Per la resurrezione non temiamo il futuro
Invece è la potenza di Dio in azione, che ci mostra come Egli non sia dalla parte dei poteri di morte di questo mondo, che Egli è veramente il Creatore e sostenitore di questo Creato.
Ecco, è la resurrezione di Gesù Cristo che apre al futuro, all’azione, al non rassegnarsi, ad aprire una pagina nuova anche in questo tempo così caotico e senza buone prospettive. E dunque noi annunciamo il Vivente, Colui che era che è e che viene, per parlare di speranza a chi teme il futuro, di giustizia a chi soffre l’ingiustizia, per annunciare verità e vita a chi è nella sofferenza e nel dolore.
pastore D'Archino - Per la resurrezione non temiamo il futuro
Il testo della predicazione di questa domenica di Pasqua, non riguarda direttamente la resurrezione, ma la potenza di vita del nostro Signore. Si trova nell’Antico Testamento in I Samuele. Vi è Ann…pastore D'Archino
Amministrative in Turchia, sconfitta storica per Erdogan
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di Redazione
Pagine Esteri, 2 aprile 2024 – Alle elezioni amministrativedi domenica non solo il partito del presidente Recep Tayyip Erdogan non è riuscito a recuperare il governo delle principali città della Turchia, che aveva perso nel 2019, ma ha subito una cocente sconfitta che potrebbe avere ripercussioni sullo scenario politico generale. Il sostegno per il Partito Giustizia e Diritto (Akp) infatti è precipitato ai minimi storici.
I candidati delle opposizioni guidate dal Partito Repubblicano del Popolo (Chp) hanno mantenuto Istanbul, Ankara, Smirne, Adana e Antalya, le cinque principali città della Turchia, rafforzando il proprio vantaggio sui nazionalisti islamisti di Erdogan.
Mentre nel 2019 il candidato repubblicano Ekrem Imamoglu aveva ottenuto la poltrona di sindaco di Istanbul dovendo però fare i conti con un consiglio comunale dominato dall’Akp e dai suoi alleati di estrema destra, domenica il Chp e i suoi alleati (la destra moderata dell’Iyi Parti) hanno ottenuto la maggioranza in ben 26 dei 39 distretti della metropoli contro i 14 di cinque anni fa.
La netta vittoria di Imamoglu incorona il sindaco di Istanbul a fidante principale del candidato dell’Akp alle prossime elezioni presidenziali; non è chiaro al momento se sarà Erdogan, che alcune settimane fa aveva sibillinamente avvisato che quelle di domenica scorsa sarebbero state le sue “ultime elezioni”.
Per la prima volta i repubblicani, tradizionalmente forti nelle città del Mediterraneo e dell’Egeo, hanno espugnato anche storiche roccaforti conservatrici e islamiste come Bursa e Adiyaman, nell’Anatolia, nelle aree duramente colpite dal tremendo terremoto del 2023. Le opposizioni hanno conquistato alcuni distretti anche in bastioni della destra islamista e nazionalista come Trabzon e Rize, sulla costa del Mar Nero.
La sconfitta di Erdogan è tale che, considerando il dato generale, il suo partito, per la prima volta dopo decenni, è arrivato dietro ai repubblicani. Mentre il Chp ha ottenuto il 37,7% gli islamo-nazionalisti dell’Akp hanno preso soltanto il 35,4%, uno dei risultati peggiori della sua storia.
Alle urne si è recato, secondo il Consiglio Elettorale del paese, il 78,7% degli aventi diritto, in calo rispetto all’84,6% del 2019 e soprattutto rispetto alle presidenziali del 2023, quando a votare era stato il 90% del corpo elettorale.
Il Partito Giustizia e Diritto ha perso voti verso l’astensione e a favore di altre formazioni politiche sia di destra sia progressiste.
Spicca soprattutto il 6,2% ottenuto dal partito islamico Yenideh Refah (“Nuovo welfare”), fondato nel 2018 dal figlio dello storico leader islamista conservatore Necmettin Erbakan, inizialmente mentore dell’allora giovane e rampante Erdogan. Yenideh Refah ha scalzato l’Akp dai suoi bastioni di Urfa e Yozgat e sottratto molti voti nei distretti più conservatori di Istanbul – come ad esempio Uskudar – consentendo ai repubblicani di scavalcare l’Akp.
Il leader della formazione, Fatih Erbakan, ha attaccato il partito di Erdogan e il governo soprattutto per non aver fatto seguire atti concreti, come l’interruzione dei flussi commerciali con Israele, alle formali condanne emesse da Ankara nei confronti dello “stato ebraico” responsabile del massacro in corso a Gaza.
In alcuni casi l’Akp ha perso voti anche a favore dell’estrema destra nazionalista dell’Mhp (erede dei Lupi Grigi), che stavolta in alcuni distretti ha deciso di presentarsi da solo.
Il partito progressista che rappresenta il movimento curdo per l’autodeterminazione ed alcune formazioni turche ecologiste e di sinistra, il DEM, ha ottenuto un buon risultato nella maggior parte dei distretti a maggioranza curda, aumentando il numero dei consensi, dei sindaci e delle province conquistate rispetto al 2019. – Pagine Esteri
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GAZA. Bloccata dall’Egitto la missione di Music for Peace
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COMUNICATO STAMPA
(foto da casalenews.it)
Stefano Rebora, Presidente della OSC Music for Peace respinto dalle autorità egiziane al Cairo
È partita in salita la missione con destinazione Striscia di Gaza. Stefano Rebora, Presidente e fondatore della OSC genovese, è stato fermato in aeroporto nella giornata di martedì 26 marzo alle ore 15:50 dalla Guardia Nazionale. Alle 16:50 risultava già essere all’interno delle “stanzette” in cui sono chiuse e recluse persone su cui sono necessari accertamenti, privo di effetti personali, tra cui il cellulare, fondamentale strumento di comunicazione in queste situazioni.
E’ necessario un breve preambolo per comprendere come si è arrivati alla grave situazione attuale.
Luglio 2014
A seguito dell’inizio degli intensi bombardamenti sulla Striscia di Gaza, la squadra di missione di Music for Peace è costretta al rientro. Il Presidente Stefano Rebora conduce il team al border di uscita, dopo aver effettuato il coordinamento. Viene respinta l’uscita e posticipata al giorno dopo. La mattina successiva lo staff di Music for Peace si ripresenta al border e dal lato palestinese viene fatto passare. Fermato invece dal lato egiziano, che per le verifiche del caso la Guardia Nazionale invita i cooperanti ad attendere. Dopo 5 ore viene rigettata la richiesta di uscita. Stefano Rebora, in qualità di Capo missione, spiega che è necessaria l’uscita immediata per questioni di sicurezza. Da qui nasce un confronto verbale con l’Ufficiale in turno il quale, ritenendosi offeso, strappa di mano i passaporti allo staff dichiarando “adesso vi faccio uscire io”. I volontari di Music for Peace sono obbligati ad accodarsi al pullman (che trasporta i palestinesi riusciti ad uscire dal valico) con destinazione Cairo perché i passaporti viaggiano con la polizia. Arrivati nell’aeroporto cairota vengono rinchiusi nelle stanze di accertamento, privi di ogni effetto personale e di documenti. La Console Italiana Cecilia Bonilla Taviani raggiunge i cooperanti di Music for Peace in aeroporto e riesce attraverso una mediazione a farli uscire dalla stanza. Vengono scortati dalla polizia locale sull’aereo e fatti partire per l’Italia.
Settembre 2018
A seguito della ricezione di tutti i permessi per il transito del personale di missione e dei container, Stefano Rebora atterra al Cairo. In uscita viene fermato, messo in stato di fermo e recluso nelle stanze di accertamento. Dopo 8 ore di privazione di qualsiasi diritto personale, l’Ambasciatore Giampaolo Cantini giunge in aeroporto, riesce a incontrare Rebora. Nonostante l’intervento dell’Avvocato di Ambasciata viene impedito, per la prima volta, l’ingresso su territorio egiziano al Presidente della ONG senza fornire motivazione alcuna neppure alla propria Ambasciata. Rebora viene scortato dalla polizia sul primo aereo disponibile per l’Italia.
Si arriva in questo modo al 26 marzo 2024. Il problema fondamentale, evidenzia Rebora, non è tanto il trattamento poco ospitale ricevuto “Se fossi stato un turista? Magari scambiato per un’altra persona? Non avendo determinati contatti e una struttura preparata a fare fronte a un’emergenza di questo tipo, come avrei potuto dare mie notizie? Una volta tolto il cellulare dalle mani sei in balìa di un sistema che mette gravemente a repentaglio la propria sicurezza personale”. Non solo questo risulta essere il problema, Rebora prosegue “se la situazione del 2014 non fosse stata lasciata precipitare nell’oblio, forse avremmo potuto evitare altri eventi gravissimi”.
Da gennaio scorso l’ONG genovese ha lavorato quotidianamente, in stretto contatto con l’Ambasciata che rappresenta l’Italia in Egitto e la ERC (Egyptian Red Crescent), alla preparazione di questo convoglio fondamentale alla risposta della grave crisi umanitaria in Striscia di Gaza. Sono state inviate Note Verbali al Ministero degli Esteri egiziano che ha sempre risposto in maniera positiva al transito del personale e dei materiali. Nell’invio delle richieste ufficiali alle Autorità locali sono sempre stati allegati nominativi e documenti dello staff di missione. Conclude così Stefano Rebora: “Se è vero che i problemi sono solo nei miei confronti (comunicano infatti gli egiziani che il respingimento è “Ad personam”) è altrettanto oggettivo che se da una macchina levi il motore, il mezzo rimane fermo”.
Rientra forzatamente in Italia il 27 marzo Stefano Rebora, presidente della ONG Music for Peace, figura a cui viene preclusa la possibilità di svolgere l’attività per cui è preposta e per cui, soprattutto in una situazione di emergenza di questa portata, dovrebbe ricevere supporto da ogni istituzione.
Contatti
Presidente Music for Peace
Stefano Rebora 0039.3355277005 – segreteria@musicforpeace.it
Ufficio Stampa
Valentina Gallo 0039.3495277005 – valentina.gallo@musicforpeace.it
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Rifiuti senza confini. Il progetto UNWASTE per combattere il traffico illecito
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Le reti criminali traggono profitto dal traffico illegale di rifiuti, che è un crimine altamente lucrativo. #UNODC (l’Agenzia dell’ONU contro il crimine globale) combatte il traffico di rifiuti attraverso una guida legislativa (reperibile qui => sherloc.unodc.org/cld/uploads/…), il Programma denominato “CCP” ed il progetto #Unwaste. A ben vedere, affrontare il traffico illecito di rifiuti è parte degli sforzi in atto di mitigazione del clima.
Da un punto di vista penale, la criminalizzazione il traffico di rifiuti e relativi reati significa: stabilire reati fondamentali come il traffico di rifiuti, la frode dei documenti e l'associazione criminale; affrontare anche i reati connessi, come il riciclaggio di denaro e la corruzione.
Con riguardo invece alle misure preventive, l'UNODC ha posto in campo il progetto Unwaste, mettendo insieme rappresentanti dell'Unione europea e dell'Asia sudorientale per discutere le misure necessarie. Durante un viaggio di studio di quattro giorni a Bruxelles, Belgio e Rotterdam, Paesi Bassi all'inizio del 2024, i rappresentanti hanno identificato azioni e raccomandazioni comuni per migliorare la cooperazione per prevedere e combattere il traffico di rifiuti dall'UE a Indonesia, Malesia, Thailandia e Vietnam. La visita è il seguito di un precedente viaggio di studio a Bruxelles, Belgio e Genova, Italia nel 2022. "Le discussioni durante questo viaggio di studio sono fondamentali per creare un quadro completo del traffico di rifiuti tra le due aree, e anche spiegare le regole di ogni partner in modo che le politiche dell'UE e del sud-est asiatico siano meglio comprese e applicate. Tali sforzi sono cruciali per proteggere l'integrità delle economie circolari", ha dichiarato Julien Garsany, rappresentante dell'Ufficio di collegamento dell'UNODC di Bruxelles. Un totale di 44 rappresentanti e delegati delle agenzie governative nelle due regioni, dei servizi e delle agenzie della Commissione Europea e delle organizzazioni internazionali hanno partecipato all'evento, che si è concentrato sulla promozione di una partnership trasparente e lo scambio tra tutte le parti della filiera dei rifiuti.
Sulla base delle prospettive nazionali e dei risultati del progetto Unwaste, i partecipanti hanno concordato sulla necessità di una maggiore cooperazione per garantire che le spedizioni di rifiuti siano conformi alle esigenze dei paesi di origine e di destinazione. "È giunto il momento di coordinare gli sforzi internazionali per promuovere un'economia circolare. I principi della giustizia, della conformità e delle pratiche di gestione ecologiche devono essere rispettati. Pertanto, gli sforzi per combattere il traffico di rifiuti illegali richiedono una significativa cooperazione tra varie agenzie tra le parti per garantire che il movimento transfrontaliero dei rifiuti segua la legge internazionale e nazionale", ha osservato il dott. Norhazni Binti Mat Sari, vicedirettore generale del Dipartimento dell'Ambiente della Malesia. I rappresentanti hanno presentato i loro risultati, sfide e aspetti critici che richiedono la cooperazione, ponendo le basi per una ulteriore collaborazione. Per esempio, sono stati evidenziati i legami tra il traffico di rifiuti e l'economia circolare, nonché il modus operandi di attori criminali insieme alle riforme regolamentari messe in atto per affrontare il traffico di rifiuti.
Una sessione dell’incontro è stata ospitata dall’Ufficio antifrode dell’UE (#OLAF), e si è concentrato sul miglioramento della cooperazione tra le autorità competenti delle due regioni. "Stiamo affrontando lo stesso nemico con una capacità elevata per lavorare facilmente attraverso i confini, quindi è fondamentale avere un evento come questo. Gli agenti nei porti dell' #UE non possono conoscere i regolamenti in ogni paese di destinazione, ma una rete può essere costruita attraverso questo tipo di evento in modo che ogni lato possa raggiungere l'altro e condividere le informazioni sulle regole e i requisiti", ha dichiarato Ernesto Bianchi – Direttore delle Entrate e Operazioni Internazionali, Investigazioni e Strategia presso l'OLAF. Nella circostanza l’Agenzia delle dogane e dei monopoli italiana (#ADM), rappresentata dall’ufficio di Genova 2, ha illustrato l’esperienza di indagine acquisita nei terminal portuali genovesi negli ultimi anni per il contrasto del fenomeno delle esportazioni illegali di rifiuti, con ben 413 notizie di reato comunicate all’Autorità giudiziaria tra il 2017 e il 2021. Sono due i filoni principali d’indagine portati avanti dai funzionari delle dogane genovesi in questi anni: l’esportazione non autorizzata di materiale plastico di scarto, rottami metallici e rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche verso paesi del medio e dell’estremo oriente e l’esportazione di cospicui carichi di batterie usate al piombo e parti auto (anche oggetto di furto) contaminate da oli minerali, indirizzate verso paesi dell’Africa sub-sahariana come Senegal, Ghana e Burkina Faso.
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In Cina e Asia – Cina, Xiaomi entra nel mercato di veicoli elettrici
Cina, Xiaomi entra nel mercato di veicoli elettrici Pensiero cinese: secondo un accademico troppa enfasi sulle differenze culturali con l’Occidente Cina, le esenzioni dal visto registrano circa 2,95 milioni di viaggiatori in entrata I giovani cinesi cercano le attenzioni dei loro “genitori digitali” Indonesia, Prabowo in Cina e in Giappone per incontri diplomatici India, deroga al principale partito di opposizione ...
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GAZA. Raid aereo uccide 7 operatori umanitari, tra cui 4 stranieri, della World Central Kitchen
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della redazione
Pagine Esteri, 2 aprile 2024 – Un bombardamento aereo ha ucciso nella notte 7 operatori umanitari, tra cui 4 stranieri, della Ong ispano-americana World Central Kitchen che si occupa della distribuzione di cibo e pasti alla popolazione civile di Gaza. L’attacco è avvenuto poche ore dopo che il gruppo aveva ricevuto un nuovo carico di cibo lungo la rotta marittima tra Cipro e Gaza (Operazione Safeena).
Due dei volontari uccisi dal raid aereo
I corpi delle vittime sono stati portati all’ospedale Al Aqsa di Deir Al Balah. Un filmato in rete mostra i corpi di alcuni dei morti che indossano giubbotti antiproiettile con il logo dell’organizzazione benefica. Tra di essi ci sono un polacco, un britannico, una australiana, e uno con doppia cittadinanza canadese e statunitese. Israele non ha ancora riconosciuto ufficialmente la sua responsabilità. Il portavoce militare ha comunicato che “sono in corso indagini sul tragico incidente”.
“Questa è una tragedia. Gli operatori umanitari e i civili non dovrebbero mai essere un bersaglio. Mai!”, ha detto in una nota la portavoce della WCK, Linda Roth.
Mahmoud Thabet, un paramedico della Mezzaluna Rossa palestinese che faceva parte della squadra di soccorso che ha portato i corpi all’ospedale, ha detto all’Associated Press che i volontari erano in un convoglio di tre auto che era stato nel nord per organizzare la distribuzione degli aiuti appena arrivati via mare e che stava tornando a Rafah, nel sud. La WCK opera i suoi spostamenti in costante coordinamento con le autorità militari israeliane.
Tre navi umanitarie organizzate dalla WCK e dagli Emirati provenienti da Cipro sono arrivate ieri a Gaza con 400 tonnellate di cibo e generi di prima necessità. Si tratta della seconda spedizione ricevuta dalla Ong, fondata dallo chef Josè Andrès.
“Questa è una tragedia umana che non sarebbe mai dovuta accadere, è del tutto inaccettabile e l’Australia cercherà di assumersi le proprie responsabilità”, ha commentato il primo ministro australiano Anthony Albanese in una conferenza stampa. Albanese ha affermato che i civili innocenti e coloro che svolgono attività umanitaria devono essere protetti e ha ribadito la sua richiesta per un cessate il fuoco a Gaza insieme a maggiori aiuti per coloro che soffrono di “enormi privazioni”.
Gli Stati Uniti hanno chiesto a Israele di indagare rapidamente sull’accaduto. Pagine Esteri
Leggi il comunicato diffuso dalla World Central Kitchen
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GAZA. Raid aereo israeliano uccide 4 volontari internazionali e un palestinese della Ong World Central Kitchen
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della redazione
Pagine Esteri, 2 aprile 2024 – Un bombardamento aereo ha ucciso nella notte 4 volontari internazionali e un palestinese della Ong ispano-americana World Central Kitchen che si occupa della distribuzione di cibo e pasti alla popolazione civile di Gaza. L’attacco è avvenuto poche ore dopo che il gruppo aveva ricevuto un nuovo carico di cibo lungo la rotta marittima tra Cipro e Gaza (Operazione Safeena).
Due dei volontari uccisi dal raid aereo
I corpi delle vittime sono stati portati all’ospedale Al Aqsa di Deir Al Balah. Un filmato in rete mostra i corpi dei cinque morti, alcuni dei quali indossano giubbotti antiproiettile con il logo dell’organizzazione benefica. Tra di essi ci sono un polacco, un britannico e una australiana. Israele non ha ancora riconosciuto la sua responsabilità. Il portavoce militare ha comunicato che “sono in corso indagini sul tragico incidente”.
“Questa è una tragedia. Gli operatori umanitari e i civili non dovrebbero mai essere un bersaglio. Mai!”, ha detto in una nota la portavoce della WCK, Linda Roth.
Mahmoud Thabet, un paramedico della Mezzaluna Rossa palestinese che faceva parte della squadra di soccorso che ha portato i corpi all’ospedale, ha detto all’Associated Press che i volontari erano in un convoglio di tre auto che era stato nel nord per organizzare la distribuzione degli aiuti appena arrivati via mare e che stava tornando a Rafah, nel sud. La WCK opera i suoi spostamenti in costante coordinamento con le autorità militari israeliane.
Tre navi umanitarie organizzate dalla WCK e dagli Emirati provenienti da Cipro sono arrivate ieri a Gaza con 400 tonnellate di cibo e generi di prima necessità. Si tratta della seconda spedizione ricevuta dalla Ong, fondata dallo chef Josè Andrès.
“Questa è una tragedia umana che non sarebbe mai dovuta accadere, è del tutto inaccettabile e l’Australia cercherà di assumersi le proprie responsabilità”, ha commentato il primo ministro australiano Anthony Albanese in una conferenza stampa. Albanese ha affermato che i civili innocenti e coloro che svolgono attività umanitaria devono essere protetti e ha ribadito la sua richiesta per un cessate il fuoco a Gaza insieme a maggiori aiuti per coloro che soffrono di “enormi privazioni”.
Gli Stati Uniti hanno chiesto a Israele di indagare rapidamente sull’accaduto. Pagine Esteri
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Rifondazione: il regime del dittatore Erdogan cede. Per questo non vuole testimoni
I risultati, con il 99% dei seggi scrutinati, ( https://secim.aa.com.tr/) segnano un vero e proprio crollo alle elezioni amministrative di AK, il partito di ErdRifondazione Comunista
Examining Novel Advertising Solutions: A Proposed Risk-Utility Framework
This week, the Future of Privacy Forum released Advertising in the Age of Data Protection: Background for a Proposed Risk-Utility Framework for Novel Advertising Solutions (v 1.0), which will be open for Public Comment until May 26, 2024.
- Download the Proposed Risk-Utility Framework HERE
- FPF welcomes public comments until May 26, 2024
The digital advertising industry is in the midst of a sea change. Around the world, privacy regulators have become far more critical of mainstream advertising business models. Both lawmakers and enforcers of existing laws are now more focused on strengthening individual privacy rights and specifically preventing many of the harms associated with the use of personal information in advertising. Meanwhile, large platforms such as Apple, Google, and Microsoft have taken significant steps in recent years to limit access to advertising-related data about their users through efforts like App Tracking Transparency (ATT), Intelligent Tracking Prevention (ITP), and an ongoing process to deprecate third party cookies in Google Chrome. Each change has ripple effects throughout the economy, changing the way advertisers do business and often impacting other social values.
In reaction to these regulatory and platform pressures, businesses are actively seeking new tools and solutions to maintain identity and addressability, or to provide greater privacy safeguards, ideally (in their view) doing so while sustaining as much business utility as possible. Many solutions involve privacy-enhancing technologies (PETs), while others involve a significant shift in business models, such as a return to contextual advertising, the use of solely first-party data, or a shift to client-side processing.
The goal of this Risk-Utility Framework and its associated Background (“Advertising in the Age of Data Protection”) is to provide a comprehensive rubric for navigating the many tradeoffs inherent in the evolving digital advertising landscape and the technology it is built upon. We do not assign values to each aspect of utility, risk, or social impact, but rather aim to holistically identify the many factors relevant for a policymaker or privacy leader to evaluate the impact of a given digital advertising proposal, solution, or system.
Download the Risk-Utility Framework HERE.
Perché molti civili palestinesi muoiono nonostante la precisione degli attacchi israeliani? Quanti ne stanno effettivamente morendo secondo fonti attendibili?
precisione? ma se gli israeliani hanno ucciso essi stessi degli ostaggi… come minimo se lo scopo era recuperare gli ostaggi hanno scelto le forze sbagliate… ma sappiamo tutti che l'attacco palestinese era previsto, la reazione deliberata, e che è tutto programmato da 50 anni. lo scopo è non dover rimanere nei confini assegnati dall'onu nel 1948. e in pratica togliere ai palestinesi anche il resto della terra che ancora hanno. allo stato di israele non servono relazioni normalizzate con i palestinesi perché impedirebbero loro ulteriori espansioni. la terra che hanno avuto non basta loro e comunque non sono disposti a condividerla con chi adesso ci vive. per loro era tutta di diritto loro.. si fotta l'ONU. Neppure l'onu ha accesso alle zone "contese", e questo significa che dovrebbe bastare la parola israeliana per dirti quello che avviene li da 50 anni.
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io non ho *mai* ricevuto nessun messaggio #ITalert
intorno a me è stato tutto uno squillare, in almeno due occasioni, in ufficio. Nonostante gli abbondanti preavvisi, questo squillo generalizzato ha sempre finito per creare anche un po' di allarme.
Io mi sono però allarmato per il motivo opposto: non ho mai ricevuto nessuno dei messaggi di test. Tra la prima e la seconda occasione ho anche cambiato operatore. Possibile che il mio cellulare non sia, per qualche motivo, "compatibile"? Esiste un modo per essere certi che lo riceverò anch'io, nel caso non si tratti di un test ma di un'emergenza reale?
🕊️ Il #MIM augura buona Pasqua a tutte e tutti!
🎨 I nostri auguri di quest'anno sono realizzati insieme alle bambine e ai bambini della Scuola Primaria G. Falcone di Taranto, dell’I.C. di Casteggio in provincia di Pavia e dell’I.C. W. A.
Ministero dell'Istruzione
🕊️ Il #MIM augura buona Pasqua a tutte e tutti! 🎨 I nostri auguri di quest'anno sono realizzati insieme alle bambine e ai bambini della Scuola Primaria G. Falcone di Taranto, dell’I.C. di Casteggio in provincia di Pavia e dell’I.C. W. A.Telegram
Quattro italiani su dieci rinunciano a curarsi. Siamo alla sanità “per censo” l Contropiano
"Attualmente, già il 42% dei cittadini meno abbienti è costretto a rinunciare alle cure poichè, non riuscendo ad ottenerle nell’ambito del sistema pubblico, non ha i mezzi per rivolgersi alla sanità a pagamento. Anche le fasce economicamente più deboli sono spinte verso il privato non avendo accesso al Servizio Sanitario Nazionale a causa delle lunghe liste di attesa."
Fedi Garden to Instance Admins: “Block Threads to Remain Listed”
The presence of Threads within the Fediverse remains a polarizing and controversial subject, with a deepening divide between those that want to embrace it, and those who want to keep it out. Recently, these calls seem to be renewed, with community members even demanding that Mastodon’s flagship instance block the server.
A number of instance admins opened their Private Mentions this week to see the following message:
Hi,Could I ask, has [your instance] now defederated threads.net?
The rules for being listed on fedi.garden will require blocking instances cited in human rights reports on genocide. This would require blocking Threads.The rules for being listed on fedi.garden will require blocking instances cited in human rights reports on genocide. This would require blocking Threads.
Of course it’s your decision what you do, I’m asking just so I can update the fedi.garden website accurately.”
These admins had been making use of Fedi.Garden, a community index intended to point prospective new members to vetted parts of the network. Reflecting a recent policy change, the service operator began reaching out to their members.
What is Fedi Garden?
Fedi Garden describes itself as “a small, human-curated list of nice, well-run servers on Mastodon and the Wider Fediverse.” As a service, it follows in a long tradition of directories designed to help connect people to individuals or communities based on interest, location, profession, or politics.
For newcomers, an entry point for discovery can be crucial in deciding whether they stay on the network, or go elsewhere. This initial point of contact can set expectations on behaviors, norms, and other points of connection to discover.
A Change in Policy
For the most part, Fedi Garden’s long-standing policy for included instances mirrored the Mastodon Server Covenant, setting basic standards on community stewardship and admin competency. For many instances, it’s a great starting point for providing a consistent quality of life, in terms of what to expect.
Recently, the project announced the addition of a policy that every listed server will be required to block Threads.net. To be clear: the service operator is not going to defederate with instances who federate with Threads, nor are they advocating for admins to treat each other this way.
“I don’t think it’s nice to federate with a company that has been cited in multiple independent reports of massacres/genocides,” FediGarden’s operator tells us, “That’s why I’m adding the rule about not federating with such companies. If servers want to do that it’s their decision, but it doesn’t seem a nice thing to do. I can’t honestly recommend such servers.”
Why Block Threads?
Aside from the fact that Threads is a Meta product, it also appears to have policy issues that stand in stark contrast with the rest of the network: a recent report by GLAAD reveals that homophobia and transphobia have largely flourished within networks stewarded by Meta, and transphobic content still seems to flow freely from accounts like Libs of Tiktok on the platform. Similarly, Facebook’s own moderation practices have exacerbated cultural tensions to the point of promoting violence and genocide.
Threads has also remained problematic with regards to news and politics: according to The Verge, the platform’s head boss doesn’t see politics and hard news as being worth the risk. Given the platform’s aversion to political content, this could raise questions about organic discovery coming from the rest of the Fediverse to Threads.
Community Members React
Many people celebrated the change, citing the protection against vulnerable users as a valuable decision. Not everyone was happy, though: Some admins, like Cliff Wade from All Things Tech, feel uncomfortable about the fact that they hadn’t agreed to additional requirements when they joined, and now feel pressured.
“It wasn’t really about the stupid ‘I want to change the rules’ thing so to speak,” he writes, “It was all about how we as admins were approached with a bullying attitude as that’s what several other admins mentioned, long before I ever mentioned it.”
Cliff and his co-admin Kyle Reddoch are now working on their own alternative index, that doesn’t include this requirement. It’s a massive undertaking, and requires vetting communities asking permission for inclusion, and regularly checking in on community developments. Still, they’re optimistic.
“[We] are making a list on our Wiki of instance that both federate and defederate from Threads,” Kyle writes, “we feel people [should] have the choice themselves and not have someone else choose for them.”
Moving Forward
Fedi Garden’s operator has updated the rules on their site, and adjusted their lists. Various projects have been tracking FediPact adoption, such as the tracker on Veganism Social. One thing that’s important to understand, though, is that Fedi Garden and this FediPact tracker aren’t the only tools for tracking safe spaces in the network.
“FediGarden is a tiny site with a tiny following, its account has about 1% of the follower numbers of FediTips,” FediGarden tell us, “FediGarden isn’t some massive gateway onto the Fediverse, it’s just a small list of servers that are Covenant-compliant but also under a certain size, to encourage decentralisation.”
With the Fediverse being what it is, we’re bound to see more indexes and discovery tools come and go, with their own processes and policies for inclusion and promotion. There is no singular landing page for the network, nor a standard point of discovery to the network.
The post Fedi Garden to Instance Admins: “Block Threads to Remain Listed” appeared first on We Distribute.
Telegram, il Cremlino chiede a Durov di "stare più attento" dopo l'attacco a Mosca
Il Cremlino ha richiesto al proprietario di Telegram, il 39enne russo Pavel Durov, di prestare "maggiore attenzione" dopo che l'applicazione di messaggistica sarebbe stata utilizzata per reclutare gli uomini armati che hanno attaccato il Crocus City Hall, una sala da concerto alla periferia di Mosca
@Informatica (Italy e non Italy 😁)
hdblog.it/sicurezza/articoli/n…
Telegram, il Cremlino chiede a Durov di "stare più attento" dopo l'attacco a Mosca
Al momento non ci sarebbero piani per bloccare in Russia l'app di messaggistica"HDblog.it
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Weekly Chronicles #69
Questo è il numero #69 di Privacy Chronicles, la newsletter che ti spiega l’Era Digitale: sorveglianza di massa e privacy, sicurezza dei dati, nuove tecnologie e molto altro.
Cronache della settimana
- La Cina dice no al software e hardware statunitense
- Samourai Wallet decentralizza il Coinjoin
- L’Unione Europea ha vietato i wallet cripto privati e anonimi, è vero?
Lettere Libertarie
- Ross ‘Dread Pirate’ Ulbricht compie 40 anni, in carcere
Rubrica OpSec
- Proteggi le tue seed words con l’acciaio
La Cina dice no al software e hardware statunitense
La Cina ha recentemente annunciato nuove regole che prevedono il divieto d’utilizzo di processori Intel e AMD su PC e server governativi. Il divieto si estende anche a software come Windows e in generale prodotti da Microsoft, nonché tutti i software per database sviluppati al di fuori della Cina.
Questa è però in realtà una mezza notizia, poiché la Cina già da tempo aveva politiche protezioniste in materia di ICT. Le aziende cinesi già oggi molto spesso usano numerosi strumenti open source per evitare software statunitense. In futuro il fenomeno sarà probabilmente più accentuato.
Da un lato l’interesse cinese è certamente aumentare il controllo sulla propria infrastruttura nazionale e sui dati, considerati dal governo una risorsa strategica, ma anche evitare rischi di spionaggio e accessi abusivi a sistemi governativi da parte dell’intelligence statunitense.
Lo stesso problema, per così dire, lo abbiamo noi europei. Da tempo discutiamo proprio della sorveglianza di massa perpetrata attraverso i software e hardware americani a danno di governi, aziende e cittadini europei, senza però alcun effetto reale. In quanto colonia politica, possiamo lamentarci e battere i piedi, ma non certo evitare l’uso degli strumenti di spionaggio di Madre Patria.
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Samourai Wallet decentralizza il Coinjoin
Continuiamo la rassegna con una notizia più tecnica, ma estremamente interessante anche dal punto di vista politico. Il team di sviluppo di Samourai Wallet ha dichiarato di essere finalmente riusciti a decentralizzare il loro strumento di “coinjoin” di Bitcoin, chiamato Whirpool.
‘NDRANGHETA IN AUSTRALIA. UNA GUERRA PER LA LEADERSHIP?
Nel nostro blog abbiamo già parlato della infiltrazione (storica) della #‘ndrangheta in #Australia (vedi nota a fine pagina).
[Il luogo dell’omicidio]
Torniamo a farlo poiché è recente il rinnovato interesse degli australiani dopo che un fruttivendolo di Melbourne, John Latorre, è stato ucciso il mese scorso a colpi di arma da fuoco nel suo vialetto mentre usciva nelle prime ore del mattino per andare al lavoro. Egli era indicato come una figura di primo piano del mondo criminale di #Melbourne, legato alla mafia calabrese. È stato ucciso in un'aggressione a colpi di arma da fuoco mentre si trovava nel vialetto di casa sua a Buchanan Place, Greenvale, nella zona nord della città. Gli assassini hanno utilizzato una motocicletta per eseguire l'omicidio in stile esecuzione e per fuggire dalla scena del crimine. Alcuni membri della famiglia di John Latorre sono coinvolti nel settore delle produzioni ortofrutticole, che è considerato sinonimo delle famiglie calabresi-australiane.
Il funerale di Latorre si è tenuto presso la Chiesa cattolica di St Monica a Moonee Ponds a Melbourne. La chiesa non poteva accogliere le centinaia di partecipanti e molti hanno guardato il live streaming della funzione all'esterno.
Secondo la professoressa italiana Anna #Sergi, esperta di fama mondiale della 'Ndrangheta, le voci che l'omicidio sia stato eseguito su ordine di altre figure della criminalità organizzata potrebbero essere una falsa pista per proteggere la leadership. "Non mi fiderei molto del cambio di leadership", ha detto ai media australiani, affermando che la 'Ndrangheta, che si ritiene minacci di morte i membri se rivelassero pubblicamente informazioni sul gruppo, potrebbe cercare di creare deliberatamente confusione su chi agisce come suo padrino.
La direzione del gruppo potrebbe attualmente essere composta da un comitato formato da vari membri senior, il che potrebbe causare tensioni all'interno del trust.
"Se è così, siamo nella posizione di presumere che nuovi gruppi possano sollevarsi e rivendicare un posto al tavolo di comando della 'Ndrangheta", ha detto.
"La 'Ndrangheta non uccide alla leggera. Uccide per tre motivi. Uno è preventivo, per evitare che le cose vengano fuori. Il secondo è vendetta, quindi è punitivo. E il terzo è dimostrativo, quindi è una performance; quindi, devi uccidere qualcuno per mostrare il tuo potere".
[ John Latorre]
Colin McLaren, che ha lavorato come agente di polizia sotto copertura cercando di smantellare la 'Ndrangheta nella città di Griffith nel Nuovo Galles del Sud, nonché a Melbourne e Adelaide, ha detto che la polizia spesso rileva che gli uomini all'interno della società sono padri di famiglia devoti ma altamente paranoici.
"Sono così potenti e così pericolosi, e tutti si guardano alle spalle", ha detto.
L'ex detective ha riferito che le forze dell'ordine probabilmente non risolveranno mai l'omicidio di Latorre: "Il codice del silenzio e la paura di essere uccisi in un modo così orribile, tengono le persone in silenzio. Ma le forze dell'ordine devono continuare a impegnarsi."
Nel 2021, la polizia federale ha affermato che l'attività della 'Ndrangheta era diffusa in Australia, sostenendo che il gruppo controllava circa il 70% del mercato mondiale della cocaina.
L'AFP (Australian Police Force) ha affermato che le informazioni sono state raccolte da un'app di messaggistica chiamata ANOM, che i criminali credevano fosse sicura ma che era segretamente monitorata da agenti in Australia e negli Stati Uniti.
McLaren ha affermato che l'operazione della #AFP ha messo in luce la straordinaria scala globale della 'Ndrangheta, che consente all’organizzazione di spostare la droga in tutto il mondo.
noblogo.org/cooperazione-inter…
FPF Statement on Vice President Harris’ announcement on the OMB Policy to Advance Governance, Innovation, and Risk Management in Federal Agencies’ Use of Artificial Intelligence
Following the groundbreaking White House Executive Order on AI last fall, which outlined ambitious goals to promote the safe, secure, and trustworthy use and development of AI systems, Vice President Harris has today announced the publication by the Office of Management and Budget of a binding memorandum on “Advancing Governance, Innovation, and Risk Management for Agency Use of Artificial Intelligence,” which indicates the diligent efforts of agencies toward achieving this objective. This commitment is further highlighted by the National Telecommunications and Information Administration (NTIA) publication earlier this week of the“Artificial Intelligence Accountability Policy Report,” which details mechanisms to support the creation and adoption of trustworthy AI.
Although the OMB memorandum primarily focuses on the government’s use of AI, its influence on the private sector will be significant. This is due to not only the requirements for U.S. government vendors and procurement, but also how this framework will create broadly applicable norms and standards for conducting impact assessments, mitigating bias, providing rights to individuals affected by AI systems that impact their rights and safety, and assessing data quality and data privacy in these systems.
“This is a pivotal moment for the development of AI standards when the public sector has a crucial role to play in setting norms for the assessment and procurement of AI systems. We are particularly enthused by the renewed commitment to bring clarity to the development of AI in the public sector and its national utilization. At FPF, we eagerly anticipate contributing to this crucial work through our evidence-based research on Artificial Intelligence.”
– Anne J. Flanagan, FPF Vice President for Artificial Intelligence
Ecco il “nostro” buco nero in luce polarizzata l MEDIA INAF
"Questa nuova immagine ha svelato la presenza di campi magnetici forti e organizzati che si sviluppano a spirale dal margine del buco nero al cuore della Via Lattea. Inoltre, ha rivelato che la loro struttura è sorprendentemente simile a quella dei campi magnetici del buco nero al centro della galassia M87, suggerendo che questi forti campi magnetici possano essere comuni ai buchi neri."
CRIMINALITÀ ORGANIZZATA E CORRUZIONE. I RISCHI E LA NECESSITÀ DI COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
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Torniamo a parlare (vedi richiamo a fondo pagina) delle connessioni tra gruppi di criminalità organizzata in ambito globale, la loro capacità corruttiva ed i pericoli e rischi posti dalla corruzione associata ai gruppi di criminalità organizzata, che vanno dalla minaccia alla stabilità e sicurezza delle società, derivante dal disprezzo per le istituzioni democratiche, i valori etici e della giustizia, alla compromissione dello sviluppo sostenibile e dello stato di diritto. Inoltre, vi sono implicazioni economiche e sociali negative legate alle attività criminali organizzate, poiché i collegamenti tra corruzione, criminalità organizzata ed altri reati come il riciclaggio di denaro consentono l’infiltrazione dei gruppi criminali organizzati nei settori pubblico e privato facilitano i reati transnazionali e flussi finanziari illeciti.
Da ciò deriva la necessità di contrastare la corruzione attraverso la cooperazione internazionale, adottando misure che comportino lo sviluppo di approcci comuni per affrontare la corruzione coinvolgente gruppi criminali organizzati e la condivisione delle “migliori pratiche; il rafforzamento della cooperazione investigativa tra Stati, attraverso accordi bilaterali o multilaterali per condurre indagini congiunte e rimuovendo le barriere alla cooperazione legale reciproca e promuovere lo scambio di informazioni tra agenzie di contrasto e unità di intelligence finanziaria; coinvolgere reti internazionali e regionali per lo scambio di informazioni tecniche; promuovere iniziative bilaterali, regionali e multilaterali per prevenire e combattere la corruzione attraverso la cooperazione internazionale fornendo assistenza tecnica e capacità ai paesi in via di sviluppo per contrastare la corruzione coinvolgente gruppi criminali organizzati. Tutto ciò senza dimenticare che la cooperazione internazionale dovrebbe puntare al recupero dei beni derivanti da attività criminali.
Ad un livello più ampio, le prospettive riguardano la promozione della trasparenza, l'integrità e la responsabilità nel settore pubblico e privato, il coinvolgimento della società civile, i media e il settore privato nella lotta alla corruzione e – non ultimo – la protezione dei whistleblower (coloro che segnalano casi di corruzione nel proprio ambito lavorativo).
A livello internazionale la Sezione Corruzione e Crimine Economico (CEB) dell'UNODC nella sede centrale dell’UNODC (l’Ufficio delle Nazioni Unite per il controllo della droga e crimine, agenzia delle Nazioni Unite fondata nel 1997) e sul campo, supporta nella realtà quotidiana l’implementazione della Convenzione delle Nazioni Unite contro la corruzione (UNCAC, unodc.org/corruption/en/uncac/…), adottata il 31 ottobre 2003 dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ed entrata in vigore il 14 dicembre 2005 con l’adozione da parte di 190 paesi (al 10 ottobre 2023).
noblogo.org/cooperazione-inter…
Ministero dell'Istruzione
#NoiSiamoLeScuole questa settimana è dedicato al Liceo scientifico, linguistico e di scienze applicate “Pitagora” di Rende (CS), che con i fondi del #PNRR “Scuola 4.Telegram
Cristo è resurrezione
Non tutti però credono. Anzi. Gesù Cristo sarà posto a morte proprio per questo suo segno di signoria sulla morte.
Perché? Ci possono essere varie risposte, ma fermiamoci a pensare che chi decide di metterlo a morte lo faccia proprio per evitare che agisca come Signore della vita. Non vogliono abbandonare tutti i privilegi e le aspettative mondane. Forse non tutti vogliono la vita eterna come ci viene da pensare. Sarebbe come essere rinnovati, ma chi vuole realmente essere nuovo? Se poi c’è potere e ricchezza…
A volte invece facciamo questo salto di fede e Gesù Cristo ci ricorda che la gioia e la beatitudine è alla nostra portata credendo nel nostro Signore: il Signore della vita.
pastore D'Archino - Cristo è resurrezione
La resurrezione di Lazzaro è un brano di solito ben conosciuto. Più che di resurrezione però dovremmo parlare di ritorno in vita, e questo è uno degli aspetti su cui pensare. Non leggeremo tutto il…pastore D'Archino
Da oggi #27marzo fino al #31maggio è possibile richiedere le agevolazioni dedicate a viaggi di istruzione e visite didattiche attraverso la piattaforma #Unica.
L'iniziativa è destinata a studentesse e studenti delle scuole statali di secondo grado.
Ministero dell'Istruzione
Da oggi #27marzo fino al #31maggio è possibile richiedere le agevolazioni dedicate a viaggi di istruzione e visite didattiche attraverso la piattaforma #Unica. L'iniziativa è destinata a studentesse e studenti delle scuole statali di secondo grado.Telegram
Ministero dell'Istruzione
Da oggi #27marzo le lavoratrici madri della #scuola possono presentare la domanda online per l’esonero contributivo sino a 3.000 euro annui.Telegram
J. Alfred Prufrock
Unknown parent • •eh, un po' sì
comunque vorrei capire un po' meglio come funziona
nel sito istituzionale leggo che
La "verifica della configurazione" è esattamente quella che vorrei fare, se fosse chiarito anche cosa andrebbe verificato 😅
J. Alfred Prufrock
Unknown parent • •anch'io fermo alla 9, purtroppo