Crosetto: 'valutiamo anche invio di aerei nel mar Rosso' • Imola Oggi
imolaoggi.it/2024/02/03/croset…
L’Italia al comando della Missione Aspides nel Mar Rosso. Nuova responsabilità per la sicurezza collettiva
L’Italia guiderà la missione “Aspides” nell’Indo Mediterraneo con il ruolo di Force Commander, passo significativo per il ruolo di Roma per la sicurezza delle rotte marittime globali e dunque per la sicurezza collettiva. Come afferma il ministro della Difesa Guido Crosetto, “è un onore e una responsabilità che affrontiamo con impegno e professionalità”.
Aspides è stata concepita per affrontare le sfide nel Mar Rosso meridionale, nello Stretto di Bab el Mandeb e nel Golfo di Aden. Queste acque sono vitali per il commercio internazionale, ma sono anche soggette a minacce complesse prodotte dalle attività degli Houthi, organizzazione yemenita che sta sfogando i suoi interessi (orientati ad acquisire maggiore standing regionale da poter spendere nelle trattative in corso per la risoluzione della guerra civile in Yemen).
Gli Houthi dichiarano di agire per rappresaglia contro l’invasione israeliana della Striscia di Gaza, ma fanno parte del raggruppamento dell’Asse della Resistenza a guida iraniana – mobilizzato in tutta la regione per sfruttare l’opportunità della guerra israeliana e creare complicazioni allo stato ebraico e soprattutto agli Stati Uniti e all’Occidente in generale. Aspides mira a garantire la sicurezza delle rotte marittime e a proteggere le navi da guerra e i trasporti commerciali, mentre la regione è in una condizione profonda di caos, come dimostrano i bombardamenti americani della scorse notte.
Questa notte gli Stati Uniti hanno lanciato per colpire gruppi militanti sostenuti dall’Iran in Iraq e Siria. Si tratta di un’azione di rappresaglia potente – sono stati condotti 85 raid in siti diversi, impiegando 115 ordigni, secondo il comunato del Pentagono – per un attacco dalla Resistenza Islamica in Iraq, un ombrello che racchiude diverse milizie sciite filo-iraniane, che ha ucciso tre soldati Usa alla base Tower 22 in Giordania. Washington ha già dichiarato che la reazione americana non si fermerà qui, e dunque la situazione generale nella regione – dove tutto si lega, dalle azioni delle milizie sciite e degli Houthi alle attività politiche delle potenze interne ed esterne – tenderà a rimanere tesa.
È all’interno di questo contesto che l’Italia, con la sua lunga tradizione marittima e competenza militare, assume il comando di Aspides. Come Force Commander, avrà la responsabilità di coordinare le operazioni, pianificare le missioni e garantire la collaborazione tra le forze navali coinvolte. “L’Italia è pronta a guidare con fermezza e saggezza. La nostra esperienza e dedizione saranno fondamentali per il successo della missione”.
Oltre alle navi da guerra, Aspides impiegherà asset aerei “spia”. Questi aeromobili forniranno sorveglianza e intelligence essenziali per monitorare attività sospette e prevenire minacce. L’Italia contribuirà con risorse aeree avanzate, garantendo una copertura completa e una risposta tempestiva.
L’headquarter della missione sarà a Larissa, in Grecia. Questa posizione strategica favorirà la comunicazione tra i Paesi partecipanti e semplificherà la pianificazione e l’esecuzione delle operazioni. Larissa, con la sua posizione centrale nel Mar Rosso, è la scelta ideale per coordinare questa missione cruciale.
Cercasi Stato disperatamente di Matteo Grossi
“Dall’Italia di ieri, povera ma ottimista, sopravvissuta a due feroci guerre mondiali e al ventennio fascista, all’Italia di oggi, ricca ma pessimista, che si piange addosso. Siamo cittadini solidali divenuti menefreghisti in uno Stato che era rigoroso e che è diventato flaccido? È la domanda a cui cerca di rispondere questo libro di Matteo Grossi, un viaggio alla ricerca dello Stato efficiente che ci manca e dei cittadini esemplari che (in buona parte) non siamo. Un viaggio senza sconti nel fare l’elenco di ciò che non va. Da una politica a portata di bonus e che premia chi non vuol lavorare mentre tartassa chi produce. Dalla crisi della sanità all’inefficienza della burocrazia. Uno Stato che dà la sensazione di aiutare chi può aiutarsi da solo e di ignorare chi si distingue per il merito. Tutte inefficienze che costano. Salate. Anzi, salatissime. “Cercasi Stato disperatamente” non è un libro per scappare, ma per restare. Per restare liberi, sempre. Anche in tempi di guerre.” Prefazione di Claudio Brachino.
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EL SALVADOR AL VOTO. Bukele tornerà presidente ma la povertà minerà la sua popolarità
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di Andrea Cegna*
Pagine Esteri, 3 febbraio 2024 – Domani si vota in Salvador. L’esito dell’elezione presidenziale è dato per scontato. Nayib Bukele tornerà ad essere presidente in quello che più che un voto si annuncia come un plebiscito. Alcuni sondaggi indicano che potrebbe prendere fino al 90% delle preferenze, anche perché che le opposizioni sono inesistenti e mancano, tristemente fatto necessario nella politica di oggi, di un leader credibile.
Bukele vincerà nonostante la sua candidatura abbia mostrato diverse criticità per dubbi costituzionalità. La carta fondamentale del Salvador infatti non darebbe la possibilità di un secondo mandato. L’articolo 154 della Magna Carta decreta in 5 anni il mandato “senza che la persona che ha esercitato la Presidenza possa continuare le sue funzioni un giorno di più”, mentre l’articolo 248 vieta qualsivoglia riforma costituzionale riguardante l’alternanza nell’esercizio della presidenza della Repubblica e l’articolo 75 che sanziona con la perdita dei diritti di cittadino coloro che promuovono la rielezione o la continuazione del presidente. Tuttavia con un colpo di mano nel 2021 Bukele, cambiando la maggior parte dei giudici della Corte Costituzionale, ha fatto rivedere la materia e grazie alla sentenza che dice “una persona che esercita la Presidenza della Repubblica e non è stato presidente nel precedente periodo immediato, può partecipare alla competizione elettorale per una seconda volta” si è dimesso alcuni mesi fa così da potersi “legittimamente” ricandidare.
Ma è il sostegno popolare di cui gode oggi a permettergli di correre nuovamente. Sostegno che si basa tutto sul “successo” dello stato di eccezione contro pandillas e maras, ossia la criminalità organizzata. Si tratta di una legge speciale che ha condotto nell’ultimo anno circa il 10% della popolazione maschile in carcere, alzato il potere discrezionale della polizia, e messo in moto azioni repressive contro la delinquenza comune, senza però agire sulle cause che spingono migliaia di salvadoregni ad entrare nei gruppi criminali. Anzi la povertà si sta allargando nel paese e questo fattore rischia di creare un cortocircuito tra propaganda, repressione e stato reale nella vita delle persone. Certo è che ad ora il sostegno verso Bukele è talmente alto che vedere, o cercare di vedere, spazi di crisi della sua futura presidenza è difficile.
Un vaticinio però circola in diversi ambienti del paese. Molte voci sostengono che scemerà il sostegno allo stato d’emergenza e la crescente povertà metterà in crisi il presidente. Nell’ottobre dello scorso anno un rapporto della Banca Mondiale sosteneva che “sebbene negli ultimi anni il debito sia diminuito, è ancora superiore ai livelli prepandemia e la posizione fiscale del paese rimane fragile. Il governo è sottoposto a pressioni di liquidità dovute alla riduzione delle alternative di finanziamento. Un quadro di bilancio a medio termine ben definito potrebbe ridurre l’incertezza e consentire al paese di recuperare la capacità di emettere debito sui mercati internazionali per promuovere una crescita sostenibile”.
A luglio il governo di Bukele ha reso pubblica una sua inchiesta fiscale che rileva come la popolazione in povertà, cioè le cui entrate sono insufficienti a coprire le spese di base, sia aumentata a 1,87 milioni di persone nel 2022, cifra record che ha superato quella registrata nei quattro anni precedenti. Uno studio di fine 2023 realizzato dal Centro di studi di opinione pubblica (CEOP) di FUNDAUNGO dice: “Alla fine del 2023, sette persone su 10 (69,9%) segnalano che l’economia è il problema più grave che il paese deve attualmente affrontare. Il 4,4% indica problemi associati all’insicurezza e la violenza, il 2,2% a problemi politici e di governance, l’1,8% segnala il regime di deroga, lo 0,1 % il COVID 19 e l’8,3 % per altri tipi di problemi. Il 9 % della la popolazione non riconosce alcun problema particolare, mentre il 4,3% non sa e non risponde”.
Nel corso del tempo si osserva come la percezione dell’insicurezza e della violenza siano diminuite gradualmente, a partire dalla fine del 2021, così come la percentuale di segnalazioni che la indicavano come problema più grave del paese. Pertanto il tema dell’economia ha cominciato ad essere identificato come la principale preoccupazione della popolazione salvadoregna, passando dal 28,9% nel novembre/dicembre 2021 al 69,9 % nel novembre/dicembre 2023. Inoltre, il COVID 19 non è più stato segnalato come motivo di preoccupazione più pressante tra la popolazione, passando dal 10,2 % alla fine del 2021 a solo lo 0,1 % nella misurazione novembre/dicembre 2023”.
Ora Bukele si “gode” i risultati della sua guerra alle pandillas ma con la povertà crescente e l’incapacità di affrontare le questioni socio/politiche/economiche che hanno permesso la crescita del crimine cosa succederà? Pagine Esteri
*Giornalista-pubblicista nato nel 1982. Attualmente collaboratore di diverse testate tra cui Il Manifesto, Radio Onda d’Urto, Radio Popolare, Altreconomia, Il Fatto Quotidiano, Desinformemonos. Ho iniziato conducendo programmi a Radio Lupo Solitario, in provincia di Varese. Ho scritto anche dei libri, l’ultimo “Cosa Succede in Città” per Prospero Editore.
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La sanità privata lancia il Family doc, assalto alla medicina di base l La Notizia
«L’ultimo boccone a cui aspira la famelica sanità privata è il medico di base. Prima terra di conquista è il Veneto, dove la BMed Me.di.ca Group, un centro di sanità privata, ha deciso di lanciare a Mestrino, un Comune in provincia di Padova, il Family doc che altro non è che il vecchio caro medico di famiglia a pagamento. Si legge sul sito: “Si chiama Family Doc, ed è un servizio di medicina interna in regime privato, con un tocco di simpatia e calore familiare. Con noi, sentirsi a proprio agio è la norma, al costo di 50 euro”.»
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LA SITUAZIONE DEL CONSUMO DI DROGHE ILLECITE IN UNIONE EUROPEA. UNA ANALISI APPROFONDITA (3 di 4), ANFETAMINA, LA PIÙ PRODOTTA IN EUROPA, ANCHE PER IL MERCATO DEL MEDIO ORIENTE
L’anfetamina è la droga stimolante sintetica più diffusa nel mercato europeo della droga, in concorrenza con la cocaina e altre sostanze psicoattive. La sua prevalenza è superiore a quella della metanfetamina nella maggior parte degli Stati membri dell’UE. I prodotti illeciti di anfetamine consistono principalmente in polveri o paste mescolate con altri ingredienti, come lattosio, destrosio o caffeina. Il valore annuo stimato del mercato al dettaglio delle anfetamine nell’UE è di almeno 1,1 miliardi di euro.
La produzione europea è concentrata in gran parte nei Paesi Bassi e in Belgio, dove la produzione è complessa, su larga scala e basata sul precursore farmaceutico BMK. Parte dell'anfetamina prodotta nell'UE viene utilizzata per produrre compresse di captagon, che vengono commercializzate principalmente verso i mercati di consumo del Medio Oriente. L’UE è un importante mercato globale per l’anfetamina, consumata principalmente sotto forma di polvere o pasta. Nei Paesi Bassi e in Belgio viene prodotta in laboratori illegali dove possono essere prodotte anche altre droghe sintetiche. Le reti criminali olandesi hanno esteso le loro attività produttive alla Germania e ad altri paesi dell'UE. Le compresse Captagon sono prodotte anche nell'UE, principalmente nei Paesi Bassi. Gli impianti di produzione sono spesso allestiti in regioni remote, in aziende agricole o magazzini, dove i rischi di rilevamento sono minori. Il metodo Leuckart, che richiede BMK (o uno qualsiasi dei suoi prodotti chimici alternativi), è il modo più comune di produrre anfetamine in Europa. La tratta all’interno dell’UE presenta un quadro complesso e dinamico, che vede coinvolti numerosi gruppi criminali e individui. La tratta all’interno dell’UE viene effettuata principalmente utilizzando metodi di trasporto terrestre, nonché servizi postali e pacchi. La quantità di anfetamine sequestrate nell’UE è rimasta relativamente stabile, ma nel 2019 e nel 2020 Grecia e Italia hanno sequestrato 9,6 tonnellate e 14,2 tonnellate di compresse di captagon in transito verso la penisola arabica. Le reti criminali coinvolte nel traffico illecito di anfetamine sono orientate al business, cooperative e adattabili.
Nel 2021, ultimo anno del quale si hanno dati utili, circa 36 milioni di persone hanno utilizzato anfetamine o metanfetamine. Il mercato globale delle anfetamine è più piccolo del mercato delle metanfetamine e rappresenta il 16% dei sequestri globali di stimolanti di tipo anfetaminico tra il 2017 e il 2021. Più della metà della quantità totale di anfetamine sequestrate in questo periodo è stata sequestrata nel Vicino e Medio Oriente e nel sud-ovest asiatico, mentre l’Europa rappresenta poco meno di un quarto (24%) della somma sequestrata.
Per saperne di più: European Monitoring Centre for Drugs and Drug Addiction and Europol (2023), EU Drug Market: Amphetamine — In-depth analysis, emcdda.europa.eu/publications/…
Governo Italiano e Commissione Europea mortificano gli agricoltori!
Da giorni, in molti paesi Europei, vi sono mobilitazioni importanti da parte degli agricoltori. Ho assistito a #Bruxelles alla protesta più eclatante. Gli agrRifondazione Comunista
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"Un tempismo perfetto. Ora qualcuno potrebbe obiettare affermando che però l’Ucraina è una cosa e gli agricoltori sono un’altra. Le due situazioni sono diverse? Assolutamente non è così".
Francesco Amodeo
radioradio.it/2024/02/ue-50-ml…
Le cacche democratiche UE si fanno sempre riconoscere.
Le solite armi dell'UE costringono Orban alla resa - Davide Rossi Paolo Borgognone
I temi politici forti di questi giorni sono il premier ungherese Orban costretto alla fine ad allinearsi a Bruxelles sul sostegno economico all’Ucraina. Il Financial Times aveva svelato i giorni scorsi il piano dell’UE per sabotare l’economia ungherese nel caso Budapest non si fosse adeguata alla volontà degli altri Paesi dell’Ue di destinare ulteriori 50 miliardi di euro all’Ucraina. L’altro tema forte è il fortilizio dell’Unione Europea, il tempio dei burocrati, Bruxelles violata per la prima volta dalle proteste degli agricoltori. La von der Leyen inizia a trattare: su cosa? Nel nostro appuntamento della scorsa settimana era stato quasi profeticamente rivolto un appello agli agricoltori che stavano già manifestando da alcuni giorni: “Non cadete nel tranello della von der Leyen”
ivdp.it/14050-2/
Difesa antiaerea, nuove batterie Samp/T Ng per l’Esercito
Mentre le forze armate di tutto il continente continuano ad aggiornare le loro difese missilistiche, l’Esercito italiano aumenterà i suoi Samp/T Ng, i sistemi di difesa aerea sviluppati da Thales e MBDA, grazie al contratto firmato dall’Organizzazione europea per la cooperazione in materia di armamenti (Occar) per quattro sistemi. Il contratto prevede anche l’aggiornamento dei missili di difesa aerea Aster per l’Esercito e la Marina militare italiana, prepara la futura produzione in serie di sistemi Samp/T Ng per l’aeronautica militare francese e copre l’acquisto da parte del Regno Unito di ulteriori attrezzature per l’aggiornamento di metà vita dei suoi intercettori Aster.
La necessità strategica
L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha creato l’urgenza tra i Paesi europei di rafforzare la difesa aerea e di sostituire i sistemi donati all’Ucraina. Come ha dichiarato l’Occar in merito al nuovo contratto, il contesto globale “dimostra l’importanza di fornire sistemi di difesa aerea aggiornati per essere in grado di affrontare minacce sempre più impegnative”. A luglio l’Occar ha firmato un emendamento al contratto quadro di difesa aerea missilistica, noto con l’acronimo combinato franco-italiano Fsaf-Paams, per l’acquisto di cinque sistemi Samp/T Ng per l’Aeronautica militare, per un valore di circa settecento milioni di euro.
Il sistema Samp/T Ng
Il Samp/T Ng è un sistema missilistico terra-aria sviluppato a partire dai primi anni 2000 nell’ambito del programma italo-francese Fsaf (Famille de Sol-Air Futurs, cioè Famiglia di Sistemi superficie aria) dal consorzio europeo Eurosam (formato da Mbda Italia, Mbda Francia e Thales). Come si legge sul sito dell’Esercito italiano, il Samp/T “nasce dall’esigenza di disporre di un sistema missilistico a media portata idoneo a operare in nuovi scenari operativi, prioritariamente caratterizzati da driving factors quali ridotti tempi di reazione contro la minaccia aerea, elevata mobilità e possibilità di adeguare il dispositivo secondo tempi commisurati alla dinamicità della manovra”. Inoltre, l’attuale versione del sistema ha capacità di avanguardia nel contrasto delle minacce aeree e dei missili balistici tattici a corto raggio. Ha un raggio di rilevamento di oltre 350 chilometri e un raggio di intercettazione di oltre 150 chilometri e può ingaggiare più bersagli contemporaneamente. Il sistema utilizza il missile Aster di MBDA, un intercettore a due stadi da 450 chili con una lunghezza di circa cinque metri che può raggiungere Mach 4,5 ed è in grado di effettuare manovre ad alta velocità.
La conformazione delle batterie
La batteria Samp/T è costituita dai seguenti moduli: il modulo di ingaggio costituisce l’elemento dove si esercita il controllo tattico del sistema; nel modulo di comando si esercita la pianificazione della missione, la supervisione della missione in corso e il coordinamento del supporto logistico; il radar multifunzione Arabel 90 effettua la scoperta, l’acquisizione, l’identificazione e l’inseguimento del bersagli a 360 gradi; il modulo gruppo elettrogeno viene utilizzato per alimentare il radar; è caratterizzato dalla presenza di un doppio gruppo elettrogeno al fine di garantire la continuità di esercizio; il modulo lanciatore terrestre è equipaggiato con otto missili Aster30; il missile di tipologia a lancio verticale con guida terminale a seeker attivo; il modulo ricarica terrestre impiegato per effettuare le operazioni di caricamento e scaricamento delle celle dei missili sul lanciatore. Un sistema SAMP/T NG completo comprende fino a sei lanciatori, che in genere richiedono venti membri dell’equipaggio. Ogni lanciatore può sparare i suoi otto missili in circa dieci secondi.
L’impiego operativo
L’Esercito italiano ha attualmente in dotazione cinque batterie. Dall’entrata in servizio del sistema nel 2013, sono state impiegate in molteplici attività operative e addestrative. In particolare, fra il 2015 ed il 2016 un’unità Samp/T è stata schierata a Roma per la sorveglianza dei cieli della capitale in occasione del Giubileo straordinario della Misericordia; contemporaneamente una seconda batteria ha operato in Turchia nell’ambito dell’operazione Nato “Active Fence” dal giugno 2016 al dicembre 2019, garantendo la sorveglianza, 24 ore su 24, della città di Kahramanmaras, sul confine Sud-Est dell’Alleanza Atlantica, contro missili balistici tattici provenienti dal territorio siriano. Ogni anno le batterie Samp/T hanno preso parte al principale evento esercitativo della Difesa, la Joint Stars presso il Poligono interforze di Salto di Quirra in Sardegna, dove hanno dimostrato la piena interoperabilità coi sistemi di difesa aerea nazionale anche in presenza di Electronic Warfare. Inoltre il Samp/T è stato inserito nel programma Nato “Active Layered Theatre Ballistic Missile”, nato con la finalità di realizzare la difesa di aree o di obbiettivi vitali di interesse dell’Alleanza dalla minaccia missilistica. Infine, è stato recentemente approvato lo schieramento di una batteria Samp/T in Kuwait nell’ambito dell’Operazione Inherent Resolve.
Perché c’è bisogno della Scuola di Liberalismo della Fondazione Einaudi
Mai come oggi c’è bisogno di cultura liberale, mai come oggi c’è bisogno della Scuola di Liberalismo della Fondazione Luigi Einaudi. La prima lezione, sul pensiero economico di Adam Smith, sarà tenuta il 22 febbraio dal professore Lorenzo Infantino; l’ultima, sul sistema politico italiano, sarà tenuta il 6 giugno dal professore Sabino Cassese. Tra la prima e l’ultima, altre 13 lezioni, sempre di giovedì, sempre dalle 18, sempre seguite da un libero confronto tra il relatore e gli iscritti presenti.
Il livello delle docenze è decisamente alto, la scelta dei singoli tempi particolarmente calzante sull’attualità. Ad esempio: Angelo Panebianco parlerà di “Liberalismo, commercio e geopolitica”, Davide Giacalone del mancato “tramonto dell’Occidente”, Andrea Margelletti della “Tenuta dei sistemi democratici rispetto alla sfida delle dittature”, Francesco Petrelli della “Concezione liberale del diritto penale”, Martina Dlabajova di “Imprese e concorrenza in Europa”, Luigi Marattin di “Concorrenza e liberalizzazioni come strumento per accrescere il benessere collettivo”…
Quindici lezioni il cui senso generale è, crediamo, ben riassunto nel titolo che abbiamo voluto dare quest’anno alla Scuola: “Il dubbio, la formazione, il merito”. Si può assistere in presenza, presso l’Aula Malagodi della Fondazione Luigi Einaudi in via della Conciliazione 10 a Roma, o a distanza. Crediamo sia un servizio utile. Lo è sempre stato, vista la naturale inclinazione di noi italiani ad affidarci a fedi, ideologie e capi piuttosto che a coltivare la conoscenza, a tutelare le libertà personali ed economiche, a sviluppare sia il senso di responsabilità individuale sia lo spirito critico su cui si fonda una società aperta e liberale. Lo è particolarmente in quest’epoca: un’epoca dominata dalle emozioni, dalla superficialità e da vane speranze salvifiche. Un’epoca in cui la propaganda ha subornato la Politica, rendendola di fatto impotente.
Per iscriversi www.fondazioneluigieinaudi.it/scuola-di-liberalismo/
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Indagine sul Fediverso: i risultati del nostro sondaggio – 1a parte
Dopo la premessa introduttiva, iniziamo a presentare le prime considerazioni sui risultati del nostro sondaggio sul Fediverso. In questo post analizzeremo soprattutto gli aspetti generali, ma ricordiamo che i dati in questione non possono avere un significativo valore statistico, perché il campione di riferimento è stato condizionato dall’accesso ai nostri canali informativi (il blog e gli account…
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Sorveglianza aerea nel mar Rosso. Cosa sono (e cosa fanno) i G550 Caew
Raccolta informazioni, sorveglianza aerea, intelligence e guerra elettronica. Sono solo alcune delle capacità espresse dai Gulfstream G550 Caew (Conformal airborne early warning), il velivolo per missioni speciali dell’Aeronautica militare che potrebbero prendere parte alla missione Aspides che l’Unione europea metterà in campo nel mar Rosso. Ad annunciarlo è stato lo stesso ministro della Difesa, Guido Crosetto, nel corso dell’audizione alle commissioni Difesa di Camera e Senato nel corso della quale ha illustrato i dettagli della missione Ue a cui l’Italia parteciperà con una nave per dodici mesi. E forse anche con assetti aerei come i droni e, appunto, i G550.
Gulfstream G550 Caew
I G550 Caew sono velivoli all’avanguardia per la sorveglianza con capacità di comando e controllo, in grado di verificare l’impermeabilità dello spazio aereo alleato e di allertare la difesa aerea nel caso di minaccia. Come spiega la stessa Aeronautica, il velivolo è un “sistema multi-sensore con funzioni di sorveglianza aerea, comando, controllo e comunicazioni, strumentale alla supremazia aerea e al supporto alle forze di terra”. Si basa su una versione modificata dell’aereo commerciale Gulfstream G550, dove vengono montati i vari sistemi di monitoraggio che lo trasformano in un vero e proprio sensore volante all’avanguardia. Il sistema di missione è composto da un radar phased array, un sistema Identification friend or foe (Iff) a 360º (capace di distinguere tra oggetti amici, nemici o neutrali), un moderno sistema di supporto elettronico e un sistema avanzato di comunicazioni. In particolare, l’aereo è in grado di fondere insieme le informazioni ottenute dai singoli sensori, che vengono analizzate in modo automatico, garantendo una rapida e accurata acquisizione e identificazione degli obiettivi.
Monitoraggio navale
L’immagine tattica dello spazio aereo ottenuta viene validata dagli operatori di missione e può essere disseminata in maniera sicura e tempestiva ai centri di comando sulla superficie grazie a un potente sistema datalink. In particola, il sistema di missione ha la capacità di condurre missioni sia di Battlefield management sia di Maritime patrol, fondamentale per lo scenario dove si intende impiegarlo, grazie alla compatibilità con i sistemi del personale impiegato sulla superficie del mare, mediante la trasmissione anche video di immagini utili all’interpretazione dell’ambiente in cui si sta operando.
La collaborazione con Israele
In dotazione al 14° Stormo dell’Aeronautica militare, i mezzi sono stati acquistati nel 2012 dall’israeliana Israel aerospace industries (Iai) e attualmente la Forza armata ne ha a disposizione due, con un’altra coppia ordinata nel 2022. Gli apparecchi, dotati di sistemi all’avanguardia nel campo della raccolta informativa, rappresentano un asset sempre più indispensabile per l’architettura difensiva nazionale e alleata, consentendo di ottenere la superiorità informativa dello spazio operativo in grado di permettere ai vertici militari e politici di prendere le decisioni migliori, in maniera tempestiva ed efficace.
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GAZA. Le immagini della devastazione e la distruzione delle case per impedire il ritorno dei profughi
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Pagine Esteri, 2 febbraio 2024. Un’indagine del quotidiano inglese The Guardian, utilizzando immagini satellitari e video open source, ha messo insieme prove visive della terribile devastazione della Striscia di Gaza dopo 119 giorni di bombardamenti. Le zone distrutte o danneggiate ricoprono la maggior parte della cartina geografica.
È possibile visionare il “prima e dopo” di diverse aree e quartieri che sono stati non solo danneggiati dai bombardamenti ma successivamente appiattiti e livellati dalle ruspe dell’esercito israeliano. I militari hanno cambiato la geografia dei luoghi creando crateri, avvallamenti, sentieri militari e livellando campi sportivi, terreni agricoli, cimiteri, interi quartieri residenziali.
A Beit Hanoun, ad esempio, una città nel nord-est di Gaza circondata da terreni agricoli che nel 2017 ospitava circa 50.000 persone, un quartiere residenziale con più di 150 edifici è stato appiattito. Una scuola delle Nazioni Unite è stata fatta saltare in aria, gli ospedali sono stati distrutti o gravemente danneggiati. Si stima che almeno il 39% dei terreni agricoli del nord della Striscia sia stato distrutto.
Particolare Beit Hanoun – PRIMA
Particolare Beit Hanoun – DOPO
I bombardamenti e l’invasione di terra dell’esercito non solo hanno costretto 1,9 milioni di persone a lasciare le proprie case, divenendo sfollati, ma di fatto ne impediscono il ritorno. La distruzione deliberata, completa o parziale delle abitazioni, viene utilizzata in guerra proprio per rendere impossibile il ritorno dei profughi. Alcuni esperti hanno coniato per questo il termine “domicidio” e chiesto che l’azione venga legalmente riconosciuta come strumento e crimine di guerra.
Non solo le abitazioni ma anche le università, le moschee, i supermercati sono stati letteralmente distrutti. I bulldozer sono entrati anche negli stadi di calcio, rendendoli completamente inutilizzabili. Grandi e piccoli cimiteri sono stati appiattiti dalle ruspe che hanno distrutto le lapidi, schiacciato e mischiato i resti dei defunti, rendendo impossibile recuperare le ossa.
L’analisi dei dati satellitari di Corey Scher della City University di New York e Jamon Van Den Hoek dell’Oregon State University rivela che tra il 50% e il 62% di tutti gli edifici di Gaza sono stati danneggiati o distrutti. Ma la stima potrebbe essere ottimistica: la distruzione totale è più semplice da individuare dalle immagini ma è quasi impossibile stabilire il numero degli edifici danneggiati quanto l’entità stessa dei danni.
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“Dheisheh resiste”, una campagna a sostegno del campo profughi palestinese
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Pagine Esteri, 2 febbraio 2024. Dopo il 7 ottobre la vita per i palestinesi in Cisgiordania è diventata ancora più complicata, soprattutto per coloro che vivono all’interno dei campi profughi. La povertà ha raggiunto livelli preoccupanti, la situazione umanitaria continua a peggiorare. Associazione Ya Basta! Êdî bese! e ACS italia hanno lanciato la campagna Dheisheh Resiste, per realizzare progetti e azioni di sostegno a supporto della popolazione del campo profughi palestinese. Di seguito il comunicato stampa relativo all’iniziativa:
Dopo gli attacchi di Hamas del 7 ottobre 2023 e l’inizio della durissima rappresaglia dell’esercito israeliano, appoggiata dalle principali forze occidentali, la Palestina è sprofondata in una crisi gravissima. Mentre nella Striscia di Gaza è in corso un genocidio e un’emergenza umanitaria senza precedenti, violenze indiscriminate stanno avendo luogo in tutti i territori palestinesi occupati. Ancora una volta, i campi profughi diventano i bersagli più colpiti. La situazione del campo di Dheisheh, da sempre difficile, si sta facendo ogni giorno più critica.
Mentre a Gaza gli aiuti umanitari vengono bloccati al confine o in molti casi saccheggiati per essere rivenduti al mercato nero, in Cisgiordania molte organizzazioni umanitarie internazionali hanno sospeso i loro programmi e vengono continuamente ostacolate dalle autorità israeliane che annullano visti di lavoro e impediscono l’ingresso degli operatori nei territori occupati.
La nostra priorità è quella di garantire alle fasce più vulnerabili della popolazione del campo l’accesso a cibo, prodotti igienici e farmaci, che sono diventati sempre più costosi e difficili da ottenere a causa delle restrizioni di movimento, delle incursioni dell’esercito e delle difficoltà economiche.
Stiamo lavorando direttamente con le organizzazioni attive nel campo di Dheisheh, coordinate dal Comitato Popolare del campo. Abbiamo individuato insieme i bisogni e fissato i primi obiettivi. Le esigenze tuttavia sono ben maggiori e sempre di più: con Il vostro contributo riusciremo ad ampliare ulteriormente la nostra platea di beneficiari.
- Distribuzione pacchi alimentari: 150 famiglie del campo riceveranno periodicamente un pacco con generi di prima necessità.
- Fondo emergenza: 100 persone del campo che devono affrontare urgenti spese in materia di assistenza legale, medica o scolastica, verranno supportate economicamente in base alle necessità.
- Cash for work: 30 persone che hanno perso il lavoro a causa del blocco israeliano riceveranno un’equa retribuzione per svolgere attività a servizio della comunità del campo
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#NoiSiamoLeScuole questa settimana racconta dell’IIS “Giordani” di Caserta che con i fondi #PNRR dedicati alla #scuola 4.0 sta realizzando aule e laboratori innovativi.
Qui tutti i dettagli ▶️ miur.gov.
Ministero dell'Istruzione
#NoiSiamoLeScuole questa settimana racconta dell’IIS “Giordani” di Caserta che con i fondi #PNRR dedicati alla #scuola 4.0 sta realizzando aule e laboratori innovativi. Qui tutti i dettagli ▶️ https://www.miur.gov.Telegram
Taiwan Files – Han Kuo-yu del Guomindang alla guida dello Yuan legislativo
I nuovi equilibri in paramento complicano le letture semplicistiche del voto del 13 gennaio. Reazioni alle urne e manovre di Taipei, Pechino e Washington. Tsai all'isola di Taiping? Una questione politica e identitaria. Tuvalu molla Taipei? Il dossier energetico. Macchine taiwanesi per le armi russe. Il dossier energia. Microchip. Addio al nonno arcobaleno. La rassegna di Lorenzo Lamperti con notizie e analisi da Taipei (e dintorni)
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Ucraina. «A Kiev regna la disperazione»
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di Marco Santopadre*
Pagine Esteri, 2 febbraio 2024 – A quasi due anni dall’invasione russa, le speranze dell’Ucraina di uscire vincitrice dalla guerra con Mosca sono ridotte al lumicino, e nei palazzi del potere di Kiev regna «un senso di disperazione».
Lo scrive in una lunga e dettagliata analisi il “Washington Post”, secondo cui l’Ucraina sta faticando a ottenere dai suoi sponsor occidentali il sostegno militare ed economico necessario a fronteggiare un’offensiva di Mosca che nelle ultime settimane ha portato alla perdita di altri territori in Donbass e nell’oblast di Kharkiv.
Nei giorni scorsi il presidente Volodymyr Zelensky ha realizzato un ennesimo tour delle capitali occidentali alla ricerca di nuovi aiuti, in un clima segnato – ricorda il quotidiano statunitense – «dal crescente affaticamento internazionale nei confronti del conflitto e dalla paralisi del Congresso Usa sullo stanziamento di ulteriori fondi per Kiev».
Un anno difficile
Il “Washington Post” riporta che i funzionari statunitensi e occidentali prevedono un anno difficile per l’Ucraina e sollecitano quindi Kiev a preservare le sue forze armate, esauste dopo mesi di combattimenti, e a consolidare le difese piuttosto che a tentare improbabili e dispendiose offensive per riconquistare i territori perduti.
La scorsa settimana il Pentagono «si è presentato a mani vuote» all’incontro di coordinamento mensile tra i 50 paesi che sostengono militarmente l’Ucraina. Infatti Washington ha esaurito a dicembre il grosso dei fondi finora stanziati dal Congresso per supportare Kiev e il governo non è stato in grado di sbloccarne di nuovi a causa dell’opposizione repubblicana.
Al fronte – prosegue il quotidiano – «i rapporti indicano che le scorte di munizioni e proiettili d’artiglieria scarseggiano» mentre la Russia è riuscita ad aumentare la produzione interna e ad assicurarsi nuove scorte grazie alla collaborazione dei suoi partner.
«Al momento, tutto indica che quest’anno avremo a disposizione meno proiettili dello scorso anno, quando abbiamo tentato una controffensiva che non ha funzionato. In questo caso non potremo che limitarci alla difesa» ha dichiarato al WP il parlamentare ucraino Roman Kostenko.
Soldati ucraini in trincea
Washington: “impegnare la Russia senza avanzare”
Ma non sono solo le divisioni tra repubblicani e democratici a penalizzare Kiev. Lo stesso governo statunitense – conferma ancora il quotidiano statunitense – avrebbe deciso di limitare i propri aiuti, puntando a evitare che l’Ucraina resista agli attacchi russi senza però prevedere che il paese possa liberare i territori annessi da Mosca. Secondo le fonti del quotidiano, la nuova strategia della Casa Bianca sarebbe il frutto «dei risultati deludenti delle controffensiva ucraina dell’anno scorso». «È abbastanza chiaro che sarà difficile per Kiev cercare di mettere in campo lo stesso genere di spinta forte su tutti i fronti, come ha tentato di fare nel 2023» ha osservato un funzionario della Casa Bianca citato dal Post.
Sfumata la possibilità di una vittoria netta contro Mosca, Washington non vorrebbe rinunciare a continuare a utilizzare il conflitto ucraino per impantanare il più a lungo possibile la Russia, tentando di indebolirla. Gli aiuti, quindi, dovrebbero consentire a Kiev di impegnare per anni le truppe russe ma l’Ucraina dovrebbe abbandonare l’idea di riconquistare i territori persi.
Stando alle fonti interrogate dal Post, il documento su cui si basa la nuova strategia della Casa Bianca mira a garantire a Kiev operazioni militari a breve termine e la creazione di una forza militare ucraina in grado di scoraggiare ulteriori avanzate russe. Washington si impegnerebbe inoltre a «proteggere, ricostituire ed espandere la base industriale e dell’export» dell’Ucraina, ovviamente avvantaggiando la propria economia e i propri interessi nell’area. Intanto Biden ha annunciato la volontà di trasferire armi nucleari statunitensi sul suolo della Gran Bretagna, una mossa che Mosca non ha preso per niente bene.
L’Ue supera lo scoglio del veto ungherese
Di fronte alla parziale ritirata di Washington, i paesi europei cercano come possono di ritagliarsi un ruolo maggiore nel sostegno a Kiev, sperando che lo sforzo porti a qualcosa. La scorsa settimana il premier britannico Rishi Sunak e il presidente ucraino Zelensky hanno siglato un accordo bilaterale di sicurezza della durata di dieci anni, e presto potrebbe toccare alla Francia.
Ieri, inoltre, i 27 sono riusciti almeno in parte a superare lo scoglio rappresentato dal veto ungherese alla fornitura di nuovi ingenti aiuti militari all’Ucraina. In cambio dello sblocco dei fondi congelati a causa della violazione di numerose direttive da parte di Budapest, il governo del nazionalista Orban ha accettato di sottoscrivere un accordo di compromesso. «Tutti i 27 leader hanno concordato un pacchetto di sostegno aggiuntivo di 50 miliardi per l’Ucraina all’interno del bilancio Ue. Così si garantisce un finanziamento costante, a lungo termine e certo» ha rivendicato in una dichiarazione il Presidente del Consiglio Europeo Charles Michel. Nei giorni scorsi fonti dell’Ue avevano ventilato l’applicazione a Budapest di forti sanzioni nel caso non avesse rimosso il veto.
Nei giorni scorsi, poi, Germania, Polonia e Paesi Bassi hanno firmato un accordo – ribattezzato “Schengen militare” – per creare un corridoio destinato a far transitare velocemente le armi destinate all’Ucraina. Intanto però l’Unione Europea ha dovuto ammettere di non essere in grado di inviare a Kiev il milione di proiettili promessi entro marzo, obiettivo raggiungibile solo all’inizio del prossimo anno.
Il generale Valery Zaluzhny
Corruzione e lotte intestine
Kiev ha fame di munizioni, e la diffusa corruzione non aiuta a far fronte alle necessità. Nei giorni scorsi il Servizio di Sicurezza Ucraino (SBU) ha arrestato una persona e ha denunciato altri cinque funzionari di alto rango, accusandoli di aver intascato 36 milioni di euro destinati nell’agosto del 2022 all’acquisto di 100 mila proiettili di mortaio, ovviamente mai consegnati. Ora i fondi rubati, trasferiti su vari conti in Ucraina e nei Balcani, sarebbero stati recuperati e i sei imputati rischierebbero fino a 12 anni di reclusione. L’ampia pubblicità concessa all’operazione mira ad accreditare i successi della campagna di Zelensky contro la corruzione, definita dal presidente una forma di tradimento. Ma il fatto che a condurre l’inchiesta sia stata l’SBU e non gli organismi preposti lascia trapelare per l’ennesima volta la gravità dello scontro in corso tra i diversi apparati dello stato ucraino.
Il duello Zelensky-Zaluzhny
Da parecchi giorni, ormai, sui media e sui social ucraini è un fiorire di conferme e smentite sulla defenestrazione del generale Valery Zaluzhny, comandante in capo delle forze armate inviso a Zelensky che ne teme il carisma e le potenzialità politiche (diversi sondaggi lo indicano come più popolare dell’attuale capo dello stato). Secondo alcune fonti, tra le quali il quotidiano britannico “The Times”, Zaluzhny sarebbe stato effettivamente silurato dal presidente dopo aver rifiutato l’offerta di un nuovo incarico, ma le proteste di vari comandanti dell’esercito e di alcuni importanti partner internazionali di Kiev – in particolare di Washington e di Londra – avrebbero convinto Zelensky a soprassedere, almeno momentaneamente. Ma il presidente avrebbe già pronto il decreto di licenziamento del suo rivale, mossa che però potrebbe infliggere un duro colpo alla tenuta delle forze armate.
L’ennesimo pomo della discordia tra il politico e il generale è rappresentato dalla portata della nuova mobilitazione. Da mesi le truppe schierate al fronte in certi casi da più di due anni lamentano la mancanza di avvicendamenti e denunciano che il compito di difendere il paese non può essere affidato soltanto a una piccola percentuale di cittadini. A decine di migliaia sono fuggiti all’estero o si sono imboscati per sfuggire alla chiamata alle armi (nel paese finora sono stati aperti circa 9 mila procedimenti per renitenza alla leva) e nella maggior parte del paese si vive come se la guerra non esistesse.
Il governo, dopo numerosi rinvii, ha deciso finalmente di presentare in parlamento una legge diretta ad arruolare truppe fresche. I numeri chiesti da Zaluzhny, però, sono lontani, e Zelensky non ha intenzione di richiamare le 500 mila nuove reclute chieste dai comandi militari; sarebbe una misura troppo antipopolare. Il governo ha anzi apportato alcune modifiche al progetto di legge inizialmente presentato, proprio per ridurre il numero delle convocazioni al fronte. La proposta comunque prevede un indurimento delle sanzioni per chi non risponde alla chiamata e abbassa l’età del reclutamento obbligatorio dei civili da 27 a 25 anni, riduce le esenzioni per alcune categorie di dipendenti pubblici e permette il reclutamento per i detenuti che godano di una sospensione condizionale della pena.
I tempi dell’approvazione della nuova legge, però, potrebbero essere lunghi, e comunque le nuove leve hanno bisogno di almeno tre mesi di addestramento prima di diventare operative. Pagine Esteri
* Marco Santopadre, giornalista e saggista, già direttore di Radio Città Aperta, è un analista dell’area del Mediterraneo, del Medio oriente e dell’Africa. Scrive, tra le altre cose, di Spagna, America Latina e movimenti di liberazione nazionale. Collabora con il Manifesto, Catarsi e Berria
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L'articolo Ucraina. «A Kiev regna la disperazione» proviene da Pagine Esteri.
L’Occidente e il resto del mondo
l World Politics Blog
"Dietro la definizione Nord del mondo si raccolgono gli interessi dell’Occidente e dei paesi avanzati, insomma il blocco imperialista egemone che prova a costruire il mondo a propria immagine e somiglianza e non esita a imporre fame, olocausti e guerre per affermare la propria supremazia. In altri termini potremmo parlare di un colonialismo che si rinnova ma conserva le proprie caratteristiche come il drenaggio di ricchezza dalle regioni colonizzate."
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LA SITUAZIONE DEL CONSUMO DI DROGHE ILLECITE IN UNIONE EUROPEA. UNA ANALISI APPROFONDITA (2 di 4), COCAINA, LA PIÙ UTILIZZATA
La cocaina è la droga stimolante illecita più comunemente utilizzata in Europa, con livelli di consumo che variano da paese a paese. Circa 14 milioni di adulti nell’Unione europea (di età compresa tra 15 e 64 anni), ovvero quasi il 5% di questa fascia di età, hanno provato la cocaina nel corso della loro vita, di cui circa 3,5 milioni ne hanno fatto uso nell’ultimo anno. La cocaina è stata tradizionalmente utilizzata in due forme principali: sale cloridrato, spesso definito "cocaina in polvere", e una forma base libera e fumabile, spesso definita "crack". I consumatori abituali di cocaina possono riscontrare problemi più gravi e circa il 60% dei consumatori di cocaina che entrano in terapia riferiscono di utilizzare la droga tra i 2 e i 7 giorni alla settimana.
Dati recenti suggeriscono che il consumo di cocaina e i danni associati potrebbero essere in aumento in Europa. Dei 15 paesi che hanno comunicato informazioni sufficienti sulla prevalenza del consumo di cocaina dal 2019, 8 hanno riportato stime del consumo dell’anno scorso più elevate rispetto alla loro precedente indagine comparabile, 5 avevano stime stabili e 2 stime inferiori. Questi modelli si riflettono anche nei dati sulle persone che entrano in terapia per la prima volta per problemi di cocaina, sono aumentati in 14 paesi secondo i dati sinora disponibili, tra il 2014 e il 2020.
I danni alla salute associati al consumo regolare di cocaina comprendono dipendenza, problemi cardiaci e di salute mentale e un aumento del rischio di incidenti. I danni possono essere esacerbati quando la cocaina viene utilizzata insieme all’alcol. L'iniezione di cocaina e il consumo di cocaina crack sono associati ai maggiori rischi per la salute. Nel 2020, si sono verificati circa 473 decessi correlati alla cocaina, ovvero circa il 13,5% di tutti i decessi indotti dalla droga con accertamenti tossicologici post mortem in questi paesi. La maggior parte di questi decessi sono stati attribuiti a overdose di droga, ma nella maggior parte dei casi sono state rilevate anche altre sostanze, principalmente oppioidi.
La cocaina viene trafficata in Europa dai paesi produttori del Sud America sia via aerea che via mare utilizzando una serie di metodi e rotte. Nel 2020, per il quarto anno consecutivo, è stata sequestrata la quantità più alta mai vista di cocaina, 214,6 tonnellate, nell’UE, in Norvegia e in Turchia. I primi dati sui sequestri di un numero limitato di paesi nel 2021 suggeriscono che la quantità sequestrata in tutta Europa è aumentata ancora una volta.
Le restrizioni adottate per affrontare la pandemia di Covid-19 nel 2020 hanno avuto un certo impatto sul commercio di cocaina, ma nel complesso la coltivazione, la produzione e il traffico di cocaina in Europa sono continuati durante questo periodo e potrebbero addirittura essere ulteriormente aumentati.
Per saperne di più: European Monitoring Centre for Drugs and Drug Addiction and Europol (2022), EU Drug Market: Cocaine — In-depth analysis, emcdda.europa.eu/publications/…
📣 L’obiettivo del Liceo del #MadeinItaly è valorizzare, promuovere e tutelare le eccellenze italiane.
Le #IscrizioniOnline sono aperte fino al #10febbraio2024 su #Unica.
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Ministero dell'Istruzione
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Regu(AI)ting Health: Lessons for Navigating the Complex Code of AI and Healthcare Regulations
Authors: Stephanie Wong, Amber Ezzell, & Felicity Slater
As an increasing number of organizations utilize artificial intelligence (“AI”) in their patient-facing services, health organizations are seizing the opportunity to take advantage of the new wave of AI-powered tools. Policymakers, from United States (“U.S.”) government agencies to the White House, have taken heed of this trend, leading to a flurry of agency actions impacting the intersection of health and AI, from enforcement actions and binding rules to advisory options and other, less formal guidance. The result has been a rapidly changing regulatory environment for health organizations deploying artificial intelligence. Below are five key lessons from these actions for organizations, advocates, and other stakeholders seeking to ensure that AI-driven health services are developed and deployed in a lawful and trustworthy manner.
Lesson 1: AI potential in healthcare has evolved exponentially
While AI has been a part of healthcare conversations for decades, recent technological developments have seen exponential growth in potential applications across healthcare professionals and specialties requiring response and regulation of use and application of AI in healthcare.
The Department of Health and Human Services (“HHS”) is the central authority for health sector regulations in the United States. HHS’ Office for Civil Rights (“OCR”) is responsible for enforcement of the preeminent federal health privacy regulatory framework, the Health Insurance Portability and Accountability Act (HIPAA) Privacy, Security, and Breach Notification Rules (“Privacy Rule”). A major goal of the Privacy Rule is to properly protect individuals’ personal health information while allowing for the flow of health data that is necessary to provide quality health care.
In 2023, OCR stated that HIPAA-regulated entities should analyze AI tools as they do other novel technologies; organizations should “determine the potential risks and vulnerabilities to electronic protected health information before adding any new technology into their organization.” While not a broad endorsement of health AI, OCR’s statement suggests that AI has a place in the regulated healthcare sector.
The Food and Drug Administration (“FDA”) has taken an even more optimistic approach toward the use of AI. Also an agency within HHS, the FDA is responsible for ensuring the safety, efficacy, and quality of various pharmacological and medical products used in clinical health treatments and monitoring. In 2023, the FDA published a discussion paper intended to facilitate discussion with stakeholders on the use of AI in drug development. Drug discovery is the complex process of identifying and developing new medications or drugs to treat medical conditions and diseases. Before drugs can be marketed to the public for patient use, they must go through multiple stages of research, testing, and development. This entire process can take around 10 to 15 years, or sometimes longer. According to the discussion paper, the FDA strives to “facilitate innovation while safeguarding public health” and plans to develop a “flexible risk-based regulatory framework that promotes innovation and protects patient safety.”
Lesson 2: Different uses of data may implicate different regulatory structures
While there can be uncertainty regarding whether particular data, such IP address data collected by a consumer-facing website, is covered by HIPAA, HHS and the Federal Trade Commission (“FTC”) have made clear that they are working together to ensure organizations protect sensitive health information. In particular, failure to establish proper agreements or safeguards between covered entities and AI vendors can constitute a violation of the HIPAA Privacy Rule when patient health information is shared without patient consent for purposes other than treatment, payment, and healthcare operations.
However, some data collected by HIPAA-covered entities may not be classified as protected health information (“PHI”) and could be permissibly shared outside HIPAA’s regulatory scope. Examples include data collected by healthcare scheduling apps, wearables devices, and health IoT devices. In these circumstances, the FTC could exercise oversight. The FTC is increasingly focused on enforcement actions involving health privacy and potential bias and has historically enforced laws prohibiting bias and discrimination, including the Fair Credit Reporting Act (“FCRA”) and the Equal Credit Opportunity Act (“ECOA”). In 2021, the FTC underscored the importance of ensuring that AI tools avoid discrimination and called for AI to be used “truthfully, fairly, and equitably,” recommending that AI should do “more good than harm” to avoid violating the FTC’s “unfairness” prong of Section 5 of the FTC Act.
Lesson 3: What’s (guidance in the) past is prologue (to enforcement)
While guidance may not always be a precursor to enforcement, it is a good indicator of an agency’s priorities. For instance, in late 2021, the FTC issued a statement on the Health Breach Notification Rule, followed by two posts in January 2022 (1, 2). The FTC then applied the Health Breach Notification Rule (HBNR) for the first and second time in 2023 enforcement actions.
The FTC has recently honed in on both the health industry and AI. Agency officials published ten blog posts covering AI topics in 2023 alone, including an article instructing businesses to ensure the accuracy and verifiability of advertising around AI in products. In April 2023, the FTC issued a joint statement with the Department of Justice (DOJ), the Consumer Financial Protection Bureau (CFPB), and the Equal Employment Opportunity Commission (EEOC) expressing its intent to prioritize enforcement against discrimination and bias in automated decision-making systems.
The agency has separately been working on enforcement in the health sector, applying the unfairness prong of its authority to cases where the Commission has found that a company’s privacy practices substantially injured consumers in a manner that did not outweigh the countervailing benefits. This focus resulted in major settlements against health companies, including GoodRx and BetterHelp, where the combined total fine neared $10 million. In July, the FTC published a blog post summarizing lessons from its recent enforcement actions in the health sector, underscoring that “health privacy is a top priority” for the agency.
Lesson 4: Responsibility is the name of the game
Responsible use has been the key concept for policymakers looking to be proactive in establishing positive norms for the use of AI in the healthcare arena. In 2022, the White House Office of Science and Technology Policy (OSTP) published the Blueprint for an AI Bill of Rights (“Blueprint”) to support the development of policies and practices that protect and promote civil rights in the development, deployment, and governance of automated systems. In highlighting AI in the health sector, the Blueprint hopes to set up federal agencies and offices to serve as responsible stewards of AI use for the nation. In 2023, the OSTP also updated the National AI Research and Development (R&D) Plan to advance the deployment of responsible AI, which is likely to influence health research. The Plan is intended to facilitate the study and development of AI while also maintaining privacy and security and preventing inequity.
Expanding on the Blueprint, on October 30, 2023, the Biden Administration released its Executive Order on Safe, Secure, and Trustworthy Artificial Intelligence (“EO”). The EO aims to establish new standards for the responsible use, development, and procurement of AI systems across the federal government. Among other directives, the EO directs the Secretary of HHS to establish an “HHS AI Taskforce” in order to create a strategic plan for the responsible use and deployment of AI in the healthcare context. The EO specifies that this strategic plan must establish principles to guide the use of AI as part of the delivery of healthcare, assess the safety and performance of AI systems in the healthcare context, and integrate equity principles and privacy, security and safety standards into the development of healthcare AI systems.
The EO also directs the HHS Secretary to create an AI Safety program to centrally track, catalog, and analyze clinical errors produced by the use of AI in healthcare environments; create and circulate informal guidance to advise on how to avoid these harms from recurring; and develop a strategy for regulating the use of AI and AI-tools for drug-development. The Fact Sheet circulated prior to the release of the EO emphasizes that, “irresponsible uses of AI can lead to and deepen discrimination, bias, and other abuses in justice, healthcare, and housing” and discusses expanded grants for AI research in “vital areas,” including healthcare.
On November 1, 2023, the Office of Management and Budget (“OBM”) released for public comment a draft policy on “Advancing Governance, Innovation, and Risk Management for Agency Use of Artificial Intelligence,” intended to help implement the AI EO. The OMB guidance, which would govern federal agencies as well as their contractors, would create special requirements for what it deems “rights-impacting” AI, a designation that would encompass AI that “control[s] or meaningfully influence[s]” the outcomes of health and health insurance-related decision-making. These include the requirements for AI impact assessments, testing against real-world conditions, independent evaluation, ongoing monitoring, human training “human in the loop” decision-making, and notice and documentation.
Finally, the National Institute of Standards and Technology (“NIST”) also focused on responsible AI in 2023 with the release of the Artificial Intelligence Risk Management Framework (“AI RMF”). The AI RMF is meant to serve as a “resource to the organizations designing, developing, deploying, or using AI systems to help manage the many risks of AI and promote trustworthy and responsible development and use of AI systems.” The AI RMF provides concrete examples on how to frame risks in various contexts, such as potential harm to people, organizations, or an ecosystem. In addition, prior NIST risk management frameworks have provided the basis for legislative and regulatory models, meaning it may have increased importance for regulated entities in the future.
Lesson 5: Focus and keep eyes on the road ahead
AI regulation is a moving target with significant developments expected in the coming years. For instance, OSTP’s Blueprint for an AI Bill of Rights has already been used to inform state policymakers, with legislators both highlighting and incorporating its requirements into legislative proposals. The Blueprints’ five outlined principles aim to: (i) ensure safety and effectiveness; (ii) safeguard against discrimination; (iii) uphold data privacy; (iv) provide notice and explanation; and (v) enable human review or control. These principles are likely to continue to appear and to inform future health-related AI legislation.
In 2022, the FDA’s Center for Devices and Radiological Health (CDRH) released “Clinical Decision Support Software Guidance for Industry and Food and Drug Administration Staff,” which recommends that certain AI tools be regulated by the FDA under its authority to oversee clinical decision support software. Elsewhere, the FDA has noted that its traditional pathways for medical device regulations were not designed to be applied to AI and that the agency is looking to update its current processes. In 2021, CDRH issued a draft “Artificial Intelligence/Machine Learning (AI/ML)-Based Software as a Medical Device (SaMD) Action Plan”, which introduces a framework to manage risks to patients in a controlled manner. The Action Plan includes specific instruction on data management, including a commitment to transparency on how AI technologies interact with people, ongoing performance monitoring, and updates to the FDA on any changes made to the software as a medical device. Manufacturers of medical devices can expect the FDA to play a vital role in the regulation of AI in certain medical devices and drug discovery.
Conclusion
The legislative and regulatory environment governing AI in the U.S. is actively evolving, with the regulation of the healthcare industry emerging as a key priority for regulators across the federal government. Although the implementation and development of AI into healthcare activities may provide significant benefits, organizations must recognize and mitigate privacy, discrimination, and other risks associated with its use. AI developers are calling for the regulation of AI to reduce existential risks and prevent significant global harm, which may help create clearer standards and expectations for AI developers and developers navigating the resources coming from federal agencies. By prioritizing the development and deployment of safe and trustworthy AI systems, as well as following federal guidance and standards for privacy and security, the healthcare industry can harness the power of AI to ethically and responsibly improve patient care, outcomes, and overall well-being.
Uno si ma con moderazione. Riflessioni sulla moderazione nel Fediverso da parte dello staff di Mastodon.uno
Non è facile comprendere quali siano tutte implicazioni dell'ecosistema federato e come funzionano le dinamiche che rendono il Fediverso molto diverso da un social qualsiasi.
Il lungo post è suddiviso in due premesse, due chiarimenti e una conclusione:
1. cosa significa moderare una una comunità
2. cosa significa la moderazione nel fediverso
3. la moderazione all’interno dell’istanza
4. la moderazione verso le altre istanze
5. la moderazione nel Fediverso italiano e l’approccio di mastodon.uno
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@PetroliniVideo ricordo bene: era marzo ed eravamo in una di quelle fasi in cui andava di moda lanciare bestemmie a caso e poi rimanere sulla riva del fiume ad attendere qualche reazione di cui sorprendersi...
Comunque non sono affatto sorpreso: gli utenti i cui messaggi vengono moderati ritengono spesso che il moderatore abbia interpretato male o per limiti cognitivi o per evidente malafede
Che succede nel Fediverso? reshared this.
ho controllato il tuo account e non c'è alcuna limitazione nonostante tu sia stato segnalato ben 14 volte (!) da altri utenti per violazioni del regole, fra l'altro molti da altre istanze:
posso dirti solo che m1 è un'istanza aconfessionale e di quello che dicono i cattolici ce ne può fregare fino a un certo punto, tanto che abbiamo l'account ufficiale dell'unione Atei e degli Agnostici Razionalisti che li randella tutti i giorni e nessuno se ne lamenta anzi sono fra i messaggi più condivisi e popolari su M1
detto questo quello che hai scritto non è vero, non ho lo screenshot ma di sicuro nessuno perde tempo a segnalare queste affermazioni sulle madonne nere, anzi riceveresti solo valanghe di condivisioni. Nessuno censura una frase del genere che di fatto non viola alcuna regola. Abbiamo però una regola che vieta il turpiloquio gratuito ed eccessivo ma questa c'è anche su livellosegreto e altre istanze. Questo per non far scendere le discussioni al livello di rutti da osteria.
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Ministero dell'Istruzione
🎿 Il #Mim in collaborazione con la Fondazione Milano Cortina 2026, il CONI e il Comitato Italiano Paralimpico, presenta “Winter Games Week”, la settimana didattica dedicata a sensibilizzare studentesse e studenti sulle tematiche Olimpiche e Paralimpi…Telegram
Nikki and the Corvettes
Ad avviarmi verso quel magnifico caleidoscopio di suoni, emozioni, sensazioni che viene generalmente etichettato come power pop, è stato indubbiamente Greg Shaw. Con i suoi scritti su Bomp e con le sue pubblicazioni, mi ha letteralmente preso per mano conducendomi in un mondo fatato dal quale nessuno potrà mai allontanarmi.
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La Nube di Oort: cos’è, origini, come è fatta e da cosa è formata l Passione Astronomia
"Grazie alla sua posizione periferica, la Nube di Oort conserva molti dei materiali che hanno contribuito alla formazione del nostro Sistema Solare. Gli scienziati credono che l’analisi delle comete provenienti da lì possa offrire preziose informazioni sull’antica composizione del nostro Sistema Solare e sulle condizioni che c’erano al momento della sua formazione."
LA SITUAZIONE DEL CONSUMO DI DROGHE ILLECITE IN UNIONE EUROPEA. UNA ANALISI APPROFONDITA (1 di 4), PARTENDO DAGLI OPPIOIDI: EROINA E FENTANIL
L’ European Monitoring Centre for Drugs and Drug Addiction (#EMCDDA, Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze) è la principale autorità in materia di droghe illecite nell’Unione Europea (#UE). Abbiamo già trattato del report di EMCDDA sulla cannabis (leggi qui => noblogo.org/cooperazione-inter… , me pare opportuno proseguire nella revisione dello stato dell’uso negli Stati dell’Unione di altre sostanze stupefacenti.
Il Rapporto europeo sulla droga 2023: tendenze e sviluppi, presenta l'ultima analisi dell'EMCDDA sulla situazione della droga in Europa.
Suddiviso in più capitoli, iniziamo quindi una veloce analisi di quanto riportato, partendo dalla situazione relativa all’eroina ed agli altri oppioidi.
L’eroina rimane l’oppioide illecito più comunemente utilizzato in Europa ed è responsabile di una parte significativa del carico sanitario attribuito al consumo illecito di droghe. Tuttavia, il problema degli oppioidi si è evoluto nel corso dell’ultimo decennio, con dati che mostrano un invecchiamento del gruppo di consumatori di eroina e un aumento dell’età media dei pazienti che si sottopongono a trattamenti specialistici per il consumo di eroina. Ciò solleva importanti sfide politiche e a livello di servizio, poiché i servizi devono rispondere agli utenti con esigenze più complesse di salute mentale e fisica, occupazione e assistenza sociale.
Sebbene l’eroina continui a essere coinvolta nella maggior parte dei decessi correlati agli oppioidi, altri oppioidi hanno acquisito maggiore importanza. È stato osservato anche un allontanamento dal consumo di eroina per via parenterale tra i consumatori di eroina trattati per la prima volta e quelli trattati in precedenza, forse riflettendo messaggi sull'uso più sicuro e sforzi di riduzione del danno. Solo il 19% dei nuovi pazienti che entrano in terapia per problemi legati all’eroina ora segnalano l’iniezione come principale via di somministrazione, che è particolarmente associata a esiti negativi sulla salute.
Nonostante i dati sul lato della domanda non mostrino un aumento osservabile nella prevalenza dell’eroina, gli indicatori di disponibilità sul lato dell’offerta sono tornati o addirittura hanno superato i livelli pre-pandemia. La quantità sequestrata dagli Stati membri dell’UE è più che raddoppiata nell’ultimo anno preso in esame, il 2021, mentre i sequestri in Turchia sono aumentati a livelli record. Tuttavia, vi sono poche prove che suggeriscano che ciò abbia ridotto significativamente la disponibilità, poiché sono osservabili solo cambiamenti marginali nelle tendenze indicizzate sui prezzi al dettaglio o sulla purezza.
Gli oppioidi sintetici possono rappresentare una minaccia crescente per il futuro, poiché attualmente svolgono un ruolo relativamente piccolo nel mercato dei farmaci in Europa, ma rappresentano un problema significativo in alcuni paesi. La maggior parte delle preoccupazioni si è concentrata sulla disponibilità e sull’uso dei derivati del fentanil, ma i recenti sviluppi includono la comparsa di oppioidi benzimidazolici (nitazene) altamente potenti e il rilevamento di miscele di oppioidi contenenti nuove benzodiazepine e tranquillanti.
Per saperne di più: European Monitoring Centre for Drugs and Drug Addiction (2023), European Drug Report 2023: Trends and Developments, emcdda.europa.eu/publications/…
Non avete ancora presentato la domanda?
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Qui tutte le indicazioni su come presentarla correttamente ▶ unica.istruzione.gov.
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Il fondo sovrano tedesco ha deciso di finanziare il progetto Activitypub Test Suite
ActivityPub Test Suite è un importante progetto che istituisce una solida suite di test per il protocollo ActivityPub , una componente fondamentale del panorama dei social network decentralizzati noto come Fediverso.
Tra gli obiettivi previsti:
- Sviluppare e implementare un sistema completo di test di conformità del server per il protocollo ActivityPub.
- Creare una guida all'implementazione accessibile e un tutorial per il test automatizzato delle implementazioni conformi di ActivityPub.
- Garantire che la suite di test funga da punto di riferimento fondamentale, favorendo la fiducia degli sviluppatori nella creazione di applicazioni interoperabili.
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Da Fleximan al ritorno delle Città-Stato
Il 2024 è iniziato solo da 31 giorni, eppure sembra già passato un anno. Mentre alcuni a Est continuano ad ammazzarsi tra un meme e l’altro, altri a Ovest circondano i loro confini di filo spinato.
Anche qui, in Italia, siamo alle prese con problemi peculiari, come il fenomeno Fleximan, che sta mettendo in crisi le casse dei Sindaci del nord Italia.
I giornalisti ci dicono che saranno dispiegate centinaia di pattuglie e che saranno usate tutte le risorse a disposizione della macchina statale: videosorveglianza, analisi dei dati del targa system e task-force di investigatori.
Purtroppo per loro, non basteranno tutte le pattuglie e risorse del mondo. Ormai dovrebbero aver capito che Fleximan non esiste. O meglio: esistono diverse persone che agiscono spinte dall’idea che i giornalisti chiamano Fleximan.
L’autovelox è l'oggetto prescelto su cui sfogare, in modo violento e istintivo, una frustrazione che scaturisce da una necessità esistenziale che inizia a farsi spazio tra le persone, e non solo in Italia.
Le stesse frustrazioni sono condivise dai Blade Runner londinesi; il braccio armato (di flessibile) e anonimo di un vero e proprio movimento che si chiama Action Against ULEZ (Ultra Low Emission Zones)1. Il canovaccio è lo stesso di Fleximan, anche se l’oggetto-simbolo è leggermente diverso: in Italia l’autovelox; a Londra la telecamera ZTL.
Soggiogate da centinaia di telecamere, oggi più di 60.000 persone sono costrette a pagare £12.50 al giorno per il privilegio transitare nella loro stessa città. Sembra però che il movimento Anti-ULEZ conti ormai un seguito di più di 35.000 persone, cioè quasi la metà di tutti coloro che ogni giorno subiscono le angherie di questa nuova forma di tecnocrazia.
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Da Fleximan al Texas
E poi c’è la rivolta del Texas contro il governo federale e le politiche di open-border del governo di Biden.
Per farla breve: il governatore del Texas, e presumo anche ampia parte della cittadinanza, sono stanchi dell’immigrazione incontrollata voluta da Biden. Così, hanno deciso di prendere in mano la situazione, dispiegando filo spinato lungo tutto il confine col Messico. A distanza di qualche migliaio di chilometri, la Corte Suprema ha invece autorizzato il governo federale a smantellare queste barriere. Il Texas, per ora, non intende cedere.
La situazione è molto tesa, e pare che in questi giorni l’esercito abbia inviato nello Stato diverse unità armate per “esercitazioni programmate”. Anche i civili si mobilitano verso il confine del Texas, con più di 5.000 tir e camion di vario tipo per supportare la rivolta, ormai supportata politicamente da decine di stati repubblicani.
Sul fronte democratico, Fox News ci dice invece che George Soros ha immesso nelle casse dei Democratici texani più di 3 milioni di dollari per cercare di fargli guadagnare terreno.
Che siano le prime avvisaglie di una seconda guerra civile americana?
Il bisogno esistenziale
Come per Fleximan e per i Blade Runner, anche il caso del Texas ha alla base la stessa esigenza esistenziale, che è ben descritta da Marco Aurelio:
La natura non ti ha fuso col composto di cui fai parte così intimamente da non permettere di segnare i tuoi confini e di dominare ciò che ti appartiene.
Marco Aurelio, Pensieri, Libro VII, 67.
Anche se ancora acerbo, sempre più persone saranno mosse dal pensiero di segnare i loro confini e dominare ciò gli appartiene: le loro strade, le loro città, e le loro vite.
Fleximan, i Blade Runner e perfino i Texani vogliono la stessa cosa, anche se ancora non lo sanno. Tutti loro vogliono riappropriarsi dei territori e al tempo stesso negare l’autorità di politici e governi nazionali e sovranazionali che rispondono a tiranniche logiche globaliste sempre più distanti dalle vite delle persone.
Questi fenomeni locali si possono ricondurre alle logiche megapolitiche ben espresse da Davidson e Rees-Mogg in The Sovereign Individual. Si tratta solo di trovare il giusto perno; poi faranno inevitabilmente il loro corso. Mi riferisco in particolare alla sempre più evidente inadeguatezza e obsolescenza delle democrazie di massa che hanno creato Leviatani sovranazionali come l’Unione Europea o il governo federale degli Stati Uniti.
La democrazia massiva ha fatto il suo corso. Fu un buon sistema per far digerire alle popolazioni europee e americane i meccanismi parassitari tipici del comunismo, e per consentire agli Stati di ammassare risorse economiche per portare avanti la macchina burocratica-militare (dall’idea Bismarckiana di Stato come strumento di welfare-warfare), ma non durerà ancora molto.
L’idea stessa di essere subordinati a centri di potere, distanti migliaia di chilometri dalla nostra vita e affetti, ma capaci di determinarne il corso, arriverà presto al suo capolinea. Non sarà facile e non sarà indolore — milioni di persone saranno pronte a sguainare le spade pur di difendere i loro privilegi parassitari, ma ci si arriverà.
I Sindaci-vassalli saranno così posti davanti a una scelta: rispettare il volere delle persone che vivono nei loro territori, oppure rimanere fedeli al Sovrano-centrale, continuando con le politiche di saccheggio per suo conto.
Lo stesso saranno presto chiamati a fare i Governatori-vassalli dei 50 Stati controllati da Washington: fare il bene dei propri cittadini, oppure rimanere fedeli al Presidente di un impero alla fine dei suoi tempi.
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L’Era dell’Informazione
D’altronde, è inevitabile che saremmo arrivati a questo punto.
Oggi abbiamo accesso a informazioni digitali, servizi digitali e ricchezza digitale che ci permettono di commerciare, stringere relazioni e vivere esperienze con persone dall’altra parte del mondo. Al tempo stesso però siamo esseri sedentari, che amano la propria stabilità e che spesso vivono e muoiono dove sono nati.
Da un lato abbiamo quindi necessità globali (digitali), mentre dall’altro si fanno sempre più pressanti necessità locali (fisiche). Le democrazie di massa oggi non possono purtroppo tener conto delle seconde.
I governi centrali sono sempre più lontani dai bisogni nazionali, e sempre più affini a logiche globaliste e direttive sovranazionali con cui non esitano a mettere in ginocchio la popolazione a fronte di obiettivi astratti e senza senso, come la “lotta al cambiamento climatico”.
Non si può vivere di solo virtuale. Una volta usciti di casa, la realtà è schiacciante e straziante: telecamere di sorveglianza, autovelox, immigrazione destabilizzante, criminalità dilagante, tasse e inflazione sempre più alte e città intere che perdono giorno dopo giorno la loro identità sotto ai colpi di assurde politiche per placare gli Dei dell’Olimpo sovrastatale che chiamiamo Unione Europea.
Da Fleximan al ritorno delle Città Stato
Nessuno prevede il futuro e Marco Aurelio direbbe che il futuro non esiste. Vi dico però che c’è un possibile futuro ben allineato con ciò che oggi sta accadendo in Italia, in UK e in Texas.
L’avanzamento della tecnologia ci renderà sempre più capaci di fare a meno di servizi centralizzati. Il mercato e la capacità di elaborazione computazionale, cioè il lavoro del 21esimo secolo, sono ormai digitali e distribuiti grazie a e-commerce, comunicazioni elettroniche e Cloud Computing. Presto, anche la produzione sarà digitale e distribuita, grazie al Cloud Manufactoring e alla stampa 3D, che finalmente farà tornare in auge l’antico meme ante-litteram: “you wouldn’t download a car”.
L’intelligenza artificiale renderà l’homeschooling sempre più appetibile ed efficiente; le famiglie finalmente avranno la possibilità di tornare a educare i loro figli secondo i propri princìpi, e non secondo quelli di un professore marxista pagato dallo Stato per fare propaganda.
Allo stesso modo, la libera informazione consentirà sempre più facilmente di frequentare corsi specializzanti che ben presto supereranno di gran lunga l’utilità delle già obsolete lauree (già oggi in alcuni settori tecnici, come quello della cybersecurity, è così).
Anche i patrimoni saranno sempre più digitali e distribuiti. Cryptovalute come Bitcoin rendono possibile già oggi, per la prima volta nella storia, la conservazione del patrimonio al di fuori dei confini e dalle grinfie di qualsiasi stato nazione. Questo, da solo, cambierà totalmente le logiche fondanti delle democrazie di massa. Se i patrimoni sono al di fuori dei confini fisici, lo Stato (qualsiasi Stato) avrà sempre più difficoltà a finanziare i suoi apparati di welfare-warfare.
Cosa resta, allora? Restano i luoghi e le persone, e il bisogno di vivere pacificamente.
La socialità sarà trasformata, e presto capiremo che Aristotele aveva ragione: una comunità organizzata può funzionare solo se i suoi membri condividono tra loro gli stessi valori e caratteristiche omogenee. E come ben possiamo osservare, non può esistere alcuna comunità omogenea a livello nazionale, federale o globale. La vita, i bisogni e le idee degli altoatesini sono lontane anni luce dalla vita, i bisogni e le idee dei palermitani. Figurarsi da quelle di popoli che neanche condividono le radici europee e che i nostri Stati continuano a importare proprio per sopperire alle esigenze di sostentamento del sistema di welfare-warfare.
I tempi sono maturi per concretizzare l’idea che muove gli animi dei texani e dei Fleximen: è impossibile vivere una vita fisica pacifica, senza prima smantellare istituzioni parassitarie centralizzate, sovranazionali e globali.
Fra qualche decade qualcuno inizierà a parlare di comunità locali sovrane, organizzate secondo regole e norme informative che derivano dal substrato etnico, culturale e religioso delle persone che le vivono. Come disse già in tempi meno sospetti Hans Hermann Hoppe: l’auspicio è una nuova Europa composta da mille Liechtenstein sovrani.
Queste comunità non saranno finanziate tramite tassazione predatoria, ma con fondi digitali messi a disposizione volontariamente dai suoi componenti e gestiti attraverso smart-contract e firme elettroniche. E così come sono messi a disposizione, altrettanto facilmente potranno essere rimossi nel momento in cui le persone vorranno esprimere il loro dissenso.
Il voto sarà una barbarie del passato. Magari, riscopriremo il Kleroterion, lo strumento usato nell’antica città-stato di Atene per scegliere casualmente coloro che avrebbero dovuto rappresentare gli interessi cittadini.
E allora forse Fleximan è l’idea di cui abbiamo bisogno per far sì che in uno dei nostri possibili futuri le persone possano segnare i loro confini e dominare ciò che gli appartiene.
Le ULEZ sono ZTL diffuse ormai in tutta la città. Lo scopo sarebbe quello di limitare l’inquinamento, secondo le stesse logiche dell’Area B di Milano: chi entra con mezzi inquinanti, paga. Inutile dire che questa politica di stampo globalista non ha nulla a che fare con l’inquinamento.
ACCORDI BILATERALI: FIRMATO PROTOCOLLO DI INTESA TRA ITALIA E THAILANDIA
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(lo stemma della Polizia tailandese)
In videoconferenza, il capo della Polizia Vittorio Pisani a Roma e il suo omologo thailandese, capo della Royal Thai Police (RTP), il generale Torsak Sukvimol, a Bangkok, hanno sottoscritto un memorandum di intesa finalizzato alla cooperazione operativa tra i due Paesi, con lo scopo di prevenire e contrastare reati di criminalità organizzata, pedopornografia, sfruttamento dei minori, tratta di esseri umani, immigrazione illegale, traffico di droga, cyber crime, con particolare riguardo alle frodi e al furto di identità, reati contro la persona e il patrimonio, anche storico e culturale nonché al contrasto al riciclaggio di denaro della criminalità economica.
Con questa prospettiva si vanno ad incrementare le possibilità per le rispettive Forze di polizia di individuare e sequestrare beni e capitali di provenienza illecita, strumenti di estrema importanza per l’affermazione della legalità per entrambi i Paesi, sulla base delle ottime esperienze già maturate, anche in occasione dell’arresto, estradizione nonché sequestro e congelamento dei beni in Thailandia di Vito Roberto Palazzolo, esponente di primo piano di Cosa nostra e già tesoriere e riciclatore di Riina e Provenzano.
(Immagine dell’evento)
L’evento è il frutto dello sforzo diplomatico che ha visto coinvolti il Dipartimento della pubblica sicurezza del ministero dell’Interno, Il ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale e le corrispondenti autorità thailandesi.
Immagine del Commissario Generale
Diretta da un Commissario Generale, la Royal Thai Police (RTP) è sotto il comando diretto del Primo Ministro. Con una forza di circa 230.000 funzionari, le funzioni principali di RTP sono:
- Fornire sicurezza ai membri della famiglia reale;
- Dirigere e supervisionare l'operato di tutti gli agenti di polizia per garantire un servizio di qualità e il rispetto delle leggi;
- Prevenire e reprimere la criminalità;
- Mantenere l'ordine pubblico e la sicurezza nazionale;
- Svolgere attività di contrasto assegnate dal Primo Ministro a sostegno dello sviluppo nazionale.
Con sede a Bangkok, la RTP è divisa in sei grandi gruppi.
EU top court finds indiscriminate storing of convicts’ data illegal
The European Court of Justice (ECJ) has ruled that law enforcement agencies cannot indiscriminately store biometric and genetic data on those who committed criminal offences until their death, it said in a judgement published on Tuesday (30 January).
The Garden State Joins the Comprehensive Privacy Grove
On January 16, 2024, Governor Murphy signed S332 into law, making New Jersey the thirteenth U.S. State to adopt a comprehensive privacy law to govern the collection, use, and transfer of personal data. S332 endured a long and circuitous route to enactment, having been introduced in January 2022 and amended six times before being passed by both chambers during the waning hours of New Jersey’s legislative session. The law will take effect on January 15, 2025. S332 bears a strong resemblance to other laws following the Washington Privacy Act (WPA) framework, particularly those passed in Delaware, Oregon, and Colorado. Nevertheless, S332 diverges from existing privacy frameworks in several significant ways. In this blog we highlight eight unique, ambiguous, or otherwise notable provisions that set S332 apart in the U.S. privacy landscape.
1. Private Right of Action Confusion
One ongoing controversy regarding S332 is whether the law could provide the basis for a private right of action. S332 specifies that the New Jersey Attorney General has “sole and exclusive authority” to enforce a violation of S332 and that nothing in the law shall be construed as providing the basis for a private right of action for violations of S332. A late amendment removed language stating that S332 should not be construed as providing the basis for a private right of action “under any other law.” Industry members raised concerns that the removal of this language opens up the possibility of private lawsuits by tying alleged violations of the law to causes of action under other laws. In his signing statement, Governor Murphy attempted to assuage industry fears by noting that “nothing in this bill expressly establishes such a private right of action” and “this bill does not create a private right of action under this law or under any other law.” Some industry members remain unconvinced, however, and continue to advocate for clarifying amendments.
2. Data Protection Assessments Prior to Processing
New Jersey joins the majority of state privacy laws in requiring that controllers conduct a data protection assessment (DPA) for any data processing activity that “presents a heightened risk of harm to a consumer.” New Jersey is notable, however, for explicitly requiring that the DPA occur before initiating any such high risk processing activities. Prior to New Jersey, only the Colorado Privacy Act’s implementing regulations required that DPAs occur prior to initiating processing. Following the NetChoice v. Bonta litigation, which saw California’s Age-Appropriate Design Code Act preliminarily enjoined, this requirement could raise First Amendment concerns if it is interpreted as a prior restraint on speech.
3. Thresholds for Applicability
S332 is notable for not including a revenue threshold in its applicability provisions. The law applies to controllers that control or process the personal data of either (a) at least 100,000 New Jersey residents annually, or (b) at least 25,000 New Jersey residents annually and the controller derives revenue from the sale of personal data. Prong (b) differs from the majority of existing privacy frameworks, which tend to require that the controller derive at least a certain percentage of revenue from personal data sales (e.g., 25%) to be covered. This is another similarity between S332 and the Colorado Privacy Act, which sets the same thresholds.
The carve outs in S332 are similar to those in the Delaware Personal Data Privacy Act. S332 includes data-level exemptions for protected health information subject to the Health Insurance Portability and Accountability Act (HIPAA) and “personal data collected, processed, sold, or disclosed by a consumer reporting agency” insofar as those processing activities are compliant with the Fair Credit Reporting Act (FCRA). With respect to the financial industry, S332 joins the majority of states by providing entity-level and data-level exemptions for financial institutions and their affiliates subject to Title V of the Gramm-Leach-Bliley Act (GLBA). Notably, however, S332 does not contain exemptions for nonprofits, higher education institutions, or personal data regulated by the Family Educational Rights and Privacy Act (FERPA).
4. Rulemaking
New Jersey becomes just the third state, after California and Colorado, to provide for rulemaking in its comprehensive privacy law. The Act charges the Director of the Division of Consumer Affairs in the Department of Law and Public Safety with promulgating rules and regulations necessary to effectuate the purposes of S332. This provision includes no details on the timeframe or substance of rulemaking, other than that the New Jersey Administrative Procedure Act applies. As the rulemaking process unfolds, this could be a valuable opportunity for stakeholders to seek clarity on some of S332’s ambiguous provisions.
5. Ambiguity on Authorized Agents and UOOMs
New Jersey joins Colorado, Connecticut, Delaware, Montana, Oregon, and Texas in allowing an individual to designate an authorized agent to exercise the individual’s right to opt out of processing for certain purposes. S332’s authorized agent provision has two ambiguities. First, subsection 8(a) specifies that an individual can designate an authorized agent to “act on the consumer’s behalf to opt out of the processing and sale of the consumer’s personal data.” (Emphasis added.) As written, this provision would create a broad opt-out right with respect to all processing, distinct from the explicitly established opt-out rights in the bill. It is more likely that this provision is intended to be limited to opting-out of processing for the purposes of targeted advertising, the sale of personal data, or profiling in furtherance of decisions that produce legal or similarly significant effects. The second ambiguity is the qualifier that an individual can use an authorized agent designated using technology to opt-out of profiling only “when such technology exists.” It is not clear who or what determines the availability of such technology.
S332 also joins California, Colorado, Connecticut, Montana, Oregon, and Delaware in requiring that controllers allow individuals to opt-out of the processing of personal data for targeted advertising or the sale of personal data on a default basis through a universal opt-out mechanism (UOOM). Designed to reduce the burden on individuals’ attempting to exercise opt-out rights, UOOMs encompass a range of tools providing individuals with the ability to configure their devices to automatically exercise opt out rights through a preference signal when interacting with a controller through a desktop or mobile application. S332’s statutory requirements for a UOOM, however, are ambiguous and inconsistent with those in existing privacy frameworks. Specifically, one requirement is that a UOOM cannot “make use of a default setting that opts-in a consumer to the processing or sale of personal data.” (Emphasis added.) This is clearly inconsistent with the purpose of a universal opt-out mechanism, which is to opt individuals out of such processing.
6. Adolescent Privacy
S332 continues and builds upon a trend of increased privacy protections for adolescents (while legislating around the existing, largely preemptive COPPA regime for individuals 12 and under). For individuals whom the controller actually knows are 13-16 years old or willfully disregards their age, the controller must obtain consent from the teens before processing their personal data for the purposes of targeted advertising, sale, or profiling in furtherance of decisions that produce legal or similarly significant effects. Several states have iterated on adolescent privacy protection in recent years by requiring consent for these processing purposes. Delaware raised the bar when it required such consent for individuals aged 13 through 17, but it did not extend the opt-in consent requirement to profiling. Oregon was the first state to include profiling in the opt-in consent requirement, but its age range was slightly narrow at 13 through 15. New Jersey is unique and arguably goes the furthest by extending the opt-in consent requirement to cover individuals aged 13 through 16 and extending this requirement to profiling in furtherance of decisions that produce legal or similarly significant effects.
7. Expansive Definitions of Sensitive Data and Biometric Data
S332’s definitions of sensitive data and biometric data (which require opt-in consent to process) continue and build upon trends seen in stronger iterations of the WPA framework. S332’s definition of sensitive data includes additional categories seen in a minority of existing privacy frameworks, such as “status as transgender or non-binary” and “sex life.”
S332’s definition of sensitive data also goes beyond the other WPA-style laws in two ways. First, the coverage of health data is slightly expanded to include mental or physical health treatment (in addition to condition or diagnosis). Second, sensitive data also includes “financial information,” which it specifies “shall include a consumer’s account number, account log-in, financial account, or credit or debit card number, in combination with any required security code, access code, or password that would permit access to a consumer’s financial account.” This category is new to the non-California laws.
The definition of biometric data is also broader than in most of the WPA-style laws, which consistently define biometric data as “data generated by automatic measurements of an individual’s biological characteristics.” S332, in contrast, defines biometric data as “data generated by automatic or technological processing, measurements, or analysis of an individual’s biological, physical, or behavioral characteristics,” and it explicitly includes facial mapping, facial geometry, and facial templates in its list of examples. This language is similar to the definitions of biometric data and biometric identifiers in the Colorado Privacy Act Rules.
8. Expanded Right to Delete
Finally, S332 provides an expanded right to delete with respect to third party data, first observed in Delaware. When a controller has lawfully obtained an individual’s personal data from a third party and the individual submits a deletion request, the controller must either (a) retain a record of the deletion request and the “minimum data necessary” to ensure that the individual’s personal data remains deleted and not use that retained information for any other purpose, or (b) delete such data. This is different from the majority of states, which instead allow a controller that obtains personal data from third party sources to respond to a deletion request by retaining such data but opting the individual out of processing activities that are not subject to a statutory exemption (such as fraud prevention or cybersecurity monitoring).
Concorso docenti 2024: domande prova scritta “a sorpresa” per tutti, non c’è un “paniere” di quesiti ufficiali
Le risposte dell’esperta di normativa Sonia Cannas:
> I bandi affermano “Ciascun quesito consiste in una domanda seguita da quattro risposte, delle quali solo una è esatta; l’ordine dei 50 quesiti è somministrato a ciascun candidato in modalità casuale, nel rispetto delle quantificazioni di cui al comma 3. Non si dà luogo alla previa pubblicazione dei quesiti”> Pertanto, il Ministero non pubblicherà il “paniere” dei quesiti dal quale saranno poi estrapolati quelli della prova scritta.
Scuola - Gruppo Forum reshared this.
SPACE YANTRA
Ho raggiunto via email gli Space Yantra nel bel mezzo del loro viaggio in Amazzonia per una chiacchierata, ecco cosa ne e venuto fuori. Di Andrea Parodi.
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DEAF – DEAF
In questo poco tempo i DEAF concentrano il meglio della storia del thrash e non solo..
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MARK LANEGAN – SING BACKWARDS AND WEEP
iyezine.com/mark-lanegan-sing-…
@L’angolo del lettore
MARK LANEGAN - SING BACKWARDS AND WEEP
"Sing backwards and deep" è il chiacchierato e discusso memoir (che prende il titolo dai versi di una canzone dello stesso autore) pubblicato nel 2020, in cuiIn Your Eyes ezine
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Rossella Latempa
in reply to Informa Pirata • • •3. Il tuo futuro è scritto nei test INVALSI: aprire la black box
ROARSInforma Pirata likes this.
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Rossella Latempa
Unknown parent • • •Non ho risposte in merito, solo domande
Rossella Latempa
Unknown parent • • •Per niente anonime. Le certificazioni INVALSI sono individuali (in foto la certificazione INVALSI dei 13 enni)
Rossella Latempa
Unknown parent • • •@ilgallo
Il punto non è chi, attualmente, ha accesso ai dati. Il punto è: che significato attribuiamo a quei dati, come sono stati ottenuti, come è possibile controllarli e verificarli.
Ad esempio accade che in alcune scuole quei dati vengano usati per “attenzionare” gli studenti che l’INVALSI classifica come “fragili”. Per sottoporli a trattamenti differenziati nell’ambito dei progetti PNRR.
Direi che non c’è da stare tanto tranquilli.
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Rossella Latempa
Unknown parent • • •Quale documento?
Rossella Latempa
Unknown parent • • •Beh allora non trovo niente di ragionevole in quella circolare.
Se mio figlio fosse tra gli studenti schedati come “fragili” e quindi destinati a corsi di potenziamento pomeridiano, vorrei capire in base a quali criteri è stato valutato, vedere la prova che ha svolto, conoscere i nomi di chi la ha corretta.
È possibile fare questo con gli esiti dei test INVALSI? No.
Rossella Latempa
Unknown parent • • •Qual è il senso di questa operazione, se come dici tu, nessuno meglio di un maestro o un insegnante conosce le fragilità degli studenti? Cosa può aggiungere un esito statistico non controllabile proveniente da risposte a quesiti non accessibili alla conoscenza del maestro? Nulla.
Ma l’etichetta di fragile rimane nel database scolastico. E non solo.
Quanto costa questa operazione, moltiplicata per milioni di studenti?
Chi la ha decisa?
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