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Linear Solar Chargers for Lithium Capacitors


For as versatile and inexpensive as switch-mode power supplies are at all kinds of different tasks, they’re not always the ideal choice for every DC-DC circuit. Although they can do almost any job in this arena, they tend to have high parts counts, higher complexity, and higher cost than some alternatives. [Jasper] set out to test some alternative linear chargers called low dropout regulators (LDOs) for small-scale charging of lithium ion capacitors against those more traditional switch-mode options.

The application here is specifically very small solar cells in outdoor applications, which are charging lithium ion capacitors instead of batteries. These capacitors have a number of benefits over batteries including a higher number of discharge-recharge cycles and a greater tolerance of temperature extremes, so they can be better off in outdoor installations like these. [Jasper]’s findings with using these generally hold that it’s a better value to install a slightly larger solar cell and use the LDO regulator rather than using a smaller cell and a more expensive switch-mode regulator. The key, though, is to size the LDO so that the voltage of the input is very close to the voltage of the output, which will minimize losses.

With unlimited time or money, good design can become less of an issue. In this case, however, saving a few percentage points in efficiency may not be worth the added cost and complexity of a slightly more efficient circuit, especially if the application will be scaled up for mass production. If switched mode really is required for some specific application, though, be sure to design one that’s not terribly noisy.


hackaday.com/2025/06/26/linear…



Miyako, un attore IAB emergente dal raffinato nome giapponese


Questo articolo sul threat actor di tipo Initial Access Broker di nome Miyako è il primo di una serie di articoli che avranno come scopo quello di descrivere il più possibile, con fonti OSINT/CLOSINT, alcuni dei broker di accesso che svolgono un ruolo chiave nei cyber attacchi degli ultimi anni. Abbiamo già parlato di questo ruolo, nel descrivere la piramide RaaS (Ransomware as a Service).

Origine e Attribuzione


Miyako è un sofisticato threat actor, recentemente noto per attacchi informatici su infrastrutture critiche, istituzioni finanziarie e governi a livello globale. Il nome “Miyako” deriva da un termine giapponese che significa “capitale” o “città”, indicando forse che il suo obiettivo siano infrastrutture urbane e capitali. Sulla possibile origine del nome verrà fatto un breve excursus etimologico a fine articolo.

Le origini di Miyako sono incerte, ma ci sono indicazioni di legami con forum di cybercriminali dell’Asia orientale e organizzazioni governative del Far East (Korea?).






Caratteristiche Chiave


  • Strumenti Avanzati: Miyako utilizza malware personalizzati, come “Kintsugi” (?), sfruttando vulnerabilità zero-day in piattaforme aziendali.
  • Sofisticazione Operativa: Attacchi multistadio che vanno dal riconoscimento alla migrazione laterale coordinata e all’estirpazione dei dati.
  • Motivazione Ibrida: Motivazioni finanziarie e spionaggio a livello di stato-nazione, con obiettivi che vanno dalle catene di approvvigionamento alle università e al governo federale.


Ciclo di Attacco


Le operazioni di Miyako iniziano con il riconoscimento, utilizzando strumenti OSINT per identificare obiettivi di alto valore e vulnerabilità. Dopo la compromissione iniziale, Miyako sfrutta vulnerabilità zero-day in VPN, firewall e applicazioni cloud. Il gruppo installa backdoor e rootkit per mantenere l’accesso prolungato, utilizzando strumenti amministrativi legittimi per mimetizzarsi nel traffico di rete normale. Miyako esegue il dumping delle credenziali e l’escalation dei privilegi per controllare i sistemi critici, esfiltrando dati sensibili.

Cyjax, azienda inglese specializzata in Cyber Threat Intelligence (CTI), geopolitica e Social Media Monitoring, cita miyako come uno degli IAB più prolifici nel suo CTI Report trimestrale relativo a fine 2024 (2024-Q4) ..

(White Paper | Initial Access Broker Market Summary Q4 – CYJAX)

“A standout moment in Q4 was when user ‘Pennywise77777’ listed 96 accesses in a single post, the highest for 2024. These accesses targeted vulnerable sectors such as healthcare, education, and government. The most prolific IABs in Q4 included miyako (14.1%), Pennywise77777 (11.5%), and Croatoan (8.1%), further emphasising the stability and continuity in the IAB ecosystem for the quarter.”

(Segue traduz.)

Nel quarto trimestre (… del 2024 …), l’utente “Pennywise77777” ha elencato 96 accessi in un unico post, il più alto del 2024. Questi accessi hanno preso di mira settori vulnerabili come la sanità, l’istruzione e il governo. Gli IAB più prolifici nel quarto trimestre sono stati miyako (14,1%), Pennywise77777 (11,5%) e Croatoan (8,1%), sottolineando ulteriormente la stabilità e la continuità dell’ecosistema IAB nel trimestre.

Alcuni scenari in cui l’attore ha operato


Iran Telecom

Miyako sostiene di aver ottenuto un accesso root non autorizzato all’infrastruttura server di Iran Telecom. Questo server ospiterebbe sistemi firewall critici, essenziali per la sicurezza della rete di telecomunicazioni. Il threat actor avrebbe messo in vendita questo accesso su un mercato del dark web, al prezzo di 400 dollari secondo ThreatMon.

Implicazioni per la sicurezza informatica iraniana


Il settore delle telecomunicazioni iraniano è strettamente controllato dal governo e da entità legate al Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche (IRGC). Qualsiasi violazione in questo settore potrebbe avere gravi ripercussioni sulla sicurezza nazionale. La presunta vendita dell’accesso root solleva interrogativi sulla solidità delle misure di sicurezza informatica adottate da Iran Telecom.

Amministrazioni comunali USA (Febbraio 2025)


“nastya_miyako” ha affermato, su un forum del dark web, di possedere l’accesso root ai server che ospitano i firewall di diverse amministrazioni comunali statunitensi. L’accesso sarebbe stato messo in vendita a prezzi che vanno dai 300 ai 700 dollari.

Secondo il post di ThreatMon, le amministrazioni cittadine interessate includono quelle di città in Virginia, California, Michigan, Kentucky, Montana, Mississippi e New Mexico.

Ingegneria e progettazione SCADA in USA (Febbraio 2025)


DarkWebInformer.com il 28/02/2025 informa di una presunta vendita di accesso VPN a una società di ingegneria e progettazione SCADA non meglio identificata negli USA.

Il settore di business della vittima è “Ingegneria e progettazione”.

https[:]//breachforums.st/Threxx-xxxxx-xxxxx-xxxx-VPN-Access

Agenzia Viaggi europea (Febbraio 2025)


DarkWebInformer.com il 28/02/2025 informa di una presunta vendita di accesso a un’agenzia di viaggi europea non identificata. Il paese europeo non è stato specificato. Il settore di business della vittima è “Tempo libero e viaggi”.

https[:]//breachforums.st/Thread-European-Travel-xxx-xx-xxx-xxx-xxxx-Source-Code

Rivenditore di computer cinese non specificato (Febbraio 2025)

Tattiche, tecniche e procedure (TTP)


Vediamo ora quali sono le TTP usate dall’attore secondo i ricercatori di ThreatMon.com.

Accesso iniziale

Sfruttamento di applicazioni rivolte al pubblico (T1190): sfruttamento di vulnerabilità su software come GitLab (ad esempio, CVE-2024-45409 – bypass dell’autenticazione SAML)

Exploit mirato a servizi esposti come i firewall e le applicazioni aziendali.

Phishing (T1566) utilizzato per il credentials harvesting.

Esecuzione

Interprete di comandi e scripting (T1059): utilizzo di script Python per generare traffico fittizio a scopo di ricognizione e offuscamento.

Persistenza

Manipolazione dell’account (T1098): manipolazione di account utente legittimi per mantenere l’accesso.

Escalation dei privilegi

Sfruttamento per l’escalation dei privilegi (T1068): sfruttamento le configurazioni errate nei sistemi di gestione delle identità come SAML.

Evasione della difesa

File o informazioni offuscate (T1027): compressione e cifratura dei dati rubati prima dell’esfiltrazione.

Accesso alle credenziali

Forza bruta (T1110): le credenziali dell’obiettivo dell’attacco sono memorizzate in sistemi debolmente protetti come i pannelli PhpMyAdmin.

Scoperta

Scansione dei servizi di rete (T1046): esecuzione di scansioni dei servizi di rete per identificare gli endpoint sfruttabili.

Raccolta

Dati da archivi di informazioni (T1213): raccolta di dati finanziari e di dati sensibili.

Esfiltrazione

Esfiltrazione tramite servizio Web (T1567): utilizzo di piattaforme come WeChat per trasmettere i dati rubati.

Settori target di Miyak000


  • Government and Public Institutions
  • Healthcare
  • Finance
  • Energy
  • Internet Service Providers (ISPs)
  • Technology and Software
  • E-commerce and Retail
  • Manufacturing and Engineering
  • Education
  • Media and News


Paesi target di Miyak000


  • United States (USA)
  • China
  • France
  • Hong Kong


Attacchi più importanti


Forniamo di seguito tracce di alcuni degli attacchi più rilevanti

  • FBI Subdivision (Dicembre 2024)



  • USA ISP (Febbraio 2025)



  • $29.5bil Revenue USA Pharmaceutical Company (Febbraio 2025)



DarkWebInformer.com il 28/02/2025 di una presunta vendita di accesso a una società farmaceutica non identificata in un pese non specificato. Il revenue della società colpita ed indicato essere di 29,5 miliardi di dollari.

Il settore di business della vittima è “Sanità e prodotti farmaceutici”

https[:]//breachforums.st/Thread-29-5-billion-xxxx-xxx-the-world

  • United States Aerospace and Defense (Gennaio 2025)



  • $9bil Revenue French Energy Distribution
  • Indonesian Government Financial Services
  • China TELECOM Data center (Gennaio 2025)


Implicazioni


Le operazioni di Miyako evidenziano tendenze preoccupanti, come la convergenza tra attività criminali e la sponsorizzazione statale. Attaccando le catene di approvvigionamento, i furti di credenziali di Miyako minacciano la stabilità dei mercati globali. La natura potenzialmente sponsorizzata dallo stato (Korea?) delle sue attività aggiunge un ulteriore livello di complessità, con attacchi che potrebbero servire da precursori a conflitti geopolitici più ampi.

Strategie di difesa contro gli IAB


Ricordiamo alcune best practice di sana igiene Cyber per una postura in azienda che sia all’insegna della prevenzione

  • Aggiornamenti Software Regolari: Assicurarsi che tutti i sistemi e le applicazioni siano aggiornati per affrontare le vulnerabilità note.
  • Controlli di Accesso Forti: Adottare il principio del minimo privilegio e utilizzare l’autenticazione a più fattori (MFA).
  • Segmentazione/micro segmentazione della Rete: Dividere la rete in segmenti per contenere le violazioni.
  • Monitoraggio Continuo e Rilevamento delle Minacce: Utilizzare strumenti avanzati per rilevare attività anomale in tempo reale, anche con approccio basato sull’analisi del comportamento degli utenti e delle entità (User Entity and Behavior Analytics, UEBA).
  • Formazione e Consapevolezza dei Dipendenti: Educare i dipendenti sulle migliori pratiche di cybersecurity.
  • Piani di risposta agli incidenti: Stabilire e testare regolarmente piani di risposta agli incidenti.
  • Soluzioni di Backup e recupero Sicure: Implementare soluzioni di backup robuste per i dati critici.
  • Servizi di Intelligence sulle minacce: Abbonarsi a servizi di intelligence per rimanere informati sulle minacce emergenti.


NotaBENE – Curiosità


MIYAK0 o MIYAK-00/MIYAK-000 è noto anche come codice di errore in device di tipo OBD (Scanner diagnostico di bordo)

Il DTC MIYAK0, a volte indicato come MIYAK000 o MIYAK00, è un codice diagnostico di guasto OBD che indica un guasto specifico del produttore con la parte sconosciuta del veicolo. (dot.report/dtc/MIYAK0)

Miyako è stato citato nell’articolo RHC “$800 per compromettere un contractor nucleare UK? Gli IaB alzano la posta in gioco!” di Luca Stivali redhotcyber.com/post/800-per-c…

L’intervista allo IAB Miyako di Osint10x è disponibile al seguente link

osint10x.com/threat-actor-inte…

Conclusione


L’emergere di attori delle minacce come Miyako sottolinea l’importanza critica di misure di cybersecurity robuste. Implementando strategie di sicurezza complete, le organizzazioni possono migliorare la loro resilienza contro avversari sofisticati e contribuire a un panorama informatico più sicuro.

Origini del termine giapponese


Il nome Miyako ha una storia ricca e affascinante che attraversa i secoli. Comprendere le origini e il significato culturale di questo nome fornisce preziose indicazioni sulla lingua e sulla società giapponese. In questo articolo approfondiremo il significato di Miyako, esploreremo il suo contesto storico, esamineremo la sua influenza geografica e analizzeremo la sua rappresentazione nella letteratura e nei media. Discuteremo anche le tendenze e le previsioni future per il nome Miyako nell’era digitale.

Capire il nome Miyako

Il nome Miyako occupa un posto speciale nella cultura giapponese. È un nome unisex che può essere dato sia a bambini che a bambine, anche se è più comunemente usato per le ragazze. Il significato di Miyako va oltre la sua traduzione letterale. Porta con sé un profondo simbolismo culturale e riflette i valori e le tradizioni del popolo giapponese.

In giapponese, Miyako si scrive con i caratteri

che significa bellezza, e

che significa notte.

Questa combinazione crea un’immagine visiva di una bella notte, evocando sentimenti di serenità, mistero e incanto. Il nome Miyako ha quindi una qualità poetica che risuona con la sensibilità estetica dei giapponesi: quando si sente il nome Miyako, si immagina un paesaggio sereno immerso nel tenue chiarore della luna. Il nome evoca un senso di tranquillità e di pace, come se il tempo si fermasse sotto la copertura dell’oscurità. È un nome che esercita un certo fascino, attirando le persone con la sua bellezza accattivante.

Il significato di Miyako

Miyako simboleggia la bellezza che si trova nella tranquillità della notte. Rappresenta un senso di calma e di pace che si può provare quando il giorno volge al termine. Il nome Miyako risuona con gli individui che apprezzano l’immobilità e la grazia che si possono trovare nell’oscurità, così come con coloro che trovano conforto nei momenti di riflessione e introspezione.

Quando qualcuno si chiama Miyako, riceve un nome che riflette le sue qualità più profonde. Possiede un’innata capacità di trovare la bellezza nelle cose più semplici e di apprezzare i momenti fugaci che la vita ha da offrire. I Miyako sono spesso considerati pensatori profondi, anime introspettive che trovano conforto nella quiete della notte.

Il significato culturale di Miyako

Miyako ha un profondo significato culturale in Giappone. È spesso associato all’estetica tradizionale giapponese, come il wabi-sabi, che celebra la bellezza dell’imperfezione e la transitorietà della vita. Il nome Miyako incarna l’idea di trovare la bellezza nella semplicità e di apprezzare i momenti fugaci dell’esistenza.

Inoltre, Miyako è un nome popolare per i luoghi in Giappone. Molte città e paesi portano il nome Miyako, a testimonianza del suo significato e del suo fascino diffuso. Queste località vantano spesso paesaggi naturali mozzafiato, giardini sereni e siti storici che incarnano l’essenza di Miyako. I visitatori di questi luoghi vengono accolti con un senso di tranquillità e di apprezzamento per la bellezza che li circonda.

Nel complesso, il nome Miyako occupa un posto speciale nella cultura giapponese. È un nome che porta con sé un significato profondo e un’importanza culturale. Sia che venga dato a una persona, sia che venga usato per dare il nome a un luogo, Miyako evoca un senso di bellezza, tranquillità e apprezzamento per i momenti di tranquillità della vita.

Il contesto storico di Miyako

La storia di Miyako è strettamente legata allo sviluppo della società giapponese. La comprensione del suo contesto storico fornisce una prospettiva più ampia sull’evoluzione del nome e sulle sue implicazioni culturali. Miyako, che significa “capitale”, ha una storia ricca e affascinante che va dall’antichità ai giorni nostri. Dalle sue origini come antica capitale del Giappone al suo uso moderno come nome caro, Miyako ha svolto un ruolo significativo nel plasmare la cultura e l’identità del paese.

Miyako durante il Medioevo

Durante il Medioevo, Miyako continuò a mantenere l’indicazione di posizione di città importante. Tuttavia, il potere politico si spostò ed emersero nuove capitali, ognuna delle quali portò il nome di Miyako a un certo punto della storia del Giappone. Queste nuove capitali hanno ereditato l’eredità culturale dei loro predecessori, contribuendo al significato attuale del nome.

Con l’affermarsi del sistema feudale, Miyako divenne un palcoscenico per i grandi clan di samurai, che si contendevano potere e influenza. Le città furono testimoni di feroci battaglie e intrighi politici, lasciando un segno indelebile nella loro storia. Il nome “Miyako” fu associato a storie di eroismo, onore e sacrificio.

Nonostante i cambiamenti politici, i luoghi di nome Miyako rimasere un centro di cultura e di espressione artistica. I templi e i santuari della città continuarono ad attrarre pellegrini e devoti, mentre i mercati erano animati da scambi e commerci. Miyako divenne un simbolo di resilienza e adattabilità, in quanto resistette alle tempeste della guerra e agli sconvolgimenti politici.

Il nome Miyako oggi

Nei media contemporanei, Miyako continua ad affascinare il pubblico: che si tratti di film, programmi televisivi o manga, il nome Miyako rappresenta spesso un personaggio che incarna grazia, intelligenza e forza interiore.

Il nome Miyako è ricco di significati culturali e storici, riassumendo e catturando l’essenza del patrimonio giapponese. Questo nome affascina attraverso il suo simbolismo e le sue rappresentazioni letterarie e mediatiche.

Fonte etimologica

Origin of the Name Miyako (Complete History)


letslearnslang.com/origin-of-t…

Bibliografica

Iranian Telecom Server Access Allegedly Sold on Dark Web

Weekly Darkweb in February W2

Miyako: An Emerging Threat Actor with Advanced Capabilities – ThreatMon

Miyako lists USA Gov Aerospace and Defense firewall access for sale

US City Governments’ Firewall Access Allegedly for Sale on Dark Web

Exclusive: FBI subdivision firewall access listed by potential Schneider Electric hacker – Cyber Daily

Miyako Claims to be Selling Access to an Unidentified SCADA Engineering & Design Firm in the USA

Miyako is Claiming to Sell Access to an Unidentified $29.5 Billion Pharmaceutical Company

DTC MIYAK0 OBD-II

White Paper | Initial Access Broker Market Summary Q4 – CYJAX

Miyako Claims to be Selling Access to an Unidentified Chinese Computer Store

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Meta conferma: lo spyware Paragon ha sfruttato una falla nei font per infettare i dispositivi


Meta ha ufficialmente confermato la connessione tra una vulnerabilità recentemente scoperta nella libreria FreeType e lo sviluppatore di spyware israeliano Paragon. La vulnerabilità in questione è il CVE-2025-27363, che colpisce una libreria molto utilizzata dagli sviluppatori per lavorare con testo e font. La vulnerabilità consente l’esecuzione di codice arbitrario sul dispositivo della vittima ed era inizialmente considerata potenzialmente sfruttabile in attacchi reali.

A marzo, Meta ha pubblicato un avviso relativo a CVE-2025-27363 sulla sua pagina Facebook dedicata agli avvisi di sicurezza. L’avviso segnalava che la vulnerabilità riguardava la libreria FreeType versione 2.13.0 e precedenti. Il problema risiede nella gestione errata delle strutture dei sottoglifi dei font TrueType GX e delle variabili dei font. Come spiegato dagli esperti, l’errore si verifica a causa dell’assegnazione di un valore short con segno a una variabile long senza segno. Successivamente, viene aggiunto un valore fisso, che causa un overflow. Il codice scrive quindi fino a sei interi long al di fuori dell’area allocata, consentendo all’attaccante di eseguire codice arbitrario.

All’inizio di maggio, la vulnerabilità è stata risolta in Android. Tuttavia, i dettagli sugli attacchi specifici che utilizzano CVE-2025-27363 non sono stati divulgati fino a poco tempo fa. Come si è appreso dai commenti dei rappresentanti di WhatsApp, è stato il team di messaggistica a richiedere l’assegnazione di un identificatore CVE per questa vulnerabilità. Il motivo è che il problema è direttamente correlato a un exploit dell’azienda israeliana Paragon.

Il gruppo di ricerca Citizen Lab dell’Università di Toronto ha precedentemente segnalato che i prodotti Paragon vengono utilizzati attivamente per attacchi spyware. A marzo, gli esperti hanno pubblicato i dati su una vulnerabilità zero-day in WhatsApp, sfruttata in attacchi con lo spyware Paragon. Secondo quanto riportato da Messenger, gli aggressori hanno utilizzato chat di gruppo e l’invio di file PDF per infettare i dispositivi. La vulnerabilità è stata quindi risolta lato server, senza la necessità di installare aggiornamenti alle applicazioni client.

Ora WhatsApp ha chiarito che la vulnerabilità CVE-2025-27363 è stata scoperta nell’ambito di una più ampia analisi di potenziali canali di infezione non direttamente correlati a WhatsApp. L’obiettivo dell’indagine è determinare in quali altri modi le aziende di spyware possano inviare codice dannoso ai dispositivi delle vittime. WhatsApp ha affermato che i risultati di questa indagine sono stati condivisi con altre aziende per migliorare il livello di protezione complessivo nel settore.

Lo spyware Graphite, è già stato rilevato in diversi paesi, tra cui Australia, Canada, Danimarca, Italia, Cipro, Singapore e Israele. Citizen Lab ha ripetutamente sottolineato l’elevata complessità tecnica degli attacchi Paragon e la presenza di exploit che non richiedono alcuna azione da parte della vittima: l’infezione avviene automaticamente. In particolare, l’azienda era già riuscita ad attaccare con successo anche le versioni attuali di iPhone, fino a quando Apple non ha risolto le relative vulnerabilità.

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Il Papa avverte: “L’IA non è il diavolo, ma può diventarlo senza etica”


Il capo della Chiesa cattolica ha espresso preoccupazione per il modo in cui i bambini e gli adolescenti di oggi interagiscono con le tecnologie digitali. A suo avviso, l’abbondanza di informazioni disponibili attraverso reti neurali e altri sistemi intelligenti può influire seriamente sullo sviluppo mentale e intellettuale delle giovani generazioni.

Papa Leone XIV ha messo in guardia dai rischi che il rapido sviluppo dell’intelligenza artificiale potrebbe rappresentare per i giovani. Ha espresso la sua posizione alla Seconda Conferenza Annuale di Roma sull’IA, parte della quale si sta tenendo in Vaticano.

Allo stesso tempo, il Pontefice ha osservato che l’intelligenza artificiale di per sé non rappresenta una minaccia. Può essere utile se usata responsabilmente. Tuttavia, le tecnologie non dovrebbero diventare uno strumento di manipolazione, violazione dei diritti umani o provocazione di conflitti.

La valutazione dell’impatto della digitalizzazione dovrebbe basarsi non solo su criteri tecnici, ma anche su principi etici superiori. È importante mantenere il rispetto della dignità umana e della diversità culturale e ricordare che l’accesso a grandi quantità di dati non implica necessariamente il possesso di una conoscenza o di una comprensione autentiche.

La capacità di elaborare informazioni non va confusa con la capacità di pensare in modo indipendente. La vera conoscenza richiede riflessione e pensiero critico, non fiducia cieca negli algoritmi.

Ricordiamo che Leone XIV è diventato Papa nel maggio di quest’anno, in sostituzione del defunto Papa Francesco. Fin dall’inizio del suo pontificato, ha prestato particolare attenzione alle questioni della digitalizzazione e al suo impatto sulla società. Tra le priorità vi è la tutela di valori fondamentali come la dignità umana, la giustizia e i diritti dei lavoratori. Il pontefice è convinto che il progresso tecnico non possa essere disgiunto dalla responsabilità morale.

Il Papa ha rilasciato la sua dichiarazione durante i dibattiti di una conferenza sull’intelligenza artificiale che ha riunito rappresentanti della Chiesa, del mondo accademico, dell’industria e delle organizzazioni per i diritti umani. L’obiettivo principale dell’evento è trovare un equilibrio tra sviluppo tecnologico e valori umanistici.

La Santa Sede ha già sollevato la questione dell’etica nell’alta tecnologia. Il Vaticano ha costantemente chiesto di non demonizzare l’intelligenza artificiale, ma piuttosto di trovare modi per utilizzarla in modo sicuro e responsabile. Gli esperti sottolineano che la partecipazione attiva della Chiesa cattolica a tali discussioni rappresenta un passo importante verso la creazione di un dialogo globale sul futuro della tecnologia. Dopotutto, l’influenza delle macchine intelligenti oggi va ben oltre l’economia, toccando la cultura, l’istruzione e persino le questioni dell’identità umana.

Le preoccupazioni espresse sono condivise da molti insegnanti, genitori e scienziati. La domanda si fa sempre più ricorrente: come garantire lo sviluppo armonioso dei bambini nel nuovo mondo? Secondo gli osservatori, questo tema diventerà uno dei temi chiave per il nuovo capo della Chiesa cattolica nei prossimi anni.

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Paramount should abandon mediation with Trump. So should the mediator


Earlier this week, CBS News filed a strong brief outlining why President Donald Trump’s lawsuit over the editing of its 2024 interview with Kamala Harris is completely frivolous and an affront to the First Amendment.

But just days later, The Wall Street Journal reported that a mediator had proposed CBS owner Paramount Global settle the suit for $20 million. It’s been reported that Paramount — believing the Trump administration will block its merger with Skydance Media if it doesn’t settle – had previously offered $15 million, which Trump declined, demanding at least $25 million.

A mediator’s job is to find a compromise number, so, from that perspective, it’s easy to understand why they’d propose $20 million (mediators get paid the big bucks to do that kind of math). But mediators are still under an obligation not to facilitate criminality. And, as both federal and state lawmakers have said, a settlement by Paramount may amount to illegal bribery.

The Model Standards of Conduct for Mediators — adopted by the American Bar Association, American Arbitration Association, and Association for Conflict Resolution — provide as follows: “If a mediation is being used to further criminal conduct, a mediator should take appropriate steps including, if necessary, postponing, withdrawing from or terminating the mediation.” The ethics guidelines of Judicial Arbitration and Mediation Services go a step further: “A mediator should withdraw from the process if the mediation is being used to further illegal conduct.“

The mediator’s identity hasn’t been publicly disclosed, but presumably, they’re a lawyer, also bound by the rules of professional conduct. Those rules also include obligations to uphold the integrity of the legal profession and not facilitate illegal conduct. Violations are punishable by discipline up to disbarment. That said, it should not require citation of specific rules and standards to establish that it’s improper to facilitate the abuse of the legal system to funnel bribes disguised as settlements to politicians.

Everyone knows the case is not worth $20 million, or even 20 cents, in terms of legal merit. It’s beyond frivolous — and that’s saying something given the myriad frivolous lawsuits Trump has filed. As Paramount’s own lawyers note, Trump often doesn’t even attempt to cite cases supporting his cockamamie legal theories or refuting the decades of First Amendment precedent that obviously protects CBS’ editorial judgment. Any first-year law student can see this case should be thrown out at the first opportunity. It’s a joke.

“If a mediation is being used to further criminal conduct, a mediator should take appropriate steps including, if necessary, postponing, withdrawing from or terminating the mediation.”


The Model Standards of Conduct for Mediators

Yet it’s been widely reported that Paramount directors believe they need to pay up if they want Trump’s Federal Communications Commission to approve the Skydance merger. Possibly the only thing stopping them is the fact that the directors are reportedly concerned that settling could put it at risk of liability for bribery.

They should be worried. In addition to the lawmakers that have launched probes into potential criminality, as Paramount shareholders and defenders of press freedom, we’ve threatened to bring a shareholder derivative suit against Paramount directors and officers if the company pays Trump off, and retained counsel to do so on our behalf.

Any settlement agreed to by Paramount to facilitate its merger is not only tantamount to bribery but throws its own storied news outlet under the bus and invites Trump to extort countless other news corporations as soon as the check clears.

The Wall Street Journal reported that directors at Paramount have been mulling over a number it can offer that reduces the odds of a bribery case. When a party to a mediation is calculating settlement numbers not based on the merits of the lawsuit and cost of litigation but on the maximum it can pay without officers and directors getting indicted, that’s a gigantic red flag that no ethical mediator should ignore (as if investigations from federal and state lawmakers aren’t enough of a warning).

We hope the mediator is taking their obligations seriously. And we also hope Paramount directors are reading their own lawyers’ legal briefs. Editing interviews is something news outlets across the political spectrum do every hour of every day (even Trump-aligned Fox News hosts have openly acknowledged that). As Paramount’s lawyers wrote, if this case were to go forward, it “would amount to green-lighting thousands of consumer claims brought by individuals who merely disagree with a news organization’s editorial choices.”

The same can be said for if Paramount settles. Trump sued The Des Moines Register right after ABC owner Disney shamefully settled with Trump earlier this year. If he is gifted $20 million (and no, it doesn’t help matters if the money goes to his purported library foundation) for disliking the way an interview was edited, there’s no telling how many news outlets he’ll target next.


freedom.press/issues/paramount…




L’Ospedale Cardarelli lancia l’allarme: attenzione alla truffa via SMS


L’Azienda Ospedaliera Antonio Cardarelli di Napoli ha diramato un avviso urgente alla cittadinanza, segnalando una truffa che sta circolando tramite SMS. Numerosi cittadini hanno riportato di aver ricevuto messaggi che simulano comunicazioni ufficiali dal Centro Unico di Prenotazione, inducendo allarmismo e spingendo gli utenti a contattare numeri sospetti. L’obiettivo è quello di trarre in inganno le persone sfruttando la fiducia nelle istituzioni sanitarie.

Una truffa ben orchestrata


I messaggi incriminati si presentano come avvisi urgenti legati a prestazioni sanitarie o prenotazioni, chiedendo al destinatario di contattare tempestivamente un numero per ottenere informazioni. In realtà, si tratta di numerazioni a pagamento, gestite da soggetti esterni e completamente estranee all’ospedale. Chi cade nella trappola rischia di subire addebiti economici, senza ricevere alcuna reale informazione sanitaria.

Come riconoscere i messaggi fraudolenti
L’ospedale invita i cittadini a prestare la massima attenzione: ogni comunicazione ufficiale avviene solo tramite canali istituzionali. I messaggi contenenti toni allarmistici, richieste di chiamata immediata o numerazioni anomale devono essere considerati sospetti. Il consiglio è di non rispondere, non richiamare e, soprattutto, non fornire dati personali o sanitari a sconosciuti.

Le modalità ufficiali di contatto


Per tutelarsi, è fondamentale conoscere i veri canali dell’ospedale. Il Cardarelli ha ricordato che le comunicazioni ufficiali avvengono esclusivamente attraverso i contatti autorizzati e mai tramite SMS generici o numeri a pagamento. Inoltre, il centro prenotazioni non invia mai messaggi che richiedono urgenze improvvise o azioni immediate tramite link o contatti non verificabili.

L’invito alla segnalazione


Infine, l’ospedale invita chiunque riceva questi messaggi truffaldini a segnalarli tempestivamente alle autorità competenti e al proprio operatore telefonico, contribuendo così a contrastare la diffusione del fenomeno. L’impegno del Cardarelli è volto a garantire trasparenza, sicurezza e fiducia nei confronti dei pazienti, anche attraverso una corretta informazione e sensibilizzazione digitale.

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per putin per le invasioni sono operazioni speciali. per trump le invasioni sono spettacolari.



An unprecedented study reveals maternal lineages, female-centered practices, and a “surprising shift” in a 9,000-year-old settlement associated with a goddess cult.#TheAbstract



Il “Viaggio in Italia” dei giudici costituzionali nelle scuole secondarie di II grado ripartirà il prossimo settembre e si prolungherà, coprendo due anni scolastici, fino al mese di giugno del 2027.


Vuoi saperne di più sulle istituzioni e l’elaborazione delle politiche europee? Approfitta del corso online della Pirate Academy


La Pirate Academy online, organizzata dall’eurodeputata Markéta Gregorová e dal gruppo politico Verdi/ALE, si terrà nell’autunno del 2025. David, dicci, cosa tratterà esattamente il corso? Si articolerà in cinque sessioni online interattive, più un incontro in diretta a Bruxelles, presso il Parlamento europeo, per i migliori partecipanti. Il corso ti preparerà a lavorare come consulente…

Source



Presentazione dello studio “Le neuroscienze dietro la scrittura”

@Politica interna, europea e internazionale

SCRITTURA A MANO CONTRO SCRITTURA DIGITALE Paper curato dal Dipartimento di Neuroscienze del Gemelli e dall’Osservatorio Carta, Penna & Digitale, pubblicato dalla rivista scientifica Life GIOVEDÌ 26 GIUGNO 2025, ORE 18:00, Fondazione Luigi Einaudi, via della Conciliazione 10,



#Mamdani, un "socialista" a New York


altrenotizie.org/primo-piano/1…



The new tool, called Mobile Fortify, uses the CBP system which ordinarily takes photos of people when they enter or exit the U.S., according to internal ICE emails viewed by 404 Media. Now ICE is using it in the field.#News
#News



praticamente quello che dico io. ma all'europa conviene delegare la difesa europea a trump? o ad amministrazioni usa così volubili e mutevoli? degli usa ormai così simili a putin?


L’oscuramento dei media italiani su Pedro Sanchez


@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/06/loscura…
Quando serve è utile criticare anche la nostra categoria, è una di quelle cose che Articolo 21 si può permettere e tanti altri no. Da giorni, e ancora di più sui giornali di oggi, stupisce che uno spazio residuo venga dedicato






c'è un motivo se un questi anni tutte le armi più potenti nato sono state quelle usa e se si è cercato di de-potenziare l'europa con la scusa che tanto c'erano gli usa... trump si deve essere dimenticato tutto questo a cosa serviva (agli usa). l'italia avrebbe a esempio potuto avere l'atomica ma ha dovuto rinunciare a quella come alle armi atomiche o anche solo all'energia atomica applicata alle armi (ad esempio non portaerei atomiche) per accordi con gli usa... adesso vuole un'europa pesantemente armata? secondo me non dovremmo neppure farlo insistere tanto per ottenere quello che vuole.. che poi un'europa pesantemente armata andrà ancora a traino usa tutto questo è da solo sperare per trump...


Il fallimento della retorica (di G. Gambino)


@Politica interna, europea e internazionale
Nel teatro grande della politica internazionale, il Medio Oriente è il parco giochi preferito dei potenti del mondo (nel caso specifico tutti e tre uomini, tutti e tre anzianotti signori, tutti e tre smaniosi di mostrarsi il bullo più bullo del quartiere). Lo scenario ideale in cui da sempre si intrecciano



È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale


@Politica interna, europea e internazionale
È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Il magazine, disponibile già da ora nella versione digitale sulla nostra App, e da domani, venerdì 27 giugno, in tutte le edicole, propone ogni due settimane inchieste e approfondimenti sugli affari e il



404 Media spoke to Dave McNamee, the original creator of the babyface Vance meme, about free speech, our rights, and how it feels to see the thing you created being blamed for someone's denial of entry to the U.S.

404 Media spoke to Dave McNamee, the original creator of the babyface Vance meme, about free speech, our rights, and how it feels to see the thing you created being blamed for someonex27;s denial of entry to the U.S.#vance #meme #Socialmedia #Immigration



It’s a legal requirement for data brokers to register in the state of California. ARC, the airlines-owned data broker that has been selling your flight information to the government for years, only just registered after being contacted by the office of Senator Ron Wyden.#News
#News


Curiosità sul Fairphone? Chiedete e vi sarà detto


Dal 2020 sono un utente #Fairphone, prima con il FP3+ e adesso con il FP5.

Sono un "Fairphone Angel" (è un nome che fa un po' ridere, lo so 😁 ) ovvero una di quelle persone che mettono la loro esperienza a disposizione di chi possiede un Fairphone o è interessato a saperne qualcosa di più (*). Maggiori informazioni le potete trovare qui.

Ho visto che nel Fediverso c'è un certo interesse su questi argomenti e così ho pensato di mettere un post "ad hoc" nel caso qualcuno volesse informazioni sul telefono.

Il sito ufficiale Fairphone è qui.

Bene, a voi la linea...

(*) Non abbiamo nessun rapporto organico con l'azienda né riceviamo compensi sotto nessuna forma, semplicemente crediamo in questo progetto, ci fa piacere contribuire in qualche modo e lo facciamo così.

in reply to Max su Poliverso 🇪🇺🇮🇹

Io chiedo una cosa che potrebbe riguardare molti utenti Android.

S'è capito se la app di sistema è solo l'androidSystemWebview? Dico perché c'è anche googlePlayServices, che pesa più di un giga, e che se disattivata non fa più funzionare le app Messaggi, Contatti e quindi Chiamate. (Poi, abbiamo consigli per sostituire queste ultime? Sembra mossa azzardata per quanto sono basilari, ma fa brutto vedersi anche queste targate google.)

in reply to Low res Loud audio

@Loud audio

Sono domande un po' troppo tecniche per me, se le fai nel forum Fairphone magari trovi qualcuno che può rispondere.

Posso però dirti che sul mio telefono ci sono entrambe e che non possono essere disinstallate, la prima è di 80 MB circa e la seconda di più di un GB.

Comunque il Fairphone oltre a essere venduto con Android è venduto anche con /e/OS che a quanto ne so è un Android "de-googlizzato".

in reply to Max su Poliverso 🇪🇺🇮🇹

Quale forum dici?
Io presi un FP4 prima che fosse disponibile l'opzione /e/ per cui riformulo meglio la delusione accennata in
snowfan.masto.host/@siro/11474…
e riassumibile come: potevano anche dire che con un FP non degooglizzi un bel niente.

Il fatto è che, disattivate le principali app di Google come Chrome, gMail, Maps, Meet, Foto (ancora un'altra decente per gestire le immagini non ce l'ho), Drive ecc..., rimangono le una o due propriamente "di sistema" trattate sopra, e le altre >>

in reply to Low res Loud audio

->
basilari come Contatti, Messaggi e Chiamate. Il che fa orrore ma ok poiché almeno queste ultime si capisce a cosa servono.
Solo che, come si vede nello screenshot, ce ne sono poi (forse i tutti gli Android degli ultimi 5 anni) tante altre ancora, "minori" che non saprei da dove partire per togliere.

Ammetto anche che, fino a due anni fa, ero rimasto a un telefono più semplice e dove, essendoci meno app, era più facile sostituirle o toglierle godendosi un minimo il detox.

@max

Questa voce è stata modificata (2 mesi fa)
in reply to Low res Loud audio

@Loud audio

Scusa il ritardo ma in questi giorni sono stato un po' a spasso.

Dunque... per come la conosco io la Fairphone ha come mission quella di rendere disponibile un telefono rispettoso dell'ambiente e dei diritti umani. Non mi pare ci sia un focus altrettanto accentuato sulla privacy e credo sia il motivo per cui non abbiano spinto troppo sulla de-googlizzazione del loro telefono oltre il dare la possibilità di comprare il telefono con /e/ preinstallato.

Sulle tante app che chissà cosa fanno e perché non posso disinstallarle non so cosa dire, non so neanche quanta libertà abbia chi usa Android di ritagliarsi un sistema dove tutto sia customizzabile.

Mi pare che qualcosa si possa rimuovere tramite adb, l'avevo usato per qualche minuto tanto per vedere cosa fosse.

Credo che non insistere troppo sulla de-googlizzazione serva anche a dare un telefono più "user friendly". Già chi si prende un Fairphone si prende un telefono non facile, come scrivevo, se poi gli togli anche tutti i punti di riferimento tipo Gmail, ecc. alla fine ti ritrovi con un prodotto da nerds che comprerebbero in tre e così addio...

in reply to Max su Poliverso 🇪🇺🇮🇹

Capisco sul FP, forse avevo intravisto chissà che io, grazie.

Però in generale noi fediAndroidi, il togliere quei punti di riferimento, dovremmo considerarlo pratica condivisa, bastando testardaggine senza essere dei nerd (parola sfuggita di mano). Altrimenti quando mai avremo una fetta di popolazione convinta che c'è da diffidare dei servizi preinstallati nel cellulare comprato?

Propongo di esser coesi almeno sulle tante app google secondarie che deve portare mala sorte aggiornarle.

in reply to Low res Loud audio

@Loud audio

Io credo che bisogna valutare quali lotte fare perché farle tutte è impossibile.

Io per esempio negli ultimi sei mesi ho lasciato Facebook e mi sono fatto un file repository sul mio spazio web (con NextCloud) per sostituire Google Drive.

Per tante cose purtroppo resterò legato alle Big Tech, staccarsi del tutto per me è impossibile per vari motivi, i principali sono che non ho il tempo materiale per ricostruirmi e gestirmi in privato tutti i servizi che sto usando e che vivo in un ecosistema informatico in cui quei sistemi sono diffusissimi e usati da tutte le persone che conosco. Staccarmi da tutto (penso a WhatsApp ad esempio) vorrebbe dire per me diventare un eremita digitale.

Un telefonino completamente de-googlizzato al momento non posso permettermelo però è una delle cose che mi interesserebbe di più, è nella lista delle cose da fare 😁

in reply to Max su Poliverso 🇪🇺🇮🇹

Ma sì che siamo concordi: a meno che non sia l'unica, per portare a casa la pagnotta o per non perdere i propri cari, evitare Gafam e comportamenti simili. Ciao


Riad tra Usa e Cina, la doppia via della difesa aerea. Scrive Mayer

@Notizie dall'Italia e dal mondo

La capacità dimostrata dall’Iran di “bucare” lo spazio aereo di Israele con nuovi missili balistici a medio e lungo raggio ha messo in allarme tutti gli Stati della regione, con l’eccezione della Turchia, che può contare sull’articolo 5 della Nato, peraltro solennemente riaffermato nella dichiarazione finale del



Spagna e Nato, isolazionismo o posizionamento strategico? L’analisi di Caffio

@Notizie dall'Italia e dal mondo

Con una nuova mossa “pacifista”, dopo aver preso le distanze dall’operazione Ue nel mar Rosso contro gli Houthi, Madrid di dissocia ora dalle decisioni Nato sull’incremento delle spese difesa. Anche se motivata da ragioni sociali, la scelta del governo Sanchez appare



Al via la raccolta firme della proposta di iniziativa popolare per legalizzare tutte le scelte di Fine vita


QUI per firmare la proposta di legge online


Si è tenuta oggi, giovedì 26 giugno, in Piazza XXV Aprile a Milano, la conferenza stampa di lancio della raccolta firme per una proposta di legge di iniziativa popolare finalizzata a legalizzare tutte le scelte di fine vita, inclusa l’eutanasia, promossa dall’Associazione Luca Coscioni.

Nel corso dell’iniziativa – alla quale hanno preso parte Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni e Matteo Mainardi, coordinatore delle campagne sul fine vita – insieme alla consigliera regionale della Lombardia (in quota Partito Democratico) Carmela Rozza, l’esponente del gruppo consiliare di Alleanza Verdi e Sinistra a Sesto San Giovanni Michele Foggetta, il consigliere comunale ed esponenti dei Sentinelli Milano, Alessandro Giungi – è stato attivato il primo tavolo di raccolta firme. Nei prossimi giorni, l’attività proseguirà in centinaia di piazze italiane.

L’obiettivo è di raccogliere le firme di almeno 50.000 persone in due settimane necessarie per poter depositare la proposta in Parlamento prima della ripresa della discussione sul fine vita prevista in Senato il 17 luglio.


La proposta di legge, depositata in Corte di Cassazione, su cui inizia la raccolta firme, prevede la possibilità per ogni persona maggiorenne, pienamente capace di prendere decisioni libere e consapevoli, affetta da una condizione o patologia irreversibile o da una patologia con una prognosi infausta a breve termine, fonte di sofferenze fisiche o psicologiche ritenute intollerabili, di richiedere, previa verifica delle condizioni, assistenza per porre fine volontariamente alla propria vita mediante autosomministrazione o somministrazione dei farmaci per il fine vita.

La legge prevede:

  • la libertà di scelta tra autosomministrazione o somministrazione da parte di un medico;
  • la presa in carico da parte del Servizio sanitario nazionale, con conclusione delle verifiche entro 30 giorni dalla richiesta;
  • la possibilità per i medici di partecipare su base volontaria.

Il testo mira a superare le disuguaglianze territoriali e a garantire un diritto esigibile in tutto il Paese, nel rispetto dei principi costituzionali di autodeterminazione, dignità e umanità.

“Le persone con patologie irreversibili e sofferenze insopportabili hanno già diritto da sette anni a essere aiutate a morire senza soffrire in Italia grazie alla sentenza della Corte Costituzionale – dichiara Marco Cappato, Tesoriere Associazione Luca Coscioni -. Ora il Governo vuole restringere e cancellare questo diritto eliminando il ruolo del Servizio Sanitario Nazionale. Come Associazione Luca Coscioni invece proponiamo attraverso la legge di Iniziativa Popolare Eutanasia Legale di estendere il diritto ad essere aiutati anche da parte di un medico e anche per le persone che non siano dipendenti da trattamenti sanitari come i malattie terminali di cancro. Dopo aver raccolto 50.000 firme, a nome delle persone che avranno aderito presenteremo questa proposta entro metà luglio e il Parlamento dovrà discuterne quando avvierà il dibattito sul tema, dal 17 luglio in poi”.

Il testo integrale della proposta di legge, il materiale informativo e la mappa aggiornata dei tavoli per la raccolta firme sono disponibili QUI


L'articolo Al via la raccolta firme della proposta di iniziativa popolare per legalizzare tutte le scelte di Fine vita proviene da Associazione Luca Coscioni.




Andrea Van Cleef – Greetings from Slaughter Creek
freezonemagazine.com/articoli/…
Passo dopo passo, Andrea Van Cleef, sta conquistando un posto sempre più rilevante nel cuore degli appassionati. E questo grazie ad alcuni dati oggettivi che è facile rilevare. Vogliamo partire dalla voce? Quanti possono vantare un timbro vocale tanto profondo e toccante senza bisogno di sbraitare inutilmente? In Italia direi pochi, forse nessuno, almeno, a


E’ stato presentato il XVI Libro Bianco sulle Droghe di cui l’Associazione Luca Coscioni è co-sponsor


In occasione della Giornata mondiale sulle Droghe (26 giugno) e nell’ambito della campagna internazionale di mobilitazione Support! Don’t Punish è stato presentato alla Sala Stampa della Camera dei Deputati Il XVI Libro Bianco sulle droghe, quest’anno intitolato “NON MOLLARE”. Il Libro Bianco è un rapporto indipendente sugli effetti del Testo Unico sugli stupefacenti (DPR 309/90) sul sistema penale, sui servizi, sulla salute delle persone che usano sostanze e sulla società. È promosso da La Società della Ragione, Forum Droghe, Antigone, CGIL, CNCA, Associazione Luca Coscioni, ARCI, LILA con l’adesione di A Buon Diritto, Comunità di San Benedetto al Porto, Funzione Pubblica CGIL, Gruppo Abele, ITARDD, ITANPUD, Meglio Legale e EUMANS.

L’edizione del 2025 è dedicata a Grazia Zuffa, già docente, parlamentare e membra del Comitato nazionale di bioetica e fondatrice di Forum Droghe e la Società della Ragione morta improvvisamente questa primavera.

Il contributo dell’Associazione Luca Coscioni, di Marco Perduca e Peppe Brescia, riguarda le attività in corso affinché l’Italia apra alle terapie psichedeliche, un appello sottoscritto da oltre 15.000 persone che chiede al Governo di includere strutturalmente le molecole psichedeliche tra le cure palliative, sostenere l’accesso a terapie compassionevoli innovative, sempre con psichedelici, e suggerisce al Ministero della Difesa di prevedere progetti pilota di psicoterapie assistite da MDMA per lo stress post-traumatico sviluppato dal personale impiegato in zone di conflitto. L’Associazione è anche una delle organizzazioni che hanno lanciato l’iniziativa civica europea Psychedelicare.eu e produce il podcast Illuminismo Psichedelico curato da Federico Di Vita.

Dati e documenti sono sul sito dell’Associazione Luca Coscioni.


— Le droghe e la repressione: dati in pillole —


predisposti dal comitato di redazione diretto da Franco Corleone e coordinato da Leonardo Fiorentini

A 35 anni dall’entrata in vigore del Testo Unico sulle droghe 309/90 e 16 di pubblicazione del Libro Bianco sulle droghe, i dati purtroppo confermano una tendenza al peggioramento. Gli effetti penali, in particolare dell’art. 73, sono sempre più devastanti e creano sovraffollamento carcerario confermando che la Legge Jervolino-Vassalli resta il principale veicolo di ingresso nel circuito penale in Italia.

Continuano a salire in termini assoluti, +4,9%, gli ingressi in carcere per reati connessi alle droghe: 11.220 delle 43.489 detenzione nel 2024 sono state causate dall’art. 73 del Testo unico, per detenzione a fini di spaccio – il 25,8% degli ingressi (nel 2023 era il 26,3%).

Le presenze in carcere sono 62.715 a metà giugno. Di questi 13.354 a causa del solo art. 73 del Testo unico. Altre 6.732 in combinato con l’art. 74 (associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti o psicotrope), solo 997 esclusivamente per l’art. 74. Complessivamente il 34,1% del totale. Sostanzialmente il doppio della media europea (18%) e molto di più di quella mondiale (22%).

Spropositati gli ingressi e le presenze di detenuti definiti “tossicodipendenti”: è dichiarato così il 38,8% di chi entra in carcere, mentre al 31/12/2024 erano presenti nelle carceri italiane 19.755 detenuti “certificati” il 31,9% del totale. Non erano mai stati così tanti dal 2006 (anno dell’entrata in vigore della legge Fini-Giovanardi) ad oggi.

➡ Le conseguenze sulla Giustizia


Le associazioni della Società civile denunciano che continuano a esser negati i dati, pur pubblici, sui procedimenti in corso, per cui i dati sono fermi al 2023 che raccontano un paese in cui sono aperti quasi 120.000 fascicoli per procedimenti penali per droghe: per violazione dell’articolo 73 e 74 rispettivamente 170.292 e 45.285.

➡ Le misure alternative


Continua l’allargamento della sfera penale che supera quota 150.000, con la costante crescita delle misure alternative, che sono in realtà una alternativa alla libertà invece che alla detenzione. In un contesto di forte domanda di controllo sociale istituzionale, gli strumenti di diversion e quelli di probation consentono di ampliare l’area del controllo, invece che limitare quello coattivo-penitenziario. Ne è segno il fatto che oltre ai quasi 62.000 detenuti al 31/12/2023 erano in carico per misure alternative e sanzioni di comunità (Messa alla Prova) ulteriori 93.475 soggetti, quasi 10.000 in più rispetto al 2023 (+11,6%).

➡ Le segnalazioni e le sanzioni amministrative per il consumo di droghe illegali


Nel 2024 sono registrate 36.960 segnalazioni. Di queste circa il 38% finisce con una sanzione amministrativa (12.353), le più comuni la sospensione della patente (o il divieto di conseguirla) e del passaporto. Questo anche in assenza di un qualsiasi comportamento pericoloso messo in atto dalla persona sanzionata. La repressione continua ad abbattersi sui minori, che confermano i numeri del 2023, in attesa del loro consolidamento: 3.722 adolescenti che entrano in un percorso sanzionatorio stigmatizzante (cioè desocializzante) e controproducente. La quasi totalità dei minori, il 97,7%, è segnalato per cannabis. Risulta irrilevante la vocazione “terapeutica” della segnalazione al Prefetto: solo 410 persone sono state sollecitate a presentare un programma di trattamento socio-sanitario; nel 2007 erano 3.008. Anche gli inviti a presentarsi al SERD continuano a diminuire (3.792). La repressione colpisce principalmente persone che usano cannabis (77,4%), seguono a distanza cocaina (15,8%) ed eroina (2,8%) e, in maniera irrilevante, le altre sostanze. Dal 1990 1.463.442 persone sono state segnalate per possesso di droghe per uso personale, 1.074.754 di queste per derivati della cannabis.

Le associazioni che producono il Libro Bianco hanno convocato una contro-confereza sulle droghe il secondo finesettimana di novembre in concomitanza con la VII Conferenza sulle dipendenze indetta dal Governo.

L'articolo E’ stato presentato il XVI Libro Bianco sulle Droghe di cui l’Associazione Luca Coscioni è co-sponsor proviene da Associazione Luca Coscioni.



Le attività di intelligence anti-Iran con i droni USA di Sigonella


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Dopo i raid sui siti nucleari iraniani, i droni-spia USA decollano da Sigonella e sorvolano il Golfo Persico e il Mediterraneo: la sorveglianza aerea americana si intensifica nei cieli più caldi del mondo.
L'articolo Le attività di intelligence anti-Iran con i droni USA di



La ONG per la privacy di Schrems presenta una denuncia contro la funzione di IA dell’app di incontri Bumble

L'articolo proviene da #Euractiv Italia ed è stato ricondiviso sulla comunità Lemmy @Intelligenza Artificiale
Giovedì Noyb, la ONG sulla privacy di Max Schrems, ha presentato un reclamo alle autorità austriache contro

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Per i balneari non si fanno gare ma sconti

@Politica interna, europea e internazionale

Anche quest’anno stessa spiaggia e stesso mare. Ma soprattutto stessi privilegi. Peggio: privilegi rinnovati e addirittura ampliati. C’è una categoria che seguita a beneficiare di condizioni di rendita assurde: i balneari. E, se possibile, lo fa oggi con ancora maggior convenienza grazie al nuovo decreto firmato dal



Madres buscadoras: le sparizioni forzate che insanguinano l’America Latina


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Dal Messico alla Patagonia, il fenomeno delle sparizioni forzate è una problematica che riguarda tutta l’America Latina. Sono soprattutto le madres buscadoras, le madri che cercano i loro cari, che rischiano la vita per esigere veritá e giustizia.

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