Hanyuan-1: il computer quantistico cinese che funziona a temperatura ambiente e sfida gli USA
Il primo computer quantistico atomico cinese ha raggiunto un importante traguardo commerciale, registrando le sue prime vendite a clienti nazionali e internazionali, secondo quanto riportato dai media statali. L’Hubei Daily, quotidiano statale della provincia di Hubei in Cina, ha riportato che la prima unità commerciale Hanyuan-1è stata consegnata a una filiale del fornitore di telecomunicazioni China Mobile, con un ordine anche da parte del Pakistan. Le vendite sono state valutate in oltre 40 milioni di yuan (circa 5 milioni di euro).
Temperatura ambiente e produzione di massa
Il rapporto afferma che l’Hanyuan-1 è una delle poche macchine nel campo emergente del calcolo quantistico atomico ad aver raggiunto la produzione di massa e la spedizione in tutto il mondo. Lo sviluppo della macchina, che può essere utilizzata per eseguire calcoli complessi come la modellazione finanziaria e l’ottimizzazione logistica, è stato guidato dall’Accademia di Scienza e Innovazione Tecnologica delle Misure di Precisione dell’Accademia Cinese delle Scienze, con sede nel centro di Wuhan.
Utilizzando i principi della meccanica quantistica, i computer quantistici possono eseguire calcoli e risolvere problemi complessi molto più velocemente dei computer classici. Questo risultato si ottiene utilizzando i qubit, che possono essere simultaneamente sia 0 che 1 grazie a una proprietà chiamata sovrapposizione. Tuttavia, i ricercatori faticano ancora a eliminare gli errori nei dispositivi che gestiscono milioni di qubit.
Con questa sfida ancora irrisolta, gli sviluppatori hanno adottato un approccio pratico, concentrandosi inizialmente su applicazioni industriali che coinvolgono solo poche decine o poche centinaia di qubit. Queste macchine sono chiamate computer quantistici di scala intermedia (NISQ). L’Hanyuan-1 è una di queste macchine. Secondo i rapporti, il computer quantistico atomico dispone di 100 qubit e raggiunge “standard prestazionali di livello mondiale”.
A differenza di altri computer quantistici che utilizzano ioni, fotoni o “atomi artificiali”, l’Hanyuan-1 utilizza atomi con carica neutra come qubit e li manipola con laser per eseguire calcoli. L’Hanyuan-1 è stato presentato a giugno, segnando il culmine di quasi 20 anni di ricerca e impegno ingegneristico che hanno portato non solo all’indipendenza dei suoi componenti principali, ma anche a diverse scoperte scientifiche.
Focus su applicazioni avanzate reali
Dal 2018, gli Stati Uniti limitano l’accesso della Cina ad alcuni componenti per il calcolo quantistico, come i laser, stimolando i progressi della Cina in questo campo. Il rapporto afferma che il team di Wuhan ha superato diverse sfide per sviluppare un laser che soddisfi requisiti di alta precisione. Di conseguenza, il laser è significativamente più economico e utilizza solo un decimo della potenza dei laser stranieri.
“Questo risultato rompe la dipendenza della Cina dalle catene di approvvigionamento occidentali e stabilisce un vantaggio indipendente nell’hardware per il calcolo quantistico atomico”, si legge nel rapporto. Rispetto ai tradizionali computer quantistici superconduttori, il computer atomico consuma significativamente meno energia, è molto più semplice da manutenere ed è “esponenzialmente” più economico da installare.
Questo perché il sistema non richiede raffreddamento criogenico. L’intero sistema può essere integrato in tre rack standard e funziona in un ambiente di laboratorio standard. Il rapporto afferma che il team si sta preparando a costruire il primo centro cinese di calcolo quantistico atomico in grado di supportare requisiti di calcolo altamente complessi, come l’analisi del rischio finanziario per migliaia di utenti aziendali.
Il documento citava un responsabile di progetto anonimo che affermava: “La concorrenza nel settore si concentra attualmente sulla praticità del sistema e sulle capacità ingegneristiche piuttosto che sul numero di qubit. Il responsabile del progetto ha dichiarato: “Continueremo a migliorare le prestazioni complessive dei computer quantistici atomici, concentrandoci su applicazioni avanzate come la scoperta di farmaci e la progettazione di materiali”.
Dalla dipendenza all’autonomia sul quantum computing
Ha aggiunto: “Il nostro obiettivo è fornire servizi di calcolo atomico scalabili entro il 2027. La commercializzazione dell’Hanyuan-1 dimostra il rapido progresso della Cina nel calcolo quantistico. Nonostante le restrizioni statunitensi sulle esportazioni di tecnologia, la Cina ha raggiunto una svolta grazie al proprio sviluppo tecnologico.
In particolare, il fatto che non richieda raffreddamento criogenico e sia a basso costo lo rende vantaggioso per l’uso commerciale. I computer quantistici superconduttori richiedono temperature estremamente basse, prossime allo zero assoluto, con conseguenti costi operativi significativi. Un esperto di calcolo quantistico ha affermato: “I computer quantistici atomici funzionano a temperatura ambiente e sono facili da manutenere, il che li rende estremamente pratici. Tuttavia, permangono le sfide nell’aumentare il numero di qubit e ridurre i tassi di errore”.
Gli esperti ritengono che la Cina abbia adottato una strategia incentrata sulla praticità del calcolo quantistico. Invece di competere sul numero di qubit, si sta concentrando sullo sviluppo di sistemi con applicazioni pratiche. L’industria prevede che il calcolo quantistico rivoluzionerà diversi campi, tra cui la finanza, lo sviluppo di farmaci, l’ottimizzazione logistica e la crittografia. Tuttavia, si prevede che la commercializzazione richiederà ancora tempo.
Nel contesto dell’intensificarsi della competizione tecnologica tra Stati Uniti e Cina, il calcolo quantistico sta diventando un altro ambito di competizione, dopo l’intelligenza artificiale e i semiconduttori. La commercializzazione dell’Hanyuan-1 da parte della Cina indica che la Cina sta iniziando a ottenere risultati tangibili in questa competizione.
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Devozione mariana: card. Fernandez, “tesoro della Chiesa”, “dubbi” su “nuove forme di devozione e richieste di dogmi mariani” - AgenSIR
“Il motivo di fondo che attraversa queste pagine è la maternità di Maria nei confronti dei credenti”. Lo scrive il card.M.Michela Nicolais (AgenSIR)
Bastian’s Night #450 November, 6th
Every Thursday of the week, Bastian’s Night is broadcast from 21:30 CEST (new time).
Bastian’s Night is a live talk show in German with lots of music, a weekly round-up of news from around the world, and a glimpse into the host’s crazy week in the pirate movement.
If you want to read more about @BastianBB: –> This way
Report Attività / Nov. 2025
pavia.ils.org/report/report-at…
Segnalato dal LUG di #Pavia e pubblicato sulla comunità Lemmy @GNU/Linux Italia
report attività svolte fino a Novembre 2025 dalla sede locale ILS di Pavia
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Un’indagine Crowdstrike dimostra che le aziende sottostimano le cyber minacce
@Informatica (Italy e non Italy 😁)
Credono di essere preparate anche se non lo sono. Le aziende soffrono l’effetto Dunning Kruger e la situazione, già critica, è destinata a peggiorare perché l’AI ridefinisce le potenzialità delle minacce
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Informatica (Italy e non Italy 😁) reshared this.
insisto sul disastro estetico in italia :
slowforward.net/2025/11/02/il-…
#poesia #poesiaitaliana #poesiaitalianacontemporanea #jago #statuedagiardino #kitsch
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Giuseppe Benedetto ospite a LA7 Coffee Break del 3 novembre 2025
@Politica interna, europea e internazionale
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Politica interna, europea e internazionale reshared this.
Mater semper certa fuit: c'è chi vende i propri ecoceronti.
@Privacy Pride
Il post completo di Christian Bernieri è sul suo blog: garantepiracy.it/blog/vendere-…
Claudia ci porta in luoghi lontani e che conosce bene, che sa decifrare, e ci regala una corretta interpretazione di un recente fenomeno Giaponese: la vendita degli ecoceronti. In effetti, in Giappone si commercia
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NEW YORK. Il volo di Zohran Mamdani alla guida della Grande Mela
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Il candidato progressista si presenta come la risposta possibile a una città afflitta da disuguaglianza, edilizia fuori controllo e servizi pubblici carenti, portando alla ribalta una generazione che vuole rompere con il potere locale
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Trump minaccia attacchi in Nigeria e regala il Sahara occidentale al Marocco
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Washington minaccia un intervento militare in Nigeria per "salvare i cristiani" e convince l'ONU a riconoscere l'occupazione marocchina del Sahara Occidentale
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Adding ISA Ports To Modern Motherboards
Modern motherboards don’t come with ISA slots, and almost everybody is fine with that. If you really want one, though, there are ways to get one. [TheRasteri] explains how in a forum post on the topic.
Believe it or not, some post-2010 PC hardware can still do ISA, it’s just that the slots aren’t broken out or populated on consumer hardware. However, if you know where to look, you can hack in an ISA hookup to get your old hardware going. [TheRasteri] achieves this on motherboards that have the LPC bus accessible, with the use of a custom PCB featuring the Fintek F85226 LPC-to-ISA bridge. This allows installing old ISA cards into a much more modern PC, with [TheRasteri] noting that DMA is fully functional with this setup—important for some applications. Testing thus far has involved a Socket 755 motherboard and a Socket 1155 motherboard, and [TheRasteri] believes this technique could work on newer hardware too as long as legacy BIOS or CSM is available.
It’s edge case stuff, as few of us are trying to run Hercules graphics cards on Windows 11 machines or anything like that. But if you’re a legacy hardware nut, and you want to see what can be done, you might like to check out [TheRasteri’s] work over on Github. Video after the break.
youtube.com/embed/putHMSzu5og?…
Addio al malware! Nel 2025 i criminal hacker entrano con account legittimi per restare invisibili
Un report di FortiGuard relativo alla prima metà del 2025 mostra che gli aggressori motivati economicamente stanno rinunciando sempre più a exploit e malware sofisticati. Invece di implementare strumenti utilizzano account validi e strumenti di accesso remoto legittimi per penetrare nelle reti aziendali senza essere rilevati.
Questo approccio si è dimostrato non solo più semplice ed economico, ma anche significativamente più efficace: gli attacchi che utilizzano password rubate sfuggono sempre più spesso al rilevamento.
Gli esperti riferiscono che nei primi sei mesi dell’anno hanno indagato su decine di incidenti in diversi settori, dalla produzione alla finanza e alle telecomunicazioni. L’analisi di questi casi ha rivelato uno schema ricorrente: gli aggressori ottengono l’accesso utilizzando credenziali rubate o acquistate , si connettono tramite VPN e quindi si muovono nella rete utilizzando strumenti di amministrazione remota come AnyDesk, Atera, Splashtop e ScreenConnect.
Prevalenza della tecnica di accesso iniziale nel primo semestre 2025 (Fonte Fortinet)
Questa strategia consente loro di mascherare la loro attività come attività di amministratore di sistema ed evitare sospetti. FortiGuard conferma questi risultati nello stesso periodo: le tendenze relative alle perdite di password documentate nei documenti open source corrispondono a quelle identificate durante le indagini interne. In sostanza, gli aggressori non devono “hackerare” i sistemi nel senso tradizionale del termine: accedono semplicemente utilizzando le credenziali di accesso di qualcun altro, spesso ottenute tramite phishing o infostealervenduti su piattaforme clandestine.
In un attacco analizzato, gli aggressori hanno utilizzato credenziali valide per connettersi a una VPN aziendale senza autenticazione a più fattori , quindi hanno estratto le password dell’hypervisor salvate dal browser dell’utente compromesso e hanno crittografato le macchine virtuali. In un altro caso, un operatore ha ottenuto l’accesso tramite un account di amministratore di dominio rubato e ha installato in massa AnyDesk sull’intera rete utilizzando RDP e criteri di gruppo, consentendogli di spostarsi tra i sistemi e di rimanere inosservato per periodi di tempo più lunghi. Ci sono stati anche casi in cui gli aggressori hanno sfruttato una vecchia vulnerabilità in un server esterno, implementato diversi strumenti di gestione remota e creato account di servizio fittizi per spostare e poi rubare documenti di nascosto.
L’analisi ha dimostrato che il furto di password rimane una delle strategie più economiche e accessibili. Il costo dell’accesso dipende direttamente dalle dimensioni e dall’area geografica dell’azienda: per le organizzazioni con oltre un miliardo di dollari di fatturato nei paesi sviluppati, può raggiungere i 20.000 dollari, mentre per le aziende più piccole nelle regioni in via di sviluppo, si aggira sulle centinaia di dollari. Le massicce campagne di infostealing forniscono un flusso costante di dati aggiornati e la bassa barriera all’ingresso rende tali attacchi appetibili anche per gruppi meno addestrati.
Il vantaggio principale di questo schema è la furtività. Il comportamento degli aggressori è indistinguibile da quello dei dipendenti legittimi, soprattutto se si connettono durante il normale orario di lavoro e agli stessi sistemi.
Gli strumenti di sicurezza focalizzati sulla scansione di file dannosi e processi sospetti spesso non sono in grado di rilevare anomalie quando l’attacco si limita all’accesso di routine e alla navigazione in rete. Inoltre, quando si rubano manualmente dati tramite interfacce RDP o funzionalità RMM integrate, è difficile risalire ai file trasferiti, poiché tali azioni non lasciano artefatti di rete evidenti.
Secondo le osservazioni di FortiGuard, gli aggressori coinvolti in tali campagne continuano a utilizzare attivamente Mimikatz e le sue varianti per estrarre le password dalla memoria, e continuano a utilizzare l’exploit Zerologon per l’escalation dei privilegi. A volte, utilizzano anche manualmente utility come GMER, rinominate “strumenti di sistema”, per nascondere la propria presenza.
FortiGuard sottolinea che la protezione da tali minacce richiede un ripensamento degli approcci. Affidarsi esclusivamente ai tradizionali sistemi EDR che analizzano il codice dannoso non garantisce più una sicurezza affidabile. Una strategia basata sugli account e sul comportamento degli utenti sta diventando più efficace.
Le aziende devono creare i propri profili di attività normale e rispondere tempestivamente alle deviazioni, ad esempio accessi da posizioni geografiche insolite, connessioni simultanee a più server o attività al di fuori dell’orario di lavoro.
Si raccomanda particolare attenzione all’autenticazione a più fattori, non solo per il perimetro esterno, ma anche all’interno della rete. Anche se un aggressore ottiene una password, richiedere un’autenticazione aggiuntiva ne rallenterà i progressi e creerà maggiori possibilità di essere individuato. È inoltre importante limitare i privilegi di amministratore, impedire l’uso di account privilegiati tramite VPN e monitorarne gli spostamenti all’interno dell’infrastruttura.
FortiGuard consiglia alle organizzazioni di controllare rigorosamente l’uso di strumenti di amministrazione remota. Se tali programmi non sono necessari per motivi aziendali, è opportuno bloccarli e monitorare eventuali nuove installazioni o connessioni di rete ad essi associate. Inoltre, si consiglia di disabilitare SSH, RDP e WinRM su tutti i sistemi in cui non sono necessari e di configurare avvisi per la riattivazione di questi servizi. Secondo gli analisti, tali misure possono rilevare anche tentativi nascosti di spostamento laterale all’interno della rete.
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Cyberstalking contro il genere femminile: analisi e implicazioni legali
Questo è il terzo di una serie di articoli dedicati all’analisi della violenza di genere nel contesto digitale, in attesa del 25 novembre, Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne. Il focus qui è sul cyberstalking e le sue implicazioni legali e sociali.
Il cyberstalking rappresenta una delle insidie più subdole dell’era digitale, non essendo esclusivamente una mera riproposizione dello stalking tradizionale, ma una condotta che sfrutta e amplifica le debolezze dello spazio virtuale. Si tratta di una persecuzione reiterata realizzata attraverso strumenti telematici, che lede in profondità la riservatezza e la libertà individuale delle persone. L’analisi criminologica che propongo nelle aule universitarie e la mia esperienza diretta in aula di Tribunale confermano che questo fenomeno possiede caratteristiche distintive che ne rendono la portata lesiva decisamente maggiore. Come penalistaho trattato numerosi casi dove l’elemento digitale ha trasformato un conflitto in una vera e propria crisi esistenziale per la vittima.
L’amplificazione della violenza nella dimensione digitale
Il mondo online conferisce al persecutore diversi vantaggi che si traducono in un maggiore danno per la vittima. Anzitutto, la possibilità di celarsi dietro l’anonimato o di creare false identità (profili fake) aumenta il senso di impotenza della persona perseguitata.
In secondo luogo, la natura stessa del digitale garantisce accessibilità e permanenza illimitate alle condotte offensive o minatorie. I contenuti diffusi non hanno solo il potenziale di diventare virali in pochi istanti, ma lasciano una “impronta digitale” persistente che supera i confini spaziali e temporali della persecuzione fisica. Nella mia pratica forense, ho visto di persona come la vittima sia costretta a difendere la veridicità di quei dati che documentano la sua umiliazione, prolungando il danno psicologico ben oltre la chiusura del caso.
Un elemento cruciale che emerge dai fascicoli processuali è che l’aggressione digitale non rimane confinata nel virtuale. Il cyberstalking si inserisce in un continuum tra dimensione online e dimensione fisica. La sopraffazione inevitabilmente “trapela nel mondo fisico della vittima”, causando conseguenze che vanno dal danno psicologico ed economico fino al potenziale danno fisico o sessuale.
La dimensione di genere e le radici misogine
L’evidenza conferma che l’aggressione online non è un fenomeno neutro, ma è una riproduzione che amplifica le disuguaglianze di genere già esistenti nella società. Le donne e le ragazze sono sistematicamente i bersagli preferiti, aggredite attraverso una varietà di forme che spaziano dal sessismo esplicito, al bodyshaming, allo slutshaming, fino alle minacce di violenza sessuale, anche in ambienti immersivi come il Metaverso.
La radice di questa aggressività risiede in un intento ben preciso: dominio, controllo e silenziamento. Dal punto di vista criminologico, che analizzo in ambito accademico, Internet non è un mero strumento neutro, ma un vero e proprio catalizzatore che abbassa la percezione del rischio e la dissonanza morale del persecutore. La distanza fisica incoraggia azioni che difficilmente sarebbero compiute nello spazio reale.
Inquadramento normativo italiano e l’evoluzione giurisprudenziale
L’ordinamento italiano disciplina la condotta persecutoria attraverso l’Art. 612-bis del Codice Penale (Atti Persecutori, o Stalking), introdotto nel 2009. La norma punisce chiunque, con condotte reiterate di minaccia o molestia, provochi uno dei tre eventi alternativi: un persistente e grave stato di ansia o di paura; un fondato timore per l’incolumità propria o di un prossimo congiunto; l’alterazione delle proprie abitudini di vita.
Nonostante la crescente casistica digitale, il cyberstalking non è un reato autonomo. Viene ricondotto al comma 2 della stessa norma, che prevede un aumento di pena se il fatto è commesso “attraverso l’uso di strumenti informatici o telematici” – una previsione aggiunta nel 2013 (tramite D.L. 93/2013, convertito in L. 119/2013) per far fronte alla diffusione delle attività persecutorie tramite strumenti digitali.
Gli interventi del Codice Rosso (L. 69/2019) hanno rafforzato la tutela, inasprendo le sanzioni. Tuttavia permane una lacuna concettuale in quanto l’approccio italiano tratta il cyberstalking essenzialmente come un’aggravante che punisce il “come” è stato commesso il reato, senza affrontare la specifica lesività del “cosa” è stato commesso in termini di danno reputazionale e psicologico permanente generato dalla rete.
La giurisprudenza di legittimità ha progressivamente esteso e affinato la nozione di atto persecutorio nel contesto digitale, concentrando l’attenzione non tanto sullo strumento, quanto sulla sua idoneità lesiva in relazione alla vittima. Ad esempio, la Cassazione ha chiarito che la creazione di falsi profili Facebook o account internet riconducibili alla vittima non è di per sé reato di cyberstalking , ma lo diventa se l’utilizzo di detti profili si rivela idoneo a realizzare molestie reiterate, veicolando messaggi diffamatori o immagini offensive (Cass., Sez. V, sent. n. 25533/23). In un caso emblematico, lo stalking è stato riconosciuto nella condotta dell’ex che creava profili falsi a nome della vittima su social network frequentati da soggetti in cerca di esperienze, i quali la contattavano credendola disponibile per i propri interessi (Cass., Sez. Fer., sent. n. 36894/2015).
La Corte ha inoltre sottolineato l’impatto della capacità diffusiva della rete. La pubblicazione ripetuta su Facebook della fotografia dell’ex compagna, ad esempio, integra il reato di atti persecutori, poiché contribuisce a creare un clima idoneo a compromettere la serenità e la libertà psichica della persona offesa (Cass., Sez. V, sent. n. 10680/2022).
Un altro aspetto cruciale è la tutela estesa ai congiunti. Il reato può essere integrato anche da condotte che non colpiscono direttamente la vittima, ma sono a lei indirettamente rivolte, come l’invio di messaggi scritti e vocali minacciosi indirizzati al cellulare del figlio della coppia, ritenuto idoneo a raggiungere la moglie e a causare in lei un grave e perdurante stato di ansia (Cass., Sez. V, sent. n. 19531/2022). Infine, ai fini della continuità del reato, è irrilevante che la persona offesa tenti di interrompere le molestie bloccando e poi sbloccando l’utenza telefonica del persecutore, ciò non interrompe l’abitualità del reato, laddove le condotte complessivamente valutate risultino idonee a cagionare uno degli eventi alternativi previsti (Cass., Sez. V, sent. n. 44628/21).
La prova digitale nel Cyberstalking
Affinché la prova sia pienamente utilizzabile in sede processuale per dimostrare la reiterazione delle condotte tipiche dell’Art. 612-bis c.p., è indispensabile garantire i principi di integrità e autenticità del dato. Nel mio ruolo di difensoreho potuto constatare che semplici screenshot o stampe cartacee, pur essendo utili come indizi, hanno un valore probatorio limitato se contestati in dibattimento. Per esempio, una serie di minacce inviate via Instagram Direct richiede non solo la copia del messaggio, ma una acquisizione tecnica forense (digital forensic copy). Questo processo estrae l’originalità del dato informatico, includendo metadati essenziali come l’orario esatto di invio, la tipologia di dispositivo e l’identificativo unico del contenuto, che sono cruciali per attribuire la condotta al reo e dimostrare la sua serialità.
La tutela effettiva della vittima dipende dall’adozione di standard investigativi tecnici elevati. La mancanza di un protocollo investigativo forense uniforme, un tema che affronto spesso in ambito didattico, crea un elevato rischio di contenzioso probatorio sulla correttezza dell’acquisizione, costringendo la vittima a difendere la veridicità delle prove e prolungando il danno psicologico e il suo senso di impotenza.
Nel cyberstalking, l’evento di danno non è sempre tangibile come la lesione fisica, ma è spesso riscontrabile nell’alterazione delle abitudini di vita. La Cassazione riconosce che la vittima, a causa della persecuzione (ad esempio, profili fake che la diffamano sul luogo di lavoro o minacce diffuse pubblicamente), può essere costretta a “modificare le proprie abitudini online e offline”. L’atto di chiudere i profili social, cambiare numero di telefono o persino cambiare lavoro è la prova più oggettiva dell’effettiva intrusione nella sfera privata e della rinuncia a spazi essenziali della vita relazionale e professionale, integrando così l’evento costitutivo del reato.
Oltre la norma
Il cyberstalking si conferma non solo come un’aggravante tecnologica del reato di atti persecutori, ma come una manifestazione profonda della violenza di genere, che sfrutta l’infrastruttura digitale per amplificare la sua efficacia lesiva e il senso di dominio. L’attuale approccio italiano, pur rafforzato dalla giurisprudenza che estende l’Art. 612-bis c.p. a profili falsi e messaggi coartanti, sconta una lacuna dogmatica. Il fenomeno viene trattato punendo il “come”, l’uso dello strumento informatico, senza focalizzarsi pienamente sul “cosa” in termini di danno reputazionale permanente.
La vera discontinuità normativa è imminente con il recepimento della Direttiva UE 2024/1385, che imporrà di criminalizzare lo stalking online e le molestie digitali come reati autonomi. Ritengo che questa riformasarà cruciale per allineare la nostra legislazione, ma da sola non basta.
È imprescindibile standardizzare le metodologie di acquisizione della prova digitale (come la digital forensic copy) fin dalle prime fasi della denuncia, riducendo il contenzioso probatorio che costringe la vittima a rivivere il trauma per difendere l’autenticità dei dati.
La radice del cyberstalking è la misoginia. Ogni intervento normativo deve essere affiancato da un massiccio investimento in educazione e sensibilizzazione, a partire dalle scuole, per disinnescare alla base il senso di dominio e controllo che alimenta l’aggressione di genere.
Solo unendo una tutela penale mirata a standard investigativi ineccepibili e a una rivoluzione culturale contro il sessismo, si potrà costruire una barriera efficace e duratura contro questa forma subdola di sopraffazione.
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Databroker Files: All you need to know about how adtech data exposes the EU to espionage
Databroker Files: Das Wichtigste zur Spionage-Gefahr durch Handy-Standortdaten in der EU
Databroker Files: Datenhändler verkaufen metergenaue Standortdaten von EU-Personal
"Advertisers are increasingly just going to be able to give us a business objective and give us a credit card or bank account, and have the AI system basically figure out everything else."#AI #Meta #Ticketmaster
We speak to the creator of ICEBlock about Apple banning their app, and what this means for people trying to access information about ICE.#Podcast
Saree Makdisi: La tolleranza è una terra desolata. Come si nega un genocidio
Saree Makdisi
"La tolleranza è una terra desolata. Come si nega un genocidio"
DeriveApprodi
pagine: 224
deriveapprodi.com/libro/la-tol…
Come può un progetto violento di espropriazione e discriminazione essere immaginato, sentito e profondamente creduto come se fosse l’esatto opposto, ossia un’incarnazione di sostenibilità, inclusività e tolleranza multiculturale? Ecco la domanda a cui questo libro dà risposta. Al centro dell’analisi è lo Stato di Israele, da sempre difeso dai paladini dell’Occidente come presidio di democrazia e progresso in Medio Oriente. Saree Makdisi sostiene che alla base di questo tragico processo di alchimia politica vi è una specifica forma di negazione: la presenza palestinese in Palestina e la sua rivendicazione vengono negate in modo tale che il diniego sia esso stesso negato. Gli effetti della distruzione e della repressione sono dunque rovesciati in affermazioni di virtù liberali. L’autore esplora molti di questi atti di negazione: dalle foreste che coprono le rovine dei villaggi palestinesi distrutti al cosiddetto Museo della Tolleranza costruito sulle rovine di un cimitero musulmano a Gerusalemme; allo stesso modo, pinkwashing e greenwashing sono utilizzati per mistificare la realtà coloniale e costruire una nuova forma di orientalismo, in cui i valori occidentali vengono contrapposti a quelli dei barbari. L’occupazione israeliana ha prodotto così luoghi di cancellazione della memoria e di violenza razziale, in cui la «tolleranza» diventa nient’altro che una terra desolata.
Makdisi ci fa comprendere non solo le radici del massacro di Gaza, ma perché un genocidio sia negato e fatto passare per un atto di democrazia.
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freezonemagazine.com/articoli/…
Apparecchiare il tavolo con cura certosina. Questo potrebbe essere una subitanea riflessione approcciandoci all’ascolto di questo album, il quarto da solista, di Edward Abbiati registrato in compagnia dei fidati compagni di viaggi riuniti sotto il nome di The Rattling Chains. Perché in fondo chi come noi compra ancora i dischi degli artisti che amiamo
Caso Ghiglia, Report svela i conflitti d’interesse: ora mi aspetto le dimissioni delle persone coinvolte
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/11/caso-gh…
Chi avesse perso la puntata di Report di ieri sera vada a
Giornalismo e disordine informativo reshared this.
La tregua per prendere #Gaza
La tregua per prendere Gaza
Il vero piano di Stati Uniti e, soprattutto, Israele per il futuro di Gaza comincia a delinearsi in maniera chiara proprio mentre le forze di occupazione continuano a violare senza nessuna conseguenza il “cessate il fuoco” teoricamente in vigore nell…www.altrenotizie.org
Join us at SFSCON 2025!
lugbz.org/join-us-at-sfscon-20…
Segnalato dal LUG di #Bolzano e pubblicato sulla comunità Lemmy @GNU/Linux Italia
The South Tyrol Free Software Conference (SFSCON) is back for 2025, and LUGBZ is proud to be present once again! This year, we’ll be showcasing our work at our stand and presenting the SFS-Awards, celebrating outstanding
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“La pretesa di Ghiglia irricevibile e pericolosa”. L’intervista di Roberto Natale (cda Rai) a Repubblica
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/11/la-pret…
Riportiamo l’interessante intervista di Roberto Natale a Giovanna Vitale
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Come si costruisce la resilienza nella filiera della difesa
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In un contesto caratterizzato da crescenti esigenze di sicurezza e da una domanda in continua espansione di sistemi e tecnologie per la difesa, le industrie del settore si trovano oggi di fronte a una sfida cruciale: costruire modelli di sostenibilità industriale di lungo periodo. Garantire la
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Dopo l’attentato audizione di Sigfrido Ranucci in Commissione Antimafia
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Domani (martedì 4 novembre) alle 11.30 in Commissione Antimafia si svolgerà l’audizione di Sigfrido Ranucci, in seguito all’attentato nei suoi confronti. Una
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La Tratta di Schiavi dall’Africa Orientale
Introduzione Per oltre un millennio la tratta di Schiavi dall’Africa Orientale ha connesso le coste swahili dell’Africa orientale alla Penisola Arabica, al Golfo Persico e, per riverbero, all’India occidentale. Non fu una sequenza di razzie
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Anduril sbarca nel Pacifico e cambia la geografia della difesa
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L’evoluzione della difesa passa sempre più dal software alla strategia industriale. In pochi anni Anduril è diventata il simbolo di questa transizione, spostando il baricentro dall’innovazione digitale alla produzione di sistemi autonomi pronti per l’impiego operativo. Il volo del drone Fury segna un passo concreto
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La Luna, il Golden Dome e la corsa con Pechino. Lo Spazio nella rivalità Usa-Cina
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La rivalità tra Washington e Pechino si estende ormai ben oltre la Terra. Dallo Spazio profondo alle orbite basse, la nuova corsa tecnologica tra le due potenze non riguarda più soltanto il prestigio scientifico o il primato politico, ma anche il controllo
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Qual è la lingua meglio compresa dall'intelligenza artificiale? L'italiano tra le migliori
Uno studio ha esaminato quali lingue sono meglio comprese dall'intelligenza artificiale. Sorprendentemente, non è l'inglese la lingua più compresaJan Bolanowski (Euronews.com)
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SONDAGGIO. La società palestinese tra resistenza e stanchezza
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Secondo il rilevamento del PCPSR oltre la metà dei palestinesi continua a ritenere giusta la decisione di Hamas di attaccare Israele il 7 ottobre 2023, ma solo il 40% crede in una sua vittoria. Cresce il desiderio di rinnovamento politico e la richiesta di un governo unitario
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