Ucraina: lo stratagemma della pace potrebbe servire alla Russia per riarmarsi
Con la Russia che ora sta chiaramente perdendo la guerra in Ucraina, Vladimir Putin sta cercando di tornare al tavolo dei negoziati. Da più di un mese, funzionari del Cremlino e delegati del regime chiedono colloqui e posizionano la riluttanza ucraina come un ostacolo al progresso verso la pace. A prima vista, questi appelli possono […]
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Asia centrale – Afghanistan: frontiere sotto stretta sorveglianza
Lontano dall'immagine del confine pericoloso che ne viene dato dai Paesi dell'Asia centrale, in particolare dal Tagikistan, quello che l'Afghanistan condivide con l'Asia centrale rimane più calmo di altri nella regione
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Perché il rapporto USA – Cina è crollato e può essere riparato?
La fine della mentalità del conflitto a somma zero tra le élite in entrambi i Paesi è essenziale per affrontare i pericoli esistenziali ed è possibile
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2022, un altro ‘anno horribilis’ per le carceri
Se si va avanti con questa drammatica cadenza, si arriverà facilmente a cento; e il 2022 sarà ricordato come l’annus horribilis del carcere. Nel momento in cui si scrive si è già toccato quasi 80 suicidi ufficiali in cella dal 1 gennaio. L’aspetto più inquietante consiste nel fatto che a togliersi la vita spesso sono […]
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I 10 satelliti più affascinanti del Sistema Solare
Un bel video del divulgatore Luca Nardi su alcuni dei molti satelliti naturali del Sistema Solare.
Conoscere per crescere. Conoscere per deliberare di Giuseppe Benedetto
#orientare #connessoalletuepassioni #regionelazio #FSE+
Conoscere per crescere. Conoscere per deliberare di Giuseppe BenedettoConoscere per deliberare è una delle più importanti massime del nostro eponimo. Non lasciarsi sfuggire l’opportunità di approfondire le inclinazioni personali, gli interessi e le skills nella scelta del proprio futuro formativo, professionale e lavorativo, è fondamentale per i giovani. “Conoscere per crescere” è il progetto ideato dalla Fondazione Luigi Einaudi di Roma per orientare gli studenti degli Istituti d’Istruzione Superiore Marconi di Civitavecchia e Dante Alighieri di Anagni nell’ambito dell’avviso pubblico della Regione Lazio “ORIENTARE” finanziato con il Programma Fondo Sociale Europeo Plus (FSE+) 2021- 2027.
Approfondisci il progetto “Conoscere per crescere”
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"Giochi troppo!": il libro di Andrea Corinti è figlio del lockdown del 2020 ed è un invito alla riflessione su quanto il videogioco sia importante nelle nostre vite
Segnaliamo alla comunità di @Videogiochi qesto libro di @Xab :archlinux: in cui i videogiochi non vengono demonizzati ma raccontati in una chiave di lettura che, seppur scanzonata, vanta solidi studi e riferimenti alle spalle.
Seguono le interviste a tre videogiocatori molto particolari per provare a raccontare cosa sia il videogioco oggi, ipotizzando cosa potrebbe diventare domani.
Qui è possibile visitare il sito dell'autore e trovare i link per l'acquisto (purtroppo solo Amazon)
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La TAV per le merci è un business che non esiste: l'unica linea italiana chiude per inutilizzo.
"I costi di manutenzione risultavano troppo onerosi a fronte della domanda per questo tipo di servizio. La notizia è stata commentata dai No TAV come il segno dell’inutilità di queste opere, che richiedono un enorme dispendio di risorse, oltre che la devastazione del territorio, ma non risultano necessarie."
Lettera al direttore Claudio Cerasa – Il Foglio
Al direttore – Caro Carlo Calenda, caro Matteo Renzi. E’ trascorso un mese dalla nascita del governo Meloni, e l’avvio non è stato di quelli memorabili: molte concessioni alle platee di appartenenza, prime misure abborracciate e confuse, e un quotidiano conflitto intestino alla maggioranza – tra Meloni e Salvini – che non autorizza a sperare che in futuro le cose vadano meglio. Ma le opposizioni, come è evidente, non godono di migliore salute.
I Cinque stelle soffiano irresponsabilmente sul fuoco di tutti i No, ricevendo in cambio continue profferte di collaborazione da parte del Pd: una invidiabile rendita di posizione che certo non costruisce prospettive per il futuro.
Il Partito democratico è in preda alle sue imperscrutabili convulsioni precongressuali, combattuto tra gli animal spirits della componente postcomunista e la perenne vocazione dorotea delle correnti postdemocristiane.
Mentre i vostri partiti sono al momento impegnati in appuntamenti interni, che speriamo non diventino solo l’occasione per la nascita di altri apparati e nuove piccole nomenklature. Nelle aspirazioni di tanti, il progetto liberaldemocratico e riformista del Terzo polo non può che maturare attraverso un incessante slancio programmatico, innovativo e di rottura, con una leadership chiara, univoca e riconosciuta, e un continuo, strutturale apporto di competenze e professionalità esterne.
Questo non vuol dire rinunciare all’ambizione di costruire una solida struttura di partito. Ma che il partito sia uno, e si faccia al più presto, valorizzando nuove risorse sui territori e promuovendo dal basso gruppi dirigenti coesi e unitari
Questo è quanto vi chiediamo. Non c’è tempo da perdere. Non perché l’alternativa all’attuale stato di cose sia dietro l’angolo. Al contrario, è auspicabile che il paese goda di una fase di stabilità che permetta al governo scelto dagli elettori di affrontare le tante emergenze che abbiamo di fronte. Ma, allo stesso tempo, gli italiani devono sapere da subito che si sta costruendo il cantiere di un’alternativa di governo credibile e matura. Questo è il compito che spetta a voi. Non ci deludete. E sbrigatevi!
Ernesto Auci, Simona Benedettini, Giuseppe Benedetto, Umberto Contarello, Alberto De Bernardi, Biagio de Giovanni, Oscar Giannino, Paolo Macry, Claudia Mancina, Alessandro Maran, Claudio Petruccioli, Sergio Scalpelli,Andrée Ruth Shammah, Chicco Testa, Claudio Velardi
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Ralf Dahrendorf Roundtable. Next Generation EU: Taking Stock
Più di un anno dopo il lancio del piano “Next Generation EU” da parte della Commissione europea, si rende necessario un nuovo “follow up” delle misure implementate finora dagli stati membri nel contesto dei rispettivi Piani Nazionali di Ripresa e Resilienza: infatti, alla luce delle ingenti risorse impiegate nel fondo Next Generation EU, è giocoforza valutare la qualità e la rilevanza delle politiche domestiche. Particolare attenzione sarà data agli aspetti della digitalizzazione e della transizione ecologica.
In cooperazione con European Liberal Forum e con l’Università di Losofona (Lisbona), la Fondazione Luigi Einaudi ha organizzato una roundtable a Lisbona nella giornata del 24 novembre 2022, alla presenza, tra gli altri, di Ricardo Silvestre, Karolina Mickuté, Kristijan Kotarski, Milosz Hodun, Veronica Grembi.
Al termine dell’evento si provvederà a discutere una serie di policy recommendations volte a sottolineare le potenziali e auspicabili “best practices” di collaborazione tra i Paesi europei, anche alla luce degli esiti finora raggiunti ma non conclusi da ciascuno stato membro.
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I social network sono morti. Come si crea un'alternativa vera? L'articolo di di Edward Ongweso Jr su Vice
Segnaliamo a tutta la comunità de @Le Alternative questo articolo molto interessante comparso su Vice e segnalato su mastodon da @Chiara [Ainur] [Айнұр]
La "crisi di Twitter" ha infatti messo in ombra la crisi di Facebook, i suoi licenziamenti, il mancato ROI sul Metaverso, la sua irrilevanza per le elezioni di mid term e il Vietnam globale che i suoi prodotti di punta (Whatsapp e Instagram) stanno subendo da Telegram e soprattutto da TikTok.
Ma la crisi dei social è una realtà.
I cosiddetti “social media” sono pensati per consumo e pubblicità, non per le persone. Ora che stanno crollando, come si crea un’alternativa vera?
Articolo di Edward #Ongweso Jr, Trad. Di Giacomo Stefanini e Giulia Trincardi, su #Vice
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#uncaffèconLuigiEinaudi – Ma il basso giuoco è stato troppe volte ripetuto e più non serve.
Ma il basso giuoco è stato troppe volte ripetuto e più non serve. Gli italiani vogliono fatti e non promesse.
da Corriere della Sera, 6 giugno 1919
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Condanne a morte, arresti, omicidi: così Teheran silenzia le proteste
Le ultime vittime del regime: due attrici finite in manette per i video senza velo
Immaginate di leggere una notizia come questa: Monica Bellucci arrestata per i post provocatori contro il governo pubblicati sui suoi canali social rischia una condanna a morte. Immaginate la reazione. Ora traslate la notizia e spostatela qualcosa come tremilacinquecento chilometri verso Est (la distanza tra Roma e Teheran) e cercate di avere la stessa reazione. Sussultate. Indignatevi. Gridate che la libertà è un valore da difendere anche a costo della vita. No, non ci riusciamo. Ma non è colpa nostra. A parte pochi attivisti (penso al partito radicale che ostinatamente cerca di mantenere viva l’attenzione sulla rivolta dei giovani iraniani con prove di manifestazioni e scioperi della fame) la maggioranza di noi tutti pensa all’Iran come a qualcosa di troppo distante e si accalora più per una maglietta idiota indossata in un programma tv.
Ma in Iran si continua a morire, per difendere la libertà. E ogni famiglia, ogni madre e ogni padre, sa che la sera il figlio e la figlia potrebbero non rientrare a casa. Più di 500 morti e di questi 58 sarebbero minorenni o addirittura bambini. E ieri sì, hanno anche arrestato due attrici famose, Hengameh Ghaziani e Katayoun Riahi – che si sono mostrate senza il velo obbligatorio e hanno espresso solidarietà con le proteste che da oltre due mesi scuotono la Repubblica islamica, dal 16 settembre in cui è morta Mahsa Amini, la vittima numero zero, uccisa dalla polizia morale perché portava male il jihab.
Hengameh Ghaziani e Katayoun Riahi, chi sono costoro? Sono volti noti del piccolo e grande schermo, vincitrici di premi e molto popolari. Ma non solo. Non nascono come modelle o influencer per poi tentare la carriera artistica, sono donne che hanno studiato, attive nei movimenti per la difesa dei diritti umani, impegnate in associazioni caritatevoli. Per questo fanno ancora più paura al regime. Le ho cercate su Google, perché per chiunque nel mondo occidentale, sono nomi sconosciuti.
Hengameh Ghanziani, 52 anni, si è laureata in Geografia umana ed economica presso l’Università Islamica Azad di Mashhad e Shahre-Rey, e ha anche studiato Filosofia occidentale presso l’Università di San Francisco. Ha tradotto un saggio storico sullo status dei nativi americani e nel 2015 ha fondato un gruppo musicale dove canta lei stessa. Sabato ha postato un video su Instagram, dove prima si rivolge alla telecamera senza parlare, poi si gira e si lega i capelli in una coda di cavallo e fa sapere di essere stata convocata dalla magistratura: «Forse questo sarà il mio ultimo post, da questo momento in poi, qualsiasi cosa mi accada, sappiate che come sempre sono con il popolo iraniano fino all’ultimo respiro». È stata arrestata per incitamento e sostegno ai «disordini» e per aver comunicato con i media di opposizione, riferisce l’agenzia di stampa ufficiale Irna. La settimana scorsa, aveva accusato il regime di aver «assassinato» oltre 50 minori.
Katayoun Riahi, 60 anni, è stata arrestata nell’ambito della stessa indagine: nota anche per le sue opere di beneficenza, apparsa in film pluripremiati e conosciuta a livello internazionale per la serie tv Prophet Joseph, a settembre aveva rilasciato un’intervista – a testa scoperta – all’Iran International Tv emittente invisa al regime con sede a Londra, durante la quale aveva espresso solidarietà alle proteste scaturite dalla morte di Mahsa Amini e si era opposta all’obbligo del jihab.
Intanto sugli account social degli attivisti e delle associazioni umanitarie che riescono a diffondere i post in arrivo dall’Iran, dove Internet è bloccato, scorrono video e scene di orrore. Scontri a fuoco per le strade, maree di giovani in jeans e senza velo che cercando di scappare alle rappresaglie delle milizie del regime, corpi di ragazzi e ragazze riversi a terra in pozze di sangue, corpi avvolti nelle lenzuola bianche della morte, parenti e famiglie che piangono le vittime. Difficile capire il numero dei morti. Per il gruppo Iran Human Rights la repressione statale ha provocato almeno 378 morti, tra cui 47 bambini. Secondo Amnesty International almeno 21 persone sono state accusate di reati che potrebbero portare alla pena di morte mentre le autorità hanno già emesso condanne a morte per sei persone che protestavano in piazza.
Ma come sempre, sono i bambini a colpire di più, anche il nostro distante immaginario. Secondo Hra sono 46 i ragazzi e 12 le ragazze sotto i 18 anni uccise dall’inizio delle proteste. Solo nell’ultima settimana le forze di sicurezza avrebbero ucciso 5 bambini.
L’ultimo numero dell’Observer ha raccolto le testimonianze strazianti delle famiglie che raccontano la morte dei figli, uccisi dalle forze governative. Kian Pirfalak aveva 9 anni, è stato colpito mentre viaggiava nell’auto di famiglia accanto al padre. Kumar Daroftadeh voleva diventare un «grande uomo» ma è stato colpito a distanza ravvicinata a sangue freddo. Il video del padre che piange sulla tomba del bambino è diventato virale sui social. Mohammad Eghbal, 17 anni, è stato colpito alla schiena mentre si recava alla preghiera del venerdì, in quello che è diventato il «venerdì di sangue» (93 persone uccise in tutto l’Iran). Secondo Amnesty nello stesso giorno sono stati uccisi altri 10 bambini. Abolfazl Adinehzadeh, 17 anni, era sceso in piazza per amore delle sue tre sorelle. L’hanno sepolto con ancora 50 pallini di piombo in corpo. «Era un vero femminista che voleva pari diritti per uomini e donne», ha raccontato uno dei parenti all’Observer.
I servizi di sicurezza iraniani negano ogni responsabilità, dando la colpa ai terroristi, con formule di rito che le famiglie delle vittime hanno imparato a conoscere. Le morti, secondo le autorità, hanno sempre cause esterne: malattie pregresse, attacchi di cuore, suicidi, terroristi, fantomatici «stranieri». Ma i giovani continuano a scendere in piazza e il loro messaggio è chiaro. Potete uccidere noi, ma non ucciderete il nostro messaggio. E più li uccidono, più il loro messaggio diventa virale e difficile da fermare.
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Non perdetevi l'incontro di #attiviamoenergiepositive su #mastodon #twitter e il #fediverso!
Oggi martedì 22 novembre alle 17 🐘
Con Paolo Melchiorre, Francesco Macchia e Angelo Rindone
Clicca qui per seguire la live alle h.17
👉 attiviamoenergiepositive.it/
Attiviamo Energie Positive Attiviamo Energie Positive
Un ciclo di formazione e webinar gratuiti. Condividiamo competenze e saperi per costruire nuove relazioni e progettare insieme il futuroAttiviamo Energie Positive
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La violenza digitale, invasiva e nascosta degli stalkerware che colpisce le donne. | Altreconomia
"Presentate come soluzioni antifurto o per controllo parentale, queste app alla portata di tutti possono essere installate per monitorare i dispositivi all’insaputa dei proprietari, scandagliando email, telefonate e account social. Una prassi illegale che si inserisce nell’ampia galassia della cyberviolenza."
In difesa del reddito di cittadinanza | La Fionda
«La vera fotografia del mondo del lavoro in Italia è, dunque, questa: o si è disoccupati involontari (o inattivi) oppure, in alternativa, si ha la “fortuna” di essere, spesso e volentieri, sfruttati. E questa fotografia, come visto, interessa direttamente la quotidianità anche dei percettori occupabili del RdC.
Il RdC può essere concepito come un dispositivo istituzionale che fornisce un minimo di protezione, seppur condizionata, ovvero a breve termine, in primis, contro la povertà assoluta estrema e, secondariamente, contro lo sfruttamento e forme moderne di schiavitù lavorativa. Non si può pensare che, in un tale contesto di diffuse e laceranti ingiustizie e barbarie sociali, il problema sia rappresentato da un sussidio pari lo scorso anno a 548 euro medi mensili e che, per giunta, è divenuto e diverrà sempre più violentemente condizionato. Se un sussidio di 548 euro fa concorrenza ai salari, soprattutto in settori e sotto-settori con produzioni a più basso valore aggiunto come proprio l’agricoltura, il turismo e la ristorazione, allora il problema è dato dal livello troppo basso dei salari e degli stipendi!»
Costi ambientali dei dispositivi di IA
L’immagine di Internet come cloud lo rende un ambiente apparentemente intangibile, quasi post-fisico. Tale percezione contribuisce a creare un’ingenua fiducia nel suo scarso impatto ecologico. A ciò si aggiungono le dichiarazioni del settore tecnologico, apparentemente a favore della sostenibilità ambientale, che fanno in realtà parte della creazione di un’immagine pubblica opaca e non veritiera.
Digital Service Package: come regolare le piattaforme digitali?
Il 5 luglio 2022, al termine della sessione plenaria del Parlamento Europeo, è stato approvato il Digital Services Package, il primo set normativo composto dal Digital Service Act (DSA) e dal Digital Markets Act (DMA), volto a regolare rispettivamente i servizi e il mercato digitali al fine di creare uno spazio online più sicuro e aperto, fondato sul rispetto dei diritti fondamentali dei cittadini.
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Diritti Digitali per la Comunità Queer
L’intelligenza artificiale (IA) pervade le nostre vite tramite app di varia tipologia, assistenti digitali, sistemi di rating, dispositivi smart. Diversamente dalla prospettiva che la presenta come strategia oggettiva ed equa per la gestione di determinati compiti, l’IA è intrinsecamente priva di neutralità, in quanto potenzialmente soggetta ad un uso duale. Infatti certi algoritmi...
Safe Cities e Colonialismo Digitale in Sudafrica
La sorveglianza biometrica costituisce un framework di tecnologie invasive che ricercano negli individui specifiche caratteristiche identitarie, al fine non dichiarato di attuare una profilazione di massa. Nel caso specifico del Sudafrica questo si inserisce in un ecosistema più ampio creatosi attorno al progetto Safe Cities del gigante cinese Huawei. Guidato dall’idea che la tecnologia sia la...
Il tracciamento dei contatti nei luoghi di lavoro in Italia
Parte 1: Tracciamento dei contatti, le origini Parte 2: Il contact-tracing nel XXI secolo: dalla MERS al COVID-19 Parte 3: L’approccio europeo e italiano al tracciamento dei contatti Parte 4: Il tracciamento dei contatti fuori dall’Italia Parte 5: Il tracciamento dei contatti: questioni etiche Se l’osservazione delle iniziative sviluppate dai vari Paesi europei aiuta a chiarire il quadro delle...
Oggi, #22novembre, è la Giornata nazionale per la sicurezza nelle scuole, istituita dal Parlamento italiano il 13 luglio 2015.
Qui la lettera alle scuole del Ministro Giuseppe Valditara ▶️ miur.gov.
Ministero dell'Istruzione
Oggi, #22novembre, è la Giornata nazionale per la sicurezza nelle scuole, istituita dal Parlamento italiano il 13 luglio 2015. Qui la lettera alle scuole del Ministro Giuseppe Valditara ▶️ https://www.miur.gov.Telegram
WhatsApp Image 2022-11-21 at 19.19.36.jpeg - 93.8 KB
È disponibile il nuovo numero della newsletter del Ministero dell’Istruzione.
🔸 MIM-Regioni, sbloccati 500 milioni per il potenziamento dei laboratori degli ITS
🔸 Accordo con le Province su #PNRR e scuole superiori
🔸 …
Ministero dell'Istruzione
#NotiziePerLaScuola È disponibile il nuovo numero della newsletter del Ministero dell’Istruzione. 🔸 MIM-Regioni, sbloccati 500 milioni per il potenziamento dei laboratori degli ITS 🔸 Accordo con le Province su #PNRR e scuole superiori 🔸 …Telegram
Non esiste democrazia senza lavoro
"In definitiva, oggi, mentre leggete queste parole, in Italia è tollerato il furto di lavoro, il furto di ciò che serve ovviamente per guadagnarsi da vivere, ma non solo: serve per guadagnarsi la propria stessa libertà e la propria dignità (l’art. 36 della Costituzione infatti recita: «Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa»). Un contesto di questo tipo, assai intuibilmente, rende praticamente impossibile la partecipazione democratica delle persone con gravi ricadute in termini di democrazia costituzionale. Non solo, per inciso è bene precisare che questo contesto rende praticamente inattuabili molte altre regole in materia di lavoro, prime fra tutte quelle relative a salute e sicurezza sui luoghi di lavoro."
Ho cercato informazioni su wiki ma con scarsi risultati: è stato acquistato e reso "chiuso" anche il protocollo?
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Pensavo che sarebbe interessante (e forse esiste già, ma non l'ho trovato) sviluppare un servizio che funga da proxy aggregatore per i diversi account del fediverso che un utente può possedere.
Provo a spiegarmi. Esistono numerosi social network decentralizzati che utilizzano il protocollo ActivityPub, tramite il quale sono tra loro interoperabili. Così un utente Mastodon può ricevere i video pubblicati da un amico su un'istanza PeerTube. Come utente del Fediverso, potrei aprire un account Pixelfed per pubblicare le mie foto, PeerTube per i video, Friendica per il microblogging ecc. Ognuno di questi account avrà il proprio handle, i propri follower e i propri seguiti, il che può diventare scomodo da gestire.
Invece, mi piacerebbe esporre verso l'esterno un unico handle aggregato, ad esempio @c64@luca.it, e "agganciare" a questo handle i numerosi account del fediverso di cui dispongo, per esempio
- @c64@mastodon.uno per Mastodon,
- @c64@poliverso.it per Friendica, ecc.
Come funzionerebbe dunque l'handle aggregato? Tutti i messaggi in entrata verrebbero aggregati dal proxy, e replicati verso tutti gli account personali. In questo modo, per esempio, avrei la possibilità di leggere lo stream dei post dei seguiti tramite Mastodon, che ha un'interfaccia più comoda e matura rispetto a Friendica, oppure utilizzare proprio Friendica. Anche i messaggi in uscita (post, video ecc.) sarebbero mediati dal proxy, in modo tale che i miei follower vedrebbero tutti i messaggi che pubblico, indipendentemente dal social che ho utilizzato per la pubblicazione per ogni singolo messaggio.
Infine, l'handle aggregato potrebbe essere permanente: così potrei modificare l'istanza dei miei social in modo trasparente, senza dover chiedere ai follower di modificare l'handle seguito.
Silvia Barbero likes this.
#PNRR, decreto di approvazione delle graduatorie dell’investimento per asili nido e scuole dell’infanzia e servizi di educazione e cura per la prima infanzia.
Info ▶️ miur.gov.
Ministero dell'Istruzione
#NotiziePerLaScuola #PNRR, decreto di approvazione delle graduatorie dell’investimento per asili nido e scuole dell’infanzia e servizi di educazione e cura per la prima infanzia. Info ▶️ https://www.miur.gov.Telegram
Poliverso & Poliversity reshared this.
“A Scuola di OpenCoesione": online l’elenco delle scuole ammesse a partecipare al progetto per l’anno scolastico 2022/2023.
Info ▶️ miur.gov.
Ministero dell'Istruzione
#NotiziePerLaScuola “A Scuola di OpenCoesione": online l’elenco delle scuole ammesse a partecipare al progetto per l’anno scolastico 2022/2023. Info ▶️ https://www.miur.gov.Telegram
Luca Gasperini reshared this.
Andrea reshared this.
Qualcuno è riuscito a capire il motivo scatenante per cui nelle ultime sei ore c'è stata un'ondata migratoria eccezionale di iscrizioni a #Mastodon?
- Ne ha parlato forse qualche youtuber?
- Un tiktoker?
- Facebook ha deciso di far collassare i server più grandi di Mastodon per eliminare la potenziale concorrenza?
- C'è stato un servizio giornalistico in TV?
- Radio Maria ha sconsigliato mastodon?
- Una catena di S. Antonio che se non ti iscrivi a Mastodon vieni bocciato alla maturità?
- PIERO FASSINO HA DICHIARATO CHE MASTODON NON SARA' MAI UN FENOMENO DI MASSA? 😱😱😱
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Mastodon può sopravvivere alla legge europea sui servizi digitali? Konstantinos Komaitis, un esperto di regolamenti di Internet e diritto d'autore prova a rispondere a questa domanda
Proponiamo di seguito l'articolo di Konstantinos Komaitis
Sono passate circa due settimane da quando Elon Musk, l'uomo più ricco del mondo, ha acquisito Twitter e, già, i crescenti timori su cosa questo significhi per la libertà di parola sulla piattaforma di microblogging hanno iniziato a proliferare. Con Musk che licenzia alcuni membri del personale chiave di Twitter, tra cui il capo legale di Twitter Vijaya Gadde e rescinde i contratti con moderatori di contenuti in outsourcing, molti utenti sono alla ricerca di un'alternativa.
Un numero considerevole sta migrando al "fediverse", e in particolare a Mastodon, una piattaforma di microblogging simile che è stata chiamata "Twitter, con l'architettura sottostante della posta elettronica". Il decentramento di Mastodon solleva interrogativi sostanziali su come si applicheranno i regimi normativi esistenti, come il Digital Services Act (DSA) europeo.
Il passaggio a Mastodon
Il fediverso - una parola macedonia formata da federazione e universo - è una rete di server interconnessi che comunicano tra loro sulla base di protocolli di rete decentralizzati. Questi server possono essere utilizzati per la pubblicazione sul Web e l'hosting di file e consentono agli utenti di comunicare tra loro nonostante si trovino su server indipendenti.
Per Mastodon, l'interoperabilità è fondamentale. Pensalo come un account di posta elettronica: un utente può utilizzare un servizio di posta di Google, ma ciò non gli impedisce di comunicare con qualcuno che utilizza Hotmail o anche con qualcuno che ospita il proprio server di posta. Finché viene seguito un insieme di protocolli, gli utenti possono comunicare facilmente tra i server. L'idea alla base di un'architettura così decentralizzata è dare agli utenti il controllo diretto del loro utilizzo e della loro presenza online. Mastodon è uno dei tanti social network che operano utilizzando software gratuito e open source; altri esempi includono Peertube, che è simile a YouTube, e diaspora* (non capisco perché viene richiamata più spesso Diaspora rispetto a Friendica, ndr) , che assomiglia di più a Facebook.
Dall'acquisizione di Twitter da parte di Musk e dalle turbolenze che ha causato, la crescita di Mastodon è passata da 60-80 nuovi utenti all'ora a 3.568 nuove registrazioni in un'ora la mattina del 7 novembre. Ora ha accumulato oltre 6 milioni di account utente ed è ancora in crescita.
Per iscriversi a Mastodon, un utente può unirsi a un numero di server diversi (noti come "istanze") di sua scelta; queste istanze determinano i contenuti che gli utenti possono vedere e le linee guida della comunità a cui devono iscriversi. In sostanza, l'amministratore o gli amministratori di ciascuna istanza fungono da "moderatore" - decidendo cosa è consentito o meno in quell'istanza - e hanno il potere di filtrare o bloccare i contenuti che contraddicono le regole stabilite. Gli amministratori possono agire da soli come moderatori o utilizzare un team di moderatori. All'interno di un'istanza, un utente può pubblicare testo o altri media, seguire e comunicare con altri utenti (all'interno e all'esterno della propria istanza) e condividere dati pubblicamente o con un gruppo selezionato.
Proprio come Twitter, Mastodon usa gli hashtag, ha un limite di caratteri per i post (500 invece dei 280 di Twitter) ed è già popolato di immagini di gatti. Sebbene alcuni utenti si siano lamentati della complessità del processo di registrazione e della generale facilità d'uso del sito (o della sua mancanza), Mastodon si è rivelato un'alternativa salutare e ha dimostrato che gli utenti sono pronti ad abbandonare i servizi di social media consolidati se lo desiderano sono presentati con le opzioni.
Moderazione dei contenuti su Mastodon
Alla fine, tuttavia, il futuro di Mastodon dipenderà dal modo in cui le sue singole istanze e il sito, come un insieme collaborativo, si occuperanno della moderazione dei contenuti e della libertà di parola. Il fascino di Mastodon sta nel suo decentramento. Quando Eugen Rochko ha fondato la rete nel 2016, proveniva da un "sentimento di sfiducia nei confronti del controllo dall'alto che Twitter esercitava" . Contrastando questa sfiducia, affermando anche con orgoglio che "non è in vendita",la rete Mastodon non ha un unico proprietario o amministratore che possa stabilire le regole; invece, l'amministratore di ciascuna istanza locale stabilisce le regole del proprio server, che gli utenti devono rispettare. Se un utente non è d'accordo con queste regole, può facilmente passare a un'istanza che si allinea con il suo punto di vista, creando solide strade per la libertà di parola. Se un amministratore rileva che un utente ha pubblicato qualcosa in violazione delle regole dell'istanza, può rimuovere il contenuto o persino rimuovere l'utente dall'istanza; l'utente può quindi semplicemente passare a un altro server.
L'amministratore può anche bloccare il contenuto dall'istanza che esegue se disturba gli utenti. Nel 2019, la piattaforma di social media Gab, un hub per i suprematisti bianchi, ha testato i limiti di Mastodon sulla moderazione dei contenuti. Anche se Mastodon non poteva negare l'uso da parte di Gab del suo software open source, dal momento che chiunque può utilizzare il software se "mantiene la stessa licenza e rende pubbliche le proprie modifiche", le singole istanze sono state in grado di bloccare, e di conseguenza isolare, Gab e i suoi utenti. Non essendo in grado di interagire con altre istanze, Gab divenne un'istanza senza valore per il collettivo Mastodon. In risposta a questo, mastodon . sociale— uno dei server gestiti da Mastodon — ha aggiornato la sua politica relativa alla promozione delle istanze sul proprio sito Web ufficiale, prima di bloccare definitivamente Gab.
Sebbene non esista un'autorità centrale su Mastodon, quando ti iscrivi alla rete ti mostra alcune istanze popolari a cui puoi unirti per avere un'idea generale del contenuto sulla rete. Queste istanze devono rispettare determinate regole come non consentire il razzismo, il sessismo, l'omofobia, la transfobia, ecc. Sui loro server. Questo mostra come il contenuto (o meglio una piattaforma) può essere moderato su una rete decentralizzata: mentre il contenuto offensivo non è necessariamente completamente rimosso dalla rete, l'azione locale può essere intrapresa da ciascun amministratore di istanza per evitare e infine ostracizzare i server "problematici".
I chiari vantaggi di tali sistemi decentralizzati, specialmente se non sono a scopo di lucro, come Mastodon, sono le responsabilità diffuse di moderazione dei contenuti, l'empowerment degli utenti e i disincentivi per i conflitti degli utenti (soprattutto legati alla conduzione del coinvolgimento, come si vede nei grandi social media). Tuttavia, questo ci lascia ancora con la questione dei contenuti manifestamente discutibili, come materiale sullo sfruttamento sessuale di minori o contenuti terroristici. Certamente, le istanze hanno i propri incentivi per moderare e sbarazzarsi di tali contenuti; tuttavia, è anche importante ricordare che le reti decentralizzate non sono al di sopra della legislazione del governo, né sono una panacea per la moderazione dei contenuti. Allo stesso modo in cui i governi possono ordinare la rimozione di un sito Web, possono anche ordinare la rimozione delle istanze di Mastodon.
Mastodon e la legge sui servizi digitali
Mentre Mastodon continua a guadagnare popolarità, una domanda che rimane è come gli sforzi legislativi esistenti possano influenzare l'intero sito web e/o le sue istanze. In particolare, il Digital Services Act (DSA) in Europa è stato creato per affrontare i problemi di moderazione dei contenuti che si manifestano in piattaforme molto più grandi e centralizzate, come Facebook. Quale sarà l'effetto del DSA su Mastodon?
Attualmente, ci sono più di 3000 istanze sulla rete, tutte con i propri utenti, linee guida e amministratori. In questo contesto, il DSA non fornisce chiarezza sulle questioni dei social media decentralizzati. Tuttavia, sulla base delle categorizzazioni del DSA, è molto probabile che ogni istanza possa essere vista come una ' piattaforma online ' indipendente su cui un utente ospita e pubblica contenuti che possono raggiungere un numero potenzialmente illimitato di utenti. Pertanto, ciascuna di queste istanze dovrà rispettare una serie di obblighi minimi per i servizi di intermediazione e hosting, incluso avere un unico punto di contatto e un rappresentante legale, fornire termini e condizioni chiari, pubblicare relazioni semestrali sulla trasparenza, avere un meccanismo di notifica e azione e comunicare informazioni su rimozioni o restrizioni sia ai fornitori di avvisi che a quelli di contenuto .
Oggi, dato il modello senza scopo di lucro e l'amministrazione limitata e volontaria della maggior parte delle istanze esistenti, tutti i server Mastodon sembrerebbero esenti dagli obblighi per le grandi piattaforme online. Tuttavia, cosa significherà se un'istanza finirà per generare oltre 10 milioni di EUR di fatturato annuo o assumerà più di 50 membri del personale? Ai sensi del DSA, se tali soglie vengono raggiunte, gli amministratori di tale istanza dovrebbero procedere all'attuazione di requisiti aggiuntivi, tra cui un sistema di gestione dei reclami, la cooperazione con segnalatori attendibili e organismi extragiudiziali per le controversie, una maggiore trasparenza delle relazioni e l'adozione delle misure di protezione dei bambini, così come il divieto di modelli oscuri. Il mancato rispetto di questi obblighi può comportare multe o il blocco geografico dell'istanza in tutto il mercato dell'UE.
Inoltre, in teoria, c'è sempre la possibilità che un'istanza possa raggiungere la soglia per lo stato "Very Large Online Platform" (VLOP) del DSA se la sua base di utenti continua a crescere e raggiunge i 45 milioni di utilizzo mensile. Oggi, mastodon.social è l'istanza più grande, con 835.227 utenti . Se supera la soglia dell'utente VLOP, vi è un numero significativo di obblighi che questa istanza dovrebbe rispettare, come valutazioni del rischio e audit indipendenti. Questo può rivelarsi un onere amministrativo costoso e gravoso, dato il suo fatturato attuale . È quindi importante che la Commissione europea fornisca ulteriori chiarimenti su questi casi e lo faccia rapidamente.
È difficile prevedere cosa accadrà se, e quando, il numero di utenti di Mastodon raggiungerà piattaforme come Twitter e Facebook, specialmente nel regno della moderazione dei contenuti. Poiché la moderazione nelle principali piattaforme di social media è condotta da un'autorità centrale, il DSA può effettivamente ritenere una singola entità responsabile attraverso obblighi. Questo diventa più complesso nelle reti decentralizzate, dove la moderazione dei contenuti è prevalentemente guidata dalla comunità.
Ambiguità normativa e Fediverso
Attualmente, Mastodon tenta di rispondere ai problemi della moderazione dei contenuti attraverso la sua architettura decentralizzata. Non esiste un'autorità o un controllo centrale che si possa indicare e ritenere responsabile per le pratiche di moderazione dei contenuti; invece, la moderazione avviene in modo organico dal basso verso l'alto. Per quanto riguarda il modo in cui le imminenti normative digitali possono essere applicate a queste piattaforme, ci rimangono ancora una miriade di domande, che crescono solo se consideriamo come una rete decentralizzata potrebbe implementare questi requisiti.
L'ambiguità sul fediverso mostra che quando si progetta la regolamentazione di Internet, è importante farlo con la più ampia creatività e innovazione possibile, invece di avere in mente determinati attori. L'ultima cosa che l'Europa vuole è la sua regolamentazione che limiti l'innovazione futura, alzando le barriere all'ingresso sia per le nuove imprese che per gli utenti.
Link al post originale: techpolicy.press/can-mastodon-…
Note sugli autori:
Konstantinos Komaitis è un veterano dello sviluppo e dell'analisi della politica Internet per garantire un Internet aperto e globale. Konstantinos ha trascorso quasi dieci anni nello sviluppo di politiche e strategie attive come Senior Director presso la società di Internet. Prima di allora, ha trascorso 7 anni come docente senior presso l'università di Strathclyde, Glasgow, nel Regno Unito, dove facevamo ricerca e insegnavamo politica di Internet. Konstantinos è un oratore pubblico che ha parlato a molti eventi in tutto il mondo, incluso un discorso TedX, e uno scrittore che ha scritto per vari punti vendita tra cui Brookings, Slate, TechDirt, EuroActive. Ha conseguito due lauree magistrali e un dottorato ed è autore di un libro sulla regolamentazione dei nomi a dominio. È anche co-conduttore del "Podcast di Internet of Humans". Il suo sito personale è: www.komaitis.org .
Louis-Victor de Franssu è il CEO e co-fondatore di Tremau, una start-up tecnologica Trust & Safety che aiuta i servizi online ad adattarsi al quadro normativo in evoluzione. Prima di Tremau, Louis-Victor è stato vice dell'ambasciatore francese per gli affari digitali. In questo ruolo, si è specializzato in questioni relative alla lotta ai contenuti illegali online e alla disinformazione, guidando anche il lavoro della Francia sull'invito all'azione di Christchurch. Prima di entrare a far parte del Ministero per l'Europa e gli Affari Esteri, Louis-Victor ha lavorato per un'importante società di consulenza per la gestione del rischio non finanziario nel settore finanziario. Louis-Victor ha conseguito un MBA presso l'INSEAD e un BA presso l'Università di Notre Dame.
Can Mastodon Survive Europe’s Digital Services Act?
Konstantinos Komaitis & Louis-Victor de Franssu say Mastodon’s decentralization raises questions about how regulatory regimes will apply.Konstantinos Komaitis (Tech Policy Press)
Protect children from exploitation and mass surveillance online!
Today, 18 November, is European Day on the Protection of Children against Sexual Exploitation and Sexual Abuse. Children and young people need special legal protection, online and offline. The Pirates therefore call for more resources to be allocated to methods that have been demonstrably successful and being currently neglected, instead of investing in ineffective and easily circumvented mass surveillance, data retention and chat control.
In Europe, about 20% of all children are exposed to some form of sexual violence every year, of which 70-85% of the victims know the perpetrators. The goal of protecting children is too serious and the consequences of assaults are too tragic to instrumentalise for totalitarian and populist surveillance plans such as #ChatControl. Studies and statistics show that untargeted mass surveillance actually makes the work of the police in most cases more difficult. That is why the Pirate Party MEPs call on governments and police authorities to finally focus on the following effective measures in law enforcement, but which have been neglected for years.
>> Deleting instead of snooping
Law enforcement agencies must finally be obliged to report exploitative images known to them online for deletion. Neither Europol nor federal polices such as the German one report abuse material known to them to data storage services. A legal obligation for law enforcement to report and delete is neither in force nor planned.
>> Strengthening the capacity of law enforcement
Currently, the capacity of law enforcement is so inadequate it often takes months and years to follow up on leads and analyse collected data. Known material is often neither analysed nor removed. Those behind the abuse do not share their material via Facebook or similar channels, but on the darknet. To track down perpetrators and producers, undercover police work must take place instead of wasting scarce capacities on checking often irrelevant machine reports. It is also essential to strengthen the responsible investigative units in terms of personnel and funding and financial resources, to ensure long-term, thorough and sustained investigations. Reliable standards/guidelines for the police handling of sexual abuse investgations need to be developed and adhered to.
>> Addressing not only symptoms, but the root cause
Instead of ineffective technical attempts to contain the spread of exploitation material that has been released, all efforts must focus on preventing such recordings in the first place. Prevention concepts and training play a key role because the vast majority of abuse cases never even become known. Victim protection organisations often suffer from unstable funding.
>> Fast and easily available support for (potential) victims
1. Mandatory reporting mechanisms at online services: In order to achieve effective prevention of online abuse and especially grooming, online services should be required to prominently place reporting functions on the platforms. If the service is aimed at and/or used by young people or children, providers should also be required to inform them about the risks of online grooming.
2. Hotlines and counseling centers: Many national hotlines dealing with cases of reported abuse are struggling with financial problems. It is essential to ensure there is sufficient capacity to follow up on reported cases.
>> Improving media literacy
Teaching digital literacy at an early age is an essential part of protecting for protecting children and young people online. The children themselves must have the knowledge and tools to navigate the Internet safely. They must be informed that dangers also lurk online and learn to recognise and question patterns of grooming. This could be achieved, for example, through targeted programs in schools and training centers, in which trained staff convey knowledge and lead discussions. Children need to learn to speak up, respond and report abuse, even if the abuse comes from within their sphere of trust (i.e., by people close to them or other people they know and trust), which is often the case. They also need to have access to safe, accessible, and age-appropriate channels to report abuse without fear.
For more information, check out our website: www.chatcontrol.eu
Metascuola
Quello di lunedì è stato il primo incontro. Altri ne seguiranno. E cercheremo di capire insieme cosa cambiare, e come.
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0ut1°°k
in reply to Poliverso - notizie dal Fediverso ⁂ • • •@videogiochi
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in reply to 0ut1°°k • •@0ut1°°k intanto ti ringrazio perché solo grazie alla tua segnalazione mi sono accorto che non avevo scritto la chiocciola prima del nickname @Xab :archlinux: che avevo usato nel testo del messaggio friendica!
Quanto al nickname che vedi nel messaggio, ti spiego due cose che solo alcuni utenti conoscono:
1) quello che ti vedi come messaggio è in realtà il titolo di un post #Friendica. Friendica ti dà la possibilità di scrivere post con il titolo o senza titolo. Se li scrivi senza titolo gli utenti mastodon li vedranno normalmente, anche se sono più lunghi di 500 caratteri; se li scrivi con il titolo invece gli utenti mastodon vedranno "Testo del titolo + Link con il resto del messaggio"; se però da Friendica voglio aprire un nuovo post su Lemmy (una specie di Reddit) allora sarò costretto a scrivere un titolo... Ed è quello che ho fatto
2) I thread aperti su feddit.it vengono rilanciati automaticamente su Twitter. Se scrivo i nickname twitter degli utenti citati nel post, allora essi verranno menzionati anche su twitter.., Ecco perché ho scritto il nickname di Andrea in quel modo. Quando la pubblicazione su twitter sarà avvenuta, posso anche modificare il titolo inserendo il nome giusto.
@Xab
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in reply to 0ut1°°k • •(e tra qualche minuto potrete vedere le modifiche anche voi #povery microbloggerz che siete su mastodon 🤣🤣🤣)
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0ut1°°k
in reply to Poliverso - notizie dal Fediverso ⁂ • • •@xabacadabra questo è bullismo degli utenti friendica verso gli utenti mastodon!
Adesso segnalo il tuo messaggio al tuo amministratore... Ah no. Ora che ci penso non posso farlo, perché Friendica poverina non ha ancora un sistema per gestire le segnalazioni 😈😈😈🤣🤣🤣
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Xab
Unknown parent • • •@unruhe perché non avevo abbastanza autostima per trovarmi un editore ed era l'autoproduzione più conveniente ahimè (non ne vado fiero confesso)
Prima o poi mi piacerebbe fare la versione ebook, appena ho un po' di tempo ci ragiono anche per gestire immagini e grafici
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