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per il podcast ‘ndn – niente di nuovo’, a cura di antonio syxty: laura di corcia e gian luca picconi in dialogo su scrittura e autenticità


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Niente di nuovo – Dialoghi sulla scrittura

Se è vero, come è stato detto, che il poeta, quando tenta di portare l’esperienza autentica nel testo, decreta la morte della poesia, allora si capisce perché, nei Sonetti a Orfeo, Rilke scrive: sii sempre morto in Euridice. Perché l’autenticità, come la fede degli amanti, è come l’araba fenice: che vi sia, ognun lo dice, dove sia, nessun lo sa. Insomma, l’autenticità è come quelle cose che, perché esistano, devono andare perdute: come la verginità.

#antonioSyxty #autenticita #dialoghiSullaScrittura #gianLucaPicconi #lauraDiCorcia #ndn #ndnNienteDiNuovo #nienteDiNuovo #nienteDiNuovoDialoghiSullaScrittura #poesia #prosa #scritturaEAutenticita #scritture

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oggi, 10 dicembre, a milano: luca vitone @ fondazione luigi rovati, per ‘segnature’


fondazioneluigirovati.org/it/a…

La Fondazione Luigi Rovati ospita un incontro dedicato a ‘Segnature‘, la rivista monografica che esplora i linguaggi del contemporaneo, in occasione della pubblicazione del nuovo numero.
Protagonista dell’appuntamento sarà Luca Vitone, artista che da anni indaga il rapporto tra luogo, memoria e identità attraverso pratiche che attraversano media diversi.

L’incontro offrirà al pubblico l’opportunità di approfondire i temi al centro del nuovo numero della rivista e di dialogare con l’artista attorno ai suoi percorsi di ricerca.

Giuseppe Garrera
Storico dell’arte

Elio Grazioli
Critico d’arte

Paola Lenarduzzi
Graphic designer

Luca Vitone
Artista

Corso Venezia 52, Milano

#art #arte #colloquio #dialogo #elioGrazioli #fondazioneLuigiRovati #giuseppeGarrera #lucaVitone #paolaLenarduzzi #rivista #segnature

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oggi e mercoledì prossimo, 10 e 17 dicembre, seminario online: “l’opera come processo” a cura di sara davidovics, per centroscritture.it


𝐋’𝐎𝐏𝐄𝐑𝐀 𝐂𝐎𝐌𝐄 𝐏𝐑𝐎𝐂𝐄𝐒𝐒𝐎
Une seminario CentroScritture in due incontri a cura di Sara Davidovics
— 𝑚𝑒𝑟𝑐𝑜𝑙𝑒𝑑𝑖̀ 10 𝑒 17 𝑑𝑖𝑐𝑒𝑚𝑏𝑟𝑒 2025 – 𝑜𝑟𝑒 18:00
centroscritture.it/service-pag…

Se osserviamo un fenomeno e l’ambiente che lo ha prodotto, quale operazione stiamo conducendo? Cosa significa documentare? Cos’è uno strato, un oggetto discontinuo, un archivio? Cosa significa agire una pratica decostruttiva, immaginativa, cosa significa esibirne il processo? E cosa significa far tutto ciò nel contesto dell’arte, a cosa serve? Ipotizziamo un campo di possibilità estese, interagenti. Un’orizzontalità, senza bordi. Pensiamo a una cosa che assuma la forma del proprio mutare, e di cui posso registrare e descrivere le variazioni. Che tipo di azione sto compiendo e quale funzione assumo? Chi ne è il testimone?
Il seminario è pensato per indagare questi aspetti e interrogarsi su quelle pratiche dell’arte che a un certo punto hanno dato vita a oggetti discontinui, oggetti aperti mentre in campi vicini del sapere si teorizzava un “corpo senza organi”. Apriremo delle ipotesi di ragionamento, circa alcune modalità, nel momento di transizione dall’oggetto al comportamento. Discuteremo gli esordi di questo passaggio e le modifiche di un paradigma attraverso temi chiave quali corpo, ambiente, relazione, (dis)identità.
Tenteremo di ridefinire una geografia del senso, a partire dagli anni ’60, per comprendere più a fondo quelle operazioni artistiche in cui si fa esercizio dello scarto, dell’indeterminazione e della processualità.
Nella seconda lezione è previsto un focus su artisti della più recente generazione del cosiddetto post-concettuale con documenti e opere inedite.

Info e iscrizioni su centroscritture.it

#disidentita #ambiente #art #arte #centroscritture #centroscrittureIt #corpo #geografiaDelSenso #indeterminazione #loperaComeProcesso #lezione #lezioni #postConcettuale #processualita #relazione #saraDavidovics #scarto #seminario #teoria

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14 dicembre, “wunderkammer”: tommaso cascella a bolsena

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#adsi #art #arte #bolsena #claudioStrinati #dialogues #mostra #tommasoCascella

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oggi, 9 dicembre, a roma, presso lo spazio eughen: “incontro col pettifante”, mostra di areta gambaro


mostra di Areta Gambaro_ incontro col pettifante
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🟨Spazio Eughen🟨
Incontro col Pettifante
una mostra di Areta Gàmbaro
🟥
Inaugurazione oggi martedì 9 dicembre
ore 18:00
🦩performance ore 19:00
Chiacchiere col Pettifante
con Marco Di Campli San Vito
Ingresso libero
🟪
la mostra sarà aperta tutti i giorni:
9-18 dicembre 2025
12-18 gennaio 2026

Orari lun-dom:
10:00-13:00 e 15:00-19:30
🟠
Spazio Eughen
Artisti in dialogo con la mostra permanente di Eugenio Floreancig
Vicolo del Bologna, 36
Roma (Trastevere)
🟢
𝗜𝗻𝗳𝗼:
spazioeughen@gmail.com
@spazioeughen

🐊
Vieni? Non avere paura… è buono (forse)

#aretaGambaro #art #arte #chiacchiereColPettifante #eugenioFloreancig #incontroColPettifante #marcoDiCampliSanVito #performance #spazioEughen

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without any precautions / lenz klotz. 1960


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#abstract #art #arte #lenzKlotz

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sheng concerto “šu” / unsuk chin. 2009


youtu.be/jWJwgdJh0eI

Composer: Unsuk Chin (진은숙 Chin Unsuk)
Sheng: Wei Wu
Orchestra: Seoul Philharmonic Orchestra conducted by Myung-Whun Chung

#contemporaryMusic #music #musica #musicaContemporanea #myungWhunChung #seoulPhilharmonicOrchestra #unsukChin #weiWu

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presto, per ‘ahida’: “dossier paolo virno”


● rivista «ahida»: Dossier Paolo Virno, a cura di Sergio Bianchi

Nella terza settimana di dicembre sarà pubblicato nel comparto «archivi» della rivista «ahida» (ahidaonline.com) un dossier dedicato all’ultimo impegno «da militante politico», nel 1999, di Paolo Virno.
Tale dossier sarà composto dal suo testo introduttivo – Che te lo dico a fare? – al n. 18 della rivista «DeriveApprodi».
Sui contenuti di quel testo fecero seguito decine di interventi di singoli e situazioni collettive, alcune delle quali diedero vita a «Jam session a Imperia. Seminario tenutosi il 17-18 luglio 1999». Nel dossier saranno pubblicati i suoi atti relativi agli interventi di: Laboratorio del Nord-Ovest; Leoncavallo, Associazione Ya Basta!, Deposito Bulk, Eterotopia, Ponte della Ghisolfa, .Zip, Zapata, Terra di nessuno, La Talpa e l’Orologio, DeriveApprodi (Milano e Roma)

#zip #ahida #ahidaonlineCom #archivi #associazioneYaBasta #cheTeLoDicoAFare #depositoBulk #deriveapprodi #dossier #dossierPaoloVirno #eterotopia #jamSessionAImperia #laTalpaELorologio #laboratorioDelNordOvest #leoncavallo #militanza #movimento #paoloVirno #ponteDellaGhisolfa #seminario #sergioBianchi #situazioniCollettive #terraDiNessuno #zapata

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12 dicembre, genova: leggersi _ scritture di ricerca in dialogo _ fabio poggi e luciano neri

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Venerdì 12 dicembre, alle ore 18:30, al Tiqu – Teatro internazionale di quartiere (Genova, centro storico, piazzetta Cambiaso 1), è di scena Leggersi, dialogo tra scritture di ricerca. Fabio Poggi, autore di Bianco tipografico (l’arcolaio, collana Il Laboratorio, 2024) presenta Autoreverse, e Luciano Neri autore di Autoreverse (Tic edizioni, collana Chapbooks, 2022) presenta Bianco tipografico.

Doppio incrocio testuale, punti tangenti, linee convergenti, prospettive oblique, vuoti di campi a diverse distanze, spazi sonori e tipografici non comuni.

#autoreverse #biancoTipografico #chapbooks #dialogoTraScrittureDiRicerca #fabioPoggi #ilLaboratorio #larcolaio #leggersi #lucianoNeri #scritturaDiRicerca #scrittureDiRicerca #teatroInternazionaleDiQuartiere #tic #ticEdizioni #tiqu #tiquTeatroInternazionaleDiQuartiere

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[r] _ ‘ahida’ online: più informazioni


ahida

«… che quando non
si vede più

torna»

ahida è uno spazio comune dove si riconoscono delle intelligenze unite nella differenza.

La sua ricchezza è lo squilibrio delle esperienze di tali intelligenze.
Tutto quanto sapranno esprimere potrà quindi essere diluito, frantumato e ricomposto dal confronto soggettivo.

Progetto grafico: Andrea Wöhr e H.Peter Vogel
Webmaster progettazione sito: Jelena Hadzi-Nicolic
Segreteria redazionale: Alessia Pontoriero
Partecipazione redazionale: officinamultimediale
Coordinamento editoriale: Sergio Bianchi
Iconografia: Sergio Bianchi e Roberto Gelini

La rivista è strutturata in tre macroaree tematiche: «forme del dominio»; «nuovi calendari»; «remember».
Da ogni macroarea discendono dei «comparti» che ne sono le articolazioni.
Ogni «comparto» ha un proprio curatore che organizza attorno a sé una miniredazione della quale è responsabile. I comparti fin qui strutturati sono solo alcuni di quelli in progettazione. Una segreteria redazionale e un coordinamento editoriale garantiranno la programmazione delle pubblicazioni, che si prevedono almeno una al giorno dal lunedì al venerdì di ogni settimana.

La segreteria redazionale gestisce i social della rivista e la newsletter settimanale.

Partecipano, per ora:

Anania ● Behind Bars ● Berra ● Bianchi ● Bocca Gelsi ● Brass ● Caizzi ● Cillo ● Collettiva Interzona ● Corleone ● Costa ● Erba ● D’Amico ● De Simone ● Farina ● Galasso ● Gandini ● Gelini ● Gibertini ● Giovenale ● Manganelli ● Milieu edizioni ● Molho ● Monteleone ● Moroni ● Pancino ● Pasquini ● Pontoriero ● Prieto del Campo ● Quadruppani ● Rinalduzzi ● Silvestri ● Sommariva ● Spagnul ● Steccanella ● Tripodi ● Trotta ● Vanerio ● Varzi ● Violante ● Zenoni

Potete iscrivervi alla newsletter nell’apposito form del sito www.ahidaonline.com e
mandare le vostre osservazioni a: redazioneahida@gmail.com

#ahida #alessiaPontoriero #andreaWohr #hPeterVogel #info #informazioni #jelenaHadziNicolic #officinamultimediale #robertoGelini #sergioBianchi

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13 dicembre, roma, “festa della luce”: verena müller-villani in un intervento irripetibile, alla libreria galleria ‘il museo del louvre’


sabato 13 dicembre 2025, Santa Lucia, alle 17:30
Verena Müller-Villani, “ero cieco, ora ci vedo
festa della luce
alla
Libreria Galleria il museo del louvre
Roma, via della Reginella 8a

foglio per la 'festa della luce' alla libreria galleria il museo del louvre 13 dicembre 2025
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#art #arte #eroCiecoOraCiVedo #festaDellaLuce #giuseppeCasetti #lampadine #libreriaGalleriaIlMuseoDelLouvre #luci #museoDelLouvre #torce #verenaMullerVillani

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11, 12, 13 dicembre, roma: tre cortometraggi di matias guerra in camera verde

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#cameraVerde #cinema #cortometraggi #film #laCameraVerde #matiasGuerra #proiezioni #video

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Lavinia Marchetti cita da un libro di Iain Chambers


“Forse, di fronte a uno Stato canaglia che persegue la pulizia etnica con intento di genocidio, rifiuta il diritto internazionale e si considera al di sopra delle risoluzioni delle Nazioni Unite, è giunto il momento di parlare seriamente di come affrontare direttamente Israele. Se appartiene all’Occidente moderno e democratico, come sostiene, ha bisogno di una seria riforma o, altrimenti, di essere messo in quarantena. E se la questione non deve essere semplicemente dominata dalle relazioni internazionali, richiede una risposta etica e democratica. Siamo chiari: il sionismo, in quanto impresa esplicitamente coloniale – e i suoi fondatori non hanno avuto remore a riconoscerlo – non [...]" -> continua qui: noblogo.org/differx/lavinia-ma…

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video della presentazione di “in itinere. percorsi di scrittura asemica”, di fabrizio m. rossi, alla libreria del palazzo esposizioni


youtu.be/_JkO_IhuAmE

Presentazione del libro In Itinere. Percorsi di scrittura asemica, di Fabrizio M. Rossi (ed. Cambiaunavirgola). Roma, Libreria del Palazzo Esposizioni. Il libro contiene interventi di Ada De Pirro, Giuseppe Garrera, Marco Giovenale e Pasquale Polidori, e 50 opere asemiche dell’autore.
Nella presentazione, Giuseppe Garrera e Marco Giovenale ragionano sui rapporti fra la scrittura asemica e l’arte dei suoni, del silenzio e del camminare, con un omaggio a John Cage.
Con piccola mostra di opere asemiche su pietra di Fabrizio M. Rossi:
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#adaDePirro #arteDeiSuoni #asemic #asemicStones #asemicWriting #cage #cambiaunavirgola #camminare #claudiaDamiani #edCambiaunavirgola #fabrizioMRossi #fabrizioRossi #giuseppeGarrera #inItinerePercorsiDiScritturaAsemica #libreriaDelPalazzoEsposizioni #marcoGiovenale #micromostra #mostra #opereAsemiche #opereAsemicheSuPietra #palazzoEsposizioni #pasqualePolidori #pietre #pietreAsemiche #presentazione #scritturaAsemica #silenzio

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domani, 8 dicembre, a plpl: paolo morelli con “la vera vita di margarito d’arezzo, artista”

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In dialogo con Edoardo Camurri

#exorma #margaritoDarezzo #paoloMorelli #prosa

Questa voce è stata modificata (2 settimane fa)

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11 dicembre, roma, villa medici: una giornata per erik satie, a 100 anni dalla scomparsa


Vexations 840 _ Erik Satie, pioniere in immagini e parole

Villa Medici celebra Erik Satie nei 100 anni dalla scomparsa con una intera giornata di musica, parola e visioni

Giovedì 11 dicembre 2025 | ore 10:00 – 22:00
Accademia di Francia a Roma — Villa Medici

Viale della Trinità dei Monti, 1 – Roma

Programma:
Dalle 10 alle 22 – Grand Salon: Vexations di Erik Satie e letture
Dalle 10 alle 22 – Salon des Pensionnaires: Conversazioni immaginarie con Erik Satie
Dalle 10 alle 22 – Salon de Musique: proiezioni
Ore 18:00 – Sala cinema: Conferenza
Ore 20:00 – Sala cinema: Proiezione speciale


per il centenario di Erik Satie: iniziative a Villa Medici (Roma)
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In occasione del centenario della morte di Erik Satie (1866–1925), l’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici, in collaborazione con il Festival Nuova Consonanza, dedica una giornata intera a uno dei compositori più radicali e affascinanti della modernità.

Giovedì 11 dicembre 2025 il pubblico sarà invitato a un’esperienza immersiva e prolungata in cui musica, parole e immagini si intrecciano per esplorare la complessità poetica, ironica e profetica di Erik Satie, figura chiave del pensiero musicale del Novecento, precursore del minimalismo e delle sperimentazioni concettuali.

Al centro della giornata, l’esecuzione integrale di Les Vexations, opera composta nel 1893 e strutturata su una breve frase musicale di 16 battute da ripetere 840 volte. L’esecuzione, della durata di dodici ore ininterrotte, sarà affidata ai pianisti Carlo Benedetti e Isenarda De Napoli che si alterneranno al pianoforte Pleyel “Debussy” del XX secolo, parte del patrimonio di Villa Medici e recentemente restaurato. Il pubblico potrà assistere liberamente alla performance, entrare e uscire, lasciandosi coinvolgere da una musica che sfida la percezione del tempo e invita a un ascolto lento e profondo.

In parallelo alla musica, il Grand Salon ospiterà letture continue tratte dai Quaderni di un mammifero, testi aforistici e surreali che restituiscono lo sguardo ironico e visionario di Satie sul mondo. I brani, tradotti in italiano da Ornella Volta e pubblicati da Adelphi nel 1980, offrono un contrappunto verbale e intimo alla rigidità strutturale di Les Vexations.

Nel Salon des Pensionnaires, la giornata si arricchisce con la Chambre d’échos, installazione sonora e letteraria realizzata in collaborazione con la Bibliothèque publique d’information del Centre Pompidou. Questo spazio invita i visitatori a esplorare le tracce lasciate da Satie nella musica contemporanea, attraverso conversazioni immaginarie, suoni, testi e opere ispirate alla sua figura. Un ambiente immersivo che evidenzia l’attualità del suo pensiero e il suo dialogo con le forme artistiche del XXI secolo.

Il percorso continua nel Salon de Musique, dove saranno proiettati film legati alla vita e all’eredità artistica di Satie. Tra questi Entr’acte (1924) di René Clair, film dadaista nato dalla collaborazione con lo stesso Satie, e Satian Satie (2016) di Juruna Mallon e Luca Parente, un ritratto visivo e mentale che indaga i vuoti, i silenzi e l’estetica della ripetizione tipica della poetica satiana, attraverso paesaggi urbani e manipolazioni sonore.

Alle ore 18:00, nella Sala Cinema, sarà presentato il libro postumo di Ornella Volta, Erik Satie en notes et en mots (Presses du Réel, 2025), una biografia monumentale che raccoglie decenni di studi, intuizioni e materiali inediti. La conferenza vedrà la partecipazione del pianista e musicologo Jean-Pierre Armengaud, di Matteo Celli Volta (figlio della studiosa), della scrittrice e giornalista Tiziana Gazzini e del compositore e direttore d’orchestra Marcello Panni. Sarà l’occasione per rendere omaggio a una delle più grandi studiose di Satie e per riscoprire aspetti poco noti della sua personalità e del suo metodo compositivo.

Alle ore 20:00 seguirà la proiezione speciale di Sisters with Transistors (2020) di Lisa Rovner, con la presenza della regista in sala. Il documentario ripercorre le storie straordinarie delle pioniere della musica elettronica, come Clara Rockmore, Éliane Radigue, Delia Derbyshire, Suzanne Ciani, rivelando come le loro sperimentazioni abbiano riscritto il panorama sonoro del Novecento, in profonda risonanza con lo spirito innovatore di Satie. La proiezione sarà seguita da una conversazione con Vittoria Bonifati, direttrice di Villa Lontana. Per questa proiezione è necessaria la prenotazione (gratuita).

La giornata-evento è gratuita e si svolge in lingua italiana e francese. L’accesso è consentito per l’intera giornata su prenotazione tramite il sito dedicato: https://www.ticketlandia.com/m/event/satie-it.

Maggiori informazioni sull’evento:
https://villamedici.it/it/programme/vexations-840/

Maggiori informazioni sul Festival Nuova Consonanza:
https://www.nuovaconsonanza.it/festival.html

#accademiaDiFrancia #accademiaDiFranciaARomaVillaMedici #accademiaDiFranciaAVillaMedici #adelphi #bibliothequePubliqueDinformation #bibliothequePubliqueDinformationDelCentrePompidou #carloBenedetti #centrePompidou #chambreDechos #claraRockmore #deliaDerbyshire #elianeRadigue #entracte #erikSatie #erikSatieEnNotesEtEnMots #festivalNuovaConsonanza #ironia #isenardaDeNapoli #jeanPierreArmengaud #jurunaMallon #lisaRovner #lucaParente #marcelloPanni #matteoCelliVolta #music #musica2 #musique #ornellaVolta #poesia #quaderniDiUnMammifero #reneClair #satie #sistersWithTransistors #suzanneCiani #tizianaGazzini #vexations #vexations840 #villaLontana #villaMedici #vittoriaBonifati

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“roma ore 11”, di elio petri, su radio onda rossa


nei podcast di ★ Radio Onda Rossa 87.9 fm
ROMA ORE 11
di Elio Petri
con Manuela Mandracchia, Alvia Reale, Sandra Toffolatti, Mariàngeles
Torres
regìa Miti Pretese

“Signorina giovane intelligente volenterosissima attiva conoscenza dattilografia miti pretese per primo impiego cercasi. Presentarsi in via Savoia 31, interno 5, lunedì ore 10-11”. Questo trafiletto apparve nella pagina degli annunci economici de ‘Il Messaggero’ domenica 14 gennaio 1951. Lo stesso giornale, quarantotto ore dopo, pubblicava in prima pagina: “Una terribile disgrazia è accaduta ieri mattina nell’interno di un villino di via Savoia, dove settantasette giovani donne sono rimaste ferite in modo più o meno grave ed una è deceduta per l’improvviso crollo dell’intera scala dello stabile”. Così inizia il libro ricavato dall’inchiesta che Elio Petri, allora giovanissimo giornalista, condusse per conto del regista Giuseppe De Santis. Il fatto che duecento candidate si fossero presentate per un solo posto mal pagato era “un dito puntato sulla piaga della disoccupazione”. Fu questo uno dei motivi che indusse De Santis e un gruppo di cineasti del Neorealismo a fare un film sulla disgrazia. Petri condusse l’inchiesta in modo organico, capillare: ragazza per ragazza rintracciò le loro storie, ricostruì l’immagine di quel mondo. Più di un’inchiesta, l’indagine divenne una denuncia delle miserie, della disperazione, delle prepotenze anche sessuali subite dalle ragazze, cosa che costò al film il boicottaggio e la censura.

http://archive.org/details/Radioteatro.RomaOre11
(1h 25′)

#alviaReale #boicottaggio #disoccupazione #elioPetri #giuseppeDeSantis #inchiesta #indagine #manuelaMandracchia #mariangelesTorres #mitiPretese #neorealismo #radioOndaRossa #romaOre11 #ror #rorRadioOndaRossa #sandraToffolatti

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emmett williams quoting w.s.b. on the notes for the “call me burroughs” lp (1965)


emmett williams quoting burroughs

src & infos:
miningforburroughs.com/2025/07…

“Call Me Burroughs, a spoken-word LP by William S. Burroughs released by Gaît Frogé’s The English Bookshop (Paris, France) in 1965 in a pressing of 1,000 copies. Recorded by Ian Sommerville in the basement of The English Bookshop, likely on Brion Gysin’s Uher tape recorder”

#IAmNotAnEntertainer #WilliamBurroughs #BrionGysin #LP

#brionGysin #briongysin #callMeBurroughs #cutUp #cutup #emmettWilliams #iAmNotAnEntertainer #iamnotanentertainer #lp #williamBurroughs #williamburroughs #wsb

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incipit & explicit di “un (festo per il xxi secolo)” _ da “la gente non sa cosa si perde” (tic, 2021)


l’incipit è
screenshot dell'incipit di "un (festo..." - un testo da "La gente non sa cosa si perde", di Marco Giovenale (TIC, 2021)

l’explicit è letto da Antonio Pavolini, che ringrazio, in questo podcast (“Cara è la fine”):
https://www.spreaker.com/episode/s03-e06-antonio-pavolini-cara-e-la-fine–68804579
(con – sovrapposta – musica al lettore e all’autore ignota e fonte di sconcerto ma ok)

il resto della prosa (in prosa) può esser letto acquistando il libro qui:
ticedizioni.com/products/la-ge…

#antonioPavolini #audio #caraELaFine #enricoPantani #explicit #foto #incipit #laGenteNonSaCosaSiPerde #manifesto #mg #micheleZaffarano #podcast #prosa #prosaInProsa #scritturaDiRicerca #scrittureDiRicerca #spreaker #testiDiMgInRete #testiDiMgOnline #tic #ticEdizioni #unFestoPerIlXxiSecolo #unFesto #xxiSecolo

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lo scritto di giuseppe garrera per la mostra di maurizio ceccato alla fondazione scialoja


Giuseppe Garrera su Illustrazioni per l'uso _ di Maurizio Ceccato
cliccare per leggere

a questo link il testo di Giuseppe Garrera per Illustrazioni per l’uso, mostra di opere di Maurizio Ceccato presso la Fondazione Toti Scialoja (fino al 15 dicembre): slowforward.net/2025/12/03/5-d…

il libro: italosvevo.it/libri/illustrazi…

un assaggio: italosvevo.it/wp-content/uploa…


dalla mostra di Maurizio Ceccato, Illustrazioni per l'uso

#albertoGaffi #art #arte #arteFredda #conzept #fondazioneScialoja #fondazioneTotiScialoja #giuseppeGarrera #illustrazioniPerLuso #italosvevo #maurizioCeccato

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10 e 17 dicembre, seminario online: “l’opera come processo” a cura di sara davidovics, per centroscritture.it


𝐋’𝐎𝐏𝐄𝐑𝐀 𝐂𝐎𝐌𝐄 𝐏𝐑𝐎𝐂𝐄𝐒𝐒𝐎
Une seminario CentroScritture in due incontri a cura di Sara Davidovics
— 𝑚𝑒𝑟𝑐𝑜𝑙𝑒𝑑𝑖̀ 10 𝑒 17 𝑑𝑖𝑐𝑒𝑚𝑏𝑟𝑒 2025 𝑜𝑟𝑒 18
centroscritture.it/service-pag…

Se osserviamo un fenomeno e l’ambiente che lo ha prodotto, quale operazione stiamo conducendo? Cosa significa documentare? Cos’è uno strato, un oggetto discontinuo, un archivio? Cosa significa agire una pratica decostruttiva, immaginativa, cosa significa esibirne il processo? E cosa significa far tutto ciò nel contesto dell’arte, a cosa serve? Ipotizziamo un campo di possibilità estese, interagenti. Un’orizzontalità, senza bordi. Pensiamo a una cosa che assuma la forma del proprio mutare, e di cui posso registrare e descrivere le variazioni. Che tipo di azione sto compiendo e quale funzione assumo? Chi ne è il testimone?
Il seminario è pensato per indagare questi aspetti e interrogarsi su quelle pratiche dell’arte che a un certo punto hanno dato vita a oggetti discontinui, oggetti aperti mentre in campi vicini del sapere si teorizzava un “corpo senza organi”. Apriremo delle ipotesi di ragionamento, circa alcune modalità, nel momento di transizione dall’oggetto al comportamento. Discuteremo gli esordi di questo passaggio e le modifiche di un paradigma attraverso temi chiave quali corpo, ambiente, relazione, (dis)identità.
Tenteremo di ridefinire una geografia del senso, a partire dagli anni ’60, per comprendere più a fondo quelle operazioni artistiche in cui si fa esercizio dello scarto, dell’indeterminazione e della processualità.
Nella seconda lezione è previsto un focus su artisti della più recente generazione del cosiddetto post-concettuale con documenti e opere inedite.

Info e iscrizioni su centroscritture.it

#disidentita #ambiente #art #arte #centroscritture #centroscrittureIt #corpo #geografiaDelSenso #indeterminazione #loperaComeProcesso #lezione #lezioni #postConcettuale #processualita #relazione #saraDavidovics #scarto #seminario #teoria

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oggi, 6 dicembre, a roma, in camera verde: “the cameraman”, con buster keaton


Buster Keaton_ The Cameraman_ proiez in Camera Verde_ pianoforte Livia Mazzanti
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_

ingresso: massimo 12 spettatori: prenotazione obbligatoria

#busterKeaton #cameraVerde #edSedgwick #edwardSedgwick #laCameraVerde #liviaMazzanti #musicometa #theCameraman

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oggi, 6 dicembre, a venezia: “caleidoscopie”, mostra di francesca vitale


mostra di Francesca Vitale, CALEIDOSCOPIE - Venezia, 6 dic 2025
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Per me i colori sono degli esseri viventi,
degli individui molto evoluti che si integrano con noi e con tutto il mondo.
I colori sono i veri abitanti dello spazio.
(Yves Klein)

L’idea delle caleidoscopie trae origine dai ricordi d’infanzia dell’artista, che da bambina amava osservare il caleidoscopio: questo semplice strumento ottico, attraverso giochi di specchi e frammenti di vetro, restituiva visioni cromatiche e geometriche magiche, casuali e sorprendenti. Da questa esperienza nasce oggi una produzione artistica fatta di “caleidoscopie” istintive e talvolta meditate, in cui trasparenze e cromie essenziali si fondono in composizioni dal minimalismo raffinato.

L’idea delle caleidoscopie si configura come una ricerca profonda e articolata, che origina non solo dalla memoria infantile dell’artista, ma dalla volontà di trasfigurare il gioco visivo in uno strumento di indagine sul sé e sulla realtà. Il caleidoscopio, nella sua capacità di generare visioni geometriche e cromatiche inattese, diventa metafora di un processo creativo nel quale l’emergere del caso, dell’imprevisto e della magia si intreccia con un controllo selettivo delle trasparenze e delle superfici, sostenuto da un minimalismo meditato.

Il lavoro dell’artista, oggi, dialoga sia con le proprie radici, dove il visibile e l’invisibile si scambiano ruoli, sia con le possibilità offerte dalla composizione digitale, creando immagini che non appartengono più al solo mondo fotografico, ma nascono dall’assemblaggio di frammenti trovati nel vasto archivio del web. Questa pratica pone il colore al centro di una ricerca sull’equilibrio interiore, suggerendo un uso terapeutico dell’arte, dove ogni opera diventa uno spazio di possibilità emotiva e percettiva, un invito alla contemplazione e alla sospensione dal quotidiano.

L’esposizione favorisce la pluralità dei punti di vista, invitando lo spettatore a interrogare l’immagine da diverse angolazioni, tutte ugualmente valide e in grado di restituire emozioni differenti senza perdere integrità formale. In questa moltiplicazione di prospettive emerge la forza della caleidoscopia come linguaggio visivo: una realtà densa, trasparente, mai univoca, sempre aperta all’interpretazione personale, come ben sintetizzato dal titolo della mostra “Caleidoscopie – Un viaggio cromatico”, che richiama la natura del viaggio non solo nell’estetica, ma anche nell’intento terapeutico del processo creativo.

Le prime ricerche artistiche si distinguevano per una maggiore figuratività, inserendo riferimenti animali e vegetali. Progressivamente, l’opera si è astratta e concentrata su monocromatismi ed essenzialità geometriche, sfiorando un rigore quasi ossessivo affinato dalla libertà espressiva del digitale. Ogni opera, in questo sviluppo, si fa luogo sospeso tra ragione e inconscio, in cui trasgressione formale e meditazione convivono restituendo una sensazione di staticità sospesa, un tempo visivo distillato, privo di narrazione obbligata.

Il vero intento dell’artista risiede nell’offrire allo spettatore uno spazio mentale di riflessione, dove l’immagine diventa specchio mutevole delle proprie emozioni e pensieri. Queste caleidoscopie digitali sono meditazioni sul senso stesso della visione, sulla costruzione dell’identità visiva e sull’instabilità dei significati. La pratica artistica si fa dunque strumento di conoscenza e guarigione, capace di dare forma a stati d’animo, tensioni interiori e processi di crescita, invitando chi osserva ad abbandonarsi al flusso delle geometrie, dei colori e dei silenzi che popolano ogni opera.

CALEIDOSCOPIE – Un viaggio cromatico
esposizione dal 6 al 21 dicembre 2025
Galleria VISIONI ALTRE – Campo del Ghetto Novo 2918 – VENEZIA
Inaugurazione: sabato 6 dicembre ore 17.00
Orari: mercoledì e giovedì 11:00 -14:00 | venerdì sabato e domenica 11:00-14:00 | 16:00-19:00

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oggi, 6 dicembre, a roma: francesco forlani a ‘più libri più liberi’ con “l’amico spagnolo” (exorma, 2025)


Francesco Forlani a PLPL il 6 dicembre 2025_ L'amico spagnolo
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#exorma #francescoForlani #ilariaGaspari #plpl #presentazione

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9 dicembre, roma: “incontro col pettifante”, mostra di areta gambaro


mostra di Areta Gambaro_ incontro col pettifante
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🟨Spazio Eughen🟨
Incontro col Pettifante
una mostra di Areta Gàmbaro
🟥
Inaugurazione martedì 9 dicembre
ore 18:00
🦩performance ore 19:00
Chiacchiere col Pettifante
con Marco Di Campli San Vito
Ingresso libero
🟪
la mostra sarà aperta tutti i giorni:
9-18 dicembre 2025
12-18 gennaio 2026

Orari lun-dom:
10:00-13:00 e 15:00-19:30
🟠
Spazio Eughen
Artisti in dialogo con la mostra permanente di Eugenio Floreancig
Vicolo del Bologna, 36
Roma (Trastevere)
🟢
𝗜𝗻𝗳𝗼:
spazioeughen@gmail.com
@spazioeughen

🐊
Vieni? Non avere paura… è buono (forse)

#aretaGambaro #art #arte #chiacchiereColPettifante #eugenioFloreancig #incontroColPettifante #marcoDiCampliSanVito #performance #spazioEughen

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a roma, oggi, 5 dicembre: ulteriore presentazione di “quarant’anni e oltre. storie e prospettive di un archivio audiovisivo” (la storia dell’aamod) – presso plpl – più libri più liberi


logo dell'AAMOD

Presentazioni del volume
Quarant’anni e oltre. Storie e prospettive di un archivio audiovisivo

A cura di Letizia Cortini, Luca Ricciardi, Paola Scarnati
Edizioni Effigi, Grosseto, 2025, collana Annali AAMOD n. 25, ISBN 979-12-5739-020-4, pp 362

OGGI, venerdì 5 dicembre – ore 19
presso la Fiera Più libri più liberi – Sala Aurora
La Nuvola – Viale Asia 40/44 – Roma
Ingresso con biglietto della Fiera

presentano
Christian Uva (docente e storico del cinema)
Vincenzo Vita (presidente AAMOD)

*

Intervengono gli autori e i curatori del volume

40 anni e oltre_ AAMOD_ 2025
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aamod.it/

A oltre quarant’anni dalla sua fondazione, l’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico si racconta e si interroga sul proprio ruolo nel presente e nel futuro, nel volume Quarant’anni e oltre. Storie e prospettive di un archivio audiovisivo, appena uscito in libreria per i tipi di Effigi Editore, a cura di Letizia Cortini, Luca Ricciardi e Paola Scarnati. Il libro, che rappresenta il venticinquesimo numero della collana “Annali AAMOD”, si presenta oggi, venerdì 5 dicembre, nella Sala Aurora, nell’ambito della Fiera “Più libri più liberi”, dove l’editore Effigi sarà presente per tutta la durata della manifestazione, allo stand F48. Agli incontri parteciperanno gli autori e curatori del volume.

Il volume non ha un’impostazione celebrativa, e tuttavia non può che partire dal significato di una ricorrenza così importante: quarant’anni di attività di una Fondazione che, fin dalle sue origini, ha unito alla funzione conservativa una chiara vocazione civile, culturale, politica e pedagogica. Come ricorda Vincenzo Vita, attuale presidente della Fondazione, nella prefazione del volume, l’AAMOD nasce da una visione straordinariamente moderna, ancor oggi attuale, di Cesare Zavattini, che con Paola Scarnati, Ansano Giannarelli, Citto Maselli, Ettore Scola e molti altri, pose le basi per un archivio “militante”, capace di intervenire sul presente e di proiettarsi verso il futuro. Un archivio che, fin dall’inizio, si pose come laboratorio culturale aperto, strumento collettivo per l’analisi della realtà sociale e politica, luogo vivo dove la memoria non è mai esercizio nostalgico, ma azione critica e trasformativa.

Quarant’anni e oltre è un testo che raccoglie molte voci e si articola in tre sezioni – Storie, Prospettive, Percorsi – capaci di restituire la ricchezza di esperienze, tensioni, interrogativi e traiettorie che l’AAMOD ha attraversato, abitato e, in alcuni casi, contribuito a fondare nel corso dei decenni. Nella prima parte, dedicata alle Storie, emerge l’humus politico e culturale che ha preceduto e accompagnato la nascita dell’Archivio, grazie a un’intensa conversazione tra Paola Scarnati e Antonio Medici, che getta luce sulla dimensione collettiva, militante e operativa delle origini. A seguire, Letizia Cortini analizza in profondità le specificità dell’AAMOD come soggetto teorico e politico, unico nel panorama nazionale, e il modo in cui esso ha costantemente messo in discussione la propria missione, cercando sempre di restare in ascolto dei mutamenti culturali e sociali. Silvia Savorelli, con grande sensibilità e rigore documentario, costruisce una sorta di antologia ragionata degli scritti di Ansano Giannarelli, figura centrale nella storia dell’Archivio, a cui si deve gran parte della sua elaborazione teorica e dell’identità come luogo di promozione del cinema documentario italiano. Il rapporto tra mondo del lavoro e narrazione audiovisiva – una costante nella storia dell’AAMOD – viene affrontato da Alexander Höbel con una ricostruzione puntuale e documentata, che si completa con una filmografia ragionata sul tema. Chiude questa sezione Filippo Maria Gori, giovane cineasta e autore di uno dei lavori più recenti nati in collaborazione con l’AAMOD, E tu come stai?, dedicato alla lotta della GKN e al movimento Insorgiamo. Il suo intervento è una riflessione a cuore aperto sulla responsabilità e le possibilità di documentare il conflitto sociale oggi.

La sezione Prospettive amplia lo sguardo verso il presente e il futuro, affrontando il nodo centrale della transizione digitale, ma anche le possibilità di riuso creativo e la complessità delle questioni giuridiche, etiche e culturali che ogni archivio audiovisivo contemporaneo è chiamato ad affrontare. Luca Ricciardi ricostruisce le attività sperimentali condotte dall’AAMOD negli ultimi dieci anni, in particolare nell’ambito del Premio Zavattini, e riflette su come queste esperienze abbiano contribuito a delineare un nuovo modello di archivio: attivo, dinamico, attraversato dalle pratiche delle nuove generazioni di cineasti, ma sempre connesso alla propria storia. Di queste nuove forme di racconto e autorappresentazione si occupano anche Monica Repetto, che si sofferma sull’autofiction e le sue implicazioni, e Gabriele Ragonesi, che propone un dialogo con giovani autori coinvolti nei progetti dell’AAMOD. Emergono qui questioni cruciali: l’uso delle immagini altrui, il confine tra documentazione e appropriazione, il diritto d’autore e il diritto all’immagine. Intervengono in merito due voci autorevoli come Marco Bertozzi e Fiona Macmillan, che con approcci diversi pongono interrogativi urgenti e indicano piste di riflessione. L’uso del digitale è al centro anche degli interventi di Rossella Catanese e Valentina Valente, che esplorano le implicazioni ontologiche della conversione degli archivi analogici in codice binario: cosa rimane dell’originale? cosa diventa “storico” in un supporto digitalizzato? quale memoria si conserva e quale si perde? Il tema si amplia ulteriormente nel contributo di Vittorio Iervese, che mette in discussione la capacità degli archivi tradizionali di raccogliere e gestire l’immenso flusso di immagini “nate digitali” prodotte ogni giorno da milioni di persone sui social, attraverso smartphone e piattaforme. Infine, Teresa Numerico affronta con lucidità e spirito critico il tema oggi ineludibile dell’intelligenza artificiale generativa, riflettendo su come essa si intrecci inevitabilmente con la logica archivistica e sul rischio di una rimozione culturale collettiva di cui gli archivi stessi potrebbero essere, inconsapevolmente, complici.

Nell’ultima parte, Percorsi, si dà conto delle attività più recenti e delle linee d’azione permanenti dell’AAMOD. Si tratta di una sorta di mappa ragionata che restituisce il ruolo dell’AAMOD come spazio pubblico della memoria, ma anche come luogo di incontro tra generazioni, linguaggi e forme narrative.

Quello che emerge da queste pagine è il ritratto sfaccettato e profondamente attuale di un’istituzione culturale che, pur tra mille difficoltà, ha saputo reinventarsi senza perdere la propria identità, e che oggi si pone come soggetto cruciale nella definizione di un nuovo modello di archivio: non solo contenitore di documenti, ma strumento critico per leggere il mondo

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