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Leadership Collaborative, Faith & Praxis ed evalb lanciano “Facilitation for Transformation”, nuovo programma di formazione alla facilitazione pensato per chi accompagna la missione della Chiesa e della vita consacrata.


All’Angelus di Papa Leone XIV, ieri a Castel Gandolfo c’erano anche un centinaio di carabinieri della Scuola di Velletri, accompagnati dal cappellano militare, don Eugenio Campini, dal Comandante della Scuola, col. Carlo Lecca, e dai loro formatori.



“Per vivere in eterno non occorre ingannare la morte, ma servire la vita, cioè prendersi cura dell’esistenza degli altri nel tempo che condividiamo”.


“Oggi c’è bisogno di questa rivoluzione dell’amore”. È l’appello lanciato da Papa Leone XIV durante l’omelia pronunciata oggi nella parrocchia pontificia di San Tommaso da Villanova a Castel Gandolfo.


“Credere in Cristo e seguirlo come suoi discepoli significa lasciarsi trasformare perché anche noi possiamo avere i suoi stessi sentimenti: un cuore che si commuove, uno sguardo che vede e non passa oltre, due mani che soccorrono e leniscono ferite”.




È online il vademecum generale del Giubileo dei Giovani (iubilaeum2025.va/it/pellegrina…




È operativo dal 4 luglio, e lo sarà fino a tutto il 3 agosto, l’infopoint dedicato al Giubileo dei Giovani, situato in via dell’Ospedale 1, a metà di via della Conciliazione, e promosso dal Dicastero per l’evangelizzazione per garantire un punto di r…



“Stiamo arrivando a una conclusione condivisa”: con queste parole mons. Erio Castellucci, vicepresidente della CEI e presidente del Comitato nazionale del Cammino sinodale, ha aperto i lavori del Comitato in corso a Roma.



“L’intelligenza artificiale è una tecnologia stravolgente dei nostri tempi che può essere buona o cattiva, questa che vediamo spingere commercialmente così tanto è di per sé un grande inganno, come tecnologia di per sé, che ha il grande scopo di impo…


“Antonio Rosmini e le sfide del transumanesimo: custodire il senso dell’umano nell’era dell’intelligenza artificiale”: ne ha parlato Markus Krienke, professore di Etica sociale cristiana e Dottrina sociale della Chiesa presso la Facoltà di Teologia d…



“L'Intelligenza artificiale è una splendida invenzione degli umani, soggetti creativi di 'strumenti' che li aiutano a essere sempre più 'performanti' in ogni settore dello scibile e dell’agire sociale.


In questi giorni di ferie al paese dei miei genitori sto celebrando la Messa delle 7.30 del mattino, un po’ per fare un atto di carità verso i miei confratelli locali, che di solito devono dirla tutti i giorni dell’anno, ma soprattutto perché mi piac…


“Annunciare il kerygma significa mostrare Cristo come liberazione”. Suor Benedetta Rossi, biblista e suora Missionaria di Maria, commenta il discorso di Leone XIV ai vescovi italiani, nel quale il Pontefice ha insistito sulla centralità dell’annuncio…


“Fate presto, questa pazzia deve finire. Si sta accanendo in modo drammatico perché lo scopo principale di questa aggressione è colpire la popolazione civile. È un crimine contro la umanità”.


“I bambini ci fanno capire quanto la guerra sia inaccettabile. Dobbiamo vedere la guerra con gli occhi dei bambini e con la fragilità dei bambini per capirla e per combatterla. Tutti possiamo fare qualcosa per spingere nella direzione della pace”.


“L’umanità è a un bivio”, di fronte al potenziale della rivoluzione digitale trainata dall’intelligenza artificiale, che sta trasformando “educazione, lavoro, arte, sanità, governo, esercito e comunicazione”.


Tv2000, domenica 13 luglio alle ore 10, trasmette in diretta da Castel Gandolfo la messa presieduta da Papa Leone XIV nella parrocchia pontificia di San Tommaso da Villanova. E alle ore 12 la recita dell’Angelus


Si svolgerà venerdì 11 e sabato 12 luglio a Roma la riunione del Comitato nazionale del Cammino sinodale. I lavori inizieranno venerdì alle 15 con l’accoglienza, seguita alle 16.30 dall’introduzione e alle 17 dai lavori di gruppo.




“I bambini ci fanno capire quanto la guerra sia inaccettabile. Dobbiamo vedere la guerra con gli occhi dei bambini e con la fragilità dei bambini per capirla e per combatterla. Tutti possiamo fare qualcosa per spingere nella direzione della pace”.


“Un incontro per contemplare insieme Gesù, Signore della storia, perché guardando a lui non perdiamo la strada”. Così p. Arturo Sosa, preposito generale della Compagnia di Gesù, presenta l’incontro dei superiori maggiori convocato per ottobre a Roma.




“Da anziani si può sperare”. Lo scrive Leone XIV nel messaggio per la V Giornata mondiale dei nonni e degli anziani che si celebrerà il 27 luglio sul tema “Beato chi non ha perduto la sua speranza”.


Nel messaggio per la V Giornata dei nonni e degli anziani, Leone XIV richiama il Giubileo come “tempo di liberazione” e chiede di “vivere con loro una liberazione dalla solitudine e dall’abbandono”.

fabrizio reshared this.



“Beato chi non ha perduto la sua speranza”. Leone XIV sceglie questo versetto del Siracide come tema per la V Giornata mondiale dei nonni e degli anziani (27 luglio).


Ripercorrere e attualizzare le esperienze di vita e l’eredità umana e spirituale di fratel Arturo Paoli. È l’obiettivo del convegno “Arturo Paoli.


La Conferenza episcopale francese (Cef) ha ricevuto "con orrore" la testimonianza di 12 nuove persone vittime dell’Abbé Pierre, di cui 7 erano minorenni al momento dei fatti.


Giovedì 31 luglio, si terrà l’appuntamento “Tu sei Pietro”, dedicato ai giovani pellegrini italiani, promosso dal Servizio per la pastorale giovanile della Cei (Snpg).


Il miracolo


«Ogni testo che non è un testo sacro è un’apostasia».È con questa presa di posizione forte sulla funzione del linguaggio che si apre Il miracolo, raccolta di poesiedel poeta e romanziere statunitense-iraniano Kaveh Akbar, la cui voce accende una luce diversa su quella sacralità diffusa che attraversa ogni aspetto della realtà «profana», rivelandone incrinature e contraddizioni.

Il libro è la prima traduzione italiana, curata da Mia Lecomte e Andrea Sirotti, di Pilgrim Bell: Poems (Minneapolis, Graywolf Press, 2021), la seconda silloge poetica di Akbar, in cui la campana del pellegrino, come suggerisce il titolo originale, diventa figura non solo del risuonare originario della parola divina, ma anche del cammino, talvolta tortuoso, che l’obbedienza della fede comporta.

L’autore è nato a Teheran (Iran) nel 1989, da madre statunitense e da padre iraniano. All’età di due anni, si trasferisce con la famiglia negli Stati Uniti, dapprima in Pennsylvania, poi nel Wisconsin e infine in Indiana. Di fede musulmana, Akbar si presenta sulla scena letteraria nel 2017, anno in cui esce la prima raccolta poetica Calling a Wolf a Wolf, titolo per certi aspetti anticipatore della scrittura frammentata e inquieta che caratterizza le invocazioni che ne Il miracolo costituiscono l’espressione più alta, e più sofferta, dell’esperienza spirituale dell’A. È del 2024, invece, il suo primo romanzo, Martyr!, acclamato dalla critica per il modo in cui Akbar ha saputo tradurre aspetti autobiografici anche difficili, come l’alcolismo, in un racconto di formazione di grande afflato mistico.

Non è un caso che ne Il miracolo sia proprio la famiglia d’origine dell’A. a fare da sfondo, con la tenerezza delle idiosincrasie dei suoi membri – papà e mamma, Kaveh e il fratello –, al racconto di una fede che l’io del poeta vive in modo lacerante, e che tuttavia è sentita come necessaria. La preghiera, ad esempio, è al centro di questo quadretto – intitolato «Come funziona la preghiera» – che vede Akbar e suo fratello protagonisti di una ritualità insieme sincera e impacciata: «Io e mio fratello ci affettavamo in maldestre posizioni di lode, silenziosi come la luce che si raccoglieva intorno a noi. […] Non è che ci dimenticammo Dio o i martiri o la santa parola del Profeta – piuttosto il contrario, in effetti, eravamo ragazzi fatti per amare ciò che ci stava sotto il naso: io e mio fratello ci stendemmo l’uno sull’altro, ridendo lacrime nei nostri tappeti da preghiera» (p. 91).

In altri passaggi della silloge compare ancora, come un ritornello, il tema della rivelazione. È il caso del componimento che dà il titolo all’edizione italiana, «Il miracolo», dove è l’interiorità del credente, rappresentata come spazio vuoto e pura ricettività, a disegnare i confini possibili della stessa rivelazione: «Immagina il vuoto in te, le vaste cavità che hai impiegato una vita a tentare di riempire – con padri, madri, amanti, lingue, droghe, soldi, arte, lode – e immaginale perdute. Cosa rimane? Cos’altro non sei, che è ciò che ti fa – una casa utile non per le assi i soffitti o le mura, ma per lo spazio vuoto nel mezzo» (p. 19).

Con questo libro Akbar rende partecipe il lettore della galassia delle proprie ansie e paure, procedendo senza infingimenti all’interno delle molte verità che a mano a mano egli scopre in sé stesso, come uomo e come credente. Ed è al fondo di tutto che, con la pietas di figlio, il poeta trova nell’esperienza condivisa e universale della paternità una (possibile) via d’uscita alla fatica di credere, come si evince nella poesia Nonostante gli sforzi, anche le mie preghiere sono diventate minacce: Padre santo non posso fingere / di non aver paura di rivederti / ma quando giungerà il momento / credo che il mio coraggio / si gonfierà come un cowboy / di spugna nell’acqua. Il mio padre / terreno venne in America non sapendo / altro inglese che i testi dei / Rolling Stones e come si dice grazie a Dio. / Verrà accreditata la sua bontà/ sulla mia nota e se sì, quando? (p. 99).

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“Non basta amare i giovani ma occorre che essi si accorgano di essere amati”. È l’esperienza della Caritas di Mantova presentata oggi a Roma durante l’incontro sui risultati di “Pepe” – “Promuovere engagement di comunità contro la povertà educativa” …