Le porcherie delle banche americane e svizzere ci fanno rivalutare la Bce
Quando crollano grandi banche di Stati piccoli il rischio di panico autoavverante è più alto. Per questo su Credit Suisse si intervenga con urgenza senza andare per il sottile e aggiusti chi ha rotto. È oggettivo che la pignola Banca centrale europea è sempre più rivalutata da questi fatti che riguardano banche americane e svizzere. Gli europei ci mettono tanto tempo a decidere, ma le crisi non le provocano mai loro. Abbiamo sempre criticato questa pignoleria, ma poi ci viene bene. È giusto, però, che gli scandali delle banche americane li paghino gli americani e gli scandali delle banche svizzere li paghino gli svizzeri.
Credit Suisse ha sette e passa miliardi di franchi svizzeri di perdite. Ha contato molte fuoriuscite di capitali e di depositi. È passata attraverso mille scandali e ha dovuto rinviare l’approvazione del bilancio del 2022 perché è sotto inchiesta della Securities and Exchange Commission (SEC) che vuol dire Commissione per i Titoli e gli Scambi ed è l’ente federale statunitense preposto alla vigilanza delle borse valori. Credit Suisse ha appena fatto un aumento di capitale di 4 miliardi, ma per fargli perdere ogni valore sono bastate poche parole del presidente di Snb, Ammar Al Khudairy, all’intervistatore di Bloomberg TV che gli chiedeva se la banca fosse aperta a fornire ulteriore liquidità al Credit Suisse.
Le parole sono state inequivoche: «La risposta è assolutamente no, per molte ragioni oltre a quelle più semplici, che sono regolatorie e statutarie». La banca saudita è la prima azionista del Credit Suisse con una quota poco sotto il 10%, acquistata lo scorso anno in occasione dell’aumento di capitale del gruppo svizzero. Il titolo era stato fortemente sotto pressione già nella seduta di martedì dopo che la banca aveva ammesso di avere trovato «concrete debolezze» nelle relazioni finanziarie degli ultimi due anni a causa di controlli interni inefficaci. Il mercato dà evidentemente per scontato che alla banca svizzera serva subito un altro aumento di capitale e il fatto che il suo nuovo principale azionista saudita non sia disponibile a scucire altri quattrini ha fatto crollare il mondo.
Qualcuno dirà non completamente a torto che è una caduta fuori luogo, perché il maxi aumento di capitale è avvenuto a febbraio, ma la verità è che i mercati hanno i nervi talmente tesi che basta niente e salta tutto e poi la banca è sotto osservazione da tempo. Di fatto si genera una crisi di sfiducia su Credit Suisse che rischia di diventare una profezia autoavverante anche perché il problema esiste e la banca centrale svizzera ha aperto una linea di liquidità ma non è la Federal Reserve. Se è a rischio una banca grossa e lo Stato al quale appartiene questa banca è uno Stato piccolo il rischio diventa più elevato. Perché i mercati danno più credito alla crisi bancaria e i depositi scappano come lepri.
Le incolpevoli banche italiane e francesi, come tutte quelle europee, crollano e dopo avere pagato il conto delle porcherie americane della banca della Silicon Valley pagano anche quello delle porcherie del colosso bancario svizzero di un Paese che dà lezioni di civiltà a tutti. Bisogna rendersi conto che i nervi sono davvero scoperti ed è bene che la cintura di sicurezza delle banche centrali sia potente, che i depositi siano garantiti, non è il momento questo delle prediche liberali. Però, sia chiaro, aggiusti chi ha rotto. Si intervenga, dunque, con urgenza senza andare troppo per il sottile. La storia irlandese nella grande crisi dei debiti sovrani ci ricorda che quando le banche sono grandi e gli Stati sono piccoli a rischiare di saltare per aria sono gli ultimi. Con tutto quello che c’è in giro di rischi geopolitici e finanziari non è proprio il caso di scherzare con il fuoco.
La pignola Banca centrale europea è sempre più rivalutata da questi fatti che riguardano banche americane e svizzere. Gli europei ci mettono tanto tempo a decidere, ma le crisi non le provocano mai loro. Abbiamo sempre criticato questa pignoleria, questo eccesso di regole, ma poi ci viene bene. Sarebbe giusto a questo punto che gli scandali delle banche americane li paghino gli americani e gli scandali delle banche svizzere li paghino gli svizzeri.
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Banche e tassi
Silicon Valley Bank non c’entra con le nostre banche e non c’entra con l’Unione europea. Abbiamo regole e controlli decisamente più severi. Un crollo può sempre avvenire, il rischio non è mai eliminabile, ma quel genere di squilibrio nei conti di una banca no, verrebbe visto prima. Resta il fatto che quel fuoco è acceso e ha indotto il Tesoro statunitense a introdurre una novità: i titoli del debito pubblico verranno considerati garanzie (collaterali) al loro valore di libro e non di mercato. Lo ha qui spiegato ieri Lavaggi: al rialzo dei tassi d’interesse i titoli emessi precedentemente e a un tasso inferiore perdono valore se intendo liquidarli subito, ma restano immutati se attendo la scadenza.
Credit Suisse non c’entra con le nostre banche e con l’Unione europea. Ha da tempo notevoli problemi: erano intervenuti capitali sauditi, che ora annunciano di non rilanciare oltre. La banca ha passività per l’equivalente di 525 miliardi di euro, mentre dopo gli ulteriori crolli ha un valore in Borsa (capitalizzazione) di 7 miliardi. Ad avere allertato i mercati è stata la stessa banca, che non poteva certo nascondere i risultati della revisione (effettuata dalla società indipendente PwC). Ha quindi chiesto l’intervento della Banca centrale svizzera. Come a dire: noi affondiamo, tocca a voi un eventuale salvataggio o la messa in sicurezza.
Questi due incendi non ci riguardano, ma segnalano un problema che ci riguarda: dopo anni di denaro quasi senza costo sono cresciute bolle finanziarie che, a seguito del rialzo dei tassi d’interesse, possono esplodere con conseguenze sistemiche. Il che porta al dilemma delle nostre banche centrali, europea e statunitense. I rialzi dei tassi servono a contrastare l’inflazione. Nessuno, seriamente, contesta quei rialzi. I problemi sono: a. di quanto e che non sia “troppo” (misura indefinita), in modo da non favorire la recessione; b. se le banche centrali annunciano in anticipo i rialzi futuri ne aumentano l’effetto, ma vale per l’inflazione come per gli effetti recessivi; c. se smettono di dare programmi a medio termine vengono accusate di aumentare l’incertezza.
A oggi i tassi saliranno ancora, ma l’efficacia di questa operazione scema proprio all’emergere di taluni effetti sulle banche (è vero che guadagnano di più, ma i titoli in portafoglio perdono valore e i clienti entrano in difficoltà, traslandole sulle banche). Non c’è politica monetaria che funzioni se non accompagnata da politiche fiscali. Detto diversamente: o le banche centrali e i governi si muovono all’unisono o ne deriva una pericolosa cacofonia. Di sicuro, in questa condizione, scaricare le difficoltà politiche sulle banche centrali – così trascinandole in polemiche e dilemmi politici – è il modo sicuro per farsi del male.
A ciascuno la propria parte. E quella di chi governa non consiste nel lamentarsi.
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Difesa, a Tokyo una pietra militare per il futuro di Italia, Giappone e Uk
“Italia, Regno Unito e Giappone sono uniti dallo stesso destino e oggi abbiamo posato una pietra per costruire un futuro importante insieme”. Lo ha dichiarato Guido Crosetto, ministro della Difesa, durante l’incontro avvenuto oggi a Tokyo con gli omologhi giapponese Yasukazu Hamada e britannico Ben Wallace. “Una volta Indo-Pacifico e Mediterraneo erano aree considerate lontane tra loro. Oggi, invece, il mondo è diventato sempre più piccolo, le crisi sono aumentate e probabilmente in questo decennio la situazione peggiorerà. Il futuro del Mediterraneo dipende da ciò che succede nell’Indo Pacifico e viceversa. Ed è per questo motivo che le nostre Nazioni devono lavorare e cooperare insieme. Soltanto unendo le forze riusciremo a contrastare la grandezza dei problemi e le sfide future”, ha aggiunto.
AL LAVORO SUL PROSSIMO JET
Al centro dell’incontro, il rafforzamento del partenariato e il programma Global Combat Air Programme. I tre Paesi hanno firmato lo scorso 16 dicembre un memorandum di cooperazione sulla base delle solide e durature relazioni tra i tre Paesi, fondate sui valori di libertà, democrazia, diritti umani e stato di diritto. “Il Gcap”, ha sottolineato il ministro Crosetto, “è una scelta industriale, tecnologica ma è, prima di tutto, una scelta politica di tre importanti Nazioni che hanno deciso di intraprendere un percorso comune che permetterà alle rispettive Forze Armate di cooperare insieme in diversi ambiti”. È un accordo, ha continuato, “di grande rilevanza raggiunto in un delicato momento geopolitico” in quanto “le nostre tre nazioni rafforzano così la loro cooperazione in un progetto che avrà importanti ricadute nel campo tecnologico, dell’innovazione, ricerca e sviluppo nel settore dell’aerospazio, della difesa e sicurezza”.
LA PORTA È APERTA
Il programma per un nuovo velivolo di sesta generazione, come ha ricordato il ministro, potrà allargarsi anche ad altri Paesi: “Porterà un insieme di capacità senza precedenti che risulteranno fondamentali per il mantenimento della stabilità globale, creando i presupposti necessari a garantire lo sviluppo continuo nel campo della difesa per i decenni a venire”. Ieri la Difesa aveva diffuso una nota per smentire le ricostruzioni dell’agenzia Reuters secondo cui il programma avrebbe visto una partecipazione italiana al 20% e quelle britannica e giapponese al 40%. “L’alleanza tra i nostri governi e industrie della Difesa rappresenta un esempio di riferimento per le future collaborazioni internazionali” ha continuato il ministro sottolineando come l’Italia, forte delle proprie esperienze e delle competenze industriali e tecnologiche nel settore dell’aerospazio e nello sviluppo di velivoli militari, veda nel Regno Unito e nel Giappone i partner con i quali rafforzare un modello paritetico e flessibile nella già consolidata cooperazione industriale.
LE OCCASIONI INDUSTRIALI
I ministri hanno, altresì, evidenziato i benefici che questo accordo apporterà dal punto di vista industriale, determinando prosperità e sviluppo ed un incremento della cooperazione tra le rispettive industrie della Difesa che, già al momento, evidenziano ottime relazioni collaborative. Unanime consenso sul contributo che il Gcap fornirà alla sicurezza e allo sviluppo tecnologico dei tre Paesi. Un forte partenariato che avrà ricadute anche nei settori dell’economia, della sicurezza e della stabilità regionale. Nella parte conclusiva della trilaterale hanno partecipato anche gli amministratori delegati di Mitsubishi, Bae e Leonardo, aziende che guidano per Giappone, Regno Unito e Italia il progetto.
IL BILATERALE CON HAMADA
Prima dell’incontro a tre si è tenuto un bilaterale tra Hamada e Crosetto, in cui i ministri hanno sottolineato la volontà di rafforzare ulteriormente le relazioni bilaterali in molteplici dimensioni, incluso cyber defence ed esercitazioni congiunte. Da qui la volontà di rafforzare la collaborazione tra i due Paesi. Uno scambio tra le Forze Armate che include l’addestramento in Italia di piloti giapponesi presso l’International Flight Training School, polo di eccellenza internazionale nell’addestramento di piloti militari. Un altro esempio saranno le campagne addestrative nell’Indo Pacifico alle quali la Difesa italiana parteciperà con assetti e personale della Marina e dell’Aeronautica Militare – entro inizio 2024 dovrebbe essere dispiegata nella regione la portaerei Cavour. Quella dell’Indo-Pacifico, si legge in una nota della Difesa italiana, è un’area di sempre maggiore rilevanza per la stabilità dell’ordine internazionale, per lo sviluppo del commercio, per peso economico, demografico e politico, aspetto che trova conferma anche nell’agenda Nato 2030.
Moldavia: la Russia ha gli occhi puntati sulla Gagauzia
Ora che la guerra di Mosca contro Kiev è entrata nel suo secondo anno, tutti gli occhi sono puntati sull’Ucraina orientale, dove i combattimenti iniziano a intensificarsi con l’arrivo della primavera. Tuttavia, a 450 miglia a ovest, nella Repubblica di Moldavia, la Russia sta creando ulteriori problemi. Questa settimana le autorità locali della Transnistria, la […]
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La mia foto profilo è un'opera d'arte
Francesco De Molfetta – Vati-Cane
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Luca Fedeli – Nato tre volte
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Cresce la sfiducia nelle relazioni USA-Cina
La risposta di Washington e Pechino alla comparsa di un pallone-spia cinese sugli Stati Uniti nel febbraio 2023 illustra diversi aspetti dell’attuale relazione USA-Cina che renderanno molto difficile invertire la spirale discendente nei legami bilaterali. L’episodio ha mostrato sfiducia reciproca, ostilità latente, mancanza di comunicazione e l’impatto negativo della politica interna sul modo in cui […]
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L’accordo tra Arabia Saudita e Iran mette a nudo l’influenza in declino dell’UE in Medio Oriente
L’ annuncio del ripristino delle relazioni diplomatiche tra Arabia Saudita e Iran, sotto la mediazione cinese, ha messo in luce i limiti dell’influenza dell’Unione Europea in Medio Oriente. Mentre l’UE è stata attenta a evitare di accreditare esplicitamente la Cina, che ha definito il suo “rivale sistemico”, per la svolta, Bruxelles ha dichiarato di essere […]
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L’Ucraina deve fare di più per contrastare la narrazione russa nel Sud del mondo
A più di un anno da quando Vladimir Putin ha lanciato l’invasione su vasta scala dell’Ucraina, la reazione internazionale alla guerra rimane nettamente divisa. Mentre molto è stato fatto dell’unità occidentale a sostegno dell’Ucraina, il resto del mondo è stato in gran parte riluttante ad opporsi o addirittura a condannare la Russia in alcun modo […]
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KENYA. Carbonio insanguinato in nome della lotta al cambiamento climatico
dalla redazione di Survival International – Comunicato stampa
Pagine Esteri, 16 marzo 2023 – Un nuovo rapporto pubblicato oggi da Survival International rivela le lacune più gravi di un programma di crediti di carbonio che ha visto tra i suoi clienti Meta e Netflix.
Il rapporto si intitola “Blood Carbon: how a carbon offset scheme makes million from Indigenous land in Northern Kenya” (Carbonio insanguinato: un programma di compensazione di carbonio che ricava milioni dalla terra indigena nel nord del Kenya), e analizza il Northern Kenya Grassland Carbon Project, il progetto gestito dall’organizzazione Northern Rangelands Trust (NRT) su un territorio abitato da oltre 100.000 indigeni tra cui i Samburu, i Borana e i Rendille.
Il progetto potrebbe generare intorno ai 300-500 milioni di dollari, e potenzialmente molto di più.
Ecco alcune delle conclusioni del rapporto:
– Il progetto si basa sullo smantellamento dei tradizionali sistemi di pascolo dei popoli indigeni e sulla loro sostituzione con un sistema controllato a livello centrale, più simile all’allevamento commerciale. Impedendo la pratica tradizionale della migrazione durante la siccità, il progetto potrebbe mettere a rischio la sicurezza alimentare dei popoli pastorali locali.
– Ad oggi sono state presentate prove assolutamente non convincenti sul fatto che la NRT abbia informato adeguatamente le comunità sul progetto, per non parlare del fatto che abbia ricevuto il loro Consenso Previo, Libero e Informato. La fornitura di informazioni sul progetto è stata limitata a un numero molto ristretto di persone, e per lo più solo molto tempo dopo l’inizio del progetto stesso.
– Di conseguenza, pochissime persone nell’area hanno una chiara comprensione del programma.
– La base giuridica del progetto solleva problemi e interrogativi molto seri, in particolare sul diritto della NRT di “possedere” e commerciare carbonio proveniente dai terreni interessati.
– Il progetto non presenta argomentazioni credibili sulla sua addizionalità di carbonio, un principio fondamentale per la generazione di crediti di carbonio.
Donna samburu, Kenya settentrionale. Un membro della sua famiglia è stato ucciso mentre portava al pascolo i suoi animali vicino a una “Area di conservazione” della The Northern Rangelands Trust (NRT); dicono sia stato ucciso dai suoi guardaparco. © Survival
Il rapporto segna il lancio della campagna “Carbonio insanguinato” di Survival International, che denuncia come la vendita di crediti di carbonio dalle Aree Protette potrebbe aumentare enormemente il finanziamento delle violazioni dei diritti umani dei popoli indigeni, senza per altro fare nulla per combattere i cambiamenti climatici.
“Il progetto sul carbonio della NRT non soddisfa alcuni dei requisiti fondamentali previsti per i progetti di compensazione di carbonio” ha dichiarato oggi l’autore del rapporto Simon Counsell (ex direttore di Rainforest Foundation UK), “come dimostrare una chiara addizionalità, avere uno scenario di riferimento credibile ed essere in grado di misurare ‘dispersioni’ di carbonio in altri territori. I meccanismi di monitoraggio dell’attuazione e degli impatti del progetto sono fondamentalmente difettosi. È estremamente poco plausibile che i crediti di carbonio venduti dal progetto rappresentino un reale deposito addizionale di carbonio nel suolo dell’area.”
La responsabile della campagna di Survival per Decolonizzare la conservazione, Fiore Longo, ha aggiunto: “Dopo anni di violazioni dei diritti umani compiuti nel nome della cosiddetta ‘conservazione’, oggi le ONG occidentali stanno rubando la terra degli indigeni anche nel nome della ‘mitigazione del clima’. Come dimostra chiaramente questo rapporto, il progetto della NRT si fonda sullo stesso pregiudizio coloniale e razzista che pervade molti grandi progetti di conservazione, ovvero che i popoli indigeni siano responsabili della distruzione dell’ambiente. Ma le prove dimostrano esattamente il contrario: che i popoli indigeni sono i migliori conservazionisti. Questo progetto non è solo un pericoloso greenwashing, è carbonio insanguinato: la NRT sta facendo soldi distruggendo il modo di vivere dei popoli meno responsabili dei cambiamenti climatici”.
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In Fondazione Luigi Einaudi dibattito su norme antimafia e Stato di diritto
“L’inganno. Antimafia. Usi e soprusi dei professionisti del bene”, l’ultimo libro del giornalista Alessandro Barbano, edito da Marsilio, è stato presentato ieri a Roma nella sede della Fondazione Luigi Einaudi. Dopo i saluti istituzionali del presidente della Fondazione Giuseppe Benedetto, l’autore del libro e il giurista Giovanni Pellegrino, hanno dato vita a un interessante dibattito moderato dal Segretario generale della Fondazione Luigi Einaudi Andrea Cangini.
“Questo libro denuncia come dentro la filiera della giustizia penale, che attraversa il giudizio di prevenzione e il giudizio ordinario vero e proprio, c’è uno slittamento tra il diritto ordinario liberale, che si fonda sulla colpevolezza, e quindi su un fatto costituente reato, e il diritto del sospetto che si fonda sulla pericolosità, che non ha al centro il fatto ma ha al centro l’uomo, l’attore, il quale non viene colpito perché ha commesso un fatto, ma in quanto «pericoloso»”, ha detto Barbano di fronte a un nutrito pubblico di ospiti. “Non si può essere garantisti solo quando conviene o per quello che ci piace, e dire, ad esempio, ‘io sono per la Costituzione, ma mi piace l’ergastolo ostativo’, perché le due cose non stanno insieme”, ha sottolineato. “Si può accettare che in una fase straordinaria, come ad esempio durante una guerra, ci siano delle garanzie che si riducono per un tempo necessariamente breve, come per altro pensava Falcone nel 1992, ma se invece questa compressione diventa permanente è chiaro che il sistema va in contraddizione. E purtroppo questo slittamento, questa sostituzione del diritto della colpevolezza, che è il diritto delle democrazie liberali, con il diritto della pericolosità, che è un diritto autoritario, illiberale, il diritto dei regimi, è presente. È presente nelle interdittive o nel sistema delle confische, che hanno assunto nel nostro paese una dimensione spaventosa”.
Pellegrino, parlamentare di lungo corso e già presidente della Commissione bicamerale d’inchiesta sulle stragi, sul tema ha osservato: “Il libro di Barbano è un libro coraggioso perché dice alcune scomode verità, e nutre di una casistica fitta di quello che indubbiamente deve essere considerato un risultato che ripugna a comuni sentimenti di giustizia, cioè il fatto che una persona assolta in giudicato dall’accusa di essere mafiosa, o anche soltanto concorrente esterna con la mafia, possa vedere la propria vita distrutta, e il proprio patrimonio azzerato, dalla applicazione di misure di prevenzione antimafia”. Urge una riflessione in merito, ha detto Pellegrino, “ed è necessaria una correzione del sistema che eviti questo iato che c’è tra misure di prevenzione e giudizio di merito”. E ha poi aggiunto: “Non arriveremo a questo risultato se non usciamo dal clima dello scontro tra tifoserie che da sempre caratterizza il dibattito sulla giustizia”.
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Stacia Datskovska (USA) non ama Firenze
Una giovane yankee aspirante gazzettiera di nome Stacia Datskovska scrive di non essersi trovata bene a "studiare" a Firenze.
Le giovani yankee in città sono note da molti anni per la loro cultura da rotocalco, la loro spiccata predilezione per gli alcolici e i loro discutibili costumi.
Un loro giudizio negativo, di conseguenza, non scuote gli animi più di tanto.
Amanda Knox che le ricorda come studiare nella penisola italiana sia "fantastico" ha invece ragione da vendere: l'impunità di cui gli yankee godono nello stato che la occupa permette loro di attraversare senza scosse anche un processo per reati di rara efferatezza traendone persino una qualche notorietà.
Austrian DSB: Meta Tracking Tools Illegal
DSB austriaco: gli strumenti di meta-tracciamento sono illegali L'Autorità austriaca per la protezione dei dati (DSB) ha deciso che l'uso del pixel di tracciamento di Facebook viola direttamente il GDPR e la cosiddetta decisione "Schrems II" sui flussi di dati tra
Twitter Vs Mastodon
Ho pubblicato questo grafico su Twitter (fino a 95.000 follower) e Mastodon (con 1/10 di follower).
Ho ricevuto il doppio dei like/boost su Mastodon. Su Twitter ho ricevuto dozzine di brutte risposte da negazionisti del clima e troll. Su Mastodon ho ricevuto domande educate e interessanti.
Post by @Peter Gleick
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Ministero dell'Istruzione
È stato pubblicato l’elenco di 399 interventi di edilizia scolastica indicati dalle Regioni e finanziati con circa 936 mln di risorse nell’ambito del #PNRR, che Comuni e Province potranno immediatamente attuare.Telegram
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Rise Of The Northstar - Showdown
🎧 #RECENSIONE:
👉 Rise Of The Northstar - Showdown
#numetal
Dopo tre anni di composizione e di produzione esce il nuovo disco dei francesi Rise Of The Northstar intitolato "Showdown" per Atomic Fire. Il gruppo francese nato nel 2008 ha messo insieme sottoculture musicali come l'hardcore, l'hardcore beatdown, l'hip-hop con la cultura giapponese di certi manga ed anime.
Fr.#22 / Di tasse e sacrifici umani
Tax (and surveil) the rich
Pare che 130 europarlamentari, socialisti e democratici di sinistra, abbiano proposto di extra-tassare i super-ricchi con patrimoni oltre i 50 milioni di euro per “ridurre le disuguaglianze e contribuire a finanziare gli investimenti necessari per la transizione ecologica e sociale”.
I migliori tra noi diranno che è giusto; anzi doveroso. Che chi più guadagna, più deve contribuire.
I peggiori, invece, potrebbero sostenere che non è un contributo, né una partecipazione. Semmai, una espropriazione forzosa e violenta non consensuale.
Purtroppo l’espropriazione forzosa non si limita certo al patrimonio, ma anzi inizia proprio con l’invasione ingiustificata della sfera personale di queste persone. Anzi — un’invasione ingiustificata della sfera personale di tutti noi.
Eh sì, perché prima di extra-tassare gli ultra-ricchi, bisogna trovarli. E per trovarli non c’è altra soluzione se non assoggettare l’intera popolazione a meccanismi di sorveglianza di massa finanziaria, secondi come perversione solo all’atto di rubare al prossimo per portare avanti le proprie, opinabili e personalissime, battaglie politiche.
Privacy Chronicles non chiede sacrifici umani, né espropriazione violenta. Se ti piace, ti iscrivi, altrimenti amici come prima.
Vincerà ancora una volta l’etica sinistra1 che, giustificando ogni violenza, ritiene l’individuo sempre sacrificabile a favore di un fantomatico bene collettivo che non esiste? Ancora una volta vi convinceranno che è giusto sacrificare la vostra privacy e la proprietà di chi è colpevole di avere troppo per il bene comune?
Stai fermo, è per il bene di tutti
Avanti tutta sull’identità digitale nazionale
E se vi piace l’idea di rinunciare a privacy e proprietà per soddisfare la sete di sangue dei sinistri Dei Verdi, sarete molto felici di sapere che i lavori per l’identità digitale nazionale (e poi europea) proseguono a gonfie vele.
A me non piaceva lo SPID, così come non mi piace nessuno schema di identità digitale statale. Devo però ammettere che era il male minore. D’altronde, lo diceva anche l’AGID. Abbiamo bisogno di SPID, perché:
Principio della libertà di scelta dell'utente. Ogni cittadino potrà scegliere l’IdP che vorrà e smettere di usare un provider se lo desidera.Nessuna banca dati centralizzata delle identità. Per proteggere la privacy degli utenti, ogni IdP sarà responsabile dello svolgimento in modo sicuro delle attività connesse, mentre ogni service provider – pubblico o privato – avrà accesso solo ai dati di cui ha bisogno per erogare il servizio.
Libertà di scelta e privacy? Nossignori, non scherziamo. È stato bello finché è durato ma ora si tira dritto: nessuna libertà di scelta e nessuna privacy. Sarà papà Stato a gestire tutto e avere il monopolio assoluto sulle nostre identità.
Non abbiate fretta però, il vero giro di boa lo avremo quando finalmente l’agenda climatica potrà usufruire di un’identità digitale unica per ogni singolo cittadino europeo. L’extra-tassazione dei super-ricchi sarà un bel ricordo lontano.
Meme del giorno
In Italia è più intorno al 60%
Citazione del giorno
When plunder becomes a way of life for a group of man in a society, over the curse of time they create for themselves a legal system that authorizes it and a moral code that glorifies it.
Frédéric Bastiat
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Agenda climatica? Sorveglianza e controllo, una distopia eco(in)sostenibile
L’agenda comun…ehm - climatica - è ormai a pieno regime, e purtroppo si porta dietro un tale carico di sorveglianza di massa e controllo sociale che anche i meno sensibili tra voi dovrebbero, forse, iniziare a preoccuparsi. I segnali, convergenti tra loro, sono ovunque - anche se sparpagliati e apparentemente separati l’uno dall’altro…
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6 months ago · 11 likes · 1 comment · Matte Galt
3. fig. Infausta, sfavorevole, avversa (per il prevalere, nelle antiche tradizioni popolari, della credenza che gli auspìci provenienti da sinistra fossero di cattivo augurio): presagi s., tempi s.; che fa presagire sventure e danni, lugubre.
Il #fediverso è già morto? Il post di @informapirata
Il #fediverso è morto?
#Cloudflare, #TumbIr, #Flipboard, #Automattic e #Meta dicono di no...
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Dal servizio di aggornamento curato da @N_{Dario Fadda} :unverified:
ransom.insicurezzadigitale.com…
DRM - Dashboard Ransomware Monitor
An italian project to tracking cyber gangs and store results in MySQL database to generate free RSS feedsransom.insicurezzadigitale.com
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Attenzione: questo è un messaggio di servizio (il primo in quasi due anni) inviato da Poliverso con un esplicito invito a contribuire per mantenere vivo e in buona salute il progetto di Poliverso ed è rivolto in particolare:
- a chi utilizza i nostri servizi in quanto utente di poliverso.org, poliversity.it e feddit.it
- a chi utilizza i gruppi/forum Friendica e le comunità Lemmy
- a chi segue i nostri account informativi Notizie dal fediverso, Cybersecurity, Privacy Post, Pirate Post e Ministero dell'istruzione
Chi volesse offrire un contributo potrà farlo attraverso due sistemi differenti:
1) Ko-Fi
2) LiberaPay
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Il film “Fuoricondotta”, diretto da Fabio Martina e realizzato con i ragazzi e le ragazze degli istituti scolastici “Ermanno Olmi” e “Sorelle Agazzi”, sarà disponibile in streaming il 17 marzo 2023.
Ministero dell'Istruzione
#NotiziePerLaScuola Il film “Fuoricondotta”, diretto da Fabio Martina e realizzato con i ragazzi e le ragazze degli istituti scolastici “Ermanno Olmi” e “Sorelle Agazzi”, sarà disponibile in streaming il 17 marzo 2023.Telegram
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MADRE DI BONG JOON-HO
Una donna sola vive totalmente in funzione del figlio, un ragazzo problematico, senza lavoro e non pienamente autosufficiente. Un giorno il giovane viene accusato dell’omicidio di una ragazza. La madre fa di tutto per provare a scagionarlo. #cinema #korea @Film
iyezine.com/madre-di-bong-joon…
Madre di Bong Joon-Ho
- Una donna sola vive totalmente in funzione del figlio, un ragazzo problematico, senza lavoro e non pienamente autosufficiente. Un giorno il giovane vieneRoberta Cospito (In Your Eyes ezine)
Le lettere a un giovane poeta di Rainer Maria Rilke
Le lettere a un giovane poeta di Rainer Maria Rilke
Le lettere a un giovane poeta sono tra gli scritti più conosciuti e interessanti della letteratura internazionale, scritte da Rainer Maria Rilke e indirizzate all'aspirante poeta Kappus.Redazione (Kulturjam)
NicolaF
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Poliverso - notizie dal Fediverso ⁂
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quasimagia
in reply to Poliverso - notizie dal Fediverso ⁂ • • •C'è anche da dire che su Twitter conta il numero di interazioni (indipendentemente dal "tipo") mentre su Mastodon o in generale nel fediverso, grazie anche al fatto che si parte "da zero", ogniuno si crea la sua bolla come vuole
Sono sicuro che, da qualche parte, esistano istanze piene di complottisti che se la suonano e se la cantano
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Poliverso - notizie dal Fediverso ⁂
in reply to quasimagia • •@quasimagia
Ci sono molte istanze pleroma e peertube (ce n'è anche una italiana) fatte proprio per i complottisti. Al di là del fatto che sono praticamente defederate da tutto il fediverso italiano, è interessante vedere di cosa si "discute": in pratica sembrano una camera degli orrori in cui ognuno URLAAAA la propria verità, non ci si fila l'uno con l'altro e ognuno si spalma con le proprie feci per liberare la propria espressività... Un cazzo di inferno, insomma.
Tutta quella bellissima gente è così, è sempre stata così: non è fatta per socializzare, ma solo per aggregarsi quando trova qualcuno che URLAAAA più forte. I socialproprietari, con i loro algoritmi di aggregazione, aiutano queste persone a ritrovarsi sotto alcuni loro "influencer", anche se il massimo si esprime nei canali Telegram, in cui c'è uno che spara grosse flatulenze e gli altri si rotolano eccitati mentre le annusano.
Il fediverso invece è dispersivo, ostico, ti rende invisibile by default se non interagisci e non ti consente di trovare facilmente le persone che vorresti offendere e molestare: in pratica è disegnato malissimo per questo tipo utenza.
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