Google Chrome: patch urgente per 0day sotto sfruttamento. Risolte vulnerabilità critiche
Un’immediata azione di sicurezza è stata intrapresa da Google per gli utenti del browser Chrome a livello globale, con l’obiettivo di risolvere quattro falle critiche, una delle quali, una vulnerabilità zero-day, è attualmente oggetto di sfruttamento attivo. Gli utenti sono perciò sollecitati a procedere con urgenza all’aggiornamento dei propri browser al fine di prevenire possibili attacchi informatici.
Un difetto di type confusion nel motore JavaScript V8 di Chrome rappresenta la vulnerabilità più preoccupante in questo aggiornamento di sicurezza, monitorato come CVE-2025-10585. La scoperta e la segnalazione di questa vulnerabilità sono state effettuate il 16 settembre 2025 dalThreat Analysis Group di Google. La debolezza in questione è già stata sfruttata in attacchi reali, come confermato dall’azienda, che ha messo in evidenza come gli aggressori stanno approfittando di questa falla.
- [NA][445380761] High CVE-2025-10585: Type Confusion in V8. Reported by Google Threat Analysis Group on 2025-09-16
- [$15000][435875050] High CVE-2025-10500: Use after free in Dawn. Reported by Giunash (Gyujeong Jin) on 2025-08-03
- [$10000][440737137] High CVE-2025-10501: Use after free in WebRTC. Reported by sherkito on 2025-08-23
- [TBD][438038775] High CVE-2025-10502: Heap buffer overflow in ANGLE. Reported by Google Big Sleep on 2025-08-12
Questo tipo di attacco non richiede alcuna interazione da parte dell’utente, se non quella di caricare una pagina web, il che lo rende particolarmente pericoloso per campagne di sfruttamento su larga scala.
La vulnerabilità del motore V8 consente agli aggressori di eseguire codice dannoso sui computer delle vittime semplicemente inducendo gli utenti a visitare un sito Web compromesso contenente codice JavaScript appositamente creato.
Google ha recentemente rilasciato un aggiornamento per Chrome che, oltre a risolvere una vulnerabilità zero-day già sfruttata, affronta altre tre falle di sicurezza di alta gravità in grado di potenzialmente minare la stabilità del sistema. Una di queste vulnerabilità, catalogata come CVE-2025-10500, è una falla use-after-free presente nell’implementazione Dawn WebGPU, individuata dal ricercatore di sicurezza Giunash, al quale è stata riconosciuta una ricompensa di 15.000 dollari.
L’aggiornamento risolve anche un difetto di tipo use-after-free nei componenti WebRTC (CVE-2025-10501), segnalato dal ricercatore “sherkito” per una ricompensa di 10.000 dollari, e un overflow del buffer heap nel livello grafico ANGLE (CVE-2025-10502), identificato dal sistema automatizzato Big Sleep di Google.
Le versioni 140.0.7339.185/.186 di Chrome per Windows e Mac e 140.0.7339.185 per Linux sono ora disponibili a livello globale. Gli utenti devono aggiornare immediatamente i propri browser accedendo al menu delle impostazioni di Chrome e selezionando “Informazioni su Google Chrome” per attivare un controllo automatico degli aggiornamenti.
Gli esperti di sicurezza raccomandano alle organizzazioni di dare priorità agli aggiornamenti di Chrome sulle proprie reti e di valutare l’implementazione di ulteriori misure di sicurezza finché tutti i sistemi non saranno adeguatamente protetti da queste vulnerabilità.
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Phishing con stile! I cyber criminali allegano GIF dei supereroi nel malware
Gli analisti di F6 hanno pubblicato uno studio su una nuova campagna di phishing attiva dalla primavera del 2025. Il gruppo, denominato ComicForm, ha inviato e-mail contenenti allegati dannosi ad aziende russe, bielorusse e kazake nei settori industriale, finanziario, turistico, biotecnologico e altri.
La prima e-mail registrata con oggetto “Report di verifica per firma” è stata inviata il 3 giugno 2025. L’allegato conteneva un archivio contenente un file eseguibile che ha avviato una catena di infezione in più fasi.
Durante l’attivazione, sono stati scaricati un loader .NET offuscato, il modulo MechMatrix Pro.dll e il dropper Montero.dll. Quest’ultimo è rimasto nel sistema, si è aggiunto alle eccezioni di Windows Defender, ha iniettato il payload nei processi e ha avviato lo spyware FormBook.
Una scoperta curiosa è stata la presenza di animazioni GIF di supereroi da Tumblr e Giphy incorporate nel codice del malware. Queste non sono state utilizzate nell’attacco, ma è stata proprio questa “estetica” a far guadagnare agli aggressori il soprannome ComicForm.
La caratteristica principale delle email era l’indirizzo di ritorno rivet_kz@…, registrato presso un servizio di posta elettronica gratuito. Le email provenivano dai domini .ru, .by e .kz, contenevano oggetti relativi a fatture, contratti e documenti bancari ed erano accompagnate da archivi con file infetti. In alcuni casi, provenivano dagli indirizzi IP 185.130.251[.]14, 185.246.210[.]198 e 37.22.64[.]155. Una delle email era stata inviata a un indirizzo email aziendale di Beeline Kazakhstan.
Successivamente, il 25 luglio, F6 ha rilevato una nuova ondata di email inviate per conto di un’azienda kazaka. Le email contenevano un link “Conferma password” che conduceva a una pagina di accesso falsa. Le informazioni di accesso della vittima venivano inviate a una risorsa di terze parti e il codice della pagina inseriva automaticamente l’indirizzo email dell’utente e aggiungeva uno screenshot del sito web aziendale per aumentare la credibilità.
Un’analisi dell’infrastruttura ha rivelato l’utilizzo di un’ampia gamma di domini nelle aree .ru, .kz, .vn, .id, .ng, .glitch.me e altre. Alcune risorse sono state compromesse. Gli esperti hanno riscontrato somiglianze con un attacco dell’aprile 2025 a una banca bielorussa, che ha utilizzato tecniche e servizi simili per rubare dati tramite la piattaforma Formspark.
ComicForm rimane attivo a partire da settembre 2025, utilizzando sia la vecchia infrastruttura che i nuovi domini. Tuttavia, l’indirizzo rivet_kz@….ru non compare più nelle mailing list recenti. L’analisi del grafico ha rivelato un’espansione della rete di risorse utilizzate dagli aggressori.
F6 ha concluso che ComicForm è attivo almeno da aprile 2025, prendendo di mira organizzazioni di diversi paesi e settori. Il gruppo combina l’invio di email tramite FormBook con la creazione di pagine di phishing che impersonano servizi aziendali.
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Investire nella sicurezza. Perché il settore difesa attira sempre più fondi privati
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Arabia Saudita e Pakistan firmano un patto di difesa comune
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L'Arabia Saudita e il Pakistan firmano un accordo di difesa comune strategica. Riad aumenta le distanze da Washington
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PODCAST. Testimonianza da Gaza: “Qui è una catastrofe”
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Pagine Esteri ha raggiunto nel campo di tende di Mawasi, a sud di Gaza, Sami Abu Omar, direttore del centro culturale italo-palestinese Vik. Le sue parole riassumono il dramma della popolazione palestinese, travolta dall'offensiva israeliana su Gaza City.
L'articolo PODCAST. Testimonianza da Gaza:
Pordenone Linux User Group aps – PNLUG - 11ª Conferenza LibreItalia
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Siamo incredibilmente orgogliosi ed entusiasti di annunciare la nostra partecipazione alla 11ª Conferenza LibreItalia, un appuntamento imperdibile per tutti
Addio a Hussein Alnajjar, un giovane infermiere di Medici Senza Frontiere ucciso a Gaza
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Gaza piange Hussein Alnajjar, giovane infermiere di Medici Senza Frontiere (MSF), che ha perso la vita il 16
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Tutti contro la Cina, aumenta la tensione nei mari asiatici
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Esercitazioni congiunte, scaramucce e aumento delle spese militari. Aumenta la tensione in Estremo Oriente dove diversi paesi, insieme agli Stati Uniti, sono mobilitati contro la Cina
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LinuxTrent - Comunità vicine
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Segnalato da Linux Italia e pubblicato sulla comunità Lemmy @GNU/Linux Italia
Ecco l’elenco delle associazioni e comunità “vicine” al LinuxTrent, sia geograficamente che “filosoficamente”: Hackinpovo: associazione di studenti universitari che si preoccupa di diffondere i concetti…
rag. Gustavino Bevilacqua reshared this.
Questo ennesimo articolo “contro” ChatControl sarà assolutamente inutile?
Avevamo già parlato della proposta di regolamento “ChatControl” quasi due anni fa, ma vista la roadmap che è in atto ci troviamo nell’imbarazzo di doverne parlare nuovamente. Sembra però un déjà vu ma al posto del gatto nero nel corridoio assistiamo all’UE che alternando abbondanti dosi di chine fatali e argomenti fantoccio prosegue nell’allineare il proprio desiderio di tecnocontrollo all’esempio statunitense denunciato ai tempi da Snowden. Probabilmente, per quell’ambizione propria del Vecchio Continente che ancora si crede ancora essere il centro del mondo.
Ma veramente possiamo pensare che servirà a qualcosa pubblicare un ennesimo articolo in cui si discetta sull’eccesso di una normativa che, di fatto, mira al controllo generalizzato dei contenuti delle piattaforme di messaggistica, violando sistematicamente la corrispondenza ed imponendo una backdoor di Stato? In pratica, riproponendo metodi per bypassare la crittografia e2e, ritenuta intrinsecamente pericolosa.
Serve davvero spendere parole su questo tema, che peraltro è dibattuto ma solamente all’interno delle bolle di esperti ed appassionati di diritti digitali? Probabilmente è inutile.
Certo, Wilde in una celebre citazione, diceva “Tutta l’arte è perfettamente inutile” e dunque ben venga celebrare l’inutilità piuttosto che improvvisarsi utili idioti eterodiretti. Se un signore da Rotterdam ha elogiato la follia, allora si conceda licenza anche a chi intende omaggiare la sana inutilità.
Di inutilità si parla perché un ennesimo articolo contro ChatControl non porta nulla di nuovo a preoccupazioni emerse ben più di 2 anni fa, non rivela alcuna verità scomoda né può svelare chissà quali altarini o complotti. Tutto è stato ed è perfettamente sotto gli occhi di tutti all’interno dei lavori istituzionali: pubblicamente proposto, annunciato e celebrato.
A differenza della lettera rubata di E. A. Poe non è nulla di nascosto o celato, se non nella parte in cui ci domanderemo un domani come abbiamo fatto ad arrivare a tanto? Capendo anche che parlare di difendere i bambini costituisce un ottimo grimaldello retorico per forzare la mano e far saltare tutti quegli equilibri di proporzionalità che altrimenti garantiscono la convivenza di più diritti fondamentali. Inibendo ogni ulteriore domanda circa adeguatezza ed efficacia, poiché cela veleni fra cui il j’accuse di non aver cura di prevenire la pedopornografia online e altri orrori.
Il paradosso dell’Unione Europea come Paese inadeguato secondo il GDPR.
Quando saltano i canoni di proporzionalità, che ricordiamo essere un principio fondamentale della normativa di matrice europea, ecco che ci si trova di fronte a diritti tiranni. Tali diritti spesso serpeggiano già nelle convinzioni diffuse e, nutriti da paura ed emergenza tendono ad essere indimostrati e dirompenti. Quello della sicurezza pubblica è sempre stato un grande classico, che ha condotto a formulare false dicotomie: privacy o sicurezza? libertà o sicurezza? e insinuazioni quali ma che cosa hai da nascondere che non può essere conosciuto dallo Stato? Distorcendo volutamente il diritto alla privacy che, in verità, non riguarda ciò che vogliamo nascondere ma tutto ciò che invece vogliamo proteggere della nostra sfera individuale e che previene, ad esempio, controlli indiscriminati o intrusioni eccessive persino da parte delle autorità pubbliche.
Con l’approvazione di ChatControl, l’Unione Europea di domani sarebbe un Paese terzo in grado di garantire un livello di protezione adeguato ai sensi dell’art. 45 GDPR? Sì, parliamo di quel tema oggetto di continue querelle con gli Stati Uniti. Come sarebbe vista dall’Unione Europea di oggi in un paradosso in cui eliminiamo per un esercizio mentale la concezione lineare del tempo?
Si potrebbe dire che la CGUE esprimendosi circa una legittimità della raccolta e impiego dei dati da parte delle agenzie di intelligence statunitensi, in qualche modo potrebbe ben giustificare un’analoga attività da parte dell’Unione Europea. A pensar male si potrebbe anche aggiungere che la CGUE abbia rivelato nel tempo l’ambizione d’essere un organismo di politica internazionale più che un presidio di giustizia interna. Pensando male, facendo peccato, errando di poco.
Stabilire un obbligo legale, quale quello che si vorrebbe introdurre nei confronti dei prestatori di servizi online, non è sufficiente per giustificare o rendere lecito ogni trattamento conseguente ai sensi del GDPR. La base giuridica pur normativamente imposta deve infatti contemplare “misure atte a garantire un trattamento lecito e corretto” e superare lo stress test di proporzionalità rispetto all’obiettivo legittimamente perseguito.
Cosa che, per quanto riguarda ChatControl, desta non pochi dubbi. Ma lo fa soprattutto fra esperti, appassionati ed attivisti.
L’importanza di interessarsi alla questione.
Dobbiamo infine porci la domanda più scomoda: a chi interessa la questione della privacy digitale?
Scomodando la metafora dell’ossigeno, ci accorgeremo della sua importanza quando inizierà a venire meno. Peccato che le ferite o le crepe del diritto sono difficili da sanarsi, perché si propagano in quella cultura (o mancanza di cultura) diffusa che in qualche modo giustifica la ragion d’essere di una norma.
Nel momento in cui i media non sono più il cane da guardia della democrazia digitale, ma diventano il cane da compagnia del potere, ecco che forse c’è un problema culturale. Eppure, l’accesso all’informazione è libero. Per ora. Quindi della vicenda di ChatControl i più dovrebbero essere informati o avere desiderio di informarsi a riguardo. Certo, se le narrazioni diffuse però tutt’oggi parlano di fisima della privacy, o presentano le false dicotomie di cui sopra diventa difficile orientarsi.
Questo dibattito vive così nelle bolle informative di chi già sa, si è fatto un’idea e, nella maggior parte dei casi, è contrario. Lasciando gli altri cittadini digitali impermeabili al dubbio.
Nel tempo presente in cui l’irresponsabilità è un palliativo, pensare che cedere sui diritti digitali sia un problema di qualcun altro, perchè non si ha nulla da nascondere, è forse quanto più alimenta la possibilità che prima o poi se non ChatControl futuri attentati alla libertà di Internet abbiano un buon esito.
Sotto gli scroscianti applausi della democratica difesa di qualche elevato valore.
Semplicemente, senza farsi troppe domande.
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I tagli al bilancio paralizzano la DPA austriaca: Denuncia delle ONG alla Commissione UE La DPA austriaca ha annunciato una restrizione delle sue attività mickey18 September 2025
Le Basi Genetiche dell’Autismo ad Alto Funzionamento: Correlati Neurobiologici e Neuropsicologici
Le Basi Genetiche dell’Autismo ad Alto Funzionamento: Correlati Neurobiologici e Neuropsicologici
L’autismo ad alto funzionamento si configura come una delle condizioni neurosviluppali più complesse e studiate in ambito scientifico. Con un tasso di ereditabilità stimato tra il 70% e il 90%, rappresenta una delle espressioni più forti dell’interazione tra genetica, epigenetica e neurobiologia.
Il saggio analizza in profondità:
- Architettura genetica ed epigenetica: varianti comuni e rare, delezioni e duplicazioni (CNV), geni ad alta penetranza come SHANK3, MECP2 e CHD8, e i meccanismi di metilazione del DNA come punto di convergenza tra fattori genetici e ambientali.
- Correlati neurobiologici: alterazioni strutturali e funzionali del cervello (amigdala, striato, corteccia prefrontale), squilibri nell’equilibrio eccitatorio/inibitorio e modificazioni della plasticità sinaptica osservate anche tramite neuroimaging avanzato.
- Profili neuropsicologici distintivi: pattern cognitivi “a picchi” con punti di forza visuospaziali e mnemonici, accompagnati da difficoltà nelle funzioni esecutive, nella velocità di elaborazione e nella cognizione sociale.
- Pathway molecolari convergenti: Wnt, Notch, mTOR e altri meccanismi di regolazione dello sviluppo neuronale, che rivelano vulnerabilità condivise e nuove possibilità di intervento.
- Prospettive terapeutiche: medicina di precisione, approcci di riposizionamento farmacologico (come Acamprosate e Briostatin), biotecnologie emergenti (CRISPR-Cas9, cellule staminali), neuromodulazione (TMS, tDCS) e strategie personalizzate basate su biomarcatori.
Questo lavoro si propone di intrecciare genetica, neuroscienze cognitive, neuropsicologia e scienze comportamentali per delineare un modello multidimensionale dell’autismo ad alto funzionamento, utile sia alla ricerca scientifica sia alla definizione di interventi clinici innovativi.
👉 Il testo completo e le pubblicazioni correlate sono disponibili su Academia.edu al profilo autore:
🔗 Salvatore Sinatra – Academia.edu
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Ricostituente, meglio l’Assemblea
@Politica interna, europea e internazionale
24 settembre 2025 ore 16:00, Sala ISMA – Senato della Repubblica, Piazza Capranica 72 Introduce Giuseppe Benedetto Relatori Prof. Stefano Ceccanti Prof. Alfonso Celotto Prof. Giovanni Guzzetta Conclude Carlo Calenda Modera Andrea Cangini
L'articolo Ricostituente, meglio fondazioneluigieinaudi.it/rico…
L’organismo di vigilanza 231 nelle società di capitali: prospettive, esperienze e nuove riflessioni
@Politica interna, europea e internazionale
Mercoledì 24 settembre 2025, ore 18:00, Via della Conciliazione 10, Roma Interverranno Mauro Annibali, Presidente, AITRA Massimiliano Annetta, Partner, Annetta Rossi & Associati, docente universitario e
Il mondo visto da un liberale
@Politica interna, europea e internazionale
Premio della Fondazione Luigi Einaudi a Karl-Heinz Paqué Viviamo nostro malgrado in una fase storica di passaggio, tra un ordine geopolitico evidentemente superato e un nuovo ordine che stenta ad affermarsi. Le regole, le alleanze e i principi che reggevano l’ordine liberale sembrano in crisi,ma non per questo nuove regole, nuove alleanze e nuovi
Mamma mia, senza ritegno e senza vergogna. Hanno subito incolpato la Russia, senza nemmeno fare indagini. Psicopatie Europee, siamo allo sbando totale. Che incapaci.
Confusione totale.
Drone qui, drone là… alla fine si sparano tra loro, mentre la Russia si gode lo spettacolo seduta in prima fila...ridicoli.
#Trump-GB, sudditi e complici
Trump-GB, sudditi e complici
L’accoglienza con tutti gli onori riservata nel Regno Unito al presidente americano Trump contrasta fortemente con le proteste che stanno accompagnando la sua seconda visita di stato in questo paese dopo quella, altrettanto controversa, del 2019.www.altrenotizie.org
Drop charges against Cincinnati journalists before upcoming trial
FOR IMMEDIATE RELEASE:
Jury trials of journalists arrested while reporting news are exceedingly rare in the United States. The U.S. Press Freedom Tracker, a project of Freedom of the Press Foundation (FPF) that maintains data on press freedom violations nationwide, has documented only nine in its history.
The next two are scheduled to take place in Kenton County, Kentucky, in just a couple weeks. Journalists Madeline Fening and Lucas Griffith, both of whom were arrested while covering a protest on July 17 for Cincinnati-based CityBeat (Griffith is a student journalist at the University of Cincinnati who interned at CityBeat), are set to be tried Sept. 30 and Oct. 2, respectively. In an unfortunate irony, the protest was in opposition to the immigration detention of Ayman Soliman, who himself fled Egypt to escape persecution for his journalism.
A coalition of press freedom organizations and Cincinnati journalism professors sent a letter to the prosecutor, County Attorney Stacy Tapke, urging her office to drop the case. As the letter explains, when journalists are mistakenly arrested while covering protests, prosecutors usually decline to bring charges because they recognize that protests and their aftermath are newsworthy and journalists reporting on them are just doing their constitutionally protected jobs.
When prosecutors nonetheless push forward with these kinds of censorial charges, the cases often end in a dismissal and a civil settlement paid to the reporter, and those responsible are forced to explain why they wasted taxpayer funds trying to criminalize journalism.
Below are comments from representatives of several press freedom organizations that signed the letter, as well as from journalism professors at the University of Cincinnati (speaking in their individual capacities).
Comment from press freedom advocates
Seth Stern, director of advocacy at FPF, said, “With no end to civil unrest on the horizon, it’s more important now than ever that journalists are allowed to cover how police respond to protests. Officers engaged in misconduct have every incentive to disperse the press, which is precisely why the Department of Justice and courts have said that they can’t be allowed to do so. Even temporary detainments have a chilling effect, but putting journalists on trial for routine newsgathering is simply un-American. We hope prosecutors do the right thing without further delay.
Mickey Osterreicher, general counsel for the National Press Photographers Association (NPPA), said, “Despite the National Press Photographers Association having spent over a decade providing training to police regarding the First Amendment rights of journalists, it is disturbing that some officers and agencies have not learned to respect those rights. We sincerely hope that the county attorney will remedy this wrong by heeding our request to dismiss the remaining charges and not add insult to injury.”
Anne Marie Tamburro, press freedom strategist at the Society of Professional Journalists (SPJ), said, “It is inexcusable that journalists in the United States are being put on trial for exercising their First Amendment rights. We urge Kenton County officials to drop all charges and ensure that journalists can do their jobs of keeping the public informed without unwarranted interference from law enforcement.”
Katherine Jacobsen, U.S., Canada, and Caribbean Program Coordinator at the Committee to Protect Journalists (CPJ), said, “It is concerning to see that two journalists are facing jury trials in relation to their reporting activity. Journalism is not a crime, and reporters should not be punished for covering matters of public interest.”
Comment from journalism professors
Alfred J. Cotton III, director of undergraduate studies, associate professor-educator, journalism at the University of Cincinnati, said, “Lucas Griffith is one of the best student journalists on this campus. He’s a former student of mine, and I believe wholeheartedly in his integrity and dedication to pursuing the truth. I stand with the call to drop the charges against him and Madeline Fening.”
Victoria LaPoe, department head of the Department of Journalism at the University of Cincinnati, said, “While I cannot speak on behalf of the university, I can speak for myself and my personal views. As a former journalist — specifically a television producer who would get out of the newsroom and on the ground to cover trials, protests, and breaking news — I witnessed firsthand how quickly situations can turn chaotic. I believe what is truly at risk here are core constitutional freedoms. The precedent this could set is deeply troubling. Journalists serve as the eyes and ears of an event, allowing citizens to be informed and make their own decisions. I hope it is beyond question that, in this situation, a journalist — and a student intern — should not face such severe charges for simply attempting to serve their community.”
Jenny Wohlfarth, a professor-educator in the Department of Journalism at the University of Cincinnati, added, “Newsgathering is a protected right under the First Amendment. What’s at stake here is not just these two reporters’ fates, but also the fundamental constitutional rights of a free press that are protected for all of us under the First Amendment. In helping prepare the journalists of tomorrow, we educators must teach our students the value of a free press, why it’s so critically important in a democracy, and how they must uphold the highest ethical standards in covering news events, both near and far. Without journalists to cover events like this, the public loses access to credible and accurate information that members of a free press routinely provide to help the public stay informed.”
The charges against the journalists originally included felony rioting, but that charge was dropped in July. The remaining misdemeanor charges against Fening includepressfreedomtracker.us/all-inc…disorderly conduct, obstructing an emergency responder, failure to disperse, unlawful assembly, and obstructing a highway or public passage. Griffith is charged with those offenses plus resisting arrest.
You can read the letter here or below. If you have questions or would like further comment, please reach out to FPF at media@freedom.press, NPPA at lawyer@nppa.org, SPJ at chendrie@hq.spj.org, or CPJ at press@cpj.org.
freedom.press/static/pdf.js/we…