Your QuickTake Camera And Your Modern PC
An object of desire back in the mid-1990s might have been Apple’s QuickTake camera. In a form factor not unlike a monocular it packed a 640×480 digital camera, the images from which could be downloaded to a computer via a serial cable. A quarter century later it’s a great retro camera for the enthusiast, but both the serial ports and the operating systems needed to run its software have passed into history. Time for the junk pile? Not at all, for [Crazylegstoo] has produced a new piece of software for 2024 that works for both QuickTake 100 and 150 cameras with USB serial ports on modern operating systems.
Called JQuickTake, it’s a Java app which has the advantage of building on that early Java promise of running cross platform so can be had for Mac or Windows. It allows retrieval of both metadata and images from the camera, but sadly it doesn’t display any of the images. It also doesn’t work with the QuickTake 200. Happily though, there are instructions for building a serial cable, and suggestions for how to deal with the proprietary QTK image format.
Meanwhile if you lack a PC or Mac all is not lost. You can also use these cameras with an Apple II.
Header image: Hannes Grobe, CC BY-SA 4.0.
AI: Investimenti Milionari, ma ancora dei Risultati Deludenti
Nonostante il clamore che circonda l’intelligenza artificiale nei centri tecnologici come San Francisco , l’impatto economico della nuova tecnologia è stato finora deludente.
Secondo un recente rapporto pubblicato da The Economist, le cinque grandi società tecnologiche – Alphabet , Amazon , Apple , Meta e Microsoft – hanno stanziato quest’anno circa 400 miliardi di dollari in spese in conto capitale legate all’intelligenza artificiale e alla ricerca e sviluppo. Tuttavia, la trasformazione prevista dell’economia globale rimane in gran parte teorica.
Aspettative e realtà
Gli investitori – secondo l’Economist – sono riusciti ad aumentare significativamente il valore di mercato dei giganti della tecnologia, aggiungendo 2 trilioni di dollari nell’ultimo anno, e si prevede che i ricavi annuali raggiungano tra i 300 e i 400 miliardi di dollari aggiuntivi.
Questo aumento è approssimativamente equivalente a un altro valore delle vendite annuali per Apple . Tuttavia, anche gli analisti più ottimisti ritengono che quest’anno Microsoft realizzerà solo circa 10 miliardi di dollari in vendite legate all’intelligenza artificiale. Al di fuori della costa occidentale degli Stati Uniti, l’impatto dell’intelligenza artificiale è molto limitato, secondo il giornale.
Tassi di adozione e sfide
Sondaggi autentici indicano che l’intelligenza artificiale è ampiamente utilizzata. Da un recente sondaggio McKinsey è emerso che quasi due terzi degli intervistati hanno affermato che le loro aziende utilizzano regolarmente l’intelligenza artificiale, quasi il doppio rispetto all’anno precedente.
Mentre un rapporto di Microsoft e LinkedIn indica che il 75% dei “lavoratori della conoscenza” in tutto il mondo utilizza l’intelligenza artificiale, secondo quanto riportato da The Economist.
Tuttavia, l’US Census Bureau riferisce che solo il 5% delle aziende ha utilizzato l’intelligenza artificiale nelle ultime due settimane. In Canada, solo il 6% delle aziende ha utilizzato l’intelligenza artificiale negli ultimi 12 mesi, mentre in Gran Bretagna il 20% delle aziende ha adottato l’intelligenza artificiale entro marzo.
Il giornale rileva che le preoccupazioni sulla sicurezza dei dati, sugli algoritmi distorti e sul rapido ritmo di sviluppo dell’intelligenza artificiale ne stanno rallentando la diffusione. McDonald’s ha recentemente interrotto la sua esperienza di accettazione degli ordini basata sull’intelligenza artificiale a causa di gravi errori.
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Mario Tchou: l’ingegnere cinese che accompagnò l’Olivetti dalle valvole ai transistor
Chi legge della Olivetti, azienda fondata a Ivrea all’inizio del Novecento da Camillo Olivetti, scopre la storia di una delle tante eccellenze del Made in Italy. Camillo si laureò in ingegneria al Politecnico di Torino, nella stessa città dove, nel 1896, fondò la “C. Olivetti & C.” per la produzione di strumenti di misurazione elettrica. Nel 1908, dopo un breve trasferimento a Milano, Camillo decise di tornare a Ivrea per creare la nuova “Ing. C. Olivetti & C.”, questa volta per produrre macchine da scrivere e da calcolo. La filosofia che guidava l’azienda era quella di riuscire a coniugare innovazione, design e attenzione alle esigenze dei suoi dipendenti.
Nel 1932 entrò a far parte della Olivetti il figlio Adriano, anch’egli laureato in ingegneria chimica al Politecnico. Fu proprio lui, dopo la scomparsa di Camillo nel 1943, a condurre l’azienda e a creare la Divisione Elettronica, che ospitò il primo laboratorio di ricerca elettronica in Italia. Dalla Olivetti uscirono macchine come la Lettera 22 (creata da Marcello Nizzoli nel 1950) e la Divisumma 24 (creata da Natale Capellaro), macchine che oggi fanno parte della collezione permanente del MoMA di New York. Ma nonostante il genio esuberante e originale di Camillo e la collaborazione dei suoi due figli Adriano e Massimo, il successo fu raggiunto anche grazie al lavoro e all’ingegno di tanti altri tecnici, il più importante dei quali fu Mario Tchou, un ingegnere italiano di origini cinesi, figlio di Yin Tchou, Segretario a Roma presso l’Ambasciata della Repubblica di Cina.
Intervista
Gaia: Ing. Tchou, Lei è nato a Roma e la sua famiglia è di origini cinesi. Potrebbe dirci qualcosa a proposito?
Ing. Tchou: Certo, sono nato a Roma il 26 giugno 1924, da Evelyn Wang e Yin Tchou. Mio padre Yin nacque in Cina, ad Hangzhou, nel 1889. Per lavoro, arrivò per la prima volta in Italia nel 1915, dove imparò la lingua e si interessò alla struttura industriale del Paese.
Gaia: Tornò subito in Cina?
Ing. Tchou: Sì, tornò in Cina per occuparsi della produzione e del commercio della seta. Successivamente, grazie al fatto che alcuni membri della sua famiglia appartenevano alla “Nomenklatura” e alla sua conoscenza della lingua italiana, gli venne offerto un lavoro presso l’ambasciata cinese a Roma. Quindi, nel 1918, si trasferì a Roma, impiegato come diplomatico. Dopo 3 anni, nel 1921, fu raggiunto dalla sua promessa sposa, mia madre Evelyn, che sposò e dalla quale ebbe tre figli.
Gaia: Sua madre Evelyn, che ricordo ha?
Ing. Tchou: Mia madre, anche lei nata a Hangzhou, fu una donna colta ed emancipata. Venne educata alla McTyeire School, una scuola privata femminile d’élite di Shanghai. Proseguì gli studi a Londra, dove si interessò anche di politica, battendosi per i diritti delle donne. Divenne sostenitrice di alcuni movimenti di indipendenza femminile, tra cui la Women’s Suffrage Society e la Women’s Rights League. Fu anche oratrice a rappresentanza delle donne cinesi al: IX Congresso dell’Alleanza Internazionale per il Suffragio Universale, tenutosi a Roma nel maggio del 1923.
Gaia: La vita della sua famiglia a Roma?
Ing. Tchou: Negli anni tra il 1922 e il 1926, io (Mario) e le mie due sorelle, Maria e Laura, nascemmo a Roma. Crescemmo in un ambiente multiculturale, confrontandoci sia con la cultura cinese che con quella italiana. Nonostante i nostri tratti orientali ci distinguessero dalla maggior parte della popolazione italiana, questo non ci creava nessun disagio e la nostra era una famiglia felice. Conducevamo una vita tranquilla e avevamo tutto quello che potevamo desiderare. Dato lo status di diplomatico, mio padre era spesso invitato a eventi mondani e la nostra famiglia godeva di tutti i benefici a essi riservati.
Gaia: Gli studi?
Ing. Tchou: Come molti ragazzi della Roma bene, siamo stati indirizzati a scuole prestigiose. In particolare, Maria si iscrisse al liceo artistico, mentre io (Mario) e Laura optammo per il liceo classico. Al Torquato Tasso conseguii la maturità nel 1942, con un anno di anticipo, presentandomi come privatista. Ero uno studente brillante: mi appassionavano la matematica e la filosofia. Subito dopo il diploma, mi iscrissi alla facoltà di Ingegneria dell’Università La Sapienza.
Gaia: Ci dice qualcosa dell’Università?
Ing. Tchou: Nel 1942 ero una matricola all’Università La Sapienza di Roma, facoltà di Ingegneria, corso di Elettrotecnica. Qui ebbi la fortuna di incontrare il prof. Edoardo Amaldi il quale, grazie anche alle insistenze di mio padre, che voleva che io proseguissi gli studi in America, nel 1946 mi suggerì di fare domanda per una borsa di studio alla Catholic University of Washington. Ottenuta la borsa di studio, partii per l’America. Siccome noi cinesi siamo un popolo operoso e laborioso e io non facevo eccezione, capii che era il momento di fare sul serio e di dedicarmi anima e corpo allo studio. Infatti, nel 1947 conseguii la laurea (Bachelor) in ingegneria elettrica.
Gaia: E il lavoro?
Ing Tchou: Una volta laureato, mi trasferii a New York per insegnare al Manhattan College, ma continuai a studiare al Polytechnic Institute of Brooklyn (Politecnico di New York) e nel 1949 conseguii un dottorato in fisica con una tesi sperimentale. In quello stesso anno sposai Mariangela Siracusa, una ragazza colombiana che si trovava anche lei a New York grazie a una borsa di studio. Ma fu nel 1952 che il puzzle iniziò a comporsi: ottenni un incarico alla Columbia University. Il direttore del dipartimento di ingegneria elettronica, John Ragazzini (Progetto Manhattan ndr), specializzato in elettronica, su suggerimento di Enrico Fermi, ex professore di fisica della Columbia, mi propose un incarico di Professore Assistente e di collaboratore del Marcellus Hartley Research Laboratory, laboratorio in cui si stava preparando il terreno per l’era del digitale e del quale successivamente sarei diventato direttore.
Gaia: L’incontro con Olivetti?
Ing Tchou: In quegli anni (1949), Enrico Fermi era in Italia in visita all’opificio di Adriano Olivetti. Ad Adriano parlò dei progressi fatti in America sullo sviluppo dell’elettronica, in particolare nei laboratori della Columbia University, e della corsa alla costruzione di potenti “Cervelli Elettronici” da parte delle maggiori potenze mondiali. In Inghilterra era stato costruito il Mark I, e alla Columbia, grazie anche alla IBM, si portavano avanti studi importantissimi.
Gaia: Quindi Lei era alla Columbia e Adriano Olivetti in Italia…
Ing Tchou: Le parole di Fermi attirarono l’attenzione di Adriano. Ma Olivetti sapeva due cose. La prima: nonostante quello dell’elettronica fosse un settore decisivo, in patria nessuno poteva aveva ancora quelle competenze; la seconda: era già fallito un tentativo di accordo con l’Università di Roma per la progettazione di un “cervello elettronico”. Quindi, su suggerimento del fratello Dino, si decise l’apertura di uno studio di ricerche elettroniche a New Canaan, nel Connecticut. Un ufficio capace di seguire da vicino gli sviluppi delle nuove tecnologie, utili anche per le attività della Olivetti. Ed è proprio in questi uffici che nel 1952 incontrai Dino Olivetti.
Gaia: In che modo sei stato coinvolto nel progetto di costruzione del calcolatore elettronico in Italia e cosa ti ha spinto a tornare a lavorare in Italia?
Ing Tchou: Anche in Italia si iniziò a comprendere l’importanza della ricerca nel nuovo settore dell’elettronica. Su suggerimento di Fermi e grazie alla disponibilità di nuovi fondi pubblici, il rettore dell’Università di Pisa chiese ad Adriano Olivetti di sostenere economicamente e tecnicamente la costruzione di un calcolatore elettronico. Adriano accettò senza esitazione. Tuttavia, non potendo contare su competenze specifiche in Italia, si rivolse al fratello Dino e a Guglielmo Negri, suo collaboratore diretto, per farsi aiutare nella selezione di un tecnico esperto. Entrambi gli suggerirono il mio nome. Nel 1954, a New York, incontrai l’ingegner Olivetti, che mi propose di tornare a lavorare in Italia. Accettai subito la proposta, anche perché mi ero da poco separato da mia moglie.
Gaia: Quali furono i primi passi?
Ing Tchou: All’Università di Pisa, Adriano Olivetti stipulò un accordo che gli assicurava i futuri diritti commerciali su tutti i brevetti, anticipando capitali, apparecchiature e competenze. A me (Mario) si affidò la direzione di uno dei due gruppi di ricerca formati. Il primo aveva sede a Pisa. Al secondo, venne assegnato il compito di costruire un calcolatore, si trasferì nella provincia di Pisa, dando vita al Laboratorio di Ricerche Elettroniche, con a capo Roberto Olivetti.
Gaia: Il primo progetto del Laboratorio di Elettronica?
Ing Tchou: Mi occupai personalmente del reclutamento delle persone, italiani e stranieri. Un giovane team composto da tecnici che avevano già maturato esperienza nell’elettronica. Venne “arruolato” anche un entusiasta ingegnere canadese, Martin Friedmann, esperto nella progettazione di memorie ed elettronica a transistor. I membri del gruppo si divisero i compiti: progettazione della RAM (a nuclei magnetici), istruzioni e I/O. Nel 1957, il Laboratorio di Ricerche Elettroniche (Barbaricina) presentò con largo anticipo ELEA 9001 o macchina zero, il prototipo di un calcolatore elettronico dalla struttura ingombrante, composto da pannelli, tanti cavi e molte valvole.
Gaia: Poi?
Ing Tchou: Intanto una nuova tecnologia rivoluzionaria, il transistor, si faceva largo per efficienza, dimensioni, velocità e consumi. A questo punto ebbi un’intuizione: abbandonare le valvole e riprogettare ELEA 9001 da zero, con elementi allo stato solido. Per sviluppare in casa anche i componenti elettronici, Olivetti, insieme a Telettra, fondò SGS (Società Generale Semiconduttori) per la costruzione di diodi e transistor. Nel 1958 collaudata una prima versione della nuova macchina, ricostruita a transistor.
Questa nuova macchina leggeva istruzioni lunghe 8 caratteri, ognuno dei quali formato da 6 bit, con una potenza di calcolo pari a 10.000 operazioni al secondo. La memoria centrale era realizzata con nuclei magnetici di ferrite, ognuno dei quali attraversato da fili che servivano per la lettura e la scrittura della memoria. I programmi erano caricati tramite una tastiera presente sulla consolle, che faceva da interfaccia all’operatore. Inoltre, come in un pannello sinottico, erano presenti delle lampadine che segnalavano il corretto funzionamento del calcolatore.
Gaia: L’ELEA era stato accantonato?
Ing Tchou: No, considerata la crescita del gruppo, fummo costretti a trasferire il Laboratorio di Elettronica in provincia di Milano (Borgolombardo). Presentammo alla Fiera Campionaria il nuovo calcolatore ELEA (Elaboratore Elettronico Aritmetico) 9003. Il nostro stand, di fronte a quello della IBM, era il più visitato. Fu un successo. Ero anche ottimista per la realizzazione di una nuova macchina, l’ELEA 6001, avversaria diretta della IBM 1620
Gaia: I successi continuavano?
Ing Tchou: Sì, fino al 27 febbraio del 1960, quando, come un fulmine a ciel sereno, arrivò la notizia della morte di Adriano Olivetti, mentre su un treno si dirigeva in Svizzera. E a poco più di un anno dalla morte di Adriano Olivetti, il destino mi riservò la stessa sorte. Sulla Milano-Torino, nei pressi dello svincolo per Santhià, l’auto sulla quale viaggiavo si schiantò contro un autocarro, guidato da un autista anziano.
Gaia: Una conseguenza diretta della morte di Adriano Olivetti e di Mario Tchou fu l’amputazione dello spirito imprenditoriale e creativo dell’azienda. La Divisione Elettronica fu smembrata e venduta nel 1964 alla concorrenza, gli americani della General Electric. L’Italia perse così la sua occasione di entrare da protagonista nell’era digitale.
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Electromagnetic Actuator Mimics Muscle
Most electromagnetic actuators are rotating motors, or some variation on the theme, like servos. However, it’s possible to do linear actuation with electomagnetics, too. [Adrian Perez] demonstrates this with Linette, his design of a linear actuator that he was inspired to build by the structure of our own muscles.
The design uses a coil of copper wire in a 3D-printed plastic housing, surrounded by a claw full of strong magnets. When the coil is activated, the magnets are pulled towards the coil. When the coil is not energized, the magnets fall away. [Adrian] demonstrates the actuator under the control of an Arduino, which switches power to the coil to move it up and down.
He also notes that the design is similar solenoids and voice coil style actuators, though unlike most his uses discrete magnets rather than a single monolithic magnet. It’s possible to get more capacity out of the Linette design through stacking. You can parallelize the actuators to get more pulling force, with neighboring coils sharing the same magnets. Alternatively, you can stack them in series to get longer stroke lengths.
[Adrian] hasn’t put the design to a practical application yet, but we could see multiple uses for robotics or small machines. We’ve seen some other neat DIY magnetic actuators before, too. Video after the break.
Un ex dipendente di Open AI paragona l’azienda alla White Star Line, che realizzò il Titanic.
William Saunders, un ex dipendente di OpenAI che collaborava nel team di sicurezza, ha paragonato la società di intelligenza artificiale alla White Star Line, la società che costruì il Titanic.
Saunders, che ha lavorato per tre anni nel team di superallineamento di OpenAI, ha spiegato in una Recente intervista di essersi dimesso perché non voleva “finire a lavorare per una azienda simile al Titanic”.
Durante il suo periodo in OpenAI, Saunders si è chiesto se l’azienda assomigliasse di più al programma Apollo della NASA o al Titanic. Le sue preoccupazioni erano incentrate sul piano di OpenAI di raggiungere l’ Intelligenza Artificiale Generale (AGI) lanciando prodotti a pagamento.
Secondo Saunders, l’azienda dà priorità alla creazione di nuovi “prodotti scintillanti” invece di concentrarsi sulla sicurezza e sulla valutazione del rischio, rendendola meno simile al programma Apollo.
Saunders ha osservato che il programma Apollo era caratterizzato da un’attenta previsione e valutazione dei rischi , mantenendo una “ridondanza sufficiente” per adattarsi a gravi problemi, come è accaduto con l’Apollo 13.
Al contrario, la White Star Line costruì il Titanic con compartimenti stagni e lo promosse come inaffondabile, non fornì abbastanza scialuppe di salvataggio , il che alla fine si tradusse in tragedia quando si verificò il noto disastro.
L’ex dipendente di OpenAI teme che l’azienda faccia troppo affidamento sulle sue attuali (e presumibilmente insufficienti) misure di sicurezza e ha suggerito che OpenAI dovrebbe ritardare il rilascio di nuovi modelli di IA per indagare sui potenziali pericoli . Saunders, che ha guidato un gruppo incentrato sulla comprensione dei comportamenti dei modelli di linguaggio di IA, ha espresso la necessità di sviluppare tecniche per valutare se questi sistemi “nascondono capacità o motivazioni pericolose”.
Saunders ha anche espresso la sua delusione per le azioni di OpenAI fino a oggi. A febbraio ha lasciato l’azienda e a maggio OpenAI ha sciolto il team di superallineamento poco dopo aver rilasciato GPT-4 , il loro modello di intelligenza artificiale più avanzato.
La risposta di OpenAI alle preoccupazioni sulla sicurezza e il loro ritmo accelerato di sviluppo sono stati criticati da vari dipendenti ed esperti, che hanno messo in guardia sulla necessità di un maggiore controllo governativo per prevenire future catastrofi.
All’inizio di giugno, un gruppo di dipendenti di DeepMind e OpenAI ha pubblicato una lettera aperta , sottolineando che le attuali normative di controllo sono insufficienti per prevenire un disastro per l’umanità. Inoltre, Ilya Sutskever , co-fondatore di OpenAI ed ex scienziato capo, si è dimesso per avviare Safe Superintelligence , una startup che si concentrerà sulla ricerca sull’intelligenza artificiale con priorità sulla sicurezza.
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Attacchi informatici alla rete ferroviaria francese in occasione delle Olimpiadi
France's rail traffic disrupted by 'malicious acts' on morning of Olympic opening ceremony - Le Monde.fr
The TGV high-speed network has been disrupted by acts including arson attacks, affecting some 800,000 passengers and causing delays ahead of the Paris 2024 opening ceremony. Eurostar trains between Paris and London were also affected.
La tana del bianconiglio digitale dell'odio su tiktok
TikTok’s algorithm is highly sensitive – and could send you down a hate-filled rabbit hole before you know it - the Guardian
TikTok’s highly active recommendation system is designed to keep users clicking on videos, even if they contain racist or homophobic content
Oops GPT
Come volevasi dimostrare il motore di ricerca di Open Al non funziona benissimo. È una demo eh, abbiate fede.
OopsGPT - The Atlantic
OpenAI just announced a new search tool. Its demo already got something wrong.
Annunciato il motore di ricerca di Open Al
Vedremo.....
Il motore di ricerca di OpenAI esiste. Annunciato SearchGPT - DDay.it
È un prototipo, ma OpenAI ormai è lanciata anche in questo settore. Deve rispondere a Google e anche a Microsoft, che recentemente ha integrato l’IA nelle ricerche di Bing
Tentativo di truffa con IA ai danni di Ferrari, sventato all'ultimo momento.
ilpost.it/2024/07/26/truffa-be…
La storia di Ferrari e della truffa fatta con l’intelligenza artificiale - Il Post
L'ha raccontata Bloomberg: qualcuno avrebbe provato a impersonare il CEO Benedetto Vigna, clonandone la voce e parlando di una misteriosa acquisizione
Se avete problemi a vedere video YouTube su NewPipe o altre app......
Forwarded from Feddit
Se avete problemi a vedere video YouTube su NewPipe o altre app... aggiornate!
feddit.it/post/9630738
Il nuovo post di skariko è su feddit.it/c/lealternative
newpipe.net/
C’è stato ancora un problema per quel che riguarda la visualizzazione dei video YouTube sulle applicazioni alternative come ad esempio NewPipe, PipePipe o Grayjay.
I problemi dovrebbero essere stati già risolti su tutte e tre le piattaforme citate ma assicuratevi di avere le ultime release installate:
- NewPipe assicuratevi di avere almeno la versione 0.27.2 installata. C’è già l’APK del sito o su GitHub. Su F-Droid invece deve ancora arrivare.
- PipePipe assicuratevi di avere installato la 3.6.1. C’è già su GitHub ma non ancora su F-Droid.
- Grayjay aprite l’applicazione (che si può scaricare da qui) e aggiornate il plugin YouTube all’ultima versione che dovrebbe essere la 187.
Se avete problemi a vedere video YouTube su NewPipe o altre app... aggiornate! - Feddit.it - feddit.it
C’è stato ancora un problema per quel che riguarda la visualizzazione dei video YouTube sulle applicazioni alternative come ad esempio NewPipe, PipePipe o Grayjay. I problemi dovrebbero essere stati già risolti su tutte e tre le piattaforme citate ma assicuratevi…
Il Parlamento europeo istituisce un gruppo di lavoro trasversale per monitorare l’attuazione della...
Forwarded from Feddit
Il Parlamento europeo istituisce un gruppo di lavoro trasversale per monitorare l’attuazione della legge sull’AI
feddit.it/post/9627886
Il nuovo post di informapirata è su feddit.it/c/aitech
L’articolo proviene da #Euractiv Italia ed è stato ricondiviso sulla comunità Lemmy @
Due commissioni del Parlamento europeo hanno istituito un gruppo di lavoro congiunto per monitorare
feddit.it/post/9627886
Il Parlamento europeo istituisce un gruppo di lavoro trasversale per monitorare l’attuazione della legge sull’AI - Feddit.it - feddit.it
Il Parlamento europeo istituisce un gruppo di lavoro trasversale per monitorare l’attuazione della legge sull’AI [euractiv.it/section/digitale/n…
L'intelligenza artificiale può migliorare la sicurezza dei...
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L'intelligenza artificiale può migliorare la sicurezza dei trasporti?
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Il nuovo post di giorgiosarto è su feddit.it/c/lavoro
L’intelligenza artificiale può migliorare la sicurezza dei trasporti?
@
puntosicuro.it/trasporti-magaz…
La FAA - Federal Aviation Agency - sta cercando un modo per conciliare la mobilità e sicurezza dei trasporti con l’utilizzo appropriato degli applicativi di intelligenza artificiale. Sembra tuttavia che i problemi da superare siano numerosi.
feddit.it/post/9626833
L'intelligenza artificiale può migliorare la sicurezza dei trasporti? - Feddit.it - feddit.it
L’intelligenza artificiale può migliorare la sicurezza dei trasporti? @Lavoratori Tech [feddit.it/c/lavoro] puntosicuro.it/trasporti-magaz… [https://www…
Un nuovo strumento per i titolari di copyright può mostrare se il loro lavoro è nei dati di...
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Un nuovo strumento per i titolari di copyright può mostrare se il loro lavoro è nei dati di addestramento dell'intelligenza artificiale
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Un nuovo strumento per i titolari di copyright può mostrare se il loro lavoro è nei dati di addestramento dell’intelligenza artificiale
Le trappole del copyright sono state utilizzate nel corso della storia, ma ora potrebbero rivelarsi uno strumento in una delle più grandi battaglie nell’ambito dell’intelligenza artificiale.
technologyreview.com/2024/07/2…
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Un nuovo strumento per i titolari di copyright può mostrare se il loro lavoro è nei dati di addestramento dell’intelligenza artificiale Le trappole del copyright sono state utilizzate nel corso della storia, ma ora potrebbero rivelarsi uno strumento in una…
Digital Apartheid in Gaza: Unjust Content Moderation at the Request of Israel’s Cyber Unit - Electronic Frontier Foundation
This is part one of an ongoing series. Government involvement in content moderation raises serious human rights concerns in every context. Since October 7, social media platforms have been challenged
🤖📰 OpenAI ha siglato una partnership rivoluzionaria con uno dei principali editori italiani,...
Forwarded from "Ciao, Internet!" » Matteo Flora (jack)
🤖📰 OpenAI ha siglato una partnership rivoluzionaria con uno dei principali editori italiani, il primo a fare un passo del genere.
Questa collaborazione apre nuove prospettive per l'uso dell'IA nel giornalismo, ma porta con sé anche serie questioni riguardo Privacy e Diritti dei Giornalisti.
- Privacy perché è ancora da capire se l'Editore sia o meno proprietario dei Dati Personali contenuti negli articoli e possa licenziarli.
- Diritti dei #Giornalisti perché non è chiaro se la cessione degli articoli avrà tra gli "usi consentiti" quello di addestrare una AI che potenzialmente potrà sostituirli in futuro.
Insieme a Guido Scorza parliamo oggi di questi temi cruciali: una puntata di #Garantismi che non potete perdere se siete Giornalisti, editori o se volete capire le implicazioni legali e future per l'industria, il vostro lavoro e la nostra vita quotidiana.
OpenAI + Giornali: ma quale costo per Privacy e per i Giornalisti? #111 - YouTube
OpenAI ha siglato una partnership rivoluzionaria con uno dei principali editori italiani, il primo a fare un passo del genere. Questa collaborazione apre nuove prospettive per l'uso dell'IA nel giornalismo, ma porta con sé anche serie questioni riguardo…
✍🏻 UNA FIRMA PER LA RAPPRESENTANZA 📣 Finalmente è possibile firmare online a sostegno di...
Informa Pirata: informazione e notizie
Dopo quattro anni la piattaforma pubblica per le sottoscrizioni digitali di referendum e proposte di legge di iniziativa popolare è attiva pnri.firmereferendum.giustizia…
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✍🏻 UNA FIRMA PER LA RAPPRESENTANZA
📣 Finalmente è possibile firmare online a sostegno di referendum e proposte di legge
1️⃣ Apri il link: pnri.firmereferendum.giustizia… e accedi con lo SPID, la CIE o la CNS
2️⃣ Scorri l’elenco delle iniziative e clicca su quelle contro i marchingegni del Rosatellum e su ogni altra che interessi
3️⃣ Premi su "sostieni iniziativa" e segui le istruzioni
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GRAZIE! 💛
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(segnalato da sonoclaudio su... X)
Beghe nel Fediverso: le polemiche di Uriel Fanelli contro mastodon.uno sono una boiata pazzesca
Ma è anche giusto spiegare perché lo siano
informapirata.it/2024/07/26/pe…
Perché Uriel Fanelli è così divertente? [Spoiler: perché esiste solo on line] - informapirata
Beghe nel Fediverso: le polemiche di Uriel Fanelli contro mastodon.uno sono una boiata pazzesca Ma è anche giusto spiegare perché lo siano…
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@SignorCadere devi sapere che il soggetto menzionato nel titolo era solito utilizzare, come anteprima dei suoi post, foto ritoccate con donne dotate di un seno (ovviamente scoperto) abnorme delle dimensioni di un paio di forme di parmigiano.
Mi sembrava giusto celebrare in un qualche modo questa singolare parafilia... 😁
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Yemen, imbarcazione con a bordo 45 rifugiati si capovolge
L'articolo proviene dal blog di @Davide Tommasin ዳቪድ ed è stato ricondiviso sulla comunità Lemmy @Notizie dall'Italia e dal mondo
Quattro sopravvissuti sono stati ritrovati dopo che un’imbarcazione si è capovolta al largo della costa del governatorato di Taiz a causa dei forti venti e del sovraffollamento,
fediverso e condominio
Ask Hackaday: Is Shortwave on Life Support?
A QSL Card from Radio Moscow probably got many 14-year-olds on government watch lists. (Public domain)
Between World War II and Y2K, shortwave listening was quite an education. With a simple receiver, you could listen to the world. Some of it, of course, was entertainment, and much of it was propaganda of one sort or another. But you could learn a lot. Kids with shortwave radios always did great in geography. Getting the news from a different perspective is often illuminating, too. Learning about other cultures and people in such a direct way is priceless. Getting a QSL card in the mail from a faraway land seemed very exciting back then.
Today, the shortwave landscape is a mere shadow of itself. According to a Wikipedia page, there are 235 active shortwave broadcasters from a list of 414, so nearly half are defunct. Not only are there many “dead” shortwave outlets, but many of the ones that are left are either not aimed at the world market or serve a niche group of listeners.
You can argue that with the Internet, you don’t need radio, and that’s probably correct in some ways but misses a few important points. Indeed, many broadcasters still exist as streaming stations or a mix of radio and streaming. I have to admit I listen to the BBC often but rarely on the air. My computer or phone plays it in crystal clarity 24 hours a day.A future Hackaday author in front of an Eico shortwave radio
So, while a 14-year-old in 1975 might be hunched over a radio wearing headphones, straining to hear NHK World Radio, these days, they are likely surfing the popular social media site of the week. You could easily argue that content on YouTube, Instagram, and the like can come from all over the world, so what’s the problem?
The problem is information overload. Faced with a shortwave radio, there were a limited number of options available. What’s more, only a small part of the band might be “open” at any given time. It isn’t like the radio could play games or — unless you were a ham — allow you to chat with your friends. So you found radio stations from Germany to South Africa. From China and Russia, to Canada and Mexico. You knew the capital of Albania. You learned a little Dutch from Radio Nederlands.
Is there an answer? Probably not. Radio isn’t coming back, barring an apocalyptic event. Sure, you can listen to the BBC on your computer, but you probably won’t. You can even listen to a radio over the network, but that isn’t going to draw in people who aren’t already interested in radio, even if it really looks like a radio.
If you made a website with radio stations of the world, would people use it? Something like a software version of this globe or a “world service” version of RadioGarden. Probably not.
Do you listen to shortwave radio? If so, what are you listening to? Do you listen to “world services” at all? Tell us in the comments. Many careers were launched by finding a shortwave radio under the Christmas tree at just the right age. When Internet access is compromised, there’s still no substitute for real radios. If you want to listen to some of those vintage programs, they are — unsurprisingly — on the Internet.
Hackaday Podcast Episode 281: Metal Clay, Desiccants, Silica Gel, and Keeping Filament Dry
This week on the Podcast, it’s Kristina’s turn to bloviate alongside Editor-in-Chief Elliot Williams. First up in the news: our fresh new contest has drawn three entries already! That’s right, the 2024 Tiny Games Challenge is underway. You have until September 10th to show us your best tiny game, whether that means tiny hardware, tiny code, or a tiny BOM.
Then it’s on to What’s That Sound, which sounded familiar to Kristina, but she couldn’t place it. Can you get it? Can you figure it out? Can you guess what’s making that sound? If you can, and your number comes up, you get a special Hackaday Podcast t-shirt.
Then it’s on to the hacks, beginning with a hack to print metal and a way to weld wood, along with a photo-resistor-based, single-pixel camera. We’ll talk desiccants carbon fiber, and Baron Harkonnen. Finally, we discuss the troubles of keeping hygroscopic materials from degrading, and have a klatch about Keebin’ with Kristina.
Check out the links below if you want to follow along, and as always, tell us what you think about this episode in the comments!
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Download and savor at your leisure.
Where to Follow Hackaday Podcast
Places to follow Hackaday podcasts:
Episode 281 Show Notes:
News:
What’s that Sound?
- Fill out this form with your best guess, and you might win!
Interesting Hacks of the Week:
- CeraMetal Lets You Print Metal, Cheaply And Easily
- Mechanical Keyboard + Laptop = Clacktop
- Sealed Packs Of Pokémon Cards Give Up Their Secrets Without Opening Them
- 2000-Year Old Charred Manuscripts Reveal Their Secrets
- Vesuvius Challenge 2023 Grand Prize Awarded And 2024’s New Challenge
- Welding Wood Is As Simple As Rubbing Two Sticks Together
- Photoresistor-based Single Pixel Camera
- A Single Pixel Digital Camera With Arduino
- A Very Modern Flying Spot Scanner
- You Can Use LEDs As Sensors, Too
- Desiccants, Tested Side By Side
Quick Hacks:
- Elliot’s Picks:
- Exploring Cheap Tantalum Caps Of Mysterious Provenance
- Ask Hackaday: Should We Teach BASIC?
- Could Carbon Fiber Be The New Asbestos?
- Kristina’s Picks:
- Robot Seeks And Sucks Up Cigarette Butts, With Its Feet
- A Throne For LEGO Baron Harkonnen
- 2024 Tiny Games Challenge: Improving Reaction Time
Can’t-Miss Articles:
- FDM Filament Troubles: Keeping Hygroscopic Materials From Degrading
- Keebin’ With Kristina: The One With The Key Cap Map
You Can Program AVRs From The Commodore 64
These days, most of our microcontroller boards come with bootloaders so you can squirt hex into them straight over USB. However, you don’t need to do things this way. If you’re more old school, you can program your AVRs right from a Commodore 64. [Linus Akesson] shows us how.
Programming an AVR isn’t that hard. By holding the chip in reset, it’s possible to flash code via a serial protocol using just three wires. However, that’s pretty impractical to do with modern PCs — they don’t come with addressable IO pins anymore. Normally, you’d use a dedicated programmer to do the job, but [Linus] found his had died on a Friday night. So he set about turning his C64 into one instead.
He decided to use the pins of the C64’s Joystick Port 2, with pins 1, 2, 3, and 4 hooked up to SCK, MOSI, Reset, and MISO on the AVR, respectively. 5 V and Ground were also provided courtesy of the C64’s port. He then whipped up a simple bit of assembly code to read a bit of AVR hex and spit it out over the Joystick port following the in-circuit programming protocol. With a 1541 Ultimate to load files on to the C64 in hand, it was easy to pull his compiled AVR program off his modern PC, chuck it on the C64, and then get the old Commodore to program the AVR in turn.
It’s not the first time [Linus] has wowed us with a C64 in hand. If you’ve got your own fresh projects for the best-selling computer of all time, don’t hesitate to let us know!
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Il Gruppo Ransomware Ransomexx Rivendica l’Attacco al Colosso Liteon
Il 26 luglio 2024, il gruppo ransomware Ransomexx ha pubblicamente rivendicato un attacco contro Liteon, un colosso nel settore dei componenti elettronici. Questo attacco è un’ulteriore testimonianza della crescente minaccia rappresentata dai cybercriminali per le grandi aziende. Di seguito, esaminiamo i dettagli dell’attacco, le sue conseguenze e le misure che le aziende possono adottare per difendersi da simili minacce.
Chi è Liteon?
Liteon Technology Corporation (liteon.com/), con sede a Taiwan, è un leader mondiale nella produzione di una vasta gamma di componenti elettronici. Fondata nel 1975, Liteon è specializzata nello sviluppo e nella produzione di dispositivi optoelettronici, dispositivi di archiviazione e altri componenti elettronici. Tra i suoi prodotti principali ci sono soluzioni di illuminazione LED, semiconduttori, elettronica per l’automotive e dispositivi per la salute. Liteon è rinomata per la sua innovazione e il suo impegno verso la sostenibilità, fornendo soluzioni tecnologiche di alta qualità ai clienti globali.
Dettagli dell’Attacco
L’attacco a Liteon è avvenuto il 26 luglio 2024, quando Ransomexx ha rivendicato la responsabilità dell’infiltrazione nei sistemi aziendali e la successiva criptazione di dati critici.
Sul loro sito web, Ransomexx ha pubblicato dettagli riguardanti l’attacco, inclusa la dimensione dei dati trafugati, pari a 142GB. Inoltre, il gruppo ha minacciato di divulgare informazioni sensibili a meno che Liteon non paghi un riscatto.
Al momento, non possiamo confermare con precisione la veridicità della violazione, poiché l’organizzazione non ha ancora rilasciato alcun comunicato stampa ufficiale sul proprio sito web riguardo l’incidente. Tuttavia, se confermata, la fuga di dati potrebbe includere informazioni sensibili sui clienti, dettagli interni sui progetti in corso e altri dati critici.
Conclusione
L’attacco ransomware di Ransomexx contro Liteon è un chiaro monito della vulnerabilità delle aziende moderne ai cyberattacchi. Questo evento evidenzia la necessità di rafforzare le difese cibernetiche e di essere preparati a rispondere a tali minacce. Solo attraverso un approccio integrato e collaborativo alla sicurezza informatica le aziende possono proteggere i loro dati e mantenere la fiducia dei loro clienti.
Come nostra consuetudine, lasciamo sempre spazio ad una dichiarazione da parte dell’azienda qualora voglia darci degli aggiornamenti sulla vicenda. Saremo lieti di pubblicare tali informazioni con uno specifico articolo dando risalto alla questione.
RHC monitorerà l’evoluzione della vicenda in modo da pubblicare ulteriori news sul blog, qualora ci fossero novità sostanziali. Qualora ci siano persone informate sui fatti che volessero fornire informazioni in modo anonimo possono utilizzare la mail crittografata del whistleblower.
L'articolo Il Gruppo Ransomware Ransomexx Rivendica l’Attacco al Colosso Liteon proviene da il blog della sicurezza informatica.
Gazzetta del Cadavere reshared this.
Oooh là, ecco qua come mai Vivian non vuol saperne niente del suo caro papà (il signor Elon Musk, che è uno di quegli stronzi che, invece di prendere i figli come vengono, li considerano morti se non sono venuti come se li immaginavano loro).
Vivian Wilson si incazza e parla di papà Musk per la prima volta
Zughy reshared this.
Caccia del futuro. Leonardo fa chiarezza sulla solidità del Gcap
[quote]L’amministratore delegato di Leonardo, Roberto Cingolani, è tranquillo: il Gcap si farà. Ufficialmente problemi veri non ne sono mai emersi, ma sono sorti dubbi per via delle risposte evasive degli esponenti del governo laburista, che sta conducendo una Strategic Defence Review. Il numero 1 del gigante italiano ha spiegato,
di Giuseppe Salamone, 24 luglio 2024
Quando hai la forza di andare da sola nella direzione opposta rispetto a quella perseguita dal gregge puoi arrivare ovunque, anche in capo al mondo.
Mentre il criminale di guerra al congresso statunitense diceva che chi manifesta per la Palestina è un utile idiota, che i soldati israeliani sono eroi e non dovrebbero essere condannati piuttosto dovrebbero essere lodati, che a Rafah non è stato ucciso nessun civile e un altro milione di bugie criminali e nonostante tutto riceveva standing ovation, a spiccare è stata lei: Rashida Tlaib, rappresentante alla Camera dei rappresentanti Usa per lo Stato del Michigan.
Ho seguito tutto il discorso del criminale di guerra e questa donna mi rimarrà per sempre impressa per il resto dei miei giorni. Per il coraggio e per il suo sguardo che non ha mollato un secondo dal criminale al microfono acclamato da tutti tranne da lei.
Quel cartello tenuto in alto per tutto il tempo dice molto di più rispetto al veleno uscito dalla bocca di Netanyahu. Perché "quando l'ignoranza urla, l'intelligenza tace, e sorride in silenzio. È questione di stile: signori si nasce".
E alla lunga l'intelligenza non può che vincere. E vincerà!
Apparentemente, cara Rashida eri sola in mezzo a quei carnefici. Ma in realtà quel cartello era sorretto da centinaia di milioni di mani. Grazie Rashida!
T.me/GiuseppeSalamone
la storia di
MUHAMMED BHAR
Ragazzo Palestinese di 24 anni, affetto dalla sindrome di Down, fatto sbranare nella sua casa da un cane addestrato per l'attacco dell'esercito israeliano, lasciato solo e agonizzante fino alla sua morte.
Un pugno nello stomaco, una storia che fa capire il livello di barbarie e atrocità del quale sono capaci questi macellai.
Mentre il capo dei macellai viene accolto dal congresso americano con un tripudio di applausi.
Una vergogna assoluta!
canaleTelegram
t.me/ilDissonante
youtube.com/watch?v=e9gHJPne2c…
Sudan: flusso costante di armi che alimentano ineslibili sofferenze civili in conflitto
L'articolo proviene dal blog di @Davide Tommasin ዳቪድ ed è stato ricondiviso sulla comunità Lemmy @Notizie dall'Italia e dal mondo
Amnesty International ha scoperto che armi e munizioni recentemente fabbricate o recentemente trasferite da paesi come Cina, Russia,
Chrome migliora la sicurezza online analizzando anche i file protetti da password
Google ha introdotto nuove funzionalità in Chrome che consentono un’analisi antivirus più approfondita dei file scaricati da Internet, anche degli archivi compressi protetti da password. Migliora la sicurezza online, ma serve un attento bilanciamento con le esigenze
Cyber sicurezza nella sanità: gli impatti del ransomware e i punti deboli da presidiare
Le istituzioni sanitarie devono andare oltre la semplice fortificazione della loro sicurezza di base, assicurandosi che le difese informatiche siano adeguate alle minacce di oggi e di domani, per proteggere sia i dati che le vite dei pazienti. Ecco
This Week in Security: EvilVideo, Crowdstrike, and InSecure Boot
First up this week is the story of EvilVideo, a clever telegram exploit that disguises an APK as a video file. The earliest record we have of this exploit is on June 6th when it was advertised on a hacking forum.
Researchers at ESET discovered a demo of the exploit, and were able to disclose it to Telegram on June 26th. It was finally patched on July 11. While it was advertised as a “one-click” exploit, that’s being a bit generous, as the ESET demo video shows. But it was a clever exploit. The central trick is that an APK file can be sent in a Telegram chat, and it displays what looks like a video preview. Tap the “video” file to watch it, and Telegram prompts you to play it with an external player. But it turns out the external player in this case is Android itself, which prompts the target to install the APK. Sneaky.
youtube.com/embed/8mdW3MWoeFI?…
Traffic Control
We briefly covered this story a couple months ago, focusing on how bad of an idea it is to threaten a good faith researcher with legal action. Well the details of this traffic controller hack are available, and it’s about what you’d expect. Part one is all about getting the hardware and finding a trivial security bypass. The “web security” tab in the user interface seems to be an iframe, and navigating directly to that iframe address simply doesn’t trigger a login prompt. That’s the issue that [Andrew Lemon] first disclosed to Q-Free, leading to the legal nastygram.
Well now we have part two of that research, and spoilers: it doesn’t get any better. A couple false starts led [Andrew] to a desperation move. He had a new box to test and no login for it, so he started at the basics with the Burp proxy. And lo and behold, in the request was an odd string. 1.3.6.1.4.1.1206.3.36.1.6.10.1*IDO_0=2&
That is an Object IDentifier (OID) for the Simple Network Management Protocol (SNMP). These things use a version of SNMP known as National Transportation Communications for Intelligent Transportation System Protocol, or NTCIP. And this device not only uses that protocol, it seems to do so without authentication. Among the fields that are readable and writable without auth are the system username and system password. No hashing in sight. Now we can only hope that this is ancient hardware that isn’t in use any longer, or at least no longer connected to the Internet. And we’ll also hope that vendors like Q-Free have learned their lessons since this software was written. Though given their response to the vulnerability disclosure, we’re not holding our breaths.
The Rest of the Crowdstrike Story
You may have noticed a bit of weirdness around the world last Friday. Early in the morning of the 18th, Croudstrike pushed a rapid response content update to their Falcon antivirus platform. Rapid Response data does get tested, but does not get a staged roll out. And in this case, a bug in the testing platform led to the invalid file being pushed out, and because the rollout was not staged, it went everywhere all at once.
This bogus configuration data triggered an out-of-bounds memory read in the Falcon kernel driver, leading to system crashes. The particularly bitter context is that Crowdstrike had done the same thing to Linux machines a few months earlier. It’s beginning to seem that antivirus kernel drivers are a bad idea.
Microsoft has made it clear that this wasn’t a Microsoft incident. And the little known fact is that Microsoft tried to put an end to antivirus kernel drivers years ago, and was blocked by government regulators. And why didn’t Windows offer to boot without the crashing driver? The Crowdstrike kernel driver marks itself as a boot-start driver. The one ray of hope is that it’s possible for the system to stay up just long enough for Crowdstrike to pull an update before the system crash. It only takes something like 15 reboots.
youtube.com/embed/ZHrayP-Y71Q?…
This time it was Microsoft
There was, apparently, another Blue Screen crash this month. The July Patch Tuesday update dropped some computers into the BitLocker recovery screen, which just happens to be that same shade of blue. It’s not yet clear what about this set of fixes triggered the problem, but it seems that getting the recovery key does get these machines running again.
LetsKill OCSP
Let’s Encrypt surprised a few of us by announcing the end of OCSP this week. The Online Certificate Status Protocol is used to query whether a given certificate is still valid. One of the problems with that protocol is that it requests status updates per DNS address, effectively sending a running browsing history over the Internet. There’s a technical issue, in that the attacks that OCSP is designed to defend against also place the attacker in a position to block OCSP requests, and clients will silently ignore OCSP requests that time out.
The replacement is the Certificate Revocation List (CRL), which is a simple list of revoked certificates. The problem is that those lists can be huge. Mozilla and Google have rolled out a clever solution, that uses data compression and aggressive optimization to handle those CRLs like any other browser update. And hence, OCSP is destined to go away.
InSecure Boot
Binarly is sounding the alarm on Secure Boot. The biggest problem is that at least five device manufacturer used demo keys in production. The master key predictably leaked, and as a result about 200 devices have broken secure boot protections. That key is labeled DO NOT TRUST - AMI Test PK
? Perfect, ship it!
Bits and Bytes
Docker Engine had a nasty regression, where a flaw fixed in 2019 wasn’t properly forward-ported to later versions. CVE-2024-41110 is a CVSS 10.0 issue, where an API call with Content-Length of 0 is forwarded without any authentication.
An interesting bug was just fixed in curl, where a TLS certificate could trigger the curl ASN.1 parser to fail and return an error. When it did this, the function in question can call free()
on a stack buffer, which is particularly bad idea. This is notable as the curl developers refer to it as a “C mistake (likely to have been avoided had we not been using C)”. Time to add some Rust code to curl?
And finally, there’s something you should know about Github. Code is forever. This is all working as intended, but can catch you if you’re not aware. Namely, private or deleted commits that are attached to a public repo are still accessible, if you know or guess the short commit hash. This has some important ramifications for cleaning up data leaks, and developing private forks. Knowing is half the battle!
As Germany struggles to improve economy, it decided to go on a Gigabit offensive
The German government is going on a telecom spending spree with a new telecom law, seemingly against industry stakeholders' views and its own decision to tighten the purse strings.
Fabio Tavano
in reply to Informa Pirata • • •Franc Mac likes this.
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