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Una nuova finanza per la difesa europea. La Dsr bank vista da Fiona Murray

@Notizie dall'Italia e dal mondo

Il 19 maggio a Londra i leader si incontreranno per firmare uno storico Patto di Difesa tra Regno Unito e Unione europea. Ma quello che seguirà sarà influenzato non solo dalla politica, ma anche dall’economia. Per sostenere una deterrenza credibile a lungo termine, il



Apple fa l’indiana, ma non d’America. E Trump s’arrabbia

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I dazi hanno spinto Apple ad accelerare il trasloco della propria filiera dalla Cina all'India, ma è sempre più evidente che Trump sperava inducessero Cupertino a realizzare iPhone 'made in Usa'. E il presidente americano non

in reply to Informa Pirata

Io fatico a capire perché un prodotto di alta tecnologia dovrebbe costare **molto** di più se prodotto negli #USA anziché in #cina o #india.
Passi per i prodotti che richiedono manodopera a basso costo, gli #iphone?
@informatica



Dopo Meta, tocca a Google. Ken Paxton continua a terrorizzare le Big Tech

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Il procuratore generale del Texas lo scorso anno aveva spinto Meta a siglare un accordo per un risarcimento record (1,4 miliardi di dollari) così da lasciare cadere le accuse di violazione della privacy. Oggi Paxton ritorna



Come crescono le startup tedesche di Intelligenza artificiale

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Startup tedesche ancora poco conosciute, come Celonis, Prewave, Tacto e Osapiens, stanno diffondendo le loro soluzioni basate sull'Ia per aiutare le imprese a navigare startmag.it/innovazione/german…



MCP Blender Addon Lets AI Take the Wheel and Wield the Tools


Want to give an AI the ability to do stuff in Blender? The BlenderMCP addon does exactly that, connecting open-source 3D modeling software Blender to Anthropic’s Claude AI via MCP (Model Context Protocol), which means Claude can directly use Blender and its tools in a meaningful way.

MCP is a framework for allowing AI systems like LLMs (Large Language Models) to exchange information in a way that makes it easier to interface with other systems. We’ve seen LLMs tied experimentally into other software (such as with enabling more natural conversations with NPCs) but without a framework like MCP, such exchanges are bespoke and effectively stateless. MCP becomes very useful for letting LLMs use software tools and perform work that involves an iterative approach, better preserving the history and context of the task at hand.
Unlike the beach scene above which used 3D assets, this scene was created from scratch with the help of a reference image.
Using MCP also provides some standardization, which means that while the BlenderMCP project integrates with Claude (or alternately the Cursor AI editor) it could — with the right configuration — be pointed at a suitable locally-hosted LLM instead. It wouldn’t be as capable as the commercial offerings, but it would be entirely private.

Embedded below are three videos that really show what this tool can do. In the first, watch it create a beach scene using assets from a public 3D asset library. In the second, it creates a scene from scratch using a reference image (a ‘low-poly cabin in the woods’), followed by turning that same scene into a 3D environment on a web page, navigable in any web browser.

Back in 2022 we saw Blender connected to an image generator to texture objects, but this is considerably more capable. It’s a fascinating combination, and if you’re thinking of trying it out just make sure you’re aware it relies on allowing arbitrary Python code to be run in Blender, which is powerful but should be deployed with caution.

youtube.com/embed/I29rn92gkC4?…

youtube.com/embed/FDRb03XPiRo?…

youtube.com/embed/jxbNI5L7AH8?…


hackaday.com/2025/05/18/mcp-bl…



Arriva OpenAI Codex: lo sviluppatore AI che scrive, testa e integra il codice al posto tuo


Se puoi assumere uno sviluppatore junior, consegnargli il Codex e ottenere un prodotto valido quanto quello di uno sviluppatore senior, perché pagare di più? Questi potrebbe cambiare radicalmente il mercato del lavoro nel settore IT.

OpenAI ha presentato un nuovo strumento di programmazione chiamato Codex, un assistente intelligente integrato in ChatGPT.

Questa funzionalità trasforma l’IA in uno sviluppatore quasi autonomo: basta inserire una query, cliccare sul pulsante “Codice” e il sistema si occuperà delle attività di routine. Codex può leggere e modificare file, eseguire comandi, analizzare la base di codice e rispondere a domande su di essa. Tutto ciò che viene richiesto all’utente è formulare l’attività e cliccare sul pulsante “Chiedi”.

La velocità di esecuzione dipende dalla complessità del compito e può richiedere da uno a trenta minuti. Allo stesso tempo, l’intero processo è completamente trasparente: ogni azione di Codex può essere tracciata tramite i log del terminale e i risultati dei test. Il codice viene creato in un ambiente isolato, dopodiché può essere integrato in un sistema locale o inviato a GitHub.

In sostanza, Codex apre la strada all’automazione della programmazione, che non è più solo un aiuto per lo sviluppatore, ma un potenziale sostituto per interi team.

È chiaro che uno strumento del genere potrebbe interessare anche agli utenti meno attenti, ma OpenAI afferma di aver integrato meccani sesmi di protezione nel Codex. Si suppone che il sistema sia in grado di riconoscere le richieste di creazione di malware e di rifiutarsi di eseguirle. Tuttavia, l’azienda non spiega esattamente come funziona questa protezione.

Codex è ora disponibile in modalità anteprima per gli abbonati a ChatGPT Pro, Enterprise e Team: gratuito e illimitata.

OpenAI promette in seguito di introdurre limiti di utilizzo e prezzi flessibili.

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Cosa cambierà per l’Intelligenza artificiale dopo gli accordi di Trump con l’Arabia Saudita

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La missione di Trump in Arabia Saudita unisce capitali del Golfo e colossi tech per dominare l’AI. Ma l’uso dell’AI per la sorveglianza in regimi





La truffa del falso curriculum e la risposta intelligente! Una storia vera (e istruttiva)


Nel mondo sempre più sofisticato delle truffe digitali, una delle modalità emergenti è quella del falso reclutamento professionale. Un metodo subdolo, che sfrutta il desiderio (e il bisogno) di molte persone di trovare opportunità di lavoro online. In questa storia reale – volutamente ironizzata per finalità divulgative – raccontiamo un caso concreto, documentato con screenshot e condotto con spirito critico.

L’inizio: un curriculum “trovato” online


Tutto parte da una chiamata preregistrata. Una voce femminile afferma di aver visionato un curriculum e propone una collaborazione su YouTube. Il compenso è di 400€ al giorno per semplici attività come mettere like ai video.

La proposta è ovviamente troppo allettante per essere vera.

Subito dopo, il potenziale “selezionato” viene invitato a proseguire la conversazione su Telegram, con una sedicente manager di nome Paola Strollo, che si presenta come “referente commerciale”.

Il copione classico: IBAN e identità


Dopo un breve scambio, la truffatrice chiede:

  • Nome e cognome
  • Età
  • IBAN bancario
  • Documento d’identità

Tutto con la scusa di dover inviare un primo “rimborso” di 6€ per l’attività. Un tentativo banale di ottenere informazioni personali, ma costruito in modo credibile e con apparente cordialità.

Qui però la storia prende una piega diversa.

Chi riceve il messaggio decide di non ignorarlo, ma di rispondere, fingendosi un anziano signore: Erminio Ottone, 83 anni, pensionato, ex maestro elementare originario di Pianella (PE), non tecnologico, credente nella Provvidenza, e cliente affezionato della Banca della Fede Online.

Un personaggio volutamente costruito per rappresentare una delle categorie più frequentemente prese di mira da questo tipo di frodi: gli anziani. Ma anche per dimostrare quanto possa essere efficace la consapevolezza, anche se narrata in forma teatrale.

Viene fornito un IBAN falso, una carta d’identità evidentemente fittizia e addirittura un finto bonifico “ricevuto” dalla sedicente “azienda”. Il tutto per testare fin dove può spingersi la truffatrice.

Il colpo di scena: il finto alert antifrode


Dopo aver ottenuto risposte insospettabili dalla controparte, viene inoltrato un messaggio fasullo in perfetto stile truffa:

Gentile Paola Strollo, è stato rilevato un bonifico sospetto di 5.600€ a suo nome.
In caso di mancata risposta, verranno avviate le procedure di blocco cautelativo del profilo.


Panico


La truffatrice risponde confusa. Chiede spiegazioni. L’anziano (fittizio) le scrive come fosse davvero spaventato, con un linguaggio incerto e ingenuo, dicendosi preoccupato e scusandosi “nel caso avesse fatto qualcosa di sbagliato”.

Il messaggio finale?

“Lo sai chi ti saluta, Paolè? Una frase garbata, ma chi ha letto fin qui sa benissimo cosa voleva dire davvero


Cosa insegna questa storia?


  • Il phishing non è solo via email: oggi le truffe arrivano anche via voce sintetica, Telegram, WhatsApp, o LinkedIn.
  • L’esca è psicologica: fanno leva su bisogni reali (lavoro, denaro) e sull’autorità apparente di chi scrive (manager, HR).
  • La richiesta dell’IBAN è solo l’inizio: dietro può esserci un tentativo di furto d’identità, bonifici fraudolenti, social engineering e persino riciclaggio di denaro tramite l’utilizzo inconsapevole delle vittime per movimentare fondi illeciti.
  • In alcuni casi, queste truffe fanno parte di schemi Ponzi digitali, in cui ai nuovi iscritti viene promesso un guadagno solo se riescono a portare altre persone nel sistema. I primi pagamenti servono a generare fiducia e a rendere l’inganno credibile, ma l’intero meccanismo si regge esclusivamente sull’ingresso continuo di nuove vittime. Quando l’afflusso si interrompe, il sistema crolla, lasciando molti utenti senza denaro e senza possibilità di recupero
  • L’ironia può essere uno strumento di difesa, ma non tutti hanno i mezzi o la prontezza per riconoscere l’inganno.


Conclusione


Erminio Ottone non esiste.

Ma ogni giorno esistono centinaia di vere vittime che, diversamente da chi ha creato questo esperimento educativo, forniscono davvero dati sensibili a sconosciuti.

Red Hot Cyber ha deciso di raccontare questa vicenda non per spettacolarizzarla, ma per ricordare quanto sia facile cadere in un raggiro digitale ben costruito.

La vigilanza, l’educazione digitale e un pizzico di diffidenza possono fare la differenza tra un click innocuo e una violazione irreparabile.

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Coinbase conferma un data leak: social engineering, insider e ricatti milionari


Il 14 maggio 2025 Coinbase, una delle più grandi piattaforme di crypto trading al mondo, ha confermato pubblicamente di essere stata vittima di un sofisticato attacco interno orchestrato da cyber criminali che hanno corrotto alcuni operatori del supporto clienti. La notizia è stata accompagnata da una dichiarazione ufficiale sul blog aziendale e da una comunicazione formale alla U.S. Securities and Exchange Commission (SEC), come previsto per eventi che possono influenzare significativamente gli investitori e il mercato.

Insiders: un’attacco tutt’altro che tecnologico


Nel post dal titolo “Protecting Our Customers – Standing Up to Extortionists”, Coinbase afferma che un gruppo di criminali informatici ha reclutato e corrotto operatori di supporto esterni, in particolare all’estero, per ottenere accesso ai sistemi interni. Utilizzando tali accessi, gli attaccanti hanno sottratto dati sensibili di un “piccolo sottoinsieme” di utenti per facilitare attacchi di social engineering.

Nessuna password, chiave privata o fondi è stata compromessa – precisa l’azienda – e gli account Coinbase Prime sono rimasti intatti.

Tuttavia, i dati sottratti sono stati sufficienti per permettere agli attori malevoli di ingannare alcuni utenti e estorcere fondi, attivando così un attacco a catena che ricalca le modalità degli attacchi orchestrati da gruppi come Scattered Spider e LAPSUS$.

Un ransomware mancato: rifiutato riscatto da 20 milioni di dollari


Coinbase ha anche rivelato di aver ricevuto una richiesta di riscatto da 20 milioni di dollari, che ha categoricamente rifiutato. Al contrario, l’azienda ha annunciato la creazione di un fondo premio da 20 milioni di dollari per chi fornirà informazioni utili all’identificazione, arresto e condanna dei responsabili.

Una mossa netta e simbolica, che posiziona Coinbase come un attore attivo nella lotta alla cyber-estorsione, scegliendo il confronto anziché la sottomissione.

Nel documento ufficiale pubblicato sul sito della SEC (Form 8-K), Coinbase specifica che:

  • L’incidente ha coinvolto un sottoinsieme limitato di clienti.
  • L’attacco è partito da attività illecite condotte da soggetti terzi esterni legati al customer support.
  • Non sono stati compromessi né asset finanziari né infrastrutture critiche.
  • L’azienda sta collaborando con forze dell’ordine e team di esperti forensi.
  • Nessun impatto materiale previsto sulle operazioni aziendali o sulla sicurezza dei fondi.

L’incidente rientra in un trend preoccupante nel panorama cyber globale: l’uso di insider compromessi per bypassare i sistemi di sicurezza più sofisticati. È lo stesso schema adottato negli attacchi subiti da LastPass, Uber, e più recentemente da Microsoft, con attori che sfruttano l’anello debole della catena umana piuttosto che le vulnerabilità tecniche.

Sebbene Coinbase abbia dimostrato trasparenza e fermezza nella gestione della crisi, l’episodio rappresenta l’ennesima dimostrazione che nessuna piattaforma – per quanto blindata – è immune all’errore umano o al tradimento interno.

In un settore già sotto scrutinio per volatilità e regolamentazione incerta, episodi come questo contribuiscono ad alimentare diffidenza e ad aumentare la pressione su exchange e operatori del settore affinché rafforzino le difese sociali, non solo quelle digitali.

Fonti:


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Escaping US Tech Giants Leads European YouTuber to Open Source


The video (embedded below) by [TechAltar] is titled “1 Month without US tech giants“, but it could have been titled “1 Month with Open Source Tools” — because, as it turns out, once you get out of the ecosystem set up by the US tech giants, you’re into the world of open source software (OSS) whether you want to be or not.

From a (German-made) Tuxedo laptop running their own Linux distro to a Fairphone with e/OS (which is French), an open version of Android, [TechAlter] is very keen to point out whenever Europeans are involved, which is how we learned that KDE has a physical headquarters, and that it’s in Berlin. Who knew?

He also gives his experiences with NextCloud (also German), can be used as an OSS alternative Google Workspaces that we’ve written about before, but then admits that he was the sole user on his instance. To which one must question: if you’re the sole user, why do you need a cloud-based collaborative environment? To try it out before getting collaborators involved, presumably.

Regardless what you think of the politics motivating this video, it’s great to see open source getting greater traction. While [TechAltar] was looking for European alternatives, part of the glory of open source is that it doesn’t matter where you’re from, you can still contribute. (Unless you’re Russian.) Have you found yourself using more open source software (or hardware) of late? Do you think the current political climate could lead to a broadening of its reach? Is this the year of the linux desktop? Let us know what you think in the comments.

youtube.com/embed/7w8jmw96ryA?…


hackaday.com/2025/05/17/escapi…





Gruppi di Fisica nel Fediverso italiano?


Ho fatto una ricerca con "!fisica", che se non ricordo male dovrebbe servire a cercare gruppi di Fisica, ma non ho trovato nulla.

Per vedere se stavo cercando in maniera corretta ho fatto una ricerca con "!physics" e me ne sono venuti fuori quattro.

Davvero non esiste un gruppo di appassionati di Fisica in italiano oppure sono io che sbaglio qualcosa?



alla fine trump è un agente russo, e putin un agente usa. mutua distruzione assicurata. ognuno dei 2 sta suicidando il "proprio" paese. se non ci fosse il problema dei cambiamenti climatici ormai non ostacolati da nessuno, nonché non nell'agenda di nessuno, si potrebbe quasi pensare a qualche futuro pure positivo, senza usa e russia.


Ora devo solo trovare un'idea per il fine settimana di Pentecoste (7-9 giugno).
Io e il mio compagno vorremmo fare una breve vacanza, indifferente dove (CH o IT) ma non abbiamo molte idee. Considerato che:
- abbiamo un budget ridotto
- lui sabato lavora fino alle 15:00 in zona Lugano
- Lunedì dovremmo essere di ritorno per le 18:00
- vorremo evitare km di coda al Gottardo/dogane
- io vorrei visitare una città, qualcosa di storico o culturale
- lui preferirebbe relax tipo SPA.

Avete dei suggerimenti?

in reply to aimee80

@aimee80

Vacanze separate? 😁😁😁

Oppure, tu a spasso per Firenze e lui alla Grotta Giusti dalle parti di Pistoia (un'oretta d'auto) oppure al centro benessere Asmana (nelle immediate vicinanze di Firenze).

in reply to Max su Poliverso 🇪🇺🇮🇹

@Massimiliano Polito 🇪🇺🇮🇹 eheh si, in effetti io preferisco viaggiare da sola 😉
Belle idee, ma Firenze è un po' fuori mano visto che non abbiamo tanto tempo a disposizione.


Ogni tanto torno a scrivere qualcosa 😉
Ma non è cambiato granché: sempre periodo tosto, il lavoro continua a non piacermi ma almeno inizio a capire cosa sto facendo.
Dopo la cosa "grave" di qualche settimana fa, ho deciso di parlarne con un superiore che mi ha ascoltata e fatto capire che quel che è successo non è una novità e che il soggetto è già noto per comportarsi in modo scorretto. Presumo che non cambierà nulla, ma io sono ugualmente fiera di me.

Intanto ho consegnato la mini tesi per la verifica competenze del corso FIDE - e vado fiera anche di questo.

Settimana scorsa sono andata a correre lungo il fiume (+ esercizi del percorso vita, perché non mi andava di stare al chiuso in palestra.) dopo un lunghissimo periodo di stop... il ginocchio mi fa sempre male, ho corso lenta e per pochi chilometri.. ma porcamiseria quanto mi mancava!





Colombo’s Tunes – La chitarra che stregò Bob Dylan
freezonemagazine.com/news/colo…
Appuntamento esclusivo presso la Galleria d’Arte Antonio Colombo che in questi giorni ospita le meravigliose chitarre Wandrè. Per l’occasione arriverà direttamente da Basilea la Wandrè Rock Oval del 1958, suonata da Lucio Corsi al Festival di Sanremo e all’Eurovision. Chitarre diventate leggenda a partire dalla Brigitte Bardot la cui curve seguono quelle del


L’Italia guardi all’Europa senza dimenticare la Difesa. L’opinione di Nones

@Notizie dall'Italia e dal mondo

Lo sconquasso provocato nello scenario internazionale dall’amministrazione Trump rende molto più difficile prevedere le sue possibili implicazioni. Questo vale inevitabilmente anche per il processo di integrazione europea nel campo della politica estera e di difesa. Se in




Ieri sera mi sono immerso in "Adriano Olivetti - La forza di un sogno", rimanendo profondamente colpito. Negli anni '50, quando il capitalismo industriale definiva ogni aspetto della società, Olivetti osò immaginare e costruire qualcosa di rivoluzionario: un'impresa dove la tecnologia e la produzione erano al servizio della persona, non viceversa.

Quella visione, in anticipo di decenni, risuona oggi con urgenza rinnovata. In un'epoca in cui l'intelligenza artificiale promette (o minaccia) di trasformare radicalmente il mondo del lavoro, le intuizioni di Olivetti sulla centralità dell'essere umano sembrano profetiche.

Ispirato da questo pioniere italiano, ho tentato di articolare alcuni principi per un futuro in cui la tecnologia possa liberarci anziché alienarci, in cui il valore umano trascenda la mera produttività economica. Ne è nato questo manifesto per un nuovo rapporto con il lavoro nell'era dell'IA.

Non sono certo di avere tutte le risposte, ma credo fermamente che sia tempo di porsi le domande giuste. Sono curioso di conoscere le vostre riflessioni.


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OLTRE IL LAVORO
Un Manifesto per l'Era dell'Intelligenza Artificiale
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INTRODUZIONE
Riscoprire la Nostra Umanità

La trasformazione che stiamo vivendo non è la fine della rilevanza umana. È l'inizio di una nuova definizione di cosa significa essere umani in un'era di automazione avanzata.

Non è più tempo di chiederci se l'intelligenza artificiale sostituirà il nostro lavoro, ma di domandarci chi vogliamo essere in questo nuovo contesto. Il successo, in questa nuova era, non sarà misurato dal potere d'acquisto o dallo status professionale, ma dalla capacità di contribuire con le proprie unicità al bene collettivo, dalla ricchezza delle relazioni create, dalla profondità delle esperienze vissute e dalla bellezza generata.

Come scrisse il filosofo Bertrand Russell nel suo saggio "Elogio dell'ozio" già nel 1932: "La concezione secondo cui ogni tipo di attività deve essere motivata dal profitto è una concezione adatta agli schiavi, non alle persone libere."

Siamo giunti a un punto di svolta storico in cui le macchine possono liberarci non solo dalle fatiche fisiche, ma anche da molte mansioni cognitive ripetitive. Questa non è una minaccia, ma un'opportunità per riscrivere il contratto sociale che lega il nostro valore come esseri umani alla nostra produttività economica.

La Crisi dell'Identità Basata sul Lavoro

"Cosa fai nella vita?" È spesso la seconda domanda che ci viene posta dopo il nostro nome. La risposta, invariabilmente, è la nostra professione. Questa semplice convenzione sociale rivela quanto profondamente la nostra identità sia intrecciata con il nostro ruolo produttivo.

Lo psicologo del lavoro David Blustein descrive questo fenomeno come "l'identità occupazionale", un costrutto che si forma in tenera età e che gradualmente diventa l'architrave della nostra autopercezione. In un'epoca in cui l'automazione e l'intelligenza artificiale stanno riconfigurando interi settori professionali, questo legame profondo tra 'chi siamo' e 'cosa facciamo' diventa problematico.

L'economista Guy Standing ha coniato il termine "precariato" per descrivere una nuova classe sociale caratterizzata non solo dall'insicurezza lavorativa, ma anche da una profonda crisi identitaria. Quando il lavoro diventa frammentato, intermittente o semplicemente scompare, cosa rimane della nostra definizione di sé?

Nelle società occidentali, particolarmente in quelle con forti tradizioni manifatturiere come l'Italia, l'artigianato e la maestria professionale non sono solo mezzi di sussistenza, ma pilastri dell'identità culturale. La scomparsa di queste professioni non comporta solo disoccupazione, ma una vera e propria crisi esistenziale collettiva.

La vera sfida che ci attende non è quindi solo tecnologica o economica, ma profondamente filosofica: come definiamo il nostro valore e la nostra identità in un mondo dove il lavoro tradizionale diventa solo una componente marginale dell'equazione umana?

I Rischi di una Transizione Non Governata

La filosofa Hannah Arendt distingueva tra "labor" (il lavoro per la sopravvivenza), "work" (la creazione di artefatti duraturi) e "action" (l'attività politica e sociale). L'intelligenza artificiale potrebbe liberarci dal "labor", ma senza una transizione guidata eticamente, rischiamo di creare nuove forme di disuguaglianza e alienazione.

Un recente studio del McKinsey Global Institute stima che entro il 2030, milioni di lavoratori potrebbero dover cambiare categorie occupazionali. Tale transizione, senza adeguati ammortizzatori sociali e percorsi di riqualificazione, potrebbe esacerbare le disuguaglianze esistenti.

Il rischio è amplificato dai bias algoritmici. Studi accademici hanno dimostrato che i sistemi di riconoscimento facciale presentano tassi di errore significativamente superiori nell'identificazione di persone con pelle scura. In ambito sanitario, analisi pubblicate su riviste scientifiche hanno rivelato che algoritmi largamente utilizzati negli ospedali americani sistematicamente sottovalutano i bisogni di cura delle minoranze etniche.

Questi bias non sono bug, ma caratteristiche intrinseche di sistemi addestrati su dati storici che riflettono disuguaglianze strutturali. Come sottolinea Safiya Umoja Noble nel suo libro "Algorithms of Oppression", "gli algoritmi non sono neutri; sono prodotti delle scelte umane e delle priorità sociali."

La diversità di approcci etici tra le principali aziende tecnologiche evidenzia come stiamo assistendo non solo a una rivoluzione tecnologica, ma a una competizione tra diverse visioni del futuro.

Nuovi Modelli Fattibili per il Futuro del Lavoro

La transizione verso un nuovo paradigma lavorativo richiede soluzioni concrete che trascendano sia l'utopismo irrealizzabile che il conservatorismo miope. Ecco alcuni modelli che stanno già emergendo e che potrebbero diventare pilastri della nuova economia:

1. La Settimana Lavorativa Progressivamente Ridotta

La settimana di 4 giorni non è più un esperimento radicale. Aziende come Microsoft Giappone hanno registrato aumenti significativi di produttività dopo la sua implementazione. La Nuova Zelanda, l'Islanda e la Spagna hanno avviato programmi pilota a livello nazionale. La riduzione progressiva dell'orario di lavoro – passando dalle attuali 40 ore a 32, e potenzialmente a 24 nel prossimo decennio – creerebbe spazio per attività di cura, formazione continua e partecipazione civica, distribuendo meglio il lavoro disponibile.

2. Carriere Discontinue e Sabbatici Strutturati

Il modello delle "carriere lineari" è già in declino. Un approccio più sostenibile prevede periodi sabbatici programmati ogni 5-7 anni di attività professionale, supportati da incentivi fiscali e previdenziali. Aziende come Intel e Adobe hanno già implementato programmi sabbatici strutturati, riscontrando miglioramenti in creatività, innovazione e riduzione del burnout. Tali interruzioni pianificate consentirebbero riqualificazione, esplorazione di nuovi interessi o semplicemente recupero psico-fisico.

3. Economia Contributiva e dei Beni Comuni

Ispirata dal lavoro del filosofo Bernard Stiegler, l'economia contributiva valorizza forme di creazione di valore non riconosciute dal mercato. Piattaforme come Decidim a Barcellona o la rete dei Fab Lab dimostrano come sia possibile creare ecosistemi economici ibridi dove contributi non monetizzati (conoscenza, tempo, competenze) vengono riconosciuti attraverso sistemi di crediti sociali o monete complementari. Le cooperative di dati (data cooperatives) consentono agli individui di condividere e valorizzare collettivamente i propri dati, creando valore distribuito anziché estratto.

4. Lavoro Flessibile e Organizzazioni Distribuite

Il modello "Digital Nomad Visa" adottato da paesi come Estonia, Croazia e Portogallo potrebbe evolversi in un sistema più sofisticato di "mobilità del lavoro", dove la localizzazione fisica diventa irrilevante per molte professioni. Piattaforme come Colony.io stanno sperimentando modelli organizzativi completamente distribuiti, dove i contributi vengono riconosciuti attraverso token di partecipazione. Questo approccio consente alle persone di contribuire a progetti diversi in base alle proprie competenze e disponibilità, superando il concetto di "posto di lavoro" fisso.

5. Laboratori Civici e Innovazione Sociale

I "Civic Labs" combinano elementi di co-working, incubazione d'impresa e servizio pubblico. A Seoul, il Social Innovation Park ospita oltre 50 iniziative che affrontano sfide urbane, dalla gestione dei rifiuti all'assistenza agli anziani, creando forme di lavoro ibride tra volontariato, imprenditoria sociale e servizio civico. Questi spazi permettono alle persone di contribuire alla propria comunità mentre sviluppano competenze e reti professionali, riscrivendo il confine tra lavoro retribuito e impegno civico.

6. Formazione Continua Integrata nel Ciclo di Vita

Università come la 42 in Francia e negli USA hanno sviluppato modelli educativi peer-to-peer senza professori, completamente gratuiti e accessibili a qualsiasi età. La Singapore SkillsFuture Initiative fornisce a ogni cittadino crediti formativi da utilizzare nell'arco della vita. Questi approcci riconoscono che nell'era dell'IA, l'apprendimento non può essere confinato ai primi 20-25 anni di vita, ma deve diventare un'attività continua, intrecciata con periodi di lavoro attivo e pause sabbatiche.

7. Contratti Sociali Basati sull'Impatto e non sul Tempo

I "Social Impact Bonds" e i "Pay for Success Contracts" stanno ridefinendo il concetto di lavoro per il settore pubblico e non-profit. Anziché pagare per ore lavorate, questi strumenti remunerano i risultati verificabili in ambito sociale o ambientale. Questo modello potrebbe espandersi, creando un'economia dove non è il tempo dedicato, ma l'impatto generato a determinare la remunerazione, liberando creatività nella risoluzione dei problemi e consentendo maggiore autonomia nella gestione del proprio tempo.

Il Reddito di Base come Fondamento della Transizione

L'economista Guy Standing, tra i fondatori della Basic Income Earth Network, definisce il reddito di base universale non come un semplice sussidio, ma come un "dividendo sociale" derivante dalla ricchezza collettivamente creata.

Diversi esperimenti in tutto il mondo stanno dimostrando che, contrariamente ai timori, un reddito di base garantito non riduce l'attività lavorativa, ma la trasforma. In Finlandia, i beneficiari non hanno lavorato meno, ma hanno migliorato il loro benessere psicologico e la fiducia nelle istituzioni. In Kenya, uno studio a lungo termine ha mostrato aumenti significativi nell'avvio di piccole imprese e nella scolarizzazione.

In un contesto in cui l'automazione potrebbe rendere obsoleti milioni di posti di lavoro, il reddito di base rappresenta non un lusso, ma una necessità strutturale.

In Germania, l'esperimento che ha fornito 1.200 euro mensili a 122 partecipanti ha mostrato risultati promettenti in termini di benessere psicologico, partecipazione civica e iniziativa personale. Risultati simili emergono dal programma Stockton Economic Empowerment Demonstration (SEED) in California, dove un reddito minimo garantito ha portato a migliori risultati occupazionali e ridotto l'ansia finanziaria.

Un Nuovo Manifesto del Lavoro: Sette Principi per l'Era dell'IA

Per navigare questa transizione epocale, propongo un nuovo "manifesto del lavoro" basato su sette principi fondamentali:

1. Dalla Professione all'Identità Multipla

Riconosciamo che siamo più delle nostre professioni. La nostra identità si compone di molteplici dimensioni: i nostri valori, relazioni, interessi, contributi alla comunità. Il lavoro retribuito è solo una delle espressioni del nostro essere, non la sua totalità. Le politiche pubbliche, i sistemi educativi e le norme sociali devono evolvere per riconoscere e valorizzare questa multidimensionalità.

2. Dall'Occupazione al Contributo

Superiamo l'equazione "valore umano = occupazione". Ridefiniamo il contributo sociale per includere attività cruciali ma storicamente non riconosciute: la cura dei familiari, il volontariato, la produzione artistica e culturale, l'innovazione civica, la manutenzione dei beni comuni. Questi contributi meritano riconoscimento non solo simbolico ma anche materiale, attraverso nuovi sistemi di protezione sociale.

3. Dalla Competizione alla Collaborazione

L'idea che l'uomo debba competere con la macchina è un vicolo cieco. Il valore umano non risiede nella velocità di calcolo o nella memorizzazione, ma nella creatività, nell'intelligenza emotiva, nella capacità di connessione e nella comprensione contestuale. L'intelligenza artificiale dovrebbe essere uno strumento di potenziamento, non di sostituzione. Il modello "essere umano + AI" unisce efficienza e qualità, liberandoci dai compiti ripetitivi.

4. Dalla Scarsità all'Abbondanza Distribuita

L'automazione e la digitalizzazione creano potenzialmente un'economia di abbondanza. Il problema non è la scarsità di risorse, ma la loro distribuzione. Meccanismi come il reddito di base universale, le cooperative di dati, le valute complementari e i modelli di proprietà condivisa possono trasformare i guadagni di produttività dell'IA in prosperità distribuita anziché concentrata.

5. Dalla Rigidità alla Modularità Temporale

Abbandoniamo il modello lineare "educazione-lavoro-pensione" per abbracciare percorsi di vita più fluidi e modulari. Periodi di lavoro intenso si alternano a sabbatici, formazione, cura, esplorazione. Questo richiede nuovi modelli previdenziali, formativi e occupazionali che riconoscano e supportino questa modularità, invece di penalizzarla.

6. Dalla Standardizzazione alla Personalizzazione

I modelli educativi e lavorativi standardizzati del XX secolo sono inadeguati per il XXI. L'IA permette percorsi di apprendimento e contributo altamente personalizzati, adattati alle capacità, interessi e circostanze di ciascuno. Le istituzioni devono evolvere per supportare questa personalizzazione, superando approcci "taglia unica" nell'istruzione e nelle politiche occupazionali.

7. Dalla Crescita alla Rigenerazione

Oltrepassiamo l'ossessione per la crescita economica misurata esclusivamente dal PIL. Adottiamo metriche di successo più olistiche che valorizzino la rigenerazione ambientale, il benessere psicologico, la coesione sociale e la realizzazione personale. Il lavoro nell'era dell'IA dovrebbe contribuire non solo alla creazione di valore economico, ma alla rigenerazione dei sistemi naturali e sociali da cui dipendiamo.

CONCLUSIONE
Prepararsi alla Transizione

La transizione verso questo nuovo paradigma sarà graduale ma irreversibile. Come osservano molti studiosi contemporanei, per la prima volta nella storia possiamo liberare gli esseri umani dalla necessità di lavorare per vivere. La domanda è: cosa faremo con questa libertà?

Economisti come Mariana Mazzucato suggeriscono che dobbiamo "passare da un capitalismo estrattivo a un'economia della missione", orientata verso la risoluzione delle grandi sfide del nostro tempo: cambiamento climatico, disuguaglianza, invecchiamento demografico.

Per affrontare questa transizione, è necessario un nuovo patto sociale tra cittadini, imprese e istituzioni. Non possiamo delegare questa trasformazione né al mercato, che tende a massimizzare il profitto a breve termine, né esclusivamente allo Stato, spesso vincolato da cicli elettorali e visioni limitate.

È necessario un approccio collaborativo, in cui:

- Le istituzioni educative
preparino le nuove generazioni non solo a professioni specifiche, ma a un futuro di apprendimento continuo, adattabilità e creatività.

- Le imprese
riconoscano che il loro successo a lungo termine dipende dal benessere delle persone e del pianeta, non solo dalla massimizzazione del valore per gli azionisti.

- I cittadini
si impegnino attivamente nella ridefinizione del contratto sociale, rivendicando il diritto a una vita dignitosa e significativa al di là del paradigma produttivo tradizionale.

- I sindacati e le organizzazioni della società civile
evolvano per rappresentare non solo i lavoratori tradizionali, ma tutte le forme di contributo sociale.

La vera domanda non è se l'intelligenza artificiale ci ruberà il lavoro, ma se sapremo cogliere questa opportunità per creare una società più giusta, sostenibile e umana.

Il futuro del lavoro non è semplicemente un insieme di nuove professioni o competenze. È una nuova comprensione di cosa significhi contribuire al mondo come esseri umani liberi e creativi. Non è la fine del lavoro umano – è l'inizio della sua trasformazione più profonda!

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Manifesto sul Lavoro del futuro

"Il 'Lavoro' non è quello che fai, ma il valore che crei"

Andrea Millozzi



Paul Celan
freezonemagazine.com/articoli/…
POETICA Entrare in contatto con la poesia di Paul Celan non è semplice: non lo è per l’importanza della sua opera – siamo di fronte ad una figura apicale della storia poetica, nonostante la breve parabola del suo percorso terreno – e non lo è perché è una sfida intellettualmente impegnativa per la natura della […]
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POETICA Entrare in contatto con la poesia di Paul Celan non è



Oggi, #17Maggio, è la Giornata internazionale contro l'omofobia, la bifobia e la transfobia, istituita con risoluzione del Parlamento Europeo del 26 aprile 2007.

Qui la nota inviata alle scuole in occasione della Giornata ▶️ mim.gov.



Difesa Ue, conventio ad escludendum per l’Italia? L’accusa di Gambino (Ecr)

@Notizie dall'Italia e dal mondo

FdI e FI sono contrari al nuovo regolamento Edip, il programma per rafforzare la base industriale e tecnologica della Difesa Ue, che è stato approvato dalle commissioni Industria e Difesa dell’Europarlamento e che mette alcuni paletti all’Italia. Paletti che potrebbero



AI? Rischi e opportunità nel settore bio

L'articolo proviene da #StartMag e viene ricondiviso sulla comunità Lemmy @Informatica (Italy e non Italy 😁)
L’intelligenza artificiale può creare farmaci salvavita, ma anche virus letali. Su Nature, gli esperti propongono sistemi di sicurezza per impedirne usi pericolosi nelle startmag.it/innovazione/ai-ris…

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GAZA. Iniziata l’offensiva “Carri di Gedeone”. Trump vuole deportare i palestinesi in Libia


@Notizie dall'Italia e dal mondo
L'annuncio è stato dato dall'esercito israeliano mentre la tv americana Nbc riferiva che l'amministrazione Usa lavora per trasferire in modo permanente in Libia un milione di abitanti di Gaza
L'articolo GAZA. Iniziata




Riarmo e rapporti con Israele, l’equivoco spagnolo


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Nonostante le dichiarazioni del premier Sánchez, la Spagna non ha mai commerciato tante armi con Israele ed ha dato un nuovo impulso al riarmo con un aumento di 10.5 miliardi di euro
L'articolo Riarmo e rapporti con Israele, l’equivoco spagnolo proviene pagineesteri.it/2025/05/17/mon…





Il ministero della Giustizia sta limitando il lavoro di “Ristretti Orizzonti”


Da qualche settimana nella redazione di Ristretti Orizzonti, storica rivista del carcere di Padova scritta da persone detenute, lavorano otto detenuti in meno, su una quarantina in totale. Sono quelli provenienti dall’Alta Sicurezza, la sezione del carcere riservata a persone condannate per alcuni tipi di reati associativi in cui si è normalmente sottoposti a una sorveglianza più stretta: non lavorano più in redazione per via di una recente circolare sulla gestione di questa categoria di detenuti diffusa dal Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (DAP), l’ufficio del ministero della Giustizia che si occupa di carceri

ilpost.it/2025/05/16/ristretti…

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This week, we discuss Star Wars' weird little guys, catharticles, and spectacular views.

This week, we discuss Star Warsx27; weird little guys, catharticles, and spectacular views.#BehindTheBlog



#ForumPA2025, anche quest’anno il #MIM partecipa al principale evento nazionale dedicato all’innovazione nella Pubblica Amministrazione in programma dal 19 al 21 maggio al Palazzo dei Congressi di Roma.


L’appello ai giovani di Pier Luigi Bersani su TPI: “Ribellarsi è giusto, anche da soli”


@Politica interna, europea e internazionale
«Se c’è qualcosa che vi urta nel profondo, non state lì a pettinare le bambole. Non importa in quanti sarete, se in tanti o in pochi o da soli. Impegnatevi, e collegate l’impegno a un pensiero. Magari con l’aiuto di chi ha frequentato la politica per tutta una vita e dovrebbe dedicarsi a

in reply to Elezioni e Politica 2025

Anche i giovani votano dei rappresentanti in parlamento che dovrebbero agire nei loro interessi, forse Bersani dovrebbe ascoltare i suoi stessi consigli.
in reply to Elezioni e Politica 2025

Non so, Bersani, ribellandosi da solo, si è fatto venire un aneurisma celebrale. Forse è più efficace ribellarsi insieme alle altre persone che stanno avendo i nostri stessi problemi, cosa che veniva chiamata lotta di classe.


Il Ministro Giuseppe Valditara, ha firmato un decreto che autorizza lo scorrimento delle graduatorie per la realizzazione e messa in sicurezza di mense scolastiche, nell’ambito del #PNRR.
#pnrr