Vulnus vs. Bug: il Coaching tra maschere pirandelliane e patch di sistema
Siamo connessi, connessi a tutto, iperconnessi. La nostra vita professionale e sociale è scandita da deadline strettissime e da un’asticella che viene continuamente alzata, dobbiamo spingere. Ci imponiamo tacitamente di essere macchine perfette, sistemi infallibili, attivi, proattivi, sempre in allerta.
Un momento però: l’essere umano non è una macchina e, senza dubbio, non è perfetto.
In un sistema operativo o in un software complesso, sappiamo che, probabilmente, ad un certo punto si troverà un bug di sistema o una fragilità strutturale per poi attivarsi immediatamente per riparare o prevenire un danno o potenziale tale.
E allora, perché accettiamo la fragilità nei sistemi che creiamo, ma rifiutiamo la fragilità nell’essere umano che siamo?
Abbiamo delle vulnerabilità profonde, ferite nel nostro io, per le quali proviamo vergogna e che cerchiamo disperatamente di mascherare. Perché? Essere vulnerabili ci espone alla paura di non essere abbastanza, alla vergogna privata e silenziosa di essere imperfetti. L’imperfezione, di questi tempi, sembra qualcosa di non contemplato, non accettabile. Vogliamo vite perfette, carriere perfette, persone perfette.
La parola vulnerabilità deriva dal latino vulnus, che significa, appunto, ferita. La vulnerabilità è, per definizione, la condizione di poter ricevere una ferita, la paura di poter essere offesi o colpiti.
Per paura di questa ferita, adottiamo una strategia di occultamento: nascondiamo lo squarcio emotivo, sperando che non venga mai scoperto.
Questa strategia non è difesa, ma solo un rinvio del rischio. La maschera di perfezione che indossiamo non ci rende più forti; ci rende più rigidi e, quindi, più fragili di fronte a un fallimento inatteso, piccolo o grande che sia.
La necessità di mascherare le nostre fragilità ci costringe a vivere nella non-autenticità, un concetto esplorato in modo magistrale da Luigi Pirandello in “Uno, Nessuno, Centomila”.
Mettiamo delle maschere per rispondere a quello che gli altri si aspettano da noi: il collega perfetto, il capo infallibile, il genitore impeccabile. E noi cambiamo maschera a seconda del ruolo che interpretiamo e della persona che abbiamo di fronte. Nessuno sa chi siamo veramente.
Pirandello scrive nel suo romanzo:
“Imparerai a tue spese che nel lungo tragitto della vita incontrerai tante maschere e pochi volti.”
Vitangelo Moscarda, detto Gegè, il protagonista, sperimenta la crisi d’identità quando scopre che l’immagine di sé che egli possiede (Uno) è drasticamente diversa dalla miriade di immagini che gli altri proiettano su di lui (Centomila).
L’Uno è quindi l’identità che crediamo di avere, il nostro sistema di valori e il nostro senso profondo.
I Centomila, sono le maschere che indossiamo in base al contesto e alle aspettative altrui. Ogni maschera è un tentativo di proteggere l’Uno dalla ferita potenziale del giudizio.
Nessuno come il risultato della scoperta che il nostro “vero io” sia quasi irraggiungibile o inesistente sotto la stratificazione delle maschere, portando a una profonda crisi di identità. “Chi sono io, al di là del mio ruolo professionale e sociale?”. È il punto di rottura, il fallimento del sistema-maschera, dove il costo di mantenere la finzione supera la nostra energia vitale, portandoci a un profondo senso di vuoto, di smarrimento.
Questo disallineamento è l’equivalente umano di un sistema che opera su valori non allineati al proprio scopo fondamentale.
Qual’è il costo di vivere incastrato in Centomila maschere?
Mantenere le maschere richiede un enorme dispendio di energia cognitiva ed emotiva, aumentando esponenzialmente il rischio di burnout e stanchezza cronica.
La maschera, rigida e fragile, non è uno scudo ma è la nostra più grande area di vulnerabilità. Un piccolo fallimento o una critica può frantumarla completamente, causando un crollo del nostro equilibrio interiore.
I team e le relazioni prosperano sulla fiducia. Un leader che indossa una maschera costante non ispira fiducia autentica, limitando la collaborazione aperta e l’innovazione nel team.
Cosa distingue veramente l’Uno?
L’Uno può evolvere e riscriversi. L’essere umano ha qualcosa che anche l’Intelligenza Artificiale più avanzata, con tutta la tecnologia e l’evoluzione straordinaria, non potrà mai replicare: noi abbiamo il coraggio e la creatività necessarie per comprendere a fondo come funzioniamo e quindi, come possiamo trasformarci ed evolvere. Ognuno a proprio modo, con i propri tempi e la propria strada.
Questa capacità di trasformazione è la nostra funzionalità unica, la vera essenza dell’Uno che sfugge alla rigidità delle maschere. Laddove un sistema informatico, quando trova un bug, deve correre ai ripari con una patch esterna, l’essere umano ha in sé la spinta, quella miccia che è una combo potente di coraggio e creatività che può innescare un processo di trasformazione interna.
La ricercatrice americana Brené Brown ha dedicato anni allo studio di questo fenomeno, scoprendo che la vulnerabilità non è un difetto da eliminare, ma il luogo di nascita del coraggio, della creatività e della connessione.
“La vulnerabilità non è vincere o perdere. È avere il coraggio di farsi vedere ed essere visti quando non si ha il controllo sul risultato.” – Brené Brown
Se innescato, questo processo di accettazione porta all’annientamento della vergogna di fronte ad una vulnerabilità. Diventa, proprio come dice Brené Brown, l’accettazione del rischio, senza garanzia sui risultati, ma con la libertà di uscire dalla trappola del perfezionismo che ci imprigiona in quella percezione di non essere abbastanza.
Che ruolo può avere il Coaching in tutto questo?
Guardare in faccia le proprie vulnerabilità è impegnativo. Farsi domande che guardano in profondità è scomodo, può destabilizzare e può anche mettere in subbuglio quel sistema di valori che credevamo inespugnabile.
Proprio qui interviene il coaching: nel caos, quando il banco potrebbe saltare e la crisi d’identità del Nessuno si fa sentire.
Il coaching è un processo di esplorazione in modalità protetta del sistema-persona. Lavorare con un coach significa esplorare se stessi e il proprio potenziale in un ambiente sicuro, dove la riservatezza è una priorità assoluta e dove è possibile esporsi senza la paura del giudizio esterno che ci ha indotti ad indossare le Centomila maschere.
Il coach non fornisce la soluzione ma pone quelle domande scomode e mirate, una per volta, che aiutano l’individuo a eseguire la propria valutazione interna del rischio arrivando ad un piano d’azione personale. Il coach può supportarti attraverso domande che facciano luce su ciò che non hai mai detto ad alta voce o su ciò a cui non avevi ancora pensato.
Per esempio: cosa succederebbe se domani mattina cadesse la maschera del collega perfetto? Oppure, chi o cosa ti potrebbe aiutare a sentire meno la pressione quando un problema plana nella tua inbox? O, ancora più in profondità, qual è il valore che stai sacrificando per mantenere l’illusione di perfezione?
Immaginiamo un ambiente che permette l’esposizione controllata, un luogo per fare un passo fuori dalla trappola del perfezionismo, accettando l’incertezza e il rischio emotivo, dove il linguaggio è libero, la mente è libera, e il giudizio è completamente assente.
Ci vuole un po’ di coraggio per fare questo passo? Assolutamente sì. Il coraggio, come ci insegna Brené Brown, non è l’assenza di paura, ma la scelta di esporsi nonostante l’incertezza. Il guadagno potenziale è la libertà dal bisogno costante di approvazione e la possibilità di autenticità. Il processo inizia sempre da un piccolo passo coraggioso. Questo è il vero potere della vulnerabilità applicata.
Perché lasciare il posto alla vulnerabilità sul lavoro?
I professionisti sanno bene che il sistema più sicuro non è quello senza bug, ma quello che è costantemente monitorato e rapidamente aggiornato.
Analogamente, l’essere umano e l’organizzazione più resilienti non sono quelli che nascondono i loro difetti, ma quelli che sono in grado di accettare, esporre e gestire le proprie vulnerabilità in modo proattivo.
Quando un leader, o un collega, dimostra il coraggio di essere vulnerabile, innesca un potente meccanismo di fiducia reciproca nel team anzi, è proprio lì che si diventa un Team. Quando chi appartiene a quel gruppo di lavoro interviene laddove intravede un vulnus, un fianco scoperto,e supporta, diventando alleati, camminando insieme verso lo stesso obiettivo. Questo è un Team.
Se quelle Centomila maschere diventassero centomila alleati che vedono e accettano la stessa persona, ci sarebbe un enorme risparmio di energia e una crescita della resilienza collettiva, come una rete di supporto.
La vulnerabilità accettata ed esposta è una via per l’innovazione dove la creatività non può che fiorire.
Giù la maschera!
In questo mondo freddamente iperconnesso, proviamo davvero a connetterci, prima a noi stessi e poi verso gli altri, consapevoli che la perfezione non esiste, che il nostro coraggio e la nostra creatività sono contagiosi, il nostro modo di comunicare è contagioso.
Proviamo?
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Nigeria: vescovo di Kontagora a Fides, “gli ostaggi liberati sono in viaggio per riunirsi con le loro famiglie”
“I 100 ragazzi liberati si stanno dirigendo da Minna, la capitale dello Stato del Niger a Papiri per potere così riunirsi alle loro famiglie”, dice all’Agenzia Fides Bulus Dauwa Yohanna, vescovo di Kontagora, la diocesi dove il 21 novembre 315 person…
Further PPI GA Information
Dear All Members of Pirate Parties International and all interested parties,
The 2025-2026 PPI Winter GA will take place on Saturday, January 10th, 2026, starting at 09:00 UTC.
The event will be hybrid with some participants physically attending in Potsdam, Germany.
If representatives from your organization intend to participate in person, please let us know by
requesting a completely free ticket here: eventbrite.com/e/1975346809482
Discussion about the GA is currently on Discourse: ga.pp-international.net/
Further information is also available on our Wiki:
wiki.pp-international.net/wiki…
The meeting will take place on the PPI Board Jitsi Channel: jitsi.pirati.cz/PPI-Board
If we have connection problems we will revert to our Mumble:
wiki.pp-international.net/wiki…
If you have any statute amendments or new member applications, please make sure that you send
them to the board by December 10th. If you have any other motions or any other business, feel
free to bring them up before the meeting, and you are free to propose them at the meeting itself.
It is very important that we make a quorum, so please delegate your vote to another member if
you cannot come to the event. Please also forward this message to other PPI members.
Delegates should be announced to the board prior to the start of the GA. Each member may have
up to 6 delegates. Others are welcome to attend without voting. Rules of the GA can be reviewed
on the Wiki: wiki.pp-international.net/wiki…
We also remind full members to pay membership fees. We don’t want anyone not to participate if
they don’t have funds to pay membership fees, so please let us know if you require a discount or
accommodation. Please note that nascent members have no membership fees.
We hope that many of you can attend, either in person or online.
Good luck to us on having a successful event!
Thank you for your assistance,
The Board of PPI
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I gemelli hacker che cancellarono i database del governo USA
@Informatica (Italy e non Italy 😁)
Non c’è minaccia interna più pericolosa di quella che già conosce le tue password. E quando quella minaccia ha il volto di due ex-condannati che riescono a farsi assumere da un contractor federale, la storia diventa un caso da manuale su come il sistema di controllo possa fallire in modo
Informatica (Italy e non Italy 😁) reshared this.
Corsari barbareschi catturati in Italia
Le incursioni corsare dal Nordafrica e dalle coste dell’Impero Ottomano hanno flagellato la nostra penisola per lungo tempo. Nel corso di queste razzie o di battaglie navali, capitava che marinai e corsari (specie nordafricani) finissero nelle mani
Arte e Cultura reshared this.
901 K vues · 24 K réactions | What do the actually sell inside a “Trump Store”? I was driving from Nashville to Atlanta for an upcoming video and stumbled upon this… place. | Evan Edinger
What do the actually sell inside a “Trump Store”? I was driving from Nashville to Atlanta for an upcoming video and stumbled upon this… place.www.facebook.com
cultura generale
youtube.com/watch?v=e2xReO7kXV…
- YouTube
Profitez des vidéos et de la musique que vous aimez, mettez en ligne des contenus originaux, et partagez-les avec vos amis, vos proches et le monde entier.www.youtube.com
Pillole di privacy: i callcenter si stanno evolvendo.
@Privacy Pride
Il post completo di Christian Bernieri è sul suo blog: garantepiracy.it/blog/pillole-…
Lo spam telefonico sta evolvendo e noi con essi. I call center hanno sempre fatto ciò che hanno voluto, completamente indisturbati. Gli sporadici e irrilevanti interventi
Privacy Pride reshared this.
È disponibile il nuovo numero della newsletter del Ministero dell’Istruzione e del Merito.
Ministero dell'Istruzione
#NotiziePerLaScuola È disponibile il nuovo numero della newsletter del Ministero dell’Istruzione e del Merito.Telegram
Social-Media-Bann in Australien startet: Ein dunkler Tag für den Jugendschutz im Netz
158 anni fa, in questo mese di dicembre, avvenne la più grande esecuzione di massa per impiccagione nella storia degli Stati Uniti, per mano del malvagio presidente Abraham Lincoln.
L’esecuzione fu approvata dal presidente Abraham Lincoln il giorno dopo Natale.
Alle 10:00 del mattino del 26 dicembre 1862, 38 nativi Dakota Sioux, prigionieri, furono condotti su un grande patibolo costruito appositamente per la loro esecuzione. Uno dei Dakota condannati all’impiccagione ottenne una sospensione all’ultimo momento. Si stima che 4.000 spettatori affollarono le strade di Mankato, Minnesota, e i terreni circostanti per assistere a questo evento orribile, glorificato dal governo degli Stati Uniti.
Ai popoli nativi erano state concesse riserve, che erano considerate terre e nazioni sovrane; gli Stati Uniti avevano stipulato accordi tramite trattati che permettevano ai nativi di utilizzare quelle terre come proprie. Dopo mesi dalla firma di questi trattati, gli USA permisero ai cacciatori di entrare nelle terre tribali, dove furono affrontati da nativi armati. Furono o allontanati dalle terre tribali oppure uccisi dai nativi per violazione di territorio, ed è per questo – secondo questa interpretazione – che Lincoln fece impiccare 38 Dakota: per dare l’esempio a chiunque avesse ucciso intrusi nelle proprie terre.
Quando eravamo giovani, alle scuole elementari ci insegnavano menzogne sul governo degli Stati Uniti e ancora più grandi menzogne sui loro leader, come il presidente Lincoln, presentato come il più grande presidente mai vissuto.
La verità è che il governo ha scritto la propria narrazione, che ha poi insegnato ai bambini, e non era altro che un insieme di bugie che continuano a essere insegnate ancora oggi.
Prima multa del Digital Services Act a X: la fine dell’illusione Muskiana?
@Informatica (Italy e non Italy 😁)
La vicenda della multa a X rappresenta l’inizio di un confronto destinato a durare nel tempo tra la UE e Musk che dovrà decidere se adeguarsi alle regole europee o continuare su una linea di scontro ideologico che potrebbe portare a nuove sanzioni, con influenze
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The EFF Nails It: What’s Wrong With UK Digital ID
It sometimes seems as though we are in a constant tussle over privacy between governments and the governed, with each year bringing fresh attempts to extend surveillance, and consequent battles. For Brits the big news at the moment comes in a new digital ID scheme, something that will be required for anyone wishing to work in the country, as well as for certain government services. It’s something that has attracted a lot of opposition, and now the EFF have produced an analysis of why they think it won’t work.
From the perspective of a British writer it would be easy to write screeds about the flaws in the scheme, the way it over-reaches, and about the historical distrust of Brits for their government’s bureaucracy. With the parliamentary petition opposing it approaching three million signatures, there’s no shortage of people who don’t support it. Perhaps the most obvious thing for most of us is how unnecessary it is for its stated aim of preventing illegal immigrants from seeking employment, it neglects that we already have to show proof of right to work before being hired, and that if crooked employers ignore that they will surely also ignore the digital ID.
If you’re reading this elsewhere in the world from where this is being written then it’s still of relevance, because governments like to point to other countries to justify these measures. Follow the EFF on this matter, and take note.
Art: British Passport SVG by Swapnil1101, Public Domain
Cultura digitale: Soukup (La Civiltà Cattolica), «Chiesa può imparare da sua cultura, linguaggio e modi di espressione»
Il mondo online, “con la sua varietà, le sue opportunità e le sue sfide, è divenuto una matrice culturale per l’impegno della Chiesa nel mondo”. Lo scrive Paul A. Soukup nel numero di dicembre de La Civiltà Cattolica (quaderno n. 4.200), considerando la partecipazione ecclesiale alla cultura digitale sotto due aspetti: il resoconto del Giubileo dei missionari digitali e degli influencer cattolici dello scorso luglio, e una riflessione sul mondo digitale alla luce di quattro temi chiave del Sinodo.
Continua a leggere sul sito dell’Agenzia Sir
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Goodbye, dark Telegram: Blocks are pushing the underground out
Telegram has won over users worldwide, and cybercriminals are no exception. While the average user chooses a messaging app based on convenience, user experience and stability (and perhaps, cool stickers), cybercriminals evaluate platforms through a different lens.
When it comes to anonymity, privacy and application independence – essential criteria for a shadow messaging app – Telegram is not as strong as its direct competitors.
- It lacks default end-to-end (E2E) encryption for chats.
- It has a centralized infrastructure: users cannot set up their own servers for communication.
- Its server-side code is closed: users cannot verify what it does.
This architecture requires a high degree of trust in the platform, but experienced cybercriminals prefer not to rely on third parties when it comes to protecting their operations and, more importantly, their personal safety.
That said, Telegram today is widely viewed and used not only as a communication tool (messaging service), but also as a full-fledged dark-market business platform – thanks to several features that underground communities actively exploit.
Is this research, we examine Telegram through the eyes of cybercriminals, evaluate its technical capabilities for running underground operations, and analyze the lifecycle of a Telegram channel from creation to digital death. For this purpose, we analyzed more than 800 blocked Telegram channels, which existed between 2021 and 2024.
Key findings
- The median lifespan of a shadow Telegram channel increased from five months in 2021–2022 to nine months in 2023–2024.
- The frequency of blocking cybercrime channels has been growing since October 2024.
- Cybercriminals have been migrating to other messaging services due to frequent blocks by Telegram.
You can find the full report on the Kaspersky Digital Footprint Intelligence website.
Notizie manipolate e guerre dell’informazione: come difendersi ed il ruolo del giornalista tra etica e diritto
Corso di Formazione per giornalisti in Sapienza
Programma
Il corso formativo concernerà il fenomeno dell’information disorder e delle fakenews, con particolare attenzione al quadro giuridico nazionale, europeo e internazionale e ai possibili rimedi.
Il corso si propone di approfondire i profili giuridici legati alla libertà di espressione, alla regolamentazione dell’informazione e alle responsabilità degli attori digitali.
Verranno esaminati strumenti normativi e casi concreti, nazionali e internazionali, per aiutare i giornalisti a orientarsi in un panorama sempre più complesso e sfidante. L’argomento è di rilevante importanza giornalistica per l’impatto che ha sulla credibilità dell’informazione e sul ruolo democratico della stampa.
Verrà analizzato l’articolo 21 della Costituzione italiana, che tutela della libertà di espressione e di stampa, in cui ognuno ha il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con qualsiasi mezzo di diffusione, ponendo le basi per una tutela ampia della libertà di espressione e informazione.
Si osserverà come si può facilmente influenzare sentimenti, pensieri e azioni di un pubblico specifico, al fine di ottenere vantaggi strategici in ambito politico, militare o sociale. Verranno illustrati diversi esempi di diffusione di fake news, alterazione di contenuti, uso strategico dei social per destabilizzare o polarizzare l’opinione pubblica.
Si prenderà in esame l’articolo 19 del nuovo Codice Deontologico delle Giornaliste e dei Giornalisti che introduce una regola specifica sull’uso dell’intelligenza artificiale.
Relatori:
Alberto Marinelli, prorettore alle tecnologie innovative per la comunicazione, Sapienza, Università di Roma;
guido d’ubaldo, presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Lazio;
Arturo Di Corinto, IA cybersecurity Advisor nell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (ACN);
Federica Fabrizzi, professoressa ordinaria di Diritto dell’informazione presso il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università La Sapienza di Roma;
Laura Camilloni, caporedattrice dell’Agenparl;
Massimiliano Pierro, direttore generale di Intent Group;
Mirko Lapi, professore aggregato in Open Source Intelligence, Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Foggia;
marco giampaolo, direttore commerciale e operativo Negg group;
Luigi Camilloni, direttore responsabile dell’Agenparl.
WHAT: Corso gratuito formazione giornalisti, in Presenza
WHEN: 18 dicembre 2025 09:30-13:30
WHERE: Università La Sapienza Facoltà di Scienze Politica – Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale (CoRiS), Via Salaria,113 – 00198, Roma
WHO: Organizzato da: Ordine dei Giornalisti del Lazio ODG Lazio
WHY: 6 Crediti Deontologici
Chiusura iscrizioni
16/12/2025
Alberto V reshared this.
Il Giappone non ci sta.
Ursula ha pessime carte da giocare, ma non molla il tavolo verde: va all-in, punta l’ultima mano sui miliardi russi congelati.
«Punto tutto sugli asset russi.»
Invoca 'poteri d’emergenza' come un prestigiatore che estrae conigli dal cilindro, per foraggiare la macchina da guerra di Kiev e tenere in piedi lo schema Ponzi della truffa.
«Solo un’altra mano… Per Kiev, per la democrazia, per il nostro futuro»
Comportamento da ludopatica all'ultimo stadio: ruba il banco per continuare a giocare, sperando che qualcuno non le spezzi le ginocchia prima delle ritorsioni di Mosca.
Intanto fuori dal casinò si addensano nubi nere, ma lei non le vede. E infatti arriva la mazzata: il Giappone ha appena respinto le richieste della UE di espropriare i circa 30 miliardi di asset russi congelati a Tokyo.
Un colpo durissimo al tentativo di Bruxelles di ottenere un via libera dal G7.
La ministra delle Finanze giapponese Satsuki Katayama, durante la riunione virtuale dei ministri G7 dell’8 dicembre, ha tagliato corto: non esiste base legale per toccare o riconvertire quegli asset in prestiti a Kiev.
Da quando è iniziata l’operazione militare speciale russa in Ucraina, UE, Canada, USA e Giappone hanno congelato circa 300 miliardi di asset sovrani russi: 5-6 miliardi negli USA, la fetta piu' grossa (210 miliardi) nel caveau belga di Euroclear.
Il ministero degli Esteri russo ha già avvertito: se li toccate, la risposta sarà immediata e simmetrica.
Laura Ruggeri
kulturjam.it/politica-e-attual…
9 scoperte mediche che ci hanno dato speranza nel 2025
National GeographicDai programmi personalizzati di terapia genica ai farmaci che puntano a fermare il cancro al pancreas prima che possa svilupparsi, le più recenti innovazioni scientifiche alimentano un futuro di maggiore fiducia e possibilità per la salute umana.
La Cina nel Mediterraneo, uno scenario possibile raccontato dall’amm. Caffio
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Pechino non è mai stata una potenza marittima per ragioni storiche e geografiche. Lento è stato perciò il suo affacciarsi sul mare con la Marina da guerra (che nel 2027 celebrerà il suo centenario) in funzione di interdizione contro le Filippine e Taiwan, per poi
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L’attacco delle destre alle donne che lavorano
Dopo l’aborto e la denatalità, la presenza delle donne nei posti di lavoro è diventata il nuovo obiettivo dei conservatori e delle loro teorie del complotto. LeggiAnnalisa Camilli (Internazionale)
RP2350 Done Framework Style
Ever want a microcontroller addon for your laptops? You could do worse than match one of the new and powerful microcontrollers on the block to one of the most addon-friendly laptops, in the way the Framework RP2350 laptop card does it. Plug it in, and you get a heap of USB-connected IO coming out of the side of your laptop – what’s not to love?
The card utilizes the Framework module board space to the fullest extent possible, leaving IO expansion on SMD pads you could marry to a male or female header, your choice. With about seventeen GPIOs, power, and ground, there’s really no limit on what you could add to the side connector – maybe it’d be a logic analyzer buffer, or a breadboard cable, or a flash chip reader, maybe, even an addon to turn it into a pirate version of a Bus Pirate? There’s a fair few RP2350 peripherals available on the side header GPIOs, so sky’s the limit.
Naturally, the card is fully open-source, and even has two versions with two different USB-C plug connectors, we guess, depending on which one is better liked by your PCBA process. Want one? Just send off the files! Last time we saw an addon adding GPIOs to your laptop, it was a Pi Zero put into the optical bay of a Thinkpad, also with an expansion header available on the side – pairing yet another legendary board with a legendary laptop.
Ciriaco Niside
in reply to Max - Poliverso 🇪🇺🇮🇹 • • •