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In Cina e Asia – Cina, Xi Jinping chiede la modernizzazione del sistema industriale


In Cina e Asia – Cina, Xi Jinping chiede la modernizzazione del sistema industriale modernizzazione
I titoli di oggi:

Cina, Xi Jinping chiede la modernizzazione del sistema industriale
Cina, Il nuovo smartphone di Samsung sceglie Ernie Bot
Stati Uniti contro le aziende tech cinesi che aiutano il PLA
AUKUS, passi in avanti per l'adesione della Nuova Zelanda

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Il ministro della guerra, non ne ha abbastanza dell'Ucraina, vuole di più. La scuola Yankee insegna bene ai nostri ministri criminali.
Crosetto: 'valutiamo anche invio di aerei nel mar Rosso' • Imola Oggi
imolaoggi.it/2024/02/03/croset…


L’Italia al comando della Missione Aspides nel Mar Rosso. Nuova responsabilità per la sicurezza collettiva


L’Italia guiderà la missione “Aspides” nell’Indo Mediterraneo con il ruolo di Force Commander, passo significativo per il ruolo di Roma per la sicurezza delle rotte marittime globali e dunque per la sicurezza collettiva. Come afferma il ministro della Dif

L’Italia guiderà la missione “Aspides” nell’Indo Mediterraneo con il ruolo di Force Commander, passo significativo per il ruolo di Roma per la sicurezza delle rotte marittime globali e dunque per la sicurezza collettiva. Come afferma il ministro della Difesa Guido Crosetto, “è un onore e una responsabilità che affrontiamo con impegno e professionalità”.

Aspides è stata concepita per affrontare le sfide nel Mar Rosso meridionale, nello Stretto di Bab el Mandeb e nel Golfo di Aden. Queste acque sono vitali per il commercio internazionale, ma sono anche soggette a minacce complesse prodotte dalle attività degli Houthi, organizzazione yemenita che sta sfogando i suoi interessi (orientati ad acquisire maggiore standing regionale da poter spendere nelle trattative in corso per la risoluzione della guerra civile in Yemen).

Gli Houthi dichiarano di agire per rappresaglia contro l’invasione israeliana della Striscia di Gaza, ma fanno parte del raggruppamento dell’Asse della Resistenza a guida iraniana – mobilizzato in tutta la regione per sfruttare l’opportunità della guerra israeliana e creare complicazioni allo stato ebraico e soprattutto agli Stati Uniti e all’Occidente in generale. Aspides mira a garantire la sicurezza delle rotte marittime e a proteggere le navi da guerra e i trasporti commerciali, mentre la regione è in una condizione profonda di caos, come dimostrano i bombardamenti americani della scorse notte.

Questa notte gli Stati Uniti hanno lanciato per colpire gruppi militanti sostenuti dall’Iran in Iraq e Siria. Si tratta di un’azione di rappresaglia potente – sono stati condotti 85 raid in siti diversi, impiegando 115 ordigni, secondo il comunato del Pentagono – per un attacco dalla Resistenza Islamica in Iraq, un ombrello che racchiude diverse milizie sciite filo-iraniane, che ha ucciso tre soldati Usa alla base Tower 22 in Giordania. Washington ha già dichiarato che la reazione americana non si fermerà qui, e dunque la situazione generale nella regione – dove tutto si lega, dalle azioni delle milizie sciite e degli Houthi alle attività politiche delle potenze interne ed esterne – tenderà a rimanere tesa.

È all’interno di questo contesto che l’Italia, con la sua lunga tradizione marittima e competenza militare, assume il comando di Aspides. Come Force Commander, avrà la responsabilità di coordinare le operazioni, pianificare le missioni e garantire la collaborazione tra le forze navali coinvolte. “L’Italia è pronta a guidare con fermezza e saggezza. La nostra esperienza e dedizione saranno fondamentali per il successo della missione”.

Oltre alle navi da guerra, Aspides impiegherà asset aerei “spia”. Questi aeromobili forniranno sorveglianza e intelligence essenziali per monitorare attività sospette e prevenire minacce. L’Italia contribuirà con risorse aeree avanzate, garantendo una copertura completa e una risposta tempestiva.

L’headquarter della missione sarà a Larissa, in Grecia. Questa posizione strategica favorirà la comunicazione tra i Paesi partecipanti e semplificherà la pianificazione e l’esecuzione delle operazioni. Larissa, con la sua posizione centrale nel Mar Rosso, è la scelta ideale per coordinare questa missione cruciale.


formiche.net/2024/02/litalia-a…



Cercasi Stato disperatamente di Matteo Grossi


“Dall’Italia di ieri, povera ma ottimista, sopravvissuta a due feroci guerre mondiali e al ventennio fascista, all’Italia di oggi, ricca ma pessimista, che si piange addosso. Siamo cittadini solidali divenuti menefreghisti in uno Stato che era rigoroso e

“Dall’Italia di ieri, povera ma ottimista, sopravvissuta a due feroci guerre mondiali e al ventennio fascista, all’Italia di oggi, ricca ma pessimista, che si piange addosso. Siamo cittadini solidali divenuti menefreghisti in uno Stato che era rigoroso e che è diventato flaccido? È la domanda a cui cerca di rispondere questo libro di Matteo Grossi, un viaggio alla ricerca dello Stato efficiente che ci manca e dei cittadini esemplari che (in buona parte) non siamo. Un viaggio senza sconti nel fare l’elenco di ciò che non va. Da una politica a portata di bonus e che premia chi non vuol lavorare mentre tartassa chi produce. Dalla crisi della sanità all’inefficienza della burocrazia. Uno Stato che dà la sensazione di aiutare chi può aiutarsi da solo e di ignorare chi si distingue per il merito. Tutte inefficienze che costano. Salate. Anzi, salatissime. “Cercasi Stato disperatamente” non è un libro per scappare, ma per restare. Per restare liberi, sempre. Anche in tempi di guerre.” Prefazione di Claudio Brachino.

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EL SALVADOR AL VOTO. Bukele tornerà presidente ma la povertà minerà la sua popolarità


Il peggioramento delle condizioni di vita della popolazione rischia di creare un cortocircuito tra propaganda, repressione e stato reale nella vita delle persone. L'articolo EL SALVADOR AL VOTO. Bukele tornerà presidente ma la povertà minerà la sua popol

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di Andrea Cegna*

Pagine Esteri, 3 febbraio 2024 – Domani si vota in Salvador. L’esito dell’elezione presidenziale è dato per scontato. Nayib Bukele tornerà ad essere presidente in quello che più che un voto si annuncia come un plebiscito. Alcuni sondaggi indicano che potrebbe prendere fino al 90% delle preferenze, anche perché che le opposizioni sono inesistenti e mancano, tristemente fatto necessario nella politica di oggi, di un leader credibile.

Bukele vincerà nonostante la sua candidatura abbia mostrato diverse criticità per dubbi costituzionalità. La carta fondamentale del Salvador infatti non darebbe la possibilità di un secondo mandato. L’articolo 154 della Magna Carta decreta in 5 anni il mandato “senza che la persona che ha esercitato la Presidenza possa continuare le sue funzioni un giorno di più”, mentre l’articolo 248 vieta qualsivoglia riforma costituzionale riguardante l’alternanza nell’esercizio della presidenza della Repubblica e l’articolo 75 che sanziona con la perdita dei diritti di cittadino coloro che promuovono la rielezione o la continuazione del presidente. Tuttavia con un colpo di mano nel 2021 Bukele, cambiando la maggior parte dei giudici della Corte Costituzionale, ha fatto rivedere la materia e grazie alla sentenza che dice “una persona che esercita la Presidenza della Repubblica e non è stato presidente nel precedente periodo immediato, può partecipare alla competizione elettorale per una seconda volta” si è dimesso alcuni mesi fa così da potersi “legittimamente” ricandidare.

Ma è il sostegno popolare di cui gode oggi a permettergli di correre nuovamente. Sostegno che si basa tutto sul “successo” dello stato di eccezione contro pandillas e maras, ossia la criminalità organizzata. Si tratta di una legge speciale che ha condotto nell’ultimo anno circa il 10% della popolazione maschile in carcere, alzato il potere discrezionale della polizia, e messo in moto azioni repressive contro la delinquenza comune, senza però agire sulle cause che spingono migliaia di salvadoregni ad entrare nei gruppi criminali. Anzi la povertà si sta allargando nel paese e questo fattore rischia di creare un cortocircuito tra propaganda, repressione e stato reale nella vita delle persone. Certo è che ad ora il sostegno verso Bukele è talmente alto che vedere, o cercare di vedere, spazi di crisi della sua futura presidenza è difficile.

Un vaticinio però circola in diversi ambienti del paese. Molte voci sostengono che scemerà il sostegno allo stato d’emergenza e la crescente povertà metterà in crisi il presidente. Nell’ottobre dello scorso anno un rapporto della Banca Mondiale sosteneva che “sebbene negli ultimi anni il debito sia diminuito, è ancora superiore ai livelli prepandemia e la posizione fiscale del paese rimane fragile. Il governo è sottoposto a pressioni di liquidità dovute alla riduzione delle alternative di finanziamento. Un quadro di bilancio a medio termine ben definito potrebbe ridurre l’incertezza e consentire al paese di recuperare la capacità di emettere debito sui mercati internazionali per promuovere una crescita sostenibile”.

A luglio il governo di Bukele ha reso pubblica una sua inchiesta fiscale che rileva come la popolazione in povertà, cioè le cui entrate sono insufficienti a coprire le spese di base, sia aumentata a 1,87 milioni di persone nel 2022, cifra record che ha superato quella registrata nei quattro anni precedenti. Uno studio di fine 2023 realizzato dal Centro di studi di opinione pubblica (CEOP) di FUNDAUNGO dice: “Alla fine del 2023, sette persone su 10 (69,9%) segnalano che l’economia è il problema più grave che il paese deve attualmente affrontare. Il 4,4% indica problemi associati all’insicurezza e la violenza, il 2,2% a problemi politici e di governance, l’1,8% segnala il regime di deroga, lo 0,1 % il COVID 19 e l’8,3 % per altri tipi di problemi. Il 9 % della la popolazione non riconosce alcun problema particolare, mentre il 4,3% non sa e non risponde”.

Nel corso del tempo si osserva come la percezione dell’insicurezza e della violenza siano diminuite gradualmente, a partire dalla fine del 2021, così come la percentuale di segnalazioni che la indicavano come problema più grave del paese. Pertanto il tema dell’economia ha cominciato ad essere identificato come la principale preoccupazione della popolazione salvadoregna, passando dal 28,9% nel novembre/dicembre 2021 al 69,9 % nel novembre/dicembre 2023. Inoltre, il COVID 19 non è più stato segnalato come motivo di preoccupazione più pressante tra la popolazione, passando dal 10,2 % alla fine del 2021 a solo lo 0,1 % nella misurazione novembre/dicembre 2023”.

Ora Bukele si “gode” i risultati della sua guerra alle pandillas ma con la povertà crescente e l’incapacità di affrontare le questioni socio/politiche/economiche che hanno permesso la crescita del crimine cosa succederà? Pagine Esteri

12272509*Giornalista-pubblicista nato nel 1982. Attualmente collaboratore di diverse testate tra cui Il Manifesto, Radio Onda d’Urto, Radio Popolare, Altreconomia, Il Fatto Quotidiano, Desinformemonos. Ho iniziato conducendo programmi a Radio Lupo Solitario, in provincia di Varese. Ho scritto anche dei libri, l’ultimo “Cosa Succede in Città” per Prospero Editore.

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La sanità privata lancia il Family doc, assalto alla medicina di base l La Notizia

«L’ultimo boccone a cui aspira la famelica sanità privata è il medico di base. Prima terra di conquista è il Veneto, dove la BMed Me.di.ca Group, un centro di sanità privata, ha deciso di lanciare a Mestrino, un Comune in provincia di Padova, il Family doc che altro non è che il vecchio caro medico di famiglia a pagamento. Si legge sul sito: “Si chiama Family Doc, ed è un servizio di medicina interna in regime privato, con un tocco di simpatia e calore familiare. Con noi, sentirsi a proprio agio è la norma, al costo di 50 euro”.»

lanotiziagiornale.it/la-sanita…



VERSIONE ITALIANA TUNISIA, IL PARLAMENTO STA DISCUTENDO UN DISEGNO DI LEGGE PER INTRODURRE DOCUMENTI DI IDENTITA’ CHE MEMORIZZINO ELETTRONICAMENTE I DATI DEL TITOLAREIl Parlamento tunisino sta discutendo in questi giorni un disegno di legge che prevede l’introduzione di documenti di identificazione elettronici per i quali è prevista la memorizzazione in formato elettronico dei dati dei …


LA SITUAZIONE DEL CONSUMO DI DROGHE ILLECITE IN UNIONE EUROPEA. UNA ANALISI APPROFONDITA (3 di 4), ANFETAMINA, LA PIÙ PRODOTTA IN EUROPA, ANCHE PER IL MERCATO DEL MEDIO ORIENTE


L’anfetamina è la droga stimolante sintetica più diffusa nel mercato europeo della droga, in concorrenza con la cocaina e altre sostanze psicoattive. La sua prevalenza è superiore a quella della metanfetamina nella maggior parte degli Stati membri dell’UE. I prodotti illeciti di anfetamine consistono principalmente in polveri o paste mescolate con altri ingredienti, come lattosio, destrosio o caffeina. Il valore annuo stimato del mercato al dettaglio delle anfetamine nell’UE è di almeno 1,1 miliardi di euro.
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La produzione europea è concentrata in gran parte nei Paesi Bassi e in Belgio, dove la produzione è complessa, su larga scala e basata sul precursore farmaceutico BMK. Parte dell'anfetamina prodotta nell'UE viene utilizzata per produrre compresse di captagon, che vengono commercializzate principalmente verso i mercati di consumo del Medio Oriente. L’UE è un importante mercato globale per l’anfetamina, consumata principalmente sotto forma di polvere o pasta. Nei Paesi Bassi e in Belgio viene prodotta in laboratori illegali dove possono essere prodotte anche altre droghe sintetiche. Le reti criminali olandesi hanno esteso le loro attività produttive alla Germania e ad altri paesi dell'UE. Le compresse Captagon sono prodotte anche nell'UE, principalmente nei Paesi Bassi. Gli impianti di produzione sono spesso allestiti in regioni remote, in aziende agricole o magazzini, dove i rischi di rilevamento sono minori. Il metodo Leuckart, che richiede BMK (o uno qualsiasi dei suoi prodotti chimici alternativi), è il modo più comune di produrre anfetamine in Europa. La tratta all’interno dell’UE presenta un quadro complesso e dinamico, che vede coinvolti numerosi gruppi criminali e individui. La tratta all’interno dell’UE viene effettuata principalmente utilizzando metodi di trasporto terrestre, nonché servizi postali e pacchi. La quantità di anfetamine sequestrate nell’UE è rimasta relativamente stabile, ma nel 2019 e nel 2020 Grecia e Italia hanno sequestrato 9,6 tonnellate e 14,2 tonnellate di compresse di captagon in transito verso la penisola arabica. Le reti criminali coinvolte nel traffico illecito di anfetamine sono orientate al business, cooperative e adattabili.

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Nel 2021, ultimo anno del quale si hanno dati utili, circa 36 milioni di persone hanno utilizzato anfetamine o metanfetamine. Il mercato globale delle anfetamine è più piccolo del mercato delle metanfetamine e rappresenta il 16% dei sequestri globali di stimolanti di tipo anfetaminico tra il 2017 e il 2021. Più della metà della quantità totale di anfetamine sequestrate in questo periodo è stata sequestrata nel Vicino e Medio Oriente e nel sud-ovest asiatico, mentre l’Europa rappresenta poco meno di un quarto (24%) della somma sequestrata.

Per saperne di più: European Monitoring Centre for Drugs and Drug Addiction and Europol (2023), EU Drug Market: Amphetamine — In-depth analysis, emcdda.europa.eu/publications/…



di Maurizio Acerbo A nome del Partito della Rifondazione Comunista faccio i più calorosi auguri a Angela Davis per i suoi 80 anni - compiuti il 26 gennaio


Da giorni, in molti paesi Europei, vi sono mobilitazioni importanti da parte degli agricoltori. Ho assistito a #Bruxelles alla protesta più eclatante. Gli agr



Gli ambasciatori dei 27 Paesi dell’Unione Europea hanno approvato all’unanimità il primo regolamento completo al mondo per l’intelligenza artificiale, approvando l’accordo politico raggiunto a dicembre. A dicembre, i politici dell’UE hanno raggiunto un accordo politico sui principali punti critici dell’AI Act, un...


"Un tempismo perfetto. Ora qualcuno potrebbe obiettare affermando che però l’Ucraina è una cosa e gli agricoltori sono un’altra. Le due situazioni sono diverse? Assolutamente non è così".

Francesco Amodeo
radioradio.it/2024/02/ue-50-ml…



Le cacche democratiche UE si fanno sempre riconoscere.

Le solite armi dell'UE costringono Orban alla resa - Davide Rossi Paolo Borgognone

I temi politici forti di questi giorni sono il premier ungherese Orban costretto alla fine ad allinearsi a Bruxelles sul sostegno economico all’Ucraina. Il Financial Times aveva svelato i giorni scorsi il piano dell’UE per sabotare l’economia ungherese nel caso Budapest non si fosse adeguata alla volontà degli altri Paesi dell’Ue di destinare ulteriori 50 miliardi di euro all’Ucraina. L’altro tema forte è il fortilizio dell’Unione Europea, il tempio dei burocrati, Bruxelles violata per la prima volta dalle proteste degli agricoltori. La von der Leyen inizia a trattare: su cosa? Nel nostro appuntamento della scorsa settimana era stato quasi profeticamente rivolto un appello agli agricoltori che stavano già manifestando da alcuni giorni: “Non cadete nel tranello della von der Leyen”
ivdp.it/14050-2/




📌 Aperte le iscrizioni agli eventi formativi di Fiera Didacta Italia 2024, il più importante appuntamento fieristico dedicato all’innovazione didattica, che si svolgerà alla Fortezza da Basso a Firenze dal 20 al 22 marzo.


Difesa antiaerea, nuove batterie Samp/T Ng per l’Esercito


Mentre le forze armate di tutto il continente continuano ad aggiornare le loro difese missilistiche, l’Esercito italiano aumenterà i suoi Samp/T Ng, i sistemi di difesa aerea sviluppati da Thales e MBDA, grazie al contratto firmato dall’Organizzazione eur

Mentre le forze armate di tutto il continente continuano ad aggiornare le loro difese missilistiche, l’Esercito italiano aumenterà i suoi Samp/T Ng, i sistemi di difesa aerea sviluppati da Thales e MBDA, grazie al contratto firmato dall’Organizzazione europea per la cooperazione in materia di armamenti (Occar) per quattro sistemi. Il contratto prevede anche l’aggiornamento dei missili di difesa aerea Aster per l’Esercito e la Marina militare italiana, prepara la futura produzione in serie di sistemi Samp/T Ng per l’aeronautica militare francese e copre l’acquisto da parte del Regno Unito di ulteriori attrezzature per l’aggiornamento di metà vita dei suoi intercettori Aster.

La necessità strategica

L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha creato l’urgenza tra i Paesi europei di rafforzare la difesa aerea e di sostituire i sistemi donati all’Ucraina. Come ha dichiarato l’Occar in merito al nuovo contratto, il contesto globale “dimostra l’importanza di fornire sistemi di difesa aerea aggiornati per essere in grado di affrontare minacce sempre più impegnative”. A luglio l’Occar ha firmato un emendamento al contratto quadro di difesa aerea missilistica, noto con l’acronimo combinato franco-italiano Fsaf-Paams, per l’acquisto di cinque sistemi Samp/T Ng per l’Aeronautica militare, per un valore di circa settecento milioni di euro.

Il sistema Samp/T Ng

Il Samp/T Ng è un sistema missilistico terra-aria sviluppato a partire dai primi anni 2000 nell’ambito del programma italo-francese Fsaf (Famille de Sol-Air Futurs, cioè Famiglia di Sistemi superficie aria) dal consorzio europeo Eurosam (formato da Mbda Italia, Mbda Francia e Thales). Come si legge sul sito dell’Esercito italiano, il Samp/T “nasce dall’esigenza di disporre di un sistema missilistico a media portata idoneo a operare in nuovi scenari operativi, prioritariamente caratterizzati da driving factors quali ridotti tempi di reazione contro la minaccia aerea, elevata mobilità e possibilità di adeguare il dispositivo secondo tempi commisurati alla dinamicità della manovra”. Inoltre, l’attuale versione del sistema ha capacità di avanguardia nel contrasto delle minacce aeree e dei missili balistici tattici a corto raggio. Ha un raggio di rilevamento di oltre 350 chilometri e un raggio di intercettazione di oltre 150 chilometri e può ingaggiare più bersagli contemporaneamente. Il sistema utilizza il missile Aster di MBDA, un intercettore a due stadi da 450 chili con una lunghezza di circa cinque metri che può raggiungere Mach 4,5 ed è in grado di effettuare manovre ad alta velocità.

La conformazione delle batterie

La batteria Samp/T è costituita dai seguenti moduli: il modulo di ingaggio costituisce l’elemento dove si esercita il controllo tattico del sistema; nel modulo di comando si esercita la pianificazione della missione, la supervisione della missione in corso e il coordinamento del supporto logistico; il radar multifunzione Arabel 90 effettua la scoperta, l’acquisizione, l’identificazione e l’inseguimento del bersagli a 360 gradi; il modulo gruppo elettrogeno viene utilizzato per alimentare il radar; è caratterizzato dalla presenza di un doppio gruppo elettrogeno al fine di garantire la continuità di esercizio; il modulo lanciatore terrestre è equipaggiato con otto missili Aster30; il missile di tipologia a lancio verticale con guida terminale a seeker attivo; il modulo ricarica terrestre impiegato per effettuare le operazioni di caricamento e scaricamento delle celle dei missili sul lanciatore. Un sistema SAMP/T NG completo comprende fino a sei lanciatori, che in genere richiedono venti membri dell’equipaggio. Ogni lanciatore può sparare i suoi otto missili in circa dieci secondi.

L’impiego operativo

L’Esercito italiano ha attualmente in dotazione cinque batterie. Dall’entrata in servizio del sistema nel 2013, sono state impiegate in molteplici attività operative e addestrative. In particolare, fra il 2015 ed il 2016 un’unità Samp/T è stata schierata a Roma per la sorveglianza dei cieli della capitale in occasione del Giubileo straordinario della Misericordia; contemporaneamente una seconda batteria ha operato in Turchia nell’ambito dell’operazione Nato “Active Fence” dal giugno 2016 al dicembre 2019, garantendo la sorveglianza, 24 ore su 24, della città di Kahramanmaras, sul confine Sud-Est dell’Alleanza Atlantica, contro missili balistici tattici provenienti dal territorio siriano. Ogni anno le batterie Samp/T hanno preso parte al principale evento esercitativo della Difesa, la Joint Stars presso il Poligono interforze di Salto di Quirra in Sardegna, dove hanno dimostrato la piena interoperabilità coi sistemi di difesa aerea nazionale anche in presenza di Electronic Warfare. Inoltre il Samp/T è stato inserito nel programma Nato “Active Layered Theatre Ballistic Missile”, nato con la finalità di realizzare la difesa di aree o di obbiettivi vitali di interesse dell’Alleanza dalla minaccia missilistica. Infine, è stato recentemente approvato lo schieramento di una batteria Samp/T in Kuwait nell’ambito dell’Operazione Inherent Resolve.


formiche.net/2024/02/samp-t-ng…



Perché c’è bisogno della Scuola di Liberalismo della Fondazione Einaudi


Mai come oggi c’è bisogno di cultura liberale, mai come oggi c’è bisogno della Scuola di Liberalismo della Fondazione Luigi Einaudi. La prima lezione, sul pensiero economico di Adam Smith, sarà tenuta il 22 febbraio dal professore Lorenzo Infantino; l’ult

Mai come oggi c’è bisogno di cultura liberale, mai come oggi c’è bisogno della Scuola di Liberalismo della Fondazione Luigi Einaudi. La prima lezione, sul pensiero economico di Adam Smith, sarà tenuta il 22 febbraio dal professore Lorenzo Infantino; l’ultima, sul sistema politico italiano, sarà tenuta il 6 giugno dal professore Sabino Cassese. Tra la prima e l’ultima, altre 13 lezioni, sempre di giovedì, sempre dalle 18, sempre seguite da un libero confronto tra il relatore e gli iscritti presenti.

Il livello delle docenze è decisamente alto, la scelta dei singoli tempi particolarmente calzante sull’attualità. Ad esempio: Angelo Panebianco parlerà di “Liberalismo, commercio e geopolitica”, Davide Giacalone del mancato “tramonto dell’Occidente”, Andrea Margelletti della “Tenuta dei sistemi democratici rispetto alla sfida delle dittature”, Francesco Petrelli della “Concezione liberale del diritto penale”, Martina Dlabajova di “Imprese e concorrenza in Europa”, Luigi Marattin di “Concorrenza e liberalizzazioni come strumento per accrescere il benessere collettivo”…

Quindici lezioni il cui senso generale è, crediamo, ben riassunto nel titolo che abbiamo voluto dare quest’anno alla Scuola: “Il dubbio, la formazione, il merito”. Si può assistere in presenza, presso l’Aula Malagodi della Fondazione Luigi Einaudi in via della Conciliazione 10 a Roma, o a distanza. Crediamo sia un servizio utile. Lo è sempre stato, vista la naturale inclinazione di noi italiani ad affidarci a fedi, ideologie e capi piuttosto che a coltivare la conoscenza, a tutelare le libertà personali ed economiche, a sviluppare sia il senso di responsabilità individuale sia lo spirito critico su cui si fonda una società aperta e liberale. Lo è particolarmente in quest’epoca: un’epoca dominata dalle emozioni, dalla superficialità e da vane speranze salvifiche. Un’epoca in cui la propaganda ha subornato la Politica, rendendola di fatto impotente.

Per iscriversi www.fondazioneluigieinaudi.it/scuola-di-liberalismo/

Quotidiano Nazionale

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Indagine sul Fediverso: i risultati del nostro sondaggio – 1a parte


Dopo la premessa introduttiva, iniziamo a presentare le prime considerazioni sui risultati del nostro sondaggio sul Fediverso. In questo post analizzeremo soprattutto gli aspetti generali, ma ricordiamo che i dati in questione non possono avere un signifi

Dopo la premessa introduttiva, iniziamo a presentare le prime considerazioni sui risultati del nostro sondaggio sul Fediverso. In questo post analizzeremo soprattutto gli aspetti generali, ma ricordiamo che i dati in questione non possono avere un significativo valore statistico, perché il campione di riferimento è stato condizionato dall’accesso ai nostri canali informativi (il blog e gli account…

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Dopo la premessa introduttiva, iniziamo a presentare le prime considerazioni sui risultati del nostro sondaggio sul Fediverso. In questo post analizzeremo soprattutto gli aspetti generali, ma ricordiamo che i dati in questione non possono avere un significativo valore statistico, perché il campione di riferimento è stato condizionato […]

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I Paesi dell’UE danno il via livera alle nuove regole sull’intelligenza artificiale. Secondo quanto annunciato dalla presidenza di turno belga del Consiglio dell’Ue, gli ambasciatori dei Ventisette riuniti in Coreper hanno adottato la posizione del Consiglio dell’UE sull’Artificial Intelligence Act,...

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Rossella Latempa
@ilgallo
Beh allora non trovo niente di ragionevole in quella circolare.
Se mio figlio fosse tra gli studenti schedati come “fragili” e quindi destinati a corsi di potenziamento pomeridiano, vorrei capire in base a quali criteri è stato valutato, vedere la prova che ha svolto, conoscere i nomi di chi la ha corretta.
È possibile fare questo con gli esiti dei test INVALSI? No.
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Rossella Latempa
@ilgallo
Qual è il senso di questa operazione, se come dici tu, nessuno meglio di un maestro o un insegnante conosce le fragilità degli studenti? Cosa può aggiungere un esito statistico non controllabile proveniente da risposte a quesiti non accessibili alla conoscenza del maestro? Nulla.
Ma l’etichetta di fragile rimane nel database scolastico. E non solo.
Quanto costa questa operazione, moltiplicata per milioni di studenti?
Chi la ha decisa?

Informa Pirata reshared this.



Sorveglianza aerea nel mar Rosso. Cosa sono (e cosa fanno) i G550 Caew


Raccolta informazioni, sorveglianza aerea, intelligence e guerra elettronica. Sono solo alcune delle capacità espresse dai Gulfstream G550 Caew (Conformal airborne early warning), il velivolo per missioni speciali dell’Aeronautica militare che potrebbero

Raccolta informazioni, sorveglianza aerea, intelligence e guerra elettronica. Sono solo alcune delle capacità espresse dai Gulfstream G550 Caew (Conformal airborne early warning), il velivolo per missioni speciali dell’Aeronautica militare che potrebbero prendere parte alla missione Aspides che l’Unione europea metterà in campo nel mar Rosso. Ad annunciarlo è stato lo stesso ministro della Difesa, Guido Crosetto, nel corso dell’audizione alle commissioni Difesa di Camera e Senato nel corso della quale ha illustrato i dettagli della missione Ue a cui l’Italia parteciperà con una nave per dodici mesi. E forse anche con assetti aerei come i droni e, appunto, i G550.

Gulfstream G550 Caew

I G550 Caew sono velivoli all’avanguardia per la sorveglianza con capacità di comando e controllo, in grado di verificare l’impermeabilità dello spazio aereo alleato e di allertare la difesa aerea nel caso di minaccia. Come spiega la stessa Aeronautica, il velivolo è un “sistema multi-sensore con funzioni di sorveglianza aerea, comando, controllo e comunicazioni, strumentale alla supremazia aerea e al supporto alle forze di terra”. Si basa su una versione modificata dell’aereo commerciale Gulfstream G550, dove vengono montati i vari sistemi di monitoraggio che lo trasformano in un vero e proprio sensore volante all’avanguardia. Il sistema di missione è composto da un radar phased array, un sistema Identification friend or foe (Iff) a 360º (capace di distinguere tra oggetti amici, nemici o neutrali), un moderno sistema di supporto elettronico e un sistema avanzato di comunicazioni. In particolare, l’aereo è in grado di fondere insieme le informazioni ottenute dai singoli sensori, che vengono analizzate in modo automatico, garantendo una rapida e accurata acquisizione e identificazione degli obiettivi.

Monitoraggio navale

L’immagine tattica dello spazio aereo ottenuta viene validata dagli operatori di missione e può essere disseminata in maniera sicura e tempestiva ai centri di comando sulla superficie grazie a un potente sistema datalink. In particola, il sistema di missione ha la capacità di condurre missioni sia di Battlefield management sia di Maritime patrol, fondamentale per lo scenario dove si intende impiegarlo, grazie alla compatibilità con i sistemi del personale impiegato sulla superficie del mare, mediante la trasmissione anche video di immagini utili all’interpretazione dell’ambiente in cui si sta operando.

La collaborazione con Israele

In dotazione al 14° Stormo dell’Aeronautica militare, i mezzi sono stati acquistati nel 2012 dall’israeliana Israel aerospace industries (Iai) e attualmente la Forza armata ne ha a disposizione due, con un’altra coppia ordinata nel 2022. Gli apparecchi, dotati di sistemi all’avanguardia nel campo della raccolta informativa, rappresentano un asset sempre più indispensabile per l’architettura difensiva nazionale e alleata, consentendo di ottenere la superiorità informativa dello spazio operativo in grado di permettere ai vertici militari e politici di prendere le decisioni migliori, in maniera tempestiva ed efficace.


formiche.net/2024/02/sorveglia…





GAZA. Le immagini della devastazione e la distruzione delle case per impedire il ritorno dei profughi


Un'indagine del quotidiano inglese The Guardian, utilizzando immagini satellitari e video open source, ha messo insieme prove visive della terribile devastazione della Striscia di Gaza dopo 119 giorni di bombardamenti. L'articolo GAZA. Le immagini della

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Pagine Esteri, 2 febbraio 2024. Un’indagine del quotidiano inglese The Guardian, utilizzando immagini satellitari e video open source, ha messo insieme prove visive della terribile devastazione della Striscia di Gaza dopo 119 giorni di bombardamenti. Le zone distrutte o danneggiate ricoprono la maggior parte della cartina geografica.

È possibile visionare il “prima e dopo” di diverse aree e quartieri che sono stati non solo danneggiati dai bombardamenti ma successivamente appiattiti e livellati dalle ruspe dell’esercito israeliano. I militari hanno cambiato la geografia dei luoghi creando crateri, avvallamenti, sentieri militari e livellando campi sportivi, terreni agricoli, cimiteri, interi quartieri residenziali.

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A Beit Hanoun, ad esempio, una città nel nord-est di Gaza circondata da terreni agricoli che nel 2017 ospitava circa 50.000 persone, un quartiere residenziale con più di 150 edifici è stato appiattito. Una scuola delle Nazioni Unite è stata fatta saltare in aria, gli ospedali sono stati distrutti o gravemente danneggiati. Si stima che almeno il 39% dei terreni agricoli del nord della Striscia sia stato distrutto.

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Particolare Beit Hanoun – PRIMA

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Particolare Beit Hanoun – DOPO

I bombardamenti e l’invasione di terra dell’esercito non solo hanno costretto 1,9 milioni di persone a lasciare le proprie case, divenendo sfollati, ma di fatto ne impediscono il ritorno. La distruzione deliberata, completa o parziale delle abitazioni, viene utilizzata in guerra proprio per rendere impossibile il ritorno dei profughi. Alcuni esperti hanno coniato per questo il termine “domicidio” e chiesto che l’azione venga legalmente riconosciuta come strumento e crimine di guerra.

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Non solo le abitazioni ma anche le università, le moschee, i supermercati sono stati letteralmente distrutti. I bulldozer sono entrati anche negli stadi di calcio, rendendoli completamente inutilizzabili. Grandi e piccoli cimiteri sono stati appiattiti dalle ruspe che hanno distrutto le lapidi, schiacciato e mischiato i resti dei defunti, rendendo impossibile recuperare le ossa.

L’analisi dei dati satellitari di Corey Scher della City University di New York e Jamon Van Den Hoek dell’Oregon State University rivela che tra il 50% e il 62% di tutti gli edifici di Gaza sono stati danneggiati o distrutti. Ma la stima potrebbe essere ottimistica: la distruzione totale è più semplice da individuare dalle immagini ma è quasi impossibile stabilire il numero degli edifici danneggiati quanto l’entità stessa dei danni.

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L'articolo GAZA. Le immagini della devastazione e la distruzione delle case per impedire il ritorno dei profughi proviene da Pagine Esteri.



“Dheisheh resiste”, una campagna a sostegno del campo profughi palestinese


Associazione Ya Basta! Êdî bese! e ACS italia hanno lanciato una campagna per realizzare progetti e azioni di sostegno a supporto della popolazione che vive una crisi economica e umanitaria L'articolo “Dheisheh resiste”, una campagna a sostegno del campo

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Pagine Esteri, 2 febbraio 2024. Dopo il 7 ottobre la vita per i palestinesi in Cisgiordania è diventata ancora più complicata, soprattutto per coloro che vivono all’interno dei campi profughi. La povertà ha raggiunto livelli preoccupanti, la situazione umanitaria continua a peggiorare. Associazione Ya Basta! Êdî bese! e ACS italia hanno lanciato la campagna Dheisheh Resiste, per realizzare progetti e azioni di sostegno a supporto della popolazione del campo profughi palestinese. Di seguito il comunicato stampa relativo all’iniziativa:

Dopo gli attacchi di Hamas del 7 ottobre 2023 e l’inizio della durissima rappresaglia dell’esercito israeliano, appoggiata dalle principali forze occidentali, la Palestina è sprofondata in una crisi gravissima. Mentre nella Striscia di Gaza è in corso un genocidio e un’emergenza umanitaria senza precedenti, violenze indiscriminate stanno avendo luogo in tutti i territori palestinesi occupati. Ancora una volta, i campi profughi diventano i bersagli più colpiti. La situazione del campo di Dheisheh, da sempre difficile, si sta facendo ogni giorno più critica.

Mentre a Gaza gli aiuti umanitari vengono bloccati al confine o in molti casi saccheggiati per essere rivenduti al mercato nero, in Cisgiordania molte organizzazioni umanitarie internazionali hanno sospeso i loro programmi e vengono continuamente ostacolate dalle autorità israeliane che annullano visti di lavoro e impediscono l’ingresso degli operatori nei territori occupati.

La nostra priorità è quella di garantire alle fasce più vulnerabili della popolazione del campo l’accesso a cibo, prodotti igienici e farmaci, che sono diventati sempre più costosi e difficili da ottenere a causa delle restrizioni di movimento, delle incursioni dell’esercito e delle difficoltà economiche.

Stiamo lavorando direttamente con le organizzazioni attive nel campo di Dheisheh, coordinate dal Comitato Popolare del campo. Abbiamo individuato insieme i bisogni e fissato i primi obiettivi. Le esigenze tuttavia sono ben maggiori e sempre di più: con Il vostro contributo riusciremo ad ampliare ulteriormente la nostra platea di beneficiari.

  • Distribuzione pacchi alimentari: 150 famiglie del campo riceveranno periodicamente un pacco con generi di prima necessità.
  • Fondo emergenza: 100 persone del campo che devono affrontare urgenti spese in materia di assistenza legale, medica o scolastica, verranno supportate economicamente in base alle necessità.
  • Cash for work: 30 persone che hanno perso il lavoro a causa del blocco israeliano riceveranno un’equa retribuzione per svolgere attività a servizio della comunità del campo

Sostieni e condividi il crowdfunding: dona ora su Produzioni dal basso -> https://sostieni.link/35244

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#NoiSiamoLeScuole questa settimana racconta dell’IIS “Giordani” di Caserta che con i fondi #PNRR dedicati alla #scuola 4.0 sta realizzando aule e laboratori innovativi.

Qui tutti i dettagli ▶️ miur.gov.



Taiwan Files – Han Kuo-yu del Guomindang alla guida dello Yuan legislativo


Taiwan Files – Han Kuo-yu del Guomindang alla guida dello Yuan legislativo 12242014
I nuovi equilibri in paramento complicano le letture semplicistiche del voto del 13 gennaio. Reazioni alle urne e manovre di Taipei, Pechino e Washington. Tsai all'isola di Taiping? Una questione politica e identitaria. Tuvalu molla Taipei? Il dossier energetico. Macchine taiwanesi per le armi russe. Il dossier energia. Microchip. Addio al nonno arcobaleno. La rassegna di Lorenzo Lamperti con notizie e analisi da Taipei (e dintorni)

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L’Occidente e il resto del mondo
l World Politics Blog

"Dietro la definizione Nord del mondo si raccolgono gli interessi dell’Occidente e dei paesi avanzati, insomma il blocco imperialista egemone che prova a costruire il mondo a propria immagine e somiglianza e non esita a imporre fame, olocausti e guerre per affermare la propria supremazia. In altri termini potremmo parlare di un colonialismo che si rinnova ma conserva le proprie caratteristiche come il drenaggio di ricchezza dalle regioni colonizzate."

giuliochinappi.wordpress.com/2…



VERSIONE ITALIANA OLANDA, AUTORITA’ PER LA PROTEZIONE DEI DATI HA INFLITTO UNA MULTA DI 10 MILIONI DI EURO A UBER In Olanda l’Autorità per la protezione dei dati ha inflitto ad Uber una multa di 10 milioni di euro per la mancata divulgazione dei dettagli sui periodi di conservazione dei dati degli autisti europei e …


LA SITUAZIONE DEL CONSUMO DI DROGHE ILLECITE IN UNIONE EUROPEA. UNA ANALISI APPROFONDITA (2 di 4), COCAINA, LA PIÙ UTILIZZATA


La cocaina è la droga stimolante illecita più comunemente utilizzata in Europa, con livelli di consumo che variano da paese a paese. Circa 14 milioni di adulti nell’Unione europea (di età compresa tra 15 e 64 anni), ovvero quasi il 5% di questa fascia di età, hanno provato la cocaina nel corso della loro vita, di cui circa 3,5 milioni ne hanno fatto uso nell’ultimo anno. La cocaina è stata tradizionalmente utilizzata in due forme principali: sale cloridrato, spesso definito "cocaina in polvere", e una forma base libera e fumabile, spesso definita "crack". I consumatori abituali di cocaina possono riscontrare problemi più gravi e circa il 60% dei consumatori di cocaina che entrano in terapia riferiscono di utilizzare la droga tra i 2 e i 7 giorni alla settimana.
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Dati recenti suggeriscono che il consumo di cocaina e i danni associati potrebbero essere in aumento in Europa. Dei 15 paesi che hanno comunicato informazioni sufficienti sulla prevalenza del consumo di cocaina dal 2019, 8 hanno riportato stime del consumo dell’anno scorso più elevate rispetto alla loro precedente indagine comparabile, 5 avevano stime stabili e 2 stime inferiori. Questi modelli si riflettono anche nei dati sulle persone che entrano in terapia per la prima volta per problemi di cocaina, sono aumentati in 14 paesi secondo i dati sinora disponibili, tra il 2014 e il 2020.
I danni alla salute associati al consumo regolare di cocaina comprendono dipendenza, problemi cardiaci e di salute mentale e un aumento del rischio di incidenti. I danni possono essere esacerbati quando la cocaina viene utilizzata insieme all’alcol. L'iniezione di cocaina e il consumo di cocaina crack sono associati ai maggiori rischi per la salute. Nel 2020, si sono verificati circa 473 decessi correlati alla cocaina, ovvero circa il 13,5% di tutti i decessi indotti dalla droga con accertamenti tossicologici post mortem in questi paesi. La maggior parte di questi decessi sono stati attribuiti a overdose di droga, ma nella maggior parte dei casi sono state rilevate anche altre sostanze, principalmente oppioidi.

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La cocaina viene trafficata in Europa dai paesi produttori del Sud America sia via aerea che via mare utilizzando una serie di metodi e rotte. Nel 2020, per il quarto anno consecutivo, è stata sequestrata la quantità più alta mai vista di cocaina, 214,6 tonnellate, nell’UE, in Norvegia e in Turchia. I primi dati sui sequestri di un numero limitato di paesi nel 2021 suggeriscono che la quantità sequestrata in tutta Europa è aumentata ancora una volta.

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Le restrizioni adottate per affrontare la pandemia di Covid-19 nel 2020 hanno avuto un certo impatto sul commercio di cocaina, ma nel complesso la coltivazione, la produzione e il traffico di cocaina in Europa sono continuati durante questo periodo e potrebbero addirittura essere ulteriormente aumentati.

Per saperne di più: European Monitoring Centre for Drugs and Drug Addiction and Europol (2022), EU Drug Market: Cocaine — In-depth analysis, emcdda.europa.eu/publications/…



📣 L’obiettivo del Liceo del #MadeinItaly è valorizzare, promuovere e tutelare le eccellenze italiane.

Le #IscrizioniOnline sono aperte fino al #10febbraio2024 su #Unica.

Qui le scuole che hanno aderito ▶️ unica.istruzione.gov.



Regu(AI)ting Health: Lessons for Navigating the Complex Code of AI and Healthcare Regulations


Authors: Stephanie Wong, Amber Ezzell, & Felicity Slater As an increasing number of organizations utilize artificial intelligence (“AI”) in their patient-facing services, health organizations are seizing the opportunity to take advantage of the new wave o

Authors: Stephanie Wong, Amber Ezzell, & Felicity Slater

As an increasing number of organizations utilize artificial intelligence (“AI”) in their patient-facing services, health organizations are seizing the opportunity to take advantage of the new wave of AI-powered tools. Policymakers, from United States (“U.S.”) government agencies to the White House, have taken heed of this trend, leading to a flurry of agency actions impacting the intersection of health and AI, from enforcement actions and binding rules to advisory options and other, less formal guidance. The result has been a rapidly changing regulatory environment for health organizations deploying artificial intelligence. Below are five key lessons from these actions for organizations, advocates, and other stakeholders seeking to ensure that AI-driven health services are developed and deployed in a lawful and trustworthy manner.

Lesson 1: AI potential in healthcare has evolved exponentially

While AI has been a part of healthcare conversations for decades, recent technological developments have seen exponential growth in potential applications across healthcare professionals and specialties requiring response and regulation of use and application of AI in healthcare.

The Department of Health and Human Services (“HHS”) is the central authority for health sector regulations in the United States. HHS’ Office for Civil Rights (“OCR”) is responsible for enforcement of the preeminent federal health privacy regulatory framework, the Health Insurance Portability and Accountability Act (HIPAA) Privacy, Security, and Breach Notification Rules (“Privacy Rule”). A major goal of the Privacy Rule is to properly protect individuals’ personal health information while allowing for the flow of health data that is necessary to provide quality health care.

In 2023, OCR stated that HIPAA-regulated entities should analyze AI tools as they do other novel technologies; organizations should “determine the potential risks and vulnerabilities to electronic protected health information before adding any new technology into their organization.” While not a broad endorsement of health AI, OCR’s statement suggests that AI has a place in the regulated healthcare sector.

The Food and Drug Administration (“FDA”) has taken an even more optimistic approach toward the use of AI. Also an agency within HHS, the FDA is responsible for ensuring the safety, efficacy, and quality of various pharmacological and medical products used in clinical health treatments and monitoring. In 2023, the FDA published a discussion paper intended to facilitate discussion with stakeholders on the use of AI in drug development. Drug discovery is the complex process of identifying and developing new medications or drugs to treat medical conditions and diseases. Before drugs can be marketed to the public for patient use, they must go through multiple stages of research, testing, and development. This entire process can take around 10 to 15 years, or sometimes longer. According to the discussion paper, the FDA strives to “facilitate innovation while safeguarding public health” and plans to develop a “flexible risk-based regulatory framework that promotes innovation and protects patient safety.”

Lesson 2: Different uses of data may implicate different regulatory structures

While there can be uncertainty regarding whether particular data, such IP address data collected by a consumer-facing website, is covered by HIPAA, HHS and the Federal Trade Commission (“FTC”) have made clear that they are working together to ensure organizations protect sensitive health information. In particular, failure to establish proper agreements or safeguards between covered entities and AI vendors can constitute a violation of the HIPAA Privacy Rule when patient health information is shared without patient consent for purposes other than treatment, payment, and healthcare operations.

However, some data collected by HIPAA-covered entities may not be classified as protected health information (“PHI”) and could be permissibly shared outside HIPAA’s regulatory scope. Examples include data collected by healthcare scheduling apps, wearables devices, and health IoT devices. In these circumstances, the FTC could exercise oversight. The FTC is increasingly focused on enforcement actions involving health privacy and potential bias and has historically enforced laws prohibiting bias and discrimination, including the Fair Credit Reporting Act (“FCRA”) and the Equal Credit Opportunity Act (“ECOA”). In 2021, the FTC underscored the importance of ensuring that AI tools avoid discrimination and called for AI to be used “truthfully, fairly, and equitably,” recommending that AI should do “more good than harm” to avoid violating the FTC’s “unfairness” prong of Section 5 of the FTC Act.

Lesson 3: What’s (guidance in the) past is prologue (to enforcement)

While guidance may not always be a precursor to enforcement, it is a good indicator of an agency’s priorities. For instance, in late 2021, the FTC issued a statement on the Health Breach Notification Rule, followed by two posts in January 2022 (1, 2). The FTC then applied the Health Breach Notification Rule (HBNR) for the first and second time in 2023 enforcement actions.

The FTC has recently honed in on both the health industry and AI. Agency officials published ten blog posts covering AI topics in 2023 alone, including an article instructing businesses to ensure the accuracy and verifiability of advertising around AI in products. In April 2023, the FTC issued a joint statement with the Department of Justice (DOJ), the Consumer Financial Protection Bureau (CFPB), and the Equal Employment Opportunity Commission (EEOC) expressing its intent to prioritize enforcement against discrimination and bias in automated decision-making systems.

The agency has separately been working on enforcement in the health sector, applying the unfairness prong of its authority to cases where the Commission has found that a company’s privacy practices substantially injured consumers in a manner that did not outweigh the countervailing benefits. This focus resulted in major settlements against health companies, including GoodRx and BetterHelp, where the combined total fine neared $10 million. In July, the FTC published a blog post summarizing lessons from its recent enforcement actions in the health sector, underscoring that “health privacy is a top priority” for the agency.

Lesson 4: Responsibility is the name of the game

Responsible use has been the key concept for policymakers looking to be proactive in establishing positive norms for the use of AI in the healthcare arena. In 2022, the White House Office of Science and Technology Policy (OSTP) published the Blueprint for an AI Bill of Rights (“Blueprint”) to support the development of policies and practices that protect and promote civil rights in the development, deployment, and governance of automated systems. In highlighting AI in the health sector, the Blueprint hopes to set up federal agencies and offices to serve as responsible stewards of AI use for the nation. In 2023, the OSTP also updated the National AI Research and Development (R&D) Plan to advance the deployment of responsible AI, which is likely to influence health research. The Plan is intended to facilitate the study and development of AI while also maintaining privacy and security and preventing inequity.

Expanding on the Blueprint, on October 30, 2023, the Biden Administration released its Executive Order on Safe, Secure, and Trustworthy Artificial Intelligence (“EO”). The EO aims to establish new standards for the responsible use, development, and procurement of AI systems across the federal government. Among other directives, the EO directs the Secretary of HHS to establish an “HHS AI Taskforce” in order to create a strategic plan for the responsible use and deployment of AI in the healthcare context. The EO specifies that this strategic plan must establish principles to guide the use of AI as part of the delivery of healthcare, assess the safety and performance of AI systems in the healthcare context, and integrate equity principles and privacy, security and safety standards into the development of healthcare AI systems.

The EO also directs the HHS Secretary to create an AI Safety program to centrally track, catalog, and analyze clinical errors produced by the use of AI in healthcare environments; create and circulate informal guidance to advise on how to avoid these harms from recurring; and develop a strategy for regulating the use of AI and AI-tools for drug-development. The Fact Sheet circulated prior to the release of the EO emphasizes that, “irresponsible uses of AI can lead to and deepen discrimination, bias, and other abuses in justice, healthcare, and housing” and discusses expanded grants for AI research in “vital areas,” including healthcare.

On November 1, 2023, the Office of Management and Budget (“OBM”) released for public comment a draft policy on “Advancing Governance, Innovation, and Risk Management for Agency Use of Artificial Intelligence,” intended to help implement the AI EO. The OMB guidance, which would govern federal agencies as well as their contractors, would create special requirements for what it deems “rights-impacting” AI, a designation that would encompass AI that “control[s] or meaningfully influence[s]” the outcomes of health and health insurance-related decision-making. These include the requirements for AI impact assessments, testing against real-world conditions, independent evaluation, ongoing monitoring, human training “human in the loop” decision-making, and notice and documentation.

Finally, the National Institute of Standards and Technology (“NIST”) also focused on responsible AI in 2023 with the release of the Artificial Intelligence Risk Management Framework (“AI RMF”). The AI RMF is meant to serve as a “resource to the organizations designing, developing, deploying, or using AI systems to help manage the many risks of AI and promote trustworthy and responsible development and use of AI systems.” The AI RMF provides concrete examples on how to frame risks in various contexts, such as potential harm to people, organizations, or an ecosystem. In addition, prior NIST risk management frameworks have provided the basis for legislative and regulatory models, meaning it may have increased importance for regulated entities in the future.

Lesson 5: Focus and keep eyes on the road ahead

AI regulation is a moving target with significant developments expected in the coming years. For instance, OSTP’s Blueprint for an AI Bill of Rights has already been used to inform state policymakers, with legislators both highlighting and incorporating its requirements into legislative proposals. The Blueprints’ five outlined principles aim to: (i) ensure safety and effectiveness; (ii) safeguard against discrimination; (iii) uphold data privacy; (iv) provide notice and explanation; and (v) enable human review or control. These principles are likely to continue to appear and to inform future health-related AI legislation.

In 2022, the FDA’s Center for Devices and Radiological Health (CDRH) released “Clinical Decision Support Software Guidance for Industry and Food and Drug Administration Staff,” which recommends that certain AI tools be regulated by the FDA under its authority to oversee clinical decision support software. Elsewhere, the FDA has noted that its traditional pathways for medical device regulations were not designed to be applied to AI and that the agency is looking to update its current processes. In 2021, CDRH issued a draft “Artificial Intelligence/Machine Learning (AI/ML)-Based Software as a Medical Device (SaMD) Action Plan”, which introduces a framework to manage risks to patients in a controlled manner. The Action Plan includes specific instruction on data management, including a commitment to transparency on how AI technologies interact with people, ongoing performance monitoring, and updates to the FDA on any changes made to the software as a medical device. Manufacturers of medical devices can expect the FDA to play a vital role in the regulation of AI in certain medical devices and drug discovery.

Conclusion

The legislative and regulatory environment governing AI in the U.S. is actively evolving, with the regulation of the healthcare industry emerging as a key priority for regulators across the federal government. Although the implementation and development of AI into healthcare activities may provide significant benefits, organizations must recognize and mitigate privacy, discrimination, and other risks associated with its use. AI developers are calling for the regulation of AI to reduce existential risks and prevent significant global harm, which may help create clearer standards and expectations for AI developers and developers navigating the resources coming from federal agencies. By prioritizing the development and deployment of safe and trustworthy AI systems, as well as following federal guidance and standards for privacy and security, the healthcare industry can harness the power of AI to ethically and responsibly improve patient care, outcomes, and overall well-being.


fpf.org/blog/regulating-health…



Uno si ma con moderazione. Riflessioni sulla moderazione nel Fediverso da parte dello staff di Mastodon.uno

@Che succede nel Fediverso?

Non è facile comprendere quali siano tutte implicazioni dell'ecosistema federato e come funzionano le dinamiche che rendono il Fediverso molto diverso da un social qualsiasi.

Il lungo post è suddiviso in due premesse, due chiarimenti e una conclusione:

1. cosa significa moderare una una comunità
2. cosa significa la moderazione nel fediverso
3. la moderazione all’interno dell’istanza
4. la moderazione verso le altre istanze
5. la moderazione nel Fediverso italiano e l’approccio di mastodon.uno

noblogo.org/unosocial/uno-si-m…


Uno si ma con moderazione


Di recente sono stati pubblicati alcuni post che vorrebbero dimostrare che il fediverso italiano è più litigioso, più settario e, in breve, peggiore di quello degli altri paesi.

Sebbene riteniamo che l’analisi di quel blog non sia basata su presupposti corretti, riconosciamo che abbia sollevato alcuni argomenti sui quali è opportuno soffermarsi; la questione della moderazione è oggettivamente un elemento chiave da conoscere per capire bene tutte le dinamiche che rendono il Fediverso molto diverso da un social qualsiasi.

Visto che la moderazione è stata indicata come una criticità dell’istanza mastodon.uno, sentiamo che sia giunto il momento di affrontare la questione in maniera approfondita. Questo sarà quindi un post che spiegherà le dinamiche della moderazione dal nostro punto di vista e per comodità lo divideremo in due premesse, due chiarimenti e una conclusione:

  1. cosa significa moderare una una comunità
  2. cosa significa la moderazione nel fediverso
  3. la moderazione all’interno dell’istanza
  4. la moderazione verso le altre istanze
  5. la moderazione nel Fediverso italiano e l’approccio di mastodon.uno


Cosa significa moderare una comunità

peertube.uno/videos/embed/e688…
La moderazione di una comunità costituisce un fattore determinante per consentire ai propri utenti di interagire reciprocamente nel rispetto condiviso delle regole (scritte o non scritte), delle diverse sensibilità e aspettative degli utenti e, fattore da non sottovalutare, dal messaggio che chi gestisce la comunità vuole trasmettere verso l’esterno a coloro che vorrebbero e potrebbero diventarne utenti.

Più sinteticamente, moderare significa creare un ambiente favorevole allo sviluppo di un certo tipo di relazioni.

Per rendere possibile tutto ciò è necessario fissare delle regole che non rappresentano semplicemente un “cosa fare”/“cosa non fare” ma costituiscono soprattutto un primo “chi è benvenuto”/“chi non è benvenuto”.

Se per esempio esiste una regola che stabilisce il divieto di contenuti antiscientifici, l’effetto di questa regola tenderà a essere fin da subito respingente verso (vogliamo semplificare) i novax: infatti, benché i novax non si sentano affatto antiscientifici, capiscono subito che chi ha stabilito quelle regole sta facendo riferimento proprio a loro. In questo caso ci saranno diverse tipologie di utenti novax che in modo diverso reagiranno alla regola:

  1. utenti con una personale avversione ideologica verso tutti o alcuni vaccini, ma che non hanno nessuna intenzione di parlare di vaccini dentro la comunità e che decideranno in modo laico se entrare nella comunità
  2. utenti con una personale avversione ideologica verso tutti o  Uno Social – il Blog di Mastodon.uno

  5842 wordsalcuni vaccini, che avrebbero voluto parlare volentieri di vaccini dentro la comunità e che hanno capito che quella comunità non è adatta a loro

  1. attivisti novax che non entreranno mai nella comunità perché disprezzano chi “idolatra lo scientismo” o perché semplicemente hanno capito che in quella comunità non verrebbero mai accolti
  2. attivisti novax che hanno una gran voglia di trollare (“io non sono antiscientifico, io voglio solo capire…”) o di provocare (“chi decide cos'è scienza? Siete scienziati?”)
  3. utenti novax che non leggono le regole

In questo caso, la regola ha già svolto una funzione di moderazione preventiva (l’utente 1 sa che potrà far parte della comunità, gli utenti 2 e 3 sanno che quella non sembra una comunità ritagliata su misura per loro e infine l’utente 4 sa che entrerà nella comunità con lo stesso spirito di un kamikaze che cerca di entrare dentro una fregata statunitense.

L’utente 5 ovviamente non ha ancora capito niente, ma quando gli utenti 4 e 5 pubblicheranno contenuti non apprezzati nella comunità, la moderazione attiva si esplicherà attraverso le diverse metodologie previste: avviso informale privato o pubblico, avviso formale, provvedimento esecutivo (per esemplificare: cancellazione del contenuto o silenziamento/sospensione temporanei o definitivi).

L’utente n.1 è particolarmente significativo nel nostro esempio. Si tratta di un utente che ovviamente capisce che ci sono delle divergenze ideologiche molto importanti con i responsabili di quella comunità, ma capisce anche che l’ingresso nella comunità non è legato alle sue convinzioni in fatto di vaccini, ma solo ed esclusivamente ai contenuti che pubblica e ai comportamenti che tiene.

La moderazione infatti non si esplicita mai sulle persone ma soltanto su contenuti e comportamenti.

Cosa significa la moderazione nel fediverso


Il fediverso è un sistema costituito da server interconnessi (istanze) ognuno dei quali rappresenta una comunità. Le comunità sono diverse l’una dall’altra per popolazione, software di gestione, interessi, lingue e quadro etico di riferimento.

I responsabili di una comunità infatti sono perfettamente consapevoli che la propria comunità è connessa con altre comunità che possono essere caratterizzate in maniera molto differente nonché abitate da utenti con sensibilità a volte molto distanti da quelle della propria istanza. Tuttavia non è detto che gli stessi responsabili delle comunità dl fediverso siano del tutto consapevoli del fatto che alcuni software (per semplicità, i diversi sw come mastodon, friendica, pleroma, misskey, etc, li chiameremo impropriamente “piattaforme”) agevolano di più i processi di moderazione, altri li agevolano meno e questo condiziona in maniera differenziata le singole comunità, fermo restando che comunque non tutte le piattaforme comunicano reciprocamente le segnalazioni.

Gli amministratori dei server possono infatti contare su strumenti di moderazione piuttosto eterogenei a seconda delle piattaforme: vi sono piattaforme come Friendica che non consentono agli utenti di segnalare contenuti inappropriati agli ammistratori, altre come Lemmy che presentano diverse funzionalità base per segnalare gli utenti e prendere provvedimenti, altre ancora come Mastodon che dispongono di un cruscotto completo di moderazione che consente tutte le funzioni presenti su piattaforme come Discourse o Reddit.

Inoltre, le piattaforme del Fediverso non sono purtroppo quasi mai interoperabili nella segnalazione dei contenuti. Per esempio, una segnalazione effettuata da un’istanza Mastodon verso l’utente di un’altra istranza Mastodon o da Lemmy verso l’utente di un’altra istanza Lemmy, giungerà agli amministratori di entrambe le istanze. Ma una segnalazione effettuata da un’istanza Mastodon verso l’utente di un’istranza Lemmy (o viceversa) verrà ricevuta solo dall’amministratore dell’istanza di origine della segnalazione, ma non dall’istanza di destinazione.

L’aspetto più importante che caratterizza la moderazione nel Fediverso resta però quello sociale: non esiste una “fediquette” condivisa, sebbene vi siano alcune regole base che contano su una diffusione maggiore: per esempio, l’obbligo di content warning per i contenuti più disturbanti, divieto per i messaggi omofobici, razzisti, sessisti, bando dell’istigazione a delinquere e bando della pedopornografia sono punti cardine per la maggior parte delle istanze mondiali: la maggioranza, appunto, ma non di tutte.

Ogni istanza infatti è come un club aperto ai propri soci ma anche ai soci di altri club “convenzionati”, nel quale però i soci sono direttamente tenuti a tutte le regole del codice di condotta del proprio club, mentre gli ospiti esterni godono paradossalmente di alcune libertà in più.

Prendiamo esempio un ipotetico Club del Sigaro, i cui soci possono accedere al loro salottino in cui è possibile fumare solo sigari ma che sono obbligati a non fumare nient’altro che i sigari, mentre nello stesso club viene consentito ai soci di altri club di fumare anche pipe o sigarette.

Se il socio del Club del Sigaro fumasse una sigaretta, verrebbe espulso, mentre il socio del Club della Sigaretta può sedersi ai tavolini esterni del Club del Sigaro e fumarsi tranquillamente un paio delle sue sigarette, senza essere cacciato. Naturalmente se il sigarettaro iniziasse a fumare una trentina di sigarette al giorno, questo comportamento potrebbe determinare il divieto di accedere ai locali al coperto del Club del Sigaro, o a tutta l’area interna ed esterna, con tanto di PEC inviata al club di appartenenza di quel socio. Infine, il ripetersi di comportamenti molesti da parte dei soci di uno stesso club, potrebbe comportare il bando per tutti i soci passati e futuri di quel club.

Tutto chiaro, ma il punto è che:

  • i soci di un club più esclusivo sono soggetti a regole più stringenti rispetto a quelle dei soci di altri club
  • i soci di un club più permissivo sono soggetti a regole meno stringenti anche quando vanno negli altri club e lì vengono colpiti da provvedimenti punitivi più seri solo quando si comportano in maniera particolarmente molesta
  • ma soprattutto, i soci dei diversi club spesso non si rendono conto del tipo di club in cui si sono iscritti e non si rendono conto dei motivi per cui alcuni utenti sembrano potersi permettere comportamenti spiacevoli per i quali loro stessi sono stati ammoniti in passato
  • inoltre, come se non bastasse, quando la “direzione” invia la PEC alla direzione dell’altro club (quello dell’ospite che si è comportato male), l’altro club potrebbe deliberatamente ignorarla, ma potrebbe semplicemente non avere una casella PEC, perché dispone solo del Fax o di una cassetta postale fisica!

L’equilibrio tra diverse istanze è quindi molto delicato perché, per quanto il responsabile di un’istanza voglia cercare di mantenere un ambiente gradevole per i propri ospiti, dovrà comunque consentire loro di godersi la diversità tipica del Fediverso e fare i conti con tutta quella diversità che a volte è ricca di stimoli, altre volte è molesta, altre ancora è foriera di contrasti e litigi.

La moderazione all’interno dell’istanza


La funzione del regolamento in un’istanza, come in una qualsiasi comunità ha quindi due funzioni:

  1. una funzione programmatica
  2. una funzione prescrittiva

La prima serve a far capire il tipo di comunità (integrando a tutti gli effetti la “presentazione” generale della comunità), la seconda a far capire cosa si può o non si può fare.

Come già detto, la funzione programmatica è la più importante perché, se viene progettata bene, elimina la maggior parte degli equivoci e dei contrasti interni.

Nei casi in cui la funzione programmatica non è ben chiara o viene deliberatamente ignorata da qualche utente, allora i moderatori devono intervenire per garantire il rispetto delle regole.

I moderatori possono rilevare contenuti o comportamenti problematici in tre modi:

  • se ne accorgono direttamente durante la loro attività di utilizzatori
  • ne vengono informati attraverso una segnalazione proveniente dalla propria istanza
  • ne vengono informati attraverso una segnalazione proveniente da un’altra istanza.

Contenuti e comportamenti vengono valutati in base a parametri quali:

  1. gravità intrinseca (quanto il contenuto violi le regole più importanti; es: immagini CSAM, ovvero Child Sexual Abuse Material)
  2. impatto sugli altri utenti (quanto il comportamento sia mirato contro altri utenti; es: comportamento molesto)
  3. ripetitività (quanto sia reiterato il comportamento o spammato il contenuto; es: coprolalia compulsiva o violazione iterativa delle stesse regole)
  4. sfacciataggine/insolenza (volontà deliberata di sfidare le regole o di “aggirarle”; es: produrre contenuti al limite dell’irregolarità con lo scopo di attirare l’attenzione degli altri utenti oppure ignorare gli avvertimenti degli amministratori)
  5. spam (pubblicità commerciale; es: profilo inglese che pubblicizza lotterie on line).

Talvolta, quando si verificano queste casistiche i moderatori cercano di prendere contatto diretto con l’utente per aiutarlo a capire le implicazioni di questi comportamenti, altrimenti è possibile avvalersi degli strumenti espressamente progettati per la moderazione.

In una istanza mastodon le prerogative messe a disposizione dal software ai moderatori a front di una segnalazione consentono a grandi linee sei tipi di interventi:

  1. annullamento della segnalazione
  2. contrassegno del singolo messaggio come “sensibile
  3. contrassegno dell’utente come “sensibile
  4. silenziamento dell’utente (non comparirà più nella timeline generale, ma solo in quella di chi lo segue espressamente
  5. cancellazione del contenuto problematico
  6. sospensione dell’utente che ha violato le regole

Tranne la cancellazione di un contenuto problematico, i provvedimenti sono reversibili (possono essere annullati). Inoltre, da poco più di un anno, Mastodon consente a ciascun utente sottoposto a provvedimento di appellarsi per spiegare meglio le proprie ragioni. Questo offre la possibilità di aprire un dialogo tra utente e staff di moderazione molto utile a capire la problematica e a risolverla anche laddove si sia costretti a intervenire in maniera molto dura (come con l’espulsione) per eliminare un problema rapidamente; tuttavia così facendo il provvedimento comminato non si esplicita automaticamente in una “condanna a morte” virtuale.

Per esempio un utente che condivide un post che istiga al genocidio verrebbe espulso immediatamente (è uno dei casi in cui c’è tolleranza zero), ma grazie alla funzione di appello, quell’utente potrebbe avere la possibilità di spiegare che credeva di aver condiviso un articolo sul genocidio armeno da un quotidiano on line, mentre in realtà per errore aveva condiviso un link turco riportato su quell’articolo.

I moderatori naturalmente sono esseri umani e possono sbagliare; ne sono consapevoli e si aspettano che anche gli utenti possano essere comprensivi in tali circostanze.

Altre volte invece si sentono piuttosto autorizzati a sovrainterpretare alcuni messaggi... Per esempio, se qualche utente ha subito un provvedimento che ritiene ingiusto e decide di utilizzare la funzionalità di “appello” per dire quanto schifosi e servi del potere siano i moderatori che l’hanno espulso e quanto la loro istanza sia una fogna di conformismo, è comprensibile che i moderatori intendano quell’esternazione come un’implicita rinuncia all’appello...

Ad oggi la quasi totalità dei provvedimenti all’interno dell’istanza mastodon.uno riguardano la sospensione di utenze di spam

  1. I messaggi contrassegnati come “sensibili” sono pochissimi e se inizialmente riguardavano qualche immagine di nudo ultimamente sono quasi tutti legati a immagini che mostrano scene di guerra
  2. Non vi sono praticamente utenti contrassegnati come “sensibili” in quanto se vi sono problemi con le loro immagini, gli si spiega che bisogna usare il content warning (l'avviso di contenuto disponibile a ogni utente Mastodon per contrassegnare le immagini in un messaggio o l'intero messaggio)
  3. Il silenziamento dell’utente avviene solo quando un utente con delle criticità non troppo gravi viene redarguito senza successo. In tal caso, il silenziamento diventa un modo per incentivare l’utente a rispondere
  4. La cancellazione dei contenuti problematici è l’unico provvedimento non reversibile e ogni volta che ne viene fatta una si tratta di un piccolo insuccesso, perché indica che le regole dell’istanza non sono state probabilmente espresse con la dovuta chiarezza. Ultimamente comunque è avvenuta molto di rado (ed ha quasi sempre coinvolto utenti che sono stati poi espulsi o che se ne sono andati spontaneamente)
  5. La sospensione di utenti, come già detto, avviene quasi soltanto per i profili di spam e avviene entro cinque/dieci minuti dall’iscrizione. Le altre volte in cui viene praticata è in presenza di utenti che pubblicano contenuti problematici ma non rispondono alle numerose sollecitazioni dei moderatori.

Il clima dell’istanza mastodon.uno è per noi una conferma del fatto che regole chiare e uno staff rapido nell’intervenire possano mitigare il rischio di derive spiacevoli e consentano di togliere quelle tossicità che hanno contraddistinto i social commerciali negli ultimi anni.

La moderazione verso le altre istanze


Un’istanza tuttavia non è una bolla ma, come già detto, una comunità interconnessa con altre comunità; la moderazione non può quindi prescindere da un’analisi del contesto linguistico, tecnologico e culturale nel quale è immersa l’istanza.

Se le regole e la moderazione possono dare a una comunità la forma che si ritiene migliore per liberare l’espressione degli utenti e favorirne le relazioni reciproche, questo diventa molto più difficile quando un numero smisurato di utenti con cui è possibile interagire si trova fuori dal perimetro entro il quale valgono le regole dell’istanza e questo è proprio il caso del Fediverso, ma è anche ciò che rende il Fediverso così interessante rispetto a qualsiasi altro ambiente digitale di socializzazione!

Tentativi di fissare alcune linee guida volontarie


Come già detto, Mastodon è il software che ha avuto la maggior risonanza mediatica, quello su cui “risiede” il maggior numero di iscritti del Fediverso e quello il cui staff di sviluppo ha avvertito prima di tutti l’esigenza di proteggere il proprio marchio da minacce reputazionali provenienti dalla comunità degli utilizzatori.

Mastodon è software libero e pertanto chiunque, nel rispetto delle condizioni di attribuzione e di licenza d’uso, può utilizzarlo liberamente per farci ciò che vuole. D’altronde, il rischio reputazionale che ne consegue è alto: per fare un esempio, un’istanza Mastodon dedita allo scambio di foto e video di abusi su minori, comporterebbe un danno di immagine importante per lo staff di sviluppo, danno che potrebbe essere utilizzato da chiunque desiderasse distruggere lo sviluppo della comunità di utenti. Benché tentativi del genere siano già avvenuti, la comunità dei giornalisti non è (quasi) mai caduta nella trappola di equiparare lo strumento all’uso che se ne può fare, ma per mitigare questo tipo di problemi lo staff di Mastodon ha elaborato una sorta di patto (il cosiddetto Mastodon Server Covenant) tra tutti i server che vogliono aderire per mantenere un livello etico (oltre che tecnologico, con aggiornamenti e livelli di servizio elevati) adeguato, promuovendo una moderazione attiva contro il razzismo, il sessismo, l'omofobia e la transfobia.

Oltre al Mastodon Server Covenant, un peso particolare sul fediverso hanno anche i termini di servizio di MastoHost, il servizio di hosting gestito più utilizzato nel Fediverso. Questi TOS sono ancora più restrittivi rispetto a quelli del Mastodon Server Covenant e costituiscono un freno significativo, dal momento che le soluzioni MastoHost sono sicuramente tra le più semplici per gestire un’istanza Mastodon con molti utenti.

Vi sono poi alcuni tentativi di trovare punti di contatto minimi per regolare la moderazione delle istanze: per esempio, l’amministratore dell’istanza qoto.org, particolarmente insofferente alle limitazioni e ad alcune dinamiche ha proposto un patto alternativo, la cosiddetta UFoI, Federazione Unita delle Istanze, che segnaliamo solo come curiosità, anche perché non ha riscosso molto successo in termini di adesioni.

Resta il fatto che, tranne alcuni esempi (piuttosto disgustosi) di istanze internazionali, è molto difficile che le istanze normali tengano comportamenti divergenti rispetto alle linee guida ricordate in precedenza.

Pertanto i motivi che possono provocare tensioni, silenziamenti o sospensioni di singoli utenti o di tutta l’istanza sono determinati dalla “compatibilità” delle altre istanze o di alcuni utenti con il “clima dell’istanza”. La compensazione tra la sensibilità degli utenti “interni” e quelli “esterni” è lo sforzo più grande che i moderatori di un’istanza devono compiere per rendere “armonica” la propria presenza nel fediverso, ma tutto questo non è sempre possibile. Gli ostacoli maggiori sono dovuti per lo più ad alcuni “disallineamenti” tra istanze che, semplificando molto, possono essere di diversa natura:

  1. disallineamenti dovuti alla diversa tipologia delle istanze (generaliste, tematiche, locali, etc)
  2. disallineamenti dovuti al differente software utilizzato dalle istanze
  3. disallineamenti dovuti al sostrato culturale/ideologico dell’istanza


Disallineamenti dovuti alla diversa tipologia delle istanze


Mastodon.uno ha da sempre voluto rimarcare la propria natura generalista, laddove generalista non significa solo “non-tematica” o “non-locale” ma vuole acquisire il significato di istanza “aperta a chiunque” (con le dovute eccezioni di cui sopra…), un’istanza cioè nella quale non è necessario appartenere a una particolare città o nutrire un determinato interesse o sposare un preciso orientamento ideologico, ma che consenta al maggior numero di utenti di “stare bene”.

Per ottenere questo sono necessari alcuni accorgimenti di carattere limitativo anche verso le istanze esterne. Questi accorgimenti si esprimono attraverso le seguenti limitazioni verso gli utenti esterni:

  1. defederazione delle istanze che favoriscono espressamente suprematismo, razzismo, omofobia, pornografia infantile, pornografia violenta, terrorismo, genocidio, etc
  2. silenziamento delle istanze che hanno mostrato di tollerare sistematicamente alcuni dei comportamenti precedenti
  3. defederazione o silenziamento delle istanze che favoriscono lo spam pubblicitario, il flooding (pubblicazione di “troppi” messaggi) e i bot
  4. silenziamento di istanze che non tengono a freno i propri utenti in merito a comportamenti molesti diretti ai membri della nostra istanza
  5. ban degli account che pubblicano solo contenuti problematici (quelli di cui al punto a e c)
  6. ban degli account che tengono comportamenti molesti diretti ai membri della nostra istanza
  7. silenziamento degli account che pubblicano “anche” alcuni contenuti problematici (quelli di cui al punto a e c)
  8. silenziamento degli account che praticano flooding o che tengono frequentemente e insistentemente comportamenti molesti di lieve entità (interagiscono solo per contraddire maleducatamente l’interlocutore, rispondono con Gif sprezzanti)
  9. eliminazione dei messaggi problematici (quelli con contenuti ricordati nei punti a, c ed f)

Questa linea di condotta presenta diverse ricadute positive per una istanza generalista:

  • ampliamento dei limiti di età e di sensibilità dell’utenza di riferimento
  • possibilità di visualizzare la timeline a monitor anche in luoghi pubblici, senza provare imbarazzo (quei contenuti che vengono definiti NSFW, not safe for work…)
  • possibilità di escludere buona parte dei motivi di disagio che provengono da alcuni contenuti pubblicati e tollerati sui social network come Twitter o Facebook

Naturalmente quste scelte determinano anche alcune limitazioni:

  • diventa difficile seguire le conversazioni nelle quali c’è un messaggio eliminato o il messaggio di un utente bannato, perché quel messaggio non verrà visto dall’utente di mastodon.uno e, soprattutto, la conversazione risulterà “mutila”. L’unico modo per seguire la conversazione è “uscire” dalla propria timeline e visualizzarla da web
  • alcuni utenti del fediverso sembrano non esistere
  • non è facile esplorare pienamente dal proprio account mastodon.uno tutta la pornografia disponibile sul fediverso :–)
  • l’account di mastodon.uno sfortunatamente non consente di interagire liberamente con terroristi, pedofili, suprematisti e criminali

Se l’ultimo punto vi sembra costituire una limitazione spiacevole, allora forse quando vi siete iscritti non avete còlto le sfumature che trasparivano dal nostro regolamento: avete mai pensato che mastodon.uno non sia l’istanza giusta per voi?

Quanto alla pornografia, non abbiamo nulla in contrario, ma confermiamo che l’account mastodon.uno non è il più adatto per godersi il pornoverso.

Riguardo alle prime due limitazioni tuttavia siamo consapevoli che l’utente di mastodon.uno possa ritenere disagevole il non poter seguire una conversazione, ma questa eventualità si verifica assai di rado. Gli utenti bannati su mastodon.uno ma ancora attivi nel fediverso sono molto pochi, nell’ordine di una decina, e il ban spesso ha una durata limitata.

Disallineamenti dovuti al differente software utilizzato


In alcuni casi alcuni software del Fediverso possono generare messaggi non facilmente intellegibili per gli utenti Mastodon; in altri casi gli amministratori di istanze basate su software diversi non hanno strumenti di moderazione adeguati; altre volte ancora alcuni messaggi possono risultare così lunghi da occupare una ventina di schermate della timeline; altre volte, i meccanismi di pubblicazione di alcune istanze portano alla pubblicazione di decine e decine di messaggi nell’arco di pochi secondi.

In casi del genere diventa necessario silenziare alcuni account perché creerebbero un disagio notevole sulla timeline generale.

A causa di strumenti di moderazione quasi mai interoperabili, inoltre, un’istanza potrebbe non accorgersi in tempi rapidi della pubblicazione di tanti contenuti problematici e questo potrebbe determinare una defederazione dell’istanza poco reattiva.

Per esempio, un gruppo di utenti potrebbe iscriversi a un’istanza Friendica per molestare altri utenti di un’istanza Mastodon. Le segnalazioni degli utenti mastodon però non giungerebbero mai all’amministratore di Friendica che potrebbe non intervenire mai sui propri utenti. Se questi attacchi fossero frequenti e ingestibili, a quel punto gli amministratori dell’istanza mastodon potrebbero addirittura trovarsi costretti a defederare cautelativamente l’intera istanza, in attesa di riuscire a mettersi in contatto con l’amministratore di Friendica

Disallineamenti dovuti al sostrato culturale/ideologico


Per spiegare bene cosa vogliamo intendere, presenteremo un esempio realistico che rappresenta bene come alcuni problemi di “compatibilità” accettabili possono diventare critici in base all’intensità e alla frequenza con cui si verificano.

Mastodon.uno è un’istanza laica e, sebbene tenda a essere piuttosto permissiva nei confronti di alcune espressioni blasfeme, come le bestemmie “espressive”, ha spesso posto dei limiti forti alla blasfemia come strumento per offendere la sensibilità religiosa di alcuni utenti.

In alcune istanze tuttavia, la bestemmia non viene solo considerata una libera manifestazione espressiva, ma un irrinunciabile espressione di orgoglio identitario; inotre vengono spesso favorite tutte le possibili combinazioni figurative che portino a risultati blasfemi.

Questa differenza di approccio rende incompatibile la presenza di alcuni messaggi nella timeline generale di mastodon.uno e, nel caso di alcuni utenti particolarmente compulsivi, rende necessario il silenziamento di quegli utenti.

Sappiamo che questa nostra attenzione verso la sensibilità di alcuni nostri utenti costituisce una “vulnerabilità” che può essere usata per minare la fondatezza del nostro approccio alla moderazione e può essere utilizzata per creare veri e propri paradossi (“un’istanza laica che punisce le bestemmie è in realtà un’istanza confessionale che finge di essere laica. E questo dimostra che a mastodon.uno piace censurare!”), ma sinceramente non abbiamo ancora trovato un modo per superare questo tipo di paradossi.

Di fronte a questi comportamenti abbiamo praticato strategie (lo ammettiamo) non sempre coerenti, utilizzando di volta in volta gli strumenti messi a disposizione di Mastodon, ma cercando di applicare il principio base di un amministratore di istanza: bilanciare il mantenimento di “un buon clima” con le necessità di consentire “il massimo ricambio d’aria”.

Infatti, seppur comprendiamo la perplessità di alcuni utenti, facciamo notare che molti di quegli utenti che sembrano avere un approccio provocatorio, sono effettivamente provocatori: non solo sono perfettamente consapevoli che il loro comportamento avrà ripercussioni su mastodon.uno, ma spesso cercano deliberatamente l’occasione per farsi bannare e, aprendo una serie di discussioni sulla presunta vocazione censoria di mastodon.uno, attirare l’attenzione su se stessi e massimizzare la propria visibilità.

Il problema dei disallineamenti presenta perciò un impatto piuttosto basso che tuttavia può aumentare in base alla presenza di utenti più versati alla provocazione e alla polemica.

.uno contro tutti e guerre tra istanze


Il problema più grande però si verifica quando un’istanza A che condivide valori diversi da un’istanza B, diventa un ambiente favorevole alla proliferazione di utenti ostili all’istanza B.

A questo proposito, l’istanza mastodon.uno ha spesso dato l’impressione di mostrare un atteggiamento vittimista o, d’altra parte, di sottovalutare il fatto che, “se tanti utenti ce l’hanno con l’istanza, forse un motivo c’è”; noi però riteniamo che alcune circostanze sistemiche aiutino a fare luce su questa percezione:

  1. effetto moltiplicatore: mastodon.uno è l’istanza italiana più grande per numero di utenti e perciò gli utenti che hanno avuto problemi con mastodon.uno sono fisiologicamente di più rispetto a quelli che hanno avuto problemi con altre istanze
  2. entità del danno percepito: un utente che si veda tagliato fuori da un’istanza da 70.000 utenti può sentirsi piuttosto danneggiato e risentito rispetto a essere escluso da un’istanza da 1.000 utenti
  3. acceleratori del contagio: utenti ostili a mastodon.uno (chi vuole “vendicarsi” da vecchi provvedimenti disciplinari, chi ha problemi con le istanze “troppo grandi”, chi non ritiene abbastanza etico il suo approccio, chi prova antipatia per i suoi moderatori, chi vuol vedere di nascosto l’effetto che fa...) in cerca di solidarietà presso altre istanze cercheranno di fare leva su eventuali diversità di valori rispetto all’istanza mastodon.uno per trasformare quella diversità in una possibile trincea
  4. ostilità che scala a livello di istanza: quando la trincea è stata tracciata diventa più facile sviluppare una narrazione polarizzata in cui c’è da una parte l’istanza mastodon.uno e dall’altra “la nostra istanza” o “istanze come la nostra” e a quel punto, ogni difetto trovato per mastodon.uno diventa un punto di merito per la propria istanza.

Se pertanto le lamentele di mastodon.uno verso alcuni utenti ostili e ad alcune istanze compiacenti sono apparse improntate al vittimismo -e sappiamo bene che è sembrato proprio così- vogliamo far riflettere sul fatto che mastodon.uno più di tutte le altre istanze si presta ad essere oggetto di attacchi, ma questo non è legato né alla presunta “cattiveria” di chi ci attacca, né alla nostra presunta “spregevolezza” nel quadro degli attori del Fediverso italiano, ma solo a fattori “numerici”.

Naturalmente a volte si verificano anche situazioni al limite del patologico laddove alcuni ex moderatori di mastodon.uno dicono peste e corna di mastodon.uno ad alcuni utenti mastodon.uno per “strapparli” a mastodon.uno e portarli nella propria istanza (e nel proprio “gruppo di supporto” matrix) per trascorrere parte del proprio tempo a… parlare male di mastodon.uno. Ma queste vicende sfuggono alla presente trattazione perché non riguardano tanto la sociologia del Fediverso quanto la psicologia di alcuni individui.

Come abbiamo visto, il numero di provvedimenti presi contro certi utenti e i “disallineamenti dovuti al sostrato culturale/ideologico” possono alimentare un percorso che conduce a una vera e propria ostilità tra due istanze.

I rapporti tra le istanze del Fediverso italiano e l’approccio di mastodon.uno

Mastodon.UNNO


No, mastodon.uno non è mai stata la prima istanza del fediverso italiano ma è stata la prima istanza italiana a voler creare un ambiente generalista e non connotato politicamente, guardando con spirito di emulazione all’approccio adottato da molte delle istanze internazionali più inclusive, prima tra tutte mastodon.social.

Il numero straordinario di utenti che si sono iscritti nella nostra istanza e la loro natura meno caratterizzata rispetto al passato delle altre istanze, che ha anche contribuito a cambiare gli equilibri demografici del Fediverso italiano (la comunità geek o quella anarchica costituivano gran parte del nucleo originario, mentre oggi la gran parte della popolazione è costituita da utenti molto meno caratterizzati), è probabilmente dovuto a questa nostra scelta ma l’arrivo di tutti questi nuovi utenti è stato visto come una specie di invasione unna e noi siamo consapevoli di questa percezione, ma probabilmente ci sfuggono ancora alcune implicazioni.

Volenti o meno, in questo momento, occupiamo una posizione così tanto rilevante nel Fediverso italiano che dobbiamo fare i conti con il nostro peso e dobbiamo essere ancora più consapevoli di quanto sia urgente rivalutare frequentemente alcuni dei provvedimenti assunti verso certi utenti che magari con il loro pessimo carattere e le loro tossicità si sono meritati ban e silenziamenti, ma che credono nel Fediverso e, magari in modi che non condividiamo o in cui non crediamo, operano per il suo sviluppo.

La critica degli utenti verso altre istanze


Ogni utente ha il diritto di criticare altre istanze, ma la critica ripetuta e ossessiva verso un’istanza è un atteggiamento che non abbiamo mai ritenuto accettabile. Quando ci siamo accorti che alcuni nostri utenti avevano iniziato a criticare altre istanze abbiamo sempre avuto questo approccio:

  • verifica del problema
  • valutazione sulla portata generale (impatta sui nostri utenti?) o particolare (riguarda solo chi se ne lamenta?) del problema
  • tentativo di contribuire alla risoluzione del problema, anche prendendo contatto con gli amministratori dell’altra istanza

Una volta giunti alla terza fase, che il problema sia risolubile o meno, l’utente viene sempre invitato a non proseguire le sue tirate contro l’istanza, Infatti:

  • se il problema è stato risolto, allora non ha senso rivangare il passato
  • se il problema non è risolvibile (ricade nella legittima diversità tra istanze) o non è un problema, allora non ha senso continuare a discuterne.

Lasciare che un utente iscritto alla propria istanza critichi continuamente un’altra istanza è infatti un comportamento irresponsabile, sia nel senso della vigliaccheria sottesa (lasciare che siano gli utenti a criticare, invece di prendere direttamente posizione come amministratori), sia nel senso dell’incapacità di valutare l’impatto negativo di quelle polemiche (potenzialmente irrisolubili) per il clima degli utenti di tutto il Fediverso.

Se si ritiene che un’istanza abbia un’influenza negativa, allora è sempre possibile silenziarla o defederarla, ma alimentare un clima di ostilità è inaccettabile.

Se gli amministratori di istanza non tengono a freno le tossicità che i propri utenti rilasciano nel fediverso, essi vengono meno a quel ruolo fondamentale che vede negli amministratori, anche quelli delle istanze monoutente, il perno dello sviluppo sostenibile del Fediverso e del suo clima.

Prese di posizione degli amministratori verso altre istanze


Qualcosa del genere va considerato riguardo alle “schermaglie” tra amministratori di istanza.

Noi riteniamo che le prese di posizione “ufficiali” degli amministratori di un’istanza contro altre istanze o verso i rispettivi amministratori siano legittime, ma abbiamo dovuto riscontrare che queste generano gravi conseguenze sul clima generale.

In passato noi amministratori di mastodon.uno abbiamo espresso critiche negative verso altre istanze, soprattutto in base alla nostra sensibilità, alla nostra valutazione di episodi che abbiamo ritenuto tossici o gravi, ma soprattutto perché eravamo convinti che quelle istanze fossero inadeguate e inospitali per la maggior parte dei nuovi utenti, quelli che non sapevano cosa avrebbero già trovato, ma che piuttosto assaggiavano il Fediverso per la prima volta. Istanze che aumentavano il rischio di abbandono dei nuovi utenti.

Per usare una metafora culinaria, a chi vuole assaggiare per la prima volta la cucina italiana, non è opportuno far assaggiare le milze in padella con la salvia e l’agresto, ma è meglio servire delle tagliatelle al ragù. Alla vista delle interiora, l’avventore potrebbe pensare che tutta la cucina italiana sia una cucina povera a base di frattaglie e strane salse: potrebbe apprezzare, ma più probabilmente potrebbe ritenere i sapori della cucina italiana troppo forti.

Se queste erano le motivazioni che ci hanno spinto a esprimere quelle valutazioni, possiamo dire, con il senno di poi, che abbiamo sbagliato. Le nostre critiche erano basate su presupposti scorretti e l’esperienza degli anni successivi ci ha dimostrato che il tasso di persone che si alzano da tavola e scappano via è molto meno legato quanto sembri al tipo di piatti serviti, quanto più ad aspetti che per noi (noi abituati alla cucina italiana) sono meno importanti: il tempo per raggiungere il ristorante (velocità del software), presenza di rampe e bagni accessibili (ergonomia almeno passabile), un menù facile da leggere (timeline? chi ha detto timeline?), forchette comode e coltelli taglienti (funzioni di ricerca decenti)… Fuor di metafora, tutti problemi di natura logistica che non dipendono dalla singola istanza.

Ora, queste nostre prese di posizione non hanno probabilmente dato un contributo utile agli utenti, ma soprattutto hanno contribuito a creare onde lunghe costituite da reazioni polemiche che non sono mai realmente finite, neanche ora che il fediverso italiano è cresciuto esponenzialmente.

Le recenti critiche sul Fediverso italiano


Le più importanti critiche al Fediverso italiano che abbiamo letto in questi giorni a proposito di una conflittualità troppo alta che ne peggiora l’esperienza d’uso sono state espressamente rivolte verso di noi, in merito all’impatto che avrebbe la nostra politica di ban e silenziamenti.

La nostra valutazione è che queste critiche sopravvalutano esageratamente il numero di questi provvedimenti, lasciano trapelare l’eccessivo autocompiacimento dell’autore, spesso non colgono l’obiettivo, mostrano una certa incompetenza degli strumenti di moderazione e si concentrano sulla predisposizione rancorosa e ossessiva di alcuni personaggi piuttosto irrilevanti nell’ecologia del Fediverso.

Certe soluzioni suggerite inoltre non contribuirebbero né a un miglioramento del Fediverso né costituirebbero un freno a certi comportamenti: l’idea del “museo della vergogna: un account di istanza che pubblica tutte le conversazioni più rancorose contro mastodon.uno…” sarebbe sicuramente divertente anche per noi, ma (al di là delle implicazioni di carattere morale) diventerebbe un pessimo esempio di amplificazione del rancore.

Malgrado questo abbiamo apprezzato alcune analisi, anche quelle sulla moderazione, perché potrebbero rappresentare bene come lo scenario appaia all’esterno.

In particolare accettiamo questo invito:

Ma la cosa più importante è che mastodon.uno imparasse a gestire le crisi in maniera meno dilettantesca”

Ovviamente siamodilettanti” (nessuno ci paga per il lavoro che facciamo...), ma, altrettanto ovviamente, non crediamo affatto di esseredilettanteschi” (ma in fondo, se lo fossimo come potremmo accorgercene?).

Ma se questa è l’impressione avuta da un utente che, pur con i suoi pregiudizi e le sue lacune tecniche, ha mostrato una attenta capacità di analisi, allora dobbiamo sentire la responsabilità di migliorare alcune nostre iniziative di carattere comunicativo e gestionale, o più precisamente, cercheremo di dare alle nostre future iniziative di carattere gestionale una copertura comunicativa più mirata e trasparente rispetto a quella che abbiamo offerto finora.

Soprattutto cercheremo di prestare una maggiore attenzione ai riscontri dei nostri utenti, ma anche ai riscontri di quegli utenti esterni che, pur non facendo parte della nostra istanza, sono ormai anch’essi parte della nostra comunità e che contribuiscono a rendere la nostra stessa comunità più diversa, più stimolante, più interconnessa e quindi più viva.


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Unknown parent

mastodon - Collegamento all'originale
informapirata ⁂

@PetroliniVideo ricordo bene: era marzo ed eravamo in una di quelle fasi in cui andava di moda lanciare bestemmie a caso e poi rimanere sulla riva del fiume ad attendere qualche reazione di cui sorprendersi...

Comunque non sono affatto sorpreso: gli utenti i cui messaggi vengono moderati ritengono spesso che il moderatore abbia interpretato male o per limiti cognitivi o per evidente malafede

@fediverso

Unknown parent

lemmy - Collegamento all'originale
filippodb - fddt

ho controllato il tuo account e non c'è alcuna limitazione nonostante tu sia stato segnalato ben 14 volte (!) da altri utenti per violazioni del regole, fra l'altro molti da altre istanze:

Image/Photo

posso dirti solo che m1 è un'istanza aconfessionale e di quello che dicono i cattolici ce ne può fregare fino a un certo punto, tanto che abbiamo l'account ufficiale dell'unione Atei e degli Agnostici Razionalisti che li randella tutti i giorni e nessuno se ne lamenta anzi sono fra i messaggi più condivisi e popolari su M1
detto questo quello che hai scritto non è vero, non ho lo screenshot ma di sicuro nessuno perde tempo a segnalare queste affermazioni sulle madonne nere, anzi riceveresti solo valanghe di condivisioni. Nessuno censura una frase del genere che di fatto non viola alcuna regola. Abbiamo però una regola che vieta il turpiloquio gratuito ed eccessivo ma questa c'è anche su livellosegreto e altre istanze. Questo per non far scendere le discussioni al livello di rutti da osteria.

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🎿 Il #Mim in collaborazione con la Fondazione Milano Cortina 2026, il CONI e il Comitato Italiano Paralimpico, presenta “Winter Games Week”, la settimana didattica dedicata a sensibilizzare studentesse e studenti sulle tematiche Olimpiche e Paralimpi…
#MIM


Nikki and the Corvettes


Ad avviarmi verso quel magnifico caleidoscopio di suoni, emozioni, sensazioni che viene generalmente etichettato come power pop, è stato indubbiamente Greg Shaw. Con i suoi scritti su Bomp e con le sue pubblicazioni, mi ha letteralmente preso per mano conducendomi in un mondo fatato dal quale nessuno potrà mai allontanarmi.


iyezine.com/nikki-and-the-corv…

@Musica Agorà

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La Nube di Oort: cos’è, origini, come è fatta e da cosa è formata l Passione Astronomia

"Grazie alla sua posizione periferica, la Nube di Oort conserva molti dei materiali che hanno contribuito alla formazione del nostro Sistema Solare. Gli scienziati credono che l’analisi delle comete provenienti da lì possa offrire preziose informazioni sull’antica composizione del nostro Sistema Solare e sulle condizioni che c’erano al momento della sua formazione."

passioneastronomia.it/la-nube-…



LA SITUAZIONE DEL CONSUMO DI DROGHE ILLECITE IN UNIONE EUROPEA. UNA ANALISI APPROFONDITA (1 di 4), PARTENDO DAGLI OPPIOIDI: EROINA E FENTANIL


L’ European Monitoring Centre for Drugs and Drug Addiction (#EMCDDA, Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze) è la principale autorità in materia di droghe illecite nell’Unione Europea (#UE). Abbiamo già trattato del report di EMCDDA sulla cannabis (leggi qui => noblogo.org/cooperazione-inter… , me pare opportuno proseguire nella revisione dello stato dell’uso negli Stati dell’Unione di altre sostanze stupefacenti.

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Il Rapporto europeo sulla droga 2023: tendenze e sviluppi, presenta l'ultima analisi dell'EMCDDA sulla situazione della droga in Europa.
Suddiviso in più capitoli, iniziamo quindi una veloce analisi di quanto riportato, partendo dalla situazione relativa all’eroina ed agli altri oppioidi.
L’eroina rimane l’oppioide illecito più comunemente utilizzato in Europa ed è responsabile di una parte significativa del carico sanitario attribuito al consumo illecito di droghe. Tuttavia, il problema degli oppioidi si è evoluto nel corso dell’ultimo decennio, con dati che mostrano un invecchiamento del gruppo di consumatori di eroina e un aumento dell’età media dei pazienti che si sottopongono a trattamenti specialistici per il consumo di eroina. Ciò solleva importanti sfide politiche e a livello di servizio, poiché i servizi devono rispondere agli utenti con esigenze più complesse di salute mentale e fisica, occupazione e assistenza sociale.

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Sebbene l’eroina continui a essere coinvolta nella maggior parte dei decessi correlati agli oppioidi, altri oppioidi hanno acquisito maggiore importanza. È stato osservato anche un allontanamento dal consumo di eroina per via parenterale tra i consumatori di eroina trattati per la prima volta e quelli trattati in precedenza, forse riflettendo messaggi sull'uso più sicuro e sforzi di riduzione del danno. Solo il 19% dei nuovi pazienti che entrano in terapia per problemi legati all’eroina ora segnalano l’iniezione come principale via di somministrazione, che è particolarmente associata a esiti negativi sulla salute.

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Nonostante i dati sul lato della domanda non mostrino un aumento osservabile nella prevalenza dell’eroina, gli indicatori di disponibilità sul lato dell’offerta sono tornati o addirittura hanno superato i livelli pre-pandemia. La quantità sequestrata dagli Stati membri dell’UE è più che raddoppiata nell’ultimo anno preso in esame, il 2021, mentre i sequestri in Turchia sono aumentati a livelli record. Tuttavia, vi sono poche prove che suggeriscano che ciò abbia ridotto significativamente la disponibilità, poiché sono osservabili solo cambiamenti marginali nelle tendenze indicizzate sui prezzi al dettaglio o sulla purezza.

Immagine/foto

Gli oppioidi sintetici possono rappresentare una minaccia crescente per il futuro, poiché attualmente svolgono un ruolo relativamente piccolo nel mercato dei farmaci in Europa, ma rappresentano un problema significativo in alcuni paesi. La maggior parte delle preoccupazioni si è concentrata sulla disponibilità e sull’uso dei derivati del fentanil, ma i recenti sviluppi includono la comparsa di oppioidi benzimidazolici (nitazene) altamente potenti e il rilevamento di miscele di oppioidi contenenti nuove benzodiazepine e tranquillanti.

Per saperne di più: European Monitoring Centre for Drugs and Drug Addiction (2023), European Drug Report 2023: Trends and Developments, emcdda.europa.eu/publications/…



Intervista a Marino Boscaino, portavoce nazionale dei Comitati per il ritiro di ogni autonomia differenziata, per l'unità della Repubblica e l'uguaglianza dei


Non avete ancora presentato la domanda?
📌 Entro il #10febbraio sarà possibile effettuare le #IscrizioniOnline attraverso la piattaforma #Unica.

Qui tutte le indicazioni su come presentarla correttamente ▶ unica.istruzione.gov.



Il fondo sovrano tedesco ha deciso di finanziare il progetto Activitypub Test Suite

ActivityPub Test Suite è un importante progetto che istituisce una solida suite di test per il protocollo ActivityPub , una componente fondamentale del panorama dei social network decentralizzati noto come Fediverso.

@Che succede nel Fediverso?

Tra gli obiettivi previsti:

- Sviluppare e implementare un sistema completo di test di conformità del server per il protocollo ActivityPub.
- Creare una guida all'implementazione accessibile e un tutorial per il test automatizzato delle implementazioni conformi di ActivityPub.
- Garantire che la suite di test funga da punto di riferimento fondamentale, favorendo la fiducia degli sviluppatori nella creazione di applicazioni interoperabili.

sovereigntechfund.de/tech/acti…


We’re excited to announce that we’re supporting #ActivityPub Test Suite and investing in the establishment of developer tools to ensure compatibility among ActivityPub implementations. This #interoperability also benefits users and will lead to individuals having more control over their data.

sovereigntechfund.de/tech/acti…


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Da Fleximan al ritorno delle Città-Stato


La natura non ti ha fuso col composto di cui fai parte così intimamente da non permettere di segnare i tuoi confini e di dominare ciò che ti appartiene.

Il 2024 è iniziato solo da 31 giorni, eppure sembra già passato un anno. Mentre alcuni a Est continuano ad ammazzarsi tra un meme e l’altro, altri a Ovest circondano i loro confini di filo spinato.

Anche qui, in Italia, siamo alle prese con problemi peculiari, come il fenomeno Fleximan, che sta mettendo in crisi le casse dei Sindaci del nord Italia.

I giornalisti ci dicono che saranno dispiegate centinaia di pattuglie e che saranno usate tutte le risorse a disposizione della macchina statale: videosorveglianza, analisi dei dati del targa system e task-force di investigatori.

Purtroppo per loro, non basteranno tutte le pattuglie e risorse del mondo. Ormai dovrebbero aver capito che Fleximan non esiste. O meglio: esistono diverse persone che agiscono spinte dall’idea che i giornalisti chiamano Fleximan.

L’autovelox è l'oggetto prescelto su cui sfogare, in modo violento e istintivo, una frustrazione che scaturisce da una necessità esistenziale che inizia a farsi spazio tra le persone, e non solo in Italia.

Le stesse frustrazioni sono condivise dai Blade Runner londinesi; il braccio armato (di flessibile) e anonimo di un vero e proprio movimento che si chiama Action Against ULEZ (Ultra Low Emission Zones)1. Il canovaccio è lo stesso di Fleximan, anche se l’oggetto-simbolo è leggermente diverso: in Italia l’autovelox; a Londra la telecamera ZTL.

Soggiogate da centinaia di telecamere, oggi più di 60.000 persone sono costrette a pagare £12.50 al giorno per il privilegio transitare nella loro stessa città. Sembra però che il movimento Anti-ULEZ conti ormai un seguito di più di 35.000 persone, cioè quasi la metà di tutti coloro che ogni giorno subiscono le angherie di questa nuova forma di tecnocrazia.


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Da Fleximan al Texas


E poi c’è la rivolta del Texas contro il governo federale e le politiche di open-border del governo di Biden.

Per farla breve: il governatore del Texas, e presumo anche ampia parte della cittadinanza, sono stanchi dell’immigrazione incontrollata voluta da Biden. Così, hanno deciso di prendere in mano la situazione, dispiegando filo spinato lungo tutto il confine col Messico. A distanza di qualche migliaio di chilometri, la Corte Suprema ha invece autorizzato il governo federale a smantellare queste barriere. Il Texas, per ora, non intende cedere.

La situazione è molto tesa, e pare che in questi giorni l’esercito abbia inviato nello Stato diverse unità armate per “esercitazioni programmate”. Anche i civili si mobilitano verso il confine del Texas, con più di 5.000 tir e camion di vario tipo per supportare la rivolta, ormai supportata politicamente da decine di stati repubblicani.

Sul fronte democratico, Fox News ci dice invece che George Soros ha immesso nelle casse dei Democratici texani più di 3 milioni di dollari per cercare di fargli guadagnare terreno.

Che siano le prime avvisaglie di una seconda guerra civile americana?

Il bisogno esistenziale


Come per Fleximan e per i Blade Runner, anche il caso del Texas ha alla base la stessa esigenza esistenziale, che è ben descritta da Marco Aurelio:

La natura non ti ha fuso col composto di cui fai parte così intimamente da non permettere di segnare i tuoi confini e di dominare ciò che ti appartiene.

Marco Aurelio, Pensieri, Libro VII, 67.

Anche se ancora acerbo, sempre più persone saranno mosse dal pensiero di segnare i loro confini e dominare ciò gli appartiene: le loro strade, le loro città, e le loro vite.

Fleximan, i Blade Runner e perfino i Texani vogliono la stessa cosa, anche se ancora non lo sanno. Tutti loro vogliono riappropriarsi dei territori e al tempo stesso negare l’autorità di politici e governi nazionali e sovranazionali che rispondono a tiranniche logiche globaliste sempre più distanti dalle vite delle persone.

Questi fenomeni locali si possono ricondurre alle logiche megapolitiche ben espresse da Davidson e Rees-Mogg in The Sovereign Individual. Si tratta solo di trovare il giusto perno; poi faranno inevitabilmente il loro corso. Mi riferisco in particolare alla sempre più evidente inadeguatezza e obsolescenza delle democrazie di massa che hanno creato Leviatani sovranazionali come l’Unione Europea o il governo federale degli Stati Uniti.

La democrazia massiva ha fatto il suo corso. Fu un buon sistema per far digerire alle popolazioni europee e americane i meccanismi parassitari tipici del comunismo, e per consentire agli Stati di ammassare risorse economiche per portare avanti la macchina burocratica-militare (dall’idea Bismarckiana di Stato come strumento di welfare-warfare), ma non durerà ancora molto.

L’idea stessa di essere subordinati a centri di potere, distanti migliaia di chilometri dalla nostra vita e affetti, ma capaci di determinarne il corso, arriverà presto al suo capolinea. Non sarà facile e non sarà indolore — milioni di persone saranno pronte a sguainare le spade pur di difendere i loro privilegi parassitari, ma ci si arriverà.

I Sindaci-vassalli saranno così posti davanti a una scelta: rispettare il volere delle persone che vivono nei loro territori, oppure rimanere fedeli al Sovrano-centrale, continuando con le politiche di saccheggio per suo conto.

Lo stesso saranno presto chiamati a fare i Governatori-vassalli dei 50 Stati controllati da Washington: fare il bene dei propri cittadini, oppure rimanere fedeli al Presidente di un impero alla fine dei suoi tempi.

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L’Era dell’Informazione


D’altronde, è inevitabile che saremmo arrivati a questo punto.

Oggi abbiamo accesso a informazioni digitali, servizi digitali e ricchezza digitale che ci permettono di commerciare, stringere relazioni e vivere esperienze con persone dall’altra parte del mondo. Al tempo stesso però siamo esseri sedentari, che amano la propria stabilità e che spesso vivono e muoiono dove sono nati.

Da un lato abbiamo quindi necessità globali (digitali), mentre dall’altro si fanno sempre più pressanti necessità locali (fisiche). Le democrazie di massa oggi non possono purtroppo tener conto delle seconde.

I governi centrali sono sempre più lontani dai bisogni nazionali, e sempre più affini a logiche globaliste e direttive sovranazionali con cui non esitano a mettere in ginocchio la popolazione a fronte di obiettivi astratti e senza senso, come la “lotta al cambiamento climatico”.

Non si può vivere di solo virtuale. Una volta usciti di casa, la realtà è schiacciante e straziante: telecamere di sorveglianza, autovelox, immigrazione destabilizzante, criminalità dilagante, tasse e inflazione sempre più alte e città intere che perdono giorno dopo giorno la loro identità sotto ai colpi di assurde politiche per placare gli Dei dell’Olimpo sovrastatale che chiamiamo Unione Europea.

Da Fleximan al ritorno delle Città Stato


Nessuno prevede il futuro e Marco Aurelio direbbe che il futuro non esiste. Vi dico però che c’è un possibile futuro ben allineato con ciò che oggi sta accadendo in Italia, in UK e in Texas.

L’avanzamento della tecnologia ci renderà sempre più capaci di fare a meno di servizi centralizzati. Il mercato e la capacità di elaborazione computazionale, cioè il lavoro del 21esimo secolo, sono ormai digitali e distribuiti grazie a e-commerce, comunicazioni elettroniche e Cloud Computing. Presto, anche la produzione sarà digitale e distribuita, grazie al Cloud Manufactoring e alla stampa 3D, che finalmente farà tornare in auge l’antico meme ante-litteram: “you wouldn’t download a car”.

L’intelligenza artificiale renderà l’homeschooling sempre più appetibile ed efficiente; le famiglie finalmente avranno la possibilità di tornare a educare i loro figli secondo i propri princìpi, e non secondo quelli di un professore marxista pagato dallo Stato per fare propaganda.

Allo stesso modo, la libera informazione consentirà sempre più facilmente di frequentare corsi specializzanti che ben presto supereranno di gran lunga l’utilità delle già obsolete lauree (già oggi in alcuni settori tecnici, come quello della cybersecurity, è così).

Anche i patrimoni saranno sempre più digitali e distribuiti. Cryptovalute come Bitcoin rendono possibile già oggi, per la prima volta nella storia, la conservazione del patrimonio al di fuori dei confini e dalle grinfie di qualsiasi stato nazione. Questo, da solo, cambierà totalmente le logiche fondanti delle democrazie di massa. Se i patrimoni sono al di fuori dei confini fisici, lo Stato (qualsiasi Stato) avrà sempre più difficoltà a finanziare i suoi apparati di welfare-warfare.

Cosa resta, allora? Restano i luoghi e le persone, e il bisogno di vivere pacificamente.

La socialità sarà trasformata, e presto capiremo che Aristotele aveva ragione: una comunità organizzata può funzionare solo se i suoi membri condividono tra loro gli stessi valori e caratteristiche omogenee. E come ben possiamo osservare, non può esistere alcuna comunità omogenea a livello nazionale, federale o globale. La vita, i bisogni e le idee degli altoatesini sono lontane anni luce dalla vita, i bisogni e le idee dei palermitani. Figurarsi da quelle di popoli che neanche condividono le radici europee e che i nostri Stati continuano a importare proprio per sopperire alle esigenze di sostentamento del sistema di welfare-warfare.

I tempi sono maturi per concretizzare l’idea che muove gli animi dei texani e dei Fleximen: è impossibile vivere una vita fisica pacifica, senza prima smantellare istituzioni parassitarie centralizzate, sovranazionali e globali.

Fra qualche decade qualcuno inizierà a parlare di comunità locali sovrane, organizzate secondo regole e norme informative che derivano dal substrato etnico, culturale e religioso delle persone che le vivono. Come disse già in tempi meno sospetti Hans Hermann Hoppe: l’auspicio è una nuova Europa composta da mille Liechtenstein sovrani.

Queste comunità non saranno finanziate tramite tassazione predatoria, ma con fondi digitali messi a disposizione volontariamente dai suoi componenti e gestiti attraverso smart-contract e firme elettroniche. E così come sono messi a disposizione, altrettanto facilmente potranno essere rimossi nel momento in cui le persone vorranno esprimere il loro dissenso.

Il voto sarà una barbarie del passato. Magari, riscopriremo il Kleroterion, lo strumento usato nell’antica città-stato di Atene per scegliere casualmente coloro che avrebbero dovuto rappresentare gli interessi cittadini.

E allora forse Fleximan è l’idea di cui abbiamo bisogno per far sì che in uno dei nostri possibili futuri le persone possano segnare i loro confini e dominare ciò che gli appartiene.

1

Le ULEZ sono ZTL diffuse ormai in tutta la città. Lo scopo sarebbe quello di limitare l’inquinamento, secondo le stesse logiche dell’Area B di Milano: chi entra con mezzi inquinanti, paga. Inutile dire che questa politica di stampo globalista non ha nulla a che fare con l’inquinamento.


privacychronicles.it/p/da-flex…



ACCORDI BILATERALI: FIRMATO PROTOCOLLO DI INTESA TRA ITALIA E THAILANDIA


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Immagine/foto
(lo stemma della Polizia tailandese)

In videoconferenza, il capo della Polizia Vittorio Pisani a Roma e il suo omologo thailandese, capo della Royal Thai Police (RTP), il generale Torsak Sukvimol, a Bangkok, hanno sottoscritto un memorandum di intesa finalizzato alla cooperazione operativa tra i due Paesi, con lo scopo di prevenire e contrastare reati di criminalità organizzata, pedopornografia, sfruttamento dei minori, tratta di esseri umani, immigrazione illegale, traffico di droga, cyber crime, con particolare riguardo alle frodi e al furto di identità, reati contro la persona e il patrimonio, anche storico e culturale nonché al contrasto al riciclaggio di denaro della criminalità economica.

Con questa prospettiva si vanno ad incrementare le possibilità per le rispettive Forze di polizia di individuare e sequestrare beni e capitali di provenienza illecita, strumenti di estrema importanza per l’affermazione della legalità per entrambi i Paesi, sulla base delle ottime esperienze già maturate, anche in occasione dell’arresto, estradizione nonché sequestro e congelamento dei beni in Thailandia di Vito Roberto Palazzolo, esponente di primo piano di Cosa nostra e già tesoriere e riciclatore di Riina e Provenzano.

Immagine/foto
(Immagine dell’evento)

L’evento è il frutto dello sforzo diplomatico che ha visto coinvolti il Dipartimento della pubblica sicurezza del ministero dell’Interno, Il ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale e le corrispondenti autorità thailandesi.

Immagine/foto
Immagine del Commissario Generale

Diretta da un Commissario Generale, la Royal Thai Police (RTP) è sotto il comando diretto del Primo Ministro. Con una forza di circa 230.000 funzionari, le funzioni principali di RTP sono:
- Fornire sicurezza ai membri della famiglia reale;
- Dirigere e supervisionare l'operato di tutti gli agenti di polizia per garantire un servizio di qualità e il rispetto delle leggi;
- Prevenire e reprimere la criminalità;
- Mantenere l'ordine pubblico e la sicurezza nazionale;
- Svolgere attività di contrasto assegnate dal Primo Ministro a sostegno dello sviluppo nazionale.
Con sede a Bangkok, la RTP è divisa in sei grandi gruppi.

#RoyalThaiPolice #Polizia #Accordibilaterali



EU top court finds indiscriminate storing of convicts’ data illegal


The European Court of Justice (ECJ) has ruled that law enforcement agencies cannot indiscriminately store biometric and genetic data on those who committed criminal offences until their death, it said in a judgement published on Tuesday (30 January).


euractiv.com/section/data-priv…



The Garden State Joins the Comprehensive Privacy Grove


On January 16, 2024, Governor Murphy signed S332 into law, making New Jersey the thirteenth U.S. State to adopt a comprehensive privacy law to govern the collection, use, and transfer of personal data. S332 endured a long and circuitous route to enactment

On January 16, 2024, Governor Murphy signed S332 into law, making New Jersey the thirteenth U.S. State to adopt a comprehensive privacy law to govern the collection, use, and transfer of personal data. S332 endured a long and circuitous route to enactment, having been introduced in January 2022 and amended six times before being passed by both chambers during the waning hours of New Jersey’s legislative session. The law will take effect on January 15, 2025. S332 bears a strong resemblance to other laws following the Washington Privacy Act (WPA) framework, particularly those passed in Delaware, Oregon, and Colorado. Nevertheless, S332 diverges from existing privacy frameworks in several significant ways. In this blog we highlight eight unique, ambiguous, or otherwise notable provisions that set S332 apart in the U.S. privacy landscape.

1. Private Right of Action Confusion


One ongoing controversy regarding S332 is whether the law could provide the basis for a private right of action. S332 specifies that the New Jersey Attorney General has “sole and exclusive authority” to enforce a violation of S332 and that nothing in the law shall be construed as providing the basis for a private right of action for violations of S332. A late amendment removed language stating that S332 should not be construed as providing the basis for a private right of action “under any other law.” Industry members raised concerns that the removal of this language opens up the possibility of private lawsuits by tying alleged violations of the law to causes of action under other laws. In his signing statement, Governor Murphy attempted to assuage industry fears by noting that “nothing in this bill expressly establishes such a private right of action” and “this bill does not create a private right of action under this law or under any other law.” Some industry members remain unconvinced, however, and continue to advocate for clarifying amendments.

2. Data Protection Assessments Prior to Processing


New Jersey joins the majority of state privacy laws in requiring that controllers conduct a data protection assessment (DPA) for any data processing activity that “presents a heightened risk of harm to a consumer.” New Jersey is notable, however, for explicitly requiring that the DPA occur before initiating any such high risk processing activities. Prior to New Jersey, only the Colorado Privacy Act’s implementing regulations required that DPAs occur prior to initiating processing. Following the NetChoice v. Bonta litigation, which saw California’s Age-Appropriate Design Code Act preliminarily enjoined, this requirement could raise First Amendment concerns if it is interpreted as a prior restraint on speech.

3. Thresholds for Applicability


S332 is notable for not including a revenue threshold in its applicability provisions. The law applies to controllers that control or process the personal data of either (a) at least 100,000 New Jersey residents annually, or (b) at least 25,000 New Jersey residents annually and the controller derives revenue from the sale of personal data. Prong (b) differs from the majority of existing privacy frameworks, which tend to require that the controller derive at least a certain percentage of revenue from personal data sales (e.g., 25%) to be covered. This is another similarity between S332 and the Colorado Privacy Act, which sets the same thresholds.

The carve outs in S332 are similar to those in the Delaware Personal Data Privacy Act. S332 includes data-level exemptions for protected health information subject to the Health Insurance Portability and Accountability Act (HIPAA) and “personal data collected, processed, sold, or disclosed by a consumer reporting agency” insofar as those processing activities are compliant with the Fair Credit Reporting Act (FCRA). With respect to the financial industry, S332 joins the majority of states by providing entity-level and data-level exemptions for financial institutions and their affiliates subject to Title V of the Gramm-Leach-Bliley Act (GLBA). Notably, however, S332 does not contain exemptions for nonprofits, higher education institutions, or personal data regulated by the Family Educational Rights and Privacy Act (FERPA).

4. Rulemaking


New Jersey becomes just the third state, after California and Colorado, to provide for rulemaking in its comprehensive privacy law. The Act charges the Director of the Division of Consumer Affairs in the Department of Law and Public Safety with promulgating rules and regulations necessary to effectuate the purposes of S332. This provision includes no details on the timeframe or substance of rulemaking, other than that the New Jersey Administrative Procedure Act applies. As the rulemaking process unfolds, this could be a valuable opportunity for stakeholders to seek clarity on some of S332’s ambiguous provisions.

5. Ambiguity on Authorized Agents and UOOMs


New Jersey joins Colorado, Connecticut, Delaware, Montana, Oregon, and Texas in allowing an individual to designate an authorized agent to exercise the individual’s right to opt out of processing for certain purposes. S332’s authorized agent provision has two ambiguities. First, subsection 8(a) specifies that an individual can designate an authorized agent to “act on the consumer’s behalf to opt out of the processing and sale of the consumer’s personal data.” (Emphasis added.) As written, this provision would create a broad opt-out right with respect to all processing, distinct from the explicitly established opt-out rights in the bill. It is more likely that this provision is intended to be limited to opting-out of processing for the purposes of targeted advertising, the sale of personal data, or profiling in furtherance of decisions that produce legal or similarly significant effects. The second ambiguity is the qualifier that an individual can use an authorized agent designated using technology to opt-out of profiling only “when such technology exists.” It is not clear who or what determines the availability of such technology.

S332 also joins California, Colorado, Connecticut, Montana, Oregon, and Delaware in requiring that controllers allow individuals to opt-out of the processing of personal data for targeted advertising or the sale of personal data on a default basis through a universal opt-out mechanism (UOOM). Designed to reduce the burden on individuals’ attempting to exercise opt-out rights, UOOMs encompass a range of tools providing individuals with the ability to configure their devices to automatically exercise opt out rights through a preference signal when interacting with a controller through a desktop or mobile application. S332’s statutory requirements for a UOOM, however, are ambiguous and inconsistent with those in existing privacy frameworks. Specifically, one requirement is that a UOOM cannot “make use of a default setting that opts-in a consumer to the processing or sale of personal data.” (Emphasis added.) This is clearly inconsistent with the purpose of a universal opt-out mechanism, which is to opt individuals out of such processing.

6. Adolescent Privacy


S332 continues and builds upon a trend of increased privacy protections for adolescents (while legislating around the existing, largely preemptive COPPA regime for individuals 12 and under). For individuals whom the controller actually knows are 13-16 years old or willfully disregards their age, the controller must obtain consent from the teens before processing their personal data for the purposes of targeted advertising, sale, or profiling in furtherance of decisions that produce legal or similarly significant effects. Several states have iterated on adolescent privacy protection in recent years by requiring consent for these processing purposes. Delaware raised the bar when it required such consent for individuals aged 13 through 17, but it did not extend the opt-in consent requirement to profiling. Oregon was the first state to include profiling in the opt-in consent requirement, but its age range was slightly narrow at 13 through 15. New Jersey is unique and arguably goes the furthest by extending the opt-in consent requirement to cover individuals aged 13 through 16 and extending this requirement to profiling in furtherance of decisions that produce legal or similarly significant effects.

7. Expansive Definitions of Sensitive Data and Biometric Data


S332’s definitions of sensitive data and biometric data (which require opt-in consent to process) continue and build upon trends seen in stronger iterations of the WPA framework. S332’s definition of sensitive data includes additional categories seen in a minority of existing privacy frameworks, such as “status as transgender or non-binary” and “sex life.”

S332’s definition of sensitive data also goes beyond the other WPA-style laws in two ways. First, the coverage of health data is slightly expanded to include mental or physical health treatment (in addition to condition or diagnosis). Second, sensitive data also includes “financial information,” which it specifies “shall include a consumer’s account number, account log-in, financial account, or credit or debit card number, in combination with any required security code, access code, or password that would permit access to a consumer’s financial account.” This category is new to the non-California laws.

The definition of biometric data is also broader than in most of the WPA-style laws, which consistently define biometric data as “data generated by automatic measurements of an individual’s biological characteristics.” S332, in contrast, defines biometric data as “data generated by automatic or technological processing, measurements, or analysis of an individual’s biological, physical, or behavioral characteristics,” and it explicitly includes facial mapping, facial geometry, and facial templates in its list of examples. This language is similar to the definitions of biometric data and biometric identifiers in the Colorado Privacy Act Rules.

8. Expanded Right to Delete


Finally, S332 provides an expanded right to delete with respect to third party data, first observed in Delaware. When a controller has lawfully obtained an individual’s personal data from a third party and the individual submits a deletion request, the controller must either (a) retain a record of the deletion request and the “minimum data necessary” to ensure that the individual’s personal data remains deleted and not use that retained information for any other purpose, or (b) delete such data. This is different from the majority of states, which instead allow a controller that obtains personal data from third party sources to respond to a deletion request by retaining such data but opting the individual out of processing activities that are not subject to a statutory exemption (such as fraud prevention or cybersecurity monitoring).


fpf.org/blog/the-garden-state-…



Concorso docenti 2024: domande prova scritta “a sorpresa” per tutti, non c’è un “paniere” di quesiti ufficiali


Le risposte dell’esperta di normativa Sonia Cannas:

> I bandi affermano “Ciascun quesito consiste in una domanda seguita da quattro risposte, delle quali solo una è esatta; l’ordine dei 50 quesiti è somministrato a ciascun candidato in modalità casuale, nel rispetto delle quantificazioni di cui al comma 3. Non si dà luogo alla previa pubblicazione dei quesiti”

> Pertanto, il Ministero non pubblicherà il “paniere” dei quesiti dal quale saranno poi estrapolati quelli della prova scritta.

@Scuola - Gruppo Forum

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