📲 Settimo appuntamento con “Il #MinistroRisponde”
Temi di questa puntata: le ultime novità sull’introduzione della figura del docente tutor; la nuova ipotesi di Contratto Collettivo Nazionale Integrativo (CCNI) per i dirigenti scolastici, sottoscr…
Ministero dell'Istruzione
📲 Settimo appuntamento con “Il #MinistroRisponde” Temi di questa puntata: le ultime novità sull’introduzione della figura del docente tutor; la nuova ipotesi di Contratto Collettivo Nazionale Integrativo (CCNI) per i dirigenti scolastici, sottoscr…Telegram
Finale
Il finale è un continuare e, per continuare, è necessaria una visione politica che superi la contingenza. Non è paradossale, ma consequenziale, che la si trovi nelle parole di Ignazio Visco, governatore della Banca d’Italia, che ieri ha svolto per l’ultima volta le sue “considerazioni finali”.
Il testo andrebbe letto e riletto per intero. Non ci sono novità, ma è il percorso logico a pesare. L’Unione europea e l’unione monetaria sono state sospinte alla maggiore integrazione da un susseguirsi di crisi, a partire da quella dei debiti sovrani. Tanto era maggiore il pericolo tanto più lestamente s’è provveduto a difendersene assieme. Si sono così utilizzati strumenti finanziari nuovi, che hanno consentito di fare prestiti ai Paesi che ne avevano bisogno – come sul fronte della disoccupazione – e di finanziare la transizione energetica e gli investimenti. Non di meno questi nuovi strumenti hanno una dimensione corposa e una durata eterea, laddove sarebbe bene stabilizzarli. Quindi avere stabilmente più integrazione europea. Resta da completare l’unione bancaria, sul cui tracciato si trova il Mes (Meccanismo europeo di stabilità), che potrà svolgere una funzione importante, disponendo delle risorse necessarie. Tradotto: ratificate in fretta la riforma, che si sta facendo una figura imbarazzante.
Ridurre il peso del debito pubblico sul prodotto interno lordo non è una cosa che ci “chiede l’Europa”, ma quanto ci impone la nostra stessa Costituzione – oltre che il buon senso – visto che un debito elevato comporta la consistente spesa annuale di soldi, per pagare gli interessi, che potrebbero essere utilizzati diversamente. Possiamo riuscirci continuando a crescere, utilizzando i fondi messi a disposizione dal programma europeo Next Generation Eu e la cui spesa è prevista dal Pnrr. Ma non c’è tempo da perdere e non si può sprecarlo discutendo di cambiamenti imprecisati.
Visco è partito e ha concluso ricordando l’aggressione della Russia all’Ucraina, con le sue conseguenze; non ha mancato di ricordare la crisi demografica, lapidariamente affermando che per i prossimi decenni «i giochi sono fatti» (il che impone di tenerne conto quando si parla di pensioni, non per un futuro imprecisato ma per il presente in cui, invece, ancora si discetta di anticipi e agevolazioni); ha richiamato il doloroso fatto che i giovani andrebbero valorizzati, ma da noi sono meno istruiti che in altri Paesi europei; ed è così giunto al passaggio politico decisivo, che scommettiamo sarà ignorato: «Serviranno tempi relativamente lunghi, tali da coinvolgere più legislature; gli obiettivi vanno perseguiti con costanza e lungimiranza e con il consenso diffuso dei cittadini».
Ed è questo il nocciolo: oggi cresciamo più di altri Paesi europei, come Francia e Germania, ma la nostra produttività ha arrancato per decenni, creando uno svantaggio, nel mentre il debito cresceva, impiombandoci le ali; si può e si deve rimediare, ma servono una visione pluriennale e la coerenza di mantenere la rotta. Partiti che fossero effettivamente e pienamente politici avrebbero sì il diritto e la funzione di organizzare e raccogliere il consenso per le proprie liste e per i propri candidati, ma dovrebbero escludere di farlo in contrasto con la necessità di formulare idee e proposte coerenti con una visione futura e compatibile con il quadro delineato. Il raccogliere applausi promettendo soldi, pensioni e garanzie per tutti può pure funzionare per una o due tornate elettorali, ma sarà travolto dall’incoerenza e metterà a rischio l’Italia tutta. Specie se i concorrenti rilanceranno proposte e idee ancora più incoscienti, sentendosi in diritto di farlo perché gli altri lo hanno fatto.
Quella descritta da Visco è l’Italia di chi sa e sente che esistono anche i doveri. Non certo perché si ami la vita penitenziale, ma perché si cerca di evitare che tutti paghino penitenza esagerata per avere abboccato a promesse fuori dalla realtà e anche dalla moralità politica, che si nutre di conoscenza e coerenza.
L'articolo Finale proviene da Fondazione Luigi Einaudi.
Ecco perché la qualità del sistema giudiziario sembra non interessare nessuno
La notizia è stata data dall’Huffington Post dieci giorni fa. Raccontammo come i magistrati che ricoprono funzioni apicali al ministero della Giustizia stessero sistematicamente affossando la riforma dell’ordinamento giudiziario firmata da Marta Cartabia e scrivemmo che un emendamento governativo prevedeva che il già esorbitante numero di quei magistrati anziché diminuire crescesse di ulteriori dieci unità. La notizia è stata ripresa e sviluppata solo da due piccoli giornali di cultura liberale e dunque garantista, il Foglio e il Dubbio. Ciò è bastato a provocare il ritiro dell’emendamento in questione, ma non basta a spiegare l’indifferenza al tema manifestata dalle grandi testate nazionali.
Si ritiene, evidentemente, che la qualità del sistema giudiziario non interessi ai cittadini. È possibile. È possibile perché i principi dello Stato di diritto non sono stati mai introiettati dal popolo italiano, naturalmente votato al giustizialismo e storicamente incline ad aderire a verità assolute piuttosto che a coltivare il dubbio. È possibile perché il primato della politica è un concetto regolarmente sopraffatto dal disgusto e dal sospetto nei confronti dei politici. È possibile perché sapere che la mala giustizia costa due punti di Pil ogni anno induce i più a credere che a pagare sia un’entità ritenuta astratta e lontana, lo Stato, piuttosto che ciascuno di noi in quanto contribuenti. È possibile perché la paura razionale di finire triturati da un ingranaggio giudiziario anche se innocenti come Enzo Tortora è bilanciata e largamente surclassata da un fatalismo atavico prossimo al nichilismo: “Io speriamo che me la cavo”.
Non sono bastati a suscitare un concreto interesse dei grandi giornali e dell’opinione pubblica le sconcertanti rivelazioni dell’ex capo dell’Associazione nazionale magistrati Luca Palamara. È dunque ragionevole immaginare che non basteranno le tante notizie di malagiustizia e di arroganza del potere giudiziario che dalla pubblicazione del libro “Il Sistema” si sono succedute senza sosta.
Notizie come quella che riguarda i pm della procura di Trani Michele Ruggiero e Alessandro Pesce, autori dell’inchiesta che nel 2014 portò all’arresto del sindaco Luigi Riserbato. Il sindaco perse la carica, la libertà e l’onore. Otto anni dopo, una sentenza della Cassazione di piena assoluzione gli restituí l’onore, ma non potè restituirgli né la carica né la libertà di cui era stato ingiustamente defraudato assieme ai cittadini di Trani che lo avevano eletto.
La Cassazione accertò che i due pm avevano intimidito e minacciato i testimoni per obbligarli a sostenere il loro castello accusatorio. Un castello di carte, evidentemente. Violenza sui testimoni per accreditare un teorema giudiziario in ragione del quale è stato arrestato un innocente insignito di una carica pubblica: difficile pensare a un comportamento meno compatibile con la permanenza nei ranghi di un sistema giudiziario che la retorica vuole bendato e, appunto, giusto. Ma anziché radiarli, il Csm li ha sospesi per un po’ dal servizio e poi li ha trasferiti: Ruggero a Torino e Pesce a Milano. Così faceva il Vaticano con i preti pedofili, così fa il Consiglio superiore della magistratura con i pm fedifraghi.
Una notizia che fa accapponare la pelle ai liberali, ma poiché i liberali sono un’esigua minoranza la notizia è scivolata subito via dalle coscienze degli italiani così come dalle pagine dei grandi giornali nazionali.
Huffington Post
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DiRazzare
Sul termine “razza” s’è raggiunta una strana razza d’unanimità. Un parlamentare, del Partito democratico, ha presentato un emendamento al decreto legge riguardante la pubblica amministrazione (saluti alla prevista e dimenticata omogeneità) che prevede: «A decorrere dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, negli atti e nei documenti delle pubbliche amministrazioni il termine “razza” è sostituito dal seguente: “nazionalità”». Votato da tutti. Commentato poi con sacrale rispetto. Per vocazione e sollazzo eretici, mi pare una sciocchezza.
Lasciamo perdere il caso in cui si debba prendere un quale che sia provvedimento pubblico a proposito delle mucche, talché si sarà costretti all’assurdo della “nazionalità chianina”, così come si dovranno promuovere i cani di razza pitbull ad autonoma nazionalità ove mai si voglia imporre loro la museruola, senza per questo – con insensata equanimità – obbligare a metterla anche a quelli di nazionalità chihuahua. Si troverà un rimedio. Veniamo al dunque: usare “razza” è da razzisti? Sicuramente no. Non è la parola che sporca il pensiero, è il pensiero sporco che deturpa la parola.
Articolo 3 della Costituzione: «Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali». Dite che è razzista? È vero l’opposto: venendo dalla vergogna e dall’infamia delle leggi razziali, quel «senza distinzione (…) di razza» afferma la civiltà opposta. Toglieteci “razza”, metteteci “nazionalità” e non significa più nulla.
Appartiene all’elaborazione culturale largamente successiva a quel 1948 l’acquisizione che non esistono distinzioni biologiche di razza, ed è successiva a quel passaggio l’individuazione dell’uso di “razza” quale negazione di quell’uguaglianza. Ma è puro costume della parola. E quando si cominciano a cancellare le parole si prende una strada pericolosissima, che non porta affatto all’eliminazione del male. Ad esempio: se dico che voglio far entrare esclusivamente immigrati di religione cristiana e di nazionalità canadese, non ho tirato in ballo la “razza” ma ho espresso un concetto razzista e ho calpestato la Costituzione. Dall’altra parte: se vado a denunciare d’essere stato scippato (almeno per poi fare la copia dei documenti e bloccare le carte di credito) e mi chiedono di descrivere lo scippatore io non ho idea di quale sia la sua nazionalità, ma magari ho visto che era bianco o nero: non è razzista dirlo, è demente non metterlo a verbale.
Siccome le vittorie elettorali delle destre, in giro per l’Europa, hanno incuriosito sul pensiero di taluni supposti ispiratori della cultura di destra (che non credo c’entrino nulla con i successi elettorali), sarà bene fare attenzione al significato delle parole: nel nostro mondo siamo «tutti uguali davanti alla legge» e «la legge è uguale per tutti»; ciò non toglie si sia diversi l’uno dall’altro, sempre e comunque, talora in modo profondo; non toglie che usi e costumi diversissimi convivano dentro lo stesso alveo istituzionale, che poi è un riflesso di civiltà; non toglie che la pigmentazione vari, e non poco, anche in Europa, immigrati esclusi. Il nostro non è affatto il mondo del tutti uguali, ma il solo mondo in cui si ha diritto d’essere tutti diversi. Uguali sono, invece, i diritti e i doveri. Anche se i secondi tendono a essere dimenticati. E questo crediamo sia un ideale di civiltà e umanità.
Siccome si può essere di nazionalità israeliana e non essere ebrei, così come di nazionalità italiana e non essere bianchi, gli unanimi del vocabolario si convincano che restringere il numero delle parole utilizzabili serve soltanto a restringere la diversità dei pensieri pensabili. E benché loro non ci abbiano pensato, il razzista non è solo quello che se la prende con neri o ebrei, ma quello che pensa di cancellare dalla propria vita i ‘diversi’, dirazzando dalla civiltà.
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GLI SCENARI DEL CREDITO TRA GESTIONE DEI RISCHI E POTENZIALITA’ DI RECUPERO
Il 7 di giugno a partire dalle 12.30 avrò il piacere di partecipare a Roma presso l’ Auditorium della Tecnica a Gli scenari del credito tra gestione dei rischi e potenzialità di recupero organizzato da UNIREC in collaborazione con il Sole 24 Ore qui il link al programma completo unirec.it/files/shares/UNIREC_…
La modernizzazione dell’Esercito popolare di liberazione
"L’ultimo vero impiego operativo dello strumento militare cinese risale 1979. Ciò ha un impatto significativo sulla capacità dei vari servizi che compongono le forze armate di operare congiuntamente. Pechino non è ancora pronta a combattere". Intervista
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ANALISI. Turismo e scambi di studenti, in Occidente la Cina non è più di moda?
di Michelangelo Cocco*
Questo articolo è apparso in origine sulla newsletter Rassegna Cina
Pagine Esteri, 5 giugno 2023 – Secondo le autorità cinesi, le politiche “anti cinesi” hanno avuto un profondo impatto sull’industria turistica nazionale, riducendo bruscamente il numero di visitatori dall’estero. A sostenerlo è stato Xiao Qianhui, presidente della China smart tourism association, nel corso di un seminario organizzato a Wuxi dall’Associazione del turismo cinese. E, in effetti, qualsiasi laowai (straniero) residente nelle metropoli tradizionalmente preferite dai visitatori stranieri – come Pechino e Shanghai -, ha notato che, a tre mesi dalla completa riapertura del paese dopo le chiusure anti-Covid, i turisti stranieri sono, al momento, una rarità.
La cosa interessante è che Xiao ha avanzato l’ipotesi che a tenere i laowai lontani dal paese non sia solo l’onda lunga della pandemia. «Il turismo in entrata sta affrontando enormi difficoltà in questo momento e di solito pensiamo che ciò sia dovuto alla pandemia – ha dichiarato Xiao -. È vero, poiché il Covid-19 ha premuto il pulsante di arresto in modo scioccante. Ma il problema non è causato unicamente dalla pandemia». Secondo il funzionario, «le politiche anti-cinesi adottate dai paesi occidentali e guidate dagli Stati Uniti hanno avuto un impatto profondo e di lungo termine sull’intero settore dei viaggi inbound». Secondo i dati ufficiali, il turismo in arrivo da Europa, Stati Uniti, Giappone e Corea del Sud è crollato, mentre è aumentato quello da paesi amici come la Russia e Myanmar.
Nello stesso tempo – secondo Xiao – far ripartire il turismo internazionale può aiutare a contenere «la crescente maggioranza anti-cinese nelle opinioni pubbliche occidentali».
Seppur in mancanza di un quadro fatto di dati ufficiali, è evidente che le tensioni geopolitiche si stanno ripercuotendo sul complesso delle relazioni (economia-ricerca-turismo) tra popoli.
Durante una sessione di studio dell’Ufficio politico del Pcc di lunedì 29 maggio, Xi Jinping ha toccato anch’egli, da un altro punto di vista, l’argomento, assieme agli altri componenti l’organismo apicale del partito e con gli esperti che vengono invitati a partecipare a queste riunioni. Il presidente cinese e segretario generale del Pcc ha sostenuto che la Cina deve rafforzare il sistema dell’istruzione, con l’obiettivo principale di raggiungere l’autosufficienza tecnologica, e attirare un maggior numero di studenti stranieri in Cina.
Nello stesso tempo Xi ha chiarito che l’educazione degli studenti cinesi sarà sempre più guidata dal partito comunista cinese (Pcc), per il quale il controllo sul sistema dell’istruzione – in questa fase di trasformazione economica e politica del paese – serve sia a promuovere l’innovazione sia a rafforzare il governo del Pcc.
Nel 2018 la Cina ha ospitato 500 mila studenti stranieri, pochi per un paese che aspira a sfidare l’egemonia culturale e poitica statunitense. Ma la pandemia ha ridotto drasticamente anche gli studenti stranieri (soprattutto gli occidentali). Eppure – secondo Xi – è necessario fare della Cina uno hub globale dell’istruzione che sia estremamente attraente. «È necessario che noi partecipiamo attivamente alla governance globale dell’istruzione – ha sostenuto il numero uno del Pcc -, dobbiamo inoltre promuovere con decisione il brand “studiare in Cina”, raccontare storie positive sulla Cina, diffonderne l’esperienza e far sentire la nostra voce, per rafforzare l’influenza internazionale dell’educazione del nostro paese».
La gestione della pandemia e le tensioni geopolitiche – come ha riconosciuto il funzionario Xiao – stanno rafforzando la maggioranza an ti-cinese nelle opinioni pubbliche occidentali, ma la seconda economia del pianeta, un paese che aspira a diventare “ricco e forte”, si trova apparentemente sprovvisto di strumenti per fronteggiare questa diffidenza montante, che in alcuni settori si tramuta in ostilità. Si tratta di una difficoltà insormontabile, in quanto attiene alla natura stessa del sistema politico cinese, che prevede la comunicazione esterna come semplice proiezione internazionale della propaganda interna. In sostanza, che si tratti di promuovere il turismo, gli scambi di studenti, oppure di difendere le ragioni della Cina nel contesto diplomatico, il governo cinese impiega lo stesso tipo di comunicazione che utilizza con la sua popolazione, un discorso ufficiale “indiscutibile”, in quanto tale indigeribile per opinioni pubbliche sempre più complesse e sfaccettate come quelle delle democrazie liberali. Pagine Esteri
*Giornalista professionista, China analyst, scrivo per il quotidiano Domani. Ho pubblicato “Xi, Xi, Xi – Il XX Congresso del Partito comunista e la Cina nel mondo post-pandemia (Carocci, 2022), e “Una Cina perfetta – La Nuova era del Pcc tra ideologia e controllo sociale (Carocci, 2020). Habitué della Repubblica popolare dal 2007, ho vissuto a Pechino nel 2011-2012, corrispondente per il quotidiano il manifesto nello scoppiettante e nebbioso crepuscolo della tecnocrazia di Hu Jintao & Co. Sono rientrato in Cina nel gennaio 2018, anno I della Nuova era di Xi Jinping, quella in cui il Partito-Stato regalerà a tutti “una vita migliore” e costruirà “un grande paese socialista moderno”. Racconto storie, raccolgo dati e cito fatti evitando di proiettare le mie ansie e le mie (in)certezze su un popolo straordinario che se ne farebbe un baffo.
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In Cina e Asia – Ministro della Difesa cinese: "Alcuni paesi” amano imporre le loro regole agli altri
I titoli di oggi: Ministro della Difesa cinese: “Alcuni paesi” amano imporre le loro regole agli altri Arresti e censura per l’anniversario dei fatti di piazza Tiananmen Covid: la Cina ha indagato sulla “fuga del virus dal laboratorio” di Wuhan Cina: l’aggressione di un giornalista scatena dibattito sui social Il (criticato) piano di pace indonesiano per l’Ucraina Il DPP di ...
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Soldati israeliani uccisi. L’Egitto conferma, si è trattato di un attacco
della redazione
Pagine Esteri, 5 giugno 2021 – È stato un attacco armato premeditato e non un incidente avvenuto durante un inseguimento di corrieri della droga, la sparatoria che sabato scorso ha visto un poliziotto egiziano uccidere, in due situazioni diverse tra il monte Sagi e il monte Harif, tre soldati israeliani prima di essere ucciso a sua volta.
Le autorità egiziane hanno rivelato che l’ufficiale della polizia di frontiera si chiamava Mohamed Salah, 22 anni, e secondo le indagini in corso, avrebbe agito da solo allo scopo di colpire obiettivi israeliani. Sul suo corpo sono stati trovati sei caricatori per il suo mitra.
Gli egiziani avevano inizialmente affermato che il loro agente di polizia stava inseguendo un trafficante di droga quando è entrato in territorio israeliano, poi sono emersi elementi hanno smentito questa versione. Lo stesso premier israeliano Netanyahu aveva definito l’incidente “anomalo” e aveva mantenuto una insolita linea di basso profilo e prudente in considerazione, evidentemente, dei rapporti stretti tra Egitto e Israele proprio in materia di sicurezza. Senza dimenticare che il Cairo e Tel Aviv cooperano nel tenere sotto un rigido blocco la Striscia di Gaza.
In passato gli incidenti gravi lungo il confine non sono mancati. L’ultimo, nel 2011, con diverse vittime israeliane ed egiziane, fu causato da un attacco armato di uno dei tanti gruppi qaedisti nascosti nel Sinai e sui quali solo di recente il Cairo sembra aver avuto il sopravvento. Resta intenso il traffico di droga, sebbene Tel Aviv abbia costruito una barriera lungo il confine, volta principalmente a bloccare l’ingresso dei migranti africani. Pagine Esteri
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PRIVACYDAILY
C'è qualcuno che vuole contribuire alla traduzione di Kbin in Italiano?
Kbin è stato creato da uno sviluppatore che non dispone certo di risorse paragonabili a quelle di una BigTech., ma il progetto è già disponibile in quattro lingue: Inglese, Polacco, Olandese e Giapponese.
Se volete aiutare questo progetto a essere conosciuto in Italia e se volete aiutare gli utenti italiani a utilizzarlo, potete registrarvi su Codeberg e andare a questo link
Per informazioni, potete chiedere a @ernest
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Quale metodo usano gli americani per fare la guerra economica contro la Francia? La risposta di Arnaud Montebourg - ex ministro dell'Economia francese
@Politica interna, europea e internazionale
"Usano strumenti militari. Prima di tutto, usano tutti i sistemi di ascolto e di intelligence su cui hanno costruito dopo l'11 settembre. Non ascoltano i terroristi... beh, certamente lo fanno e questo è molto buono... ma loro ascoltare le aziende straniere che competono con le loro.
Quindi è molto semplice, è diventato chiaro nel 2014 quando #Snowden ha rivelato che c'erano 75 milioni di conversazioni ed e-mail che erano state sfruttate dalla NSA sulla Francia, sulle aziende francesi. Quando Pierucci - un uomo che oggi dovrebbe indossare la Legion d'Onore perché ha difeso la Francia piuttosto che i suoi interessi accettando di scontare due anni ingiustificati di carcere nelle carceri americane nell'affare Alstom... quando il signor Pierucci è stato arrestato a Manhattan dai pm gli hanno messo sotto il naso 1 milione di mail. Come hanno ricevuto 1 milione di email? Con intercettazioni illegali. 1 milione di email: un avvocato avrebbe impiegato 3 anni a leggerle... quindi non poteva difendersi. Quindi quelli sono gli strumenti militari.
In secondo luogo, hanno uno strumento chiamato diritto extraterritoriale. Gli americani usano una forma di legge, che è una legge imperialista, che consiste nel dichiararsi competenti per questioni che non li riguardano affatto.
Esempio: Alstom, un contratto tra l'Indonesia e una società francese. Ritengono che ci sia stato un reato commesso in questa materia 10 anni fa e fanno causa ad Alstom! Gli Stati Uniti non sono una vittima, nessuna compagnia americana è stata coinvolta in questo caso. Si dichiarano poliziotti del mondo minando gli interessi sovrani. Quindi questa è un'interferenza. Lo fanno in TUTTI i campi, e soprattutto in quello economico.
Ad esempio ITA. L'ITAR è interessante: gli Stati Uniti hanno fissato un elenco di 22.000 componenti sui quali si attribuiscono il diritto di autorizzare o meno l'esportazione da parte di una potenza straniera. Esempio: compri una vernice da mettere sull'ala del Rafale [un aereo da caccia francese] che è nella lista ITAR perché non è prodotta in Francia ma negli Stati Uniti o altrove... a causa di questa unica vernice si concedono il diritto di dire: "hai il diritto di esportare in questo o quel paese, ma non in questo perché è nemico degli Stati Uniti d'America". Perché dovrebbe interessarmi se è un nemico degli Stati Uniti d'America? I nemici dei miei alleati non sono necessariamente miei nemici! Esempio: hanno vietato l'esportazione di Rafales in Egitto a causa dell'ITAR. È così, e perché? Quindi la nostra urgenza dovrebbe essere quella di produrre questi 22.000 prodotti in Francia... O in Europa, nei paesi alleati anch'essi vittime dell'ITAR. Questa è una politica sovrana.
Posso anche parlarvi dell'American Patriot Act. 2001, 11 settembre, cosa fanno? Quando una società francese viene acquistata da una società americana, il governo americano ha il potere unilaterale di richiedere tutte le informazioni su una società controllata da una società americana. Assolutamente tutte le informazioni: brevetti, tecnologie, persone, ecc. Senza alcuna motivazione e senza autorizzazione giudiziaria, il che significa che si tratta di ricerche illegali.
Ecco perché nella vicenda dell'acquisizione delle valvole che equipaggiano i nostri sottomarini nucleari e le nostre centrali nucleari - le valvole Segault che vengono prodotte a Mennecy, nell'Essonne - sono intervenuto dicendo "è fuori discussione che questa attività passi sotto il controllo americano" ed ora è una società controllata dai canadesi. I canadesi non hanno diritti extraterritoriali, non è un problema lavorare con i canadesi. Ma gli americani sono diversi perché sono predatori. Questo è il motivo per cui ho detto "è fuori discussione che Segault, che equipaggia i nostri sottomarini nucleari, dia le nostre informazioni a una potenza straniera". Poiché i canadesi non hanno il diritto di farlo, se lo fanno è criminale. Ma per gli americani è la legge farlo!"
L'intervista a Arnaud Montebourg
TRAHISON DE NOS « ÉLITES » : UNE FRANCE VASSALISÉE PEUT-ELLE SURVIVRE ? - Arnaud Montebourg
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Il giudice ordina al Crown Prosecution Service di chiarire la distruzione di documenti chiave su Julian Assange
@Giornalismo e disordine informativo
WIKILEAKS - Dopo anni passati a scontrarsi con un muro invalicabile, la prima crepa è apparsa con l'ultima sentenza sul nostro caso #FOIA emessa dal giudice O'Connor. Oltre alla sentenza, il deputato laburista britannico John McDonnell ha appena ottenuto nuove informazioni dal Crown Prosecution Service. McDonnell chiede un'inchiesta indipendente sul ruolo del CPS nel caso #Assange.
L'articolo di @stefania maurizi è stato pubblicato su Il Fatto Quotidiano
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Droni contro umani? I risultati del test dell’US Air Force
La tecnologia è sempre stata una delle componenti fondamentali della guerra. Sin dalla preistoria, l’utilizzo di armamenti basati su tecnologie più avanzate ha nettamente spostato l’ago della bilancia a favore di una o dell’altra fazione coinvolte nel conflitto. Ma fino ad ora, per quanto all’avanguardia, ogni arma è sempre stata un mero strumento sotto il totale controllo del suo utilizzatore umano. Con l’avvento dell’Intelligenza Artificiale, questo stato delle cose è destinato a cambiare per sempre.
Il Future Combat Air and Space Capabilities, un evento promosso dalla Royal Aeronautical Society che si è tenuto a Londra tra il 23 e il 24 Maggio, ha visto numerosi esponenti legati al mondo dell’aerospazio ritrovarsi per discutere di progetti, trend e scenari futuri. Uno degli interventi, quello del colonnello dell’US Air Force Tucker “Cinco” Hamilton, ha suscitato forti reazioni nell’opinione pubblica internazionale, anche al di fuori del settore della difesa.
Nel suo discorso, Hamilton ha menzionato un esperimento svolto dalle Forze Armate statunitensi. In questo esperimento, a un drone controllato dall’intelligenza artificiale è stato dato l’obiettivo di distruggere una postazione missilistica nemica. Il velivolo avrebbe dovuto in primo luogo acquisire il bersaglio in modo completamente autonomo e solo in un secondo momento, previa autorizzazione del suo referente umano, utilizzare le armi a sua disposizione per distruggere il bersaglio e portare a termine con successo la missione.
I comportamenti del drone sarebbero stati guidati da una mappa interna basata su un sistema di punteggi. Ovviamente, la distruzione del bersaglio nemico rappresentava la priorità per la macchina; ma allo stesso tempo questo sistema permetteva di imporre forte limitazioni all’Uav (unmanned aerial vehicle), come quella di non poter assolutamente uccidere il proprio controllore umano. O almeno, non volontariamente.
Hamilton ha riferito che il drone ha interpretato come un ostacolo alla sua missione, obiettivo primario assoluto, la necessità di ricevere un via libera da parte del referente umano. Essendo stata programmata per non uccidere l’umano, l’Intelligenza Artificiale ha trovato un’altra soluzione ‘ovvia’: liberarsi da ogni sorta di vincolo distruggendo il sistema di comunicazioni che connetteva l’essere umano alla macchina. Così il drone ha aperto il fuoco sulla torre di comunicazione, distruggendola. E uccidendo l’umano che si trovava al suo interno.
Non è ancora chiaro se l’esperimento sia stato condotto realmente, o se sia solo uno scenario considerato plausibile dagli addetti ai lavori. Una differenza che non andrebbe certo a intaccare il risultato. In seguito alle numerose reazioni provocate dal suo intervento, Carlson ha sottolineato come le Forze Aeree statunitensi siano consapevoli dei rischi legati all’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale, e che esse si sono impegnate a proseguire le ricerche nel settore sulla base dei principi etici.
Come comandante operativo del 96°stormo “Test Wing” e del programma AI testing and operations dell’aviazione americana, Hamilton ha avuto modo di lavorare a lungo con l’intelligenza artificiale, sviluppando così una forte consapevolezza degli enormi vantaggi ma anche dei numerosi rischi ad essa collegata. Già in passato il colonnello americano si era espresso al riguardo, quando in un’intervista del 2022 per Defence IQ Press aveva affermato che “Dobbiamo affrontare un mondo in cui l’IA è già qui e sta trasformando la nostra società. L’IA è anche molto fragile, cioè è facile da ingannare e/o manipolare. Dobbiamo sviluppare modi per rendere l’IA più robusta e avere una maggiore consapevolezza del perché il codice software sta prendendo determinate decisioni”.
Lo sviluppo di armamenti autonomi guidati dall’intelligenza Artificiale è una delle priorità che le Forze Armate di tutto il mondo stanno perseguendo. L’utilizzo di simili strumenti potrebbe rivoluzionare la conduzione delle operazioni militari a 360°, portando innumerevoli vantaggi relativi ed assoluti al primo attore in grado di poterle sviluppare. Ma se i rischi rimangono pressoché nulli finché tali strumenti vengono utilizzati con funzioni ausiliarie (ricognizione, decoy, rifornimento), dotare questi strumenti in grado di ‘pensare autonomamente’ con capacità letali rende molto più probabile il verificarsi di quello che viene popolarmente definito come ‘scenario Terminator’. E l’esperimento menzionato da Hamilton ne è solo l’ultima conferma.
#laFLEalMassimo – Episodio 95 – Considerazioni Finali Libertà e Crescita
Rilevo con una certa soddisfazione che anche le considerazioni finali del Governatore della Banca d’Italia, così come l’autorevole relazione annuale sullo stato dell’Economia italiana esordiscono condannando l’ingiusta invasione perpetrata dalla Russia ai danni del popolo Ucraino.
Si tratta di un segnale importante e di una fondamentale manifestazione di civiltà e raziocinio in un paese dove una parte non piccola della classe politica mette in discussione il sostegno alla nazione invasa non solo in modo aperto come avviene per alcune frange estreme, ma anche in modo surrettizio come nel caso dei “Pacifinti di Giuseppe Conte” o delle recenti critiche della leader PD Elly Schlein in merito all’uso dei fondi del PNRR per la produzione di armamenti.
Nel discorso del governatore troviamo un’Italia che ha resistito piuttosto bene ad una serie di circostanze impreviste dalla Pandemia da Covid19 al ritorno della guerra in Europa con le conseguenti tensioni sui prezzi di molti prodotti non solo nell’energia e nelle materie prime.
Si tratta di un paese che però deve ancora risolvere diversi nodi strutturali, dalla scarsa produttività del settore privato all’inefficienza della pubblica amministrazione aggravati da una normativa fiscale contorta e disfunzionale e un sistema previdenziale sempre meno sostenibili a fronte dei mutamenti nella struttura demografica.
Per superare queste sfide l’unica strada è tornare a crescere in modo sostenuto e per raggiungere questo obiettivo è necessario portare avanti le riforme collegate al PNRR che mi permetto di aggiungere costituiscono una condizione necessaria, ma forse non ancora sufficiente per garantire un futuro sostenibile sul piano sociale ed economico al nostro paese.
L'articolo #laFLEalMassimo – Episodio 95 – Considerazioni Finali Libertà e Crescita proviene da Fondazione Luigi Einaudi.
Possiamo sfruttare il potenziale dell'utilizzo di ChatGPT per estrarre dati dai PDF? Il post di @bxroberts su @gijn
@Giornalismo e disordine informativo
> In modo sorprendente, ChatGPT ha creato un insieme di dati per lo più utilizzabile. A prima vista, ho persino pensato di avere un insieme di dati estratto alla perfezione. Ma una volta che ho esaminato le pagine e confrontato i valori, ho iniziato a notare degli errori. Alcuni nomi erano scritti male. Alcuni mancavano del tutto. Alcuni numeri erano sbagliati...
Il post di Brandon Roberts @bxroberts@journa.host
continua sul sito del Global Investigative Journalism Network
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Breve guida per il cittadino che vuole svolgere inchieste e indagini in autonomia.
@Giornalismo e disordine informativo
Riportiamo questa interessante guida (in francese) dedicata a tutti i cittadini e gli attivisti interessati.
Di seguito i capitoli pubblicati e quelli in corso di pubblicazione:
- Pianificazione e gestione di un'indagine
- Etica e sicurezza
- Ricerca su Internet
- Ricerca sugli individui
- Identificazione dei veri proprietari delle società
- Consultazione degli archivi governativi (in attesa di pubblicazione)
- L'indagine degli attori politici (in attesa di pubblicazione)
- Ricerca attiva negli archivi immobiliari (in attesa di pubblicazione)
Guide pour les citoyens enquêteurs - introduction
Ce guide vise à aider les non-journalistes, citoyens enquêteurs, à mener des enquêtes. Ses chapitres enseignent les techniques qu’utilisent les journalistes enquêteurs.Global Investigation Journalism Network
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cercherò di aggiornare questo messaggio con le nuove uscite, in modo che chiunque l'abbia ricondiviso o contrassegnato come preferito, verrà avvisato sugli aggiornamenti
skariko likes this.
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Gestire le tue cerchie su Bonfire ora è un gioco da ragazzi.
@Che succede nel Fediverso?
🌟Crea nuove cerchie senza sforzo e organizza i tuoi utenti direttamente da qualsiasi feed o profilo utente.
Guarda il video o vivilo in prima persona nell'istanza di prova
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PRIVACYDAILY
Vernissage: L’app per Pixelfed che trasforma Mastodon in Instagram
Vernissage è un’applicazione pensata per gli amanti della fotografia che desiderano condividere le loro creazioni attraverso Pixelfed, un servizio decentralizzato di condivisione di foto simile a Instagram.
Sono entrambe alternative nate in un’ottica open source, in forma decentralizzata, un po’ come il social network Mastodon. Soluzioni alternative alle app delle big tech, come Meta e Twitter, che mirano a fornire servizi senza passare per algoritmi voluti da aziende centralizzanti. Algoritmi spesso collegati a circuiti pubblicitari.
Continua su Melamorsicata
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Che succede nel Fediverso? reshared this.
Non c’è alcun materiale didattico che una Università pubblica (ma questo vale similmente per la Scuola) non possa produrre da sola, senza alcuna necessità di cederne i diritti ad editori privati
@Pirati Europei
Open science: libri didattici aperti. Un servizio per gli studenti
Invece che far pagare libri scritti da altri docenti universitari, ha più senso che le Università incentivino la autoproduzione di materiale didattico, mediante le proprie University Press, e magari dando qualche bonus (in ore di didattica o periodi di sabbatico) ai docenti che si impegnino a scrivere un manuale per il proprio corso. Idealmente, un corso universitario dovrebbe offrire gratuitamente tutto il materiale didattico, e tarare questo materiale sullo specifico insegnamento. Non c’è alcun materiale didattico che una Università pubblica (ma il discorso vale similmente per la Scuola) non possa produrre da sola, senza alcuna necessità di cederne i diritti ad editori privati.
Abbiamo chiesto a Giovanni Puccetti*, professore ordinario di Metodi Matematici dell’Economia e delle Scienze Attuariali e Finanziarie come e perché ha deciso di produrre un libro didattico open access e se secondo lui questa esperienza sarebbe esportabile in altre discipline.
]L'intervista completa è su ROARS[/url]
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Scuola - Gruppo Forum reshared this.
Informa Pirata likes this.
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Ministero dell'Istruzione
#NoiSiamoLeScuole questa settimana racconta tre istituti abruzzesi: due istituti professionali e una nuova scuola costruita con i fondi PNRR.Telegram
Kreditauskunftei CRIF hält Daten vor Konsumenten systematisch zurück
L'agenzia di riferimento del credito CRIF nasconde sistematicamente i dati ai consumatori il procedimento di noyb contro il credit bureau CRIF sta prosciugando una palude di violazioni legali e interpretazioni ciniche del GDPR. Oltre ai punteggi di credito imprecisi e alla raccolta illegale di dati, il
Let's try to write a post from Friendica to Kbin (post friendica with title)
@Test magazine
This is the text of the post. We'll add some bold and italic formatting and a link.
And now a title
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i cannot get over that test post from friendica tbh > i am puzzled!
this is the reason:
kbin.social/u/@nomeutente@poli…
it is not a post, but an article! how did that happen, as it was not sent from a group?
Ministero dell'Istruzione
#Maturità2023, sono disponibili online le commissioni dell’Esame conclusivo del II ciclo di istruzione. Potete consultarle qui ▶ https://matesami.pubblica.istruzione.Telegram
Dopo la Dunkerque degli esuli di Twitter approdati su Mastodon, potrebbe esserci una migrazione da Reddit verso Lemmy. E la nostra feddit ha avuto in una sola mattinata le iscrizioni di una settimana!
Lo sviluppatore dell'app Apollo, utilizzata da tantissimi degli iscritti a Reddit, ha espresso su twitter tutte le proprie perplessità a fronte delle novità relative alle politiche di Reddit sulle API di terze parti.
Chiaramente questo è un ulteriore segnale del fatto che le grandi piattaforme centralizzate, Twitter per prima, non trovando più soldi facili dai grandi investitori tecnologici, stanno iniziando non più solo a mungere i dati personali dei propri utenti, ma hanno iniziato a tosarli e a taglieggiare chiunque graviti intorno al loro business.
Per fortuna però gli utenti stanno iniziando a comprendere che l'atmosfera si sta facendo sempre più asfittica.
Oggi, per esempio, l'istanza italiana feddit.it basata su Lemmy, un'alternativa a Reddit interoperabile con il Fediverso, ha avuto in una sola mattinata più iscrizioni rispetto a quelle avute in un'intera settimana!
La stessa cosa sta avvenendo all'istanza lemmy.ml, la più grande del Fediverso: uno dei suoi fondatori (nonché sviluppatore dello stesso Lemmy) ha dichiarato che:
"lemmy.ml in precedenza aveva un nuovo utente al giorno, ora sono alcune decine al giorno."
In effetti la libertà che consente una piattaforma come Lemmy. è impensabile con qualsiasi piattaforma centralizzata!
E questo vale per altri "link aggregator" federat, tutti interoperabili, come KBin o Lotide, oltre che per la stessa #Friendica, l'alternativa del Fediverso a Facebook, da cui sto scrivendo questo post, leggibile non solo su Lemmy ma da tutti gli utenti Mastodon.
Nei prossimi giorni, vi terremo aggiornati su tutte le eventuali novità...
macrumors.com/2023/05/31/reddi…
Popular Reddit App Apollo Would Need to Pay $20 Million Per Year Under New API Pricing
Popular Reddit app Apollo might not be able to operate as is in the future due to planned API pricing that Reddit is implementing. Apollo developer...Juli Clover (MacRumors.com)
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#33 / Umani vs smart cities, robot e burocrati
La smart city che non ti aspetti
Iniziamo con una notizia dello scorso anno che però era passata in sordina: TIM e Google hanno unito le forze per dotare il piccolo comune di Cairo Montenotte (Savona) di una scintillante piattaforma intelligente per iniziare un percorso di trasformazione della città in una smart city e “migliorare la viabilità e la sicurezza della città”.
Il progetto si chiama Tim Urban Genius e si compone di tre aspetti principali: una serie di sensori e telecamere di videosorveglianza diffusi in tutta la città, un sistema d’intelligenza artificiale per l’analisi dei dati e una stanza dei bottoni (“Control Room”) da cui prendere decisioni operative.
Ogni settimana, il mondo che nessuno ti racconta: quello della sorveglianza di massa.
Secondo le dichiarazioni di TIM il sistema “effettua un monitoraggio dei mezzi in entrata e in uscita dal centro storico, un monitoraggio dei parcheggi, la gestione della videosorveglianza del cittadino e anche operazioni di lettura targhe auto.” Non è interessante che abbiano scritto “videosorveglianza del cittadino”? È la prima volta che lo vedo scritto, ma sicuramente rende bene l’idea.
I lettori più affezionati forse ricorderanno anche un altro progetto di smart city molto simile a questo, di cui abbiamo già parlato: la “Smart Control Room” di Venezia. In effetti, la piattaforma è proprio la stessa! L’anno scorso infatti TIM ha acquisito la società MindICity con cui già collaborava nella città di Venezia, rinominando poi la piattaforma in “Urban Genius”.
Come già fatto per il caso di Venezia, vale la pena ripeterlo: questi progetti trasformano l’amministrazione pubblica in una cabina di regia e i burocrati in ingegneri sociali. Così rischiamo di diventare ingranaggi in balia di un sistema complesso chiamato “smart city” senza più alcun controllo sulla nostra vita e sul contesto sociale che ci circonda.
Non si capisce bene quali necessità abbia un piccolo comune come Cairo Montenotte, ma nel frattempo l’intelligence statunitense ringrazia molto il sindaco per i preziosi dati. Recentemente Facebook è stato sanzionato per 1 miliardo di euro proprio per aver fatto la stessa cosa, ma immagino che se a farlo è la pubblica amministrazione possiamo tutti chiudere un occhio.
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Umano o robot? Fatti scansionare dall’Orbo.
E continuiamo a parlare di occhi con una notizia stavolta molto più recente. In questi giorni c’è tantissimo hype su un progettino su blockchain chiamato World Coin. Circa 1.700.000 persone hanno già aderito alla beta e il team di sviluppo ha raccolto diverse centinaia di milioni di dollari di finanziamenti. Ma perché parlarne? Almeno per due motivi. Il primo è che è un progetto di Sam Altman, quello di OpenAI.
Pare che Sam sia ossessionato dal bisogno impellente di distinguere robot ed esseri umani. Così, tra un’intelligenza artificiale e l’altra, ha deciso di impegnarsi in questo particolare progetto che promette di identificare e dimostrare l’umanità di ogni persona a livello globale e al tempo stesso garantire un incentivo economico grazie all’emissione di un token. In effetti, distinguere tra bot e umani online potrebbe presto diventare abbastanza complesso, date le sempre più crescenti capacità linguistiche di strumenti come chatGPT.
Questo ci porta al secondo motivo per cui vale la pena parlarne: l’identità fisica — o per meglio dire, la sua umanità viene confermata grazie all’acquisizione di dati biometrici dell’iride. World Coin usa infatti un protocollo chiamato “Proof of Personhood” legato all’emissione di un World ID creato a partire dai dati biometrici univoci di ognuno di noi.
Per farlo, hanno inventato un complesso (e anche abbastanza inquietante) dispositivo hardware e software chiamato The Orb.
L’occhio di Sauron
L’Orb promette di essere uno strumento sofisticatissimo per carpire appieno l’enorme ricchezza di dati biometrici contenuti nell’iride umana, scelta appositamente per la sua unicità e complessità. Attraverso l’iride infatti secondo il team di sviluppo è possibile creare ID univoci in grado di resistere ad attacchi Sybil1 e differenziare con precisione tra miliardi di umani diversi tra loro.
Le ultime versioni dell’Orb sono già in corso di produzione in Germania e anche il network di “Worldcoin Operators” per registrare i propri dati biometrici e ottenere un World ID, è in corso di diffusione in tutto il mondo.
Una volta scansionato l’occhio, all’utente viene rilasciato un World ID sul dispositivo personale, che permetterà a livello globale di autenticarsi online e dimostrare di essere un umano senza dover rilasciare informazioni personali. Una specie di Self Sovereign Identity che al posto della crittografia e matematica usa l’analisi biometrica per creare un ID univoco per autenticare le persone online. Quelli di World Coin promettono comunque che i dati biometrici saranno distrutti una volta emesso il World ID…
Binance sospende il trading di “privacy coin” in alcuni paesi europei
Ebbene, alla fine ci siamo arrivati.
Binance ha deciso di sospendere l’acquisto e la vendita dei cosiddetti “privacy coin” come Monero in alcuni paesi europei: Italia, Francia, Spagna e Polonia.
Come riportato anche da Criptovaluta.it il motivo è che i “privacy coin” offuscano le transazioni e quindi non permettono agli operatori di rispettare le normative sul tracciamento delle transazioni recentemente approvate in UE (MiCa, AML-CTF). Una mossa che non dovrebbe stupire chi mi legge regolarmente, ma che neanche io mi aspettavo così presto, dato che le leggi non sono ancora in vigore.
Il risultato, purtroppo per noi, è che milioni di persone in UE avranno presto molta più difficoltà a usare degli strumenti molto utili per proteggere la propria privacy. Quali interessi sta proteggendo il legislatore europeo nel vietare (di fatto) questi privacy coin, e perché la privacy viene così tanto criminalizzata?
La risposta è dentro di voi. Ma anche perché oggi gli Stati-nazione sono in crisi. Per preservare i loro equilibri estremamente precari è necessario sempre più controllo. La sorveglianza, anche finanziaria, diventa uno strumento fondamentale per permettere a ingegneri sociali e algoritmi di plasmare le azioni e pensieri delle masse. La privacy è un ostacolo da abbattere.
Meme del giorno
Citazione del giorno
My gift of self is rapedgenius.com/1954609/Alice-in-ch…My privacy is raked
And yet I find, and yet I findgenius.com/28293979/Alice-in-c…Repeating in my head
If I can't be my owngenius.com/24568466/Alice-in-c…I'd feel better dead
Alice in Chains
Articolo consigliato
La privacy è sempre uno dei maggiori ostacoli alla violenza delle ideologie collettiviste moderne. Lo stato moderno, ente collettivista per definizione, odia la privacy. Da sempre:
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Un attacco Sybil è un attacco che si verifica quando un singolo utente è in grado di creare molte identità false in una rete. Queste possono poi essere usate per influenzare il funzionamento della rete a vantaggio dell’attaccante o in modi che ne alterano l'integrità o la funzionalità.
Scrimivi in privato su @mrk4m1 (twitter o telegram)
+++ Con il nuovo rilascio, Pixelfed v0.11.8 consentirà ai propri utenti di modificare i post! +++
Pixelfed v0.11.8 è ora disponibile! 🎉
Punti salienti:
- Post Edit 🥳
- Aumento del collegamento automatico delle menzioni da 5 a 20
- Aumento del collegamento automatico degli hashtag da 30 a 60
- Aumento del collegamento automatico dei collegamenti web da 2 a 5
github.com/pixelfed/pixelfed/r… # pixelfed
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Siena, lo stadio della vergogna
Due news interessanti sulla #privacy da @EUCourtPress su @iusEmanagement: la norma italiana che vincola il risarcimento a un livello minimo di gravità e quella sul conoscere i destinatari dei dati
La Corte di Giustizia dell’Unione Europea emette sentenze che hanno un impatto notevole anche sugli ordinamenti nazionali, ma che non vengono adeguatamente rilevate dai radar dell'informazione mainstream.
Oggi segnaliamo due notizie riportate e commentate da Dario De Maria su #IusEManagement.
La prima riguarda l'illegittimità della norma nazionale che subordina il risarcimento in tema di #privacy ad un livello minimo di gravità; la seconda invece afferma ch il diritto di accesso ai dati personali comporta il diritto di conoscere i nomi dei destinatari dei dati, non solo la categoria di appartenenza.
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Francesco Meloni, professione avventuriero
Le riviste cartacee da dieci anni almeno chiudono a grappoli (e non sempre si tratta di onorevoli uscite di scena) e da altrettanti anni la roba per serve si ammucchia nei supermercati e nelle poche edicole rimaste con tirature a rotta di collo. Nel maggio 2023 il per nulla glorioso "#Gente" (la un tempo concorrente "#Oggi" pare abbia cambiato linea editoriale abbandonando monarchi monegaschi, principi britannici e altra roba del genere) dedica una copertina alla madre non sposata all'epoca Primo Ministro nello stato che occupa la penisola italiana.
Il signor Francesco #Meloni vi viene definito #avventuriero.
Alla madre tocca la definizione di scrittrice.
Nel 1995 Meloni fu beccato mentre cercava di introdurre nel #Regno di #Spagna una quantità di hashish tale da rallegrare le serate di tutta la #Castiglia e di tre quarti dell'#Andalusia per un anno di fila (qui su Archive). La #FirenzeCheNonConta lo avrebbe chiamato #cialtrone, #sprovveduto, #improvvisato, #sfortunato o puramente e semplicemente #bìschero. Se non fosse stato il padre di un individuo politicamente intoccabile le gazzette lo avrebbero relegato nelle pagine interne e a distanza di trent'anni (e di un decesso, avvenuto nel 2012) dai fatti sarebbe stato ancora tacciato di #trafficante o di #spacciatore.
E Francesco Meloni era un uomo. Con buona pace di chi segue la moda del "#linguaggio #inclusivo" il vocabolo #avventuriera, al pari di #esperta, #cortigiana, #intrattenitrice, #cubista e chissà quanti altri, non va usato come complimento.
Neuralink: gli USA autorizzano Musk a testare i microchip cerebrali sull’uomo | L'Indipendente
"Dopo anni di annunci circa l’inizio imminente di test clinici sull’uomo, la società di impianti cerebrali di Elon Musk – Neuralink – ha reso noto che la Food and Drug Administration (FDA) ha autorizzato la sperimentazione umana di chip cerebrali negli Stati Uniti. L’obiettivo è quello di creare un’interfaccia tra l’uomo e il computer con l’inserimento di un chip – tramite un foro di 8 mm nel cranio – collegato al cervello con fili più sottili di un capello umano, che possono essere “iniettati” con un ago di 24 micron per rilevare l’attività dei neuroni. L’operazione sarà condotta da un robot per ridurre al minimo i rischi d’errore. L’azienda del magnate americano aveva chiesto l’autorizzazione all’FDA all’inizio del 2022, ma l’agenzia aveva respinto la domanda a causa di diverse preoccupazioni che dovevano essere affrontate prima di dare l’avvio alle sperimentazioni."
Nikoh :verified:
in reply to Andrea Russo • • •