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OPINIONE. Francesca Albanese al governo Meloni: Gerusalemme capitale è l’arbitrio del più forte


Pagine Esteri pubblica la lettera aperta della Relatrice Speciale dell'Onu sui Diritti Umani nei Territori palestinesi occupati indirizzata all’Italia in occasione della recente visita ufficiale a Roma del premier israeliano Benyamin Netanyahu. Il riconos

di Francesca Albanese*, Relatrice Speciale dell’Onu sui Diritti Umani nei Territori palestinesi occupati

Presidente Meloni,

In occasione della visita in Italia del Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu, apprendo da quotidiani israeliani vicini al governo che il primo ministro chiederà alla controparte italiana di riconoscere Gerusalemme come capitale dello stato di Israele e di rafforzare la cooperazione economica tra i due paesi, soprattutto in materia di gas ed energie naturali.

In qualità di Relatrice Speciale delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani nel territorio Palestinese occupato dal 1967, mi preme sollevare, in punto di diritto, l’assoluta inammissibilità di tale richiesta, in quanto chiede il riconoscimento di una situazione illegale (l’annessione di Gerusalemme) come contropartitra ad un’altra situazione potenzialmente illegale (il commercio di risorse provenienti dal territorio occupato).

Gerusalemme, che dal 1947 le Nazioni Unite considerano corpus separatum da amministrare a mezzo di una presenza internazionale, é considerata da Israele la propria “capitale indivisa”, e quindi annessa al proprio territorio, sin dagli albori dell’occupazione di Gaza e Cisgiordania (comprendente Gerusalemme) nel 1967.

Il diritto internazionale proibisce tassativamente l’annessione del territorio occupato. Tale illegalità é insanabile, poiché tocca uno dei cardini dell’ordine internazionale: il divieto di acquisizione territoriale attraverso l’uso della forza, pilastro portante della Carta delle Nazioni Unite. Tale divieto, sancito nelle Convenzioni di Ginevra e nello Statuto di Roma, é incessantemente riaffermato dal Consiglio di Sicurezza dell’ONU (ultima risoluzione: 2234 del 2016). L’assolutezza di tale norma risponde a un valore universale: che sia la forza del diritto e non l’arbitrio del più forte a definire i rapporti internazionali.

Lo stesso ordine giuridico vieta agli Stati di riconoscere nei propri rapporti gli effetti di un grave illecito internazionale, favorendone commissione o continuazione. Per questo il Consiglio di Sicurezza dell’ONU chiede agli Stati di astenersi dal riconoscere qualsiasi esercizio di sovranità israeliana su Gerusalemme, come ad esempio l’instaurazione di relazioni diplomatiche (e a revocarle qualora già intraprese). Ciò significa che se l’Italia decidesse di riconoscere Gerusalemme capitale dello Stato d’Israele, si renderebbe complice di un grave illecito internazionale. Così facendo l’Italia verrebbe meno al ruolo che l’art. 10 della propria Costituzione, che impone la conformità al diritto internazionale. La tradizione diplomatica dell’Italia ha storicamente dato prova di poter agire in modo imparziale, oggettivo, e costituzionalmente orientato, mantenendo solidi rapporti con lo stato di Israele, ma anche difendendo i diritti fondamentali del popolo palestinese, primo fra tutti quello all’autodeterminazione.

Quindi rifiutare la richiesta di Israele non solo è in linea con il diritto e la storia dell’Italia democratica, ma anche con l’attuale politica europea in risposta al conflitto in Ucraina, anch’essa vittima di un’aggressione violenta e di un’occupazione illegale.

A tal riguardo, nel 2022, l’Italia ha promosso un piano di sostituzione delle importazioni di energia dalla Russia, in linea con il diritto internazionale che obbliga gli Stati ad adottare contromisure politiche, economiche e diplomatiche per arginare gli effetti dei gravi illeciti internazionali. È dunque ragionevole confidare che lo stesso trattamento riservato alla Russia, portante sul diritto internazionale, venga applicato anche a Israele, dacché entrambi peccano della stessa condotta.

Inoltre, ciò che Israele offre come contropartita – gas e risorse naturali – va anche soppesato: parte del gas israeliano viene estratto dalle acque della Striscia di Gaza, nelle quali Israele limita l’accesso dei palestinesi, gli unici sovrani delle risorse naturali nella Palestina occupata. Il saccheggio costituisce un ulteriore crimine di guerra e una violazione del diritto internazionale.

Come il popolo ucraino, Presidente, anche quello palestinese a Gaza, in Cisgiordania e Gerusalemme, é sotto occupazione. L’occupazione israeliana – che impedisce con violenza l’esercizio dei più elementari diritti ed insedia centinaia di migliaia di cittadini in territorio occupato – è ormai giudicata illegale da studiosi e organizzazioni internazionali. Alla posizione dell’Italia in merito, dunque, è affidato anche un messaggio ad altre potenze: se si rinuncia del tutto al diritto internazionale nei confronti di qualche stato, come faremo ad invocarlo contro chi, per ipotesi la Russia, decidesse un domani di trasferire 750.000 cittadini russi in Crimea o Donbas, e in virtù di quella presenza considerarle come parte eterna della Russia indivisa?

*Questo articolo è stato pubblicato il 10 marzo dal quotidiano Il Manifesto

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In Cina e Asia – L’Honduras avvia relazioni diplomatiche con la Cina


In Cina e Asia – L’Honduras avvia relazioni diplomatiche con la Cina honduras
L'Honduras avvia relazioni diplomatiche con la Cina
Rallenta l'export di armi cinesi
Il Giappone stringe i rapporti di sicurezza con l'Asean
L'India non pagherà le importazioni russe in yuan

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Sottomarini nucleari nel cortile cinese


Sottomarini nucleari nel cortile cinese sottomarini
INDO-PACIFICO. Lanciato il piano dell’Aukus che doterà l’Australia di tre sottomarini atomici. E partono super esercitazioni con Manila e Seul. Pechino: «Eppure parlate di non proliferazione». E Biden dice di voler vedere Xi Jinping

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Fr.#22 / Di tasse e sacrifici umani


Nel frammento di oggi: tasse, sorveglianza di massa e sacrifici umani per placare i sinistri Dei del Clima / Addio SPID, bentrovata identità digitale unica / Meme e citazione del giorno

Tax (and surveil) the rich


Pare che 130 europarlamentari, socialisti e democratici di sinistra, abbiano proposto di extra-tassare i super-ricchi con patrimoni oltre i 50 milioni di euro per “ridurre le disuguaglianze e contribuire a finanziare gli investimenti necessari per la transizione ecologica e sociale”.

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I migliori tra noi diranno che è giusto; anzi doveroso. Che chi più guadagna, più deve contribuire.

I peggiori, invece, potrebbero sostenere che non è un contributo, né una partecipazione. Semmai, una espropriazione forzosa e violenta non consensuale.

Purtroppo l’espropriazione forzosa non si limita certo al patrimonio, ma anzi inizia proprio con l’invasione ingiustificata della sfera personale di queste persone. Anzi — un’invasione ingiustificata della sfera personale di tutti noi.

Eh sì, perché prima di extra-tassare gli ultra-ricchi, bisogna trovarli. E per trovarli non c’è altra soluzione se non assoggettare l’intera popolazione a meccanismi di sorveglianza di massa finanziaria, secondi come perversione solo all’atto di rubare al prossimo per portare avanti le proprie, opinabili e personalissime, battaglie politiche.

Privacy Chronicles non chiede sacrifici umani, né espropriazione violenta. Se ti piace, ti iscrivi, altrimenti amici come prima.

Vincerà ancora una volta l’etica sinistra1 che, giustificando ogni violenza, ritiene l’individuo sempre sacrificabile a favore di un fantomatico bene collettivo che non esiste? Ancora una volta vi convinceranno che è giusto sacrificare la vostra privacy e la proprietà di chi è colpevole di avere troppo per il bene comune?

234061Stai fermo, è per il bene di tutti

Avanti tutta sull’identità digitale nazionale


E se vi piace l’idea di rinunciare a privacy e proprietà per soddisfare la sete di sangue dei sinistri Dei Verdi, sarete molto felici di sapere che i lavori per l’identità digitale nazionale (e poi europea) proseguono a gonfie vele.

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A me non piaceva lo SPID, così come non mi piace nessuno schema di identità digitale statale. Devo però ammettere che era il male minore. D’altronde, lo diceva anche l’AGID. Abbiamo bisogno di SPID, perché:

Principio della libertà di scelta dell'utente. Ogni cittadino potrà scegliere l’IdP che vorrà e smettere di usare un provider se lo desidera.

Nessuna banca dati centralizzata delle identità. Per proteggere la privacy degli utenti, ogni IdP sarà responsabile dello svolgimento in modo sicuro delle attività connesse, mentre ogni service provider – pubblico o privato – avrà accesso solo ai dati di cui ha bisogno per erogare il servizio.


Libertà di scelta e privacy? Nossignori, non scherziamo. È stato bello finché è durato ma ora si tira dritto: nessuna libertà di scelta e nessuna privacy. Sarà papà Stato a gestire tutto e avere il monopolio assoluto sulle nostre identità.

Non abbiate fretta però, il vero giro di boa lo avremo quando finalmente l’agenda climatica potrà usufruire di un’identità digitale unica per ogni singolo cittadino europeo. L’extra-tassazione dei super-ricchi sarà un bel ricordo lontano.

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Meme del giorno


234062In Italia è più intorno al 60%

Citazione del giorno

When plunder becomes a way of life for a group of man in a society, over the curse of time they create for themselves a legal system that authorizes it and a moral code that glorifies it.

Frédéric Bastiat

Articolo consigliato


Immagine/fotoPrivacy Chronicles

Agenda climatica? Sorveglianza e controllo, una distopia eco(in)sostenibile

L’agenda comun…ehm - climatica - è ormai a pieno regime, e purtroppo si porta dietro un tale carico di sorveglianza di massa e controllo sociale che anche i meno sensibili tra voi dovrebbero, forse, iniziare a preoccuparsi. I segnali, convergenti tra loro, sono ovunque - anche se sparpagliati e apparentemente separati l’uno dall’altro…
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6 months ago · 11 likes · 1 comment · Matte Galt

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3. fig. Infausta, sfavorevole, avversa (per il prevalere, nelle antiche tradizioni popolari, della credenza che gli auspìci provenienti da sinistra fossero di cattivo augurio): presagi s., tempi s.; che fa presagire sventure e danni, lugubre.



Migranti: Gruppo Wagner, arma di distrazione di massa


Però dobbiamo riconoscerlo, noi italiani abbiamo proprio tutte le fortune! È vero ci siamo trovati a dover fare i conti con questo governo di strani personaggi molto legati, troppo legati, troppissimo (se si potesse dire) legati al periodo pessimo del fascismo – una volta si diceva il deprecato ventennio- ma insomma tutto sommato non ci possiamo lamentare. […]

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Caccia di sesta generazione. Giovedì il vertice Crosetto-Wallace-Hamada


Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, è in Giappone, dove giovedì incontrerà gli omologhi britannico, Ben Wallace, e giapponese, Yasukazu Hamada. Il vertice trilaterale servirà per discutere del futuro del Global combat air programme (Gcap), il caccia

Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, è in Giappone, dove giovedì incontrerà gli omologhi britannico, Ben Wallace, e giapponese, Yasukazu Hamada. Il vertice trilaterale servirà per discutere del futuro del Global combat air programme (Gcap), il caccia di sesta generazione che i tre Paesi stanno sviluppando insieme, destinato a sostituire i circa novanta caccia F-2 giapponesi e gli oltre duecento Eurofighter di Gran Bretagna e Italia. Per il Paese del Sol levante si tratta della prima grande collaborazione industriale nel settore della Difesa al di fuori degli Stati Uniti dalla Seconda Guerra Mondiale.

Il programma congiunto

L’avvio del programma congiunto risale a dicembre del 2022, quando i governi dei tre Paesi hanno concordato di sviluppare insieme una piattaforma di combattimento aerea di nuova generazione entro il 2035. Nella nota comune, i capi del governo dei tre Paesi sottolinearono in particolare il rispettivo impegno a sostenere l’ordine internazionale libero e aperto basato sulle regole, a difesa della democrazia, per cui è necessario istituire “forti partenariati di difesa e di sicurezza, sostenuti e rafforzati da una capacità di deterrenza credibile”. Grazie al progetto, Roma, Londra e Tokyo puntano ad accelerare le proprie capacità militari avanzate e il vantaggio tecnologico.

Il Tempest

Il progetto del Tempest prevede lo sviluppo di un sistema di combattimento aereo integrato, nel quale la piattaforma principale, l’aereo più propriamente inteso, provvisto di pilota umano, è al centro di una rete di velivoli a pilotaggio remoto con ruoli e compiti diversi, dalla ricognizione, al sostegno al combattimento, controllati dal nodo centrale e inseriti in un ecosistema capace di moltiplicare l’efficacia del sistema stesso. L’intero pacchetto capacitivo è poi inserito all’intero nella dimensione all-domain, in grado cioè di comunicare efficacemente e in tempo reale con gli altri dispositivi militari di terra, mare, aria, spazio e cyber. Questa integrazione consentirà al Tempest di essere fin dalla sua concezione progettato per coordinarsi con tutti gli altri assetti militari schierabili, consentendo ai decisori di possedere un’immagine completa e costantemente aggiornata dell’area di operazioni, con un effetto moltiplicatore delle capacità di analisi dello scenario e sulle opzioni decisionali in risposta al mutare degli eventi.

Tokyo spinge sulle riforme

Per Tokyo, il Gcap è il primo progetto a tre con due membri della Nato, e il primo dedicato alla difesa sviluppato con nazioni diverse dagli Stati Uniti, l’alleato di sicurezza principale del Giappone. I tre responsabili della Difesa dei tre Paesi potrebbero anche avviare una discussione per esplorare la possibilità di esportare il nuovo caccia ad altri Paesi. In particolare, il governo giapponese starebbe lavorando a una revisione delle regole della nazione sulle esportazioni di attrezzature di difesa, particolarmente rigide in Giappone. Un intento dichiarato anche nella recente Strategia di sicurezza nazionale, aggiornata a dicembre. La misura si inserisce anche nel progetto del gabinetto di Fumio Kishida di modificare le norme pacifiste della Costituzione del Giappone.

DSEI Japan

L’incontro avviene in concomitanza con DSEI Japan, la manifestazione dedicata al settore della Difesa integrato che si terrà a Chiba dal 15 al 17 marzo. All’evento saranno presenti tutte le principali aziende responsabili del progetto Gcap come la giapponese Mitsubishi Heavy Industries e la britannica BAE Systems, compreso il consorzio italiano che coinvolge Avio Aero, Elettronica, MBDA Italia e Leonardo. Oltre a queste, il programma vede la partecipazione dell’intera filiera della Difesa nazionale, coinvolgendo anche università, centri di ricerca e Pmi nazionali.


formiche.net/2023/03/caccia-gc…




#Lockbit ricatta #ElonMusk: se non paga, la documentazione e alcune informazioni riservate relative a #SpaceX saranno pubblicate
Dal servizio di aggornamento curato da @N_{Dario Fadda} :unverified:
ransom.insicurezzadigitale.com…


Nuovo budget per il Pentagono. Ecco cosa prevede per ciascuna Forza armata


Il Pentagono ha presentato il suo piano di spesa, dettagliando la richiesta di budget per la Difesa proposta dalla Casa Bianca al Congresso. L’amministrazione Biden ha infatti chiesto 842 miliardi di dollari per il dipartimento della Difesa, un aumento de

Il Pentagono ha presentato il suo piano di spesa, dettagliando la richiesta di budget per la Difesa proposta dalla Casa Bianca al Congresso. L’amministrazione Biden ha infatti chiesto 842 miliardi di dollari per il dipartimento della Difesa, un aumento del 3,2% (circa 25 miliardi) rispetto agli 817 stanziati per l’anno in corso, da destinare soprattutto ai nuovi sistemi unmanned, caccia, missili ipersonici e sottomarini. “La richiesta di bilancio del presidente – ha spiegato il segretario alla Difesa, Lloyd Austin – fornisce le risorse necessarie per affrontare la sfida della Repubblica popolare cinese, le minacce avanzate e persistenti, accelerare l’innovazione e la modernizzazione e garantire la resilienza operativa in un clima in continuo cambiamento”.

Army

Partendo dalle forze di terra, lo US Army ha richiesto 185 miliardi e mezzo di dollari per il proprio budget, ritenuti necessari per mantenere una forza di 452mila militari, lo sviluppo di nuovi sistemi d’arma e aumentare la propria presenza nel quadrante indo-pacifico. La previsione per l’Esercito è in realtà poco più alta di quella prevista per l’anno in corso, aggiustata soprattutto per far fronte alla inflazione prevista sul Pil statunitense. In particolare, a essere finanziati sono i programmi di acquisizione, ricerca e sviluppo delle piattaforme di prossima generazione. Circa 944 milioni di dollari saranno destinati alla ricerca sulle armi ipersoniche a lungo raggio, con ulteriori 157 milioni per la fase di procurement, 550 milioni andranno ai missili a medio raggio e 657 per i missili di precisione PrSM. Importante anche il programma del Future vertical lift, con la forza armata che ha assegnato 458 milioni alla gara del Future attack reconnaissance aircraft (Fara), l’elicottero d’assalto di prossima generazione che dovrà sostituire l’AH-64D Apache, a cui Sikorsky partecipa con il proprio modello RaiderX.

Navy

Con la nuova richiesta di bilancio il dipartimento della Marina richiede circa 255 miliardi di dollari, 202 destinati alla US Navy e 53 al corpo dei Marines. Nel 2024 la Marina ha deciso di dare priorità all’acquisto di nove navi da combattimento, il secondo sottomarino classe Columbia, due classe Virginia, due cacciatorpediniere classe Arleigh Burke, due fregate classe Constellation (prodotte insieme all’italiana Fincantieri), una nave rifornimento classe John Lewis e un nuovo tender per sottomarini. Per quanto riguarda le piattaforme navali, la Us Navy prevede lo sviluppo di una nuova arma ipersonica e l’acquisto di ulteriori 88 velivoli, tra cui gli F-35. I fondi finanzieranno anche quattro programmi di munizioni con missili standard, d’attacco, antinave a lungo raggio e aria-aria. Per quanto riguarda lo sviluppo dei programmi del futuro, la Marina investirà sul caccia di nuova generazione F/A-XX, sul sottomarino SSN(X) e sul cacciatorpediniere di nuova generazione.

Marines

Meno fondi, invece, per le unità dei Marines, con il dipartimento che ha deciso di non richiedere alcuna nave per la guerra anfibia, una decisione attesa ma destinata ad essere controversa, con il Congresso che ha recentemente ricevuto uno studio congiunto Marina-Marines in cui si delineavano le necessità di navi di classe L per la flotta. In particolare i vertici del Corpo dei Marines hanno sottolineato l’esigenza di avere almeno 31 navi anfibie. Invece, il budget ha previsto una pausa nell’acquisto di nuove unità per consentire alla Marina di valutare sia il numero di navi sia le capacità necessarie di tali vascelli. Di fronte a questa decisione, i Marines mettono in guardia dal rischio che un numero esiguo di questo tipo di unità mette l’intera capacità anfibia degli Stati Uniti in pericolo.

Air force

Per l’Aeronautica, invece, sono previsti 185,1 miliardi di dollari, una richiesta che andrà soprattutto verso lo sviluppo delle nuove capacità, a partire dal programma del caccia di sesta generazione Next generation air dominance (Ngad) e relativi sottosistemi unmanned. Per l’Usaf si tratta di quasi cinque miliardi e mezzo in più rispetto al budget attuale. In particolare, i fondi per la ricerca e sviluppo raggiungono i 36,2 miliardi, un aumento di quasi il 10%. Trenta miliardi, invece, andranno al procurement, con 4,7 solo per i missili. Nel piano dell’Air force, inoltre, è previsto anche un corposo programma di ritiro dal servizio di diversi velivoli meno aggiornati, e che rischiano di assorbire troppe risorse rispetto alle necessità operative di avere mezzi sempre all’avanguardia. Tra questi compare l’A-10 Warthog, un mezzo che l’Usaf ha cercato più volte di mandare in pensione, trovando però l’opposizione del Congresso. Naturalmente, i pensionamenti saranno bilanciati da una campagna acquisti di un centinaio di nuovi aerei, tra cui 72 caccia, di cui 48 F-35. Per quanto riguarda l’Ngad, invece, l’Usaf ha richiesto due miliardi di dollari, prevedendo di acquistarne un primo lotto da duecento velivoli.

Space force

Un aumento del 12%, quasi quattro miliardi, anche per la Space force, l’ultima nata tra le Forze armate a stelle e strisce, che vede il suo budget arrivare a trenta miliardi di dollari, concentrati soprattutto nella ricerca e sviluppo e nei sistemi di allarme e tracciamento anti-missile. L’incremento riflette in particolare il focus della forza spaziale di rimanere sempre davanti al suo principale avversario, la Cina, che sta modernizzando molto rapidamente il proprio arsenale spaziale. L’obiettivo dell’Ussf è anche quello di costruire una infrastruttura orbitale maggiormente resiliente, in modo da mitigare i potenziali rischi. Rispetto ai sistemi anti-missile, i fondi andranno a due famiglie di satelliti per l’orbita bassa (Leo) e media (Meo). Circa due miliardi e mezzo, meno di quanto previsto con l’ultimo budget, andranno invece a una costellazione di satelliti in orbita geosincrona per la sorveglianza. Il motivo di questa riduzione è stato dato dal segretario per l’Aeronautica (che gestisce anche l’Ussf), Frank Kendall: “la missione è identificare le navi anfibie dirette su Taiwan, non leggere le targhe auto dallo spazio”, un obiettivo raggiungibile anche con meno fondi.


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Chi ha fatto fallire la Silicon Valley Bank e cosa succederà adesso?


Venerdì 10 marzo, la Silicon Valley Bank (SVB), con sede in California, è stata costretta a chiudere. SVB è stata tra le prime 20 banche statunitensi per attività. Il suo crollo è stato il secondo più grande fallimento bancario nella storia degli Stati Uniti. Chi potrebbe aver causato il crollo di SVB? Esaminiamo uno per uno i potenziali […]

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Drogati


Forse l’espressione “speculare sui morti” non è fra le più raffinate, specie se usata stando al governo, ma ha ragione la destra che accusa la sinistra di utilizzare il tema dell’immigrazione e dei morti per far propaganda. Proprio come la destra fece nei

Forse l’espressione “speculare sui morti” non è fra le più raffinate, specie se usata stando al governo, ma ha ragione la destra che accusa la sinistra di utilizzare il tema dell’immigrazione e dei morti per far propaganda. Proprio come la destra fece nei confronti della sinistra, accusandola di attirare disperati ed essere complice degli scafisti, provocando morti. Naturalmente tale scambio di elevatezze insensate non risolve nulla, ma la tentazione di fare all’altro quel che non vuoi sia fatto a te è così forte da tacitare ogni diverso richiamo. Purtroppo il tema dell’immigrazione non è isolato. Guardiamo a quel che succede sul fronte della giustizia, accogliendo con interesse le parole del sottosegretario, Andrea Delmastro: tiriamo fuori i drogati dal carcere e mandiamoli in comunità. Tesi che ha una storia istruttiva. Vale la pena conoscerla.

Oggi il 30% circa dei detenuti è tossicodipendente. Nessuno è in carcere in quanto drogato, perché drogarsi non è un reato. Ma, a parte il caso di chi fa lo scassinatore e si droga, resta il fatto che per comprare la droga servono i soldi e se non li hai o li hai finiti provvedi commettendo reati. E finisci in carcere. Dice Delmastro: visto che le carceri sono sovraffollate e i drogati starebbero meglio dove li si aiuti a smettere, mettiamoli in comunità. Quello del sovraffollamento è un problema serio, però anche l’approccio sbagliato, parlando di droga. Ma perché una cosa così ovvia non si è già fatta? Questo è il bello.

La proposta di legge per mandare i drogati in comunità e non in carcere fu presentata nel 1984. La firmò l’onorevole Mimmo Pellicanò, appositamente scelto mediano e in solitario, dato che la legge nasceva dal lavoro che avevamo fatto con la Lenad di Piera Piatti (ed altri) e con Vincenzo Muccioli. Andammo a parlare con tutti, da Giorgio Almirante a Luciano Violante, e molti dei nostri interlocutori convenirono e presero parte ad eventi pubblici. Restavano delle differenze, come è bene, ma se il dibattito fosse stato quello che animavamo, la proposta sarebbe divenuta legge nel 1985. Non lo divenne mai. Perché per i sinistri le comunità erano luoghi chiusi e totalizzanti (invece la prigione era bella aperta e socializzante) e per i destri la galera era il meno da augurare a chi corrompeva i giovani e le piazze. Per i sinistri eravamo repressivi e per i destri lascivi. Risultato che vararono il principio della “modica quantità”, con cui la sinistra (assieme alla Dc) pensava di salvare i drogati dal carcere, ma salvando in quel modo il piccolo spaccio, mentre la destra si distinse per lo sport ancora in voga: il rialzo della pena. Nel frattempo molti giudici decidevano di mandare i drogati in comunità, ai domiciliari, mentre altri mandavano in galera i gestori delle comunità, perché s’ostinavano a trattenere quelli mandati da loro agli arresti.

Il governo, però, non ricominci come se 40 anni non fossero passati, perché è cambiata la realtà ed è rimasta uguale l’esigenza. Allora la droga più diffusa era l’eroina, oggi le amfetamine in pasticca (l’eroina spesso torna per far “calare” l’effetto di amfetamine e cocaina). Questo cambia i drogati, che cominciano molto più giovani, e cambia la mitica “crisi d’astinenza”, che non è affatto il problema più grosso. Dice Delmastro che vanno mandati in comunità per essere disintossicati, ma anche questa è cosa minore. Il problema non è togliere la droga, ma metterci dell’altro: voglia di vivere, motivazioni, capacità di lavorare, dignità di un ruolo. Se si fallisce ritorneranno in cella, sicché lo sfollamento sarà temporaneo.

E no, non comincino a parlare di <<patto con le Regioni>>, perché oltre che dalla faziosità insensata la politica va disintossicata dalla dipendenza da miti e funzioni il cui conclamato fallimento è pari al sicuro sbattimento della vita da drogati. I drogati non vedono alternativa e la politica nemmeno, il che li spinge a commettere sempre gli stessi errori, pur sapendo che sono errori.

La Ragione

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Al sistema bancario Usa servono regole più stringenti


« Le banche saltano in aria per due motivi: carenze di liquidità o problemi di solidità patrimoniale. Ho il sospetto che per questa banca americana sia avvenuto il combinato disposto dei due». Il numero uno dell’Abi, Antonio Patuelli, ha una visione privi

«Le banche saltano in aria per due motivi: carenze di liquidità o problemi di solidità patrimoniale. Ho il sospetto che per questa banca americana sia avvenuto il combinato disposto dei due».
Il numero uno dell’Abi, Antonio Patuelli, ha una visione privilegiata del sistema del credito e mantiene i nervi saldi di fronte alla grande tempesta di Silicon Valley Bank.

Presidente, la vicenda ha radici lontane: è stato Donald Trump ad alzare il tetto per gli attivi di banche come Svb, rendendo meno severi i controlli voluti da Barack Obama.

«Questa banca era stata esonerata da rispettare i requisiti di liquidità, ma la deregulation negli Stati Uniti viene da lontano: è stata una delle cause prima della crisi dei subprime poi del grande crac di Lehman Brothers e ora di Svb».

Basilea 3 impone alle banche europee soprattutto un equilibrio tra attivi e passivi.

«Certo, e la capacità di equilibrio è stato un errore per Svb, perché con una raccolta molto breve non si possono fare investimenti finanziari troppo a lunga scadenza e di conseguenza, per ragioni di liquidità, hanno venduto parte del portafoglio finanziario, cosa che ha portato minusvalenze nel patrimonio, innestando l’aggravamento della crisi».

Il rialzo repentino dei tassi ha cambiato lo scenario: Svb, come altri, era abituata a investire intitoli con redditività elevata causata da un lungo periodo di tassi negativi.

«Vero. Le banche sono società di estrema complessità, non hanno solo due piatti sulla bilancia —l’attivo e il passivo —, per cui l’equilibrio è qualcosa di estremamente complesso, ecco perché il lassismo è rischioso. Quando le banche centrali alzano i tassi di interesse, per gli istituti di credito non è una festa generalizzata. I vantaggi si vedono subito e sono l’aumento dei ricavi, ma gli svantaggi si vedono solo più tardi: la crescita del costo della raccolta e le minusvalenze appunto sui portafogli titoli e le crisi di imprese che si traducono in insolvenze e sofferenze».

Il governatore Ignazio Visco e il consigliere del direttivo Bce Fabio Panetta continuano a chiedere prudenza nell’aumentare i tassi.
«Sono totalmente d’accordo con loro: le manovre sui tassi siano operate con prudenza. Il problema è avere per tutto l’Occidente regole identiche e non norme diverse che favoriscono qualcuno ma non impediscono la crescita delle difficoltà. Chiediamo che le regole sulle due sponde dell’Atlantico siano applicate in maniera identica per ragioni di uguaglianza e presupposti di concorrenza, competitività, prudenza e vigilanza. Semmai da noi c’è un eccesso di regolamentazione mentre le crisi vengono sempre da “Oltremare”». Gli stress test allora servono. «Le regole rigide fanno bene! Sono come le terapie preventive: si sopporta lo sforzo, ma poi se ne hanno benefici».

C’è un rischio sistemico per l’Italia?

«Solo le autorità di vigilanza e il ministro dell’Economia, in quanto presidente del Comitato interministeriale per il credito e il risparmio, possono avere un quadro completo. Ho letto dichiarazioni rassicuranti di Giorgetti che condivido sulla base di ragionamenti. Primo: Lehman Brothers era una crisi sistemica di una tra le banche più grandi, cosa che non è Svb. Secondo: da Lehman è passato un quindicennio, un periodo usato bene in Europa e Italia per realizzare l’Unione bancaria con la vigilanza unica che ha portato all’aumento delle soglie di patrimonio indispensabile. Terzo: le nostre banche hanno 400 miliardi investiti in titoli di Stato che producono riserve di liquidità e il rischio minusvalenza si combatte con portafogli obbligazionari non a lunghissima scadenza». «La possibilità di un impatto indiretto è qualcosa che dobbiamo monitorare», ha detto Gentiloni. «Saggio Gentiloni, non a caso è commissario economico dell’Ue. Gli effetti indiretti si vedono già da venerdì con andamenti flettenti nelle Borse in Europa». Forse il vero pericolo viene dall’inflazione. «Le imprese hanno già iniziato a ritirare depositi. A seconda delle necessità e delle possibilità, nel senso che costando di più le attività finanziarie per il rialzo dei tassi cercano di aver meno bisogno di prestiti, vediamo che i crediti alle aziende non crescono molto. Auspico quindi che, dopo Svb, la Bce faccia una riflessione in più rispetto alla decisione già annunciata di aumentare ancora i tassi».

Il Corriere della Sera

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📚 Oggi, al Ministero, è stata inaugurata un’esposizione di libri alla presenza del Ministro Giuseppe Valditara e del Generale Ispettore Capo Basilio Di Martino dedicata al Centenario dell’Aeronautica Militare, che cade il prossimo 28 marzo.


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Cos'è un #Forum o #Gruppo di #Friendica? Più o meno è una specie di "Gruppo #Facebook"!


Friendica è un posto strano, creato da alcuni programmatori, sulla base (diciamo la verità) di ciò che hanno visto durante la loro vita su Facebook.
Il funzionamento di un forum di Friendica è un po' diverso da quello di un gruppo Facebook, ma la finalità è abbastanza simile: si tratta infatti di un luogo in cui è possibile discutere con alcune persone interessate agli stessi temi.
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#NotiziePerLaScuola

Il film “Fuoricondotta”, diretto da Fabio Martina e realizzato con i ragazzi e le ragazze degli istituti scolastici “Ermanno Olmi” e “Sorelle Agazzi”, sarà disponibile in streaming il 17 marzo 2023.

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Presentazione del libro “Non diamoci del Tu – La separazione delle carriere” – 31 marzo 2023, Catania


31 marzo 2023 – Auditorium Ex Chiesa della Purità – Via Santa Maddalena, 39 – CATANIA Saluti istituzionali SALVO ZAPPALÀ, Direttore Dipartimento Giurisprudenza UniCT ENRICO IACHELLO, Presidente AmiciUniCT ANTONINO DISTEFANO, Presidente Ordine degli Avvo

31 marzo 2023 – Auditorium Ex Chiesa della Purità – Via Santa Maddalena, 39 – CATANIA

Saluti istituzionali
SALVO ZAPPALÀ, Direttore Dipartimento Giurisprudenza UniCT
ENRICO IACHELLO, Presidente AmiciUniCT
ANTONINO DISTEFANO, Presidente Ordine degli Avvocati Catania
FRANCESCO ANTILLE, Presidente Camera Penale di Catania

Introduce
NUNZIA DECEMBRINO, Vicepresidente AmiciUniCT

Intervengono
FRANCESCO PAOLO SISTO, Vice Ministro alla Giustizia
FELICE GIUFFRÈ, Ordinario Istituzioni di Diritto Pubblico UniCT, Consigliere CSM
IDA NICOTRA, Ordinario Diritto Costituzionale UniCT
ENRICO TRANTINO, Avvocato Penalista
MARIANO SCIACCA, Presidente Sez. Fallimentare Tribunale di Catania

Modera
ANDREA PRUITI CIARELLO, Avvocato e Membro del CdA della Fondazione Luigi Einaudi

L'articolo Presentazione del libro “Non diamoci del Tu – La separazione delle carriere” – 31 marzo 2023, Catania proviene da Fondazione Luigi Einaudi.



MADRE DI BONG JOON-HO


Una donna sola vive totalmente in funzione del figlio, un ragazzo problematico, senza lavoro e non pienamente autosufficiente. Un giorno il giovane viene accusato dell’omicidio di una ragazza. La madre fa di tutto per provare a scagionarlo. #cinema #korea @Film

iyezine.com/madre-di-bong-joon…



Guerre Digitali di Maria Teresa Taddeo


feddit.it/post/174945


Il podcast della filosofa Mariarosaria Taddeo, con particolare approfondimento sugli aspetti etici e quelli legati alla sicurezza nazionale


crosspostato da: feddit.it/post/174944

«Nell’epoca della rivoluzione digitale, le guerre digitali sono un fatto. Nella società contemporanea, una società digitale a tutti gli effetti, l’intero spettro delle attività belliche, dall’intelligence alle battaglie cinetiche, è supportato dal digitale.
C’è un legame diretto tra i valori e i diritti che caratterizzano una società e il modo in cui questa regola e affronta la guerra; per le guerre digitali questi valori e regole sono ancora tutti da chiarire.»

Ecco il podcast della filosofa Mariarosaria Taddeo, con particolare approfondimento sugli aspetti etici e quelli legati alla sicurezza nazionale
(segnalato nella newsletter #GuerrediRete)





Segnalo con forte preoccupazione di democratico e antifascista un'aberrante iniziativa del Comune di Quarona in Piemonte. La visione della locandina è inquieta


Lottare per la pace, contro la guerra e le politiche antipopolari, costruire l’opposizione La strage avvenuta a Cutro ci ricorda la disumanità propria de


Le lettere a un giovane poeta di Rainer Maria Rilke


kulturjam.it/editoria-narrazio…


#NotiziePerLaScuola

È disponibile il nuovo numero della newsletter del Ministero dell’Istruzione e del Merito.



RED STAR HISTORICAL RESEARCH GROUP – L’IRRISOLTO E MISTERIOSO OMICIDIO DEL CASORETTO-


Il primo fatto storico del quale ci siamo occupati è quello che abbiamo definito “L’irrisolto e misterioso omicidio del Casoretto”, ovvero il doppio omicidio dei diciannovenni Fausto Tinelli e Lorenzo “Iaio”Iannucci uccisi da colpi di arma da fuoco il 18 marzo 1978 in via Mancinelli nel popolare quartiere Casoretto a Milano.

iyezine.com/lirrisolto-e-miste…



+++ L'istanza mastodon.online (la cenerentola di Gargron e sorella minore di mastodon.social) è off line +++

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Unione Popolare sostiene la lotta delle cittadine e dei cittadini di Piombino, di tutti i comitati contro la transizione ecologica alla rovescia del governo Mel


Il compagno Yanis Varoufakis è stato vittima ieri sera di una violenta aggressione squadrista su cui va fatta piena luce. Condividiamo da anni con Yanis la lo

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Dalla UK all'UE: il dramma silenzioso della crittografia E2E


Due proposte di legge in UK e UE (Online Safety Bill e Chatcontrol) rischiano di far fuggire le aziende che offrono servizi di comunicazione sicura, come Signal.

Il famoso software di comunicazione sicura, Signal, potrebbe cessare i suoi servizi in UK e — presumibilmente — anche in UE. Il motivo è una legge chiamata Online Safety Bill.

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Dell’Online Safety Bill abbiamo già parlato insieme, ma per i nuovi lettori e per gli smemorati facciamo un breve riassunto degli episodi precedenti per capire cosa diavolo sta succedendo.

La cura per la sorveglianza di massa? Privacy Chronicles: due volte a settimana, anche a digiugno.

Tutto iniziò quando nel 2020 USA, UK, Nuova Zelanda, Australia e Canada decisero di sottoscrivere un accordo internazionale chiamato “Voluntary Principles to Counter Online Child Sexual Exploitation and Abuse”. Il documento affrontava il delicato tema di come combattere la diffusione di immagini e video pedopornografici online, con alcune proposte e principi che avrebbero dovuto guidare l’azione internazionale.

Nello stesso periodo, anche l’UE decise di fare lo stesso, emanando una strategia copia-carbone di quell’accordo internazionale. Stati Uniti, Regno Unito e Unione Europea pubblicarono così tre proposte di legge per combattere la pedopornografia online: EARN IT (USA), Online Safety Bill (UK) e Chatcontrol (UE).

Il trittico oggi propone, più o meno con le stesse modalità, di sottoporre a sorveglianza di massa e analisi automatizzata dei contenuti (testo, immagini, video) tutte le nostre comunicazioni elettroniche, per “scovare” potenziali pedofili.

In base a queste leggi, aziende come Signal sarebbero chiamate a introdurre nei loro sistemi delle modalità di scansione dei messaggi e rimozione dei contenuti su richiesta delle autorità.

5877712Vuoi aiutare Privacy Chronicles? Dona qualche sat scansionando il QR Code con il tuo wallet LN preferito - oppure clicca qui!

Il problema è che per farlo potrebbero essere obbligate a indebolire i loro stessi sistemi di crittografia end-to-end (E2E) con backdoor o fantasiosi mezzi per individuare questi contenuti pedopornografici, come affermato anche dal Garante Privacy europeo la scorsa estate:

[…] potrebbe incidere pesantemente sulle scelte tecniche dei prestatori, soprattutto in considerazione del tempo limitato a loro disposizione per conformarsi a tale ordine e delle pesanti sanzioni cui andrebbero incontro qualora non vi si conformassero. In pratica ciò potrebbe indurre alcuni prestatori a cessare l’utilizzo della E2EE.


Ecco allora che le aziende saranno poste di fronte a un tremendo bivio: rispettare la legge, violando la privacy e libertà delle persone oppure fuggire per evitare pesanti sanzioni?

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Innovazione nella scuola e per la scuola: si è conclusa oggi l’edizione 2023 di Fiera Didacta...

Innovazione nella scuola e per la scuola: si è conclusa oggi l’edizione 2023 di Fiera Didacta Italia!

L’evento ha visto la partecipazione del Ministero con un’area dedicata all’accoglienza e all’informazione e circa 70 eventi organizzati fra convegn…

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Il Libretto Rosso di Matteo Renzi


Firenze, 10 marzo 2023.
Matteo Renzi sta passando un periodo non piacevolissimo.
Qualche giorno fa una certa Susanna Zanda gli avrebbe fatto presente che i tribunali civili non sono bancomat dai quali attingere per il proprio sostentamento. Un rimprovero piuttosto bonario che a Renzi è costato sedicimila euro. Sperava di incamerarne dieci volte tanti a spese di una importante gazzetta per cui è comprensibile che la cosa lo abbia lievemente contrariato.
Oggi invece è imputato come un brambilla qualsiasi per finanziamento illecito dei partiti.
Dicono che il boyscout di Rignano si sarebbe presentato in tribunale con una quarantina di libretti intitolati "Quaderno rosso per toga rossa".
Nel corso degli anni Renzi ha cercato di rottamare e sconfiggere i propri avversari politici.
Senza riuscirci.
Ha anche cercato di rottamare, sconfiggere e umiliare la base elettorale di un partito storico.
Riuscendoci benissimo.
Adesso ha adottato fin nei dettagli tutte le mosse propagandistiche del vecchio ricco che aspira a sostituire.
Un processo in atto da almeno dieci anni, di cui queste mosse non rappresentano altro che gli ultimi ritocchi.
Coi suoi quaderni rossi il boyscout di Rignano intende verosimilmente fare il verso alle Citazioni dalle opere del Presidente Mao Zedong, che servirono da ispirazione per la Rivoluzione Culturale.
Un periodo in cui molti ben vestiti e molti ben nutriti andarono incontro a difficoltà parecchio più serie di quelle con cui deve vedersela lui.

In tribunale con certe accuse non ci si deve finire, e basta.
Il fatto che nello stato che occupa la penisola italiana la magistratura sia incontestabile solo quando si occupa di scippatori, zingari, clandestini e piccoli spacciatori da cui si riforniscono i non ricchi è uno dei moltissimi motivi che ne rende ripugnanti gli ambienti del democratismo rappresentativo agli occhi di chiunque abbia un minimo di rispetto di sé.

Aggiornamento del 13 marzo 2023. Pare Matteo Renzi abbia ottenuto un successo importante, togliendo di tasca cinquecento euro a una pensionata che lo aveva insultato sul Libro dei Ceffi.
Proprio qualcosa di cui andare fieri.



The Queen Is Dead Volume 89 : Enbor Arnasa\Misanthropik Torment\Shores Of Null


The Queen Is Dead Volume 89 : Enbor Arnasa\Misanthropik Torment\Shores Of Null
@Musica Agorà
#metal #musica

iyezine.com/enbor-arnasamisant…

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News da Marte #12 | Coelum Astronomia

"Dopo alcuni mesi di assenza da queste cronache è il momento di raccontare cosa sta facendo Curiosity, impegnato in nuove scoperte ed esplorazioni."

coelum.com/articoli/news-da-ma…

#12


The Green/Digital/Society è una conferenza che riunisce attori chiave che discutono di ecologia, tecnologia, diritti umani e politica in Europa.

@Pirati Europei

La crisi climatica e l'ascesa della tecnologia dell'informazione sono profondamente intrecciate , sebbene ci siano pochissime discussioni pubbliche su questa relazione. La grande tecnologia nega, è troppo seria per i media mainstream e i governi non ne sono consapevoli o ne sono corrotti.

Sebbene la tecnologia sia spesso promossa come la soluzione ai problemi ambientali, le prove dimostrano che la sua crescita vertiginosa, la produzione di massa di dispositivi e infrastrutture, la massiccia raccolta di dati e il capitalismo della sorveglianza estraggono duramente risorse dalla Terra, creando conflitti umani su terra, acqua, energia e informazioni .

Se sei un attivista per i diritti ambientali o digitali, un ricercatore, un decisore politico, un membro della comunità o semplicemente un essere umano preoccupato della regione SEE o dell'Europa, unisciti alla discussione sulle sfide attuali e sui potenziali piani di difesa per il futuro su questioni all'intersezione della politica verde , diritti umani e tecnologia.

Qui il programma con più informazioni sull'evento

Domande: info@sharedefense.org




Il 27 febbraio vi ho raccontato dei clandestini italiani che pur sapendo di rischiare la vita cercavano di attraversare il confine francese alla ricerca di una vita migliore. Le guide li chiamavano “fenicotteri” perché sapevano che prima o poi avrebb


Il 27 febbraio vi ho raccontato dei clandestini italiani che pur sapendo di rischiare la vita cercavano di attraversare il confine francese alla ricerca di una vita migliore.
Le guide li chiamavano “fenicotteri” perché sapevano che prima o poi avrebbero spiccato il volo.

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Sapevano che “sperdutosi il tratturo dei Sette Cammini tra le erbe e la pietraia li aspettava il volo verso la morte".
Questa sera vi parlerò dei viaggi della speranza di milioni di italiani verso le Americhe.

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Spesso su navi carretta di terza classe
Non erano certo barchini o carrette del mare, ma quei viaggi della speranza erano veramente sicuri?
E allora una domanda sorge spontanea.
Perché avevano tutti una paura folle di salire su quelle navi e fare quel viaggio?
Giudicate voi.

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Furono milioni gli emigranti italiani che si imbarcarono su navi e piroscafi obsoleti e fatiscenti in rotta verso le Americhe.
Erano chiamati “vascelli della morte” perché avevano molti anni di navigazione.
Partivano, stipati, senza nessuna certezza di arrivare a destinazione.

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Molti emigranti non avevano mai visto una nave. Paura, ansia, angoscia, batticuore, seguiti da tanta malinconia, erano i sentimenti che provavano mentre salivano su quelle navi.
Seppur a conoscenza del rischio altissimo di non arrivare vivi, niente li avrebbe potuti fermare.

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Anno 1884 - Sul "Matteo Brazzo" c’erano 1.333 passeggeri in condizioni igieniche precarie.
Ci fu un’epidemia di colera con venti morti e centinaia di ammalati.
La nave fu respinta prima dal Brasile e poi respinta a cannonate a Montevideo per il timore di contagio.

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Argentina e Uruguay vietarono per un certo periodo l’approdo a navi italiane.

Anno 1888 - Sul "Carlo Raggio", una nave da carico trasformata in trasportare emigranti, ci furono 18 morti per fame nel suo primo viaggio.
E nel 1894, sempre sulla stessa nave che aveva imbarcato 1.400 emigranti a Napoli, scoppiò un’altra epidemia di colera.
Il contagio si estese rapidamente obbligando il comandante a dare l’ordine di gettare i morti in mare. I morti furono 206.
La nave fu rispedita in Italia.

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Nel 1888 sul "Cachar" morirono 34 italiani per fame e asfissia

Nel 1889 - Sul "Frisia 27 i morti italiani per asfissia.

Sul "Parà" 34 italiani morti di morbillo.

Nel 1893 - Sul "Remo" 96 morti italiani per colera e difterite

Nel 1894 - Sul "Vincenzo Florio" 20 morti italiani

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Utopia era un piroscafo inglese.
Era partito da Trieste e aveva fatto scalo a Napoli. Aveva a bordo 3 passeggeri di prima classe, 3 clandestini, 60 membri dell’equipaggio e 813 emigranti.

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Era il 17 marzo 1891 quando davanti al porto di Gibilterra, con tempo pessimo e visibilità ridotta, sbagliò manovra e andò a sbattere contro una corazzata alla fonda e colò a picco in pochi minuti.
I morti, quasi tutti italiani, furono 576.

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“Le grida si udivano da lontano. I poveri emigranti, pazzi dal terrore, facevano ressa dalla parte dove il bastimento era ancora fuori d’acqua […] Repente, un terribile colpo di mare mandò in pezzi tutta questa parte del piroscafo”.


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Il 4 luglio 1898 furono 549 i morti (moltissimi dei quali italiani) nella tragedia della "Bourgogne" al largo della Nuova Scozia in seguito a una collisione.
Il comandante finì sotto inchiesta.
Quasi tutti i superstiti erano membri dell’equipaggio.


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Nel 1905 sul piroscafo "Città di Torino" morirono 45 italiani sui 600 imbarcati.

Il 4 agosto 1906 centinaia (nessuno conosce la cifra esatta perché a bordo c’erano molti clandestini) furono gli emigrati italiani vittime del naufragio del "Sirio" in Spagna.

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25/10/1927 - 314 morti (secondo la conta ufficiale, ma le vittime furono almeno il doppio) nel naufragio al largo del Brasile del piroscafo "Principessa Mafalda".
Ricordato come il "Titanic italiano".
Era il suo ultimo viaggio.
Aveva alle spalle 20 anni di mancata manutenzione.

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“Il panico si manifestò particolarmente fra le donne e i bambini. Le donne con i bambini aggrappati alle gonne squarciavano l’aria con i loro urli. I passeggeri di terza classe invasero il ponte di seconda. Subito dopo avvennero due nuove esplosioni e la nave affondò”

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Milioni di emigranti italiani cercarono lontano un futuro migliore.
Molti ce la fecero, molti annegarono, molti morirono di malattie.
Per molti di loro un futuro migliore rimase solo un sogno.

Per non dimenticare.

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Link al thread originale



Da #Mastodon alla stampa: #ChieseBrutte, il progetto più improbabile del #Fediverso, diventa un calendario


Quanti calendari abbiamo visto con centinaia di cattedrali gotiche europee tutte uguali sparpagliate qua e là? O i calendari turistici di Roma con la nidiata di basiliche paleocristiane restaurate in serie o con le indistinguibili facciate barocche di travertino ammorbato? E invece stavolta le protagoniste del calendario pubblicato dall'istanza romana puntarella.party sono le #ChieseBrutte!

@Che succede nel Fediverso?

Come le passaporte di Harry Potter, le chiese acquisiscono le forme più impensabili: scaldabagni, sarcofagi nucleari, imbuti e addirittura riproduzioni in scala 1:1 della torre di Barad Dûr! Il calendario di Puntarella andrebbe studiato nelle facoltà di teologia e in quelle di architettura per capire se ad aver prodotto questi mostri in calcestruzzo è stato l'ingegno depravato e blasfemo di un collettivo di architetti satanisti oppure una semplice e ancora più interessante incontenibile predisposizione verso il brutto della scuola urbanistica italiana.

Ora attendiamo che vengano prodotti anche un diario per la scuola e una linea completa di cancelleria per i giovani virgulti.

E per chi non si fida delle Poste, venerdì 10 marzo a Roma dalle 20 al Bar Sport di Via Alberto da Giussano 23 ci saranno un po' di disagiati ad attendervi con le copie cartacee.

Chiese brutte: la bellezza è sopravvalutata


Se siete interessatə ad acquistare il calendario scriveteci a chiesebrutte@riseup.net oppure qui in DM e da domani vi risponderemo con le indicazioni. Chiediamo un'offerta libera a partire da 8 euro più eventuali spese di spedizione, il ricavato sarà interamente dedicato alle spese per il server di puntarella. Chi ha mandato le foto selezionate riceverà una copia omaggio, in questi giorni vi contatteremo per avere le informazioni necessarie.
in reply to Poliverso - notizie dal Fediverso ⁂

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@notizie @fediverso



Grazie alla partnership tra Better World Books e Internet Archive, i libri che le biblioteche non possono più conservare, possono essere resi accessibili alle generazioni a venire


È il classico dilemma del bibliotecario: poiché nessuna biblioteca dispone di spazio di archiviazione illimitato, ogni biblioteca deve gestire attentamente la propria collezione fisica e ciò significa rimuovere i libri per fare spazio a quelli nuovi.

@L’angolo del lettore

Da quando hanno formato una partnership globale per l'alfabetizzazione nel 2019, Better World Books (BWB) e Internet Archive hanno offerto alle biblioteche un percorso unico per garantire che i libri di cui non hanno più bisogno nelle loro collezioni possano essere conservati e resi accessibili alle generazioni a venire.

Il servizio fornito da BWB è importante per le biblioteche. BWB raccoglie libri usati da biblioteche, librai, college e università in sei paesi, che vengono poi rivenduti online, donati o riciclati. Ad oggi, Better World Books ha donato oltre 35 milioni di libri in tutto il mondo, ha raccolto quasi 34 milioni di dollari per biblioteche e alfabetizzazione e ha salvato più di 450 milioni di libri dalle discariche. Attraverso la partnership con Internet Archive, BWB ha donato più di un milione di libri ogni anno per la conservazione e la digitalizzazione, per un totale di 4 milioni di libri fino ad oggi.

@Libri - Gruppo Forum

Il post dal blog di Internet Archive

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in reply to Franc Mac

Mi sembra un'ottima iniziativa!

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Gli eurodeputati svolgono secondi lavori e, anche se questo è perfettamente legale, eticamente è discutibile, soprattutto dopo lo scandalo Qatargate

@Politica interna, europea e internazionale

È un segreto di Pulcinella che numerosi eurodeputati, in particolare avvocati qualificati, stanno svolgendo un lavoro aggiuntivo retribuito.

I casi dell'eurodeputato polacco Radosław Sikorski, di Angelika Niebler e Rainer Wieland del PPE o quello del potentissimo Axel Voss che sta scontando il suo terzo mandato come legislatore europeo, sta elaborando leggi cruciali sulla due diligence aziendale e sull'intelligenza artificiale ed è stato fondamentale per l'approvazione del regolamento sulla protezione dei dati dell'UE, il regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR).

Il post di Sarah Anne Aarup su Politico

Axel Voss, al suo terzo mandato come legislatore europeo, sta elaborando leggi cruciali sulla due diligence aziendale e sull'intelligenza artificiale | Frederick Florin/AFP tramite immagini Getty

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Fr.#21 / Di truffatori e complottisti


Nel frammento di oggi: Polli d'allevamento e nudging / Emissioni CO2 e la ricarica dell'iPhone / I complottisti secondo Repubblica

Come polli d’allevamento


Ieri ho fatto una chiacchierata insieme a Francesco Carbone, nel suo podcast “Il Truffone”.

Un’oretta estremamente piacevole passata a discutere principalmente di sorveglianza digitale e identità digitale. Centrale il concetto di nudging, cioè quei meccanismi opachi che portano a standardizzare i comportamenti umani e renderli prevedibili. Un concetto estremamente potente che quando arriva sulle scrivanie dei ministeri e dei pianificatori centrali si trasforma in uno strumento di ingegneria sociale delle masse.

Ascolta Il Truffone ep. 221

Ogni tentativo, da parte dello Stato, di razionalizzare, semplificare e standardizzare la società ha sempre portato alla creazione di forze autoritarie, che spesso sfogano in veri e propri totalitarismi e tragedie umane.

E poi abbiamo parlato anche di come funziona Substack e del motivo che mi ha portato a sceglierlo. La chiusura, in bellezza, su Bitcoin: spenderlo o non spenderlo?

Vuoi dirmi che ancora non sei iscritto a Privacy Chronicles!?

Devi ricaricare l’iPhone? Sì, ma mettiti in fila…


L’aggiornamento iOS 16.1 ci ha portato una nuova funzionalità che per un momento placherà, forse, la sete di sangue degli eco-socialisti. Pare infatti che gli iPhone siano ora in grado di ottenere una previsione in tempo reale delle emissioni di CO2 nella zona in cui si trova il dispositivo, per attivare o disattivare la ricarica in base a queste.

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In sostanza: se la rete elettrica nella tua zona sta inquinando “troppo”, il tuo iPhone smette di caricarsi. Se invece sta inquinando “poco”, allora puoi ricarcare. La funzione è attiva by default e — per ora è attiva solo per gli utenti degli Stati Uniti e può essere disattivata.

Che dire, credevo che i lockdown energetici sarebbero arrivati dalla fonte, e invece pare che saranno i nostri dispositivi a impedirci la ricarica. Sarà certamente molto interessante quando sistemi del genere saranno connessi a identità digitale e conto bancario — pardon, wallet CBDC. I soliti noti vi diranno che è giusto così. Che anche ricaricare il telefono è una questione di responsabilità sociale. E in fondo, devi anche meritartelo…

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Smettetela di fare i complottisti!

L'ultimo delirio dei negazionisti climatici: le città da 15 minuti solo per segregare le masse. I complottisti accusano: "Altro che smog: volete solo controllarci"

È inutile che ci giriamo intorno. Siamo tutti dei maledetti complottisti. Così scrive Jaime D’alessandro su Repubblica: tutto quello che vi ho detto è falso. Non c’è alcun desiderio di controllarci e limitare sempre di più le nostre libertà. I quartieri chiusi da cui non si può entrare e uscire liberamente sono per il nostro bene; per avere una metropoli più equa e sostenibile.

5834838Se ci tieni a leggere l’articolo…

All’autrice dell’articolo non posso rispondere se non con la Scommessa di Pascal:

“Esaminiamo allora questo punto, e diciamo: “Un piano per sorvegliare, controllare e soggiogare la popolazione mondiale esiste o no?” Ma da qual parte inclineremo? La ragione qui non può determinare nulla: c'è di mezzo un caos infinito.

All'estremità di quella distanza infinita si gioca un giuoco in cui uscirà testa o croce. Su quale delle due punterete? Secondo ragione, non potete puntare né sull'una né sull'altra; e nemmeno escludere nessuna delle due. Non accusate, dunque, di errore chi abbia scelto, perché non ne sapete un bel nulla.

[…] Avete due cose da perdere, il vero e il bene, e due cose da impegnare nel giuoco: la vostra ragione e la vostra volontà, la vostra conoscenza e la vostra beatitudine; e la vostra natura ha da fuggire due cose: l'errore e l'infelicità.

Mettiamola così: se ho ragione io, probabilmente non finirò ghettizzato in una metropoli piena di telecamere, riconoscimento biometrico, identità digitale e social scoring pure per pisciare il cane e divieto di possesso di qualsiasi tipo di proprietà privata. L’autrice di Repubblica invece sarà lì a contare i punti che le rimangono sul wallet con l’iPhone che non si carica.

Se invece ha ragione lei e siamo dei poveri complottisti, vivremo tutti felici e contenti nel miglior mondo possibile. Fate la vostra scommessa, amici. Perché come disse Ayn Rand: puoi ignorare la realtà, ma non puoi ignorare le conseguenze dell’aver ignorato la realtà.

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Meme del giorno


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Citazione del giorno

“Non importa ciò che dice la stampa. Non importa ciò che dicono i politici o le masse. Non importa se l'intero Paese decide che qualcosa di sbagliato è qualcosa di giusto.

Quando le masse, la stampa e il mondo intero ti dicono di muoverti, il tuo compito è di piantarti come un albero accanto al fiume della verità e dire a tutto il mondo —

'No, muovetevi voi.’

Captain America

Leggi gli altri Frammenti



Una biblioteca moderna e aperta a tutti: nasce la #PoliLibrary
Un servizio per l'intera comunità all'interno del Politecnico di Bari
rainews.it/tgr/puglia/video/20…
in reply to Franc Mac

Una biblioteca intelligente, dove prendere e restituire libri in piena autonomia. Ma soprattutto una biblioteca aperta a tutti. Perché la PoliLibrary, il nuovo polo culturale all'interno del Politecnico di Bari, non sarà riservata ai soli studenti.


Il @GPDP_IT ha annunciato l’avvio di una campagna di comunicazione istituzionale, denominata “Finalmente un po’ di #privacy“, finalizzata alla promozioni dei temi della protezione dei dati, della privacy e dell’educazione digitale.
in reply to Franc Mac

L’obiettivo della campagna è informare i cittadini su alcune situazioni quotidiane e comportamenti che possono avere conseguenze sulla privacy. Il Garante, impersonato da un attore negli spot televisivi, spiega i pericoli e indica come limitare i rischi.
garanteprivacy.it/finalmente-u…

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L’ora dei carosElly | La Fionda

«Poco importa se poi tra il dire “cose di sinistra” e il farle sul serio, c’è di mezzo il mare. Poco importa se l’orizzonte resta sempre quello di un riformismo buono per ogni stagione, in cui la rappresentanza degli interessi dei ceti subalterni rimane confinata in una vaga lotta alle diseguaglianze che negli ultimi anni ha prodotto risultati pressoché nulli. Poco importa se il primato del mercato e il credo atlantista non siano sostanzialmente in discussione. Se i proclami di voler porre un freno alla precarietà arrivino dopo quindici anni di scelte liberiste ed antipopolari, se la guerra va alimentata con nuove armi “finché ci sarà bisogno”. E nulla conta neppure il fatto che fino all’altroieri l’autonomia differenziata, un progetto che potrebbe scardinare l’unità nazionale del paese, piacesse tanto alla neo-segretaria quanto al suo sfidante, quasi al pari dei governatori di centrodestra.»

lafionda.org/2023/03/08/lora-d…



Ucraina: nove anni di guerra e di menzogne | AFV

«Mentre i media occidentali hanno celebrato il falso storico del “primo anniversario della guerra”, sono in realtà nove anni che il popolo ucraino è vittima delle politiche criminali del proprio governo, controllato dai burattinai occidentali e dalle milizie neonaziste.»

ancorafischiailvento.org/2023/…