Salta al contenuto principale



Midterm USA 2022: debolezze assediate guardando al 2024


Anche se non ancora definitivi, i risultati del voto di midterm dello scorso 8 novembre permettono già di offrire qualche valutazione riguardo alle dinamiche della politica statunitense. Come è già stato ampiamento osservato, nonostante la perdita della Camera dei rappresentanti e nonostante l’incertezza dell’esito in Senato (che, probabilmente, sarà sciolta solo dal ballottaggio in Georgia, il […]

L'articolo Midterm USA 2022: debolezze assediate guardando al 2024 proviene da L'Indro.



Prendetevi il tempo


L’errore che rischia di commettere il Governo Meloni è quello di continuare la campagna elettorale Un governo alla partenza può incontrare delle difficoltà, nel senso che è necessario prendere le misure. Inoltre, va considerato che una parte del personale

youtube.com/embed/9SkGAEiJtbk

L’errore che rischia di commettere il Governo Meloni è quello di continuare la campagna elettorale


Un governo alla partenza può incontrare delle difficoltà, nel senso che è necessario prendere le misure. Inoltre, va considerato che una parte del personale di governo è nuovo a questa esperienza.

Ma l’errore che rischia di commettere il governo in carica, il Governo Meloni, proprio all’indomani di elezioni che Fratelli d’Italia ha trionfalmente vinto, è quello di continuare la campagna elettorale, anziché prepararsi seriamente a governare.

Lo si è visto su alcune cose, come aver fatto un decreto velocissimo e tempestivo sui rave party, quando, nel frattempo, il suddetto raduno era stato già sciolto con le vecchie norme e con una discreta saggezza da parte delle forze dell’ordine e della prefettura. L’hanno scritto così velocemente che subito dopo gli stessi che lo hanno scritto, una hanno detto che bisognerà correggerlo, perché ci sono degli errori.

Potevano prendersi anche qualche giorno in più, invece lo si è fatto perché si voleva dimostrare che con quello si sarebbe risolto il problema, ma le cose sono andate diversamente. In quel decreto si inserisce un nuovo reato, il reato di invasione, peraltro descritto in maniera pedestre. Però il povero Ministro della Giustizia era arrivato a via Arenula dicendo che bisogna depenalizzare, cioè far diminuire i reati da contestare in sede penale, e come prima novità ce ne aggiungiamo uno di cui non si sentiva minimamente il bisogno, perché non è che prima del decreto si potesse invadere la terra altrui o la terra pubblica.

A questo si è aggiunta anche la vicenda dell’ergastolo ostativo: era evidente che andava rimossa la condizione – incivile – che il detenuto, in base al reato che ha commesso e in base alla preclusione del non avere collaborato con la giustizia, non può chiedere alcuni benefici di legge. È ovvio che invece deve poterli chiedere, ma questo non significa che gli altri siano tenuti a darglieli, perché è il giudice a decidere.

Anche lì sono intervenuti con un decreto e, per mascherarlo hanno detto di averlo lasciato, mentre, invece, lo stavano togliendo: questo perché la Destra era assolutamente favorevole a lasciare l’ergastolo ostativo, Queste cose di propaganda non servono a molto. Poi arriveranno questioni serie, compreso il meccanismo europeo di stabilità, che l’Italia non ha ancora ratificato. Ed è l’unico Paese europeo.

Qualcuno afferma che non lo abbia fatto neanche la Germania, ma questo è falso. Il Parlamento tedesco lo ha già ratificato, solo che lì esiste un sistema costituzionale diverso: alcuni parlamentari hanno fatto ricorso alla Corte Costituzionale sulla legge di conversione, non sul MES e sono dunque in attesa della sentenza della Corte Costituzionale. Ma noi siamo l’unico Paese che non l’ha convertito e siamo il Paese che ha forse più bisogno di protezione finanziaria.

Anche in questo caso, tanto vale affrontare queste questioni. Quello dei migranti, è stato l’ultimo capitolo affrontato in maniera sbagliata, perché pur di voler fare l’operazione di propaganda immediata, invocando il blocco, quando chiaramente era impossibile. Infatti c’era una nave dell’ONG che faceva sbarcare tutti in Calabria, quindi non c’era nessun blocco.

Quelli che dicevano di bloccare hanno poi inventato che il blocco era dovuto al fatto di far scendere le persone fragili. Chi dovrebbe stabilirlo se una persona è fragile o meno? Dei medici. Beh, i medici dopo poco hanno stabilito che erano tutti fragili. La decisione dei medici è stata definita “bizzarra” ma ad essere bizzarra è l’idea di far scendere le persone sulla base di un certificato medico.

Il Governo, attraverso queste situazioni, ha cercato di compiere azioni dimostrative. Io ho l’impressione che anche a causa della dispersione, per non dire inconsistenza, dell’opposizione di sinistra, il Governo Meloni è destinato a durare. Ecco, siccome siete destinati a durare, prendetevi il vostro tempo per prendere le decisioni. Evitate di inseguire la propaganda per la propaganda. Prendetevi il vostro tempo, perché l’efficacia del Governo italiano è interesse di tutti gli italiani, anche di quelli che non hanno votato minimamente per la destra.

L'articolo Prendetevi il tempo proviene da Fondazione Luigi Einaudi.



‘Passion economy’ ed imprese


La passione non è tutto, ma, senza di lei, non vai lontano nel business tradizionale e sociale. La definizione di ‘passion economy’ avvalora questa tesi; è il titolo del libro ‘The Passion Economy’ di Adam Davidson (2020), uno scrittore del New Yorker staff e cofondatore del Planet Money, podcast della National Public Radio. Un altro riferimento è il filosofo economista William […]

L'articolo ‘Passion economy’ ed imprese proviene da L'Indro.



Tra Parigi, Berlino e le trappole di Salvini


Meloni stretta in una tenaglia tra la guerra del leghista ai migranti, il Pnrr e il Patto di stabilità La tenaglia in cui si trova stretta Giorgia Meloni è dura da sopportare. Forse persino troppo, considerando che il governo è in carica da poche settiman

Meloni stretta in una tenaglia tra la guerra del leghista ai migranti, il Pnrr e il Patto di stabilità


La tenaglia in cui si trova stretta Giorgia Meloni è dura da sopportare. Forse persino troppo, considerando che il governo è in carica da poche settimane. Ma tant’è. L’ultima cosa utile in questo momento, con i problemi irrisolti del Patto di stabilità e del Pnrr, era inaugurare un conflitto sui migranti con la Francia e, in via indiretta, con il resto dell’Unione. Peraltro l’intera vicenda sembra condotta da Roma con imperizia e un certo velleitarismo. Era interesse del destra-centro aprire il contenzioso? In apparenza, no.

Di sicuro non era interesse della presidente del Consiglio, desiderosa invece di accreditarsi nelle capitali europee. Tuttavia il peggio è accaduto per varie ragioni. Una delle quali è l’attitudine di Salvini: per un verso il capo leghista tenta di dettare l’agenda, quanto meno sul controllo dei porti, vecchio cavallo di battaglia; e per l’altro lascia che sia la premier a sbrogliarsela, visto che lui non ha motivo per volerla tranquilla al centro della scena.

La guerra ai migranti, alle navi, alle Ong era destinata alla sconfitta in partenza: al momento attuale il governo non ha gli strumenti per vincerla. Prima deve costruire una rete di relazioni oltralpe, magari cominciando dalla Germania. L’ostilità dei mass-media è evidente e in Europa c’è chi non vedeva l’ora di far inciampare la destra italiana. Non occorreva un particolare talento per capirlo. Giorgia Meloni, per la verità, aveva cercato di seguire una linea accomodante, in particolare con la Francia, ricercando un’intesa, ma con ogni evidenza ha sottovalutato la posta in gioco.

È stato un errore pensare di risolvere il problema, che si trascina da anni, attraverso una garbata richiesta di solidarietà e poi scivolare nella gaffe di presentare come un cedimento il gesto di buona volontà francese. Così come ora lascia perplessi la reazione del ministro della Difesa che dice: “Vogliamo obbligare l’Unione europea a non voltarsi dall’altra parte e a prendere una decisione seria, razionale, definitiva”.

Obbligare? Questo atteggiamento, che vuole rappresentare l’orgoglio nazionale, in realtà dimostra debolezza. Da un lato infatti c’è un esecutivo appena nato, figlio di una cultura politica in buona misura eterodossa rispetto all’Europa come l’abbiamo conosciuta dal dopoguerra a oggi. Dall’altro c’è una Francia diffidente, timorosa del contagio destrorso, guidata da un Macron forte grazie ai poteri di cui dispone, ma fragile in parlamento. Un Macron che si considera il “lord protettore” di un’Italia riottosa e non esita a dimostrarlo, non senza una dose di arroganza.

Oggi la premier, che ha appena avuto l’occasione di confermare la sua lealtà all’alleanza atlantica, incontrerà Manfred Weber, autorevole esponente dei Popolari tedeschi. Questi desidera rapporti di buon vicinato con Fratelli d’Italia per coinvolgerli nella tutela degli equilibri a Bruxelles.

A sua volta, Giorgia Meloni può trarre vantaggio dal rapporto col Ppe, sullo sfondo delle crepe che attraversano il fronte franco-tedesco non più compatto come un tempo. È chiaro tuttavia che al governo italiano serve un’idea positiva su come stare in Europa; un’idea strategica senza la quale si troverà in balia di episodi sempre più distruttivi.

La Repubblica

L'articolo Tra Parigi, Berlino e le trappole di Salvini proviene da Fondazione Luigi Einaudi.



Gas e non solo: l’Algeria può essere un’alternativa alla Russia?


L'Algeria può sfruttare le circostanze appena emerse per fornire gas all'Europa e acquisire enormi entrate aggiuntive per il bilancio statale. Non solo. L'economia algerina può trarre grandi benefici dagli investimenti europei diretti nel settore petrolifero e nelle energie rinnovabili

L'articolo Gas e non solo: l’Algeria può essere un’alternativa alla Russia? proviene da L'Indro.



Alla Cop27 di Sharm El Sheikh quella del clima non è la sola crisi all’ordine del giorno. Le violazioni dei diritti umani nel paese che ospita la conferenza, l'Egitto, minacciano di oscurare l’evento. La Cop27 in Egitto non sta andando bene.


Francesco Rocchetti, Segretario Generale ISPI, e la giornalista Silvia Boccardi parlano con Alessia De Luca, esperta di Stati Uniti per ISPI, delle elezioni di metà mandato negli Stati Uniti che hanno portato a risultati inaspettati.


#laFLEalMassimo – Episodio 76: Pacifismo ipocrita


Benvenuti al nuovo episodio della FLE al Massimo, questa rubrica porta avanti il suo sostegno al popolo Ucraino e dunque celebra la ritirata dell’invasore russo da Kherson. Nell’episodio di oggi provo a spendere qualche parola su un atteggiamento che non

Benvenuti al nuovo episodio della FLE al Massimo, questa rubrica porta avanti il suo sostegno al popolo Ucraino e dunque celebra la ritirata dell’invasore russo da Kherson.

Nell’episodio di oggi provo a spendere qualche parola su un atteggiamento che non esito a definire ipocrita, che nasconde dietro un autoproclamato e sedicente pacifismo l’incapacità di distinguere le ragioni della nazione invasa e i torti chiaramente attribuibile all’invasore.

Tutti siamo a favore della pace e del rispetto della vita umana. Almeno tutti gli esseri umani degni di questo nome respingono la guerra come strumento di offesa alla libertà dei popoli, ma anche semplicemente come processo di distruzione e devastazione di individui e civiltà. Dunque, tutti desideriamo la pace e la cessazione delle ostilità.

Tutta la storia del genere umano ci insegna tuttavia che la pace non è una condizione che si ottiene con le dichiarazioni di intenti o con le manifestazioni di buona volontà. Si tratta di una condizione precaria e fragile che è il risultato dalle vittorie passate sui regimi totalitari e sulla sconfitta delle ambizioni di conquista da parte di chi non esita a calpestare i diritti umani per conseguire i propri obbiettivi politici ed economici. Si tratta di uno status che si regge sul potenziale di deterrenza nei confronti di chi vorrebbe minacciare la libertà e l’esistenza stessa delle società aperte.

Dunque è profondamente ipocrita parlare di pace come se fosse un obbiettivo raggiungibile senza combattere e resistere l’offensiva russa. Non ci può essere dialogo con un regime spietato che non esita a calpestare i diritti umani e non offre alcuna garanzia di tenere fede ai propri impegni. Inoltre, qualsiasi rallentamento o esitazione nel contrasto militare alla Russia aggrava la devastazione e la perdita di vite umane in Ucraina.

L’unica via concretamente possibile per raggiungere la pace passa dalla conmpleta sconfitta militare della Russia che a giudicare dagli eventi recenti potrebbe non essere troppo lontana. Slava Ucraini.

youtube.com/embed/t-pJlbgk9o8

ISCRIVITI AL PODCAST

L'articolo #laFLEalMassimo – Episodio 76: Pacifismo ipocrita proviene da Fondazione Luigi Einaudi.





@socialisme_libertaire@diaspora-fr.org:
#Paix #antimilitarisme #pacifisme

☮️ Première Boucherie mondiale...

☮️ Paix - Peace - Frieden - Vrede - Paz - Pace - Asti - Salam سلام - Shalom שלום - Jàmm - Pokój - Mир - ειρήνη - 和平 - शांति... ...






Opposing expansion of Bristol airport


Solidarity from Florence, Italy, where they are trying to expand Peretola airport

grassrootsalternatives.uk/2022…



Perché resta pericolosa l'esportazione di dati verso gli USA


agendadigitale.eu/sicurezza/pr…


DiPorto


In porto è andata assai male. Così si arreca un danno all’Italia fingendo di presidiarne gli interessi. Fuori dal porto è andata anche peggio, perché si è avuta l’impressione che il governo non avesse cognizione di quel che stava accadendo. Abbiamo anche

In porto è andata assai male. Così si arreca un danno all’Italia fingendo di presidiarne gli interessi. Fuori dal porto è andata anche peggio, perché si è avuta l’impressione che il governo non avesse cognizione di quel che stava accadendo. Abbiamo anche ringraziato la Francia per averci, non a torto, rimproverato. Se si vuole difendere gli interessi italiani si sappia che l’ottuso nazionalismo li danneggia e il propagandismo monotono e negatore della realtà è stucchevole. Mettiamo in fila gli errori e immaginiamo come si possa evitarne la replica.

Più della metà degli sbarchi irregolari, secondo i dati del ministero degli Interni, avviene dopo una traversata fatta a bordo di barconi. Quelli o li fai scendere o li condanni a morte. Poco meno della metà degli sbarchi avviene a seguito di ribaltamenti e naufragi, quindi arrivano a terra, per la grande parte, a bordo delle imbarcazioni italiane, in primis Guardia Costiera. Le Ong coprono il 16%, in questa seconda metà. Ammesso abbia un senso dichiarare loro guerra, resterebbero i tre quinti del problema. Ciò basti per capire che la propaganda della fermezza smotta sulla realtà.

Alcuni degli sbarchi da navi Ong avvengono in modo concordato con le autorità italiane. Da ultimo in Calabria. Per gli altri, senza generalizzare, la questione è: se si ritiene di avere gli elementi per accusare una nave di avere agito in combutta con i trafficanti, si fanno scendere gli occupanti e si sequestra la nave. Il ministro Minniti, uomo della sinistra sbranato dalla sinistra (e sono colpe che non si cancellano), era andato oltre: le Ong firmino un protocollo, altrimenti non ci parliamo.

Pensare di fare scendere alcuni e non altri, come stabilito dal governo, è un doppio errore. Intanto perché non c’è base giuridica, difatti sono poi sbarcati tutti. Per giunta con la tremula ipocrisia del certificato medico. Poi perché far scendere malati e fragili significa avere di sé stessi l’idea d’essere un ospedale. O un lazzaretto. Facciamo scendere solo quelli che ci costeranno e non quelli che potranno produrre. Non è fermezza, è fissità allocca.

L’Italia è il Paese che riceve più fondi europei, come ci ha delicatamente ricordato la Francia, pensare di agire in contrasto con leggi e Unione europea per il solo gusto di affermare una propaganda di parte significa subordinare gli interessi nazionali ai propri.

Detto ciò, posto che propaganda fessa è questa e propaganda fessa è anche quella del volemose bene e venite tutti a farci compagnia, che fare? Primo, regolare i rapporti con le Ong, considerando quelle navi non pescherecci di passaggio, ma strumenti dedicati alla raccolta di emigranti, come, del resto, hanno scritto sulla fiancata. Se vuoi collaborare con l’Italia ti registri e firmi un accordo, senza presentarci i casi a uno a uno.

Secondo, si chiede che gli accordi di Dublino (firmati prima dalla destra e poi dalla sinistra, in ogni caso accettati dall’Italia, ove abbia un senso parlarne in termini di nazione) siano modificati: una cosa è il signore che becco alla frontiera da irregolare, sicché è mio dovere territoriale identificarlo e valutarne l’ingresso o il respingimento, altra, assai diversa, sono gli arrivi in massa, quel che va chiesto è che gli sbarchi di questi ultimi avvengano in zona sicura, pronti al soccorso, ma extraterritoriale, di competenza Ue.

In altre parole: non ci si rivolge al Tar, ma alla Commissione Ue. In quella zona la competenza e giurisdizione esclusiva è Ue, operata per il tramite delle forze nazionali presenti nel punto di sbarco. Quindi non si sbarca più in Italia o in Francia, ma in Ue, con quel che consegue. Compreso il fatto che i soldi non li prendiamo più noi, ma finanziano quella struttura.

Il tutto ricordando che abbiamo bisogno di immigrati, che dovremmo sceglierli e per farlo si devono emanare decreti flussi continui e congrui. Sempre che si stia parlando di interessi italiani e non di propagande da diporto.

La Ragione

L'articolo DiPorto proviene da Fondazione Luigi Einaudi.



Il fondatore di Mastodon, rivale di Twitter, ha una visione per la democratizzazione dei social media


Articolo originale: time.com/6229230/mastodon-euge…

Mentre Twitter cambiava proprietario alla fine di ottobre, un altro sito di social media molto simile stava vivendo una sorta di ondata.

Mastodon, un sito di microblogging decentralizzato che prende il nome da un tipo di mammut estinto (sic, ndt), ha registrato 120.000 nuovi utenti nei quattro giorni successivi all'acquisizione di Twitter da parte del miliardario Elon Musk, come racconta il suo fondatore tedesco Eugen Rochko a TIME. Molti di loro erano utenti di Twitter alla ricerca di un nuovo luogo uogo di residenza online.

Questi utenti, che lo sapessero o meno, stavano seguendo le orme di Rochko, 29 anni, che ha iniziato a creare Mastodon nel 2016 dopo essere rimasto deluso da Twitter. "Pensavo che potermi esprimere online con i miei amici attraverso brevi messaggi fosse molto importante per me, importante anche per il mondo, e che forse non avrebbe dovuto essere nelle mani di un'unica società", racconta Rochko. "Era generalmente legato a un sentimento di sfiducia nei confronti del controllo dall'alto che Twitter esercitava".

Mastodon, che proclama con orgoglio di non essere "in vendita" e di avere circa 4,5 milioni di account utente, è piuttosto simile a Twitter, una volta che gli utenti superano il complicato processo di registrazione. La differenza principale è che non si tratta di un'unica piattaforma coesa, ma di un insieme di server diversi, gestiti in modo indipendente e autofinanziati. Gli utenti dei diversi server possono comunque comunicare tra loro, ma chiunque può creare il proprio server e stabilire le proprie regole di discussione. Mastodon è un'organizzazione no-profit finanziata dal crowdfunding, che finanzia il lavoro a tempo pieno di Rochko, il suo unico dipendente, e diversi server popolari.

La piattaforma non ha il potere di obbligare i proprietari dei server a fare qualcosa, nemmeno a rispettare gli standard di moderazione dei contenuti. Sembra la ricetta per un paradiso online per i troll di estrema destra. Ma in pratica, molti dei server di Mastodon hanno regole più severe di Twitter, dice Rochko. Quando appaiono server che incitano all'odio, gli altri server possono unirsi per bloccarli, ostracizzandoli essenzialmente dalla maggior parte della piattaforma. "Credo che si possa chiamare processo democratico", dice Rochko.

Secondo Rochko, il recente afflusso da Twitter è stato una conferma. "È una cosa molto positiva scoprire che il proprio lavoro viene finalmente apprezzato, rispettato e conosciuto in modo più ampio", afferma. "Ho lavorato molto, molto duramente per spingere l'idea che c'è un modo migliore di fare social media rispetto a quello che le aziende commerciali come Twitter e Facebook permettono".

TIME ha parlato con Rochko il 31 ottobre.

Questa intervista è stata condensata e modificata per chiarezza.

Cosa pensa di ciò che Elon Musk sta facendo a Twitter?

Non lo so. Quest'uomo non è del tutto comprensibile. Non condivido molti dei suoi comportamenti e delle sue decisioni. Credo che l'acquisto di Twitter sia stata una decisione impulsiva di cui si è presto pentito. E che si sia trovato in una situazione che lo ha costretto a impegnarsi nell'affare. Ora è coinvolto e deve affrontare le conseguenze.

In particolare, non sono d'accordo con la sua posizione sulla libertà di parola, perché penso che dipenda dalla vostra interpretazione di cosa significhi libertà di parola. Se si permette alle voci più intolleranti di esprimersi a voce alta, si rischia di far tacere anche le voci di opinioni diverse. Quindi, permettere la libertà di parola consentendo tutti i discorsi non porta alla libertà di parola, ma solo a una fogna di odio.

Credo che questa sia un'idea tipicamente americana, quella di creare un mercato delle idee in cui si possa dire tutto ciò che si vuole senza limiti. È molto estranea alla mentalità tedesca dove, nella nostra Costituzione, la priorità numero uno è il mantenimento della dignità umana. Quindi, l'incitamento all'odio non fa parte del concetto tedesco di libertà di parola, ad esempio. Quindi credo che quando Elon Musk dice che tutto sarà permesso, o qualsiasi altra cosa, in genere non sono d'accordo.

Come fate a garantire su Mastodon, visto che è decentralizzato e non avete il potere di bandire gli utenti, che lo spazio sia accogliente e sicuro?

Beh, questa è la strana dicotomia di come le cose si sono evolute. Da un lato, la tecnologia stessa permette a chiunque di ospitare il proprio server di social media indipendente e di poterne fare tutto ciò che vuole. Non c'è modo per Mastodon, per l'azienda o per chiunque altro - a parte le normali procedure di applicazione della legge - di perseguire chiunque gestisca specificamente un server Mastodon. Il modo in cui si chiude un normale sito web è lo stesso in cui si chiude un server Mastodon, non c'è alcuna differenza. Quindi, da questo punto di vista, risulta essere la piattaforma definitiva per la libertà di parola. Ma ovviamente questo è solo un effetto collaterale della creazione di uno strumento che può essere usato da chiunque. È un po' come le automobili. Le auto sono usate da tutti, anche da persone cattive, anche per scopi sbagliati, e non c'è niente che si possa fare, perché lo strumento è là fuori. Tuttavia, credo che il fattore di differenziazione rispetto a qualcosa come Twitter o Facebook sia che su Mastodon, quando si ospita il proprio server, si può anche decidere quali regole far rispettare su quel server, il che consente alle comunità di creare spazi più sicuri di quelli che potrebbero altrimenti avere su queste grandi piattaforme che sono interessate a servire il maggior numero di persone possibile, magari aumentando il coinvolgimento di proposito per aumentare il tempo che le persone trascorrono sul web.

Le comunità possono avere regole molto più rigide di quelle di Twitter. E in pratica, molte di esse sono più severe. E questo è un aspetto in cui, ancora una volta, la tecnologia si interseca con la guida o la leadership dell'azienda Mastodon. Credo che, grazie al modo in cui comunichiamo pubblicamente, abbiamo evitato di attirare una folla di persone come quelle che si trovano su Parler o Gab, o qualsiasi altro forum di odio su Internet. Abbiamo invece attirato il tipo di persone che, quando gestiscono i propri server, si moderano contro i discorsi d'odio. Inoltre, fungiamo anche da guida per chiunque voglia unirsi a noi. Sul nostro sito web e sulle nostre app, infatti, forniamo un elenco predefinito di server curati su cui le persone possono creare account. E grazie a ciò, ci assicuriamo di curare l'elenco in modo tale che qualsiasi server che voglia essere promosso da noi debba accettare un certo insieme di regole di base, una delle quali è che non sono consentiti discorsi di odio, sessismo, razzismo, omofobia o transfobia. In questo modo ci assicuriamo che l'associazione tra i Mastodon, il marchio e l'esperienza che le persone desiderano sia quella di uno spazio molto più sicuro rispetto a qualcosa come Twitter.

Ma cosa succede se le persone che incitano all'odio creano un server?

Beh, ovviamente non vengono promossi sul nostro sito web "Join Mastodon" o nella nostra app. Quindi, qualsiasi cosa facciano, la fanno per conto loro e in modo completamente separato, e gli altri amministratori che gestiscono i propri server Mastodon, quando scoprono che c'è un nuovo server di incitamento all'odio, possono decidere di non voler ricevere alcun messaggio dal server e di bloccarlo da parte loro. Attraverso il processo democratico, il server che incita all'odio può essere ostracizzato o può essere diviso in una piccola camera d'eco, che non è né migliore né peggiore di un'altra camera d'eco. Internet è pieno di spam. È pieno di abusi, ovviamente. Mastodon fornisce le strutture necessarie per gestire i contenuti indesiderati, sia per gli utenti che per gli operatori.

Cosa l'ha spinta a creare un servizio come questo nel 2016?

Ricordo che non ero molto soddisfatto di Twitter e mi preoccupavo di dove sarebbe andato a finire. C'era qualcosa di molto discutibile nel suo futuro. Questo mi ha fatto pensare che la possibilità di esprimermi online con i miei amici attraverso brevi messaggi era molto importante per me e anche per il mondo, e che forse non dovrebbe essere nelle mani di un'unica società che può farne quello che vuole. Ho iniziato a lavorare su una cosa mia. L'ho chiamato Mastodon perché non sono bravo a dare un nome alle cose. Ho scelto quello che mi veniva in mente in quel momento. Ovviamente all'epoca non c'era l'ambizione di diventare grandi.

Deve essere una sensazione speciale vedere qualcosa che hai creato crescere dal nulla fino a dove è ora.

È vero. È una cosa molto positiva scoprire che il proprio lavoro viene finalmente apprezzato, rispettato e conosciuto in modo più ampio. Ho lottato a lungo per questo, ho iniziato a lavorare su Mastodon nel 2016, ma allora non avevo alcuna ambizione che andasse lontano. All'inizio era un progetto molto hobbistico, poi quando l'ho lanciato pubblicamente è sembrato toccare le corde almeno della comunità tecnologica ed è stato allora che ho ottenuto i primi sostenitori di Patreon che mi hanno permesso di intraprendere questo lavoro a tempo pieno. Da allora ho lavorato molto, molto duramente per rendere questa piattaforma il più possibile accessibile e facile da usare per tutti. E per portare avanti l'idea che c'è un modo migliore di fare social media rispetto a quello che permettono le aziende commerciali come Twitter e Facebook.



I team di #privacy e sicurezza di #Twitter sono in subbuglio dopo che le modifiche apportate da Elon Musk al servizio hanno aggirato i suoi processi standard di governance dei dati. Ora, un avvocato dell'azienda sta incoraggiando i dipendenti a cercare la protezione degli informatori "se ti senti a disagio per qualcosa che ti viene chiesto di fare".

theverge.com/2022/11/10/234511…



Questa sera è stato firmato l’accordo politico tra il Ministero dell’Istruzione e del Merito e le organizzazioni sindacali del comparto istruzione e ricerca su cui si costituirà il contratto da sottoscrivere domani in Aran.


Ho iniziato a leggere le specifiche di ActivityPub, il protocollo del Fediverso.

Oltre ad essere di indubbio interesse, mi sono state subito simpatiche perché, pur essendo un documento molto tecnico, non mancano di umorismo che le rende meno noiose. Inoltre hanno una bella introduzione ad alto livello, che agevola molto la comprensione.

Ma soprattutto perché negli esempi compaiono Alyssa e Ben. Altro che Alice e Bob!

Poliverso & Poliversity reshared this.



La Dunkerque degli utenti Twitter viaggia attraverso il software libero e batte la bandiera di Mastodon: nasce così la nuova istanza poliversity.it dedicata al mondo della ricerca e dell'informazione poliverso.org/display/0477a01e…

reshared this



«È preoccupato che la guerra Russia-Ucraina possa degenerare in uno scambio nucleare tra Stati Uniti e Russia?

"Penso che sia una possibilità significativa ed è possibile in diversi modi. Nonostante i nostri migliori piani, potremmo trovarci in una situazione in cui non avremmo avuto intenzione di usare le armi nucleari, ma in realtà lo abbiamo fatto. Questo per me è più preoccupante di una situazione in cui avremmo intenzione di usarle. In quel caso non si sa dove si sta andando, da entrambe le parti, soprattutto quando c'è molta incertezza e nessuna delle due parti parla con l'altra, le cose possono andare molto male molto rapidamente. 60 anni fa siamo stati molto fortunati che le armi nucleari non siano state usate [durante la crisi dei missili di Cuba], ma la fortuna non è una strategia a lungo termine per la sopravvivenza nazionale e internazionale, la fortuna alla fine si esaurisce".»


Our interview with the prominent expert on nuclear weapons, Stephen Schwartz, is now available in English, free from paywall. Do you know that Italy is the European country with the highest number of tactical nuclear weapons on its soil and the only European country with TWO nuclear bases: Aviano and Ghedi. And now the new U.S. tactical nuclear weapons will arrive in Italy and Europe soon:
ilfattoquotidiano.it/in-edicol…

reshared this

in reply to Roberto Resoli

@smaurizi credo che per noi europei essere nel mezzo in caso di un reale conflitto sarà davvero un bel mare di m..


📚 Grazie a ioleggoperché, l’iniziativa nazionale dell’Associazione Italiana Editori (AIE), è possibile sostenere le biblioteche scolastiche con un semplice gesto: donare un libro!

📅 Fino al 13 novembre, nelle librerie aderenti, potrete acquistare de…

reshared this



La sera del 9 novembre 1989 decine di migliaia di abitanti di Berlino Est attraversano i valichi del Muro e si riversano nella parte occidentale della città: è il giorno del crollo del Muro di Berlino.


GDPR Rights in Sweden: Court confirms that authority must investigate complaints.


Diritti GDPR in Svezia: La Corte conferma che l'autorità deve indagare sui reclami. Il tribunale amministrativo di Stoccolma ha stabilito che un reclamante ai sensi dell'articolo 77 del GDPR ha il diritto di chiedere una decisione all'Autorità svedese per la protezione dei dati (IMY) dopo sei mesi Ikea manual shows man calling court next to broken furniture


noyb.eu/en/gdpr-rights-sweden

reshared this



Il governo ruba i soldi ai poveri - Contropiano

Le “modifiche” del reddito di cittadinanza annunciate dal sottosegretario al lavoro Durigon sono una porcata schiavista contro i poveri. Passa infatti un Il messaggio di fondo del provvedimento è infatti: dovete lavorare anche per 500 euro al mese, anche in nero, perché sennò morite di fame. Saranno i poveri a subire il semplice e brutale ricatto della fame: non vuoi fare lo schiavo?, non ci sarà più il reddito a farti mangiare.

contropiano.org/news/politica-…

Poliverso & Poliversity reshared this.


in reply to Luca Allulli

@Luca Allulli ricordati che in Frindica non è obbligatorio indicare l'oggetto (=il titolo) di un post. Se scrivi il titolo, avrai una formattazione del post più chiara per tutti gli utenti friendica, ma un utente mastodon, pleroma o misskey, leggerà un messaggio fatto solo dal titolo e da un link che rimanderà al post completo che hai scritto.




Su Repubblica l’intervista del Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.

Potete leggerla qui ▶️ repubblica.it/cronaca/2022/11/…



#NotiziePerLaScuola

III edizione Concorso nazionale per promozione di percorsi di educazione alla Cittadinanza europea ispirati al Manifesto di Ventotene per l'Europa unita e ai valori della Costituzione.

Info ▶️ miur.gov.



Fr.#14 / Fu il welfare a uccidermi


Nel frammento di oggi: Ammazzarsi per non pesare sulle casse dello Stato. Un breve sondaggio. Meme e citazione del giorno.

La morte, il miglior servizio di welfare


Uccidere i pazienti potrebbe portare a un risparmio per il sistema sanitario nazionale fino a 136 milioni di dollari. Così si leggeva nel 2017 sul sito della CBC canadese, che riportava i dati di uno studio della Canadian Medical Association. Per arrivare a queste conclusioni pare che i ricercatori usarono i dati pervenuti dall’Olanda e dal Belgio, dove la pratica dell’eutanasia è già legale da tempo.

L’eutanasia in Canada divenne legale dopo che la Corte Suprema ribaltò una storica sentenza che vietava il “suicidio assistito”. Arrivò poi la legge, il Bill C-14 (“medical aid in dying”, o MAiD), entrato in vigore nel 2016, che per la prima volta prevedeva la possibilità di eutanasia per gli adulti con malattie terminali. Qualche tempo dopo, la legge fu emendata per estendere l’ambito legale dell’eutanasia anche ad ogni adulto vittima di “sofferenze permanenti e intollerabili (enduring and intolerable suffering”) o “ragionevoli aspettative di morte (reasonably foreseeable death”). Da marzo 2022 l’eutanasia è un’opzione anche per adulti che soffrono di malattie mentali.

Privacy Chronicles is a reader-supported publication. To receive new posts and support my work, consider becoming a free or paid subscriber.

Qualcuno potrebbe dire: se le persone vogliono morire, perché non aiutarle, risparmiando anche dei soldi pubblici? Purtroppo, la realtà è molto più grottesca di così. Le storie di persone “gentilmente spinte” verso la morte dal sistema si stanno moltiplicando a vista d’occhio.

Come Denise, in sedia a rotelle, che da sette anni cerca inutilmente un alloggio economicamente accessibile a Toronto che possa essere adeguato alle sue necessità. Denise non riesce, e ha iniziato a considerare un’altra opzione: il suicidio assistito. Due medici hanno già approvato la procedura.

O come Alan, che per 20 anni ha vissuto con dei dolori cronici e per 18 ha cercato di ottenere un intervento chirurgico che gli avrebbe risolto ogni problema. Purtroppo il sistema sanitario nazionale non l’ha mai approvato, riempiendolo invece di oppioidi. Così, dato che non può essere curato, ha deciso di farsi ammazzare.

O ancora, come Sathya, una donna di 44 anni che soffriva di SLA e che decise di farsi ammazzare dai medici, non a causa della sua malattia, ma a causa dell’assenza di un sistema di supporto adeguato da parte dello stato. Nelle sue ultime parole, dedicate agli amici e alla famiglia, scriveva: “Ultimately it was not a genetic disease that took me out, it was a system.”

Iscriviti adesso

Quando l’uomo diventa un ingranaggio del sistema


L’eutanasia in Canada, che incentiva le persone che sono un “peso” per la società (leggi: casse dello Stato) ad ammazzarsi, è una finestra sul futuro del (post)welfare universale.

È il risultato della vittoria dell’ideologia del sacrificio personale a favore della collettività. È ciò che abbiamo intravisto anche nel 2020 e 2021, quando le masse, i medici e i politici chiedevano alle persone di sacrificare le proprie convinzioni e la loro libertà per evitare di pesare sul sistema sanitario.

Sempre più le persone stanno perdendo la loro individualità, per trasformarsi in parte di un ingranaggio il cui fine ultimo è la realizzazione del “bene comune” (che non esiste): animali sacrificali che confondono ideologia di stato e valori morali, finendo per annientare se stessi in un circolo vizioso che non genera altro che odio, divisione sociale e morte.

Questo è il futuro del welfare universale. E come sempre, per comprendere il futuro non c’è nulla di meglio che guardare al passato. Richard Theodore Ely, intellettuale economista e principale leader del movimento Progressista, che diede vita alla nostra idea di welfare universale, era un fervido sostenitore dell’eugenetica. Cos’è questa, se non la sua degna eredità?

Iscriviti adesso

Gli incentivi funzionano


Che succederà quando gli stati occidentali concluderanno infine i loro progetti di identità digitale, sistemi interconnessi e profilazione1 continuativa della popolazione?

Che succederà quando inevitabilmente la pressione sociale verso categorie di persone già estremamente suscettibili, sarà tale da incentivarle ad ammazzarsi su parere del medico, invece di pretendere le cure per cui già pagano coi soldi estorti dalle tasse?

Che succederà quando una persona invalida o depressa si vedranno notificare dalla loro app di Stato qualcosa del tipo: “sappiamo che stai soffrendo, ecco perché hai diritto al suicidio assistito gratuito - contatta il tuo medico di fiducia”.

D’altronde, lo diceva già Colao: con l’identità digitale sarà lo Stato ad anticipare i bisogni delle persone. E tu hai davvero bisogno di ammazzarti, vero?

Un sondaggio


Ciao, puoi partecipare a questo brevissimo sondaggio per aiutarmi a migliorare la newsletter?

Share

Meme del giorno


236838

Citazione del giorno

They paint the world full of shadows and then tell their children to stay close to the light. Their light. Their reasons, their judgment. Because, in the darkness...there be dragons.
But it isn't true. We can prove that it isn't true. In the dark there is discovery, there is possibility, there is...freedom. In the dark, once someone has illuminated it...

Captain Flint (Black Sails)

Frammenti è la rubrica gratuita in cui commento brevemente le notizie più interessanti della settimana. Un modo leggero e meno impegnativo di leggere Privacy Chronicles.

Leggi gli altri Frammenti

1

Sembra fantascienza ma non lo è: lo Stato già profila finanziariamente ogni cittadino. Dal 2021 in Italia il Ministero della Salute ha anche il potere di profilare la popolazione dal punto di vista sanitario. Ne ho parlato qui a gennaio.






Caspariae perpetua et firma Libertas


Cospaia, stato anarchico e libero italiano: come nacque e finì, come funzionava l’economia e la vita sociale e quali sono le lezioni che possiamo imparare dalla sua storia.

Nel confine fra l’Umbria e la provincia di Arezzo, sopra una lieve alzatura che fa da contrafforte all' Appennino, sorge il Villaggio di Cospaia, già capo-luogo della repubblica o meglio dello Stato Libero di questo nome, che dal 1440 al 1826 conservò la sua autonomia e indipendenza, quantunque si reggesse senza leggi scritte, senza capi, senza milizie, senza imposte.

La Repubblica di Cospaia fu uno stato anarchico e libero, che per più di quattro secoli, dal 1440 al 1826, venne riconosciuto e rispettato come indipendente dagli stati limitrofi (Stato Pontificio e Repubblica di Firenze).

Oggi vedremo come nacque e finì lo Stato Libero di Cospaia, come funzionava l’economia e la vita sociale e quali sono le lezioni che possiamo imparare da questa incredibile storia italiana.

Se ti piace Privacy Chronicles, abbonarsi è un buon modo per sostenere il mio lavoro!

Caspariae perpetua et firma Libertas


La Repubblica di Cospaia nacque per errore il 24 febbraio del 1440. In quel giorno venne stipulato un concordato fra Papa Eugenio IV e la Repubblica di Fiorenza (Firenze) per la cessione di alcuni territori dello Stato Pontificio. Le casse erano vuote ed Eugenio IV non si faceva problemi a vendere terreno per pagarsi le numerose spese.

L’errore maldestro venne fatto dai funzionari inviati dal Papa e da Firenze a delimitare i nuovi confini tra i due Stati. Questi avevano ricevuto ordine di segnarli tra il territorio di San Sepolcro e San Giustino, lungo il torrente Rio. Un’operazione apparentemente semplice.

65826

Se non fosse che di torrenti Rio ce n’erano due: uno settentrionale e uno meridionale. I funzionari dello Stato Pontificio e della Repubblica di Fiorenza, che evidentemente non si parlavano tra loro, segnarono rispettivamente i confini presso il Rio meridionale e quello settentrionale.

In mezzo ai due torrenti, come a formare un triangolo con la base verso il Tevere e la punta verso le colline, rimase così una terra di circa 330 ettari (3km²) che improvvisamente non era più di nessuno. Gli abitanti, circa 350-500 persone, non ci misero molto a rendersene conto, e presto si auto-proclamarono liberi. I due Stati decisero di rispettare questa dichiarazione, non valeva la pena spendere denaro e risorse per farsi guerra su un territorio così piccolo.

Filippo Natali, nel libro “Lo Stato Libero di Cospaia” (1892), descrive così la Repubblica: Un caso pratico di anarchia in mezzo ad una società basata sul principio autoritario il più assoluto […]

Read more



Liberismo e guerra: l’eterno oblio del passato


«Da tempo purtroppo mi sono accorto che è inutile informarsi: in un regime neoliberista verificare ed eventualmente contestare i “fatti” spacciati dall’apparato mediatico è vano; non perché non sia possibile dimostrarne, alla fine, l’eventuale mendacità, ma perché quando faticosamente ci si riesca, nel frattempo quei fatti già non contano più nulla per nessuno: il culto della novità e la pratica dell’innovazione continua, rapidissima e fine a sé stessa, ha come effetto l’oblio del passato, incluso quello recente, cancellato ancor prima che diventi passato da nuove pressanti novità che, sia pure per poche ore, assorbono tutta l’attenzione, peraltro scarsissima grazie a un sistematico addestramento, anche scolastico, alla superficialità.»


Liberismo e guerra: l’eterno oblio del passato


Il binomio liberismo e guerra poggia su gente che vive di breaking news a cui gli eventi di appena qualche mese prima appaiono remoti e indifferenti come le guerre puniche.

L'articolo Liberismo e guerra: l’eterno oblio del passato proviene da Kulturjam.



Pensieri di notte


Forse è davvero il momento di tirare i remi in barca. Forse è giunto il momento di lasciar perdere. Odio, cattiveria e ignoranza mi stanno soffocando. O forse sto solo diventando vecchia, troppo vecchia per certe cose. O forse, ancora, è il momento di pensare ad altro, a vivere questo spazio con la leggerezza che molti riescono ad avere, ma che a me è sempre stata impossibile da raggiungere. La verità è che non mi diverto più, che le polemiche e le discussioni su temi inutile e stupidi mi hanno stancata.
E se il mondo virtuale fosse uno specchio della mia esistenza reale? Se fosse quella ad avermi stancata? Se in questo momento la bilancia tra l'odio e l'amore che da oltre quarant'anni provo contemporaneamente verso me stessa pendesse ora dalla parte del secondo?
Non ho una risposta a questa domanda, la sola cosa che so è che sono stanca, di tutto e terribilmente schifata e non vedo vie d'uscita nel breve periodo.
Per questo forse è il momento di trovare, almeno nel mondo virtuale, una nuova dimensione, più intima, più privata, lontana dalle discussioni sterili e inutilmente faziose e ideologiche.
Questo non significa smettere di pensare e osservare le cose con occhio critico, ma semplicemente non discutere di esse in un luogo e con persone che non meritano che io perda del tempo.
Chissà, magari tornerò a scrivere quello che mi passa per la mente, brandelli di sogni, pensieri, desideri, a raccontare storie o scrivere racconti.
Forse non sarebbe poi così male, come modo per affrontare questo periodo così pieno di cose brutte.

reshared this

in reply to Chiara R

@Chiara R da parte mia, ti leggo con piacere.

Personalmente, salvo rari e brevi periodi, anch'io ho perso l'abitudine e il piacere di scrivere e condividere. Forse manca il tempo, forse è per i motivi che hai descritto per te.

Rimane l'interesse di leggere chi scrive su Internet, credo sia normale per chi era qui alla fine degli anni 90

In particolare in questi spazi che hanno ancora un po' il sapore del Web di una ventina d'anni fa, di irc, usenet, delle homepage e dei primi blog.

Quando influencer non era un mestiere e il prodotto non eravamo noi.

in reply to Chiara R

@Chiara R Dopo aver sospeso qualsiasi attività sui social, ad eccezione di quella lavorativa, ho scoperto Mastodon. Lo frequento da pochissimo, ma mi pare gli si possa aprire un credito, anche se ancora non l'ho capito in tutto e per tutto. Resisti con noi!!!!



Quasi due mesi fa, un po' casualmente mi è tornato alla mente il DSpacc; prima come concetto, parlandone con gente online, e poi direttamente come l'o...


Il decreto che vieta i #rave è un guazzabuglio che si presta alla più arbitraria interpretazione da parte delle forze di polizia.
Tuttavia, il fatto di intensificare i provvedimenti di "confisca delle cose che servono" a organizzare il raduno è un attacco frontale al #fediverso come mezzo di supporto all'aggregazione di eventi.

E non non stiamo parlando soltanto di software come @Gancio e @Mobilizon Italia :mobilizon: che pure saranno colpiti in maniera estremamente violenta dai recenti provvedimenti; il rischio però è per TUTTO il fediverso, oltre che per i sistemi di messaggistica distribuiti.

È forse giunto il momento di ragionare su una protesta generale da parte della comunità del fediverso?

#gancio #mobilizon

in reply to g10bl4ck

@g10bl4ck la maggiore resilienza del sistema è che tu puoi salvare in qualsiasi momento i dati del tuo account e, nel caso in cui venisse sospesa la tua istanza, puoi sempre importarli in una istanza differente.

@Gancio @Mobilizon Italia :mobilizon:




Riportiamo la traduzione italiana di un post di @Fabian Schaar :friendica: pubblicato in tedesco sul blog di @GNU/Linux.ch

Friendica: funzionalità ricca ma comprensibile

Il social network Friendica è una delle piattaforme più versatili del Fediverse, che non deve nascondersi da Mastodon per le sue utili funzionalità. Tempo di lettura: 13 minuti

> Lun, 31 ottobre 2022, Fabian Schaar

I social media sono e saranno sempre un'arma a doppio taglio. Da un lato, offrono un grande potenziale per quanto riguarda i movimenti democratici su Internet, dall'altro c'è sempre il pericolo di essere influenzati da minoranze rumorose o di essere appropriati da potenti multinazionali e brusche divagazioni.

Soprattutto in tempi in cui l'uomo più ricco del mondo può semplicemente acquistare una delle piattaforme più influenti e ricostruirla secondo le proprie preferenze personali, ma ovviamente anche in base alle sue opinioni politiche, c'è un bisogno indissolubile di reti indipendenti che possano essere controllate dal grande pubblico: La risposta è "Fediverse"!

Non solo da quando Elon Musk ha acquistato Twitter è stato chiaro che Mastodon è di gran lunga il servizio di maggior successo nel Fediverse. Tuttavia, la rete federata offre molto di più; questo post dovrebbe riguardare Friendica. Un servizio gratuito Fediverse che, per me, rappresenta la ricchezza di funzioni di Fediverse come nessun altro, pur rimanendo semplice e di facile comprensione.

Come probabilmente molti altri, ho avuto la mia prima esperienza con i social network attraverso servizi proprietari. Dopo un po', però, Twitter e Instagram non sono stati più in grado di prendermi in giro: per me, Twitter rimane una piattaforma che non sa più dove si trovino alti e bassi tra pubblicità, tempesta di merda e una cultura malsana del dibattito; Non ho nemmeno bisogno di iniziare con Instagram: potrebbe essere interessante per tutti coloro che amano la forma assoluta di commercio su Internet, ma sicuramente non per me.

Quindi nell'aprile 2021 volevo cercare delle alternative, quindi mi sono imbattuto in Mastodon. Ovviamente, è un bel cambiamento a cui abituarsi all'inizio, passare da una rete basata su algoritmi come Twitter a una piattaforma Fediverse, ma ne è valsa la pena. Dopo alcuni mesi, alcuni tentativi di camminare e l'uno o l'altro cambio di autorità, secondo la mia esperienza entri in conversazione con le persone quando ti avvicini attivamente a loro:

Per me, Mastodon ha un problema: le sue restrizioni. Continuo a non capire perché la maggior parte delle istanze di mastodonte si limiti a soli 500 caratteri: i dibattiti possono essere tenuti proprio quando non sono limitati artificialmente, quando non sono limitati ma possono essere pienamente supportati da argomenti.

Quando stavo cercando un'istanza di mastodonte che potesse almeno darmi un po' più di spazio (sì, esiste davvero), i simpatici Fedinauts hanno attirato la mia attenzione su Friendica. Per me, il tutto all'inizio sembrava un po' distante, ma anche molto affascinante.

Chi usa Friendica spesso lo giura, anche rispetto a Mastodon e simili: Friendica non è solo pensato per il microblogging, ma offre anche ai suoi utenti praticamente tutte le opzioni che ci si può aspettare dai noti social e, nel caso di servizi proprietari, piuttosto antisociali I media lo sanno: con Friendica puoi scrivere testi brevi e lunghi, condividere foto e video, mantenere contatti, pianificare appuntamenti e molto altro.

Le impostazioni di Friendica consentono un'ampia configurazione, sia in termini di interfaccia che di comportamento della piattaforma.

Rispetto ad altre piattaforme di Fediverse, Friendica colpisce chiaramente per la sua portata: quasi tutto può essere regolato, indipendentemente dal fatto che si tratti dell'aspetto di Friendica stessa, della gestione dei contatti o delle notifiche. Di seguito, quindi, vorrei approfondire alcune delle funzioni che mi piacciono particolarmente di Friendica e che, secondo me, distinguono la piattaforma dalle altre:

vorrei iniziare con le notifiche. Questo può sembrare noioso; Posso capirlo. Le notifiche sono solo notifiche, cosa dovrebbe esserci di speciale in questo? In effetti, è quello che ho pensato quando ho iniziato a usare Friendica. Col tempo, tuttavia, ho imparato ad amare il sistema che sta dietro.

Sui social media, è comune far sapere all'utente quando si verificano eventi speciali in relazione ai propri post, bene e bene. Tuttavia, mentre Mastodon e Twitter si basano sulla notifica agli utenti quando un post è preferito o condiviso, Friendica va dall'altra parte.

Qui l'utente viene anche informato se un post con cui si è interagito in precedenza ha ricevuto risposta da un altro. Non intendo qui dire che sarò informato quando saranno incluse le mie stesse risposte, no. Per me è importante che Friendica mi tenga costantemente aggiornato al riguardo.

Quando interagisco con un post, mi iscrivo a quell'argomento in una certa misura. Ad esempio, non appena rispondo a un post, Friendica sa che mi interessa e di conseguenza condivide con me tutte le interazioni relative ai contenuti.

Nel tempo, la piattaforma rivela una forza sopra la media: tanto più che Friendica, come è consuetudine in Fediverse, non si basa su algoritmi di filtraggio, devo scegliere qui i miei contatti da solo. Cosa c'è di più utile che trovare persone che condividono i miei interessi attraverso gli argomenti stessi?

Quando ero nuovo di Mastodon, ho avuto difficoltà a trovare account da seguire. Le persone che soggiornano in Fediverse e poi appartengono anche alla mia cerchia relativamente ristretta di conoscenze sono ancora una rarità assoluta; le poche eccezioni di solito sono solo eccezioni perché ho parlato loro del Fediverse.

Soprattutto quando puoi portare con te pochi contatti analogici su una piattaforma digitale, è ancora più importante incontrare persone interessanti nel mondo digitale: Friendica dà un contributo importante per far girare la palla.

Ovviamente, una volta trovati i contatti, puoi anche vedere i post condivisi dai contatti esistenti nella sequenza temporale: a quel punto, è facile mantenere la piattaforma interessante e varia per te stesso. All'inizio, tuttavia, può essere un po' noioso riempire un feed solo con query di ricerca.

Ora, il mio feed di Friendica è pieno, ma non traboccante: non vedo solo i post di poche persone che pubblicano molto o di siti di notizie che non pubblicano solo per interesse. Contrariamente al mio feed Twitter a lungo dimenticato, la mia cronologia di Friendica sembra colorata, ogni volta che carico la pagina potrei catturare impressioni da qualcun altro ed è piuttosto interessante.

Se non ne avessi voglia o semplicemente fossi troppo pigro per scorrere, posso anche dare i miei due centesimi ai contributi delle personalità di Fediverse che stanno emergendo ora; quindi tutto ciò che devo fare è aspettare che il fantastico meccanismo di notifica di Friendica mi alimenti i contenuti.

Certo, capita anche che mi venga in mente qualcosa di cui vorrei liberarmi. Ancora una volta, Friendica non mi limita. Se voglio, posso scrivere davvero molto. Non esiste o esiste solo un limite di caratteri irrilevante. Naturalmente, Friendica è adatta anche come piattaforma di blogging interattivo; per me, il sito sta diventando sempre più un tuttofare quando si tratta di social media.

Dopo aver postato un post #neuhier, come è consuetudine, ho avuto la sensazione per la prima volta di essere approdato su una piattaforma che in realtà era all'altezza del nome del "social" che generalmente le veniva attribuito.

L'istanza su cui risiede il mio Friendicaaccout è preconfigurata in modo tale da non essere esplicitamente informato sui preferiti o sulle condivisioni dei miei post. Vedo un piccolo segno di notifica sull'icona della sezione I miei post, ma questo è tutto. Friendica si concentra sottilmente sul contenuto e non sulla ricerca di Mi piace e condivisioni. Questo è molto rinfrescante, soprattutto rispetto a Instagram e Twitter.

Friendica è suddivisa in diverse sezioni attraverso le quali è possibile filtrare i contenuti in modo significativo.

Un'altra grande caratteristica di Friendica è la varietà di protocolli che supporta: posso vedere i post condivisi tramite Mastodon, Pleroma, Peertube o writefreely, ovvero usare il protocollo ActivityPub o anche entrare in contatto con persone che fanno uso della diaspora. Su piattaforme come Mastodon, questi non vengono visualizzati affatto, poiché Diaspora utilizza un protocollo interno che Mastodon non conosce - viceversa, ovviamente, sembra anche vuoto.

Molti sono anche i contributi interessanti degli utenti di Friendica, che vengono trasmessi tramite il protocollo DFRN. Inoltre, Friendica può essere utilizzato come lettore RSS/Atom, i feed possono essere semplicemente aggiunti al feed e quindi trattati quasi come un normale account. Per fare ciò è sufficiente inserire l'indirizzo del feed nella riga di ricerca e seguire lo pseudo profilo che viene poi visualizzato.

In Friendica, i feed RSS possono essere trattati come normali account.

A differenza di Mastodon, Friendica offre anche gruppi, a cui non solo puoi iscriverti qui; con Friendica puoi anche inserire i tuoi contenuti al suo interno. In particolare, piattaforme basate su forum come Lemmy come alternativa Reddit a Fediverse saranno probabilmente in grado di integrarsi molto meglio in Friendica che in Mastodon o Pleroma in futuro.

Ovviamente, questa è solo una frazione di ciò che offre Friendica, ma per me sono anche, se non esattamente le piccole cose, che rendono la piattaforma interessante. Certo, devi prima abituarti, ma una volta fatto, puoi davvero sentirti a casa su Friendica.

Ma solo perché ti sei "allenato" non significa che non ci siano più sorprese positive in attesa di utenti interessati; Ad esempio, ho appena scoperto oggi che il calendario di Friendica può essere compilato non solo da te, ma anche dai contatti: ad esempio, qui vengono visualizzati i compleanni o gli eventi delle persone che seguo.

È una buona cosa quando ti viene in mente quanti compleanni ti sei perso questo mese!

Un'altra caratteristica che ho davvero imparato ad amare è il mirroring dell'attività dell'account: Friendica consente ai suoi utenti di impostare post su determinati profili da condividere sempre: per me, questa è una delle funzionalità più utili che una piattaforma social può avere. Ad esempio, ho un account mastodon; se pubblico qualcosa con questo, il mio profilo Friendica condividerà il post corrispondente in pochi secondi, rendendo più semplice l'utilizzo di più piattaforme contemporaneamente o in una fase di transizione dall'una all'altra.

Vorrei che ci fosse un'opzione come questa su così tanti altri servizi Fediverse basati su testo -- sì, voglio dire tu, Mastodon!

Per combinare i vantaggi qui menzionati: posso, ad esempio, importare un feed RSS per un blog su Friendica e quindi impostare il mirroring automatico di tutti i post pubblicati. Per i tuoi blog, questo potrebbe risparmiare un sacco di lavoro manuale che sarebbe altrimenti necessario per informare i follower di Fediverse sui nuovi post del blog.

Quando viene eseguito il mirroring di un profilo, ogni nuova voce viene condivisa.

Alla fine, ovviamente, resta una questione di gusto personale su quale piattaforma Fediverse ti basi, su quale istanza vuoi vivere, o se la ospiti tu stesso. Per dirla senza mezzi termini, Friendica può diventare una vera amica quando si tratta di social media. Per coloro che sopravvivono alla muscocalisse passando da Twitter a Fediverse, penso che Friendica dovrebbe almeno essere considerata.

Forse Friendica ha bisogno di un po' più di abitudine rispetto a servizi più semplici come Mastodon; alla fine può sicuramente valerne la pena. Secondo alcuni, l'interfaccia di Friendica ricorda Facebook: non posso dire se sia vero, non ho mai usato Facebook e non lo farò in futuro.

Per me il fatto è: vale sicuramente la pena provare Friendica, oltre a tutte le funzioni utili, una calda community attende i nuovi arrivati ​​a braccia aperte.

Friendica è un software gratuito rilasciato sotto la GNU Affero General Public License (AGPL), una forte licenza copyleft. Ulteriori dettagli, compresi i dettagli tecnici, possono essere trovati sul sito web del progetto . Un'istanza altamente consigliata è poliverso.org, ma è giusto ricordare che l'autore del post originale ha suggerito l'istanza tedesca anonsys.net.

Unknown parent



#RecuperarLaCiudad (Riprendersi la città) è un gruppo di attivisti spagnoli che si occupa di uso degli spazi urbani, di sostenibilità e in particolare di mobilità sostenibile.

Hanno pubblicato una bella guida dal titolo “Guía para la ciudadanía con 40 ideas para una recuperación urbana” (Guida per i cittadini con 40 idee per riprendersi la città), disponibile anche in inglese e pubblicano una newsletter periodica che affronta gli stessi temi della guida.

Qui sotto trovate la traduzione parziale della newsletter del 30 settembre 2022 intitolata:
Perché abbiamo bisogno di più ciclistə nelle nostre città?

L’articolo presenta alcune delle conseguenze positive che l’aumento dell’uso della bicicletta in città può produrre in ambito ambientale, economico e sanitario.

Il testo completo dell’articolo si può scaricare da qui:
nilocram.eu/edu/newsletter_Rec…
Buona lettura e... pedalate piano 😀

Perché abbiamo bisogno di più ciclistə nelle nostre città?


Spostarci in bicicletta ci fa guadagnare in salute e in denaro. Ma non è solo il ciclista a trarne beneficio: l'impatto degli spostamenti in bicicletta interessa l'intera popolazione. Anche quelli che non pedalano mai.

Negli articoli precedenti abbiamo discusso di come la proprietà di un'auto non sia solo un costo individuale, ma anche sociale, a causa delle conseguenze negative collegate al suo possesso.
L'altra faccia della medaglia è rappresentata dalle conseguenze positive, ossia qualsiasi azione che abbia un impatto globale positivo. Nel caso della bicicletta, queste sono molteplici e significative.

Riduzione delle emissioni


Nessuno si sorprende più che l'uso della bicicletta riduca le emissioni di gas che causano l’effetto serra. Uno studio pubblicato sulla rivista Nature nell'agosto 2022 ha analizzato le tendenze nell'acquisto e nella produzione di biciclette, insieme alle conseguenze del loro utilizzo. La conclusione è che:
• se tutti percorressero 1,6 km in bicicletta, le emissioni di anidride carbonica potrebbero essere ridotte di 414 milioni di tonnellate (414 miliardi di chilogrammi). Per contestualizzare il dato, si tratta del 98% delle emissioni totali del Regno Unito nel 2015;
• se questa distanza viene aumentata a 2,6 km, la riduzione ammonta a 686 tonnellate di CO₂, pari all'86% delle emissioni della Germania nel 2015.
Anche un altro studio, condotto a Pechino per analizzare le conseguenze positive dei sistemi di noleggio delle biciclette, conferma la riduzione delle emissioni collegata all'uso della bicicletta grazie all'"effetto di sostituzione". Grazie all’accesso facilitato alla bicicletta, alcuni utenti dell'auto sono passati a questa modalità. Si stima che se il 75% degli spostamenti effettuati a Pechino nel 2015 venisse effettuato in bicicletta, le emissioni di CO₂ si ridurrebbero di 616.000 tonnellate insieme ad altri inquinanti atmosferici come il particolato inferiore a 2,5 micron, il biossido di zolfo e il NO₂.

Qui il testo completo dell’articolo:
nilocram.eu/edu/newsletter_Rec…
@Informa Pirata @maupao @Goofy 📖 🍝 @:fedora: filippodb :gnu: :BLM: @Scuola - Gruppo Fediverso @Ambiente :verified:



Fr.#13 / Vola uccellino, vola


Nel frammento di oggi: Elon Musk compra finalmente Twitter, la fine del monopolio liberal? / L'UE non esita a tarpare le ali dell'uccellino blu / Meme e citazione del giorno.

Dopo mesi, finalmente Elon Musk ha davvero comprato Twitter. In una lettera aperta, pubblicata anche su Twitter, Elon ha spiegato le motivazioni che l’hanno spinto all’acquisto e le sue future intenzioni per la piattaforma:

238299

Dice che è importante per il futuro dell’umanità avere una “piazza digitale comune” dove è possibile dibattere senza violenza. Questa violenza, secondo lui, nasce dalle famigerate casse di risonanza e bolle create dagli algoritmi di profilazione tipici di questi social, che provocano divisione sociale e odio. A questo si collegano anche le testate giornalistiche, il cui business è ormai il clickbait e

Privacy Chronicles vive solo grazie agli abbonamenti dei lettori. Se ti piace quello che scrivo e vuoi far crescere Privacy Chronicles, considera l’abbonamento! Sono circa €3 al mese.

Certo, Elon omette di dire esplicitamente che l’algoritmo di Twitter e la relativa moderazione sono stati finora pesantemente a favore della sinistra liberal. In questo caso però i fatti contano più delle parole, e certamente il licenziamento in tronco del CEO Parag Agrawal, il CFO Ned Segal e Vijaya Gadde, head of legal policy, trust, and safety, lascia ben sperare.

Moltissimi utenti in queste ore stanno scherzosamente testando l’algoritmo di moderazione scrivendo cose come “I vaccini covid non funzionano”. Non c’è molto da scherzare però, considerando che numerosi account sono ancora oggi shadowbannati o sospesi per aver semplicemente espresso opinioni contrastanti con l’ideologia liberal.

Un caso paradigmatico è la sospensione dell’account di Babylon Bee, una testata giornalistica sarcastica simile a The Onion o al nostro Lercio.

L’account venne sospeso dopo aver pubblicato su Twitter una storia in risposta a una notizia reale: il 13 marzo 2022 Usa Today decise di nominare Rachel Levine (precedentemente Richard) “Woman of the year”, commentando così la notizia:

Rachel Levine is one of USA TODAY’s Women of the Year, a recognition of women across the country who have made a significant impact.

3292686

The annual program is a continuation of Women of the Century, a 2020 project that commemorated the 100th anniversary of women gaining the right to vote. Meet this year’s honorees at womenoftheyear.usatoday.com.


Alla notizia, Babylon Bee rispose nominando sarcasticamente Rachel Devine “Man of the year”:

The Babylon Bee has selected Rachel Levine as its first annual Man of the Year.

238300

Levine is the U.S. assistant secretary for health for the U.S. Department of Health and Human Services, where he serves proudly as the first man in that position to dress like a western cultural stereotype of a woman. He is also an admiral in the U.S. Public Health Service Commissioned Corps. What a boss!


Babylon Bee, accusati di hate speech, hanno pagato caro l'aver osato affermare in modo ironico una realtà oggettiva e fattuale letteralmente sotto gli occhi di chiunque.

La speranza è che la pulizia interna di Elon Musk possa riportare Twitter in una situazione di presunta neutralità, ripristinando gli account sospesi ingiustamente e dando così modo alle persone di dibattere tra loro in modo pacifico e senza censura. Le parole, soprattutto quando esprimono verità oggettive, non sono violenza, né hate speech. La censura, quella sì.

The bird is freed, ma non nell’Unione Europea


Noi europei faticheremo invece a spiccare il volo, nonostante l’acquisizione di Elon Musk.

Il motivo si chiama Digital Services Act - ne avevamo già parlato insieme qualche mese fa. La legge, che ha l’unico scopo di controllare e limitare la capacità di esprimere liberamente il pensiero degli europei su Internet, entrerà in vigore fra circa 20 giorni.

Thierry Breton, padrino del Digital Services Act, non ha esitato a tarpare le ali di Elon Musk:

238301

Le nuove regole porteranno alla creazione di super fact-checkers, daranno alla Commissione europea poteri illimitati di censura in “situazioni di crisi” (cioè sempre) e obbligheranno le piattaforme come Twitter a sviluppare algoritmi automatizzati per la moderazione e la mitigazione dei rischi di “disinformazione”.

All’Unione Europea la libertà di pensiero e parola non piace, tanto che Alexandra Geese, nel commentare ad aprile la notizia del possibile acquisto di Twitter da parte di Musk, parlava del rischio democratico del “free speech absolutism”.

Cos’è il free speech absolutism? Se la storia ci insegna qualcosa: pensare e dire tutto ciò che non piace ai liberal. Tipo che Rachel Levine è un uomo.

Meme del giorno


3292688

Citazione del giorno

There are two sides to every issue: one side is right and the other is wrong, but the middle is always evil. The man who is wrong still retains some respect for truth, if only by accepting the responsibility of choice.

But the man in the middle is the knave who blanks out the truth in order to pretend that no choice or values exist, who is willing to sit out the course of any battle, willing to cash in on the blood of the innocent or to crawl on his belly to the guilty, who dispenses justice by condemning both the robber and the robbed to jail, who solves conflicts by ordering the thinker and the fool to meet each other halfway.

In any compromise between food and poison, it is only death that can win. In any compromise between good and evil, it is only evil that can profit.

Ayn Rand

Sei già iscritto/a al canale Telegram di Privacy Chronicles? Che aspetti?

Entra nel canale Telegram!

Frammenti è la rubrica gratuita in cui commento brevemente le notizie più interessanti della settimana. Un modo leggero e meno impegnativo di leggere Privacy Chronicles. Ogni frammento contiene anche un meme e una citazione.

Leggi gli altri Frammenti


privacychronicles.substack.com…