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Ecuador: forti tensioni nella regione del Cotopaxi tra i militari e comunità indigene
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di Davide Matrone
Pagine Esteri, 28 marzo 2024 – Nelle comunità di Palo Quemado e Las Pampas, situate nella regione del Cotopaxi in piena cordigliera delle Ande dell’Ecuador, da circa dieci giorni si registrano forti tensioni tra l’esercito e la popolazione indigena e contadina.
Il punto di conflitto è la concessione governativa alla multinazionale canadese Atico Mining di avviare l’estrazione di minerali nel territorio in base al progetto denominato La Plata. Lo scorso 5 marzo tra il governo dell’Ecuador, rappresentato dal Ministero di Produzione e dal Ministero di Energia e Miniere dell’Ecuador, ed esponenti della controparte canadese si è siglato l’accordo per procedere all’attuazione del progetto minero nella zona cantonale di Sigchos dove si trovano le comunità di Palo Quemado e Las Pampas. L’impresa canadese ha investito 100 milioni di dollari statunitensi per iniziare e completare l’opera.
Dalla settimana del 18 marzo, però si sono intensificati gli scontri tra l’esercito e la popolazione locale che si rifiuta in modo categorico l’esecuzione del progetto all’interno dei propri terreni, sebbene lo stesso progetto garantisca l’occupazione a centinania di persone del territorio. Tra le organizzazioni ad opporsi, inoltre, c’è la CONAIE ed il Fronte Nazionale Antimineria che molbitano da giorni le popolazioni della zona.
Nella stessa settimana si sono susseguite una serie di giornate di dure proteste durante le quali ci sono stati anche 70 arresti tra gli abitanti delle comunità indigene che difendono i loro territori, le loro case e le loro risorse. I 70 arrestati oggi rischiano pene severe nella congiuntura politica e ideologica del paese nel quale si torna ad applicare la dottrina di sicurezza nazionale 2.0 dove la lotta al terrorismo è il leit motiv per reprimere duramente qualsiasi forma di protesta che critichi l’applicazione delle politiche economiche neoliberiste. Non è casuale appunto che i 70 arrestati sono accusati di delitto di terrorismo.
Nelle giornata del 26 e 27 marzo, si sono tenute delle mobilitazioni nella capitale Quito con la partecipazione di una rappresentanza delle comunità in conflitto, di cittadini, di attivisiti e militanti di alcuni collettivi ambientalisti del paese. Il sit – in si è realizzato all’esterno dell’ambasciata canadese con la presenza, inoltre, di Leonidas Iza, presidente della Conaie (Confederazione delle nazionalità indigene dell’Ecuador) e all’esterno del Ministero dell’Ambiente.
Nel frattempo non si fermano gli scontri tra i reparti dell’esercito e la popolazione locale. Nella giornata di ieri veniva ferito gravemente Mesias Robayo Mesapanta che oggi si trova in coma ricoverato in un ospedale di Quito.
Nella nottata di ieri c’è stato un pronunciamento pubblico e ufficiale della Conaie che attraverso il suo lider ha dichiatato che il Presidente Noboa deve fermare le aggressioni contro la popolazione. L’Ecuador non è un’impresa. Bisogna, inoltre, far rispettare i diritti costituzionali e la Consulta sull’ambiente che sono principi democratici basici adottati dalla popolazione ecuadoriana. Intanto con rispetto alla Consulta ambientale locale, che doveva svolgersi nella giornata di ieri mercoledí 27 per chiedere il parere della popolazione locale, un giudice del comune di Sigchos, ha ordinato la sospensione della stessa consulta nella comunità di Palo Quemado. Inoltre, nella medesima risoluzione ha disposto il ripiegamento del personale miltare e della polizia nella zona per diminuire le tensioni.
Tuttavia queste ultime sembrano non placarsi dopo le dichiarazioni del Presidente della Repubblica che ha dichiarato: “Non permetteremo che un gruppo di persone arretrate fermi lo sviluppo del paese”. Pagine Esteri
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Mistero a Washington. La posizione di Trump sulla guerra Israele-Gaza
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di James Carden e Kelley Beaucar Vlahos – RESPONSIBLE STATECRAFT
Riguardo alla guerra israeliana a Gaza, l’ex presidente Donald J. Trump torna a fare notizia, dicendo a Fox News che “bisogna finirla e farlo velocemente e tornare a un mondo di pace. Abbiamo bisogno di pace nel mondo… abbiamo bisogno di pace in Medio Oriente”. Trump continua inoltre a esporre le sue lamentele di vecchia data nei confronti del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, dicendo: “È stato ferito molto gravemente da quello che è successo. Non era preparato. Lui non era preparato e Israele non era preparato”.
Questa non è la prima volta che Trump esprime una critica aperta nei confronti di Netanyahu. All’indomani della sua sconfitta contro Joe Biden nel 2020, Trump raccontò della chiamata di congratulazioni di Netanyahu a Biden, lamentandosi di “non aver parlato” con il primo ministro israeliano da quando aveva lasciato l’incarico, quindi “vaffanculo”.
Questa settimana, in un’intervista al quotidiano israeliano Israel Hayom , tuttavia, Trump è sembrato andare oltre sul motivo per cui secondo lui la guerra dovrebbe finire.
“Dobbiamo raggiungere la pace, non possiamo permettere che succeda tutto questo. E dirò che Israele deve stare molto attento, perché sta perdendo gran parte del mondo, stai perdendo molto sostegno”, ha detto.
Alla domanda sui timori che l’antisemitismo sia in aumento in tutto il mondo, ha fatto riferimento alla morte e distruzione dei civili. “Beh, è perché ha reagito”, ha detto. “E penso che Israele abbia commesso un grosso errore. Volevo chiamare [Israele] e dire di non farlo. Queste immagini e gli scatti. Voglio dire, riprese in movimento di bombe sganciate sugli edifici di Gaza. E io ho detto: Oh, è un ritratto terribile. È una brutta immagine per il mondo. Il mondo lo sta vedendo…ogni notte, guardo gli edifici riversarsi sulle persone”. Anche quando gli è stato chiesto della presenza di Hamas negli edifici civili, Trump ha detto: “Vai e fai quello che devi fare. Ma tu non lo fare”.
Vuol dire che Israele dovrebbe smettere di bombardare i civili o invece deve lasciare girare immagini che mostrino al mondo che lo sta facendo? L’ambiguità sta portando gli osservatori a leggervi ciò che vogliono. Forse è questo il punto.
In effetti, Trump ha rivelato poco sulle sue opinioni sulla guerra di Gaza, dalla possibilità di un cessate il fuoco a ciò che potrebbe accadere quando i combattimenti finiranno. È difficile scoprire di più, poiché ha offerto pochi dettagli sul percorso della campagna.
Definisce i democratici progressisti che chiedono un cessate il fuoco “pazzi” che “odiano Israele”. Recentemente ha affermato che gli ebrei che votano democratici odiano Israele e “odiano la loro religione”.
Sulla stessa amministrazione Biden: “francamente, si sono ammorbiditi”, ha detto a Fox News all’inizio di marzo, aggiungendo che gli attacchi di Hamas del 7 ottobre non sarebbero mai avvenuti se fosse stato ancora presidente e nemmeno l’invasione russa dell’Ucraina. Non spiega perché, ma insiste sul fatto che la sua campagna di massima pressione ha mantenuto l’Iran “al verde” in modo che non avesse le risorse da dare ad Hamas.
Quindi, considerati questi commenti sparsi nelle ultime settimane, possiamo effettivamente discernere quale potrebbe essere la politica degli Stati Uniti nei confronti di Israele e dei palestinesi se Trump vincesse le elezioni di novembre e fosse insediato come 47° presidente nel gennaio 2025? Forse è meglio andare oltre le sue esortazioni e dare invece un’occhiata alla cronaca.
Indizi, passato e presente
In primo luogo, per quanto riguarda i recenti commenti di Trump, vorremmo avvertire che qualsiasi insofferenza nei confronti di Netanyahu è bipartisan, ampiamente condivisa e in crescita, con le recenti osservazioni del leader della maggioranza al Senato Chuck Schumer che servono da un buon indicatore dei sentimenti dell’establishment di centrosinistra nei confronti del leader israeliano.
Finora i commenti di Trump, tuttavia, riflettono maggiormente i sentimenti dell’establishment di destra nei confronti di Netanyahu: frustrazione per il fatto che il suo governo non sia riuscito ad anticipare gli attacchi del 7 ottobre. Ma Trump e la destra filo israeliana riservano gran parte del loro fuoco a Biden che accusano di non dare abbastanza a Netanyahu ora che la lotta contro Hamas è in corso.
Inoltre, l’idea che Trump possa mostrare moderazione nella guerra Israele-Gaza quando fa commenti sulla “pace” sembra essere smentita dalle persone di cui si è circondato nel corso degli anni.
Suo genero, Jared Kushner, ad esempio, che ha servito come stretto consigliere di politica estera in Medio Oriente durante la presidenza Trump, ha lunghi legami personali con la famiglia Netanyahu. Proprio di recente ha rilasciato un’intervista all’Università di Harvard in cui ha suggerito che i rifugiati palestinesi potrebbero essere rifugiati nel deserto israeliano fuori Gaza e non tornare mai più. Ha anche detto che i palestinesi non dovrebbero avere un proprio Stato perché questo li “ricompenserebbe” per il terrorismo di Hamas.
E l’attuale gruppo di consiglieri di politica estera di Trump, tra cui l’ex segretario di Stato Mike Pompeo, il generale in pensione Keith Kellogg, il consigliere per la campagna elettorale Jason Miller, l’ex ambasciatore delle Nazioni Unite Richard Grenell e Fred Fleitz, non sono noti per essere colombe su nessuna questione di politica estera, men che meno su Israele-Palestina. Quelli attualmente indicati come potenziali candidati alla corsa per il 2024 – tra cui Tulsi Gabbard, Tim Scott, Sarah Huckabee, Elise Stefanik e Ron DeSantis – sono tutti ugualmente filoisraeliani.
E poi c’è il passato del 45esimo presidente durante il suo mandato. Le sue azioni nei confronti di Israele-Palestina non possono in nessun senso essere interpretate come equilibrate e ancor meno moderate.
La nomina da parte di Trump di David Friedman, esponente della lobby israeliana, ad ambasciatore americano in Israele, la decisione di spostare (in violazione del diritto internazionale) l’ambasciata americana a Gerusalemme e il suo riconoscimento formale delle rivendicazioni territoriali di Israele sulle alture del Golan hanno segnalato uno stretto allineamento con la politica obiettivi della destra intransigente israeliana e, per molti versi, dei suoi principali donatori.
Friedman, tra l’altro, in risposta ai commenti del vicepresidente Kamala Harris secondo cui gli abitanti di Gaza non avrebbero nessun posto dove andare in caso di invasione di Rafah, ha postato su X che “l’Egitto e altri paesi arabi” sono un’opzione. Anche Friedman si oppone alla soluzione dei due Stati e sta invece spingendo per un piano per il futuro della Giudea e della Samaria che afferma il diritto di Israele di annettersi il territorio della Cisgiordania. Trump ha detto al già citato quotidiano Israel Hayom di aver intenzione di incontrare Friedman per ascoltare il suo piano.
I maggiori donatori passati e presenti di Trump sostengono una linea dura pro-Israele e anti-Iran, tra cui Tim Dunn, Bernie Marcus e, naturalmente, la famiglia Adelson, che ha donato oltre 424 milioni di dollari alle cause di Trump e del Partito Repubblicano dal 2016 al 2020 con le primarie. intento di modellare la relazione USA-Israele a favore della destra politica intransigente. Gli Adelson – Sheldon, morto nel 2021, e sua moglie Miriam – erano particolarmente infuriati contro il Piano d’azione globale congiunto (JCPOA), noto anche come accordo sul nucleare iraniano, firmato dal presidente Obama nel 2015.
Netanyahu, tra l’altro, odiava così tanto quell’accordo che si impegnò in una campagna di pubbliche relazioni individuale contro di esso, inclusa la dichiarazione in una sessione congiunta del Congresso nel 2015 che si trattava di un “errore storico” e che avrebbe “garantito” che l’Iran avesse armi nucleari. Quando Trump è entrato in carica, ha stracciato il JCPOA e ha lanciato una campagna di massima pressione durata un anno contro la Repubblica islamica. Da allora il programma nucleare iraniano non ha fatto altro che espandersi.
Nel frattempo, Miriam Adelson ha recentemente incontrato Trump nel suo resort di Mar-a-Lago in Florida questo mese, e a Las Vegas il mese scorso.
Ancor di più, la base di sostegno di Trump alle elezioni potrebbe benissimo dipendere dall’adesione entusiasta dei cristiani evangelici, oltre la metà dei quali cita il sostegno a Israele come una questione critica.
Che tipo di posto al tavolo politico otterranno i donatori e queste altre parti interessate in una seconda Amministrazione Trump è una domanda giusta.
I conservatori non si preoccupano del “terzo binario”
Niente di tutto ciò prova che oggi Trump sia necessariamente in piena sintonia con gli estremisti della destra. Le principali voci conservatrici a cui Trump apparentemente dà ascolto si sono espresse pubblicamente a favore di una politica più contenuta a Gaza. Tucker Carlson ha affermato che gli Stati Uniti hanno perso la loro “autorità morale” perché si sono rifiutati di chiedere un cessate il fuoco tra Israele e Hamas. Il miliardario tecnologico David Sacks ha affermato che non è nell’interesse di Israele sostenerlo incondizionatamente. “Storicamente il ruolo americano è stato quello di incoraggiare gli israeliani, fondamentalmente, a non arrivare al limite, ma a tirarli indietro prima che facessero qualcosa che francamente non era nel loro interesse, per non parlare del nostro”, ha detto a Breaking Points, ospite di Saagar Enjeti, “e Biden ha perso l’opportunità di farlo, di stabilire dei limiti su ciò che l’America è disposta a sostenere… È abbastanza ovvio che bombardare indiscriminatamente una popolazione si ritorcerà contro.”
E la lanciatrice di bombe conservatrice Candace Owens, che è stata licenziata dal Daily Wire la settimana scorsa, ha respinto le accuse di antisemitismo perché ha messo in dubbio la politica di Israele a Gaza e perché non crede “che i contribuenti americani dovrebbero pagare per le guerre di Israele o per le guerre di qualsiasi altro paese”.
Senza menzionare Israele per nome, Owens ha postato su X: “Nessun governo da nessuna parte ha il diritto di commettere un genocidio, mai. Non esiste alcuna giustificazione per un genocidio. Non posso credere che questo debba essere detto o sia considerato il meno importante.” un po’ controverso da affermare.”
Quindi, anche se la questione israeliana rimane un “terzo binario” nei principali circoli conservatori, potrebbe non essere ancora una conclusione del tutto scontata, nel mondo di Trump.
Alla fine, Trump potrebbe semplicemente aspettare di vedere come la guerra a Gaza influenzerà il suo avversario, che, per molti aspetti, soffre ogni giorno che va avanti, con la sua stessa base. Cercare di indovinare se la situazione sarebbe “migliore” o “peggiore” sotto Biden o Trump è un gioco da salotto popolare a Washington in questo momento, anche se la realtà è un inferno per il popolo di Israele e di Gaza, non importa quali siano i nostri politici. Pagine Esteri
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In Cina e Asia – Xi chiede ai Paesi Bassi di non frenare il progresso nel settore dei chip
I titoli di oggi: Xi chiede ai Paesi Bassi di non frenare il progresso nel settore dei chip Pechino rimuove le tariffe sul vino australiano La Cina non ha usato 50 miliardi di dollari in finanziamenti infrastrutturali della Bri Cina e Russia contestano le pretese degli Usa sulle profondità oceaniche Mumbai ha più miliardari di Pechino Il progresso tecnologico della ...
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CRIMINALITÀ ORGANIZZATA E CORRUZIONE. I RISCHI E LA NECESSITÀ DI COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
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Torniamo a parlare (vedi richiamo a fondo pagina) delle connessioni tra gruppi di criminalità organizzata in ambito globale, la loro capacità corruttiva ed i pericoli e rischi posti dalla corruzione associata ai gruppi di criminalità organizzata, che vanno dalla minaccia alla stabilità e sicurezza delle società, derivante dal disprezzo per le istituzioni democratiche, i valori etici e della giustizia, alla compromissione dello sviluppo sostenibile e dello stato di diritto. Inoltre, vi sono implicazioni economiche e sociali negative legate alle attività criminali organizzate, poiché i collegamenti tra corruzione, criminalità organizzata ed altri reati come il riciclaggio di denaro consentono l’infiltrazione dei gruppi criminali organizzati nei settori pubblico e privato facilitano i reati transnazionali e flussi finanziari illeciti.
Da ciò deriva la necessità di contrastare la corruzione attraverso la cooperazione internazionale, adottando misure che comportino lo sviluppo di approcci comuni per affrontare la corruzione coinvolgente gruppi criminali organizzati e la condivisione delle “migliori pratiche; il rafforzamento della cooperazione investigativa tra Stati, attraverso accordi bilaterali o multilaterali per condurre indagini congiunte e rimuovendo le barriere alla cooperazione legale reciproca e promuovere lo scambio di informazioni tra agenzie di contrasto e unità di intelligence finanziaria; coinvolgere reti internazionali e regionali per lo scambio di informazioni tecniche; promuovere iniziative bilaterali, regionali e multilaterali per prevenire e combattere la corruzione attraverso la cooperazione internazionale fornendo assistenza tecnica e capacità ai paesi in via di sviluppo per contrastare la corruzione coinvolgente gruppi criminali organizzati. Tutto ciò senza dimenticare che la cooperazione internazionale dovrebbe puntare al recupero dei beni derivanti da attività criminali.
Ad un livello più ampio, le prospettive riguardano la promozione della trasparenza, l'integrità e la responsabilità nel settore pubblico e privato, il coinvolgimento della società civile, i media e il settore privato nella lotta alla corruzione e – non ultimo – la protezione dei whistleblower (coloro che segnalano casi di corruzione nel proprio ambito lavorativo).
A livello internazionale la Sezione Corruzione e Crimine Economico (CEB) dell'UNODC nella sede centrale dell’UNODC (l’Ufficio delle Nazioni Unite per il controllo della droga e crimine, agenzia delle Nazioni Unite fondata nel 1997) e sul campo, supporta nella realtà quotidiana l’implementazione della Convenzione delle Nazioni Unite contro la corruzione (UNCAC, unodc.org/corruption/en/uncac/…), adottata il 31 ottobre 2003 dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ed entrata in vigore il 14 dicembre 2005 con l’adozione da parte di 190 paesi (al 10 ottobre 2023).
noblogo.org/cooperazione-inter…
Ministero dell'Istruzione
#NoiSiamoLeScuole questa settimana è dedicato al Liceo scientifico, linguistico e di scienze applicate “Pitagora” di Rende (CS), che con i fondi del #PNRR “Scuola 4.Telegram
L’UE aumenta le spese militari, ma non basta: “spendere di più e meglio”
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di Redazione
Pagine Esteri, 27 marzo 2024 – Non solo l’Unione Europea aumenta a dismisura le spese militari, ma i suoi dirigenti non perdono occasione per rivendicare decisioni che accelerano lo scontro bellico e sottraggono risorse alla spesa sociale. Negli ultimi mesi alcuni governi – ad esempio quelli della Spagna, della Danimarca, della Poloniae della Germania – hanno imposto incrementi record delle spese militari sfruttando il timore generato nelle opinioni pubbliche dall’invasione russa dell’Ucraina
Come se non bastasse, dopo la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, anche l’Alto Rappresentante per la politica estera e di sicurezza dell’Ue, il catalano Josep Borrell, chiede un ulteriore espansione del budget comunitario della difesa.
«Gli Stati membri dell’Ue stanno già spendendo molto di più per la difesa, con un aumento del 40% del bilancio della difesa negli ultimi dieci anni e un balzo di 50 miliardi di euro tra il 2022 e il 2023. Tuttavia, i 290 miliardi di euro di bilancio per la difesa dell’Ue nel 2023 rappresentano solo l’1,7% del nostro Pil secondo il parametro del 2% della Nato» ha scritto Borrell sul suo blog. E poi ha aggiunto: «Dobbiamo spendere di più ma anche meglio, e meglio significa insieme».
«Nel 2022, gli eserciti europei hanno investito 58 miliardi in nuove attrezzature. Per il quarto anno consecutivo, si è superato il parametro del 20% delle spese per la difesa. Tuttavia, solo il 18% di questi investimenti sono attualmente effettuati in modo collaborativo, molto al di sotto del parametro del 35% fissato dagli stessi Stati membri dell’Ue nel 2007. Dall’inizio della guerra di aggressione russa, il 78% delle attrezzature acquistate dagli eserciti dell’Ue proveniva da Paesi terzi. Siamo in ritardo anche negli investimenti in Ricerca e Sviluppo» ha evidenziato il capo della diplomazia europea, bacchettando implicitamente quei paesi che oppongono ancora resistenze a centralizzare la gestione dell’acquisto di armi.
Borrell ha ribadito quanto già spiegato nei giorni scorsi dalla vicepresidente della Commissione Europea, Margrethe Vestager: «La nostra spesa per la difesa è destinata a troppi sistemi d’arma, acquistati principalmente al di fuori dell’Unione europea. Ora che i bilanci della difesa di tutti gli Stati membri sono in forte aumento, dobbiamo iniziare a investire meglio, il che significa soprattutto investire insieme e investire in Europa».
Proprio per “spendere meglio” e cercare di ridurre le importazioni extra-europee, lo scorso 5 marzo la Commissione Europea ha presentato un nuovo progetto militare-industriale continentale. L’obiettivo è quello di promuovere la cooperazione tra le aziende del “settore difesa”, facilitando gli acquisti in comune di sistemi d’arma e tecnologie belliche.
I Ventisette paesi membri dell’Ue producono attualmente ben 17 modelli diversi di carri armati, 29 modelli di fregate, 20 modelli di caccia ecc. Inoltre negli ultimi anni è aumentata la dipendenza europea dalle armi prodotte dagli Stati Uniti: se nel 2021 l’Ue comprava da Washington sistemi bellici per 15,5 miliardi di dollari l’anno seguente la cifra è cresciuta fino a 28 miliardi, e nel 2023 la spesa è ulteriormente cresciuta.
Josep Borrell e Ursula von der Leyen
Il progetto della Commissione Europea si basa sostanzialmente su due programmi varati nel 2023, noti con gli acronimi EDIRPA e ASAP. Il primo promuove gli acquisti in comune; il secondo invece mira a incrementare la produzione di munizioni.
Per coordinare i progetti, è prevista la creazione di un organismo incaricato di gestire la collaborazione tra i paesi membri, denominato “Defense Industrial Readiness Board”.
La Commissione Europea si propone di incrementare il commercio intraeuropeo di armi fino a portarlo, entro il 2030, al 35% del valore complessivo del mercato continentale. Inoltre, sempre per quella data, si punta a far crescere gli appalti europei fino al 50% del totale.
Per ora i fondi messi a disposizione per sostenere l’apparato militare industriale europeo non sono ingentissimi: per ora sono stati messi a disposizione 1,5 miliardi di euro tra il 2025 e il 2027. Ma ulteriori finanziamenti potranno essere ottenuti sfruttando l’articolo 212 dei Trattati Europei, gli stanziamenti decisi dai singoli stati – che possono far ricorso a sussidi e sconti fiscali – e quelli del Fondo Europeo di Difesa. Per racimolare nuovi fondi, alcuni ambienti hanno proposto la creazione di Eurobond ad hoc, ma la proposta ha generato alcune perplessità.
Le spese militari stanno crescendo in tutto il mondo in maniera sfrenata. Nel 2022 le spese militari mondiali hanno raggiunto i 2240 miliardi di dollari, un livello mai raggiunto neppure ai tempi della Guerra Fredda. A guidare la classifica sono gli Stati Uniti, seguiti dalla Cina, dalla Russia, dall’India e dall’Arabia Saudita. Washington spende il 39% del totale mondiale, la NATOil 55%, l’UE il 12%, la Cina il 13%, la Russia il 4%.
Nel 2023 l’Italia ha speso circa 28 miliardi euro, con un aumento rispetto all’anno precedente in linea con la tendenza inaugurata a partire dal 2016. Pagine Esteri
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Israele attacca centro medico in Libano e uccide 7 persone. La risposta di Hezbollah causa una vittima
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di Eliana Riva –
Pagine Esteri, 27 marzo 2024. Il confronto armato tra Israele e Hezbollah, in Libano, subisce una nuova, pericolosa accelerazione. Martedì Israele ha colpito la zona più settentrionale del Libano dall’inizio della guerra. A 100 chilometri dal confine, nella città di Zaboud, nella zona orientale della Valle della Beqaa. L’esercito israeliano afferma di aver colpito un complesso militare contenente diverse piattaforme per il lancio dei droni.
Lo stesso giorno Hezbollah aveva attaccato la base aerea sul monte Meron, poco all’interno del confine israeliano. Si tratta di un presidio utilizzato dall’esercito per monitorare lo spazio aereo che, sempre secondo le forze armate, non ha subito danni significativi.
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Cristo è resurrezione
Non tutti però credono. Anzi. Gesù Cristo sarà posto a morte proprio per questo suo segno di signoria sulla morte.
Perché? Ci possono essere varie risposte, ma fermiamoci a pensare che chi decide di metterlo a morte lo faccia proprio per evitare che agisca come Signore della vita. Non vogliono abbandonare tutti i privilegi e le aspettative mondane. Forse non tutti vogliono la vita eterna come ci viene da pensare. Sarebbe come essere rinnovati, ma chi vuole realmente essere nuovo? Se poi c’è potere e ricchezza…
A volte invece facciamo questo salto di fede e Gesù Cristo ci ricorda che la gioia e la beatitudine è alla nostra portata credendo nel nostro Signore: il Signore della vita.
pastore D'Archino - Cristo è resurrezione
La resurrezione di Lazzaro è un brano di solito ben conosciuto. Più che di resurrezione però dovremmo parlare di ritorno in vita, e questo è uno degli aspetti su cui pensare. Non leggeremo tutto il…pastore D'Archino
Da oggi #27marzo fino al #31maggio è possibile richiedere le agevolazioni dedicate a viaggi di istruzione e visite didattiche attraverso la piattaforma #Unica.
L'iniziativa è destinata a studentesse e studenti delle scuole statali di secondo grado.
Ministero dell'Istruzione
Da oggi #27marzo fino al #31maggio è possibile richiedere le agevolazioni dedicate a viaggi di istruzione e visite didattiche attraverso la piattaforma #Unica. L'iniziativa è destinata a studentesse e studenti delle scuole statali di secondo grado.Telegram
Ministero dell'Istruzione
Da oggi #27marzo le lavoratrici madri della #scuola possono presentare la domanda online per l’esonero contributivo sino a 3.000 euro annui.Telegram
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Perché Oro HeartGold e Argento SoulSilver sono i migliori giochi Pokémon di sempre? | Johto World
A sette anni dal loro sbarco in Europa, Oro HeartGold e Argento SoulSilver sono ancora per molti fan i migliori giochi Pokémon di sempre. Vediamo perché.Lorenzo De Vizzi Arati (Johto World)
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SEACOP, il progetto di cooperazione dei porti marittimi in collaborazione con le agenzie dell'UE
Il traffico di beni illeciti, inclusa la droga, è un fenomeno internazionale con un impatto devastante sullo sviluppo sociale ed economico, nonché sulla salute pubblica. L’asse transatlantico, che si estende dall’America Latina attraverso i Caraibi e l’Africa occidentale fino all’Europa, è una delle rotte principali per questi flussi illeciti. Orchestrato da gruppi criminali transnazionali che operano in diversi continenti e spesso coinvolti in altre attività criminali, il traffico illecito di beni è fonte di instabilità. La maggior parte delle merci illecite viene trasportata via mare, per lo più nascosta tra i carichi legittimi all’interno di container o su navi mercantili, nonché su pescherecci e yacht.
Controlli portuali inadeguati e debolezza istituzionale generale facilitano l’attività criminale e consentono l’intersezione di flussi illeciti che collegano i porti del Sud America ai porti dell’Africa e dell’Europa che promuovono le reti criminali.
Questa flessibilità nel traffico marittimo transatlantico è una ragione fondamentale per cui è necessario prendere di mira le rotte del traffico transregionale tra l’America Latina, i Caraibi, l’Africa occidentale e l’Europa in modo coerente, coerente e simultaneo. Nell'ambito del Programma globale sui flussi illeciti (#GIFP) dell' #UE, il progetto di cooperazione dei porti marittimi collabora con le autorità competenti in queste regioni, in stretta collaborazione con le agenzie dell'UE che combattono la criminalità transnazionale e garantiscono la sicurezza delle frontiere. Il #SEACOP mira a contribuire alla lotta contro il commercio illecito marittimo e le reti criminali associate nei paesi e nelle regioni target dell’America Latina, dei Caraibi e dell’Africa occidentale, nel rispetto dei diritti umani, al fine di attenuarne l’impatto negativo sulla sicurezza, sulla salute pubblica e sul piano socio-economico.
Lo fa rafforzando geograficamente e tecnicamente l’efficacia dell’intelligence marittima SEACOP e della rete di controllo marittimo/fluviale Integrando in modo sostenibile conoscenze e know-how sulle minacce e le interdizioni marittime provenienti dalle rotte transatlantiche del traffico illecito nei programmi di studio nazionali e regionali. Migliorando la cooperazione e la condivisione delle informazioni a livello nazionale, a livello regionale e transregionale, anche con #EUROPOL e #FRONTEX.
Il progetto è implementato da un consorzio di Stati membri dell'UE guidato da Expertise France (l'agenzia pubblica francese per la progettazione e l'attuazione di progetti di cooperazione tecnica internazionale).
Dal 2026 i cittadini dell’Ue potranno avere un’identità digitale europea
Gli Stati membri offriranno portafogli che collegheranno l'identità digitale nazionali con la prova di documenti, e saranno riconosciuti in tutta l'UnioneFederico Baccini @federicobaccini (Eunews)
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Youth Privacy in Immersive Technologies: Regulatory Guidance, Lessons Learned, and Remaining Uncertainties
As young people adopt immersive technologies like extended reality (XR) and virtual world applications, companies are expanding their presence in digital spaces, launching brand experiences, advertisements, and digital products. While virtual worlds may in some ways resemble traditional social media and gaming experiences, they may also collect more data and raise potential manipulation risks, particularly for vulnerable and impressionable young people.
This policy brief analyzes recent regulatory and self-regulatory actions and guidance related to youth privacy, safety, and advertising in immersive spaces, pulling out key lessons for organizations building experiences in virtual worlds.
Recent FTC Enforcement Actions and Guidance
The Federal Trade Commission (FTC) has shown a strong interest in using its consumer protection authority to bring enforcement actions against a wide range of digital companies for alleged “unfair and deceptive” practices, rule violations, and other unlawful conduct. The Commission has also issued several policy statements and guidance documents relevant to organizations building immersive technologies, touching on issues such as biometric data and advertising to children. It is clear the agency is thinking seriously about how its authority could apply in emerging sectors like AI, and organizations working on immersive technologies should take heed. Lessons from recent FTC privacy cases and guidance include:
- The FTC interprets the Children’s Online Privacy Protection Act (COPPA)’s definition of “personal information” broadly, including data types that immersive technologies commonly collect, like eye tracking.
- Default settings are key in protecting children’s and teens’ privacy and safety.
- Immersive technologies’ unique capabilities may give organizations new ways to engage in manipulative design.
- Immersive application providers must comply with COPPA if their application is “directed to children” or if there is “actual knowledge” children are accessing it.
- Organizations should provide privacy policies and notices in a format appropriate for and consistent with the design elements of immersive experiences.
- Organizations should take additional steps to be transparent about advertising practices.
Self-Regulatory Cases and Safe Harbor Guidance
Self-regulatory bodies also have an essential role in ensuring privacy and safety in child-directed applications and providing guidance to companies operating in the space. For example, organizations designated as COPPA Safe Harbors can guide companies toward compliant, developmentally appropriate, and privacy-protecting practices. Lessons from recent self-regulatory cases and Safe Harbor guidance include:
- Advertising disclosures in immersive environments should be designed to be as clear and conspicuous as possible and provided in an age-appropriate manner.
- Platforms that allow advertisements to children should ensure that developers, brands, and content creators have the necessary tools and guidance to clearly and conspicuously disclose the presence of advertising to children.
- Privacy by design and by default demonstrate to regulatory and self-regulatory bodies that an organization takes youth privacy seriously.
- Privacy and advertising practices for teens should take into account the unique considerations relevant to teen privacy and safety, compared to child and adult guidance.
- Organizations with a robust privacy culture that demonstrate good faith efforts to follow the law are more likely to be given the benefit of the doubt.
Remaining Areas of Uncertainty
Because immersive technologies are relatively new and evolve rapidly, much of the existing regulatory and self-regulatory guidance is pulled from other contexts. Therefore, questions remain about how regulations apply in immersive environments and how to operationalize best practices. These questions include:
- How age-appropriate design principles will best fit into an immersive technology context, such as how best to ensure strong default privacy settings for underage users; the best methods for clarity and transparency regarding data practices notices and advertising disclosures; and whether an immersive experience should require unique, additional safeguards.
- What novel data collection and analysis methods in the immersive technology space will require discerning data practices surrounding its safeguarding and use, such as what kinds of inferences are appropriate to make from body-based data or to what extent avatars not derived from a child’s data are considered personal information.
- How immersive technologyimpacts children and teens; more research is needed to understand whether certain kinds of experiences and privacy practices are harmful for children and teens, if there are unique risks to children’s privacy and mental health, and how organizations, parents, schools, and other stakeholders can address potential issues.
La Commissione Ue aumenta il lavoro contro le fake news online in vista delle elezioni europee
La Commissione Ue pubblica le linee guida per le grandi piattaforme online per combattere contro le fake news in vista del voto del 6-9 giugnoFederico Baccini @federicobaccini (Eunews)
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📌 Il #MIM, insieme alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, bandisce, per l'anno scolastico 2023/2024, il concorso dal titolo "Da uno sguardo: film di studentesse e studenti contro la violenza sulle donne".
Ministero dell'Istruzione
#NotiziePerLaScuola 📌 Il #MIM, insieme alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, bandisce, per l'anno scolastico 2023/2024, il concorso dal titolo "Da uno sguardo: film di studentesse e studenti contro la violenza sulle donne".Telegram
suvvia… per non accorgersi che in questa vicenda ucraina putin di calcoli ne ha sbagliati non pochi ci vuole abbastanza poco.. è evidente che un genio non è. ha ottenuto però vari risultati: 1) allontanare l'europa occidentale 2) annullare la dipendenza europea dalle energie russe 3) far entrare nella nato stati che neppure ci pensavano 4) tornare a essere in cattivo del mondo 5) rinvigorire e legittimare la nato 6) decine di migliaia di morti 7) problemi di approvvigionamento di varie parti elettroniche 8) acquisita dipendenza dalla cina 9) perdita di immagine come super potenza 10) rendere evidente dall'europa occidentale che è ancora il nemico numero 1, dai tempi del muro di berlino. 11) varie ed eventuali. E cosa ha ottenuto? pezzettini di terra che non può neppure usare perché sono minati e pure lui avrebbe problemi a costruirci? la ricostruzione dell'ucraina, che sia russa o altro sarà costosissima, questo è certo. e il tutto solo per un'ideologia. neppure attuale ma ottocentesca. con tutti i problemi che ci sono al mondo. giusto per crearne uno nuovo. grazie Putin.. ti amiamo. tutti noi cittadini consapevoli di questo piccolo delicato pianeta. sei come la grandine. qualcuno definirebbe putin una forza utile del mondo?
LA TRUFFA DEI CANI SIMIL BULLDOG FRANCESE, PROVENIENTI DALLA SLOVACCHIA E PUBBLICIZZATI DA VIP INCONSAPEVOLI. SEI ARRESTATI.
A Ravenna è stata smantellata una associazione per delinquere a carattere transnazionale finalizzata al traffico illecito di numerosi cuccioli di simil bulldog francese e alla frode in commercio essendo stati venduti a prezzi altissimi cuccioli come di razza, ma in realtà privi di alcun valore commerciale.
L’indagine è stata svolta dal Raggruppamento #ArmadeiCarabinieri #CITES – Sezione Operativa Antibracconaggio e Reati a Danno degli Animali (SOARDA), dal Nucleo Carabinieri Forestale Ravenna e dalla Squadra Mobile di Ravenna, con la collaborazione del Nucleo Carabinieri CITES di Napoli, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Ravenna.
Le attività di indagine, hanno interessato diversi Paesi, in particolare la Slovacchia, dove l’allevamento “I cuccioli di Carlotta”, pubblicizzato sui maggiori canali social come allevamento di cani di razza ubicato a Nitra (Slovacchia), movimentava illegalmente una grande quantità di cuccioli di simil Bulldog francese e simil Pomerania.
Sei gli ordini di cattura nei confronti di italiani e stranieri, alcuni dei quali residenti o domiciliati all’estero, in corso di esecuzione con la collaborazione del collaterale servizio di Polizia slovacca, emessi dal Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) di Ravenna.
Gli appartenenti all’associazione criminale sfruttavano quali promoters dell’allevamento volti noti dello sport e dello spettacolo, VIP inconsapevoli, come Federica Pellegrini, Francesco Totti che hanno prestato senza volerlo il loro volto a tutto beneficio dei trafficanti, facendo così crescere il prezzo di acquisto dei cuccioli che arrivava a superare anche i 3 mila euro cadauno.
Si trattava di esemplari importati in maniera illecita, dalle sembianze simili a quelle del bulldog francese.
Il business è andato avanti per anni, fino al sequestro del sito 'I cuccioli di Carlotta', e un'indagine, inizialmente, sui due principali rappresentanti dell'attività, un 39enne romano e la convivente coetanea slovacca. Oltre ai due iniziali indagati, la Procura ravennate ha individuato come parte dell'organizzazione criminale altre tre persone di origine partenopea e un ulteriore italiano residente all'estero.
L'inchiesta prese il via verso la fine del 2018, quando a Cervia andò a segno la prima di una lunga serie di vendite contestate nelle circa 400 pagine di ordinanza. L'associazione promuoveva la cosiddetta "variante esotica", razza inesistente e caratterizzata da manto grigio, blu, lillà, colorazioni che non sono contemplate dagli standard di razza fissati dalla Federazione Cinologica Internazionale. Li avrebbero importati illegalmente da un allevamento in Slovacchia, e sempre nel Paese dell'Est Europa, in località Nitra, avevano registrato la sede legale della società 'I cuccioli di Carlotta s.r.o.'. Qui però gli uffici erano deserti, in un edificio risultato dismesso. La promozione, invece, procedeva a gonfie vele. Sito internet, social network, e personalità del mondo dello sport e dello spettacolo che, ignari delle modalità di importazione e vendita illegali prestavano il proprio volto.
Le indagini hanno accertato che tutti i cani venduti dall’associazione criminale come esemplari di razza a prezzi esorbitanti agli ignari acquirenti erano in realtà meticci simil bulldog francesi sforniti di valore economico in quanto tutti i cani venduti (non avendo alcuna certificazione genealogica vera ed ufficiale) erano privi del certificato di origini-pedigree ufficiale del Paese di origine e dell’Ente nazionale cinofilia Italiana, unico Ente abilitato per legge in Italia ad emettere pedigree legittimi per il tramite del direttore generale responsabile dell’Ufficio Centrale del Libro Genealogico dell’ENCI.
Solo il pedigree ENCI in Italia può certificare il cane come di razza. Nessun altro Ente o associazione diversa dall’ENCI può rilasciare in Italia pedigree aventi valore legale.
I cani dei “I cuccioli di Carlotta” dichiarati come prodotti in allevamento erano invece reperiti in zone dell’Est Europa senza alcuna garanzia di provenienza e tracciabilità genetica e, una volta corredati da fantasiosi ed inveritieri documenti, autoprodotti dai trafficanti in Slovacchia e in Campania, venivano illecitamente introdotti in Italia con ricarichi altissimi per l’associazione, rispetto al prezzo di acquisto originario, determinando evidenzia il GIP nell’ordinanza “la messa in pericolo continua, se non la vera e propria offesa concretamente apportata, all’esemplare bulldog francese, letteralmente vilificato nella sua dignità animale, reso oggetto di rischiose mutazioni del tipo all’ombra di una sorta di perversa ricerca eugenetica di maggior fascino per il mercato”.
I cuccioli venivano trasportati con modalità tali da eludere il sistema TRACES e senza la necessaria documentazione richiesta dalla normativa europea sulla “movimentazione a carattere commerciale di cani e gatti tra Paesi” trattandosi di vendite di cani a mero scopo di lucro.
Per fare apparire detti cuccioli come di razza ed invogliare gli acquirenti all’acquisito in Campania veniva creata dal gruppo criminale una illegale associazione che si voleva porre come parallela all’ENCI producendo a tal scopo un ingannevole foglio di carta denominato dall’associazione criminale “pedigree ICBD – Club Italiano Cani di Razza” privo di alcun valore legale pubblicizzandosi come facente parte del “Kennel Club WDF” associazione di pura fantasia riconducibile ad una famiglia partenopea che rilasciava, appunto ingannevoli attestati autoprodotti, che promettevano agli acquirenti dei cuccioli la falsa garanzia del riconoscimento della razza dei cani acquistati, nonché la possibilità di partecipare a manifestazioni di livello mondiale, alimentando il mercato illegale dei cuccioli che mai avrebbero potuto essere considerati cani di razza ”ingannando platealmente, ma senza indugio alcuno, una schiera infinita di clienti, anelli finali di una lunga filiera che fa dell’animale una merce non solo, ancora, ambendo a proporsi quale alternativa ai canali ufficiali della cinofilia… confondendo per anni il mercato” sottolinea ancora il GIP nell’ordinanza.
Quelli che oggi ci fanno la morale su come si trattano i terroristi in un "paese civile" che rispetta lo stato di diritto, sono gli stessi che nel corso della storia si sono macchiati di torture e violazioni di diritti umani indicibili.
Sono gli stessi che quando gli Stati Uniti d'America, con la collaborazione anche dell'Italia e di quasi tutto il "buono e democratico occidente", ne combinavano di ogni in Iraq, in Afghanistan e a Guantanamo anche sui civili, anzi, spesso sui civili, se ne stavano zitti o ci raccontavano la storia dell'esportazione della democrazia, della lotta al terrorismo e della guerra del bene contro il male.
Sono gli stessi che stanno facendo marcire in carcere Julian Assange solo perché quei crimini li ha fatti conoscere al mondo intero. Sono gli stessi che stanno torturando un giornalista che ha fatto solo ed esclusivamente il suo lavoro.
Sono gli stessi che stanno permettendo a Israele di commettere stupri e torture raccontandoci che si tratta di "diritto di difendersi".
Cari pennivendoli, voglio essere impopolare anche stavolta ma si parla con i fatti, non con la propaganda e le menzogne: seppur i terroristi catturati in Russia non stiano assolutamente subendo un trattamento con i guanti bianchi, sappiate che in confronto alle torture inflitte in giro per il mondo dai vostri padroni, sembra che siano in un hotel a cinque stelle.
Solo che per voi, maledetti suprematisti, esiste la categoria di serie A e di serie B. Sia sui morti sia sui terroristi. In base a come vi ordina la Cada Bianca di classificarli. Quindi per favore risparmiateci lezioni e morale. Avete ampiamente rotto i cog***ni...
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T.me/GiuseppeSalamone
Autorità nazionale per l’intelligenza artificiale: le nostre proposte
Approvato l’AI Act dal Parlamento europeo, ora tocca agli Stati membri garantirne la corretta applicazione creando un’autorità nazionale per il governo dell’IA indipendente.
Insieme a Privacy Network, The Good Lobby, e molte altre organizzazioni italiane, abbiamo pubblicato un documento con le nostre raccomandazioni a politici e istituzioni che presto dovranno decidere quali caratteristiche dovrà avere l’autorità italiana.
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Di seguito riportiamo in sintesi le caratteristiche principali che l’autorità nazionale per l’intelligenza artificiale dovrà possedere, per essere in gradi di affrontare il compito che la attende:
Indipendenza e Autonomia Politica.
Questa Autorità dovrebbe, innanzitutto, essere indipendente e autonoma da influenze politiche e interessi economici. Per questo raccomandiamo che i componenti del collegio vengano nominati attraverso un percorso parlamentare trasparente e possibilmente partecipativo.
Multidisciplinarietà.
L’autorità dovrà disporre di personale competente ed esperto con una conoscenza approfondita e multidisciplinare dell’IA, dei dati e dell’informatica, dei diritti fondamentali, dei rischi per la salute e per la sicurezza ,delle norme e dei requisiti giuridici esistenti. Devono essere inclusi esperti in scienze sociali e umanistiche per assicurare un’analisi esaustiva degli impatti dell’IA sulla società.
Etica e Standardizzazione.
Con un’autorità indipendente per l’IA ci sarebbe maggiore chiarezza nella distribuzione delle competenze, facilitando e uniformando l’applicazione delle norme. Un ente ad-hoc potrebbe concentrarsi sulle implicazioni etiche e legali, fornendo linee guida e supporto alle organizzazioni che sviluppano e impiegano l’IA.
Trasparenza e Accesso alle Informazioni.
La nuova autorità indipendente per l’IA dovrebbe sfruttare il proprio mandato per offrire una supervisione trasparente e mettere cittadine e cittadini nelle condizioni di comprendere le applicazioni dell’IA, i dati coinvolti e le decisioni adottate. Per questo suggeriamo all’autorità di istituire un registro algoritmico nazionale.
Apertura.
In linea con i principi dell’open governmenti, è importante che l’autorità si doti anche di meccanismi di apertura nei confronti della società civile. Tavoli di lavoro, commissioni miste, protocolli di intesa, sono “strumenti” che possono facilitare il dialogo tra l’autorità e i soggetti che da anni si occupano del tema, rendendone l’operato più efficace.
Capacità Finanziaria.
Ci auguriamo che l’autorità sia fornita di risorse economiche e strumentali adatte: questo significa disporre di personale interno adeguato, formato e remunerato adeguatamente. Consigliamo anche di prevedere fondi per realizzare studi finalizzati ad aggiornare periodicamente la fotografia dello stato dell’arte dell’IA in Italia.
Rappresentatività del Collegio.
Le persone nominate nel board dell’autorità dovranno rappresentare il più ampio spettro sociale possibile, anche in termini di genere, etnia, background culturale e di rappresentazione generazionale.
Agilità Operativa.
L’autorità indipendente si troverà nelle condizioni di dover rispondere con immediatezza alle sfide poste dalle rapide innovazioni nel campo dell’IA. Per questo servono validi meccanismi di controllo per verificare che ciò avvenga in maniera etica e rispettosa dei diritti fondamentali.
Meccanismi di controllo.
L’Agenzia nominata dovrà essere in grado di implementare misure e linee guida a supporto di chi sviluppa o adotta sistemi di IA. Dovrà, inoltre, sviluppare meccanismi di controllo per intervenire quando non vengono rispettate. Questi meccanismi di controllo dovranno essere tanto reattivi quanto accurati, assicurando che le decisioni automatizzate siano prese con una piena consapevolezza di tutte implicazioni etiche e sociali.
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eh, ad avere i soldi, bisognerebbe fare il ponte e anche le strade
Io mi ricordo l'impatto mistico che ebbi la prima volta che, dovendo andare in Svezia per lavoro, presi un treno dall'aereoporto di Copenaghen, che passava sull'Oresund Bridge.
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La scuola va alla guerra? Disarmiamo la scuola l Rivoluzione Anarchica
Contemporaneamente alla privatizzazione e precarizzazione del sistema educativo, stiamo assistendo a un soffocante processo di militarizzazione delle istituzioni scolastiche e degli stessi contenuti culturali e formativi. Come accadeva ai tempi del fascismo, le scuole tornano a essere caserme mentre le caserme si convertono in aule e palestre per formare lo studente-soldato votato all’obbedienza perpetua.
Possibile che Zelensky e l'Occidente non si rendano conto che la Russia NON PUÒ PERDERE in Ucraina, a costo di scatenare un guerra nucleare contro la NATO, ed a costo di venire distrutta essa stessa?
secondo il calcolo costi/benefici, per le importanti perdite di risorse e umane, la Russia potrebbe anche ottenere dei risultati ma di fatto ha GIÀ perso. e comunque il rapporto di fiducia e collaborazione con l'Europa dell'ovest è gravemente compromesso per generazioni...
la guerra nucleare? davvero? ma proprio il calcolo costo benefici non importa a nessuno quando si fanno le cose? la guerra nucleare nessuno la vince. non ha neppure senso parlarne. se un giorno ti dicessero che o l'Italia si arrende oppure la guerra nucleare tu cosa rispondi? io rispondo che se non è possibile vivere liberi, la vita non ha valore, e quindi tanto vale distruggere tutto. il ricatto sul nucleare ha senso per autodifesa ma non può essere usato per conquistare il mondo.
questa domanda è tipica della propaganda russa.
RAPINAVANO OROLOGI DI LUSSO IN TUTTA EUROPA. ATTIVITÀ COORDINATA DA EUROPOL E GUIDATA DALLA POLIZIA DI STATO ITALIANA
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Sono 8 le persone arrestate dalla #poliziadistato nel capoluogo partenopeo, membri di una banda specializzata in rapine di orologi di lusso in tutta Europa.
L’operazione di Napoli si inserisce in una più ampia attività di contrasto, coordinata da #Europol, grazie alla quale nel corso degli ultimi mesi sono stati assicurate alla giustizia 35 persone che prendevano di mira preziosi cronografi di cittadini e turisti in Spagna, Francia, Austria, Germania, Spagna e Svizzera.
Mentre i criminali erano più attivi in Spagna, colpendo le principali città e i luoghi turistici più importanti, le rapine eseguite dallo stesso gruppo sono state segnalate nelle principali città di tutti i paesi coinvolti. La tecnica dei criminali era tanto poco sofisticata quanto efficace. Operando in bande da tre a cinque membri, un complice individuava le potenziali vittime in strutture come ristoranti raffinati o hotel di lusso. Una volta identificata una persona che indossava un costoso orologio da polso, la vittima veniva osservata e seguita da un membro della banda in attesa dell'occasione ideale. Agendo velocemente e, se necessario, con violenza, gli altri membri della banda aggredivano il proprietario dell'orologio, staccavano il costoso orologio dal polso del proprietario e di solito scappavano su uno scooter.
Visti gli episodi di rapine di orologi segnalati in tutta Europa, le autorità nazionali di contrasto hanno condiviso queste informazioni con Europol, dove è stato identificato un modello di criminalità organizzata. Dopo aver condiviso i risultati analitici con i suoi partner, Europol ha invitato gli investigatori della Squadra Mobile di Napoli e altre autorità di contrasto coinvolte a riunioni operative per discutere il quadro di intelligence raccolto. Sulla base delle informazioni a disposizione, i partner hanno emesso mandati di arresto europei per i restanti 8 sospettati italiani con sede a Napoli. Europol ha coordinato la giornata internazionale contro i criminali e ha inviato personale in Italia durante i raid. L'indagine e la giornata di azione stessa sono state sostenute dalla rete @ON finanziata dalla Commissione Europea, guidata dalla Direzione investigativa antimafia italiana (#DIA). Hanno inoltre partecipato: Austria: Servizio di intelligence criminale (Bundeskriminalamt); Polizia criminale Vienna (Landeskriminalamt Wien); Francia: Polizia nazionale (Police Nationale – Brigade de Répression du Banditisme à Paris (BRB PARIS)); Polizia Giudiziaria (Police Judiciaire Parigi); Germania: Ufficio federale di polizia criminale (Bundeskriminalamt); Polizia di Berlino (Polizei Berlin, Direktion 2); Polizia di Monaco (Polizei München, Kommissariat 21); Italia: Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato (Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato); Squadra Mobile della Questura di Napoli con la collaborazione delle Questure “Decumani”, “Montecalvario” e “Dante” nonché della Polizia di Frontiera Aerea di Napoli; Spagna: Polizia nazionale (Policía Nacional); Svizzera: polizia federale (fedpol) e varie polizie cantonali.
Fedeltà questione esistenziale
Il Signore Gesù lo aveva predetto a Pietro, ed era dunque qualcosa di importante restagli fedele almeno a parole!
Il pianto amaro di Pietro parla della mancata fedeltà sia alle promesse fatte e sia alla propria vita. Non è solo una questione di coraggio, è una questione di identità: infranta, negata, perduta.
Però Gesù lo ha guardato! Ed è così che Pietro si ricorda e quindi prende coscienza della sua infedeltà e del suo tradimento. Lo sguardo di Gesù svela la sua mancanza e però insieme lo salva. Il pianto amaro di Pietro è una ammissione di colpa e prepara il perdono. Lo sguardo di Gesù è una grazia per Pietro.
pastoredarchino.ch/2024/03/10/…
pastore D'Archino - Fedeltà questione esistenziale
Pietro che rinnega Gesù è uno dei testi che rimane molto impresso nel Tempo di Passione. In Luca è raccontato appena dopo l’arresto di Gesù. Dopo averlo arrestato, lo portarono via e lo condussero …pastore D'Archino
ANCHE IN EUROPA IL COMMERCIO ILLEGALE DI MEDICINALI TRADIZIONALI CINESI
Nel blog abbiamo già parlato della tutela del pangolino, nell’ambito del commercio illegale globale di specie protette e dell’utilizzo di animali come medicina tradizionale (vedi nota a fondo pagina). Le organizzazioni che commettono crimini contro la natura accumulano grandi ricchezze attraverso la violenza, la corruzione e l'intimidazione. I loro crimini rappresentano una grave minaccia per la biodiversità, gli ecosistemi, le economie, le popolazioni indigene e le comunità locali, le specie selvatiche e il clima globale.
Il commercio illegale di animali selvatici è una forma di criminalità organizzata molto redditizia e in crescita, che spesso resta sottoesposta. Una recente attività della #NVWA olandese (Netherlands Food and Consumer Product Safety Authority, Autorità olandese per la sicurezza alimentare e dei prodotti di consumo) ha fatto emergere come i criminali abbiano sfruttato il quel Paese per condurre un commercio illegale su larga scala di medicinali tradizionali cinesi (#MTC) contenenti animali e piante a rischio di estinzione. Earth League International (#ELI) un'organizzazione non governativa innovativa che combatte i crimini legati all'ambiente e alla fauna selvatica ha scoperto che i Paesi Bassi sono un Paese di transito per parti del corpo di animali in via di estinzione come il pangolino ed il rinoceronte. Sulla base di queste informazioni, la NVWA ha avviato un'indagine penale e ha arrestato un abitante dell'Olanda meridionale. Sono state sequestrate 44 scatole di materie prime per sospetta MTC illegale. Si è scoperto che il sospettato offriva varie MTC illegali che includevano scaglie di pangolino e corno di rinoceronte. Durante la perquisizione dei locali commerciali e dell'abitazione del sospettato, gli investigatori non hanno trovato questi prodotti. Hanno però sequestrato una grande quantità di radici della pianta rigorosamente protetta Saussurea Costus. Gli investigatori hanno rinvenuto anche una quantità di polvere della pianta dell'efedra.
Al centro dell'indagine c'era il commercio di specie a rischio di estinzione utilizzate come ingrediente nella medicina tradizionale cinese (MTC). Una parte specifica della MTC utilizza come ingredienti parti del corpo di animali selvatici in via di estinzione. Ciò mette sotto pressione ancora maggiore diverse specie a rischio di estinzione, tra cui il rinoceronte, il pangolino e la tigre. I Paesi Bassi svolgono un ruolo chiave nel commercio di ingredienti illegali per la MTC, con le sue vie di transito come Schiphol e il porto di Rotterdam, rappresentano un collegamento importante nel commercio illegale. La rete criminale olandese emersa dall'indagine è sospettata di aver importato illegalmente dalla Cina parti del corpo di specie animali a rischio di estinzione, di aver utilizzato parti del corpo per fabbricare prodotti illegali di MTC e di aver poi distribuito questi prodotti illegali di MTC nei Paesi Bassi e ad altri Paesi dell'UE.
I prodotti illegali della MTC vengono spesso trasportati insieme a prodotti legali, rendendo più difficile l’identificazione da parte delle forze dell’ordine. Dall'indagine emerge inoltre che questa rete criminale era coinvolta anche in altre forme di criminalità grave, come il riciclaggio di denaro e il traffico di droga.
Medicine tradizionali cinesi
Le MTC sono prodotti utilizzati nella medicina tradizionale cinese per tutti i tipi di condizioni mediche. Solitamente non si tratta di veri e propri farmaci, ma di integratori alimentari. Sebbene la maggior parte della MTC sia costituita da una miscela di erbe e ingredienti legali, a volte sono inclusi anche piante e animali protetti. Ciò è consentito solo se è dimostrato che questi ingredienti sono stati ottenuti legalmente. Vari rapporti mostrano che una parte significativa del commercio illegale di animali selvatici in via di estinzione è trainata dalla domanda di medicine tradizionali cinesi (MTC). Sebbene solo una piccola percentuale della MTC utilizzi questi ingredienti animali, ciò esercita un’ulteriore pressione su specifiche specie animali. Le scaglie di pangolino, il corno di rinoceronte e le parti del corpo della tigre sono ancora ampiamente commercializzati illegalmente nonostante queste specie siano in grave pericolo di estinzione. Altre specie animali vengono ora utilizzate come sostituti. Ad esempio, la tigre è tradizionalmente un animale amato in una parte specifica della MTC. Poiché questo animale è quasi inesistente in natura ed è quindi molto difficile da cacciare, ora vengono utilizzati altri felini. Leopardi, leoni, leopardi delle nevi e giaguari si trovano regolarmente come ingredienti nei prodotti MTC. I prodotti illegali vengono esportati via treno verso l’UE dalla Cina. Questa tratta ferroviaria fa parte della cosiddetta Belt and Road Initiative della Cina, che sta costruendo nuove infrastrutture in tutto il mondo, compresi i collegamenti ferroviari. La costruzione di infrastrutture in paesi ad alta biodiversità facilita anche il commercio illegale di animali in via di estinzione. Questo commercio illegale non porta solo ad un declino della biodiversità esercitando una pressione ancora maggiore sulle specie già a rischio di estinzione, ma anche sui rischi zoonotici durante il trasporto e lo stoccaggio di (parti del corpo) di animali selvatici. È naturalmente di grande importanza un approccio globale, in cui l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha un ruolo essenziale da svolgere.
Quali animali e piante sono protetti e a quali condizioni possono essere commercializzati è stabilito nella Convenzione sul commercio internazionale delle specie di fauna e flora selvatiche minacciate di estinzione (CITES).
Il link all’articolo precedente sull’argomento: noblogo.org/cooperazione-inter…
#wildlifetrafficking
KSGamingLife🕹️ 🐈 🍸
in reply to Maurizio Carnago • • •non siamo esperti di pokemon ma... hai mai provato Unbound?
pokeharbor.com/2022/08/pokemon…
Pokemon Unbound (v2.1.1.1) GBA Download - PokéHarbor
Admin (PokéHarbor)Maurizio Carnago
in reply to KSGamingLife🕹️ 🐈 🍸 • •