Adozione di DORA: facciamo il punto
@Informatica (Italy e non Italy 😁)
Banca d’Italia ha reso disponibile per gli intermediari direttamente vigilati, un modello per l’autovalutazione del livello raggiunto nell’ambito dell’adeguamento al Regolamento DORA, uno strumento che in realtà può essere molto utile anche a qualsiasi altra entità finanziaria
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mostra di opere di William Burroughs a Londra, alla October Gallery.
qui una selezione di opere e un video: gammm.org/2025/03/28/works-by-…
Poliversity - Università ricerca e giornalismo reshared this.
Ecco perché secondo me #Librewolf non è, al momento, una vera alternativa a #Firefox.
L'ho installato su un PC al lavoro su cui precedentemente usavo Firefox.
Ecco come si presenta il mio client #zimbra su librewolf (prima immagine) rispetto a come si vede su Chrome (seconda immagine).
Sì, ok, non si muore, ma se si moltiplicano queste piccole cose per le centinaia di siti che uso durante la settimana, diventano una grande cosa.
Io mi auguro che dal codice di Firefox nasca qualcosa di nuovo, o forse di vecchio, come era Firefox un tempo. Che sia librewolf, waterfox o qualcos'altro.
Ma la strada da fare è ancora tanta per me, e in salita.
Scanning Film The Way It Was Meant To Be
Scanning a film negative is as simple as holding it up against a light source and photographing the result. But should you try such a straightforward method with color negatives it’s possible your results may leave a little to be desired. White LEDs have a spectrum which looks white to our eyes, but which doesn’t quite match that of the photographic emulsions.
[JackW01] is here with a negative scanning light that uses instead a trio of red, green, and blue LEDs whose wavelengths have been chosen for that crucial match. With it, it’s possible to make a good quality scan with far less post-processing.
The light itself uses 665 nm for red, 525 nm for green, and 450 nm blue diodes mounted in a grid behind a carefully designed diffuser. The write-up goes into great detail about the spectra in question, showing the shortcomings of the various alternatives.
We can immediately see the value here at Hackaday, because like many a photographer working with analogue and digital media, we’ve grappled with color matching ourselves.
This isn’t the first time we’ve considered film scanning but it may be the first project we’ve seen go into such detail with the light source. We have looked at the resolution of the film though.
freezonemagazine.com/rubriche/…
Eccolo lì, l’idiota! Sbronzo marcio. Attorniato da un branco di ubriachi ancora più fatti di lui. Non l’avevo mai visto, in città. Ho chiesto a Coso chi fosse. Non ne sapeva niente neanche lui. Ho ordinato un’altra birra. Quello si vantava. Della sua grana: non parlava d’altro. E doveva averne, visto che pagava da bere, […]
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Un Threat Actors rivendica un attacco al Festival di San Valentino: Database Trafugato?
Nel panorama della cybersecurity, le fughe di dati rappresentano una minaccia sempre più ricorrente, e il recente leak del database di “festivaldisanvalentino.com” ne è l’ennesima dimostrazione. Un utente di un noto forum underground ha infatti pubblicato un presunto archivio SQL contenente dati sottratti dal sito web, mettendo a rischio informazioni sensibili degli utenti.
Disclaimer: Questo rapporto include screenshot e/o testo tratti da fonti pubblicamente accessibili. Le informazioni fornite hanno esclusivamente finalità di intelligence sulle minacce e di sensibilizzazione sui rischi di cybersecurity. Red Hot Cyber condanna qualsiasi accesso non autorizzato, diffusione impropria o utilizzo illecito di tali dati. Al momento, non è possibile verificare in modo indipendente l’autenticità delle informazioni riportate, poiché l’organizzazione coinvolta non ha ancora rilasciato un comunicato ufficiale sul proprio sito web. Di conseguenza, questo articolo deve essere considerato esclusivamente a scopo informativo e di intelligence.
Print screen del forum underground dove il criminale informatico ha rivendicato il presunto attacco informatico prelevato attraverso l’utilizzo della piattaforma di intelligence delle minacce di Recorded Future
I Dettagli del Leak
L’utente “lluigi”, registrato sulla piattaforma nel novembre 2023 e con un’attività limitata ma significativa, ha rilasciato il database in un post datato 22 febbraio 2025. Secondo la descrizione fornita, il dump SQL ha una dimensione di 6MB, che si espande fino a 94MB una volta decompresso.
Un’anteprima dei dati compromessi rivela indirizzi email, IP, e messaggi di comunicazione interna, suggerendo una violazione su larga scala che potrebbe esporre (qualora confermata) centinaia o migliaia di utenti a rischi di phishing, furto d’identità e altri attacchi informatici.
Alcuni esempi includono conversazioni in cui gli utenti richiedono conferme di invio di file e altre informazioni di carattere privato. La presenza di dettagli tecnici nei metadati (come user agent e versioni di browser) potrebbe inoltre fornire agli attaccanti ulteriori spunti per orchestrare attacchi mirati.
Chi c’è Dietro l’Attacco?
Non sono stati forniti dettagli sulle modalità di attacco utilizzate per ottenere il database da parte del criminale informatico, ma è plausibile che il sito sia stato vittima ad esempio di una vulnerabilità non patchata o di credenziali di accesso compromesse. “lluigi”, l’autore del post, non sembra essere direttamente l’autore della violazione, bensì un intermediario che ha ricevuto e pubblicato i dati.
Conseguenze e Contromisure
Le vittime di questa fuga di dati devono adottare misure di sicurezza come:
- Cambiare le password associate all’account del sito
- Utilizzare plugin per poter rendere anonima l’esposizione dei pannelli di amministrazione di accesso al sito (ad esempio wp-admin.php)
- Cambiare le stesse password correlate ad altri servizi
- Attivare l’autenticazione a due fattori (2FA)
- Diffidare di email sospette o tentativi di contatto non richiesti
Per il team di sicurezza del sito, è fondamentale analizzare il vettore il potenziale attacco e nel caso attivare specifiche misure di sicurezza, come ad esempio il patch management del sistema per evitare ulteriori potenziali problemi.
Conclusioni
Questo incidente dimostra ancora una volta quanto sia cruciale la sicurezza informatica per qualsiasi piattaforma che gestisca dati sensibili. La pubblicazione di database trafugati su forum underground è un fenomeno in crescita, e l’attenzione di aziende e utenti deve rimanere sempre alta e vigile per prevenire e mitigare i danni derivanti da questi attacchi.
Come nostra consuetudine, lasciamo sempre spazio ad una dichiarazione da parte dell’organizzazione qualora voglia darci degli aggiornamenti su questa vicenda e saremo lieti di pubblicarla con uno specifico articolo dando risalto alla questione.
RHC monitorerà l’evoluzione della vicenda in modo da pubblicare ulteriori news sul blog, qualora ci fossero novità sostanziali. Qualora ci siano persone informate sui fatti che volessero fornire informazioni in modo anonimo possono accedere utilizzare la mail crittografata del whistleblower.
Questo articolo è stato redatto attraverso l’utilizzo della piattaforma Recorded Future, partner strategico di Red Hot Cyber e leader nell’intelligence sulle minacce informatiche, che fornisce analisi avanzate per identificare e contrastare le attività malevole nel cyberspazio.
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Alla scoperta della Pseudonimizzazione: Tra definizione e valore giuridico
La pseudonimizzazione è una tecnica di protezione dei dati definita dall’art. 4(5) del GDPR. Consiste nella trasformazione dei dati personali in modo tale che non possano più essere attribuiti direttamente a un interessato, se non attraverso l’uso di informazioni aggiuntive tenute separate e protette da misure tecniche e organizzative adeguate.
Questa tecnica ha il vantaggio di ridurre il rischio di identificazione pur mantenendo la possibilità di utilizzare i dati per scopi analitici, statistici o operativi. Il processo si basa sulla sostituzione degli identificatori diretti (come nome, cognome, codice fiscale, ID) con pseudonimi, ossia valori che, da soli, non consentono di risalire all’identità dell’individuo, ma che possono essere ricostruiti mediante l’accesso controllato a informazioni aggiuntive, come tabelle di corrispondenza o chiavi crittografiche.
Perché la pseudonimizzazione sia efficace, è essenziale che queste informazioni aggiuntive siano custodite separatamente e protette da accessi non autorizzati. È importante sottolineare che i dati pseudonimizzati rimangono, a tutti gli effetti, dati personali secondo il GDPR, poiché esiste sempre la possibilità teorica di reidentificare l’interessato. Solo un processo che renda l’identificazione assolutamente impossibile e irreversibile può essere considerato anonimizzazione, uscendo così dall’ambito di applicazione del regolamento.
Oltre al valore operativo, la pseudonimizzazione è riconosciuta dal GDPR come una misura tecnica e organizzativa utile per ridurre i rischi nel trattamento dei dati. Rientra infatti tra le pratiche raccomandate per attuare i principi di privacy by design e by default (artt. 25 e 32) e può essere prevista anche da normative nazionali o settoriali come requisito per trattamenti specifici.
Obiettivo e Vantaggi della Pseudonimizzazione
Come indicato nel Considerando 28 del GDPR, la pseudonimizzazione rappresenta una misura strategica per ridurre i rischi connessi al trattamento dei dati personali, preservando al contempo la possibilità di effettuare analisi e valutazioni sui dati in forma non identificabile.
Riduzione del rischio
Quando implementata in modo corretto, la pseudonimizzazione contribuisce significativamente alla protezione della riservatezza dei dati. La sua efficacia si fonda sulla separazione e sulla protezione delle informazioni aggiuntive necessarie per la reidentificazione, in linea con quanto previsto dall’Art. 4(5) del GDPR.
Questa tecnica opera su due livelli:
- Previene l’esposizione diretta degli identificatori personali, garantendo che i destinatari dei dati pseudonimizzati non possano identificare gli interessati.
- Attenua le conseguenze di eventuali violazioni di sicurezza, riducendo il rischio di danni per gli interessati, a condizione che terze parti non abbiano accesso ai dati ausiliari che permetterebbero la reidentificazione.
Un ulteriore beneficio risiede nella mitigazione del rischio di function creep, ovvero dell’utilizzo dei dati per scopi diversi e incompatibili rispetto a quelli originariamente dichiarati. L’impossibilità per i soggetti autorizzati – come responsabili o incaricati del trattamento – di risalire direttamente all’identità degli interessati limita il potenziale abuso e rafforza il principio di limitazione della finalità.
La pseudonimizzazione, inoltre, può contribuire alla qualità del dato. L’utilizzo di pseudonimi differenziati per soggetti con attributi simili aiuta a prevenire errori di attribuzione e migliorare l’accuratezza complessiva delle informazioni trattate.
Infine, il livello di protezione offerto da questa tecnica è direttamente proporzionale alla robustezza delle misure tecniche e organizzative adottate. Una progettazione attenta e coerente consente ai titolari e ai responsabili di conformarsi agli obblighi previsti dagli Articoli 24, 25 e 32 del GDPR, assicurando un trattamento dei dati conforme, sicuro e incentrato sulla tutela dei diritti e delle libertà degli interessati.
Struttura della Trasformazione Pseudonimizzante
Per essere considerata efficace, la pseudonimizzazione deve impedire che i dati trasformati contengano identificatori diretti, come il codice fiscale o altri identificatori univoci, qualora questi possano permettere l’attribuzione dell’identità dell’interessato all’interno del contesto operativo ( dominio di pseudonimizzazione). Tali elementi vengono rimossi durante la trasformazione o sostituiti con identificatori alternativi (i pseudonimi)che, da soli, non consentono l’identificazione, se non tramite l’uso di informazioni aggiuntive tenute separatamente.
Oltre alla sostituzione degli identificatori diretti, la trasformazione può intervenire su altri attributi sensibili attraverso tecniche come la soppressione, la generalizzazione o l’introduzione di rumore controllato. Questi interventi sono finalizzati a limitare la possibilità di reidentificazione e a rafforzare la protezione dei dati trattati.
Un aspetto centrale della pseudonimizzazione è l’impiego di dati riservati (segreti di pseudonimizzazione) come chiavi crittografiche o tabelle di corrispondenza tra identificatori originali e pseudonimi. Questi elementi, essenziali per la riconduzione del dato all’interessato, devono essere generati e gestiti in modo da garantirne la sicurezza e la separazione logica e fisica rispetto ai dati pseudonimizzati.
Dal momento che tali segreti rappresentano le informazioni aggiuntive menzionate all’Art. 4(5) del GDPR, è obbligatorio proteggerli tramite misure tecniche e organizzative adeguate. Il loro accesso deve essere limitato esclusivamente al personale autorizzato, e devono essere conservati in ambienti sicuri, al fine di prevenire ogni possibilità di uso improprio o non autorizzato.
Tecniche di Pseudonimizzazione
La scelta della tecnica di pseudonimizzazione più appropriata dipende da molteplici fattori, tra cui il livello di rischio, la necessità di reversibilità, la dimensione del dataset e le finalità specifiche del trattamento. Di seguito sono illustrate le principali tecniche disponibili, con una valutazione comparativa di vantaggi e criticità operative.
Principali Tecniche
- 1. Contatore Sequenziale (Counter)
È la tecnica più semplice, in cui ogni identificatore viene sostituito da un numero progressivo. Il vantaggio è nella facilità di implementazione, soprattutto in contesti di dati ridotti o poco complessi. Tuttavia, la sequenzialità può rivelare informazioni implicite (come l’ordine temporale), e questa tecnica mostra limiti significativi in termini di scalabilità e sicurezza per dataset più ampi o sofisticati. - 2. Generatore di Numeri Casuali (Random Number Generator – RNG)
In questo caso, a ogni identificatore viene associato un valore generato casualmente. L’assenza di una relazione diretta con il dato originale garantisce un buon livello di protezione, a patto che la tabella di mappatura sia adeguatamente protetta. I principali punti critici sono il rischio di collisioni (assegnazione accidentale dello stesso pseudonimo a più identificatori) e le problematiche di gestione in contesti su larga scala. - 3. Funzione di Hash crittografica
Consiste nell’applicare una funzione unidirezionale (come SHA-256) all’identificatore, producendo un output fisso. Sebbene offra integrità e irreversibilità, da sola non è sufficiente per garantire protezione: è vulnerabile ad attacchi di forza bruta e dizionario, soprattutto se gli input sono prevedibili (come codici fiscali o email aziendali). - 4. Message Authentication Code (MAC)
Si tratta di una variante sicura della funzione hash, che introduce una chiave segreta nel processo. Senza conoscere la chiave, è impossibile ricostruire il legame tra pseudonimo e identificatore originale. L’HMAC è oggi tra i metodi più robusti per la pseudonimizzazione, e viene ampiamente utilizzato nei protocolli Internet. Unico limite: la difficoltà nella riconciliazione dei dati se non si conservano gli identificatori originali. - 5. Cifratura Simmetrica
Utilizza un algoritmo di cifratura a blocchi (es. AES) per trasformare l’identificatore in un pseudonimo, utilizzando una chiave segreta. Questa chiave funge sia da “segreto di pseudonimizzazione” che da chiave di decifratura. È una tecnica potente e flessibile, simile al MAC, ma introduce una sfida importante: chi possiede la chiave può sempre decifrare i dati, il che potrebbe non essere conforme al principio di minimizzazione se la riconciliazione non è necessaria. - 6. Tokenizzazione
La tokenizzazione consiste nella sostituzione di identificatori sensibili (es. nome, codice fiscale, ID cliente) con stringhe o valori alternativi detti token, generati in modo casuale o secondo regole predefinite.- I token non hanno alcun significato intrinseco e non possono essere riconvertiti al valore originario senza una lookup table che gestisca le corrispondenze.
- Questa tabella di associazione deve essere conservata separatamente, protetta da cifratura e accessibile solo a personale autorizzato.
- È una tecnica altamente flessibile e indicata in contesti in cui serve mantenere la struttura del dato (es. lunghezza del campo, formato), ma garantire un buon livello di protezione.
Politiche di Pseudonimizzazione
Oltre alla tecnica adottata, è fondamentale stabilire una politica di pseudonimizzazione, ovvero definire come e quando applicare le trasformazioni nei vari dataset:
- Pseudonimizzazione Deterministica
La pseudonimizzazione deterministica è una tecnica in cui lo stesso identificatore originale viene sempre trasformato nello stesso pseudonimo, ogni volta che compare, sia nello stesso dataset che in dataset diversi.
Vantaggi
- Coerenza trasversale: lo stesso individuo può essere riconosciuto in dataset differenti, senza conoscerne l’identità. Questo è utile in analisi longitudinali o confronti tra sistemi.
- Efficienza analitica: facilita il collegamento di record riferiti allo stesso soggetto in contesti diversi (es. database clinico + database farmaceutico).
- Non richiede lookup table (in alcuni casi): se il pseudonimo è generato tramite funzioni deterministiche (es. HMAC), la mappatura è implicita.
Rischi
- Linkability elevata: un attore malevolo che ottiene due dataset pseudonimizzati può facilmente riconoscere che lo stesso pseudonimo (TK_XX1) si riferisce allo stesso soggetto, anche senza sapere chi sia. Questo aumenta il rischio di ricostruzione del profilo di un individuo.
- Vulnerabilità alle correlazioni: se un pseudonimo appare frequentemente in correlazione con dati noti o prevedibili può essere dedotto chi sia l’individuo.
- Non ideale per dati altamente sensibili: soprattutto se distribuiti a più soggetti esterni, poiché consente collegamenti tra informazioni.
- Pseudonimizzazione Randomizzata a Livello di Documento
Questa tecnica consiste nel generare pseudonimi diversi per lo stesso identificatore, ma conservando coerenza all’interno di insiemi specifici di dati (ad esempio tra due documenti correlati o due dataset congiunti). È utile quando si desidera rompere la linkabilità globale tra tutti i dataset, ma preservare relazioni locali all’interno di uno stesso contesto operativo.
Tuttavia, il sistema mantiene una mappatura logica: i record riferiti allo stesso soggetto sono riconoscibili come tali in entrambi i dataset A e B, pur avendo pseudonimi differenti (TK_X1, TK_Y1).
Vantaggi
- Maggiore protezione contro la linkabilità trasversale: anche se più dataset venissero compromessi, un attaccante non potrebbe collegare lo stesso soggetto attraverso dataset diversi usando i pseudonimi, perché questi cambiano da un dataset all’altro.
- Preserva l’analiticità locale: consente l’analisi delle relazioni all’interno dello stesso dataset o gruppo di documenti, mantenendo intatte le correlazioni.
- Equilibrio tra sicurezza e usabilità: è un buon compromesso tra le esigenze di protezione e la necessità di analisi complesse.
Rischi
- Complessità gestionale aumentata: richiede la gestione di più tabelle di corrispondenza o meccanismi logici per sincronizzare le relazioni tra dataset.
- Possibile perdita di confrontabilità esterna: non consente analisi aggregate tra database diversi senza accesso alla logica di corrispondenza dei pseudonimi.
- Maggior carico computazionale: i sistemi devono essere in grado di gestire trasformazioni dinamiche e coerenza dei dati su più livelli.
- Pseudonimizzazione Completamente Randomizzata
La pseudonimizzazione completamente randomizzata è una tecnica in cui ogni occorrenza di uno stesso identificatore viene trasformata in un pseudonimo diverso, anche all’interno dello stesso documento o dataset. Non viene mantenuta alcuna coerenza tra dataset, tra righe, né tra sessioni diverse di elaborazione. Questo approccio rompe completamente ogni possibilità di tracciamento o correlazione automatica tra record appartenenti allo stesso soggetto.
Anche se l’identificatore di partenza è lo stesso (BNCLRA89A41H501Z), ogni sua rappresentazione pseudonimizzata è unica e scollegata dalle altre.
Vantaggi
- Massima protezione contro la reidentificazione e la linkabilità: non essendoci coerenza tra pseudonimi, risulta estremamente difficile, se non impossibile, correlare le informazioni per risalire a un individuo, anche analizzando più dataset.
- Impatto positivo sul rischio residuo: particolarmente utile in ambiti dove i dati pseudonimizzati devono essere largamente condivisi o trattati in ambienti a rischio elevato.
- Conformità rafforzata: offre un livello di protezione tale da soddisfare anche i requisiti più stringenti di privacy by design e by default.
Limiti
- Totale perdita di tracciabilità: non è possibile collegare le diverse istanze di un soggetto, né all’interno di un dataset né tra dataset diversi. Questo impedisce analisi longitudinali, statistiche personalizzate o valutazioni storiche.
- Inapplicabile in scenari che richiedono reversibilità o audit: nei casi in cui sia necessario dimostrare che determinati record appartengono allo stesso individuo (es. per diritto d’accesso ai dati), questa tecnica si rivela inadatta.
- Richiede un’accurata valutazione del contesto: va usata solo quando la completa disconnessione tra i dati è accettabile e voluta.
La scelta delle tecniche di pseudonimizzazione deve basarsi su una valutazione del rischio, della necessità di reversibilità, e della robustezza delle misure organizzative a supporto. In uno scenario ideale, queste tecniche dovrebbero essere complementari, rafforzando la resilienza del trattamento anche in presenza di attacchi o accessi non autorizzati. Le tecniche più robuste (come RNG, HMAC e cifratura) offrono un’elevata protezione contro attacchi di tipo esaustivo o basati su dizionari, ma possono limitare la flessibilità d’uso. Le politiche deterministiche e document-randomised permettono analisi trasversali o longitudinali, ma con un rischio maggiore di linkabilità. Nella pratica, spesso è consigliabile combinare più tecniche per ottenere un equilibrio tra sicurezza, utilità e reversibilità, adattando l’approccio al contesto operativo e normativo.
Caso Pratico: Pseudonimizzazione dei Dati Sanitari
Scenario Errato: Trasferimento di Dati Identificabili
Un ospedale condivide con un’azienda di ricerca un dataset clinico contenente dati personali in chiaro:
Problemi riscontrati:
1. Rischio elevato di reidentificazione diretta
La presenza di identificatori espliciti come nome, cognome, codice fiscale e numero della cartella clinica consente un’immediata associazione tra i dati e l’identità dei pazienti. Questo espone gli interessati a potenziali violazioni della riservatezza, discriminazioni o abusi in caso di accesso non autorizzato.
2. Violazione dei principi fondamentali del GDPR
Il trasferimento di dati in chiaro senza adeguate misure di protezione contrasta con i principi di minimizzazione, integrità e riservatezza previsti dagli articoli 5(1)(c) e 5(1)(f) del GDPR. Inoltre, l’assenza di misure tecniche e organizzative adeguate costituisce una violazione dell’articolo 32, che impone la protezione dei dati personali da trattamenti non autorizzati o illeciti.
3. Esposizione a gravi rischi in caso di violazione o intercettazione
Nel caso in cui i dati vengano sottratti o intercettati durante il trasferimento, gli identificatori presenti permetterebbero una facile reidentificazione. Questo scenario espone l’organizzazione a sanzioni, perdita di reputazione e responsabilità nei confronti degli interessati, i quali potrebbero subire danni concreti (furti d’identità, esclusioni assicurative, stigmatizzazione sociale).
Scenario Corretto: Applicazione di Tecniche di Pseudonimizzazione
Dopo aver applicato un processo strutturato di pseudonimizzazione, i dati vengono trasformati come segue:
Struttura della Lookup Table
Conservazione delle tabelle
Di seguito le misure tecniche utilizzate per proteggere le tabelle:
- Cifratura con AES-256
AES-256 (Advanced Encryption Standard a 256 bit) è uno degli algoritmi di crittografia simmetrica più sicuri e ampiamente adottati nel settore. Applicare la cifratura AES-256 alle tabelle di pseudonimizzazione significa che:
- Il contenuto della tabella (che collega i dati pseudonimizzati agli identificatori originali) è inaccessibile in chiaro anche in caso di accesso non autorizzato al file o al database.
- Solo chi possiede la chiave di decifratura, custodita separatamente e con accesso controllato, può leggere o gestire i dati.
Vantaggi:
- Alto livello di protezione in caso di data breach.
- Conforme alle misure tecniche richieste dall’Art. 32 del GDPR.
Best practice:
- Conservare la chiave in un HSM (Hardware Security Module) o sistema equivalente.
- Ruotare periodicamente le chiavi e revocarle in caso di compromissione.
- Accesso consentito solo a personale sanitario autorizzato
Il principio di “need-to-know” e limitazione degli accessi è centrale nel GDPR (Art. 5 e 32). In questo caso:
- Solo operatori sanitari autorizzati, esplicitamente identificati e abilitati, possono accedere alla tabella.
- L’accesso deve avvenire tramite autenticazione forte (es. 2FA o smart card).
- Ogni operatore deve avere un profilo con permessi minimi necessari per svolgere le proprie funzioni (principio del least privilege).
Misure organizzative associate:
- Contratti e policy interne che specificano i ruoli.
- Formazione obbligatoria sulla sicurezza dei dati e sul GDPR.
- Revoca immediata degli accessi in caso di cambio mansione o cessazione del rapporto.
- Logging e auditing
Il monitoraggio continuo delle attività svolte sulle tabelle di pseudonimizzazione è fondamentale per garantire trasparenza e tracciabilità. Ciò include:
- Logging automatico di ogni accesso, modifica, copia o esportazione della tabella.
- Dati registrati: ID utente, data/ora, operazione effettuata, esito.
- Auditing periodico, ossia la revisione dei log da parte di un responsabile (es. DPO o IT security officer), per:
- Individuare comportamenti anomali o accessi non autorizzati.
- Dimostrare la conformità in caso di ispezioni da parte del Garante Privacy.
Obblighi GDPR:
- Questi log costituiscono una misura di accountability, come richiesto dall’art. 5(2) e 24 del GDPR.
- I log devono essere conservati in forma protetta, non modificabile e accessibile solo a personale designato.
Conclusioni
La pseudonimizzazione, seppur spesso percepita come una semplice tecnica di protezione dei dati, rappresenta in realtà un pilastro strategico della sicurezza informatica e della conformità normativa, in particolare nel contesto del GDPR. La sua corretta implementazione consente di ridurre significativamente i rischi per i diritti e le libertà degli interessati, senza compromettere l’utilità dei dati per fini analitici, statistici o operativi.
Come abbiamo visto, esistono diverse tecniche e politiche applicative, ognuna con vantaggi e limiti specifici. La scelta del metodo più idoneo deve essere il risultato di una valutazione del rischio ben strutturata, che tenga conto delle finalità del trattamento, del contesto operativo e delle esigenze di reversibilità o anonimato.
L’adozione di misure tecniche avanzate (es. HMAC, AES, tokenizzazione sicura) e organizzative (es. segregazione dei dati, controllo degli accessi, auditing) non è solo raccomandata, ma necessaria per trasformare la pseudonimizzazione in una reale garanzia di protezione, in linea con i principi di privacy by design e by default.
In un’epoca in cui il valore del dato è al centro di ogni processo decisionale e innovativo, pseudonimizzare non significa solo proteggere, ma anche abilitare: consente di trattare dati sensibili in sicurezza, favorendo al contempo la ricerca, l’analisi e l’interoperabilità tra enti pubblici e privati.
La pseudonimizzazione, quindi, non è un semplice adempimento tecnico, ma uno strumento di equilibrio tra privacy e progresso, tra sicurezza e innovazione. E in questo equilibrio risiede la
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Arriva RamiGPT: l’AI che automatizza la scoperta delle Privilege Escalation (PE)
Uno sviluppatore che usa lo pseudonimo M507 ha presentato un nuovo progetto open source, RamiGPT, uno strumento basato sull’intelligenza artificiale che aiuta ad automatizzare le attività di analisi dei privilegi e di scansione delle vulnerabilità. Il progetto si basa su una connessione tra OpenAI e script Linux e Windows come LinPEAS e BeRoot. Lo strumento è progettato per i ricercatori di sicurezza informatica e i pentester che hanno bisogno di individuare in modo rapido ed efficiente potenziali vettori di escalation dei privilegi in un sistema di destinazione.
Per lavorare con RamiGPT è necessaria una chiave API OpenAI, che può essere ottenuta dal sito web di OpenAI dopo la registrazione. Dopodiché, copia semplicemente il file di impostazioni .env.example in .env , aggiungi la tua chiave alla riga appropriata e potrai avviare il sistema. Sono disponibili due scenari di avvio: tramite Docker e in un ambiente locale. Nel primo caso, è necessario installare Docker e Docker Compose, clonare il repository, eseguire i contenitori e aprire l’interfaccia web all’indirizzo 127.0.0.1:5000. Il secondo richiede Python 3, pip e i comandi eseguiti per generare certificati e installare le dipendenze.
RamiGPT è in grado non solo di analizzare i risultati di strumenti esterni, ma anche di consigliare automaticamente l’avvio di uno script specifico a seconda del sistema operativo. Ad esempio, su Windows – BeRoot, su Linux – LinPEAS. È anche possibile importare ed esportare istruzioni, ad esempio per attività di capture the flag. Tutto ciò è accompagnato da animazioni gif dimostrative che mostrano chiaramente come l’intelligenza artificiale identifica le vulnerabilità e suggerisce modi per sfruttarle.
Il progetto viene distribuito con la precisazione che è destinato esclusivamente a un uso legale, ovvero a fini didattici o per testare sistemi per i quali l’utente ha un’autorizzazione ufficiale. L’autore sottolinea: qualsiasi utilizzo al di fuori di questi limiti è inaccettabile.
Puoi scaricare e visualizzare il progetto su GitHub: github.com/M507/RamiGPT .
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Scuola di Liberalismo 2025: Lucrezia Ercoli – Fuga dalla libertà
@Politica interna, europea e internazionale
Lucrezia Ercoli è docente di “Storia dello spettacolo” all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Dal 2011, ricopre il ruolo di direttrice artistica di “Popsophia”. Ha collaborato con il programma televisivo “Terza Pagina” su Rai5 e Rai3 ed è una presenza fissa nel programma “Touch.
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facendo immersioni sub ti rendi subito conto che il tuo assetto (tendenza a risalire o scendere, più o meno marcato) è pesantemente condizionato dai pomoni e da quanta aria usi per riempirli, mente respiri. non a caso prendere una bella boccata d'aria e cominciare la discesa è "contro-efficace". un sub svuota bene i polmoni mente si dà la spinta verso il basso, prima di cominciare a scendere, specie nei primi metri di discesa, quelli più difficili per definizione.
poi scopri che i primi rudimentali polmoni sono l'evoluzione sentite bene.... non delle branchie... ma della vescica natatoria. sapete a cosa serve la vescica natatoria vero? ignorerò chi non lo sa. quindi beh... alla fine tutto torna fin troppo magnificamente alla grande.
freezonemagazine.com/news/the-…
Membro fondatore degli Heartbreakers di Tom Petty, Stan Lynch, il batterista del gruppo, ha ora una nuova band, The Speaker Wars, composta da Stan Lynch – Batteria, Jon Christopher Davis – Voce, Jay Michael Smith – Chitarra, Brian Patterson – Basso, Steve Ritter – Percussioni e Jay Brown – Tastiera. Stan ha dichiarato: “Dopo 20
USA, #dazi senza freni
USA, dazi senza freni
Anche se scopi e obiettivi ufficiali dei nuovi dazi, annunciati questa settimana sulle auto di importazione, non corrispondono alle conseguenze che avranno realmente nel breve e medio periodo, il presidente americano Trump ha deciso di procedere con …www.altrenotizie.org
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Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha ribadito oggi in Parlamento che l’Italia non sta perseguendo una politica di riarmo, ma sta lavorando per costruire una difesa adeguata alle sfide globali. In un intervento alle commissioni Esteri e Difesa di Camera e
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Politica e UE: Router Freedom nell'UE. Il podcast di FSFE - (Qui la trascrizione del poscast)
Hai mai usato il tuo router personale per connetterti a Internet? @Free Software Foundation Europe ha recentemente ottenuto una grande vittoria in Germania per Router Freedom. In questo 32 ° episodio del Software Freedom Podcast, Bonnie Mehring, Alexander Sander e Lucas Lasota parlano di Router Freedom e del nostro lavoro per proteggere la libertà di scelta dei dispositivi Internet.
fsfe.org/news/podcast/episode-…
SFP#32: Policy and EU: Router Freedom in the EU - FSFE
Have you ever used your personal router to connect to the internet? Recently we achieved a major win in Germany for Router Freedom. In this 32nd episode of...FSFE - Free Software Foundation Europe
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Passaggio a Sud Est. I confini dell’Europa ai tempi della nuova guerra fredda
@Politica interna, europea e internazionale
Oggi, giovedì 27 marzo ci sarà l’evento di presentazione del quadrimestrale di Startmag, “Passaggio a Sud Est” dalle 15:30 alle 16:30 sarà presente Renata Gravina per conto della Fondazione. La Fondazione Luigi Einaudi di Roma ha contribuito al
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Ciao ciao Firefox
Alla fine non è stato troppo difficile salutare #Firefox dopo 22 anni di utilizzo.
Le nuove politiche che ha adottato @Mozilla non riesco proprio a digerirle; non amo il fatto che una fondazione (o chiunque altro) possa dirmi come devo usare il mio browser, e che in qualunque momento possa cambiare decisione senza nemmeno farmelo sapere. A questo punto, tanto vale usare un browser proprietario. Quale sarebbe il vantaggio di continuare ad usare Firefox?
Odio il fatto che i dati immessi nel browser non siano più miei. E tutto questo, badate bene, per un software #opensource !
Valutando tutte le complesse variabili della mia presenza on line e della geografia, ho scelto Vivaldi che ha importato tutte le password e la cronologia in un attimo, senza battere ciglio. Le impostazioni fondamentali ci sono tutte; mi mancano alcune funzioni peculiari di firefox, come la modalità lettura scura, ma sopravvivrò; non sono cose che non ci si dorme la notte.
Unica scocciatura, siccome avevo usato la funzione firefox relay, che trovavo comodissima, la Mozilla foundation stava nel mezzo tra la mia casella e molti servizi a cui mi ero iscritto, che così non conoscevano il mio indirizzo reale. Bella pensata, mi mancherà. Pazienza. Ho dovuto cambiare un po' di email, ma ne è valsa la pena.
Ci rivedremo, spero, quando vorrete di nuovo aderire alla filosofia OpenSource.
E poi ci sono i fork, io continuo a sperare in qualche fork del browser più bello ed equo che ci sia mai stato.
Fino ad ora.
#browser #opensource #vivaldi #brave #chromium #mozilla #firefox #softwarelibero #fsf
freezonemagazine.com/rubriche/…
Paul McCartney, probabilmente il più amato autore pop di sempre cosa ha in comune con il punk rock dei Ramones? Un po’ di pazienza lo scopriremo più avanti. “Sono orgoglioso dei Beatles“ ha detto Paul McCartney alla rivista Rolling Stone nel 1974. I Beatles appunto sono stati grazie alle canzoni composte da lui insieme a […]
L'articolo Paul
freezonemagazine.com/news/rena…
In libreria dal 1 aprile 2025 Riscoprire Kuno, il romanzo più disturbante della letteratura tedesca del dopoguerra. Storie Effimere annuncia la pubblicazione di Kuno, il romanzo d’esordio di Renate Rasp, la “specialista del male” che sfidò il sistema culturale tedesco. La metamorfosi di Kuno: il ragazzo che doveva diventare un albero Il patrigno di Kuno […]
L'articolo Renate Rasp – Kuno proviene d
In libreria dal 1
GAZA. In migliaia protestano contro tutti: Israele, il mondo, anche Hamas
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Da inizio settimana a Gaza sotto attacco israeliano si tengono manifestazioni contro la guerra e per la situazione umanitaria. Molti puntano l'indice contro Hamas che però smentisce di essere il bersaglio delle proteste
L'articolo GAZA. In migliaia protestano
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PODCAST. Ucraina, la Cina è pronta a inviare i suoi caschi blu
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Nonostante le smentite ufficiali, i peacekeeper di Pechino potrebbero mettere d'accordo Russia, Usa ed Europa. I particolari nella corrispondenza da Shanghai di Michelangelo Cocco
pagineesteri.it/2025/03/27/mon…
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Brasile: Bolsonaro a processo per “tentato golpe”
@Notizie dall'Italia e dal mondo
L'ex presidente brasiliano di estrema destra, Jair Bolsonaro, è stato rimandato a giudizio con l'accusa di cospirazione e tentato colpo di stato
L'articolo Brasile: Bolsonaro a processo per “tentato golpe” proviene da Pagine Esteri.
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Prodi sulla tirata di capelli alla giornalista: “Ho commesso un errore, ma no a strumentalizzazioni”
@Politica interna, europea e internazionale
Romano Prodi ammette di aver “commesso un errore” nel tirare i capelli alla giornalista di Rete Quattro Lavinia Orefici, ma va anche al contrattacco contro chi ha “strumentalizzato” questa vicenda per attaccarlo. “Ritengo sia arrivato il momento di
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Droni ipersonici, guerra elettronica. Il nuovo volto del campo di battaglia
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Il contesto geopolitico attuale è segnato da un’accelerazione della competizione strategica, che si estende fino agli estremi conflittuali della guerra convenzionale ad alta intensità. Le minacce si sono moltiplicate e diversificate: dai droni quadrielica commerciali
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controinformazione.info/?p=114…
cutup of cutups / differx. 2024 _ from burroughs/balch
slowforward.net/2024/08/02/cut…
#differx #cutup #cutups #williamburroughs #burroughs #balch #anthonybalch
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[r] _ post-1968 o post-1974? forse la domanda ha senso
slowforward.net/2025/02/11/r-_…
#post1968 #post1974 #1968 #1974 #1977 #annisessanta #annisettanta #pantera #occupazioni
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forzare i limiti: i tensori extranarrativi
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