Facebook or similar channels, but on the darknet. To track down perpetrators and producers, undercover police work must take place instead of wasting scarce capacities on checking often irrelevant machine reports. It is also essential to strengthen the responsible investigative units in terms of personnel and funding and financial resources, to ensure long-term, thorough and sustained investigations. Reliable standards/guidelines for the police handling of sexual abuse investgations need to be developed and adhered to.
>> Addressing not only symptoms, but the root cause
Instead of ineffective technical attempts to contain the spread of exploitation material that has been released, all efforts must focus on preventing such recordings in the first place. Prevention concepts and training play a key role because the vast majority of abuse cases never even become known. Victim protection organisations often suffer from unstable funding.
>> Fast and easily available support for (potential) victims
1. Mandatory reporting mechanisms at online services: In order to achieve effective prevention of online abuse and especially grooming, online services should be required to prominently place reporting functions on the platforms. If the service is aimed at and/or used by young people or children, providers should also be required to inform them about the risks of online grooming.
2. Hotlines and counseling centers: Many national hotlines dealing with cases of reported abuse are struggling with financial problems. It is essential to ensure there is sufficient capacity to follow up on reported cases.
>> Improving media literacy
Teaching digital literacy at an early age is an essential part of protecting for protecting children and young people online. The children themselves must have the knowledge and tools to navigate the Internet safely. They must be informed that dangers also lurk online and learn to recognise and question patterns of grooming. This could be achieved, for example, through targeted programs in schools and training centers, in which trained staff convey knowledge and lead discussions. Children need to learn to speak up, respond and report abuse, even if the abuse comes from within their sphere of trust (i.e., by people close to them or other people they know and trust), which is often the case. They also need to have access to safe, accessible, and age-appropriate channels to report abuse without fear.
For more information, check out our website: www.chatcontrol.eu
Metascuola
Quello di lunedì è stato il primo incontro. Altri ne seguiranno. E cercheremo di capire insieme cosa cambiare, e come.
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Sicurezza online a scuola, martedì 22 novembre il webinar con gli esperti di Generazioni Connesse. L’incontro offre a docenti e dirigenti scolastici un aggiornamento professionale altamente qualificato su tematiche attuali.
Ministero dell'Istruzione
#NotiziePerLaScuola Sicurezza online a scuola, martedì 22 novembre il webinar con gli esperti di Generazioni Connesse. L’incontro offre a docenti e dirigenti scolastici un aggiornamento professionale altamente qualificato su tematiche attuali.Telegram
Fr.#15 / Robo-vigili e Precrimine
I robo-vigili di Arezzo
La polizia municipale di Arezzo sarà presto un laboratorio di test di un nuovo prototipo di occhiali che ricordano Robocop, ma meno cattivo e più cringe. Gli occhiali hi-tech sembrerebbero dotati di una tecnologia che permette all’agente di visualizzare l’equivalente di uno schermo da 50” e al tempo stesso scansionare in tempo reale le targhe delle automobili in corsa.
Grazie alla connessione con diversi database della pubblica amministrazione gli occhiali daranno all’agente informazioni rilevanti sul veicolo, come l’assicurazione, le revisioni, o eventuali fermi amministrativi. Alcuni articoli dicono che gli occhiali sarebbero anche in grado di valutare la velocità delle vetture, ma non ne sono sicuro.
Gli amministratori intervistati dicono che l’attività della polizia sarà più efficiente e i cittadini saranno più tutelati.
Ti piace Privacy Chronicles? Allora perché non ti iscrivi e mi aiuti a farla crescere?
Insomma, la tecnologia promette di tagliare un incredibile traguardo: i nostri prodi guardiani delle strade potranno finalmente emettere contravvenzioni senza muovere un muscolo, senza alcuna contestazione, mentre guardano una TV da 50”. Vi sentite più tutelati?
Gli algoritmi contro il crimine… forse
Sempre sulla falsa riga della tecnologia che permetterà alle forze dell’ordine di lavorare meno e tutelare meglio i cittadini vale la pena commentare un fenomeno che sta prendendo velocemente piede in Italia: gli algoritmi antimafia. Ci sono almeno due esempi che conosco.
Il primo è quello di Padova, dove pare che verrà usato un algoritmo predittivo per scovare le aziende a “rischio collusione con la mafia” per proteggere gli appalti del PNRR. L’algoritmo userà diversi indicatori, come il numero di dipendenti, il capitale sociale, le transazioni e così via. In pratica una mescola di tutte le informazioni rilevanti sulla vita di un’azienda — che non si sa bene come verranno trattate.
I ricercatori ci tengono però a precisare, com’è ovvio che sia, che l’algoritmo non individua le aziende colluse, ma soltanto quelle a “rischio”. Ricordo ai cari lettori che il rischio altro non è che qualcosa che non esiste; un’ipotesi più o meno plausibile e probabile che potrebbe anche non verificarsi mai. Insomma, un’azienda segnalata a “rischio” collusione potrebbe non essere affatto collusa.
Il problema è evidente: persone innocenti potrebbero essere escluse dagli appalti pubblici sulla base di segnalazioni arbitrarie fatte da un algoritmo di cui non si conosce neanche il funzionamento. Qualcuno potrebbe dire che favorire certe aziende ed escluderne altre in modo arbitrario sia esattamente il modo in cui opera la mafia…
Il secondo algoritmo antimafia arriva direttamente da una collaborazione europea tra forze di polizia. Si chiama I-CAN (Interpol Cooperation Against Ndrangheta) e il suo lavoro sarà quello di “intercettare le strategie espansionistiche dell'organizzazione criminale e anticipare la minaccia".
A costo di ripetermi, anche in questo caso parliamo di “previsioni” che potrebbero non avere alcun riscontro nel mondo reale.
La buona notizia è che se la realtà non si sottometterà ai modelli predittivi, potranno sempre prendersela con la realtà e chiedere più finanziamenti per usare altri modelli predittivi fino ad azzeccarne almeno una. Come le previsioni climatiche, insomma.
La cattiva notizia è che la finestra di Overton si sta spostando verso l’accettazione dell’uso di algoritmi in grado di prevedere il futuro e anticipare la minaccia criminale. Nei film di fantascienza non finisce mai bene, ma fate pure voi. Chi sono io per dirvi come spendere i miei soldi?
La Precrimine in UK
Un esempio di questa stupenda finestra di Overton ce l’abbiamo proprio in UK, dove Scotland Yard si è recentemente vantata di essersi dotata di algoritmi di profilazione per “fermare i potenziali criminali prima che commettano il crimine”. Nello specifico, l’algoritmo dovrebbe prevedere quali uomini potrebbero commettere violenze verso le donne.
Vi chiedo, come potremmo mai definire un uomo che non ha ancora commesso alcun crimine?
Meme del giorno
Citazione del giorno
It is with government, as Caesar said it was in war, that money and soldiers mutually supported each other; that with money he could hire soldiers, and with soldiers extort money.
Lysander Spooner
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10 days ago · 9 likes · 4 comments · Matte | mrk4m1
Privacity reshared this.
Ho sempre prestato eccessiva attenzione al linguaggio pubblicitario, quello televisivo in particolare.
E se certe cose non hanno tempo (come piazzare ore pasti tutti gli spot che fanno passare l'appetito), altre segnano vere e proprie ondate.
Ad esempio c'è stato il periodo della body positivity, in cui più o meno goffamente veniva inserito - finendo per evidenziarlo invece che integrarlo - qualche corpo o volto normale in contesti di usuale perfezione di corpi e volti televisivi.
Ora, sarà che i recenti fatti elettorali mi avranno un po' colpito, ma: non suona anche a voi un po' esagerata la presentazione patriottica del cioccolato ITALIANO con latte ITALIANO e nocciole ITALIANE? Lo dice proprio così. (Segue personaggio con espressione grottesca che scandisce "mmmh, SFITZERO?" e surreale risposta corale di bambini perfetti.)
non guardo tv da anni, ma forse ho compreso di quale pubblicità si tratti. La mia memoria non è mai stata buona, ma la parte finale credo sia rimasta invariata da diversi anni, no?
In ogni caso anche a me sembra esagerata ed un po' paradossale questa presentazione estremamente patriottica dato che, giustamente, sono loro stessi a riportare come il cacao venga dall'Ecuador: elah-dufour.it/en/ingredients
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Jun Bird
in reply to J. Alfred Prufrock • • •Ma ti riferisci a BitTorrent, Inc.? Credo che fondamentalmente abbiano in mano solo BitTorrent, cioè il popolare client (e pare che la stessa azienda sia pure quella di uTorrent? The more you know). Non voglio dire cazzate, ma penso che il protocollo sia sin troppo diffuso e popolare per essere chiuso. Non mi sorprenderebbe, però, scoprire che ci abbiano effettivamente provato.
octt :VerifiedCoffee:
in reply to J. Alfred Prufrock • • •La storia è un sacco complicata, e farsi un giro per Wikipedia (en) aiuta a schiarire le idee ma non troppo.
A quanto ho capito, Rainberry, Inc., la ex-BitTorrent Inc., fu fondata dallo stesso creatore di BitTorrent tanti secoli fa. Questa Inc ha inizialmente comprato uTorrent facendolo diventare nel tempo da un buon programma seppur proprietario, ad adware; ha creato il client "BitTorrent" che è uTorrent ma viola, e questo è.
La crypto la sento solo ora, curioso in effetti.
Comunque, il protocollo per ora resta aperto... semplicemente perché (a quanto so) non subisce aggiornamenti da un'eternità.
1, [2](en.wikipedia.org/wiki/Rainberr….), 3
American programmer, creator of BitTorrent protocol
Contributors to Wikimedia projects (Wikimedia Foundation, Inc.)Jun Bird
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