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Indipendenza Digitale: La Danimarca vuole dire addio a Microsoft: è l’inizio della rivoluzione digitale europea?


Il governo danese ha annunciato che eliminerà gradualmente i prodotti Microsoft Office a favore di LibreOffice. La Ministra per la Digitalizzazione Caroline Stage ha spiegato che la ragione principale di questa decisione è il desiderio di sovranità digitale, e non solo la scelta a favore dell’open source. In Europa, questo termine sta acquisendo importanza e riflette la volontà dei paesi dell’UE di controllare le proprie infrastrutture e i propri dati digitali.

Sicurezza, politica, economia e interesse pubblico sono tra i fattori che hanno influenzato il percorso verso l’indipendenza digitale. I leader europei si chiedono chi controlli i dati dei cittadini, chi stabilisca le regole di accesso e chi possa bloccare servizi critici in qualsiasi momento a causa di disaccordi politici.

La vicenda della Corte penale internazionale ha attirato particolare attenzione. Dopo aver emesso un mandato d’arresto per Benjamin Netanyahu e Yoav Galant, gli Stati Uniti hanno imposto sanzioni alla Corte. Ciò avrebbe portato il procuratore capo della Corte, Karim Khan, a non poter accedere temporaneamente al suo account Microsoft. Sebbene l’azienda abbia successivamente affermato di non aver sospeso il servizio, non è stata fornita alcuna spiegazione dell’accaduto.

Le preoccupazioni relative alla dipendenza dalla tecnologia americana sono aumentate non solo a livello statale. In precedenza, le autorità di Copenaghen e Aarhus avevano già annunciato l‘intenzione di abbandonare i programmi e i cloud Microsoft. In effetti la dipendenza dai servizi americani potrebbe portare a conseguenze catastrofiche se l’accesso alle comunicazioni venisse improvvisamente bloccato a causa di un conflitto di politica estera.

Ad aumentare la preoccupazione è la retorica di Donald Trump, che in passato ha apertamente dichiarato il suo desiderio di annettere la Groenlandia. In questo contesto, il Ministro per la Gestione delle Emergenze, Torsten Schack Pedersen, ha esortato le agenzie governative e le aziende a ridurre la loro dipendenza dai servizi cloud statunitensi e a pianificare in anticipo la loro uscita.

La Danimarca non è l’unico paese dell’UE a prendere in considerazione tali misure. Il rappresentante olandese al Parlamento europeo, Bart Groothuis, ha chiesto la creazione di un “cloud europeo” e ha parlato apertamente dell’attuale problema di dipendenza dalle piattaforme cloud americane.

Anche l’aspetto finanziario ha avuto un ruolo. La spesa di Copenaghen per i prodotti Microsoft è salita da 313 milioni di corone nel 2018 a 538 milioni nel 2023, equivalenti a circa 53 milioni di dollari, con un aumento del 72% in soli cinque anni.

Nonostante ciò, la transizione verso soluzioni open source non sarà facile. Sostituire Azure, Office e Windows con NextCloud, LibreOffice e Linux non è un compito facile. Alcuni esperti non credono nella possibilità di una completa indipendenza. Mette Harbo, CIO della Regione Capitale della Danimarca, ha espresso dubbi sulla realizzabilità della sovranità digitale e sul rifiuto di Microsoft.

Tuttavia, altri ritengono che questo sia il passo giusto da compiere. David Heinmeier Hansson, creatore di Ruby on Rails e co-fondatore di 37Signals, ha ricordato che la Danimarca è uno dei Paesi digitalmente più avanzati al mondo e allo stesso tempo estremamente dipendente da Microsoft. Pertanto, è il Paese più adatto di chiunque altro a intraprendere il percorso verso l’indipendenza.

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l'ultima vittoria dei si a un referendum risale al 2011. un'epoca storica e politica diversa dall'attuale. dare un qualche valore politico a un referendum senza quorum è proprio di chi mente e sa di mentire.


La tua VPN è un Trojan! Ecco le 17 app gratuite Made in Cina che ti spiano mentre Google ed Apple ingrassano


“Se non paghi per il servizio, il prodotto sei tu. Vale per i social network, ma anche per le VPN gratuite: i tuoi dati, la tua privacy, sono spesso il vero prezzo da pagare.

I ricercatori del Tech Transparency Project hanno segnalato che almeno 17 app VPN gratuite con presunti legami con la Cina sono ancora disponibili nelle versioni statunitensi degli store di Apple e Google e le grandi aziende tecnologiche riescono a guadagnare da queste app nonostante i rischi per la privacy degli utenti.

La prima indagine di TTP è apparsa ad aprile, rivelando che i dati di milioni di utenti provenienti da oltre due dozzine di servizi VPN potrebbero essere stati trasferiti in Cina a loro insaputa. Cinque di queste app erano presumibilmente collegate a Qihoo 360, con sede a Shanghai, precedentemente sanzionata dagli Stati Uniti per i suoi possibili legami con l’esercito cinese.

Sei settimane dopo, un rapporto aggiornato di TTP mostra che la maggior parte di queste app è ancora disponibile nelle versioni statunitensi dell’App Store e di Google Play. I ricercatori hanno anche trovato segnali che Apple e Google potrebbero trarre profitto da questi servizi. Secondo i loro dati, più di venti delle prime 100 VPN gratuite nell’App Store statunitense hanno legami nascosti con la Cina.

Le app collegate a Qihoo 360 includono Turbo VPN, VPN Proxy Master, Thunder VPN, Snap VPN e Signal Secure VPN. Alcune di queste rimangono presenti sull’Apple Store nonostante la segnalazione iniziale. Altri servizi nell’elenco includono X-VPN, Ostrich VPN, VPNIFY, VPN Proxy OvpnSpider, WireVPN, Now VPN, Speedy Quark VPN, AppVPN, HulaVPN e Pearl VPN.

La situazione è simile sulla piattaforma Google Play. Le stesse quattro app di Qihoo 360 sono disponibili negli Stati Uniti, insieme ad altri sette servizi VPN di origine cinese. I nuovi audit TTP hanno anche rilevato che molte di queste app offrono acquisti in-app, il che significa che Apple e Google potrebbero ricevere una percentuale sui pagamenti degli utenti per abbonamenti e funzionalità aggiuntive.

Inoltre, alcune applicazioni contengono pubblicità, che diventa anche una ulteriore fonte di guadagno. A titolo di esempio, i ricercatori hanno citato uno screenshot della pagina di Turbo VPN su Google Play dell’8 maggio 2025, in cui è visibile una nota relativa alla presenza di contenuti pubblicitari.

Apple ha affermato in un commento di avere requisiti rigorosi per gli sviluppatori VPN e di non consentire il trasferimento dei dati degli utenti a terze parti. Tuttavia, la geografia di origine dello sviluppatore non influisce sulla disponibilità delle applicazioni nello store. Al momento della pubblicazione, non c’era alcuna risposta da parte di Google.

I ricercatori hanno confermato che le stesse app VPN sono disponibili negli store del Regno Unito, il che significa che il problema potrebbe riguardare anche gli utenti di altri Paesi.

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Make Magical-Looking Furniture With Kerf Bend Wizard


Wood bent into a spiral

The intersection between “woodworkers” and “programmers” is not a densely populated part of the Venn diagram, but [Michael Schiebler] is there with his Kerf Bend Wizard to help us make wood twist and bend like magic.

Kerf bending is a fine technique we have covered before: by cutting away material on the inside face of a piece of wood, you create an area weak enough to allow for bending. The question becomes: how much wood do I remove? And where? That’s where Kerf Bend Wizard comes to the rescue.

More after the break…

From spline (user input in black, expected output in pink)…
You feed it a spline– either manually or via DXF–and it feeds you a cut pattern that will satisfy that spline: just enough wood removed in just the right places that the edges of the cut should touch when the bend is achieved. This means less cut time and a stronger piece than eyeballing the kerfs. It works with both a table saw blade or a tapered end mill on a CNC or manual router. You can specify the kerf width of your table saw, or angle of your end mill, along with your desired cut depth.
… to cuts …
The output is DXF, convenient for use with a CNC, and a simple table giving distances from the edge of the piece and which side to cut, which is probably easier for use on the table saw. (Kerf Bend Wizard is happy to handle complex bends that require kerfing both sides of the material, as you can see.)
… to curved wood.
This was [Michael]’s thesis project, for which he hopefully got a good grade. The code is “semi-open” according to [Michael]; there’s a GitHub where you can grab an offline version for your own use, but no open-source license is on offer. Being a broke student and an artist to boot, [Michael] also can’t promise he will be able to keep the web version available without ads or some kind of monetization, so enjoy it while you can!

If CNCs or table saws aren’t your thing, kerf bending has long been used with laser cutters, too.

Our thanks (which, as always, is worth its weight in gold) to [Michael] for the tip. If you’re in the intersection of the Venn diagram with [Michael], we’d love to hear what you’re up to.


hackaday.com/2025/06/14/make-m…




Il consiglio comunale di San Giovanni Rotondo ha approvato ieri la revoca della cittadinanza onoraria che era stata conferita a Benito Mussolini negli anni del regime fascista. Anche la città di Padre Pio ripudia Mussolini. Ringrazio il nostro compagno consigliere comunale Roberto Cappucci e il circolo di Rifondazione Comunista di San Giovanni Rotondo (Fg) per [...]


The Switch 2 Pro Controller: Prepare for Glue and Fragile Parts



The Switch 2 Pro controller’s battery is technically removable, if you can get to it. (Credit: VK’s Channel, YouTube)
For those of us who have worked on SNES and GameCube controllers, we know that these are pretty simple to get into and maintain. However, in the trend of making modern game controllers more complex and less maintainable, Nintendo’s new Switch 2 Pro controller is giving modern Xbox and PlayStation controllers a run for their money in terms of repair complexity. As shown in a teardown by [VK] on YouTube (starting at nine minutes in), the first step is a disappointing removal of the glued-on front plate. After that you are dealing with thin plastic, the typical flimsy ribbon cables and a lot of screws.

The main controller IC on the primary PCB is an ARM-based MediaTek MT3689BCA Bluetooth SoC, which is also used in the Switch 2’s Joy-Cons. The 3.87V, 1070 mAh Li-ion battery is connected to the PCB with a connector, but getting to it during a battery replacement might be a bit of a chore.

More after the break…

The analog sticks are Alps-branded and do not seem to match any other sticks currently on the market. These are (disappointingly) also still resistive potentiometer sticks, meaning they might have to be replaced before long due to stick drift. Reassembly has a few tricky parts, especially with the two sticks being not identical, yet easy to swap by accident. Which would require a second disassembly round.

There’s also a soft-touch coating on these controllers, which have been known to get… gunky after a few years, so time will tell what the lifespan is here. As is typical, these controllers also only work with the Switch and not with a PC or other consoles. Overall, it seems like a nice, silent controller, but the repairability seems low at best.

youtube.com/embed/3kCWT5fnwf0?…


hackaday.com/2025/06/14/the-sw…



Cosa significa una portaerei a energia nucleare per la Marina Italiana. Scrive del Monte

@Notizie dall'Italia e dal mondo

In una recente intervista pubblicata dal Corriere della Sera, il Capo di Stato Maggiore della Marina Militare, Amm. Sq. Enrico Credendino, ha dichiarato che “la Marina ha un progetto di budget, da qui al 2040, si pensa a una portaerei ad energia nucleare, ma anche a droni di ogni tipo e



La #GiornataNazionaledelloSport si svolge ogni anno nella prima domenica di giugno su tutto il territorio nazionale.


A Concentric Clock with Multiple Modes


A clock face is shown consisting of two rings of plastic, with backlighting behind one of the rings. There is red light at the one o’clock position, and blue light at the nine-thirty position. A black plastic arm is pointing to the three-thirty position.

Most of us spend our lives within reach of a device that provides a clock, stopwatch, and a timer – you’re almost certainly reading this article on such a device – but there are fewer options if you want a screen-free clock. [Michael Suguitan]’s TOKIDOKI rectifies this situation by combining those three functions into a single, physical, analog clock face.

More after the break…

TOKIDOKI displays time by lighting the appropriate segments of two concentric rings of colored LEDs (Adafruit Neopixel rings); the inner ring indicates hours, while the outer ring displays minutes. There is one clock hand, and while it does indicate the passage of time in some situations, its main function is as a dial to control the clock’s different functions. The hand is connected to a Dynamixel XL-330 servo motor, which also serves as a position sensor. Winding the dial clockwise starts a countdown timer, with each successive full rotation switching to a larger unit of time (a fun/unsettling feature is that the largest chronometric unit is the user’s expected lifetime: 84 years). Winding counterclockwise either starts a stopwatch or sets an alarm, depending on how many full rotations you make.

A Raspberry Pi Pico running some MicroPython firmware manages the device and gets the current time from a local network. To soften the light’s quality, the LED rings are pointed backwards to provide back-lighting off of a recessed surface. The entire device is powered by USB-C, and is enclosed in a 3D-printed housing.

This project was designed as an experiment in minimal interfaces, and it certainly achieved that goal, though we imagine that it takes a bit of time to get used to using this clock. We always enjoy seeing innovative clocks here, from digital to analogue, and those that split the difference.

youtube.com/embed/1NdLofLJ7JI?…


hackaday.com/2025/06/14/a-conc…



Come i criminali informatici commerciano e sfruttano i nostri dati nel Rapporto IOCTA di Europol


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La "Valutazione delle minacce legate alla criminalità organizzata su Internet" (#IOCTA) è l'analisi di #Europol sulle minacce e le tendenze in evoluzione nel panorama della criminalità informatica, con particolare attenzione a come è cambiato negli ultimi 12 mesi.

Nell'ultimo anno, la criminalità organizzata ha continuato a evolversi a un ritmo senza precedenti. La rapida adozione di nuove tecnologie e la continua espansione della nostra infrastruttura digitale hanno ulteriormente spostato le attività criminali verso il dominio online. Questo cambiamento ha fatto sì che l'infrastruttura digitale e i dati in essa contenuti siano diventati obiettivi primari, trasformando i dati in una risorsa chiave, fungendo sia da bersaglio che da facilitatore nel panorama delle minacce informatiche.

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Il rapporto IOCTA del 2025 "Steal, deal and repeat: How cybercriminals trade and exploit your data" (Nota a piè di pagina, scaricabile [en] qui europol.europa.eu/cms/sites/de…) analizza in dettaglio come i criminali informatici commerciano e sfruttano l'accesso illegale ai dati e come mercificano questi beni e servizi.

I dati personali sono una risorsa centrale per il crimine informatico: vengono rubati, venduti e sfruttati per frodi, estorsioni, attacchi informatici e sfruttamento sessuale.
I criminali usano vulnerabilità dei sistemi e tecniche di ingegneria sociale, potenziate da Intelligenza Artificiale generativa (GenAI) e modelli linguistici (LLM).
Broker di accesso e dati vendono credenziali e accessi compromessi su piattaforme criminali, spesso tramite app di messaggistica cifrata (E2EE).
I dati rubati sono venduti su forum del dark web, marketplace automatizzati (AVC), e canali E2EE.
Le minacce emergenti consistono nell'uso di deepfake vocali, attacchi supply-chain tramite AI, e tecniche come il “slopsquatting” per sfruttare errori degli assistenti AI.

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In particolare i criminali ricercano:
Credenziali di accesso (RDP, VPN, cloud)
Informazioni personali (PII), dati finanziari, social media
Dati aziendali e governativi per spionaggio o estorsione
Come vengono sfruttati i dati:


  • Come obiettivo: ransomware, furto di identità, frodi
  • Come mezzo: per profilare vittime, estorcere denaro o informazioni
  • Come merce: venduti su forum, marketplace, canali E2EE
    Come vengono acquisiti dati e accessi
  • Ingegneria sociale: phishing, vishing, deepfake vocali, ClickFix
  • Malware: infostealer, RAT, exploit kit
  • Vulnerabilità di sistema: attacchi brute force, skimming, MitM
    Chi sono gli attori criminali
  • Initial Access Brokers (IABs): vendono accessi iniziali
  • Data Brokers: vendono dati rubati
  • Gruppi APT e minacce ibride: spesso sponsorizzati da stati
  • Criminali specializzati in frodi e CSE: usano i dati direttamente
    Dove avviene la compravendita
  • Dark web: forum, marketplace, canali E2EE
  • Servizi offerti: phishing-kit, infostealer, spoofing, proxy residenziali
    Cultura criminale: reputazione, badge, ruoli da moderatore


Raccomandazioni del Rapporto
La condivisione eccessiva di dati online aumenta la vulnerabilità, soprattutto per i minori.
L’uso di E2EE ostacola le indagini; servono regole armonizzate per la conservazione dei metadati.
Abuso dell’AI: deepfake, fingerprint digitali falsi, attacchi supply-chain tramite suggerimenti errati degli assistenti AI.
Disgregazione dell’intelligence: doxxing e hacktivismo complicano le indagini e la validazione delle prove.

Conclusioni
Il rapporto sottolinea la necessità di:


  • Accesso legale ai canali E2EE ((End-to-End Encrypted)
  • Standard UE armonizzati per la conservazione dei metadati
  • Educazione digitale e consapevolezza dei rischi online
  • Collaborazione tra forze dell’ordine, aziende e cittadini


Nota: Europol, Steal, deal and repeat - How cybercriminals trade and exploit your data – Internet Organised Crime Threat Assessment, Ufficio delle pubblicazioni dell'Unione Europea, Lussemburgo, 2025.

@Informatica (Italy e non Italy 😁)



L’AI di Google ammazzerà i quotidiani?

L'articolo proviene da #StartMag e viene ricondiviso sulla comunità Lemmy @Informatica (Italy e non Italy 😁)
Il New York Times ha visto crollare negli ultimi tre anni la sua quota di traffico proveniente dalla ricerca organica verso i siti desktop e mobile del giornale dal 44% al 36,5% registrato nell'aprile 2025: tutta colpa, dice il Wall Street

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in reply to Informa Pirata

😆 vista l'etica giornalistica della stragrandissima maggioranza dei casi,potrei azzardare un eviv 🤔 eviv...no no ci riesco è davvero un azzardo! 😑


Google mette una pietra sopra le custom ROM: sviluppare GrapheneOS per i Pixel sarà sempre più difficile

Per la prima volta dopo l’annuncio di tornare a sviluppare internamente Android Google non pubblica i "device tree" per i dispositivi Pixel, i nuovi driver binari e la cronologia completa delle modifiche del kernel. Lavorare alle custom ROM diventa incredibilmente difficile.

dday.it/redazione/53338/google…

@Le Alternative

Grazie a Marco @marco acorte per la segnalazione

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in reply to Informa Pirata

speriamo uniscano un po tutti le forze per passare definitamente ad un linux phone veramente open (sullo stile di mobian, PMOS o ubuntu touch x intenderci)
Questa voce è stata modificata (4 mesi fa)

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in reply to Informa Pirata

Spero solo come ho già detto altrove che tutti uniscano le forze e nasca una vera alternativa competitiva hardware/software inutile avere progetti come #murena #graphene #lineageos #microg che devono tutti fare i conti con le limitazioni come il #playintegrtyapi #playservice ... Mi ricorda un po la situazione che si stava creando con i drm su linux. Ci vuole una mossa della comunità europea e delle big dell' #opensource non tanto per chiedere a google che può fare quello che vuole, più che altro per lo store, ci vuole uno storie alternativo libero, in modo da avere versioni di app che non hanno bisogno del integrità o che hanno bisogno ma che sia un controllo svincolato da google cosa fattibilissima!! Chissà come finirà, io al momento mi devo tenere stretta la crdroid ferma ad a13 altrimenti poi non posso più usare l'app della mia banca, e per assurdo via web non posso fare praticamente niente, quindi neppure una webapp posso fare! Non posso mettere i miei documenti nel #wallet di #io 🤷🏻‍♂️🤷🏻‍♂️🤷🏻‍♂️ non posso fare nulla!


Innovazione e necessità, così l’Eliseo guarda a Renault per la produzione di droni

@Notizie dall'Italia e dal mondo

La guerra in Ucraina ha rappresentato un punto di svolta nell’evoluzione delle tecnologie militari moderne. I droni, protagonisti indiscussi di questo conflitto, hanno completamente rivoluzionato le operazioni sul campo di battaglia, trasformando le tattiche militari tradizionali e costringendo gli eserciti



LIVE. Guerra aperta tra Israele e Iran: raid su Teheran, missili su Tel Aviv


@Notizie dall'Italia e dal mondo
SEGUI IL LIVE. Caccia israeliani colpiscono obiettivi strategici in Iran, inclusi impianti nucleari. Teheran risponde con centinaia di missili: 4 morti e oltre 70 feriti in Israele. In Iran le vittime sono quasi 80. Gli attacchi continuano.
L'articolo



Paolo Pasi – L’albergo del tempo sospeso
freezonemagazine.com/rubriche/…
Cosa spinge tante persone a tornare ogni estate nello stesso luogo, una pensione familiare di Riccione che, allo scoccare delle vacanze, assume tinte magiche e fiabesche? Il mistero dell’austera proprietaria, una donna mai sposata e fiera di sé, s’intreccia a un racconto corale in cui le trentuno stanze della pensione Heaven parlano attraverso i loro […]
L'articolo Paolo Pasi


a chi non è andato a votare al referendum dico solo una cosa: ne riparliamo la volta in cui tu sei favorevole al si ed io al no... quando presumibilmente arriverai alla conclusione che il no ha la vittoria automatica.



Fediforum happened this week, porting your social graph cross-protocol with Bounce, Bonfire gets closer to release, a prominent Lemmy server shuts down, and much more.


Fediverse Report – #120

Fediforum happened this week, porting your social graph cross-protocol with Bounce, Bonfire gets closer to release, a prominent Lemmy server shuts down, and much more.

I also run a weekly newsletter, where you get all the articles I published this week directly in your inbox, as well as additional analysis. You can sign up right here, and get the next edition this Friday!

FediForum and related announcements


The FediForum unconference was this week, with three days of sessions, keynotes and demos. The event was originally scheduled for April, but got cancelled at the last minute due to drama around transphobic statements made by one of the co-organisers. The individual in question left FediForum, and instead FediForum set up an advisory board with a number of community members. This edition of FediForum had keynotes for the first time, by ActivityPub co-creator Christine Lemmer-Webber, author Cory Doctorow, and Ian Forrester, who lead a Mastodon instance at the BBC. There were also a large number of demos (list here) and unconference sessions about a wide variety of subjects. I’ll write more about both the demos and the keynotes once the videos of them will become available online, likely next week.

Bounce is a newly-announced tool that allows people to migrate their social graph across protocols. It is made by A New Social, the organisation behind Bridgy Fed. The ability to port a social graph from AT Protocol to ActivityPub reshapes what is possible within the Open Social Web. For that reason, I think Bounce is a meaningful release, with its power mainly being in altering the shape of these networks. I wrote an essay on that this week that goes into the philosophical side of Bounce. For more practical information I can recommend this coverage by TechCrunch and The Verge. Meanwhile, A New Social’s CTO Ryan Barrett has shared all the updates and new features that have happened to Bridgy Fed over the recent months.

Music sharing platform Bandwagon shared more information during Fediforum on their development work, and how they are working on integrating album sales. A dev blog by Bandwagon recently shared their plans on adding a premium subscription, and how album sales work. During a Fediforum session, developer Ben Pate shared some screenshots on what this looks like. WeDistribute has a deep dive into Bandwagon and the current state of development based on the latest FediForum session.

Bonfire is an upcoming fediverse platform that has slowly been reaching the end of the line for development, and they announced the release candidate version of Bonfire 1.0. It is a framework and platform for building communities on the fediverse, and has a large variety of features and extensibility. One of the standout features is circles and boundaries. Circles allow users to define lists of accounts, and boundaries allows users to determine on a per-post basis to what circles each post gets shared. This creates a significant amount of flexibility on how to handle private posts, something which is in huge demand within the open social web. Bonfire also gives users a large amount of control over how they see and filter their feed. For more of a philosophical take on that, I recently wrote about how Bonfire’s approach on custom feeds compares to Bluesky’s approach. The developers are inviting people to install their own instance and experiment with the new features. It is unknown when Bonfire will be ready for a full 1.0 release. For another look at Bonfire, TechCrunch also covered the story.

Filmmaker and fediverse evangelist Elena Rossini has released her fediverse promotion video, which was highly anticipated by the community. The video can be viewed here, and tells the story of why the fediverse matters for a lay audience. The video is worth paying attention to for two reasons: first of all, it is a well-produced promo video for the fediverse that explains some of the core ideas in an accessible manner. Secondly, the video has gotten a huge amount of support from within the fediverse community, with a large number of prominent people within the community supporting Rossini’s work. One of the challenges of analysing a decentralised community is that there is no singular decentralised community, there are a wide variety of different groups and cultures. However, by seeing how and who responded positively to the video, it becomes clear that Rossini’s video does represent a dominant and popular understanding of what the fediverse is, and why it matters. In that way, analysing the video does provide good insight into the one of the more dominant and popular cultures of the fediverse.

Shutdown of Lemmy and opportunity for PieFed


Lemm.ee, one of the biggest Lemmy servers, is shutting down at the end of June. The team says: “The key reason is that we just don’t have enough people on the admin team to keep the place running. Most of the admin team has stepped down, mostly due to burnout, and finding replacements hasn’t worked out.” This has some significant impact on the wider Threadiverse community, as the lemm.ee hosted a significant number of popular communities. This makes server shutdowns on Threadiverse platforms signficantly more impactful, as they also impact people who do not have an account on the platform. Community migration is challenging, and there are no specific tools to help with a community with migrating to a different server.

The shutdown of the Lemm.ee server provides an opportunity for PieFed, a link-aggregator platform similar to Lemmy. PieFed is over a year old, that has seen significant development and new features beyond Lemmy, but has not managed to gain traction yet, with growth of users being slow. However, now that communities on the lemm.ee. server need to find a new place, PieFed is emerging as one of the main destinations. In turn, this is giving PieFed some much need promotion and awareness within the Threadiverse community, with PieFed doubling the number of accounts within a week. Lemmy clients are also starting to add support for PieFed, with the Lemmy client Interstellar already supporting PieFed. PieFed also uploaded two PeerTube video walking through all the moderation and administration features the platform has.

Platform updates


Ghost’s work on implementing ActivityPub is getting close to an official release. In their latest update, Ghost said that their ActivityPub integration will be part of the Ghost 6.0 release, which will come in ‘a few weeks’. The team has been working on ActivityPub for over a year, and have grown from 3 people to 8 people now working on their social web integration. For Ghost, the ActivityPub integration is more than just another connector, describing it as ‘a statement that the open web still matters’.

Mastodon is planning to release a new update, version 4.4, with the first beta now available. Some of the new features include the ability to set more feature content on user profiles, more list and follow management tools. For admins, there are better tools for setting legal frameworks, moderation tweaks and more. The biggest feature of the patch is that it will display quoted posts. The highly requested feature will only be fully available in version 4.5, which will include the ability for users to create quoted posts. Mastodon CTO Renaud Chaput says that he expects version 4.4 to be released at the end of June, with version 4.5 scheduled a few months later in September of October. The organisation also shared their monthly engineering update for May.

PeerTube released their latest version, 7.2, with a new design for video management and publication pages. PeerTube also now has more features for handling sensitive content. Creators can now add an explanation of why the content is marked as sensitive. Users also have more flexibility with how they want sensitive content to be handled, with various different configurations between hiding, blurring or warning about a video with sensitive content. PeerTube is also running a crowdfunding campaign for the mobile app, which has now crossed the halfway mark at 35k EUR. This milestone is for video management from the mobile app, with the next milestone being for livestream support in-app. The PeerTube app developer also shared a blog post with his thoughts on the technical framework considerations for building the app.

Hollo is a single-user microblogging platform, and their latest release has a significant number of new features, including better OAuth and various upgrades to the UX. Developer Hong Minhee also announced that independent fediverse developer Emelia Smith will join as a co-maintainer for Hollo.

The Links


That’s all for this week, thanks for reading! You can subscribe to my newsletter to get all my weekly updates via email, which gets you some interesting extra analysis as a bonus, that is not posted here on the website. You can subscribe below:

#fediverse

fediversereport.com/fediverse-…




Rilasciata la nuova versione 0.10.0 di Flohmarkt: ecco il changelog

Le novità della nuova versione di #flohmarkt

codeberg.org/flohmarkt/flohmar…

Un ringraziamento a @grindhold per il prezioso lavoro finalizzato a creare un'alternativa Federata ai portali di acquisto

#Riuso #Fedimercatino #Flohra

cc @FediMercatino - flohmarkt

@Che succede nel Fediverso?


#flohmarkt 0.10.0 has been released. check out the changelog at codeberg.org/flohmarkt/flohmar…

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Cominciata la risposta dell’Iran. Colpita Tel Aviv


@Notizie dall'Italia e dal mondo
SEGUI IL LIVE. Una raffica di missili è stata lanciata dall'Iran verso Israele. Almeno uno ha colpito la capitale Tel Aviv.
L'articolo Cominciata la risposta dell’Iran. Colpita Tel Aviv proviene da Pagine pagineesteri.it/2025/06/13/med…



#NoiSiamoLeScuole questa settimana è dedicato a cinque scuole toscane: l’Istituto Tecnico Professionale “Margaritone-Vasari”, il Liceo “Piero Della Francesca” e l’IC “Cesalpino” di Arezzo, l’Istituto Professionale “Avogadro” di Abbadia San Salvatore …



Rifondazione Comunista sarà anche quest’anno al Roma Pride per esprimere solidarietà alla comunità LGBTQIA+ che in questo ultimo anno è il bersaglio di un’escalation di odio e violenza, quella di strada tanto quanto quella istituzionale. Ricordiamo che Rifondazione Comunista rimane l’unico partito in Italia a far eleggere una persona trans in parlamento, un fatto che a distanza di quasi vent’anni continuiamo a rivendicare con orgoglio – ancor più oggi quando le persone trans* in particolare sono nel mirino delle destre di tutto il mondo, Italia compresa.

Rifondazione proprio per questo è solidale con le le istanze delle persone trans, queer e non binary che si sentono sovradeterminatә dalle stesse circostanze che hanno portato alla nascita del Priot, pur non condividendo la scelta quest’anno di renderlo antagonista al Pride istituzionale e le pratiche che ne sono conseguite. Ma questo non ci esenta dal riconoscere anche le criticità della gestione di un momento e di uno spazio fondamentali nella vita delle persone LGBTQIA+.

Troviamo problematica la scelta di ridurre progressivamente la partecipazione di tutte le diverse realtà che compongono la comunità dopo averle ignorate anche quando partecipavano al comitato organizzativo perché il Pride e di tuttә; è simbolicamente molto problematico un nuovo percorso – inaugurato l’anno scorso – che prevede un corteo che va a chiudersi dentro un recinto nascosto al pubblico perché il Pride è rivolta di strada; è estremamente problematico un manifesto politico che pur apprezzabile per molti versi, si rifiuta di chiamare le cose col proprio nome perché quello che sta avvenendo in Palestina è un genocidio anche di nome e non solo di fatto; troviamo problematica la scelta della stesse forze che si arrogano il timone del movimento di ignorare selettivamente i risultati dei tavoli di lavoro a cui abbiamo partecipato (invitatә) soprattutto quando ignorano il nodo centrale che lega in modo inestricabile diritti civili e diritti sociali.

Per le stesse ragioni continuiamo a trovare problematica (se non tragicamente sbagliata nel caso di marchi apertamente sostenitori del genocidio palestinese) la scelta di perseguire la logica delle sponsorizzazioni private, perché ci rende tuttә fragilә e ricattabilә e soggettә all’aria politica che tira al momento – come dimostra il fuggi fuggi degli sponsor: se tanti servizi per la comunità dipendono dal privato, forse compito di chi è al timone del movimento dovrebbe essere quello di lottare contro la dismissione generale dello stato sociale, affinché si prenda carico in maniera specifica delle esigenze di una comunità che non deve dipendere dalle fluttuanti elemosine del capitalismo. E crediamo che sia profondamente problematica la scelta di interloquire e cercare punti di convergenze con le stesse forze che adesso hanno anche il potere istituzionale per negare, reprimere e distruggere concretamente le nostre identità e le nostre vite.

Lә compagnә di Rifondazione e Giovanә Comunistә però, nonostante tutte queste contraddizioni, anche quest’anno al Roma Pride ci saranno, perché gli spazi conquistati col sacrificio e anche col sangue di tantә non si abbandonano a nessun costo e saremo lì a portare anche le istanze di chi ha scelto di non esserci e di chi non può e per non smettere mai di denunciare tutte queste criticità nello spirito più unitario possibile. Le alleanze politiche e sociali perseguite in questi anni stanno mostrando tutta la loro volatilità e la realtà con cui dobbiamo continuare a fare i conti è sempre la stessa: da una parte ci sono i sistemi di dominio, dall’altra le soggettività oppresse. È il momento di schierarsi e restare unitә, prima che ci travolgano.
Buon Roma Pride a tuttә

Federazione Roma Castelli Litoranea del Partito della Rifondazione Comunista

Giovanә Comunistә Roma



Il #MIM ha pubblicato l’ordinanza con cui vengono stabilite le date ufficiali relative al calendario scolastico nazionale per l’anno 2025/2026, comprese le festività riconosciute su tutto il territorio e le scadenze degli esami di Stato.
#MIM


Chip, perché la Cina ostacola l’affare (americano) tra Synopys e Ansys

L'articolo proviene da #StartMag e viene ricondiviso sulla comunità Lemmy @Informatica (Italy e non Italy 😁)
Come ritorsione per le limitazione americane sui software per i microchip, la Cina ha deciso di posticipare l'approvazione della fusione tra due aziende americane, Synopsys e Ansys: l'esito di un affare da 35 miliardi è ora incerto.



Inizia con un commosso saluto alla delegazione palestinese il 5° congresso di Syriza. “Insieme noi creiamo il futuro” lo slogan del congresso, in un momento di difficoltà per tutta la sinistra in Europa, a cui la Grecia non sfugge. Oggi – ricordiamo tutti e tutte come sia stata strangolata la Grecia 11 anni fa, laboratorio [...]


Israele è uno stato terrorista che viola sistematicamente il diritto internazionale. Non bastano il genocidio a Gaza, l’apartheid in Cisgiordania, gli omicidi extragiudiziali in ogni angolo del pianeta, i bombardamenti e le uccisioni preventive in Libano, questa notte il governo fascista di Netanyahu ha scelto di attaccare direttamente l’Iran, in una spirale sempre più senza [...]


✍ Pronti alla #Maturità2025?
Qui trovate le risposte della Dott.ssa Flaminia Giorda, Coordinatrice Nazionale del Servizio Ispettivo e della Struttura Tecnica degli Esami di Stato, alle domande che ci avete inviato in questi giorni sugli #EsamidiStato…


Con la presente ci rivolgiamo ai direttori di telegiornali, a quelli dei palinsesti radiofonici. Quello che sta succedendo nei territori di Gaza è qualcosa di osceno, e che è ben al di fuori di qualsiasi diritto internazionale, ammesso e non concesso che vi sia mai stato. Siamo un gruppo di cittadini attivi, impegnàti, da tanti anni, per la libertà di stampa, e sposiamo la causa di un popolo, quello palestinese, che da decenni viene privato di qualsivoglia diritto, e che sta subendo un brutale genocidio, in diretta mondiale, ad opera dell'esercito israeliano. Quel che vi chiediamo è di far presente ciò che avviene là ogni giorno. Le immagini che vediamo sono un pugno allo stomaco. Un contesto talmente osceno che nessuno vorrebbe vivere. Quello che vi chiediamo è di parlarne ovunque. Ci sono tante risoluzioni ONU che lo Stato terrorista israeliano ha violato, e che sta violando ripetutamente. Ci sono richiami da parte di enti internazionali, organizzazioni non governative, compreso il tribunale di giustizia internazionale. Riteniamo sia un dovere mostrare al mondo, e fare pressioni a chi ricopre certi incarichi di prestigio, chiedendo lo stop a questa ignobile strage, e all'illegale occupazione che dura, ormai, da vari decenni. Rimanere in silenzio, e girarsi dall'altra parte è un atteggiamento da corresponsabili. Soprattutto per chi ha un vasto pubblico. Lo dobbiamo alla memoria delle tantissime vittime, di tutti quei bambini innocenti che sono stati trucidati con un modus operandi che ricorda molto bene, aimé, periodi bui che speravamo fossero destinati nel dimenticatoio. Avere più voce implica delle responsabilità maggiori dinanzi alla pubblica opinione. Il coraggio di chiamarlo con il proprio nome: genocidio. Perché ciò che sta accadendo è un brutale genocidio, una pulizia etnica portata avanti con la sistematica, intenzionale, e palese violazione di qualsiasi diritto internazionale. Per onorare le vittime si parte anche da questo. È quello che chiediamo a voi, a tutti i vostri colleghi di stampa, e del mondo tele ed audio-visivo.
Rimanere inermi, di fronte a tutto ciò, significa macchiarsi le mani di sangue, rendendosi complici davanti alla storia.

Free Assange Italia



Così il blitz israeliano cambia gli equilibri del Medio Oriente. L’analisi di Caruso

@Notizie dall'Italia e dal mondo

L’attacco israeliano all’Iran del 13 giugno 2025 rappresenta un punto di svolta nella strategia militare dello Stato ebraico. L’operazione “Rising Lion” non è stata un raid dimostrativo come quelli del passato, ma una campagna militare sistematica progettata per decapitare definitivamente



L’avvertimento di Loretta Napoleoni a TPI: “Benvenuti nell’era del tecnocapitalismo”


@Politica interna, europea e internazionale
Professoressa Napoleoni, chi sono i “Tecnotitani” di cui parla nel suo ultimo libro? «Nel titolo dell’edizione italiana li abbiamo chiamati oligarchi». Perché? «Perché agiscono come gli oligarchi in Russia, ossia hanno creato



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ma non è che stia proprio bene a tutti. a me pare che ci sia un'unica conseguenza possibile, arrivati più o meno vicini al punto di rottura. magari pure trump vuole dividere gli stati uniti in 2 stati.

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in reply to simona

allora... dopo che trump ha silurato metà esercito, le persone transgender, che all'interno dell'esercito erano apprezzate, benvolute e rispettate, nonché utili, il sostegno sicuramente non è al massimo. negli usa l'esercito è l'istituzione meno transfobica e omofobica che ci sia, nonostante certi trascorsi possano lasciar pensare il contrario. i militari sono pragmatici. quello che funziona non si tocca. dopo adeguata verifica naturalmente. non è sterile fiducia, ideologia o buonismo. per certi versi era la parte più fedele e motivata dell'esercito. se trump forza troppo la mano potrebbe avere un ulteriore problema. deve stare molto molto molto attento. non sono soldati russi ignoranti e privi di cultura. difficilmente la dittatura di trump si consoliderà basandosi dell'esercito. di certo ptrump è più ignorante dei suoi soldati. non sono i poveri ignoranti mal addestrati che putin può mandare al macello in ucraina. essere addestrati e ordinati e seguire la gerarchia non significa essere persone senza valori. un buon leader è poi solitamente interessato ai bisogno dei prori sottoposti, altra cosa che putin non ha (e trump).


I referendum hanno perso da tempo la loro funzione: è ora di ripensarli


@Politica interna, europea e internazionale
Il referendum dell’8 e 9 giugno si è consumato senza raggiungere il quorum, come facilmente prevedibile e come ormai consuetudine per i referendum abrogativi, che necessitano di un’affluenza superiore al 50 per cento per essere ritenuti validi. Ormai l’impressione è infatti che tale strumento, sempre più



Carraro e gli altri: la folle corsa alla presidenza del Coni


@Politica interna, europea e internazionale
La folle corsa alla presidenza del Coni ha già registrato un notevole colpo di scena. Nei giorni scorsi sono state annunciate le candidature in vista del voto del 26 giugno. I candidati a prendere il posto di Giovanni Malagò, costretto a farsi da parte per il limite dei tre mandati, sono ben 8 a fronte […]



Il mondo finisce a Oriente.


Stavolta il post è lungo.
E' il brutto di lavorare a turni: il tempo per scrivere, se vuoi, si trova.

Ciò che sta accadendo tra #Israele ed #Iran ci porta sempre più vicino al punto di non ritorno.
Forse per questo mi sono dilungato.

Abbiate pazienza.

noblogo.org/transit/il-mondo-f…


Il mondo finisce ad Oriente.


(168)

(IR)

Nota: Lo so, non è da me farla così lunga, ma in un mondo che impazzisce forse un pochino di squilibrio ce lo metto anche io. La verità è che la #Pace è davvero impossibile. Almeno così sembra. Il che rende, fondamentalmente, questo uno sfogo. Ci vuole pazienza.

La notte tra il 12 e il 13 giugno 2025 ha visto l'ennesima escalation del conflitto mediorientale, quando #Israele ha lanciato un massiccio attacco aereo contro l' #Iran, mirato principalmente alle strutture nucleari e militari di Teheran. Le forze israeliane hanno colpito siti sensibili, distruggendo laboratori e centri di ricerca, nonché eliminando alcuni tra i principali comandanti delle Guardie della Rivoluzione, l'élite militare iraniana. Un colpo che ha scatenato una serie di reazioni internazionali. L'Iran, come prevedibile, ha replicato con una serie di droni che hanno tentato di colpire obiettivi strategici in Israele, gettando il paese in una nuova spirale di violenza.

Le parole di #DonaldTrump, che ha immediatamente espresso un sostegno incondizionato all'azione israeliana, hanno ulteriormente polarizzato il dibattito internazionale. Trump ha minacciato l'Iran con nuove offensive se non avesse accettato un accordo sul nucleare, aggiungendo così un ulteriore strato di complessità alla già tesa situazione geopolitica. L’appoggio degli Stati Uniti alla politica aggressiva di Israele sembra segnare il punto di non ritorno di un conflitto che ha radici profonde, alimentato da ideologie contrapposte e da interessi strategici divergenti.

Politicamente, l'attacco israeliano ha reso evidente l'intensificarsi della guerra a bassa intensità tra le potenze regionali. Israele, con la sua operazione “Leone Ascendente”, ha voluto chiarire una volta per tutte che non tollererà il programma nucleare iraniano, ritenuto una minaccia per la propria sicurezza nazionale. Questo attacco ha avuto l'effetto di indebolire momentaneamente l'Iran, uccidendo alcuni dei suoi strateghi più esperti e decimando parte delle sue capacità operative. Tuttavia, la risposta dell'Iran non si è fatta attendere: il lancio di droni ha avuto il chiaro intento di far capire a Israele che ogni azione avrà una controparte, anche se le capacità belliche di Teheran, pur impressionanti, non possono in alcun modo paragonarsi alla potenza di fuoco israeliana.

Le implicazioni politiche per il Medio Oriente sono incalcolabili. L'Iran ha immediatamente mobilitato le sue milizie alleate in Siria, Libano e Iraq, preparando il terreno per una possibile guerra per procura che potrebbe estendersi ben oltre i confini dei due paesi coinvolti. In questo scenario, la comunità internazionale rischia di assistere a una polarizzazione crescente, con i paesi arabi che, pur condannando l’aggressione israeliana, non sembrano disposti a schierarsi apertamente a favore di Teheran, temendo le ripercussioni di un allineamento troppo esplicito.

(IR2)

Moralmente, invece, l'attacco israeliano solleva interrogativi inquietanti sulla legittimità di un'azione preventiva, soprattutto quando si considera che l'Iran ha sempre sostenuto di non avere intenzioni belliche dirette contro Israele. Sebbene Israele possa giustificare il suo intervento come una misura di difesa preventiva, non si può ignorare la violazione della sovranità iraniana e il fatto che l’attacco possa generare un'ulteriore spirale di violenza e vendetta. La morte di alti ufficiali iraniani e scienziati nucleari potrebbe, inoltre, rafforzare la narrativa del martirio e alimentare il risentimento tra la popolazione iraniana, creando un ulteriore fossato tra l'Iran e l'Occidente.

Da un punto di vista etico, sorge anche la questione dell’equilibrio delle forze: mentre gli Stati Uniti e Israele vedono la sicurezza come una priorità assoluta, l'Iran non può fare a meno di difendere ciò che considera un diritto sovrano, ossia la propria capacità di autodefinirsi come potenza regionale. La domanda che sorge spontanea è quindi se la logica della deterrenza, che ha caratterizzato la guerra fredda, possa essere applicata efficacemente in un contesto così volatile e intrinsecamente pericoloso.

L'operazione ha accentuato le divisioni interne in Iran, dove il regime potrebbe trovarsi a fronteggiare un'ondata di proteste interne. La crisi economica che affligge Teheran, le sanzioni internazionali e il crescente malcontento popolare potrebbero minare ulteriormente la stabilità del governo. Tuttavia, un sentimento di orgoglio nazionale potrebbe temporaneamente consolidare il consenso interno contro l'invasore straniero, come spesso accade in contesti bellici.

In Europa, la situazione appare delicata. L'Unione Europea, da sempre promotrice di un approccio diplomatico e pacifico, si trova ora a dover navigare tra due fuochi: la necessità di mantenere relazioni economiche con l'Iran, e l'alleanza con Israele, che rappresenta uno dei suoi principali partner strategici. La Francia e la Germania hanno condannato l'escalation, chiedendo una de-escalation immediata, ma non sono riuscite a offrire una soluzione concreta. L'Italia, pur allineata in linea di principio con le posizioni europee, ha adottato un tono più cauto, sottolineando la necessità di una mediazione internazionale urgente per evitare che il conflitto degeneri in una guerra totale.

Il nostro stato si è trovato a giocare un ruolo delicato nel bilanciare il proprio supporto a Israele con l’esigenza di non alienarsi la cooperazione iraniana. Sebbene il governo italiano abbia espresso una condanna per l'aggressione israeliana, si è anche preoccupato delle implicazioni a lungo termine di una rottura totale tra l'Iran e l'Occidente. L'Italia, infatti, è da sempre favorevole a un approccio diplomatico per risolvere la crisi nucleare iraniana, e un’escalation militare potrebbe compromettere gli sforzi compiuti negli anni passati per stabilire un dialogo.

L’Unione Europea, nel suo insieme, ha rilasciato dichiarazioni ufficiali invocando una “de-escalation immediata”, ma la divisione tra i membri più favorevoli a un duro confronto (come la Polonia) e quelli più favorevoli a un negoziato (come l’Italia e la Spagna) è ormai palese. Il rischio è che l'Europa, incapace di adottare una linea unitaria, finisca per essere marginalizzata in un conflitto che potrebbe ridisegnare gli equilibri di potere nell'intera regione mediorientale.

L'attacco israeliano all'Iran ha profondamente scosso gli assetti geopolitici internazionali, mettendo in luce non solo le fragilità politiche e sociali dei protagonisti del conflitto, ma anche la difficoltà di una comunità internazionale a trovare un punto di mediazione efficace. Le conseguenze politiche, morali e sociali di questa nuova escalation sono ancora in divenire, ma una cosa è certa: l'Europa e l'Italia dovranno affrontare con urgenza la necessità di rinnovare i propri approcci diplomatici, se vogliono evitare che il conflitto si trasformi in una guerra su scala globale. La strada verso una stabilizzazione del Medio Oriente sembra sempre più incerta e tortuosa, e l'unica speranza risiede nel ritorno al dialogo e alla cooperazione internazionale.

#Blog #Iran #Israele #Medioriente #War #Guerra #Opinioni #Politica #Politics

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Droni, sesta generazione e supply chain. Cosa aspettarsi dal Salone di Le Bourget

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La prossima settimana, a Parigi Le Bourget, aprirà i battenti la 55sima edizione del Salone Aerospaziale Internazionale dell’Aeronautica e dello Spazio, con cadenza biennale e alternato a quello inglese di Farnborough. È il più grande evento atteso e



Mappe – seconda parte
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Da quello che è stato tolto a quello che è stato messo. Ovvero dall’oblio del tempo alla bulimia dello sviluppo industriale. Le mappe registrano tutto, ma non in tempo reale. Neppure Google ci riesce. I satelliti sì. Affollano i nostri cieli come un’autostrada nei giorni del grande esodo e, come le automobili, si scontrano fra […]
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Days Gone per gli sviluppatori Sony

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Nel 2024 Sony è inciampata sul videogame Concord, costato oltre 400 milioni e chiuso dopo la vendita di appena 25mila copie. Col biennio di tagli draconiani i bilanci sono tornati a sorridere al gigante nipponico che però resta molto cauto a causa dei dazi di



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trump sta distruggendo proprio tutto


Perché il governo rottamerà Spid

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Butti ringrazia e congeda gli identity provider, partner privati dello Stato nell'avventura della Spid e suggerisce a tutti di passare a Cie: "è gratuita e più sicura". Ma la partita non sembra di così facile risoluzione dato che circolano ancora 40 milioni di

in reply to Informa Pirata

Carta d'identità e gestore accessi. In un soffio due strumenti compromessi in un colpo solo.

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