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Sharenting: consigli e avvisi da esperti ai genitori


Come ogni anno, nel mese di Settembre arriva un grande fiume di emozioni che fluisce verso le scuole. Bambini emozionati di cominciare un nuovo anno scolastico, nuove sfide e nuove avventure. Genitori ancora più emozionati dei piccoli grandi cambiamenti e successi dei loro bambini. Questo flusso di emozioni viene, però, dirottato (in gran parte) verso una direzione non propriamente fra le migliori, lo “sharenting”: un fenomeno relativamente nuovo e in grande aumento.

È il modo in cui molti genitori pubblicano continuamente su internet foto, video o persino le ecografie dei loro bambini (quindi minori). Il nome nasce negli Stati Uniti e combina le parole inglesi”share”(“condividere”) e”parenting”(“genitorialità”).

Il motivo di tale tendenza da parte dei genitori moderni è, spesso, riconducibile alla pura gioia: quando il piccolo sorride, fa un passo o scopre qualcosa di nuovo, i genitori vogliono mostrarlo a familiari e amici. È naturale voler condividere momenti felici e piccoli grandi successi.

Se la condivisione diventa eccessiva, il minore finisce esposto a un pubblico molto più ampio di quanto dovrebbe. Questo può influire sulla sua identità digitale – cioè su come sarà percepito online anche nella maggiore età – e, di conseguenza, sullo sviluppo della sua personalità. Infatti, per rimanere fedele all’identità digitale creata da altri, i minori potrebbero sentirsi costretti a limitare le proprie esperienze di vita e temere le novità non compatibili con l’idea che altri hanno di loro.

Esempi di vita quotidiana


Di seguito facciamo alcuni esempi puramente inventati che potrebbero aiutare a comprendere la gravità di un piccolo gesto come quello descritto nell’articolo.

La prima paghetta

Maria, mamma di Luca, pubblica su Instagram una foto di Luca mentre riceve la sua prima paghetta. L’immagine raccoglie molti “like”, ma ora chiunque può vedere il nome completo del bambino, la sua età e persino dove vive (se la foto è scattata davanti al portone di casa). Un futuro datore di lavoro o uno sconosciuto potrebbe usare queste informazioni.

Le vacanze in famiglia

Paolo posta su Facebook un video di sua figlia Sofia che gioca sulla spiaggia, indicando il nome della località e la data. Qualche mese dopo, un ladro controlla le foto per capire quali case sono vuote durante le vacanze e organizza un furto. Anche se l’intenzione era solo condividere un ricordo, la visibilità può creare rischi reali.

Le prime parole

Giulia carica su TikTok un breve clip del suo bimbo che dice “mamma”. Il video diventa virale e milioni di persone lo vedono. Oltre alla soddisfazione di vedere il proprio bambino famoso, Giulia perde il controllo su chi può scaricare o riutilizzare quel video, magari inserendolo in contesti diversi senza il suo consenso.

Campagna di sensibilizzazione del Garante Privacy


Con l’inizio del nuovo anno scolastico, Guido Scorza (componente del collegio del Garante della Privacy) fa un appello a tutti i genitori su Instagram attraverso il seguente Reel: instagram.com/reel/DOXxmObjKJh…

In questo appello, il dott. Scorza parla da padre preoccupato e con una visibilità e chiarezza sul tema che definisce “privilegiato”. L’obiettivo dell’appello è quello di guidare i giovani genitori vogliosi di condividere momenti felici e speciali dei loro bimbi ad un uso più consapevole delle foto e dei video. Infatti, come detto da Guido: “Foto e video con in primo piano il loro viso, i loro sorrisi, sullo sfondo la targa della scuola che frequentano, faranno il giro del mondo e saranno a disposizione di miliardi di persone. Inesorabilmente anche di mostri, pronti a utilizzare quelle foto per generare, grazie ai nuovi servizi basati sull’intelligenza artificiale, ogni tipo di materiale pedo-pornografico da distribuire nei mercati internazionali, rendendo nostra figlia o nostro figlio una pedo-pornoattrice o un pedo-pornoattore.”

La conclusione dell’appello è tanto semplice quanto fondamentale da ricordare: “Pensiamoci due volte, magari condividiamo quella foto con amici e parenti attraverso le app di messaggistica o meglio ancora mostriamogliela sul nostro smartphone”. Un consiglio pratico che potrebbe portare maggiore sicurezza al minore e all’intera famiglia.

Conclusione


Non si tratta solo di immaginare il peggio o di essere pessimisti, i casi reali ci sono e sono di grande attualità anche in Italia. Basti pensare al caso relativo al forum “phica.eu” e al caso del gruppo Facebook “Mia Moglie”.

Non dobbiamo mai dimenticare la reale dimensione dei Social Network e il loro obiettivo: diffondere informazioni in modo capillare e ovunque. Lo scopo di tali piattaforme è una condivisione di massa di contenuti multimediali (foto, video, immagini e audio).

Che siano foto nostre, dei nostri figli, di amici o di familiari, una volta pubblicati su un Social Network non ne abbiamo più alcun reale controllo. Non potremo sapere quanti l’abbiano copiata, scaricata, screenshottata, storpiata e condivisa.

Come tutti gli strumenti, i Social Network hanno bisogno di essere usati in modo attento e consapevole per poter portare dei vantaggi. Ricordiamo anche che, come tutti gli strumenti, hanno sempre delle conseguenze nell’utilizzo scorretto.

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This Rail Speeder Needs a Little Work


If you take the wheels off a FIAT Punto, you might just notice that those rims fit nicely on a rail. [AT Lab] did, and the resulting build makes for a very watchable video.

Some of us have been known to spend a little too much time chasing trains, and there’s little on rails that won’t catch a railfan’s eye. That goes for rail speeders too, home constructed railcarts for exploring abandoned lines, and there are some great builds out there. We like the one in the video below the break, but we can’t help noticing a flaw which might just curtail its career.

It’s a simple enough build, a wooden chassis, a single motor and chain drive to one axle. All the wheel fittings are 3D printed, which might be a case of using the one tool you have to do everything, but seems to work. It rides well on the test track which appears to be an abandoned industrial siding, but it’s in those wheels we can see the problem and we guess that perhaps the builder is not familiar with rails. The Punto wheels have an inner rim and an outer rim, while a true rail wheel only has an inner one. There’s a good reason for this; real railways have points and other trackwork, not to mention recessed rails at road crossings or the like. We love the cart, but we’d cut those inner rims off to avoid painful derailments.

If you’re up for the ultimate railway build, take care not to go near a live line, and make sure you follow this video series.

youtube.com/embed/B5Wa9CKcUPk?…


hackaday.com/2025/09/16/this-r…



Italia sotto attacco! Aumento del 45,5% delle denunce: il grido di Confartigianato


Il fenomeno dei reati informatici contro le imprese in Italia ha subito un’impennata significativa: tra il 2019 e il 2023 le denunce per cybercrime da parte di aziende sono aumentate del 45,5% riporta confartigianato. Questo incremento è ben più marcato rispetto alla crescita complessiva degli illeciti contro le attività d’impresa, che in quel periodo è cresciuta del 10%.

Le regioni più colpite sono distribuite in modo abbastanza uniforme sul territorio nazionale, con punte particolarmente alte: in testa alle regioni più colpite ci sono la Toscana, dove gli episodi di cybercrime contro le aziende in 4 anni sono cresciuti dell’88,3%, il Veneto (+63,7%), le Marche (+56%), la Puglia (+54,7%), il Lazio (+53,2%), l’Emilia Romagna (+53%), Piemonte (47%), Lombardia (45,5%)..

In termini di incidenza, i reati informatici rappresentano il 35,5 % dei delitti contro le aziende complessivamente e il 15,8 % delle imprese indicate nel rapporto. Viene inoltre fatto un confronto con la media europea: nella Ue la media delle aziende che hanno subito almeno un incidente informatico, con conseguenze come interruzione dei servizi ICT, distruzione o divulgazione di dati, è più alta.

Una nota positiva è che le imprese sembrano aver consapevolezza crescente del problema: l’83,1 % delle aziende italiane attribuisce un’alta importanza alla cybersicurezza, superando la media europea del 71,1 %. Nel 2024 il 42,6 % delle imprese ha investito in sicurezza informatica, anche tramite l’adozione di strumenti di intelligenza artificiale.

Tuttavia, c’è uno scostamento rilevante tra percezione/importanza attribuita e misure effettivamente adottate: solo il 32,2 % degli imprenditori applica almeno 7 delle 11 misure di sicurezza monitorate dall’Istat, valore che resta al di sotto della media europea (38,5 %).

Un freno significativo all’adozione più diffusa di misure di sicurezza è la carenza di competenze specialistiche: il 22,8 % delle imprese italiane segnala difficoltà nel reperire personale qualificato per la sicurezza informatica, contro il 12 % della media Ue. In particolare, figure come progettisti e amministratori di sistemi e esperti di cybersecurity sono molto richieste ma poco disponibili: nel 2024 si stimava il bisogno di 6.300 professionisti, ma circa 4.000 rimanevano difficili da trovare.

In conclusione, Confartigianato – attraverso il Presidente Marco Granelli – chiede l’adozione di norme sulla sicurezza digitale efficaci e applicabili anche alle piccole imprese, incentivi per gli investimenti in tutela dei dati aziendali, e sottolinea che la cybersicurezza deve essere considerata come pilastro fondamentale dell’innovazione e della crescita economica. Granelli evidenzia che la digitalizzazione, se non protetta adeguatamente, espone le imprese a rischi crescenti, e che servono conoscenze, strumenti pratici e risorse per difendersi.

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Nuova campagna di SEO Poisoning colpisce gli utenti cinesi con malware


Gli utenti di lingua cinese sono stati presi di mira da una nuova campagna di SEO Poisoning che utilizza falsi siti web di app popolari per distribuire malware nei risultati di ricerca. Secondo un rapporto di Fortinet FortiGuard Labs, gli aggressori hanno utilizzato plugin SEO per ottenere un posizionamento elevato su Google e hanno registrato domini quasi indistinguibili da quelli originali. Le sostituzioni utilizzavano modifiche minime ai caratteri e descrizioni credibili, che inducevano le vittime a scaricare programmi di installazione infetti invece delle app originali.

Attraverso questo schema, sono state introdotte nei dispositivi modifiche del trojan RAT della famiglia Gh0st RAT: varianti di HiddenGh0st e Winos (ValleyRAT). Quest’ultimo è associato al gruppo Silver Fox (SwimSnake, Valley Thief, UTG-Q-1000, Void Arachne), attivo almeno dal 2022.

L’attacco è iniziato quando gli utenti cercavano prodotti come DeepL Translate, Google Chrome, Signal, Telegram , WhatsApp e WPS Office su Google. Invece di risorse ufficiali, sono finiti su copie accuratamente costruite, il cui download veniva avviato tramite programmi di installazione trojanizzati.

Il processo era controllato da uno script che formava una catena a più fasi: prima veniva richiesto un file JSON con un collegamento aggiuntivo, quindi il nuovo JSON puntava all’indirizzo di download finale del pacchetto dannoso. All’interno del programma di installazione era presente un modulo DLL che eseguiva controlli per bypassare l’analisi. Estraeva una seconda libreria, il cui compito era sovraccaricare gli strumenti di analisi, costringendoli a consumare risorse e rallentarli.

La stessa libreria garantiva la decompressione e l’avvio del payload principale. In precedenza, veniva verificata la presenza dell’antivirus 360 Total Security. Se l’antivirus era installato, il malware utilizzava l’intercettazione dell’oggetto COM TypeLib per insinuarsi nel sistema ed eseguire il file insalivation.exe. In assenza di un antivirus, l’infiltrazione veniva garantita tramite un collegamento di Windows che puntava allo stesso file eseguibile.

La fase finale prevedeva il caricamento di AIDE.dll, che attivava tre componenti chiave. Il primo era il modulo C2, che gestiva la comunicazione crittografata con il server remoto e caricava plugin aggiuntivi. Il secondo era Heartbeat, che raccoglieva informazioni di sistema, incluso un elenco dei processi in esecuzione, e verificava le funzionalità di sicurezza. Il terzo era Monitor, che monitorava l’attività degli utenti, verificava il mantenimento della stabilità e inviava regolarmente segnali al server di controllo.

Le funzioni di controllo includevano la possibilità di installare plugin, intercettare l’input da tastiera e il contenuto degli appunti e rubare i portafogli di criptovalute associati a Ethereum e Tether. Alcuni plugin offrivano la possibilità di acquisire screenshot, precedentemente registrati come parte del toolkit Winos.

Gli esperti sottolineano che gli installer contenevano sia un’applicazione legittima che una parte dannosa , motivo per cui gli utenti non si sono accorti dell’infezione. Inoltre, i falsi sono arrivati persino ai primi posti dei risultati di ricerca, il che rende il controllo dei nomi di dominio e delle fonti di download una misura di sicurezza fondamentale.

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Some sellers on eBay and Etsy have jacked up their shipping costs so American buyers won't buy their products.

Some sellers on eBay and Etsy have jacked up their shipping costs so American buyers wonx27;t buy their products.#Tariffs #ebay


$2,000 Shipping: International Sellers Charge Absurd Prices to Avoid Dealing With American Tariffs


Some international sellers on large platforms like eBay and Etsy have jacked up their shipping costs to the United States to absurd prices in order to deter Americans from buying their products in an effort to avoid dealing with the logistical headaches of Trump's tariffs.

A Japanese eBay seller increased the shipping cost on a $319 Olympus camera lens to $2,000 for U.S. buyers, for example. The shipping price from Japan to the United Kingdom, Italy, Ireland, Costa Rica, Canada, and other countries I checked is $29, meanwhile. The seller, Ninjacamera.Japan, recently updated their shipping prices to the United States to all be $2,000 for dozens of products that don't weigh very much and whose prices are mostly less than $800. That price used to be the threshold for the de minimis tariff exemption, a rule that previously allowed people to buy things without paying tariffs on lower-priced goods. As many hobbyists have recently discovered, the end of de minimis has made things more expensive and harder to come by.

eBay does allow sellers to opt out of selling to the United States entirely, but some sellers have found it easier to modify existing listings to have absurd shipping prices for the United States only rather than deal with taking entire listings down and delisting them to restrict American buyers entirely.

I found numerous listings from a handful of different sellers who, rather than say they won't ship to the United States, have simply jacked up their shipping costs to absurd levels for the United States only. There are $575 cameras that the seller is now charging $500 to ship to the United States but will mail for free anywhere else in the world. Another Japanese seller is charging $640 to mail to the United States but will ship for free to other countries. A seller in Kazakhstan is charging $35 to mail a camera internationally but $999 to send to the United States. A German yarn seller is charging $10.50 to ship to Canada, but $500 to ship to the United States. On Reddit, users are reporting the same phenomenon occurring with some sellers on Etsy as well (it is harder to search Etsy by shipping prices, so I couldn’t find too many examples of this).

What is happening here, of course, is that some sellers in other countries don't want to have to deal with Trump's tariffs and the complicated logistics they have created for both buyers and sellers. Many international shipping companies have entirely stopped shipping to the United States, and many international sellers don't want to have to deal with the hassle of changing whatever shipping service they normally use to accommodate American buyers. eBay has also warned sellers that they may get negative feedback from American buyers who do not understand how tariffs work. eBay's feedback system is very important, and just a few negative reviews can impact a seller's standing on the platform and make it less likely that buyers will purchase something from them.

None of this is terribly surprising, but as an American, it feels actually more painful to see a listing for a product I might want that costs $2,000 for shipping rather than have the listings be invisible to me altogether.





Una Sigaretta elettronica diventa un Server Web. E che Hacking sia!


Richard Stallman disse molti anni fa “fare giocosamente qualcosa di difficile, che si utile oppure no, questo è hacking!”

L’ingegnere rumeno e maestro di origami Bogdan Ionescu, noto con il soprannome BogdanTheGeek, ha dimostrato che le sigarette elettroniche usa e getta possono essere utilizzate per scopi diversi da quelli per cui sono state progettate. Ha trasformato quindi un dispositivo dismesso in un server web funzionante .

Ionescu aveva a lungo collezionato sigarette elettroniche usate per ricavarne batterie da utilizzare in altri progetti. Ma con l’avvento di modelli più “avanzati”, rivolse la sua attenzione ai microcontrollori integrati. In uno di questi dispositivi, trovò un chip etichettato PUYA C642F15. Dopo averlo studiato, si scoprì che si trattava di un microcircuito PY32F002B con un core Arm Cortex M0+ a una frequenza di 24 MHz. È costituito da 24 KB di memoria flash e 3 KB di RAM.

Per gli standard moderni, il set è modesto: a titolo di paragone, anche un telefono di dieci anni fa riuscirebbe a malapena a caricare Google, e questo chip è circa cento volte più lento.

Ma l’ingegnere ha deciso di usarlo per gestire il suo server. La base era la capacità del microcontrollore di funzionare con il protocollo SLIP (Serial Line Internet Protocol), un metodo obsoleto per la trasmissione di dati Internet tramite un’interfaccia seriale. Ciò ha permesso di trasformare la sigaretta elettronica nell’equivalente di un semplice modem con una velocità di circa 56 Kbps. Inoltre, Ionescu ha aggiunto la libreria uIP 0.9, che fornisce il supporto TCP/IP e la possibilità di distribuire pagine web.

Inizialmente, il risultato sembrava deludente: il ping impiegava un secondo e mezzo con metà dei pacchetti persi e una semplice pagina veniva caricata in più di 20 secondi. Ma dopo alcuni miglioramenti, la situazione è cambiata. L’ingegnere ha aggiunto un buffer circolare per l’elaborazione dei dati, che ha accelerato significativamente lo scambio. Ulteriori ottimizzazioni hanno ridotto il ritardo a 20 millisecondi senza perdita di pacchetti. Una pagina intera iniziava a caricarsi in circa 160 millisecondi.

Il server era in grado di ospitare una copia del blog di Ionescu sull’esperimento. L’intero sito stava in 20 KB di memoria flash. Chiunque poteva aprire una pagina basata su un chip da una sigaretta elettronica usa e getta, ma il carico era superiore a quello che il dispositivo poteva gestire. Con un numero elevato di connessioni, i visitatori iniziarono a visualizzare l’errore 503, la risposta standard in caso di sovraccarico del server.

Il progetto si chiamava VapeServer e ha dimostrato che i dispositivi elettronici che normalmente finirebbero in discarica possono essere riutilizzati. Secondo una ricerca dell’Università di Oxford e della Faraday Foundation, nel Regno Unito vengono gettati ogni settimana circa 1,3 milioni di sigarette elettroniche usa e getta. Oltre alle batterie, contengono anche controller , connettori USB-C e altri dispositivi elettronici adatti alla sperimentazione.

Ionescu ha pubblicato il codice sorgente di VapeServer su GitHub . Lì ha anche pubblicato il suo progetto semihost-ip, che consente di eseguire l’hosting su qualsiasi processore Arm con una quantità minima di codice. Per l’ingegnere, questa esperienza è diventata una dimostrazione del fatto che anche le apparecchiature “usa e getta” possono sorprendere. Sebbene la risorsa sia limitata, il fatto che la sigaretta elettronica possa funzionare come server sottolinea chiaramente le possibilità di riutilizzo dell’elettronica .

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in reply to Cybersecurity & cyberwarfare

Della stessa serie: una volta foone fece girare Doom su un test di gravidanza :

popularmechanics.com/science/a…



Berliner Datenmarktplatz „Datarade“: Das gefährliche Geschäft mit Standortdaten geht weiter


netzpolitik.org/2025/berliner-…



Putin in divisa alle esercitazioni russe-bielorusse

cavolo... e ii che pensavo che fino ad adesso fosse in modalità pacifista...



Da Haaretz:

A team of independent experts commissioned by the UN's Human Rights Council has concluded that "Israel is responsible for the commission of genocide in Gaza" in a report issued Tuesday, which Israel rejected as "distorted and false."

"It is clear that there is an intent to destroy the Palestinians in Gaza through acts that meet the criteria set forth in the Genocide Convention," the report said, adding that "responsibility for the atrocity crimes lies with" Netanyahu, as well as Israeli President Isaac Herzog and former Defense Minister Yoav Gallant, whom the report concluded had all incited the commission of genocide.



Polonia. La casa di Wyryki colpita da missile polacco, non da drone russo


@Notizie dall'Italia e dal mondo
La casa della località polacca di Wyryki sarebbe stata danneggiata da un missile sparato da un caccia di Varsavia e non da uno dei droni russi penetrati nel territorio del paese
L'articolo Polonia. La casa di Wyryki colpita da missile polacco, non da drone russo



RICORSO STRAORDINARIO CONTRO LA MADRE DI TUTTE LE ORDINANZE


RICORSO STRAORDINARIO CONTRO LA MADRE DI TUTTE LE ORDINANZE

Per l'impatto dell'ordinanza commissariale n. 24/2025, le realtà dell'Unione dei Comitati contro l'inceneritore insieme a Zero Waste e VAS, hanno fatto ricorso straordinario al Presidente della Repubblica.

Ieri abbiamo pertanto impugnato "la madre di tutte le ordinanze" perché con essa il 9 maggio Gualtieri ha dichiarato la pubblica utilità del mega impianto. Con questa ordinanza, ha approvato l'aggiudicazione fatta da Roma Capitale, disposto la presa d'atto della concessione e del diritto di superficie in favore di Renew Rome (la cordata guidata da Acea) prevedendo le famigerate operazioni di cantierizzazione che hanno portato alla devastazione di tutta la vegetazione ripariale del fosso della Cancelliera.

L'ordinanza è una lunghissima sequela di vizi di legittimità puntualmente indicati nel ricorso per il quale ci siamo affidati ancora una volta alla straordinaria professionalità di Giuseppe Libutti che, per questo giudizio, lavorerà con il collega Benedetto Cimino. Presto o tardi avremo giustizia. Santa Palomba non si piega.


#Ambiente #StopInceneritore #NoInceneritore #NoInceneritori #ZeroWaste #Rifiuti #Riciclo #EconomiaCircolare #NoAlCarbone #EnergiaPulita



#Gaza Inc., il mercato del #genocidio


altrenotizie.org/spalla/10788-…


Quell’altra America di Robert Redford


@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/09/quellal…
Fra le innegabili fortune di chi è stato giovane fra gli anni ’60 e gli ’80 c’è stato il cinema americano. “Quel” cinema americano. Quel cinema che contribuiva a far crescere un’ America liberal, inclusiva, fantasiosa, creativa, dalla parte dei diritti e non




Al primo Defence procurement forum l’Italia fa sistema

@Notizie dall'Italia e dal mondo

Unire le forze tra industria, mondo della ricerca e Forze armate per ripensare procedure e piani di procurement in ambito europeo secondo una prospettiva nazionale. Questo l’obiettivo dell’intesa firmata oggi alla Direzione nazionale degli armamenti (Dna) e che prevede la messa a terra di un progetto che, entro




Il 16 settembre 1982 i miliziani cristiano-falangisti di Elie Hobeika entravano nei campi profughi di Sabra e Shatila. È l'inizio di un massacro che durerà due giorni e farà centinaia di morti.

Dieci annotazioni di ricostruzione storica qui: instagram.com/p/DOqQTf-jJiF

#sabraeshatila #izrahell #libano #massacro




Da qualche giorno uso FUTO Keyboard su Android.

Mi trovo bene tranne per un paio di cosette, la più importante è che non si possono aggiungere parole al dizionario quindi alcune parole che non ci sono mi tocca scriverle tutte le volte carattere per carattere.

Sono io che sbaglio qualcosa?

#futokeyboard



Augusto, dopo 10 anni rinasce la biblioteca

Maxi-intervento di riqualificazione con i fondi di Città Metropolitana per lo spazio culturale del liceo, che sarà aperto anche al pubblico. Tra un mese l'inaugurazione

Dopo oltre dieci anni di chiusura e abbandono, la biblioteca del liceo classico Augusto, in zona Tuscolana, sta per rinascere grazie a un intervento di riqualificazione finanziato da Città Metropolitana con 350 mila euro. Lo spazio, un tempo punto di riferimento culturale per il quartiere, era stato chiuso a causa di gravi danni strutturali. I lavori hanno riguardato soprattutto il piano seminterrato, dove si sono risolti problemi di infiltrazioni, muffa e degrado, e hanno trasformato l’ambiente in un’area moderna e accessibile, con sala accoglienza, servizi per disabili, spazi studio e book-crossing.

Anche l’esterno è stato riqualificato: il giardino, prima invaso da fango e vegetazione, sarà ora fruibile con panchine e illuminazione. La biblioteca sarà aperta non solo agli studenti, ma anche al pubblico, con accesso sia dall’interno della scuola che dall’esterno, per garantire l’utilizzo pomeridiano e l’inclusione della cittadinanza.

Le istituzioni locali, come il delegato all’edilizia scolastica Daniele Parrucci e il presidente del Municipio VII Francesco Laddaga, hanno sottolineato l’importanza del progetto come risposta a una richiesta storica del territorio. Fondamentale anche il ruolo degli studenti, che hanno sostenuto la riapertura fin dall’inizio e ora celebrano la restituzione di uno spazio di studio e aggregazione che considerano essenziale per la vita scolastica e sociale del quartiere. L’inaugurazione è prevista entro il prossimo mese.

Qui l'articolo completo di Chiara Adinolfi pubblicato da Il Messaggero:

ilmessaggero.it/roma/metropoli…



Atto finale a Gaza, i tank di Israele invadono la Striscia


@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/09/atto-fi…
L’orribile affermazione del ministro della Difesa israeliano Israel Katz, felice di annunciare con un tweet su X che “Gaza sta bruciando”, non è soltanto una provocazione insensata, ma la



Israele è uno stato genocida: la commissione Onu lo conferma


@Notizie dall'Italia e dal mondo
L'inchiesta afferma che i leader israeliani hanno orchestrato una campagna genocida, con l’obiettivo di annientare la popolazione palestinese, e che le forze israeliane hanno intenzionalmente ucciso civili come parte di una strategia sistematica.
L'articolo Israele è uno stato




LIBIA. Accordo tra governo e milizia Radaa


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Dopo mesi di tensione armata e di trattative sotterranee, il governo della Libia ha raggiunto un accordo con la potente milizia Radaa, che da anni controlla ampie porzioni di Tripoli
L'articolo LIBIA. Accordo tra governo e milizia Radaa pagineesteri.it/2025/09/16/afr…



Eric Ambler – Viaggio nella paura
freezonemagazine.com/rubriche/…
È il gennaio 1940, il mondo attende una «una primavera sanguinosa», e Mr. Graham, ingegnere inglese specializzato in artiglieria navale, si appresta a lasciare Istanbul dopo aver assicurato alla propria azienda l’appalto per il riequipaggiamento della flotta militare turca. Graham è un tipo tranquillo, simpatico, con una mente matematica e la cordialità senza smancerie di […]
L'articolo



ma veramente... armi si, libertà di espressione no? ma cosa sono gli stati uniti? per partorire questa "cosa" chiamata trump. poi pure brutto.
in reply to simona

trump è uno dei peggiori presidenti della storia usa...



Idf, 'abbiamo iniziato a distruggere siti di Hamas a Gaza City'

tradotto:

siccome fino ad adesso non siamo riusciti a uccidere tutti i palestinesi, ci stiamo ancora provando e questa volta speriamo di riuscire. e cercheremo anche di sterminare tutti i bambini in modo che i palestinesi non abbiano una ricrescita. quel che rimane di gaza city sarà distrutto. una fine e mirata operazione di polizia e di intelligence insomma. incapaci.




Possibile che in italia un farmacista su un farmaco antidolorifico non capisca neppure che il piano terapeutico contenga il dosaggio massimo, ma poi a seconda dei dolori del momento, una persona possa trovare utile anche di un dosaggio più basso? E che si cerchi di usare sempre il dosaggio più basso possibile? Siamo in una civiltà di cretini. Sembra che questo di medicina non capiscano alcunché e che si limitino a fare dei magazzinieri. Forse dovrebbe toccare a tutto una persona malata da accudire e magari dopo capiscono come funziona il dolore.
in reply to simona

le malattie esistono, i dolori esistono e non è che guardano solo le persone anziane. i farmaci sono pesanti e rincoglioniscono, ed è il paziente stesso che cerca di prendere il dosaggio più basso utile. a seconda della giornata, del mese, del caldo o di infiniti parametri. anche perché vorrebbe anche poi riuscire a fare qualcosa durante il giorno. parlo di una persona di 30 anni. ignorare tutto questo significa essere fuori dal mondo di chi neppure conosce cosa comporta prendersi cura di una persona malata. anche giovane. il farmacista non consiglia niente ma rifiuta di fornire lo stesso farmaco ma con un dosaggio più ridotto. non è che si possa modificare un piano terapeutico 2 volte al giorno a seconda della necessità. quanto detto è esattamente quello che sta avvenendo e non c'è da fare stime su cosa il farmacista suggerisca o pensi. quindi non è che il farmacista mi stia consigliando qualcosa. rebecca prende palgos 20, o depalgos 10, o depalgos 10-20 a seconda della necessità del momento. fra le altre infinite cose. chiaramente sul piano terapeutico c'è scritto depalgos 20. nessun medico fa i piani con tutti i dosaggi possibili. starebbe all'intelligenza del farmacista capire che quello è il dosaggio massimo. hai mai visto un piano terapeutico con indicato depalgos 5, depalgos 10, depalgos 20? no eh? infatti non si fa. si indica il dosaggio massimo. oltretutto il suo piano terapeutico già prevede 3 pagine di farmaci... cosa è? non è abbastanza lungo? a ogni livello siamo in mano a cretini assoluti. oltretutto ho pure il medico gentile che già sta a modificare mediamente il piano terapeutico 2 volte al mese per via dei farmaci che spariscono e vanno rimpiazzati pur mantenendo lo stesso principio attivo. c'è da uscirne di testa. se una virgola non torna devi cambiare il piano terapeutico. normalmente significa farsi fare l'impegnativa dal medico di base e prendere appuntamento dal medico tramite cup d aspettare la visita mesi.


An LLM breathed new life into 'Animal Crossing' and made the villagers rise up against their landlord.

An LLM breathed new life into x27;Animal Crossingx27; and made the villagers rise up against their landlord.#News #VideoGames


AI-Powered Animal Crossing Villagers Begin Organizing Against Tom Nook


A software engineer in Austin has hooked up Animal Crossing to an AI and breathed new and disturbing life into its villagers. Using a Large Language Model (LLM) trained on Animal Crossing scripts and an RSS reader, the anthropomorphic folk of the Nintendo classic spouted new dialogue, talked about current events, and actively plotted against Tom Nook’s predatory bell prices.

The Animal Crossing LLM is the work of Josh Fonseca, a software engineer in Austin, Texas who works at a small startup. Ars Technica first reported on the mod. His personal blog is full of small software projects like a task manager for the text editor VIM, a mobile app that helps rock climbers find partners, and the Animal Crossing AI. He also documented the project in a YouTube video.
playlist.megaphone.fm?p=TBIEA2…
Fonseca started playing around with AI in college and told 404 Media that he’d always wanted to work in the video game industry. “Turns out it’s a pretty hard industry to break into,” he said. He also graduated in 2020. “I’m sure you’ve heard, something big happened that year.” He took the first job he could find, but kept playing around with video games and AI and had previously injected an LLM into Stardew Valley.

Fonseca used a Dolphin emulatorrunning the original Gamecube Animal Crossing on a MacBook to get the project working. According to his blog, an early challenge was just getting the AI and the game to communicate. “The solution came from a classic technique in game modding: Inter-Process Communication (IPC) via shared memory. The idea is to allocate a specific chunk of the GameCube's RAM to act as a ‘mailbox.’ My external Python script can write data directly into that memory address, and the game can read from it,” he said in the blog.

He told 404 Media that this was the most tedious part of the whole project. “The process of finding the memory address the dialogue actually lives at and getting it to scan to my MacBook, which has all these security features that really don’t want me to do that, and ending up writing to the memory took me forever,” he said. “The communication between the game and an external source was the biggest challenge for me.”

Once he got his code and the game talking, he ran into another problem. “Animal Crossing doesn't speak plain text. It speaks its own encoded language filled with control codes,” he said in his blog. “Think of it like HTML. Your browser doesn't just display words; it interprets tags like <b> to make text bold. Animal Crossing does the same. A special prefix byte, CHAR_CONTROL_CODE, tells the game engine, ‘The next byte isn't a character, it's a command!’”

But this was a solved problem. The Animal Crossing modding community long ago learned the secrets of the villager’s language, and Fonseca was able to build on their work. Once he understood the game’s dialogue systems, he built the AI brain. It took two LLM models, one to write the dialogue and another he called “The Director” that would add in pauses, emphasize words with color, and choose the facial animations for the characters. He used a fine-tuned version of Google’s Gemini for this and said it was the most consistent model he’d used.

To make it work, he fine-tuned the model, meaning he reduced its input training data to make it better at specific outputs. “You probably need a minimum of 50 to 100 really good examples in order to make it better,” he said.

Results for the experiment were mixed. Cookie, Scoot, and Cheri did indeed utter new phrases in keeping with their personality. Things got weird when Fonseca hooked up the game to an RSS reader so the villagers could talk about real world news. “If you watch the video, all the sources are heavily, politically, leaning in one direction,” he said. “I did use a Fox news feed, not for any other reason than I looked up ‘news RSS feeds’ and they were the first link and I didn’t really think it through. And then I started getting those results…I thought they would just present the news, not have leanings or opinions.”

“Trump’s gonna fight like heck to get rid of mail-in voting and machines!” Fitness obsessed duck Scoot said in the video. “I bet he’s got some serious stamina, like, all the way in to the finish line—zip, zoom!”

The pink dog Cookie was up on her Middle East news. “Oh my gosh, Josh 😀! Did you see the news?! Gal Gadot is in Israel supporting the families! Arfer,” she said, uttering her trademark catchphrase after sharing the latest about Israel.

In the final part of the experiment, Fonseca enabled the villagers to gossip. “I gave them a tiny shared memory for gossip, who said what, to whom, and how they felt,” he said in the blog.The villagers almost instantly turned on Tom Nook, the Tanuki who runs the local stores and holds most of Animal Crossing's inhabitants in debt. “Everything’s going great in town, but sometimes I feel like Tom Nook is, like, taking all the bells!” Cookie said.

“Those of us with big dreams are being squashed by Tom Nook! We gotta take our town back!” Cheri the bear cub said.

“This place is starting to feel more like Nook’s prison, y’know?” Said Scoot.
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Why do this to Animal Crossing? Why make Scoot and Cheri learn about Gal Gadot, Israel, and Trump?

“I’ve always liked nostalgic content,” Fonscesca said. His TikTok and YouTube algorithm is filled with liminal spaces and music from his childhood that’s detuned. He’s gotten into Hauntology, a philosophical idea that studies—among other things—promised futures that did not come to pass.

He sees projects like this as a way of linking the past and the future. “When I was a child I was like, ‘Games are gonna get better and better every year,’’ he said. “But after 20 years of playing games I’ve become a little jaded and I’m like, ‘oh there hasn’t really been that much innovation.’ So I really like the idea of mixing those old games with all the future technologies that I’m interested in. And I feel like I’m fulfilling those promised futures in a way.”

He knows that not everyone is a fan of AI. “A lot of people say that dialogue with AI just cannot be because of how much it sounds like AI,” he said. “And to some extent I think people are right. Most people can detect ChatGPT or Gemini language from a mile away. But I really think, if you fine tune it, I was surprised at just how good the results were.”

Animal Crossing’s dialogue is simple and that simplicity makes it a decent test case for AI video game marks, but Fonseca thinks he can do similar things with more complicated games. “There’s been a lot of discussion around how what I’m doing isn’t possible when there’s like, tasks or quests, because LLMs can’t properly guide you to that task without hallucinating. I think it might be more possible than people think,” he said. “So I would like to either try out my own very small game or take a game that has these kinds of quests and put together a demo of how that might be possible.”

He knows people balk at using AI to make video games, and art in general, but believes it’ll be a net benefit. “There will always be human writers and I absolutely want there to be human writers handling the core,” he said. “I would hope that AI is going to be a tool that doesn’t take away any of the best writers, but maybe helps them add more to their game that maybe wouldn’t have existed otherwise. I would hope that this just helps create more art in the world. I think I see the total art in the world increasing as a good thing…now I know some people would say that using AI ceases to make it art, but I’m also very deep in the programming aspect of it. What it takes to make these things is so incredible that it still feels like magic to me. Maybe on some level I’m still hypnotized by that.”




New documents obtained by 404 Media show how a data broker owned by American Airlines, United, Delta, and many other airlines is selling masses of passenger data to the U.S. government.#FOIA


Airlines Sell 5 Billion Plane Ticket Records to the Government For Warrantless Searching


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This article was primarily reported using public records requests. We are making it available to all readers as a public service. FOIA reporting can be expensive, please consider subscribing to 404 Media to support this work. Or send us a one time donation via our tip jar here.

A data broker owned by the country’s major airlines, including American Airlines, United, and Delta, is selling access to five billion plane ticketing records to the government for warrantless searching and monitoring of peoples’ movements, including by the FBI, Secret Service, ICE, and many other agencies, according to a new contract and other records reviewed by 404 Media.

The contract provides new insight into the scale of the sale of passengers’ data by the Airlines Reporting Corporation (ARC), the airlines-owned data broker. The contract shows ARC’s data includes information related to more than 270 carriers and is sourced through more than 12,800 travel agencies. ARC has previously told the government to not reveal to the public where this passenger data came from, which includes peoples’ names, full flight itineraries, and financial details.

“Americans' privacy rights shouldn't depend on whether they bought their tickets directly from the airline or via a travel agency. ARC's sale of data to U.S. government agencies is yet another example of why Congress needs to close the data broker loophole by passing my bipartisan bill, the Fourth Amendment Is Not For Sale Act,” Senator Ron Wyden told 404 Media in a statement.

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Do you know anything else about ARC or the sale of this data? I would love to hear from you. Using a non-work device, you can message me securely on Signal at joseph.404 or send me an email at joseph@404media.co.

ARC is owned and operated by at least eight major U.S. airlines, publicly released documents show. Its board of directors includes representatives from American Airlines, Delta, United, Southwest, Alaska Airlines, JetBlue, and European airlines Air France and Lufthansa, and Canada’s Air Canada. ARC acts as a bridge between airlines and travel agencies, in which it helps with fraud prevention and finds trends in travel data. ARC also sells passenger data to the government as part of what it calls the Travel Intelligence Program (TIP).

TIP is updated every day with the previous day’s ticket sales and can show a person’s paid intent to travel. Government agencies can then search this data by name, credit card, airline, and more.

The new contract shows that ARC has access to much more data than previously reported. Earlier coverage found TIP contained more than one billion records spanning more than 3 years of past and future travel. The new contract says ARC provides the government with “5 billion ticketing records for searching capabilities.”


Screenshots of the documents obtained by 404 Media.

404 Media obtained the contract through a Freedom of Information Act (FOIA) with the Secret Service. The contract indicates the Secret Service plans to pay ARC $885,000 for access to the data stretching into 2028. A spokesperson for the agency told 404 Media “The U.S. Secret Service is committed to protecting our nation’s leaders and financial infrastructure in close coordination with our federal, state, and local law enforcement partners. To safeguard the integrity of our work, we do not discuss the tools used to conduct our operations.” The Secret Service did not answer a question on whether it seeks a warrant, subpoena, or court order to search ARC data.

404 Media has filed FOIA requests with a wide range of agencies that public procurement records show have purchased ARC data. That includes ICE, CBP, ATF, the SEC, TSA, the State Department, U.S. Marshals, and the IRS. A court record reviewed by 404 Media shows the FBI has asked ARC to search its databases for a specific person as part of a drug investigation.
playlist.megaphone.fm?p=TBIEA2…
The ATF told 404 Media in a statement “ATF uses ARC data for criminal and investigative purposes related to firearms trafficking and other investigations within ATF’s purview. ATF follows DOJ policy and appropriate legal processes to obtain and search the data. Access to the system is limited to a very small group within ATF, and all subjects searched within ARC must be part of an active, official ATF case/investigation.”

An ARC spokesperson told 404 Media in an email that TIP “was established by ARC after the September 11, 2001, terrorist attacks and has since been used by the U.S. intelligence and law enforcement community to support national security and prevent criminal activity with bipartisan support. Over the years, TIP has likely contributed to the prevention and apprehension of criminals involved in human trafficking, drug trafficking, money laundering, sex trafficking, national security threats, terrorism and other imminent threats of harm to the United States.”

The spokesperson added “Pursuant to ARC’s privacy policy, consumers may ask ARC to refrain from selling their personal data.”

After media coverage and scrutiny from Senator Wyden’s office of the little-known data selling, ARC finally registered as a data broker in the state of California in June. Senator Wyden previously said it appeared ARC had been in violation of Californian law for not registering while selling airline customers’ data for years.


#FOIA



#NotiziePerLaScuola
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