Biden deve resistere alle richieste per dare a Zelensky tutto ciò che vuole
Dopo un anno di guerra, gli ucraini stanno comprensibilmente cercando tutto l’aiuto possibile dai loro partner occidentali per cacciare le forze russe fuori dal loro paese. Il fatto che questo sostegno possa potenzialmente portare a un intervento diretto della NATO nel conflitto e nella guerra tra NATO e Russia non sembra preoccupare il governo ucraino, […]
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Perché Putin non può porre fine alla sua guerra contro l’Ucraina
Tra le tante terribili conseguenze dell’aggressione su vasta scala della Russia contro l’Ucraina lanciata da Vladimir Putin un anno fa, una dovrebbe essere individuata, ovvero l’incapacità del presidente russo di porre fine al conflitto nella sua attuale costituzione. Diversi fattori primari sottolineano questo fatto. In primo luogo, la guerra ha suscitato un livello insolitamente alto […]
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Ucraina: la completa sconfitta della Russia non è nell’interesse degli Stati Uniti
Il documento sulla sicurezza nazionale degli Stati Uniti del 2022 mostra che gli Stati Uniti stanno pianificando una nuova era nell’ordine mondiale. La grande competizione bellica ha sostituito la guerra contro il terrorismo. Nonostante si accetti il fatto che attualmente la competizione strategica con altre grandi potenze sia la principale sfida della politica estera e […]
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Ucraina: alternative alla guerra? Rinnovamento e impatto
A un anno dall’inizio della guerra Russia-Ucraina, si ha la sensazione di “ci sono stato, l’ho fatto”. Risolvere le discussioni con la guerra non è un’idea nuova. Ci possono essere modifiche nel tempo. I conflitti armati in Siria vanno avanti da 12 anni. Ci possono essere modifiche nel numero di giocatori. Si dice che ci […]
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Incidente a Guidonia. Cosa è successo ai due piloti dell’Aeronautica
La Difesa si è stretta intorno all’Aeronautica militare nel cordoglio per i due piloti deceduti in un incidente sui cieli di Guidonia. A dare notizia dell’accaduto è stata la stessa Arma azzurra, che ha notificato l’avvenuto impatto tra due velivoli U-208 in forze al 60° Stormo di base proprio nella cittadina alle porte di Roma. A perdere la vita sono il tenente colonnello Giuseppe Cipriano e il maggiore Marco Menghello. “Cieli blu, Giuseppe e Marco” è stato il saluto ai due militari del ministro della Difesa, Guido Crosetto, che ha voluto esprimere anche la vicinanza, sua personale e di “tutta la famiglia della Difesa” al capo di Stato maggiore dell’Aeronautica generale Luca Goretti. Anche il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha espresso, a nome del governo, “le mie più profonde condoglianze e la mia vicinanza alle famiglie, ai colleghi del 60° Stormo e all’intero corpo dell’Aeronautica militare”.
L’incidente
La dinamica dell’incidente è ancora da chiarire, e sull’accaduto l’Aeronautica militare ha avviato un’inchiesta di sicurezza del volo. Secondo le prime ricostruzioni, i mezzi sarebbero entrati in collisione a pochi chilometri di distanza dall’aeroporto di Guidonia nel corso di una missione addestrativa pre-pianificata, precipitando al suolo in un’area nei pressi dell’aerostazione. Uno dei due velivoli è caduto in un’area rurale, mentre il secondo è caduto su un’area urbana, senza fare vittime. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, le forze dell’ordine e le squadre di soccorso e team di specialisti dell’Aeronautica militare che stanno continuando a operare per mettere in sicurezza e circoscrivere le aree dell’impatto.
I velivoli
Gli U-208° sono monomotori ad ala bassa impiegati dall’Aeronautica per il collegamento e il traino degli alianti. I velivoli erano in servizio presso il 60° Stormo, alle dipendenze Comando scuole/3a Regione aerea, un reparto impegnato nella formazione al volo su aliante per gli allievi dell’Accademia aeronautica e della Scuola militare Douhet, oltre al personale delle altre Forze armate. La formazione sugli alianti, infatti, fa parte dell’iter formativo dei piloti. Lo stormo è anche impegnato nella diffusione della cultura aeronautica. I due piloti deceduti erano esperti aviatori e istruttori di volo. Il colonnello Cipriano, nato a Taranto classe 1975, aveva all’attivo seimila ore di volo; il maggiore Meneghello, di Legnago classe 1977, aveva 2600 ore di volo.
Il cordoglio del Paese
Cordoglio è arrivato anche dal capo di Stato maggiore della Difesa, ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, che ha espresso ai familiari dei militari e al generale Goretti il “profondo cordoglio e sentimenti di affettuosa vicinanza a nome delle Forze Armate e suo personale”. Le condoglianze sono arrivate anche dalle istituzioni. “Con grande tristezza ho appreso la notizia del tragico incidente che ha coinvolto due velivoli della nostra Aeronautica militare nei cieli di Guidonia” ha detto il sottosegretario alla Difesa, Matteo Perego di Cremnago, esprimendo la sua vicinanza alle famiglie dei piloti deceduti. Una notizia dolorosa anche per il presidente della Commissione Difesa della Camera, Antonino Minardo. Che ha espresso la sua “più commossa vicinanza alle donne e uomini dell’Arma azzurra e alle famiglie dei due aviatori”.
INTERVISTA A TAMARA ESSENZA E A MR FA
Oggi presentiamo TAMARA ESSENZA e MR FA. Salve a tutti sono tamara_essenza, questo è un nome inventato. Penso tantissimo, sento tantissimo, ho amato tre volte nella vita, adoro gli animali.
Illusioni e paradossi delle politiche per il Sud
E se le politiche per ridurre le diseguaglianze territoriali in Italia finissero per acuire le disparità all’interno dei singoli territori? Capirlo è fondamentale, sia perché esse mobilitano risorse ingenti, sia perché il loro obiettivo è di primaria importanza. A maggior ragione questa domanda andrebbe presa sul serio ora che il Pnrr destina il 40 per cento dei fondi al Mezzogiorno. Negli ultimi anni la ricerca economica ha contribuito a gettare luce su tali problemi, aiutando i decisori (se ne hanno la volontà) a disegnare policy più efficaci e mirate. Da ultimo, uno studio di Giuseppe Albanese, Guglielmo Barone e Guido de Blasio, di prossima pubblicazione sulla rivista “Economica”, fa suonare un campanello d’allarme. Gli autori sfruttano quello che in gergo si chiama “esperimento naturale”: nel 2007 il Molise è uscito dal cosiddetto obiettivo 1, e quindi ha perso il diritto a ricevere gli aiuti più generosi.
Così, i finanziamenti sono crollati da 137 a 66 euro pro capite, determinando non solo una discontinuità nel tempo, ma anche un trattamento diverso rispetto alle regioni limitrofe che hanno continuato a beneficiare di sussidi più elevati. Confrontando i comuni al di qua e al di là del confine – che hanno caratteristiche socioeconomiche molto simili – si può osservare l’impatto del cambiamento. Come spiega Barone in una sintesi pubblicata su lavoce.info, “Prima del 2007, la differenza è sostanzialmente nulla. Dal 2007 in poi, si osserva un calo in Molise rispetto a Campania e Puglia che diventa statisticamente significativo a partire dal 2009. In media, uscire dall’Obiettivo 1 ha implicato un calo dell’indice di Gini di 0,007”, pari all’incirca alla metà dell’aumento di tale indice (0,014) occorso nella media italiana tra il 2007 e il 2013”. Questo risultato implica che la spesa pubblica ha determinato un aumento del reddito medio nei territori coinvolti, ma questo è andato prevalentemente a vantaggio dei più benestanti.
Questo non è necessariamente un male, ma non è neppure un fattore secondario. Solleva, in particolare, tre domande. In primo luogo, se e come sia possibile mantenere l’effetto pro-crescita mitigandone le conseguenze sulla disuguaglianza. Secondariamente, se c’è un trade-off, quanta disuguaglianza sia accettabile in cambio di quanta crescita. Terzo, se davvero il gioco valga la candela. Perché queste nuove evidenze si aggiungono a una copiosa letteratura che ha mostrato che gran parte degli aiuti hanno sortito qualche impatto nell’immediato, lasciando ben poco nel lungo termine.
In altre parole, come conferma anche la vicenda del Molise, la crescita stimolata dai sussidi sparisce non appena il flusso di soldi pubblici viene meno. Cioè, per essere chiari, queste politiche producono redistribuzione ma non sviluppo. Tali questioni raramente vengono calate nella loro dimensione empirica. E qui sta una grande scommessa che il ministro Raffaele Fitto dovrebbe mettere a fuoco: tra Pnrr e fondi ordinari, il Mezzogiorno riceverà una gran massa di denari. Ma c’è il rischio che, oltre ai soldi non spesi, ci siano quelli spesi inutilmente. Per
correggere il tiro bisogna anzitutto varare un programma di monitoraggio e valutazione sulle spese in essere e su quelle previste.
Sfortunatamente il sito ItaliaDomani, creato dal Governo Draghi per fornire gli strumenti per controllare l’andamento delle cose, ammassa documenti ma non mette a disposizione alcun dato in formato fruibile. Non siamo ancora fuori tempo massimo: il governo dovrebbe mettere seriamente mano alla questione, e l’opposizione farebbe bene a incalzarlo su questo. Non solo serve un monitoraggio più capillare, ma occorre anche rendere possibile la realizzazione di studi e valutazioni da parte di terzi. L’intelligenza collettiva dei ricercatori sarebbe un potente strumento per migliorare la qualità delle nostre politiche pubbliche. La politica tutta, la destra che governa oggi e la sinistra che ha governato fino a ieri, dovrebbero capire che questa è un’opportunità, non una minaccia.
di Sergio Boccadutri e Carlo StagnaroIl Foglio
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New Kind of Kicks-Febbraio 2023
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New Kind of Kicks-Febbraio 2023
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ISRAELE. Netanyahu perde anche i piloti militari
di Michele Giorgio
Pagine Esteri, 7 marzo 2023 – Chissà se il presidente del Senato Ignazio La Russa nei 15 minuti del colloquio avuto ieri con il premier israeliano Netanyahu – al quale ha assicurato che «Giorgia (Meloni) sarà molto contenta» di riceverlo a Roma il 9 marzo «per rinsaldare l’amicizia fra Italia ed Israele» – e nell’incontro con il suo omologo alla Knesset Amir Ohana – a cui ha espresso la fermezza dell’Italia «contro ogni forza terroristica che attenti alla libertà, alla esistenza ed alla indipendenza di Israele» – ha chiesto almeno qualche chiarimento sulla riforma della giustizia avviata dal governo in Parlamento che da settimane porta in strada centinaia di migliaia di israeliani in difesa del ruolo della Corte suprema al grido di «Democrazia, democrazia». Solo a Tel Aviv erano 160mila sabato scorso (200/300mila in 90 località).
Difficile immaginare che La Russa si sia spinto a tanto considerando anche le affinità tra la destra di cui è in Italia uno dei principali rappresentanti e la destra estrema che è al potere in Israele. Altrettanto arduo è immaginare che possa farlo Antonio Tajani, anch’egli atteso in Israele, che in quanto ministro degli esteri dovrebbe rivolgere ai suoi interlocutori israeliani anche qualche domanda sulle dichiarazioni del ministro delle finanze Bezalel Smotrich che pochi giorni fa ha evocato la distruzione di Huwara. Si tratta della cittadina cisgiordana già presa d’assalto dai coloni israeliani, con incendi di decine di edifici e automobili e l’uccisone di un palestinese, dopo che due israeliani erano stati colpiti a morte in un agguato. E nessun interrogativo, possiamo scommetterci, sarà posto dal governo italiano a Netanyahu il 9 marzo, per «non interferire» nelle vicende interne israeliane. Vicende che invece interessano molto ad altri paesi occidentali a cominciare dagli Usa che, tra le altre cose, hanno accolto con gelo la notizia che Bezalel Smotrich progetta di recarsi a Washington per un incontro con dirigenti della locale comunità ebraica.
Ciò mentre la protesta di almeno la metà degli israeliani contro la riforma giudiziaria ha raggiunto livelli mai toccati. Proprio giovedì prossimo, quando Netanyahu sarà a Roma, gli israeliani terranno un nuovo «Giorno di resistenza» nazionale in tutto il paese. La contestazione si allarga ora anche alle Forze armate, che erano e restano la base della coesione sociale in Israele. Se alla fine il volo di Benyamin Netanyahu per Roma partirà regolarmente perché l’El Al, la compagnia di bandiera, ha imposto ai suoi equipaggi di interrompere il boicottaggio del primo ministro, altri piloti, ben più strategici per Israele, hanno avviato una protesta senza precedenti. La stragrande maggioranza di piloti riservisti di un’unità dell’aviazione (37 su 40) hanno notificato ai loro comandanti che non parteciperanno questa settimana al loro addestramento. Si tratta dell’unità 69 che opera sugli F-15 a lungo raggio. Domani i suoi piloti non parteciperanno a un briefing di squadra perché intendono utilizzare la giornata per discutere della crisi politica e delle minacce ai poteri di controllo della Corte suprema. Anche se non ci sono danni immediati alle capacità dell’aviazione, a lungo termine il suo impatto si farà sentire, avvertono i vertici militari.
Netanyahu ha reagito con rabbia. «La disobbedienza non deve mettere radici. Non ci fu spazio per la disobbedienza nella guerra di indipendenza (1948), né con gli accordi di Oslo (1993), né con il ritiro da Gaza (2005), né ci può essere oggi o in futuro», ha affermato il premier che nei giorni scorsi ha discusso dell’estendersi della protesta nei suoi confronti con il capo di stato maggiore Herzi Halevi. I leader dell’opposizione, Yair Lapid e Benny Gantz, hanno preso le distanze dalla protesta nelle forze armate ma ieri altri riservisti, questa volta dell’esercito, si sono uniti a quella che ormai è vista come una sollevazione sempre più ampia contro Netanyahu e il suo governo che pure ha vinto agevolmente le elezioni dello scorso 1° novembre.
Per Amos Harel, editorialista del quotidiano Haaretz, «Nonostante i suoi sforzi, l’esercito israeliano si trova ora al centro della crisi costituzionale». La notizia dell’azione dei piloti di riserva del 69° squadrone di jet da combattimento, aggiunge Harel, «segna uno sviluppo drammatico nella campagna dei riservisti dell’esercito contro il colpo di stato governativo». Questo, prosegue l’editorialista, «potrebbe essere l’inizio della valanga che il governo teme mentre continua a perseguire aggressivamente il suo programma legislativo».
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Questa mattina il Ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara prenderà parte al Consiglio "Istruzione, gioventù, cultura e sport" assieme ai ministri dell'Istruzione degli altri paesi UE.
Potete seguire la diretta qui ▶️ https://video.
Come procede l'integrazione di Fediverso in Tumblr?
Stanno testando "tutti i protocolli", inclusi ActivityPub, Bluesky e Nostr.
Uno dei loro timori è che Tumblr possa sopraffare qualsiasi protocollo decida di utilizzare.
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RILEGGIAMO: L’agente segreto di Joseph Conrad
Londra 1894: Verloc conduce una vita tranquilla insieme alla moglie Winnie con la quale gestisce un piccolo negozio; con loro vive Stevie, fratello minore di Winnie.
Da anni, Verloc lavora come agente segreto per il governo del suo paese che lo ha incaricato di infiltrarsi in un gruppo di anarchici e di organizzare un attentato. Costretto ad agire nel silenzio, convince Stevie ad aiutarlo, senza immaginare che questa scelta metterà in moto conseguenze drammatiche. #LIBRO @L’angolo del lettore #rileggiamo
Così l’Italia si prepara al trilaterale sul Tempest. L’incontro Crosetto-Sukuzi
Si è tenuto un incontro amichevole tra il ministro della Difesa, Guido Crosetto, e l’ambasciatore giapponese in Italia, Satoshi Suzuki. Un’occasione di confronto su diversi temi, che spaziano dalla cooperazione tecnologica tra Roma e Tokyo alle collaborazioni industriali sul piano bilaterale, le quali afferiscono anche al settore della Difesa, come conferma il programma Global combat air programme (Gcap). L’incontro è da vedersi come apripista per quello che avverrà entro fine marzo tra Crosetto e i suoi omologhi britannico, Ben Wallace, e giapponese Yasukazu Hamada. I tre ministri si incontreranno infatti nella capitale giapponese per discutere i prossimi passi verso lo sviluppo congiunto del sistema aereo di combattimento di sesta generazione, il Gcap, destinato a sostituire i circa novanta caccia F-2 giapponesi e gli oltre duecento Eurofighter di Gran Bretagna e Italia.
Il programma congiunto
L’avvio del programma congiunto risale a dicembre del 2022, quando i governi dei tre Paesi hanno concordato di sviluppare insieme una piattaforma di combattimento aerea di nuova generazione entro il 2035. Nella nota comune, i capi del governo dei tre Paesi sottolinearono in particolare il rispettivo impegno a sostenere l’ordine internazionale libero e aperto basato sulle regole, a difesa della democrazia, per cui è necessario istituire “forti partenariati di difesa e di sicurezza, sostenuti e rafforzati da una capacità di deterrenza credibile”. Grazie al progetto, Roma, Londra e Tokyo puntano ad accelerare le proprie capacità militari avanzate e il vantaggio tecnologico.
Il Tempest
Il progetto del Tempest prevede lo sviluppo di un sistema di combattimento aereo integrato, nel quale la piattaforma principale, l’aereo più propriamente inteso, provvisto di pilota umano, è al centro di una rete di velivoli a pilotaggio remoto con ruoli e compiti diversi, dalla ricognizione, al sostegno al combattimento, controllati dal nodo centrale e inseriti in un ecosistema capace di moltiplicare l’efficacia del sistema stesso. L’intero pacchetto capacitivo è poi inserito all’intero nella dimensione all-domain, in grado cioè di comunicare efficacemente e in tempo reale con gli altri dispositivi militari di terra, mare, aria, spazio e cyber. Questa integrazione consentirà al Tempest di essere fin dalla sua concezione progettato per coordinarsi con tutti gli altri assetti militari schierabili, consentendo ai decisori di possedere un’immagine completa e costantemente aggiornata dell’area di operazioni, con un effetto moltiplicatore delle capacità di analisi dello scenario e sulle opzioni decisionali in risposta al mutare degli eventi.
Tokyo spinge sulle riforme
Per Tokyo, il Gcap è il primo progetto a tre con due membri della Nato, e il primo dedicato alla difesa sviluppato con nazioni diverse dagli Stati Uniti, l’alleato di sicurezza principale del Giappone. I tre responsabili della Difesa dei tre Paesi potrebbero anche avviare una discussione per esplorare la possibilità di esportare il nuovo caccia ad altri Paesi. In particolare, il governo giapponese starebbe lavorando a una revisione delle regole della nazione sulle esportazioni di attrezzature di difesa, particolarmente rigide in Giappone. Un intento dichiarato anche nella recente Strategia di sicurezza nazionale, aggiornata a dicembre. La misura si inserisce anche nel progetto del gabinetto di Fumio Kishida di modificare le norme pacifiste della Costituzione del Giappone.
DSEI Japan
Secondo le fonti del Paese del Sol levante, l’incontro avverrebbe in concomitanza con DSEI Japan, la manifestazione dedicata al settore della Difesa integrato che si terrà a Chiba dal 15 al 17 marzo. All’evento saranno presenti tutte le principali aziende responsabili del progetto Gcap come la giapponese Mitsubishi Heavy Industries e la britannica BAE Systems, compreso il consorzio italiano che coinvolge Avio Aero, Elettronica, Mbda Italia e Leonardo. Oltre a queste, il programma vede la partecipazione dell’intera filiera della Difesa nazionale, coinvolgendo anche università, centri di ricerca e Pmi nazionali.
(Foto: ministero della Difesa)
La fuga dalle responsabilità
Sacrificarsi in ragione di un principio, di una funzione o di un ideale non sembra rientrare più nello spirito dei tempi. Commentando il fatto, in effetti desolante, che solo un italiano su tre dichiara di condividere la scelta di armare il popolo ucraino, sul Corriere della Sera di martedì lo storico Ernesto Galli della Loggia si è domandato quanti, tra noi italiani, sarebbero oggi disposti a combattere per la Patria: “Quanti sono, mi chiedo, gli italiani che oggi sentono un tale dovere? Quanti sono le donne e gli uomini disposti quindi a pensare che esistono cause per le quali è giusto mettere da parte la propria esistenza quotidiana con i suoi piccoli e meno piccoli piaceri, le sue comode abitudini, e accettare rinunce, disagi, pericoli, magari anche di rischiare la propria vita?”. La domanda è retorica, la risposta implicita. Pochi, pochissimi.
Di istinto si è portati ad attingere alla consueta retorica antitaliana o arcitaliana che dir si voglia. Un Paese abitato da “furbi” e da “cicale”, una nazione irresponsabile e disunita, uno Stato che non ha mai terminato una guerra al fianco dell’alleato con cui l’ha iniziata… Tutto vero, ma ad alzare lo sguardo dal nostro ombelico nazionale si ha l’impressione che sia in corso un singolare processo di italianizzazione del mondo. Almeno del mondo occidentale.
Assistiamo da tempo a fenomeni oggettivamente diversi, ma apparentemente accomunati da una sostanziale indisponibilità al sacrificio. Una fuga dalle responsabilità. Fenomeni un tempo impensabili. Impensabili come le dimissioni di un Papa (Benedetto XVI), o di un imperatore (Akihito), o di un primo ministro (Jacinda Arden). Fenomeni come il rifiuto di una principessa (Diana Spencer) e di suo figlio (William) dalle rinunce connesse allo status regale. Fenomeni che riguardano le élite così come le masse.
Masse sempre meno inclini ad accettare i limiti e i sacrifici impliciti in ogni appartenenza: sia politica sia religiosa. E persino familiare. In Italia il tasso di fecondità è passato dai 3 figli per donna del 1946 all’1,2 odierno, i matrimoni sono in calo costante (1,6 ogni mille abitanti), ogni cinque minuti una coppia decide di separarsi, la cura degli anziani viene sempre più delegata ad apposite strutture (ne abbiamo 7400) non a caso considerate un ottimo business dai fondi globali di investimento. L’Italia è il capofila, ma la tendenza riguarda tutti gli stati occidentali.
In America lo chiamano “Great resignation”. È il fenomeno, accelerato dalla pandemia, di fuga dal lavoro. Solo nei primi nove mesi del 2022 sono stati un milione e 600mila gli italiani che si sono spontaneamente dimessi dall’incarico che svolgevano: il 22% in più rispetto all’anno precedente. Nei colloqui di lavoro, la prima richiesta che i capi del personale si sentono oggi rivolgere riguarda il grado di flessibilità degli orari e la possibilità di lavorare comodamente da casa.
Anni di tambureggiante retorica sui diritti e di assordante silenzio sui doveri hanno prodotto un ripiegamento degli individui sul proprio particolare. Ed una sostanziale indisponibilità ad ogni responsabilità, ad ogni etica, ad ogni sacrificio. Entrano così in crisi per prime le professioni che richiedono una vocazione prossima all’abnegazione: il prete, il soldato, il politico. E da queste crisi delle vocazioni individuali discende il viscerale e crescente rifiuto delle società occidentali per le religioni, per la guerra e per la politica. Un rifiuto che, in un mondo scosso dal risveglio di antichi imperi, ci riporta alla condizione infantile, rendendoci di conseguenza inadatti al governo.
“Riappropriarsi della propria libertà” suona bene, purché poi si sappia cosa farne e non ci si trovi infine costretti a consegnarla al primo uomo forte venuto da lontano.
L'articolo La fuga dalle responsabilità proviene da Fondazione Luigi Einaudi.
Sul muro di scudi invocato a Firenze da Azione Studentesca
#AzioneStudentesca a #Firenze è rimasta coinvolta in un piccolo incidente di percorso, con sei militanti (i due terzi degli effettivi, verrebbe da malignare) che hanno fatto il pieno di capi d'accusa per essere venuti alle mani durante un #volantinaggio davanti a un obitoriale #liceo cittadino.
Non avevano calcolato il fatto che ormai ci sono due cellulari per ogni suddito, tutti dotati di fotocamere per lo meno passabili.
Nell'immediato i risultati sono stati la fine dell'agibilità politica -pare che alcuni dei coinvolti abbiano addirittura cambiato scuola, date le attestazioni non proprio di stima ricevute dai compagni- il rinvio di iniziative pianificate da mesi e una manifestazione di segno contrario che ha convogliato in piazza #SantaCroce una ragguardevole quantità di detrattori.
Adesso invocano il muro di scudi.
Contestualizzando la cosa, si capisce che in un'epoca in cui da una parola in su sono cause e querele come se piovesse, ai risultati immediati farà seguito un futuro gramo.
Più che un muro di scudi farà comodo una pila di quattrini.
Che difatti è quello che chiedono, battendo cassa come #punkabbestia qualsiasi.
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WhatsApp commits to comply with EU consumer rules over policy updates
The Meta-owned messaging service agreed on Monday (6 March) to a series of commitments to settle an EU consumer probe over how it pushes out updates to its terms of services.
Le notizie di sport... quelle belle!!!
Incontrare Ronaldo: il sogno realizzato di Rabeeh, bimbo siriano sopravvissuto al terremoto
Il ragazzino aveva espresso il desiderio alla squadra di soccorso saudita che stava operando nelle zone colpite dal sisma, ed era stato filmato in un video diventato viraleRaiNews
È disponibile il nuovo numero della newsletter del Ministero dell’Istruzione e del Merito.
Ministero dell'Istruzione
#NotiziePerLaScuola È disponibile il nuovo numero della newsletter del Ministero dell’Istruzione e del Merito.Telegram
Monitorare la trasformazione digitale italiana: il caso del reddito di cittadinanza
Molti governi europei utilizzano sempre di più algoritmi e processi automatizzati per la trasformazione digitale dei servizi pubblici. In questo articolo vi raccontiamo un’esperienza pratica del team di Privacy Network che da anni vuole monitorare l’uso di tecnologie digitali usate per predisporre servizi ai cittadini, in questo caso l’assegnazione di un sussidio statale. Dal 2021...
Affacciarsi alla finestra
Tommaso Pincio - Diario di un'estate marziana
Il cielo sotto Skynet
Skynet esiste già, ed è in Cina. È questo il nome con cui amichevolmente ci si riferisce al sistema interconnesso di sorveglianza presente su tutto il territorio cinese. Un nome, una garanzia, direi.
Mi piace sempre parlare di Cina, perché credo che purtroppo sia una finestra di Overton1 sul nostro futuro. Non è più un paese lontano pieno di comunisti mangia-bambini che fanno paura.
L’unica protezione da Skynet è l’iscrizione a Privacy Chronicles. Forse. Okay… non è vero, ma è un buon punto di partenza.
Oggi la Cina è una potenza globale fondata su economia mista e capitalismo di relazione (clientelismo), come qualsiasi altro stato occidentale. La sua influenza è molto sottile: commerciale, politica, e sì — anche culturale. Non c’è scampo, e le prove sono già state portate alla vostra attenzione su queste pagine23.
Qualche dato sulla sorveglianza cinese
Dal 2018 al 2020 l’apparato di videosorveglianza in Cina è aumentato del +75%, e poi ancora del +70% dal 2020 a oggi, che si contano circa 600 milioni di telecamere. Il dato equivale a circa 62 telecamere per km quadrato.
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E se qu dati non vi fanno sollevare un sopracciglio, forse vale la pena pensare al fatto che in Cina vivono circa 1 miliardo e mezzo di persone. È molto probabile che presto ci sarà una telecamera per ogni persona vivente sul territorio cinese.
Come si vive sotto il cielo di Skynet?
Ma come si vive in Cina, sotto gli occhi di Skynet4? Non male — se si ignora l’enorme apparato oppressivo, ma invisibile, su cui è costruito l’intero paese. La comodità della tecnologia fa miracoli. Come da noi, insomma. Ma un po’ di più.
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Il mago del Cremlino di Giuliano da Empoli
Dopo alcuni saggi, Giuliano da Empoli – professore di politica comparata a Parigi – pubblica in Francia per le Edizioni Gallimard e in Italia per tipi di Mondadori, il suo primo romanzo “Il mago del Cremlino” in cui si narra la vita di Vadim Baranov, consigliere personale del Presidente russo Vladimir Putin, un personaggio fittizio dietro al quale si cela il reale spin doctor Vladislav Surkov.
iyezine.com/il-mago-del-cremli…
Il mago del Cremlino di Giuliano da Empoli - 2022
Dopo alcuni saggi, Giuliano da Empoli – professore di politica comparata a Parigi – pubblica in Francia per le Edizioni Gallimard e in Italia per tipi di Mondadori, il suo primo romanzo “Il mago del Cremlino” in cui si narra la vita di Vadim Baranov,…Roberta Cospito (In Your Eyes ezine)
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Toscana, elezioni amministrative del 2023 e "centrodestra"
In #Toscana il "centrodestra" si prepara alle #ElezioniAmministrative2023 ispirando la consueta ripugnanza.
A Siena il "partito" di #GiorgiaMeloni ha ritirato il sostegno ad Emanuele Montomoli che mena vanto della propria adesione alla #massoneria. Se pensiamo che quella #Meloni è una madre non sposata, possiamo interpretare la cosa come un vero scontro di titani fra coerentissimi esponenti dei valori cattolici e tradizionali.
A Massa invece un voto in Consiglio Comunale ha silurato Francesco Persiani della #Lega.
Probabile che il "partito" della madre non sposata stia cercando, con il cameratismo che gli è proprio, di estromettere la Lega dalle amministrazioni toscane.
Finché si mordono tra loro a noi persone serie va anche bene.
L'ideale sarebbe che certi sociopati mantenuti dalla società andassero a farlo altrove, senza infastidire chi lavora.
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11,99 EURO A SETTIMANA! DOPO TWITTER E FACEBOOK, ANCHE POLIVERSO.ORG NON È DA MENO E CENTINAIA DI UTENTI GIÀ ADERISCONO AL SERVIZIO! COM'È POSSIBILE?
Sulla scia dei comunicati di Meta per offrire servizi aggiuntivi a 11,99 $/settimana, Poliverso.org lancia la propria iniziativa a 11,99 euro a settimana.
Con 11,99 euro a settimana sarà possibile
1) seguire non solo tutti gli account social del fediverso con Friendica, ma anche seguire interi siti web e gestire il proprio account Twitter
2) usare le funzionalità di Friendica per formattare i propri post, per modificare quelli già pubblicati, per programmarne la pubblicazione, per scrivere post con un titolo, per usare un calendario eventi (compatibile con #Mobilizon e Gancio) e per gestire account multipli
3) creare gestire e utilizzare i grupi/forum di Friendica che mettono a disposizione degli utenti del Fediverso le funzionalità dei gruppi Facebook
4) disporre di un'istanza Mastodon come Poliversity.it, dedicata al mondo della ricerca, della scuola e del giornalismo
5) far parte della comunità italiana di feddit.it, la più grande comunità italiana alternativa a Reddit basata su Lemmy e diventata ormai un vero e proprio "forum del fediverso", per partecipare alla discussione di tutte le community attuali o per crearne di nuove
6) eliminare gli annunci pubblicitari
7) sottrarsi al tracciamento durante la navigazione
Non solo tutto questo costa solo 11,99 euro a settimana, ma...
...UDITE UDITE...
...non si tratta di soldi che pagate voi, perché questi sono i costi che sostengono gli amministratori di Poliverso.org, Poliversity.it e Feddit.it!
Infatti mentre i social tradizionali multimiliardari iniziano a chiedere soldi agli utenti (senza peraltro smettere di drenare i loro dati personali), i nostri server vengono messi a disposizione degli utenti senza chiedere nulla in cambio!
A questo proposito, per chi volesse contribuire a mantenere vivo e in buona salute il progetto di Poliverso, vi informiamo che, su richiesta di alcuni nostri utenti, abbiamo finalmente attivato due servizi di crowfunding:
1) Ko-Fi
2) LiberaPay
Naturalmente tutti gli importi ricevuti in dono verranno utilizzati esclusivamente per la copertura dei costi sostenuti nella gestione dei progetti gestiti da Poliverso
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Che succede nel Fediverso? reshared this.
Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha assegnato oltre 31 milioni di euro al finanziamento degli istituti italiani che hanno accolto bambini e studenti ucraini.
Si tratta di 3.
NORSE / ABANDONACY
A distanza di tre anni dall'ottimo "Blu", recensito dall' infaticabile Massimo Argo su queste nostre stesse pagine, come un album in cui "la vita e la rabbia fluiscono accanto alla morte, come è naturale che sia", tornano a trovarci i Norse, una delle realtà più interessanti del panorama italiano. Nome magari ancora poco conosciuto, ma da tenere in grande considerazione, non fosse altro che per l'immenso potenziale che stanno dimostrando di avere.
NORSE / ABANDONACY - 2023
NORSE / ABANDONACY : A distanza di tre anni dall'ottimo "Blu", recensito dall' infaticabile Massimo Argo su queste nostre stesse pagine, come un album in cui "la vita e la rabbia fluiscono accanto alla morte, come è naturale che sia", torna…Marco Valenti (In Your Eyes ezine)
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NON SOLO MASTODON: MISSKEY.SOCIAL è nella Top10 delle istanze non giapponesi ed è tra le 3 istanze social italiane preferite tra quelle non basate su mastodon
Mastodon continua a dominare il Fediverso, ma iniziano a svilupparsi (anche in Italia) istanze basate su software alternativi, come Misskey, un progetto che prova ad arricchire l'esperienza del microblogging twitterbased con funzionalità interessanti e un'interfaccia molto piacevole.
E così, dopo pixelfed.uno e dopo l'istanza Friendica poliverso.org, ecco che misskey.social diventa la terza istanza italiana per numero di utenti tra i social del fediverso non basati su mastodon.
* Sì, lo sappiamo: l'istanza italiana feddit.it ha un numero di utenti maggiore rispetto a quello di Poliverso, ma Lemmy non può ancora essere tecnicamente considerato un social network.
Il post di @ピージイ タッソマン
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GDPR howto: efficaci misure tecniche supplementari per GMail, Google Drive e Google Workspace
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COME INTERPRETA LEMMY I LINK QUANDO ESSI INCLUDONO IL 200° CARATTERE, DAI POST SENZA TITOLO OSSIA L'ULTIMO CARATTERE CHE VIENE ESTRAPOLATO PER RICAVARE UN TITOLO?
@Test: palestra e allenamenti :-)
I dieci pomodori che hanno cambiato il mondo, di William Alexander
27 Febbraio 2023 - di Rita Giordano - Commenta
I dieci pomodori che hanno cambiato il mondo di William Alexander
“I dieci pomodori che hanno cambiato il mondo“- Storia, viaggi e avventure alla scoperta del frutto più amato di William Alexander è un saggio sulla storia del pomodoro, all’inizio disprezzato e oggigiorno osannato in tutto il mondo. Edito da Aboca Edizioni e pubblicato da pochissimo, I dieci pomodori che hanno cambiato il mondo (titolo originale: Ten Tomatoes That Changed the World. A History, tradotto da Domenico Giusti) è un libro interessante, originale e leggero sulla storia del pomodoro dalle origini ai giorni nostri.
William Alexander è autore di diversi editoriali. Ha scritto varie opere, quali “52 Loaves” (2010), “Flirting with French”(2014) ma è conosciuto soprattutto per il suo memoir diventato bestseller negli USA “The $64Tomato” (2006).
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MENTRE LEMMY DIVENTA SEMPRE PIÙ IL FORUM E L'AGGREGATORE DI NEWS DEL FEDIVERSO, FLIPBOARD STA INTEGRANDO MASTODON NELLA SUA APP PRINCIPALE!
LINK
#Flipboard ha annunciato che sta integrando Mastodon nella sua app principale, in modo che gli utenti possano sfogliare i propri feed proprio come possono "sfogliare" le loro timeline di Twitter. Flipboard sta inoltre avviando la propria istanza Mastodon nel tentativo di incoraggiare un'adozione più ampia tra la sua base di utenti.
Secondo il CEO di #Flipboard Mike McCue, i due aggiornamenti sono i primi "passi iniziali" di un piano più ampio per abbracciare i protocolli di social networking decentralizzati che sono stati resi popolari da Mastodon nell'ultimo anno. Invece di fare affidamento sui "grafi sociali proprietari" di servizi come Twitter e Facebook, entrambi diventati sempre più ostili agli sviluppatori esterni, Flipboard potrebbe invece essere incentrato su ActivityPub, il protocollo open source che alimenta Mastodon e il resto dei servizi decentralizzati. che compongono il “Fediverso”.
L'articolo di Karissa Bell
FLIPBOARD IS LEANING INTO MASTODON
AND AWAY FROM TWITTER
è su Engadget
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@Francesco 🕳️ Purtroppo temo che attenderai molto a lungo... 😒
"This project is archived. Due to circumstances, the project as planned did not take place. This page is left as a placeholder, for transparency reasons and to perhaps inspire others to take up this work."
Ma forse qualcosa si muove di nuovo...
PROVA DI TITOLO LUNGO E LINK CON RIFERIMENTO IPERTESTUALE ALL'INTERNO DEL TESTO CHE VERRÀ ESTRAPOLATO DA LEMMY PER FARLO DIVENTARE IL TITOLO DI UN NUOVO POST
@Test: palestra e allenamenti :-)
I dieci pomodori che hanno cambiato il mondo, di William Alexander
27 Febbraio 2023 - di Rita Giordano - Commenta
I dieci pomodori che hanno cambiato il mondo di William Alexander
“I dieci pomodori che hanno cambiato il mondo“- Storia, viaggi e avventure alla scoperta del frutto più amato di William Alexander è un saggio sulla storia del pomodoro, all’inizio disprezzato e oggigiorno osannato in tutto il mondo. Edito da Aboca Edizioni e pubblicato da pochissimo, I dieci pomodori che hanno cambiato il mondo (titolo originale: Ten Tomatoes That Changed the World. A History, tradotto da Domenico Giusti) è un libro interessante, originale e leggero sulla storia del pomodoro dalle origini ai giorni nostri.
William Alexander è autore di diversi editoriali. Ha scritto varie opere, quali “52 Loaves” (2010), “Flirting with French”(2014) ma è conosciuto soprattutto per il suo memoir diventato bestseller negli USA “The $64Tomato” (2006).
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[share author='Informa Pirata #WeAreAllAssange #PiratesForAssange' profile='https://twitter.com/informapirata' avatar='https://pbs.twimg.com/profile_images/1362822279810449412/luhv2IGn_400x400.jpg' link='https://twitter.com/informapirata/status/1630119805347930115' posted='2023-02-27 08:17:02']Purtroppo @sbonaccini ha perso! La sua elezione avrebbe accelerato l'inarrestabile autodistruzione del PD.
Ma almeno la vittoria di @ellyesse contribuirà a distruggere i "cespugli" di "sinistra" come @PossibileIt, il piccolo horcrux personale che tiene ancora in vita @civati
Forum o Social Network? Questo è il dilemma. Eppure una soluzione c'è già! Il post di @Informa Pirata
@Che succede nel Fediverso?
Da pochi giorni è infatti nato qualcosa che potrebbe creare un punto di contatto rivoluzionario tra questi due strumenti di confronto sociale tra gli utenti del web...
Il (lunghissimo) post di @informapirata :privacypride: cerca di fare il punto sulla situazione.
cc @Le Alternative @eticadigitale@bida.mastodon.im
@Devol :fediverso: @Poliverso Forum di supporto @Scuola - Gruppo Forum
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post molto bello. Avevo già capito da solo come pubblicare sui subreddit di feddit ma ho comunque trovato tante informazioni utili
Guarda che hai scritto male il nome utente di @eticadigitale
@informapirata@poliverso.org @forum @informapirata@mastodon.uno @lealternative @devol @scuola @fediverso
Informa Pirata likes this.
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Il superbatterio della diarrea antibioticoresistente si diffonde in fretta e gli scienziati... se la fanno addosso
La Shigella è una delle fonti più comuni di diarrea nel mondo, con circa 450.000 infezioni ogni anno negli Stati Uniti. La maggior parte dei casi sono "lievi", ma ti lasciano comunque soffrire di circa una settimana di diarrea, febbre e crampi. A volte, la diarrea diventa sanguinolenta, una condizione nota come dissenteria. Più raramente, l'infezione può causare complicazioni come grave disidratazione, convulsioni, danni ai reni e sepsi (spesso perché i batteri entrano nel flusso sanguigno). La malattia grave è più probabile nei giovanissimi e nelle persone con un sistema immunitario indebolito.
[b][urlhttps://gizmodo.com/cdc-advisory-shigella-drug-resistant-bacteria-1850164899]Il post di Ed Cara è su Gizmodo[/url]
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@Test: palestra e allenamenti :-)
Ciao ciao questo è un test per verificare quanto sia leggibile questo post
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QuasiMagia 🌀 マルコ
in reply to Poliverso - notizie dal Fediverso ⁂ • • •@atomicpoet
Detto meglio, il problema è che Tumblr è talmente grosso ed ha un volume di post tale che c'è il rischio che sovraccarichi qualunque altra istanza si federi con lui.
E se tutte le altre istanze sono costrette a defederarlo, non ha molto senso per loro entrare nel fediverso
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Poliverso - notizie dal Fediverso ⁂
in reply to QuasiMagia 🌀 マルコ • •Esatto, il problema è proprio quello: abbiamo già visto che la crescita smisurata delle distanze più grandi ha costituito un costo per quelle piccole. Ma l'ingresso di veri e propri giganti fuori scala, costituirebbe un disastro coi difficilmente ci si può esporre
@Chris Trottier
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filippodb - fddt
in reply to Poliverso - notizie dal Fediverso ⁂ • • •Leggevo che tumblr da solo produce 1/4 dei contenuti di tutto il fediverso quindi avrebbe un impatto ma solo del 25% in più, nulla in confronto a quanto accaduto a novembre/dicembre.
Insomma io spero veramente che entri insieme a flickr e flipboard, non è che possiamo aspettare sempre che Musk combini qualcuna delle sue per avere qualche iscritto in più
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Poliverso - notizie dal Fediverso ⁂
in reply to filippodb - fddt • •SteveRoss doesn't like this.
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QuasiMagia 🌀 マルコ
Unknown parent • • •L'alternativa sarebbe de-federare queste istanze, ma se tutti ti de-federano allora che ci entri a fare nel fediverso?
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QuasiMagia 🌀 マルコ
Unknown parent • • •Sarebbe una cosa graduale, e comunque al momento vedo poco probabile che un'istanza diventi tanto grossa da "fagocitare" gli altri.
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Poliverso - notizie dal Fediverso ⁂
Unknown parent • •@Alessandro :fediverso: con gli attuali ritmi di crescita, nessuna istanza può diventare così grande da ospitare 420 milioni di utenti. Almeno non nei prossimi 10 anni! 😅
Il punto però è che non devono esserci istanze troppo grandi e già il volume in cui è arrivata attualmente mastodon.social sono abnormi.
Quando gli utenti complessivi del fediverso saranno dell'ordine di qualche decina di milioni, si ragionerà sul carico reciproco tra istanze
@QuasiMagia 🌀 マルコ
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