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Ad Antonio Patuelli il Premio Einaudi 2023
Il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, ha ricevuto questa sera a Roma il “Premio Einaudi – Edizione 2023”. Il riconoscimento, arrivato su decisione unanime del Consiglio di amministrazione della Fondazione Luigi Einaudi, è stato conferito “in ragione della coerenza di una vita spesa nella diffusione di alti principi di libertà e responsabilità nel solco degli insegnamenti di Luigi Einaudi”.
La cerimonia di consegna della mezza pera di bronzo si è svolta nell’Aula Malagodi della Fondazione Luigi Einaudi, priva di posti vuoti e piena di giornalisti. Dopo i saluti iniziali del presidente della Fondazione, Giuseppe Benedetto, ha aperto l’incontro il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, con un ricordo che lo lega al presidente Patuelli. ”Nella mia vita ho cambiato idea su molte cose – ha detto – ma mai sull’idea liberale, con Antonio Patuelli, seppure sia più giovane di me, ho condiviso l’esperienza, e la militanza, nel partito liberale italiano”.
Ha preso poi la parola Andrea Cangini che ha salutato l’amico Patuelli e ha detto ai presenti: “si tratta di un riconoscimento più che meritato alla persona e allo stile con cui la persona ha interpretato le diverse funzioni che ha ricoperto fino ad oggi nel corso della propria carriera politica, economica e finanziaria. In perfetto stile einaudiano si è dedicato alla divulgazione e alla comprensione dei fatti, e questo lo ha reso un giornalista eccellente oltre che un pedagogo della coscienza e della conoscenza nazionale”.
“I metodi della libertà servono a perseguire i principi della libertà” ha detto Patuelli, nella sua lezione che ha chiuso l’incontro, ripercorrendo la figura di Einaudi, sottolineandone la profonda “intransigenza morale. Il suo approccio – ha aggiunto – non era da ‘liberista’, e lo scriveva lui stesso. Lui non era attento solo alle libertà economiche, e dopo l’omicidio Matteotti ebbe il coraggio fino al ’35 di andare in Senato a parlare contro la guerra d’Etiopia. Cosa è attuale del suo insegnamento? L’alta moralità, il coniugare sempre doveri e diritti. Se non si rispettano i doveri, i diritti non sussistono. I doveri sono innanzitutto quelli costituzionali, ci deve essere sempre un uguale ossequio per entrambi”.
Einaudi, ha concluso, “fu l’antitesi della demagogia, un memorabile moralista, ma molto pratico. Era per l’uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge, quella dei punti di partenza, una uguaglianza che non si realizza abbassando chi sta in alto, ma innalzando chi sta in basso e mettendolo nelle condizioni di competere”.
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Per stringere i legami con gli Usa, l’Italia punti alle Operazioni spaziali combinate
Un biglietto da visita dell’Italia in tutto il mondo. Così il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha definito l’industria dell’aerospazio nazionale nel corso della sua recente visita al Salone aeronautico di Le Bourget, vicino Parigi. Alla fiera francese, infatti, oltre al settore dell’aviazione anche lo spazio extra-atmosferico è stato protagonista, con la presentazione di nuove soluzioni e tecnologie. Il ministro stesso è stato accolto dal presidente dell’Agenzia spaziale italiana, Teodoro Valente, presso lo stand dell’agenzia presente al salone. Ma per l’Italia, l’ambito spaziale non è solo un aspetto industriale, ma un vero e proprio asset strategico per affrontare le sfide del prossimo futuro.
E proprio lo Spazio inteso come dominio operativo potrebbe essere uno dei dossier che il ministro Crosetto potrebbe affrontare in un prossimo incontro insieme al segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Lloyd Austin. Di recente, entrambi hanno partecipato al Consiglio del nord atlantico, a livello di ministri della Difesa, da poco concluso a Bruxelles, nel corso del quale sono state affrontate le diverse side strategiche che dovranno essere affrontate al prossimo summit Nato di Vilnius, a luglio.
Sia Roma, sia Washington hanno un set di priorità strategiche, sulle quali esistono importanti punti di convergenza. Per l’Italia, la regione di primario interesse strategico resta il Mediterraneo allargato e l’Africa, dove la presenza a stelle e strisce sarà fondamentale per arginare la crescente penetrazione di Mosca e Pechino. Un impegno, quello Usa, ribadito al ministro Crosetto dallo stesso capo di Stato maggiore congiunto delle Forze armate statunitensi, Mark A. Milley, in visita a marzo a Roma per incontrare gli omologhi africani nel corso dell’African chiefs of Defense conference, ospitata da Palazzo Baracchini.
Gli Stati Uniti, tuttavia, sono al momento concentrati sulla partita che si gioca nell’Indo-Pacifico, dove la Repubblica popolare cinese rappresenta secondo Washington la principale minaccia non solo alla sicurezza degli Stati Uniti, ma all’intera stabilità globale. Qui il nostro Paese ha già dimostrato di essere pronto a fare la sua parte, compatibilmente con le risorse disponibili. L’aspetto più visibile è certamente la partecipazione italiana al Global combat air programme (Gcap), il caccia di sesta generazione sviluppato insieme a Regno Unito e Giappone. Tokyo, inoltre, addestra i propri piloti militari in Sardegna, presso la International flight training school (Ifts) dell’Aeronautica militare. Inoltre, la Marina militare italiana invierà a inizio 2024 Nave Cavour nelle acque indo-pacifiche.
In questo quadro, la collaborazione transatlantica oltre l’atmosfera è un argomento che potrebbe sicuramente beneficiare da un’ulteriore crescita di protagonismo da parte italiana. Il tema è stato affrontato anche dalle recenti visite a Washington di giugno dal ministro degli Esteri, Antonio Tajani, e del ministro delle Imprese e del Made in Italy con delega alle politiche spaziali e aerospaziali, Adolfo Urso, con quest’ultimo che ha incontrato l’executive secretary del Nation space council americano, Chirag Parikh. Una serie di appuntamenti che sono anche serviti a preparare il campo al prossimo viaggio negli States del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel corso del quale dovrebbe anche incontrare la vice presidente degli Stati Uniti, Kamala Harris, chair del National space council.
La collaborazione spaziale tra Italia e Stati Uniti, tra l’altro, potrebbe basarsi su iniziative molto concrete, da quella per l’accesso al servizio cifrato del Gps, allo scambio di dati e informazioni di Space situational awareness (Ssa), fino alla sigla ad aprile di un memorandum d’intesa tra l’Ufficio generale spazio dello Stato maggiore della Difesa e lo United States Space Command (Usspacecom) per l’assegnazione di un ufficiale di collegamento italiano permanente presso il comando spaziale statunitense. L’accordo consentirà di condividere con l’Usspacecom le competenze e le conoscenze acquisite grazie alle Forze armate italiane e faciliterà le comunicazioni tra le unità spaziali di Roma e Washington. Non solo, la presenza del militare italiano potrà anche moltiplicare le opportunità di partnership tra i due Paesi nel settore spaziale della Difesa.
Tra le iniziative a cui il nostro Paese potrebbe ambire per incrementare il proprio livello di impegno nella cooperazione spaziale militare c’è la partecipazione al progetto lanciato proprio dallo Usspacecom: la Combined Space Operation initiative (CSpO). Nata nel 2014 grazie all’allora comandante di Usspacecom, il generale John “Jay” Raymond (che sarebbe poi diventato il primo comandante della Us Space force), il CSpO servì a riunire gli Usa, l’Australia, il Canada e il Regno Unito in un forum di collaborazione per coordinare le attività nel dominio spaziale. Nel 2015 aderì anche la Nuova Zelanda, ma il vero passo decisivo fu l’allargamento nel 2020 a Francia e Germania, allargando la partecipazione al di là dei tradizionali confini dell’anglosfera. Le aree di interesse del CSpO comprendono la space domain awareness, il supporto alle forze operative dalle orbite, la gestione di lanci e rientri e le operazioni di contingenza. Campi in cui l’Italia ha tutte le carte in regola per poter partecipare da protagonista.
NABLUS. Due palestinesi armati uccidono 4 coloni israeliani
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Pagine Esteri, 20 giugno 2023. Due palestinesi armati sono entrati in un ristorante vicino la pompa di benzina dell’insediamento illegale di Eli, nei pressi di Nablus, nella Cisgiordania occupata e hanno aperto il fuoco, uccidendo 4 coloni israeliani e ferendone altri. Uno dei due uomini armati è stato ucciso sul posto, a quanto pare per mano di un colono israeliano. Fonti non ufficiali fanno sapere che anche il secondo palestinese sarebbe stato ucciso nei pressi di un villaggio non lontano.
L’attacco avviene il giorno dopo il raid israeliano che a Jenin ha fatto 6 morti e 91 feriti, tra cui bambini, tra i palestinesi: Israele ha attaccato anche dal cielo utilizzando gli elicotteri da combattimento, cosa che in Cisgiordania non avveniva da quasi 20 anni. Il movimento politico religioso Hamas, attraverso il suo portavoce Hazem Qassem, ha dichiarato che l’attacco armato è una risposta ai crimini israeliani compiuti ieri a Jenin.
L’attacco israeliano del 19 giugno nella città palestinese di Jenin
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha convocato con urgenza un consiglio di sicurezza. L’estrema destra al governo del Paese chiede una operazione su vasta scala per smantellare la resistenza armata palestinese. Un’operazione del genere impegnerebbe per giorni, forse settimane, l’esercito israeliano e i suoi mezzi, in un’opera di rastrellamento all’interno delle città palestinesi della Cisgiordania che porterebbe con sé un pesante tributo di sangue.
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A Le Bourget, Roma e Parigi rafforzano la cooperazione sugli acquisti militari
Roma e Parigi stringono la cooperazione nel procurement militare e nell’individuazione di possibili programmi di cooperazione. L’occasione è stata la visita del segretario generale della Difesa e direttore nazionale degli armamenti italiano, il generale Luciano Portolano, e il delegato generale della Direzione generale degli armamenti francese, il generale Thierry Carlier, nel corso del Salone aeronautico internazionale in corso in questi giorni a Le Bourget. Oltre alla Roadmap capability relativa alle acquisizioni della Difesa, i due ufficiali hanno anche siglato il memorandum d’intesa relativo all’aggiornamento di mezza vita dei cacciatorpediniere classe Orizzonte (fregate di primo rango classe Horizon secondo la nomenclatura transalpina), che prevede l’ammodernamento delle stesse a cura della joint venture Naviris.
Gli accordi di Le Bourget
L’obiettivo dell’incontro è stato anche quello di promuovere e consolidare ulteriormente i rapporti tra i due Paesi inerenti alla cooperazione bilaterale nel settore del procurement e dare impulso allo sviluppo sinergico di capacità tecnologiche e industriali strategiche attraverso programmi internazionali. Traguardi che, tra l’altro, discendono da quanto previsto nel trattato del Quirinale, firmato nel 2020 dal presidente del Consiglio italiano e dal presidente della Repubblica francese, che individua i programmi di possibile cooperazione tra le parti per intensificare il dialogo nei settori tecnico e operativo della difesa e sviluppare la cooperazione nel settore dell’accrescimento di capacità d’interesse comune. Inoltre, esso prevede anche l’impegno a rafforzare la cooperazione tra le rispettive industrie di difesa e sicurezza, promuovendo delle alleanze strutturali, e rafforzando la collaborazione nel settore spaziale, al fine di migliorare le capacità di operare congiuntamente nello spazio.
La cooperazione di Difesa
La sigla dei documenti segue la visita al salone aeronautico del ministro della Difesa, Guido Crosetto, conclusa con l’incontro con il presidente Emmanuel Macron. L’occasione è servita anche a fare un punto insieme a diversi omologhi europei sui principali punti di sviluppo per fronteggiare congiuntamente le sfide del presente e del futuro, e riflettere su come condividere gli orientamenti nazionali per coordinare gli sforzi di ciascun Paese. Prima dell’inquilino dell’Eliseo, il ministro italiano ha avuto l’opportunità di incontrarsi anche con il commissario per il Mercato interno dell’Ue, Thierry Breton, e con il ministro della Difesa di Israele, Yoav Gallant. Come registrato da Crosetto, infatti, la presenza delle realtà italiane a Le Bourget “è sempre più forte” e l’obiettivo del salone è quello di “valorizzare l’industria nazionale del settore aerospazio, biglietto da visita dell’Italia riconosciuto in tutto il mondo in un ambito destinato a divenire, sempre più, pilastro portante della geopolitica futura”.
Il salone di Le Bourget
L’air show biennale di Le Bourget di quest’anno si è presentato come il salone della ripresa, dopo gli anni della pandemia che hanno duramente colpito in particolare il settore aeronautico e le catene di approvvigionamento del settore aerospazio e difesa in generale. In particolare, l’edizione 2023 del Salone è la prima dopo l’annullamento a causa del Covid di quella che doveva essere la scorsa edizione del 2021. L’area espositiva a nord di Parigi di 125mila metri quadri accoglie 158 velivoli, tra aerei, droni ed elicotteri, dai mastodonti dell’aeronautica civile e i bombardieri strategici, fino ai velivoli senza pilota elettrici, passando per i caccia e gli aerei da combattimento. Gli espositori provengono da tutto il globo, e alla fiera partecipano 141 società italiane. Nel 2022 il settore dell’industria aerospaziale ha ritrovato una certa dinamicità, facendo registrare un fatturato di 62,7 miliardi di euro che, pur rappresentando il +13.6% rispetto al 2021, è ancora lontano dai 74,3 miliardi di euro del 2019.
EU policymakers to nail down agreement on new data-sharing law
EU institutions are due to reach a political agreement on the Data Act next week, with ongoing discussions on the issue of trade secrets, governance, territorial scope, product safety and time of application. The Data Act is a flagship legislative...
Cosa farà il centro Nato per le infrastrutture sottomarine
La scorsa settimana, durante la ministeriale Difesa della Nato a Bruxelles, gli alleati hanno dato il via libera a Centro marittimo per la sicurezza delle infrastrutture critiche sottomarine che sorgerà nel Comando marittimo alleato di Northwood, a Nord-Ovest di Londra. L’obiettivo è rafforzare il coordinamento tra gli alleati, condividere le competenze con l’industria e assicurare un quadro della minaccia e delle migliori pratiche a livello Nato. Tra le responsabilità del nuovo centro c’è la creazione di un nuovo sistema di sorveglianza per monitorare l’Atlantico, il Mare del Nord, il Mar Baltico, il Mar Mediterraneo e il Mar Nero.
Dopo il sabotaggio dei gasdotti Nord Stream 1 e 2 nel Baltico, avvenuto lo scorso anno, la Nato ha istituito una Cellula di protezione delle infrastrutture critiche sottomarine per monitorare meglio gasdotti e cavi sottomarini ritenuti particolarmente a rischio attacco da droni e sottomarini. Il tenente generale Hans-Werner Wiermann, a capo della nuova cellula, ha dichiarato che l’incidente di Nord Stream ha dimostrato il “chiaro e attuale pericolo che corrono le nostre infrastrutture critiche sottomarine”. Queste includono linee elettriche, unità di rigassificazione, raffinerie, centrali nucleari, nonché centrali idroelettriche, parchi eolici e centrali solari.
Il mese scorso, David Cattler, assistente segretario generale della Nato per l’intelligence, ha dichiarato a Politico che la Russia è attivamente impegnata nella mappatura delle infrastrutture civili nei Paesi dell’alleanza, comprese le risorse sottomarine. Ha descritto la possibilità di un attacco russo come un “rischio significativo” e ha osservato che Mosca ha tutte le risorse necessarie per effettuare un attacco se vuole vendicarsi del sostegno occidentale all’Ucraina. “I russi sono più attivi di quanto li abbiamo visti negli ultimi anni” nei sondaggi sottomarini, ha dichiarato. “Quando si osservano le prove delle loro attività ora, i luoghi in cui stanno effettuando i rilevamenti, sovrapposti a questa infrastruttura critica sottomarina… si può vedere che stanno almeno segnalando che hanno l’intenzione e la capacità di agire”.
L’allarme è stato lanciato anche da Giuseppe Cavo Dragone, capo di Stato maggiore della Difesa (e candidato dal governo Meloni per la presidenza del Comitato militare Nato), intervenuto pochi giorni fa all’evento “L’Italia, il Mediterraneo allargato e il dominio subacqueo” dell’Istituto Affari Internazionali. La Russia, ha spiegato, “non nasconde di voler estendere il proprio raggio d’azione in tutta questa importante fascia territoriale, nonché a tutto il Mediterraneo, anche attraverso le sue spiccate capacità nel settore underwater (manned e unmanned), ampliando le minacce a cui possono essere esposte le infrastrutture critiche e le dorsali marittime di nostro interesse strategico”.
La scorsa settimana Dmitry Medvedev, vicepresidente del Consiglio di sicurezza della Russia, ha lanciato una minaccia esplicita all’Occidente: Mosca ha il diritto “morale” di distruggere le infrastrutture critiche sottomarine dopo l’esplosione dei gasdotti Nord Stream (che il fedelissimo del leader Vladimir Putin ritiene essere stati sabotati dall’Occidente).
(Foto: Official U.S. Navy Page, Flickr)
Ministero dell'Istruzione
Iniziano questa settimana, per oltre 500mila studenti, gli #EsamiDiStato2023 della Scuola secondaria di II grado.Telegram
Le iniziative delle altre Autorità
In Cina e Asia – Li Qiang in Europa tra tensioni e distensioni
I titoli di oggi:
Li Qiang in Europa tra tensioni e distensioni
Giappone e Ucraina firmano l'accordo per la ricostruzione post-bellica
Giappone, Pechino chiede attenzione sul caso del cittadino cinese arrestato per spionaggio industriale
Myanmar, la Thailandia sotto accusa per i tentativi di reinserire i leader birmani nel dialogo Asean
I chip giapponesi continuano a raggiungere la Russia nonostante le sanzioni
Cambiamenti climatici, l'Himalaya pronto a perdere il 75% dei ghiacciai entro il 2100
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Iranian Women as All Mankind
Renata Gravina Researcher Sapienza, Fondazione Luigi Einaudi
Melissa Amirkhizy ELF, European Liberal Forum
Antonio Stango FIDU, Italian Federation for Human Rights
Elisabetta Zamparutti former MP, Nessuno tocchi Caino
Luciana Borsatti independent journalist
Alberto Pagani PD, Partito Democratico
Marco Formentini Lega
Lia Quartapelle PD, Partito Democratico
Andrea Orsini FI, Forza Italia
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Oggi, alle 8.30, è stata pubblicata la chiave per aprire la sezione del plico telematico che contiene la parte ministeriale della seconda prova per gli Istituti professionali di nuovo ordinamento.
La trovate qui ▶️ miur.gov.
Ministero dell'Istruzione
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Ucraina: controffensiva a rilento, la guerra si allunga
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di Marco Santopadre*
Pagine Esteri, 20 giugno 2023 – Otto villaggi e un centinaio di chilometri quadrati di territorio liberati in due settimane di controffensiva. Un bottino davvero magro quello che hanno potuto rivendicare il governo e i comandi militari ucraini, considerando soprattutto l’alto numero di vittime tra le proprie truppe (cifre esatte, ovviamente, non se ne diffondono) e l’utilizzo dei carri armati pesanti e di altre armi sofisticate arrivate nelle scorse settimane dai paesi dell’Alleanza Atlantica.
Non è un caso che i toni di Volodymyr Zelenskyi nei confronti degli alleati si siano alzati negli ultimi giorni, fino ad assumere in certi casi una connotazione aggressiva e minacciosa. Il governo di Kiev aspetta ora il prossimo vertice della Nato in preparazione a Vilnius per l’11 e 12 luglio per capire se dal fronte antirusso potrà ottenere una ulteriore escalation negli aiuti militari. Durante il vertice potrebbe di nuovo essere fissato – per la terza volta, visto che alcuni paesi membri non hanno adempiuto alle indicazioni dei vertici degli anni scorsi – un tetto minimo del 2% del Prodotto Interno Lordo da destinare alla spesa bellica.
Ma le recenti dichiarazioni di Joe Biden – secondo il quale l’Ucraina non potrà contare su nessun iter agevolato per entrare a far parte del Patto Atlantico, e dovrà invece soddisfare tutti gli standard richiesti – hanno rappresentato l’ennesima doccia fredda per il paese invaso, oltre che una delusione per i paesi dell’Europa orientale e baltica che sollecitano da tempo il passo. Anche il Parlamento Europeo, giovedì scorso, ha esortato a maggioranza – 425 favorevoli, 38 contrari e 42 astenuti – a «mantenere il suo impegno nei confronti dell’Ucraina» accelerando l’integrazione di Kiev nel Trattato Nord-Atlantico che nel frattempo si allarga in Estremo Oriente e in Oceania.
Il carattere non risolutivo della controffensiva ucraina lascia intendere che il conflitto diretto con Mosca, che dura già da 16 mesi, è destinato a durare ancora a lungo.
Mezzi blindati ucraini distrutti e abbandonati
I capi di stato e di governo di decine di paesi stanno facendo la spola con Kiev per tentare di esercitare un ruolo di mediazione per giungere quantomeno ad un cessate il fuoco. Ma, nonostante dalle capitali dei due paesi protagonisti del conflitto siano giunte per la prima volta aperture al dialogo e dichiarazioni concilianti, le possibilità concrete che nelle prossime settimane le armi possano tacere sono quasi del tutto inesistenti.
Secondo “Institute for the Study of War” (ISW), in realtà la vera controffensiva ucraina – pure annunciata da mesi – potrebbe non essere ancora partita. L’esercito ucraino, suggerisce il think tank statunitense, starebbe per ora sondando la capacità di reazione della truppe russe per avviare in seguito un’offensiva su vasta scala potendo contare su informazioni e analisi più dettagliate.
È però anche possibile che i comandi militari di Kiev – e i loro consiglieri della Nato – abbiano invece sottovalutato la resistenza sul campo delle truppe di Mosca, rimpolpate dai mercenari della Wagner, dai volontari ceceni e da un numero imprecisato di nuovi combattenti russi convinti dalla martellante campagna di reclutamento lanciata dall’esecutivo dopo i magri risultati ottenuti tramite la coscrizione obbligatoria.
Negli ultimi mesi l’esercito di Mosca ha di fatto cessato di avanzare e si è attestato su una linea di difesa, negli oblast del sud est e dell’est ucraino, che sono state opportunamente rinforzate in vista proprio della prevista controffensiva di primavera. I comandanti militari di Kiev mantengono uno stretto riserbo e i toni trionfalistici dei primi giorni sono stati progressivamente abbandonati, smentiti dalle immagini dei primi carri Abrams e Leopard abbandonati dalle proprie truppe o distrutti dal nemico. Intanti i russi continuano a martellare le infrastrutture militari e civili ucraine con i bombardamenti dei missili e dei droni, fiaccando la retroguardia di Kiev che tenta di rispondere – a volte con successo – utilizzando le batterie antiaeree fornite dagli alleati della Nato.
La sensazione è che il conflitto si sia impantanato e che il fronte (lungo circa 900 km), per quante armi l’Alleanza Atlantica possa inviare a Zelenskyi, potrebbe spostarsi nei prossimi mesi di pochi chilometri. Le truppe ucraine sono numericamente insufficienti per coprire tutto il fronte, e non a caso stanno concentrando i propri sforzi su tre direttrici – Lugansk, Donetsk e Zaporizhzhia – nel tentativo di spezzare in due il dispositivo militare russo.
Ma assai difficilmente Kiev riuscirà a replicare lo scenario dello scorso autunno, quando in poche settimane riuscì a riprendersi vasti territori negli oblast di Kherson e Kharkiv. Secondo vari osservatori militari le truppe russe avrebbero negli ultimi mesi sensibilmente migliorato le proprie strategie e la propria capacità di combattimento, facendo ad esempio un maggiore ricorso ai droni kamikaze.
L’imponente infrastruttura di difesa creata da Mosca sulle proprie linee è riuscita finora a rallentare le azioni offensive delle truppe ucraine, creando in alcuni casi dei colli di bottiglia che possono rivelarsi un grosso pericolo per le avanguardie di Kiev. Per non parlare dell’enorme quantità di mine e di trappole esplosive piazzate dai militari russi a protezione delle proprie postazioni.
Alla Russia, in fondo, mantenere un certo numero di territori occupati in Ucraina può far gioco, un risultato da poter vantare davanti all’opinione pubblica come una vittoria. L’Ucraina invece rischia di uscire fortemente logorata da un prolungamento indefinito dello scontro bellico.
I territori interessati dalle manovre Air Defender 2023 della Nato
«Resteremo in Ucraina a lungo termine», ha affermato nei giorni scorsi il segretario della difesa di Washington Lloyd Austin, spiegando che la battaglia che si svolge nel paese «è una maratona, non uno sprint».
Ma alla lunga l’industria militare occidentale – che pure sta facendo affari d’oro grazie al sostegno della Nato a Kiev – potrebbe non essere in grado di assicurare al paese invaso rifornimenti sufficienti e tempestivi, in particolare di proiettili. Un problema che sembra attanagliare anche il dispositivo offensivo russo. Nei giorni scorsi si è appreso che, in un anno, la Bielorussia ha consegnato a Mosca 130 mila tonnellate di munizioni. Inoltre Minsk ospita circa 10 mila militari russi. La scorsa settimana, poi, Vladimir Putin ha ribadito che a luglio un certo numero di testate nucleari tattiche russe verranno trasferite nel territorio dello stato confinante.
Resta da capire se i 31 paesi della Nato invieranno alla fine i caccia F16 a Kiev. Nel frattempo sia la Danimarcasia i Paesi Bassi stanno addestrando un certo numero di piloti ucraini all’uso di questo modello, ma finora nessuna decisione definitiva è stata adottata sull’eventuale invio degli aerei da combattimento che Mosca ha già chiarito di considerare un nuovo passo verso lo scontro diretto con l’Alleanza Atlantica. E comunque, così come è avvenuto per i carri armati, i primi caccia arriverebbero a Kiev solo tra qualche mese, e nel frattempo la guerra di trincea continuerebbe a macinare vittime e distruzioni.
Intanto dal 12 giugno il Patto Atlantico sta tenendo, nei cieli europei e in particolare tedeschi, le più imponenti esercitazioni militari di sempre con la partecipazione di diecimila soldati e 250 aerei appartenenti a 25 dei 31 paesi aderenti all’alleanza. Per esplicita ammissione di Jens Stoltenberg, le manovre “Air Defender”, durate in tutto dieci giorni, hanno voluto rappresentare un monito per Mosca. Ma in un clima avvelenato dalla corsa agli armamenti e dall’escalation bellica simili moniti rischiano di sortire esattamente l’effetto contrario a quello dichiarato, spostando in avanti la lancetta del conto alla rovescia verso lo scontro diretto e globale. – Pagine Esteri
* Marco Santopadre, giornalista e scrittore, già direttore di Radio Città Aperta di Roma, è un analista dell’area del Mediterraneo, del Medio oriente e dell’Africa. Scrive, tra le altre cose, di Spagna, America Latina e movimenti di liberazione nazionale. Collabora con il Manifesto, Catarsi e Berria.
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Spionaggio: la Cina rafforza il suo arsenale normativo
Secondo la nuova formulazione - approvata dal parlamento cinese il 26 aprile e in vigore dal 1 luglio - "la portata degli obiettivi dello spionaggio” viene estesa a “tutti i documenti, i dati, i materiali e gli articoli" relativi alla “sicurezza o agli interessi nazionali”. Non più solo i “segreti di stato”.
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“LAW AND ETHICS OF POST PANDEMIC HEALTH DATA SHARING – FONDAZIONE BROCHER”
È quello che ho detto oggi a Ginevra nell’incontro “LAW AND ETHICS OF POST PANDEMIC HEALTH DATA SHARING organizzato dalla Fondazione Brocher
VIDEO. Raid israeliano a Jenin, uccisi 5 palestinesi
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della redazione
Pagine Esteri, 19 giugno 2023 – Reparti militari israeliani hanno effettuato oggi un ampio raid nella città di Jenin per arrestare due palestinesi innescando un duro scontro a fuoco con combattenti palestinesi e arrivando ad impiegare anche un elicottero Apache.
È la prima volta che Israele impiega elicotteri da combattimento contro centri abitati palestinesi dalla fine della seconda Intifada (2000-2005).
Il ministero della sanità dell’Anp riferisce che almeno 5 palestinesi sono stati uccisi: Khaled Asasa, 21 anni, Qassam Abu Sariya, 29, Ahmed Saqr, 15, e Kayis Jabarin, 21. Del quinto non è noto il nome.
Altri 45 palestinesi sono stati feriti dal fuoco israeliano, di cui due in modo grave. Uno dei feriti gravi è una ragazza di 15 anni che è stata colpita da un proiettile nella sua abitazione.
Le autorità israeliane riferiscono di 8 soldati feriti.
La tensione è molto alta in tutta la zona e si segnalano scontri anche in altre località nel nord della Cisgiordania. Israele effettua frequenti raid a Jenin e nel suo campo profughi, sostenendo di dover combattere la militanza armata palestinese. In uno di questi, all’inizio dell’anno, morirono 10 palestinesi.
Bezalel Smotrich, ministro delle finanze israeliano di estrema destra, ha twittato che “è giunto il momento di sostituire l’ ‘attività delle pinzette’ con un’ampia operazione militare per sradicare i nidi di terroristi nella Samaria settentrionale, e ripristinare la deterrenza e la sicurezza nella regione”. Ha aggiunto che “è giunto anche il momento di utilizzare le forze aeree e le forze corazzate”.
L’Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Volker Turk si è detto “estremamente preoccupato per la situazione” a Jenin, “comprese le apparenti esecuzioni da parte delle forze israeliane”.
Il ministero degli Esteri egiziano ha condannato quella che ha definito la “continua escalation (israeliana) contro i palestinesi”.
La scorsa settimana, un palestinese di 19 anni è stato ucciso da spari di soldati israeliani durante una irruzione nel campo profughi di Balata (Nablus) per effettuare. Un colono israeliano di 30 anni e quattro militari sono stati feriti durante una sparatoria nei pressi dell’insediamento oloniale di Mevo Dotan, nel nord della Cisgiordania. Pagine Esteri
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“EuroDig2023 – AI and trust”
Domani 20 giugno dalle ore 14.00 parteciperò al workshop “AI and Trust” nella sessione “AI: large language models for children and education” nell’ambito dell’agenda EuroDIG 2023 Per maggiori info qui Consolidated programme 2023 – EuroDIG Wiki
È disponibile il nuovo numero della newsletter del Ministero dell’Istruzione e del Merito.
Ministero dell'Istruzione
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Trasformare gli oggetti connessi in spie: l’eccesso di sicurezza del governo francese | Marx21
"Il Senato francese ha approvato in prima lettura (ma con procedura accelerata) una legge in cui, oltre a limitare (in stile berlusconiano) il diritto di espressione dei magistrati sindacalizzati (in un paese in cui c’è un forte sindacato di sinistra della magistratura, molto attivo nella difesa delle libertà pubbliche e di una visione egalitaria della società), si vuole dare la possibilità alla polizia di attivare i dispositivi teconologici di cui disponiamo per svolgere indagini. La differenza tra ciò che può fare un hacker (meglio, un craker) e quello che può fare la polizia si fa sempre più sottile. D’altra parte diventa palese e chiaro quello che tecnicamente già oggi può essere fatto per la sorveglianza preventiva dei movimenti (tra cui quello sindacale) di protesta e di organizzazione dei lavoratori."
Dettagli incredibili di Marte, guarda il bellissimo video in 8k | Passione Astronomia
"Il rover Curiosity ci sta mostrando Marte come non lo avevamo mai visto con una risoluzione pazzesca! Ecco il filmato tutto da godere."
Silvia Barbero likes this.
✍️ Come vi state preparando alla #Maturità2023? Per essere pronti ad affrontare gli #EsamiDiStato2023, sul nostro sito trovate le tracce degli anni passati!
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Berlusconi e la sinistra liberale. | Marx21
"Dobbiamo guardare in faccia la realtà, la ‘rivoluzione liberale’ in Italia non l’ha fatta Berlusconi l’ha fatta la sinistra, l’abolizione dell’articolo 18, la precarizzazione del mondo del lavoro, le privatizzazioni, le liberalizzazioni sono stati i punti qualificanti del centro-sinistra italiano. [...] Non solo, ripensando alla criminale guerra che Berlusconi fece in Libia occorre ricordare la riluttanza del governo italiano ad entrare in guerra, che per questo veniva attaccato dall’opposizione del Pd e dall’allora Presidente Napolitano."
Wikeys, un gioco didattico per scoprire Wikipedia
Ho trovato da poco Wikeys, un gioco da tavolo per scoprire i principi fondamentali di Wikipedia e per imparare a scrivere correttamente un articolo.
È stato realizzato da Wikimedia France e finanziato dal Ministero della Cultura francese, è pensato per un uso didattico a scuola per studenti a partire dai 12 anni.
È distribuito con licenza Creative Commons BY-SA e si puo scaricare in francese da qui: commons.wikimedia.org/wiki/Fil…
Al link qui sotto si può trovare una presentazione in inglese di Wikeys scritta da Mathilde Louis di Wikimedia France: diff.wikimedia.org/2023/03/22/…
E qui invece la traduzione italiana dell'articolo:
dgxy.link/7UrvP
Per chi volesse approfondire, sempre in francese, la pagina di Wikipedia:
fr.wikipedia.org/wiki/Wikip%C3…
e un breve videotutorial con le istruzioni per l'uso:
yewtu.be/watch?v=4RJEUnCchhE
Il gioco è davvero interessante, se qualcuno è interessato si può proporre a @Wikimedia Italia una traduzione collaborativa.
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Yellow Magic Orchestra (YMO) - Solid State Survivor (1979, full album)
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Ministero dell'Istruzione
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⚠️⚠️⚠️ ATTENZIONE: OGGI ALLE 14.00 FEDDIT.IT SI FERMA PER QUALCHE MINUTO PER ESSERE AGGIORNATO ALLA VERSIONE LEMMY 0.17.4. ⚠️⚠️⚠️
Il messaggio di servizio di @skariko :
Oggi (15 giugno) verso le 14 aggiornerò Feddit alla versione di Lemmy 0.17.4.Come le altre volte ci dovrebbero essere solo 10-15minuti al massimo di spegnimento per permettere, tra le altre cose, di fare backup sani.
Questa versione avrà anche un’ottimizzazione del database (github.com/LemmyNet/lemmy/rele…) che potrebbe far durare un po’ di più del solito l’aggiornamento.
Gli aggiornamenti che verranno anche nelle prossime release sono soprattutto lato ottimizzazione.
Finalmente è stata creata su feddit.it la prima comunità italiana dedicata alla cucina e alle ricette!
Grazie a @OdinoThePine per averla creata!
Potete trovarla a questo indirizzo e questo è il primo post:
@Luca le due istanze sono perfettamente federate, ma le istruzioni che hai letto in realtà sono destinate agli utenti di Lemmy, Anche se questo non viene specificato correttamente.
Per seguire una comunità da mastodon devi inserire la chiocciola e non il punto esclamativo. Meglio ancora se inserisci proprio il link della comunità.
Quindi, ricapitolando, dovresti inserire nella casella di ricerca del tuo mastodon:
1) o l'utenza @Cucina e ricette. ( @ + cucina + @ + feddit.it )
2) o il link feddit.it/c/cucina
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@Luca Se hai qualche problema, puoi scrivermi qui oppure su @informapirata :privacypride:
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#35 / Paladini dei bambini e sorveglianza di massa
Apple difende i bambini con sorveglianza e censura
Con il nuovo iOS17 Apple promette di diventare la paladina dei bambini, difendendoli da foto e video non appropriati1.
Coi nuovi sistemi operativi sarà infatti presente una funzionalità in grado di scansionare immagini e video in arrivo sul dispositivo e verificare, con un algoritmo di machine learning, se si tratta di nudità oppure no.
In caso di esisto positivo, il sistema operativo mostrerà all’utente una schermata di avviso e censura del contenuto: “When enabled, the feature currently detects if a child is sending or receiving images that could contain nudity, subsequently warning the child and blurring the photograph before it’s viewed on the minor’s device.”
Scusa, ma che aspetti a iscriverti e ricevere tutte queste belle notizie ogni settimana?
La notizia è in realtà vecchia, ma non proprio.
Già nel 2021 provarono ad attivare una funzionalità del genere con la versione 15 del sistema operativo. L’operazione però non andò in porto perché l’aggiornamento prevedeva anche un algoritmo di analisi e scansione della memoria del dispositivo chiamato NeuralHash per la rilevazione di contenuti pedopornografici. La sorveglianza di massa sui dispositivi non piaceva ai clienti di un’azienda che fa della privacy il suo cavallo di battaglia, e così Apple rimandò l’aggiornamento.
Oggi ci riprovano passando dalla finestra, ma non sarò certo io a dovervi suggerire i rischi di un algoritmo che scansiona in automatico tutti i messaggi che i nostri figli inviano e ricevono, no?
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Calenda torna a chiedere la schedatura dei minori
Continuando a parlare di bambini, il nostro prode Calenda torna all’attacco con uno dei suoi cavalli di battaglia: la verifica dell’età per i minori (under 13) che accedono ai social2.
La soluzione è a portata di mano: attraverso un processo di certificazione dell’età, ma senza consegnare i dati personali alle piattaforme. L’utente che intenda registrarsi su un social verrebbe subito rimandato a un servizio di identità digitale (come la carta d’identità elettronica lo Spid): il social riceverà quindi conferma del requisito anagrafico e consentirà o meno la registrazione. Sarebbe così fatta salva la possibilità di aprire profili online in forma anonima.
La proposta, che per i non addetti e per gli elettori di Calenda può sembrare innocua e doverosa, costringerebbe minori e adulti ad essere schedati digitalmente tramite carta d’identità elettronica o Spid. Ricordo agli amici lettori che in Italia non è obbligatorio possedere un documento d’identità, né dotarsi di Spid. Purtroppo il legislatore sta però trovando sempre più espedienti per incentivare le persone a sottoporsi alla schedatura il prima possibile. In Cina hanno iniziato a schedare i neonati; noi ci accontentiamo dai 13 in su.
E poi, fatto forse ancora più grave, è che ogni social network sarebbe costretto a registrare e inviare dati di autenticazione e accesso allo Stato (o agli organi federati che gestiscono lo Spid), per verificare il possesso dei requisiti normativi. Se da un lato i social network già mantengono log con questi dati, è anche vero che ora non c’è alcuna interazione diretta con i sistemi della pubblica amministrazione: tutti i dati rimangono sulle piattaforme.
In ultimo, ma non meno importante: una volta accettato di poter usare i social solo tramite identificazione, sarà molto semplice estendere l’ambito degli elementi richiesti per accedere. Oggi è l’età, domani sarà altro. Ci siamo già passati col green pass. Non è una buona idea.
Il governo francese potrà accedere da remoto agli smartphone
Nel 1966 la Corte Suprema degli Stati Uniti affermò che un sospettato avesse il diritto di rimanere in silenzio per non auto-incriminarsi e il diritto di essere informato che tutto ciò che avrebbe detto sarebbe potuto essere usato contro di lui (il cosiddetto Miranda warning). Una decisione di civiltà coerente con l’intera cultura giuridica occidentale.
Oggi il Senato francese ci informa di pensarla diversamente: pare sia stata approvata una modifca al codice penale che amplia i poteri di intercettazione e perquisizione degli smartphone da parte delle forze dell’ordine3. Su autorizzazione del giudice le autorità potranno ottenere l’attivazione da remoto dei telefoni degli indagati per accedere a funzionalità di localizzazione, telecamera e microfono senza che gli questi lo sappiano.
Altro che Miranda warning: tutto ciò che farai o dirai potrà essere usato contro di te, a tua insaputa.
Eppure non dovrebbe stupirci, sono i nostri telefoni ad essere progettati così. Ad esempio, anche nel caso di chiamate d’emergenza (112) i sistemi operativi Android e iOS sono progettati per riattivare automaticamente ogni funzionalità disattivata dall’utente, compresa quella della localizzazione. Era solo questione di tempo prima che gli Stati iniziassero a sfruttare le capacità di controllo del sistema operativo da parte di Google o Apple anche in ambito penale.
I Parlamenti dei civilissimi paesi dell’Unione Europea non si fanno alcuno scrupolo nell’approvare leggi di sorveglianza che riducono sempre più le nostre aspettative di privacy e che vanno contro ai principi penali che da secoli guidano la nostra società.
Il consiglio, in ottica futura, è di iniziare a capire come installare e usare sistemi operativi alternativi sui nostri smartphone, prima che sia troppo tardi.
Meme del giorno
Citazione del giorno
“When law and morality contradict each other, the citizen has the cruel alternative of either losing his moral sense or losing his respect for the law.”
Frédéric Bastiat
Articolo consigliato
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theverge.com/2023/6/6/23750666…
Kosovo: cappio al collo per la Serbia |Marx21
«Come avevo scritto mesi fa negli ultimi due articoli sulla situazione, il nodo Kosovo sta avanzando a tappe forzate verso l’ultima stazione, come da progetto USA/NATO, con le pressioni, provocazioni, minacce al governo serbo, intensificatesi negli ultimi mesi con il diktat: o con la Russia o con l’occidente. Ora con il fronte ucraino aperto, quanto sta accadendo non è casuale, è un messaggio chiaro, possente, se la Serbia non sceglie “la parte giusta”, andrà verso la sua destabilizzazione e il conflitto.»
🎧 #RECENSIONE: 👉 AA.VV. - Femirama
Ristampa in vinile da 180 grammi da parte della Munster Records di una raccolta di brani di soliste o gruppi musicali femminili della scena alternativa elettronica e oltre degli anni ottanta.
#iyezine #inyoureyesezine #alternative #experimental #industrial #minimalsynth @munsterrecords
Spotify fined € 5 Million for GDPR violation
Spotify multato per 5 milioni di euro per violazione del GDPR A seguito di una denuncia e di un contenzioso per inattività, l'Autorità svedese per la protezione dei dati (IMY) ha emesso una multa di circa 5 milioni di euro contro Spotify.
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@Lunaedge mah, purtroppo le cose che dici sono sacrosante. L'ergonomia non è ancora nelle corde del fediverso .
Proprio Oggi leggevo questo interessantissimo post: infosec.exchange/users/thenexu…
Poi c'è da dire che Lemmy è uno dei software più semplici di tutto il Fediverso, dalla fase di iscrizione (che è semplicissima Anche se in questo periodo, per ragioni gestionali, Le istanze hanno dovuto imporre l'iscrizione previa autorizzazione) che non necessita neanche di un indirizzo email, alla fase di scrittura e formattazione. In pratica un utente non ha bisogno di capire quasi nulla di Fediverso per postare e iniziare a divertirsi su Lemmy .
Ma soprattutto c'è un problema di comunicazione: Chi Ha abitato il fediverso in questi ultimi anni Tendeva a parlare molto di questo argomento e a dare per scontato che il centro di tutto fosse il protocollo Activity pub e non la comunità. Questo è stato un errore che ha allontanato molte persone e che può essere risolto solo modificando il paradigma della comunicazione sui Social e non social federati. Qualche tempo fa ho proposto un esperimento, ossia quello di parlare di Fediverso senza quasi mai parlare di Fediverso
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Poi c’è da dire che Lemmy è uno dei software più semplici di tutto il Fediverso, dalla fase di iscrizione (che è semplicissima Anche se in questo periodo, per ragioni gestionali, Le istanze hanno dovuto imporre l’iscrizione previa autorizzazione) che non necessita neanche di un indirizzo email, alla fase di scrittura e formattazione.
Lemmy è più facile di un forum gli sviluppatori sono stati bravissimi. Qualche difficoltà c'è nella navigazione delle comunità soprattutto quelle esterne, ma nel complesso è veramente semplice e l'interfaccia è molto pulita
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🎧 #RECENSIONE: 👉 Dor - In circle
🎧 #RECENSIONE:
👉 Dor - In circle
I Dor descrivono molto bene e con grande immaginazione e delicatezza questi momenti rarefatti e rari, facili a perdersi e difficili da cogliere. Il ritmo delle canzoni compone un movimento totale che è il respiro stesso del disco, un qualcosa di molto particolare che è appunto la fusione fra diversi folclori, quello abruzzese e quello spagnolo. @Musica Agorà
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ASSANGE: IL PUNTO DELLA SITUAZIONE E QUELLA LETTERA - Il post dell'europarlamentare Sabrina Pignedoli
@Giornalismo e disordine informativo
Domani gli avvocati di Assange presenteranno un nuovo ricorso all'Alta Corte di Londra. Negli ultimi giorni, tra articoli e notizie, oltre al rigetto sono successe alcune cose. Secondo “Newsweek” il rifiuto delle autorità britanniche al ricorso hanno fatto venire il mal di testa a Biden. Eccesso di ottimismo? In uno degli incontri che ho tenuto su Assange, la moglie Stella ha detto che l'amministrazione statunitense al suo interno ha posizioni molto diverse. L'estradizione di Assange negli Usa creerebbe problemi all'attuale amministrazione, almeno formalmente paladina della libertà di stampa. E Trump verrà incriminato per violazione dell'Espionage Act del 1917, la stessa legge speciale che il medesimo Trump fece applicare al fondatore di WikiLeaks. Anche l'ex presidente rischia 175 anni di carcere? Difficile dirlo, ma una cosa è sicura.
La cosa sicura è la strana lettera di Assange a Carlo III. L'abbiamo letta: certamente è frutto dell'acume di Julian Assange, piena di citazioni, numeri, sarcasmo e una fotografia della misera realtà carceraria di Belmarsh. Ad aprirci gli occhi è stato poi un articolo di Patrick Boylan, attivista di Free Assange Italia che abbiamo incontrato a Roma durante l'incontro con Stella alla “Sapienza”.
Una lettera del genere non può uscire dalla “Guantánamo” britannica, dove anche i bambini di Assange vengono sottoposti a umilianti perquisizioni. Se è uscita c'è un motivo. La lettera di Assange a Carlo III contiene una richiesta di clemenza e, secondo Boylan, anche diversi messaggi in codice. Nonostante le pesanti stangate contro il sistema carcerario di Belmarsh, Stella Assange è potuta entrare in possesso del testo, pubblicandolo su declassifieduk.org. Ha poi invitato a tradurla in tutte le lingue e a diffonderla il più possibile. Spero che anche questa lettera serva a qualcosa, è in ogni caso un testo che rimarrà nella storia e che fa pensare al sarcasmo di Banksy, scritto da un uomo che si è battuto per la libertà di stampa e a cui da anni è stato vietato di comunicare. La lettera si chiude con la citazione del Vangelo di Matteo, 5-7: “Beati i clementi, perché troveranno clemenza”. Chissà se tra i file di WikiLeaks ci sono ancora documenti scottanti e compromettenti per qualcuno. Potete ascoltare la lettera in italiano, dato che ora gli attivisti di Free Assange Italia ne hanno fatto una bellissima versione video pubblicandolo su declassifieduk.org. Ha poi invitato a tradurla in tutte le lingue e a diffonderla il più possibile. Spero che anche questa lettera serva a qualcosa, è in ogni caso un testo che rimarrà nella storia e che fa pensare al sarcasmo di Banksy, scritto da un uomo che si è battuto per la libertà di stampa e a cui da anni è stato vietato di comunicare. La lettera si chiude con la citazione del Vangelo di Matteo, 5-7: “Beati i clementi, perché troveranno clemenza”. Chissà se tra i file di WikiLeaks ci sono ancora documenti scottanti e compromettenti per qualcuno. Potete ascoltare la lettera in italiano, dato che ora gli attivisti di Free Assange Italia ne hanno fatto una bellissima versione video (che trovate qui)
#FreeAssangeNOW
facebook.com/SabriPignedoli/po…(che trovate qui)[/url]
#FreeAssangeNOW
Il post di Sabrina Pignedoli è su Facebook
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L'intelligence USA lancia l'allarme: attori malintenzionati manipolano foto e video per creare contenuti espliciti e schemi di sextortion
@Informatica (Italy e non Italy 😁)
L'FBI sta avvertendo il pubblico di attori malintenzionati che creano contenuti sintetici (comunemente indicati come "deepfake" a ) manipolando fotografie o video innocui per prendere di mira le vittime. I progressi tecnologici migliorano continuamente la qualità, la personalizzazione e l'accessibilità della creazione di contenuti abilitati per l'intelligenza artificiale (AI).
L'FBI continua a ricevere denunce dalle vittime, inclusi bambini minorenni e adulti non consenzienti, le cui foto o video sono stati alterati in contenuti espliciti. Le foto o i video vengono quindi diffusi pubblicamente sui social media o sui siti Web pornografici, allo scopo di molestare le vittime o schemi di sextortion.
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in reply to Poliverso - notizie dal Fediverso ⁂ • • •Una Nota: la versione 0.17.4 sembra avere un problema noto che provoca la stagnazione dei post se ordinati con "Hot" dopo qualche tempo che il server non viene riavviato (issue#3076).
Nel caso succeda consiglio di usare il "New Comments" o "Top Day" come ordinamenti per leggere il feed!
Scheduled tasks thread permanently crashes due to database deadlocks (causes "hot" to stop updating) · Issue #3076 · LemmyNet/lemmy
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skariko, Lx32 e Poliverso - notizie dal Fediverso ⁂ like this.