Salta al contenuto principale



Cyber spionaggio economico: per l’Aspi è una minaccia persistente e invisibile


@Informatica (Italy e non Italy 😁)
I Paesi in via di sviluppo diventano obiettivi del cyber spionaggio economico a fini commerciali perpetrato da Stati ostili. Ecco lo scenario che emerge da un importante rapporto di Aspi
L'articolo Cyber spionaggio economico: per l’Aspi è una



c'è chi pensa molto stupidamente che lo scioglimento del permafrost non riguardi chi vive in italia... che ottica miope. vorrei capire veramente al giorno d'oggi come si fa a negare il cambiamento climatico. veramente. siamo un ramo morto dell'evoluzione. troppo stupidi. se questo era il tentativo di creare l'intelligenza direi che è fallito.

reshared this




Dal Brasile arrivano notizie incredibili 😶


Avevo sentito del tentativo di colpo di Stato di Bolsonaro ai danni di Lula, ma una cosa è ssentire la notizia, altra cosa è conoscere i dettagli.

Aveva affidato ad un gruppo militare il compito di UCCIDERE Lula. Come? Era indifferente, andava bene anche l'avvelenamento. In alternativa il Vicepresidente. E anche il Giudice della corte costituzionale, De Moraes, che da sempre indaga sui reati dell'estrema destra. Ma gli elettori dell'estrema destra qualche domanda non se la fanno mai? Mai mai?

Ma ci rendiamo conto? Questi sono gli amici della Meloni, che ovviamente non dice una parola su tutto questo.

Fortuna che ci restano podcast come questo.

open.spotify.com/episode/3phhc…

#bolsonaro #meloni #internazionale #podcast #notizie #brasile #colpodiStato




NoName057(16) avvia la quarta Giornata di Attacchi DDoS. Qualcuno giù, Leonardo senza problemi


Gli hacker di NoName057(16) continuano i loro attacchi di Distributed Denial-of-Service (DDoS) contro gli obiettivi italiani. Molti dei loro canali Telegram sono stati eliminati negli scorsi giorni, sinonimo che la moderazione del social network di Durov sta iniziando a portare i miglioramenti decantati.

Oggi gli obiettivi rivendicati in un post sul nuovo canale Telegram sono i seguenti:
❌Negozio online Parmalat SpA
check-host.net/check-report/234a0982kba8

❌Marcegaglia è un gruppo industriale che produce acciaio al carbonio e inox
check-host.net/check-report/234a0b66ka64

❌TechnoAlpin, specializzato nella produzione di sistemi di innevamento manuale e completamente automatico.
check-host.net/check-report/234a0cbek311

❌Leonardo è una delle più grandi aziende di ingegneria meccanica in Italia (dead on ping)
check-host.net/check-report/234a0ce3k64a

❌Alpi Aviation - produttore italiano di velivoli ultraleggeri
check-host.net/check-report/234a0de4k9a7
Mentre altri siti risentono delle connessioni anomale, il sito di Leonardo è perfettamente raggiungibile. Sinonimo che l’azienda ha tutte le mitigazioni del caso attive per poter reagire ad attacchi come quelli sferrati dal progetto DDoSia.

Ricordiamo sempre che gli attacchi DDoS non arrecano danni ai sistemi, ma per un periodo temporaneamente limitato non permettono un corretto accesso alle pagine web delle aziende colpite. Dopo l’attacco, tutto ritorna nuovamente disponibile.

NoName057(16) è un gruppo di hacker che si è dichiarato a marzo del 2022 a supporto della Federazione Russa. Hanno rivendicato la responsabilità di attacchi informatici a paesi come l’Ucraina, gli Stati Uniti e altri vari paesi europei. Questi attacchi vengono in genere eseguiti su agenzie governative, media e siti Web di società private

Che cos’è un attacco Distributed Denial of Service


Un attacco DDoS (Distributed Denial of Service) è un tipo di attacco informatico in cui vengono inviate una grande quantità di richieste a un server o a un sito web da molte macchine diverse contemporaneamente, al fine di sovraccaricare le risorse del server e renderlo inaccessibile ai suoi utenti legittimi.

Queste richieste possono essere inviate da un grande numero di dispositivi infetti da malware e controllati da un’organizzazione criminale, da una rete di computer compromessi chiamata botnet, o da altre fonti di traffico non legittime. L’obiettivo di un attacco DDoS è spesso quello di interrompere le attività online di un’organizzazione o di un’azienda, o di costringerla a pagare un riscatto per ripristinare l’accesso ai propri servizi online.

Gli attacchi DDoS possono causare danni significativi alle attività online di un’organizzazione, inclusi tempi di inattività prolungati, perdita di dati e danni reputazionali. Per proteggersi da questi attacchi, le organizzazioni possono adottare misure di sicurezza come la limitazione del traffico di rete proveniente da fonti sospette, l’utilizzo di servizi di protezione contro gli attacchi DDoS o la progettazione di sistemi resistenti agli attacchi DDoS.

Occorre precisare che gli attacchi di tipo DDoS, seppur provocano un disservizio temporaneo ai sistemi, non hanno impatti sulla Riservatezza e Integrità dei dati, ma solo sulla loro disponibilità. pertanto una volta concluso l’attacco DDoS, il sito riprende a funzionare esattamente come prima.

Che cos’è l’hacktivismo cibernetico


L’hacktivismo cibernetico è un movimento che si serve delle tecniche di hacking informatico per promuovere un messaggio politico o sociale. Gli hacktivisti usano le loro abilità informatiche per svolgere azioni online come l’accesso non autorizzato a siti web o a reti informatiche, la diffusione di informazioni riservate o il blocco dei servizi online di una determinata organizzazione.

L’obiettivo dell’hacktivismo cibernetico è di sensibilizzare l’opinione pubblica su questioni importanti come la libertà di espressione, la privacy, la libertà di accesso all’informazione o la lotta contro la censura online. Gli hacktivisti possono appartenere a gruppi organizzati o agire individualmente, ma in entrambi i casi utilizzano le loro competenze informatiche per creare un impatto sociale e politico.

È importante sottolineare che l’hacktivismo cibernetico non deve essere confuso con il cybercrime, ovvero la pratica di utilizzare le tecniche di hacking per scopi illeciti come il furto di dati personali o finanziari. Mentre il cybercrime è illegale, l’hacktivismo cibernetico può essere considerato legittimo se mira a portare all’attenzione pubblica questioni importanti e a favorire il dibattito democratico. Tuttavia, le azioni degli hacktivisti possono avere conseguenze legali e gli hacktivisti possono essere perseguiti per le loro azioni.

Chi sono gli hacktivisti di NoName057(16)


NoName057(16) è un gruppo di hacker che si è dichiarato a marzo del 2022 a supporto della Federazione Russa. Hanno rivendicato la responsabilità di attacchi informatici a paesi come l’Ucraina, gli Stati Uniti e altri vari paesi europei. Questi attacchi vengono in genere eseguiti su agenzie governative, media e siti Web di società private

Le informazioni sugli attacchi effettuati da NoName057(16) sono pubblicate nell’omonimo canale di messaggistica di Telegram. Secondo i media ucraini, il gruppo è anche coinvolto nell’invio di lettere di minaccia ai giornalisti ucraini. Gli hacker hanno guadagnato la loro popolarità durante una serie di massicci attacchi DDOS sui siti web lituani.

Le tecniche di attacco DDoS utilizzate dal gruppo sono miste, prediligendo la “Slow http attack”.

La tecnica del “Slow Http Attack”


L’attacco “Slow HTTP Attack” (l’articolo completo a questo link) è un tipo di attacco informatico che sfrutta una vulnerabilità dei server web. In questo tipo di attacco, l’attaccante invia molte richieste HTTP incomplete al server bersaglio, con lo scopo di tenere occupate le connessioni al server per un periodo prolungato e impedire l’accesso ai legittimi utenti del sito.

Nello specifico, l’attacco Slow HTTP sfrutta la modalità di funzionamento del protocollo HTTP, che prevede che una richiesta HTTP sia composta da tre parti: la richiesta, la risposta e il corpo del messaggio. L’attaccante invia molte richieste HTTP incomplete, in cui il corpo del messaggio viene inviato in modo molto lento o in modo incompleto, bloccando la connessione e impedendo al server di liberare le risorse necessarie per servire altre richieste.

Questo tipo di attacco è particolarmente difficile da rilevare e mitigare, poiché le richieste sembrano legittime, ma richiedono un tempo eccessivo per essere elaborate dal server. Gli attacchi Slow HTTP possono causare tempi di risposta molto lenti o tempi di inattività del server, rendendo impossibile l’accesso ai servizi online ospitati su quel sistema.

Per proteggersi da questi attacchi, le organizzazioni possono implementare soluzioni di sicurezza come l’uso di firewall applicativi (web application firewall o WAF), la limitazione delle connessioni al server e l’utilizzo di sistemi di rilevamento e mitigazione degli attacchi DDoS

L'articolo NoName057(16) avvia la quarta Giornata di Attacchi DDoS. Qualcuno giù, Leonardo senza problemi proviene da il blog della sicurezza informatica.



Digital Services Act: La Nuova Regolamentazione Europea sulla Moderazione dei Contenuti Online


Il Digital Services Act (DSA) è una delle normative più ambiziose mai adottate dall’Unione Europea per regolamentare le piattaforme digitali. Il suo obiettivo principale è garantire un ambiente online più sicuro e trasparente, bilanciando la libertà di espressione con la responsabilità delle piattaforme e la protezione degli utenti. Questo regolamento introduce nuovi obblighi per le aziende digitali, ridefinendo il modo in cui i contenuti vengono moderati e gestiti.

Cos’è il Digital Services Act?


Approvato nel 2022 ed entrato in vigore il 17 febbraio 2024, il provvedimento stabilisce regole chiare per le piattaforme online, obbligandole a contrastare la disinformazione, migliorare la trasparenza degli algoritmi e rendere più efficace la moderazione dei contenuti.

Si applica a tutti i servizi digitali, ma introduce requisiti più stringenti per le Very Large Online Platforms (VLOPs) e i Very Large Online Search Engines (VLOSEs), come Google, Facebook, Amazon e TikTok.

Un principio fondamentale della normativa europea è che ciò che è illegale offline deve esserlo anche online, con l’obbligo per le piattaforme di intervenire per rimuovere i contenuti illeciti e proteggere gli utenti.

Obblighi di Rimozione dei Contenuti Illegali


Uno degli aspetti chiave di questa legge riguarda la gestione dei contenuti illeciti. Le piattaforme devono:

  • Implementare sistemi di segnalazione chiari e trasparenti per la rimozione tempestiva dei materiali non conformi.
  • Collaborare con Trusted Flaggers, enti certificati con competenze specifiche nella segnalazione di attività illecite.
  • Garantire agli utenti strumenti di ricorso per contestare eventuali rimozioni ingiustificate.


Contenuti Illegali e Trusted Flaggers


Il regolamento non introduce una lista specifica di contenuti vietati, ma fa riferimento alle normative nazionali ed europee già in vigore. Tra le categorie interessate rientrano:

  • Violazioni del copyright;
  • Discorso d’odio e incitamento alla violenza;
  • Materiale pedopornografico;
  • Contenuti terroristici;
  • Vendita di prodotti e servizi illegali.

Per migliorare l’efficacia delle segnalazioni, la normativa introduce la figura dei Trusted Flaggers. Questi enti devono dimostrare competenze specifiche nel rilevamento di contenuti illeciti, essere indipendenti dalle piattaforme e operare in modo obiettivo. I Coordinatori dei Servizi Digitali degli Stati membri certificheranno e monitoreranno le attività di questi segnalatori.

Trasparenza sugli Algoritmi


La nuova regolamentazione europea impone obblighi di trasparenza per le piattaforme, imponendo loro di spiegare chiaramente come funzionano gli algoritmi di raccomandazione e offrendo agli utenti alternative per personalizzare i contenuti visualizzati. In particolare:

  • Le piattaforme devono chiarire perché certi contenuti vengono mostrati nei feed.
  • Gli utenti devono poter disattivare la personalizzazione algoritmica.
  • Verranno pubblicati report periodici per valutare l’impatto degli algoritmi sulla diffusione delle informazioni.


Sanzioni per le Piattaforme Non Conformi


Le aziende che non rispettano il regolamento rischiano sanzioni fino al 6% del loro fatturato annuo globale, come previsto dall’articolo 52 del DSA.. La Commissione Europea ha il potere di condurre indagini, richiedere report dettagliati e imporre misure correttive in caso di violazioni.

Per evitare una moderazione eccessiva dei contenuti, la normativa introduce:

  • Un sistema di ricorso per gli utenti, che potranno contestare la rimozione dei propri contenuti.
  • Organi indipendenti di supervisione, per garantire imparzialità nelle decisioni di moderazione.
  • Regole più chiare per le piattaforme, evitando decisioni arbitrarie.


Quali Servizi Digitali Sono Coperti?


La regolamentazione europea si applica a una vasta gamma di servizi digitali, tra cui:

  • Fornitori di accesso a Internet e infrastrutture di rete (VPN, VoIP, registrar di domini);
  • Servizi di hosting, come cloud storage (Dropbox, AWS) e web hosting;
  • Piattaforme online, tra cui social network, app store, marketplace digitali e servizi di condivisione di contenuti (Facebook, YouTube, TikTok, Google Play, Apple App Store);
  • Motori di ricerca, soggetti a obblighi specifici se rientrano tra i Very Large Online Search Engines (VLOSEs).


Meccanismi di Ricorso per gli Utenti


Gli utenti che ritengono ingiusta una decisione di moderazione possono contestarla attraverso diversi canali:

  • Reclamo interno: Le piattaforme devono offrire un sistema gratuito e facilmente accessibile per contestare la rimozione di contenuti, valido per almeno sei mesi.
  • Organismi indipendenti di risoluzione delle controversie: Se il reclamo interno non porta a una soluzione soddisfacente, gli utenti possono rivolgersi a enti certificati dallo Stato membro di riferimento.
  • Ricorso ai tribunali nazionali: È sempre possibile portare la questione in tribunale, senza dover prima passare attraverso i meccanismi di reclamo interno.

Le piattaforme sono obbligate a garantire che i reclami vengano gestiti in modo tempestivo, equo e trasparente, evitando decisioni arbitrarie.

Chi Vigila sul Rispetto della Normativa?


La supervisione è affidata alla Commissione Europea e agli Stati membri:

  • La Commissione Europea controlla le piattaforme più grandi (VLOPs e VLOSEs) e gestisce le violazioni più gravi.
  • Gli Stati membri devono designare un Coordinatore dei Servizi Digitali (Digital Services Coordinator) per monitorare le piattaforme nel proprio territorio.
  • Le aziende digitali devono sottoporsi a revisioni indipendenti per garantire la conformità al regolamento.


Conclusione: Un Nuovo Equilibrio tra Sicurezza e Libertà


Questa regolamentazione rappresenta una svolta nella gestione di Internet da parte dell’Unione Europea. L’obiettivo è rendere il web più sicuro, senza limitare eccessivamente la libertà di espressione. Tuttavia, resta da vedere come le piattaforme applicheranno queste nuove regole nella pratica. Il Digital Services Act potrebbe diventare un modello globale, ispirando anche paesi extra-UE come il Regno Unito e gli Stati Uniti, che stanno valutando normative simili per regolamentare le piattaforme digitali. influenzando anche le politiche di altri paesi sulla gestione dei contenuti online.

L'articolo Digital Services Act: La Nuova Regolamentazione Europea sulla Moderazione dei Contenuti Online proviene da il blog della sicurezza informatica.

Joe Vinegar reshared this.



220$ per entrare nella Polizia di Stato Italiana: l’inquietante offerta di EDRVendor


Su BreachForum un utente dallo pseudonimo EDRVendor ha venduto, dopo poche ore dall’annuncio, l’accesso ad una cassetta postale della polizia di stato italiana.

Oltre alla mail viene offerto anche l’accesso ai pannelli riservati alle forze dell’ordine dei principali social network: Meta (Facebook, WhatsApp e Instagram), TikTok e X.

Il prezzo di vendita è di 220 dollari e con 60 dollari in più era possibile avere in bundle anche un “mandato di perquisizione e un mandato di cattura”.

La reputazione di EDRVendor è molto alta su BreachForum e lo stesso utente, a garanzia della transazione, riporta i suoi feedback a 5 stelle su Escrow.

Abbiamo approfondito il profilo di EDRVendor e pare essere specializzato nella vendita di accessi governativi.

Istruzioni pronte all’uso direttamente dall’IaB


Cosa è possibile fare comprando accessi di questo tipo? La risposta è ovvia, ma se per caso avessimo qualche dubbio, EDRVendor offre anche qualche suggerimento.

Avere accesso alla cassetta postale di una forza di polizia genera una “credibilità” tale da commettere ogni sorta di illecito, proviamo a fare qualche riflessione in merito:

  • Presentare richieste di dati di emergenza/richieste di ricerca che includono: Registri delle chiamate/Richieste di conformità delle forze dell’ordine (in combinazione con un mandato di comparizione/ordine del tribunale o come EDR);
  • Sfruttare le Industrie Osint: (iscrivendosi alla posta elettronica del governo e richiedendo crediti gratuiti, soggetti ad approvazione);
  • Estorsione/Scamming/Spooking/Vanità: Avere il potere di influenzare chi si vuole, quando si vuole;
  • Diffondere il ransomware tra i ranghi del governo o dei singoli: Quale miglior catalizzatore per diffondere il ransomware?
  • Phishing di governi o individui: È più probabile che le persone cadano nel vostro phishing se questo viene diffuso da una mail governativa;
  • Richiedere l’accesso a pannelli di social media/forze dell’ordine e servizi di crittografia: Fingetevi un funzionario governativo e richiedete l’accesso ovunque. Scrivere e inviare lettere di raccomandazione: Perché no;
  • Social Engineering contro altri funzionari governativi per aumentare i privilegi all’interno dell’infrastruttura governativa: Pivot, pivot, pivot!

Viene quindi riportata la possibilità di accedere ai portali dedicati alle forze dell’ordine (messi a disposizione dai social network) consente di richiedere informazioni di qualsiasi natura in merito ai profili degli utenti, giustificando la richiesta come relativa ad un’indagine in corso.

Inoltre, da quanto riporta l’Initial Access Broker, è possibile richiedere un EDR (Emergency Data Request) a seguito del quale vengono fornite informazioni quali: log di accesso, IP, numeri di telefono ecc. Per un EDR potrebbero essere richiesti anche documenti comprovanti l’indagine in corso, ecco perché nel bundle in vendita venivano offerti anche un “mandato di attesto e un mandato di perquisizione”.

EDRVendor, nel suo post di vendita, mette anche degli screenshot che dimostrano l’effettiva capacità di eseguire un EDR nei confronti dei vari social media.

Poter recuperare così “facilmente” informazioni su qualsiasi utente di un social media, apre a scenari di CSINT (Closed Source Intelligence) molto evoluti.

Sempre EDRVendor in uno suo post del 23 gennaio 2025 regala una guida molto evoluta sui tool e le tecniche di OSINT/Doxxing: post dal titolo “Best and Most Comprehensive Guide To Doxing/OSINT You Will Find. [FREE!|”.

Per concludere è importante capire che ruolo giocano gli IAB (Initial Access Broker) nel panorama dell’underground, aprendo le porte a gruppi hacker che poi sfruttano questi accessi per portare a segno attacchi più importanti e potenzialmente devastanti.

Abbiamo informato prima di scrivere questo articolo la polizia postale che ci ha detto che stanno già indagando sulla questione.

L'articolo 220$ per entrare nella Polizia di Stato Italiana: l’inquietante offerta di EDRVendor proviene da il blog della sicurezza informatica.



3D Print Yourself A Split Flap Display


Split flap displays! They’re mechanical, clickety-clackity, and largely commercially irrelevant in our screen-obsessed age. That doesn’t mean you can’t have a ball making one of your own, though! [Morgan Manly] did just that, with tidy results.

An ESP32 C3 SuperMini serves as the boss of the operation, running the whole display. The display is designed to be modular, so you can daisy chain multiple characters together to spell longer words. Each module has 37 characters, so it can display the alphabet, numerals 0 to 9, and a blank. Each module contains a 28BYJ-48 stepper motor for controlling the flaps, and a ULN2003 driver board to run it and a PCF8575 IO expander to handle communciation. An A3144 hall effect sensor is also used for positional feedback to ensure the display always shows the right character. The flap mechanism itself is relatively straightforward—a drum with all 37 flaps is until the correct character is reached, with the blank flaps hosting a magnet to trigger the aforementioned hall effect sensor. The flaps themselves are 3D-printed, with filament changes used to color the characters against the background.

If you’ve ever dreamed of building a flap-display clock or ticker, you needn’t dream of finding the perfect vintage example. You can just build your own! The added bonus is that you can make it as big or as small as you like. We’ve seen some interesting variations on the split flap concept recently, too. If you’re cooking up your own kooky electromechanical displays, don’t hesitate to let us know!


hackaday.com/2025/02/20/3d-pri…



Microsoft (Again) Claims Topological Quantum Computing With Majorana Zero Mode Anyons


As the fundamental flaw of today’s quantum computers, improving qubit stability remains the focus of much research in this field. One such stability attempt involves so-called topological quantum computing with the use of anyons, which are two-dimensional quasiparticles. Such an approach has been claimed by Microsoft in a recent paper in Nature. This comes a few years after an earlier claim by Microsoft for much the same feat, which was found to be based on faulty science and hence retracted.

The claimed creation of anyons here involves Majorana fermions, which differ from the much more typical Dirac fermions. These Majorana fermions are bound with other such fermions as a Majorana zero mode (MZM), forming anyons that are intertwined (braided) to form what are in effect logic gates. In theNature paper the Microsoft researchers demonstrate a superconducting indium-arsenide (InAs) nanowire-based device featuring a read-out circuit (quantum dot interferometer) with the capacitance of one of the quantum dots said to vary in a way that suggests that the nanowire device-under-test demonstrates the presence of MZMs at either end of the wire.

Microsoft has a dedicated website to their quantum computing efforts, though it remains essential to stress that this is not a confirmation until their research is replicated by independent researchers. If confirmed, MZMs could provide a way to create more reliable quantum computing circuitry that does not have to lean so heavily on error correction to get any usable output. Other, competing efforts here include such things as hybrid mechanical qubits and antimony-based qubits that should be more stable owing to their eight spin configurations.


hackaday.com/2025/02/20/micros…



Open-Source Random Numbers


Whether it’s a game of D&D or encrypting top-secret information, a wide array of methods are available for generating the needed random numbers with high enough entropy for their use case. For a tabletop game this might be a single die but for more sensitive applications a more robust method of generating random numbers is needed. Programmers might reach for a rand() function of some sort, but these pseudorandom numbers don’t cut the mustard for encryption. For that you’ll need a true random number generator (RNG), and this open-source hardware RNG uses one of the better methods we’ve seen.

The device, called RAVA, is based on a property found in many electronic devices called avalanche breakdown. Avalanche breakdown occurs when a high voltage (in this case approximately 25V) is applied in the reverse bias direction, with this device using a pair of Zener diodes. When this high voltage is applied, an “avalanche” of electrons occurs which allows the diodes conduct in the opposite direction that they would when they are forward biased. This isn’t a constant current flow, though; there are slight variations over time which can be amplified and used as the random number generator. The noise is amplified over a series of op amps and then fed to an ATmega32U4 microcontroller which can provide the user with 136.0 Kbit/s of random data.

Unlike other random number generators, this device is based on a method generally accepted to be truly random. Not only that, but since it’s based on discrete hardware it can be accessed directly for monitoring and replacement in case of faults, unlike other methods which are more “black boxes” and are more opaque in their processes which are thus harder to audit. We also appreciate it’s open-source nature as well, and for some more information on it be sure to check out the paper on it in IEEE. If you’re looking for something to generate random numbers but will also bring some extra flair to the next game night, take a look at this radioactive dice replacement.


hackaday.com/2025/02/20/open-s…

OpenSoul ✅ reshared this.



Sto rivalutando la dipendenza dallo smartphone delle persone. Le vedo per strada, al ristorante, al cinema, occupano uno spazio fisico, però non sono presenti. Sono nel loro smartphone mentre si perdono la vita, così lasciano più spazio agli altri per viverla.


DIY Yagi Antenna Sends LoRa Signals Farther


LoRa gear can be great for doing radio communications in a light-weight and low-power way. However, it can also work over great distances if you have the right hardware—and the right antennas in particular. [taste_the_code] has been experimenting in this regard, and whipped up a simple yagi antenna that can work at distances of up to 40 kilometers.

The basic mathematics behind the yagi antenna are well understood. To that end, [taste_the_code] used a simple online calculator to determine the correct dimensions to build a yagi out of 2 mm diameter wire that was tuned for the relevant frequency of 868 MHz. The build uses a 3D-printed boom a handle and holes for inserting each individual wire element in the right spot—with little measuring required once the wires are cut, since the print is dimensionally accurate. It was then just a matter of wiring it up to the right connector to suit the gear.

The antenna was tested with a Reyas RYLR998 module acting as a base station, with the DIY yagi hooked up to a RYLR993 module in the field. In testing, [taste_the_code] was able to communicate reliably from 40 kilometers away.

We’ve featured some other unique LoRa antenna builds before, too. Video after the break.

youtube.com/embed/gA5SCXw_E1Q?…


hackaday.com/2025/02/20/diy-ya…



#Trump e l'esecutivo assoluto


altrenotizie.org/primo-piano/1…


Queste merde non si levano più nemmeno dopo una condanna. Bisogna tornare ai vecchi sistemi...

ansa.it/sito/notizie/cronaca/2…



Inglese, esperanto o interlingua?


Quale lingua per le relazioni tra persone di nazioni diverse?
Inglese, esperanto o interlingua? O altro?
in reply to Roberto Pellegrino

@Roberto Pellegrino
Il più logico sarebbe l'esperanto. Ma le utopie, anche razionali, perdono di fronte al predominio di un popolo (cfr. impero britannico)




UNIX Archaeology Turns Up 1972 “V2 Beta”


In 1997 a set of DEC tapes were provided by Dennis Ritchie, as historical artifacts for those interested in the gestation of the UNIX operating system. The resulting archive files have recently been analysed by [Yfeng Gao], who has succeeded in recovering a working UNIX version from 1972. What makes it particularly interesting is that this is not a released version, instead it’s a work in progress sitting somewhere between versions 1 and 2. He’s therefore taken the liberty of naming it “V2 Beta”.

If you happen to have a PDP-11/20 you should be able to run this operating system for yourself, and for those of us without he’s provided information on which emulator will work. The interesting information for us comes in the README accompanying the tapes themselves, and in those accompanying the analysis. Aside from file fragments left over from previous users of the same tape, we learn about the state of UNIX time in 1972. This dates from the period when increments were in sixtieths of a second due to the ease of using the mains power frequency in a PDP, so with a 32-bit counter they were facing imminent roll-over. The 1970-01-01 epoch and one second increments would be adopted later in the year, but meanwhile this is an unusual curio.

If you manage to run this OS, and especially if you find anything further in the files, we’d love to hear. Meanwhile, this is not the oldest UNIX out there.


PDP-11/20 image: Don DeBold, CC BY 2.0.


hackaday.com/2025/02/20/unix-a…



Social platforms are not, and can not, be neutral in a context of authoritarianism, and Bluesky cannot avoid this dynamic either. On a lighter note, many experiments with building image and video clients for Bluesky are ongoing, more insight in how ATProto can scale down, and more.


Informatica forense e indagini digitali: uno strumento di bonifica Made in Italy contro spyware e attacchi Man-in-the-middle


Il ruolo dell’informatica forense nel prevenire e risolvere i reati informatici continua ad evolversi parallelamente alle innovazioni tecnologiche, rendendo sempre più vitale un approccio proattivo nel combattere i crimini informatici.

Inoltre la scienza forense informatica, che ha il principale compito di concentrarsi sul recupero, l’analisi e l’esame delle prove digitali – in procedimenti legali o penali – diventa sempre più vitale per la sicurezza informatica e la sicurezza delle informazioni, per questo gli investigatori forensi cercano di perfezionare ogni giorno le loro strategie concentrandosi su indagini svolte ad esempio sui reati informatici, come: frodi e accessi non autorizzati, il furto di proprietà intellettuale, le violazioni di dati, le analisi dei malware e infine le indagini sul traffico non autorizzato e sul traffico di rete in un attacco web. In tal proposito stanno emergendo nuovi strumentazioni per la bonifica contro Trojan Software Spy particolarmente pericolosi e attacchi Man-in-the-middle, una delle minacce più insidiose in rete, poiché il più delle volte una vittima il più delle volte può non rendersi conto di essere stata presa di mira.

Ultimamente vengono sempre più presi di mira i cellulari: questo consente ai criminali di accedere a dati sensibili, intercettare il traffico e le conversazioni o la posizione di un individuo, o addirittura manipolare i dispositivi.

Abbiamo intervistato al riguardo l’esperto in analisi forense Gabriele Gardella della società G&G Computers Forense, che ci ha illustrato il funzionamento di M2Bridge NEW, un progetto Made in Italy nel settore degli AntiSpy, oltre che le diverse minacce parallelamente ad alcune operazioni preliminari di controllo sul dispositivo per testare se si è stati presi di mira da software dannosi.

M2Bridge NEW: monitorare e analizzare il traffico per rilevare i Trojan Software Spy e proteggere contro le minacce digitali più sofisticate


M2Bridge NEW di G&G Computers Forense è un dispositivo che utilizza la tecnologia di Sniffing – “Man in the Middle” passivo, che consente di monitorare e analizzare il traffico dati di qualsiasi cellulare o tablet, rilevando l’eventuale presenza di Trojan – Software Spy in un dispositivo. Ciò diventa spesso necessario per mettere in sicurezza il dispositivo in una convergenza tra sicurezza informatica e sicurezza fisica.
M2 Bridge G&G computerr forense bonifica spywareImmagine: M2Bridge New della società G&G Computers Forense

Software spia: le tipologie di attacco e le vulnerabilità da tenere sotto controllo


Per comprendere quanto siano diffusi i software spia e i pericoli in rete basterebbe leggere uno dei rapporti di Amnesty internationalin cui si evidenzia la scoperta – con prove forensi – di come le autorità serbe abbiano utilizzato alcuni prodotti ( tra cui Cellebrite o NoviSpy) per mettere sotto controllo i telefoni cellulari di attivisti e giornalisti. Tali software sfruttavano una vulnerabilità zero-day nei dispositivi Android, aggirando così le impostazioni di sicurezza. Tale vulnerabilità ha interessato infatti milioni di dispositivi in tutto il mondo che utilizzavano i popolari chipset Qualcomm. Successivamente potremmo anche parlare del caso Paragon. Il cui spyware Graphite è stato utilizzato per colpire almeno 90 persone in due dozzine di Paesi. Anche in questo caso sono stati presi di mira giornalisti investigativi e attivisti. Vicenda che ha suscitato un forte dibattito politico in Italia. Ma il software Trojan Spy non è utilizzato solo per la sorveglianza: i dispositivi cellulari sono un punto di accesso per i criminali informatici per ottenere password e informazioni critiche per poi infiltrarsi nelle reti aziendali. Soprattutto è importante considerare che alcuni di questi software spia finiscono nel mercato nero della Drak Web: ciò è accaduto quando l’accesso al software Pegasus è stato messo in vendita per la cifra esorbitante di 1.500.000$, pubblicizzato da “un canale Telegram di supposta origine russa, noto per essere un punto d’incontro per malintenzionati digitali”.

I Trojan-Spy sono software subdoli che ottengono i privilegi di sistema e possono spiare il modo in cui viene utilizzato un dispositivo prendendone il controllo e persino portandolo al KO, oltre a poter monitorare e manipolare i dati o a catturare schermate o ottenere un elenco delle applicazioni in esecuzione. Le possibilità di spionaggio e intercettazione telefonica di questi software spia sono sorprendentemente invasive: un dispositivo sotto controllo può diventare un vero e proprio localizzatore GPS. Abbiamo chiesto a Gabriele Gradella quali pericoli rappresenti un malware di questo tipo alla luce della crescita dei crimini informatici e quale è il pericolo per l’utente infettato da un Trojan-Spy, oltre ai problemi di privacy.

Gabriele Gardella: L’aumento dei crimini informatici rende i Trojan Software Spy particolarmente pericolosi. Questi software malevoli, subdoli e difficili da individuare, possono compromettere seriamente la tua sicurezza e la tua privacy. Tra i principali pericoli vi sono:

  1. Il Furto di dati sensibili come le informazioni personali, i dati aziendali e le conversazioni private. Per quanto riguarda le Informazioni personali, I trojan possono rubare password, dati bancari, numeri di carte di credito, documenti d’identità, indirizzi, numeri di telefono e altre informazioni personali, che possono essere utilizzate per furto d’identità, frodi finanziarie o ricatti. Riguardo ai dati aziendali se il tuo dispositivo infetto è utilizzato per lavoro, i criminali informatici possono accedere a informazioni riservate dell’azienda, come progetti, contratti, dati finanziari o segreti industriali, causando gravi danni economici e reputazionali. Infine per ciò che concerne le conversazioni private i malware possono intercettare chiamate, messaggi, email e altre comunicazioni, violando la tua privacy e ottenendo informazioni che possono essere usate contro di te.
  2. Spionaggio e controllo remoto: i trojan possono operare una sorveglianza costante: possono attivare la webcam e il microfono del tuo dispositivo a tua insaputa, permettendo ai criminali informatici di spiarti e ascoltarti in qualsiasi momento. In alcuni casi, i criminali possono prendere il controllo completo del dispositivo consentendo loro di rubare dati, installare altri malware, inviare email o messaggi a tuo nome – con rischi economici e relativi alla reputazione – o compiere altre azioni dannose che possono danneggiare il dispositivo.

Ma come mettersi al riparo?

Gabriele Gardella di G&G Computers Forense ci ha parlato delle varie tipologie di attacco alle quali ognuno di noi può essere vulnerabile.

Oltre al popolare Phishing che ci spinge a scaricare allegati dannosi o malware tramite anche ingegneria sociale, esistono purtroppo “Wi-Fi pubblici non sicuri, che possono esporre il cellulare a rischi di intercettazione dei dati” ha evidenziato Gabriele. Oltre poi alla vulnerabilità dei nostri dispositivi, del loro sistema operativo o delle applicazioni scaricate, che possono compromettere la nostra sicurezza, si aggiungono “SMS e chiamate spam, che possono essere utilizzati per inviare link o allegati dannosi, o per truffare la vittima”, ha aggiunto. Per finire vi sono gli attacchi di “SIM swapping”, tramite i quali il numero di telefono della vittima viene trasferito su una nuova SIM card, quindi controllata dal criminale per accedere a messaggi, chiamate, e-mail e altri dati della vittima. Ultimi ma non meno importanti sono gli “attacchi Man-in-the-Middle (MitM), che consistono nell’intercettare le comunicazioni tra il cellulare e un server, per rubare dati o modificare le informazioni scambiate”.

RHC: Quali sono le operazioni preliminari di controllo sul dispositivo per accorgersi di essere stato preso di mira?

Gabriele Gardella: Prevalentemente ci sono fattori che possono allertare l’utilizzatore come:

  • Il rallentamento generale del dispositivo, che è diventato più lento del solito, le app si aprono con difficoltà o si bloccano spesso.
  • Un surriscaldamento anomalo: Il telefono si surriscalda anche quando non lo si utilizza intensamente.
  • Un consumo eccessivo della batteria: La batteria si scarica molto più rapidamente del solito, anche in modalità standby.


M2 Bridge New: da dove nasce il progetto Made in Italy e quali sono le sue caratteristiche principali


Spesso i Trojan-Spy vengono distribuiti attraverso siti Web e false app e rappresentano un problema serio: rimuoverli immediatamente è una priorità elevata. Qui arriva M2 Bridge New di MgExtreme. Abbiamo chiesto a Gabriele Gardella di raccontarci da dove nasce il progetto e quali evoluzioni ha avuto nel tempo per affrontare i nuovi rischi in materia di sicurezza informatica.

Gabriele Gardella: Il progetto prende vita inizio 2021 da un’idea di Marco Muratori (www.mgextreme.com), ancora non esisteva un apparato hardware il tutto veniva gestito da un pc, a maggio dello stesso anno nasce il primo prototipo nominato M2 Bridge ad agosto un’evoluzione di questo ovvero il prodotto definitivo. Luglio 2024 una data veramente importante, grazie ad esperti collaboratori che coordino e supervisiono e un’accurata ricerca ingegneristica, prende vita M2 Bridge New come lo conosciamo oggi.

E’ importante evidenziare chelL’apparato M2 Bridge New è provvisto di regolare certificazione CE, attestandone la conformità agli standard europei di sicurezza e la piena idoneità all’uso e alla commercializzazione. Tale conformità si estende anche nella validità dei report generati.
M2Bridge New, Sniffing (Man in the Middle passivo) Immagine: M2Bridge New, Sniffing (Man in the Middle passivo).
RHC: Gli strumenti investigativi hanno fatto molta strada nella scienza forense digitale e continuano a svolgere un ruolo importante nei casi penali e civili. Come avviene l’analisi e la bonifica di un dispositivo con M2 Bridge New? L’intercettazione del traffico rispetta i parametri privacy utente?

Gabriele Gardella: E’ indispensabile che il proprietario del cellulare si trovi nello stesso ambiente in cui è presente M2 Bridge New; ed è sufficiente che si agganci alla rete Wi-Fi locale che M2 Bridge New andrà a generare e segua le indicazioni dell’operatore. Quindi assicuriamo massima riservatezza e rispetto della privacy, infatti il Cellulare o Tablet da analizzare non viene neppure “toccato dall’operatore”.

In automatico verrà generato un Report (pdf in italiano) il quale produce documentazione certificata ammissibile ed utilizzabile in corso di procedimento legale più un file capture.pcap per utilizzo ed analisi da parte di un operatore specializzato in informatica forense. È possibile analizzare qualsiasi dispositivo con qualunque sistema operativo e l’analisi è estremamente veloce e automatizzata.
Bridge New capture.pcap file Immagine: M2 Bridge New,esempio di un file capture.pcap generato automaticamente

RHC: Rilevando uno spyware su un dispositivo si mette in sicurezza una rete di persone: a vostro parere come M2 Bridge New contribuisce alla sicurezza informatica e come può essere utile per una risposta immediata agli incidenti e per comprendere gli attacchi in corso?

Gabriele Gardella:M2 Bridge New, innovazione nella Sicurezza Informatica, rappresenta un salto qualitativo nel campo della cybersecurity, offrendo una soluzione all’avanguardia per la protezione contro le minacce digitali più sofisticate. Questo sistema intelligente è il risultato di un’approfondita analisi delle tattiche utilizzate dai cyber criminali nelle loro campagne contro istituzioni governative, imprese, organizzazioni della società civile e privati cittadini.

L'articolo Informatica forense e indagini digitali: uno strumento di bonifica Made in Italy contro spyware e attacchi Man-in-the-middle proviene da il blog della sicurezza informatica.



(Estratto da: “Il bisogno di pensare” di Vito Mancuso)

Sono alla ricerca di un punto fermo su cui appoggiarmi per sollevare la mente dai traffici quotidiani e provare a dare stabilità e prospettiva alla mia vita. Ricerco la roccia su cui costruire una casa che possa resistere all'imperversare delle acque e dei venti a cui è inevitabilmente esposta l'esistenza. Tocco il mio corpo, con la mano destra premo l'avambraccio sinistro, poi con entrambe le mani premo le gambe mi metto le mani sulla testa stringendola forte, allargo le braccia, stringo i pugni, faccio i muscoli, provo un sentimento piacevole nel sentire la solidità dei bicipiti. Io sono. Mi metto a correre. Sono sulla spiaggia del mare e corro cadenzato, resistente, non mi fermo, i muscoli rispondono, il fiato è controllato. Io sono. Questa solidità della materia corporea mi dà soddisfazione e sicurezza, e mi viene da pensare con un sorriso che è il mio corpo il mio punto fermo.
Il che è vero, e non è vero. È vero, perché il mio corpo contiene la risposta al senso della mia vita a livello formale, in quanto portatore della logica dell'armonia relazionale; non è vero, perché il mio corpo non è per nulla fermo, anzi già ora non è più forte ed elastico come quando ero giovane e lo sarà sempre meno con il passare dei giorni, fino alla fine inevitabile che attende tutti i fenomeni che nascono nel tempo. Basterebbe questo per dimostrare la falsità di quel realismo ingenuo, su cui purtroppo molti strutturano la loro esistenza, che fidandosi del corpo e conoscendo solo il corpo, conduce a collocare nella materia corporea e in tutto ciò che la soddisfa (cibo, piaceri, abiti, gioielli, ricchezze...) il senso stesso del vivere.
In realtà questo realismo ingenuo del senso comune non regge non solo perche il corpo è destinato a scomparire, ma anche perche l'atomo è praticamente vuoto. Qualcuno si chiederà che cosa c'entra l'atomo e io ora cercherò di argomentare.
Da molti anni ormai la fisica ci insegna che rispetto al volume complessivo dell'atomo il nucleo è piccolissimo, e rispetto al nucleo gli elettroni sono ancora più minuscoli, così evanescenti che non si sa se abbiano natura corpuscolare oppure ondulatoria. Un esperto ha scritto che, se immaginiamo il nucleo largo 10 cm, l'intero atomo dovrebbe estendersi per 10 km.
Ora 10 cm è più o meno una spanna, unità di misura popolare data dalla mano aperta..... Ora aprite bene la mano a formare una spanna e pensate a un punto distante 10 km da dove vi trovate. Guardate i 10 cm della vostra mano aperta e andate con la mente a quel punto che avete prescelto, immaginando come vuoto tutto lo spazio nel mezzo. 10 km di vuoto! Gli esperti ci dicono che sono queste le proporzioni dell'atomo, cioè del fondamento della materia: il quale, a questo punto, appare come uno spazio quasi interamente vuoto. La materia tuttavia a noi risulta piena, dura, solida, e questo avviene perche essa deriva la sua compatta consistenza dal vorticare a velocità impensabili degli elementi atomici, i quali a loro volta tracciano danze a velocita estreme.

andreas reshared this.



In questo assurdo mondo è l'aggredito a doversi giustificare per volere perseguire una pace giusta.

Peggio di così rimane davvero solo l'asteroide.

mstdn.social/@noelreports/1140…


Zelensky: "Ukraine has been seeking peace from the first second of this war, and we can and must make peace reliable and lasting so that Russia can never return with war again. Ukraine is ready for a strong, truly beneficial agreement with the President of the United States on investments and security. We have proposed the fastest and most constructive way to achieve a result. Our team is ready to work 24/7. "

Emanuele reshared this.

in reply to Simon Perry

Se solo l'unione europea fosse davvero una unione.. Invece non vale nulla di fronte alle grandi potenze. Che grande delusione,dover vedere questi soprusi e non poter fare nulla..
Trump distrugge tutto quello che tocca e con suo amico Putin si partirà il mondo.
Ursula e tutti noi staremo a guardare dal balcone.
in reply to Emanuele

@Emanuele sì, sche si sbricioli in centinaia e centinaia di pezzettini che colpiscano chirurgicamente.
in reply to Emanuele

@Emanuele purtroppo è così. Come dicevo in un altro post è il momento di amare l'Europa, proprio perché è in grande difficoltà e crisi di identità.

Leggo invece tanti pensieri che la vogloino smembrata, "tanto non serve a niente".

in reply to Simon Perry

I faciloni, semplicisti e complottisti vari la fanno facile.
Torniamo alla lira urlano belli tronfi.
L'Europa smembrata è esattamente quello che vogliono le grandi potenze tutte.
L'unione è giovane, richiede impegno e resilienza con visione unita e partecipata, tutte belle parole che però i governanti dei singoli stati non possono perseguire per via degli interessi dei propri stati oltre che per le divergenze di visione politica che si alternano continuamente.
in reply to Emanuele

@Emanuele comunque riflettevo che su questo c'è un piano preciso, e non è un complotto. Una UE unita e forte darebbe fastidio a chiunque.

Basta vedere l'oggetto delle fake news russe, mirano sempre a destabilizzarci

in reply to Simon Perry

Certamente c'è un piano preciso e il nostro presidente del consiglio è un asset fondamentale nelle mani di #trump &co.
Vedremo che fine ci faranno fare, io vedo solo nubi molto scure all'orizzonte.

Ma hai visto il post di Trump con la corona in testa dove proclama "lunga vita la re"?
AGGHIACCIANTE

in reply to Emanuele

@Emanuele si. Agghiacciante e distopico.

Poco fa ascoltavo le imprese del loro grande amico bolsonaro.

Ome ci siamo arrivati? Purtroppo lo sappiamo.



Andrea Casu del Pd alza le barricate contro Musk in Parlamento: “Il governo sostenga l’industria nazionale”


@Politica interna, europea e internazionale
Il Partito democratico ha chiesto al Governo Meloni di “garantire il sostegno all’industria nazionale” dell’Aerospazio, sottolineando i rischi di “aprire la porta a Starlink di Elon Musk, mettendo in secondo piano le imprese italiane ed europee del



The company, which owns IGN, CNET, PCMag, and dozens more outlets and properties, took down specific information about its diversity commitment on multiple pages on its website over the past several weeks. #dei
#Dei


Fediversici amici, leggo tanto sconforto e tanti commenti disfattisti in merito all'Europa, soprattutto per quella che sembra essere una spinta all'inerzia in un momento in cui ci si auspicherebbero invece reazioni forti da parte nostra, in merito tutto quello che conta accadendo intorno.

Non fraintendetemi, io stesso non capisco come certe cose siano possibili; non capisco come possa accadere che ci si muove scompostamente, dopo che abbiamo investito tanto su un'Europa unita e per coso tanto tempo.

Credo però che non dobbiamo cedere ai pensieri disfattisti, ma piuttosto reagire (non so come, lo ammetto).

Leggo su alcuni profili che l'Europa andrebbe sciolta perché ormai inutile, ma io dico di no. Se il condominio in cui viviamo non ci soddisfa, la soluzione non può essere quella di raderlo al suolo, o smembrarlo: dopo, non avremmo più una casa.

Stiamo più attenti a chi scegliamo come amministratore; facciamo altre cose, facciamo qualsiasi altra cosa ma il condominio non va smembrato, o sarà la fine per tutti. Anzi, sarebbe proprio questo il momento di volere molto più bene alla nostra casa.

#Europa #UE #EU #Europe #trump #russia #ucraina #Musk

reshared this



Pico Gets a Speed Bump


The release notes for the 2.1.1 Raspberry Pi Pico SDK have a late holiday present: The RP2040 chip is now certified to run at 200 MHz if you use at least 1.15V as the supply voltage.

Previously, the certified speed was 125 MHz, although it was well-known you could overclock the device. By default, the 125 MHz figure is still what you’ll get, though. If you want a higher frequency, you need to set SYS_CLK_MHZ to 200 or even 250 before doing a build.

They hint that more speed increases may happen in the future. If you want do go as fast as they’ll allow, you can set PICO_USE_FASTEST_SUPPORTED_CLOCK=1 instead. This will always pick the highest frequency which is currently 250 MHz.

There are other updates, too, of course. We noted several bug fixes and a new version of TinyUSB. There are also some new examples, including a few that they forgot to mention in version 2.1.0. We were particularly interested in the mqtt examples, a PIO/DMA UART example, and the multi CDC USB example, something we’ve struggled to work around before on other projects.

So what will you do with a faster Pico? We doubt we are going to see a practical 1 GHz overclock. The emphasis is on the word practical. But we have seen 312 MHz.


hackaday.com/2025/02/20/pico-g…



Leonardo e Baykar fanno asse sui droni? Ecco le ultime novità

@Notizie dall'Italia e dal mondo

Secondo un articolo apparso sul Fatto Quotidiano, Leonardo sarebbe in trattative con l’azienda turca Baykar per una possibile collaborazione sui droni militari. Stando alle indiscrezioni, un Memorandum of Understanding (MoU) tra le due aziende sarebbe già pronto o comunque in fase avanzata di



Spese per la Difesa, la Danimarca punta a superare il 3% del Pil

@Notizie dall'Italia e dal mondo

La Danimarca ha deciso di rafforzare in modo significativo il proprio comparto difensivo. La prima ministra danese, Mette Frederiksen, ha annunciato che Copenaghen porterà la spesa militare al 3,2% del Pil nei prossimi due anni, rispetto al 2,37% del 2024. Un incremento che segna una svolta



È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale


@Politica interna, europea e internazionale
È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Il magazine, disponibile già da ora nella versione digitale sulla nostra App, e da domani, venerdì 21 febbraio, in tutte le edicole, propone ogni due settimane inchieste e approfondimenti sugli affari e il potere in



Chi sono?


Per molte persone, sono Trent.
Non mi piace etichettarmi con ciò che faccio nella vita o con la mia professione, anche se l'ho fatto nella descrizione del mio profilo 🤯
Sono un operatore di Sanità Pubblica nell'ambito delle Cure Primarie, ma credo che in un universo parallelo sarei un informatico o un astronomo. Le mie competenze informatiche sono infatti ridotte, ma sufficienti ad avermi fatto avvicinare al mondo del Fediverso e del self-hosting, con lo scopo principale di tenermi lontano dalla spazzatura che è diventato Internet negli ultimi anni.
Sono presente pure su Mastodon (mastodon.uno/@trentwave) e ho aperto molto recentemente un blog su Writefreely (noblogo.org/dispettosociosanitario), quest'ultimo per ironizzare e polemizzare in maniera pulita sulle situazioni che mi capitano al lavoro, e, talvolta, per esprimere il mio personalissimo punto di vista sul mondo. In futuro, mi piacerebbe sfruttare il blog per fare anche un po' di debunking in ambito di #fisioterapia e #riabilitazione, e per fornire una buona informazione basata su evidenza e prove di efficacia.


La Darpa rilancia sul quantum. Ecco come

@Notizie dall'Italia e dal mondo

Il programma Quantum Benchmarking Initiative (Qbi) della Defense Advanced Research Projects Agency sta registrando risultati inaspettati dallo sviluppo dei computer quantici, risultati che hanno portato lo stesso capo del progetto Joe Altepeter (che tralaltro si autodefinisce un “quantum skeptic”) ad annunciare una nuova tranche di



Linkc Ransomware: La Nuova Cyber Gang che Punta All’Intelligenza Artificiale


Nel attività di analisi delle underground del gruppo DarkLab, ci siamo avventurati su un sito onion che a quanto pare è un Data Leak Site (DLS) di una nuoa cyber gang ransomware.

Questo nuovo attore chiamato Linkc, è stato autore di un recente colpo ai danni di H2O.ai. Il loro Data Leak Site—una pagina minimalista e priva di ulteriori informazioni—lascia intravedere solo l’essenziale: un leak di dati sensibili e codice sorgente appartenenti a una realtà specializzata in Intelligenza Artificiale.

Nuovo Gruppo, Vecchi Schemi?


Nonostante Linkc si mostri come un gruppo inedito, l’operazione ricalca il modello ormai consolidato del doppio ricatto:

  1. Compromissione e cifratura dei sistemi dell’azienda vittima.
  2. Sottrazione e pubblicazione graduale dei dati sensibili su un Data Leak Site.

La novità, in questo caso, è l’estrema scarnezza del portale di leak, che presenta:

  • Un logo e un breve post.
  • I dettagli relativi alla compromissione di H2O.ai.
  • Nessuna sezione aggiuntiva (FAQ, contatti, “chi siamo”).

Questa scelta potrebbe avere finalità di sicurezza operativa (minor tracciabilità) e di maggiore impatto mediatico: mostrare subito la preda e i dati rubati.

La Prima Presunta Vittima: H2O.ai


Il gruppo Linkc ha scelto come primo obiettivo un’azienda specializzata nello sviluppo di piattaforme di Machine Learning e servizi IA. Secondo quanto riportato:

  • Sono stati sottratti dataset non anonimizzati di clienti, destinati al training dei modelli AI.
  • È stato esfiltrato il codice sorgente completo di progetti Git, incluso software per la guida autonoma e modelli GPT.

Al momento, non possiamo confermare la veridicità della notizia, poiché l’organizzazione non ha ancora rilasciato alcun comunicato stampa ufficiale sul proprio sito web riguardo l’incidente. Pertanto, questo articolo deve essere considerato come ‘fonte di intelligence’.

Perché Proprio H2O.ai?


  • Alta Visibilità: colpire un’azienda che lavora con l’IA fa più “rumore” mediatico.
  • Valore dei dati: dataset proprietari e codice sorgente AI sono risorse di grande interesse per concorrenza scorretta, spionaggio industriale e attività di cybercrime.
  • Pressione di immagine: le aziende tech sono spesso giudicate (e a volte penalizzate) per eventuali falle di sicurezza.


Conclusioni


Linkc ha fatto il proprio debutto sulla scena del cybercrime con un approccio intimidatorio e un portale minimalista. La scelta di prendere di mira H2O.ai ha subito evidenziato la loro inclinazione a colpire realtà legate all’Intelligenza Artificiale, potenzialmente per monetizzare dati e tecnologie ad alto valore. Per chi si occupa di sicurezza informatica, è fondamentale:

  • Tenere alto il livello di guardia su piattaforme IA e asset sensibili.
  • Studiare gli Indicatori di Compromissione (IoC) e le TTP di nuovi gruppi come Linkc.
  • Condividere informazioni di threat intelligence in tempo reale, unendo forze e competenze per arginare il fenomeno ransomware.

Il mondo del cybercrime è in costante evoluzione, e Linkc ne è l’ennesima conferma. Resta da vedere se questo gruppo continuerà con altre offensive di alto profilo o se si limiterà a casi selezionati. Nel frattempo, gli esperti di sicurezza dovranno affinare ulteriormente i propri strumenti di monitoraggio e difesa, preparandosi a nuove tattiche di estorsione digitale.

Come nostra consuetudine, lasciamo sempre spazio ad una dichiarazione da parte dell’azienda qualora voglia darci degli aggiornamenti sulla vicenda. Saremo lieti di pubblicare tali informazioni con uno specifico articolo dando risalto alla questione.

RHC monitorerà l’evoluzione della vicenda in modo da pubblicare ulteriori news sul blog, qualora ci fossero novità sostanziali. Qualora ci siano persone informate sui fatti che volessero fornire informazioni in modo anonimo possono utilizzare la mail crittografata del whistleblower.

L'articolo Linkc Ransomware: La Nuova Cyber Gang che Punta All’Intelligenza Artificiale proviene da il blog della sicurezza informatica.




#NoiSiamoLeScuole, il video racconto di questa settimana è dedicato a due Scuole primarie della provincia di Terni, la “Goffredo Mameli” di Amelia e la “Albert Bruce Sabin” di San Gemini, che, con i fondi #PNRR destinati alla realizzazione di nuove s…


Microwave Motion Detector Notifies Your Smart Phone


Your garden variety motion detector uses IR, but these days, there are fancier technologies for achieving similar goals. If so desired, you can source yourself a microwave-based presence sensor instead. Indeed, like [N-08 Labs], you might like to whip one up into a basic intrusion detection system.

The idea is simple enough—take a RCWL-0516 microwave presence sensor, and set it up to detect motion and warn you when it happens. It’s a simple part to use—it simply drives a 3.3 volt logic output high if it detects someone or something. It basically just emits a microwave signal and detects a change in phase when someone or something—usually something fleshy—is in front of it. [N-08 Labs] simply hooked one up to an IO pin on an ESP8266, with the microcontroller board set up to communicate wirelessly with a Blynk IoT app, which then in turn fires off a smartphone notification that the sensor picked something up. The whole thing is built inside the shell of an AC adapter that provides power and let it easily hide in plain sight.

A project like this doesn’t just have to be for security purposes. You might even just use it to determine when your pet (or a racoon) is using the cat door, or similar. Indeed, we’ve seen great solutions to that particular problem, too. Video after the break.

youtube.com/embed/LwFUjJAT_88?…


hackaday.com/2025/02/20/microw…



In cassa integrazione per colpa del ransomware: sempre più casi in Italia


@Informatica (Italy e non Italy 😁)
Aumenta il numero di aziende costrette a chiedere la cassa integrazione per i propri dipendenti a causa di un attacco ransomware che ha bloccato la produzione. E, ancora una volta, il settore manifatturiero risulta essere quello più impattato. Una vista




SPID e CIE, scoperte e risolte vulnerabilità nelle librerie .NET: quali raccomandazioni


@Informatica (Italy e non Italy 😁)
Due vulnerabilità critiche in librerie .NET sviluppate da terzi e usate per le procedure di autenticazione di SPID e CIE avrebbero potuto consentire agli attori della minaccia di impersonare utenti legittimi e ottenere accesso