‘bit’ n. 6, dicembre 1967 (con un intervento di renato mambor)
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“bit”, n. 6, dic. 1967
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Un breve testo di Renato Mambor (pp. 16-17):
“Giornata al mare, Ostia, primi di gennaio ’67; raccolgo intuizioni che modellate su precedenti esperienze, determinano il mio lavoro di un anno, un diario concreto nel tempo.
Vedevo una larga curva, piena di acqua verde, color mare. Mi ero riscaldato al sole « rubiamo un giorno d’estate airinvemo », pensavo, io facevo il pittore.
Forse era possibile realizzare una sequenza immaginaria su un quadro unico, fatto di pannelli, come fotogrammi, l’uno dopo l’altro, ma ognuno a sé stante.
Mi staccai da quella situazione contemplativa e… con la mia intuizione addosso, ho visto un’ombra concava nella sabbia; grigio asfalto, corteccia d’albero, piacevole ruvidezza di pelliccia di guanaco, rosso caldo della resistenza. Ora l’arancio del tramonto era disturbato dalle serrande-metallo. Poi… ho sempre visto le cose cosi e così ho cominciato a registrarle, appunti di un diario visivo. Non volevo scrivere una storia, quindi non mi serviva un quaderno ma un classificatore, con fogli volanti intercambiabili: pannelli (50 x 140) stretti per riempire in senso componitivo (non compositivo), con altezza facile al campo visivo di chi guarda.
La notte del 31, farò l’ultimo pannello del diario ’67, poi… sarà l’uomo a muoversi, a scegliere i fotogrammi per il suo quadro. Presenterò al Premio San Fedele una serie di pannelli d’argento, di rame, blu-pullman, nero-ottico, ecc.
Potrebbero far pensare ad un mio problema di strutture, con materiali finiti e… non è così.
Domani ognuno di essi sarà reinserito e potrà essere riaccostato alla struttura della sedia, ai colori in provetta, ai legni di Ceroli, alla materia ruvida.
Ho eseguito un «giocattolo per collezionisti» (oggetto che tramite una meccanica determina un suono), una scultura mobile. Esso dichiara un distacco formale dai miei precedenti lavori e unitamente una coerenza di contenuto. Questo mi rende cosciente della mia irresponsabilità, garantendo il mio atteggiamento libero da un codice di lettura preordinato”.
e inoltre, nel fascicolo: Illuminazione, di Nanni Balestrini, regia di Mario Ricci, scene di Umberto Bignardi Teatro la Ringhiera, Roma, 1967 (pp. 20-21); una lettera di Joseph Rykwert; interventi di Daniela Palazzoli, Maurizio Fagiolo, Michelangelo Pistoletto, Germano Celant, Mario Diacono, Paolo Fossati e.a.
#art #arte #arteContemporanea #avanguardia #Balestrini #Balla #bit #Celant #DanielaPalazzoli #GermanoCelant #GiacomoBalla #giocattoloPerCollezionisti #Illuminazione #JosephRykwert #Mambor #MarioDiacono #MarioRicci #MaurizioFagiolo #MichelangeloPistoletto #NanniBalestrini #PaoloFossati #RenatoMambor #teatro #TeatroLaRinghiera #UmbertoBignardi
"Bit", n. 6, dicembre 1967 : Angenzia X : Free Download, Borrow, and Streaming : Internet Archive
Sesto numero di Bit, storica rivista d'arte milanese creata nel 1967 da Gianni Sassi.Internet Archive
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link sul genocidio, 17 agosto
da ricordare sempre
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Ofer Cassif
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e slowforward.net/2025/08/06/uni…
South Africa, Palestine, USA
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israele e la fame come strategia di guerra
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Alessandro Ferretti sulla ‘mostrificazione’ di hamas
alessandroferretti123.substack…
israele uccide il giornalista Anas Al Sharif, insieme ad altri tre colleghi
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e theguardian.com/world/2025/aug…
e
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e
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e
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massacro sionista presso Al Zaytoun
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11 agosto 2025, alcune università israeliane finalmente si svegliano
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microsoft tech for genocide
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Morgan Mc Monagle
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le proteste israeliane devono alzare il tiro e schierarsi frontalmente per la Palestina
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Gino Strada già nel 2004
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cecchini con uno schema nel mirare alle varie parti del corpo
instagram.com/reel/DNRIw_9gcd-…
Fulvio Grimaldi
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il solito eretz israel
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il cecchinaggio sui bambini: la pubblicazione delle radiografie da parte del NYT
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imagine it’s your child
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citazioni istruttive da capi di stato del cosiddetto popolo eletto
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Amira Hass: vessazioni dell’idf in Cisgiordania
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tr. it. : facebook.com/share/16ZygspQdV/
i criminali dell’idf uccidono persone che stavano semplicemente recuperando il corpo di una vittima
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15 Aug, 2025. After an israeli airstrike on Majida al-Waseela school shelter: mastodon.uno/@differx/11503460…
testo di Alessandro Ferretti contro l’ignavia degli “equidistanti” alessandroferretti123.substack…
#Gaza #genocide #genocidio #Palestine #Palestina #warcrimes #sionismo #zionism #starvingpeople #starvingcivilians #iof #idf #colonialism #sionisti #izrahell #israelterroriststate #invasion #israelcriminalstate #israelestatocriminale #children #bambini #massacri #deportazione #concentramento #famearmadiguerra
#bambini #children #colonialism #concentramento #deportazione #famearmadiguerra #Gaza #genocide #genocidio #IDF #invasion #IOF #israelcriminalstate #israelestatocriminale #israelterroriststate #izrahell #massacri #Palestina #Palestine #sionismo #sionisti #starvingcivilians #starvingpeople #warcrimes #zionism
"Nè con Israele nè con la resistenza": l'ipocrisia criminale degli equidistanti
"Il sette ottobre è ingiustificabile": ma com'era la vita a Gaza sotto il blocco israeliano?Alessandro Ferretti
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oggi su slowforward, all'indirizzo slowforward.net/2025/08/16/bit… pubblicato tre estratti da un numero di "bit" del 1967 che a mio giudizio - pur se riferiti alle arti visive - hanno molto a che fare anche con la scrittura di ricerca. possono tranquillamente cioè essere trasposti in (ripensati come) notille di poetica. soprattutto il brano (presentato nella rivista solo in inglese) di piero manzoni.
per l'ennesima volta si dimostra che quanto alcuni scrittori - dagli anni '90 in francia e 2000 in italia - hanno fatto in direzione di un'idea di postpoesia era perfettamente chiaro, immaginabile e immaginato, già venti-trent'anni prima. (d'altro canto potremmo ragionare anche di fluxus, delle istruzioni di allan kaprow, di giuseppe chiari, vincenzo agnetti e infiniti altri nomi e tracciati di sperimentazione).
che l'italia petrarcaica non se ne accorga nemmeno adesso, 2025, è motivo di ilarità e imbarazzo: quotidianamente.
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mediaburn
mediaburn.org
Media Burn collects, preserves, and distributes documentary and experimental media produced by artists, activists, and community groups. Our mission is to create positive social change by amplifying underheard voices, both in contemporary dialogue and the historical record. [continua a leggere]
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‘bit’ n. 5, novembre 1967 (con interventi di celant, manzoni, vautier)
archive.org/details/bit-5/mode…
‘bit’ n. 5, novembre 1967
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Germano Celant
Poor-art Arte povera
GALLERIA LA BERTESCA, GENOVA ~
Nothing happens on the screen; a man sleeps; an ice-cream cone melts; nothing happens on the canvas; if not the canvas, the sea is made of blue water; the fire is made of flame; a drama is made of gestures; a pavement is made of bricks, a pile is made of tubes heaped one upon the other.
This is the description of a film by Warhol, a film by Andersen, a canvas by Paolini, a sculpture by Pascali, theater by Grotowsky or Ricci, a «space» by Fabbro, a «gesture» by Boetti. What’s happening? The banal and the insignificant begin to exist. Physical presence and behaviour itself becomes art.
The instrumentai sources of language are made to undergo a new research in philology. A new humanism comes into being and the arts posit themselves as non-fictions, as simple registrations of reality. They intentionally renounce all semantic convention; they desire to do no more than to make statements. The research is purified of everything that could appear to be reflection or mimetic representation — habit — and the move towards a kind of art that, according to Grotowsky’s theatrical hypotheses, we might define as poor.
The cinema — Empire or Sleep by Warhol, or Melting by Andersen — returns to its simplest manifestation, a single image that moves; it returns to cinema and does not become film; it reproduces action and the present, without any kind of montage, no attempt to place the action within history. And thus with the theater. It eliminates the superstructure of the written and the spoken; it eliminates linguistic artifice and returns to the situations that are elementary. It revives the gesture and the imitation. This is the rebirth of the work of the actor as a creator of signs. And likewise in the plastic arts, visual reality is seen in its essence. The visual superstructures not directly related to the object are refused, and the empirical nature of the research is exalted. (Paolini). The definition reduces itself to a mode of acting — to its essence. (Boetti, Fabbro, Pascali). Thus the «gestures» of Boetti are no longer an accumulation, a juncture, an incision, but rather the evidence of them. They are an immediate understanding of every behavioral archetype. It is thus a poor art that redimensions our false consciousness of the real, — a return to the real man operating in a space that is banal and quotidian like the space of our reality.
(p. 6)
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Piero Manzoni
Free dimension
The emergence of new conditions and the appearance of new problems imply, together with the necessity of new solutions, new methods and new terms of measurement. One does not leave the ground merely by running and jumping; wings are required. Modifications are not sufficient; the transformation must be integral.
Allusion, expression and representation are non-existent problems today — and I wrote about this some years ago — whether one is dealing with objects, facts, ideas or dynamic or inert phenomena. A painting has value in as much as it is a totality. There is no need to say anything. lt is only necessary to exist. Two tones of the same colour or two blended colours already have a relationship that is extraneous to the significance of the surface which is unique, limitless, absolutely dynamic. The infinitability is rigourously monochrome, or better still of no colour. (In fact, hasn’t a monochrome, since it lacks all relation to colour, already become colourless?) Artistic criticism which makes use of concepts like composition and form has no value; form, colour and dimensions have no sense in total space. The artist has achieved integral freedom; pure material becomes pure energy; the obstacles of the space, me slavery to subjective foibles are annihilated; all problems of artistic criticism are surmonted; everything is permitted.
I find it quite incomprehensible, therefore, that the artist rigourously lays down today the limits or a surface on which to arrange forms and colours in exact relationships and in strict equilibrium. Why should one be bothered by the problem of disposing a line in space? Why delimit a space? Why such limitation ? All such problems like composition of form, form in space and spatial profundity are extraneous to us; a line can only be traced without limits or length into infinity and beyond any problem of composition or dimension. Dimension does not exist in total space.
All problems of colour and all questions of chromatic relationships are also useless, even if one is only dealing with tonal modulations. We can only utilize a single colour or, rather, utilize a single uninterrupted and continuous surface from which anything superfluous and all interpretative possibilities are excluded. It is not a question of « painting » blue on blue or white on white either in the sense of composing or in the sense of expressing oneself. In fact, quite the contrary. The question for me is that of creating an integrally white surface (yes, integrally colourless, neutral) which is completely unrelated to any pictorial phenomenon or to any element that is extraneous to the value of the surface. It is a white that is not a polar landscape, or a beautiful or evocative material, or a sensation, or a symbol, or anything else; it is a white surface that is nothing else but a white surface (a colourless surface that is nothing else but a colourless surface). Or better still it exists, and that is sufficient. It is, and to be totally is pure becoming. This indefinite surface, uniquely alive, even if in the material contingency the work cannot be infinite, is, however, infinitable, infinitely repeatable, without a solution or continuity. And that is even more apparent in the «lines», for in these there no longer exists the possible ambiguity of the «painting». The line develops only in length extends towards infinity. The only dimension is time. And it hardly needs to be said that a «line» is not a horizon or a symbol and it has value not as something beautiful but in the degree to which it exists. (The same is true of a blotch; it has value in the degree to which it is a blotch and not in the degree to which it is beautiful or evocative; but in this case the surface has only value as a medium).
The same may be said for bodies of air (pneumatic sculpture) which are reducible or extensible from a minimum of nothing to a maximum of infinity; they are absolutely indetermined spheroids, because every attempt to give them a form (even formless) is both illegitimate and illogical. It is not a question of formation and it is not a question of expression (nor can one turn to extraneous problems like parascientific complexities, psychoanalytical secrecies, graphic composition, ethnographical phantasy, etc.) Aren’t perhaps expression, phantasy and abstraction empty fictions? There is nothing further to add: there is only to be, to live.
(p. 10) (righe evidenziate a mia cura, MG)
*
Ben Vautier
Per un’arte sottile
No, l’arte di oggi non deve essere una succursale del dadaismo.
Un’arte che si limitasse a fare del sotto-dada non sarebbe né utile né necessaria poiché non porterebbe niente di nuovo.
Il Pop e l’Op e il nuovo realismo di oggi hanno tutti cominciato ad esistere nella realtà dell’influenza di dada. Influenza che si può riassumere nella nozione che TUTTO PUÒ ESSERE ARTE.
Ma dalla sua nascita nel 1920 esistono due tendenze in dada che derivano da una differenza di atteggiamento adottato nei confronti dell’opera d’arte. L’una intellettuale l’altra fisica.
La prima di queste due nozioni mantiene l’idea di opera fisica di qualità edonista che uno espone o stacca, che si può vendere e che è definita dalle stesse misure che determinano ogni altra opera classica. Sono i collages di Schwitters, i ready made di Duchamp, a partire dai quali sono nati la pop art e il nouveau réalisme.
Il secondo procedimento, più fedele alla nozione di TUTTO È ARTE si occupa di assoluti, di dichiarazioni, di dettagli, di sottigliezze, e evita ogni sistematizzazione.
Esiste anche nell’opera di Duchamp, ma soprattutto in Picabia, e dà origine a Fluxus, alla Non Arte, all’anti arte, e all’arte Totale. L’arte è inutile.
Oggi, come vent’anni fa, il grande pubblico preferisce indiscutibilmente l’opera da collezionare e che si cornmercia. Ma la seconda tendenza guadagna terreno e là dove la sistematizzazione Nuovo Realismo non porta più niente di nuovo i gesti, le insignificanze, le sottigliezze aprono una porta che vorrebbe cambiare l’arte.
È l’esplicitazione del dettaglio (un fiammifero per terra), della negazione (una mostra che non ha luogo), insomma dell’idea allo stato puro, che finisce per concretizzare la nozione di Tutto è arte.
Quest’arte sottile è per Daniela Palazzoli la Poesia Fredda, per Maciunas Fluxus, per me l’Art Total.
(p. 32)
a p. 35:
#111 #art #arte #artePovera #arteTotale #BenVautier #bit #boetti #Celant #dada #DanielaPalazzoli #Fabbro #Fiumalbo #fluxus #GermanoCelant #Grotowsky #Maciunas #Manzoni #materialiVerbovisivi #Pascali #PieroManzoni #PoesiaFredda #PoesiaTotale #poesieFredde #PoorArt #scritturaFredda #scrittureFredde #Warhol
"Bit", n. 5, novembre 1967 : Agenzia X : Free Download, Borrow, and Streaming : Internet Archive
Quinto numero di Bit, storica rivista artistica creata da Gianni Sassi nel 1967.Internet Archive
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[r] _ all sorts of cool things since it touched down on the red planet a few months ago / differx. 2009
bombay peaceville and sweet potato pies _ dorothy saying good-bye _ a nice little interview _ inexplicable joy _ processes are illustrated by the example of radioactive decay of the radium family isotopes _ it is your reference guide to 90210 episodes _ it’s saddam’s sadness _ sad adam says i got trapped by freud’s mailbox _ fallout _ fall to a lower level _ the coffee tasted so rancid and bitter that one sip was more than enough _ she was going to be a policewoman _ her nickname was the phoenix _ the love of money is a root of all kinds of evil _ and the news keep coming _ nervous breakdown, nessie, net-neutrality, neuroscience hints, optical illusion, optimism, oral sex, zoo-based population of spider monkeys, inedible seeds, sulfadimethoxine 50 mg, the supreme court of brass cemetery prometheus _ a short trip to instanbul _ byron trampled under boots, he said you should come, and bring your friends, to sip vodka tonics against diarrhea soap’s acarology _ whirlers and narrators suck, while decca stores get unwillingly crowded _ crowdness exhausts zephyr’s polar morgue _ dilate eyes _ we were, first of all, looking for a place where we could grow _ if you will keep the vines in the almond bunker you’ll see the patrols won’t handle the guerrilla situation _ too tired to be ashamed of it _ planet descends into the star _ the martian troops stole sheep and butchered civilians _ brazil occupies trinidad _ halt tooth decay _ an orgy of werevowels _ intoxicated college students make sex with worms _ free audio clip here
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[ first published in surrism]
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link sul genocidio, 16 agosto
la matematica della fame
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trad. di
theguardian.com/world/2025/jul…
two children buried alive
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il collettivo Tikkun per Francesca Albanese e contro il fascismo che governa l’italia
instagram.com/p/DM7YEz5qnJJ/
zionism and the very beginning of ethnic cleansing
instagram.com/reel/DM8fIMSiQTE…
Sarah Mostafa
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9 ottobre 2024, i 64 dottori
nytimes.com/interactive/2024/1…
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Opinion | What Doctors and Health Care Workers in Gaza Saw
“Nearly every day I was there, I saw a new young child who had been shot in the head or the chest, virtually all of whom went on to die.”Feroze Sidhwa (The New York Times)
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link sul genocidio, 15 agosto
disegno di legge liberticida presentato al senato italiano
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e
fanpage.it/politica/la-propost…
prassi delle idf
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Lavinia Marchetti su una recente intervista di Noemi Di Segni
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(4 ago 2025)
John Mearsheimer: israelis committing genocide in Gaza
middleeastmonitor.com/20250731…
Evidence pointing to genocide in Gaza overwhelming, says ex-war crimes prosecutor Graham Blewitt
middleeastmonitor.com/20250803…
Antonio Pasca, presidente del Tar di Lecce: “genocidio”
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Ben Gvir e Weiss, due figure infernali al lavoro, tra morte e deportazione
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La Zona Grigia
AMIRA HASS - I SOLDATI ISRAELIANI HANNO DEFECATO SU PENTOLE E COPERTE: QUANDO LE IDF HANNO PRESO IL CONTROLLO DI CENTINAIA DI CASE IN CISGIORDANIA Durante la guerra di Israele contro l'Iran,...www.facebook.com
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15 Aug, 2025. After an israeli airstrinke on Majida al-Waseela school shelter: mastodon.uno/@differx/11503460…
#Gaza #genocide #genocidio #Palestine #Palestina #warcrimes #sionismo #zionism #starvingpeople #starvingcivilians #iof #idf #colonialism #sionisti #izrahell #israelterroriststate #invasion #israelcriminalstate #israelestatocriminale #children #bambini #massacri #deportazione #concentramento #famearmadiguerrahttps://mastodon.uno/@differx/115034608247171588
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l’anti-sionismo censurato, come sempre (stavolta da youtube)
i video di #karemfromhaifa sono sempre documentati, chiari, e direi essenziali per la lettura e la critica al sempiterno e fondativo #colonialismo razzista e genocida di #israele .
il video fermato nello #screenshot che qui mostro è stato rimosso da un evidentemente occhiuto e filosionista #youtube, proprio perché coglieva nel segno, in tutta evidenza.
individuava ed esponeva assai bene l’illegittimità e la #criminalità di un #regime che colpisce a morte e devasta una popolazione che esso stesso – il regime stesso – tiene prigioniera in un #campo di concentramento da decenni, attribuendo tutte le colpe di qualsiasi cosa a quella #resistenza (costituitasi dopo i primi 40 anni di #deportazioni e massacri e pulizia etnica) che, SEMPRE ALL’INTERNO DI UN CAMPO DI CONCENTRAMENTO noto come Gaza, si è costituita per contrastare l’occupazione, i furti, gli omicidi, le vessazioni quotidiane operate dai sionisti e dal loro stato=milizia.
è una resistenza che l’occidente unilateralmente marchia con l’etichetta-mantra di “terrorismo”, sempre, tout court, qualsiasi cosa accada, col fine di rovesciare come un calzino la realtà di un #israelestatoterrorista storico, riconosciuto e condannato praticamente da qualsiasi entità raziocinante del mondo, non solo occidentale (tribunali, ong, istituzioni internazionali, stati, università, associazioni laiche e religiose, prelati, imam e rabbini, popolazioni intere, ebrei di mezzo pianeta, organi di stampa non al soldo di #telaviv , social media, medici, operatori umanitari, relatori indipendenti, storici del genocidio, studiosi ebrei e non ebrei, …)
israele, specie nella sua forma etno-religiosa, e come entità colonialista, razzista e genocida, non è (ora e per storia) uno dei fantasiosissimi “due stati” che magicamente riporterebbero il medio oriente alla pace, ma un esercito.
punto.
nato e nutrito per devastare e rubare.
#Gaza #genocide #genocidio #Palestine #Palestina #warcrimes #sionismo #zionism #starvingpeople #starvingcivilians #iof #idf #colonialism #sionisti #izrahell #israelterroriststate #invasion #israelcriminalstate #israelestatocriminale #children #bambini #massacri #deportazione #concentramento #famearmadiguerra
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andrea prima di paz. appunti degli anni pescaresi
youtu.be/EezBEpujwq4?feature=s…
Film documentario incentrato sulla figura di Andrea Pazienza, negli anni vissuti a Pescara (tra il 1974 e il 1977), dentro e fuori il liceo artistico, raccontato attraverso una serie di interviste video a coloro che lo hanno conosciuto, compagni di scuola e amici coetanei […]
Tutto prende le mosse dalla nascita di uno spazio creativo intitolato “Clap – Comics Lab Art Pescara” che custodisce oltre 300 opere originali di Andrea Pazienza […]
Questo film ci offre la possibilità di chiarire la centralità delle esperienze pescaresi di quegli anni nella formazione intellettuale, artistica e culturale a tutto tondo di Pazienza ed evidenziare la vitalità intellettuale, artistica e culturale della città di Pescara […]
Film Documentario 50 minuti
Prodotto da Ultracorpistudios.it
da un’idea di Paolo Ferri
Scritto da Peter Ranalli e Paolo Ferri
Regia e montaggio Peter Ranalli
Musiche di Larry Manteca
#AndreaPazienza #art #arte #CLAP #ClapComicsLabArtPescara #documentario #film #fumetto #interviste #LarryManteca #liceo #liceoArtistico #PaoloFerri #Paz #Pescara #PeterRanalli #TaninoLiberatore #UltracorpiStudios #UltracorpistudiosIt
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untitled / jannis kounellis. 1959
da un articolo di Silvia Bruno sul “Giornale dell’arte”: ilgiornaledellarte.com/Mostre/…
#art #arte #IlGiornaleDellArte #JannisKounellis #opereSuCarta #SilviaBruno
Le carte sperimentali e introspettive di Kounellis - Il Giornale dell'Arte
Le carte sperimentali e introspettive di KounellisIl Giornale Dell'Arte
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“piera, morta di crepacuore a 11 anni” (da ‘rete italiana antifascista’, post del 14 ago. 2025)
facebook.com/share/1AV47DjM9w/
PIERA, MORTA DI CREPACUORE A 11 ANNI
Un giorno, nell’immediato dopoguerra, venne chiesto a Marlene Dietrich perché era ‘antifascista’.
‘Per decenza’ – rispose subito – ‘solo per decenza’.
E nel mio piccolo anch’io amo ricordare questa citazione e spesso la uso quando qualcuno mi chiede perché parlo e scrivo da anni sul fascismo.
‘Per decenza’ – che altro? – ‘solo per decenza’.
E ogni giorno il calendario me lo ricorda, malgrado il silenzio che, in Italia, da sempre copra alcuni degli eventi che, con forza, gridano il senso di quella risposta.
Del resto, ‘la libertà inizia dove l’ignoranza (storica ) finisce’. Credo che le parole di Victor Hugo anche in questo caso calzino per bene.
Per decenza, solo per decenza e per la piccola Piera morta a 11 anni di crepacuore, il 13 agosto del 1944. Era di Borgo Ticino, un paesetto a 30 chilometri da Novara, tra il lago Maggiore ed il Ticino.
Da quelle parti quel giorno giunsero dal varesotto (Sesto Calende) alcuni reparti delle S.S. del capitano Holm e soprattutto della Werhmacht, agli ordini del cap. Waldemar Krumhaar e del cap. Ernst Wadenpfuhl unitamente ad alcuni squadroni della X Mas del tenente Ongarillo Ungarelli, un fascistone già noto in zona per il suo sfrenato fanatismo.
La X Mas? Sì, proprio la X Mas tanto decantata ultimamente anche dall’eurodeputato e Vicepresidente della Lega, Roberto Vannacci.
Si deve sapere che, in questi giorni di agosto del 1944, in una frazione di Borgo Ticino, a San Michele, vi era appena stato un attacco dei partigiani delle Brigate Garibaldi, che operavano in zona e che da mesi davano il filo da torcere ai nazifascisti. Nell’attacco, che doveva bloccare alcuni camion della Werhmacht carichi di benzina, vennero feriti 4 soldati tedeschi.
L’ordine fu chiaro: rappresaglia.
I soldati nazisti e i fascisti della X Mas scesero dalle camionette e dagli autoblindo, circondarono il piccolo paese di Borgo Ticino, bloccandone subito le vie di accesso e di uscita. Tutti i civili che trovarono furono rastrellati e condotti con la violenza sulla piccola piazza centrale del paese. Si parla di oltre 200 persone.
In tedesco ed in italiano furono loro spiegati gli ordini ricevuti dal capitano Krumhaar ed il motivo della rappresaglia.
Ma venne anche loro detto che vi era una possibilità di salvezza per tutti i civili del paese. Evidentemente non sempre i nazisti erano criminali e assetati di sangue. Per tacitare la loro sete questa volta bastava che, in poco tempo, venissero raccolti 300.000 lire quale sanatoria o risarcimento. Cifra non certo modesta se si considera che, a quel tempo di vacche magre, un salario mensile di un operaio si aggirava sui 250/300 lire e uno stipendio di un professionista o alto funzionario comunale sulle mille lire.
Nel frattempo e per far capire che non si stava scherzando, o meglio per incentivare la raccolta/fondi, il ten. Fakel della Kriegmarine e lo stesso Ungarelli scelsero 13 giovani, quasi tutti operai della zona. Li schierarono davanti al muro che dava sulla piazza e li lasciarono in bella mostra.
Tra i civili di Borgo Ticino quel giorno vi era anche una donna ebrea, Clara Mosseri, che era scampata alla strage di Meina dell’autunno precedente. Fu quello il primo sterminio nazifascista di ebrei in territorio italiano, avvenuta tra il 22 e il 23 settembre 1943, con identificati 57 morti.
Clara sapeva bene cosa volessero i nazifascisti: per prima offrì i suoi gioielli e il suo danaro, poi cercò di organizzare per il meglio, con le altre donne, la raccolta dei soldi del ‘riscatto’.
Ma la guerra è guerra. Non ci sono regole e diritti. Già oltre 2000 anni prima Socrate diceva che tutte le guerre sono combattute solo per denaro. E nel 1944, come oggi nel 2023, non è cambiato nulla. La guerra serve solo per rubare, per arricchirsi in fretta, chi vendendo armi, chi usandole.
E tutte le guerre sono uguali: c’è chi fa guerra ed uccide in nome di Dio, chi in nome del ‘capo’, chi per esportare la democrazia, chi per Danzica o il Donbass. Di nemici da combattere – volendo – ce ne sono sempre e, caso mai non fossero tali o non accettassero quella parte o quel ruolo, si possono subito inventare motivazioni superiori o degne di tale scopo.
E tutte le guerre hanno un comune denominatore: le guerre necessitano di armi e le armi necessitano di guerre.
E’ un circolo chiuso, vizioso, che si autoalimenta e cresce.
E se poi pensiamo che i più grandi produttori di armi e i più grandi utilizzatori di guerre sono gli stessi paesi che gestiscono l’ONU – con tanto di diretto di veto – i discorsi si fanno semplici, lineari, quasi banali.
Ma la guerra è guerra. Anche a Borgo Ticino a metà agosto ‘44 era guerra, era affare di denaro.
Raggiunta la somma dei 300.000 lire e messa al sicuro, il cap. Krumhaar si ricordò che “i quattrini non bastano per il sangue tedesco”. E gli uomini della X Mas col tenente Ongarillo Ungarelli confermarono. Loro erano italiani, non avevano sangue tedesco, ma il loro capo era da anni socio d’affari col Fuhrer.
A nulla servirono le grida di dolore, i lamenti di disperazione, i pianti e le lacrime.
I 13 ragazzi prescelti dal ten. Fakel e da Ungarelli vennero così fucilati e colpiti, in molti casi, con uno o più proiettili di pistola sparati alla nuca. A morire furono in 12 quel giorno perché uno dei ragazzi più giovani – Mario Piola – ferito svenne e così, rimanendo immobile e coperto di sangue e dagli altri cadaveri, venne creduto morto.
Saranno gli amici degli uccisi a seppellirne il giorno dopo i corpi e come disse uno di loro (Alessandro Griggio) fu un’altra tragedia.
«Io, con queste mani, proprio con queste, li ho presi e portati al cimitero. Con queste mani. Non posso dimenticare quella mattina, quello che ho fatto, quello che ho toccato. Le mie mani che prendono i corpi dei miei amici le ho sognate e le sogno tuttora».
Il giorno dopo , perché era stato ordinato di lasciare i cadaveri sul selciato come ‘lezione’ ai sopravvissuti almeno fino al giorno successivo.
Ma furono ugualmente 13 i morti di quell’eccidio.
Per preciso ordine del cap. Krumhaar e del ten. Ungarelli tutti i bambini sequestrati quel giorno furono costretti a vedere la fucilazione dei 13 condannati in prima fila: dovevano vedere la forza degli uomini del Fuhrer e del Duce. Dovevano capire lo spettacolo. Dovevano imparare ‘de visu’ la lezione.
E forse Krumhaar e Ungarelli avevano ragione. In Italia poi sui libri di Storia spesso – e oggi nel 2023 soprattutto – avrebbero venduto altre verità al moto di ’Ha fatto anche cose buone’. Tra gli applausi dei fans, le vie dedicate a gerarchi razzisti e le corriere in pellegrinaggio verso Predappio, le foto della X Mas nelle sedi del partito del Premier come a Civitavecchia (27 luglio 2022, vedasi articolo su Repubblica)
Tra quei bambini c’era una piccola, spesso malata, molto esile e fragile. Probabilmente la malattia si chiamava ‘fame’ ed era molto contagiosa e malefica a quel tempo.
Di nome faceva Piera Bucelloni.
Non riuscì più a dormire da quel momento, dopo quell’orrendo spettacolo dal vivo, e dopo pochi giorni morì di crepacuore.
Aveva 11 anni e una vita davanti.
Ma alle SS, alla Werhmacht e alle nostra (nel senso di italiana) X Mas non importava.
Morto più, morto meno.
A loro importava il denaro. Vennero infatti – ad esecuzione avvenuta – saccheggiate 72 case del paese, 150 alloggi semidistrutti, 49 case bruciate o crollate causa l’incendio.
Soprattutto gli uomini della X Mas, con Ungarelli sempre in prima fila, rubarono tutto quello che potevano alle persone lì disperate per quanto visto e sofferto. C’era chi piangeva e chi si ingrassava.
Questo è stato il fascismo. Ma non ditelo in giro. Non tutti ci credono.
A guerra finita, il 31 marzo 1949, il cap. Waldemar Krumhaar venne assolto dalle amputazioni di omicidio e fu condannato solo a 4 anni per il saccheggio del paese.
Nel 2012 il comune di Borgo Ticino ha chiesto la riapertura del processo presso il Tribunale Militare di Verona e così il 10 febbraio 2012 si è svolta l’udienza preliminare, dove il giudice ha accettato la richiesta di rinvio a giudizio proposta dal pubblico ministero militare.
Ma di imputati ancora ‘vivi’ – 68 anni dopo l’eccidio – vi era solo l’ex sottotenente Ernst Wadenpfuhl, novantasettenne al momento del processo. Il 17 ottobre 2012 venne condannato ‘in contumacia’ all’ergastolo, perchè proprio in quei giorni morì in Germania.
Per quanto riguarda invece i ‘nostri’, ossia la X Mas di Junio Valerio Borghese, quello di Borgo Ticino, fu uno dei tanti crimini che caratterizzarono le loro azioni. Con l’amnistia Togliatti del Governo De Gasperi del giugno ‘46 tutto fu cancellato e – come si dice – ‘chi ha avuto ha avuto e chi ha dato ha dato’. Anche se è stata la sua unica vita.
E la X Mas? La tanto decantata oggi X Mas?
Ultimamente da noi stanno dedicando vie a uomini del fascismo. Uomini della X Mas non sono di meno. A Luigi Ferraro nel 2020 è stato dedicato il Porto di Nervi dal Comune di Genova. Non era presente quel giorno a Borgo Ticino ma i suoi ‘compatrioti’ sì. Ma ovviamente da noi la memoria è un optional e pure di scarso valore.
Per decenza, solo per decenza bisogna essere antifascisti.
Per decenza, solo per decenza e per la piccola Piera morta di crepacuore a 11 anni. Aveva una vita davanti.
Se dalle mie parti avete una via senza nome, dedicatela non a Giorgio Almirante, a gerarchi del fascismo o a uomini che lavoravano per deportare ad Auschwitz altri uomini, donne o bambini, ma ricordatevi di Piera, la bambina morta di crepacuore in un giorno d’agosto del 1944. Tra il silenzio di tutti e le lacrime di Borgo Ticino.
13 agosto 2025 – 81 anni dopo – Rinaldo Battaglia
liberamente tratto da L’inferno è vuoto, Ed. AliRibelli, 2023
#antifascismo #BorgoTicino #criminiFascisti #eccidio #ErnstWadenpfuhl #fascisti #Novara #OngarilloUngarelli #ReteItalianaAntifascista #WaldemarKrumhaar #XMas
Rete Italiana Antifascista
PIERA, MORTA DI CREPACUORE A 11 ANNI. Un giorno, nell’immediato dopoguerra, venne chiesto a Marlene Dietrich perché era ‘antifascista’. ‘Per decenza’ – rispose subito – ‘solo per decenza’. E...www.facebook.com
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“israele. il patto di violenza che tiene insieme la società” (di ezra nahmad, in ‘orient xxi’, 7 ago. 2025)
Ezra Nahmad
tr. it. di Luigi Toni
Le aggressioni contro i palestinesi della Cisgiordania hanno visto un’ondata di violenza dall’ottobre 2023 e dall’attacco di Hamas. All’inizio del 2025, l’esercito israeliano ha inasprito le sue azioni in questa parte dei territori occupati, con una escalation condizionata dalla guerra condotta a Gaza. Il 19 gennaio, è stato varato un programma, in cui il governo israeliano aggiunge ai suoi “obiettivi di guerra” una nota dove si parla di una “intensificazione delle attività offensive” in Cisgiordania. Il piano, denominato “dottrina Gaza” dall’organizzazione non governativa (Ong) israeliana B’Tselem, prevede quattro tipi di misure: ricorso intensivo ai raid aerei; invasione su larga scala e distruzione delle infrastrutture civili; spostamenti massicci della popolazione e maggiore tolleranza per i responsabili di atti contro i civili palestinesi.
Con la svolta avviata all’inizio del 2025, l’esercito ha lanciato così un segnale forte ai coloni, per essere più strettamente coordinati. Le sue operazioni mirano a vessare le comunità palestinesi, incoraggiando l’insediamento di popolazioni ebraiche, proprio nei luoghi dove vivono le comunità. Parallelamente sta avvenendo un altro cambiamento: la crescente militarizzazione delle bande o delle milizie, in uniforme o travestite da soldati, sotto gli occhi delle autorità militari.
…
continua qui: orientxxi.info/magazine/israel…
#BTselem #bambini #benGvir #children #Cisgiordania #colonialism #complici #DottrinaGaza #EzraNahmad #Gaza #genocide #genocidio #Hamas #IDF #invasion #IOF #israelcriminalstate #israelestatocriminale #israelterroriststate #izrahell #LuigiToni #massacri #Palestina #Palestine #prigionieri #sionismo #sionisti #Smotrich #starvingcivilians #starvingpeople #warcrimes #WestBank #zionism
Israele. Il patto di violenza che tiene insieme la società
L’occupazione della Palestina sta vivendo una brutale svolta militare. L’uso della forza contro i palestinesi sembra non conoscere limiti: l’arma della fame (…)Orient XXI
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torley wong: the final selection (230 diverse mp3s of techno, 2005)
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Torley Wong - The Final Selection ::: 230 diverse MP3s : Torley Wong : Free Download, Borrow, and Streaming : Internet Archive
EPILOGUE TO A LIFETIME OF MUSIC Learning to let go is a difficult thing, and actually letting go can be even harder. There is only so much tension that can...Internet Archive
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enrico ghezzi presenta “eraserhead”, di david lynch
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23 febbraio 2011 – Arezzo, Cinema Eden. enrico ghezzi introduce la proiezione di Eraserhead di David Lynch all’interno della rassegna Lost&Found di Cineforum2 e Sentieri Selvaggi
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#Arezzo #Cineforum2 #cinema #CinemaEden #DavidLynch #EnricoGhezzi #Eraserhead #LostFound #proiezione #SentieriSelvaggi
824 K vues · 43 K réactions | David Lynch, the best to ever do it 🖤 Video courtesy of X/bkrewind | IndieWire
David Lynch, the best to ever do it 🖤 Video courtesy of X/bkrewind.www.facebook.com
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chiariamo bene: youtu.be/rNFsj5P0ukc
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“il sionismo liberale” (video di karem from haifa)
il sionismo, un suprematismo etno-religioso che ha tormentato la Palestina e il Medio Oriente per un secolo, e che sta da due anni inasprendo una prassi di genocidio costante a Gaza, è qui spiegato molto chiaramente. con esempi da ricordare.
youtu.be/mSjNjPody8w?si=SPe1OH…
Gaza, genocide,
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asemics & voice : en ‘tan-cam-pan-te’, revista de poesía sonora, n. 3, 2017: “la palabra enrevesada”
El discurso asémico, el discurso glosolálico … → archive.org/details/TANCAMPANT…
#asemic #JuanAngelItaliano #laPalabraEnrevesada #poesiaSonora #revista #scritturaAsemica #TanCamPanTe
TAN CAM PAN TE Nº 3 / La palabra enrevesada : Free Download, Borrow, and Streaming : Internet Archive
LA PALABRA ENREVESADAEl discurso asémico, el discurso glosolálico, el recurso onomatopéyico, la jitanjáfora, o la utilización constante de pidgin o...Internet Archive
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‘bit’ n. 2, maggio 1967 (con un intervento di gastone novelli)
“bit” n. 2, mag. 1967
archive.org/details/bit-1/mode…
Gastone Novelli, sul linguaggio:
“[…] Ha un senso fare uso di certi gruppi di immagini, o di segni conosciuti quando sono necessari al proprio linguaggio, del resto ogni forma (segno, immagine) cambia significato secondo il sistema in cui si trova integrata. Ecco perchè credo che l’esprimersi sia esplorazione-rappresentazione, anche recupero di frammenti di civiltà (i frammenti sono fruibili per la estrema facilità di equivocare i loro significati), recupero di segni, di lettere, suoni e colori, e organizzazione di tutti questi elementi secondo una regola interna ad un proprio sistema. Un continuo, per così dire, processo di erezione (gioco) che non dipende da nessun rapporto esterno individuabile, nè dalla quantità o qualità dei fruitori delle opere che si vanno compiendo.
[…]
La geometria stessa non è attendibile quando i suoi aspetti perdono funzioni e significati se li si trasferisce in un diverso contesto. Questa indeterminatezza conta, giustifica il viaggio”.
(p. 4)
n.b.: nei dati di archiviazione su archive.org il numero di “bit” viene indicato come “3”, cifra che campeggia nella prima pagina visibile sopra, tuttavia il colophon dichiara che si tratta del n. 2:
#1967 #colori #frammenti #GastoneNovelli #gioco #gruppiDiImmagini #Lettere #linguaggio #segni #segniConosciuti #segno #sulLinguaggio #suoni
"Bit", n. 3, maggio 1967 : Agenzia X : Free Download, Borrow, and Streaming : Internet Archive
Terzo numero di Bit, rivista artistica creata a Milano da Gianni Sassi nel 1967.Internet Archive
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elementi da una retrospettiva di marina apollonio
youtu.be/cOrIwMJ3WF4?si=AVhk3O…
#art #arte #arteCinetica #ArteOptical #cerchio #cineticArt #MACOFilm #MariannaGelussi #MarinaApollonio #mostra #opticalArt #PeggyGuggenheim #PeggyGuggenheimCollection #retrospettiva
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the psychiatrist in roy andersson’s “you, the living” (2007)
youtube.com/shorts/5nJ4clHsmzc…
#film #movie #pills #psychiatrist #psychotropicDrugs #RoyAndersson
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more from/about the 1978 nova convention
youtu.be/ThRFmwUsJc0?si=offGLQ…
William S. Burroughs delivering his keynote address on December 1st, the first night at New York City’s Entermedia Theatre, during the sold-out, three-day Nova Convention, held on November 30, December 1, and 2, 1978.
Excerpt from NOVA ’78 Directed by Aaron Brookner and Rodrigo Areias.
Produced by Pinball London and Bando a Parte.
Premiere Locarno 78 – August 2025 –
Archive Copyright Pinball London Ltd. All rights reserved.
*
youtu.be/Ed9dj4BC-Dc?si=HQq_5r…
In this the legendary 1978 Nova Convention, we hear interviews with organizer/poet John Giorno, followed by the uncut Nova Convention panel discussion unheard for decades. Moderator Les Levine masterfully guides panelists William S. Burroughs, Robert Anton Wilson, Timothy Leary and Brion Gysin. Listen to them re-imagining science fiction and foreseeing a culture yet to come.
The Nova Convention was a three-day event, taking place in New York City on November 30, December 1 and December 2, 1978. Intended as a homage to William S. Burroughs, the “convention” included seminars, music performances, readings and more. Attending were an odd mixture of academics, publishers, writers, artists, punk rockers and counterculture disciples. The event had a small hitch. The organizers had announced Keith Richards’ attendance, which made the event a sellout. Richards’ last minute cancellation, however, gave the event an antagonistic oscillation between performer and audience.
The series was originally produced by Giorno Poetry Systems for WBAI radio. The 2013 restoration comes from John Giorno’s private tapes. The effort is to restore, as completely as possible, the entire three-day event for for broadcast by the Clocktower Gallery radio station: https://clocktower.org/show/nova-convention-1978-the-third-mind
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“nova ’78”, a documentary on william burroughs, at the locarno film festival
cineuropa.org/en/newsdetail/48…
Aaron Brookner and Rodrigo Areias take us back in time to a convention where leading intellectuals and artists gathered to celebrate William S Burroughs
#1978 #AaronBrookner #AaronBruckner #AllenGinsberg #BandoàParte #BrionGysin #cinema #Cineuropa #doc #documentary #film #FrankZappa #JamesGrauerholz #JimJarmusch #JohnCage #JohnGiorno #LaurieAnderson #Locarno #MarkoStojiljković #NakedLunch #NewYork #Nova78 #OutOfCompetition #PattiSmith #PauloFurtado #performer #PhilipGlass #PinballLondon #poet #RodrigoAreias #SylvèreLotringer #TheLegendaryTigerman #TheNovaConvention #TimothyLeary #TomDiCillo #TomásBaltazar #UncleHoward #WilliamBurroughs
Review: Nova ’78
11/08/2025 - Aaron Brookner and Rodrigo Areias take us back in time to a convention where leading intellectuals and artists gathered to celebrate William S BurroughsCineuropa - the best of european cinema
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“nova ’78”, a documentary on william burroughs, at the locarno film festival
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scrittura asemica: una videointervista a enzo patti
youtu.be/LHHeAexjfOU?si=nk7hJp…
un’opera di Enzo Patti
#art #arte #asemic #asemicWriting #asemics #EnzoPatti #intervista #opereAsemiche #opereAsemicheDiEnzoPatti #scritturaAsemica #video #videointervista
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‘ecn – european counter network’ – milano, numero unico, 1990
#AgenziaX #anniNovanta #antagonismo #anticapitalismo #computer #controcultura #controinformazione #ECN #edicolaCheNonCè #EuropeanCounterNetwork #internet #Milano #moicana #RAMagazine #RadicalArchives
"ENC Milano", numero unico, 1990 : Agenzia X : Free Download, Borrow, and Streaming : Internet Archive
Numero unico di ECN (European Conunter Network), rivista di controinformazione politica milanese dei primi anni Novanta.Internet Archive
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massacro sionista presso al zaytoun
massacro sionista presso Al Zaytoun
instagram.com/reel/DNNW5v_pWU8…
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حسام شبات on Instagram: "The occupation's massacres continue on the Gaza Strip, more than seven children in this massacre committed by the occupation army against civilian children in the Al-Zaytoun neighborhoodما زالت مجازر الاحتلال مستمرة على قطاع غ
34K likes, 3,496 comments - hossam_shbat on August 11, 2025: "The occupation's massacres continue on the Gaza Strip, more than seven children in this massacre committed by the occupation army against civilian children in the Al-Zaytoun neighborhood…Instagram
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“pianeta fresco” n. 1, dicembre 1967
archive.org/embed/pianetafresc…
(le pagine dedicate ad archizoom qui: compostxt.blogspot.com/2025/07…)
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"Pianeta Fresco", n. 1, dicembre 1967 : Agenzia X : Free Download, Borrow, and Streaming : Internet Archive
Primo numero di Pianeta Fresco, tra le prime storiche riviste controculturali milanesi.Internet Archive
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tre tratti di un controsade
la borghesia coloniale di sade e sadici
marcogiovenale.me/2025/07/30/l…
kkkolonialismo
marcogiovenale.me/2025/08/10/k…
la contraddizione come confessione
marcogiovenale.me/2025/08/10/l…
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la borghesia coloniale di sade & sadici
l’innamoramento della borghesia sedicente colta per sade e per il sadismo mi è sembrato sempre qualcosa di diverso e di peggiore di un’esaltazione per lo “sfrenamento dei sensi…marco giovenale
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‘l’erba voglio’, n. 24-25, feb.-mag. 1976
archive.org/embed/erbavoglio24
Radio Alice; e una Richmond di Nanni; e i disegni di Corrado…. ma molto altro.
questa “Erba voglio” di metà 1976 è tutta da leggere & godere.
fa anche però (un po’, di fatto, o molto) soffrire.
(“i disegni li ha fatti Corrado Costa al convegno Scrittura / Lettura di Orvieto (1-4 aprile ’76)”)
dn790004.ca.archive.org/0/item…
#1976 #AgenziaX #anarchia #anniSettanta #archivio #comune #comunismo #controcultura #convegno #CorradoCosta #documentazione #edicolaCheNonCè #elvioFacchinelli #erbaVoglio #fabbrica #LErbaVoglio #laComune #leComuni #LeaMelandri #Lettere #lettereOperaie #Milano #NanniBalestrini #Orvieto #psichiatria #psicologia #RadicalArchives #ScritturaLettura
"L'Erba voglio", nn. 24-25, febbraio-maggio 1976 : Agenzia X : Free Download, Borrow, and Streaming : Internet Archive
Ventiquattresimo numero di Erba Voglio, storica rivista di psicologia e pedagogia controculturale, stampata a Milano negli anni Settanta.Internet Archive
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newsletter slowforward 22 giugno – 10 agosto 2025 + sostieni l’eroica opra ultraventennale del sito!!
poco fa ho spedito per mail – alle persone registrate – la newsletter (a)periodica di slowforward, con link a post pubblicati qui dal 22 giugno al 10 agosto. la newsletter non ha (ancora) un nome, e viene manualmente compilata da me. chi volesse riceverla, per leggere o rileggere informazioni e articoli che giocoforza sono recuperabili ma visivamente scomparsi oltre l’orizzonte degli eventi, può farmene richiesta scrivendo a slowforward.net/contact/
chi volesse sostenere il lavoro di slowforward, di mg / differx,
può farlo via ko-fi oppure paypal
mettiamola (daccapo) così: sono fermo a uno dei semafori della rete, e vi faccio cenno indicando il parabrezza… bon: se voi apprezzate e vi fa piacere che io da 22 anni quotidianamente vi aiuti a renderlo ben trasparente e sensibile a informazioni & notizie su #scritturadiricerca #scritturasperimentale #palestina #asemicwriting #scritturaasemica #antifascismo #prosa #prosabreve #prosainprosa #artecontemporanea #materialiverbovisivi #audio #podcast #video #presentazioni #criticaletteraria #teorialetteraria #letturepubbliche #progettiletterari, #archivi #anni70 … non avete da fare altro che offrirmi un caffè.
*
e… dal 9 al 30 settembre, chi intende sostenere tramite paypal o ko-fi il lavoro di mg / differx / slowforward con cifre uguali o superiori a 20 euro, riceve gratuitamente – con posta tracciata – una copia del mio recente Prima dell’oggetto.
autografata, if they want.
(n.b.: dopo il 30 settembre sarà sempre possibile – e da me auspicatissimo – sostenere mg, ovviamente, ma senza ricevere il libro).
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“l’infinito del suono” e le spaziature (marco ariano)
Condivido qui quello che scrive Marco Ariano – insieme a Paolo Demitry – con parole che personalmente applicherei quasi senza differenze a quanto faccio in letteratura. La fonte è lo scritto Farsi Fuori. Fenomenologia del corpo-suono e improvvisazione come evento, in ‘Il Corpo nel Suono’, 1, 2017:
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carmelo bene nel podcast di enrico ghezzi
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[r] _ trent’anni fuori orario / cb / notte senza fine
youtu.be/CNnQh1WhGck?si=jQ_053…
#CarmeloBene #cb #EnricoGhezzi #FuoriOrario #fuoriorario #notteSenzaFine
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esiste la ricerca, quinto incontro: a roma, 5-6-7 settembre 2025 @ studio campo boario
R.S.V.P.: slowforward.net/contact/
§
Venerdì 5 e sabato 6 settembre 2005, dalle 10 alle 18
– e domenica 7, dalle 10 alle 14
a Roma, presso lo Studio Campo Boario
Viale del Campo Boario 4/a
METRO B – Fermata Piramide
ESISTE LA RICERCA
quinto incontro (2025):
IL GIOCO DELLE COMUNITÀ: rapporti e costruzioni
Esiste la ricerca torna, grazie all’ospitalità di Alberto D’Amico, nel suo luogo di nascita, lo Studio Campo Boario, per una nuova – quinta – occasione di dialogo e confronto. Le modalità sono invariate: un libero estemporaneo scambio di idee e formazione di ipotesi, senza microfoni, senza registratori o videocamere, e senza gerarchie, a partire da alcune tracce fondamentali. Sarà insomma un dialogo aperto e orizzontale in cui potranno prendere la parola sia le persone invitate sia il pubblico. È importante sottolineare che tutti sono benvenuti ad ascoltare e intervenire, a prescindere dalla propria collocazione nel campo letterario.
Il tema o questione di fondo sarà stavolta IL GIOCO DELLE COMUNITÀ, su cui ci si interrogherà collettivamente nei primi due giorni, per riservare invece la mattina della domenica ad alcune letture/discussioni non programmate (che si definiranno il giorno stesso).
Le comunità, gli ensemble, i gruppi, le correnti, i laboratori, i siti, le riviste, le tante libere unioni di persone nel mondo delle lettere (delle arti, più in generale) sottolineano e marcano i propri confini o li disegnano come linee spezzate, tratteggiate, aperte? Quanto conta – e come – il contesto storico-politico in cui si trovano a nascere? Quali sono le influenze di cui risentono e le identità che esprimono? Con che quota di libertà? Cosa fanno, di cosa parlano, cosa materialmente & virtualmente fabbricano? Come si costruiscono al loro interno? Come articolano o disarticolano le categorie attraverso le quali in generale leggono sé stesse e le opere che in un dato periodo compaiono?
Il 5 settembre si parlerà di RAPPORTI interni ed esterni alle comunità, mentre il 6 ci si concentrerà più sulla loro COSTRUZIONE. Ma l’ordine degli addendi può essere variato senza che il risultato cambi, oppure uno dei giorni può sconfinare nell’altro, e i percorsi delle discussioni alterare il programma, che non è rigido. Il 7 settembre, infine, alcune LETTURE – e relativo dialogo/commento/confronto con chi in sala ascolta – segneranno la conclusione dell’incontro.
Come sempre, alcuni editori e collane saranno invitati e sarà dunque possibile sfogliare e acquistare le opere di cui si parla. Non mancheranno inoltre copie del n.19 del tabloid gratuito «La scuola delle cose» (Lyceum/Mudima, aprile 2025), interamente dedicato alla scrittura di ricerca.
R.S.V.P.
slowforward.net/contact
PDF del comunicato stampa:
ESISTE LA RICERCA 2025 – il gioco delle comunità
Evento su Mobilizon:
mobilizon.it/events/cd4c6dab-6…
Evento fb:
facebook.com/events/1527943968…
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nuovo testo nel comparto “post-poetica” del sito ‘ahida’: una pagina da “i taglienti”, di daniele poletti (anterem, 2024)
ahidaonline.com/post/post-poet…
qui di séguito un’annotazione dell’autore sul testo, in forma più ampia rispetto a quella comparsa sul sito:
Dopo una canzone in stile cinquecentesco destrutturata e installata sulla pagina a mo’ di testo verbo-visivo e un’antiporta che con essa dialoga nel vero e proprio incipit de I taglienti, si avvia la breve sequenza delle FORME, articolata in quattro punti. La prima “forma, di valore semplice o accidentale” può considerarsi come la sinossi delle tematiche che percorrono il libro, con tutte le permutazioni, gli allontanamenti e le specificazioni che poi si produrranno durante il cammino. In questo breve testo, attraverso la metafora economica e psicologica, si dispiega la matrice di tutto il lavoro, che poggia sul concetto di “riconoscimento” e dunque di identità, una forma di morbosa tenaglia del potere che esclude qualsiasi alterità. In senso metaletterario c’è anche una precisa volontà di critica verso gli epigonismi artistici e letterari, frequentati solo per un presunto misero profitto, spesso in battagliette ingaggiate tra poveri. La figura del padre viene evocata e subito tradita nel corrispettivo del pastore, per attivare il focus sul potere e sul dominio fallico dell’altro, che ha come effetto una omologazione universale. Contro questa agnizione, nel discorso diretto del pastore, abominevole atto di falsa misericordia, viene inserita la criccatura dello pseudo suffisso “-non”. Si tratta del paragone per negazione in uso nel linguaggio vedico, che praticamente elimina il “come” sostituendolo con la negazione (ad es. «saldo come una montagna» diventa «montagna-non saldo»). Questo procedimento oltre a fessurare il discorso del potere, dell’autorità, innesca un meccanismo analogico di alterazione del senso che percorrerà tutto I taglienti.
o, in differente sintesi:
I taglienti. Trusioni e sfalci dall’Ordet gemma dall’omonimo film di C.T. Dreyer (1955) e muove, come in quel caso, da un’indagine sul potere della parola per arrivare a contestare ferocemente, attraverso un ampliamento dell’orizzonte storico e culturale di riferimento, la parola del potere. Nel carotaggio enciclopedico del testo rientrano anche le riflessioni di Freud e Marx su economia politica, Simbolico e alienazione, da cui la prima sezione dell’opera, Forme, prende avvio per una lamentazione sul rapporto impari tra individuo e società, individuo e lavoro.
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