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Spese per la difesa, è tempo che l’Europa scelga il suo futuro. Scrive Pietro Serino

@Notizie dall'Italia e dal mondo

Tra pochi giorni avrà luogo a L’Aja il Vertice dei capi di Stato e di governo dell’Alleanza Atlantica e, molto presumibilmente, verrà deciso di assumere l’impegno a portare al 3,5% del Pil la spesa militare propriamente detta nell’arco di sette, dieci




REPORTAGE. “Difendiamo l’acqua per restare in vita”. La resistenza dei popoli di Cholula


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Mentre le imprese immobiliari consumano il territorio, i popoli originari di Cholula difendono acqua, terra e memoria da un’urbanizzazione che li cancella.
L'articolo REPORTAGE. “Difendiamo l’acqua per restare in vita”. La



Piccole considerazioni sullo stato di guerra.
Russia-Ucraina: finirà quando terminerà Putin, finchè sta vegeto continuerà a combattere
Israele-Gaza: terminerà quando Netanyahu perderà le elezioni
Israele-Iran: punto interrogativo grande come una casa
UE-USA (guerra commerciale): protrebbe terminare con le elezioni di midterm se vincono i democratici, altrimenti dovremo aspettare il fine mandato, ma niente sarà più come prima
Cina-USA (guerra commerciale): vincerà la Cina
Groenlandia-USA: possibile conflitto che potrebbe estendersi alla Danimarca prima e alla UE dopo, NATO fra incudine e martello e possibile sua fine
Panama-USA: a Trump piace vincere facile, bisognerà vedere la reazione delle altre nazioni sudamericane, rischia di trovarsi invischiato in una guerra lampo alla Putin
Trump-immigrati: Donald si è messo in un ginepraio dal quale sarà difficile uscirne
Trump-resto del mondo: fin'ora si è avuto pazienza, ma sta per finire, attento Donald, non tirare troppo la corda


CVE a rischio estinzione: il sistema che protegge il mondo cyber sta per crollare. Nel mentre l’Europa?


Due membri democratici del Congresso hanno chiesto una revisione completa del programma chiave Common Vulnerabilities and Exposures (CVE) del Government Accountability Office (GAO), citando l’interruzione dei finanziamenti federali e le potenziali minacce all’intero ecosistema di sicurezza informatica che sostiene il sistema.

I deputati Bennie Thompson e Zoe Lofgren hanno inviato una lettera al revisore generale Eugene Dodaro esprimendo preoccupazione per il fatto che il taglio dei finanziamenti potrebbe paralizzare il flusso di informazioni fondamentali sulle minacce informatiche, da cui dipendono sia il settore privato sia le agenzie governative.

CVE tra tagli, CISA e fondi per 11 mesi


Il finanziamento per il programma CVE è terminato nell’aprile 2025. La situazione è stata temporaneamente salvata dall’agenzia CISA, che ha stanziato fondi per 11 mesi. Tuttavia, la sostenibilità futura del programma rimane incerta. In questo contesto, i membri del Congresso hanno chiesto un’analisi dell’efficacia di tutte le iniziative governative a sostegno del CVE e del National Vulnerability Database (NVD).

La lettera si concentra in particolare sulla collaborazione tra diverse agenzie governative, tra cui il Dipartimento per la Sicurezza Interna (DHS) (che include il CISA), e sul ruolo del National Institute of Standards and Technology (NIST), responsabile della gestione dei database sulle vulnerabilità. Gli autori della lettera sottolineano che programmi come CVE sono un pilastro degli sforzi per ridurre i rischi informatici a livello globale. Senza tali sistemi per il rilevamento tempestivo e la diffusione di informazioni sulle vulnerabilità, aziende ed enti governativi sono vulnerabili agli attacchi.

Nel frattempo, anche la situazione alla CISA è tutt’altro che stabile. L’agenzia ha registrato licenziamenti, anche ai vertici. Diversi funzionari di alto rango hanno lasciato l’agenzia negli ultimi mesi. Queste perdite di personale coincidono con una crisi di bilancio: l’amministrazione di Donald Trump ha proposto tagli massicci ai finanziamenti dell’agenzia.

La situazione relativa agli eventi CVE non è solo una questione tecnica, ma un indicatore dell’atteggiamento dello Stato nei confronti della sicurezza informatica in generale.

Non solo le aziende IT, ma anche la protezione delle infrastrutture critiche del Paese dipendono dalla salvaguardia e dal funzionamento stabile di questo programma. Se controversie di bilancio e crisi di gestione continueranno a minacciarne l’esistenza, ciò potrebbe creare un vuoto pericoloso nel sistema globale di risposta alle vulnerabilità.

La spinta che dovrebbe esserci in europa


In questo clima di incertezza sul futuro del National Vulnerability Database (NVD) statunitense, l’Europa dovrebbe cogliere l’occasione per accelerare lo sviluppo e il rafforzamento del proprio sistema: l’EU Vulnerability Database (EUVD), promosso da ENISA. Attualmente, questa piattaforma in fase embrionale è più una dichiarazione d’intenti che una reale infrastruttura operativa, ancora lontana dall’efficienza, dalla diffusione e dalla maturità del database gestito dal NIST negli Stati Uniti. L’assenza di un’alternativa pienamente europea mette a rischio la capacità del continente di rispondere rapidamente alle minacce informatiche in caso di blackout o rallentamenti da parte del sistema americano.

Per una questione di sovranità tecnologica e sicurezza nazionale, è cruciale che l’Unione Europea investa risorse significative nel potenziamento dell’EUVD, rendendolo il punto di riferimento centrale per tutte le agenzie, CERT e aziende europee. Questo permetterebbe di ridurre la dipendenza strategica dagli Stati Uniti in un settore chiave come quello della gestione delle vulnerabilità, e garantirebbe una risposta più coordinata, resiliente e autonoma alle minacce cyber, soprattutto in uno scenario geopolitico sempre più instabile.

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#NotiziePerLaScuola
È disponibile il nuovo numero della newsletter del Ministero dell’Istruzione e del Merito.


Un’estate senza taxi: il caro prezzo della mancata liberalizzazione

@Politica interna, europea e internazionale

Saremmo ancora in primavera, ma le temperature lasciano già presagire un’estate torrida. Per Roma, in particolare, è prevista una bella stagione all’insegna della ressa – fatto consueto per la Capitale e i suoi abitanti, ma aggravato quest’anno dal traino del Giubileo e



Infrastrutture IT scalabili per aziende in crescita


@Informatica (Italy e non Italy 😁)
Le aziende che puntano a crescere sono orientate a “scalare la vetta”. Ecco le caratteristiche delle infrastrutture IT scalabili
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#Cybersecurity360 è la testata del gruppo #Digital360 per la



Dummy Plug Gets Smarter with Raspberry Pi


[Doug Brown] had a problem. He uses a dummy HDMI plug to fool a computer into thinking it has a monitor for when you want to run the computer headless. The dummy plug is a cheap device that fools the computer into thinking it has a monitor and, as such, has to send the Extended Display ID (EDID) to the computer. However, that means the plug pretends to be some kind of monitor. But what if you want it to pretend to be a different monitor?

The EDID is sent via I2C and, as you might expect, you can use the bus to reprogram the EEPROM on the dummy plug. [Doug] points out that you can easily get into trouble if you do this with, for example, a real monitor or if you pick the wrong I2C bus. So be careful.

In [Doug’s] case, he wanted to drop a 4K dummy plug to 1080p, but you could probably just as easily go the other way. After all, the plug itself couldn’t care less what kind of video you send it. It drops it all anyway.

Want to know more about HDMI? We can help out with that.


hackaday.com/2025/06/16/dummy-…



Il 23 Giugno esce “Byte the silence”! Il IV episodio sul Cyberbullismo di Red Hot Cyber e sarà gratuito


Roma 16/06/2025 – Red Hot Cyber annuncia con orgoglio l’uscita del quarto episodio del fumetto BETTI-RHC, dal titolo “Byte the Silence”, un’opera che ha un obiettivo fondamentale: sensibilizzare bambini, ragazzi e adulti ed insegnanti sul devastante fenomeno del cyberbullismo.

Viviamo in un’epoca in cui la connessione digitale ha abbattuto molte barriere, ma ha anche dato forma a nuove forme di solitudine e violenza. Il cyberbullismo è una di queste: una minaccia silenziosa che agisce nel buio delle chat, nei commenti di scherno, nelle umiliazioni pubbliche che non lasciano lividi visibili, ma ferite profonde. “Byte the Silence” nasce per dare voce a tutti quei ragazzi che non riescono a farsi sentire. È un’opera che vuole andare oltre la narrazione, per diventare uno strumento di consapevolezza, un’occasione per educare, riflettere e agire.

Red Hot Cyber ha scelto di realizzare questo fumetto non solo come opera creativa, ma come gesto di responsabilità, di ascolto e di speranza. Un impegno concreto che vogliamo condividere con genitori, insegnanti, ragazzi e istituzioni. Per questo motivo, “Byte the Silence” sarà diffuso in formato elettronico a titolo completamente gratuito per uso personale scaricabile dalla nostra Academy online, per incentivarne la massima diffusione.

Perché crediamo che solo unendo le forze possiamo davvero spezzare il silenzio e combattere, insieme, il cyberbullismo.

“Byte the silence”. 60 tavole sul cyberbullismo, per riflettere ed agire


Frutto dell’impegno e della creatività del gruppo Arte di RHC, questo episodio della graphic novel BETTI-RHC, arrivato al quarto episodio, non è solo un fumetto: è un grido di allarme, un invito all’ascolto. Dove le parole scritte possono ferire più di quelle pronunciate, “Byte the Silence” si fa portavoce delle vittime, dei silenzi che nessuno ha ascoltato e delle ferite invisibili che il bullismo online continua a infliggere.

Nell’introduzione al fumetto, Massimiliano Brolli, fondatore di Red Hot Cyber, sottolinea con forza la gravità della situazione: “Il cyberbullismo è uno dei fenomeni più gravi e subdoli che affliggono oggi i nostri ragazzi. Non è solo una bravata online, ma un vero e proprio crimine che può causare danni psicologici devastanti, spesso irreparabili. Non possiamo più permetterci di sottovalutarlo.”

Brolli richiama l’attenzione di genitori, insegnanti ed educatori, ribadendo la loro responsabilità nel vigilare e intervenire: “È fondamentale che genitori, docenti e figure educative vigilino attentamente sul comportamento digitale dei ragazzi, che li supportino e che intervengano sin dai primi segnali, per evitare che episodi di violenza verbale, derisione, umiliazione e isolamento si trasformino in tragedie.”

Dedicato a tutte le vittime del cyberbullismo


E proprio per evitare altre tragedie, Byte the Silence è dedicato a tutte le vittime del bullismo e del cyberbullismo.

A chi, come Carolina Picchio, si è tolta la vita a 14 anni dopo la diffusione di un video umiliante online. A Michele Ruffino, 17 anni, che ha lasciato una lettera straziante prima di suicidarsi, stanco delle offese e dell’emarginazione. A Alessandro di Gragnano, 13 anni, che si è lanciato dal balcone dopo giorni di minacce e prese in giro nelle chat. E a tanti, troppi altri, in Italia e nel mondo, che non hanno trovato ascolto, comprensione o aiuto in tempo.

“Questi non sono solo casi di cronaca: sono ferite aperte che ci obbligano tutti quanti a riflettere e ad agire.” – prosegue Brolli. Il cyberbullismo non è impunito. Con la Legge n. 71 del 29 maggio 2017, l’Italia ha introdotto strumenti concreti e severi per contrastarlo: tra questi, l’ammonimento del Questore per i minori e la possibilità, per genitori e tutori, di chiedere la rimozione immediata dei contenuti offensivi.

“Dobbiamo agire prima che il danno sia fatto. È fondamentale insegnare ai ragazzi a usare internet e i social in modo responsabile. Educare non è spaventare, ma dare gli strumenti per usare internet in modo sicuro, riconoscendo i pericoli e sapendo come affrontarli” riporta Daniela Farina, filosofo e Psicologo del team di Red Hot Cyber che ha realizzato i messaggi di consapevolezza all’interno del fumetto. “Non bisogna mai stare a guardare e non bisogna mai aver paura di chiedere aiuto. E per questo non essere complici o condividere qualcosa di brutto come chiedere aiuto se un amico o un compagno è vittima di cyberbullismo è fondamentale! Un fumetto può mostrare come trovare il coraggio di parlare porti all’aiuto e alla fine dell’isolamento. Ogni vignetta del fumetto può salvare una vita!”

Ma la legge da sola non basta. Serve consapevolezza, serve educazione digitale, servono strumenti che parlino il linguaggio dei ragazzi. Ed è proprio questo che vuole essere il fumetto di BETTI: un mezzo diretto, empatico e visivo per far capire quanto possa essere doloroso un commento, quanto possa essere letale una risata fuori posto, quanto possa essere distruttivo il silenzio.

“Perché un like può ferire. Una risata può uccidere. E il silenzio può distruggere.” – conclude Brolli.

Parole, Colore, Fumetti, Carta e Consapevolezza è la chiave di volta


In questo contesto, la trama e la sceneggiatura si trasformano in un potente strumento di consapevolezza, con l’obiettivo di far comprendere attraverso il disegno che il cyberbullismo non si affronta da soli: si combatte insieme, unendo le forze per un fine comune. Andrea Gioia Lomoro, sceneggiatore storico della serie Betti-RHC ha riportato: “Scrivo per raccontare. Ma è nel momento in cui qualcuno legge, ascolta e comprende davvero, che le parole che ho usato trovano senso.
Byte the Silence parla di cyberbullismo. Ed è per questo che deve viaggiare, arrivare ovunque, senza barriere.
Se credi nel potere delle storie, scaricala. Diffondila. Falla arrivare dove serve.
È questo – in fondo – il motivo per cui io scrivo.”

“Trasmettere un messaggio così forte attraverso un fumetto è un modo non convenzionale ma estremamente efficace per arrivare al cuore delle persone” – afferma Andrea Canolintas, disegnatore e fumettista del team Red Hot Cyber. “Il fumetto da sempre è un linguaggio inequivocabile, capace di veicolare un messaggio che rimanga impresso attraverso parole e immagini, arrivando a toccare corde della sensibilità delle persone con un segno indelebile. In questa storia il messaggio è troppo forte per non essere ascoltato. Se sei un bullo, non rimarrai impunito a lungo, se sei la vittima, non sei solo. Se sei nel mezzo, non restare in silenzio”.

23 Giugno uscirà Byte The Silence. Un fumetto gratuito per un uso personale


Vista l’importanza del messaggio che Red Hot Cyber vuole trasmettere, l’intero episodio sarà reso disponibile gratuitamente in formato PDF per uso personale, scaricabile dalla nostra Academy online. Il lancio è previsto per lunedì 23 di giugno.

Per le aziende, organizzazioni o enti che desiderano utilizzarlo in ambito formativo, comunicativo o promozionale è necessaria una licenza d’uso e può essere richiesta alla casella di posta elettronica graphicnovel@redhotcyber.com

Il cyberbullismo è una piaga invisibile che abita il mondo digitale, dove spesso le persone non si guardano negli occhi e non percepiscono il dolore dell’altro. Ma anche dietro uno schermo, le parole hanno un peso. E possono schiacciare.

È tempo di rompere il silenzio. Di difendere chi non ha voce.
Di essere umani, anche nel mondo digitale
!

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Lay Llamas – Hidden Eyes In A Ghost Jungle
freezonemagazine.com/articoli/…
Lay Llamas è un progetto musicale fondato da Nicola Giunta e attivo dal 2012. A volte un collettivo, altre volte un progetto solista che si distingue per uno stile che mescola stili musicali come psichedelia, krautrock, afrobeat, dub e musica cosmica. Un suono ipnotico, hauntologico e tribale, con forti influenze da artisti come Can, Sun […]
L'articolo Lay Llamas – Hidden


#Israele, il crimine è la politica


altrenotizie.org/primo-piano/1…


Making Corrugated Cardboard Stronger and Waterproof


As useful as corrugated cardboard is, we generally don’t consider it to be a very sturdy material. The moment it’s exposed to moisture, it begins to fall apart, and it’s easily damaged even when kept dry. That said, there are ways to make corrugated cardboard a lot more durable, as demonstrated by the [NightHawkInLight]. Gluing multiple panels together so that the corrugation alternates by 90 degrees every other panel makes them more sturdy, with wheat paste (1:5 mixture of flour and water) recommended as adhesive.

More after the break…

Other tricks are folding over edges help to protect against damage, and integrating wood supports. Normal woodworking tools like saws can cut these glued-together panels. Adding the wheat paste to external surfaces can also protect against damage. By applying kindergarten papier-mâché skills, a custom outside layer can be made that can be sanded and painted for making furniture, etc.

Beyond these and other tips, there remains the issue of protection against water intrusion. The (biodegradable) solution here is shellac. Unfortunately, pure (canned) shellac isn’t good enough for long-term exposure to moisture, so the recipe recommended here is: 0.5 L of (~91%) IPA, 125 g of shellac flakes, and 15 g of beeswax. After heating and stirring, a paste wax is created that can be brushed on the cardboard to provide water resistance, without turning said cardboard into chemical waste.

As an alternative waterproof coating (but not biodegradable) there’s another recipe: 100 g hot glue sticks, 25 g paraffine wax or beeswax, and 20 mL of mineral oil (which lowers the melting temperature).

Although these methods, including the also discussed UV protection coatings – require some time and materials investment. Since cardboard is effectively free, there’s something to be said for this approach, if only as a fun chemistry or physics project. For [NightHawkInLight] it’s being used as the roof on his DIY camper, for which it seems like a nice lightweight, waterproof option.

Thanks to [James Newton] for the tip.

youtube.com/embed/45JhacvmXV8?…


hackaday.com/2025/06/15/making…



l'amico Lelio Scanavini mi invia queste righe che, preoccupato come tutti, condivido:


SOPRAVVIVERE?

«È inverosimile che otto miliardi di persone, 193 stati sovrani – nove dei quali dotati di armamenti nucleari –, un capitalismo sovrastatale e predatorio, e un sistema industriale ecologicamente insostenibile, possano sopravvivere a lungo senza andare incontro a guerre distruttive, alla devastazione della natura, al proseguimento della crescita delle disuguaglianze e della povertà, e a terrorismi, fanatismi, fondamentalismi, razzismi e criminalità transnazionale.»

(Luigi Ferrajoli, filosofo del Diritto, allievo di Norberto Bobbio, 2025)




Tradition is not the worship of ashes, but the preservation of fire.

Gustav Mahler




Un articolo interessante sul conflitto Israele-Iran


Su richiesta dell'amico Gianni Tadolini esprimo il mio parere modesto (e inutile) sulla sitiazione della guerra Israele-iraniana (vi avverto che è lungo... 😪).

ISRAELE E LA GUERRA CON L’IRAN

Non è mai facile parlare di una situazione in divenire che non si sa come potrebbe finire ed in cui l’emotività del momento potrebbe portarti a considerazioni sbagliate, per cui mi scuserete se non sarò solo un cronista di fatti avvenuti ma cercherò di essere comunque il più obiettivo possibile.
Premetto che le considerazioni sulla guerra che Israele ha scatenato contro l’Iran, verso la quale si può essere contro o a favore, non hanno alcuna connessione diretta (ma indiretta ovviamente sì) con il massacro che il governo Netanyahu ha scatenato nei confronti degli abitanti di Gaza, con la premessa dell’eradicazione di Hamas, ma nel quale onestamente non vedo né una strategia coerente né una prospettiva edificante ma solo un desiderio di vendetta indiscriminato.

Detto questo veniamo però ai fatti: è indubbio, nonostante non esistano prove certe (per ora), che l’Iran, nonostante le promesse e gli accordi, si volesse dotare di testate atomiche da usare sicuramente contro Israele ma contemporaneamente esercitando, di fatto, una egemonica minaccia su tutto il medio-oriente.
La situazione è così lampante che non solo Rafael Grossi (Direttore della AIEA, agenzia internazionale per l’energia atomica) aveva lanciato un “warning” sui sotterfugi dell’Iran che stava nascondendo siti in cui arricchiva l’uranio, ma anche gli americani, sapendolo, cercavano di mediare una soluzione di compromesso perché l’Iran rinunciasse all’atomica.
Bisogna ammettere che mentre fino a 10 anni fa circa, tutto il mondo arabo era contro Israele, gli Accordi di Abramo del 2020 (con Emirati Arabi Uniti e Barhein,) avevano “normalizzato” i rapporti con lo stato ebraico e non si erano più visti tentativi di aggressioni o le oceaniche manifestazioni anti-Israele (e anti-americane) nelle piazze mediorientali.

L’unico vero nemico , che non ha mai accettato alcuna “normalizzazione“ (anche non scritta) è rimasto l’Iran, che non solo ha messo nella sua Costituzione l’obbligo di cancellare Israele dalla faccia della terra, ma ha di fatto fomentato negli ultimi vent’anni almeno, ogni sorta di terrorismo antisionista finanziando massicciamente Hamas, gli Hezbollah (e di fatto controllando il Libano) e gli Houti nello Yemen.
Di fatto il terrorismo antiebraico ha agito da detonatore continuo rendendo da sempre il medio oriente una polveriera instabile.
Alla luce di quanto sopra, ha fatto bene Israele a bombardare siti militari e nucleari iraniani uccidendo capi militari e scienziati (con purtroppo l’inevitabile corredo anche di morti civili)?
In punta di diritto internazionale sicuramente no anche se, per gli inutili “polemici” (che definirei in altro modo) allora anche la Russia aveva ragione di invadere l’Ucraina, con la sola differenza che l’Ucraina non aveva fatto niente contro la Russia (e la famosa guerra del Donbass era solo un pretesto), mentre l’Iran ha utilizzato per anni le braccia armate del terrorismo per distruggere Israele.

Quindi se da un punto di vista di diritto internazionale, Israele è evidentemente condannabile (io onestamente lo condannerei molto di più per i continui insediamenti abusivi in Cisgiordania), dal punto di vista strategico personale, Israele ha cercato semplicemente di tagliare la testa al serpente, la cui coda ricresceva continuamente!
Tutti si chiedono se tale guerra (che non sappiamo per quanto durerà ma vista la risposta iraniana, non sembra possa prolungarsi più di tanto) sia al preludio di una guerra totale in Medio-Oriente.
Io francamente credo di no.
E’ un dato di fatto che aldilà delle visioni religiose “nemiche” (l’Iran è sciita e gli altri paesi mediorientali sunniti), la presenza di una potenza atomica nella regione, avrebbe creato problemi a tutti e consentito all’Iran di dettare legge in quella porzione di mondo.
La distruzione del programma atomico bellico iraniano, fa tirare un sospiro di sollievo a tutti i paesi arabi e ciò è ampiamente dimostrato dal fatto che sia per Gaza, sia per il precedente bombardamenti israeliano del 19 aprile 2024, sia per l’attuale conflitto, non si sono viste né proteste né segnali di vendetta nei confronti di Israele, se non formali e blande dichiarazioni (la più preoccupata sembra la Russia perché perderebbe il supporto dell’Iran, co-produttore dei droni Shahed finora massicciamente forniti alla forze armare russe).

Il rovesciamento della teocrazia iraniana, farebbe comodo a tutti nella regione perché sicuramente agirebbe da “normalizzatore” nei difficili rapporti tra le diverse fazioni ed eliminerebbe forze terroristiche di difficile controllo (basti pensare al problema che gli Houti causano alle petroliere con danno economico sia per i paesi occidentali che per quelli arabi che il petrolio devono venderlo).
Io pertanto, allo stato attuale, poi purtroppo la guerra è imprevedibile, non vedo alcun rischio di coinvolgimento do altri paesi che si terranno ben distanti da questo conflitto.
Ovviamente, e qui apro un altro capitolo, l’eventuale raggiungimento dell’obiettivo israeliano (con il rovesciamento o almeno il grande ridimensionamento della minaccia iraniana) non ci deve far dimenticare la grave situazione palestinese che deve trovare una soluzione accettabile e dignitosa (come per l’Ucraina), con il rispetto assoluto dei confini ed il riconoscimento reciproco dei paesi confinanti.
Tale situazione deve però passare attraverso l’eliminazione “totale” di Hamas”, non certo eliminata dalla ferocia indiscriminata dell’esercito israeliano, ma, come proposto dal Presidente dell’Autorità palestinese Abbās, da una forza di polizia internazionale ONU che deve sradicare il taglieggiamento da parte dei terroristi nei confronti del popolo gazawi.

Se si pensa che ancora oggi il 60% dei viveri e medicinali forniti con aiuti internazionali viene intercettato o prelevato da Hamas, allo scopo di rivenderlo alla popolazione, si capisce come anche in un dramma come questo, il movimento terroristico rappresenti un problema soprattutto per la popolazione palestinese.
Anche noi europei, americani e molti altri paesi mondiali compresi gli arabi, abbiamo contribuito non solo alla mancata soluzione del problema palestinese ma anche al mantenimento del movimento terroristico, ignorando il problema, lasciando che Israele se lo risolvesse da solo ed andando solo in piazza con le bandiere e gli slogan “Free Palestine”.

Abbiamo contribuito a creare un popolo di improduttivi, che hanno imparato a vivere solo di sussidi internazionali senza creare posti di lavoro e lasciando che i soldi, generosamente regalati ogni mese dalla Banca di Ramallah ad ogni cittadino palestinese, finissero in buona parte per alimentare il movimento terroristico che continuava a comprare armi ed addestrare soldati.
Solo da 1993 e il 2021 secondo l’OECD (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) i soldi ufficialmente donati alla Palestina ammontano a oltre 42 miliardi di dollari per una popolazione totale di poco di 4 milioni e mezzo (ma la cifra è molto più altra grazie a donazioni occulte provenienti da associazioni arabe pro-palestina).

La soluzione del riconoscimento e della creazione di uno stato palestinese, deve consentire un vero sviluppo del popolo economico e sociale e deve necessariamente passare per l’eliminazione dei movimenti terroristici, ma anche per un rispetto di Israele verso un altro popolo in osservanza delle determinazioni ONU (sull’espansione di Israele), fin qui completamente ignorate dallo stato ebraico.
Se la distruzione del potenziale bellico iraniano potesse essere il preludio ad una “pacificazione e normalizzazione” dell’ area, allora anche questa guerra potrebbe avere un risvolto positivo, ma tutto ciò è ancora da vedere e successivamente da verificare.
Enrico Bernini Carri (15 giugno 2025)



Nuovo album di Werto: XAOC


Christ On A Crutch: Chaos.

This album rejects sacrifice.
It chooses to save the innocent sacrifical lamb,
while the guilty humanity falls into chaos.
Reveals the ritual of repudiation, war, ritual sacrifice, denied redemption, fragile freedom, and the final descent into XAOC.

Composed and performed on Game Boy DMG. Recorded live direct to Tascam; no mastering applied.

Tracklist:
[1.]
الرفض RIPUDIO
[2.]
كل حرب OGNI GUERRA (777)
[3.]
كل تضحية طقسية OGNI SACRIFICIO RITUALE. (prine 2025)
[4.]
البريء L'INNOCENTE (Star of Betlehem)
[5.]
لا يُكَفِّر NON ESPIA.
[6.]
أنا أُنقِذ الحمل SALVO L'AGNELLO.
[7.]
لا أُخَلِّص NON REDIMO
[8.]
نفسي ME STESSO
[9.]
الدَّم COL SANGUE.
[10.]
الحمل يَمْضِي L'AGNELLO VA VIA (vitela)
[11.]
حُرًّا، على عُكَّاز LIBERO, SULLA STAMPELLA (berehit 2025)
[12.]
فقط العالَم المُذنِب SOLO IL MONDO COLPEVOLE (p 2025)
[13.]
يَسقُط في الفَوضى CADE NEL XAOC.

released May 31, 2025
Pixelart illustration by biiterat www.instagram.com/biiterat/
No AI used in any part of this album.

werto.bandcamp.com/album/xaoc



Controllo aereo sull’Iran. Cosa significa la rivendicazione di Israele

@Notizie dall'Italia e dal mondo

Le Forze di Difesa Israeliane (Idf) hanno annunciato sabato di aver ottenuto piena libertà operativa nello spazio aereo intorno a Teheran, capitale dell’Iran. È una informazione che se confermata è molto importante. Il portavoce delle Idf, il brigadier general Effie Defrin, ha dichiarato che è stata stabilita




Israele-Iran. E’ scontro totale


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Israele ha colpito il più grande giacimento di gas iraniano. Missili hanno ucciso tre donne nel villaggio palestinese di Tamra, in Galilea
L'articolo Israele-Iran. E’ scontro totale proviene da Pagine Esteri.

pagineesteri.it/2025/06/15/med…

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È stato pubblicato il Report sullo stato di sostenibilità (diciamo pure di insostenibilità) della Pesca.
Il 65% della pesca nel Mediterraneo e mar Nero non è sostenibile.
Ma dove ci sono regole, in buona parte vengono seguite.
Bisogna che ci siano maggiori regolamentazioni (e dove oggi non ci sono, anche controlli perché si inizi rispettandole).

rinnovabili.it/clima-e-ambient…

Il link alla pagina per fare il download del documento originale (in inglese)
openknowledge.fao.org/items/ac…

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Ho ripercorso le vie del ricordo,
di quando ero bambino e tutto sembrava luminoso e pesante.
Ragazzi che scherzano, giovani donne in balìa di una struggente lontanaza che solo delle parole potrebbero colmare.
Ascolto i miei passi sul selciato delle memorie e delle speranze,
dove la vita ad un tempo si spegne e si accende.


l'ultima vittoria dei si a un referendum risale al 2011. un'epoca storica e politica diversa dall'attuale. dare un qualche valore politico a un referendum senza quorum è proprio di chi mente e sa di mentire.



La #GiornataNazionaledelloSport si svolge ogni anno nella prima domenica di giugno su tutto il territorio nazionale.


LIVE. Guerra aperta tra Israele e Iran: raid su Teheran, missili su Tel Aviv


@Notizie dall'Italia e dal mondo
SEGUI IL LIVE. Caccia israeliani colpiscono obiettivi strategici in Iran, inclusi impianti nucleari. Teheran risponde con centinaia di missili: 4 morti e oltre 70 feriti in Israele. In Iran le vittime sono quasi 80. Gli attacchi continuano.
L'articolo



Paolo Pasi – L’albergo del tempo sospeso
freezonemagazine.com/rubriche/…
Cosa spinge tante persone a tornare ogni estate nello stesso luogo, una pensione familiare di Riccione che, allo scoccare delle vacanze, assume tinte magiche e fiabesche? Il mistero dell’austera proprietaria, una donna mai sposata e fiera di sé, s’intreccia a un racconto corale in cui le trentuno stanze della pensione Heaven parlano attraverso i loro […]
L'articolo Paolo Pasi


a chi non è andato a votare al referendum dico solo una cosa: ne riparliamo la volta in cui tu sei favorevole al si ed io al no... quando presumibilmente arriverai alla conclusione che il no ha la vittoria automatica.



Fediforum happened this week, porting your social graph cross-protocol with Bounce, Bonfire gets closer to release, a prominent Lemmy server shuts down, and much more.


Fediverse Report – #120

Fediforum happened this week, porting your social graph cross-protocol with Bounce, Bonfire gets closer to release, a prominent Lemmy server shuts down, and much more.

I also run a weekly newsletter, where you get all the articles I published this week directly in your inbox, as well as additional analysis. You can sign up right here, and get the next edition this Friday!

FediForum and related announcements


The FediForum unconference was this week, with three days of sessions, keynotes and demos. The event was originally scheduled for April, but got cancelled at the last minute due to drama around transphobic statements made by one of the co-organisers. The individual in question left FediForum, and instead FediForum set up an advisory board with a number of community members. This edition of FediForum had keynotes for the first time, by ActivityPub co-creator Christine Lemmer-Webber, author Cory Doctorow, and Ian Forrester, who lead a Mastodon instance at the BBC. There were also a large number of demos (list here) and unconference sessions about a wide variety of subjects. I’ll write more about both the demos and the keynotes once the videos of them will become available online, likely next week.

Bounce is a newly-announced tool that allows people to migrate their social graph across protocols. It is made by A New Social, the organisation behind Bridgy Fed. The ability to port a social graph from AT Protocol to ActivityPub reshapes what is possible within the Open Social Web. For that reason, I think Bounce is a meaningful release, with its power mainly being in altering the shape of these networks. I wrote an essay on that this week that goes into the philosophical side of Bounce. For more practical information I can recommend this coverage by TechCrunch and The Verge. Meanwhile, A New Social’s CTO Ryan Barrett has shared all the updates and new features that have happened to Bridgy Fed over the recent months.

Music sharing platform Bandwagon shared more information during Fediforum on their development work, and how they are working on integrating album sales. A dev blog by Bandwagon recently shared their plans on adding a premium subscription, and how album sales work. During a Fediforum session, developer Ben Pate shared some screenshots on what this looks like. WeDistribute has a deep dive into Bandwagon and the current state of development based on the latest FediForum session.

Bonfire is an upcoming fediverse platform that has slowly been reaching the end of the line for development, and they announced the release candidate version of Bonfire 1.0. It is a framework and platform for building communities on the fediverse, and has a large variety of features and extensibility. One of the standout features is circles and boundaries. Circles allow users to define lists of accounts, and boundaries allows users to determine on a per-post basis to what circles each post gets shared. This creates a significant amount of flexibility on how to handle private posts, something which is in huge demand within the open social web. Bonfire also gives users a large amount of control over how they see and filter their feed. For more of a philosophical take on that, I recently wrote about how Bonfire’s approach on custom feeds compares to Bluesky’s approach. The developers are inviting people to install their own instance and experiment with the new features. It is unknown when Bonfire will be ready for a full 1.0 release. For another look at Bonfire, TechCrunch also covered the story.

Filmmaker and fediverse evangelist Elena Rossini has released her fediverse promotion video, which was highly anticipated by the community. The video can be viewed here, and tells the story of why the fediverse matters for a lay audience. The video is worth paying attention to for two reasons: first of all, it is a well-produced promo video for the fediverse that explains some of the core ideas in an accessible manner. Secondly, the video has gotten a huge amount of support from within the fediverse community, with a large number of prominent people within the community supporting Rossini’s work. One of the challenges of analysing a decentralised community is that there is no singular decentralised community, there are a wide variety of different groups and cultures. However, by seeing how and who responded positively to the video, it becomes clear that Rossini’s video does represent a dominant and popular understanding of what the fediverse is, and why it matters. In that way, analysing the video does provide good insight into the one of the more dominant and popular cultures of the fediverse.

Shutdown of Lemmy and opportunity for PieFed


Lemm.ee, one of the biggest Lemmy servers, is shutting down at the end of June. The team says: “The key reason is that we just don’t have enough people on the admin team to keep the place running. Most of the admin team has stepped down, mostly due to burnout, and finding replacements hasn’t worked out.” This has some significant impact on the wider Threadiverse community, as the lemm.ee hosted a significant number of popular communities. This makes server shutdowns on Threadiverse platforms signficantly more impactful, as they also impact people who do not have an account on the platform. Community migration is challenging, and there are no specific tools to help with a community with migrating to a different server.

The shutdown of the Lemm.ee server provides an opportunity for PieFed, a link-aggregator platform similar to Lemmy. PieFed is over a year old, that has seen significant development and new features beyond Lemmy, but has not managed to gain traction yet, with growth of users being slow. However, now that communities on the lemm.ee. server need to find a new place, PieFed is emerging as one of the main destinations. In turn, this is giving PieFed some much need promotion and awareness within the Threadiverse community, with PieFed doubling the number of accounts within a week. Lemmy clients are also starting to add support for PieFed, with the Lemmy client Interstellar already supporting PieFed. PieFed also uploaded two PeerTube video walking through all the moderation and administration features the platform has.

Platform updates


Ghost’s work on implementing ActivityPub is getting close to an official release. In their latest update, Ghost said that their ActivityPub integration will be part of the Ghost 6.0 release, which will come in ‘a few weeks’. The team has been working on ActivityPub for over a year, and have grown from 3 people to 8 people now working on their social web integration. For Ghost, the ActivityPub integration is more than just another connector, describing it as ‘a statement that the open web still matters’.

Mastodon is planning to release a new update, version 4.4, with the first beta now available. Some of the new features include the ability to set more feature content on user profiles, more list and follow management tools. For admins, there are better tools for setting legal frameworks, moderation tweaks and more. The biggest feature of the patch is that it will display quoted posts. The highly requested feature will only be fully available in version 4.5, which will include the ability for users to create quoted posts. Mastodon CTO Renaud Chaput says that he expects version 4.4 to be released at the end of June, with version 4.5 scheduled a few months later in September of October. The organisation also shared their monthly engineering update for May.

PeerTube released their latest version, 7.2, with a new design for video management and publication pages. PeerTube also now has more features for handling sensitive content. Creators can now add an explanation of why the content is marked as sensitive. Users also have more flexibility with how they want sensitive content to be handled, with various different configurations between hiding, blurring or warning about a video with sensitive content. PeerTube is also running a crowdfunding campaign for the mobile app, which has now crossed the halfway mark at 35k EUR. This milestone is for video management from the mobile app, with the next milestone being for livestream support in-app. The PeerTube app developer also shared a blog post with his thoughts on the technical framework considerations for building the app.

Hollo is a single-user microblogging platform, and their latest release has a significant number of new features, including better OAuth and various upgrades to the UX. Developer Hong Minhee also announced that independent fediverse developer Emelia Smith will join as a co-maintainer for Hollo.

The Links


That’s all for this week, thanks for reading! You can subscribe to my newsletter to get all my weekly updates via email, which gets you some interesting extra analysis as a bonus, that is not posted here on the website. You can subscribe below:

#fediverse

fediversereport.com/fediverse-…




Rilasciata la nuova versione 0.10.0 di Flohmarkt: ecco il changelog

Le novità della nuova versione di #flohmarkt

codeberg.org/flohmarkt/flohmar…

Un ringraziamento a @grindhold per il prezioso lavoro finalizzato a creare un'alternativa Federata ai portali di acquisto

#Riuso #Fedimercatino #Flohra

cc @FediMercatino - flohmarkt

@Che succede nel Fediverso?


#flohmarkt 0.10.0 has been released. check out the changelog at codeberg.org/flohmarkt/flohmar…

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Cominciata la risposta dell’Iran. Colpita Tel Aviv


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