Renault e Dacia: violazione dati personali clienti UK
I clienti britannici di Renault e Dacia sono stati informati di una violazione dei dati personali. La violazione, secondo quanto riferito, si è verificata presso un fornitore terzo.
La casa automobilistica francese (Dacia è una sussidiaria di Renault), che impiega oltre 170.000 persone e produce 2,2 milioni di veicoli all’anno, ha riferito che la perdita ha interessato solo i clienti delle sue divisioni nel Regno Unito. Ha sottolineato che l’incidente era collegato a un “appaltatore terzo” non identificato e che i sistemi di Renault non erano stati interessati.
“Siamo spiacenti di informarvi che uno dei nostri partner è stato vittima di un attacco informatico, che ha causato il furto di dati personali di alcuni clienti Renault UK”, ha affermato l’azienda in una nota.
Tra i dati compromessi caduti nelle mani degli hacker rientrano:
- nome e cognome;
- pavimento;
- numero di telefono;
- indirizzo e-mail;
- indirizzo postale;
- Codice VIN del veicolo;
- numero di registrazione.
Questo set di dati potrebbe essere utilizzato da aggressori per attacchi di phishing, frodi e ingegneria sociale. Renault sottolinea che le informazioni bancarie e finanziarie dei clienti non sono state compromesse.
L’azienda aggiunge che l’appaltatore interessato ha contenuto l’incidente ed eliminato la minaccia sulle sue reti. Le autorità di regolamentazione britanniche, tra cui l’Information Commissioner’s Office (ICO), sono già state informate dell’attacco informatico.
Si consiglia ai clienti di prestare attenzione, di non rispondere a chiamate o e-mail sospette e di non condividere le proprie password con nessuno.
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La procura di Roma ha aperto un fascicolo per truffa in relazione ai terreni destinati al futuro termovalorizzatore di Santa Palomba.
La procura di Roma ha aperto un fascicolo per truffa in relazione ai terreni destinati al futuro termovalorizzatore di Santa Palomba.
Fonte:
facebook.com/share/v/1Ermvavg6…
Rivedi l’inchiesta qui:
rai.it/programmi/report/inchie…
24 K vues · 474 réactions | 🔴 La procura di Roma ha aperto un fascicolo per truffa in relazione ai terreni destinati al futuro termovalorizzatore di Santa Palomba. Come riporta il quotidiano Repubblica, al centro dell'indagine c'è l'acquisto dei lotti da
🔴 La procura di Roma ha aperto un fascicolo per truffa in relazione ai terreni destinati al futuro termovalorizzatore di Santa Palomba. Come riporta il quotidiano Repubblica, al centro dell'indagine...www.facebook.com
Puglia, Fnsi e Assostampa al fianco di Marilù Mastrogiovanni
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/10/puglia-…
Calvario giudiziario infinito per la giornalista pugliese Marilù Mastrogiovanni, direttrice del giornale d’inchiesta ‘Il Tacco d’Italia’. A seguito dell’omicidio del boss Augustino Potenza
Noi non rischiamo di assuefarci
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/10/noi-non…
«È diritto di chi è attaccato difendersi, ma anche la legittima difesa deve rispettare il parametro della proporzionalità. Purtroppo, la guerra che ne è scaturita ha avuto conseguenze disastrose e disumane. Mi colpisce e mi affligge il conteggio quotidiano dei morti in
freezonemagazine.com/news/ecco…
Nel 2025, JAZZMI celebra il suo decimo anniversario, un traguardo significativo che ne conferma il ruolo di riferimento per il jazz a Milano e oltre. In dieci anni, il festival ha trasformato un’idea in un progetto culturale stabile, riconosciuto a livello nazionale e internazionale, capace di raccontare il jazz nella sua dimensione più ampia, dinamica […]
Pirates win 18 seats in Czech parliament!
Congratulations to the Czech Pirates for their win in the October 3-4th parliamentary election. They went from four seats in the 2021 election when they were part of the Pirates and Mayors (STAN) alliance to eighteen seats in this election in alliance with the Greens. The Greens will get two of the eighteen seats.
The Czech Pirates are an inspiration to Pirates in the United States and around the world. They, like Pirates in Luxembourg are in their country’s legislatures and continue to fight for Pirate policies there.
Citizen Protest Halts Chat Control; Breyer Celebrates Major Victory for Digital Privacy
In a major breakthrough for the digital rights movement, the German government has refused to back the EU’s controversial Chat Control regulation today after facing massive public pressure. This blocks the required majority in the EU Council, derailing the plan to pass the surveillance law next week. Digital freedom fighter Dr. Patrick Breyer (Pirate Party) hails this as a huge victory but warns that the fight is far from over.
Former Member of the European Parliament Patrick Breyer comments on the victory:
“This is a tremendous victory for freedom and proves that protest works! Facing a wave of calls and emails from the public, the Social Democrats held their ground, and for the first time, even the conservative opposition leadership is voicing criticism. Without the tireless resistance from citizens, scientists, and organizations, EU governments would have passed a totalitarian mass surveillance law next week, spelling the end for digital privacy. That we stopped this—for now—is a moment to celebrate.”
“EU Commission President Ursula von der Leyen must now admit the failure of her dystopian Chat Control plan. The Commission must withdraw this irreparable bill for good, as it has failed to find a majority in the Council for years. Instead, it should embrace the European Parliament’s alternative, which delivers effective child protection without mass surveillance: safer apps through ‘Security by Design,’ proactive clearing of illegal content online, and swift takedown obligations.”
Breyer concluded with an appeal:
“Today proves that our protest has the power to stop a totalitarian surveillance system that has no equal in the free world. But the threat is not gone. The proponents of Chat Control will use every trick in the book and will not give up easily. We will keep fighting until this proposal is defeated once and for all, and the privacy of our digital lives is secure for everyone.”
“Freedom is only as valuable as our willingness to fight for it. Now is the moment to support the civil rights organizations that made this victory possible, so we are prepared for the fight ahead.”
For more information, visit Patrick Breyer’s information portal on Chat Control:
chatcontrol.eu/en/feed
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Court records show that the narrative Flock and a Texas Sheriff's Office has told the public isn't the whole story, and that police were conducting a 'death investigation' into the abortion.
Court records show that the narrative Flock and a Texas Sheriffx27;s Office has told the public isnx27;t the whole story, and that police were conducting a x27;death investigationx27; into the abortion.#Flock #Abortion
INCENERITORE LA PROCURA IPOTIZZA IL REATO DI TRUFFA: GUALTIERI VA FERMATO
Unione dei Comitati contro l'inceneritore a Santa Palomba
La "democrazia" secondo #Trump
La “democrazia” secondo Trump
Con l’invio della Guardia Nazionale in alcune città americane, Donald Trump sta testando la tenuta delle garanzie costituzionali e il principio – già molto traballante – della separazione dei poteri negli Stati Uniti.www.altrenotizie.org
𝐃𝐨𝐦𝐞𝐧𝐢𝐜𝐚 𝐝𝐢 𝐂𝐚𝐫𝐭𝐚 𝟐𝟎𝟐𝟓 ~ IL SACRO POETICO, 2ª edizione ~ Domenica 12 ottobre ore 10:00-19:00
BIBLIOTECA UNIVERSITARIA ALESSANDRINA ~ APERTURA STRAORDINARIA
𝐁𝐈𝐁𝐋𝐈𝐎𝐓𝐄𝐂𝐀 𝐔𝐍𝐈𝐕𝐄𝐑𝐒𝐈𝐓𝐀𝐑𝐈𝐀 𝐀𝐋𝐄𝐒𝐒𝐀𝐍𝐃𝐑𝐈𝐍𝐀 ~ 𝐃𝐎𝐌𝐄𝐍𝐈𝐂𝐀 𝐃𝐈 𝐂𝐀𝐑𝐓𝐀 𝟐𝟎𝟐𝟓
Per la 𝐃𝐨𝐦𝐞𝐧𝐢𝐜𝐚 𝐝𝐢 𝐂𝐚𝐫𝐭𝐚 𝟐𝟎𝟐𝟓 a partire dalle ore 𝟏𝟎.𝟎𝟎 di 𝐝𝐨𝐦𝐞𝐧𝐢𝐜𝐚 𝟏𝟐 𝐨𝐭𝐭𝐨𝐛𝐫𝐞 la 𝐁𝐢𝐛𝐥𝐢𝐨𝐭𝐞𝐜𝐚 𝐔𝐧𝐢𝐯𝐞𝐫𝐬𝐢𝐭𝐚𝐫𝐢𝐚 𝐀𝐥𝐞𝐬𝐬𝐚𝐧𝐝𝐫𝐢𝐧𝐚 ospiterà la seconda giornata di studi e di lettura dedicata al tema de 𝐈𝐋 𝐒𝐀𝐂𝐑𝐎 𝐏𝐎𝐄𝐓𝐈𝐂𝐎, a cura di 𝐌𝐚𝐫𝐜𝐨 𝐂𝐨𝐥𝐥𝐞𝐭𝐭𝐢, 𝐓𝐢𝐳𝐢𝐚𝐧𝐚 𝐂𝐨𝐥𝐮𝐬𝐬𝐨, 𝐈𝐥𝐚𝐫𝐢𝐚 𝐆𝐢𝐨𝐯𝐢𝐧𝐚𝐳𝐳𝐨.
Alle ore 𝟏𝟕.𝟎𝟎 si terrà una visita guidata alla 𝐦𝐨𝐬𝐭𝐫𝐚 fotografica e documentaria 𝘾𝒐𝙨𝒕𝙧𝒖𝙞𝒓𝙚 𝙡𝒂 𝑩𝙞𝒃𝙡𝒊𝙤𝒕𝙚𝒄𝙖 𝘼𝒍𝙚𝒔𝙨𝒂𝙣𝒅𝙧𝒊𝙣𝒂 𝒑𝙚𝒓 𝒄𝙤𝒔𝙩𝒓𝙪𝒊𝙧𝒆… 𝙎𝒂𝙥𝒊𝙚𝒏𝙯𝒂.
La giornata si concluderà con un concerto di musica tradizionale indiana, programmato 𝐝𝐚𝐥𝐥𝐞 𝐨𝐫𝐞 𝟏𝟖.𝟎𝟎 𝐚𝐥𝐥𝐞 𝐨𝐫𝐞 𝟏𝟗.𝟎𝟎.
Il programma completo alla pagina
facebook.com/photo?fbid=124379…
#domenicadicarta#CulturalHeritage#cultura#musica#music#poesia#poetry#sacro#roma#rome#evento
A Milano l’evento sul testamento biologico “Prendiamoci cura oggi delle decisioni di domani”
“Prendiamoci cura oggi delle decisioni di domani” – Incontro informativo a Milano sulle DAT e la donazione di organi
La Cellula di Milano dell’Associazione Luca Coscioni organizza un evento pubblico dedicato alle Disposizioni Anticipate di Trattamento (DAT) e alla donazione degli organi, strumenti fondamentali per garantire il diritto all’autodeterminazione nella fase finale della vita.
Auditorium di Cascina Brandezzata, via Giuseppe Ripamonti 428 – Milano
Sabato 18 ottobre 2025
Ore 14:30 (rinfresco di benvenuto dalle ore 13:30)
L’iniziativa si svolge con la collaborazione e il patrocinio del Municipio 5 e con il contributo di:
Fondazione Luvi, Policlinico Milano, Fondazione Trapianti ONLUS
Intervengono:
- Bruno Andreoni – Fondazione Luvi
- Cristiana Zerosi – Associazione Luca Coscioni
- Patrizia Toietta – Policlinico Milano
- Luisa Gerosa – Assessora Municipio 5
- Loredana Tavolaro – Cellula Coscioni Milano
- Roberto Moroni – Policlinico Milano
- Michelangela Verardi – Consigliera Municipio 5
- Sergio Vesconi – Fondazione Trapianti ONLUS
- Natale Carapellese – Presidente Municipio 5
Un’occasione di confronto e informazione per fare chiarezza su come esprimere e registrare le proprie volontà attraverso le DAT e come avvicinarsi al tema della donazione di organi in modo consapevole.
L'articolo A Milano l’evento sul testamento biologico “Prendiamoci cura oggi delle decisioni di domani” proviene da Associazione Luca Coscioni.
Can a Coin Cell Make 27 Volts?
We have all no doubt at some point released the magic smoke from a piece of electronics, it’s part of what we do. But sometimes it’s a piece of electronics we’re not quite ready to let go, and something has to be fixed. Chris Greening had a board just like that, a 27 volt generator from an LCD panel, and he crafted a new circuit for it.
The original circuit (which we think he may have drawn incorrectly), uses a small boost converter IC with the expected inductor and diode. His replacement is the tried and tested joule thief, but with a much higher base resistor than its normal application in simply maintaining a battery voltage. It sucks 10 mA from the battery and is regulated with a Zener diode, but there’s still further room for improvement. Adding an extra transistor and using the Zener as a feedback component causes the oscillator to shut off as the voltage increases, something which in this application is fine.
It’s interesting to see a joule thief pushed into a higher voltage application like this, but we sense perhaps it could be made more efficient by seeking out an equivalent to the boost converter chip. Or even a flyback converter.
Smart Bulbs Are Turning Into Motion Sensors
If you’ve got an existing smart home rig, motion sensors can be a useful addition to your setup. You can use them for all kinds of things, from turning on lights when you enter a room, to shutting off HVAC systems when an area is unoccupied. Typically, you’d add dedicated motion sensors to your smart home to achieve this. But what if your existing smart light bulbs could act as the motion sensors instead?
The Brightest Bulb In The Bulb Box
The most typical traditional motion sensors use passive infrared detection, wherein the sensor picks up on the infrared radiation emitted by a person entering a room. Other types of sensors include break-beam sensors, ultrasonic sensors, and cameras running motion-detection algorithms. All of these technologies can readily be used with a smart home system if so desired. However, they all require the addition of extra hardware. Recently, smart home manufacturers have been exploring methods to enable motion detection without requiring the installation of additional dedicated sensors.
Hue Are You?
The technology uses data on radio propagation between multiple smart bulbs to determine whether or not something (or someone) is moving through an area. Credit: Ivani
Philips has achieved this goal with its new MotionAware technology, which will be deployed on the company’s new Hue Bridge Pro base station and Hue smart bulbs. The company’s smart home products use Zigbee radios for communication. By monitoring small fluctuations in the Zigbee communications between the smart home devices, it’s possible to determine if a large object, such as a human, is moving through the area. This can be achieved by looking at fluctuations to signal strength, latency, and bit error rates. This allows motion detection using Hue smart bulbs without any specific motion detection hardware required.
Using MotionAware requires end users to buy the latest Philips Hue Bridge Pro base station. As for whether there is some special magic built into this device, or if Phillips merely wants to charge users to upgrade to the new feature? Well, Philips claims the new bridge is required because it’s powerful enough to run the AI-powered algorithms that sift the radio data and determine whether motion is occurring. The tech is based on IP from a company called Ivani, which developed Sensify—an RF sensing technology that works with WiFi, Bluetooth, and Zigbee signals.
To enable motion detection, multiple Hue bulbs must be connected to the same Hue Bridge Pro, with three to four lights used to create a motion sensing “area” in a given room. When setting up the system, the room must be vacated so the system can calibrate itself. This involves determining how the Zigbee radio signals propagate between devices when nobody—humans or animals—is inside. The system then uses variations from this baseline to determine if something is moving in the room. The system works whether the lights themselves are on or off, because the light isn’t used for sensing—as long as the bulb has power, it can use its radio for sensing motion. Philips notes this only increases standby power consumption by 1%, and a completely negligible amount while the light is actually “on” and outputting light.
There are some limitations to the use of this system. It’s primarily for indoor use, as Philips notes that the system benefits from the way radio waves bounce off surrounding interior walls and objects. Lights should also be separated from 1 to 7 meters apart for optimal use, and effectively create a volume between them in which motion sensing is most effective. Depending on local conditions, it’s also possible that the system may detect motion on adjacent levels or in nearby rooms, so sensitivity adjustment or light repositioning may be necessary. Notably, though, you won’t need new bulbs to use MotionAware. The system will work with all the Hue mains-powered bulbs that have been manufactured since 2014.
The WiZ Kids Were Way Ahead
Philips aren’t the only ones offering in-built motion sensing with their smart home bulbs. WiZ also has a product in this space, which feels coincidental given the company was acquired in 2019 by Philip’s own former lighting division. Unlike Philips Hue, WiZ products rely on WiFi for communication. The company’s SpaceSense technology again relies on perturbations in radio signals between devices, but using WiFi signals instead of Zigbee. What’s more, the company has been at this since 2022
There are some notable differences in Wiz’s technology. SpaceSense is able to work with just two devices at a minimum, and not just lights—you can use any of the company’s newer lights, smart switches, or devices, as long as they’re compatible with SpaceSense, which covers the vast majority of the company’s recent product.
youtube.com/embed/fPsBXFMXNAM?…
Ultimately, WiZ beat Philips by years with this tech. However, perhaps due to its lower market penetration, it didn’t make the same waves when SmartSense dropped in 2022.
Radio Magic
We’ve seen similar feats before. It’s actually possible to get all kinds of useful information out of modern radio chipsets for physical sensing purposes. We’ve seen systems that measure a person’s heart rate using nothing more than perturbations in WiFi transmission over short distances, for example. When you know what you’re looking for, a properly-built algorithm can let you dig usable motion information out of your radio hardware.
Ultimately, it’s neat to see smart home companies expanding their offerings in this way. By leveraging the radio chipsets in existing smart bulbs, engineers have been able to pull out granular enough data to enable this motion-sensing parlour trick. If you’ve ever wanted your loungeroom lights to turn on when you walk in, or a basic security notification when you’re out of the house… now you can do these kinds of things without having to add more hardware. Expect other smart home platforms to replicate this sort of thing in future if it proves practical and popular with end users.
A Childhood Dream, Created and Open Sourced
Some kids dream about getting a pony, others dream about a small form factor violin-style MIDI controller. [Brady Y. Lin] was one of the latter, and now, with the skills he’s learning at Northwestern, he can make that dream a reality — and share it with all of us as an open source hardware project.
The dream instrument’s name is Stradex1, and it’s a lovely bit of kit. The “fretless” neck is a SoftPot linear potentiometer being sampled by an ADS1115 ADC — that’s a 16-bit unit, so while one might pedantically argue that there are discreet frets, there’s 2^15 of them, which is functionally the same as none at all. Certainly it’s enough resolution for continuous-sounding pitch control, as well as vibrato, as you can see at 3:20 in the demo video below. The four buttons that correspond to the four strings of a violin aren’t just push-buttons, but also contain force sensors (again, sampled by the 16-bit ADC) to allow for fine volume control of each tone.
A few other potentiometers flesh out the build, allowing control over different MIDI parameters, such as what key [Brady] is playing on. The body is a combination of 3D printed plastic and laser-cut acrylic, but [Brady] suggests you could also print the front and back panels if you don’t happen to have a laser cutter handy.
This project sounds great, and it satisfies the maker’s inner child, so what’s not to love. We’ve had lots of MIDI controllers on Hackaday over the years — everything from stringless guitars to wheel-less Hurdy-Gurdies to say nothing of laser harps galore — but somehow, we’ve never had a MIDI violin. The violin hacks we have featured tend to be either 3D printed or comically small.
If you like this project but don’t feel like fabbing and populating the PCB, [Brady] is going to be giving one away to his 1000th YouTube subscriber. As of this writing, he’s only got 800, so that could be you!
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Arriva Google CodeMender! Quando l’AI, trova il bug nel codice e lo ripara da sola
Sarebbe fantastico avere un agente AI capace di analizzare automaticamente il codice dei nostri progetti, individuare i bug di sicurezza, generare la correzione e pubblicarla subito in produzione. Eppure, sembra proprio che dovremo abituarci a questa idea: le intelligenze artificiali promettono che tutto questo non è più fantascienza, ma una realtà ormai vicina.
Google DeepMind ha presentato CodeMender, un nuovo agente di intelligenza artificiale progettato per individuare e correggere automaticamente le vulnerabilità nel codice software. Secondo il blog ufficiale dell’azienda, il sistema combina le capacità dei grandi modelli linguistici di Gemini Deep Think con un set di strumenti per l’analisi e la convalida delle patch, consentendo di correggere i bug in modo più rapido e accurato rispetto ai metodi tradizionali.
Gli sviluppatori sottolineano che, anche utilizzando strumenti come OSS-Fuzz e Big Sleep, l’applicazione manuale delle patch alle vulnerabilità rimane un processo laborioso. CodeMender affronta questo problema in modo completo: non solo risponde ai nuovi problemi creando automaticamente patch, ma riscrive anche proattivamente frammenti di codice, eliminando intere classi di vulnerabilità.
Negli ultimi sei mesi, il team di DeepMind ha contribuito con 72 patch di sicurezza a progetti open source. Queste includono librerie per un totale di oltre 4,5 milioni di righe di codice. Tutte le modifiche vengono sottoposte a revisione per verificarne la correttezza e lo stile prima di essere sottoposte a revisione umana.
CodeMender sfrutta i modelli Gemini per analizzare la logica del programma, analizzare il comportamento del codice e verificare automaticamente i risultati. L’agente può anche verificare che la patch elimini la causa principale della vulnerabilità e non causi regressioni.
Per rendere il processo affidabile, DeepMind ha implementato nuovi metodi di analisi: analisi statica e dinamica, test differenziali, fuzzing e risolutori SMT. Inoltre, CodeMender si basa su un sistema multi-agente, con moduli individuali specializzati in diversi aspetti della revisione del codice, dal confronto delle modifiche all’autocorrezione degli errori.
In un esempio, CodeMender ha corretto un buffer overflow nel parser XML individuando un errore nella gestione dello stack degli elementi, anziché la posizione effettiva del crash. In un altro caso, l’agente ha proposto una correzione complessa relativa al ciclo di vita degli oggetti e alla generazione di codice C all’interno del progetto.
CodeMender è anche in grado di riscrivere il codice esistente utilizzando strutture dati e API più sicure. Ad esempio, l’agente ha aggiunto automaticamente annotazioni -fbounds-safety alla libreria libwebp per prevenire buffer overflow. Questa libreria era affetta in precedenza della vulnerabilità critica CVE-2023-4863, utilizzata nell’exploit di NSO Group per iPhone. I ricercatori stimano che con le nuove annotazioni, tali attacchi non saranno più possibili.
L’agente non si limita ad applicare le patch, ma le testa anche automaticamente, correggendo nuovi errori e verificandone la conformità funzionale con il codice sorgente. Se vengono rilevate incongruenze, il sistema utilizza un “giudice LLM” per correggere la patch senza intervento umano.
Per ora, DeepMind mantiene un atteggiamento cauto: tutte le modifiche sono soggette a revisione manuale obbligatoria. Tuttavia, CodeMender sta già contribuendo a migliorare la sicurezza di decine di progetti open source molto popolari. L’azienda intende ampliare il suo coinvolgimento con la community e rendere lo strumento disponibile a tutti gli sviluppatori in futuro.
Gli sviluppatori promettono di pubblicare report tecnici e articoli sugli approcci utilizzati in CodeMender nei prossimi mesi. Affermano che il progetto sta solo iniziando a sfruttare il potenziale dell’intelligenza artificiale nella sicurezza del software.
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Un solo Data Center a fuoco, un intero Paese in blackout digitale: il caso Corea del Sud
Un incendio in un data center governativo in Corea del Sud ha ridotto in macerie l’infrastruttura digitale del Paese e ha dimostrato in modo lampante i pericoli di affidarsi a un unico hub. L’incendio è scoppiato nel complesso del National Information Resources Service a Daejeon durante i lavori sulle batterie agli ioni di litio, spingendo le autorità ad aumentare il livello di minaccia informatica e ad ammettere che il ripristino avrebbe richiesto settimane.
Nel mezzo dei disordini, il presidente Lee Jae-myung ha chiesto un backup di “secondo circuito” e una revisione degli approcci di sicurezza, e la polizia ha già fatto irruzione presso il NIRS e i fornitori UPS.
Novantasei sistemi chiave sono andati in tilt e centinaia di altri sono stati chiusi per prevenire ulteriori danni. In totale, 647 servizi governativi sono rimasti paralizzati: dalle carte d’identità alla posta statale, dai campus universitari alle piattaforme finanziarie e ai servizi degli enti locali.
Le funzioni critiche vengono ripristinate gradualmente: entro il fine settimana, le autorità avevano riferito che solo la prima dozzina di sistemi era stata ripristinata e, in seguito, i numeri sono stati stimati intorno a un centinaio o più, ma si stima che il ripristino completo del normale funzionamento richiederà almeno quattro settimane.
La perdita più dolorosa è stata quella del sistema di archiviazione cloud G-Drive del governo. Lo storage, utilizzato da circa 750.000 funzionari, è stato distrutto, senza alcun backup rimanente: le unità che ospitavano i backup si trovavano nello stesso edificio e sono state danneggiate insieme all’archiviazione dati principale.
Secondo le stime del dipartimento, sono andati perduti 858 terabyte di materiali di lavoro e documenti; sono in corso tentativi di ripristinarli parzialmente da copie locali conservate su computer, corrispondenza e archivi cartacei.
Nei primi giorni successivi all’incidente, le conseguenze si sono fatte sentire praticamente in ogni ambito: documenti d’identità elettronici, transazioni postali e bancarie, registri immobiliari e portali di riferimento erano intermittenti o non disponibili.
Le autorità hanno riconosciuto che 96 sistemi danneggiati fisicamente avrebbero dovuto essere trasferiti in un centro di backup, il che avrebbe allungato i tempi. Nel frattempo, le autorità di regolamentazione e gli esperti del settore stanno mettendo in discussione la scelta dell’architettura UPS e della protezione antincendio nel sito in cui sono concentrati i servizi critici per l’intero Paese.
L’incendio è scoppiato in una sala server al quinto piano, si è propagato a centinaia di batterie e ha raggiunto temperature fino a 160 °C. Ci è voluto quasi un giorno per spegnerlo. In seguito, le forze di sicurezza hanno sequestrato componenti e batterie UPS per esaminarli e il governo ha richiesto un rapporto sugli standard di sicurezza dei data center.
Il tragico epilogo di questa storia è stata la morte di un dipendente governativo che coordinava il ripristino della rete elettrica. È stato trovato morto vicino al complesso governativo di Sejong; le autorità hanno confermato che si è suicidato mentre lavorava per ripulire le vaste conseguenze del disastro. La leadership del Paese ha espresso le sue condoglianze e ha sottolineato la necessità di migliorare le condizioni di lavoro dei lavoratori che stanno affrontando le conseguenze.
Purtroppo la concentrazione dei dati e dei servizi critici in un unico centro di elaborazione dati, in assenza di backup distribuiti fisicamente, ha reso sistemiche le conseguenze dell’incendio. La Corea del Sud, che si era abituata a considerarsi un modello di governance digitale, si è trovata improvvisamente di fronte a una vulnerabilità fondamentale: il fallimento di un’unica piattaforma.
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L’ascesa dei Partner Digitali: l’AI diventa il rifugio per i wiresexual perché sicura, comoda e controllabile
La disillusione nei confronti degli incontri online spinge sempre più le donne a cercare intimità emotiva nel mondo virtuale. Sempre più donne si rivolgono all’intelligenza artificiale, ovvero ai chatbot progettati per la comunicazione romantica. Secondo un sondaggio del 2025, circa un terzo dei giovani uomini e quasi un quarto delle donne hanno già avuto almeno una conversazione con un partner digitale.
La community online dedicata a questo fenomeno ha celato a lungo il suo pubblico femminile, tuttavia l’esistenza di un gruppo come /MyBoyfriendIsAI su Reddit, che vanta più di 20.000 iscritti, mette in evidenza la profondità che può raggiungere il legame emotivo con un’intelligenza artificiale.
Qui, le persone pubblicano immagini generate di coppie, parlano di cene “condivise” e persino di giochi di ruolo virtuali. Molte ammettono che i loro partner digitali le hanno aiutate ad affrontare la solitudine o a riconsiderare precedenti relazioni con uomini reali. Ma anche le rotture non sono prive di conseguenze: alcune si rendono conto della natura artificiale del proprio partner, mentre altre lo perdono a causa di un problema tecnico o di un aggiornamento software che altera la natura della comunicazione.
Alcune donne si definiscono “wiresexual“, ovvero persone che provano attrazione per partner digitali, sebbene questo termine non sia ancora stato ufficialmente riconosciuto. Gli esperti notano che il numero di donne che scelgono relazioni con l’intelligenza artificiale è in crescita, e questo è comprensibile.
Le donne spesso si imbattono in maleducazione e aggressività da parte degli uomini online, mentre i loro partner virtuali rimangono invariabilmente educati, premurosi e affidabili. Secondo un sondaggio, il 54% delle donne non crede di riuscire a trovare un partner adatto nella vita reale. È già emerso un termine per descrivere la stanchezza e l’alienazione dagli scenari romantici moderni: eterofatalismo.
Da una prospettiva psicoterapeutica, questo può essere spiegato dall’esaurimento emotivo: le donne vengono addestrate fin dall’infanzia a farsi carico dei sentimenti del partner, a costruire relazioni e a mantenere l’armonia. Quando i loro sforzi non sono ricambiati, la calma e la prevedibilità di un interlocutore artificiale vengono percepite come liberatorie. Lo psicologo di Toronto Arkady Volkov aggiunge che per coloro che hanno subito violenza o controllo in passato, l’assenza di minacce e violenze da parte di un partner digitale diventa particolarmente preziosa. Non sorprende che un giovane su cinque che ha sperimentato questo formato di comunicazione lo trovi preferibile all’interazione con persone reali.
Tuttavia, non tutte le relazioni virtuali iniziano con l’intenzione di trovare l’amore. Uno studio del MIT mostra che per i partecipanti a /MyBoyfriendIsAI, l’attaccamento emotivo al chatbot spesso si sviluppa in modo accidentale, da interazioni pratiche che gradualmente si trasformano in intimità. Ma a prescindere dall’esperienza iniziale, la maggior parte delle donne nota una cosa: un partner artificiale aiuta a ridurre il senso di solitudine e offre la sensazione della presenza costante di qualcuno che capisce.
Il fenomeno della wiresexuality ha anche acceso dibattiti sull’autoidentificazione. Alcuni utenti di Reddit ritengono che tali relazioni possano essere classificate come cultura queer. Il termine “digisexual” è apparso per la prima volta nel 2017 e descrive persone per le quali la tecnologia è la fonte primaria di esperienza sessuale ed emotiva. Mentre la prima ondata di “digisexuality” prevedeva interazioni tra persone attraverso canali digitali, la seconda elimina completamente il fattore umano: codice software e algoritmi sono sufficienti.
Ma queste relazioni hanno anche un lato oscuro. Gli avvocati avvertono che dietro la facciata di un’intelligenza artificiale premurosa si nasconde uno sviluppatore con interessi commerciali. Questi programmi raccolgono dati, creano dipendenza e incoraggiano un attaccamento emotivo alla piattaforma. Negli Stati Uniti non esiste una legge federale sulla privacy, il che significa che la corrispondenza può essere archiviata, trasferita su ordine del tribunale o persino divulgata online. Ad esempio, nel 2024, il sito web Muah.AI, che offre “fidanzate” virtuali, ha fatto trapelare 1,9 milioni di indirizzi email e richieste esplicite al sistema. Vale la pena considerare che gli hacker possono sfruttare tali dati e che le aziende possono monetizzare i sentimenti degli utenti convertendo le emozioni in abbonamenti. Alcuni servizi hanno già iniziato a vendere “selfie” di partner digitali a un costo aggiuntivo.
Un’analisi di 30.000 conversazioni tramite chatbot ha rivelato che, anche senza intenti malevoli, i sistemi spesso replicano modelli comportamentali tossici: pressione emotiva, manipolazione e dichiarazioni autolesionistiche. Inoltre, l’intelligenza artificiale può rafforzare la dipendenza spingendo le persone a pagare per “miglioramenti”, ad esempio promettendo maggiore “amore” o intimità in cambio di denaro. Gli psicoterapeuti avvertono che l’impegno a lungo termine in tali relazioni può rendere scoraggianti le relazioni nella vita reale, poiché l’intimità nella vita reale richiede impegno e la volontà di accettare l’imprevedibilità, qualcosa che un partner digitale non richiede mai.
Così, il romanticismo digitale sta gradualmente diventando uno specchio della moderna stanchezza nei confronti del mondo reale: sicuro, comodo e completamente controllabile. Ma dietro questa illusione di controllo e comfort si celano nuove forme di dipendenza, in cui i sentimenti diventano una merce e l’amore un abbonamento.
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Googles Gedächtnislücke: Wie das Löschen des Werbearchivs die demokratische Kontrolle untergräbt
EU-Überwachungspläne: Internetunternehmen fürchten, dass Chatkontrolle Innovation erstickt
Sudan dimenticato, cronaca di una guerra senza testimoni
[quote]Lontano dall’inferno di Gaza, una guerra civile invisibile all’Occidente – ma non meno letale – tiene in ostaggio il Sudan da oltre due anni, minacciando la sicurezza dell’intera regione. L’ultimo…
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Gaza ed il dopo-conflitto: un ruolo anche per i carabinieri italiani
L'Italia si sta posizionando per svolgere un ruolo operativo nella fase post-conflitto a Gaza. La soluzione più concreta prevede l'impiego dei Carabinieri per addestrare e supportare le future forze di sicurezza locali, seguendo modelli di successo già implementati in Cisgiordania e in altre regioni. Come ha spiegato il Ministro degli Esteri, Tajani: "siamo pronti a fare la nostra parte e inviare i nostri Carabinieri il giorno dopo la fine del conflitto".
L'approccio italiano si intreccia con i negoziati sul cessate il fuoco e la governance di transizione. L'ambito d'azione includerebbe attività di polizia di prossimità, gestione graduale dell'ordine pubblico, protezione di siti sensibili e supporto alle indagini, in coordinamento con i partner europei e regionali.
L'esperienza pregressa conta. Il CoESPU (Center of Excellence for Stability Police Units) di Vicenza addestra da anni unità di polizia per contesti post-crisi; la missione MIADIT in Palestina a Gerico ha già formato migliaia di operatori in tecniche di polizia, gestione dell'ordine pubblico, indagini e tutela del patrimonio culturale.
Il valico di Rafah rimane cruciale per la fase umanitaria e la riapertura controllata dei valichi. La riattivazione della missione europea al confine con l'Egitto fornisce un canale operativo per l'assistenza, il controllo e la protezione dei flussi.
La presenza italiana richiede un quadro politico credibile. Il governo si sta concentrando su un processo in tre fasi: cessate il fuoco, accordo politico e ricostruzione. In questo contesto, sono in gioco le pressioni internazionali e gli sforzi diplomatici che coinvolgono attori regionali e gli Stati Uniti.
Perché i Carabinieri? I Carabinieri, una forza di polizia a struttura militare, combinano capacità di mediazione civile e disciplina operativa. Sono adatti alle zone grigie degli ambienti postbellici, dove la protezione dei civili, la garanzia dei servizi essenziali e il ripristino della fiducia tra le parti sono fondamentali.
Cosa aspettarsi nell'immediato. Il modello più probabile il giorno dopo la pace è "addestrare e consigliare": squadre dell'Arma a fianco delle unità locali per attività di polizia di prossimità, scene del crimine, monitoraggio dei valichi e protezione delle infrastrutture critiche.
Per l'Italia, si tratta di un test di credibilità nel Mediterraneo. Se l'operazione avrà successo, Roma consoliderà il suo ruolo di fornitore di sicurezza e rafforzerà i canali con i partner europei e arabi; in caso contrario, si correrà il rischio di incorrere in costi operativi e reputazionali.
Il Ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha espresso sia l'intenzione che l'obbligo morale dell'Italia di essere presente nelle regioni colpite da conflitti, sottolineando in particolare l'importanza dell'approccio nazionale alla pace, della cultura dell'inclusione e della capacità unica di promuovere il dialogo. Intervenendo durante un dibattito con Matteo Renzi alla Stazione Leopolda, Crosetto ha affrontato il potenziale coinvolgimento dei Carabinieri nel piano di pace dell'amministrazione Trump per Gaza. Ha sottolineato il lungo impegno dell'Italia per la pace attraverso la sua partecipazione attiva alle missioni delle Nazioni Unite, alle operazioni europee e alle iniziative della NATO. Il Ministro ha sottolineato che le forze armate italiane non solo sono altamente addestrate, ma portano con sé anche una distinta "italianità", una qualità che le distingue in contesti internazionali in cui la presenza militare può spesso essere percepita come un'imposizione o un simbolo di potere.
Crosetto ha spiegato come l'esercito e i Carabinieri italiani siano stati in grado di creare fiducia in diverse regioni, tra cui il Libano, dove stanno attualmente contribuendo all'addestramento delle forze di polizia locali. Questa fiducia, ha spiegato, nasce dalla capacità delle forze armate italiane di interagire con le comunità in modo rispettoso e inclusivo, trattando le persone come pari piuttosto che da una posizione di superiorità. Questo approccio affonda le sue radici nella vasta esperienza dei Carabinieri che operano in migliaia di città italiane, dove interagiscono con cittadini di ogni estrazione sociale, dagli anziani ai funzionari locali, promuovendo un senso di connessione e comprensione che portano con sé ovunque vadano.
Il Ministro ha inoltre descritto la situazione attuale come l'inizio di un lungo e impegnativo percorso verso la pace, che richiede pazienza, perseveranza e lo sforzo collettivo di tutte le parti coinvolte. Nonostante le difficoltà future, Crosetto ha espresso un cauto ottimismo, affermando che la comunità internazionale, che comprende nazioni arabe, paesi occidentali e persino la Russia, ha mostrato un raro livello di unità nel sostenere il processo di pace. Questa cooperazione senza precedenti, ha sostenuto, offre la speranza per un futuro in cui sia Israele che il popolo palestinese possano coesistere nel rispetto dei loro diritti e delle loro aspirazioni.
#Gaza
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