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1 luglio, roma, muciv: “quel che non puoi vedere / tentativi di visione”

Quel che non puoi vedere/Tentativi di visione


presentazione e discussione a più voci del video e del volume Quel che non puoi vedere / Tentativi di visione

Incontro parte del programma Storie d’EUR_Asia
Ingresso gratuito. Prenotazione consigliata


Intervengono:
Pierfrancesco Fedi, curatore delle collezioni cinesi e giapponesi delle Collezioni di Arti e Culture Asiatiche del MUCIV;
Anna Imponente, storica dell’arte;
Giuseppe Garrera, storico dell’arte e collezionista;
Alex Kerr, scrittore, esperto di arte e cultura giapponese, collezionista:
Federica Luzzi, artista;
Marcello Sambati, poeta e drammaturgo;
Naoya Takahara, artista;
Monica Vacca, psicoanalista membro della Scuola Lacaniana di Psicoanalisi (SLP cf) e dell’Associazione Mondiale di Psicoanalisi (AMP);

Modera:
Anna Imponente, storica dell’arte

museodellecivilta.it/events/qu…

“Quel che non puoi vedere/Tentativi di visione 試行、イメージへ”, Federica Luzzi, Naoya Takahara (a cura di), Edizioni Cambiaunavirgola, Roma 2025. Patrocinio Fondazione Italia Giappone.

“Quel che non puoi vedere/Tentativi di visione 試行、イメージへ”, è la restituzione in forma cartacea di cofanetto che raccoglie, oltre ai contributi degli artisti ideatori Federica Luzzi e Naoya Takahara, quelli di Gabriella Dalesio, Giuseppe Garrera, Alex Kerr, Monica Vacca, e degli artisti coinvolti – Flavio Arcangeli, Melissa Lohman, Simone Pappalardo, Marcello Sambati, Pasquale Polidori. Il cofanetto invita il lettore ad associare liberamente i vari materiali: oltre al libro, 22 foto, 3 haiku di Bashō e 3 racconti tradizionali giapponesi.

#AlexKerr #CuratoreDelleCollezioniCinesiEGiapponesiDelleCollezioniDiArtiECultureAsiaticheDelMUCIVAnnaImponente #Bashō #EdizioniCambiaunavirgola #FedericaLuzzi #FlavioArcangeli #FondazioneItaliaGiappone #foto #GabriellaDalesio #GiuseppeGarrera #haiku #MarcelloSambati #MelissaLohman #MonicaVacca #MuCiv #museoDellePierfrancescoFedi #NaoyaTakahara #PasqualePolidori #poetaEDrammaturgoMonicaVacca #raccontiTradizionaliGiapponesi #SimonePappalardo #storicaDellArteGiuseppeGarrera

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interview with irma boom, on the book “re-materialization of language. 1978-2022”


5e.centre.ch/fr/words/intervie…

an interview with Irma Boom—artistic director of “Re-Materialization of Language. 1978-2022″—published on the occasion of the eponymous exhibition at the Fondazione Antonio Dalle Nogare (Bolzano, Italy)

INTERVIEW // Irma Boom
En ligne // @ 5e étage
Centre d’Art Contemporain Genève

#vispo #mirellabentivoglio #materialiverbovisivi #poesiaconcreta #poesiavisiva

#art #arte #CentreInternationalDArtGenève #IrmaBoom #materialiverbovisivi #MirellaBentivoglio #mirellabentivoglio #poesiaconcreta #poesiavisiva #vispo

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oggi, 26 giugno, a roma: ‘urban experience’ e l’archivio performante all’icbsa. il performing media per la memoria dell’avanguardia e l’innovazione territoriale

L’Archivio Performante all’ICBSA. Il Performing Media per la Memoria dell’Avanguardia e l’Innovazione Territoriale


26 giugno 2025, dalle 15:00 alle 17:30
A Roma, all’Istituto Centrale per i Beni Sonori ed Audiovisivi (ICBSA, Palazzo Mattei di Giove, Via Michelangelo Caetani 32, l’ex Discoteca di Stato) oggi, 26 giugno, alle ore 15 c’è un incontro strategico: Il Performing Media per la Memoria dell’Avanguardia e l’Innovazione Territoriale.

Robert Fludd _ Globe Theatre
L’incontro si svolgerà come un brainstorming per attivare un confronto aperto (e non un convegno di studi) tra protagonisti e studiosi, per promuovere una staffetta intergenerazionale e una interoperabilità degli archivi già istituiti, pensando a come coniugare la Memoria dell’Avanguardia con l’Innovazione Territoriale.
TUTTE LE INFORMAZIONI QUI:
urbanexperience.it/eventi/larc…

*

La scuola delle cose, n. 19, aprile 2025, SCRITTURA DI RICERCA (pubbl. Mudima / Lyceum)>>> Personalmente parteciperò dando un contributo al dialogo parlando delle scritture sperimentali per come si sono sviluppate / articolate negli ultimi venti-venticinque anni, anche a partire dal tabloid “La scuola delle cose” (Lyceum/Mudima, aprile 2025), fascicolo n. 19 dedicato interamente alle SCRITTURE DI RICERCA. <<<<


_

#archiviGiàIstituiti #archivio #ArchivioPerformante #avanguardia #brainstorming #CarloInfante #confrontoAperto #DiscotecaDiStato #ICBSA #innovazione #InnovazioneTerritoriale #IstitutoCentralePerIBeniSonoriEdAudiovisivi #memoria #MemoriaDellAvanguardia #PalazzoMatteiDiGiove #PerformingMedia #UrbanExperience


un inquadramento della scrittura di ricerca: nel n. 19 della ‘scuola delle cose’ (lyceum/mudima)


La scuola delle cose, n. 19, aprile 2025, SCRITTURA DI RICERCA (pubbl. Mudima / Lyceum)
cliccare per ingrandire

forse per la prima volta dopo oltre 20 anni di non disonorevole attività, un certo modo di fare sperimentazione letteraria ottiene un inquadramento teorico-critico complessivo, pur sintetico.

esce cioè il n. 19 del periodico ‘La scuola delle cose”, dell’associazione Lyceum (grazie alla Fondazione Mudima), interamente dedicato alla SCRITTURA DI RICERCA.

lo si sa e lo si è ripetuto assai: la (formula) “scrittura di ricerca” ha una storia di lunga durata, attraversando un po’ tutto il Novecento, almeno dagli anni Quaranta-Cinquanta, e in maniera nemmeno poi troppo carsica. d’accordo. tuttavia questo numero della “Scuola delle cose” non è una disamina storica integrale, semmai un lavoro sugli ultimi venti-venticinque anni di ricerca letteraria, o scrittura complessa. con (ovviamente, immancabilmente) puntuali affondi nel passato e nella produzione di certi autori a dir poco fondativi, soprattutto Corrado Costa e Jean-Marie Gleize.

prima occasione di presentazione: 19 giugno, Milano, Fondazione Mudima:
slowforward.net/wp-content/upl…

rapidamente descrivendo:

dettaglio de La scuola delle cose n 19_ 2025__ foto di Antonella Anedda
dettaglio da una foto di Antonella Anedda. cliccare per ingrandire

L’espressione “scrittura di ricerca” è in azione da diversi decenni, e di certo si perde già nelle “profondità” del Novecento. Tuttavia, dagli anni 2003-2009 (ovvero fra l’esplosione dei blog letterari e l’uscita del libro collettivo Prosa in prosa – edito da Le Lettere; ora da Tic edizioni) e fino a oggi, il numero di materiali sperimentali e saggi sugli stessi è decisamente cresciuto. Ha dunque senso ed è forse addirittura indispensabile iniziare a fare il punto della situazione. Un primo e senz’altro assai sintetico tentativo è rappresentato da questo numero de «La scuola delle cose», che raccoglie otto interventi di altrettanti studiosi e studiose, intorno alla ricerca letteraria e alle scritture complesse.

queste le autrici e gli autori dei saggi nel tabloid, e i titoli degli interventi:

Gian Luca Picconi,
Scrittura di ricerca, prosa in prosa, letteralità

Massimiliano Manganelli,
Appunti sulle scritture procedurali

Luigi Magno,
Cinque nomi (più uno) e dieci titoli. La poesia di ricerca francese (oggi) in Italia

Chiara Portesine,
Il compromesso fonico: l’eredità di Corrado Costa

Renata Morresi,
Il movimento chiamato Language Poetry in Italia oggi

Chiara Serani,
Scritture non convenzionali e intermedialità (2000-2025)

Luigi Ballerini,
Intervento sulla poesia che si potrebbe fare

Daniele Poletti,
Scritture complesse. Il superamento dell’appartenenza

*

il tabloid gratuito è disponibile a Milano in Fondazione (via Tadino 26); a Roma presso la Libreria Tic (piazza San Cosimato 39); presto a Perugia nella libreria Mannaggia (via Cartolari 8) e a Bologna da Modo Infoshop (via Mascarella 24/b).


Lyceum _ Scuola delle Cose _ dati editoriali e redazionali
cliccare per ingrandire

Fondazione Mudima
FONDAZIONE MUDIMA

Via Tadino 26, Milano
info@mudima.net
mudima.net

*

in collaborazione con
l’associazione dipoesia
logo dell'"associazione dipoesia"

#ChiaraSerani #CorradoCosta #DanielePoletti #FondazioneMudima #GianLucaPicconi #GinoDiMaggio #intermedialità #kritik #LaScuolaDelleCose #langpo #languagePoetry #letteralità #LuigiBallerini #LuigiMagno #Lyceum #MassimilianoManganelli #MicheleZaffarano #Mudima #poesiaDiRicercaFrancese #ProsaInProsa #RenataMorresi #ricercaLetteraria #scritturaComplessa #scritturaDiRicerca #scritturaNonAssertiva #scrittureComplesse #scrittureDiRicerca #scrittureNonAssertive #scrittureNonConvenzionali #scrittureProcedurali #ScuolaDelleCose #segnaliEAzioni #traduzione #traduzioni #zinesAuthorsETaggatoComeChiaraPortesine


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domani, per l’”archivio performante”, all’icbsa (roma, via caetani), avanguardie & altri argomenti (con – anche – mg e ‘la scuola delle cose’)


Domani, 26 giugno, a Roma, all’Istituto Centrale per i Beni Sonori ed Audiovisivi (ICBSA, Palazzo Mattei di Giove, Via Michelangelo Caetani 32, l’ex Discoteca di Stato): Il Performing Media per la Memoria dell’Avanguardia e l’Innovazione Territoriale.

Robert Fludd _ Globe Theatre

L’incontro si svolgerà come un brainstorming per attivare un confronto aperto (e non un convegno di studi) tra protagonisti e studiosi, al quale darò un mio contributo anche sulla scorta del numero 19 de ‘La scuola delle cose’ (Lyceum/Mudima, apr. 2025), da me curato, sul tema delle SCRITTURE DI RICERCA.

La scuola delle cose, n. 19, aprile 2025, SCRITTURA DI RICERCA (pubbl. Mudima / Lyceum)
cliccare per ingrandire

un inquadramento della scrittura di ricerca: nel n. 19 della ‘scuola delle cose’ (lyceum/mudima)


slowforward.net/2025/06/11/un-…

#avanguardie #ExDiscotecaDiStato #ICBSA #InnovazioneTerritoriale #LaScuolaDelleCose #Lyceum #LyceumMudima #MemoriaDellAvanguardia #memoriaDelleAvanguardie #Mudima #performance #PerformingMedia #UrbanExperience


un inquadramento della scrittura di ricerca: nel n. 19 della ‘scuola delle cose’ (lyceum/mudima)


La scuola delle cose, n. 19, aprile 2025, SCRITTURA DI RICERCA (pubbl. Mudima / Lyceum)
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forse per la prima volta dopo oltre 20 anni di non disonorevole attività, un certo modo di fare sperimentazione letteraria ottiene un inquadramento teorico-critico complessivo, pur sintetico.

esce cioè il n. 19 del periodico ‘La scuola delle cose”, dell’associazione Lyceum (grazie alla Fondazione Mudima), interamente dedicato alla SCRITTURA DI RICERCA.

lo si sa e lo si è ripetuto assai: la (formula) “scrittura di ricerca” ha una storia di lunga durata, attraversando un po’ tutto il Novecento, almeno dagli anni Quaranta-Cinquanta, e in maniera nemmeno poi troppo carsica. d’accordo. tuttavia questo numero della “Scuola delle cose” non è una disamina storica integrale, semmai un lavoro sugli ultimi venti-venticinque anni di ricerca letteraria, o scrittura complessa. con (ovviamente, immancabilmente) puntuali affondi nel passato e nella produzione di certi autori a dir poco fondativi, soprattutto Corrado Costa e Jean-Marie Gleize.

prima occasione di presentazione: 19 giugno, Milano, Fondazione Mudima:
slowforward.net/wp-content/upl…

rapidamente descrivendo:

dettaglio de La scuola delle cose n 19_ 2025__ foto di Antonella Anedda
dettaglio da una foto di Antonella Anedda. cliccare per ingrandire

L’espressione “scrittura di ricerca” è in azione da diversi decenni, e di certo si perde già nelle “profondità” del Novecento. Tuttavia, dagli anni 2003-2009 (ovvero fra l’esplosione dei blog letterari e l’uscita del libro collettivo Prosa in prosa – edito da Le Lettere; ora da Tic edizioni) e fino a oggi, il numero di materiali sperimentali e saggi sugli stessi è decisamente cresciuto. Ha dunque senso ed è forse addirittura indispensabile iniziare a fare il punto della situazione. Un primo e senz’altro assai sintetico tentativo è rappresentato da questo numero de «La scuola delle cose», che raccoglie otto interventi di altrettanti studiosi e studiose, intorno alla ricerca letteraria e alle scritture complesse.

queste le autrici e gli autori dei saggi nel tabloid, e i titoli degli interventi:

Gian Luca Picconi,
Scrittura di ricerca, prosa in prosa, letteralità

Massimiliano Manganelli,
Appunti sulle scritture procedurali

Luigi Magno,
Cinque nomi (più uno) e dieci titoli. La poesia di ricerca francese (oggi) in Italia

Chiara Portesine,
Il compromesso fonico: l’eredità di Corrado Costa

Renata Morresi,
Il movimento chiamato Language Poetry in Italia oggi

Chiara Serani,
Scritture non convenzionali e intermedialità (2000-2025)

Luigi Ballerini,
Intervento sulla poesia che si potrebbe fare

Daniele Poletti,
Scritture complesse. Il superamento dell’appartenenza

*

il tabloid gratuito è disponibile a Milano in Fondazione (via Tadino 26); a Roma presso la Libreria Tic (piazza San Cosimato 39); presto a Perugia nella libreria Mannaggia (via Cartolari 8) e a Bologna da Modo Infoshop (via Mascarella 24/b).


Lyceum _ Scuola delle Cose _ dati editoriali e redazionali
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Fondazione Mudima
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Via Tadino 26, Milano
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#ChiaraSerani #CorradoCosta #DanielePoletti #FondazioneMudima #GianLucaPicconi #GinoDiMaggio #intermedialità #kritik #LaScuolaDelleCose #langpo #languagePoetry #letteralità #LuigiBallerini #LuigiMagno #Lyceum #MassimilianoManganelli #MicheleZaffarano #Mudima #poesiaDiRicercaFrancese #ProsaInProsa #RenataMorresi #ricercaLetteraria #scritturaComplessa #scritturaDiRicerca #scritturaNonAssertiva #scrittureComplesse #scrittureDiRicerca #scrittureNonAssertive #scrittureNonConvenzionali #scrittureProcedurali #ScuolaDelleCose #segnaliEAzioni #traduzione #traduzioni #zinesAuthorsETaggatoComeChiaraPortesine


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pod al popolo, #068: audio del terzo giorno di dialoghi @ blocco 13, sul lavoro artistico di alberto d’amico e l’attività dello studio campo boario


Il 13 maggio 2025, a Blocco 13, si è tenuto il terzo ed ultimo degli incontri dedicati ad Alberto D’Amico e alle iniziative ospitate nel tempo dallo Studio Campo Boario: l’audio (non editato) è ora qui su Pod al popolo. Podcast irregolareed ennesimo fail again fail better dell’occidente postremo. Buon ascolto.

qui i precedenti incontri: 6 maggio, 10 maggio

#AlbertoDAmico #art #arte #audio #Blocco13 #Blocco13 #BrunoLoTurco #CarloAlbertoBucci #DomenicoAdriano #FabioLapiana #GiuseppeGarrera #MarcoGiovenale #MaurizioDeBonis #mp3 #OrithYoudovich #PAP #pap068 #pap068 #podAlPopolo #podalpopolo #podcast #praticheCollaborative #StudioCampoBoario


pod al popolo, #062: audio del primo giorno di dialoghi @ blocco 13, sul lavoro artistico di alberto d’amico e l’attività dello studio campo boario


Il 6 maggio 2025, a Blocco 13, si è tenuto il primo di tre incontri dedicati ad Alberto D’Amico e alle iniziative nel tempo ospitate dallo Studio Campo Boario. In questo primo (imperfetto, non editato) audio si possono ascoltare le voci di Marco Giovenale, Michela Becchis e Roberta Melasecca, precedute da un’introduzione di Alberto D’Amico. Come sempre su Pod al popolo. Il podcast irregolare, ennesimo fail again fail better dell’occidente postremo. Buon ascolto.
locandina dell'incontro del 6 maggio @ Blocco 13 per una rassegna delle iniziative dello Studio Campo Boariocliccare per ingrandire
#AlbertoDAmico #audio #Blocco13 #Blocco13 #MarcoGiovenale #MichelaBecchis #mp3 #PAP #pap062 #pap062 #podAlPopolo #podalpopolo #podcast #registrazioneImperfetta #RobertaMelasecca


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25 giugno, matteo tonoli: “forward thinking and new models of sustainability” (seminar held in Italian, thx to the ‘neocybernetic crew’)

Forward Thinking and New Models of Sustainability

Matteo Tonoli

25 giugno 6pm


LINK TO THE MEETING

I will start with a symbolic episode, “raining stones,” from Douglas Rushkoff’s book Throwing Rocks at the Google Bus.

Throwing rocks and protesting require a second-order view of the future (Wiener and Rosenblueth), on a generational scale. This vision is difficult to acquire because crushed by presentism (a consequence of the information and digital noise explosion of the 2010s), it flattens our temporal perception, limiting it to instants of eternal present under the banner of the “disposable.” This phenomenon impoverishes the vision of a possible future and, in some ways, makes us unable to glimpse its real implications.

I will argue that sustainable leadership must overcome presentism and adopt a generative, auto-poietic relationship with time in its dimensions of memory, present and future. Specifically, the tool that allows one to “prune the crown of the tree of possible futures” is accountability: knowing how to model the future to understand the consequences of actions on a generational time scale. As a result of these predictions we then act on the present, in a retroactive process.

A central aspect of this reflection is the retrieval of la parole (Grothendieck), a fundamental tool for imagining the future accurately and consciously, and then communicating it effectively to the actors involved in the sustainability chain. Linguistic sustainability then becomes a key element: a clear, unambiguous language that leaves no room for bad faith (Sartre), or that tendency to deceive ourselves (as happens when we reduce global warming to climate change, confusing cause and effect). In this sense, pertinence, which for Augé is the ability to “understand an epoch and speak to an epoch,” is essential for responsible communication.

I will conclude by emphasizing how a leadership that can retrieve the deep sense of the word and communicate it, succeeds in speaking with a political language. A language that, nourished by a highly informative past breaking into a dense and lived present, works every day to expand the horizon of possibilities (von Foerster).

An engineer first and sociologist later, Matteo Tonoli translates his many interests and passions into reflections on several issues that include complexity, innovation, the relationship between science and society, design and music. He is an education consultant and his latest work has been published within the collective volume Communication and Scientific Uncertainty in the Knowledge Society (Cerroni and Carradore, Franco Angeli, 2021).

neocyberneticcrew.org/

#CommunicationAndScientificUncertaintyInTheKnowledgeSociety #complexity #disposable #eternalPresent #ForwardThinkingAndNewModelsOfSustainabilit #Grothendieck #innovation #laParole #linguisticSustainability #MatteoTonoli #NeocyberneticCrew #ouglasRushkoff #presentism #sustainability #temporalPerception #theDisposable #ThrowingRocksAtTheGoogleBus #vonFoerster #WienerAndRosenblueth

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25 juin, marseille, cipm: aujourd’hui la poésie palestinienne
rencontre, exploration
mercredi 25 juin 2025 à 19h, CipM
2, rue de la Charité, Marseille
Aujourd’hui la poésie palestinienne
Rencontre présentée par Lotfi Nia, Sarah Rolfo, et Jean-Charles Depaule
Maya Abu al-Hayyat, Hind Joudeh, Nida Younis, Raed Wahesh

La poésie palestinienne était l’invitée d’honneur du 42e Marché de la poésie de Paris (18-22 juin 2025). À la suite du Marché, le CipM invite à Marseille quatre poètes pour une grande soirée de rencontre et de lectures bilingues. Traduit en français, publié chez différents éditeurs (Héros Limite, Plaine Page, Al Manar) ou en voie de l’être, leur travail participe, depuis la Palestine comme depuis leur exil, au renouveau de la poésie contemporaine en langue arabe.

Rencontre organisée en partenariat avec le Marché de la poésie de Paris et la Bibliothèque arabe associée de Marseille (BaaM).

+

rencontre, workshop
jeudi 26 juin 2025 de 14h à 16h, et de 18h à 20h,
L’Oasis de Noailles, 55 rue de la Palud, 13001 Marseille
Raed Wahesh / Jineology Provence

Raed Wahesh

[table][tr][td]Dans le cadre de la mise en avant de la poésie palestinienne, et à la suite de la rencontre au Cipm du 25 juin dans le cadre de la Périphérie du Marché de la poésie, la BaaM, Bilbiothèque arabe associée de Marseille, invite le poète Raed Wahesh, et la fabrique de broderies militante de Jineology Provence pour un atelier de broderie et de lecture. Atelier multilingue Jeudi 26 juin 14h-16h, suivi de rencontres de 18 à 20 h.

.في إطار اهتمامها بللشعر الفلسطيني، تدعو مكتبة مارسيليا الشاعر رائد وحش و مجموعة التطريز التابعة لـ “جينيولوجي بروفانس” لحضور ورشة تطريز وقراءة. الورشة متعددة اللغات. الخميس، ٢٦ يونيو/حزيران، من الساعة ٢ ظهرًا إلى ٤ عصرًا

.يتبع الورشة نقاشات من الساعة ٦ مساءً إلى ٨ مساءً

[/td][/tr][/table]


Centre international de poésie
centre de la Vieille Charité
2, rue de la Charité13002 Marseille

#BibliothèqueArabeAssociéeDeMarseilleBaaM_ #cipM #HindJoudeh #JeanCharlesDepaule #JineologyProvence #leMarchéDeLaPoésie #LotfiNia #marchéDeLaPoésie #MayaAbuAlHayyat #NidaYounis #poésiePalestinienne #RaedWahesh #SarahRolfo

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l’opzione nucleare: un elemento cardine della strategia di israele (giorgio s. frankel, 2010)


sulle tematiche delle guerre in corso nel Medio Oriente
pubblichiamo un testo del 2010 di Giorgio S. Frankel
(
Settanta/Milieu, 23 giu. 2025) :

L’opzione nucleare: un elemento cardine della strategia di Israele


Israele si è dotato di un complesso strategico nucleare davvero formidabile (e quasi incredibile per un così piccolo paese) che certamente non corrisponde all’idea di arma di ultima istanza, di «bomba nello scantinato» da tirare fuori e usare quando la situazione rischia di farsi disperata o già lo è.
A posteriori, sembra proprio che la scelta nucleare, fatta più di sessant’anni fa e da allora sempre avvolta nel segreto o comunque nell’opacità, sia stata una delle decisioni più importanti che Israele abbia preso nel corso della sua storia, una decisione assolutamente prioritaria, fondamentale e sulla quale la leadership politica di Israele ha sempre rifiutato qualsiasi cedimento, anche a rischio di un difficile scontro con gli Stati Uniti […]
L’opzione nucleare è stata anche sostenuta, nel corso di mezzo secolo, dal consenso incondizionato del paese. Il giornalista e scrittore israeliano Michael Karpin ha scritto che nella storia di Israele ci sono stati pochissimi casi in cui «la leadership politica in tutte le sue incarnazioni e l’opinione pubblica hanno avuto un approccio così unito e armonioso come nel caso del programma nucleare». Un importante aspetto di questo «consenso» è la pressoché totale assenza, in Israele, di un vero dibattito nazionale sulle questioni nucleari. Ciò deriva non tanto dalla censura imposta dal governo quanto da un’autocensura (spontanea) del paese, che costituisce l’aspetto sociale della «opacità» nucleare di Israele.
La decisione di Israele ha contribuito alla sicurezza del paese nel contesto mediorientale grazie alla «deterrenza nucleare», ma ha pure trasformato Israele in una sorta di «mini-superpotenza» in Medio Oriente e, ultimamente, anche e sempre più a livello globale, riducendo le propensioni a una politica di compromesso in Medio Oriente e rafforzando la tendenza a una politica inflessibile.
Israele e l’atomica
Il politologo israeliano Zeev Maoz ha osservato che «Israele è passato da una strategia nucleare basata sulla deterrenza a una strategia maggiormente orientata in chiave offensiva con anche un intreccio, forse, di volontà imperialista».
L’armamento nucleare consente a Israele in primo luogo, naturalmente, di dissuadere paesi ostili dallo scatenare attacchi militari volti alla sua distruzione. Questo dovrebbe essere in teoria il suo scopo primario, quello della deterrenza e dell’arma di ultima istanza. A fini di deterrenza potrebbe però bastare una forza nucleare ben più ridotta rispetto a quella attuale.
Nella seconda metà degli anni Settanta, dopo la Guerra del Kippur (1973) e in un contesto internazionale relativamente difficile, il politologo Steven J. Rosen scrisse che «un deterrente capace di colpire cinque capitali arabe sarebbe [stato] più che sufficiente per costituire un livello di danni “inaccettabile” [per le potenze avversarie]».
Più recentemente, un rapporto elaborato da un gruppo di esperti israeliani e americani ha suggerito che, per garantire la propria deterrenza, Israele deve mantenere una forza di risposta nucleare («second strike») capace di distruggere 10-20 città nemiche, con una potenza esplosiva tale da compromettere definitivamente la possibilità, per l’eventuale aggressore, di continuare a esistere come Stato. «Tutti gli obiettivi nemici dovrebbero essere scelti in base al criterio che la loro distruzione costringerebbe prontamente il nemico a cessare ogni attacco nucleare o biologico o chimico contro Israele».
Su un piano più politico-strategico, il deterrente nucleare, e soprattutto il fatto di detenerne il monopolio nel Medio Oriente, consente tra l’altro a Israele di imporre la propria supremazia militare nella regione e mantenere uno status quo vantaggioso (l’occupazione dei territori arabi conquistati nel 1967) senza correre grandi rischi di pressioni o vere minacce militari da parte dei paesi arabi. Inoltre, la forza nucleare ha fornito a Israele, sicuramente a partire dalla guerra del 1973, un potente mezzo di pressione sugli Stati Uniti per ottenere aiuti economici e soprattutto militari giustificati dalla necessità di garantire che Israele mantenga il proprio vantaggio militare sui paesi arabi e non si trovi «costretto» a usare le armi atomiche.
Forte del suo status nucleare, Israele può premere ancora sugli Stati Uniti, con altre richieste, oltre che sull’Europa e sulla Russia; e può anche far fronte a eventuali pressioni politiche di questpotenze, per esempio per quanto riguarda la questione palestinese. Questa capacità può essere definita come una sorta di «deterrenza globale».
[…]
L’ipotetica «deterrenza globale» che Israele sarebbe in grado di esercitare con la sua forza nucleare potrebbe consistere in questa «dottrina» operativa: se Israele subisce un attacco nucleare, o se comunque rischia di soccombere di fronte ad altra minaccia esistenziale, la sua risposta nucleare colpirà non solo il paese responsabile di tale minaccia ma anche, direttamente o indirettamente, le altre potenze mediorientali, oltre a un certo numero di paesi islamici e, ancora, numerose potenze non del Medio Oriente.
In un’intervista a un periodico olandese, poi ripresa da molti, lo storico militare israeliano, Martin van Creveld, spiegò in termini semplici e diretti la strategia israeliana:
Abbiamo centinaia di testate atomiche [che] possiamo lanciare contro obiettivi in tutte le direzioni, forse anche Roma. La maggior parte delle capitali europee sono obiettivi per la nostra aviazione. Come disse il generale Moshe Dayan: “Israele deve comportarsi come un cane rabbioso, troppo pericoloso perché qualcuno voglia rischiare di infastidirlo”. […] Le nostre forze armate non sono certo al trentesimo posto nella graduatoria mondiale, bensì al secondo o al terzo. Possiamo trascinare il mondo nell’abisso insieme a noi. E vi assicuro che è quello che accadrà prima che Israele precipiti nell’abisso.
Il punto chiave di quello che dice van Creveld sta nelle due ultime frasi che è il caso di ripetere: «Possiamo trascinare il mondo nell’abisso insieme a noi. E vi assicuro che è quello che accadrà prima che Israele precipiti nell’abisso».
Un articolo apparso nel 2006 sul giornale online «Israeli Insider», e poi ripreso da altri siti, esprime gli stessi concetti di van Creveld in termini più crudi ma assai eloquenti:
[S]e lo Stato ebraico si trova di fronte al genocidio e all’annientamento, i nostri nemici non hanno più alcun diritto di sopravvivere, e questo vale anche per i paesi “neutrali” che hanno lasciato che le cose arrivassero a quel punto. […] Non permetteremo che Israele precipiti […] senza trascinare il mondo con noi. […] L’arsenale nucleare israeliano deve essere puntato […] contro i centri simbolici [religiosi] dei nostri nemici [islamici]. Lo stesso principio deve valere per quei paesi non islamici che aiutano coloro che cercano di sradicare Israele […] non permetteremo che si ripeta la storia di Vichy e di Mussolini, di papa Giovanni [sic] e di Stalin.
[…]

● Giorgio S. Frankel, scomparso nel 2012, è stato analista di questioni internazionali e si è occupa di Medio Oriente e Golfo Persico. Ha collaborato con «Il Sole 24 Ore», il «Corriere del Ticino», «il Mulino» e «Affari Esteri».
● Il brano è tratto da L’Iran e la bomba. I futuri assetti del Medio Oriente e la competizione globale, DeriveApprodi (prima gestione), 2010.

in evidenza:

israele minaccia il mondo israele minaccia il mondo

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intervista: il collezionismo per giuseppe garrera (eleonora sampieri sul blog ‘martebenicult’)


[…] completezza: non solo l’opera, ma la documentazione, gli schizzi, compresa la matita o il pennello con sui è stato fatto quel lavoro: inevitabilmente la collezione ha assunto anche l’aspetto di una storia di reliquie insieme alla possibilità di ripristinare un tempo intero, o meglio ha superato del tutto la sospettabile dimensione della sola quadreria per divenire e testimoniare una creatività disseminata […]

martebenicult.wordpress.com/20…

intervista a Giuseppe Garrera sul collezionismo
cliccare per ingrandire

#art #arte #asemicWriting #collezione #CollezioneGarrera #CollezioneGiuseppeGarrera #collezionismo #creativitàDisseminata #EleonoraSampieri #EmilioPrini #Garrera #GinoDeDominicis #HanneDarboven #LinaStern #MarcoGiovenale #Martebenicult #MaxRenkel #MirthaDermisache #Piranesi #scritturaAsemica

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30 giugno, napoli, libreria luce: “prima dell’oggetto” (déclic, 2025)


a Napoli, lunedì 30 giugno, alle ore 18, presso la Libreria Luce
(piazzetta Durante 1)

incontro sul libro di prose
PRIMA DELL’OGGETTO
di Marco Giovenale

(déclic, 2025)

MG in dialogo con
Gaia Parlato
e Ciro Russo

*

la libreria:
lucelibreriaemotiva.it

il libro:
declicedizioni.it/prodotto/pri…

estratti e link:
slowforward.net/2025/05/16/lin…

evento fb:
facebook.com/events/6259426905…

*

saranno inoltre presenti in libreria copie del tabloid gratuito “La scuola delle cose” (Lyceum/Mudima), n. 19, interamente dedicato alla scrittura di ricerca (info: slowforward.net/2025/06/11/un-…)

#CiroRusso #déclic #GaiaParlato #lettura #LibreriaLuce #presentazione #PrimaDellOggetto #prosa #reading


link e materiali per “prima dell’oggetto” (déclic, maggio 2025)


POST IN CONTINUO AGGIORNAMENTO


scheda editoriale:

copertina di "Prima dell'oggetto", di Marco Giovenale (déclic, 2025)
cliccare per accedere al sito dell’editore

Se c’è un libro che si è stufato sia della poesia sia del narrare usuale, e che va in senso opposto, è questo: si muove verso il senza verso e si interroga sulla fuga caotica delle cose e delle narrazioni, come alice che non capisce le corse del bianconiglio ma si secca pure di seguirlo. il lettore non deve però spaventarsi di questo smarrimento. potrà confidare in alcune chiavi, rammentando:

– che quasi tutto si svolge a roma, ossessivamente richiamata: e tanto il richiamare quanto il suo oggetto danno sul barocco, con conseguente eco lontana di erotía;
– che una sfumante prima parte del libro si abbandona al flusso fonico del discorso, toccando solo leggermente la sostanza di storie e microstorie;
– che detto flusso si cristallizza pian piano in quasi-racconto, e allora affiorano figure precise, anche se spesso poi si sfaldano, si dissipano;
– che a sfarinarsi è tanto il linguaggio quanto il reale già sotto scacco e fuori fuoco, come per un’apocalisse nascosta in ogni pixel del quadro.

PRIMA DELL’OGGETTO
di Marco Giovenale
déclic edizioni || libro in brossura con alette, cm 13,5 x 19 || pp. 128, ISBN 9791281406117 || uscita: 16 maggio 2025

READING, INCONTRI, REGISTRAZIONI, APPUNTI:

19 giu. 2025:
notille da un social dopo il reading a Villa Lais del 28 mag. 2025
slowforward.net/2025/06/19/not…

17 giu. 2025
pod al popolo, #070: reading perinelli e giovenale @ studio campo boario, 17 giu. 2025
@ archive: archive.org/details/pap-070-pr…

16 giu. 2025:
registrazione del reading (con autoannotazioni) a Villa Lais, 28 mag. 2025
slowforward.net/2025/06/16/pap…

31 mag. 2025
pod al popolo, #069: lettura di mg (da Oggettistica e Prima dell’oggetto) @ ‘roma chiama poesia’, teatro basilica, 31 mag. 2025
@ archive; archive.org/details/pap069_Rom…


ANTEPRIME, ESTRATTI, FRAMMENTI:

un estratto qui

Quattro estratti/anteprime su fb (apr.-mag. 2025):
slowforward.net/2025/06/02/ant…

Alcuni materiali comparsi in altra forma sul Multiperso:

Scendi, 21 giu. 2023:
multiperso.wordpress.com/2023/…

L’importanza dell’ascolto, 16 lug. 2023:
multiperso.wordpress.com/2023/…

Stanza stanza, 24 lug. 2023:
multiperso.wordpress.com/2023/…

Pietra, 25 set. 2023:
multiperso.wordpress.com/2023/…

[Nest. Rest. Reset. Next], 4 ott. 2023:
multiperso.wordpress.com/2023/…

Videoripresa, 13 ott. 2023:
multiperso.wordpress.com/2023/…

*

declicedizioni.it/prodotto/pri…

#069 #070 #antiracconto #controracconto #déclic #MG #PrimaDellOggetto #prosa #prosaBreve #scritturaDiRicerca #scrittureDiRicerca #testiDiMgInRete #testiDiMgOnline #VillaLais


Questa voce è stata modificata (2 settimane fa)

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otavia / anat gutberg. 2016


youtu.be/mMD63t-W0Os?si=7xIBm-…

#AnatGutberg #art #experimentalVideo #video

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arnaldo pomodoro,due frammenti da “l’arte dell’uomo primordiale”, di emilio villa (2004)


*

Arnaldo Pomodoro,
due frammenti da L’arte dell’uomo primordiale, di Emilio Villa, 2004

#ArnaldoPomodoro #art #arte #EmilioVilla #LArteDellUomoPrimordiale

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newsletter slowforward 9 maggio – 21 giugno 2025 + sostieni l’eroica opra ultraventennale del sito


tra ieri e oggi ho spedito per mail – alle persone registrate – la newsletter (a)periodica di slowforward, con link a post pubblicati qui dal 9 maggio al 21 giugno. la newsletter non ha (ancora) un nome, e viene manualmente compilata da me. chi volesse riceverla, per leggere o rileggere informazioni e articoli che giocoforza sono recuperabili ma visivamente scomparsi oltre l’orizzonte degli eventi, può farmene richiesta scrivendo a slowforward.net/contact/

chi volesse sostenere il lavoro di slowforward, di mg / differx,
può farlo via ko-fi oppure paypal


sostieni slowforward, offrigli un caffè! https://ko-fi.com/differx57119
ko-fi.com/differx57119

mettiamola (sempre) così: sono fermo a uno dei semafori della rete, e vi faccio cenno indicando il parabrezza… se apprezzate e vi fa piacere che io da 22 anni quotidianamente vi aiuti a renderlo ben trasparente e sensibile a informazioni & notizie su #scritturadiricerca #scritturasperimentale #palestina #asemicwriting #scritturaasemica #antifascismo #prosa #prosabreve #prosainprosa #artecontemporanea #materialiverbovisivi #audio #podcast #video #presentazioni #criticaletteraria #teorialetteraria #letturepubbliche #progettiletterari, #archivi #anni70 … non avete da fare altro che offrirmi un caffè.

#2003 #Anni70 #anniSettanta #anni70 #annisettanta #antifascismo #archivi #archivio #arteContemporanea #artecontemporanea #asemic #asemicWriting #asemicwriting #audio #caffè #CarmeloBene #contact #controinformazione #CorradoCosta #criticaLetteraria #CriticaLetteraria #differx #diffusioneDiTesti #EmilioGarroni #EmilioVilla #flarf #glitch #googlism #informazione #informazioni #koFi #kofi #lavoro #letturePubbliche #letturepubbliche #link #MagdaloMussio #mail #materialiVerbovisivi #materialiverbovisivi #MG #NanniBalestrini #newsletter #newsletterPeriodica #notizie #orizzonteDegliEventi #Palestina #parabrezza #paypal #podAlPopolo #podalpopolo #podcast #post #presentazioni #progettiLetterari #progettiletterari #prosa #prosaBreve #ProsaInProsa #prosabreve #prosainprosa #raccoltaDiMateriali #reading #scritturaAsemica #scritturaComplessa #scritturaDiRicerca #scritturaSperimentale #scritturaasemica #scritturadiricerca #scritturasperimentale #scrittureComplesse #scrittureDiRicerca #scrittureSperimentali #slowforward #slowforwardDal2003 #sostieniSlowforward #teoriaLetteraria #teorialetteraria #unCaffèASlowforward #video #videopresentazioni

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pod al popolo, # 067: vincenzo ostuni, “faldone” (il saggiatore), presentazione a milano, 11 giu. 2025


Audio completo della presentazione del Faldone, di Vincenzo Ostuni (il Saggiatore, 2025), al ferrobedó, Milano, 11 giugno 2025, con interventi critici di Tommaso Di Dio, Daniele Giglioli e Arturo Mazzarella. Ora su Pod al popolo. Podcast irregolareed ennesimo fail again fail better dell’occidente postremo. Buon ascolto.
Vincenzo Ostuni, "Faldone" (il Saggiatore, 2025)
pagina del libro: ilsaggiatore.com/libro/faldone

#ArturoMazzarella #audio #DanieleGiglioli #Faldone #Ferrobedò #IlSaggiatore #lettura #mp3 #PAP #pap067 #pap067 #podAlPopolo #podalpopolo #podcast #poesia #poesie #presentazione #reading #scritturaDiRicerca #scrittureDiRicerca #TommasoDiDio #VincenzoOstuni

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il festival di ‘inverso’ il 5 e 6 luglio a roma: dati, programma e biglietti


sono stato invitato al festival che vedete qui: t.ly/VX3-R

vi aspetto per un reading collettivo con confronto/dibattito il 5 alle ore 16, e poi anche alle 18 per parlare della Scuola delle cose. qui di séguito il cronotopo (ma il programma intero è assai ricco e – per completezza – suggerisco di cliccare sul primo link).

cronotopo di Inverso festival - parte del pomeriggio del 5 luglio 2025
cliccare per ingrandire

*

La scuola delle cose, n. 19, aprile 2025, SCRITTURA DI RICERCA (pubbl. Mudima / Lyceum)>>> Personalmente – come sopra accennato – parteciperò alla sezione “Mappare il poetico” dando un contributo al dialogo, parlando delle scritture sperimentali per come si sono sviluppate / articolate negli ultimi venti-venticinque anni, partendo dal tabloid “La scuola delle cose” (Lyceum/Mudima, aprile 2025), fascicolo n. 19 dedicato interamente alle SCRITTURE DI RICERCA. <<<<

*

Elementi essenziali, dal post di ‘Inverso’ su fb:

Sabato 5 e domenica 6 luglio
Ex mercato di Torre Spaccata, nella struttura di Associazione Calpurnia
(Viale dei Romanisti 45 / Via Filippo Tacconi 11 – Roma)

Talk, laboratori, presentazioni e performance

N.B.: biglietto singola giornata e accesso ai laboratori per adulti e accompagnatori: €10
Biglietto valido per sabato e domenica: €15
*Nel biglietto sono inclusi il tesseramento all’Associazione Calpurnia e alla futura Inverso APS

Localizzazione:
maps.app.goo.gl/ozJeMvsSZdhx8A…

#AssociazioneCalpurnia #carotaggi #CentroScritture #DimitriMilleri #EmanueleFranceschetti #FedericoItaliano #GildaPolicastro #InVerso #InversoAPS #LaScuolaDelleCose #laboratori #lettura #letture #LucaRizzatello #Lyceum #MarcoGiovenale #Mudima #NikolaMadzirov #performance #presentazioni #reading #readingCollettivo #scritturaDiRicerca #talk #TommasoDiDioù #ValerioMassaroni


un inquadramento della scrittura di ricerca: nel n. 19 della ‘scuola delle cose’ (lyceum/mudima)


La scuola delle cose, n. 19, aprile 2025, SCRITTURA DI RICERCA (pubbl. Mudima / Lyceum)
cliccare per ingrandire

forse per la prima volta dopo oltre 20 anni di non disonorevole attività, un certo modo di fare sperimentazione letteraria ottiene un inquadramento teorico-critico complessivo, pur sintetico.

esce cioè il n. 19 del periodico ‘La scuola delle cose”, dell’associazione Lyceum (grazie alla Fondazione Mudima), interamente dedicato alla SCRITTURA DI RICERCA.

lo si sa e lo si è ripetuto assai: la (formula) “scrittura di ricerca” ha una storia di lunga durata, attraversando un po’ tutto il Novecento, almeno dagli anni Quaranta-Cinquanta, e in maniera nemmeno poi troppo carsica. d’accordo. tuttavia questo numero della “Scuola delle cose” non è una disamina storica integrale, semmai un lavoro sugli ultimi venti-venticinque anni di ricerca letteraria, o scrittura complessa. con (ovviamente, immancabilmente) puntuali affondi nel passato e nella produzione di certi autori a dir poco fondativi, soprattutto Corrado Costa e Jean-Marie Gleize.

prima occasione di presentazione: 19 giugno, Milano, Fondazione Mudima:
slowforward.net/wp-content/upl…

rapidamente descrivendo:

dettaglio de La scuola delle cose n 19_ 2025__ foto di Antonella Anedda
dettaglio da una foto di Antonella Anedda. cliccare per ingrandire

L’espressione “scrittura di ricerca” è in azione da diversi decenni, e di certo si perde già nelle “profondità” del Novecento. Tuttavia, dagli anni 2003-2009 (ovvero fra l’esplosione dei blog letterari e l’uscita del libro collettivo Prosa in prosa – edito da Le Lettere; ora da Tic edizioni) e fino a oggi, il numero di materiali sperimentali e saggi sugli stessi è decisamente cresciuto. Ha dunque senso ed è forse addirittura indispensabile iniziare a fare il punto della situazione. Un primo e senz’altro assai sintetico tentativo è rappresentato da questo numero de «La scuola delle cose», che raccoglie otto interventi di altrettanti studiosi e studiose, intorno alla ricerca letteraria e alle scritture complesse.

queste le autrici e gli autori dei saggi nel tabloid, e i titoli degli interventi:

Gian Luca Picconi,
Scrittura di ricerca, prosa in prosa, letteralità

Massimiliano Manganelli,
Appunti sulle scritture procedurali

Luigi Magno,
Cinque nomi (più uno) e dieci titoli. La poesia di ricerca francese (oggi) in Italia

Chiara Portesine,
Il compromesso fonico: l’eredità di Corrado Costa

Renata Morresi,
Il movimento chiamato Language Poetry in Italia oggi

Chiara Serani,
Scritture non convenzionali e intermedialità (2000-2025)

Luigi Ballerini,
Intervento sulla poesia che si potrebbe fare

Daniele Poletti,
Scritture complesse. Il superamento dell’appartenenza

*

il tabloid gratuito è disponibile a Milano in Fondazione (via Tadino 26); a Roma presso la Libreria Tic (piazza San Cosimato 39); presto a Perugia nella libreria Mannaggia (via Cartolari 8) e a Bologna da Modo Infoshop (via Mascarella 24/b).


Lyceum _ Scuola delle Cose _ dati editoriali e redazionali
cliccare per ingrandire

Fondazione Mudima
FONDAZIONE MUDIMA

Via Tadino 26, Milano
info@mudima.net
mudima.net

*

in collaborazione con
l’associazione dipoesia
logo dell'"associazione dipoesia"

#ChiaraSerani #CorradoCosta #DanielePoletti #FondazioneMudima #GianLucaPicconi #GinoDiMaggio #intermedialità #kritik #LaScuolaDelleCose #langpo #languagePoetry #letteralità #LuigiBallerini #LuigiMagno #Lyceum #MassimilianoManganelli #MicheleZaffarano #Mudima #poesiaDiRicercaFrancese #ProsaInProsa #RenataMorresi #ricercaLetteraria #scritturaComplessa #scritturaDiRicerca #scritturaNonAssertiva #scrittureComplesse #scrittureDiRicerca #scrittureNonAssertive #scrittureNonConvenzionali #scrittureProcedurali #ScuolaDelleCose #segnaliEAzioni #traduzione #traduzioni #zinesAuthorsETaggatoComeChiaraPortesine


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dip 053


#israele – come Stato – da settimane paga e fa mettere queste pubblicità inquietanti su #youtube in cui si vede addirittura un soldato isr ripreso di spalle di tre quarti che fa con le due mani unite il segno del cuore; e – a seguire – pacchi di cibo vengono consegnati a #palestinesi (?) che sorridono felici guardando in macchina.
è il modo sionista di finire di fare schifo. di completare il quadro.
a fingere aiuti per uccidere sì, ma a fare il cuore con le mani sul #genocidio ancora non ci erano arrivati.
izrahell fa il cuore sul genocidio

#bambini #children #colonialism #dip #dip053 #dip053 #Gaza #genocide #genocidio #IDF #invasion #IOF #israelcriminalstate #Israele #israelestatocriminale #israelterroriststate #izrahell #massacri #Palestina #Palestine #palestinesi #sionismo #sionisti #starvingcivilians #starvingpeople #warcrimes #youtube #zionism


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se 20mila euro li avete, teneteveli


testimonianza interessantissima sulla giovane holding:

scrolloergodubito.substack.com…

#20milaEuro #Holden #holding

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dip 052


che poi alla fine si sa benissimo come funzionano. decine di migliaia di loro film lo hanno per decenni vomitato e fatto introiettare (come cosa normale) a tutti.

sono nati, proprio come entità nazionale, sul genocidio dei nativi e il furto delle loro terre. assassini e ladri, dunque. e schiavisti, e razzisti. colonialismo e apartheid di squisito stampo britannico.

hanno messo a punto e usato l’atomica.

fanno i conti col loro inconscio di merda, pieno di sangue altrui, lasciandogli mano libera nella prassi. soprattutto davanti a una convenienza economica immediata, che si sbarazza della storia e del futuro.

gli altri vanno distribuiti in sole tre categorie: zombie (morti che non si decidono a morire e vanno quindi aiutati a farlo), alieni e predatori. tutti pericolosi di fatto.

del resto, se la sottilissima pellicola del sogno lo dice, dev’essere così vero da spingere anche il più mite cittadino a uscire a sparare all’impazzata.

#amerika #dip #dip052 #dip052

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SE IL MONDO ADOTTASSE LE REGOLE DI GUERRA DI ISRAELE, CIÒ PORTEREBBE AD UNA CATASTROFE GLOBALE


Dal 7 ottobre 2023, Israele ha coltivato una psiche nazionale in cui la sopravvivenza ebraica sembra dipendere dalla distruzione dell'altro.

Di Hanin Majadli - 20 giugno 2025

Mentre mi riparo da un bombardamento missilistico iraniano in un parcheggio sotterraneo, mi siedo e rifletto su come gli anni della mia vita vengano sprecati nelle guerre di Israele, guerre che non mi riguardano. Mi chiedo se siano proprio le provocazioni di Israele, le sue furie sconsiderate, a causare un giorno la mia fine. Sarebbe una triste ironia.

Dal 7 ottobre 2023, Israele ha abbandonato la dottrina della deterrenza, un tempo nota come "Muro di Ferro", in favore di qualcosa di molto più pericoloso: una mentalità di distruzione e annientamento. Forse quell'impulso è sempre stato lì, sepolto sotto la superficie, ma ora è allo scoperto ed esplicitamente dichiarato. Non si tratta di un semplice cambiamento tattico, ma di una profonda trasformazione della coscienza, della visione del mondo, forse persino di una psiche collettiva ferita e segnata.

Quando Israele ha smesso di parlare di contenimento e deterrenza e ha iniziato a parlare invece di Cancellazione? Quando l'obiettivo ha smesso di essere la sicurezza ed è diventato, invece, l'eliminazione dell'altro, la sua esistenza, le sue istituzioni, persino il suo diritto di esistere come nemico?

Secondo questa logica, qualsiasi cosa disturbi la vista degli israeliani, che si tratti di una stazione televisiva, di un'università, di un quartiere residenziale o di una stazione di servizio, diventa un legittimo bersaglio da distruggere. È così che sono state bombardate le università di Gaza e Teheran, e come sono stati uccisi scienziati, giornalisti, artisti e scrittori. Israele non si limita più a obiettivi militari; distrugge le stesse condizioni che sostengono la vita e la possibilità di ricostruire.

Tutto questo avviene in nome dell'"autodifesa". Ma questa non è più una risposta a una minaccia concreta, bensì un'offensiva guidata da una visione del mondo sfrenata, priva di confini morali, legali o persino pragmatici. Israele cerca di essere l'unica Potenza Dominante in Medio Oriente. E se il Diritto Internazionale avesse ancora un peso reale, beh, Israele lo viola ripetutamente a Gaza, in Libano, in Siria e in Iran. Tanto che, con ogni attacco, sega proprio il ramo su cui poggia l'idea del Diritto Internazionale.

Israele rivendica per sé il diritto di violare, colpire e bombardare, ripetutamente, anche coloro che non rappresentano più una minaccia immediata. La continua distruzione di Gaza non fa che sottolineare questo messaggio. Tutto ciò crea un pericoloso precedente con implicazioni di vasta portata: cosa si sentiranno in diritto di fare le altre nazioni nelle loro guerre? Dov'è il confine tra ciò che è permesso e ciò che non lo è? E cosa succede quando altri stati adottano la stessa logica israeliana nei confronti dei loro nemici? Una catastrofe.

E gli israeliani stessi? Fin dalla sua fondazione, e ancor di più dal 7 ottobre 2023, Israele ha coltivato una psiche nazionale in cui la sopravvivenza ebraica sembra dipendere dalla distruzione dell'altro. Cosa farebbero gli israeliani se altri Paesi si prendessero le stesse libertà che Israele si prende per sé? Il linguaggio, le dichiarazioni, il tono di politici, giornalisti e cittadini rivelano tutti la stessa verità: non c'è cura. Gli israeliani sono ciechi, prigionieri e istigati.

E forse la cosa più spaventosa è che questa logica non sembra più estrema, ma è diventata la norma; che la società israeliana, con le sue istituzioni, i suoi consiglieri, i suoi giornalisti, i suoi genitori e i suoi figli, abbia imparato a pensare in questo modo. Il linguaggio stesso è cambiato, e i bambini israeliani cresceranno immersi in esso, ignari dell'esistenza di un'altra strada. Le regole che Israele sta consolidando attraverso la sua aggressiva condotta militare scuoteranno non solo la Regione, ma il mondo intero per molti anni a venire.


*
Traduzione: La Zona Grigia
facebook.com/share/p/1BrN97r1R…

Fonte: archive.md/CaZA8



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25 giugno, matteo tonoli: “forward thinking and new models of sustainability” (seminar held in Italian, thx to the ‘neocybernetic crew’)

Forward Thinking and New Models of Sustainability

Matteo Tonoli

25 giugno 6pm


LINK TO THE MEETING

I will start with a symbolic episode, “raining stones,” from Douglas Rushkoff’s book Throwing Rocks at the Google Bus.

Throwing rocks and protesting require a second-order view of the future (Wiener and Rosenblueth), on a generational scale. This vision is difficult to acquire because crushed by presentism (a consequence of the information and digital noise explosion of the 2010s), it flattens our temporal perception, limiting it to instants of eternal present under the banner of the “disposable.” This phenomenon impoverishes the vision of a possible future and, in some ways, makes us unable to glimpse its real implications.

I will argue that sustainable leadership must overcome presentism and adopt a generative, auto-poietic relationship with time in its dimensions of memory, present and future. Specifically, the tool that allows one to “prune the crown of the tree of possible futures” is accountability: knowing how to model the future to understand the consequences of actions on a generational time scale. As a result of these predictions we then act on the present, in a retroactive process.

A central aspect of this reflection is the retrieval of la parole (Grothendieck), a fundamental tool for imagining the future accurately and consciously, and then communicating it effectively to the actors involved in the sustainability chain. Linguistic sustainability then becomes a key element: a clear, unambiguous language that leaves no room for bad faith (Sartre), or that tendency to deceive ourselves (as happens when we reduce global warming to climate change, confusing cause and effect). In this sense, pertinence, which for Augé is the ability to “understand an epoch and speak to an epoch,” is essential for responsible communication.

I will conclude by emphasizing how a leadership that can retrieve the deep sense of the word and communicate it, succeeds in speaking with a political language. A language that, nourished by a highly informative past breaking into a dense and lived present, works every day to expand the horizon of possibilities (von Foerster).

An engineer first and sociologist later, Matteo Tonoli translates his many interests and passions into reflections on several issues that include complexity, innovation, the relationship between science and society, design and music. He is an education consultant and his latest work has been published within the collective volume Communication and Scientific Uncertainty in the Knowledge Society (Cerroni and Carradore, Franco Angeli, 2021).

neocyberneticcrew.org/

#CommunicationAndScientificUncertaintyInTheKnowledgeSociety #complexity #disposable #eternalPresent #ForwardThinkingAndNewModelsOfSustainabilit #Grothendieck #innovation #laParole #linguisticSustainability #MatteoTonoli #NeocyberneticCrew #ouglasRushkoff #presentism #sustainability #temporalPerception #theDisposable #ThrowingRocksAtTheGoogleBus #vonFoerster #WienerAndRosenblueth

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nel comparto “post-poetica” di ‘ahida’ online, “serie limitrofa”, testo di luca zanini


su 'ahida' un testo di Luca Zanini
cliccare per leggere

ahidaonline.com/post/post-poet…

_

#ahida #ahidaOnLine #ahidaonline #LucaZanini #postPoetica #postpoetica #scritturaDiRicerca #scrittureDiRicerca

Questa voce è stata modificata (2 settimane fa)

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black out / nanni balestrini. 1979


archive.org


cliccare per leggere

Alle origini di questo poemetto è il progetto di una «azione per voce»
che avrebbe dovuto essere eseguita da Demetrio Stratos alla Rotonda
della Besana di Milano nel maggio 1979. L’improvvisa malattia e la morte
di Stratos, avvenuta il 14 maggio al Memorial Hospital di New York, e
l’incriminazione di Balestrini nel quadro dell’inchiesta del 7 aprile ne
hanno impedita la realizzazione. Questi avvenimenti divengono i
principali motivi di ispirazione del testo, al quale Balestrini ha
lavorato durante la sua latitanza, tuttora in corso. Al centro
dell’opera si collocano il mito e la realtà del ’68, dell’indomabile
processo di trasformazione dei rapporti politici, sociali e personali di
questi dieci e più anni. Stretta tra la morsa di un terrorismo, che le è
storicamente e culturalmente estraneo, e la repressione dello stato e
dei mass-media che criminalizza il suo rifiuto, la sua opposizione, i
suoi desideri e i suoi bisogni, «la parte migliore di una generazione» è
qui rappresentata in un atroce fase d’impotenza, di smarrimento, di
oscurità della coscienza e dell’azione, in attesa di ritrovare in se
stessa la forza di continuare a vivere e a sperare. Ritagliando blocchi
di immagini-linguaggio con la tecnica del patchwork, Balestrini fonde le
sue precedenti esperienze del verso e della prosa in un linguaggio
articolato, lucido e appassionato, che riconquista alla poesia italiana
un «tono alto» da tempo assente.

#NanniBalestini

Questa voce è stata modificata (2 settimane fa)

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pod al popolo, # 066: presentazione di “nz”, di antonio syxty (ikonalíber) a roma, studio campo boario, 3 giu. 2025


Audio completo della presentazione di NZ, di Antonio Syxty (ikonaLíber, collana Syn, 2025), presso lo Studio Campo Boario, Roma, 3 giugno 2025, con interventi critici di MG. Ora su Pod al popolo. Podcast irregolareed ennesimo fail again fail better dell’occidente postremo. Buon ascolto.
copertina di NZ, di Antonio Syxty
pagina del libro: ikona.net/antonio-syxty-nz/

#AntonioSyxty #audio #collanaSyn #IkonaLíber #lettura #MarcoGiovenale #mp3 #PAP #pap066 #podAlPopolo #podalpopolo #podcast #presentazione #reading #scritturaDiRicerca #scrittureDiRicerca #StudioCampoBoario #SYN #SynScrittureDiRicerca #SYN_ScrittureDiRicerca

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oggi, 21 giugno, a roma: manifestazione nazionale contro il riarmo, il genocidio e l’autoritarismo


manifestazione nazionale contro il riarmo
cliccare per ingrandire

I tempi sono bui. Serve una mobilitazione mondiale CONTRO LA GUERRA, IL RIARMO, IL GENOCIDIO, L’AUTORITARISMO

Aderiscono e promuovono; mille sigle in 18 paesi, di cui oltre 300 in Italia.

Appuntamento sabato 21 giugno, alle ore 14, a Roma per la manifestazione nazionale contro guerra, riarmo, genocidio, autoritarismo, promossa dalle oltre 300 reti, organizzazioni sociali, sindacali, politiche nazionali e locali che hanno sottoscritto l’appello della Campagna europea #StopRearmEurope (stoprearm.org/), che ad oggi conta tra le proprie adesioni circa mille sigle in 18 paesi e che vede come promotori italiani Arci, Ferma il Riarmo (Sbilanciamoci, Rete Italiana Pace e Disarmo, Fondazione Perugia Assisi, Greenpeace Italia), Attac e Transform Italia.

La manifestazione nazionale del 21 giugno rientra nella settimana di mobilitazione europea, che si terrà dal 21 al 29 giugno in occasione del vertice della Nato a L’Aja, che proprio in quei giorni deciderà i dettagli del gigantesco piano di riarmo deciso dall’Unione Europea, e vedrà la convergenza di tante identità, tutte impegnate contro la guerra, per la pace, per la giustizia sociale e climatica, i diritti e la democrazia nel nostro paese.

Un appuntamento che si inserisce nello stesso percorso di mobilitazione che attraverserà altre due tappe fondamentali: la manifestazione nazionale contro il Decreto legge Sicurezza, promossa il 31 maggio a Roma da “A pieno regime”, e il voto per i 5 sì ai Referendum dell’8-9 giugno su lavoro e cittadinanza.

www.fermailriarmo.it | stoprearmitalia [at] gmail.com
Per adesioni: stoprearm.org

Rete Italiana Pace e Disarmo

#Arci #Attac #controIlDecretoLeggeSicurezza #controIlGenocidio #controIlRiarmo #controLAutoritarismo #controLaGuerra #FermaIlRiarmo #FondazionePerugiaAssisi #Greenpeace #GreenpeaceItalia #manifestazione #manifestazioneNazionale #organizzazioniSociali #pace #pacifismo #ReteItalianaPaceEDisarmo #reti #Sbilanciamoci #StopRearmEurope #TransformItalia

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installance #0193: a divination card


installance 0193
installance n. : # 0193type : divination cardsize : ~ cm 7,5 x 5record : lowres shotadditional notes : abandoneddate : Jun 20th, 2025time : 1:01pmplace : Rome, viale Marconi footnote : ---copyright : (CC) 2025 differx
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#art #arte #conceptual #conceptualArt #divination #divinationCard #i0193 #i0193 #indexCard #installance #konzept

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il 26 giugno, a roma: ‘urban experience’ e l’archivio performante all’icbsa. il performing media per la memoria dell’avanguardia e l’innovazione territoriale

L’Archivio Performante all’ICBSA. Il Performing Media per la Memoria dell’Avanguardia e l’Innovazione Territoriale

data spostata al
26 giugno 2025, dalle 15:00 alle 17:30
A Roma, all’Istituto Centrale per i Beni Sonori ed Audiovisivi (ICBSA, Palazzo Mattei di Giove, Via Michelangelo Caetani 32, l’ex Discoteca di Stato) il 26 giugno alle ore 15 c’è un incontro strategico: Il Performing Media per la Memoria dell’Avanguardia e l’Innovazione Territoriale.

Robert Fludd _ Globe Theatre

L’incontro si svolgerà come un brainstorming per attivare un confronto aperto (e non un convegno di studi) tra protagonisti e studiosi, per promuovere una staffetta intergenerazionale e una interoperabilità degli archivi già istituiti, pensando a come coniugare la Memoria dell’Avanguardia con l’Innovazione Territoriale.

TUTTE LE INFORMAZIONI QUI:
urbanexperience.it/eventi/larc…

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un inquadramento della scrittura di ricerca: nel n. 19 della ‘scuola delle cose’ (lyceum/mudima)


La scuola delle cose, n. 19, aprile 2025, SCRITTURA DI RICERCA (pubbl. Mudima / Lyceum)
cliccare per ingrandire

forse per la prima volta dopo oltre 20 anni di non disonorevole attività, un certo modo di fare sperimentazione letteraria ottiene un inquadramento teorico-critico complessivo, pur sintetico.

esce cioè il n. 19 del periodico ‘La scuola delle cose”, dell’associazione Lyceum (grazie alla Fondazione Mudima), interamente dedicato alla SCRITTURA DI RICERCA.

lo si sa e lo si è ripetuto assai: la (formula) “scrittura di ricerca” ha una storia di lunga durata, attraversando un po’ tutto il Novecento, almeno dagli anni Quaranta-Cinquanta, e in maniera nemmeno poi troppo carsica. d’accordo. tuttavia questo numero della “Scuola delle cose” non è una disamina storica integrale, semmai un lavoro sugli ultimi venti-venticinque anni di ricerca letteraria, o scrittura complessa. con (ovviamente, immancabilmente) puntuali affondi nel passato e nella produzione di certi autori a dir poco fondativi, soprattutto Corrado Costa e Jean-Marie Gleize.

prima occasione di presentazione: 19 giugno, Milano, Fondazione Mudima:
slowforward.net/wp-content/upl…

rapidamente descrivendo:

dettaglio de La scuola delle cose n 19_ 2025__ foto di Antonella Anedda
dettaglio da una foto di Antonella Anedda. cliccare per ingrandire

L’espressione “scrittura di ricerca” è in azione da diversi decenni, e di certo si perde già nelle “profondità” del Novecento. Tuttavia, dagli anni 2003-2009 (ovvero fra l’esplosione dei blog letterari e l’uscita del libro collettivo Prosa in prosa – edito da Le Lettere; ora da Tic edizioni) e fino a oggi, il numero di materiali sperimentali e saggi sugli stessi è decisamente cresciuto. Ha dunque senso ed è forse addirittura indispensabile iniziare a fare il punto della situazione. Un primo e senz’altro assai sintetico tentativo è rappresentato da questo numero de «La scuola delle cose», che raccoglie otto interventi di altrettanti studiosi e studiose, intorno alla ricerca letteraria e alle scritture complesse.

queste le autrici e gli autori dei saggi nel tabloid, e i titoli degli interventi:

Gian Luca Picconi,
Scrittura di ricerca, prosa in prosa, letteralità

Massimiliano Manganelli,
Appunti sulle scritture procedurali

Luigi Magno,
Cinque nomi (più uno) e dieci titoli. La poesia di ricerca francese (oggi) in Italia

Chiara Portesine,
Il compromesso fonico: l’eredità di Corrado Costa

Renata Morresi,
Il movimento chiamato Language Poetry in Italia oggi

Chiara Serani,
Scritture non convenzionali e intermedialità (2000-2025)

Luigi Ballerini,
Intervento sulla poesia che si potrebbe fare

Daniele Poletti,
Scritture complesse. Il superamento dell’appartenenza

*

il tabloid gratuito è disponibile a Milano in Fondazione (via Tadino 26); a Roma presso la Libreria Tic (piazza San Cosimato 39); presto a Perugia nella libreria Mannaggia (via Cartolari 8) e a Bologna da Modo Infoshop (via Mascarella 24/b).


Lyceum _ Scuola delle Cose _ dati editoriali e redazionali
cliccare per ingrandire

Fondazione Mudima
FONDAZIONE MUDIMA

Via Tadino 26, Milano
info@mudima.net
mudima.net

*

in collaborazione con
l’associazione dipoesia
logo dell'"associazione dipoesia"

#ChiaraSerani #CorradoCosta #DanielePoletti #FondazioneMudima #GianLucaPicconi #GinoDiMaggio #intermedialità #kritik #LaScuolaDelleCose #langpo #languagePoetry #letteralità #LuigiBallerini #LuigiMagno #Lyceum #MassimilianoManganelli #MicheleZaffarano #Mudima #poesiaDiRicercaFrancese #ProsaInProsa #RenataMorresi #ricercaLetteraria #scritturaComplessa #scritturaDiRicerca #scritturaNonAssertiva #scrittureComplesse #scrittureDiRicerca #scrittureNonAssertive #scrittureNonConvenzionali #scrittureProcedurali #ScuolaDelleCose #segnaliEAzioni #traduzione #traduzioni #zinesAuthorsETaggatoComeChiaraPortesine


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oggi, 20 giugno, a roma, presentazione di “saltiquanti”, di gianluca garrapa (ecs, 2025)


coordina: Valerio Massaroni

presenta: Antonio F. Perozzi

interviene: Gianluca Garrapa

VENERDÌ 20 GIUGNO 2025

h 19, Velvet Pub

Viale dello Scalo S. Lorenzo, 77/c – Roma

Ingresso libero

scheda editoriale: centroscritture.it/product-pag…

#AntonioFrancescoPerozzi #CentroScritture #ECS #EdizioniDelCentroScritture #gianlucaGarrapa #lettura #presentazione #reading #Saltiquanti #ValerioMassaroni #VelvetPub

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contrastare la deriva neofascista: un comunicato dell’anpi


riprendo, con ritardo ma con convinzione parecchio energica, questa nota, importantissima, dell’ANPI:

«Il Comitato Nazionale,
viste le continue e sempre più frequenti manifestazioni di organizzazioni di estrema destra che si riuniscono per esaltare il passato regime fascista, attraverso la riunione di un significativo numero di partecipanti, organizzati con divise e inquadramento paramilitare e/o militare, con saluti romani e chiamata del “presente”;

ritenuto che negli ultimi tempi a Milano si è tenuta una parata col pretesto dell’anniversario dell’omicidio di Sergio Ramelli, vittima di un agguato criminale, durante cui un numero di persone (circa duemila) e di associazioni neofasciste hanno partecipato all’evento;

valutato che tali manifestazioni, unitamente ad altre, rappresentano una gravissima e significativa condotta apologetica in violazione delle norme Scelba e Mancino, nelle quali è ravvisabile la ricostituzione del partito fascista, vietata dalla XII disposizione finale della Costituzione;
considerato che tali manifestazioni spesso non sono state impedite o comunque sanzionate dalle istituzioni competenti che le hanno tollerate;

ritiene che si debbano assumere tutte le iniziative finalizzate al contrasto di tali manifestazioni, anche in sede giudiziaria, e che si debba così fronteggiare con la massima energia la pericolosa deriva a cui da tempo stiamo assistendo.»

✍🏻 Comitato Nazionale ANPI
Nota del 10 maggio 2025

#ANPI
#ComitatoNazionaleANPI
#MaiPiùFascismi

#ANPI #antifascismo #ComitatoNazionaleANPI #ComitatoNazionaleANPI #MaiPiùFascismi

Questa voce è stata modificata (2 settimane fa)

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(tornando da milano). gaza è nel fuoco


noi facciamo gli incontri, letterari, chers, e, anche: amici, parliamo di letteratura, su/sì, e: è fondamentale (il famoso non inferno) ma l’inferno non cambia e anche non detto ridetto è lui che si ripete, si autoinstalla, si ribalta su tutto. il senso di impotenza vorrebbe starsene sotto un tot di pudicizia, e rimanere zitto. comunque meglio se cede il passo in tutto:


da facebook.com/share/193PP1WRFL/

C’è un paese al mondo, arabo o non arabo, a cui importa delle vite umane a Gaza tanto quanto di quelle israeliane, ed è pronto a intercettare i missili israeliani che stanno colpendo le nostre tende, bruciando le nostre famiglie e facendole a pezzi?

Oltre 79 persone a Gaza sono state uccise solo oggi.
Uno di questi era l’unico figlio del mio vicino che ha aspettato 15 anni che nascesse questo bambino.
Ieri ne sono state massacrate più di CENTO. Il giorno prima erano state più di 120.
Ti odio. Ti odio. Ti odio.
Non ti perdonerò. Nemmeno uno.

Mosab Abu TohaMosab Abu Toha

#Gaza #genocide #genocidio #Palestine #Palestina #warcrimes #sionismo #zionism #starvingpeople #starvingcivilians #iof #idf #colonialism #sionisti #izrahell #israelterroriststate #invasion #israelcriminalstate #israelestatocriminale #children #bambini #massacri #deportazione #concentramento

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la palestina scomparsa dall’orizzonte del g7


da un post di Alessandro Ferretti ripreso il 18 giu. 2025 su fb da Renata Morresi:

*Di tutto questo al G7 neanche una parola*:

(Alessandro Ferretti)

«Come largamente prevedibile, Israele approfitta dell’attenzione mediatica rivolta al suo attacco all’Iran per un’ulteriore escalation di ferocia in Palestina. Nelle sole ultime 24 ore l’esercito occupante ha ammazzato oltre 140 persone e ne ha ferite 560, molte dei quali negli ormai consueti e normalizzati massacri a colpi di mitragliatrice e cannonate sulle folle affamate davanti ai punti di distribuzione degli aiuti.

Il sistema sanitario è praticamente oltre il collasso. Negli ultimi giorni Israele ha addirittura emanato un ordine di evacuazione per tutta la zona intorno all’unico ospedale realmente funzionante nella Striscia, il Nasser Hospital a Khan Younis, il che significa che nessuno può entrare o uscire dall’ospedale senza diventare un bersaglio dell’esercito. Medici e infermieri si sono rifiutati di evacuare abbandonando i loro pazienti alla morte, ma la chiusura dell’ospedale è solo rimandata.

Il dottor Mads Gilbert, che ha lavorato al Nasser Hospital, ha infatti rilanciato un appello drammatico del dottor Yousef Abu Al-Rish che dipinge una situazione terrificante:

➤ Non ci sono forniture. Niente materiale di consumo. Mancano tutti gli elementi necessari per la fornitura di cure mediche di emergenza.

➤ L’ospedale è ancora sovraffollato a causa del massiccio afflusso di feriti negli ultimi giorni. La capacità della terapia intensiva è stata aumentata da 12 a 52 posti letto, la capienza dei reparti a 600, ma ora non c’è più spazio.

➤ Le donazioni di sangue sono state interrotte a causa della diffusa anemia nutrizionale. I pazienti muoiono per emorragia.

➤ Le équipes mediche internazionali eseguivano oltre 45 interventi chirurgici al giorno dopo ogni grave attacco. Questo non è più possibile.

➤ Il personale lavora senza cibo né combustibile per cucinarlo. “Praticamente niente cibo disponibile”. Stanno raccogliendo legna da ardere solo per sfamare personale e pazienti. “Come posso chiedere loro di continuare a lavorare a stomaco vuoto?”, ha chiesto il dottor Rish?.

➤ L’attacco avviene su tre piani, fame, collasso sanitario e attacchi diretti alle linee di distribuzione aiuti.

➤ Il dottor Gilbert ha avvertito: “Il tempo è fondamentale. Stiamo parlando di ore”. I letti di terapia intensiva sono pieni. Lo spazio disponibile è esaurito. Le attrezzature chirurgiche sono esaurite. La banca del sangue è in condizioni critiche.

A questo si aggiunge l’appello urgente di oggi del dottor Ahmad Al-Farra – direttore del reparto di pediatria e maternità sempre presso l’ospedale Nasser – secondo cui “entro 48 ore potremmo iniziare a perdere la vita di neonati, in particolare di nati prematuri, a causa dell’esaurimento delle essenziali provviste di latte artificiale”.

Questo scenario atroce è confermato nientemeno che dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che ieri ha rilasciato un comunicato in cui si descrive una situazione apocalittica.

Solo 17 dei 36 ospedali sono ancora parzialmente funzionanti, le scorte mediche sono quasi esaurite ovunque e nessun carburante è entrato da oltre 100+ giorni.

Nuove stragi hanno colpito i civili in cerca di cibo: oltre 200 pazienti (tra cui 28 morti) sono arrivati all’ospedale da campo della Croce Rossa di Al Mawasi lunedì, mentre martedì altre centinaia di vittime sono andate all’ospedale Nasser. Secondo l’OMS, l’assistenza medica è ormai praticamente impossibile anche perchè l’80% del territorio di Gaza è sotto ordine di sfollamento e gli spazi umanitari si restringono ogni giorno. Israele blocca 33 camion OMS con farmaci in Egitto e altri 15 in Cisgiordania

L’OMS chiede la riapertura immediata di tutti i valichi per gli aiuti e l’altrettando immediatra fine del modello attuale di distribuzione degli aiuti, che trasforma la ricerca di cibo in stragi “con massiccio numero di vittime”.

Al G7, con la partecipazione dell’Italia, di tutto questo non si fa la minima menzione: è come se la Palestina fosse stata inghiottita da un buco nero, e i giornali non fanno la minima menzione di questo tracollo spaventoso e deliberato che rimarrà per sempre nella storia delle grandi infamie perpetrate dall’uomo sull’uomo.

Diffondiamo queste notizie, affinchè le coscienze dei distratti si sveglino e le colpe di chi deliberatamente ignora tutto questo, politici, intellettuali e giornalisti, rimangano per sempre scolpite nella pietra della vergogna.»

#AlMawasi #AlessandroFerretti #bambini #children #Cisgiordania #coloni #colonialism #G7 #Gaza #genocide #genocidio #ICC #icj #IDF #invasion #IOF #israelcriminalstate #israelestatocriminale #israelterroriststate #italia #izrahell #KhanYounis #latteArtificiale #MadsGilbert #massacri #neonati #OspedaleNasser #ospedali #Palestina #Palestine #RenataMorresi #settlers #sionismo #sionisti #starvingcivilians #starvingpeople #warcrimes #WestBank #zionism


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oggi, 19 giugno, a milano, presso la fondazione mudima: presentazione de ‘la scuola delle cose’, n. 19, numero dedicato alla scrittura di ricerca


OGGI, giovedì 19 giugno 2025, alle ore 17:30, presso la Fondazione Mudima, via Tadino 26: Presentazione del numero 19 (aprile 2025) de «La scuola delle cose», tabloid dedicato interamente al tema della SCRITTURA DI RICERCA, a cura di Marco Giovenale

Interverranno Luigi Ballerini, Laura Di Corcia, Marco Giovenale, Giancarlo Sammito

facebook.com/events/7442121315…

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L’espressione “scrittura di ricerca” è in azione da diversi decenni, e di certo si perde già nelle profondità del Novecento. Tuttavia, dagli anni 2003-2009 (ovvero fra l’esplosione dei blog letterari e l’uscita del libro collettivo Prosa in prosa – edito da Le Lettere; ora da Tic edizioni) e fino a oggi, il numero di materiali sperimentali e saggi sugli stessi è decisamente cresciuto.

Ha dunque senso ed è forse indispensabile iniziare a fare il punto della situazione. Un primo e senz’altro assai sintetico tentativo è rappresentato da questo numero de «La scuola delle cose», che raccoglie otto interventi di altrettanti studiosi e studiose, intorno alla ricerca letteraria e alle scritture complesse.

Gian Luca Picconi, Massimiliano Manganelli, Luigi Magno, Chiara Portesine, Renata Morresi, Chiara Serani, Luigi Ballerini e Daniele Poletti si interrogano qui su vari aspetti cruciali delle scritture non pacificate, sui rapporti di intermedialità oggettivamente riscontrabili, sulle esperienze non solo italiane ma anche di tradizione anglofona e francofona, oltre che sui due autori che negli ultimi quindici-venti anni sono tornati più spesso in dialoghi, discussioni, conferenze, letture pubbliche: Jean-Marie Gleize e Corrado Costa.

M.G.

locandina della presentazione de "La scuola delle cose", tabloid n. 19, "Scrittura di ricerca" - a Milano, Fondazione Mudima, 19 giu 2025
cliccare per ingrandire

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ulteriori informazioni:
slowforward.wordpress.com/?p=1…

pdf della locandina:
19 giu_ Mudima_ La scuola delle cose sulla SCRITTURA DI RICERCA

evento facebook:
facebook.com/events/7442121315…
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un inquadramento della scrittura di ricerca: nel n. 19 della ‘scuola delle cose’ (lyceum/mudima)


La scuola delle cose, n. 19, aprile 2025, SCRITTURA DI RICERCA (pubbl. Mudima / Lyceum)
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forse per la prima volta dopo oltre 20 anni di non disonorevole attività, un certo modo di fare sperimentazione letteraria ottiene un inquadramento teorico-critico complessivo, pur sintetico.

esce cioè il n. 19 del periodico ‘La scuola delle cose”, dell’associazione Lyceum (grazie alla Fondazione Mudima), interamente dedicato alla SCRITTURA DI RICERCA.

lo si sa e lo si è ripetuto assai: la (formula) “scrittura di ricerca” ha una storia di lunga durata, attraversando un po’ tutto il Novecento, almeno dagli anni Quaranta-Cinquanta, e in maniera nemmeno poi troppo carsica. d’accordo. tuttavia questo numero della “Scuola delle cose” non è una disamina storica integrale, semmai un lavoro sugli ultimi venti-venticinque anni di ricerca letteraria, o scrittura complessa. con (ovviamente, immancabilmente) puntuali affondi nel passato e nella produzione di certi autori a dir poco fondativi, soprattutto Corrado Costa e Jean-Marie Gleize.

prima occasione di presentazione: 19 giugno, Milano, Fondazione Mudima:
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dettaglio de La scuola delle cose n 19_ 2025__ foto di Antonella Anedda
dettaglio da una foto di Antonella Anedda. cliccare per ingrandire

L’espressione “scrittura di ricerca” è in azione da diversi decenni, e di certo si perde già nelle “profondità” del Novecento. Tuttavia, dagli anni 2003-2009 (ovvero fra l’esplosione dei blog letterari e l’uscita del libro collettivo Prosa in prosa – edito da Le Lettere; ora da Tic edizioni) e fino a oggi, il numero di materiali sperimentali e saggi sugli stessi è decisamente cresciuto. Ha dunque senso ed è forse addirittura indispensabile iniziare a fare il punto della situazione. Un primo e senz’altro assai sintetico tentativo è rappresentato da questo numero de «La scuola delle cose», che raccoglie otto interventi di altrettanti studiosi e studiose, intorno alla ricerca letteraria e alle scritture complesse.

queste le autrici e gli autori dei saggi nel tabloid, e i titoli degli interventi:

Gian Luca Picconi,
Scrittura di ricerca, prosa in prosa, letteralità

Massimiliano Manganelli,
Appunti sulle scritture procedurali

Luigi Magno,
Cinque nomi (più uno) e dieci titoli. La poesia di ricerca francese (oggi) in Italia

Chiara Portesine,
Il compromesso fonico: l’eredità di Corrado Costa

Renata Morresi,
Il movimento chiamato Language Poetry in Italia oggi

Chiara Serani,
Scritture non convenzionali e intermedialità (2000-2025)

Luigi Ballerini,
Intervento sulla poesia che si potrebbe fare

Daniele Poletti,
Scritture complesse. Il superamento dell’appartenenza

*

il tabloid gratuito è disponibile a Milano in Fondazione (via Tadino 26); a Roma presso la Libreria Tic (piazza San Cosimato 39); presto a Perugia nella libreria Mannaggia (via Cartolari 8) e a Bologna da Modo Infoshop (via Mascarella 24/b).


Lyceum _ Scuola delle Cose _ dati editoriali e redazionali
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FONDAZIONE MUDIMA

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info@mudima.net
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notille da un social su “prima dell’oggetto” – reading a villa lais, 28 maggio 2025


grazie a déclice a Villa Lais Legge per questa occasione di lettura.

è stato il battesimo dell’aria per il libro Prima dell’oggetto, bizzarro meccano entropico di prose 2004-2024 il cui assemblaggio devo al (come sempre generoso) ascolto e invito di Carlo Sperduti.

durante la one-man session di lettura mi sono prodotto in varie verbigerazioni critiche autocritiche, nelle quali ho fatto sfacciato ricorso alle parole “David” e “Lynch” unite insieme.
ho in definitiva cercato di spiegar(mi) perché l’anticlimax creato (soprattutto p. es. in Inland Empire) con certi modi di gestire un lentissimo movimento di macchina (tipo quando svoltando un angolo ci si rivela nientepopodimenoche un comodino, azzerando ogni horror) siano in qualche maniera legati per me a tre cose, nelle lettere che assemblo:

(1) l’inserimento nelle microprose di micromeccanismi di inceppamento o deviazione;
(2) la parallela defezione dello spettacolo in letteratura; e
(3) il non meno parallelo sgambetto che lo scrittore si autoimpone per schivare l’effetto e l’effato.

insomma un’altra strada stradina stradicciuola per non essere assertivi.

e poi: faccenda forse interessante è che questo libro è pure ahimé una complicata sfida che mi infliggo sul piano dell’esecuzione orale. non posso leggerlo come faccio con Oggettistica, salvo in qualche caso (brano).
è di fatto un aggeggio che si fa ‘scandire’ meno con la voce che con gli occhi. gli occhi, loro, percepiscono quello che i movimenti di macchina (cfr. sopra) implicano, non solo nella costruzione della visione testuale, ma anche nei dettagli e nanodettagli grammaticali e tipografici. le parentesi, gli incisi; e le ipotesi, i ritorni o echi tra pagina e pagina, …

ma il discorso qui si fa lungo e così i lettori scappano gettando grida. perciò pace, punto. qui il link al libro: declicedizioni.it/prodotto/pri…

#annotazioni #CarloSperduti #DavidLynch #déclic #notille #PoEtica #testiDiMgOnline #VillaLais #vtestiDiMgInRete

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